Piccolo libro bianco sullo Spam - Ufficio per la Gestione della

Piccolo libro bianco
sullo Spam
Marco FERRI, Antonio TOMMASI
Ufficio Gestione Dorsale di Rete∗
Universitá degli Studi di Lecce
2 ottobre 2006
Sommario
Lo spam é diventato ormai un problema di dimensioni catastrofiche ed é possibile affermare, senza tema di smentita, che i suoi effetti possono essere umoristicamente paragonati
a quelli delle piaghe bibliche; questo fenomeno di massa cosı́ originale si abbatte oramai
da qualche anno sull’intera rete Internet con effetti devastanti per le nostre caselle di posta
elettronica e la sua evoluzione é giunta ad un punto tale da rendere quasi inutilizzabile uno
dei servizi piú amati e diffusi di Internet.
Cos’é lo spam, come funziona e quali sono le misure preventive che ci permettono di
difendere le nostre caselle postali dalle centinaia di messaggi che ogni giorno le infestano?
Indice
1 Introduzione
2
2 Come funziona lo spam
2.1 Le minacce dello spam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 Spam e virus in coalizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2
3
4
3 Come bloccare lo spam
5
4 Universitá di Lecce, UGDR, posta elettronica
4.1 L’Ufficio Gestione Dorsale di Rete . . . . . . .
4.2 Il servizio di posta elettronica dell’UGDR . . .
4.3 Filtri antispam . . . . . . . . . . . . . . . . . .
e
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spam
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. . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5 Misure preventive per minimizzare la ricezione di spam
5.1 Folklore antispam . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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8
∗ Ufficio per la Gestione della Dorsale di Rete (UGDR), Edificio Fiorini, Prov.le per Arnesano – 73100 LECCE,
http://www.dorsale.unile.it, [email protected]
1
1
Introduzione
Chissá quanti di noi avranno ricevuto negli ultimi tempi messaggi di posta elettronica che pubblicizzano medicinali portentosi che non hanno bisogno di prescrizione medica, metodi per ottenere
prestiti in modo veloce e a buone condizioni, metodi veloci per diventare milionari senza grande
sforzo. Questo tipo di posta elettronica si confonde oramai con il traffico postale elettronico utile
e rappresenta quasi la metá della posta che, andando a spasso per il mondo, ha giá letteralmente
invaso le nostre caselle della posta in arrivo distraendoci dai messaggi che per noi sono veramente
importanti.
“Spam” é il nome che viene comunemente dato a questi messaggi di posta elettronica, molto
spesso sono di tipo commerciale e non sono stati richiesti dall’utente; per queste ragioni vengono
denominati UBE (Unsolicited Bulk E-mail) o UCE (Unwanted Commercial E-mail) ed é possibile
affermare, senza tema di smentita, che questo fenomeno di massa é ormai diventato una vera
piaga della rete Internet.
Come accennato prima, gli articoli offerti tramite messaggi di spam sono i piú disparati:
medicinali senza prescrizione per disturbi particolari, applicazioni per la modifica di parti del
corpo, rimedi da erboristeria, medicinali per la perdita di peso, proposte di investimento, servizi
finanziari di tutti i generi, lauree universitarie e titoli professionali a pagamento, scommesse
online, software pirata a basso costo e una marea di articoli in arrivo da una fantasia che non ha
limiti.
In certi casi i messaggi traggono in inganno riportando nell’oggetto una frase che suona come
qualcosa di personale (“Sorry about yesterday”, “Mi dispiace per ieri”) o come una comunicazione
di affari (“Your account renewal now due”, “Il tuo conto bancario sta per scadere...”), o come
una notifica di mancata consegna o una risposta, ad un sedicente vostro messaggio di posta
elettronica (“Re: how are you?” o “Re: do you remember me?”) che ovviamente mai avete
spedito.
A causa di questo fenomeno, un’intera categoria di specialisti chiamati “spam blockers” (bloccatori di spam) lavorano ogni giorno per fronteggiare quella che ormai rappresenta una delle questioni piú pressanti per i fornitori di servizi Internet (ISP, Internet Service Provider); il fenomeno
ha assunto delle dimensioni talmente grandi che gli ISP affermano di essere costretti a bloccare
ogni giorno una quantitá innumerevole di messaggi UBE e di dover investire risorse tecniche e
umane sempre piú ingenti in questa lotta tecnologica.
Come mai lo spam é cosı́ diffuso? Ció che agevola la diffusione dello spam é sicuramente
la facilitá con la quale é possibile inviare milioni e milioni di messaggi UBE in giro per la rete
Internet a basso costo. Ma la ragione principale é che lo spam porta profitti a chi lo diffonde. In
una singola campagna di infestazione, gli spammer sono in grado di inviare milioni di messaggi
di posta elettronica ad un costo irrisorio (e se riescono ad impossessarsi di una macchina tramite
un virus, possono inviare spam anche a costo zero) e anche se un destinatario su 10000 fa un
acquisto, lo spammer avrá raggiunto il suo obiettivo cioé avere un profitto.
2
Come funziona lo spam
Gli spammer (cioé le persone che inviano messaggi UBE) svolgono la loro attivitá acquistando
(o creando in qualche oscuro modo) delle liste molto lunghe di indirizzi di posta elettronica;
successivamente utilizzano degli strumenti automatici per l’invio di messaggi di posta elettronica
chiamati “spambots”.
I metodi usati per compilare le liste sono i piú disparati e sono spesso utilizzati in combinazione
tra di loro secondo criteri piú o meno complessi.
2
Uno dei metodi consiste nel partire da pagine web nelle quali la gente fornisce il proprio
indirizzo di posta elettronica come parte di un processo di registrazione. Di solito, nella pagina
c’é un box che si presenta per default con un segno di spunta “yes” o “si” con accanto un messaggio
di testo che dice qualcosa molto simile a “Yes, please share my e–mail with your sponsors for
related offers” (molto spesso si tratta di siti in lingua inglese) o anche in italiano: “Si, per
favore condividi il mio indirizzo di posta elettronica con i tuoi sponsor per offerte correlate”. Se
acconsentite, lasciando attivo il segno di spunta, molto probabilmente avete appena dato al sito il
permesso di vendere e rivendere il vostro indirizzo di posta elettronica agli spammer. Nonostante
molti messaggi di spam vengano intercettati al loro arrivo dai filtri o cancellati dal destinatario,
alcune persone rispondono a questi annunci dicendo che non sono interessati al prodotto o cose
di questo genere: ció é quello di cui gli spammer hanno bisogno per continuare la loro opera e
cioé avere un feedback dai destinatari1 .
Anche se la percentuale di persone che rispondono a questi messaggi fosse molto piccola, l’invio
massiccio di messaggi UBE rappresenta per gli spammer un affare conveniente e a bassissimo
prezzo. Se, per esempio, un messaggio UBE venisse inviato a 10 milioni di indirizzi di posta
elettronica e la percentuale di risposta fosse lo 0.5%, lo spammer avrebbe appena contattato, con
buona probabilitá, 50000 potenziali nuovi clienti2 .
Anche se comunque non viene data risposta ai messaggi di spam, lo spammer ha dei metodi
per verificare che noi abbiamo ricevuto i suoi messaggi.
Se il nostro client di posta elettronica é stato impostato per la visualizzazione dell’anteprima
dei messaggi (cioé per mostrare i contenuti del messaggio in una finestra al di sotto della lista delle
posta elettronica), lo spammer puó essere capace di vedere che il messaggio di posta elettronica
é stato ricevuto.
Se cliccate su un link che vi permette di dissociarvi da una mailing list, state confermando
che il vostro indirizzo posta elettronica é attivo. Lo spammer potrá quindi vendere il vostro
indirizzo ad altre persone.
Gli spammer possono inserire un “web bug” in un messaggio di posta elettronica. Si tratta
di un link che connette al sito web dello spammer appena il messaggio viene letto o visto in
anteprima. Se volete evitare di permettere agli spammer di sapere che la loro posta é arrivata a
destinazione allora seguite dei semplici consigli.
2.1
Le minacce dello spam
Lo spam in genere non minaccia i dati nello stesso modo dei virus ma é una minaccia per il
nostro lavoro in altro modo.
La gestione dello spam é un’attivitá molto impegnativa: il tempo che perdiamo per controllare
se un messaggio é di spam oppure no potremmo impiegarlo per fare qualcosa di piú produttivo.
1 Fate attenzione: se ricevete un messaggio di spam al quale rispondete con l’obiettivo di avvertire gentilmente
il mittente che non siete interessati al prodotto pubblicizzato e quindi di bloccare questa ondata di pubblicitá,
allora avrete esattamente l’effetto contrario. Infatti, queste risposte vengono usate dagli spammer per confermare
che alcuni indirizzi di posta elettronica sono “vivi”; successivamente tali indirizzi “attivi” vengono trasferiti su
un’altra lista di indirizzi da sommergere ulteriormente di messaggi UBE. Dopo che rispondete educatamente a
questi messaggi, molto probabilmente potreste anche dire addio al vostro indirizzo di posta elettronica: l’ondata
di spam é assicurata.
2 Gli spammer collezionano indirizzi di posta elettronica anche da pagine web del tipo “guestbook” ma anche da
“forum” e “message board”. Altri spammer inventano letteralmente indirizzi di posta elettronica nella speranza
di ricevere un feedback da essi e di trasferirli nelle liste dei potenziali clienti da sommergere di pubblicitá. Per
questi motivi, bisogna fare molta attenzione a lasciare traccia del proprio indirizzo di posta elettronica. Se vi
sentite soli, questo é un buon metodo per essere sicuri di avere sempre messaggi freschi di giornata nella vostra
INBOX.
3
Gli utenti che non utilizzano software per la protezione antispam sono costretti a verificare se i
messaggi sono di spam e quindi cancellarli.
Gli utenti possono con molta facilitá trascurare o cancellare posta importante confondendola
con lo spam.
2.2
Spam e virus in coalizione
In alcuni casi lo spam puó essere legato all’azione di un virus che ha infettato la vostra macchina;
per esempio (ma ci sono anche altre modalitá di funzionamento) oltre che danneggiare qualche
parte del vostro sistema, molto probabilmente il virus é stato concepito per autopropagarsi e
puó inviare, a vostra insaputa e in maniera massiccia, messaggi di posta elettronica diretti ad
indirizzi prelevati dalla rubrica del vostro client di posta elettronica.
Quando ció succede vuol dire che gli spammer e i creatori di virus si sono coalizzati per
creare qualcosa di piú minaccioso per tutti noi: ció accade perché i virus possono offrire nuove
opportunitá all’ingiusta causa dello spam. Ad esempio un creatore di virus puó progettarne uno
che, infettando la vostra macchina, permetta ad altre persone di prenderne il controllo senza che
voi ne siate consapevoli (questa attivitá viene detta “hijacking”). Se quel virus riesce ad infettare
la vostra macchina, potrebbe inviare un messaggio al suo creatore avvertendolo che é riuscito
a portare a termine il compito affidatogli (cioé infettare la macchina); a sua volta questo losco
individuo inserirá sicuramente la vostra macchina in una lista di macchine infettate da vendere
ad uno spammer. Successivamente lo spammer potrá utilizzare queste macchine (e quindi anche
la vostra) per inviare spam in giro per la rete Internet: come é possibile immaginare, la casistica
dei pericoli é molto variegata.
Al momento piú del 30% dello spam in circolazione é inviato usando come tramite alcune
macchine il cui corretto funzionamento é stato compromesso da un virus che le ha infettate. Un
vantaggio di questa manovra é che inviando spam in questa maniera, gli spammer cercano di
mascherare la loro attivitá illecita e rendono la loro tracciabilitá un’attivitá alquanto complessa:
in questo modo é la persona proprietaria della macchina compromessa che riceverá le eventuali
lamentele e che potrebbe vedere la sua reputazione messa in discussione.
Se gli autori di virus supportano l’attivitá degli spammer nel modo che abbiamo descritto
sopra, gli spammer a loro volta ricambiano la cortesia aiutando gli scrittori di virus a diffondere
le loro creature tramite messaggi di spam.
Un possibile scenario di azione potrebbe vedere uno scrittore di virus che avvia il processo
inviando per posta elettronica la sua malevola creatura software e indirizzandola ad un numero
molto grande di indirizzi gentilmente forniti da uno spammer. Con molta probabilitá una certa
parte dei destinatari (cioé un numero sostanziale visto che le liste sono molto lunghe) attiverá il
virus inconsapevolmente, permettendogli di replicare sé stesso e diffondendosi rapidamente.
Se a causa di un virus, la vostra macchina risulta infettata ed essa stessa inizia ad essere
fonte di spam, é molto probabile che, dopo una breve ma intensa attivitá di diffusione di spam
in giro per il mondo, essa venga iscritta ad una o piú “blacklist” ufficiali; tali liste nere vengono
di solito utilizzate da molti programmi (sulle macchine degli utenti finali) o filtri di antispam
(in azione sui server della posta in arrivo) nel processo decisionale di validitá di un messaggio
di posta elettronica. In definitiva, un virus anche molto semplice, potrebbe farvi diventare delle
vittime inconsapevoli di questo fenomeno: la vostra macchina, opportunamente guidata dal virus,
potrebbe spedire a vostra insaputa delle mail di spam ed essere di conseguenza quasi sicuramente
iscritta in qualche blacklist; questa situazione potrebbe causare il filtraggio antispam dei vostri
veri messaggi in qualche punto del percorso dalla vostra macchina alla destinazione finale.
4
3
Come bloccare lo spam
La maggior parte degli ISP (Internet Service Provider) utilizza qualche tipo di filtro spamblocking; alcuni ISP lo rendono attivo sulle caselle di posta di tutti gli utenti, altri lasciano all’utente
la possibilitá di attivarlo (specialmente se il provider dá (?) la possibilitá di consultare la posta
tramite un sistema di webmail).
Se lo spam é un problema per voi (come é quasi sicuro che lo sia) noi suggeriamo di attivare il
filtro antispam sulla vostra casella di posta o di verificare che il vostro ISP ne abbia attivato uno
di tipo automatico (per gli utenti del servizi di posta elettronica e di alias erogati dall’UGDR é
attivo un filtro antispam che sará descritto piú avanti): infatti é molto probabile che il vostro
ISP utilizzi alcuni filtri elementari per la ricerca di parole chiave all’interno dei messaggi di posta
o che faccia molta attenzione alla comparsa di numerose copie multiple di un certo messaggio
provenienti dallo stesso indirizzo IP sorgente3 . Sfortunatamente, gli spammer (cioé le persone
o le macchine che creano e inviano spam) sono furbe e stanno al passo con le misure protettive
degli ISP usando (molto spesso nella parte del messaggio che riporta l’oggetto) parole casuali o
mal scritte o variando costantemente i loro indirizzi IP ad ogni nuova ondata di spam.4
Se i filtri dell’ISP non riescono a bloccare abbastanza spam, é possibile acquistare o acquisire
tramite download, alcuni software che riescono a fornire un secondo strato protettivo al vostro
sistema. Tipicamente, questi programmi usano algoritmi di tipo avanzato per riconoscere e
bloccare lo spam5
Noi raccomandiamo, in aggiunta all’utilizzo di filtri tramite ISP o tramite software di tipo
commerciale, di attivare un indirizzo di posta elettronica che agisca come muro di gomma; cioé
un indirizzo di posta elettronica che venga usato soltanto per effettuare registrazioni su pagine
web. Dato che molti ISP permettono di avere diversi alias che puntano verso lo stesso account
di posta elettronica, potete riservarne uno per questo scopo e avere comunque la possibilitá di
ricevere posta da utenti legittimi.
Dopo aver fatto ció, é buona norma fornire il vostro ”vero“ indirizzo di posta elettronica
soltanto a persone di vostra conoscenza e usare quello fittizio per qualsiasi altra cosa. Se poi
decidete che qualche messaggio che arriva sul vostro indirizzo fittizio é di vostro reale interesse,
allora potreste dire al mittente di usare il vostro vero indirizzo di posta elettronica.
Bisogna tenere in mente che molti siti commerciali legittimi non rivenderanno o condivideranno il vostro indirizzo di posta elettronica senza il vostro permesso ma é vostro compito assicurarvi
di aver letto tutto ció che c’é da leggere e di disattivare eventuali spunte che vengono messe di
default. Se ció accade bisogna fare molta attenzione: c’é una bandiera rossa che segnala pericolo
di spam.
3 Un indirizzo IP é un numero che identifica univocamente i dispositivi collegati ad una rete informatica che
utilizza il protocollo TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol). In un certo senso un indirizzo
IP puó essere visto come l’equivalente di un indirizzo stradale o un numero telefonico dei dispositivi collegati su
internet. Infatti, cosı́ come un indirizzo stradale o un numero telefonico identifica un edificio o un telefono, cosı́
un indirizzo IP identifica univocamente uno specifico computer o un qualsiasi altro dispositivo di rete o una rete.
4 Si parla molto di legislazione antispam ma é molto probabile che gli spammer espletino la loro attivitá in
nazioni con leggi piú permissive in materia.
5 In certe condizioni tali programmi non funzionano in maniera perfetta; infatti fanno passare attraverso il filtro
alcuni messaggi che poi risultano essere di spam e altre volte ancora legittimano messaggi di posta elettronica che
sono stati bloccati cioé dei falsi positivi. Questi programmi permettono di modificare le opzioni in modo che le
regole di filtraggio vengano personalizzate a seconda delle esigenze. I messaggi filtrati da un software antispam
(cioé dal software classificati come spam) vengono di solito inseriti in una cartella particolare spesso chiamata
“spam”; prima di svuotarla, assicuratevi sempre che non contenga qualche messaggio ”buono“.
5
4
4.1
Universitá di Lecce, UGDR, posta elettronica e spam
L’Ufficio Gestione Dorsale di Rete
L’Ufficio Gestione Dorsale di Rete (UGDR, http://www.dorsale.unile.it) é un servizio dell’Universitá degli Studi di Lecce che svolge la funzione di integrazione della Rete di Ateneo con
la Rete Scientifica Nazionale della Ricerca (rete GARR) e le reti satellitari per la teledidattica.
L’UGDR si occupa della progettazione, realizzazione e manutenzione della rete informatica
di Ateneo (rete Dorsale di Ateneo) che connette le strutture scientifiche, didattiche e di servizio
dell’Universitá.
Svolge servizio di consulenza nei riguardi delle strutture dell’Universitá per le problematiche
dei servizi di rete e gestisce applicativi di diagnostica di rete e l’operativitá del mail server di
dominio e del name server di dominio.
4.2
Il servizio di posta elettronica dell’UGDR
L’UGDR amministra i servizi di posta elettronica per l’Ateneo: assegna alias per indirizzi di
posta elettronica tipicamente nel formato [email protected].
Offre, inoltre, servizi di mail POP server o mail IMAP server a tutte le strutture che ne sono
prive. A tutta l’utenza dei servizi di mail POP server o mail IMAP server dell’UGDR viene
consentito l’accesso alla propria posta elettronica tramite web (servizio di Webmail disponibile
alla home page dell’Ufficio, http://www.dorsale.unile.it).
Per accedere al servizio mail POP server o mail IMAP server é necessario compilare l’apposito
modulo e recapitarlo alla sede operativa del Ufficio Gestione Dorsale di Rete tramite posta interna
o ordinaria.
Agli utenti che abbiano ottenuto l’accesso alla Rete di Ateneo viene riconosciuto il diritto di
disporre di almeno una casella postale personale. Tali caselle possono essere impiegate fino a che
sussiste un rapporto con l’Universitá.
4.3
Filtri antispam
Il modo migliore per avere un impatto immediato sulla quantitá di spam che gli utenti dell’Universitá ricevono é di adottare una soluzione consolidata di filtraggio direttamente sui server della
posta in arrivo.
L’UGDR (ex CASPUR Servizio Reti) ha adottato per gli utenti di posta elettronica del tipo
[email protected] un software per la protezione dallo spam (filtro antispam). Questo software agisce
sul server di posta e, all’arrivo dall’esterno di un messaggio di posta elettronica diretto ad un
utente, analizza il messaggio (in pratica esamina il testo contenuto, l’oggetto, la provenienza
e altri parametri) e decide se é da classificare come spam. In caso positivo, il programma
deposita comunque il messaggio nella casella dell’utente destinatario e segnala a quest’ultimo
che con alta probabilitá il messaggio contiene spam (per esempio, nell’oggetto del messaggio il
software antispam aggiungerá un avviso molto simile a: [UNILE: possibile SPAM]). Se il filtro
ha classificato un messaggio di posta elettronica come possibile spam, la decisione di eliminarlo
definitivamente spetta sempre e comunque al destinatario: all’atto della consultazione della
propria casella di posta elettronica, l’utente deciderá cosa fare cioé se cancellare il messaggio
oppure no.
6
5
Misure preventive per minimizzare la ricezione di spam
L’implementazione di una politica di “buone prassi” per l’utilizzo di un account di posta elettronica puó essere uno strumento efficace per minimizzare la quantitá di spam che gli utenti
finali ricevono. Anche se una politica di questo genere non puó essere considerata una soluzione
completa e definitiva, essa puó servire da significativa linea di difesa contro la posta indesiderata.
Riassumendo le informazioni giá date precedentemente in ordine sparso, ecco alcuni semplici
consigli per evitare di intasare i nostri server di posta elettronica (e di conseguenza la vostra
macchina) con dosi massicce di spam.
I messaggi di spam sono facilmente individuabili. Si tratta di messaggi di posta elettronica scritti generalmente in inglese e con mittenti di fantasia o a noi sconosciuti; offrono
prodotti e servizi di cui mai abbiamo chiesto informazioni o di cui mai avremmo pensato di
avere bisogno. In altri casi si presentano come risposte a messaggi di posta elettronica che
mai abbiamo inviato oppure come messaggi provenienti da siti molto noti. In questi casi
é molto probabile che, oltre che di spam, si tratti anche di virus. In definitiva, la regola
fondamentale é: non aprire in alcun caso messaggi di posta elettronica di dubbia
provenienza.
Non dare alcuna risposta ai messaggi di spam. Mai rispondere ai messaggi degli spammer anche nel caso in cui vogliamo rimuovere il nostro nominativo dalla loro lista. Spesso,
nelle mail di spam, si leggono frasi molto simili a “Se non vuoi ricevere piú le nostre proposte, invia una mail a...”; in questo modo lo spammer desidera solo avere conferma che
l’indirizzo a cui ha inviato la mail sia valido: meglio non rispondere.
Attenzione alle funzioni di anteprima. In molti programmi di posta elettronica esiste una
funzione di anteprima; l’utilizzo di questa funzione “apre” il messaggio, attivando virus
eventualmente presenti oppure inviando allo spammer la conferma che la casella di posta
elettronica associata al vostro indirizzo é stata consultata. Le istruzioni per disattivare
l’anteprima sono in genere contenute nell’help del programma di posta elettronica da voi
utilizzato.
Evitare la diffusione del vostro indirizzo di posta elettronica. É molto importante limitare al massimo la diffusione del proprio indirizzo di posta elettronica: é sconsigliabile
utilizzarlo per scrivere sui Newsgroup o come informazione di contatto all’interno del vostro sito web: gli spammer sono molto scaltri e utilizzano degli appositi programmi che
girovagando per Internet, collezionano indirizzi validi da sommergere di materiale UBE. É
consigliabile creare degli indirizzi “specchio per le allodole” quando ció sia necessario per
registrarsi a una community o a un qualunque servizio Internet.
Utilizzare un filtro antispam sulla propria macchina. In aggiunta al filtro antispam implementato sui server dell’UGDR (ex CASPUR Servizio Reti), é buona norma utilizzare
un filtro antispam anche sul client della propria macchina. Alcuni programmi di posta
elettronica forniscono gratuitamente o a pagamento dei filtri in grado di riconoscere ed
eliminare la posta indesiderata.
Non aderire alle cosiddette “catene di S. Antonio”. Meglio non rispondere alle mail che
contengono frasi simili a “Manda questa mail a 10 amici entro 48 ore...” o “Manda questo
messaggio a tutti i tuoi conoscenti...”; inoltre molto spesso le mail fanno leva anche su casi
disperati di persone in pericolo di vita o di morte: in genere sono storie create ad hoc per
forzare una vostra risposta e ottenere nuovi indirizzi validi da inondare ulteriormente di
materiale UBE.
7
Informarsi sulla legislazione vigente. Per le leggi italiane lo spam é un abuso ed esistono
sanzioni severe per gli spammer italiani (é possibile trovare risorse, consigli e documentazione su questo argomento consultando il sito http://www.garanteprivacy.it).
Pazienza... Lo spam é una “piaga biblica” che si abbatte sulla rete Internet; al momento non
esistono soluzioni definitive quindi: meglio non arrabbiarsi.
5.1
Folklore antispam
Forse non tutti sanno che il termine “spam” deriva da una marca americana di carne in scatola.
Cercando infatti su un vocabolario di inglese, la parola spam viene riportata con il significato di
“carne di maiale in scatola” (deriva da spiced ham): in effetti negli Stati Uniti é diffuso un tipo
di carne in scatola chiamato SPAM e prodotto da un’azienda di nome Hormel.
In un episodio di “Monty Python’s Flying Circus”, l’innovativa e fortunata serie comica
trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974, i Monty Python recitavano in una gag al ristorante.
Nella scena in questione, un uomo e sua moglie entrano in un ristorante e prendono posto ad un
tavolo; a poca distanza dal loro tavolo c’é una tavolata goliardica di buontemponi che portano
in testa i caratteristici elmi cornuti dei vichinghi. Marito e moglie chiedono alla cameriera cosa
ci sia da mangiare: “Allora abbiamo: uova e pancetta; uova, salsa e pancetta; uova e spam;
uova, pancetta e spam; uova, pancetta, salsa e spam; spam, pancetta, salsa e spam; spam, uova,
spam, spam, pancetta e spam; spam, salsa, spam, spam, spam, pancetta, spam, pomodori e
spam...”... I vichinghi iniziano a cantare: “Spam spam spam...” cosı́ fragorosamente che i due
clienti non riescono neppure a capire quali pietanze ci siano nel menu dato che la voce della
cameriera é continuamente inframezzata dalla parola spam; la cliente tenta ripetutamente di
chiedere qualcosa che non contenga spam e, naturalmente, a ció che lei tenta di ordinare si
sovrappone continuamente la canzone dei vichinghi che aggiungono spam...
In questo modo la scenetta assume un tono altamente comico e lo spam dei vichinghi diventa
evidentemente un disturbo di livello e continuitá tali da ostacolare la possibilitá di comunicare
della cliente...
Riferimenti bibliografici
[1] Neil Anderson, Jim Doherty, Home Networking Simplified, chapter 16, “Other Vulnerabilities (Spam, Cookies, Pop-Ups, Spyware, and Scams)”, pp. 233–248, Cisco Press,
Indianapolis, Indiana, 1st edition, 2005.
[2] Paul Oldfield (editor), “Viruses and spam: what you need to know,” Sophos White Papers,
2003.
[3] Paul Oldfield (editor), “L’economia dello spam: le minacce convergenti di spam e virus,”
Sophos White Papers, 2005.
[4] Monty Python, “Monty Python’s Flying Circus,” SPAM gag.
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