Esercitazione del 23/11/09 A cura di Giuseppe Gori ([email protected]) Corso di Microeconomia, Titolare del Corso Luigi Marattin 1 Esercizi. 1.1 Oligopolio In un mercato duopolistico operano due imprese, caratterizzate dalla seguente funzione di costo totale: T Ci (q) = 20qi con i = 1, 2. La curva di domanda inversa del mercato é: p = 80 − Q (dove Q = q1 + q2 é la quantitá complessiva prodotta dalle due imprese). (a) Calcolare l’equilibrio se le imprese scelgono simultaneamente la quantitá giocando alla Cournot; (b) Determinare l’equilibrio nel caso di concorrenza perfetta (c) Determinare l’equilibrio nel caso di monopolio (d) Confrontare surplus del consumatore e benessere sociale nelle diverse configurazioni di mercato. 1.2 Concorrenza Monopolistica Si consideri un’impresa che opera in un mercato in concorrenza monopolistica, con la seguente funzione di costo: T C(q) = 100 + q 2 La funzione di domanda é pari a p = 48 − 3q Determinare: 1 (a) La scelta ottimale dell’impresa nel breve periodo. (b) La scelta ottimale dell’impresa nel lungo periodo (ipotizzando uno spostamento parallelo della curva di domanda) 1.3 Concorrenza Monopolistica Si consideri un mercato di concorrenza monopolistica in cui la funzione di costo totale é T C(q) = 2 + 2q ed in cui la domanda di mercato é rappresentata dalla funzione (inversa) di domanda p = 10 − 2q Determinare: (a) L’equilibrio di breve periodo, quando nel mercato opera una sola impresa; (b) L’equilibrio di lungo periodo ed il numero di imprese operanti nel mercato nel lungo periodo. 1.4 Mercato del lavoro La funzione di produzione di un’impresa monopolista é data da: F (K, L) = K 1/2 L1/2 la curva di domanda di mercato (bene finale) é: Q = 64 − 4p (a) Ipotizzate che l’impresa impieghi una quantitá fissa di capitale pari a 16 unitá e che il salario di equilibrio sia w = 4. Quale sarebbe la quantitá di lavoro che massimizza il profitto dell’impresa? A che prezzo l’impresa venderebbe il proprio output? (b) Quale sarebbe il salario di equilibrio se l’impresa operasse in concorrenza perfetta sul mercato del bene finale? (Ipotizzate che il prezzo di mercato del bene finale sia p = 4) 2 Domande a risposta multipla, Teoria. 2.1 Nel caso di un mercato in concorrenza monopolistica: (a) la sostitutibilitá dei beni tende a zero 2 (b) la sostitutibilitá dei beni é intermedia rispetto a quella di oligopolio di Cournot e di Bertrand. (c) la sostitutibilitá dei beni é intermedia rispetto a quella di concorrenza perfetta e di monopolio. (d) la sostitutibilitá dei beni tende all’infinito 2.2 Il ricavo marginale del prodotto é: (a) l’incremento nel ricavo totale derivante dall’impiego di un’unitá addizionale di un fattore produttivo. (b) l’incremento nella produttivitá marginale derivante dall’impiego di un’unitá addizionale di un fattore produttivo. (c) l’incremento nel ricavo totale derivante dall’impiego di un’unitá addizionale di tutti i fattori produttivi. (d) nessuna delle precedenti 2.3 La curva di offerta individuale di lavoro: (a) ha sempre inclinazione positiva. (b) ha sempre inclinazione negativa. (c) ha sempre inclinazione positiva se il tempo libero é un bene normale. (d) ha sempre inclinazione positiva se il tempo libero é un bene inferiore. (e) nessuna delle precedenti 3 Soluzioni suggerite 1.1: Punto (a): Quando le imprese competono alla Cournot massimizzano il profitto data la quantitá prodotta dalla concorrente, ovvero calcolano la quantitá che rappresenta la miglior risposta ad ogni livello di quantitá della concorrente. Ottengono cioé una curva di reazione, che esprime la quantitá di massimo profitto in funzione della quantitá prodotta dall’altra impresa. La condizione di ottimo per l’impresa si ha quando il ricavo marginale é uguale al costo marginale. Il costo marginale é comune alle due imprese, che hanno la stessa funzione di costo totale, ed é pari a: M C1 = M C2 = 20 Il ricavo totale per la prima impresa é: T R1 = p · q1 = (80 − Q) · q1 = (80 − Q) · q1 T R1 = (80 − q1 − q2 ) · q1 T R1 = 80q1 − q12 − q1 q2 Da cui, derivando rispetto a q1 , otteniamo il ricavo marginale: M R1 = 80q − 2q1 − q2 (Alternativamente, dato che la curva di domanda di mercato per un’impresa duopolista non é altro che la domanda totale di mercato meno la quantitá immessa sul mercato dalla concorrente: p = (80 − q2 ) − q1 . Si noti che 80 − q2 é l’intercetta verticale (la funzione di domanda residuale é diversa per ogni livello di q2 , perché diversa é la porzione di mercato su cui l’impresa puó fare affidamento) e −1 é la pendenza(ricordiamo che in questo caso la variabile indipendente é q1 per cui la pendenza della retta é il coefficiente di q1 ). Seguendo la regola generale, valida nel caso di curve di domanda inverse lineari, si ottiene proprio M R1 = 80q − 2q1 − q2 ). Eguagliando il ricavo marginale al costo marginale e risolvendo per q1 in funzione di q2 si ottiene la funzione di reazione per la prima impresa: q1 = 30 − q2 /2 Procediamo allo stesso modo per la seconda impresa, la sua funzione di domanda residuale é: p = (80 − q1 ) − q2 La curva di ricavo marginale per la seconda impresa allora é: p = 80q − q1 − 2q2 4 La condizione di massimo profitto, da cui ricavare la funzione di reazione della seconda impresa é: 80q − q1 − 2q2 = 20 da cui: q2 = 30 − q1 /2 Si ha equilibrio di Nash-Cournot nel punto di intersezione fra le curve di reazione. Ponendo a sistema le funzioni di reazione si ottiene che le quantitá ottime sono: q1N C = 20 q2N C = 20 C = ΠN C = 400. Si osservi a cui corrispondono QN C = 40, pN C = 40, ΠN 1 2 N C che il profitto congiunto é pari a Πtot = 800. Punto (b): L’equilibrio di concorrenza perfetta si ha quando il prezzo é pari al costo marginale: pCP = 20 da cui si ricava QCP = 60 e profitti nulli (possiamo ipotizzare che, per simmetria, le due imprese producano ciascuna qi = 30, ma é una scelta che dobbiamo esplicitare) Punto (c): Il monopolista sceglie il livello di produzione in corrispondenza del quale il costo marginale eguaglia il ricavo marginale, in modo da massimizzare il proprio profitto. Il monopolista fronteggia l’intera domanda di mercato, dunque la funzione di ricavo marginale é pari a: M RM = 80 − 2Q L’equilibrio si ha quindi in corrispondenza del valore di Q tale che M R = M C, da cui si ricava la quantitá d’equilibrio QM = 30 e, sostituendo tale quantitá nella funzione inversa di domanda, il prezzo di equilibrio pM = 50. I profitti per il monopolista sono pari a ΠM = 900. Punto (d): Calcoliamo il surplus del consumatore nelle tre configurazioni considerate. Il surplus del consumatore é dato dall’area compresa al di sotto della curva di domanda e al di sopra della linea ∗del∗ prezzo di mercato. Il surplus del consumatore corrisponde a SC = (I−P2 )Q , dove P ∗ e Q∗ rappresentano prezzo e quantitá di equilibrio ed I indica l’intercetta verticale della curva di domanda. Dunque: SCN C = 800 5 SCCP = 1800 SCM = 450 Data l’assenza di costi fissi, il surplus del produttore coincide con i profitti. Il benessere sociale é dato dalla somma del surplus del consumatore e dei profitti: NC Stot = (800 + 800) + 0 = 1600 CP Stot = 1800 + 0 = 1800 M Stot = 450 + 900 = 1350 Sia il surplus del consumatore sia il benessere sociale sono massimi nel caso di concorrenza perfetta e minimi nella configurazione di monopolio, mentre nel duopolio con competizione alla Cournot si ottiene una soluzione intermedia. 1.2: Punto (a): Nel breve periodo, l’impresa si comporta come un monopolista e produce quella quantitá che massimizza il profitto, ovvero che uguaglia costo marginale e ricavo marginale, dove: M C = 2Q M R = 48 − 6Q quindi: q∗ = 6 p∗ = 48 − 3 · 6 = 30 In corrispondenza di tale punto, l’impresa ottiene profitti positivi (infatti il prezzo é superiore al costo medio: 30 > 100 Q + Q = 22, 6̄) e quindi nel lungo periodo, data l’assenza di barriere all’entrata, nuove imprese decideranno di entrare nel mercato. Punto (b): L’entrata di nuove imprese nel lungo periodo fa diminuire la domanda per l’impresa giá operante (poiché in concorrenza monopolistica i beni sono parzialmente sostituibili) e quindi la sua curva di domanda si sposterá verso l’origine. L’entrata di nuove imprese continuerá finché la curva di ricavo medio é superiore alla curva di costo medio. Nell’equilibrio di lungo periodo, quindi, la curva di ricavo medio dell’impresa (ovvero la sue curva di domanda inversa) deve essere tangente alla sua curva di costo medio. La condizione di equilibrio di lungo periodo richiede quindi che la pendenza delle curva di domanda (che sappiamo essere la stessa della curva di domanda di breve periodo, cioé −3, poiché abbiamo ipotizzato che tale 6 curva si sposti parallelamente a se stessa) deve essere uguale alla pendenza della curva di costo medio, ovvero: ∂AT C 100 =1− 2 ∂Q Q La condizione di ottimo di lungo periodo é quindi: 1− 100 = −3 Q2 Q∗ = 5 100 = 25 5 La nuova curva di domanda apparterrá alla famiglia di curve con pendenza −3 e avrá intercetta pari ad A: P ∗ = AT CQ∗ =5 = 5 + 0 p = A − 3Q 0 Per determinare tale intercetta basta sostituire il prezzo e la quantitá di lungo periodo che abbiamo determinato, ovvero: 25 = A − 3 · 5 A = 40 Quindi l’equazione della nuova curva di domanda é: 0 0 p = 40 − 3Q 1.3: Punto (a): L’equilibrio di breve periodo é in corrispondenza di p=6 e Q=2. Punto (b): L’equilibrio di lungo periodo é in corrispondenza di p=4 e Q=3. Il numero di imprese é pari a 3, dato che le imprese hanno eguali funzioni di costo totale. 1.4: Punto (a): Un’impresa che opera da monopolista sul mercato del bene finale fronteggia una curva di domanda del bene finale decrescente. Il salario di equilibrio sará quindi il salario che massimizzerà il profitto dell’unica impresa che aquista input lavoro, e la stessa impresa lo fisserà uguagliando il ricavo marginale che le deriva dall’utilizzo di un’unitá di lavoro addizionale e il costo marginale del fattore stesso: M RPL = M F CL 7 Occupiamoci per prima cosa di ricavare l’equazione del M RPL . Il ricavo marginale dell’input lavoro é pari al prodotto tra il ricavo marginale dell’impresa (M R) ed il prodotto marginale del lavoro (M PL ). Possiamo ricavare il ricavo marginale dalla curva di domanda di mercato (Q = 64 − 4p → p = 16 − (1/4)Q): 1 M R = 16 − Q 2 Per trovare il prodotto marginale del lavoro invece dobbiamo prendere in considerazione la funzione di produzione dell’impresa: F (K, L) = K 1/2 L1/2 M PL = con K = 16 ∂F (K, L) ∂(161/2 L1/2 ) ∂(4 · L1/2 ) = = ∂L ∂L ∂L M PL = 2 · L−1/2 (un risultato aggiuntivo é che Q = 161/2 L1/2 = 4 · L1/2 → L = 1/16 · Q2 o Q = 4 · L1/2 ). Possiamo adesso scrivere l’equazione del M RPL : M RPL = ∂T R ∂Q · = (16 − 1/2 · Q) · (2 · L−1/2 ) {z } | {z } | ∂Q |{z} ∂L | {z } MR M PL MR M PL dato che Q = 4 · L1/2 : M RPL = (16 − 1/2 · 4 · L1/2 ) · (2 · L−1/2 ) M RPL = (16 − 2 · L1/2 ) · (2 · L−1/2 ) 1 −1/2 −1/2 M RPL = 32 · L − 4 = 32 L − 8 Per scrivere la condizione di equilibrio ci manca ancora l’equazione del costo marginale del fattore (M F CL ): M F CL = w = 4 Possiamo adesso scrivere la condizione M RPL = M F CL = w: 1 −1/2 32 L − =4 8 32L−1/2 = 4 + 4 32L−1/2 = 8 8 32 =8 L1/2 8L1/2 = 32 L1/2 = 32/8 = 4 L∗ = 42 = 16 A questo punto dobbiamo trovare il prezzo di equilibrio del bene finale. Dato che l’impresa utilizzerá 16 unitá di capitale e 16 unitá di lavoro: F (K, L) = Q∗ = 161/2 161/2 Q∗ = 4 · 4 = 16 produrrá 16 unitá di output. Sostituendo la quantitá di equilibrio nella curva di domanda di mercato otteniamo: p∗ = 16 − (1/4)Q∗ p∗ = 16 − (1/4)16 p∗ = 16 − 4 = 12 Punto (b): Se l’impresa operasse in concorrenza perfetta sceglierebbe di impiegare la quantitá di lavoro tale che: M F CL = V M PL dove V M PL é il valore della produttivitá marginale dell’input lavoro ed é pari al prodotto tra il prezzo e la produttivitá marginale del lavoro. Dato che abbiamo imposto un prezzo pari a 4: V M PL = p(M PL ) = 4(2 · L−1/2 ) = 8 · L−1/2 Scriviamo quindi la condizione di equilibrio: 8 · L−1/2 = 4 2 · L−1/2 = 1 L−1/2 = 1/2 L1/2 = 2 L∗ = 4 Domande a risposta multipla: (c), (a), (d). 9