Artrosi di Ginocchio e Protesi
L'artrosi è una malattia reumatica di tipo degenerativo con interessamento primitivo della
cartilagine articolare e con modificazioni secondarie di tutti i restanti componenti articolari.
L'artrosi rappresenta da sola il 50% di tutte le malattie reumatiche.
Il sesso femminile è più colpito rispetto al sesso maschile.
L'artrosi può essere classificata come "primaria" quando non possiamo riconoscere dei fattori
di causa; mentre definiremo l'artrosi come "secondaria" quando siamo in grado di riconoscere
dei fattori causali ben precisi quali: diabete, artrite reumatoide, gotta, condrocalcinosi,
fratture, displasia congenita d'anca, obesità.
L'esordio della malattia è subdolo tanto che il paziente difficilmente si rivolge al medico in fase
precoce.
Con il progredire della malattia le alterazioni degenerative delle superfici articolari determinano
la comparsa di dolore e una progressiva limitazione dell'ampiezza dei movimenti.
Il dolore è presente sia alla palpazione sia ai movimenti attivi e passivi ed è aumentato dal
movimento e dal carico prolungato, mentre tende a ridursi con il riposo.
Nelle fasi avanzate di malattia il dolore può persistere anche a riposo.
La gravità del quadro radiografico non è sempre rapportabile allo stadio clinico della malattia: i
segni radiografici possono precedere i sintomi o viceversa.
Nel caso di artrosi al ginocchio o gonartrosi la sintomatologia può interessare
prevalentemente il compartimento interno, quello esterno, l'articolazione femoro-rotulea o
l'articolazione nella sua globalità.
Radiograficamente si evidenzia sclerosi dell'osso subcondrale e appuntimento delle spine
intercondiloidee. Successivamente si rende manifesta la riduzione della rima articolare e la
comparsa di osteofiti marginali.
Il dolore è riferito alle rime articolari e aumenta con la stazione eretta, la deambulazione, la
salita e la discesa delle scale e all'inizio di ogni movimento dopo il riposo. Sono frequenti gli
episodi di versamento articolare spontaneo o idrarto.
Oltre all'ipotrofia del muscolo quadricipite si può evidenziare una progressiva limitazione
dell'escursione articolare.
Il trattamento deve essere rivolto sia a migliorare le condizioni che favoriscono l'instaurarsi
della malattia come ad esempio l'eccesso ponderale e quindi vanno intraprese una dieta ed
un'attività fisica adeguata. Parallelamente va iniziata una terapia a base di farmaci
antinfiammatori e, se necessario, una chinesiterapia che è fondamentale e consiste nella
mobilizzazione attiva e passiva dell'articolazione interessata dall'artrosi allo scopo di
ripristinare e/o mantenere la normale mobilità articolare e di impedire l'ipotrofia muscolare che
necessariamente consegue all'immobilità.
Quando la sintomatologia dolorosa diviene tale da limitare notevolmente l'autonomia
deambulatoria del paziente deve essere presa in considerazione la possibilità di un intervento
chirurgico di sostituzione protesica dell'articolazione del ginocchio che ha lo scopo di
ridare il movimento articolare in assenza di dolore.
NORME DA SEGUIRE PRIMA DEL RICOVERO:
Nel periodo che precede il ricovero il paziente deve attuare una serie di provvedimenti che gli
permettano di arrivare all'intervento nelle migliori condizioni.
- L'eccesso di peso deve essere controllato (valido anche nel periodo post-operatorio).
- La muscolatura deve essere rinforzata con contrazioni isometriche ed eventualmente con un
ciclo di elettroterapia a scopo trofico.
FASE PREOPERATORIA:
Nei giorni precedenti l'intervento il paziente esegue gli ultimi accertamenti e cioè esami di
laboratorio, radiografie del torace, ECG e visita anestesiologica.
Verrà iniziata la sera prima dell'intervento la profilassi antibiotica ed antitromboemolitica.
Al paziente verrà sottoposto per accettazione un modulo di consenso per l'intervento, per
l'anestesia e per eventuali trasfusioni di sangue.
FASE POSTOPERATORIA:
Al termine dell'intervento l'arto operato, è posto in una ferula di posizione e sul ginocchio verrà
posta una borsa del ghiaccio.
Dalla ferita fuoriescono tubicini di drenaggio che verranno rimossi dopo 1-2 giorni.
Dopo 2-3 giorni dall'intervento si comincierà un programma di mobilizzazione passiva del
ginocchio con una macchina chiamata Kinetec con un'escursione articolare che verrà
aumentata di giorno in giorno.
Dopo pochi giorni dall'intervento il paziente comincia un trattamento riabilitativo a letto con la
presenza del terapista della riabilitazione. Il trattamento viene concordato dall'equipe costituita
dal chirurgo - fisiatra - terapista della riabilitazione con esercizi di crescente difficoltà.
La rieducazione ha lo scopo di rinforzare la muscolatura e di dare al ginocchio una sufficiente
articolarità: dall'estensione completa fino ad almeno 90° di flessione.
Sempre dopo pochi giorni inizia la deambulazione con appoggio sfiorante e successivamente
carico parziale e totale dell'arto operato.
Il fisioterapista controlla che durante la fase di appoggio il ginocchio sia esteso e che il passo
avvenga in maniera corretta, cioè con contatto al suolo in successione di tallone-pianta-punta.
Dopo circa una settimana il paziente viene dimesso dopo la rimozione dei punti di sutura. Il
medico compila una lettera di dimissione da consegnare al curante in cui è indicata la terapia
antitromboemolitica e antiinfiammatoria da praticare.
Inoltre, in base alle condizioni del ginocchio protesizzato viene consigliato al paziente di
praticare da solo a domicilio o presso un centro specializzato il trattamento più idoneo.
Il paziente deve eseguire più volte al giorno gli esercizi appresi durante la degenza e
mantenere la borsa del ghiaccio il più a lungo possibile sul ginocchio.
Il paziente viene controllato ambulatoriamente a periodi definiti.
Durante tali controlli viene visitato dall'ortopedico ed esegue radiografie di controllo del
ginocchio operato per valutare la stabilità della protesi.
Infine, per mantenere il buon risultato ottenuto, è necessario evitare le eccessive sollecitazioni
sul ginocchio e cioè:
- camminare su terreni accidentati;
- sollevare oggetti pesanti;
- aumentare di peso.