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DONNI
E UOME
COMPORTAMENTI Una ricerca dimostra che i ruoli sessuali sono cambiati,
i generi sono sempre più vicini. E che il coito stanca (ma la tenerezza no) di Alberto Salza
Foto di Lorenzo Castore/G. Neri
L
’amore si fa in quattro: due corpi biologici (maschio e femmina) seguono il
drive evolutivo alla riproduzione (consegnare i propri geni al futuro), mentre due individui (uomo e donna), elaborati dalla cultura nella mente e nel
corpo, cercano di ottenere il controllo dei primi
due. A stento, dato che, nella nostra società postmoderna, si è consolidata l’asimmetria tra ripro-
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duzione e sesso, simile alla differenza che intercorre tra alimentazione e gastronomia, o
tra emissione di vocalismi e
canto. Il guaio è che, in Occidente, uomini e donne cominciano a fare confusione tra la
stanza dei bottoni e quella da
letto. È una questione di modelli. Un tempo era tutto chiaro: Marte amava Venere, facendo cornuto il deforme Efesto (Odissea, VIII, 266-366);
nel frattempo il bell’Apollo inseguiva le ninfe e, al momento
topico, non combinava niente.
Mercurio faceva l’accompagnatore di anime morte, portando avanti le fantasie erotiche. Le Dee, per pudore, non
stavano a guardare. Oggi, rispetto ai tempi di Omero, sono
saltate le distinzioni binarie.
Per quanto riguarda il sesso, gli
italiani sono diventati donni e/o
uome. Così pare nell’analisi
condotta dall’Istituto GPF per
Pfeizer, Gli Italiani e la sessualità (2007), dove si incontrano
strani soggetti sessuali.
“La prima macroevidenza dell’indagine è l’allineamento delle
risposte di uomini e donne sulla maggior parte degli indicatori. Il dato rivela l’avvicinamento
dei generi, fondato su un processo di revisione dei ruoli sessuali”. Come direbbe Simone de Beauvoir: «Essere donna vuol dire essere un uomo come un altro». Con plauso delle donne, la pubblicità espone il corpo maschile nudo. Ottimo risultato, come
quello che ha consentito alle donne di fare il soldato e ammazzare bambini. D’altra parte, “i pubblicitari sono mercanti di sabbia che lavorano per
l’espansione del deserto” (Gruppo Marcuse,
2006).
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GLI ITALIANI E LA SESSUALITÀ
La ricerca svolta dall’Istituto GPF nel 2007 è stata realizzata tramite
interviste face to face domiciliari a un campione rappresentativo della
popolazione italiana di 18-74enni per sesso, età, area geografica,
ampiezza del centro, titolo di studio. La parte del questionario relativa
ai temi più delicati e personali è stata autosomministrata.
GPF ha condotto un’indagine volta a esplorare il vissuto della
sessualità degli italiani con particolare attenzione ai seguenti aspetti:
1) modalità, contesti, immaginario attivato nella produzione del
desiderio; 2) indagando sulle variabili percepite come influenti sul
desiderio e attività sessuale dagli aspetti fisiologici a quelli psicologici;
3) codici e linguaggi dell’avvicinamento del contatto sessuale tra i due
generi; 4) investigando sulle modalità di comunicazione utilizzate e
preferite nella sfera sessuale.
Secondo Monica Fabris, che ha analizzato i risultati per GPF,
“l’allineamento delle risposte di uomini e donne sui ruoli sessuali fa
nascere nuove interessanti problematiche”: il 69,7% dichiara che “tra
uomo e donna oggi non è più chiaro chi debba fare il primo passo”.
Inoltre l’affermazione: “non è possibile avere rapporti sessuali
soddisfacenti senza un coinvolgimento affettivo” raccoglie
maggiormente il consenso femminile (85,6% donne, vs. 76,6%
uomini, grado di accordo: molto + abbastanza) e quello delle
generazioni più mature (per la fascia del 45-54enne: 83,1%
vs. 73,1% dei 18-24enni), così come varia a seconda del genere
degli intervistati l’accordo attribuito all’affermazione:
“La sessualità è uno degli aspetti più importanti della vita di una
persona” che trova maggior consenso tra gli uomini, 78,2%, che tra le
donne, 68,6%. Per quanto riguarda l’evoluzione della propria vita
sessuale, più della metà del campione (55%) si augura che possa
rimanere stabile. Secondo Fabris, però, “emerge una sessualità non
priva di ombre: il 76% degli italiani afferma che oggi i disturbi della
sessualità sono sempre più diffusi e circa la metà del campione
dichiara di soffrire di disturbi sessuali”.
Foto di Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contrasto
Ancora la ricerca GPF: “Gli uomini sono oggi più
disposti a parlare della propria sessualità e dei
problemi a essa legati e si mostrano più propensi a risolvere eventuali forme di disagio con un
approccio che coniughi l’esigenza di trovare comprensione e ascolto, e la sicurezza data da una
prospettiva di supporto medicale”. I sondaggi, si
sa, contengono essenzialmente narrazioni di sé,
di come vorremmo essere e non di come si è.
Freud non interpretava i sogni, ma analizzava come essi venissero narrati, parola per parola. È così che andrebbero letti i sondaggi. A quanto pare,
l’italiano di oggi è fautore della coppia d’amore
(per il 76,6% degli uomini e l’85,6% delle donne,
“non è possibile avere rapporti sessuali soddisfacenti senza coinvolgimento affettivo”). L’uomo si
immagina tenero con le donne, ma sicuro della
sua “durezza farmaceutica” sotto la cintura. Dato
che quest’ultima la si risolve in qualche modo,
esiste la pillola della tenerezza? Come scriveva
Hemingway: “Per resistere bisogna durare”.
Il 77% degli italiani tra i 18-74 anni (34 milioni di
individui) dichiara di avere una relazione sentimentale. Tra costoro, il 60% dichiara di essere
molto soddisfatto della sfera sessuale, attribuendosi un voto da 8 a 10, dato trasversale al genere
(61% uomini e 59% donne). Il mito starebbe in
piedi, se non ci fossero lo sterminato numero di
prostitute, la pedofilia, le violenze, il voyeurismo,
la pornografia su Internet. Forse è questo il punto: la soddisfazione sessuale di uomini e donne è
rediretta verso obiettivi complessi.
A tale proposito stiamo assistendo a una serie
di trasformazioni comportamentali nella sfera
della sessualità che mostrano un’inversione dei
caratteri sessuali secondari. Il fenomeno, come
sempre nell’immaginario, coinvolge più il corpo
femminile che non quello maschile. Il sesso non
è più considerato quello che si attiva verso i genitali (caratteri sessuali primari), ma quello che gestisce quelli secondari (sederi,
SESSO
seni, piedi, labPRIMARIO O
bra, ombelico,
SECONDARIO?
schiena, capelli,
IL PRIMO È
muscoli e lunSANGUE E
ghezza del pene
per gli uomini
SUDORE,
ecc.). Questo è il
L’ALTRO È IL
regno della legREGNO DELLA
gerezza e della
LEGGEREZZA,
tenerezza, come
insegna il latin lo- COME INSEGNA
ver. Il sesso priIL LATIN LOVER
mario è sangue e
sudore; quello secondario è l’elogio dell’impermanenza. Ecco perché è area di mercato. La tenerezza non lascia conseguenze, il coito sì. La tenerezza si ricompra all’infinito. Il coito stanca. Va allora riconsiderata la soddisfazione sessuale: si rivolge al sesso primario o a quello secondario?
Credo che oggi gli italiani siano molto soddisfatti
per questa seconda, nuova, forma di sesso legata
ai caratteri secondari: gli uomini sono tutti guardoni e abili nella mano morta; le donne sono diventate esibizioniste (al punto che così è rappresentata, con tanto di impermeabile aperto, una
vecchietta di una pubblicità telefonica). Una bella
soddisfazione.
A proposito: gli uomini in media dichiarano un livello di soddisfazione più alto correlato al desiderio di aumento delle prestazioni, in termini di
frequenza e di durata. Interrogati sul desiderio di
avere successivamente a un primo un secondo
rapporto sessuale, il 18,1% degli intervistati ri-
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lo sguardo tenero, ad ascoltare le donzelle). Donne, dopo il fattaccio provate a chiedere a Clooney
cosa avete detto, e vediamo se si ricorda qualcosa. Per quel che mi riguarda, rimango ancorato al
modello John Wayne. Dopo mesi di avventure,
torno a casa sul cavallo sfiancato, i sopraccigli all’ingiù, stracco. Nella cartucciera, magari, ho una
pillola blu (non si sa mai). Entro e non dico niente
alla donna che mi attende. Non mi va di mentire
per un amplesso. D’altra parte, gli eroi sono a
perdere. Mentre sono intenti a morire, le loro
donne si accoppiano con i codardi rimasti a casa.
LA SECONDA RIVOLUZIONE SESSUALE
Il ruolo maschile in Italia sta mutando da Marte verso Apollo, dalla
forza alla tenerezza, dal sesso alle coccole, dalla clava ai pannolini.
Emmanuele Jannini, sessuologo e coordinatore del Corso di laurea
in Sessuologia - università dell’Aquila, ritiene che siamo di fronte
alla Viagra Revolution. «Si tratta di una sineddoche», afferma, «per
rappresentare la famiglia degli “inibitori della fosfodierasi 5”, che
non sono afrodisiaci, ma condizionatori della risposta erettile
maschile: svanisce il terrore di scollegamento tra desiderio ed
erezione. L’uomo può smettere di guardarsi tra le gambe e
cominciare ad affrontare una vera relazione con la partner». Per GPF,
il 61% degli italiani pensa che “come la pillola anticoncezionale in
passato ha rappresentato una rivoluzione, così oggi e domani lo sarà
il Viagra”. La ricerca medica dice che il Viagra aumenta la
produzione dell’ossitocina, l’ormone delle coccole, della tenerezza,
dell’attaccamento (Zhang, 2007, Jannini 2003). Così, secondo
Jannini, “il rapporto uomo-donna è stato modificato, portando il
maschio a non aver paura dei sentimenti e della tenerezza. È un
maschio übersexal, per cui la sconfitta non è una pillola (se
necessaria per disfunzione erettile), ma piuttosto il silenzio sessuale
con la donna. Abbiamo ripetuto per 30 anni che il maschio è in
fuga, ha paura, scappa, è il sesso debole, non regge il confronto con
le donne… Non è più così”. Gli italiani fanno più sesso (frequenza
dei rapporti sessuali in GPF1978: 4/mese; in GPF2007: 6/mese; 2
rapporti al mese in più, 24 l’anno). D’altra parte, i maschi sono
presenti nelle cure parentali come non mai dall’inizio della società
patriarcale: sul fatto che “un uomo che cambia i pannolini al figlio
non perde forza e virilità” è d’accordo un plebiscitario 83,3% di
uomini e donne. In tutto questo bell’andare, come mai gli uomini
devono cedere potere e le donne pannolini? Esiste l’omologo
femminile dei pannolini? Afferma Jannini: «Il sex appeal. La donna
rischia moltissimo: si espone al rifiuto».
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Foto di Tendance Floue/G. Neri
sponde “sempre” o “spesso” contro il 47,6% che
si divide tra “raramente” e “mai”. Sensibili differenze tra le risposte di uomini e donne; per i primi il “sempre” o “spesso” raggiunge il 23,5%
contro il 12,7% delle donne; il “raramente” o
“mai” si attesta al 38,9% contro il 56,3% delle
donne. Che fine ha fatto il mito dell’orgasmo femminile mai raggiunto a causa della velocità maschile? Pare di vederle le donne: «Cara, lo facciamo ancora?»; «Oppercarità, no!».
UNA RAGAZZA
La sessualità seMI HA DETTO
condaria appare
CHE STA
protagonista della
IMPARANDO
re-genderization, la
riappropriazione
A BACIARE
del genere femmiGUARDANDO
nile tra le giovanisI TELEFILM.
sime. “Nella borAUGURI!
setta devono esserMA TUTTO IL
ci: gomma da masticare, lucidalabRESTO?
bra, fermaglio per
capelli, piegaciglia”: si tratta di indicazioni date,
per iscritto (in un libro legato al cartone animato
Trollz), a bambine di quattro anni. L’immaginario
popolare di veline perverse, trascurato dalle élite
intellettuali, decide cosa comprare, sognare. E a
quali modelli le “nuove donne” devono conformarsi. La risposta maschile è stata semplicemente un lungo sguardo libidinoso a quello che Ariel
Levy chiama raunch, la diffusione di ciò che un
tempo era ai limiti della pornografia: mutande in
vista, spogliarello continuo, lap dance (ho visto
una ragazzina in tram accennarne i passi), labbroni e tettone da puttana.
Nello Studio sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza (Eurispes, 2007, intervistate 1950
persone tra gli 11 e i 18 anni), si scopre che il
57,2% “non l’ha ancora fatto” (2005, 64%); la
maggior parte dei ragazzi fa sesso tra i 15 e i 17
anni; il 4% tra gli 11 e i 13 anni. Con il sesso le
ragazzine scelgono l’amore (58% rispetto al
13,5% dei maschi). Potrebbe però essere un atteggiamento legato allo stereotipo femminile che
spinge a giustificare coi sentimenti il desiderio
sessuale. Una ragazza mi ha detto che imparava
a baciare guardando i telefilm. Auguri: e il resto?
La pornografia su Internet è visitata dai ragazzini:
maschi 17,7%, femmine 14%. I maschi si eccitano, le ragazze imparano. Qual è il contraltare maschile delle fatine Winx?
Kafka scriveva: «Uno degli strumenti del male è
il dialogo». Gli italiani la pensano diversamente:
per il 90,4% “è importante parlare di sessualità
con il partner” (ricerca GPF). Eguale percentuale,
condivisa da uomini e donne, ritiene che “l’uomo,
oggi, per sedurre una donna deve saper parlare
con lei e ascoltarla”. Sedurre? A quanto pare il
nuovo uomo italiano è un incrocio tra Valentino
Rossi (neotenico, occhioni grandi e azzurri, testa
tonda e ricciuta) e George Clooney (tenebroso,
ma non pericoloso; intento, con il capo reclinato e
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