A che età i bambini capiscono l'ironia? Ironia e sarcasmo sono frequenti nella comunicazione tra adulti. Ma i bambini quando riescono a comprenderli davvero? Questa farina tutta per terra è un vero disastro! Laura voleva aiutare la mamma con la torta e si è messa in un bel guaio, resta in silenzio aspettandosi un rimprovero di quelli memorabili... Invece sua madre la sorprende, dicendole: "Brava, bel capolavoro che hai fatto!" Qualsiasi adulto capirebbe immediatamente che la madre sta di fatto rimproverando la bambina, ma lei, che ha solo 4 anni, rimane perplessa e dubbiosa. La sua mente comincia a farsi domande "Perchè non mi sgrida? Allora perchè la nonna mi sgrida se sporco in terra? un capolavoro... tipo un quadro di quelli del museo?" Nella conversazione tra amici (adulti!) è stato calcolato che circa il 10% del discorso sia fatto di espressioni ironiche: ad esempio, una lode ironica, come nel caso di Laura, oppure una critica ironica (quindi in realtà benevola). Gli studi ci dicono però che i bambini iniziano a capire l'ironia verso i 6 anni e che ancora alle scuole medie non hanno risolto tutti i loro dubbi. L'ironia, e altre forme di linguaggio che non va preso alla lettera, è senza dubbio un uso complesso della lingua, che richiede di analizzare tanti elementi oltre alla forma linguistica, perchè, anzi, è proprio quella che nell'ironia ci tradisce. Con cosa deve fare i conti Laura e come riesce, con gli anni, comunque prima delle scuole superiori, a capire qual è il vero messaggio dell'apparente complimento che le fa la mamma? Penny Pexman, docente di Psicologia Cognitiva presso la University of Calgary in Canada, studia con i suoi collaboratori come si sviluppa la comprensione del sarcasmo e dell'ironia nei bambini e nelle bambine in età scolare e prescolare . Secondo i suoi studi, i bambini notano un contrasto tra come stanno le cose e la lettera di un discorso: però, si chiedono: la mamma, sta mentendo o cosa? Perchè non dice semplicemente le cose come stanno? In una fase diversa, i bambini e le bambine capiscono quando qualcuno non ha intenzione di ingannarli, non sta semplicemente mentendo, ma sta facendo 'uno strano giro di parole', l'ironia appunto. Lo sviluppo delle aree cerebrali coinvolte in questo lunghissimo processo maturano in tempi lunghi e diversi da persona a persona e questo spiega, in parte, le differenze che si possono notare tra i bambini. In parte però sono coinvolti nell'apprendimento anche fattori sociali: come dire che la pratica aiuta e, infatti, i figli di genitori che usano spesso l'ironia sembrano apprezzarla di più. La conclusione è che la comprensione dell'ironia richiede un complesso intreccio di sviluppo cerebrale, capacita cognitive e esperienze socio-cognitive. L'uso dell'ironia con i bambini è dunque utile per il loro processo di apprendimento: dobbiamo però aspettarci che passi un po' di tempo prima che ci sia un'effettiva comprensione. Quindi, sarà bene usare dei 'sinonimi' in modo che la nostra intenzione possa arrivare in modo chiaro, se non vogliamo essere presi alla lettera e ritrovarci sommersi da quadri astratti fatti di farina sparsa ovunque. di Jessica Cancila Da: www.pianetamamma.it