Nel mio intevento vi proporrò alcune riflessioni in tema di stress lavoro-correlato … Rapporto con il lavoro Rapporto con i colleghi STRESS MOBBING Accordo europeo dell´8 ottobre 2004 ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO 3. Descrizione dello stress e dello stress da lavoro Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive, ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. LO STRESS LAVORATIVO (1999) Accordo europeo dell´8 ottobre 2004 ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO 1. Introduzione Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Nel considerare lo stress da lavoro è essenziale tener conto delle diversità che caratterizzano i lavoratori. III INCHIESTA SULLA SALUTE DEI LAVORATORI EUROPEI 33 % riferisce mal di schiena 28 % riferisce disturbi da stress 23 % riferisce dolori a spalla e collo 13 % riferisce dolori all’arto superiore Fonte: Fondazione Europea Dublino, 2000 LG SIMLII 2003 … e dei relativi compiti del MeLC Collaborazione alla VR Sorveglianza sanitaria Idoneità alla mansione specifica Denuncia MP 1 La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato Decreto Legislativo 81/2008 Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonchè nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolare, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo del 8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle diffreneze di genere, all’atà, alla provenienza da altri Paesi. UNI EN ISO 6385 CARATTERISTICHE DEI COMPITI BEN PROGETTATI -Valutare capacità ed esperienza della popolazione lavorativa - Prevedere l’applicazione di numerose abilità, capacità e attività - Assicurare che il compito sia ben identificabile e non frammentario - Assicurare che il compito fornisca un contributo al sistema di lavoro significativo e riconoscibile dal lavoratore - Consentire un appropriato grado di autonomia (priorità, ritmo e procedure) - Prevedere la possibilità di sviluppare le abilità possedute e di acquisirne di nuove - Evitare sovra- o sotto-impegno, causa di affaticamento ed errori - Evitare la ripetitività, causa di disturbi fisici e sensazione di monotonia, noia e insoddisfazione - Evitare il lavoro in solitudine Accordo europeo dell´8 ottobre 2004 ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO Se il problema di stress da lavoro è identificato, bisogna agire per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. L’Espresso 2009, 14: 146-150 2008 2009 2009 2010 2010 2010 2010 Scenario 1 AZIENDE OLTRE 5 DIPENDENTI Scenario 2 AZIENDE FINO A 5 DIPENDENTI 2011 2011 Fase propedeutica Costituzione del gruppo di gestione della valutazione Sviluppo di una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale Sviluppo del piano di valutazione del rischio Valutazione preliminare Analisi degli eventi sentinella Analisi degli indicatori di contenuto Lista di controllo (Appendice 1) Valutazione approfondita Questionario strumento indicatore Software Pianificazione degli interventi successivi Valutazione preliminare Valutazione approfondita Due momenti di collaborazione: valutazione del rischio e sorveglianza sanitaria Conoscenza di situazioni di disagio o di segnalatori indiretti di stress (abusi) Possibilità di valutare l’efficacia delle misure sui singoli Possibilità di gestione di casi personali di disagio 2 Sorveglianza sanitaria D.M. 11-12-2009 Lista II - Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità (*) L’elenco dei contenuti delle disfunzioni organizzative fa riferimento a condizioni di MOBBING e non di STRESS Il ruolo del SSN a supporto del MeLC e del sistema aziendale della prevenzione Esiste una obiettiva difficoltà per il MeLC a diagnosticare e definire le situazioni di disagio o di patologia correlate a stress o mobbing. In Piemonte esiste una struttura specificamente dedicata a supportare MeLC e sistema della prevenzione aziendale. E’ funzionante presso la S.C.D.U. Medicina del Lavoro dell’Ospedale C.T.O. ma necessita ancora di un adeguato dimensionamento per poter reggere il carico crescente di richieste. Vi opera uno staff composto da medici del lavoro, psicologi e psichiatri, che seguono percorsi standardizzati. Percorso Diagnostico di 2°livello Ambulatorio Specialistico Ospedale C.T.O. FASE I MdL FASEIII Psichiatra Psicologo FASEIIII Psichiatra Psicologo MdL Visita/colloquio di MdL: MdL: anamnesi clinica e lavorativa mirata, obiettività obiettività psicofisica, questionario appositamente allestito, raccolta della documentazione clinica e lavorativa + memoriale autocertificato dal paziente Visita/colloquio psichiatrico per l’l’inquadramento diagnostico psicopatologico (valutazione della tipologia e dell’ dell’entità entità dell’ dell’eventuale danno psichico) Colloquio Psicodiagnostico con MMPI2 per valutazione della struttura di personalità personalità del paziente Valutazione Collegiale per la definizione diagnostica Percorso Diagnostico di 2° livello Psicopatologia reattiva a situazione lavorativa vissuta come avversativa e/o a situazione personale FASE III Valutazione collegiale Quadro di sofferenza soggettiva nosograficamente non inquadrabile in situazione lavorativa anamesticamente avversativa/mobbizzante avversativa/mobbizzante Sindrome mobbingmobbing-correlata Psicopatologia reattiva a situazione anamnesticamente avversativa/mobbizzante avversativa/mobbizzante Segnalazione a: INAIL ai sensi del D.M. 11/12/09 SpreSal ai sensi dell’art. 139 D.P.R. 1125/65 e L. 833/00. Ispettorato del Lavoro ai sensi dell’art. 139 D.P.R. 1125/65 Referto a Procura della Repubblica ai sensi dell’Art.365 C.P. e 334 C.P.P. Conclusioni Il ruolo del MeLC deve esprimersi sia nella valutazione del rischio, sia nell’attuazione della sorveglianza sanitaria Entrambi i contesti appaiono particolarmente complessi ed è necessario che il MeLC e gli altri preventori aziendali possano disporre dell’ausilio dello psicologo del lavoro nella fase della valutazione approfondita E’ indispensabile che il SSN sia messo in condizioni di offrire supporto specialistico al MeLC e al sistema della prevenzione aziendale: tale supporto deve essere appositamente strutturato nei confronti del rischio da stress e mobbing Grazie per l’attenzione. [email protected]