Ampiezza variazioni ambientali Necessità di modulare di conseguenza le attività cellulari QUALITATIVA Scelta del set di enzimi utili a seconda delle situazioni Modulazione dell’attività enzimatica QUANTITATIVA Modulazione della quantità di enzima (regolazione dell’espressione genica) MODULAZIONE DELL’ATTIVITÀ ENZIMATICA le proteine possono cambiare conformazione ESSERE INIBITE ESSERE ATTIVATE ACQUISIRE CAPACITA’ NUOVE (LATENTI) ATTRAVERSO IL LEGAME CON EFFETTORI ALLOSTERICI (LIGANDI) positivi negativi Il sito di legame per l’effettore non coincide con il sito catalitico dell’enzima Il legame con l’effettore modifica Velocità di reazione (Vmax) Affinità per il substrato (Km) REGOLAZIONE DELL’ATTIVITA’ ENZIMATICA Inibizione a FEED BACK Se il prodotto finale di una biosintesi è in eccesso o se è disponibile nell’ambiente, il processo non è più conveniente QUANDO IL PRODOTTO SI ACCUMULA la reazione enzimatica cessa e non si forma più prodotto si lega a uno degli enzimi della catena, causandone l’inattivazione Non tutti i geni sono espressi nello stesso modo Enzimi particolari Poco espressi Proteine house-keeping: molto espresse Regolazione dell’espressione genica Facilitarla (regolazione positiva) regolazione della trascrizione Adattarsi variando la quantità di mRNA disponibile per la traduzione in proteine significa risparmio energetico Ostacolarla (regolazione negativa) Evita sintesi inutili di nucleotidi e proteine Regolazione positiva Attivatore: se promuove il legame della RNA-polimerasi la trascrizione avviene Regolazione negativa Repressore: se si lega al promotore la trascrizione non avviene Stimoli ambientali possono modificare l’attivatore, ottenendo una forma attiva, attraverso un SISTEMA A DUE COMPONENTI il sensore cambia conformazione e manifesta una capacità enzimatica prima latente (proteina-chinasi) sensore + segnale sensore Una proteina sensore si lega alla molecola segnale (STIMOLO) sensore P-K P P-K Si autofosforila P + E trasferisce il fosfato al regolatore, attivandolo Il regolatore (effettore) è ora in grado di legarsi a una sequenza specifica al 5’ del gene da regolare, attivando la trascrizione L’attivatore viene poi disattivato da una fosfatasi P P-asi In questo modo la cellula può rispondere a nuovi stimoli e cessa di rispondere quando lo stimolo viene a mancare Nella maggior parte dei casi questo tipo di regolazione è positiva REGOLAZIONE POSITIVA La trascrizione parte solo dopo il legame di un attivatore AraC* interagisce con la regione I (iniziatore) e attiva l’espressione se è presente, l’arabinosio si lega a AraC e l’attiva La struttura dei promotori regolati positivamente è spesso poco aderente al consensus araC O Il legame dell’attivatore ne permette il riconoscimento da parte della RP I araB araA araD Le basi molecolari della regolazione positiva sono poco chiare Il sito di legame dell’attivatore può essere vicino al promotore ABS P P ABS Ma anche molto lontano in questi casi si suppone che si formi un’ansa P ABS REPRESSIONE DELLA TRASCRIZIONE Regolazione negativa Es. Operone “lac” I P O Z Y A lacZ (β-galattosidasi) scinde il lattosio lacY (permeasi) ingresso del lattosio nella cellula batterica lacA (transacetilasi) funzione non pienamente compresa Glucosio + galattosio lacI (repressore) è a monte del promotore pLac ed è trascritto in modo costitutivo Regolazione negativa Operone “lac” I P O Z Y A ?? Il repressore si lega a una sequenza di DNA (OPERATORE) Di conseguenza la RNA polimerasi non può legarsi alla sequenza da trascrivere La trascrizione non può avere luogo una molecola che, con la sua presenza, causa la produzione dell’enzima deputato a metabolizzarla si definisce INDUTTORE L’induttore di “Lac” è il lattosio; molecole affini, capaci di agire da induttori ma non metabolizzate, si dicono induttori gratuiti ( es.IPTG) L’induttore di “Lac” è un metabolita del lattosio (allolattosio) Il repressore ha due siti di legame: quando l’induttore si lega a uno di questi, modifica l’altro impedendo l’interazione con l’operatore Quando il repressore non può legarsi la trascrizione avviene LIVELLO BASALE Y Z allolattosio lattosio Molti geni regolati negativamente si esprimono a basso livello nella cellula batterica Grazie all’espressione basale qualche molecola di LacY e LacZ è presente quando il lattosio si rende disponibile La loro azione permette di ottenere l’induttore necessario per la piena espressione Molecole che agiscono da induttori ma non sono metabolizzate dai geni indotti, sono chiamate induttori gratuiti Nel caso del promotore Plac l’induttore è Non è metabolizzato la sua concentrazione può essere tenuta sotto controllo ESPRESSIONE COSTITUTIVA (anche in assenza dell’induttore) Mutazioni nell’operatore possono impedire il legame del repressore, causando una espressione COSTITUTIVA I P O Z Y A Anche Mutazioni del repressore, nel sito di legame all’operatore (Ic) causano una espressione costitutiva I P O Z Y A SUPER REPRESSIONE Se una Mutazione del repressore (Is), modifica il sito di legame all’induttore ne consegue una super repressione I P O Z Y A Il legame del repressore non può essere impedito e la trascrizione non avviene CO-REPRESSORE Operone trp In altri casi, la molecola effettrice è un “co-repressore” R P O e d c b a Da solo, il repressore è inattivo diventa capace di impedire la trascrizione solo quando si lega al triptofano P O e d c b a REGOLAZIONE PER SMALL RNA (sRNA) sRNA complementari alla regione del promotore Possono legarvisi impedendo la trascrizione P sRNA ?? O si possono legare al mRNA impedendone la TRADUZIONE sRNA Un meccanismo di questo tipo regola la produzione di alcune proteine ribosomali Gli sRNA possono anche legarsi agli mRNA scatenandone la degradazione precoce sRNA ATTENUAZIONE DELLA TRASCRIZIONE (operone triptofano) L’operone Trp è regolato negativamente da TrpR, il co-repressore è il triptofano + Trp La repressione riduce l’espressione della via biosintetica di circa 70 volte Ma il triptofano innesca anche un altro meccanismo, che contribuisce a inibire ulteriormente la biosintesi: ATTENUAZIONE DELLA TRASCRIZIONE Shhh....! Trp All’inizio dell’operon c’è una sequenza che codifica un piccolo peptide (leader-14 AA) trpR P O trpE Leader trpD trpC trpB trpA 162 nt Nella sequenza leader (1) si trovano due codoni “Trp” consecutivi Nel mRNA sono presenti altre sequenze nucleotidiche (“2”-”3”-”4”) complementari, in grado di formare strutture ansa-stelo codoni trp 1 2 3 4 mRNA (peptide leader) Stop-codon attenuatore La regione “1” si appaia con la “2” la regione “3” si appaia con la “4” 2 1 3 4 la “2” si appaia con la “3” Ma nel caso in cui la regione “1” non sia disponibile, ! ? 1 2 3 4 Lasciando la “4” non appaiata Si possono dunque verificare due diverse conformazioni 1 2 3 L’attenuatore si forma (ansa stelo seguita da UUUUU) la trascrizione termina 4 UUUUUUU 2 1 L’attenuatore NON si forma (ansa-stelo NON seguita da UUUUUU) la trascrizione prosegue 3 4 La disposizione degli appaiamenti tra le regioni dipende dalla posizione del ribosoma.. che dipende dalla disponibilità di Trp Se è disponibile Trp, il ribosoma sintetizza il peptide leader, fino al codone di stop peptide leader AUG 1 UGA 2 3 4 UUUUUU il ribosoma occupa il segmento “1” ma sporge sul segmento “2” che non si può appaiare a “3” “3” e” 4” formano l’attenuatore e la trascrizione termina mRNA Shhh..! 3 4 UUUUUU Se Trp manca, il ribosoma si ferma in corrispondenza dei due successivi codoni “trp” peptide leader AUG UGA 2 1 3 4 mRNA il segmento “2” è libero di appaiarsi con “3” “3” e” 4” non formano l’attenuatore e la trascrizione prosegue 2 3 4 I determinanti di resistenza all’Eritromicina (geni erm) Sono stati scoperti in Enterococcus Il gene usato sui vettori per Bacillus è ermC, che conferisce il fenotipo MLSR Il meccanismo con cui i geni erm conferiscono la resistenza a questo gruppo di antibiotici è detto ATTENUAZIONE TRADUZIONALE L’attenuazione traduzionale permette di ottenere un mRNA molto stabile (emivita ~ 40’) a seguito dello stallo del ribosoma Nel messaggero sono presenti due sequenze SD SD2 SD2 Peptide SD1 leader SD1 è normalmente accessibile per la traduzione In assenza di induzione quindi il solo prodotto è il piccolo peptide ermC Ma SD2 è sequestrata dal ripiegamento del messaggero, dovuto all’appaiamento di basi complementari Quando l’eritromicina si lega al ribosoma (il suo bersaglio) Ne provoca lo stallo prima che la traduzione del peptide sia terminata Lo stallo del ribosoma provoca un cambiamento della conformazione del messaggero, che espone SD2 SD2 ermC SD2 Peptide EmSD1 leader ErmC La traduzione di ermC può essere portata a compimento da un altro ribosoma non legato dall’eritromicina o già metilato CONTROLLO GLOBALE insieme di più geni o operoni sotto il controllo della stessa proteina regolatrice Regulone: i geni appartengono allo stesso pathway Modulone: i geni appartengono a pathway diversi Molti geni e operoni che sono sotto un controllo globale possono essere contemporanemente regolati, positivamente o negativamente con altre strategie REGULONE DEL MALTOSIO L’attivatore MalT è inattivo La forma attivata di MalT interagisce con 4 operoni, attivandone l’epressione Quando è presente, il maltosio si lega a MalT e lo attiva REPRESSIONE DA CATABOLITA un controllo globale su diversi operoni catabolici (es. Lac, ara..) Se è disponibile glucosio come fonte di energia, la sintesi degli enzimi catabolici per altre fonti viene inibita La cellula può così scegliere tra le diverse fonti di energia e/o carbonio disponibili, la più facile da utilizzare La molecola effettrice nella repressione da catabolita è cAMP cAMP si lega alla proteina CAP, che si attiva e si comporta da regolatore AMP ciclico cAMP O HO-P=O CAP CH2 H Adenina O H H O OH OH Ognuno degli operoni controllati da CAP è controllato anche da una proteina regolatrice specifica ATP Adenilato-ciclasi glucosio cAMP Adenilato-ciclasi Se è disponibile glucosio non si produce cAMP e CAP non si attiva I geni regolati non possono esprimersi Se NON è disponibile glucosio si produce cAMP e CAP si attiva I geni sono liberi di esprimersi SECONDO LA REGOLAZIONE SPECIFICA L’operone Lac (regolato negativamente in modo specifico) È regolato positivamente da CAP Se il glucosio è ASSENTE gli operoni Ara e Lac sono liberi di essere trascritti cAMP I CAP P SE è presente lattosio Z O A Y Glucosio + lattosio espressione minima OPPURE SE è presente arabinosio cAMP CAP araC O I araB araA araD RISPOSTA STRINGENTE risposta globale con cui i batteri affrontano situazioni di emergenza la quantità di ribosomi e di tRNA si riduce sintesi di nuove proteine Duplicazione del DNA Attivazione/repressione di operoni biosintetici o catabolici Il segnale è la presenza di tRNA scarichi durante la traduzione AA RISPOSTA STRINGENTE REL-A TRADUZIONE NORMALE REL-A GTP ATP ppGpp l’interazione di questi tRNA con il ribosoma induce la produzione di un nucleotide inusuale (ppGpp - allarmone) che agisce da regolatore FATTORI SIGMA ALTERNATIVI Ogni fattore sigma riconosce una classe di promotori con specifiche sequenze consensus -35 e -10 E. coli . Geni trascritti Segnale σ70 maggior parte dei geni σ 32 geni heat-shock temperatura elevata σ 55 geni regolati dall’azoto carenza di ammonio σ 38 geni da stress ossidativi agente ossidante SPORULAZIONE La formazione dell’endospora (8-10h) è controllata da diversi meccanismi tra cui la sintesi di fattori sigma alternativi, particolarmente importanti Pro-σE σE σA + σH Fase vegetativa σF Sigma precoci al segnale di scarsità di nutrienti nell’ambiente, si avviano i processi che portano alla sintesi di fattori sigma alternativi Pro-σK σK σG Sigma tardivi L’inizio della sporulazione è controllato da Spo0A- P che riceve il segnale dai sensori KinA,B attraverso la fosforilazione di Spo0F,B e induce o reprime ~ 500 geni KinA,B P Spo0F P Spo0B P Spo0A σG σF REGOLAZIONE QUORUM SENSING La regolazione Quorum-sensing permette la sincronizzazione dell’espressione in cellule diverse eccomi eccomi ECCOCI !!!!!! I batteri avvertono la presenza e la densità di altri batteri, grazie a una molecola segnale che loro stessi producono (AUTO-INDUTTORE) una volta raggiunta una soglia critica, la popolazione batterica assume comportamenti uniformi I entrambi i gruppi i batteri producono continuamente gli autoinduttori Ehi! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi! Ehi! Nei batteri didermi il messaggio è portato da Nacyl-omoserina-lattoni (N-AHL) HBHL N-(3-hydroxybutanoyl)-HL HHL OHHL N-(3-oxooctanoyl)-HL BHL N-hexanoyl- HL N-butanoyl- HL differiscono leggermente da specie a specie per la catena laterale acilica L’autoinduttore passa liberamente attraverso gli involucri esterni, LuxI In condizioni di non attivazione l’induttore è prodotto a livelli basali LuxR A bassi livelli non si lega con l’attivatore LuxR se la concentrazione del segnale è elevata, l’induttore attiva il gene luxR RISPOSTA LuxI si lega all’attivatore trascrizionale LuxR, che ne è il prodotto Il complesso induce LuxI, che produce nuove molecole segnale, e mantiene la risposta finché persiste lo stimolo. LuxR E attiva la risposta fenotipica Nei monodermi la molecola segnale è un oligopeptide, processato nella cellula e rilasciato nell’ambiente A B C precursore S REG A B C È percepito da chinasi sensore che trasferiscono il segnale all’effettore corrispondente precursore S REG RISPOSTA ! Gli streptomiceti usano γ-butirrolattoni con una struttura simile a quella degli N-AHL ma non è mai stato dimostrato alcun tipo di comunicazione tra i due gruppi LUX-S Oltre a LuxR/I è stato scoperto un altro sistema in Vibrio harvey la sintasi LuxS non omologo di LuxI E l’autoinduttore è il peptide AI2 MONODERMI Il sistema LuxS è presente in DIDERMI AI2 LUX-S è probabilmente dedicato a comunicazioni interspecifiche e presumibilmente più antico di LuxR/I Più sistemi nella stessa cellula Gerarchici (Pseudomonas) alternativi (Bacillus) sinergici (Vibrio) Si inducono in sequenza amplificando progressivamente l’effetto fenotipico Si escludono a vicenda, inducendo comportamenti differenti Inducono la medesima risposta fenotipica, determinandola simultaneamente Es. in Vibrio harvey, (3 sistemi) La risposta dipende dal bilancio tra le attività chinasiche o fosfatasiche dei diversi recettori AI-1 LuxR.. LuxM LuxP-Q sRNA x 5 P AI-2 CAI-1 LuxS LuxP-Q CqsA CqsS P P LuxO +P La concentrazione dell’attivatore chiave LuxR, dipende da quella di 5 piccoli RNA regolatori, la cui sintesi è determinata dallo stato di fosforilazione di LuxO concentrazione di auto induttori bassa i recettori funzionano come chinasi fosforilano LuxO LuxO-P sintesi dei 5 sRNA LuxR non si esprime NO risposta QS LuxM Se gli autoinduttori sono abbondanti, i recettori si comportano da fosfatasi AI-1 LuxP-Q P sottraggono fosfati a LuxO LuxS LuxO P LuxP-Q AI-2 i piccoli RNA NON sono sintetizzati P LuxR si esprime RISPOSTA QS sRNA x 5 LuxR LuxR!! CqsA CqsS CAI-1 La degradazione degli AHL provoca l’uscita dalla risposta di QS In ambienti con pH intorno a 6, tuttavia Gli AHL si degradano spontaneamente perdendo la catena laterale Gli AHL sono stabili In queste condizioni uscire dalla risposta può essere un problema Sono stati recentemente scoperti enzimi che degradano gli AHL (AHL-lattonasi) Potrebbero avere una notevole importanza nell’equilibrio tra specie e nell’ecologia microbica AHL-lattonasi Molte specie possiedono più sistemi QS nella stessa cellula Gerarchici (Pseudomonas, Yersinia) Si inducono in sequenza amplificando progressivamente l’effetto fenotipico alternativi (Bacillus) Si escludono a vicenda, inducendo comportamenti differenti sinergici (Vibrio) Inducono entrambi la medesima risposta fenotipica Meccanismi di evoluzione batterica Mutazione trasferimento genico laterale (LGT) e ricombinazione genica Nel cromosoma batterico possono verificarsi MUTAZIONI La sequenza delle basi nel genoma di un organismo cambia in modo ereditario I cambiamenti genetici provocati dalle mutazioni sono di entità limitata Il fenotipo corrispondente alla sequenza normale è “selvatico” (wild) sostituzione microinserzione wild mutante microdelezione Nessuna mutazione Sostituzione silente Le mutazioni provocano la comparsa di “mutanti” RETROMUTAZIONE ripristino del fenotipo wild Revertante dello stesso sito seconda mutazione nello stesso sito Reversione di “frameshift” Reversione di “nonsense” ripristino della sequenza nucleotidica “wild” REVERSIONE VERA SOPPRESSIONE ripristino del fenotipo wild mutazione in un ALTRO sito La seconda mutazione COMPENSA l’effetto della prima Altro sito stesso gene: ripristino di “frameshift” Altro gene Ripristino della funzione del gene mutato Altro prodotto che sostituisce quello del gene mutato MUTAZIONI sostituzione UNA BASE (puntiformi) microinserzione microdelezione MOLTE PAIA DI BASI DELEZIONI: provocano la perdita di centinaia o migliaia di paia di basi non revertono (a meno di ricombinazioni) INSERZIONI: aggiungono nuove basi inattivando il gene in cui accadono sono spesso dovute a sequenze di DNA specifiche, lunghe 700-1400 bp, (sequenze di inserzione). Le mutazioni da inserzione possono revertere. Sostituzione di una base AG GA TC CT 5’...TAC... ...ATG...5’ TRANSIZIONE AG TC TC AG TRASVERSIONE Replicazione normale TAC ATG UAC (Tyr) mutazione AAC TTG AAC (Asp) mutazione TAG ATC UAG (Stop) Proteina tronca Mutazione nonsenso mutazione TAT ATA UAU (Tyr) Proteina difettosa Mutazione missenso Proteina normale Mutazione silente LE MUTAZIONI POSSONO ESSERE OCCASIONALI ERRORI DI LETTURA INDOTTE DA AGENTI CHIMICI O FISICI ORIGINATE DA SISTEMI DI RIPARAZIONE Che le mutazioni abbiano un’origine spontanea lo dimostra il TEST DI FLUTTUAZIONE TERRENO CON ANTIBIOTICO TERRENO SENZA ANTIBIOTICO REPLICA-PLATING AGENTI CHIMICI E FISICI CHE POSSONO INDURRE MUTAZIONI MUTAGENI CHIMICI-1 ANALOGHI DELLE BASI O O CH3 H N Br H N Es. 5-BrU: a differenza della Timina, ha un legame stabile con la Guanina O O H H Timina H 2N N N H 5-BromoUracile N N Adenina N H N H 2N C N G G N 5-BrU 2-Aminopurina 5-BrU A A T A:T G:C MUTAGENI CHIMICI-2 trasformano le basi alterandone le proprietà di appaiamento AGENTI ALCHILANTI Inducono mutazioni con frequenza molto più alta degli analoghi delle basi Nitrosoguanidina, Acido nitroso, Idrossilamina; etilmetanosulfonato A Es acido nitroso deamina: U citosina uracile adenina ipoxantina C IPX MUTAGENI CHIMICI-3 AGENTI INTERCALANTI Arancio di acridina, proflavina; bromuro di etidio si inseriscono tra due basi del DNA, separandole Causano lo slittamento della DNA polimerasi, provocando microinserzioni e microdelezioni durante la replicazione Molti composti chimici possono essere mutageni (cancerogeni) IL TEST DI AMES + Salmonella His- controllo + Composto da analizzare Pochi retromutanti Frequenza invariata Il composto NON è mutageno Frequenza aumentata: il composto E’ MUTAGENO Terreno privo di istidina Terreno privo di istidina Terreno privo di istidina MUTAGENI FISICI-1 RADIAZIONI NON IONIZZANTI (UV) I nucleotidi assorbono i raggi UV con picco a a 269 nm T T C C UV260 provoca la formazione di DIMERI di PIRIMIDINE Tra due C o T adiacenti si formano legami covalenti i dimeri aumentano la probabilità che la DNA polimerasi inserisca un nucleotide errato MUTAGENI FISICI-2 Radiazioni ionizzanti Radiazioni a onda corta molto penetranti RAGGI gamma ionizzazione di H2O e altre sostanze X cosmici radicali liberi es OH- azione mutagena indiretta ELEVATA FREQUENZA DI MUTAZIONI MALFUNZIONAMENTO DELLA CELLULA ECCESSIVA DERIVA DELLA POPOLAZIONE LA FREQUENZA DELLE MUTAZIONI OCCASIONALI E’ LIMITATA DALL’AZIONE DELLA CORREZIONE DI BOZZE E DEL SISTEMA MMR (CNFR DUPLICAZIONE DEL DNA) ALCUNI DANNI PROVOCATI DAGLI AGENTI MUTAGENI RENDONO IMPOSSIBILE LA DUPLICAZIONE DEL DNA SISTEMI DI RIPARAZIONE Riparazione DNA diretta Riparazione della base modificata Es. Metilguanina transferasi CH3 O HN H 2N N N Trasferisce su di sé il gruppo metile N H Guanina Separazione dei dimeri di pirimidine Assorbe radiazioni nel visibile (fotoliasi) TT Rompe i legami covalenti e ricostruisce la struttura corretta RISPOSTA SOS DANNO AGLI ACIDI NUCLEICI (UV o ROS) Blocco della forca replicativa nel punto del danno ssDNA Attività di co-proteasi su LexA Espressione coordinata di diversi pathway (>30 geni) Avvio di autoproteolisi in LexA Blocco della repressione Rec-A Rec-A* LexA reprime molti geni tra cui parziale RecA recA parziale Error-free uvrA LexA lexA Error-prone umuCD IN CONDIZIONI NORMALI recA e lexA sono trascritti e tradotti a bassa concentrazione Le cassette SOS a monte di geni diversi hanno affinità differenti per il repressore Non indotta parzialmente indotta pienamente indotta recA recA recA lexA lexA lexA uvrA uvrA uvrA sulA sulA sulA umuCD umuCD umuCD dinD dinD dinD Riparazione DNA Indiretta (escissione e ricostruzione) Il “vuoto” è chiamato sito “AP” La base mutata è estratta e sostituita con quella giusta Es: DNA-glicosilasi individua l’uracile derivato dalla deaminazione della citosina e lo rimuove dC U La DNA polimerasi stabilizza la base nell’elica AP-endonucleasi e deossiribofosfodiesterasi introducono la base corretta nel sito AP SINTESI TRANS-LESIONE Le DNA-mutasi inseriscono un nucleotide qualsiasi in corrispondenza di una lesione x E proseguono la sintesi Quando il DNA è riparato non ci sono più ssDNA RecA si disattiva La proteolisi di LexA cessa I sistemi di riparazione tornano ad essere repressi I diversi geni hanno affinità differenti per il repressore diversa affinità dei promotori per LexA Induzione in quantità e in TEMPI diversi I sistemi error free (es. uvrA) sono indotti precocemente Pieno successo: riparazione e cessazione del segnale Tasso di mutazione contenuto Insufficienti a contenere il danno Il segnale prosegue, sono indotte le polimerasi error prone (Pol. V e IV: DNA-MUTASI) La frequenza di mutazione aumenta maggiore variabilità maggiori possibilità di sopravvivenza di fronte a uno stress esteso Mentre la riparazione procede, la risposta SOS blocca la divisione cellulare SulA, normalmente represso da LexA Si esprime Si lega a FtsZ e impedisce la formazione dell’anello F F F F SulA A riparazione completa, la repressione si ripristina La proteasi Lon degrada SulA liberando FtsZ e la divisione ricomincia