Città di Moncalieri, Progetto Giovani Moncalieri, 45°NORD

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Città di Moncalieri, Moncalieri Giovane, 45° NORD Entertainment Center
con il sostegno di Regione Piemonte e della Fondazione CRT, il patrocinio dell’Inail Regionale
del Piemonte in collaborazione con l’Associazione Culturale Reverse
presentano
6-10-12 Settembre 2013 @ 45° NORD – MONCALIERI (TO)
19-20-21 Settembre 2013 @ Ex Foro Boario – MONCALIERI (TO)
Venerdì 6 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
ANNALISA
Martedì 10 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
GIULIANO PALMA ORCHESTRA
Giovedì 12 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
FRANCESCO DE GREGORI
Giovedì 19 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
LEVANTE, BIANCO, MONACI DEL SURF
Venerdì 20 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
PAOLA TURCI
Sabato 21 SETTEMBRE 2013, ore 22,00 - ingresso libero
IRENE GRANDI
26 Luglio 2013, Moncalieri (TO) - La Città di Moncalieri attraverso l’Assessorato alle
Politiche per i Giovani e gli uffici di Moncalieri Giovane, in partnership con il 45° NORD
Entertainment Center, con il sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione CRT,
il patrocinio dell’Inail Regionale del Piemonte ed in collaborazione con l’Associazione
Culturale Reverse sono lieti di presentare la 17a edizione di RITMIKA MONCALIERI.
Il festival musicale ad ingresso gratuito che propone anche quest’anno l’esibizione dei
protagonisti della scena musicale italiana, unitamente a un qualificato concorso per
musicisti e band emergenti autoprodotte, torna a Moncalieri festeggiando il suo 17°
compleanno con un ricco calendario che si snoderà in tre settimane, nei giorni del
6-10-12-19-20-21 Settembre 2013.
Un festival e un concorso, ma anche un happening, uno spazio per promuoversi e
promuovere la creatività musicale e la partecipazione giovanile sopra e sotto il palco, che
tornano a salutare l’estate ripartendo dal grande successo dell’anno scorso, con sei date
rigorosamente ad ingresso libero.
Anche quest’anno il festival si dividerà tra due sedi, una più avveniristica il 45° NORD,
l’altra più classica, l’Ex Foro Boario di Moncalieri.
Si parte venerdì 6 settembre dal palco del 45° NORD con una giovane stella della
musica italiana scoperta da Amici e reduce dalla 63esima edizione del Festival di
Sanremo dello scorso febbraio, che ha contribuito ad accrescerne il successo,
ANNALISA. Dopo il successo di Zelig il 10 settembre sarà la volta della GIULIANO
PALMA ORCHESTRA, una line up originale, la stessa formazione di Zelig composta da
professionisti provenienti da diverse radici musicali, che apportano ai successi di Giuliano
una nuova veste. Mentre il 12 settembre la magia di uno dei cantautori più amati del
panorama Italiano, vero special guest di questa edizione del Festival, e che non ha certo
bisogno di presentazioni: FRANCESCO DE GREGORI.
L’apertura all’Ex Foro Boario giovedì 19 settembre sarà dedicata alla serata “Ritmika per
l’Emilia” un anno dopo, con LEVANTE, MONACO e I MONACI DEL SURF: durante il
festival verranno raccolti fondi dedicati alla ricostruzione della biblioteca di Cavezzo (MO).
La serata di venerdì 20 Settembre sarà affidata alla verve e al carisma di PAOLA TURCI.
Sabato 21 Settembre sarà la volta dell’energia di IRENE GRANDI, col progetto “Come
non mi hai visto mai”, dove rilegge il suo repertorio in chiave rock-blues, dando
un’impostazione particolare agli arrangiamenti.
Un’altra edizione all’insegna della musica di qualità, un festival che anche quest’anno
porterà a Moncalieri la musica e le performance di grandi artisti e di gruppi affermati della
scena nazionale, impreziosita dalla partecipazione di Francesco De Gregori.
“Ritmika si conferma come un evento unico nel suo genere, un festival con un cartellone
artistico di assoluto prestigio, un progetto articolato e complesso capace di abbinare alla
spettacolarità di performance musicali di grande qualità, l’attenzione a un pubblico
trasversale fatto non solo di giovani e di coniugare un processo di partecipazione e
progettazione sociale proprio delle politiche giovanili e del Progetto Moncalieri Giovane
con un’attenzione alle produzioni, all’innovazione, alla creatività giovanile e alla solidarietà
- sottolinea Paolo Montagna, Vicesindaco e Assessore alle Politiche per i Giovani
della Città di Moncalieri – in questo senso Ritmika rappresenta una insostituibile risorsa
culturale e aggregativa offerta a tutto il territorio, ma anche un processo di lavoro, fatto di
impegno e creatività, che parte dai giovani che ne hanno in mano la regia e l’ideazione, e
ritorna alla comunità generando un reale patto tra generazioni”
Infine anche per questa edizione Ritmika Moncalieri proverà ad abbinare la classe
indiscutibile di artisti e gruppi di assoluta fama, con la voglia di protagonismo e i suoni
sinceri e genuini di tanti giovani e tante band emergenti: il festival rappresenterà, infatti, il
trampolino di lancio per il concorso per artisti e gruppi emergenti.
Ritmika Moncalieri 2013 conferma il suo investimento sui giovani e, accanto al concorso e
al Cantiere Ritmika, nato per coinvolgere i giovani nell’organizzazione dell’evento,
promuove a partire da ottobre workshop e laboratori formativi per sostenere la creatività
giovanile in ambito musicale e per accompagnare giovani e band emergenti a conoscere
più da vicino quel mondo che sognano di vivere, un giorno, professionalmente.
Professionalità e lavoro che va salvaguardata in ogni suo aspetto, perché “dietro alla
preparazione di un festival musicale, alla preparazione di un palco, luci, impianto audio e
tutto quello che gli ruota intorno, ci sono sempre delle persone che lavorano duramente. E'
importantissimo però che lavorino in sicurezza, proprio perché non accadano infortuni sul
posto di lavoro – sottolinea Alessandra Lanza, Direttore Regionale dell’INAIL Piemonte –
ed è per questo che abbiamo voluto aderire con entusiasmo al Festival Ritmika Moncalieri
2013, per diffondere messaggi importanti come la promozione e la divulgazione della
cultura della sicurezza negli ambienti di lavoro, anche attraverso la musica, a una fascia di
pubblico giovane. Questa manifestazione è un’occasione per richiamare l’attenzione –
conclude Lanza – sui recenti infortuni verificatisi proprio in concomitanza di famosi concerti
e sensibilizzare soprattutto i giovani, quali futuri lavoratori, sui temi della prevenzione degli
infortuni sul lavoro attraverso materiale informativo, cartellonistica e proiezione del
videoclip ‘Nessuna rete’, frutto di un progetto di prevenzione promosso anche dall’INAIL
Piemonte”.
::: INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO :::
6-10-12 settembre 2013 presso 45° NORD, Via Postiglione, 1 - Moncalieri (TO)
inizio concerti ore 22.00
19-20-21 settembre 2013 presso Ex Foro Boario, Piazza del Mercato - Moncalieri (TO)
apertura cancelli ore 18 - inizio concerti ore 22.00
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero e garantiti anche in caso di maltempo
Info:
www.moncalierigiovane.it - tel. 011.64.22.38
www.45nord.com - tel 011.68.11.184
www.ritmika.it | [email protected]
Contatti stampa:
Alessio Sciurpa - info line: 329.70.45.376
Christian Torelli - info line: 347.00.60.346
[email protected]
Ufficio Stampa Reverse
Sede Operativa: Via Boston 12/C 10137 - TORINO
Sede Legale: Via Saluzzo 42 10024 - MONCALIERI
BIO ARTISTI RITMIKA MONCALIERI 2013
ANNALISA
Dall'andamento swingante di “Scintille” al pop sensuale di “Non so ballare”, Annalisa porta
al Festival di Sanremo 2013 il suo poliedrico timbro vocale in grado di spaziare con
istintiva eleganza dall'energia del pop-rock alle raffinatezze del jazz. Il talento di Annalisa è
certificato anche dal Premio della Critica ricevuto in entrambe le sue partecipazioni al
talent show “Amici” (da sommare ad altri riconoscimenti prestigiosi, fra cui un Wind Music
Award e il Premio Lunezia) e dal lusinghiero successo dei primi due album “Nali” (2011) e
“Mentre tutto cambia” (2012), che in Italia hanno venduto più di Lady Gaga.
Dopo il brano “Pirati” inciso per il dvd italiano del film d'animazione “L'Era Glaciale 4 –
Continenti alla deriva” (pubblicato a inizio gennaio da Warner Music), le due canzoni
sanremesi tracciano il solco delle undici tracce del terzo album “Non so ballare”, in uscita il
14 febbraio su etichetta Warner Music.
«Il disco mostra entrambe le facce della medaglia Annalisa – spiega la cantante savonese
– con un “lato b” più emotivo, intimo e interiore. La consapevolezza dei propri limiti è il filo
rosso che lega tutte le canzoni, anche quelle del "lato a" in cui affronto con leggerezza,
ironia e le dovute precauzioni temi pesanti come la dipendenza e il femminicidio».
Gusto retro, accenti jazz e riferimenti balcanici per colorare “un arcobaleno dietro il
finestrino” nel brano “Scintille”, in cui “volano i satelliti sulle formiche” : «Un flusso di
coscienza: parole e immagini a susseguirsi con frenesia ma anche precisione, proiettate
nel futuro di una nuova e coinvolgente sensazione».
Echi british per la ballad pop-rock “Non so ballare”, nella quale Annalisa si rafforza proprio
attraverso le sue debolezze: "Non so ballare, ma riesco a sentire farfalle danzare dentro in
me". «Capita raramente di ammettere le proprie mancanze, ma riconoscendo e
accettando serenamente i propri limiti si acquista una forza in più». La titletrack “Non so
ballare” è stata scritta da Ermal Meta, leader dell'emergente gruppo indie-rock La fame di
Camilla, che si aggiunge al collaudato team di autori di Annalisa, fra cui Roberto Casalino
e la coppia Antonio Galbiati e Dario Faini che firmano l'altro singolo sanremese “Scintille”.
L'album “Non so ballare” conserva una marcata impronta pop-rock nei brani “A modo mio
amo”, “Ed è ancora settembre” e “Meraviglioso addio”; ma spazia fra lo stile bandistico di
“Io tu e noi”, l'arrangiamento vocale chiaroscuro di “Spara amore mio”, le sfumature
nordiche di "Alice e il blu" e “Tornerò ad amare”, fino alle suggestioni della traccia finale
“La prima volta” che si muove interamente su voce, pianoforte e violoncello. «Io mi sono
occupata principalmente degli arrangiamenti vocali – prosegue Annalisa – e assieme al
Maestro Pino Perris, che è intervenuto sull'armonia, ho anche firmato “Tutta l'altra gente”:
quasi una ninna nanna, che si svela in modo del tutto femminile e mette a nudo la mia
emotività, la mia insicurezza e, decisamente, la mia passione.». La canzone di Annalisa
apre la parte del disco più emotiva e personale, nella quale trovano posto pure la titletrack
“Non so ballare” e “Tornerò ad amare”, anch'esso autobiografico. «Un testo introspettivo
che guarda al futuro con malinconia e consapevolezza al tempo stesso, riflettendo
soprattutto sull'importanza di mettersi a nudo e accettarsi». Sapore agrodolce in
“Meraviglioso addio” («L'addio si rivela in realtà come l'inizio di un futuro luminoso e
positivo») e ancora una riflessione sull'amore nella profondissima “La prima volta”. «Dopo
molteplici esperienze mai realmente vissute, tutto avrà il sapore della prima volta, quella
vera, perché è la persona piuttosto che il momento a dare senso e valore all'esperienza e
alle piccole cose».
Autobiografica è anche la prima parte dell'album “Non so ballare”, che si apre con il flusso
di coscienza del singolo “Scintille”. Il gioco di sillabe di “A modo mio amo” ribadisce un
concetto già espresso da Annalisa nei dischi precedenti: «Quando si parla di amore,
spesso si commette l'errore di limitare il discorso alla coppia. Io amo ogni aspetto della
mia quotidianità». Il brano “Ed è ancora settembre” è un inno alla malinconia come
emozione preziosa. «Io preferisco una giornata di pioggia a una di sole. Ciò che fa stare
bene la gente non è uguale per tutti; così come è differente il modo di affrontare il dolore e
le difficoltà».
Nali (il suo soprannome) ricorre all'ironia per affrontare temi delicati come la dipendenza in
“Alice e il blu” e il femminicidio in “Spara amore mio”. Nella prima la narrazione è
strutturata esattamente come nelle favole, con sviluppo e morale: «Restando in superficie,
Alice, che non si accontenta mai, a causa delle sue pretese si ritrova sola. Se si
approfondisce di più, invece, si intuisce che Alice è schiava di ciò che desidera e si
esclude dalla realtà immolandosi a un mondo fatto di illusioni e solitudine» . Nella seconda
la volontà è quella di mettere in guardia le donne dai rischi di un amore cieco. «Troppo
spesso le vittime di femminicidio, o comunque di abusi intollerabili, sono “complici”
involontarie delle violenze che subiscono, dato che, per un istinto del tutto ed
esclusivamente femminile, pur di non perdere la persona che nonostante tutto continuano
ad amare, sono disposte ad accettare e a subire qualsiasi cosa».
La produzione artistica e gli arrangiamenti dell'album “Non so ballare” sono di Davide
Graziano mentre Annalisa ha curato l'arrangiamento delle voci assieme a Roberta
Bacciolo. L'arrangiamento degli archi è di Daniel Bestonzo e Massimo Camarca.
Registrazione, mixing, mastering ed editing (anche delle voci) del disco sono di Fabrizio
Argiolas.
Gli autori principali delle 11 canzoni sono Dario Faini, Antonio Galbiati, Ermal Meta e
Roberto Casalino. Annalisa ha scritto il brano “Tutta l'altra gente” con il Maestro Pino
Perris. Hanno firmato questo disco come autori anche A. Amati, F. Campedelli, E. Cecere
e N. Verrienti.
Hanno suonato Massimo Camarca, Alessandro Svampa, Stefano Camarca, Daniel
Bestonzo e Davide Graziano. Hanno partecipato come special guest: Claudio Broglio
(basso tuba) in “Io tu e noi”; Cecio Grano (sax) in “Scintille”; Roberta Bacciolo (soprano) in
“Io tu e noi”; DJ Double S (sound stretching) in “Spara amore mio”; Mr. T-Bone (trombone)
in “Scintille”; Manuel Zigante (violoncello) in “La prima volta”; Il Coro del Gigante diretto da
Annalisa per le voci maschili di “Io tu e noi”.
GIULIANO PALMA ORCHESTRA
E’ nel 1999 che inizia la carriera solista di Giuliano Palma quando si separa dai Casino
Royale e si dedica a tempo pieno a quello che fino ad allora era stato un side-project: i
Bluebeaters. L’idea è quella di una live band, di un supergruppo formato da amici
appassionati di rocksteady giamaicano e soul americano che suonano per divertirsi,
ridando nuova linfa vitale a meravigliosi brani sconosciuti al grande pubblico. Cantante,
leader, interprete dalla voce soul e ispiratore, oltre che responsabile della scelta delle
cover. Cinque album all’attivo con i Bluebeaters ed uno da solista supportati da
innumerevoli concerti – la loro vera essenza - in tutta la penisola rendono Giuliano Palma
una garanzia del panorama italiano, gli assicurano un crescente riscontro di pubblico e
ben 3 dischi d’oro.
L’ultimo album “Combo” (Universal, 2009) segna una svolta: deviazioni, migrazioni di
suoni e di stile. Dai grandi generi al grande pubblico. Evoluzione, insomma, e quattrocanzoni-inedite, a conferma delle potenzialità espressive della coppia Giuliano Palma Fabio Merigo (chitarrista, produttore, compositore, o per dirla con Giuliano «un maestro di
musica») in quanto a scrittura. Un risultato moderno, contemporaneo, dove la voce di
Giuliano Palm adiventa ancora più intensa, capace di creare suggestioni, immagini e
fascino.
Nel 2012 Giuliano presta la sua voce al brano dei Club Dogo, P.E.S, che diventa
rapidamente una hit e guadagna il disco di platino digitale.
Dopo la straordinaria esperienza a Zelig che lo ha visto impegnato per 10 puntate nel
programma comico più seguito d’Italia come resident band, Giuliano è ora al lavoro sul
nuovo disco di inediti. Il primo singolo estratto dall’album è stato presentato proprio
all’interno del format televisivo. Il brano “Come ieri” è stato impreziosito dal featuring con
Marracash ed è da una settimana nelle playlist delle più importanti radio italiane. L’artista
torna nella dimensione live dagli inizi di giugno con la stessa formazione di Zelig, la
Giuliano Palma Orchestra, una line up originale, composta da professionisti provenienti da
diverse radici musicali che apporteranno ai successi di Giuliano una nuova veste. Il King
prepara una setlist che conquisterà il pubblico, ripercorrerà infatti le tappe della sua intera
carriera. In scaletta quindi ci saranno alcuni brani degli esordi con i Casino Royale,
canzoni tratte da GP, il disco da solista uscito nel 2002, fino ai successi realizzati con i
Bluebeaters. Da sempre i concerti di Giuliano Palma sono un appuntamento imperdibile
con la musica, in cui si attraversano diversi generi, dallo ska al rocksteady, dal reggae al
soul, e tutti vengono caratterizzati da un’estrema contemporaneità. E anche quest’estate
le aspettative non verranno deluse.
FRANCESCO DE GREGORI
Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Trascorre parte della sua
infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale alla fine degli anni
Cinquanta. A Roma frequenta il liceo classico Virgilio, dove vive in prima persona gli eventi
e i fermenti politici del movimento studentesco del '68. Fortemente ispirato dalla musica e
dai testi di Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De
Gregori inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal fratello
maggiore Luigi, anche lui musicista.
Il Folkstudio è frequentato da altri giovani cantautori come Antonello Venditti, Mimmo
Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo Pietrangeli; da jazzisti come Mario
Schiano e Marcello Melis.
Il 1972 è l'anno dell'esordio discografico. “Theorius Campus” vede De Gregori condividere
con l'amico Venditti, anche lui al suo primo disco, questo lavoro ancora acerbo dove la
canzone più interessante (almeno per quanto riguarda De Gregori) è “Signora Aquilone” .
Nonostante il deludente riscontro commerciale di “Theorius Campus” l'anno successivo,
grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza,
per la it di Vincenzo Micocci, il 33 giri “Alice non lo sa”. La title-track “Alice” partecipa alla
manifestazione “Un disco per l’Estate”, classificandosi ultima. Il disco ottiene comunque un
discreto successo e conferma De Gregori come uno dei cantanti emergenti più amati dal
pubblico giovanile d’avanguardia.
Nel 1974 esce l'intimo “Francesco De Gregori”, in cui trovano spazio canzoni assai
personali, visionarie ed ermetiche. Fra i titoli spiccano “Niente da capire”, “Bene”,
“Cercando un altro Egitto”. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De
Andrè. La firma di De Gregori appare in cinque canzoni, fra cui “La cattiva strada” e
“Canzone per l’estate”, che faranno parte di “Volume VIII”, il nuovo album del cantautore
genovese.
Il 1975 è l’anno di “Rimmel”, album che contiene canzoni destinate a diventare classici
della musica italiana. “Rimmel”, “Pablo” (scritta insieme a Lucio Dalla), “Buonanotte
fiorellino”, “Pezzi di vetro" potranno vantare in futuro centinaia di esecuzioni dal vivo da
parte del loro autore.
“Bufalo Bill”, del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori "il disco più riuscito". Tra i
brani di spicco, titoli di eccezionale bellezza come “Atlantide”, “Santa Lucia”, “L’uccisione
di Babbo Natale” e la stessa “Bufalo Bill”.
Dopo un intervallo di due anni viene pubblicato, nel 1978, un nuovo album. “De Gregori”
contiene altre canzoni memorabili come “Natale”, “Raggio di sole”, “Due zingari” e
“Generale”, quest'ultima destinata a diventare famosissima.
Nel 1979 Francesco De Gregori torna ad esibirsi in pubblico. Insieme a Lucio Dalla e a un
giovanissimo Ron porta negli stadi italiani un tour importante e di grandissimo successo,
“Banana Republic”, che riapre l’epoca dei grandi concerti di massa dopo il periodo buio
delle violenze e delle contestazioni . Dalla fortunata tournèe vengono tratti un disco (oltre
500.000 copie vendute) e un film.
A breve distanza di tempo viene registrato in studio l'album “Viva l'Italia”, per il quale, con
l'intenzione di fondere tra loro melodia italiana e sonorità internazionali, De Gregori si
avvale della produzione di Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e
dell'apporto di ottimi musicisti statunitensi.
Il 1982 è l'anno di “Titanic”. “La leva calcistica della classe '68”, “Caterina”, “I muscoli del
capitano” e “L'abbigliamento del fuochista” vanno così ad aggiungersi a un repertorio
ormai consolidato.
Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone forse più famosa, “La donna
cannone”, ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo ormai orfano
del suo numero di maggior successo fuggito per inseguire un suo grande amore. Nello
stesso mini-album o Q -Disc (5 canzoni) vi sono “Flirt”, composta per un film con Monica
Vitti, e “La ragazza e la miniera”.
Frutto della produzione di Ivano Fossati è “Scacchi e Tarocchi” del 1985, album con il
quale De Gregori conclude il rapporto con la Rca. Al suo interno, tra le altre, “La storia”, la
malinconica “Ciao ciao” e “A Pa'”, dedicata idealmente alla figura di Pier Paolo Pasolini.
Francesco De Gregori continua ad esibirsi fino al 1987, quando con l'album “Terra di
nessuno” .
Il disco successivo è “Miramare 19.4.89” in cui l'ancora attualissima “Bambini venite
parvulos” e altre canzoni come “Dottor Dobermann” e “Cose”, presentano un De Gregori in
continua evoluzione. Dopo i 3 album live “Catcher in the sky”, “Musica leggera” e “Niente
da capire” (usciti nel 1990 contemporaneamente), nel 1992 l'autore romano si ripresenta
ancora più maturo musicalmente con l'album “Canzoni d'amore”, prodotto da Vincenzo
Mancuso e capace di alternare grande poesia (“Tutto più chiaro che qui”, “Povero me”) a
episodi musicalmente più muscolari come “Adelante! Adelante!” e “Viaggi & miraggi”.
Dopo i due dischi dal vivo, “Il bandito e il campione” e “Bootleg”, giungono quattro lunghi
anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa editorialista su l’Unità diretta da
Walter Veltroni. Il ritorno sul mercato è del 1996, quando nell'album “Prendere e lasciare”,
prodotto da Corrado Rustici, il pubblico di De Gregori scopre nuove sonorità e
arrangiamenti più moderni e spiazzanti (“L'agnello di Dio”), a tratti lontani da quelle
soluzioni acustiche di cui l'artista si era servito agli inizi della sua carriera. Ma nuova e
spumeggiante è anche la ricerca sulla parola, presente in canzoni come “Un guanto” o
“Rosa rosae” e “Compagni di viaggio”. Dal tour immediatamente successivo viene tratto un
doppio cd impreziosito dall'inedita “La valigia dell'attore”, scritta per Alessandro Haber.
“Amore nel pomeriggio”, pubblicato nel gennaio 2001, inaugura per Francesco De Gregori
il terzo millennio ed il quarto decennio di attività discografica.
L'album contiene 11 nuovi brani ed è prodotto da Guido Guglielminetti, da anni fedele
collaboratore di De Gregori. In due brani ci sono collaborazioni eccellenti: in “Il cuoco di
Salò” Franco Battiato, come arrangiatore e produttore; in “Natale di seconda mano” Nicola
Piovani.
A partire da marzo, dopo tre anni di assenza dai palcoscenici, De Gregori, sotto la
direzione artistica di Guido Guglielminetti, affronta un nuovo tour, accompagnato da Paolo
Giovenchi alle chitarre, Greg Cohen, già con Tom Waits, al basso e contrabbasso
acustico, Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti al piano e tastiere, Marco
Rosini al mandolino e alla chitarra acustica, e, dopo 25 anni dalla sua ultima apparizione,
Toto Torquati all’organo Hammond e tastiere. Il tour tocca con successo i maggiori teatri
italiani e, dopo una breve pausa, prosegue fino a settembre dando vita al live album
“Fuoco amico – live 2001”, pubblicato nel gennaio 2002.
Nell'estate dello stesso anno De Gregori intraprende un tour eccezionale insieme a Pino
Daniele, Fiorella Mannoia e Ron. Il tour nasce dall’esigenza di verificare lo “stato dell’arte”,
di questa arte “popolare” che è la musica italiana di qualità, attraverso un nuovo modo di
proporla al pubblico, creando così un’eccezionale possibilità di spettacolo.
Nello stesso periodo esce nei negozi “Il Fischio del vapore”, l'album di Francesco De
Gregori e Giovanna Marini contenente alcune fra le più grandi canzoni popolari italiane
riarrangiate per l’occasione ed interpretate a due voci.
Fra i titoli, oltre a “Bella Ciao” nella versione originale delle mondine, anche “Sacco e
Vanzetti”, “I treni per Reggio Calabria”, “L’abbigliamento di un fuochista” e “Il tragico
naufragio della Nave Sirio”. L’album ottiene un grandissimo successo superando le
150.000 copie vendute.
Nel novembre dell’anno successivo escono in contemporanea “Mix” e “Mix Film”, un
doppio cd e un dvd che, senza ubbidire a cronologie o a qualsiasi altro criterio di
compilazione, offrono in 31 brani per due ore e mezzo di musica e quasi altrettante di
immagini, il ritratto forse più completo e veritiero di un artista nel pieno della sua maturità,
libero di esprimersi tra il suo corposo passato .
25 marzo 2005: esce “Pezzi”, il nuovo, atteso, album a quattro anni di distanza da “Amore
nel pomeriggio” e trenta da “Rimmel”. Un titolo volutamente privo di chiavi di lettura con
soltanto (forse) uno scarno riferimento ad un mondo sgangherato e feroce che nessuna
politica sembra più poter salvare come nella spietata “Vai in Africa Celestino!” , il primo dei
dieci titoli che compongono l’album. “Una canzone”, dichiara De Gregori “sull’antinferno e
sul libero arbitrio” . “Pezzi” sorprende per l’immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti
che appaiono più che mai figli della dimensione live, la prediletta dall’artista: “E’ la prima
volta”, dice Francesco, “che un mio disco suona esattamente come suonerà dal vivo con
la mia band”.
A meno di un anno dal precedente "Pezzi", esce nel febbraio 2006 "CALYPSOS".
Registrato a Roma durante il mese di Dicembre, con i musicisti che lo accompagnano
solitamente dal vivo, l’album contiene 9 canzoni inedite, è orientato su sonorità più
raccolte ed acustiche e sembra derivare il titolo da Calypso, la ninfa che per amore tenne
Ulisse prigioniero su un’isola per sette anni.
Il 23 novembre 2007 esce nei negozi e in rete “Left & Right”, un nuovo cd live registrato in
estate. Al cd è accluso come bonus un dvd, “Takes & Outtakes”, contenente scene di
back-stage, versioni inedite e una lunga intervista.
Il 21 aprile 2008 viene inaugurato il primo spazio ufficiale del cantautore sul web:
www.francescodegregori.net.
A 6 mesi di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo live, è uscito il 23 maggio 2008 un
nuovo album: “Per brevità chiamato artista”. Il disco, che contiene 9 brani inediti registrati
nel gennaio dello stesso anno.
22 gennaio 2010 Francesco De Gregori è sul palco del Vox Club di Nonantola insieme a
Lucio Dalla, per il primo di una serie di concerti parte del Duemiladieci Dalla De Gregori
Work in progress tour che durante tutta l’estate 2010, fino a settembre, ha fatto tappa in
31 città italiane, a Zurigo (Svizzera) e a Lorrach (Germania), registrando un grandissimo
successo di pubblico e sold out .dal 30 novembre 2010 al 1 maggio 2011.
Il 16 novembre 2011 è stato pubblicato “Work in progress”, doppio cd live + dvd “back to
back” con i contributi video girati durante il tour.
A novembre 2012 esce il nuovo album SULLA STRADA che scala immediatamente le
classifiche di vendita, confermando il grande affetto e l'apprezzamento del pubblico per la
sua musica. Confermato, peraltro, dal tutto esaurito nei suoi ultimi concerti tenutisi a Roma
(Atlantico live) e Milano (Alcatraz) a novembre.
Il 28 maggio 2013,la vita di questo straordinario album che testimonia lo stato di grazia di
un autore e musicista capace di concepire nuovi capolavori come “Showtime”,”Guarda che
non sono io”,”Belle Epoque”,si arrichisce di un nuovo capitolo come “Sulla strada Special
Edition”.Solo 5000 copie,una tiratura limitata destinata ad aumentare il suo valore nel
tempo,che prevede la ristampa del cd con 2 tracce extra(versioni alternative di “Ragazza
del ‘95” e “Guarda che non sono io”),un book fotografico,”Sulla strada Foto Edition”, un
DVD contenente immagini dal backstage del nuovo tour,brani live e making of del
disco.Una edizione che,dopo il vinile,completa la gamma dei supporti “fisici” di quello che
può definirsi senza esitazioni il nuovo capolavoro di Francesco De Gregori a quarantuno
anni dal suo esordio discografico.
LEVANTE
Levante è nata a Caltagirone in provincia di Catania. Scrive e canta dall'età di dodici anni.
Chitarra acustica in spalla e fogli scarabocchiati, i tumulti della vita la portano nella città
magica di Torino. Tanti sono i provini, i concerti e le collaborazioni che hanno formato la
cantautrice catanese. Se le sue canzoni si potessero leccare si sentirebbe il gusto amaro
delle liriche misto alla dolcezza delle melodie.
BIANCO
“Sono Bianco. Alberto Bianco. Lʼunico cantautore al mondo che non sa scrivere altro che
canzoni. Lʼignoranza, il gusto e la sensazione perenne di inadeguatezza sono la base
stilistica delle mie canzoni.
Ho iniziato a suonare perché volevo dimostrare a mio padre, e a me stesso, che ci sono
altre forme di musica e arte oltre a Pictures at an Exhibition degli Emerson Lake & Palmer.
Dopo anni di Gh-Gh-Gh, tu-pa-tu-tu-pa-tu-pa e headbanging ho capito che per scrivere le
mie storie era meglio imbracciare la chitarra acustica, e usare come sala prove un prato, o
un gradino nascosto della mia città. Torino è la mia città, la culla, anzi meglio, il lettino,
anzi meglio, la sala parto della mia voglia di fare il musicista”. Eʼ iniziata così l ʼ avventura
di Bianco. Il suo primo disco, “Nostalgina”, uscito il 1° aprile 2011, è stato anche la prima
pubblicazione dellʼetichetta indipendente torinese INRI. INRI e Bianco sono cresciuti
insieme.
“Nostalgina” ha debuttato in streaming esclusivo sul sito di Rolling Stone Magazine e già a
maggio 2011 Bianco è stato notato da MTV, che lʼha nominato artista della settimana per
MTV New Generation con il video di “Mela”, il suo primo singolo. Da qui si sono susseguiti
una serie di supporti a importanti artisti del panorama indipendente italiano e non solo:
Niccolò Fabi, Linea 77, Dente, Le luci della centrale elettrica, Noah And The Whale, White
Lies, questi ultimi sempre grazie ad MTV, che lo ha scelto a novembre 2011 come artista
del mese di New Generation, portando il suo secondo video “Raccontami” in rotazione su
MTV Music. A dicembre 2011, dopo la partecipazione al Medimex e a Hitlist Italia, parte
per un tour che lo porta in giro per lʼItalia per primi tre mesi de l 2012. Nel frattempo anche
Radio Rai 2 lo ha notato e durante il Salone del Libro di Torino partecipa una puntata di
“Moby Dick”. Lʼanno di Bianco si chiude con un gran finale: la partecipazione agli MTV
Days 2012. È suo il compito di aprire la due giorni di concerti in Piazza Castello a Torino,
la sua città. Il 12 Novembre 2012 sempre con INRI esce il suo secondo disco, “Storia del
futuro”.
I MONACI DEL SURF
È inutile parlare dell’identità di un gruppo che si presenta mascherato. I Monaci del Surf
sono una sorta di società segreta. Non si può essere sicuri di chi ci sia sotto alle
maschere, quello che è certo è che chitarra elettrica, basso e batteria sono gli strumenti
preferiti dai Monaci, filtrati e accompagnati da suoni elettronici che richiamano i vecchi film
di fantascienza o ambienti da foresta amazzonica. Lo spettacolo è tirato, da ballare, con i
classici del Surf alla Dick Dale e inedite versioni in stile di successi più recenti. La
leggenda racconta che stanchi della pace interiore, tre monaci tibetani partono alla
scoperta del mondo fino ad arrivare a Città del Messico. Insegnano le loro arti marziali ad
una piccola congrega di cristeros, come atto di riconoscenza ricevono in dono tre
maschere da wrestler che scelgono di indossare per proteggere la loro identità. Stanchi
anche della violenza, decidono di abbandonare il Messico scegliendo la via dell’Oceano.
Una sera, tornati dalla spiaggia californiana, incontrano la leggenda del surf rock Dick
Dale che, preso bene dalla situazione, dona loro il proprio plettro. Da allora imbracciano
una terza via, dedicata interamente alla musica, contaminati dalle note positive del surf
rock, come unico stile di vita. Diventano così i Monaci del Surf, trovando la loro identità
oltre ogni dualismo. Se ti imbatti in atmosfere alla James Bond o alla Quentin Tarantino è
perchè i Monaci hanno imparato che le frequenze migliori per conquistare la pace interiore
non sono più le campane tibetane ma il divertimento. Questa è una delle tante storie che
circolano sulla loro nascita. Ma loro riescono a raccontarla meglio senza parole. Se le
tracce ti suonano familiari, non sei pazzo. E’ che quando la cover viene arrangiata dai
Monaci del Surf, diventa inedita, e trascina in pista peggio dell’onda perfetta.
PAOLA TURCI
L’incontro tra Paola Turci e il grande pubblico avviene nel 1986, quando Paola esordisce
al Festival di Sanremo con L’uomo di ieri. Paola torna poi al festival rivierasco per altre tre
fortunate partecipazioni consecutive: nel 1987 con Primo tango vince il Premio della
Critica, un riconoscimento importante che le sarà rinnovato nel 1988 con Sarò bellissima e
nel 1989 con Bambini, canzone con la quale si aggiudica anche la vittoria nella sezione
Nuove Proposte. A Sanremo tornerà ancora molte volte: la sua carriera conta ben nove
partecipazioni al Festival. Al successo di critica di quegli anni si affianca un crescente
apprezzamento del pubblico, sia nel live che nelle produzioni discografiche. Al primo
RAGAZZA SOLA, RAGAZZA BLU (1988) prodotto da Mario Castelnuovo e Gaio
Chiocchio, fanno seguito gli album
PAOLA TURCI (1989)
che contiene l’ormai classico Ti amerò lo stesso e
RITORNO AL PRESENTE
(1990) che include le tracce Ringrazio Dio e Frontiera, due canzoni tuttora amatissime dal
pubblico. Nel 1991 arriva
CANDIDO
concept album ispirato al personaggio voltairriano, caratterizzato da una scrittura che
acquista profondità senza rinunciare alla piacevolezza e alla semplicità. Nel 1993,
contemporaneamente alla pubblicazione del celebratissimo
RAGAZZE (BMG)
scritto insieme a Gaio Chiocchio – la vita di Paola subisce un duro contraccolpo in seguito
a un grave incidente automobilistico che porta ad un’ulteriore evoluzione della sua
carriera. Nel 1995 pubblica UNA SGOMMATA E VIA (BMG) che include il brano omonimo
scritto da Vasco Rossi. Nel 1996 esce l’album VOLO COSI’ 1986-1996 (BMG) la prima
raccolta ufficiale di Paola che include due brani inediti: “Volo Così, e “La felicità”. L’arrivo
alla WEA coincide con un nuovo percorso più decisamente pop-rock, inaugurato da
OLTRE LE NUVOLE
(1997), raccolta di canzoni degli anni ’80 tradotte in italiano: Sai che è un attimo, Mi
manchi tu (cover di Missing you di John Waite) e l’inedita Solo come me. L’album ha un
grande successo e raggiunge il disco di platino, spianando la strada al disco di inediti,
MI BASTA IL PARADISO
(2000). Più che mai intenzionata a comporre canzoni e cantarle senza troppi fronzoli,
Paola pubblica con l’etichetta indipendente NUN Entertainment
QUESTA PARTE DI MONDO
brani nati da una ritrovata voglia di riflettere e di comunicare, suonati con pochi musicisti e
un paio di presenze di prestigio (il Solis String Quartet e Massimo Giuntini dei Modena City
Ramblers). Contemporaneamente all’uscita di QUESTA PARTE DI MONDO, inizia
un’intensa attività live: un anno sui palchi durante il quale Paola riarrangia – di fatto
riscrive – canzoni dell’intero repertorio che raccogliere in un nuovo album,
STATO DI CALMA APPARENTE
(On the Road Music Factory, 2004). Due inediti (Il gigante – dedicato ad Adriano Sofri – e
La tua voce), una cover (Paloma negra) e dodici canzoni del passato per un progetto che
“unisce diverse prospettive di una stessa anima”. Il disco è stato registrato in presa diretta
con un piccolo pubblico in studio per conservare l’energia del live e da quelle registrazioni
è stato tratto anche un dvd. Nel settembre 2005 la On the Road Music Factory pubblica il
nuovo album di inediti
TRA I FUOCHI IN MEZZO AL CIELO
interamente scritto da Paola e da lei prodotto insieme a Carlo U. Rossi. E’ un album
intimo, istintivo, un viaggio in zone emotive sinora rimaste inesplorate. In questa
narrazione c’è tutta la forza della catarsi e il desiderio di affrontare argomenti sinora
temuti: l’abbandono – inteso come spazio di libertà e autonomia ma anche come dolore
del distacco (in L’inverno senza neve), la perdita, la morte (in Quasi settembre e Lasciami
credere), la violenza (in Fiore di giardino e Troppo occidentale). Il disco contiene anche
Rwanda, canzone vincitrice del premio “Amnesty Italia”, dedicata alla tragedia di quel
popolo. Il 2006 e il 2007 sono anni di sperimentazione: oltre che con i tour legati all’uscita
dell’album (un tour teatrale, raffinato e intimistico, e un tour estivo, solare e più elettrico),
Paola si è misurata con esperienze nuove e diverse. E’ stata infatti la direttrice artistica di
Venere elettrica – ed. 2006, festival perugino di respiro internazionale, dedicato al rock al
femminile e aperto anche alle arti visive e al teatro. Ma soprattutto ha iniziato una
collaborazione con Giorgio Rossi, uno dei coreografi e danzatori italiani più creativi, col
quale ha firmato Cielo concerto per un corpo sonoro ed una voce danzante: un progetto
coraggioso, concerto danzato costruito intorno a un gioco di rimandi e richiami tra la sua
voce profonda e levigata e la danza aerea di Giorgio Rossi. Il percorso artistico di Paola è
ricco di numerose collaborazioni: a quella con Cocciante – che nel 1987 aveva scritto per
lei la struggente Quanto ho tenuto ai miei pensieri – si aggiungono quelle con Luca
Carboni, che firma Io e Maria – inserita in RAGAZZE (1993), con Vasco Rossi, autore di
Una sgommata e via – title-track nell’omonimo album. Alcune di queste collaborazioni
sono frutto di relazioni più personali come l’amicizia con Carmen Consoli, dalla quale sono
nate Sabbia bagnata e Saluto l’invernoinserite in
MI BASTA IL PARADISO
(2000) Altra amicizia decennale da cui sono sorte numerose occasioni di collaborazione è
quella con Max Gazzè: con lui Paola duetta in Il debole fra i due singolo tratto dall’album
Ognuno fa quello che gli pare (2002) dell’artista romano, mentre Max suona il basso in
ben quattro tracce di TRA I FUOCHI IN MEZZO AL CIELO. Insieme hanno suonato in due
tour: nel 2001 in trio con la Consoli e nel 2007 in trio con Marina Rei; in entrambi i tour i tre
artisti erano sempre insieme sul palco, ognuno musicista dell’altro, scambiandosi ruoli e
canzoni. Nel febbraio 2009 è uscito il primo romanzo di Paola, Con te accanto. Scritto a
quattro mani con la giornalista Eugenia Romanelli e pubblicato dalla Rizzoli, il libro narra
come dall’incontro fortuito tra due donne, sullo scenario doloroso di una stanza
d’ospedale, nascano un’amicizia e un’intesa profonde, il prologo di una rinascita. Con
l’uscita di
ATTRAVERSAMI IL CUORE
nell’ottobre 2009 Paola avvia un progetto ambizioso articolato in tre dischi, attraverso cui
raccontare se stessa e la sua visione del mondo. Proprio per questo progetto è tornata ad
avvalersi della collaborazione con altri autori, amici che le prestassero le loro parole per
tratteggiare un affresco ad ampio respiro. Il primo album è interamente incentrato su un
tema sino ad allora marginale nella sua scrittura dei testi: l’amore. Il secondo disco,
GIORNI DI ROSE
(27 aprile 2010), è dedicato all’universo femminile: altre donne autrici hanno scritto le
tracce che lo compongono, ripercorrendo questo tema. L’ultima fase del progetto ritrae il
“mondo che vorrei”; l’album si chiama
LE STORIE DEGLI ALTRI
uscito il 17 aprile 2012, raccontato con libertà di espressione e di pensiero, un libero sfogo
che lascia spazio all’indignazione, ma anche all’amore verso il mondo e la vita...
IRENE GRANDI
Nel 2010 Irene torna a Sanremo dopo 10 anni. Porta una canzone, “La cometa di Halley”,
scritta da Francesco Bianconi, riproponendo così quella fortunata collaborazione già
intrapresa con “Bruci la città” . Il brano anticipa il nuovo album, “Alle porte del sogno”, il
primo di inediti in quasi 5 anni. Irene è ora coproduttrice artistica assieme a Pio Stefanini,
e coautrice di quasi tutti i brani. Il disco si chiude con un’altra collaborazione, questa volta
con un autore “storico” di Irene, Gaetano Curreri, che scrive “Stai ferma”.
Il 21 giugno 2009 Irene partecipa al concerto benefico a San Siro “Amiche per l’Abruzzo”,
duettando sulle sue canzoni, sulle canzoni delle colleghe e su classici internazionali
(“Blowing in the wind” di Bob Dylan) e Italiani (“Il mio canto libero” di Battisti-Mogol).
Qualche mese dopo duetta con Claudio Baglioni in “Una faccia pulita”, rielaborazione
dello storico brano di “Questo piccolo grande amore”, incluso nella nuova versione
“Q.P.G.A.”
Dopo una tournée che la vede protagonista, per la prima volta, nei principali teatri italiani,
e dopo l’uscita della biografia “Diario di una cattiva ragazza” - scritta assieme a Massimo
Cotto per Mondadori - Il 28 novembre 2008esce “Canzoni per Natale”. Irene porta in Italia
la tradizione internazionale dei dischi natalizi: nell’album alterna la rilettura di classici a
tema ad altri brani “stagionali” meno conosciuti e più ironici, cantando in italiano e in
inglese.
Il ritorno alla musica arriva con la rilettura di “Uno in più” di Battisti per il disco tributo
“Innocenti evasioni”. La riscoperta della canzone italiana continua nel doppio album
“irenegrandi.hits” del 2007; è molto più di una raccolta: ci sono riletture di brani portati al
successo da Mina (“Sono come tu mi vuoi”) e di Bruno Martino (“Estate”), versioni
acustiche di suoi brani storici, una collaborazione con il pianista jazz Stefano Bollani. Ma
soprattutto appare nel disco un autore proveniente dalla scena del nuovo rock italiano:
Francesco Bianconi dei Baustelle, che scrive per lei “Bruci la città”. La canzone viene
scartata alle selezioni per il Festival di Sanremo, ma diventa il brano dell’estate e vince il
Premio Radio 2007 dell’ultima edizione del Festivalbar, aggiungendo un altro trofeo ad
una carriera di successi.
Il 2006 è l’anno della pausa, dedicato a viaggi nel mondo per conto di associazioni
umanitarie, a cui Irene dà una mano concreta. Durante un viaggio in Africa conosce
Yossoun N’Dour: assieme anche a Patti Smith e Francesco Renga incide la sua “Birima”.
Dopo la bella esperienza come conduttrice del Festivalbar nel 2004, Irene conferma nel
2005 la sua vena rock maturata in anni di concerti: esce il sesto album “Indelebile”.
“Lasciala andare”, il singolo, viene presentato dal vivo al concerto del Primo Maggio.
Continua, nel 2003, la collaborazione con Vasco e Gaetano Curreri: i due firmano “Prima
di partire per un lungo viaggio”, e la produzione di altre due canzoni del quinto disco
“Prima di partire”, “Buon compleanno” e “Voglio una ninna nanna”. L’album viene portato
in tour durante l’estate, debuttando il 5 luglio allo stadio San Siro di Milano, di nuovo ospite
speciale di Vasco.
Nel 2001 esce il greatest hits “Irek”, che fa il punto sulla prima parte della carriera di Irene,
guardando avanti con i due inediti “Per fare l’amore” e “Sconvolto così”. Lo stesso anno
incanta centomila persone all’Heineken Jammin’ Festival di Imola, aprendo per l’amico
Vasco.
Nel 1999 esce “Verde Rosso e Blu”, quarto album seguito dal ritorno a Sanremo nel 2000,
ovviamente tra i Big. A scrivere per Irene il brano per il Festival ci sono nientemeno che
Vasco Rossi e Gaetano Curreri: “La tua ragazza sempre” si classifica seconda; la
canzone, inclusa nella ripubblicazione di “Verde Rosso e Blu”, permette al disco di tornare
ai vertici delle classifiche di vendita. Irene si dà al rock ma continua a dimostrare la sua
poliedricità con esibizioni di prestigio, come quella al Pavarotti & Friends e quella al
Montreux Jazz Festival.
Nel 1997 Irene torna alla musica con il terzo album “Per fortuna purtroppo”: è un deciso
passo in avanti dal punto di vista artistico, con sperimentazioni musicali che si uniscono a
melodie come quella di “Che vita è”, singolo in testa all’airplay radiofonico per oltre un
mese.
Nel 1996 debutta come attrice assieme a Diego Abatantuono ne “Il barbiere di Rio” di
Giovanni Veronesi, per cui canta anche “Fai come me”, brano portante della colonna
sonora. Non sarà l’unica sperimentazione extra musicale di Irene: nel 2004, si rimetterà in
gioco di fronte alle telecamere, per condurre il Festivalbar.
Nel 1995 arriva “In vacanza da una vita”: Irene conferma il suo successo con “Bum Bum” e
la titletrack, che diventano tra i brani più trasmessi dalle radio di quel periodo. Nello stesso
anno appare in “Non calpestare i fiori nel deserto” di Pino Daniele, duettando in “Se mi
vuoi”: la collaborazione funziona così bene che diventa anche un tour a due.
Nel 1994 è al Festival, nella categoria Giovani, con “Fuori”. Irene inizia a collaborare con
autori importanti: Eros Ramazzotti e Jovanotti scrivono canzoni per il suo album d’esordio
“Irene Grandi”.
Dopo avere suonato in diversi gruppi, inizia a lavorare come solista assieme a Telonio.
Con il suo primo autore incide “Un motivo maledetto”, che attira l’attenzione di Dado
Parisini, al tempo produttore di Raf, e della CGD, che le offre un contratto discografico .
Irene Grandi nasce a Firenze il 6 dicembre 1969.
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