Diapositiva 1 - Profumo di Lucania

Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il cane da tartufo: razze ed addestramento
Antonio Pagano
Vice Presidente
Associazione Sostenitori Cultura Idnoogica Lucana
[email protected]
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Nei cani sono state selezionate razze da migliaia di anni, talvolta incrociando fra
loro cani ancestrali della stessa linea, qualche volta mischiando cani da linee
molto diverse. Le selezioni continuano anche oggi creando una moltitudine di
varietà di razze canine.
Di seguito vengono elencate razze riconosciute dalla Fédération cynologique
internationale (FCI)
Gruppo 1: cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri)
Con la locuzione cane da pastore si indicano alcune che nel tempo hanno
sviluppato caratteristiche comportamentali ed innate capacità operative tali da
risultare particolarmente utili nell'ausilio all'uomo per le attività di controllo delle
greggi e delle mandrie-
Border collie
Pastore australiano
Bobtail
Patore tedesco
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 2: cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi, bovari svizzeri, pastore turkmeno.
Nonostante sia piccolo di statura, ha un carattere molto fiero, energico e vitale;
ama il gioco ed i bambini. E’molto attento, l'intelligenza è la sua caratteristica
principale, è molto sveglio e molto fedele al suo padrone.
Schnauzer
Pinscher
Alabai
Mastino inglese
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 3: Terrier
Terrier è il termine con il quale si definiscono alcune razze canine selezionate
per la caccia agli animali selvatici nelle tane sotterranee, e in generale per la
cattura di piccoli mammiferi "nocivi", come topi e ratti .
Fox Terrier
Jack Russell
Scottish Terrier
Border Terrier
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 4: Bassotti
Il bassotto è una razza canina di origine tedesca caratterizzata dall'altezza
proporzionalmente inferiore alla lunghezza; proprio la sua forma così curiosa lo
rende particolarmente gradito ai bambini. Si tratta di un cane da caccia e da
compagnia, selezionato per seguire gli animali selvatici nel sottobosco intricato e
affrontarli anche nelle tane sotterranee.
Bassotto
a pelo lungo
a pelo raso
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 5: Cani di tipo primitivo - Spitz
Gli spitz fanno parte del 5º gruppo della classificazione ufficiale FCI delle razze
canine insieme ai cani di tipo primitivo.
Sono considerati i più antichi e più puri delle razze canine e vengono utilizzati per
varie mansioni come traino (Alaskan Malamute, Siberian Husky, Groelandese),
caccia (Cane da orso della Carelia, Akita Inu, Cirneco dell'Etna), pastorizia
(Samoiedo, Lapphund, Lapinporokoira) o come cani da compagnia (Volpino
Italiano, Volpino di pomerania).
Sono considerati quindi cani forti, coraggiosi e intraprendenti oltre che intelligenti.
Basenji
Canaan Dog
Cirneco dell'Etna
Alaskan Malamute
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 6: segugi e cani per pista di sangue
I cani da caccia sono delle razze di selezionate nel corso degli anni, per aiutare
l'uomo nella caccia.
Col tempo, affinandone le predisposizioni naturali, sono stati selezionati cani con
caratteristiche specifiche per i differenti tipi di caccia condotti dall'uomo.
Pointer
Cane di S. Umberto
Golden Retriever
Segugio Italiano
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 7: cani da ferma
I cani da ferma sono chiamati così perché non inseguono la preda, ma si
fermano e la segnalano al cacciatore.
La ferma, oggi, avviene col cane in piedi, in passato il cane si sedeva sulle
zampe posteriori, il setter inglese usava quella postura e il suo nome deriva
dall'inglese 'to sit', sedersi; oggi tutte le razze da ferma, segnalano la preda in
posizione eretta, con una zampa anteriore sollevata e fremendo: sembra che
tremino. Sono anche dette razze da punta, da cui nasce il termine 'pointer'..
Setter Inglese
Breton
Bracco Ungherese
Drahthaar
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 8: cani da cerca, da riporto e da acqua
I cani del gruppo nr.8 possiedono una naturale attitudine al riporto e al lavoro in
acqua, alla ricerca di odori e piste. Alcuni di loro, come il lagotto romagnolo, sono
usati per la ricerca dei tartufi.
Cocker spaniel
Cane d'acqua
Lagotto Romagnolo
Springer spaniel
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 9: cani da compagnia
Un cane da compagnia è un cane, solitamente di piccola taglia, che viene
tenuto in casa spesso da persone sole per averne una compagnia.
Cane nudo cinese
Barbone
Carlino
Chihuahua
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Gruppo 10: levrieri
Il levriero, una tipologia di cane diffusa in tutti i continenti, costituisce uno dei
gruppi di razze canine più antichi. Anche se nel mondo moderno (anche tra i
cinofili) vengono per lo più associati al mondo delle corse di cani, e spesso
adottati come aristocratici cani da compagnia, non bisogna dimenticare che essi
sono stati essenzialmente selezionati come cani da caccia.
Levriero del Mali
Saluki
Levriero Polacco
Levriero Irlandese
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Come impara il cane.
La campanella di Pavlov
Ivan Pavlov (1849-1936), premio nobel, era un fisiologo russo che studiava la
digestione dei cani.
Durante i suoi studi si accorse che gli esemplari con cui lavorava iniziavano a
salivare all'ora del pasto, non appena i suoi assistenti entravano per dar loro da
mangiare.
Pensò che i cani avessero abbinato l'ingresso degli assistenti, o magari il rumore
della porta, alla successiva elargizione del pasto e provò, da quel momento, a
suonare una campanella un attimo prima di dar loro il cibo.
In seguito eliminò il cibo dalla sequenza e verificò che al solo suono della
campanella i cani iniziavano a salivare.
Aveva sperimentato il riflesso condizionato.
Stimolo neutro
(campanella)
Stimolo incondizionato
(carne)
Stimolo neutro
(campanella)
Stimolo condizionato
(salivazione)
Riflesso ordinario
(salivazione)
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
La legge dell'effetto di Thorndike
Edward Lee Thorndike (1874 -1949) era uno psicologo statunitense che si
occupò di psicologia animale e di apprendimento.
I risultati delle sue ricerche vennero riassunte in diverse “leggi
dell'apprendimento“.
Tra le varie leggi citiamo quella dell'effetto: “l’apprendimento avviene in funzione
delle conseguenze del comportamento: azioni seguite da riduzione di “stati di
bisogno” o ricompense tendono ad essere ripetute.”
In uno dei suoi esperimenti mise un gatto affamato dentro un box e registrò il
tempo che questi impiegava a rimuovere la barriera per scappare.
In seguito mise del cibo all'esterno del box e ripetè la procedura. Si accorse che il
tempo impiegato si riduceva notevolmente.
Il cibo era per il felino un'incentivo a risolvere la situazione sempre più
rapidamente.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Skinner ed il condizionamento operante
Quello di condizionamento operante è uno dei concetti fondamentali del
comportamentismo. Il condizionamento operante è una procedura generale di
modifica del comportamento di un organismo, ossia è una modalità attraverso
la quale l'organismo "apprende".
Anch'egli psicologo (1904 -1990) fu molto influenzato dagli studi di Pavlov ed
ampliò gli studi dei suoi predecessori descrivendo la scienza del
condizionamento operante. Scoprì che si poteva sistematicamente cambiare il
comportamento dei ratti ricompensandoli con del cibo quando prevmevano una
leva. Nel 1951 descrisse l'utilizzo del cliker per insegnare agli animali.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
L’apprendimento: Condizionamento strumentale o skinneriano
Azione
Stimolo
Motivazione
Rinforzo
Fine
dell’esercizio
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il rinforzo.
Che cosa piace ai cani, cosa vogliono evitare, per che cosa lavoreranno.
Capire il rinforzo è capire come si realizza l'apprendimento. Secondo alcuni la
giornata per un cane (ma anche per un uomo) è l'insieme di una serie di
comportamenti ciascuno rinforzato o non rinforzato. Il rinforzo tempestivo ed
efficace determinerà se il comportamento al quale si riferisce sia, o meno,
conveniente da riproporsi. Il rinforzo positivo è, di fatto, uno stimolo e cioè tutto
ciò (evento od oggetto) che è percepibile dai sensi e che può influire sul
comportamento di una persona o di un animale
Gli stimoli possono essere suoni, cibo e bevande, odori, toccate o segnali
visivi.
Nell'addestramento del cane gli addestratori sono forniti di rinforzi quando
questi producono conseguenze che conservano o incrementano un
comportamento.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Nel condizionamento operante il rinforzo può essere primario o secondario e
positivo o negativo.
Rinforzo Primario
Questi rinforzi sono di natura biologica: cibo, bevande, alcuni tipi di tocchi e
contatti. Quando il cane è addestrato con gioia si realizza un rinforzo primario.
Rinforzo secondario
Sono rinforzi che possono essere riferiti a condizioni sociali: hanno, cioè, un
contesto culturale. Per il cane, come per l'uomo, possono essere rinforzi
secondari sorrisi, giocattoli, buffetti e lodi.
La lode verbale è il rinforzo secondario più usato. Dirgli “bravo”, di per se, non
serve a nulla ma associarlo ad un pezzetto di cibo o ad un buffetto gli
consente di comprendere che quel suono significa “cose buone”: la lode, così
facendo, diventa rinforzo secondario.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il rinforzo secondario è chiamato anche rinforzo condizionato.
Ciò in virtù del fatto che questi sono subordinati ad alcuni condizionamenti che
hanno avuto luogo.
Se prima di portare fuori il cane prendiamo il guinzaglio da un particolare
cassetto, questo gesto può diventare un rinforzo secondario (rinforzo
condizionato).
Alcuni addestratori invece del “bravo” usano suoni come rinforzi condizionati.
E' un efficace modo di usare un rinforzo secondario quando si è lontani
dall'animale e non lo si può premiare con il cibo.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il rinforzo positivo è uno stimolo che, quando si realizza dopo un
comportamento, determina con maggiore probabilità il ripetersi di quel
comportamento.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il rinforzo negativo.
La punizione diminuisce la probabilità che un comportamento possa ripetersi.
Un cane punito in maniera efficace per un comportamento indesiderato sarà
meno predisposto a ripeterlo.
Sia il rinforzo positivo che quello negativo incrementano la possibilità che un
comportamento si ripeta.
La differenza?
Rinforzo positivo = Stimolo positivo (cibo, gioco, lode, etc..)
Rinforzo negativo = Stimolo negativo rimosso (dolore, fastidio, rimprovero,
etc..).Alcuni addestratori utilizzano il collare a strozzo quando il proprio cane
non esegue bene il comando “piede”, chiaramente procurandogli un “fastidio”.
Nel futuro tale procedura, quando verrà percepita dal cane come imminente
(dalla postura assunta dall'addestratore, dalla maggiore tensione nel
guinzaglio, etc.) otterrà una risposta tendente ad evitare il “fastidio”. Il rinforzo
negativo ha ottenuto il suo effetto.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Il rinforzo negativo: E’ bene cercare di evitare
Il rinforzo negativo può generare confusione.
Molte persone lo identificano con la punizione
condizionamenti operanti, sono moto differenti.
ma,
questi
due
Per esemplificare: una rinforzo negativo convince un cane a fare una cosa
più spesso mentre una punizione convince a smettere di fare qualcosa
La punizione è una conseguenza che, se presentata subito dopo un
comportamento, ne determina una minore probabilità di ripetizione in futuro.
In accordo con la precedente definizione: se tocchiamo una stufa calda ci
scottiamo (ne riceviamo una “punizione”) e sarà meno probabile che lo
rifacciamo in futuro.
La punizione prevede un’ampia varietà di stimoli che, quando somministrati
con discrezione, diminuiscono la probablità che un comportamento si ripeta.
Alcuni esempi di punizione: strappi dati sul collare o un “NO” secco.
Non bisogna confondere la punizione con l’abuso fisico.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Come il rinforzo comincia ad essere condizionato.
Step 1
In occasione dello stimolo/comando (“seduto”), Fido emette una risposta (si
siede) e gli si elargisce immediatamente lo stimolo neutro (“bravo”) seguito
dallo stimolo/rinforzo primario (cibo).
S/C
R
S/R+
SN
Step 2
Lo stimolo neutro dopo diverse ripetizioni diventa un rinforzo condizionato
capace di agire come un rinforzo secondario. SN=S/R+
S/C
R
S/R+
Step 3
Per mantenere efficacia nel tempo il rinforzo condizionato dovrebbe essere
seguito dal rinforzo primario solo occasionalmente (per es. 3 volte su 10).
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Addestramento per l'estinzione di un comportamento
Situazione da
estinguere
Fido elemosina il cibo
Comportamento
del cane
Va al tavolo, vi appoggia
il muso e guarda in
maniera fissa tutti.
Risposta
dell’addestramento
Risultato
Tutti ignorano il cane e
non gli danno cibo
quando si lamenta.
(cibo = positivo
rinforzo per il lamento)
Il cane smette di
andare al tavolo e
mangia con piacere
il suo cibo, nella
scodella, dopo il
pasto. (si alimenta
dopo il pasto =
rinforzo positivo per
non essersi
lamentato
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Estinzione: Se lo ignoro (il comportamento) andrà via.
L'estinzione (di un comportamento) si realizza quando un atteggiamento, in
precedenza rinforzato, non verrà, per lungo tempo, rinforzato.
Il risultato è che un comportamento tende a diminuire ed, eventualmente, a
scomparire.
Un comportamento che per lungo tempo non verrà rinforzato alla fine
scompare.
Un’importante caratteristica dell’estinzione è che prima che il comportamento
scompaia completamente, spesso, incrementa in intensità, durata e frequenza.
Questo fenomeno si chiama Extinction Bursts o, letteralmente, Rottura
dell'Estinzione).
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Per riassumere
1. Il più proficuo metodo di addestramento di un cane si basa sull'uso del rinforzo positivo
del comportamento corretto.
2. Il rinforzo positivo vuol dire premiare il cane.
3. Dare al cane uno stimolo/rinforzo positivo lo indurrà a ripetere quel comportamento più
spesso
4. Il premio deve essere dato nella giusta quantità e, soprattutto, al momento giusto. La
ricompensa crea nel cane il desiderio di riproporre il comportamento che porta al
premio.
5. La ricompensa può essere la nostra approvazione, una parola che egli associa ad una
sensazione di piacere, il cibo o anche un gioco che gli piace fare.
6. Nessun comando verbale deve essere utilizzato male o ripetuto troppe volte. Il cane si
abituerebbe agli ordini reiterati aspettando sempre di più prima di eseguirli.
8. Durante l'addestramento il cane si dovrà abituare ad intervalli sempre più lunghi tra
Rinforzo secondario (lode) e Rinforzo primario (cibo).
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Addestramento del cucciolo
Sebbene ancora con gli occhi chiusi i
cuccioli, appena nati, riescono grazie al
loro olfatto ad intercettare le mammelle
della madre.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Dalla 7^ settimana ai 3 mesi
Appena svezzati i cuccioli sono pronti
per l'addestramento. In questa fase
sono particolarmente predisposti al
gioco e modulando questa caratteristica
possiamo chiedergli ed ottenere il
massimo della collaborazione.
Assegniamogli un nome che non possa
confondersi con parole che in seguito
saranno usate per indicargli azioni
specifiche.
Per esempio evitiamo di chiamarlo Kai:
assomiglia al comando “VAI”
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Comandi di base
Fate con lui lunghe passeggiate durante
le quali possa conoscere i diversi
ambienti.
Chiamatelo con il suo nome
aggiungendo solo ed esclusivamente la
parola “QUA”
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Con lo straccetto
Sventolategli sotto il naso lo straccetto
bianco impregnato dell'odore del tartufo.
Quando vi porterà lo straccetto
accompagnate la sua venuta con la
parola “PORTA”.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Lascia e seduto
Nell'attimo in cui allenta a presa dite
“LASCIA”.
Quando toccherà con il posteriore il
terreno premiatelo ed inserite la parola
“SEDUTO”.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
Vai
Si può, per continuare il gioco con
l'ovetto, lanciarglielo e dire “VAI”.
A questo punto si è pronti per la
seconda fase dell'addestramento quella
dal vero e che porterà sicuramente
grandi soddisfazioni.
Palazzo Corbo di Iscalunga – Filiano (PZ): Corso Formativo sul tartufo
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Info:
www.profumodilucania.it