LA TERAPIA ANTALGICA INFILTRATIVA NEL DOLORE

LA TERAPIA ANTALGICA INFILTRATIVA NEL DOLORE DI
GINOCCHIO
di Vincenzo Palmieri e Maria Di Pietro
L’articolazione del ginocchio rappresenta senza dubbio l’area anatomica
maggiormente utilizzata per la terapia infiltrativa. Quest’ultima negli ultimi anni è
divenuta uno dei metodi terapeutici ed antalgici più diffusi per il trattamento di
molteplici patologie osteo-articolari, muscolari e dei tessuti molli. L’infiltrazione
articolare e/o periarticolare, si pone come obiettivi principali sia la riduzione del
dolore sia il contributo ad un riequilibrio biologico all’interno dell’articolazione
stessa. La cura consiste nell’iniettare, all’interno dell’articolazione dolorante, alcune
sostanze medicamentose le quali agiscono direttamente al’interno della capsula
articolare. L’infiltrazione è una modalità elettiva che può risultare molto vantaggiosa
perché consente di evitare effetti collaterali, causati dall’assunzione orale o
intramuscolare di farmaco. La terapia infiltrativa è utile sicuramente quando si soffre
di malattie reumatiche e artrosiche, malattie degenerative che possono colpire le
articolazioni, soprattutto quelle sottoposte a maggiore carico ed usura. La procedura
risulta ben consolidata, per quanto riguarda i farmaci ad azione antinfiammatoria e
analgesica. Le miscele di corticosteroidi e anestetici locali iniettati nella cavità
articolare garantiscono un immediato sollievo al dolore del paziente, riducono
l’eventuale versamento articolare e controllano bene il sintomo nel medio termine,
garantendo in genere, un buon recupero funzionale. L’acido ialuronico (HA) offre la
possibilità di un buon controllo dei sintomi insieme a un’azione che può
favorevolmente modificare il decorso della degenerazione artrosica, regolamentando,
nel contempo, l’equilibrio dell’ambiente. Quando l’articolazione è gonfia e molto
dolorante si utilizza il cortisone, eventualmente miscelato ad anestetici locali, onde
ottenere un effetto anti-infiammatorio rapido e un contemporaneo sollievo dal dolore.
Tale effetto è solitamente rapido ma di durata limitata a poche settimane. L’acido
ialuronico, che rappresenta una naturale componente della cartilagine e del fluido
lubrificante normalmente presente nella cavità articolare, possiede un effetto meno
rapido ma più duraturo. Il trattamento prevede una serie di infiltrazioni a cadenza,
mediamente, settimanale. Le varie linee guida, attualmente in uso su tale argomento,
raccomandano il ricorso alla via infiltrativa nel trattamento dell’artrosi del ginocchio,
della spalla e dell’anca, con vari livelli di evidenza, accanto al consueto uso di
antidolorifici e farmaci anti-infiammatori, nonché, nei casi più resistenti,
all’approccio chirurgico. Tuttavia, la corretta selezione dei pazienti, la corretta
esecuzione e la manualità hanno, nel caso della terapia infiltrativa, un notevole peso
nel determinare l’esito terapeutico finale. La patologia più comunemente trattata è la
gonartrosi seguita da patologie di tipo infiammatorio comprese quelle ad origine
autoimmune.
(immagine ginocchio artrosico)
Non bisogna pensare tale terapia sia rivolta solo a pazienti anziani, in quanto le
patologie appena descritte sono frequenti anche nei giovani che svolgano attività
fisica intensa, soprattutto sportiva agonistica. Trattasi comunque di “terapie
invasive” e, pertanto, per esse vanno scrupolosamente osservate tecniche di asepsi,
nonché considerate le controindicazioni, quali: patologie che alterino il processo di
coagulazione del sangue (assunzione di farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti,
malattie ematologiche del sangue interessanti la coagulazione), infezioni locali,
processi infiammatori cutanei attivi. In sintesi, ciò che si vuole ottenere dalla
somministrazione di un farmaco per via intra-articolare, compreso l’acido ialuronico
risulta costituito da:1) riduzione del dolore articolare;2) riduzione dell’eventuale
versamento locale: 3) miglioramento della rigidità articolare; 4) riduzione della
limitazione funzionale e, conseguentemente, della qualità di vita del paziente; 5)
rallentamento o arresto dell’iter degenerativo articolare, soprattutto, ma non solo, con
l’uso di acidi ialuronici. A seconda delle indicazioni, ossia del problema che
dovremo trattare abbiamo a nostra disposizione diverse tipologie di accesso che ne
garantiscono una maggiore efficacia e risoluzione della sintomatologia dolorosa. A
grandi linee possiamo suddividerle in due grosse categorie, ossia infiltrazioni
intrarticolari ( che prevedono l’entrata dell’ago nella capsula articolare dove poi
viene rilasciato il farmaco) oppure periarticolari, in questo caso il farmaco viene
iniettato a livello delle strutture muscolari, tendinee, legamentose oppure in sede
sottocutanea e parliamo di problemi legati a borsiti e tendiniti del ginocchio stesso.
Le infiltrazioni intrarticolari
Via Anteriore
È senza dubbio la via di accesso maggiormente utilizzata, al paziente viene chiesto di
stare supino con il ginocchio flesso a 90°, oppure ancora maggiormente comodo ,
seduto sul bordo del lettino. Dopo aver ricercato accuratamente il punto di repere si
passa a disinfettare la zona interessata e si procede con l’infiltrazione.
Via Laterale
Si chiede al paziente di stare completamente disteso sul lettino, si cerca il punto di
repere ed in un secondo momento si disinfetta la zona per eseguire correttamente
l’infiltrazione.
La scelta o meno di una metodica di accesso è legata prettamente al beneficio ed
all’area interessata da trattare per cui a seconda dei casi si opterà per una via di
accesso oppure l’altra. Come prima abbiamo visto la patologia più comunemente
trattata è l’artrosi ed in questo caso vi sono nette evidenze a sostegno dell’efficacia e
della tollerabilità degli acidi ialuronici somministrati per via intrarticolare. I diversi
Pesi molecolari delle sostanze in commercio sono utilizzati in relazione a quanto si
vuole ottenere dal punto di vista terapeutico, per ciascun paziente. Quindi il corretto
binomio per il successo della terapia infiltrativa non consiste solo nell’adeguata scelta
del farmaco o dei farmaci, ma anche e soprattutto nelle corretta scelta decisionale
delle tecnica da eseguire.