MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO “GOFFREDO MAMELI” Viale della Vittoria,2 – 00036 Palestrina (RM)Tel. 06/9538171 - Fax 06/9534166 – E-mail: [email protected] Sito internet: www.mamelipalestrina.it C.M. RMIC8DQ001 – C.F. 93021340588 Prot. 2523/B19 Palestrina,08/10/2013 PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’ A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n°8 del 6/03/2013 il nostro Istituto Comprensivo ha elaborato il piano annuale per l’inclusivita’ per l’anno scolastico 2013/2014. Proposto dal GLI d’istituto in data 27/09/2013 Deliberato dal collegio dei docenti in data 07/10/2013 1) Integrazione e inclusione nella scuola La scuola ha sempre progettato sulla base di un modello riferito a situazioni di “normalità”, ma nel caso in cui si trova ad accogliere studenti in condizioni di svantaggio, ha il compito di operare adeguatamente rispettando e garantendo il diritto allo studio e alle pari opportunità. Si tratta, dunque, di pensare ad un intervento capace di rispondere ai bisogni di soggetti con problemi specifici di ordine clinico, linguistico o sociale. La scuola, fin’ora, operando a favore dell’integrazione, ha fornito un “aiuto ad hoc” di carattere didattico agli studenti diversamente abili perché potessero superare le difficoltà ed acquisire abilità che rientrassero nei parametri della normalità. 1 La nuova normativa (Direttiva M. 27/12/2012 e CM n°8 del 6/03/2013) apporta un cambio di prospettiva che impone al sistema scuola una nuova impostazione: quella di agire non sul soggetto ma sul contesto. La scuola, dunque, deve mirare non più semplicemente ad accogliere e ad integrare ma deve progettare per “includere” in modo che ciascuna persona possa essere valorizzata ed abbia la possibilità di esprimere le proprie potenzialità così da esercitare diritti e doveri in una condizione intrinseca alla normalità. Un contesto educativo che agisce a favore dell’inclusività, deve: Operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare quantitativamente e qualitativamente; essere in grado di abbattere gli ostacoli strutturali o funzionali; individuare le risorse e le strategie necessarie per operare; formalizzare compiti e procedure Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue la necessità di una didattica mirata a personalizzare il percorso di apprendimento degli alunni con “bisogni speciali”; in tal senso la progettazione didattica assume carattere di un processo in continuo divenire nel quale vengono coinvolti docenti e genitori. 2) Il bisogno educativo speciale Gli alunni con bisogni educativi speciali, definiti “BES” dalla direttiva del 27/12/2012, sono quegli alunni che necessitano di una speciale attenzione nel loro percorso scolastico e che richiedono piani didattici con obiettivi, strumenti, strategie e modalità di valutazione pensati su misura per loro. I BES comprendono diverse tipologie di alunni in situazioni di svantaggio: alunni con disabilità alunni DSA alunni con disturbi evolutivi specifici alunni stranieri non alfabetizzati alunni con disagio sociale 2 Tali alunni richiedono l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, di prassi inclusive: individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); strumenti compensativi; misure dispensative; apprendimento cooperativo; materiali didattici ( libri di testo , schede ,ecc.) organizzati strutturalmente per livelli diversi di difficoltà; didattica laboratoriale; classi aperte; impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (facilitatore linguistico, psicologo, …) . La scuola impegnata a promuovere l’inclusione, inoltre, mirerà a: Creare una CULTURA dell’inclusione affermando valori inclusivi; Produrre POLITICHE inclusive: gestione della scuola e suo cambiamento; Sviluppare PRATICHE inclusive: personalizzazione del processo di apprendimento, valorizzazione delle risorse. 3) Formalizzazione dei BES Ne consegue che il processo d’inclusione nella scuola prevede la necessità di avere preventivamente un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, delle risorse necessarie per operare, dei compiti e delle procedure da adottare. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del consiglio di classe o team docente è il primo momento della storia inclusiva dell’alunno con BES senza certificazione di disabilità o DSA. 3 Possiamo formalizzare il processo inclusivo mediante il seguente schema: ISTITUZIONE SCOLASTICA MONITORAGGIO ALUNNI BES DIRETTIVE POF RISORSE PDP AZIONI TEAM DOCENTE 4) La situazione attuale VERIFICHE RI-PROGETTAZIONE Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nella scuola è sintetizzato nella tabella che segue: SCUOLA Rilevazione dei BES presenti: SCUOLA INFANZIA PRIMARIA SECON.1° G. N° disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, SCUOLA N° N° 2 19 2 minorati vista / / 1 minorati udito / 2 / Psicofisici 2 17 1 disturbi evolutivi specifici / / / deficit del linguaggio / / / commi 1 e 3) 4 deficit della coordinazione motoria / / 1 DSA / 5 / ADHD/DOP / / / Borderline cognitivo / 1 / Altro / 4 / / / / 25 57 2 Disagio comportamentale/relazionale / / / Altro / / / 27 86 5 svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Totali % su popolazione scolastica 15% N° PEI redatti dai GLHO 23 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in 10 presenza di certificazione sanitaria N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza 60 di certificazione sanitaria Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate Sì / No in… Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di sì piccolo gruppo Attività integrate laboratoriali (classi Sì aperte, laboratori protetti, ecc.) 5 AEC Attività individualizzate e di sì piccolo gruppo Attività integrate laboratoriali (classi No aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di sì piccolo gruppo Attività integrate laboratoriali (classi sì aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento sì Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) sì Psicopedagogisti e affini esterni/interni sì Altro: / Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Attraverso… Sì / No Partecipazione a GLI sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti educativi didatticoa prevalente No tematica inclusiva Altro: / Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie No Docenti con specifica formazione 6 Tutoraggio alunni Progetti educativi no didatticoa prevalente no tematica inclusiva Altri docenti Altro: / Partecipazione a GLI sì Rapporti con famiglie sì Tutoraggio alunni Sì Progetti educativi didatticoa prevalente no tematica inclusiva Assistenza alunni disabili Coinvolgimento personale ATA Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Sì No / No Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e Rapporti con servizi sociosanitari simili territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / Procedure condivise di intervento CTI sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Sì Sì sì sì 7 Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con privato sociale e volontariato sì Rapporti con CTS / CTI no Altro: no Progetti territoriali integrati no Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole no Strategie e metodologie educativodidattiche / gestione della classe Didattica speciale educativo-didattici e a no sì progetti prevalente no tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Formazione docenti no Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, sì ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. no Intellettive, sensoriali…) Altro: / 8 PUNTI DI FORZA E DI CRITICITA’ RILEVATI Per l’attuazione di un’adeguata prassi di inclusione è necessario analizzare i punti di forza e di criticità della scuola. Tra i punti di criticità si evidenziano: Ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli alunni con disabilità; Difficoltà di comunicazione e scarse possibilità di raccordo tra i docenti e gli operatori dei servizi socio-sanitari presenti sul territorio e responsabili di interventi integrativi con conseguente scarsa ricaduta nella progettazione di piani educativi e nella valutazione di alunni in situazioni di svantaggio; Incremento del numero di stranieri non alfabetizzati che si iscrivono nel corso dell’anno e carenza di mediatori linguistici; Difficoltà ad attivare opportuni interventi di sostegno integrativi e scarsa disponibilità di risorse finanziarie; Assenza di figure di supporto come psicologo e psicopedagogista all’interno della scuola. Punti di forza: Presenza di una funzione strumentale per DA e di docenti impegnati nell’organizzazione e nell’attuazione del piano annuale di inclusione; Presenza di laboratori per l’impiego di tecnologie digitali utili quali strumenti compensativi; Presenza di una commissione per la continuità con il compito di attuare, attraverso progetti specifici, il raccordo tra i tre ordini di scuola ed il passaggio di informazioni relative a studenti in situazioni di svantaggio da un ordine di scuola all’altro. Presenza di docenti che hanno frequentato il corso di aggiornamento:”Valutazione e individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento” tenuto dal Centro Studi “Erickson” 9 Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, eco.) LA SCUOLA Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell'integrazione e dell'inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l'Inclusione). Come da normativa vigente Definisce al proprio interno una squadra di docenti con il compito di organizzare e coordinare gli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico ( gruppo di lavoro per l'inclusione ), definendo ruoli di referenza interna ed esterna. Sensibilizza la famiglia elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l'accesso ai servizi ( ASL e/o servizi sociali). IL Dirigente o suo delegato Convoca e presiede il GLI Convoca e presiede il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione. LA FUNZIONE STRUMENTALE BES Collabora con il Dirigente Scolastico, raccorda le diverse realtà ( Scuola, ASL. Famiglie, enti territoriali...), attua il monitoraggio di progetti, rendiconta al Collegio docenti, partecipa alla Commissione per alunni con disabilità e riferisce ai singoli consigli. Informa circa le nuove disposizioni di legge o rispetto a nuovi ambiti di ricerca e di didattica speciale ed inclusiva. Si caratterizza come funzione di coordinamento all'interno del GLI. CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE Informano il Dirigente e la famiglia della situazione/problema. Effettuano un primo incontro con i genitori. Individuano gli strumenti per effettuare lo screening. Collaborano all'osservazione sistematica e alla raccolta dati. 10 LA FAMIGLIA Informa il coordinatore di classe (o viene informata) della situazione/problema. Si attiva per portare il figlio da uno specialista ove necessario. Partecipa agli incontri con la scuola e con i servizi del territorio, condivide il Progetto e collabora alla sua realizzazione, attivando il proprio ruolo e la propria funzione. ASL PARTECIPA AGLI INCONTRI DEL GLI Effettua l'accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all'accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere in assenza della collaborazione della famiglia. IL SERVIZIO SOCIALE Partecipa agli incontri del GLI organizzati per i diversi alunni. Aiuta e supporta offrendo consulenza e competenze specifiche nei casi di segnalazione di alunni con situazioni di disagio. PROPOSTE di FORMAZIONE e AGGIORNAMENTO del CORPO DOCENTE AI FINI DELLA PROGETTAZIONE DI UNA SCUOLA INCLUSIVA Formazione e aggiornamento su didattica speciale e progetti educativo/didattici a prevalente tematica inclusiva. Corsi di aggiornamento professionale su: saper insegnare e fare apprendere; implementare l'esperienza su cosa osservare, come osservare e chi osservare; gestione delle dinamiche del gruppo classe; Formazione e autoformazione sulla didattica inclusiva. Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su: osservazioni che definiscono un sessment (valutazione iniziale); osservazioni programmate che definiscono le valutazioni di verifica (opportunamente definite nei singoli PDP). 11 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all'interno della scuola Affinché il progetto vada a buon fine, l'organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti GLI ATTORI DELLA SCUOLA responsabili del PAI, ognuno con competenze e ruoli ben definiti: gruppo di coordinamento (GLI); docenti curriculari; docenti di sostegno. Relativamente ai PDF, PEI e PDP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall'insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell'anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad un’osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie, ecc.) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell'Istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici sulla base dei quali elaborerà il PAI. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all'esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Con gli esperti dell'ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione. Avranno modo di verificare il livello e la qualità dell'integrazione nelle classi dell'Istituto, danno consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, e del PDP oltre alla collaborazione per l'aggiornamento e la stesura del POF. CTI-CTS e LORO FUNZIONE I CTI e i CTS verranno contattati nel caso di un’eventuale richiesta di supporto in caso di individuazione di alunni con bisogni educativi speciali. 12 SVILUPPO di un CURRICOLO attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. ACCOGLIENZA Tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a tre forme di accoglienza: accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; accoglienza intesa anche come abbattimento delle barriere architettoniche e non architettoniche interne ed esterne alla scuola. ATTIVITA' del CURRICOLO Le attività del Curricolo potranno distinguersi in: attività adattata rispetto al compito comune (in classe); attività differenziata con materiale predisposto (in classe); affiancamento / guida nell'attività comune (in classe); attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele; attività di approfondimento / recupero individuale; tutoraggio tra pari (in classe o fuori); lavori di gruppo tra pari in classe attività di piccolo gruppo fuori dalla classe; affiancamento / guida nell'attività individuale fuori dalla classe e nello studio; attività individuale autonoma; laboratori specifici. 13 CONTENUTI I contenuti dovranno essere il più possibile calibrati e rispondenti alle specifiche problematiche rilevate nei PEI e nei PDP. SPAZI Al fine di garantire una didattica inclusiva, risulta fondamentale l'organizzazione degli spazi che, a cominciare dallo spazio-aula, dovranno essere predisposti in modo da consentire lo svolgimento delle attività previste nei piani di intervento per l'inclusività. MATERIALI/STRUMENTI I materiali e gli strumenti da utilizzare nell'espletamento delle attività didattico-educative programmate come percorso attuativo del PAI, possono consistere in: materiale concreto, video, sonoro, testi specifici, lavagna interattiva multimediale, computer, e qualunque altro ausilio possa risultare utile e funzionale ai fini di una didattica di tipo inclusivo. RISULTATI ATTESI Per “risultati attesi” si intende riferirsi alla rilevazione, da parte dei docenti, di risultati osservabili che testimoniano l'acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. VERIFICHE e valutazione Le verifiche devono essere concordate e strutturate sulla base degli obiettivi dei PEI e dei PDP ed essere differenziate per ogni singola disciplina. La valutazione verificherà l’efficacia della proposta/azione della scuola in termini di adeguatezza, allo scopo di rilevare percorsi e prassi che possano diventare patrimonio dell'Istituto e parte integrante dell'offerta formativa. 14 OBIETTIVI E VALUTAZIONE Tutti gli alunni riconosciuti come BES hanno diritto ad uno specifico piano: a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli studenti con disabilità; b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee guida" allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli studenti con BES diversi da quelli richiamati alle lettere "a" e "b". Nei predetti piani, redatti all'interno dei C.d.C., devono essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. CRITERI PER L'UTILIZZO FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni disabili sono: a) specialisti socio-sanitari; b) docente titolare di funzione strumentale afferente all'area dell'inclusione D.A con funzione di coordinatore e) docenti curricolari; d) docenti di sostegno. L'attribuzione e la ripartizione delle attività di sostegno a favore degli studenti disabili avviene secondo i criteri relativi alla gravità del caso. 15 Le categorie di risorse professionali da impegnare nel processo inclusivo a favore degli alunni con disturbi nella sfera dell'apprendimento e del comportamento sono: a) 1 docente titolare di funzione strumentale afferente all'area dell'inclusione b) 1 docente del C. d. C. referente per ogni PDP; c) docenti curricolari; d) operatori socio-sanitari; e) responsabile materiale didattico dedicato. PAI Elaborato dal G.L.I. (Responsabile Ins. De Giusti Anna Rita) IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Marcello GRIPPO 16