storia - Napoleone
Napoleone
La Francia, dopo il periodo rivoluzionario, chiede un po’ di stabilità. La nuova
costituzione del 1795 prevede che al governo salga un Direttorio, guidato da 5
persone. I conflitti e le guerre, tuttavia, non possono dirsi finiti. In effetti, in questo
periodo, la Francia è sempre in guerra con l’Austria (senza dimenticare l’avversaria
di sempre, l’Inghilterra)
Due dipinti di David del 1805 e del 1812
Guerra agli
A Napoleone (un generale
dell’esercito francese, nato
austriaci
in Corsica il 15 agosto
1769) viene affidato un piccolo esercito con
cui affrontare una campagna militare in
Italia (dove l’Austria possedeva molte terre).
Qui Napoleone ha un grande successo e
conquista in poco tempo numerosi territori: al
suo passaggio anche la popolazione locale si
solleva,
dando
vita
alle
cosiddette
“repubbliche sorelle” (in parole povere viene
cacciato chi comandava e vengono create
repubbliche legate alla Francia). Napoleone
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era atteso con grande speranza dagli italiani, che vedevano in lui un liberatore. Ma a
Napoleone non interessavano gli italiani: faceva solo gli interessi della Francia. Tanto
e vero che utilizzò Venezia, che aveva liberato, come merce di scambio con l’Austria
per ottenere Milano.
Curiosità: nella neonata Repubblica Cisalpina (formata da Modena, Reggio
Emilia, Bologna, Ferrara), a Reggio, appare per la prima volta quel tricolore che poi
diventerà la bandiera italiana.
L’articolo 12 della Costituzione afferma che «La bandiera della Repubblica è il
tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali ed eguali dimensioni».
Guerra agli
Napoleone torna in Francia e gli viene subito affidato un nuovo
esercito. Questa volta si dirige verso l’Egitto. L’obiettivo è quello
inglesi
di controllare il Mediterraneo; per questo si tenta di piegare la
resistenza della Turchia e di ostacolare le rotte mediterranee dell’Inghilterra.
Napoleone, dopo la conquista di Malta e la vittoria nella battaglia delle piramidi,
viene sconfitto dal celebre ammiraglio inglese Nelson nella baia di Abukir.
Il colpo di
La guerra di Napoleone in Egitto non fu un completo successo
come quella in Italia, ma la gloria di Napoleone aumentò
Stato
comunque. Il 9 novembre 1799 (18 brumaio) Napoleone rientra in
patria: l’esercito, a lui fedelissimo, occupa Parigi e licenzia il Direttorio. È questo il
COLPO DI STATO che porta Bonaparte al potere.
Il direttorio è sostituito da 3 CONSOLI. Ma basta poco per vedere Napoleone
accentrare su di sé tutto il potere: una sua legge stabilisce che tutto il potere deve
essere assegnato al “PRIMO CONSOLE”. Chi era il primo console? Napoleone
stesso, naturalmente!
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Ma ciò non basta per le ambizioni di Napoleone:
 nel 1802 si fa nominare, grazie a un plebiscito,
console a vita.
 e nel 1804 si fa nominare IMPERATORE
aggiungendo così alla propria autorità anche
un connotato religioso (si autoincoronerà di fronte
al papa; nel dipinto di David del 1807 lo vediamo
mentre incorona la moglie Giuseppina).
La
formazione
In questi anni (1804-1814) Napoleone si lancia in grandi
conquiste per tutta Europa, che più e più volte cerca di
dell’impero
coalizzarsi contro l’aggressività francese.
napoleonico
Nel 1805 l’Inghilterra riprese la guerra contro la Francia con
l’aiuto di Austria, Russia, Svezia e Regno di Napoli. Napoleone, prima sconfitto dalla
flotta inglese (tradizionalmente molto forte) a Trafalgar (dove però morì l’ammiraglio
Nelson), ottenne poi una grande vittoria a Austerlitz: l’esercito francese, guidato da
Napoleone, era infatti diventato quasi imbattibile.
Alla coalizione antifrancese si aggiunse la Prussia; ma anche l’esercito prussiano
venne annientato.
Nel 1807, la pace di Tilsit decretò il nuovo assetto dell’Europa continentale (cartina).
Estensione dell’impero napoleonico
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Napoleone pensò così di arrivare all’assoluto
e la campagna in dominio del continente europeo. Per farlo doveva
annientare l’Inghilterra, che aveva una robusta
Russia
economia. Pensò allora di proibire a tutti di
commerciare con gli inglesi (Napoleone tenta perciò di bloccare l’economia inglese,
di provocarne il collasso).
Ma questa mossa, come pure il tentativo di occupare Spagna e Portogallo, non ebbe
grande successo. In parte perché l’Inghilterra poteva godere di un ampio impero
coloniale, oltre che del commercio con gli Stati Uniti; in parte perché non tutti
aderirono al blocco. Lo zar Alessandro I decise infatti di ricominciare gli scambi
commerciali con gli inglesi: per questo Napoleone organizzò una grande spedizione
militare contro la Russia, che pensò rapidissima. Napoleone, nel 1812, riuscì anche
ad entrare nella capitale russa, Mosca. Ma i russi avevano usarono la tattica
dell’arretramento e della “terra bruciata”: avevano cioè distrutto, arretrando, tutti i
raccolti e tutti i beni che potessero essere utili ai francesi. I francesi si trovarono sì a
Mosca, ma senza rifornimenti: senza niente, senza ricambi, senza cibo ad affrontare il
gelido inverno russo. Dovettero così ritirarsi, già deboli, nella neve, subendo
tantissime perdite.
Il blocco continentale
A quel punto gli avversari di Napoleone unirono le forze e lo sconfissero anche a
Lipsia (1813): la stessa Parigi fu assediata e Napoleone dovette abdicare (rinunciare
alla sua carica di imperatore) e ritirarsi in esilio sull’isola d’Elba.
Nel 1815 però riuscì a fuggire e ritornò a Parigi, dove fece un ultimo tentativo di
riprendere il potere (i 100 giorni di Napoleone). Tuttavia venne nuovamente
sconfitto, a Waterloo, dall’esercito inglese e da quello prussiano; fu catturato e
obbligato a risiedere nell’isola di Sant’Elena, dove morì nel 1821 (il 5 maggio).
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