PROBLEMATICHE SESSUALI IN PAZIENTI AFFETTI DA PATOLOGIE CEREBRALI L. Castelli*°, A Giachero*°, E Cappai*, P Perozzo*, S Vighetti*, C. Tomassoni*, M.Calati*, MT Molo* *CE.R.NE, FONDAZIONE CARLO MOLO, TORINO °CENTRO DI SCIENZA COGNITIVA, UNIVERSITA’ DI TORINO INTRODUZIONE • Molte patologie neurologiche hanno notevoli ricadute sulla sessualità e, in generale, sulla vita di coppia Le problematiche sessuali in soggetti con patologie neurologiche sono state spesso trascurate Scarsa attenzione sia da parte dei clinici, sia da parte dei ricercatori Assunzione implicita Pazienti neurologici, specialmente Malattia di Parkinson (MP), essendo generalmente in età avanzata, sono meno interessati al sesso Tale assunzione, estensibile ad altre patologie neurologiche (ictus etc.), contrasta con il fatto che la sessualità possa rivestire un ruolo inalterato nella vecchiaia rispetto a quanto avviene nelle fasi precedenti di vita. Inoltre, si ignora l’esistenza di pazienti con MP o colpiti da ictus in giovane età. SCOPO DELLO STUDIO Affrontare le problematiche sessuologiche partendo dall’esperienza clinica con due patologie specifiche • soggetti con malattia di Parkinson sottoposti a terapia chirurgica di stimolazione cerebrale profonda (DBS) del subtalamo (STN) • soggetti post- ictus con disturbi di comunicazione (afasia) Nei pazienti con MP abbiamo indagato le ricadute sulla sessualità di coppia conseguenti al miglioramento motorio e dell’autonomia nel quotidiano indotti dall’intervento chirurgico Nel campione di soggetti afasici abbiamo verificato, in uno studio pilota, se l’incremento delle abilità comunicative corrispondesse a modificazioni nella condotta sessuale MALATTIA DI PARKINSON Trentuno soggetti con MP (10 femmine e 21 maschi), sottoposti ad intervento chirurgico di DBS del NST (sintomi motori) Soddisfazione sessuale: versione ridotta del Gollombok Rust Inventory of Sexual Satisfaction (GRISSr) e colloqui clinici, un mese prima dell’intervento chirurgico e 9-12 mesi dopo Punteggio totale alla GRISSr dopo l’operazione è più basso (minori problemi) in entrambe i gruppi. Confrontando i punteggi pre-operatori si evince che i pazienti con età 60 sono significativamente più problematici rispetto ai soggetti con età > 60 anni I pazienti con età 60 ottengono un significativo miglioramento della sfera sessuale nel periodo post-operatorio MALATTIA DI PARKINSON Un intervento chirurgico volto a migliorare il quadro motorio ha ricadute sulla sfera sessuale: problema precedentemente oscurato dalla gravità dei sintomi motori La relazione sessuale di questi pazienti diventa più soddisfacente e aumenta la frequenza sessuale dei loro rapporti Miglioramento quantitativo e qualitativo Oltre ad una maggior soddisfazione, i pazienti dichiarano di mettere in atto un minor numero di comportamenti evitanti rispetto ai loro partner (maggior accettazione di sè) AFASIA Otto pazienti (3 femmine, 5 maschi) vascolari con lesione all’emisfero sinistro e afasia sul versante della produzione hanno partecipato a un training di gruppo per incrementare le abilità comunicative Problematiche pazienti con più di 60 anni, sposati • ripercussioni sulla vita sessuale, minor frequenza rapporti sessuali • riadattamento della dinamica del rapporto sessuale nei casi in cui insorgevano problemi legati all’emiplegia controlaterale (accorgimenti relativi alle posizioni sessuali) Problematiche pazienti tra i 30 e i 40 anni (1M, 1F) • interruzione relazione sentimentale dopo l’insulto cerebrale • F: tendenza all’autosvalutazione, rapporti occasionali • M: interruzione dei rapporti sessuali Globalmente, il miglioramento dell’afasia conseguente al training ha inciso positivamente sulla sessualità AFASIA Il paziente colpito da ictus si trova ad affrontare un evento traumatico improvviso : identità del soggetto minata Repentino cambio di ruolo nella coppia Deficit di comunicazione sembra incidere più profondamente sulla sessualità dei soggetti maschi: improvvisa condizione di dipendenza, inibizione dell’iniziativa all’approccio sessuale Nelle femmine, il deficit di produzione verbale sembra indurre atteggiamenti di passività e autosvalutazione (in donne giovani, sensibile diminuzione delle aspettative) CONCLUSIONI Considerare il paziente neurologico nel suo complesso, evitando la riduzionistica identificazione del paziente con la malattia stessa Punto di vista strettamente medico/neurologico, mondo psicologico, rapporto di coppia e vita sessuale che, seppur influenzata dalla patologia organica, non può essere totalmente ricondotta ad essa “ L’idea priva di fondamento che un danno cerebrale renda la persona inaccessibile ad un significativo cambiamento psicologico è erronea e deriva dal falso concetto secondo cui il danno cerebrale è un entità monolitica” Lewis (1986)