Anno V – Numero 1112 Mercoledì 10 Maggio 2017 – S. Antonino AVVISO Ordine 1. ORDINE: sussidio per disoccupati 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: corso Teorico pratico sulle manovre di I° soccorso Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Per il sesso, dopo il parto ci vogliono 6 settimane per ricominciare 5. Emorragia post-parto, farmaco da 2,5 euro può ridurre le morti di un terzo Prevenzione e Salute 6. Esistono davvero delle pillole in grado di prevenire il cancro? 7. “Con l’età è normale cambiare il modo di dormire”, vero o falso? Meteo Napoli Mercoledì 10 Maggio Variabile Minima: 13° C Massima: 21 °C Umidità: Mattina = 63% Pomeriggio = 58% Proverbio di oggi….…….. Chi va pe' cchistu mare, chisti pisce piglia Per il SESSO, Dopo il PARTO ci VOGLIONO 6 SETTIMANE per RICOMINCIARE Ancora un mese e mezzo. Dopo il parto le donne tornando ad avere rapporti sessuali completi con il partner dopo sei settimane. Circa una su due, il 41%, in un campione di 1.507 neomamme alla prima gravidanza, aspetta fino a tanto per riprendere il sesso vaginale, secondo quanto riportato in uno studio pubb. su BJOG: An International Journal of Obstetrics and Gynaecology dove è stato esaminato l'attività sessuale di mamme “debuttanti”, al primo figlio, individuando le differenze in base al tipo di parto, naturale o cesareo, il trauma perineale, cioè se le donne erano state sottoposte al taglio chirurgico del perineo o a una lacerazione poi suturata, fattori che ovviamente hanno una decisiva influenza fisica e psicologica sull'intesa sessuale. All'atto pratico, dopo sei settimane dal parto il: 41% delle donne ha ripreso l'attività sessuale completa, 65% dopo otto settimane, 78% dopo dodici settimane. 15% deve aspettare ben sei mesi per ricominciare a fare sesso 6% di donne che aspetta più di sei mesi per un nuovo rapporto sessuale. Anche l'età della neomamma è una variabile importante, le donne tra 18 e 24 sono più veloci nel recupero, rispetto alle mamme più attempate. Un fattore discriminante è la tipologia di parto: le donne che hanno avuto un cesareo, una episiotomia o una lacerazione suturata hanno una probabilità più lenta di ritrovare l'intimità precedente al parto, tra il 35% e il 42% dopo sei settimane, mentre le donne che hanno partorito naturalmente senza conseguenze sul perineo che riprendono entro il mese e mezzo ad avere rapporti sessuali sono ben 6 su 10. (Salute sole 24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 SCIENZA E SALUTE EMORRAGIA POST-PARTO, FARMACO DA 2,5 EURO PUÒ RIDURRE LE MORTI DI UN TERZO L’acido tranexamico, inventato negli anni ‘60 in Giappone, è in grado di salvare la vita a molte neomamme. I decessi, 100mila all’anno, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Un farmaco conosciuto come cura per i cicli mestruali molto abbondanti (menorragia) potrebbe ridurre di un terzo le morti causate da emorragia post-parto, che sono 100mila all’anno e avvengono principalmente nei Paesi in via di sviluppo. È l’ACIDO TRANEXAMICO, inventato negli anni ‘60 in Giappone. La conferma arriva dallo studio “Woman” pubblicato sulla rivista Lancet e condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine su oltre 20mila donne, in collaborazione con 193 ospedali di 21 Paesi africani e asiatici. All’epoca i due studiosi giapponesi non sono riusciti a convincere i medici a sperimentare il farmaco in uno studio sull’emorragia post-parto: è stato invece preso da un’azienda farmaceutica e usato come terapia contro le perdite mestruali abbondanti, oltre che in altre situazioni in cui occorre ridurre il sanguinamento, per esempio in caso di interventi chirurgici. Il nuovo studio inglese ha dimostrato che : l’acido tranexamico riduce le morti complessivamente di un quinto e del 31% nelle donne a cui viene dato entro tre ore dal parto. Alle neomamme con emorragia è stato dato un grammo del farmaco o un placebo: nelle donne trattate si è vista una riduzione della mortalità del 20%, sale al 31% se somministrato entro tre ore. «È un risultato importante. Abbiamo trovato un farmaco economico, che si dà in una sola dose e riduce il rischio di emorragie che possono portare alla morte. Può avere un ruolo importante nella lotta contro la mortalità materna nel mondo», commenta Ian Roberts, uno degli autori. Il farmaco dovrebbe essere a buon mercato (1 grammo costa 2,5 euro), ma portarlo negli ospedali di tutto il mondo sarà comunque una sfida. Il 77% delle morti materne avviene in soli 20 Paesi. Per esempio la Sierra Leone, dove muoiono 1.360 madri ogni 100mila nati. MORTALITÀ MATERNA «RISULTATI IMPORTANTI» «Rendere disponibile la terapia ovunque può salvare vite ed è estremamente importante - conclude Roberts -. Non dovrebbero esserci bambini che crescono senza la madre per la mancanza di un farmaco che costa un dollaro». «Questo è un supporto farmacologico che costa pochissimo e riduce sensibilmente il sanguinamento. I risultati sono molto importanti per le donne nei Paesi in via di sviluppo ma anche in quelli occidentali, anche se la morte per emorragia post-parto in questi è molto più rara» aggiunge Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Centro Nazionale Sangue. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 PREVENZIONE E SALUTE ESISTONO DAVVERO DELLE PILLOLE IN GRADO DI PREVENIRE IL CANCRO? Di recente, a Washington, durante l’ultimo congresso dell’American Association for Cancer Research, dove si presentano le ultimissime novità in materia di cura e ricerca sul cancro, si è parlato (nuovamente) di aspirina per prevenire i tumori e, secondo un nuovo studio, ridurre anche le probabilità di morirne. Ma quali sono i FARMACI che oggi sappiamo essere efficaci nel prevenire la formazione di un TUMORE? L’ASPIRINETTA Cresce il numero di prove a favore dell'utilizzo dell’aspirinetta, la piccola dose quotidiana assunta come «difesa» da disturbi cardiovascolari, nella protezione da alcune forme di cancro (colon, pancreas e recentemente anche prostata). «Il meccanismo benefico dell’aspirina sarebbe da attribuire sia all’inibizione di alcuni fattori dell’infiammazione, che svolgono un ruolo importante nel favorire la crescita tumorale, sia al mantenimento di una migliore fluidità del che contribuisce a ridurre il rischio di deposito di cellule metastatiche. Ora è importante eseguire uno studio per confermare questi importanti risultati, mostrando anche che i vantaggi dell’uso regolare di aspirina sovrastano di gran lunga i rischi di potenziali di effetti collaterali derivanti dalla sua assunzione». Fra i principali effetti indesiderati, specie per chi assume la cura a lungo, ci sono la formazione di ulcere gastrointestinali e l’emorragia gastrica. La METFORMINA La metformina, farmaco orale comunemente utilizzato nel trattamento del diabete, potrebbe avere un ruolo nella prevenzione di alcuni tumori grazie sia alla capacità di bloccare l’attività di fattori che alimentano la proliferazione cellulare tumorale sia, indirettamente, controllando il metabolismo degli zuccheri e riducendo l’infiammazione. Diversi studi infatti suggeriscono che nei tumori della mammella ma anche in quelli polmonari, gastrointestinali e della prostata, l’assunzione di metformina per il diabete possa associarsi a un miglioramento della sopravvivenza. La metformina sembra avere anche un effetto preventivo. Per es., la sua assunzione ha ridotto del 20-30% il rischio di sviluppare tumori del seno in donne diabetiche. «Oggi si sta valutando anche il ruolo di altri farmaci utilizzati per controllare il metabolismo dei grassi e dell’acido urico, come statine e allopurinolo, nella prevenzione di alcuni tumori, in particolar modo del colon e della prostata. Le evidenze disponibili sono però ancora frammentarie e bisogna attendere altri studi ancora in corso» precisa Tortora. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 I CONTRACCETTIVI ORALI Diversi studi hanno focalizzato l’attenzione sull’effetto protettivo dei contraccettivi orali sui tumori dell’ovaio e su quelli dell’endometrio. «I dati più solidi sono quelli sui tumori dell’ovaio. La causa sarebbe dovuta alla soppressione dell’attività ovarica, ma i reali meccanismi dell’azione protettiva non sono ancora completamente noti. Ogni 5 anni di assunzione producono una riduzione del rischio di ammalarsi del 20%. Aspetto interessante è che la protezione si protrae nel tempo persistendo anche a decenni dalla sospensione dell’assunzione». Da un’analisi che ha esaminato retrospettivamente 45 studi condotti su un totale di 23.257 donne con carcinoma ovarico e 87.303 sane, emerge che la durata dell’assunzione della pillola era direttamente proporzionale alla riduzione del rischio, che risultava ridotto del 22% con un’assunzione della pillola di 1-4 anni, del 36% con 5-9 anni, del 44% dopo 10-14 anni di assunzione del 58% nelle donne che avevano assunta per almeno 15 anni o più. «Certamente di rilievo è il fatto che l’effetto protettivo si osserva anche nelle donne con la mutazione dei geni BRCA 1 e 2, associati a un maggior rischio di contrarre tumori della mammella e dell’ovaio, balzati agli onori della cronaca per la vicenda della star del cinema Angelina Jolie. Viceversa, nessuno dei grandi studi ha mostrato che esiste un aumentato rischio di sviluppare tumori della cervice e del fegato dopo assunzione di contraccettivi orali, come suggerito da piccoli studi con pochi soggetti». IL FUTURO: LE SUPERPILLOLE DI «BATTERI BUONI» O SPORE «In un futuro prossimo potremmo assumere superpillole di “batteri buoni” o di spore. Infatti recenti clamorosi studi hanno dimostrato che i batteri commensali buoni, tra cui anche lattobacilli e bifidus, che abitano nel nostro organismo (soprattutto intestino), il cosiddetto “microbiota”, sono un potente baluardo delle nostre difese immunitarie, in grado di prevenire numerosi tumori e di potenziare l’efficacia della chemioterapia e dell’immunoterapia antitumorali. Mentre altri batteri “cattivi” presenti nel cavo orale (specie dei fumatori o di chi eccede con l’alcol) possono aumentare il rischio di cancro. Le pillole di batteri buoni o anche il “trapianto” di biomasse elaborate dai batteri sono quindi un possibile traguardo da raggiungere». OGGI: UNA «PASTIGLIA PRODIGIOSA» Se la “compressa magica” attualmente non esiste, è però certo che la strategia migliore oggi disponibile è una «cura» quotidiana di corretti stili di vita che includono: 1. alimentazione, attività fisica, riduzione del sovrappeso, astensione dal fumo e controllo nell’assunzione di alcol. «Almeno il 30% dei tumori può essere prevenuto mantenendo un’alimentazione corretta e svolgendo attività fisica regolare - conclude Tortora -. Uno studio aveva sottolineato pochi anni fa che le mutazioni casuali (e quindi non prevenibili) sono alla base dello sviluppo dei tumori, ma ricerche recenti stanno dimostrando che ciò è vero solo nel 10-15% dei casi e che sono i fattori esterni a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo del cancro. Se si aggiungono agli stili di vita sbagliati anche l’esposizione eccessiva al sole e l’inquinamento atmosferico, gli studiosi sostengono che ben 9 tumori su 10 dipendono da questi fattori complessivamente e sono quindi potenzialmente evitabili». Infatti circa il 75% del rischio di sviluppare tumori del colon sembra essere dovuto all’alimentazione così come l’80% del rischio di tumori cutanei è correlabile all’esposizione solare e il 75% di tumori della testa e del collo è dovuta ad alcol e tabacco. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 PREVENZIONE E SALUTE “CON L’ETÀ È NORMALE CAMBIARE IL MODO DI DORMIRE”, VERO O FALSO? Molte persone credono che invecchiando sia normale dormire di meno e, in generale, sia normale che con l’età cambi il modo e la qualità del dormire. Vero o falso? L’abbiamo chiesto alla dottoressa Lara Fratticci, neurologa in Humanitas. “VERO. Invecchiando è normale che si riducano sia le ore di sonno sia cambi l’architettura del sonno stesso – spiega l’esperta. Sono molte le cause che con il passare degli anni, rendono fisiologica, cioè normale, un’alterazione della qualità del sonno, che perde la sua capacità rigeneratrice a causa dell’accorciamento delle fasi REM. Tra le molte cause, però, anche una diminuita produzione di melatonina ormone che regola i ritmi sonno-veglia, la perdita di neuroni a livello dell’ipotalamo anteriore, ovvero la struttura cerebrale deputata alla regolazione dell’architettura del sonno e dei cicli sonno-veglia; inoltre, disturbi organici, quali problemi cardiaci, respiratori, gastroenterici, urologici (incontinenza urinaria), metabolici, cambiamenti ormonali come nella donna in menopausa, disturbi psichici, tra cui la depressione, per i quali i pazienti lamentano una continua irrequietezza durante le ore notturne e una sensazione di stanchezza e apatia durante il giorno. Se si accorciano le fasi REM, il sonno può essere percepito come insoddisfacente e poco ristoratore, può causare difficoltà ad addormentarsi ma anche numerosi risvegli notturni che frammentano il sonno rendendolo superficiale e spesso provocando anche un risveglio mattutino precoce, chiamato insonnia terminale. Il risveglio mattutino precoce è un fenomeno caratteristico delle insonnie su base depressiva endogena, mentre la sua presenza può essere incostante nelle forme nevrotiche o reattive. Nel momento in cui si ha la sensazione che stia cambiando il proprio modo di dormire, può aiutare seguire i consigli di igiene del sonno che possono aiutare a dormire meglio: 1. evitare sonnellini prolungati nel pomeriggio 2. seguire sani stili di vita 3. mantenersi attivi durante la giornata 4. evitare alcolici, caffeina e fumo nell’arco della giornata e nelle ore precedenti al sonno 5. evitare di guardare la televisione in camera da letto 6. esporsi con regolarità alla luce del sole per “ricaricare” il ritmo circadiano 7. andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora anche nel weekend Infine, se alle prime avvisaglie di insonnia potrebbe essere utile assumere un integratore come la melatonina, per cicli di due mesi, interrompendone l’assunzione gradualmente, quando invece il problema persiste, prima di assumere farmaci ipnoinducenti, cioè che inducono il sonno, è raccomandabile rivolgersi ad un esperto per la valutazione delle cause dell’insonnia.” (Salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 1112 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO DATA TITOLO Martedì 16 Maggio Ore 21,00 Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di : TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali; INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport II PARTE Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II CF 14 Martedì 23 Maggio Ore 21,00 – III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II COME PARTECIPARE basta recarsi direttamente presso la sede dell’Ordine e accreditarsi. ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà”. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti: i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale) PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 1/A 1/B 1/C 1/D 1/E 1/F 1/G 1/H 1/I TITOLO Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Data N. Modulo TITOLO Data N. 26-Apr 27-Apr 28-Apr 2-Mag 3-Mag 4-Mag 5-Mag 8-Mag 9-Mag 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 50 51 52 QUESTIONARIO n.1 2/A 2/B 2/C 2/D 2/E 2/F Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore 1 2 3 4 5 6 QUESTIONARIO n. 5 10-Mag 11-Mag 12-Mag 15-Mag 16-Mag 17-Mag 10 11 12 13 14 15 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 QUESTIONARIO n.2 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore 1 2 3 4 5 6 7 QUESTIONARIO n.3 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARIO n. 4 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse 1 2 3 4 5 6 7 8 9 QUESTIONARIO n. 6 7/A 7/B 7/C Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARIO n. 7 8/A 8/B 8/C QUESTIONARIO n.8 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 Modulo 2/A: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista RAFFREDDORE (I) Raffreddore: di cosa si tratta? (Infezione delle vie aeree superiori) Il raffreddore è certamente l'evento morboso più frequente tra le patologie acute. Il raffreddore rappresenta, infatti, da solo, il 50-60% di tutte le patologie dell'apparato respiratorio. Nella maggior parte dei casi, il raffreddore è una malattia di modesta gravità, un’infezione virale acuta, abitualmente non febbrile, autolimitante, caratterizzata da sintomi a carico delle vie aeree superiori, come rinorrea, tosse e faringodinia. ma riveste una preoccupante rilevanza sociale ed epidemiologica. La diagnosi è clinica. La pulizia delle mani aiuta a prevenire la diffusione. La terapia è sintomatica. Com'è noto, il raffreddore ha una stagionalità. Di norma, si verificano tre picchi stagionali per anno: 1. 2. 3. uno si osserva in autunno, un altro a metà inverno un terzo in primavera. La frequenza del raffreddore è legata alla circolazione quasi continua nei vari mesi dell'anno dei rhinovirus. Le infezioni da rhinovirus sono più frequenti in autunno e primavera e sono meno frequenti nei mesi invernali. Più del freddo vero e proprio, fattori predisponenti il raffreddore sono le brusche variazioni della temperatura, alla quale il sistema immunitario non riesce a far fronte tempestivamente, e le condizioni fisiche individuali. Circa il 50% di tutte le forme di raffreddore è causato da uno degli oltre 100 sierotipi di rhinovirus. I coronavirus causano alcune epidemie e anche le infezioni causate da virus influenzali, parainfluenzali e VRS possono manifestarsi come raffreddore comune, in particolare negli adulti che presentano una reinfezione. Età e raffreddore: Adulto: si registrano tra i due e i quattro episodi di raffreddore all'anno; Bambino: gli episodi sono tre/quattro volte più frequenti. Inoltre, nel bambino le complicanze sono più frequenti e assumono un andamento più insidioso. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1112 SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in: VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative sociali, di settore e di prodotto. Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle normative nazionali e comunitarie. Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link: http://www.farmacia.unina.it/documents/12375415/14099875/BandoSpRischio/963f45051f1a-4b0b-bda4-4a111b42b5e8 REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009 Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017. Lettera inviata al Presidente della Regione campania In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.