L`urbanistica Greca Nel 6° secolo a.C., durante l`età arcaica, il

L’urbanistica Greca
Nel 6° secolo a.C., durante l’età arcaica, il processo di formazione delle città giunse a compimento dando origine a
organismi urbani più maturi. Durante questo processo, si rivelò molto importante l’esperienza della colonizzazione
greca, che aveva comportato la fondazione di nuovi insediamenti, con la necessità di suddividere il terreno
uniformemente.
La pianificazione, frutto di conoscenze geometriche avanzate, si traduceva così nella creazione di una vera e propria
maglia urbana, attraversata da strade maggiori e strade minori.
Anche nelle antiche città Greche, sia che si fossero espanse nel corso del tempo, sia che si fossero unite da più centri
abitati vicini, a poco a poco, le funzioni dei singoli spazi delle città furono definiti più chiaramente; l’acropoli divenne la
sede di culto principale, mentre nell’agorà, situata nella confluenza delle vie principali, si concentrarono le funzioni
pubbliche.
Nel corso del 7° secolo a.C.,, iniziò un processo che portò a un ampliamento e a una maggiore organizzazione degli
spazi aperti e non; i santuari divennero edifici più complessi, con alcuni santuari che divennero luoghi condivisi da
tutto il mondo greco.
Questi santuari svolsero un ruolo molto importante sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista politico e
religioso; questa frequentazione così ampia, trasformò inoltre i santuari in luoghi cruciali per la diffusione stessa delle
idee artistiche e per la diffusione degli stili dorici e ionici.
Il tempio Greco
Le città Greche investivano molto nella costruzione dei templi, dato che essi, costituendo il luogo di incontro tra uomo
e dio, esprimevano l’identità culturale delle polis Greche.
Il tempio Greco è per se piuttosto semplice, che, dopo gli esperimenti iniziali, rimase stabile dall’età arcaica fino alla
conclusione della storia Greca.
Sorgeva su fondamenta in pietra che sostenevano un basamento orizzontale (crepidoma) reso facilmente accessibile
tramite una scalinata; sulla parte superiore del basamento, si trova la stilobate, su cui poggiavano a loro volta le
colonne, le quali sostenevano una struttura orizzontale (trabeazione), conclusa da tetto e frontone.
Gli ordini architettonici
L’ordine dorico
L’ordine dorico, il quale sviluppo cominciò nel 7° secolo, si diffuse inizialmente nel Peloponneso.
La solennità che caratterizzava le società doriche, si tradusse in un’architettura rigorosa e massiccia, che amava la
semplicità delle forme e di proporzioni e rifiutava la decorazione eccessiva; il fusto delle colonne doriche non è liscio
ma scanalato, inoltre è rastremato.
La colonna termina con un capitello, sopra di esso si trova la trabeazione e sopra di essa si trovano i frontoni, composti
dal timpano, e dalla cornice obliqua.
L’ordine ionico
L’ordine ionico, nacque in asia minore e nelle isole del Mar Egeo.
Questo ordine, probabilmente nato dalla tendenza di decorare le colonne doriche, ha forme molto più slanciate; il
rapporto fra diametro di base e altezza è quasi raddoppiato rispetto a quello dorico (1:10 contro 1:5/6), e le colonne
non poggiano direttamente sullo stilobate ma hanno una base sagomata che alterna forme concave a forme convesse.
La trabeazione è formata da un architrave sagomato a tre fasce, da un fregio continuo e a una cornice orizzontale.
La scultura a tutto tondo
Nel corso del 6° secolo a.C., la scultura Greca si sviluppò in modo esponenziale, grazie principalmente a un
fattore: lo sfruttamento delle cave in marmo e lo sviluppo del suo commercio, che ne aumentarono la
diffusione e quindi, aumentò anche la disponibilità di materiale.
Le figure che ebbero più “successo” fra quelle della scultura a tutto tondo, furono i Koùroi e le Kòrai; i primi
erano figure di ragazzi nudi, che rappresentavano la forza e la fierezza, mentre le seconde rappresentano
delle ragazze, vestite, che rappresentano ricchezza e prosperità.
Le statue venivano usate per le tombe di alcuni defunti e venivano usate nei santuari.
La ceramica dipinta
i ceramisti greci avevano raggiunto un’elevata abilità nella pittura e nel disegno.
Fu a Corinto che per la prima volta si affermò la tecnica della ceramica a figure nere, nel 7° secolo a.C. circa;
ad Atene invece, si sviluppò lo stile attico a figure nere, caratterizzato da maggior attenzione per
l’adattamento delle figure alla forma del vaso.
Molte botteghe degli artigiani si trovavano in un quartiere di Atene, il Ceramico; la creazione di vasi e la
loro pittura era diventata una vera e propria arte, oltre che ad un orgoglio personale dell’artigiano.
Fu per questo ultimo motivo in particolare, che nacque un nuovo stile di pittura su vaso: la ceramica a
figure rosse.
Infatti, gli artigiani avevano fra di loro un’accesa concorrenza, la quale li spinse a trovare tecniche per
differenziarsi dagli altri, ad innovare insomma.
L’utilizzo del colore rosso sulla ceramica, metteva in risalto ancor di più le capacità dell’artigiano. Questa
tecnica nacque nel 500 a.C. circa.
Il Partenone
L’occupazione dei persiani ad Atene, aveva causato molti danni, soprattutto nell’Acropoli, dove gran parte
degli edifici religiosi vennero distrutti, lasciando a lungo un vuoto nell’acropoli di Atene e non solo.
Fu nel 450 a.C. circa che iniziò la costruzione di un nuovo tempio nell’acropoli di Atene, il Partenone.
Il Partenone era il tempio dedicato alla Dea Atena, protettrice della città di Atene; fu edificato sulle rovina
di un precedente tempio esastilo (6 colonne).
Il Partenone presentava sia colonne Doriche sia Ioniche; In particolare, le colonne ioniche erano utilizzate
per gli interni, dato che le colonne molto alte permettevano di raggiungere il soffitto, mentre le colonne
doriche, le quali erano molto più slanciate del solito, venivano utilizzate per gli esterni.
L’edificio aveva 8 colonne sul fronte (ottastilo) e 17 colonne sui lati, aveva quindi un rapporto di 1 a “2+1”.
I fregi presenti nel Partenone erano sia di tipo Dorico, sia di tipo Ionico, il che accentuava l’influenza del
secondo stile sul primo; il fregio Dorico era presente sulla peristasi del tempio, mentre il fregio Ionico si
trovava lungo il muro del Naos.
Date importanti per l’arte Greca
1200 a.C. – 800 a.C. = medioevo Ellenico
Periodo buio della civiltà Greca; i reperti artistici risalenti a questa età sono molto scarsi e perciò risultò
difficile ricostruire la vita dei cittadini durante il Medioevo Ellenico.
1050 a.C. – 900 a.C. = periodo proto geometrico
Periodo di transizione; prese questo nome per via dei primi vasi decorati a motivi geometrici
900 a.C. – 800 a.C. = periodo geometrico
Periodo successivo al proto geometrico; questa età riprese lo stile del precedente, ampliandolo e
sviluppandolo.
700 a.C. – 600 a.C. = periodo orientalizzante
Durante questa età si imposero nella cultura Greca ,quindi anche nella produzione artistica, temi e soggetti
tipici del vicino Oriente.
600 a.C. = età arcaica
In questa età si sviluppò notevolmente la cultura Greca e le Polis, nate nel Medioevo Ellenico, si
rafforzarono.