Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Neurologiche Dott. Christian Cadeddu Struttura di Cardiologia Reparto: Policlinico Universitario, blocco N, p. 3° Dipartimento: Asse Didattico, blocco E, p. 1° Tel 070 6754951 e-mail Fax 070 6754991 [email protected] Aorta Coronaria sn Coronaria dx Discendente anteriore Circonflessa discendente anteriore Local Control of Function Aortic Blood Pressure (mmHg) Aortic Valve Closure 110 100 90 80 70 Systole Zero Flow Flow Through Left Coronary Artery Zero Flow Flow Through Right Coronary Artery Diastole Fisiopatologia Coronaria normale Placca ateromasica subocclusiva (>75%) Placca stenosante (< 50%) Placca ateromasica associata a vasospasmo Growing plaque Early lesion Stary I-IV Stary V Complicated plaqueplaque Complicated Disruption Mural Thrombus Disruption Occlusive No Disruption OcClusive Thrombus Thrombus Acute syndromes Ischemic sudden death Myocardial infarction Unstable angina No symptoms Angina pectoris Acute silent occlusive process Old fibrotic occlusion Dermatomeria TRONCO: corrispondenza EVIDENTE fra segmenti nervosi e somatici ARTI: Distribuzione segmentale MASCHERATA Decorso delle fibre afferenti cardio-toraciche Nervi cardiaci Gangli del Gran Simpatico Rami comunicanti bianchi Radici posteriori Midollo spinale Fascio spino-talamico Patogenesi del dolore radicolare riferito al dermatomero T1 nell’angina pectoris Dorso Mascella Lato destro Usuale localizzazione del dolore miocardico ischemico Epigastrio Il dolore toracico nella donna: differenze rispetto all’uomo nella presentazione della CAD “tipicità” dell’AP riferita ai sintomi della CAD nell’uomo “atipicità” dell’AP nella donna di mezza età assimilata all’assenza di CAD nel sesso femminile. In realtà, segno di una fisiopatologia più complessa maggiore presenza di cause meno frequenti d’ischemia: angina vasospastica, angina microvascolare maggiore frequenza di sindromi dolorose non ischemiche: prolasso della mitrale Basi fisiopatologiche: differenze Uomo / Donna Anatomiche • la donna ha un torace ed un cuore più piccoli • le coronarie presentano diametro inferiore, pareti più sottili e decorso più tortuoso Anatomopatologiche • più frequente trombo su erosione superficiale • maggior frequenza di dissecazione coronarica e di rottura di cuore come complicanza dell’IM Presentazione della CAD nella donna (rispetto all’uomo) • 10 - 15 anni più tardi • Più angina nel sonno, da stress mentale; più spesso in associazione con distensione addominale, vertigini, dispnea, nausea ed astenia • Nel 90% delle pazienti prima manifestazione clinica dell’IM • Maggiore co-morbilità: diabete mellito - ipertensione arteriosa – dislipidemie - insufficienza cardiaca Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Sindromi coronariche stabili: • angina da sforzo • angina a riposo • angina mista • Sindromi coronariche acute (instabili): • • • • angina instabile infarto intramurale (non Q) infarto transmurale (Q) angina variante (vasospastica) di Prinzmetal Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Sindromi coronariche stabili: • angina da sforzo • angina a riposo • angina mista • Sindromi coronariche acute (instabili): • • • • angina instabile infarto intramurale (non Q) infarto transmurale (Q) angina variante (vasospastica) di Prinzmetal Angina STABILE o Angina CRONICA • Ischemia miocardica ACUTA TRANSITORIA • Associata a SFORZO FISICO o EMOZIONE • Si produce in condizioni OMOGENEE, STABILI NEL TEMPO (costante e ripetibile discrepanza fra domanda di O2 da parte del miocardio e insufficiente disponibilità di flusso coronarico) Angina da sforzo • Dolore tipico durante lo sforzo • Breve durata (in genere 5 min, comunque < 20 min) • Regressione del dolore con il riposo • Sensibilità ai nitroderivati SOGLIA FISSA (< 20%) / SOGLIA VARIABILE Le caratteristiche dell’angina Fattori precipitanti: 9 Attacco provocato da uno sforzo, da un lavoro che comporta l’utilizzo delle braccia al di sopra del livello della spalla. 9 Ambiente freddo, camminare contro vento, camminare dopo un pasto abbondante 9 Crisi ipertensiva, 9 Paura, rabbia, stati d’ansia, tensione emotiva, 9 Rapporti sessuali Sintomi associati: 9 Respiro corto, vertigini, palpitazioni, debolezza. Classificazione funzionale dell’A. P. STABILE (Società CV Canadese) • Classe I: la normale attività fisica non induce A. • Classe II: modesta limitazione dell’attività ordinaria. L’A. insorge camminando in fretta, dopo i pasti, al freddo, al vento • Classe III: forte limitazione dell’attività ordinaria. L’A. insorge camminando per 2 isolati o salendo 1 piano di scale • Classe IV: impossibilità di compiere qualsiasi attività. L’A. insorge anche a riposo Angina a riposo Dolore tipico spontaneo • Regressione spontanea • Sensibilità ai nitroderivati N.B. Dovuta al sovrapporsi di una componente funzionale (SPASMO) su una lesione preesistente Placca ateromasica associata a vasospasmo Angina mista • Comparsa nello stesso individuo di angina da sforzo e a riposo Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Sindromi coronariche stabili: • angina da sforzo • angina a riposo • angina mista • Sindromi coronariche acute (instabili): • • • • angina instabile infarto intramurale (non Q) infarto transmurale (Q) angina variante (vasospastica) di Prinzmetal Angina instabile Il dolore toracico è simile per qualità a quello dell’angina da sforzo, sebbene spesso sia più intenso, possa persistere fino a 30 min e possa svegliare il paziente dal sonno. Il riposo e i nitrati per via sub-linguale, che controllano l’angina cronica, spesso danno un sollievo solo temporaneo ed incompleto. Angina instabile (evolutiva) • Angina di nuova insorgenza (entro gli ultimi 2 mesi) per sforzi minimi o a riposo • Angina ingravescente (entro gli ultimi 2 mesi); aggravamento di una angina preesistente per la comparsa di episodi anginosi: – – – – più intensi più prolungati più frequenti causati da sforzi meno intensi o a riposo • Angina post-infartuale Quadro infiammatorio (PRC; L, Mon, Mastcells) Quadro trombotico (P - Selectin) Minima necrosi (positività Troponina) Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Sindromi coronariche stabili: • angina da sforzo • angina a riposo • angina mista • Sindromi coronariche acute (instabili): • • • • angina instabile infarto intramurale (non Q) infarto transmurale (Q) angina variante (vasospastica) di Prinzmetal R ECG NORMALE T P Q S ISCHEMIA Infarto Il dolore è il sintomo con cui l’infarto si manifesta più frequentemente al suo esordio; è presente nell’85% dei casi e ha le caratteristiche tipiche del dolore anginoso, ma più intenso e prolungato, spesso accompagnato da irrequietezza, sudorazione, astenia, nausea, più raramente vomito e dispnea. La durata del dolore di solito è superiore a 20-30 min. Se la coronaria rimane “chiusa” > 30 minuti Occlusione trombotica 02 02 02 02 Ischemia Infarto Infarto Acuto del Miocardio La malattia compare più frequentemente sopra i 45 anni, tuttavia alcuni gruppi particolari di popolazione (consumatori di cocaina, pazienti con diabete mellito o ipercolesterolemici, pazienti con predisposizione genetica) possono esserne colpiti anche in età giovanile Si verifica per lo più in condizioni di riposo, prime ore del mattino, risveglio Fattori scatenanti : sforzi fisici intensi, forti emozioni, calamità naturali Infarto Acuto del Miocardio Predisposizione fisiologica alla trombosi 50 45 40 Numero di infarti 35 30 25 20 15 10 5 0 12 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 2 3 4 5 Ore del giorno 6 7 8 9 10 11 Infarto Acuto del Miocardio L'infarto miocardico si verifica per lo più in condizioni di riposo o durante il sonno e solo in un piccolo numero di casi durante sforzi pesanti e si manifesta più frequentemente nelle ore mattutine. Può essere presente storia di angina pectoris, ma l’infarto è spesso la prima manifestazione della cardiopatia ischemica. Il quadro iniziale dell’infarto miocardico è dominato dal dolore toracico. Questo è simile al dolore anginoso, sia per caratteristiche che per irradiazioni, se pure di intensità maggiore, di più lunga durata e che non si risolve completamente con il riposo. Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Sindromi coronariche stabili: • angina da sforzo • angina a riposo • angina mista • Sindromi coronariche acute (instabili): • • • • angina instabile infarto intramurale (non Q) infarto transmurale (Q) angina variante (vasospastica) di Prinzmetal IMA non Q Si tratta di un infarto miocardico tipico (dolore, aumento degli enzimi di necrosi CPKmb, Troponina I,T) con assenza di onde Q di durata > 30 ms. Quadro clinico: – dolore anginoso >20-30 min – ECG iniziale: Ò Ò Ò T negativa ST sopraslivellato (> 1 mm) non Q > 30 ms Enzimi: – aumento di almeno il doppio degli enzimi sierici (CPK, LDM, CPK-MB) – prelievi per curva enzimatica (ogni 3 ore nelle prime 24 ore, ogni 6-8 ore per 48-72 ore) R ECG NORMALE T P Q S ISCHEMIA LESIONE IMA Q (Transmurale) Enzimi: – aumento degli enzimi di necrosi Quadro clinico: – Dolore anginoso >20-30 min – ECG : Ò ST sopraslivellato (> 1 mm) Ò onda Q > 30 ms Elettrocardiogramma ISCHEMIA LESIONE INFARTO (+ lesione) Onde Q con valore patologico 1 mm di ampiezza ( >30 ms ) 1/3 in altezza del QRS Infarto acuto del miocardio Occlusione trombotica Riapertura del vaso Terapia 02 02 02 Farmaci trombolitici endovena Occlusione Ricanalizzazione Farmaci trombolitici endovena Emorragia intracranica = 0.75 % Soggetti anziani età > 65 aa Ipertensione arteriosa Peso < 70 Kg Angioplastica percutanea Ostruzione della coronaria Riapertura della coronaria Dilatazione con palloncino Impianto di stent Angioplastica percutanea Angioplastica primaria > Trombolisi IVA Riperfusione ottimale (senza il rischio di emorragie) Maggiore % di successo (pervietà del vaso) Maggiore benefici (mortalità, riocclusione, ictus emorragico) Infarto acuto del miocardio •Oggi, chi è colpito da infarto può ricevere terapie molto efficaci Mortalità a breve termine (%) •Per funzionare queste terapie devono essere iniziate quanto prima 40 35 1960 30% 1970 30 1980 25 1990 20 13% 15 2000 6% 10 5 0 Pre-UTIC UTIC Trombolisi/Angioplastica Infarto acuto del miocardio Coronaria “chiusa” ischemia Progressione del danno cuore Tempo (6 ore) Riapertura precoce della coronaria = vite salvate 70 60 N. di vite salvate per 1000 pz 50 trattati con trombolitici (mortalità a 35 gg) 40 30 20 10 0 Tempo dall’inizio dei sintomi (ore) 0-1 1-2 2-3 3-6 6-12 12-24 Boersma E, et al. Lancet. 1996;348:771-775. Complicanze Complicanze Complicanze Angina variante (vasospastica) A differenza dell’angina pectoris classica che si manifesta durante sforzo e si accompagna a ↓ST, l’a. vasospastica si presenta quasi sempre a riposo, per lo più di notte, e si accompagna, in genere , a sopralivellamento di ST. E’ dovuta a spasmo dell’arteria coronaria. Sindromi coronariche acute • Dolore > 20-30 min • Complicazione della placca Trombo Enzimi Angina instabile Infarto non Q Infarto Q Angina variante ECG + - ↓T ++ + ↓T, ↑ST, non Q +++ ++ - - ↓T, ↑ST, Q ↑ST Sequenza diagnostica nell’A. stabile A. da sforzo in ASSENZA di CORONAROPATIA • • • • • • stenosi aortica malattie associate a rilevante ipertrofia miocardica miocardiopatia dilatativa sindrome X ponti miocardici anomalie congenite e fistole coronariche Quadri clinici della cardiopatia ischemica • Ischemia silente (senza angina): • • • • da sforzo a riposo angina instabile infarto • Insufficienza cardiaca cronica (in genere dopo IMA) • Aritmie: • blocco A-V • tachicardia ventricolare • Morte improvvisa (in genere fibrillazione ventricolare) Diabetic Patients 120 % Survival 100 80 ND/No MI ND/MI DM/No MI DM/MI 60 p < 0.01 40 20 0 0 NEJM 1998;339:229-34 1 2 3 4 5 6 7 8 Year Il dolore toracico Di origine cardiaca Ischemico Cause coronariche aterosclerosi spasmo trombosi cocaina alterazioni del microcircolo Cause non coronariche tachicardia ↑ postcarico ↑ precarico Non ischemico Pericardite Dissezione aortica Di origine non cardiaca Gastroenterico spasmo esofageo reflusso gastroesofageo ulcera peptica pancreatite Psicogeno ansia, attacchi di panico depressione Polmonare-pleurico embolia polmonare pneumotorace Mediastinico Neuromuscolare costocondrite herper zooster sindrome dello stretto toracico superiore Le origini del dolore toracico • Il cuore, i grossi vasi e il pericardio • Il tratto gastrointestinale • I polmoni e la pleura • La parete toracica • Il profilo psichico ansioso-depressivo Malattia da reflusso gastro-esofageo (GERD) Identifica un quadro clinico e/o endoscopico e/o istologico e/o pHmetrico secondario ad episodi di reflusso gastro esofageo L’esofagite da reflusso definisce un sottogruppo di individui con GERD associata a danno della mucosa esofagea Prevalenza pari al 20% della popolazione adulta (USA) Ernia iatale Dislocazione intratoracica di una porzione dello stomaco attraverso lo iato esofageo del diaframma. Esempio di alterazione dei meccanismi anatomici che prevengono il reflusso. Non tutti i pazienti portatori di ernia iatale presentano una GERD GERD: sintomi toracici • Pirosi (stimolazione da H+ delle terminazioni nervose dello strato profondo dell’epitelio esofageo) • • • • • • Rigurgito Eruttazioni Scialorrea Disfagia Odinofagia Sintomi atipici (extraesofagei): dolore toracico, broncocostrizione (d.d. con crisi asmatica), patologie laringee e polmonari Pirosi retrosternale 9 Sensazione di dolore o fastidio urente solitamente localizzato nel terzo inferiore dello sterno che, in situazioni più gravi, si può estendere alla base del collo ed irradiare in regione interscapolare 9 Scatenata da : • • • • • postura (clinostatismo, piegamenti del tronco) alimenti ipotonizzanti il L.E.S. (caffè, menta, cioccolato, pomodori …) alimenti irritanti (alcool, bevante calde o fredde) pasti abbondanti esercizio fisico impegnativo 9 Alleviata da: • posizione eretta, deglutizione di saliva o acqua, assunzione di antiacidi Diagnosi: pH-metria La pHmetria è un monitoraggio del pH che consente l'analisi di eventuali episodi di GERD occulto Si esegue con l’introduzione di un sondino (2 mm) dal naso fino all'esofago, senza necessità di ricovero Vengono valutati gli episodi di reflusso acido e la loro durata ed il valore di pH in esofago Interferenze tra angina pectoris e dolore esofageo • La presenza di una patoogia può simulare la presenza dell’altra • Le due patologie possono coesistere e infuenzarsi: – Il reflusso esofageo può ridurre la soglia per il dolore ischemico – Test stimolativi (ergonovina) possono indurre spasmo esofageo – Farmaci cardiologici (nitrati) possono risolvere lo spasmo esofageo Fisiopatologia dell’embola polmonare (EP): conseguenze emodinamiche Ostruzione vascolare aumento delle RVP agenti neuroumorali barocettori arteriosi polmonari ML EP: quadri clinici EP MASSIVA (13%) - CUORE POLMONARE ACUTO • Quadro ostruttivo (≥1/3 albero arterioso): alta mortalità (morte improvvisa) • Quadri clinici maggiori (insufficienza destra): – SINCOPE (FV - bradiaritmia vagale) – SHOCK CARDIOGENO – ARRESTO CARDIACO (dissociazione e.m.) • Sintomi premonitori: DOLORE TORACICO, tachipnea, cianosi Infarto pomonare post-embolico Il dolore pleurico Proiezione del dolore a livello dei dermatomeri C4-C5 e T8-T11 Dolore toracico parietale • Nevralgie intercostali • Costocondrite • Nevralgie radicolari toraciche (es. herpes zooster) • Dolori da frattura costale patologica o da osteolisi costale • Dolori dorsali da osteoporosi, osteomalacia, spondiloartrite, spondiloartrosi o tumore vertebrale • Dolori muscolari da “strapazzo” dei muscoli respiratori (bronchite acuta, pertosse, asma) • Dolori muscolari della malattia di Bornholm (virus Coxackie) Costocondrite Herper Zooster The Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) 14 questions: 2 subscales Subscales Question’s number Depression Questions 2,4,6,8,10,12,14 Anxiety Questions 1,3,5,7,9,11,13 The 7 questions rated from a score of 0 to 3 (depending on the severity of the problem described in each question) Zigmond AS et al. Acta Psychiatr Scand 1983;67:361. The Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) The 2 subscales can be aggregate to provide an overall anxiety and depression score Aggregate score Interpretation 0-7 Normal 8-10 Mild 11-14 Moderate 15-21 Severe Zigmond AS et al. Acta Psychiatr Scand 1983;67:361. Cascata Ischemica 1 - Occlusione coronarica 2 - Alterazioni diastoliche 3 - Alterazioni sistoliche 4 - Modificazioni emodinamiche 5 - Alterazioni ECG 6 - Angina 6 4 5 ISCHEMIA 2 3 1 Tempo (sec) 10 20 30 Sequenza diagnostica nell’A. stabile • QUADRO CLINICO – Anamnesi – Dolore: • • • • costrizione, oppressione, peso, bruciore associazione con malessere generale ed ansia sede tipica retrosternale irradiazione lungo l'avambraccio e mano sinistra, dorso, mandibola, collo, entrambe le braccia • altre sedi: epigastrio, emitorace e avambraccio destro • insorgenza graduale, massima intensità entro 1’, remissione dopo 2-10 minuti (riposo, cessazione del fattore scatenante o somministrazione s.l. di nitrati) Sensori diagnostici • Elettrocardiogramma • Ecocardiogramma • Scintigrafia • Coronarografia Sequenza diagnostica nell’Angina ANGINA PECTORIS STABILE • TEST ERGOMETRICO (ECG) • TEST ERGOMETRICO (Scintig. miocardica con Tallio) • TEST ERGOMETRICO (ECO) • TEST ALLA DOBUTAMINA • TEST AL DIPIRIDAMOLO Sequenza diagnostica nell’Angina ANGINA PECTORIS STABILE • TEST PROVOCATIVI: – DOBUTAMINA (stimola β-1-2 e α-1) • ECG • Scintigrafia miocardica • Ecocardiogramma – DIPIRIDAMOLO (dilataz. piccoli vasi coronarici) • ECG • Scintigrafia miocardica • Ecocardiogramma Sequenza diagnostica nell’Angina ANGINA PECTORIS STABILE • TEST EVOCANTI LO SPASMO: – IPERVENTILAZIONE – ERGOTAMINA Sequenza diagnostica nell’Angina ANGINA PECTORIS STABILE • L’ELETTROCARDIOGRAMMA CONTINUO: – CARICO ISCHEMICO TOTALE QUOTIDIANO – ISCHEMIA SILENTE – A. P. DI PRINZMETAL L’ischemia miocardica è il risultato dello squilibrio tra domanda di O2 da parte del tessuto miocardico ed offerta dello stesso attraverso il circolo coronarico. L’obiettivo della terapia dell’ischemia miocardica è rappresentata dallo spostamento dell’equilibrio a favore di una minore richiesta e di un incremento dell’offerta di O2. OFFERTA DI O2 DOMANDA DI O2 DOMANDA DI O2 OFFERTA DI O2 I fattori che influiscono maggiormente sul consumo di O2 da parte del miocardio sono la frequenza cardiaca, cardiaca la forza di contrazione del cuore e lo stress di parete (correlato alle dimensioni delle camere ventricolari). Viceversa gli elementi che interferiscono con la disponibilità di O2 per il tessuto miocardico sono rappresentati dalla stenosi coronarica di tipo organico o dinamico (spasmo vascolare) e dalla mancanza di un adeguato circolo collaterale. collaterale STRESS DI PARETE POST CARICO PRE CARICO PRESSIONE DI PERFUSIONE RISOLUZIONE SPASMO VASODILATAZIONE FREQUENZA CARDIACA CIRCOLO COLLATERALE CONTRATTILITÀ DOMANDA DI O2 OFFERTA DI O2 A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica OBIETTIVI TERAPEUTICI • controllo della sintomatologia dolorosa • miglioramento della tolleranza all'esercizio fisico (miglioramento della qualità di vita) • riduzione a lungo termine degli eventi cardiovascolari maggiori (morte, IM non fatale) A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica OBIETTIVI TERAPEUTICI • I primi due obbiettivi sono raggiungibili con la terapia antiischemica • Non vi sono evidenze cliniche certe che la stessa possa, da sola, migliorare la prognosi • Il trattamento dei Fattori di Rischio e gli antiaggreganti riducono mortalità ed eventi coronarici maggiori A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica TRATTAMENTO FARMACOLOGICO • NITRATI • BETABLOCCANTI • CALCIOANTAGONISTI • Associazioni NITRATI é antianginosi? NITRATI:: perch perché RILASCIAMENTO RILASCIAMENTO DELLA DELLA MUSCOLATURA MUSCOLATURA LISCIA DEI VASI + + + Arterie Coronarie Vene A. periferiche ↓ Resistenze periferiche ↓ Postcarico ↑ APPORTO DI O22 ↓ Ritorno venoso ↓ Precarico ↓ FABBISOGNO DI O22 ATTENUAZIONE DEI SINTOMI DELL’ANGINA A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica NITRATI: meccanismo d’azione • VENODILATAZIONE: ↓ precarico • ↓ CONSUMO di O2 • DILATAZIONE VASI EPICARDICI: ↑ flusso e indicazioni • ATTACCO ANGINOSO (sublinguale) • TRATTAMENTO CRONICO (↓ FE +++) A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica NITRATI: modalità d’uso • Esposizione CONTINUA ai N. → TOLLERANZA • Somministrazione DISCONTINUA (intervalli liberi di almeno 10 ore) • Possibile ASSOCIAZIONE con β-bloc e Ca2+-antag • CONTROINDICAZIONI: ipotensione, cardiomiopatia ipertrofica, glaucoma grave Effetti dei β BLOCCANTI sul cuore ischemico ↓↓ Frequenza Frequenza cardiaca cardiaca ↑↑ Perfusione Perfusione coronarica coronarica diastolica diastolica ↓↓ Pressione Pressione arteriosa arteriosa ↑↑ Tono Tono vasale vasale ↓↓ Doppio Doppio prodotto prodotto ↓ ↓ ↓ FABBISOGNO DI O22 ↑ ↓ APPORTO DI O22 A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica BETA-BLOCCANTI • Farmaci di PRIMA SCELTA, specie con ipertensione arteriosa e pregresso IM • ASSOCIABILI ai Ca2+-antagonisti • Cautela nei pz con segni di disfunzione VS Effetti dei CALCIO ANTAGONISTI sul cuore ischemico Vasodilatazione Vasodilatazione (↓ (↓ resistenze resistenze periferiche periferiche ↓↓ post post carico) carico) Dilatazione Dilatazione coronarica coronarica ↓↓ Frequenza Frequenza cardiaca cardiaca ↓↓ Contrattilità Contrattilità miocardica miocardica ↓ FABBISOGNO DI O22 ↑ APPORTO DI O22 A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica Ca2+-ANTAGONISTI: meccanismo d’azione • • Blocco del canali lenti del Ca2+ Vasodilatazione coronarica e sistemica • ↓inotropismo cardiaco + modesto ↓cronotropismo (verapamil-diltiazem) A.P. Cronica - La Decisione Terapeutica Ca2+-ANTAGONISTI: modalità d’uso • Diidropiridinici ad azione breve in monoterapia = limitati da tachicardia riflessa con ↑consumo O2 • Diidropiridinici di II generazione (Amlodipina, Felodipina ecc) = minor attivazione simpatica riflessa • Verapamil, diltiazem: I scelta per effetto dilatante coronarico + ↓ consumo O2