Anno V – Numero 1106 AVVISO Ordine 1. ORDINE: assistenza legale gratuita 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: FAD in farmaDAY Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Non solo un problema estetico: 10 falsi miti sulle vene varicose. Prevenzione e Salute 5. Perdere peso fa bene all’umore e al sesso (oltre che alla salute) 6. Lo sai che la prostata ingrossata può dare bruciore a urinare? 7. Artrosi al ginocchio, il rischio scende se i muscoli delle gambe sono più forti? Martedì 02 Maggio 2017 – S. Cesare Proverbio di oggi….…….. I strunze saglieno semp ‘a galle I cattivi riescono sempre a farsi notare PERDERE PESO FA BENE ALL’UMORE E AL SESSO (OLTRE CHE ALLA SALUTE) Una restrizione calorica del 25% per 2 anni su persone in linea e in buono stato ha dimostrato di avere effetti positivi anche sul sonno, la resistenza fisica e lo stress Una restrizione calorica del 25% su adulti senza problemi di salute e non obesi migliora la qualità della vita. Lo dice uno studio pubblicato da JAMA Internal Medicine . Escludendo gli obesi È già noto che mangiare meno ha effetti positivi sulla longevità di molte specie animali e che il digiuno fa bene agli esseri umani. Ora i ricercatori si sono soffermati su alcuni fattori negativi tendenzialmente associati a una restrizione calorica, come diminuzione della libido, minore resistenza fisica, umore depresso e irritabilità. In realtà si è visto il contrario. Gli effetti benefici : Il gruppo che ha seguito la dieta ha perso una media di Meteo Napoli Martedì 2 Maggio Variabile Minima: 13° C Massima: 20 °C Umidità: Mattina = 70% Pomeriggio = 49% 16,7 chili in 2 anni. Il gruppo di controllo, dove si poteva mangiare come si voleva, aveva perso meno di un chilo alla fine dello studio. Inoltre, le persone che avevano mangiato di meno riferivano di un generale miglioramento d’umore, meno stress, un miglioramento della salute generale, del vigore fisico, dell’attività sessuale e di relazione, così come di un miglioramento della qualità e durata del sonno. Non solo quindi mangiare meno contribuisce a un generale miglioramento della salute negli individui obesi, ma è un toccasana anche per persone in line e in buona condizione fisica. (Salute, Corriere) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 SCIENZA E SALUTE NON SOLO UN PROBLEMA ESTETICO: 10 FALSI MITI SULLE VENE VARICOSE Le vene varicose non sono solo un inestetismo, ma anche fonte di problemi di salute che vanno dai danni alla pelle ai pericolosi coaguli di sangue. Sono un disturbo molto comune che solo negli Usa affligge un adulto su quattro, specie se donna. Il professor Roberto Chiesa, primario di Chirurgia Vascolare, presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano ci aiuta a fare chiarezza: da chi è soggetto a questo problema e perché, alle opzioni di terapia 1. Le vene varicose sono solo una questione estetica «FALSO. Le vene varicose degli arti inferiori non sono da considerare esclusivamente un inestetismo, bensì una condizione patologica che non deve essere trascurata – spiega il professor Roberto Chiesa. Il paziente affetto da vene varicose, senza un’adeguata prevenzione, può infatti sviluppare nel tempo un’importante sintomatologia che lo costringe a rivolgersi allo specialista angiologo. Il rischio è maggiore in soggetti che presentano una predisposizione familiare correlata con specifiche attività professionali e lo stile di vita. Una professione che si svolge in piedi per lunghi periodi o un lavoro estremamente sedentario favoriscono il ristagno del sangue venoso e l’insorgenza di varici. Ricorrere a una precoce prevenzione riduce notevolmente la probabilità di sviluppare insufficienza venosa e le complicanze correlate». 2. Le complicanze peggiori. «I disturbi più comuni – sono : il dolore, il senso di pesantezza, i crampi alle gambe (specialmente notturni) gli edemi che generalmente compaiono nelle regioni perimalleolari. Una complicanza più seria può riguardare alterazioni della colorazione della cute delle gambe (dette discromie) sino alla manifestazione di un caratteristico colore brunastro delle gambe cui si associa un ispessimento cutaneo. La complicanza più grave e temibile è però la formazione di ulcere venose spesso marcatamente dolenti. Tali lesioni richiedono medicazioni almeno settimanali e in alcuni casi l’intervento chirurgico. Le ulcere inoltre possono sovrainfettarsi: evenienza che comporta la necessità di terapie antibiotiche sistemiche mirate, anche prolungate. Altra grave complicanza legata all’insufficienza venosa è la tromboflebite superficiale: la formazione cioè di coaguli all’interno della vena dilatata. La comparsa di uno o più noduli duri alla compressione, dolenti, arrossati e caldi indirizza verso la diagnosi di tromboflebite». 3. Le vene varicose sono un inevitabile segno di invecchiamento «Non solo. L’invecchiamento fisiologico coinvolge inevitabilmente anche le pareti delle vene dilatandole e spiega la possibile comparsa di sindrome varicosa nei soggetti anziani. La malattia può tuttavia comparire anche nei soggetti giovani; in questi casi, interrogando il paziente, si riscontra generalmente una storia familiare. Anche la gravidanza, per motivi ormonali e per la stasi, aumenta il rischio di sviluppare vene varicose e peggiora eventuali quadri clinici preesistenti». PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 4. Le vene varicose non sono un problema solo delle donne «Più frequ ente nella donna, la patologia varicosa può comunque manifestarsi anche negli uomini. È estremamente diffusa nel sesso femminile tanto che circa un quarto delle donne ne soffrono e gli uomini rappresentano solo una quota relativa dei soggetti affetti da varici. Generalmente gli uomini, però, visto che trascurano l’aspetto estetico connesso alla patologia, giungono all’osservazione medica con quadri clinici più avanzati». 5. Correre può causare le vene varicose «Al contrario. L’attività fisica, incluso lo jogging, gioca un ruolo molto importante nella prevenzione delle vene varicose. L’esercizio fisico comporta contrazione muscolare e quindi la “spremitura” delle vene, facilita la risalita del sangue venoso verso il cuore e agisce quindi contro la forza di gravità che determina il ristagno venoso. È per questo motivo che, quando le vene smettono di svolgere correttamente la loro azione di drenaggio del sangue venoso dalla gambe verso il cuore, l’attività fisica risulta essenziale e deve anzi essere considerata parte integrante della terapia». 6. Le vene varicose sono sempre visibili «FALSO. In soggetti sovrappeso od obesi le vene varicose possono essere “mascherate” dalla presenza di pannicolo adiposo spesso»: «La sintomatologia da insufficienza venosa lamentata da questi soggetti merita una valutazione mediante l’EcocolorDoppler venoso degli arti inferiori. Al contrario, in soggetti giovani, normopeso, specie se con cute “pallida” (fototipo I/II), la visibilità e tortuosità delle vene superficiali non rappresenta necessariamente un evento patologico». 7. Stare in piedi al lavoro causa le vene varicose «Attività professionali sedentarie o viceversa con necessità di ortostatismo prolungato non determinano di principio l’insorgenza di quadri clinici di insufficienza venosa. Sicuramente la presenza di predisposizione familiare e degli altri fattori di rischio noti, aumentano la probabilità in queste categorie lavorative di sviluppare la malattia. La presenza di vene varicose associata allo svolgimento delle attività professionali a rischio rende le stesse più evidenti e suscettibili di evoluzione peggiore». 8. I cambiamenti dello stile di vita non aiuteranno «FALSO. Il raggiungimento di un peso ottimale nei soggetti sovrappeso od obesi, l’incremento dell’attività fisica, l’assunzione di terapia medica con farmaci flebotonici e soprattutto l’utilizzo di calze elastiche del grado di compressione indicato dallo specialista, sono indispensabili per alleviare la sintomatologia e per prevenire le possibili complicanze, anche gravi, legate al disturbo», spiega il professore. 9. La chirurgia è l’unica opzione di trattamento «FALSO. Sino a non molti anni fa, il trattamento chirurgico tradizionale, seppur con tecniche diverse, rappresentava l’unica terapia percorribile in caso di insufficienza venosa severa degli arti inferiori. Negli ultimi anni - sono state introdotte nella pratica clinica nuove modalità di trattamento, anche se l’intervento chirurgico rimane per molti pazienti l’opzione terapeutica più indicata. Tecniche quali l’ablazione termica con laser e la radiofrequenza, atte a indurre una obliterazione delle varici grazie all’azione del calore, rappresentano in casi selezionati valide alternative all’intervento. Si aggiunge a queste la scleromousse ecoguidata, che inietta sostanze sclerosanti miscelate con aria a formare una schiuma, che, inserita nelle vene provoca una “trombosi chimica” del vaso. Problematiche invece prettamente estetiche possono essere trattate mediante la scleroterapia (iniezione di sostanze irritanti che determinano l’ostruzione del vaso) o la laserterapia». PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 8. Il recupero dopo un trattamento è difficoltoso «L’ intervento di safenectomia non comporta in genere alcuna disabilità del paziente, che potrà deambulare precocemente e gradualmente e sempre precocemente svolgere le consuete attività quotidiane sociali e lavorative. La raccomandazione è quella di attenersi strettamente alle terapie indicate dallo specialista che ha eseguito la procedura: indossare la calza elastica, evitare nei primi giorni la stazione eretta prolungata, l’eccessiva sedentarietà, privilegiando un’attività fisica moderata. È indispensabile osservare la terapia medica prescritta, nel cui ambito hanno fondamentale importanza i farmaci per la prevenzione antitrombotica. Nella procedura di scleromousse ecoguidata può esserci la comparsa di iperpigmentazione della cute, inestetismo comunque generalmente risolvibile con l’applicazione di creme chelanti». 9. Le vene varicose non si possono curare definitivamente «FALSO. Una percentuale relativamente ridotta dei casi sottoposti ai diversi trattamenti, sviluppano a distanza di tempo variabile nuove varici. Questo vale soprattutto quando non vengono modificati o non sono modificabili i fattori predisponenti. La stretta adesione alle misure preventive resta comunque un fattore essenziale nel ridurre la probabilità di sviluppo di varici recidive che possono necessitare ulteriori interventi a volte più complessi di quelli iniziali». (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE LO SAI CHE LA PROSTATA INGROSSATA PUÒ DARE BRUCIORE A URINARE? Quando la prostata aumenta di volume e si ingrossa, alcuni uomini possono avvertire bruciore a urinare. Il bruciore è uno dei sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna definiti “irritativi” che possono manifestarsi a carico dell’apparato urinario, cioè vescica, uretra, e che talvolta si accompagnano anche a febbre e dolore a livello renale. Questa situazione, dovuta principalmente all’occlusione del canale uretrale e alla difficoltà della vescica di svuotarsi a causa dell’aumento di volume della prostata, potrebbe danneggiare i reni determinando un idronefrosi, cioè un ristagno di urina anche a livello renale. I sintomi secondari all’ipertrofia prostatica sono quindi di tipo irritativo e ostruttivo, ovvero stimolo frequente ad urinare sia di giorno che di notte a causa del ristagno urinario in vescica, un getto urinario meno vigoroso del normale dovuto all’occlusione dell’uretra a causa dell’ipertrofia prostatica, devono indurre il paziente a rivolgersi al medico. In genere però l’ipertrofia prostatica benigna evolve in maniera lenta e può manifestarsi con sintomi diversi in ogni paziente: nella fase iniziale, il paziente potrebbe vedere il getto urinario che rallenta a causa dell’aumento del volume della prostata; in seguito, potrebbe sentire il bisogno frequente di alzarsi di notte o interrompere il proprio lavoro durante il giorno per andare al bagno perché la prostata ingrossata impedisce alla vescica di svuotarsi completamente e quindi vi resta un residuo di urina. Anche se il paziente arriva spesso in ambulatorio convinto di dover essere operato per la presenza di una prostata ingrossata, tuttavia non sempre l’ipertrofia prostatica benigna richiede l’intervento chirurgico perché il volume della prostata, che normalmente è di circa 20 gr ma può ingrossarsi fino a dieci volte più del volume normale, non è il solo parametro che viene valutato. Infatti, è la gravità dei sintomi ostruttivi e irritativi, e non il volume della prostata, a dare l’indicazione all’intervento, a cui il paziente arriva dopo il fallimento della terapia medica con farmaci specifici quali la finasteride o la dutasteride oppure fitoterapici a base di Serenoa Repens abitualmente in associazione agli alfalitici. (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 PREVENZIONE E SALUTE ARTROSI AL GINOCCHIO, IL RISCHIO SCENDE SE I MUSCOLI DELLE GAMBE SONO PIÙ FORTI? Avere buoni muscoli delle cosce potrebbe ridurre il rischio di artrosi alle ginocchia? A suggerirlo sono degli scienziati provenienti da istituti di ricerca di Austria e Stati Uniti che hanno condotto una ricerca sulla possibile protezione offerta dalla muscolatura delle gambe nei confronti di tale rischio. I risultati della ricerca, pubblicata su Arthritis Care & Research, sebbene condotta su uomini e donne, sembrano più forti nelle donne. 161 pazienti con artrosi al ginocchio sono stati messi a confronto con 186 individui sani (in entrambi i gruppi la maggior parte erano donne). È emerso che la forza dei muscoli estensori e flessori delle cosce era associata al rischio di sviluppare artrosi in chi non ne era affetto. Tuttavia tale relazione era dipendente dal sovrappeso, ovvero dall’Indice di massa corporea (Imc), noto fattore di rischio di questa malattia articolare se in eccesso. Secondo il team di ricerca, negli uomini, nonostante un Imc più alto, ci potrebbe essere comunque più tessuto contrattile muscolare e quindi maggiore forza muscolare; invece nelle donne con elevato Imc c’è più tessuto non contrattile, quindi massa grassa. La relazione tra forza muscolare e peso varierebbe dunque a seconda del sesso: a fronte di una forza muscolare ridotta, nelle donne la prognosi di artrosi sarebbe verosimilmente peggiore che negli uomini. Quella al ginocchio è il tipo di artrosi più sintomatica «Com’è noto, il peso è uno dei principali fattori di rischio dell’artrosi. Assieme a un rigoroso controllo del peso corporeo, il consiglio che diamo per la prevenzione o il contrasto dell’artrosi è quello di rinforzare la muscolatura degli arti inferiori», ricorda il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano. «Sport come nuoto e bicicletta possono essere indicati per svolgere un tipo di attività fisica che protegga il ginocchio in chi è già affetto da artrosi, a sfavore di sport a maggior impatto come la corsa. Sebbene non sia quella più frequente – a esserlo è l’artrosi della colonna vertebrale – l’artrosi del ginocchio è quella più sintomatica oltre che quella più facile da studiare grazie alla risonanza magnetica, come dimostra lo studio in oggetto. Questa malattia articolare predilige il sesso femminile, pertanto a loro rivolgiamo, in prima istanza, il consiglio di non trascurare il movimento ma, soprattutto, di evitare sovrappeso e obesità essendo il peso la variabile chiave relativa al rischio di artrosi», conclude l’esperto. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO DATA Venerdì 5 Maggio Ore 21,00 TITOLO MANOVRE di PRIMO SOCCORSO in caso di : TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali; INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport I PARTE Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II Martedì 16 Maggio Ore 21,00 II PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II Martedì 23 Maggio Ore 21,00 – III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II COME PARTECIPARE CF 14 basta recarsi direttamente presso la sede dell’Ordine e accreditarsi. ORDINE: grande successo per FAD in farmaDAY: un nuovo modo di aggiornarsi FAD in farmaDAY: nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM AVVISO: per partecipare al corso ci si può iscrivere fino al 15 Giugno La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice, GRATUITO .....quotidiano e a casa propria, leggendo il notiziario farmaDAY 30 Crediti ECM COME PARTECIPARE a. Inviare all’indirizzo [email protected] la richiesta di fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati: 1. Nome, Cognome; 2. Codice Fiscale. , indirizzo mail (non PEC!!), 3. luogo e data di nascita, 4. n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; 5. n. tel. mobile che verrà utilizzato esclusivamente per comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso. b. In tempi brevi riceverai le credenziali con una USERNAME e una PASSWORD PERSONALE insieme alle istruzioni per fruire del Corso. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite, Tosse, Sinusite,Patologie dell’Orecchio” Di seguito schema generale del corso. SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo 1/A 1/B 1/C 1/D 1/E 1/F 1/G 1/H 1/I TITOLO Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza Influenza 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Data N. Modulo TITOLO Data N. 26-Apr 27-Apr 28-Apr 2-Mag 3-Mag 4-Mag 5-Mag 8-Mag 9-Mag 1 2 3 4 5 6 7 8 9 5/A 5/B 5/C 5/D 5/E 5/F 5/G 5/H 5/I Rinite 1 Rinite 2 Rinite 3 Rinite 4 Rinite 5 Rinite 6 Rinite 7 Rinite 8 Rinite 9 8-Giu 9-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 19-Giu 20-Giu 29 30 31 32 33 34 35 36 37 21-Giu 22-Giu 23-Giu 26-Giu 27-Giu 28-Giu 29-Giu 30-Giu 3-Lug 38 39 40 41 42 43 44 45 46 4-Lug 5-Lug 6-Lug 47 48 49 Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 50 51 52 QUESTIONARO n.1 2/A 2/B 2/C 2/D 2/E 2/F Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore Raffreddore QUESTIONARO n. 5 1 2 3 4 5 6 10-Mag 11-Mag 12-Mag 15-Mag 16-Mag 17-Mag 10 11 12 13 14 15 18-Mag 19-Mag 22-Mag 23-Mag 24-Mag 25-Mag 26-Mag 16 17 18 19 20 21 22 QUESTIONARO n.2 3/A 3/B 3/C 3/D 3/E 3/F 3/G Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore Influenza e Raffreddore 1 2 3 4 5 6 7 QUESTIONARO n.3 4/A 4/B 4/C 4/D 4/E 4/F Mal di Gola 1 Mal di Gola 2 Mal di Gola 3 Mal di Gola 4 Mal di Gola 5 Mal di Gola 6 QUESTIONARO n. 4 29-Mag 30-Mag 31-Mag 5-Giu 6-Giu 7-Giu 23 24 25 26 27 28 6/A 6/B 6/C 6/D 6/E 6/F 6/G 6/H 6/I Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse Tosse 1 2 3 4 5 6 7 8 9 QUESTIONARO n. 6 7/A 7/B 7/C Sinusite 1 Sinusite 2 Sinusite 3 QUESTIONARO n. 7 8/A 8/B 8/C QUESTIONARIO n.8 PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 Modulo 1/D: SINTOMI IN FARMACIA: Ruolo del Farmacista Influenza (III) Epidemiologia e come si trasmette L’influenza si manifesta a intervalli annuali come malattia sporadica ad ampia diffusione, durante l’autunno e l’inverno nei climi temperati. Negli USA, le epidemie si verificano ogni 2-3 anni circa, per lo più causate da virus influenzali A. Pandemie provocate da nuovi sierotipi di influenza A possono associarsi a una malattia grave. I virus dell’influenza B normalmente causano una malattia respiratoria lieve, ma possono causare epidemie di infezioni moderate o gravi, che si verificano in genera ogni 3-5 anni. Sebbene la maggior parte delle epidemie influenzali siano causate da un singolo sierotipo, differenti virus possono presentarsi sequenzialmente, in una stessa località, o, simultaneamente, con un virus che predomina in una località e uno che predomina in un’altra. Le epidemie stagionali si verificano spesso in 2 ondate, la prima tra i bambini in età scolare e tra i loro contatti familiari (generalmente le persone più giovani) e la seconda soprattutto tra i soggetti allettati o istituzionalizzati, in particolare tra gli anziani. La diffusione del virus dell’influenza avviene tramite particelle aeree, mediante il contatto tra persona e persona o il contatto con mezzi contaminati. La via aerea sembra il meccanismo più importante. Pazienti con sottostanti malattie cardiopolmonari, malattie metaboliche (soprattutto il diabete mellito) che richiedono continui controlli, insufficienza renale, emoglobinopatie o immunodeficienza sono ad alto rischio di forme gravi. Anche le donne del 2° o 3° trimestre di gravidanza, i bambini <24mesi e gli adulti > 65anni sono ad alto rischio. La mortalità in questi pazienti possono essere dovuti a esacerbazione della malattia sottostante, a polmonite influenzale primaria oppure a polmonite batterica secondaria. Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider. https://fad.ocmcomunicazioni.com PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1106 SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in: VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative sociali, di settore e di prodotto. Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private - interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle normative nazionali e comunitarie. Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link: http://www.farmacia.unina.it/documents/12375415/14099875/BandoSpRischio/963f45051f1a-4b0b-bda4-4a111b42b5e8 REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016 Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania QUOTA SOCIALE 2017 E’ in riscossione la quota sociale 2017 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Gli ISCRITTI che NON HANNO RICEVUTO L’AVVISO DI PAGAMENTO, POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine INSERENDO il proprio CODICE FISCALE al seguente link: http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2017