dieta mediterranea e olio extravergine proteggono

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DIETA MEDITERRANEA E OLIO EXTRAVERGINE
PROTEGGONO ADULTI DA DIABETE 2
Rispetto a un’alimentazione povera di grassi, la dieta mediterranea condita con olio extra
vergine di oliva riduce di un terzo le probabilità di ammalarsi di diabete negli adulti ad
alto rischio cardiovascolare. Ecco i risultati di uno studio pubblicato sugli Annals of
Internal Medicine e coordinato da Jordi Salas - Salvado, ricercatore dell’Universitat
Rovira i Virgili a Reus in Spagna. I dati vengono dal sottogruppo dello studio spagnolo
Predimed, Prevencion con Dieta Mediterránea, che non avevano diabete all’inizio del
follow-up, e dimostrano che a lungo termine la dieta mediterranea integrata con olio
extravergine di oliva senza limitazioni caloriche si traduce in una sostanziale riduzione
della frequenza di diabete di tipo 2 tra gli adulti con elevato rischio di malattia
cardiovascolare (Cvd)» spiega Salvado. La dieta mediterranea, relativamente povera di
prodotti lattiero-caseari, è invece ricca di grassi, che ammontano al 30-40% delle calorie
totali e vengono da fonti vegetali come le noci e, appunto, l'olio d'oliva. Comuni anche le
salse al pomodoro, le cipolle, l’aglio e le spezie e un moderato consumo di vino. «E’ un
regime alimentare gradevole con un’elevata sostenibilità a lungo termine e ovvie
implicazioni di salute pubblica per la prevenzione primaria del diabete» riprende Salvado.
Allo studio Predimed, svolto tra il 2003 e il 2011, hanno preso parte 7447 soggetti ad alto
rischio di Cvd tra i 55 e gli 80 anni, 57% donne, suddivise a caso in tre gruppi: il primo
seguiva una dieta mediterranea integrata con olio extra vergine di oliva, il secondo una
dieta mediterranea con l’aggiunta di mandorle noci e nocciole mentre l’ultimo gruppo era
a dieta isocalorica con basso contenuto di grassi animali e vegetali. I diversi regimi
alimentari erano privi di restrizioni caloriche, e i partecipanti venivano seguiti da dietisti
con controlli trimestrali e sessioni educazionali per mantenere l’aderenza alla dieta nel
tempo con liste della spesa, menu e ricette per ogni gruppo. I risultati, pubblicati nel
febbraio del 2013, indicavano che le diete mediterranee abbattevano il rischio di eventi
cardiovascolari del 30% rispetto ai controlli dopo quasi cinque anni di follow-up.
«Analizzando i dati ci ha colpito il fatto che secondo i risultati preliminari di uno degli 11
centri Predimed la dieta mediterranea sembrava ridurre l'incidenza di diabete di tipo 2
sulla base di 55 casi incidenti» riprende il ricercatore spagnolo, che assieme ai colleghi ha
deciso di verificare l’ipotesi realizzando un sottostudio sui 3541 partecipanti al Predimed
che non avevano il diabete all’inizio del trial. Durante il periodo di osservazione 273
soggetti hanno sviluppato diabete: il 6,9% nel gruppo dieta mediterranea-olio extravergine
di oliva, il 7,4% nel gruppo dieta mediterranea-frutta secca e l’8,8% nel gruppo di controllo
con pochi grassi alimentari. «Dopo gli opportuni aggiustamenti per fattori confondenti la
riduzione di rischio per diabete della dieta mediterranea rispetto all’alimentazione di
controllo è risultata del 30% circa, con evidente significatività statistica nel gruppo trattato
con l’aggiunta di olio extravergine rispetto a quello che assumeva frutta secca. «Gli effetti
antidiabetici della dieta mediterranea dipendono probabilmente dal suo minore carico
glicemico e dal contenuto in minerali, polifenoli e altre sostanze che combattono lo stress
ossidativo, l’infiammazione e l’insulino-resistenza» conclude Salvado.
Ann Intern Med. 2014;160(1):1-10-10.
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