Oggi Vol. 98, N. 6, Giugno 2007 Pagg. 317-321 Attuali conoscenze sulla correlazione tra tireopatie e disfunzione erettile Luca Mascitelli Riassunto. Numerosi fattori possono alterare i meccanismi fisiologici coinvolti nell’erezione peniena. Sebbene le disfunzioni tiroidee costituiscano raramente l’etiologia unica o predominante della disfunzione erettile, il loro riscontro è semplice e spesso non richiede più di un prelievo sanguigno. La restaurazione di uno stato eutiroideo può inoltre migliorare la funzione erettile. D’altro canto, la maggior parte dei pazienti con disfunzioni croniche della tiroide manifestano qualche sintomo di deterioramento sessuale. Pertanto, una discussione sulla disfunzione erettile dovrebbe essere considerata una parte fondamentale nella valutazione di uomini con tireopatia. In questo articolo vengono evidenziate la fisiopatologia e la diagnosi delle alterazioni della funzione erettile e le attuali conoscenze sulla correlazione tra tireopatie e disfunzione erettile. Parole chiave. Disfunzione endoteliale, disfunzione erettile, disfunzioni tiroidee. Summary. Relationship between erectile dysfunction and thyroid disorders: a review of current knowledge. Several factors can disrupt the normal physiologic mechanisms involved in penile erection. Although thyroid disorders as the sole or predominant etiology of erectile dysfunction are uncommon, their detection is easy, seldom requiring more than a single blood sample. Furthermore, the restoration of euthyroid state may improve erectile function. On the other hand, most patients with a chronic thyroid disease experience some sexual symptoms. Therefore, discussion on erectile dysfunction should be considered a basic part of the medical evaluation for men with thyroid disorders. The physiopathology and diagnosis of erectile dysfunction, and the current knowledge on the relationship between thyroid disorders and erectile dysfunction are reviewed. Key words. Endothelial dysfunction, erectile dysfunction, thyroid disorders. Definizione clinica ed epidemiologia La disfunzione erettile (DE) è definita come l’incapacità di raggiungere e/o mantenere un’erezione di grado sufficiente a consentire un rapporto sessuale soddisfacente1. È inteso che questa incapacità sia permanente o ricorrente ed abbia una durata minima di 3 mesi, a meno che non sia indotta da traumi o da interventi chirurgici. Molteplici patologie possono determinare una DE, che deve essere quindi considerata un sintomo di patologia d’organo, sistemica, relazionale o psicologica, richiedente una valutazione clinico-diagnostica accurata2. Gli studi epidemiologici, avendo utilizzato criteri diversi di definizione della DE e di selezione delle popolazioni studiate, rendono difficoltosa la stima della sua reale prevalenza: i valori riferiti risultano compresi tra il 12% descritto da Furlow nel 19853, ed il 52% riscontrato fra uomini di età compresa tra 40 e 70 anni, riportato nel 1994 dall’ampio e più accurato Massachussets Male Aging Study4: in questo studio, il 9,6% degli individui lamentava una DE di grado lieve, il 22,2% di grado moderato ed il 17,2% di grado completo. In Italia è stata riportata una frequenza di DE del 4,6% in uomini di età inferiore a 25 anni, fino al 37,6% in uomini di età superiore ai 74 anni5. Fisiologia dell’erezione e fisiopatologia della disfunzione erettile L’erezione peniena è un evento neurovascolare in cui, tramite la modulazione di influenze psicologiche ed ormonali, fattori centrali (cerebrali e spinali) e locali (muscolatura liscia ed endotelio) sono mirabilmente integrati producendo un delicato bilanciamento tra stimoli vasocostrittori e vasodilatatori. Comando Brigata Alpina “Julia”, Servizio Sanitario, Udine. Pervenuto il 16 novembre 2006. 318 Recenti Progressi in Medicina, 98, 6, 2007 A seguito di stimoli erotogeni, un aumento dell’attività parasimpatiNervo Cellula endoteliale cavernoso ca causa la dismissione di neurotrasmettitori dai Ossido nervi cavernosi, e di fattoNitrico ri di rilasciamento dalle Cellula muscolare cellule endoteliali penieliscia cavernosa ne, cagionando il rilasciaGuanilato mento delle cellule muscoCiclasi lari lisce trabecolari, di GTP cGMP arterie ed arteriole cavercGMP-PK Ca nose, con ciò provocando un notevole aumento di Rilasciamento flusso sanguigno al pene; PDE-5 questo è accompagnato da 5’ GMP una diminuzione del tono adrenergico (che normalDetumescenza mente mantiene l’usuale Erezione stato flaccido del pene tramite la vasocostrizione Figura 1. Meccanismi coinvolti nel rilasciamento della cellula muscolare liscia nei corpi cadei vasi cavernosi). La vernosi. conseguente distensione GMP=guanosinmonofosfato; GTP=guanosintrifosfato; PK=proteinchinasi; PDE=fosfodiesterasi. dei corpi cavernosi comprime i plessi venosi contro la tunica albuginea, riDiagnosi ducendo così grandemente il deflusso venoso (meccanismo veno-occlusivo). Questa catena di La componente principale della valutazione eventi permette il raggiungimento di un’elevata diagnostica del paziente con DE consiste nell’otpressione intracavernosa e l’erezione del pene. Il tenere un’attenta anamnesi medica, sessuale e rilasciamento delle cellule muscolari lisce è caupsicosociale: è importante, infatti, distinguere sato dal rilascio di ossido nitrico dalle cellule enquesta condizione da altre disfunzioni sessuali, doteliali e dai nervi cavernosi (figura 1). L’ossicome l’eiaculazione precoce o la perdita di libido. do nitrico attiva una guanilato ciclasi solubile La riluttanza degli uomini a discutere di proche eleva la concentrazione intracellulare di blemi sessuali può costituire un importante ostaGMP ciclico. Il GMP ciclico, a sua volta, attiva colo per un corretto approccio diagnostico. Molto una proteinchinasi specifica che, inibendo i cautile, per questo fine, appare l’uso di appositi nali del calcio, cagiona una caduta delle concenquestionari che permettono di rilevare la presentrazioni citosoliche di calcio, conducendo così al za ed il grado di severità della DE; il più imporrilasciamento della cellula muscolare liscia. Le tante di questi è l’International Index of Erectile fosfodiesterasi sono invece enzimi che, inattiFunction (IIEF)7 [tabella 1 alla pagina di fronte]. vando il GMP ciclico, elevano le concentrazioni citosoliche di calcio provocando la contrazione Questo è un questionario di auto-somminimuscolare liscia, causando la detumescenza del strazione composto da 15 domande che esplora pene. La fosfodiesterasi di tipo 5 è l’isoenzima cinque domìni della funzione sessuale: la funziopiù importante contenuto nei corpi cavernosi. ne erettile, la soddisfazione del rapporto sessuale, la funzione orgasmica, il desiderio sessuale e Numerosi fattori possono alterare il fine la soddisfazione sessuale globale. La funzione meccanismo fisiologico coinvolto nell’erezione. erettile è specificatamente valutata da sei doNel recente passato si pensava che la DE fosse mande: 1, 2, 3, 4, 5 e 15, che formano il cosiddetessenzialmente di origine psicologica, ma atto “dominio della funzione erettile”7. tualmente si è evidenziato come la maggior parte dei casi abbia una base organica, specialIl questionario è di facile uso e permette un cormente nei pazienti più anziani. In circa il 40% retto approccio psicologico al problema. È stata degli uomini di età superiore a 50 anni, la sviluppata anche una versione ridotta del questiocausa primaria di DE è correlata alla manario IIEF, con 5 domande (IIEF-5)8 per la specifilattia aterosclerotica6. Infatti, i fattori di rischio della DE sono simili a quelli delle patoloca valutazione della diagnosi e della gravità della gie cardiovascolari ed una sottostante disfunDE, (disponibile anche in rete all’indirizzo: zione endoteliale potrebbe rappresentare il http://www.siam-italy.org/ italy/quest/iief5.htm): legame tra queste condizioni. Comunque una sono stati così identificati e validati cinque livelli DE può anche essere legata a fattori psicologidi severità: severa (punteggio da 5 a 7), moderata ci, neurologici, ormonali, farmacologici ed ana(da 8 a 11), lieve-moderata (da 12 a 16), lieve (da tomici penieni. 17 a 20), assenza di DE (da 21 a 25). ++ L. Mascitelli: Attuali conoscenze sulla correlazione tra tireopatie e disfunzione erettile 319 Tabella 1. - Questionario di International Index of Erectile Function (IIEF) per la valutazione di presenza e grado di severità della funzione sessuale. (Da: Rosem RC, et al7) Alterazione della funzionalità tiroidea e disfunzione erettile È noto come gli ormoni tiroidei possano influenzare il tono dell’umore e la vita di relazione. Nella valutazione dei pazienti con alterazione della funzione tiroidea, d’altronde, assume sempre più importanza il miglioramento della qualità di vita: le disfunzioni benigne della tiroide raramente costituiscono una minaccia per la vita ed il trattamento deve considerare anche l’ottimizzazione della qualità di vita dei pazienti. Una recente rassegna9 sugli aspetti della qualità di vita nei pazienti con patologie tiroidee non trattate ha evidenziato un’elevata prevalenza di problemi sessuali. In uomini ipotiroidei non sono infrequenti anomalie della funzione gonadica10. La carenza di ormoni tiroidei è anche frequentemente associata ad aumento dei livelli di prolattina, probabilmente secondario ad aumento del TRH (Thyrotropin-Releasing Hormone); anche gli stati di sonnolenza, astenia, letargia e depressione indotti dall’ipotiroidismo potrebbero influenzare la funzione erettile. 320 Recenti Progressi in Medicina, 98, 6, 2007 Negli ipertiroidei, le La ricerca ha evidenziato reazioni neuropsichiche che la DE è un evento freIl meccanismo attraverso cui gli ormoni tiassociate all’eccesso di orquente in pazienti affetti roidei possano influenzare la funzione eretmoni tiroidei, quali iperda tireopatie (seppure metile non è totalmente definito, anche perché, cinesia, nervosismo, anno frequente rispetto ai come visto in dettaglio, la funzione erettile sietà e labilità emozionasoggetti diabetici): 40 pa(e quella sessuale in generale) è una delle le potrebbero causare o zienti con tireopatia su 68 caratteristiche umane più complesse e le diprecipitare una DE. Inolpresentavano almeno una sfunzioni sessuali hanno spesso un’origine multifattoriale, coinvolgendo fattori psichitre, un’alterazione della DE di grado lieve; in parci, personali e relazionali. funzione erettile potrebticolare 30 ipotiroidei su be essere anche scatena55 (54,6%) e 10 ipertiroita dall’aumentato tono dei su 13 (76,9%) 16 . In questi soggetti con alteraadrenergico osservato zione della funzionalità tiroidea e DE, l’età non era nell’ipertiroidismo che, in soggetti predisposti, associata con un significativo peggioramento della può portare ad un insufficiente rilasciamento dei funzione erettile, suggerendo che la tireopatia era corpi cavernosi e ad un inefficace meccanismo vepiù importante dell’età nel determinare la presenno-occlusivo. Infine, è interessante notare che anche za di DE16. una disfunzione endoteliale sottostante11-13 ■ Per quanto riguarda invece lo studio della prepotrebbe rappresentare un legame tra DE e valenza di tireopatie in uomini con DE, in 2240 intireopatie. dividui non selezionati con alterazione della funzione erettile ed afferenti ad una clinica specialistica americana17, la presenza di una alterazione ■ Uno studio italiano14 ha recentemente valutato prospetticamente la prevalenza di disfunzioni sesdegli ormoni tiroidei è stata riscontrata nel 4,9% suali in maschi con alterazione degli ormoni tiroidei pazienti, con 22 soggetti (1%) affetti da ipertidei, prima e dopo il ripristino di uno stato eutiroiroidismo e 87 (3,9%) da ipotiroidismo. In una rideo. Lo studio ha valutato vari aspetti della funcerca simile18, che ha valutato 600 individui con DE, il 6,3% è risultato affetto da ipotiroidismo, sia zione sessuale, ivi compresa la DE. Sono stati franco che subclinico, con un miglioramento della inclusi 48 adulti di età compresa tra 22 e 62 anni, funzione erettile una volta ripristinato lo stato eu34 con ipertiroidismo, 14 con ipotiroidismo, trattatiroideo con levotiroxina. ti rispettivamente con metimazolo e levotiroxina fino a normalizzazione del TSH. È stato effettuato un completo follow-up, definito come l’effettuazione Conclusioni: i punti chiave di almeno una visita di controllo due mesi dopo il raggiungimento dello stato eutiroideo. Solo 6 uomini su 48 (12,5%) hanno lamentato spontanea1. La disfunzione erettile (DE) è una condiziomente un deterioramento della funzione sessuale e ne comune attualmente considerata, nella ne hanno collegato la comparsa alla concomitante maggior parte dei casi, un’alterazione ad patologia tiroidea. Attuando invece sugli stessi inetiologia multifattoriale. In genere, l’approcdividui un’anamnesi mirata ed utilizzando il quecio terapeutico alla DE non è influenzato dalstionario IIEF7 (tabella 1), la prevalenza di disfunla etiologia o dai fattori di comorbilità. zioni sessuali è risultata notevolmente aumentata e solo 3 soggetti sui 48 in esame non lamentavano 2. Si può trovare un’eccezione a questa regola in alcuna disfunzione sessuale14. In particolare, una caso di patologie endocrine sottostanti (tra cui DE era presente nel 14,7% degli ipertiroidei e nel i distiroidismi), in cui la risoluzione del qua64,3% degli ipotiroidei14: tali valori di prevalenza dro endocrino può migliorare la funzione eretsono notevolmente più elevati rispetto all’8% stitile. In questo ambito, si è riscontrato come un mato per la popolazione generale di pari età15. La discreto numero di pazienti con tireopatia larestaurazione di uno stato eutiroideo ha cagionato menti una DE. un drammatico miglioramento dei punteggi del questionario IIEF7: dopo normalizzazione ormona3. Pertanto, in uomini con alterazioni della funle, dei 5 pazienti ipertiroidei con DE, solo 1 contizionalità tiroidea, deve essere ricercata la nuava ad avere alterazioni della funzione erettile; presenza di sintomi di alterazione della sfera dei 9 soggetti ipotiroidei, la DE era risolta in 614. sessuale, superando la riluttanza di pazienti 16 ■ Un’altra ricerca italiana ha valutato la prevae medici ad affrontare tali problematiche, anlenza di DE in pazienti con tireopatie, confrontanche con l’utilizzo di specifici questionari. dola con soggetti di controllo e con pazienti a rischio, come obesi e diabetici, studiando anche la differen4. Di converso, tutti i pazienti con DE dovrebza di prevalenza tra soggetti di età superiore ed inbero essere stratificati attentamente per feriore a 50 anni. Pochissimi pazienti hanno lamenquanto riguarda il rischio cardiovascolare, tato spontaneamente disturbi della funzione erettiescludendo prima di tutto la presenza di diale, che invece è stata evidenziata con l’uso del citato bete mellito, oltre quella di una tireopatia questionario IIEF-58: quest’ultimo ha anche persottostante19-20. messo di evidenziare il grado di gravità della DE. L. Mascitelli: Attuali conoscenze sulla correlazione tra tireopatie e disfunzione erettile Bibliografia 1. NIH Consensus Development Panel on Impotence. NIH Consensus Conference. Impotence. JAMA 1993; 270: 83-90. 2. Foresta C, Argiolas A, Bassi PF, Bettocchi C, Fabbri A, Gentile V. Approccio clinico e diagnostico alla disfunzione erettile. Ann Ital Med Int 2003; 18: 204-18. 3. Furlow WL. Prevalence of impotence in the United States. 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