Per il SESSO, Dopo il PARTO ci VOGLIONO 6 SETTIMANE per

Anno V – Numero 1112
Mercoledì 10 Maggio 2017 – S. Antonino
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
sussidio
per
disoccupati
2. Concorso straordinario
3. ORDINE: corso Teorico
pratico sulle manovre di I°
soccorso
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Per il sesso, dopo il parto
ci vogliono
6
settimane
per
ricominciare
5. Emorragia
post-parto,
farmaco da 2,5 euro può
ridurre le morti di un
terzo
Prevenzione e Salute
6. Esistono davvero delle
pillole in grado di
prevenire il cancro?
7. “Con l’età è normale
cambiare il modo di
dormire”, vero o falso?
Meteo Napoli
Mercoledì 10 Maggio
 Variabile
Minima: 13° C
Massima: 21 °C
Umidità:
Mattina = 63%
Pomeriggio = 58%
Proverbio di oggi….……..
Chi va pe' cchistu mare, chisti pisce piglia
Per il SESSO, Dopo il PARTO ci VOGLIONO
6 SETTIMANE per RICOMINCIARE
Ancora un mese e mezzo. Dopo il parto le donne tornando ad
avere rapporti sessuali completi con il partner dopo sei
settimane.
Circa una su due, il 41%, in un campione di 1.507
neomamme alla prima gravidanza, aspetta fino a tanto per
riprendere il sesso vaginale, secondo quanto riportato in
uno studio pubb. su BJOG: An International Journal of
Obstetrics and Gynaecology dove è stato esaminato
l'attività sessuale di mamme “debuttanti”, al primo figlio,
individuando le differenze in base al tipo di parto, naturale o cesareo, il trauma
perineale, cioè se le donne erano state sottoposte al taglio chirurgico del
perineo o a una lacerazione poi suturata, fattori che ovviamente hanno una
decisiva influenza fisica e psicologica sull'intesa sessuale.
All'atto pratico, dopo sei settimane dal parto il:
 41% delle donne ha ripreso l'attività sessuale completa,
 65% dopo otto settimane,
 78% dopo dodici settimane.
 15% deve aspettare ben sei mesi per ricominciare a fare sesso
 6% di donne che aspetta più di sei mesi per un nuovo rapporto sessuale.
Anche l'età della neomamma è una variabile importante, le donne tra 18 e 24
sono più veloci nel recupero, rispetto alle mamme più attempate.
Un fattore discriminante è la tipologia di parto: le donne che hanno avuto un
cesareo, una episiotomia o una lacerazione suturata hanno una probabilità più
lenta di ritrovare l'intimità precedente al parto, tra il 35% e il 42% dopo sei
settimane, mentre le donne che hanno partorito naturalmente senza
conseguenze sul perineo che riprendono entro il mese e mezzo ad avere
rapporti sessuali sono ben 6 su 10. (Salute sole 24)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
SCIENZA E SALUTE
EMORRAGIA POST-PARTO, FARMACO DA 2,5 EURO PUÒ
RIDURRE LE MORTI DI UN TERZO
L’acido tranexamico, inventato negli anni ‘60 in Giappone, è in grado di salvare la vita a
molte neomamme. I decessi, 100mila all’anno, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
Un farmaco conosciuto come cura per i cicli mestruali molto
abbondanti (menorragia) potrebbe ridurre di un terzo le morti
causate da emorragia post-parto, che sono 100mila all’anno e
avvengono principalmente nei Paesi in via di sviluppo.
È l’ACIDO TRANEXAMICO, inventato negli anni ‘60 in Giappone.
La conferma arriva dallo studio “Woman” pubblicato sulla
rivista Lancet e condotto dalla London School of Hygiene and
Tropical Medicine su oltre 20mila donne, in collaborazione con
193 ospedali di 21 Paesi africani e asiatici.
All’epoca i due studiosi giapponesi non sono riusciti a
convincere i medici a sperimentare il farmaco in uno studio
sull’emorragia post-parto: è stato invece preso da un’azienda farmaceutica e usato come terapia contro
le perdite mestruali abbondanti, oltre che in altre situazioni in cui occorre ridurre il sanguinamento, per
esempio in caso di interventi chirurgici.
Il nuovo studio inglese ha dimostrato che :
 l’acido tranexamico riduce le morti complessivamente di un
quinto e del 31% nelle donne a cui viene dato entro tre ore dal parto.
Alle neomamme con emorragia è stato dato un grammo del farmaco o un placebo:
 nelle donne trattate si è vista una riduzione della mortalità del 20%,
 sale al 31% se somministrato entro tre ore.
«È un risultato importante. Abbiamo trovato un farmaco economico, che si dà in una sola dose e riduce il
rischio di emorragie che possono portare alla morte.
Può avere un ruolo importante nella lotta contro la mortalità materna nel mondo», commenta Ian
Roberts, uno degli autori.
Il farmaco dovrebbe essere a buon mercato (1 grammo costa 2,5 euro), ma portarlo negli ospedali di
tutto il mondo sarà comunque una sfida. Il 77% delle morti materne avviene in soli 20 Paesi.
Per esempio la Sierra Leone, dove muoiono 1.360 madri ogni 100mila nati.
MORTALITÀ MATERNA
«RISULTATI IMPORTANTI»
«Rendere disponibile la terapia ovunque può salvare vite ed è estremamente importante - conclude
Roberts -.
Non dovrebbero esserci bambini che crescono senza la madre per la mancanza di un farmaco che costa
un dollaro».
«Questo è un supporto farmacologico che costa pochissimo e riduce sensibilmente il sanguinamento. I
risultati sono molto importanti per le donne nei Paesi in via di sviluppo ma anche in quelli occidentali,
anche se la morte per emorragia post-parto in questi è molto più rara» aggiunge Giancarlo Maria
Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue.
(Salute, Corriere)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
PREVENZIONE E SALUTE
ESISTONO DAVVERO DELLE PILLOLE
IN GRADO DI PREVENIRE IL CANCRO?
Di recente, a Washington, durante l’ultimo congresso dell’American Association for Cancer
Research, dove si presentano le ultimissime novità in materia di cura e ricerca sul cancro, si
è parlato (nuovamente) di aspirina per prevenire i tumori e, secondo un nuovo
studio, ridurre anche le probabilità di morirne.
Ma quali sono i FARMACI che oggi sappiamo essere
efficaci nel prevenire la formazione di un TUMORE?
L’ASPIRINETTA
Cresce il numero di prove a favore dell'utilizzo dell’aspirinetta, la
piccola dose quotidiana assunta come
«difesa» da disturbi cardiovascolari, nella protezione da alcune forme di
cancro (colon, pancreas e recentemente anche prostata).
«Il meccanismo benefico dell’aspirina sarebbe da attribuire sia all’inibizione
di alcuni fattori dell’infiammazione, che svolgono un ruolo importante nel
favorire la crescita tumorale, sia al mantenimento di una migliore fluidità
del che contribuisce a ridurre il rischio di deposito di cellule metastatiche.
Ora è importante eseguire uno studio per confermare questi importanti risultati, mostrando anche che i
vantaggi dell’uso regolare di aspirina sovrastano di gran lunga i rischi di potenziali di effetti collaterali
derivanti dalla sua assunzione».
Fra i principali effetti indesiderati, specie per chi assume la cura a lungo, ci sono la formazione di ulcere
gastrointestinali e l’emorragia gastrica.
La METFORMINA
La metformina, farmaco orale comunemente utilizzato nel trattamento del diabete, potrebbe avere un
ruolo nella prevenzione di alcuni tumori grazie sia alla capacità di bloccare l’attività di fattori che
alimentano la proliferazione cellulare tumorale sia, indirettamente, controllando il metabolismo degli
zuccheri e riducendo l’infiammazione.
Diversi studi infatti suggeriscono che nei tumori della mammella ma anche in quelli polmonari,
gastrointestinali e della prostata, l’assunzione di metformina per il diabete possa associarsi a un
miglioramento della sopravvivenza.
La metformina sembra avere anche un effetto preventivo. Per es.,
 la sua assunzione ha ridotto del 20-30% il rischio di sviluppare tumori del seno in donne
diabetiche.
«Oggi si sta valutando anche il ruolo di altri farmaci utilizzati per controllare il metabolismo dei grassi e
dell’acido urico, come statine e allopurinolo, nella prevenzione di alcuni tumori, in particolar modo del
colon e della prostata.
Le evidenze disponibili sono però ancora frammentarie e bisogna attendere altri studi ancora in corso»
precisa Tortora.
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
I CONTRACCETTIVI ORALI
Diversi studi hanno focalizzato l’attenzione sull’effetto protettivo dei
contraccettivi orali sui tumori dell’ovaio e su quelli dell’endometrio.
«I dati più solidi sono quelli sui tumori dell’ovaio.
La causa sarebbe dovuta alla soppressione dell’attività ovarica, ma i reali
meccanismi dell’azione protettiva non sono ancora completamente noti.
Ogni 5 anni di assunzione producono una riduzione del rischio di ammalarsi
del 20%. Aspetto interessante è che la protezione si protrae nel tempo persistendo anche a decenni dalla
sospensione dell’assunzione».
Da un’analisi che ha esaminato retrospettivamente 45 studi condotti su un totale di 23.257 donne con
carcinoma ovarico e 87.303 sane, emerge che la durata dell’assunzione della pillola era direttamente
proporzionale alla riduzione del rischio, che risultava ridotto
 del 22% con un’assunzione della pillola di 1-4 anni,
 del 36% con 5-9 anni,
 del 44% dopo 10-14 anni di assunzione
 del 58% nelle donne che avevano assunta per almeno 15 anni o più.
«Certamente di rilievo è il fatto che l’effetto protettivo si osserva anche nelle donne con la mutazione dei
geni BRCA 1 e 2, associati a un maggior rischio di contrarre tumori della mammella e dell’ovaio, balzati
agli onori della cronaca per la vicenda della star del cinema Angelina Jolie.
Viceversa, nessuno dei grandi studi ha mostrato che esiste un aumentato rischio di sviluppare tumori
della cervice e del fegato dopo assunzione di contraccettivi orali, come suggerito da piccoli studi con
pochi soggetti».
IL FUTURO: LE SUPERPILLOLE DI «BATTERI BUONI» O SPORE
«In un futuro prossimo potremmo assumere superpillole di “batteri buoni” o di spore.
Infatti recenti clamorosi studi hanno dimostrato che i batteri commensali buoni, tra cui anche lattobacilli
e bifidus, che abitano nel nostro organismo (soprattutto intestino), il cosiddetto “microbiota”, sono un
potente baluardo delle nostre difese immunitarie, in grado di prevenire numerosi tumori e di potenziare
l’efficacia della chemioterapia e dell’immunoterapia antitumorali.
Mentre altri batteri “cattivi” presenti nel cavo orale (specie dei fumatori o di chi eccede con l’alcol)
possono aumentare il rischio di cancro. Le pillole di batteri buoni o anche il “trapianto” di biomasse
elaborate dai batteri sono quindi un possibile traguardo da raggiungere».
OGGI: UNA «PASTIGLIA PRODIGIOSA»
Se la “compressa magica” attualmente non esiste, è però certo che la strategia migliore oggi disponibile
è una «cura» quotidiana di corretti stili di vita che includono:
1. alimentazione, attività fisica, riduzione del sovrappeso, astensione dal fumo e controllo
nell’assunzione di alcol.
«Almeno il 30% dei tumori può essere prevenuto mantenendo un’alimentazione corretta e svolgendo
attività fisica regolare - conclude Tortora -.
Uno studio aveva sottolineato pochi anni fa che le mutazioni casuali (e quindi non prevenibili) sono alla
base dello sviluppo dei tumori, ma ricerche recenti stanno dimostrando che ciò è vero solo nel 10-15%
dei casi e che sono i fattori esterni a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo del cancro.
Se si aggiungono agli stili di vita sbagliati anche l’esposizione eccessiva al sole e l’inquinamento
atmosferico, gli studiosi sostengono che ben 9 tumori su 10 dipendono da questi fattori
complessivamente e sono quindi potenzialmente evitabili».
Infatti circa il 75% del rischio di sviluppare tumori del colon sembra essere dovuto all’alimentazione così
come l’80% del rischio di tumori cutanei è correlabile all’esposizione solare e il 75% di tumori della testa
e del collo è dovuta ad alcol e tabacco. (Salute, Corriere)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
PREVENZIONE E SALUTE
“CON L’ETÀ È NORMALE CAMBIARE IL MODO DI
DORMIRE”, VERO O FALSO?
Molte persone credono che invecchiando sia normale dormire di meno e, in generale, sia
normale che con l’età cambi il modo e la qualità del dormire.
Vero o falso?
L’abbiamo chiesto alla dottoressa Lara Fratticci, neurologa in Humanitas.
“VERO. Invecchiando è normale che si riducano sia le ore di sonno sia
cambi l’architettura del sonno stesso – spiega l’esperta.
Sono molte le cause che con il passare degli anni, rendono fisiologica, cioè
normale, un’alterazione della qualità del sonno, che perde la sua capacità rigeneratrice a causa
dell’accorciamento delle fasi REM.
Tra le molte cause, però, anche una diminuita produzione di melatonina ormone che regola i ritmi
sonno-veglia, la perdita di neuroni a livello dell’ipotalamo anteriore, ovvero la struttura cerebrale
deputata alla regolazione dell’architettura del sonno e dei cicli sonno-veglia;
inoltre, disturbi organici, quali problemi cardiaci, respiratori, gastroenterici, urologici (incontinenza
urinaria), metabolici, cambiamenti ormonali come nella donna in menopausa, disturbi psichici, tra cui la
depressione, per i quali i pazienti lamentano una continua irrequietezza durante le ore notturne e una
sensazione di stanchezza e apatia durante il giorno.
Se si accorciano le fasi REM, il sonno può essere percepito come insoddisfacente e poco ristoratore, può
causare difficoltà ad addormentarsi ma anche numerosi risvegli notturni che frammentano il sonno
rendendolo superficiale e spesso provocando anche un risveglio mattutino precoce,
chiamato insonnia terminale.
Il risveglio mattutino precoce è un fenomeno caratteristico delle insonnie su base depressiva endogena,
mentre la sua presenza può essere incostante nelle forme nevrotiche o reattive.
Nel momento in cui si ha la sensazione che stia cambiando il proprio modo di dormire, può aiutare
seguire i consigli di igiene del sonno che possono aiutare a dormire meglio:
1. evitare sonnellini prolungati nel pomeriggio
2. seguire sani stili di vita
3. mantenersi attivi durante la giornata
4. evitare alcolici, caffeina e fumo nell’arco della giornata e nelle ore precedenti al sonno
5. evitare di guardare la televisione in camera da letto
6. esporsi con regolarità alla luce del sole per “ricaricare” il ritmo circadiano
7. andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora anche nel weekend
Infine, se alle prime avvisaglie di insonnia potrebbe essere utile assumere un integratore come la
melatonina, per cicli di due mesi, interrompendone l’assunzione gradualmente, quando invece il
problema persiste, prima di assumere farmaci ipnoinducenti, cioè che inducono il sonno, è
raccomandabile rivolgersi ad un esperto per la valutazione delle cause dell’insonnia.”
(Salute, Humanitas)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 1112
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO
DATA
TITOLO
Martedì
16
Maggio
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di :
TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport
II PARTE
Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II
CF
14
Martedì 23 Maggio Ore 21,00 –
III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II
COME PARTECIPARE
basta recarsi direttamente presso la sede
dell’Ordine e accreditarsi.
ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà”.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un
sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da
almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA
Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio”
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF
Modulo
1/A
1/B
1/C
1/D
1/E
1/F
1/G
1/H
1/I
TITOLO
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
Influenza
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Data
N.
Modulo
TITOLO
Data N.
26-Apr
27-Apr
28-Apr
2-Mag
3-Mag
4-Mag
5-Mag
8-Mag
9-Mag
1
2
3
4
5
6
7
8
9
5/A
5/B
5/C
5/D
5/E
5/F
5/G
5/H
5/I
Rinite 1
Rinite 2
Rinite 3
Rinite 4
Rinite 5
Rinite 6
Rinite 7
Rinite 8
Rinite 9
8-Giu
9-Giu
12-Giu
13-Giu
14-Giu
15-Giu
16-Giu
19-Giu
20-Giu
29
30
31
32
33
34
35
36
37
21-Giu
22-Giu
23-Giu
26-Giu
27-Giu
28-Giu
29-Giu
30-Giu
3-Lug
38
39
40
41
42
43
44
45
46
4-Lug
5-Lug
6-Lug
47
48
49
Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug
Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug
Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug
50
51
52
QUESTIONARIO n.1
2/A
2/B
2/C
2/D
2/E
2/F
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
Raffreddore
1
2
3
4
5
6
QUESTIONARIO n. 5
10-Mag
11-Mag
12-Mag
15-Mag
16-Mag
17-Mag
10
11
12
13
14
15
18-Mag
19-Mag
22-Mag
23-Mag
24-Mag
25-Mag
26-Mag
16
17
18
19
20
21
22
QUESTIONARIO n.2
3/A
3/B
3/C
3/D
3/E
3/F
3/G
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
Influenza e Raffreddore
1
2
3
4
5
6
7
QUESTIONARIO n.3
4/A
4/B
4/C
4/D
4/E
4/F
Mal di Gola 1
Mal di Gola 2
Mal di Gola 3
Mal di Gola 4
Mal di Gola 5
Mal di Gola 6
QUESTIONARIO n. 4
29-Mag
30-Mag
31-Mag
5-Giu
6-Giu
7-Giu
23
24
25
26
27
28
6/A
6/B
6/C
6/D
6/E
6/F
6/G
6/H
6/I
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
Tosse
1
2
3
4
5
6
7
8
9
QUESTIONARIO n. 6
7/A
7/B
7/C
Sinusite 1
Sinusite 2
Sinusite 3
QUESTIONARIO n. 7
8/A
8/B
8/C
QUESTIONARIO n.8
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
Modulo 2/A:
SINTOMI IN FARMACIA:
Ruolo del Farmacista
RAFFREDDORE (I)
Raffreddore: di cosa si tratta? (Infezione delle vie aeree superiori)
Il raffreddore è certamente l'evento morboso più frequente tra le patologie
acute. Il raffreddore rappresenta, infatti, da solo, il 50-60% di tutte le
patologie dell'apparato respiratorio.
Nella maggior parte dei casi, il raffreddore è una malattia di modesta gravità,
un’infezione virale acuta, abitualmente non febbrile, autolimitante,
caratterizzata da sintomi a carico delle vie aeree superiori, come rinorrea,
tosse e faringodinia. ma riveste una preoccupante rilevanza sociale ed epidemiologica.
La diagnosi è clinica. La pulizia delle mani aiuta a prevenire la diffusione. La terapia è sintomatica.
Com'è noto, il raffreddore ha una stagionalità.
Di norma, si verificano tre picchi stagionali per anno:
1.
2.
3.
uno si osserva in autunno,
un altro a metà inverno
un terzo in primavera.
La frequenza del raffreddore è legata alla circolazione quasi continua nei vari mesi dell'anno dei rhinovirus.
Le infezioni da rhinovirus sono più frequenti in autunno e primavera e sono meno
frequenti nei mesi invernali.
Più del freddo vero e proprio, fattori predisponenti il raffreddore sono le brusche
variazioni della temperatura, alla quale il sistema immunitario non riesce a far fronte
tempestivamente, e le condizioni fisiche individuali.
Circa il 50% di tutte le forme di raffreddore è causato da uno degli oltre 100 sierotipi
di rhinovirus. I coronavirus causano alcune epidemie e anche le infezioni causate da
virus influenzali, parainfluenzali e VRS possono manifestarsi come raffreddore
comune, in particolare negli adulti che presentano una reinfezione.
Età e raffreddore: Adulto: si registrano tra i due e i quattro episodi di raffreddore all'anno; Bambino: gli
episodi sono tre/quattro volte più frequenti. Inoltre, nel bambino le complicanze sono più frequenti e
assumono un andamento più insidioso.
Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
https://fad.ocmcomunicazioni.com
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA
Anno IV – Numero 1112
SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in:
VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO
La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di
figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla
produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi
legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative
sociali, di settore e di prodotto.
Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla
gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle
normative nazionali e comunitarie.
Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link:
http://www.farmacia.unina.it/documents/12375415/14099875/BandoSpRischio/963f45051f1a-4b0b-bda4-4a111b42b5e8
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO
IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009
Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017.
Lettera inviata al Presidente della Regione campania
In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei
colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario
fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per
l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle
sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni
di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo
Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che
una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello
dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di
conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la
sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale
per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.