CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 1 QUESTE BREVI NOTE RAPPRESENTANO SOLTANTO LO SCHEMA DELLE LEZIONI DEL CORSO DI MICROECONOMIA NON SOSTITUISCONO IL LIBRO DI TESTO E/O GLI APPUNTI PRESI A LEZIONE!!! 1 Un esempio di modello • Modello: rappresentazione semplificata della realtà • Mercato degli appartamenti: 2 tipi di appartamenti: vicini (V) e lontani (L); prezzo (p) di L variabile esogena; p di V variabile endogena • Problemi: 1) determinare il p di affitto; 2) chi saranno i locatari; 3) statica comparata; 4) confronto tra i diversi meccanismi di allocazione. • Principio di ottimizzazione e di equilibrio • Curva di domanda (D) e prezzo di riserva • Curva di offerta (S) di breve periodo: molti proprietari che agiscono in modo indipendente disposti a dare in affitto il proprio appartamento al prezzo più alto consentito dal mercato (meccanismo concorrenziale) • prezzo di equilibrio p∗ : viene determinato dall’incontro tra D e S • p < p∗ : eccesso di domanda; • p > p∗ : eccesso di offerta; • chi abiterà in V dipende dalla disponibilità a pagare (prezzo di riserva) • Statica comparata: 1) aumento/diminuzione dell’offerta; 2) vendita di appartamenti; 3) imposta sulle abitazioni CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 2 • Meccanismi di allocazione: 1) Concorrenza perfetta 2) Monopolista discriminante 3) Monopolista puro: applica un prezzo p = pM tale che massimizzi il suo ricavo pD(p) 4) Controllo degli affitti: pmax < p∗ • Miglioramento paretiano: è possibile aumentare la soddisfazione di qualcuno senza diminuire quella di qualcun altro (vengono effettuati tutti gli scambi volontari) • Una allocazione è Pareto-efficiente se non è possibile un miglioramento paretiano • Osservazione: chi paga l’affitto in V ha un prezzo di riserva più elevato: concorrenza e monopolista discriminante sono Pareto-efficienti (gli altri meccanismi no); • ESERCIZIO: Sia D(p) = 100 − 2p la curva di domanda di appartamenti. Se un monopolista disponesse di 60 appartamenti, quale prezzo pM massimizzerebbe il ricavo? Quanti saranno gli appartamenti affittati? E se il monopolista disponesse di 40 appartamenti? Confrontare con la concorrenza perfetta. 2 Vincolo di bilancio • Problema del consumatore: scegliere la migliore combinazione di beni tra quelle che è in grado di acquistare • p1 x1 + p2 x2 ≤ m vincolo di bilancio • i panieri di consumo (x1 , x2 ) che soddisfano il vincolo li chiameremo insieme di bilancio • retta di bilancio: x2 = m p2 − p1 x p2 1 • interpretazione economica di p1 /p2 (costo opportunità) e delle intercette • p1 x1 + x2 ≤ m, dove x2 bene composito • bene numerario: un bene il cui prezzo è stato fissato pari a 1 CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 3 • Variazioni della retta (variazioni del reddito o dei prezzi) • Osservazione: retta di bilancio e inflazione • tassa sulla quantità: p1 + t (retta più ripida) • tassa ad valorem: (1 + τ )p1 • sussidi: p1 − s (sulla quantità), (1 − σ)p1 (ad valorem) • tasse e sussidi globali (non modificano l’inclinazione) • m ↑ o pi ↓ =⇒ soddisfazione ≥ • ESERCIZI: 1) Riscrivere la retta p1 x1 + p2 x2 = m se p1 raddoppia, p2 aumenta otto volte e m sei volte; 2) Se p2 ↑ (m, p1 invariati) si disegni lo spostamento subito dalla retta di bilancio 3) Se p1 raddoppia e p2 triplica, la retta diventa + ripida o + piatta? 4) Se spendi tutto il tuo reddito per acquistare (100, 50) quando p1 = 2 e p2 = 4, di quanto deve aumentare m per consumare lo stesso paniere se p1 = 3? 5) Consideriamo 3 beni. Siano i prezzi p1 = 2, p2 = 4, p3 = 6. a) Scrivere la retta di bilancio se m = 360 b) Sia il bene 1 il numerario. Si riscriva la retta di bilancio. 6) Si scriva la retta di bilancio in presenza di una tassa globale T, di una tassa sulla quantità t (sul bene 1) e un sussidio sulla quantità s sul bene 2. 7) Se m ↑ e pi ↓ (i = 1, 2), il consumatore è altrettanto soddisfatto? 3 Preferenze • Relazione di preferenza debole %, forte ≻, indifferenza ∼ • Assunzioni: completezza, riflessività, transitività • Curva di indifferenza (CI) e insieme preferito debolmente • Costruzione della curva: (x1 , x2 ) ∼ (x1 + ∆x1 , x2 + ∆x2 ) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 4 • Perfetti sostituti: saggio di sostituzione costante (CI inclinazione costante) • Perfetti complementi: vengono consumati congiuntamente in proporzioni fisse (CI forma a L) • Mali, beni neutrali, sazietà, beni discreti: curve di indifferenza • Preferenze regolari: soddisfano anche la monotonicità e la convessità • Saggio marginale di sostituzione (SMS): rappresenta l’inclinazione della CI • monotonicità =⇒ SMS negativo • convessità =⇒ SMS decrescente • interpretazione del SMS come disponibilità marginale a pagare • SMS e saggio di scambio • ESERCIZI 1) “Essere almeno altrettanto alto di ...” è una relazione transitiva? E’ completa? 2) “Essere strettamente più alto di ...” è una relazione transitiva? E’ completa? E’ riflessiva? 3) “Essere più robusto e più veloce di ...” è una relazione transitiva? E’ completa? 4) Due curve di indifferenza possono intersecarsi? 5) Se consideriamo due mali, come rappresentiamo le curve di indifferenza? 4 Utilità • la funzione di utilità, u : R2 → R, è un modo per associare un numero ad ogni possibile paniere di consumo rispettando le preferenze: A % B ⇔ u(A) ≥ u(B) • utilità ordinale e cardinale CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 5 • Esempi perfetti sostituti: u(x, y) = ax + by perfetti complementi: u(x, y) = min{ax, by} Cobb-Douglas: u(x, y) = xc y d • SMS e utilità marginale ∂u ∂x SMS = − ∂u ∂y • SMS di preferenze Cobb-Douglas SMS = − cy dx • ESERCIZI 1) Calcolare il SMS delle seguenti funzioni di utilità a) u(x, y) = x + 3y b) u(A, C) = A(1 + C) c) u(x, y) = 14x2 y 2) Data u(x, y) = x2 y 2 a) Calcolare l’utilità marginale di x e y b) determinare y affinchè A ∼ B, dove A = (4, 3) e B=(2,y) 3) Data u(x, y) = √ √ x y a) calcolare il SMS; b) si determini la funzione della curva di indifferenza passante per il paniere (9, 16) c) si stabilisca l’ordinamento dei seguenti panieri: A=(9,16), B = (49,81), C=(25,9), D=(4,1), E=(9,4) 4) Siano u1 (x, y) = sumatori 1 e 2. xy 100 e u2 (x, y) = 1000x2 y 2 le funzioni di utilità dei con- a) si calcoli il SMS delle due funzioni; b) si determini, per entrambe le funzioni di utilità, la funzione della curva di indifferenza passante per il paniere (4, 4) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 5 6 Scelta • Problema del consumatore: scegliere il paniere preferito tra quelli appartenenti al suo insieme di bilancio • Intuizione geometrica: la scelta ottima si ha in corrispondenza del punto in cui la CI è tangente alla retta di bilancio (con preferenze regolari e ottimo interno) • la scelta ottima rappresenta il paniere domandato dal consumatore, dati i prezzi e il reddito funzione di domanda del bene i: xi = xi (p1 , p2 , m), i = 1, 2 • perfetti sostituti: x1 = m/p1 se p1 < p2 x1 = 0 se p1 > p2 x1 ∈ [0, m/p1 ] se p1 = p2 • preferenze Cobb-Douglas u(x1 , x2 ) = xc1 xd2 : x1 = c m c + d p1 x2 = d m c + d p2 c Osserviamo che la frazione c+d esprime la frazione del reddito che il consumatore spende per acquistare il bene 1 (idem per il bene 2) Infatti: p1 x1 = c m c+d ESERCIZI 1) Scrivere la funzione di domanda del bene 2 nel caso di beni perfetti sostituti 2) Quale frazione del reddito viene spesa per l’acquisto del bene 2 da parte di un consumatore con preferenze del tipo u(x, y) = xy 4 ? CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 7 3) Se l’inclinazione della curva di indifferenza fosse −b, quali sarebbero le scelte ottime del consumatore dati i prezzi p1 , p2 e il reddito m ? 4) Dati u(x, y) = x3 y, R = 16, px = 4 e py = 5: a) scrivere l’equazione del vincolo di bilancio; b) scrivere il sistema di equazioni che rappresenta la scelta ottima; c) calcolare la scelta ottima; d) si determini la scelta ottima se il reddito aumenta di un quarto; e) si determini la scelta ottima se px = 2; f) il consumatore è più felice nel caso d) o nel caso e)? 5) Sia u(x, y) = x + y a) si determini la scelta ottima se px = 2, py = 6 e R = 200 b) e se R = 400? c) e se px = 6? 6) Sia u(x, y) = 15xy e py = 3. Se la scelta ottima fosse (25, 20), a quanto ammonterebbero px e R? 6 Domanda • La funzione xi = xi (p1 , p2 , m) esprime la quantità domandata del bene i in funzione dei prezzi e del reddito • E’ naturale chiedersi come varia la domanda di un bene al variare dei prezzi o del reddito • Una variazione del reddito comporta uno slittamento della retta di bilancio senza modificarne l’inclinazione • In generale ci aspettiamo che la quantità domandata di un bene aumenti 1 > 0): in tal caso si parla di bene normale all’aumentare del reddito ( ∂x ∂m • Quando la quantità domandata di un bene diminuisce all’aumentare del red1 dito ( ∂x < 0) si parla di bene inferiore ∂m CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 8 • Una variazione del prezzo di uno dei beni modifica l’inclinazione della retta di bilancio e una delle sue intercette • Ci aspettiamo che la quantità domandata di un bene diminuisca all’aumentare 1 del prezzo ( ∂x < 0): in tal caso si parla di bene ordinario ∂p1 • Se invece la quantità domandata di un bene aumenta all’aumentare del 1 > 0) si parla di bene di Giffen prezzo ( ∂x ∂p1 • La curva reddito-consumo rappresenta i panieri domandati in corrispondenza di diversi livelli del reddito, mentre la curva di Engel rappresenta la quantità domandata di un bene in funzione del reddito • La curva prezzo-consumo rappresenta i panieri domandati in corrispondenza di prezzi diversi di un bene, mentre la curva di domanda rappresenta la quantità domandata di un bene in funzione del suo prezzo • Con la funzione di domanda inversa esprimiamo il prezzo in funzione della quantità. Una sua interpretazione è la seguente: dalla condizione di ottimo kSMSk = p1 /p2 , si ottiene p1 = p2 kSMSk Supponiamo che il bene 2 rappresenti la moneta a disposizione per l’acquisto degli altri beni (p2 = 1): il SMS rappresenta la quantità di moneta cui uno è disposto a rinunciare per ottenere una quantità leggermente superiore del bene 1. Il prezzo del bene 1 rappresenta pertanto la disponibilità marginale a pagare. La curva di domanda con inclinazione negativa si ricollega al concetto di SMS decrescente. • surplus del consumatore rappresenta la differenza tra quanto un consumatore è disposto a pagare per un bene e quanto egli paga effettivamente per l’acquisto di quel bene. Graficamente il surplus del consumatore è dato dall’area compresa tra la curva di domanda e la linea del prezzo • domanda di mercato (o aggregata) si ottiene sommando le curve di domanda individuali X1 (p1 , p2 , m1 , . . . , mn ) = n X xi1 (p1 , p2 , mi ) i=1 Esprimendo, a livello aggregato, il prezzo in funzione della quantità, si ottiene la funzione di domanda inversa. Essa rappresenta il SMS di ciascun consumatore che acquisti il bene (nota: i prezzi sono uguali per tutti =⇒ il SMS è uguale per tutti). CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 9 • Elasticità della domanda rispetto al prezzo è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità e la variazione percentuale del prezzo ǫ= ∆q/q ∆q p = ∆p/p ∆p q per variazioni infinitesimali ǫ= dq p dp q • il segno dell’elasticità è generalmente negativo (la curva di domanda ha inclinazione negativa). In valore assoluto: se ǫ = 1 la domanda ha elasticità unitaria (all’aumentare del prezzo la quantità domandata diminuisce nella stessa proprozione) se ǫ > 1 la domanda è detta elastica (all’aumentare del prezzo la quantità domandata diminuisce più che proporzionalmente) se ǫ < 1 la domanda è detta inelastica (all’aumentare del prezzo la quantità domandata diminuisce meno che proporzionalmente) • Esempio: domanda lineare q = a − bp l’elasticità è data da ǫ = −bp q = −bp a−bp e varia tra zero e infinito • Il ricavo è dato dal prodotto tra il prezzo e la quantità R = pq Se p ↑ =⇒ q ↓: il ricavo aumenta o diminuisce? Possiamo dare una risposta a questa domanda analizzando la relazione tra ricavo e elasticità. Chiamiamo p + ∆p e q + ∆q i nuovi livelli del prezzo e della quantità. La variazione del ricavo sarà data da (trascurando il termine ∆p∆q) ∆R = q∆p + p∆q Dividendo ambo i lati per ∆p si ha ∆R ∆q =q+p ∆p ∆p CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta da cui ∆R ∆p > 0 =⇒ p ∆q q ∆p 10 > −1 =⇒ kǫk < 1 I ricavi aumentano all’aumentare del prezzo se l’elasticità della domanda è inferiore a uno (in valore assoluto). ESERCIZI 1) Data u(x, y) = 4x + 3y si determini la scelta ottima se px = 6, py = 3 e R = 36. Come varia la scelta al crescere del reddito (curva di Engel)? 2) Data u(x, y) = 6xy, px = 3 e py = 2 si determini a) la curva di Engel di x e y b) la scelta ottima se m = 100 c) come varia la scelta se m = 420 d) si rappresentino le 2 curve di Engel 3) Dati u(x1 , x2 ) = x21 x2 , p2 = 2000 e m = 60.000 a) si determini la curva di domanda del bene 1 b) si determini la quantità domandata del bene 1 se p1 = 1000 4) Date le preferenze U(x, y) = 2xy, si determini la scelta ottima che consente di conseguire un livello di utilità pari a 400 se px = 10 e py = 5. 5) Dati u(x1 , x2 ) = 4x1 x2 , R = 300, p1 = 20 e p2 = 40 a) si determini la scelta ottima b) si determini la scelta ottima se p1 = 40 e se p1 = 60 c) tracciare la curva prezzo consumo e la curva di domanda 6) La curva di domanda di un consumatore è p = 5 − 21 q. Se il prezzo varia da 1 a 2, qual’è la variazione del surplus? 7) Dati u(x, y) = xy, px = 2 e py = 6 a) si determini la curva di Engel di x e y b) si determini la curva di domanda se R = 140 c) se vi fossero n consumatori con le stesse preferenze, quale sarebbe la funzione di domanda aggregata di x e y? 8) pA = 10 − 12 qA e pB = 20 − qB sono le funzioni di domanda di A e B a) rappresentare graficamente le due funzioni b) determinare la funzione di domanda aggregata e rappresentarla graficamente 9) Sia q = 80 − 4p la domanda di un bene. Se p = 5 conviene al produttore aumentare il prezzo? CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 10) Siano qA = p30A e qB = l’elasticità rispetto al prezzo. 60 pB 11 due funzioni di domanda. Si determini 11) Noti q = 5, p = 10, ǫ = 7, scrivere la funzione di domanda della forma q = a − bp CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 7 12 Tecnologia e profitto • L’impresa impiega input per produrre output • L’insieme di produzione rappresenta tutte le combinazioni di input/output tecnicamente realizzabili • La funzione di produzione y = f (x1 , x2 ) rappresenta la frontiera di questo insieme, ovvero il massimo livello di output che può ottenersi impiegando un dato livello input. • Un isoquanto di produzione rappresenta tutte le combinazioni di input che consentono di produrre una data quantità di output (analogia con le curve di indifferenza e i casi perfetti sostituti, complementi, Cobb-Douglas) • Ipotizziamo che la tecnologia sia monotona (la quantità prodotta non diminuisce aumentando la quantità impiegata di almeno un input ) e convessa (dati due modi diversi di produrre la stessa quantità di output, la loro combinazione lineare consente di produrre almeno la stessa quantità) • Definiamo P Mi il prodotto marginale del fattore i, la quantità di output addizionale ottenibile da un’unità addizionale di xi ; per variazioni infinitesimali P M1 = ∂f (·) ∂xi (analogia con l’utilità marginale) • il saggio tecnico di sostituzione rappresenta il saggio al quale sostituire un input con l’altro per ottenere lo stesso livello di output; è dato dall’inclinazione dell’isoquanto ST S = − P M1 P M2 (analogia con SMS) • legge della produttività marginale decrescente: il prodotto marginale di un input diminuisce quando se ne impiegano quantità via via crescenti (mantenendo fissi tutti gli altri input) • Breve periodo: alcuni fattori sono fissi CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 13 • Lungo periodo: tutti i fattori produttivi possono variare • Rendimenti di scala: ci dicono come varia l’output quando variamo gli input nella stessa proporzione costanti: f (tx1 , tx2 ) = tf (x1 , x2 ) crescenti: f (tx1 , tx2 ) > tf (x1 , x2 ) decrescenti: f (tx1 , tx2 ) < tf (x1 , x2 ) • Il fine dell’impresa è la massimizzazione del profitto π: π = py − w1 x1 − w2 x2 • supponiamo che l’impresa sia price-taker, ossia i prezzi dell’output e dell’input sono dati • se siamo nel breve periodo e x1 è il fattore variabile, l’impresa sceglie la quantità di x1 che massimizza π; la condizione di massimizzazione è pP M1 = w1 il valore del prodotto marginale di un fattore deve essere uguale al suo prezzo • graficamente possiamo rappresentare la scelta ottima del fattore x1 con la condizione di tangenza P M1 = w1 p tra la funzione di produzione y = f (x1 , x¯2 ) e la retta di isoprofitto y= w1 π w2 + x¯2 + x1 p p p che esprime tutte le combinazioni (x1 , y) associate allo stesso livello del profitto π CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 14 • Nel lungo periodo la condizione di massimizzazione sarà pP M1 = w1 pP M2 = w2 ESERCIZI 1) Che rendimenti di scala presentano le seguenti funzioni di produzione? 1/2 1/3 x x2 f (x1 , x2 ) = x21 x22 ; f (x1 , x2 ) = 4x1 x2 ; y = x1 + x2 ; y = x11+x22 ; y = 18x1 + 0.5x2 + 6x3 ; 2) Dimostrare che il tipo di rendimenti di scala della funzione di produzione y = Axa1 xb2 dipendono dal valore di a + b. 3) Il STS tra x2 e x1 è −4. Per produrre lo stesso output impiegando 3 unità in meno di x1 , quante unità in più di x2 devono essere utilizzate? 4) Se pP M1 > w1 , l’impresa deve aumentare o diminuire la quantità impiegata di x1 per aumentare il profitto? 5) Se il prezzo del fattore fisso x2 diminuisse, come varierebbero la quantità impiegata di x1 e il profitto dell’impresa? E se aumentasse il prezzo dell’output? 8 Costi • La massimizzazione del profitto implica la minimizzazione dei costi • la funzione di costo c(y) esprime i costi minimi necessari per produrre il livello di output desiderato, ovvero min w1 x1 + w2 x2 x1 ,x2 t.c. f (x1 , x2 ) = y • la soluzione al problema di minimizzazione (x∗1 , x∗2 ) viene rappresentata graficamente dalla condizione di tangenza ST S = − w1 w2 CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 15 tra la curva di isoquanto e la retta di isocosto x2 = C w1 − x1 w2 w2 che rappresenta le combinazioni (x1 , x2 ) il cui costo è C • c(1) rappresenta il costo necessario per produrre una unità di output. Se i rendimenti di scala sono costanti allora c(y) = c(1)y , il costo per unità di output; se i rendimenti • Definiamo il costo medio, c(y) y sono costanti il costo medio risulta costante; se sono crescenti esso risulta decrescente; se sono decrescenti esso risulta crescente • I costi totali sono dati dalla somma dei costi variabili e costi fissi: c(y) = cv(y) + CF ; i costi medi totali sono dati dalla somma dei costi medi variabili e costi medi fissi • la curva del costo medio totale di breve periodo ha un andamento a U: il tratto decrescente dipende dalla diminuzione dei costi fissi, il tratto crescente dall’aumento dei costi variabili dovuto alla rigidità dei fattori fissi • la curva del costo marginale misura la variazione dei costi corrispondente = ad una variazione dell’output; per variazioni infinitesimali è data da dc(y) dy ′ c (y) • Osservazione: se c′ (y) < c(y)/y =⇒ c(y)/y decresce se c′ (y) > c(y)/y =⇒ c(y)/y cresce pertanto c′ (y) = c(y)/y nel punto di minimo di c(y)/y (stesso ragionamento per cv(y)/y). ESERCIZI 1) Sia y = 4LT una funzione di produzione. a) Determinare (L∗ , T ∗ ) se il budget dell’impresa è di 6400 e wL = 80 e wT = 100; b) Determinare y ∗ c) Si supponga di voler produrre y = 10240. Determinare (L∗ , T ∗ ); d) Determinare i costi sostenuti per produrre y = 10240 e verificare se il costo medio è aumentato o diminuito; CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 16 2) Sia y = 3S + N una funzione di produzione. a) Tracciare gli isoquanti per y = 30 e per y = 60; b) Verificare che tipo di rendimenti presenta; c) Se wS = 2 e wN = 1 qual’è la scelta ottima di fattori? Se wS < 3wN converrebbe impiegare N? d) Se i i prezzi fossero wS , wN quale sarebbe il costo necessario per produrre y = 60? 3) Data la funzione di produzione y = 4K 1/2 L1/2 e i prezzi wK = 4 e wL = 8, determinare la funzione di costo di lungo periodo e di breve periodo se K = 49. 9 Offerta in concorrenza perfetta • La concorrenza perfetta è una forma di mercato in cui le imprese sono pricetaker; un’ipotesi ragionevole è quella di pensare ad un gran numero di imprese che offrono un prodotto omogeneo: ciascuna impresa deve soltanto decidere quanto produrre e può vendere qualsiasi quantità al prezzo di mercato (la curva di domanda dell’impresa è orizzontale in corrispondenza del prezzo di mercato) • L’impresa massimizza il profitto segliendo l’output max py − c(y) y il livello di output ottimale y ∗ è tale che (condizione di massimizzazione del profitto) p = c′ (y ∗) • la curva di offerta dell’impresa di breve periodo è data dalla curva del costo marginale al di sopra della curva del costo medio variabile: infatti l’impresa produrrà soltanto se π > −CF ovvero py−cv(y)−CF ≥ −CF =⇒ py − cv(y) ≥ 0 =⇒ p ≥ cv(y)/y • la curva di offerta dell’impresa di lungo periodo è data dalla curva del costo marginale al di sopra della curva del costo medio totale CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 17 • il surplus del produttore: l’area al di sopra della curva di offerta fino al livello del prezzo di mercato. Rappresenta la differenza tra la somma minima alla quale il produttore sarebbe disposto a vendere y unità di output e quanto egli effettivamente ottiene • l’offerta dell’industria o offerta di mercato è data dalla somma delle singole curve di offerta S(p) = X Si (p) • Il prezzo e la quantità di equilibrio sono dati dall’incontro tra domanda e offerta di mercato D(p) = S(p) • Osservazione: l’equilibrio di un mercato concorrenziale è pareto efficiente: non esiste il modo di aumentare il benessere di qualcuno senza ridurre quello di qualcun altro (la somma del surplus del consumatore e del produttore è massimizzata) In particolare, l’offerta del bene viene allocata tra i consumatori che gli attribuiscono un valore più elevato e la domanda del bene viene allocata tra i produttori che sostengono i costi più contenuti ESERCIZI 1) Data la domanda di mercato D = 3000 − 2p e l’offerta di mercato S = −600 + 3p, determinare il prezzo e la quantità di equilibrio. Qual’è il prezzo minimo affinchè S > 0? 2) Data la funzione di costo c(y) = 2y 2 + 100: a) scrivere le funzioni di costo medio (totale, fisso e variabile) e marginale; b) Determinare y ∗ se p = 20 o se p = 40; c) Calcolare il profitto in entrambi i casi. 10 Monopolio • In questa forma di mercato l’industria è caratterizzata dalla presenza di una sola impresa, il monopolista • Data la domanda di mercato p(y), il monopolista deve decidere quanto produrre per massimizzare il profitto p(y)y − c(y) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 18 • Scrivendo i ricavi totali come r(y) = p(y)y, il monopolista max r(y) − c(y) y • la condizione di massimizzazione r ′ (y) = c′ (y) ci dice che il monopolista deve uguagliare il ricavo marginale al costo marginale • Osservazione: in concorrenza perfetta p = r ′ (y) = r(y)/y • Poichè r ′ (y) = dp y dy + p(y), possiamo scrivere p(y)(1 − 1 ) = c′ (y) |ǫ| Il monopolista non produrrà un y tale che |ǫ| < 1 perchè altrimenti r ′ (y) < 0. Per c′ (y) > 0, y m è tale che |ǫ| > 1, il che implica che p(y) > c(y). • Caso particolare: curva di domanda lineare p(y) = a − by. Il ricavo totale è ay − by 2 e il ricavo marginale è r ′ (y) = a − 2by, che ha la stessa intercetta verticale della curva di domanda ma pendenza doppia • Osservazione: il monopolista non ha una curva di offerta perchè definisce prezzo e quantità simultaneamente • Confronto tra concorrenza perfetta e monopolio: - l’industria in concorrenza perfetta produce in corrispondenza del punto in cui p = c′ (y) - il monopolista produce in corrispondenza del punto in cui p > c′ (y), pertanto l’output sarà inferiore e il prezzo maggiore rispetto alla concorrenza • Possiamo rappresentare graficamente la perdita netta di monopolio, che misura il valore dell’output perduto • Per capire se un mercato sarà concorrenziale o un monopolio si confrontano le dimensioni del mercato con la scala minima efficiente, che rappresenta il livello di output che minimizza il costo medio: se la prima è elevata rispetto alla seconda si avrà probabilmente un mercato conccorrenziale e viceversa CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 19 • I monopoli possono anche sorgere perchè una risorsa chiave è detenuta da un’unica impresa, perchè lo stato concede il diritto esclusivo di produrre il bene ad un’unica impresa o per collusione (cartello) tra imprese • Discriminazione di prezzo: la pratica di vendere unità diverse dello stesso prodotto a prezzi diversi (es. biglietti per spettacoli, biglietti aerei, buoni sconto,...). ESERCIZI 1) Sia p = 60 − q la domanda di mercato. a) Rappresentarla graficamente. b) Si derivi l’espressione del ricavo marginale c) E’ possibile che il profitto del monopolista sia massimizzato se y m = 40? d) Determinare y m se c(y) = 10 + 15y 2) Un monopolista fronteggia una domanda D(p) = 100−2p. La sua funzione di costo è c(y) = 2y. Determinare y m e pm . 3) Sia D(p) = 63 − 21 p la domanda di mercato e c(y) = 3y 2 + 6y la funzione di costo del monopolista a) Determinare y m, pm b) Calcolare la perdita di benessere sociale rispetto alla concorrenza perfetta e rappresentarla graficamente 11 Oligopolio • E’ una forma di mercato caratterizzata dalla presenza di imprese di dimensioni tali da influenzare, ognuna con le proprie scelte, le decisioni delle concorrenti (interazione strategica) • Limiteremo la nostra attenzione al duopolio (due imprese) che ipotizziamo producano lo stesso bene: in tale situazione le variabili rilevanti sono il prezzo o la quantità fissata da ciascuna impresa • Modello di Cournot: le due imprese determinano simultaneamente la quantità prodotta considerando data la quantità prodotta dall’altra • Il problema dell’impresa 1 (identico a quello dell’impresa 2) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 20 max π1 = p(y1 + y2 )y1 − c1 (y1 ) y1 la cui soluzione, y1∗ = f1 (y2 ), rappresenta la funzione di reazione dell’impresa 1, cioè il livello ottimale di output che l’impresa deve produrre dato l’output prodotto dall’impresa 2 • l’equilibrio di Cournot rappresenta la combinazione (y1∗, y2∗) t.c. y1∗ = f1 (y2∗) y2∗ = f2 (y1∗) • Esempio: domanda lineare p = a − b(y1 + y2 ) e costi marginali nulli L’impresa 1 eguaglia il ricavo marginale al costo marginale (che è zero) Il ricavo totale è (a − b(y1 + y2 ))y1 , pertanto a − 2by1 − by2 = 0 =⇒ y1 = a − by2 2b (funzione di reazione dell’impresa 1) • per l’impresa 2 avremo y2 = a − by1 2b • l’intersezione delle 2 funzioni di reazione è (a/3b, a/3b) che rappresenta la quantità prodotta dalle due imprese (equilibrio di Cournot) • Modello di Stackelberg: un’impresa, il leader, fissa la quantità prima dell’altra, il follower • Supponiamo che 1 sia il leader. L’impresa 1 sa che 2 fisserà un livello di output y2 = f2 (y1) e terrà conto di questo fatto nel massimizzare il proprio profitto max π1 = p(y1 + f2 (y1 ))y1 − c1 (y1 ) y1 CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 21 • Esempio: domanda lineare p = a − b(y1 + y2 ) e costi marginali nulli L’impresa 1 eguaglia il ricavo marginale al costo marginale (che è zero) 1 Tenuto conto che y2 = a−by (funzione di reazione) e che il ricavo totale è 2b (a − b(y1 + y2 ))y1 , possiamo riscrivere l’equazione del ricavo totale (a − b(y1 + a − by1 ))y1 2b pertanto il ricavo marginale uguagliato a zero sarà: a − 2by1 − a/2 + by1 = 0 • L’impresa 1 produrrà un output pari a y1∗ = a/2b mentre l’impresa 2 produrrà a−by ∗ y2 = 2b 1 =⇒ y2∗ = a/4b • L’equilibrio di Stackelberg è dato da (a/2b, a/4b) • Modello di Bertrand: la variabile strategica è il prezzo (si ipotizza che le imprese concorrano determinando simultaneamente i prezzi). L’equilibrio alla Bertrand coincide con quello concorrenziale: ciascuna impresa fissa un prezzo uguale al proprio costo marginale • Cartello: in questo caso ipotizziamo che le imprese colludano, cioè cooperano determinando congiuntamente l’output per massimizzare il profitto totale dell’industria max p(y1 + y2 )(y1 + y2 ) − c1 (y1 ) − c2 (y2 ) y1 ,y2 Le condizioni di ottimo sono: dp(y) ∗ (y1 + y2∗ ) + p(y1∗ + y2∗ ) = c′1 (y1∗ ) dy dp(y) ∗ (y1 + y2∗ ) + p(y1∗ + y2∗ ) = c′2 (y2∗ ) dy pertanto in equilibrio c′1 (y1∗) = c′2 (y2∗) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 22 • calcoliamo l’output nell’esempio precedente (domanda lineare e costi marginali nulli) il ricavo totale è (a − b(y1 + y2 ))(y1 + y2 ) e la condizione di ottimo è −b(y1∗ + y2∗ ) + (a − b(y1∗ + y2∗)) = 0 =⇒ (y1∗ + y2∗) = a 2b • Osservazione: il cartello non rappresenta un equilibrio stabile perchè ogni impresa è tentata a non rispettare i patti. Infatti: dp ∗ dp dπ1 = y1 + p(y1∗ + y2∗ ) − c′1 (y1∗) = − y2∗ > 0 dy1 dy dy se l’impresa 1 ritiene che l’impresa 2 produca y2∗, avrà convenienza ad aumentare il proprio livello di produzione (idem per l’impresa 2) • Riassumendo: Cournot Stackelberg Bertand Cartello y p π 2a/3b a/3 2a2 /9b 3a/4b a/4 3a2 /16b a/b 0 0 2 a/2b a/2 a /4b Esercizio La domanda di mercato è p = 10−y e le due imprese hanno la stessa struttura di costi: c1 (y1 ) = 2y1 e c2 (y2 ) = 2y2 . a) Trovare l’equilibrio di Bertrand, calcolare il surplus dei consumatori e i profitti dei produttori b) Trovare l’equilibrio di Cournot, calcolare il surplus dei consumatori e i profitti dei produttori c) Trovare l’equilibrio di Stackelberg (l’impresa 1 è il leader), calcolare il surplus dei consumatori e i profitti dei produttori d) Trovare l’equilibrio in caso di collusione, calcolare il surplus dei consumatori e i profitti dei produttori CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 12 23 Teoria dei giochi • Analizza l’interazione strategica e il conflitto tra soggetti attraverso modelli matematici • Un gioco comprende: i giocatori, le strategie e i payoff (premi o perdite che dipendono dalle strategie scelte) • Possiamo rappresentare un gioco attraverso la matrice dei payoff • Esempio: dilemma del prigioniero Giocatore 1 Conf essare Negare Giocatore 2 Conf essare Negare −3, −3 0, −6 −6, 0 −1, −1 • La strategia “confessare” è la strategia dominante per entrambi i giocatori, (è la scelta ottima indipendentemente dalla scelta che farà l’altro giocatore) • Osservazione: l’equilibrio ottenuto dai giocatori < conf essare, conf essare > non è pareto-efficiente (analogia con il cartello) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 24 • Non sempre esiste una strategia dominante; in alcuni giochi è possibile trovare una soluzione eliminando ripetutamente le strategie dominate • Esempio: Giocatore 1 su giu Giocatore 2 sinistra centro destra 1, 0 1, 2 0, 1 0, 3 0, 1 2, 0 Il giocatore 1 sa che il giocatore 2 preferirà sempre “centro” a “destra”. Pertanto il giocatore 2 sa che il giocatore 1 giocherà “su”. L’equilibrio è < su, centro, >. • In altri giochi questa tecnica non è applicabile: Giocatore 1 sinistra centro destra Giocatore 2 sinistra centro destra 0, 4 4, 0 5, 3 4, 0 0, 4 5, 3 3, 5 3, 5 6, 6 • il risultato < destra, destra > rappresenta un equilibrio di Nash: la scelta del giocatore 1 è ottima data la scelta del giocatore 2 e viceversa (si osservi la differenza rispetto a una strategia dominante, che è una scelta ottima indipendentemente dalle scelte dell’altro giocatore). Nessun giocatore è incentivato a deviare. • L’equilibrio di Cournot è un equilibrio di Nash. • Osservazione 1: l’equilibrio di Nash non è necessariamente unico. In questo esempio Moglie T eatro Boxe Marito T eatro Boxe 2, 1 0, 0 0, 0 1, 2 esistono due equilibri: < teatro, teatro > e < boxe, boxe > • Osservazione 2: l’equilibrio di Nash può non esistere (considerando le strategie pure) CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 25 Giocatore 2 T C 1, −1 −1, 1 −1, 1 1, −1 Giocatore 1 T C • I giochi descritti precedentemente prevedono che entrambi i giocatori decidano simultaneamente. In molte situazioni le decisioni vengono prese sequenzialmente (si pensi al modello di Stackelberg) • Con l’esempio seguente illustriamo un gioco che presenta due equilibri di Nash se giocato simultaneamente e un equilibrio se giocato sequenzialmente • Esempio Giocatore 1 Giocatore 2 sinistra destra 1, 9 1, 9 0, 0 2, 1 alto basso • < alto, sinistra > e < basso, destra > sono i due equilibri di Nash • Supponiamo ora che il giocatore 1 muova per primo e rappresentiamo il gioco in forma estesa 1 alto 2 s 1, 9 d 1, 9 basso 2 s 0, 0 d 2, 1 l’equilibrio è < basso, destra >. Infatti il giocatore 1 sa che giocando “alto” riceverebbe un payoff 1 mentre giocando “basso” riceverebbe 2 perché il giocatore 2 non giocherà “s” (riceverebbe un payoff 0) ma “d”. Anche se 2 minacciasse di giocare s, 1 sa che questa minaccia non sarebbe credibile. • Come applicazione possiamo pensare che il giocatore 1 sia una impresa che decide se entrare (in) o non entrare (out) in un mercato e che il giocatore 2 sia un’impresa già presente nel mercato che può decidere se reagire o non reagire. L’equilibrio è < in, non r >. CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 26 1 out in 2 r 1, 9 non r 0, 2 2, 3 • L’impresa 2 potrebbe rendere credibile la minaccia di reagire sostenendo dei costi indipedentemente dalla decisione presa da 1. Pensiamo a questa variante del gioco precedente in cui l’impresa 2 sostiene dei costi per prevenire strategicamente l’ingresso dell’impresa 1. 1 out in 2 r 1, 7 0, 3 non r 2, 2 ESERCIZI 1) Due imprese possono scegliere se applicare un prezzo alto o basso. Questa è la matrice dei payoff: Impresa 1 P alto P basso Impresa 2 P alto P basso 10, 10 −5, 20 20, −5 0, 0 a) Esistono strategie dominanti? b) Quale sarebbe l’equilibrio del gioco in caso di concorrenza alla Bertrand? c) E se le imprese colludessero? L’equilibrio sarebbe stabile? 2) Due imprese decidono quanto spendere in pubblicità (i payoff rappresentano i profitti) a) Esiste una strategia dominante per l’impresa 1? E per l’impresa 2? b) Trovare l’equilibrio. c) Quale sarebbe l’equilibrio in caso di collusione? CdL: EGST - MICROECONOMIA - Docente: Stefano Matta 4 Impresa 1 6 8 10 5 50, 50 75, 40 90, 30 100, 25 Impresa 2 7, 5 10 40, 60 30, 50 45, 50 40, 45 50, 40 50, 35 45, 30 50, 25 3) Trovare l’equilibrio in questo gioco sequenziale. L 2, 0 1 R 2 L R′ 1 ′ 1, 1 L′′ 3, 0 R′′ 0, 2 27