PROGRAMMAZIONE ATTIVITA’ Ottobre 2012 - Giugno2013 CENTRO AGGREGAZIONE “IL MAPPAMONDO” - Centro urbano Le attività svolte durante il corso dell’anno saranno le seguenti: Attività Didattica Il laboratorio di didattica lascia spazio alle esigenze di supporto scolastico dei bambini che ne fanno richiesta. Gli educatori lavorano insieme ai bambini per affrontare e semplificare le difficoltà incontrate nell’esecuzione di compiti. A prescindere dallo studio proposto a scuola, il laboratorio offre delle opportunità di apprendimento, come sostegno o come approfondimento. Le attività sono svolte individualmente o in piccoli gruppi. Obiettivi Sostenere i bambini durante il percorso d’apprendimento Alleggerire il peso ai minori che assumono da soli gli impegni scolastici Sollecitare il sorgere di uno spirito di solidarietà Strumenti Supervisione dei compiti svolti Traduzioni semplificate di testi scolastici Materiale specifico per il sostegno didattico Gruppi di mutuo aiuto Schede per apprendere giocando Come studiamo una lezione Azioni preliminari verificare che il bambino/ragazzo abbia compilato il diario in modo ordinato e completo abbia distribuito il carico di lavoro in modo adeguato per l’intera settimana tenendo conto dei suoi eventuali impegni extrascolastici esegua gli esercizi dopo aver studiato la lezione ed aver appreso concetti e regole in essa contenuti Metodologia non solo leggere ma recuperare le conoscenze possedute ( conoscenze precedenti, appunti presi in classe durante la spiegazione) fare una prima lettura veloce ( titolo, immagini, parole, frasi, parti evidenziate) leggere attentamente il testo cercare sul dizionario il significato delle parole sconosciute dividere la pagine, l’argomento in parti e per ciascuna di esse sintetizzarne il contenuto con una parola / frase chiave sottolineare i passaggi fondamentali rappresentare il tutto in forma schematica:scaletta ( classe prima ), schema o mappa (classe seconda- terza );ripetere con l’aiuto di una scaletta o mappa finché si è sicuri di esporre in modo organico e con un linguaggio adeguato ripetere la lezione studiata almeno due giorni prima della scadenza Azioni Finali Ascoltare il bambino/ragazzo alla fine dello studio lo aiuta a: diminuire l’ansia da prestazione confrontarsi con qualcuno su quanto ha studiato rendersi conto delle proprie incertezze e, se necessario, rivedere lo studio per superarle Da evitare la memorizzazione meccanica di un argomento del libro perché richiede tanto tempo, uno sforzo mentale enorme con risultati inadeguati, limitati nel tempo e quasi sempre non consapevoli Come risolviamo un problema abbia letto attentamente il testo dell’esercizio da svolgere individui i dati e le richieste se necessario esegua una rappresentazione grafica rappresenti i dati e le incognite con opportuna simbologia rifletta su ciò che conosce e ciò che deve trovare ricordi le proprietà, le formule e le relazioni che devono essere utilizzate scelga la strategia più idonea per la soluzione esegua i passaggi e le operazioni necessarie per rispondere alle richieste dell’esercizio. Percorso sulla Lettura L’importanza concettuale del leggere e’ universalmente riconosciuta. Altrettanto chiara è l’etimologia latina del verbo “leggere”: leggere significa raccogliere, scegliere, confrontare e quindi presuppone un’esperienza cumulativa; più si legge, più si entra in possesso delle conoscenze per ulteriori letture e, nel contempo, si acquisisce anche la necessaria capacità di destreggiarsi nella società, decodificando i suoi molteplici linguaggi. Ma la capacità di leggere non è innata, anche se in ognuno sussistono le condizioni e i mezzi perché possa svilupparsi. All’inizio è richiesto un indubbio sforzo di apprendimento che è sostenuto dalla curiosità di scoprire determinati “meccanismi” e dal desiderio di riuscirci; successivamente, per poter divenire abile lettore, l’esercizio del leggere dev’essere sostenuto da forti motivazioni.. Concordiamo con Daniel Pennac quando sostiene che “il verbo leggere non sopporta l’imperativo”, ma poco sopporta, aggiungiamo noi, anche di essere misurato e contabilizzato in modo sistemico. L’intento e’ offrire ai bambini occasioni di vivere la dimensione-lettura in modo alternativo, assimilabile ad un piacevole gioco in cui il soggetto, confrontandosi ed interagendo col pensiero scritto da altri, si sente naturalmente sollecitato a formularne uno proprio e a tirar fuori potenzialità nascoste. In questa ottica abbiamo progettato il laboratorio di lettura, affinché i ragazzi potessero abbondantemente frequentarlo e renderlo vitale; un laboratorio dove potessero contattare non solo la dimensione cartacea o quella dei contenuti o delle illustrazioni del libro, ma avessero anche l’opportunità di incontrare adulti disponibili a discutere con loro “di letture”, a confrontarsi con loro mettendosi in gioco per primi, a valorizzare le sensazioni, le riflessioni, le emozioni di ogni partecipante. Usufruire di letture proposte dalla voce espressiva dell’adulto, fare previsioni su personaggi, ambienti, intrecci e rinvenire collegamenti con la propria esperienza, trovare soluzioni a enigmi o a problemi posti dal testo, far tesoro di un processo mentale meta cognitivo, esternare il proprio pensiero consapevoli di non essere giudicati, ma di apportare un contributo comunque importante, li riteniamo basilari presupposti perché i bambini possano accostarsi al leggere in modo piacevole e gratificante. Nel laboratorio, la pratica della lettura sarà affiancata da vive conversazioni ed arricchita da diversificate esperienze: attività ludiche e grafico-pittoriche, problemi linguistici e logici cui dare soluzione, estemporanee drammatizzazioni in cui i bambini saranno coinvolti. Lo sviluppo del linguaggio infantile, di cui si riconosce la centralità nella comunicazione e nella costruzione delle conoscenze, individua nell’educazione alla lettura uno dei fondamentali obiettivi formativi , in quanto induce il bambino a compiere un particolare esercizio di abilità linguistiche e cognitive essenziali per la sua complessiva crescita intellettuale e che, nello specifico, lo avvicinano alla peculiarità della parola scritta. Letteratura per l'infanzia e l'adolescenza E’ una disciplina complessa, suddivisa in molteplici settori. E’ un campo di ricerca pluri e interdisciplinare riguardante la produzione editoriale per una fascia d’età relativamente ampia (016/18 anni). A livello internazionale da tempo si adotta una terminologia unica e condivisa: Children’s Literature nei paesi di lingua anglosassone, Literature d’enfance et de jeunesse in Francia, Kinder-und Jugendliterature in Germania, Literatura Infantil y Juvenil in Spagna. In Italia si è a lungo stentato a denominarla in modo univoco, al punto che oggi sono almeno quattro i termini prevalenti: Letteratura per l’infanzia, Letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, Letteratura per ragazzi, Letteratura giovanile. Ma Che cos’è la Letteratura per l’infanzia? Ci sembra significativo citare alcune importanti riflessioni epistemologiche di Emy Beseghi, professore ordinario di Letteratura per l’infanzia presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna che mettono in rilievo la complessità di questa disciplina. I passi sono tratti da: E.Beseghi, Confini. La Letteratura per l’infanzia e le sue possibili intersezioni, in A.Ascenzi (a cura di), La Letteratura per l’infanzia oggi, Vita e Pensiero, Milano 2002, pp.69-85. Secondo la studiosa “Il libro per bambini è un vasto universo comunicativo dai confini aperti, capace di stringere sorprendenti collegamenti con altre discipline e di offrire allo sguardo curioso e appassionato dello studioso un immenso potenziale”(p.69). “Opera Aperta per eccellenza, la narrativa per l’infanzia contiene modalità diverse di accostamento al testo e ai suoi significati, proiettando, come un caleidoscopio, un ampia gamma di espressioni, che permettono di esercitare raffinati approcci critici” (p.70). Il libro per bambini, sottratto alla separatezza di un genere considerato a torto minore, costituisce un aspetto davvero importante della creazione letteraria”(p.70). Disciplina di confine, caratterizzata da una serie di rimandi, la letteratura per l’infanzia è connotata da una forte componente pedagogica incessantemente provocata dal ruolo del destinatario: il bambino-lettore, figura sfaccettata e spesso sfuggente, scomodo e imprevedibile lector in fabula (…). Per tutti coloro che sono impegnati nella riflessione pedagogica, la letteratura per l’infanzia diviene lente d’ingrandimento, traccia e sintomo di una sempre più indispensabile decifrazione dell’infanzia”(p.70). La responsabilità dello studioso è alta perché comporta una continua attività di informazione e una seria valutazione delle novità, attraverso la messa a punto di un adeguato corredo di strumenti critici e interpretativi. E questo per evidenziare le linee di continuità, ma anche le inequivocabili differenze rispetto al patrimonio dei classici”(p.7172). “La letteratura per l’infanzia ha molti versanti che chiedono di essere esplorati, perché è un ambito poliedrico, problematico, complesso, caratterizzato da una molteplicità di riferimenti che contribuiscono a definirne l’orizzonte epistemologico(…) La sfida è di analizzare i testi in un contensto davvero ampio e capace di calarli nel periodo storico in cui sono stati scritti, di indagarne le strutture narrative, di studiarne la ricezione, di addentrarsi nelle metafore, nei paradigmi d’infanzia e nelle relative costruzioni simboliche, di analizzare materiali illustrativi, le connessioni e la contaminazione con altri mezzi espressivi che popolano l’immaginario”(p.72). Quali strumenti attivare per un’attenta esplorazione del libro per ragazzi? La metodologia deve tener conto di una pluralità di approcci. Infatti il contesto della letteratura per l’infanzia è storico, l’ambito è letterario, le fondamenta filosofiche, la specificità del destinatario è pedagogica, i rimandi sono iconografici, i prolungamenti massmediologici (p.72). Perché leggere? “La promozione della lettura non è da confondere con la conoscenza dell’oggetto libro, fase preliminare in cui si considera il supporto ma non il contenuto. Purtroppo tra le due attività permane una certa confusione, al punto che si sente parlare di “progetti lettura”, i cui obiettivi in realtà sono libri come contenitori e supporti. La promozione della lettura parte dalla conoscenza delle storie, degli autori, dei generi narrativi, della letteratura, e il suo fine è proprio quello di diffondere, far scoprire, ed apprezzare quelle storie e quegli autori. Promozione della lettura significa progetto pedagogico, che tiene conto principalmente dei destinatari, dei loro gusti, dei loro bisogni e delle loro resistenze: è un impegno di continuo rinforzo di ciò che si è impiantato. Il nostro lavoro si focalizza sulla motivazione, e a differenza del lavoro didattico, non ha finalità strumentali di apprendimento linguistico o contenutistico. Ciò che invece ci interessa è aiutare il bambino o il ragazzo nella scelta, suggerirgli possibili percorsi di lettura poiché sappia trovare ciò che gli piace e gli serve. Il nostro è un atteggiamento di complicità, non di guida o di sostegno.” (Paola Zannoner,Per un uso creativo degli spazi. Attività nella bibliomediateca, “Biblioteche e Scuola”,n°1,2001, p.28) Come leggere? Ad alta voce, in modo da catturare l’attenzione dei bambini e dei ragazzi del centro di aggregazione (CAG), per restituire il gusto di ascoltare una storia tutti insieme, conferendole espressività anche solo con l’intonazione ( toni bassi o alti,sottovoce o più forte), con un ritmo di lettura che cambia (più rapido o più lento), con semplici strategie come brevi pause, occhi che fissano l’uditorio,ammiccamenti, espressioni del viso o gesti delle mani. Dove leggere? In cerchio, seduti per terra (cicle time), su cuscini o un tappeto, in un angolo del CAG, creando ogni volta uno spazio adatto per la lettura. Quando leggere? Scegliamo un tempo speciale per la lettura (proponiamo una mezz’ora ogni appuntamento, per dare continuità), cui terremo fede, in modo da creare l’abitudine. Se noi per primi consideriamo questa attività indispensabile per l’apprendimento in generale (imparare a leggere, ascoltare, ragionare, immaginare, reagire, valutare) avremo già fatto un fondamentale passo per formare buoi lettori di domani. ''Enfants terribles''. La figura del “monello”nella Letteratura per l’Infanzia. Questo percorso sulla lettura ambisce ad analizzare i più famosi personaggi trasgressivi della letteratura infantile, che si contrappongono in modo stridente al bambino ideale, per anni decantato dalle pagine dei romanzi. Cos’ è la trasgressione nella letteratura? In che modo queste figure trasgrediscono le regole? Perché questi personaggi sono amati dai bambini? Rappresentano modelli positivi per il giovane lettore, oppure alimentano fenomeni di disobbedienza e sovversione? Come la critica e la morale li ha giudicati? Parallelamente saranno presi in considerazione gli scrittori che si nascondono dietro a tali personaggi e che attraverso di essi auspicano il cambiamento delle norme imposte e la libertà di espressione. Questi grandi artisti tutelano il diritto dei bambini di poter godere di narrazioni piacevoli e divertenti e hanno il merito di stimolarli a crescere in libertà e autonomia. Tali scrittori combattono contro l’antico retaggio che impone al libro, destinato al pubblico giovane, di assolvere esclusivamente una funzione didascalico- moraleggiante. La morale sembra essere un diktat al quale lo scrittore deve sottostare, in realtà, proprio la trasgressione di alcuni suoi aspetti, ci ha regalato icone immortali della letteratura per l’infanzia. Durante l’anno verranno analizzati i più famosi personaggi trasgressivi della letteratura per l’infanzia: i monelli come Oliver Twist, Tom Sawyer, Huckleberry Finn, Pinocchio e Gian Burrasca, le figure femminili che hanno spezzato il modello ideale di bambina come Pippi Calzelunghe. Dickens: Oliver Twist (1838). Mark Twain: Le avventure di Tom Sawyer (1876), Le avventure di Huckleberry Finn (1885). Carlo Collodi: Le avventure di Pinocchio. Storie di un burattino (1881). Astrid Lindgren: Pippi Calzelunghe (1945). Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli): Il giornalino di Gian Burrasca (1907). Finalità stimolare la fantasia, la creatività, l’immaginazione. educare al piacere dell’ascolto e dell’autonomia del pensiero. educare all’ascolto e alla comunicazione con gli altri; educare ad una lettura attiva,consapevole, appassionante; sviluppare un atteggiamento affettivo e positivo verso la lettura intesa come scoperta e conquista di un mondo piacevole e gratificante; coinvolgere scuola ed extrascuola in un grande progetto che conduca le nuove generazioni ad amare la lettura. Obiettivi ascoltare – ascoltarsi raccontare – raccontarsi scoprire – scoprirsi confrontare – confrontarsi evitare di identificare la lettura col tradizionale lavoro scolastico, suscitando una progressiva disponibilità alla lettura come apertura sull’immaginario aiutare ciascuno a superare la “paura” di non capire; stimolare lo sviluppo di capacità cognitive mediante la comprensione di quanto letto e la risoluzione di problem-solving; far affiorare, rendendoli consapevoli, interessi personali; valorizzare la creatività di ciascuno, mediante le diversificate attività di animazione; permettere di esprimere liberamente le proprie preferenze e le proprie opinioni, favorendo la maturazione del senso critico. Attività conosciamo il libro nelle parti che lo compongono iniziamo la storia rielaboriamo la storia costruiamo il libro o un oggetto narrativo, come traccia dell’esperienza. Metodologia Gli educatori raccontano storie o fiabe ai bambini interpretando contemporaneamente due ruoli: quello del narratore e quello dell’ascoltatore, in modo che il bambino possa identificarsi non solo nella storia, ma anche con chi la narra. “Laboratorio sull’affettività” L’idea di questo laboratorio nasce dall’esigenza degli educatori di stabilire una relazione efficace e costruttiva con i minori frequentanti il Centro d’Aggregazione, la maggior parte di essi sono infatti ragazzi che frequentano le classi di scuola media, che hanno esigenze, bisogni e problematiche di vario genere, alcuni di loro sono minori seguiti dai servizi sociali, altri con difficoltà economiche e/o con situazioni familiari delicate e dunque bisognose di stabilire dei legami stabili ed efficaci. Gli educatori hanno proposto e scelto insieme ai ragazzi di affrontare questa tematica, che si rivela ogni giorno sempre più presente nella loro vita quotidiana, bisognosi di sapere e di conoscere, ma mostrando una evidente difficoltà nel gestire la propria affettività e di conseguenza la relazione con l’altro, che sia dello stesso sesso o del sesso opposto. Il progetto intende dare risposta alle necessità dei giovani di entrare nel merito delle problematiche affettive e relazionali che vivono quotidianamente con gli amici, in famiglia, a scuola con il ragazzo/a. Incrementare la conoscenza di sé, soprattutto negli aspetti relazionali ed affettivi, dei ragazzi, per favorire uno sviluppo armonico della persona. Aiutarli a riflettere su ciò che viene loro proposto dalla società e dai mass-media, cercando di far nascere in loro un giudizio personale. L’educazione all'affettività deve tenere conto della delicata fase di crescita che vive il giovane, sottoposto alle sollecitazioni di un cambiamento in cui spesso non si "riconosce" e di un'immagine di sé che diviene sempre più incerta, anche dal punto di vista del rapporto con la propria corporeità. L’educazione alla sessualità va intesa come un progetto educativo rivolto ai ragazzi nella totalità della loro persona. In tal senso è importante la dimensione della sessualità, soprattutto come scoperta di una identità personale che passa anche attraverso un'identità di genere. Attraverso questa strada è possibile aiutare i ragazzi a dare significato e valore alla propria sessualità, così che possano viverla con maggior consapevolezza nel rapporto con gli altri e con sé stessi. Obiettivi Incrementare la conoscenza di sé e del proprio corpo da parte dei ragazzi. Aumentare l’accettazione di sé e degli altri. Incrementare la capacità dei ragazzi di comunicare i propri sentimenti e le proprie emozioni. Organizzare occasioni che favoriscano l’attuazione da parte dei ragazzi di scelte autonome e responsabili relativamente al loro comportamento relazionale. Sostenere genitori ed insegnanti nel loro compito educativo. Sviluppare la capacità di costruire sentimenti e di mettersi nel punto di vista dell’altro, aumentare la comprensione dei vissuti, sviluppare autentici sentimenti di amicizia reciproca, costruire relazioni positive di coppia. Strumenti Si prevede: Uno spazio formativo in cui i componenti del gruppo, a partire dalle loro conoscenze ed esperienze, discuteranno e si confronteranno, su sollecitazione del conduttore; Uno spazio esperienziale nel quale saranno proposte specifiche attività ed esercitazioni. Nello specifico gli educatori hanno scelto di utilizzare due testi che propongono tematiche ed attività mirate a tali argomenti: Educare all'affettività. Un'esperienza nella scuola Itaca (Castel Bolognese). Corso per di ragazzi dai educazione 13 ai sessuale. 15 anni Questo libro presenta un'esperienza di educazione sessuale condotta in diverse classi di terza media non da "esperti", ma da un insegnante. Intraprendere un corso di educazione sessuale, infatti, non è calare dall'alto istruzioni e consigli, ma accettare di fare un cammino coi ragazzi (e in qualche modo anche coi genitori), accompagnandoli in una scoperta non scontata e prevedibile di sé stessi. Si dirà: cosa c'entra il sesso con l'educazione? C'entra se proviamo a prendere sul serio tutta l'ampiezza dell'aspettativa che i ragazzi hanno nei confronti di chi li guida di fatto nella conoscenza della realtà e del diventare grandi. Un libro destinato a insegnanti, educatori e genitori perché "l'educazione all'affettività è impresa per adulti che conoscono la potenza del cuore e il significato del corpo. Un intervento così non si fa da soli. Quindi adulti capaci di lavorare insieme, di confrontarsi e di lasciarsi aiutare. Adulti con una grande speranza sull'uomo". Educare all'affettività. sentimenti Centro Studi Erickson. A scuola di emozioni, stati d'animo e Testo che propone un percorso guida sulla tematica dell’educazione all’affettività, quali sono le competenze affettive e le corrispondenti azioni educative ed infine una serie di percorsi strutturati e specifici. Incontri con la scuola: Verranno organizzati degli incontri in collaborazione con la scuola, da organizzare e programmare nel corso dell’anno scolastico.