U8 One MD V Dua Sta EA Crisi della Sobietà

D i c hi a raz i o ne de g li E dit o ri
c o n s egn a to d a l l A u tore il m a no s c ri t to c o rn
p le to e n o n a v e n d o e ss o p o tu t o cu r a r e l a c orr e z i o n e de ll e bozz e
p a r ecc hi gra v i e rrori s o n o sf uggi t i a l c orre ttor e U n i a m o
l E R R A r A C O RRI G E i n s e r v i z i o d e l l e t tor e ed a v v e r t i a m o che
un i n sp i e g a bil e e rror e è p a r e o cc or s o n e l t i to l o il qu a l e in v e ce
L a c ri s i d ell a S o c i e t à E u rop e a
d ov e v a d ir e La c risi
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m o d e rn a po l i t i c a de l l E ur o pa l eggi
l a mod ern a E ur op a po l i t i c a
imm agin az ioni imm agi n az io n e
a tt r av e r s at i i p e ri odi
at t rav e rs at i pe
riodi
C o nt i ne n t ale e d O cc id e n t ale
c on tin e u
t al e o cc id e n t al e
c o s t i t u z ion ale
c o st i t ue nz i al e
t ro v a s e mpr e o s t ac o l i
t r o v a os t aco l i
s e mpr e
appr e s e
pr e s e
s i e v o l v ono
e v o l v ono
dim o s tre rò dimos trai
d e i qu al i l uomo n o n può
d e i qu al i
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d elle n at ur e po l i t i c he d e ll a n at u ra p0
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s e c ondo c api t o l o
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di qu e s t a p ar te d e ll a p art e impu l si v a
rapp re s e n t at i v o
rapp r e s e n t at o
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t u tt e le f o rz e
t u t t e f orz e
di ele m e n t i ele t t i v i in s i e m e di el e m e n t i
ge r arc hi c i e di el e t t i v i insi e m e
non può e ss e re non può che e ss e re
d e v e e ss e re in al v e at a
d e v ono e s s e re
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s o c i e t à d e l l o s oc i e t à e d ell o
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d e v as taz i o ni m ani f e s t az ioni
c i v i l tà s o c i e tà
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c o s t i t ui t i c os t i t u t i v i
c o s t i t ui ranno c o s ti tui s c o no
n e ll e l o t t e
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di rappo rt i c o nc o rd at ari a co n c ord at ari a
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S u o o gg e t to me to d o e s c op o
I L a re cente guerra e le conse g uenze sue in rapporto al la costituzione
de gli S tati europei conti nentali II Fals ità de gli Stati modern i i ndi v i
d u ali st i cam e ut e costitui ti
I I I E lementi costitutivi de gli S tati modern i
loro esame critico loro funzion amento neg ativo e fi nali tà anarc hi ca
I V C ausa massima della fal s ità de g li S tati europei c o n ti n e n t ali è il roman
ti c i sm o g ermani co appli cato alla c ostituzione loro Romanticismo e classicismo
in poht i ca V D alla rovina p uò s alvare la societa moderna e uropea solo
u n a scienza del l a politica
VI C ome e di c h e cosa la poli tica è s c i e n a
V I I A ppl i cabi li tà pratica delle deduzioni teo
I l suo scopo è la civiltà
ric h e all a formazione delle costit uzioni VI I I Riforme di ordi ni e riforma
di uomini IX G li antich i ed i moderni nell a formazione delle co st i t u
zioni X I l metodo sperimentale italiano nella scienza poli tica XI I llu
sione c h e il nostro tempo sia essenzialmente di verso da gli altri e che esista
nelle società indefini ta evoluzione pro gressiva XI I C aratteri procedi
mento e part icolari di ffi coltà del la sci enza poli tica
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concetto del l organismo sociale presso gli ti hi presso i m d i
L a cellula soci l e è
formazione psichi ca I I I G l i organi e i
tessuti della societa IV D ella essenza psic h ica del l or ganismo s ciale
ed esclusivamente fi iolo gica dell org ani mo individuale V C i ò c h e vi
è
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di non fi siolo gi co è tutto un pr dotto della formazione del
i m soci ale e di quest solt nto e non dell in d ivi duo costitui sce
l
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essenza — VI L i di viduo si n golo e la formazi one dell societa V I I L e gge
VI I I D i amica di forze centripete
di e pansione or g ani ca indi vidual e
e centrifugh e dell or g ni smo sociale L i pp i mi bi l i a dell espansione org
nica indi vi duale entro i li m iti social i costitui sce la forza entrifu g a d ll
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soci l e I X F ormazione sensi bi le dell org nismo so iale L a
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c me p rima societa umana X F ormazione della convivenza
A tt ito e coercizione fattori di svi luppo sociale
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p rop ri età
I E si g enze naturali della m g gi ore riproduzione compati bile col la ma g
civi ltà L a fami glia mono g am ica T ransizione della fami gli a da società
gi
autonoma i tessuto connettivo d una ma ggi ore società I I C osti tuzione
gi u idi ca dell a fami glia O ri gi ne ed essenza del consenso della don a
i à non superi orità dell uomo C ome si di ff erenzia la f nzione
III D i
sociale e pol itica dell a donna IV O ri gine del la proprietà nella ini ial e
facoltà umana di prensione ed uti lizzazione delle cose E lementi costi tutivi
dell econom ia t ii di i d l i t i
V L i mitazione all i ndi vi dual e pren
sione dell e cose L a proprietà indi viduale I l contratto l eredità L a giu
romana scopre e descrive le le ggi dell a funzione economica
i p
d
dell org anismo sociale VI C ircolazione cam b io moneta V I I I l
lore è
proiezione sensi b ile della circolazione nut iti zia della societa
V anità delle moderne di scussioni sul capital e
VI I I l credito è c i r
l zione del valore uomo e del valore societa C redi to privato e credi to pub
I X L a prod uzione deter
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I l cre dito pu bb lico sua essenza e utili t à
minata dai li m iti posti all a li b à economica dell indi viduo L otta
X D i versità
m ica e onse g uente sviluppo del la società e della produzione
d ener gia sociale economi ca ne gli individui e conseg uente special izzazione
loro e loro di su g uaglianza economica C onse g uenze sociali del la di g
economi ca A ccentuazione della prop i età privata c h e essenzial mente
gli
è
i ntensi fi caz i one di funzional ità social i E sempi st rici E rrore dei vi n
coli economi ci XI N ella di sugu gli anza econom i ca tutti gli i ndivi dui
fruiscono di pi ù b eni c h e nella e g uagli anza da cui lo svi luppo soci ale li h a
tolti ( Richi amo al capitolo I X)
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e l i gi o n e S c i e n z a A r te
I N ecessità naturale della reli gi one come apparecc h i o
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II O bb iezione d ll i li gi i à di uomini virtuosi
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II I
F ormazione caratteri evoluzione e svol gi mento della li gione
IV I dentità essen iale del precetto reli gioso positi vo presso tutte le m g
V C ristianesimo e
g i i ci iltà F ormazione del sentimento morale
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VI A zione del la reli gi one sulla società e l l i di i d S l
della funzione sociale reli gi osa analo gamente allo altre fu zion i
t
gi m
sociali VI I L a reli gi one e lo S tato VI I I N ecessità e di fficoltà del
senso tra la C hiesa e lo Stato
IX E sempi st rici delle relazioni fra
C h iesa e S t to X F orme dell azione dello S tat o rispetto alla reli gione
XI I E redità
XI F ormazione caratte i e svol gi ment della scienza
delle formazioni int llettu l i negli indi vidui e nella società XI I I L e
m l i
facoltà ideali dell uomo e lo sviluppo il commercio e l
della
scienza XI V L o S tato e la scienza XV L arte L S tato e l arte
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P a g 138
I L o S tato è la ra g ione soc i al e Ra gi one sociale e ragi one in dividuale
II L a morale i n di vi duale e la morale sociale
I I I E ssenza dello S tat
e della determi naz i one collettiv
IV P sicolo gi a della determinazione
individ le
V A n lo g a psicolo gi a dell a det rmin zione sociale
VI L i mpressione sociale è formata di determinazioni individ al R i fl
sione social e V I I F ollia soci l e e folla VI I I Re zioni ri fl essive nella
società L a ri fl essione sociale nel dispotismo e ne gli S tati organici I X L a
formula scienti fi ca della ri fl es ione e d ll determinazione sociale
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I P rimo stadio dello S tato lo S tato familiare
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S tat patriarcale I I I T erzo stadio il monarcat dispoti co teocrat co non
ered tario C ircostanze ch e lo dete mi nano sua essenza concorso d l l l
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mento reli gi oso I V Q uarto stadi o il monarcato eredi t rio V Q ui to
st dio il monarcato ereditari o consul tivo G li or g a i onsul ti vi del pri n
cipe VI Lo S tato organi co f zione del monarca i esso M onarcat
eredi ta io e monarcato elettivo M a ggiore durata e minore espansione dello
S t to or g ani co a monarcato er ditario VI I Settimo stadi o S tato b uro
L a decadenza sociale C om e
società es e dallo S tato b oera
ti
tico ritemprandosi a nuova i i l tà VI I I C ondizioni est rne ch e a gis ono
sulla forma e forza evoluti va dell o S t to IX Esempio delle società ori en
tali semitic h e loro t ti inattività X L antico occidente è il g en
t
della civiltà moderna L svol gimento delle società occidentali deve
es ere particolarmente o gg ett di osservazione dell a scienza pol itica
XI P a sa ggio allo studio del la formazione s to rica dello S tato nelle società
pert b ate da cause i t i l i XI I L egg e di p i or ga ica ociale
di front cosi ad indi vidui come a società straniere L a guerra è la condi
zione pri mitiva di
società di fronte ad un lt a ocietà L a pace è il
prod otto di formazioni psico politich e gi t dall a guerra X I I I F orme
dell a guerra G uerra di sterminio e di schi avitù G ue ra di con quista e d e
i
XI V P er t u b azioni de gli or g anismi sociali in conse guenza
g m
della g uerra di con quista ed a sorb imento Reazione a tali perturb azioni
XV N elle s cietà occidentali la reazione dell ordine i t i di i d l
contro le perturbazioni da cause i t i li è pi ù vi gorosa XVI P
cesso di tal e reazione i G re ia in R om nel M edi o E vo nella età moderna
R ivoluzione francese
XVI I P ericolosa i l lusione h deriva al pensiero
politico odierno da erronee concezioni sul le cause del la rivoluzione francese
XVI I I C lassi dominanti i società non perturb ate da s vrapposizioni
XI X A lt ri fenomeni di perturb azione E ndosmosi ed
m i politica
A cce sioni di popolazione S ocietà da emi g razione di elementi sociali civi
lizzati C osti t zione americana XX I l cerimoniale
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Co n si de ra z i o n i v a r i e e r ip ro v e s to r i che
.
.
.
Neces aria complessità nel le costituzioni politich e ci v i li I I P l
lit ed autonomi a de gli org ani pot ri dello Stato I I I I l pot re le gis
l tivo nell e sue due par ti i mpul iva e ri fl essiva IV A b errazioni roman
tich e nel potere legislativo V Il potere esecutivo VI A b errazioni
romantich e nel pot re esecutivo VI I I l pot re gi udi ziari o qu le è e quale
dovrà essere VI I I L a stampa è pu bb lica funzione censoria N ecessità
di di l istit uzionalmente conforme all a f unzione sua I X I l potere
sovr no quale dovrà attuarsi X A b errazio i romanti ch e nel pot re
sovrano XI Li mite di età per l esercizio dei poteri P i vilegi e di gnit à
degli alti magistrati p i fi t i i poteri dell o S t to XII A m mi i
t
i locali e decentrament
i
A utonomia loro
XI I I Indipendenza
anch e fi n i i a dei poteri sovrano e gi udiziario da altri pot ri XI V L ap
i
delle form le politich e è rel tiva allo svi luppo civile di una società
pl i
e d altre circost nze XV V arie forme di co rcizione per ssicurare la
perm anenza di
costituzione C ircostanze necessarie a t le permanenza
I R iprove stori ch e della desc ritta costituzione teo ri ca di una società
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i t i di i d
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II E volu ione paci fi ca del
l umani tà I I I R el tività dell i dividuo alla società IV I l vant ggi o
del l individuo non p ò essere ra ggi u to se non proponendosi a scopo l
sivo quello della società L e i d t t li b ertà i ndividual i L ordine
i
punitivo Indi vi du lismo e sperim ent li smo rispet to ai delitt i ed alle
ti
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INDI C E
V III
V I mpo ssi b ili tà di fissa r e te ori c am e n te i l i m i ti d el l a
p e n e I l d uell o
V I I li mi ti O pportu ni all az i on e d el l o S ta to non p
l i be r tà i ndi i d ual e
ono ch e ri sul t r e c on ti n ge n te m e n te dal la‘ raz i on ali tà d ella co sti tu i on e poli
ti c
V I I I N on
VI I V ri b i l i tà de i r apport i fra l i n di i d u o e l o S ta to
e si stono di ri tti n turali I X L e co si de tte tutel e de l di ri tto e l i n ge renz a
d ell o S tat
X C ause d ell av v e r si on e rom anti c a c on tr o 10 S ta to
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ge n e ratri ce di quella I I Q u ttr o c ause p rti c ol ari all I tali a d el la fragi l e
c on si te nz dell o S tato uo L r ece nt e i ta d el l o S t to un i tari o co n ri mo
z i on e di o g n i i t i t uto s to ri c o pree si ste n te ll uni ta I I I L e re az i o n i re g i o
at i c i
n l i all u ni t à e l oro r i p e r c us i o n i p rl m e ntari ant i co n se
R e gi o n
l i amo e uo p e rm an e n te p e r i c o l o O di e rn i fat ui e rrori
I V I l con fl i tt o
enz a d l c ttol i ce si mo e d l ponti ficato rom ano
f a l a C hi e sa e l o S t ato E
C ause de l c on fl i tto S ua i rri d uci bi li ta se gue n d o i c ri te ri pre al i ne l co n i
V N e e si t à e mod o
ae r r e i
ppo t i f ra l a C h i e a e l o S t to i n I tal i
VI L a e su b e r ant e e p an i on e d ell i n di i duo i ta
d i d i i m e re i l c on fli t to
l i no i n r pporto all e i s ti tu z i on i po li ti c h e i nform at e a rom ant i c o i ndi i d u
V I I A l di opr a d e ll r e tto ri c a p atri otti c
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M ali c h e n e d e ri ano
e de l p e ssi mi mo p rti gi no V I I I E sorta z i on e ai gi o an i d i c o l ti are
IX N
pol i t i c a i nd i ri zz ando l e m e nti e r o n u o i ori zzonti
l a sci e n z
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i t à att ual e di prop ag r e pr i n c i p i n u o i pi ù c h e di s ugg e r i r e c on c re t e ri form e
ri form e so l o po sso n o d e ri are dal m ut t i n di ri zzo fi l o ofi c o d l p e n si e ro
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LA SC I ENZA PO LI TI C A
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S OMM A RI O
I L a rece nte guerr a e l e c o nse gue nz e sue i n r app o rto all a
co stit uz i o n e de g li S t ati e ur o p e i c o n ti ne nt ali
II F al sità
de g li S tati m o de r ni i n di v i dual i st i c am e nt e c o stit uiti
III E l e m e nt i co stitu tivi de gli S tati m o de rni lo ro e sam e
c riti co
l o ro f unzi o nam ento ne g ati v o e fi nalità anarch i ca
I V C ausa m assi m a de ll a f al sit à d e g li S t ati e ur op e i
c o nti n e nt ali è i l r o m anti c i sm o g e rm an i c o a pli c at o all a
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c o stit uz i o ne l o r o
R o m anti c i sm o e cl assi ci s m o i n p o li
V D all a r o vi na pu ò salv ar e l a so c i e tà m o d e r na
ti ca
—VI C o m e e di
e urop e a so lo un a sc i e n z a d e ll a politi c a
c he co sa l a politi c a è s c i e n z a I l suo sc o po è l a c iviltà
V II A ppli cabilità prati ca de lle de duz io ni t e o ri ch e all a f o r
m az i o ne de ll e co stitu z io ni
VI I I R i f o r me di o r di n i e
ri forma di uo mi ni
I X Gl i anti ch i e d i m o derni ne ll a
f orm az ion e d e ll e c o stituz ioni
X I l m e t o do speri m e nt ale
it ali ano ne ll a sci e nz a p o liti ca XI I llusio ne che i l no stro
t e mpo si a e sse n z i al m e nte di v e rso dagli altri e che e si st a
n e lle so ci e tà i nde fi nit a e v o l uz i o n e pr o gr e ssiv a
X II C a
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pro ce di m ento e p arti col ari di ffico ltà de ll a sci e nz a
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L I LLU S I O N E
’
2
I N D W I D U AL I ST A
I
.
U na
immensa strage di c i v i l i ssi m i popoli allo stato
evolutivo della civiltà moderna evitabile strage ; una
infinita distruzione di faticose e squisite creazioni del
l uomo ; una profonda disorganizzaz ione di popoli e di
Stati con immanente minacci a della som m ersione loro
anche là dove non è come in R ussia gi à avvenuta ; un
arretramento barbarico nelle forme stesse dell azione
guerresca ; la impossibili tà nella quale i popoli europei
pur dopo tanto scempio si dibattono pe r comporsi in
una pace che non sia pronta e ben nutrita semente di
altre guerre ; lo smarrimento e l anarchi a per dovunqu e
diffusi e lasciati diffondere ; una pericolosa diminuzione
d i influenza morale e di potenz a materiale dell E uropa ne l
mondo m entre gi à si notano vasti e minacciosi risvegli
di sterminati popoli asiatici di antica civil tà : e tutto ciò
accaduto ed accadente per opera a volte attiva e d a
volte passiva degli stessi Stati preposti alle più pro gre
dite e d illuminate nazioni della storia e della terra
costituiscono tale illogico e strano insieme di fatti che
non può non imporre ad una salda e serena coscienza
politica un qu esito fondamentale Questo : il grado di
evoluzione degli Stati moderni delle moderne co sti tu
zioni politiche corrisponde esso a quello delle società cui
sono preposti ? O non piuttosto l e mpi ri co semplicismo
dottrinale ed i detriti di istituzioni dispotiche onde si
intessono sono sorpassati dalla evoluzione dei popoli e
dalle imperiose necessità che ne emergono cosi c he non
siavi giusto rapporto tra il grado di sviluppo e perfezione
degli organismi sociali moderni e quello degli apparecchi
regolatori cui so n o soggetti ? L a dimostrazione che cosi
è e cioè che gli Sta ti moderni ( eccettuato parzialmente
e finora 1 i nglese) sono costituiti in modo da non potere
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3
.
non condurre a certa rovina i popoli loro che ogni tenta
t i v o c he si facesse di ri f o rm arl i in base alle domina nti
dottrine individualistiche siano esse liberali o socialiste
non ad altro condurrebbe se non ad un più rapido preci
pi tare e che a preservare la civiltà moderna e la vita
stessa dei popoli europei b e n altra e ben diversa è la
via da percorrere costituisce lo scop o di questo libro
T utte le istituzioni politiche occidentali in quanto
non sono sopravvivenze di regio individualismo dispo
tico germa nico ( non importa se talora trasformato in
presidenziale) sono improntate alla illusione altrettanto
individualistica che l a società sia una somma di indi
v i dui
nei quali pertanto vada riconosciuta una fonda
mentale essenza morale autonoma che conferisca loro
certi basilari diritti rispetto alla società stessa primo
fra tutti quello di concorrere come individui sia diret
ta mente sia rap presentati ma sempre come tali alla
formazione della sua cos tituzione giuridica e delle leggi
È questa una illusione romantica ; e che cosa sia roman
t i c i sm o dirò più avanti
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II
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D alle dimostrazioni che verrò svolgendo apparirà che
un sistema costituzionale i 1 q uale si basa sulla libera
es pansione di un sognato 1ndi iri duo moralmente auto
nomo intellettual m ente consapevole e cosciente dei
propri li miti sistema che si riassume nelle dottrine de l
liberalismo indi v idualistico dominante riesce alla nega
zione dell ordine sociale e può sussistere e d infatti sus
sist s soltanto come contingenza storica casual e Si vede
infatti come esso stesso apporti rapidament e i 1 rimedio
del veleno che contiene in sè ; il quale rimedio non è
punto co me i liberali credono nella continuazione inde
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L I LLU S I O N E I ND I V I DUAL IS T A
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finita de l sistema stesso ma e al contrario in un pro
cesso di autodistruzione per la via aperta che esso offre
di esplicarsi e di sopraffarlo alle forze politiche naturali
che da lui stesso scatenate infuriano sempre più i nc o m
poste i nco nte nute e d incontenibili entro il corpo sociale
L i ndi v i dual i smo ammorba tutto il funzionamento
dello Stato e della vita politica del continente europeo
dai più alti ai più bassi strati suoi C ome l individuo
non integrato da alcun consiglio organicamente costi
tuito è tutto i l potere sovrano come il suffragio i ndi v i
dualisticamente concepito e attribuito è tutto il potere
legislativo così e non altrimenti schiettamente i ndi v i
d ualistico ne riesce il potere esecutivo che è tutto rias
sunto in individui come tali ; n e ssun co ntenut o orga
nico esiste negli ordinamenti esecutivi Sono questi un
breve sine drio di pochissime persone ( effettivamente
compresi i m onarchi elettivi o no non più di quattro
o cinque) ; spesso è una sola persona che tutto riduce
in sè Basta in queste persone un equivoco loro i ndi v i
d uale una deficienza intellett uale un errore un senti
mento nu capriccio una passione un tornaconto un
vincolo settario o come sempre avviene nelle p iù gravi
circostanze una impressione o timore di minacciosi ai
t e ggi ame nt i interessati di elementi irresponsabili per
indurle in determinazioni tali da cagionare le co nse
guenze più gravi e decisive per la v ita di una nazione
completamente priva di fronte ad esse di ogni po ssi bi
lita di difesa E ben lo si vide nella penosa vigilia de l
grande conflitto europeo dove alla paurosa e depre
cante trepidazione di tutte le nazioni compresa la stessa
G ermania perchè l i mm ane urto fosse evitato facevano
ri scontro l incertezza 1 incongruenza l inerzia lo smar
ri m e nto degli Stati
se mpre tardi ad ogni più urgente
decisione inetti ad ogni prezios a comunicazione di idee
e di propositi fra loro impotenti ad ogni espediente di
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dilazione e di salvezza e d all ultimo travolti da volontà
occulte irresponsabili e limitate che in nessuna nazione
erano no nc hé la vera espressione della volontà naz i o
nale neppure quella dei po teri costituiti in quelle monche
ed imperf ette forme giuridiche in cui lo sono U no Stato
solo faceva eccezione il solo che non sia romantica
mente costituito lo stato inglese ma il solo anche c he
perciò appunto già innanzi bene chiaramente vedeva che
dalla grande tragedia dovevano alla nazione sua i ndub
b i ame nt e derivare i minori danni e d i maggiori vantaggi
’
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III
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L a moderna po litica dell E uropa continentale è un i n
forme mistura di monarchia di origine e di tipo feudale
germanico e d all uso germanico i ndi v i dual i sti cam e nt e
concepita e perciò fornita di potere personale dispotico
non esclusi i monarchi elettivi ovunque modellati sugli
e re di ta ri i ; di ordini rap p
resentativi degli individui come
tali ; di apriorismi filosofici francesi derivati essi pure
da romantico individualismo germanico ; e d il tutto poi
come inquadrato in talune contingenti consuet udini poli
tiche inglesi D i latino di classico in una parola di
sperimentalmente de dgtto dall osservazione storica e cioè
di politica mente scientifico ed organico nulla
D egli elementi però d a cui sono costit uiti questi nostri
Stati quello che tende a prevalere e d in realtà oramai
prevale sugli altri è il dottrinale idealistico che di
scende d alle metafisiche co nce z mnl della per n0 1 ita
liani straniera fil osofia romantica degli ultimi secoli ;
perchè discende da un si
e d è naturale che prevalga
stem a di idee comunque errato pure sistema mentre
gli altri elementi o portano in sè i l tarlo così come
funzionano di una troppo aperta decadenza o non ecce
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dono la sfera di consuetudini i nde fini te e vaghe In mas
sima adunque lo Stato m oderno è teoricamente fondato
sul principio che la volontà sociale sia la somma delle
volontà del maggiore numero degli individui onde è
composta la massa fisiologica su cui si elev ala società ;
n è solo ma che da queste volontà così sommate deb
bano emanare e co nfo rmarv i si tutti i poteri dello Stato
sottostando perennemente ad ogni sua volontà per ca
pri c c i o sa e mutabile che sia cosi ri spetto al l e cose che
agli uomini del governo T ale Stato pen sano composto
di eguaglianza e di libertà ; e così i dottrinari suoi com
binano le cose nella mente loro che a tutti i mali del
l e guagl i anz a debba portare rimedio la libertà ; la quale
certo in deter minati modi e limiti accompagnata da de
terminati ordini costituzionali e relativamente a questi
è una bella e feconda cosa ma non lo è in sè e per sè
stessa in modo assoluto F atto il miscuglio di libertà e
di eguaglianza quando nè molto tar dano si appale
sano gli abissi a cui conduce eccoli inneggiare a certa
leggendaria lancia che feriva e sanava le ferite nel me
de si mo tempo Se non che tale l an c i a da nessuno fu
vista e dato pure che esista è preferibile il non ferire
al sanare le ferite
E mergon o cose c uri o si ssi m e A ffinché al governo degli
Stati i ndi v i dual i sti c am e nte costituiti non restino i nde fini
tamente le stesse persone con grave danno sociale è ne
cessario biasimare gli uomini che sono a l governo e d
i loro atti E ssendo la maggioranza volgare le riesce
impossibile la distinzione fra gli atti e le persone e ne p
pure tra le persone de i governanti ed il governo e la
stessa patria ; e il biasimo quindi coi nvolge tutto e tutto
cade nel disprezzo L e masse udendo continuamente ora
dagli uni ora dagli altri gridare alla cecità alla t rasc u
rate z z a
a l peculato
perfino al t radi me nto de i gover
nanti vengono di necessità nella disistima dello Stato
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L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL I S T A
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Specialmente in perio di ed in sede elettorali non
che i candidat i non acca
c è passione degli individ ui
non paradossale promessa che no n facciano ;
re z z i no
devono poi necessaria mente mancare di parola e quindi
gli elettori chiedono sempre di più nella S peran z a che
di m andando molto qualche cosa si concederà e nulla
perchè date le proporzioni anche i 1
c o n ce de ndo si
qualche cosa sarebbe enorme n esce una situazione di
mutua turlupinatura e di essenziale disistima reci proca
fra citta d i ni e Stato C rescono intanto nell ordi ne legis
l e tivo gli uomini ne i quali prevalgono le facoltà di appa
renza sulle sos tanziali perchè il volgo fa lo Stato rin
correndo la parola solo pasto che gli si possa dare senza
economia e quindi prevalenza in esso di parlatori cate
goria di uomini che è normalmente ( non dico sempre)
cadetta nella aristocrazia intellettuale L oratore sta
al pensatore come la schiuma al vino I l volgo i ndi v i
dualistico fatto Stato spinge necessariamente a galla
la schiuma perchè non saprebbe e non potrebbe fare
altrimenti essendo soltanto le qualità appariscenti e
rumorose quelle che gi ungono a farsi ve dere e sentire
nelle b assure in cui esso vive C iò che a v viene fra e l et
tore e d eletti avvie ne mutate soltanto forme e propor
zioni fra eletti e G overno È tutto un v o l gari ssi mo
empirismo Si tira avanti giorno pe r giorno senza se
pere nè d onde si venga nè dove si vada nè ciò che
si voglia e pure di sbarcare altre Q4 ore di vita po li
tica si strappano leggi si v iolano diritti si afio ga ogni
pratica morale
I l sistema rappresenta tivo individualistico volge ne l
suo insieme al mandato imp erativo e pe r conseguen za
alla soddisfazione dell interesse de i più non già come
questo interesse razionalmente esigerebbe ma b e nsì
come viene dai più inteso U na volta ammesso che 10
Stato si formi non per il modo e pe r le leggi naturali
sfarl e
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es porrò in q uesto libro ma come per delegazione
che ne facciano gli individui a taluno di loro è logico
pensare che un mandato qualunqu e esso sia so tto i n
tende un mandante il quale vuole e d un mandatario che
eseguisce L eletto degli individui deve riflettere le idee
degli individui elettori ; che se il mandato imperativo
dispiace ai teorici dell individualismo li berale ciò non
vale ad impedire che i mandanti lo impongano come è
nell ordine naturale delle cose Indarno quei ta li teorici
presentendo gli e ff etti anarchici a cui si giu nge colla
vera rappresentanza degli individui va nno in traccia di
ragionamenti per dimostrare che dal sistema rappresen
tat i v o attuale deve uscire una cosa c h e sia al tempo
stesso rappresentanza e non lo sia e cioè sia rappre
se nta nz a degli in di vidui che la d anno in co ncreto e sia
invece rappresentanza della N azione che la dovrebbe
dare in astrat to D eriva c h e il mandato ripos to sul suf
f ragi o individualistico fa prevalere giuridicamente nello
Stato i proleta ri come più numerosi S e a ciò non siamo
ancora giunti lo dobbiamo a influssi morali delle classi
superiori all azione dello Stato non ancora totalmente
sordo alle esigenze delle organi che ne cessità sociali a
corruzioni ed intrighi che le classi meno n umerose ado
prano a ritardare la loro sommersione legislativa : spe
di e nt i tutti questi dalle gambe corte ; mentre invece a
grandi passi avanza l individualismo verso il livella
mento politico sociale economico d i tutti e di couse
gue nz a verso la demolizione dell organismo sociale
C iò vedono cosi bene gli utopisti sinceri e non sin
ceri dell uguaglianza che si sforzano di dare al partito
che si chiama socialista un indirizzo non rivoluzionario
D i tutti i part iti infatti è il socialista i 1 più i nteressato
ad allontanare ogni movimento rivoluzionario pe rché
ogni movimento rivoluzionario potrebbe condurre alla
rimozione di un sistema di costituzione del potere legis
ch e
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I LL U SI O N E
l N D l Vl D U AL l S T A
che è per sè stesso il più e fficace demolitore della
società come è giuridicamente costitu ita
L a tendenza inevitabilmente egualitaria e ci oè come
sarà dimostrato in s uccessivi capitoli antisociale del
l individualismo politi co non si limita ai conati d i sta
b i l i re uguaglianza eco nomica ma spiega al t re sì 1 azione
sua contro tutte le di fferenze individuali che provengono
da quante sono le funzion i sociali a cu i l individuo è
chiamato dall intenso movimento organico della società
Si tende a squadrare tutti gli i ndividui su di un tipo
unico ; è facile immaginare quanto ne soffrano tutti gli
organismi che sono dentro il corpo sociale e che ne
costituiscono l essenza U na pro gre di e nte diminuzio n e
della specializzazione degli individui si traduce nello
sfibram e nto d i tutti gli organi smi che vivono appunto
di quella specializzazione ; questo stemperamento ato
mistico ingenera una forma di patologia sociale che
può assomigliarsi a ciò che è la scrofola nell organismo
fisico individuale
L e assemblee elett i ve i ndividualistiche distolgono il
pensiero e l azione da ciò che è diretto a produrre svi
l uppo e potenza delle collettività che dovrebbero rap
presenta re impersonalmente ma c he invece non rappre
sentano punto E sse non sono ad altro sensibili che agli
interessi immediati indi v iduali ; l interesse mediato che
è incomparabilmente maggiore e che è il solo perchè
lo sviluppo degli individui non può derivare che da
q uello della società non lo discernono affatto C osì
accade che quelle assemblee inclinano a trascurare la
politica estera 1a scientifica la religiosa la economica
ed in genere tutte quelle dirette a conserv azione e pro
duz i o ne de l patrimonio m ateri ale intellettuale e morale
avvenire della società e d a prediligere invece quella
legislazione che produce qualche immediato godimento
alla maggioranza degli individui esistenti in un solo e
l at i v o ,
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CAP I
CR I T I CA RO M ANT I CISM O
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E CC
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determinato momento della vita soci ale I l trascurare
le f unzioni sociali per pro v vedere alle q uali e no n per
altro è costituito lo Stato e ciò nell intento di produrre
i mmediati vantaggi all individuo è un operare come
farebbe chi a nutrire le varie pa rti del corpo umano
si a ffaccendasse diretta mente su di esse non pe n sando
che la via per ottenere l intento è solta nto quella indi
retta dello stomaco
Il deputa to così come viene formato è un legislatore
il quale data la natura umana deve necessariamente
fare leggi cattive ; fosse p ure un A ris totile per sa pienza
e d un A ristide per virtù G li uomini agiscono come com
por ta la situazione in cui si trovano ; il parlamenta
rismo a suffragio individualistico e d a breve mandato
è una nave che fa necessaria mente rotta in una dire
zione determinata ; nulla conta no il disagio il malcon
tento le disa pprovazioni lo sforzo od anche le reazioni
di chi essendovi imbarcato quella rotta volesse muta re
E gli deve f are quella o sbarcare se può D eve cioè il
deputato spendere di più che non comporti la efficien za
economica dello Stato spingere verso tutte l e eguaglianze
e tutti i livellamenti i nde fini tam e nte curare i bisogni
od anche solo i godimenti immediati e sensibili degli
individui non curare a ffatto le necessità m e di ate e si c ure
della società cumulare leggi su le g gi non dando tregua
alla vita sociale onde questa rimane incagliata e quasi
soffoca ta dalla f arraginosa indigesta l e gi f e raz i o ne i m
ogni
normale
e
retta
funzione
dei
vari
servizi
e
di
r
e
e
d
p
ordini burocratici dello Stato moltiplicare questi ordini
e questi servizi non f are le gge alcuna che sia stata
preceduta da su fficiente studio e da adeguata prepara
zione nei rapporti inter nazionali procedere ciecamente
c hè nessuna luce a lui può venire dai mandanti suoi
nè d altra part e è in alcun modo conformato a spri gi o
narne esso stess o; di ciò il deputa to non può essere
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12
L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS T A
incolpato perchè esso non può non fare tutto questo
essendo ciò il prodotto dell istituzione parlamentare
attuale in rapporto alla sua natura d uomo O ra di
queste due cose la pri m a può essere mutata e la seconda
no è quindi chiaro che non vi può essere rimedio c h e
nel mutare l i stituzione
E vidente appare tutta la falsità dei moderni ordini
costituzionali anche nella condotta dei funzionari po
litici dello Stato E ssi sono come i servitori di un pa
drone il quale fosse co mposto soltanto di nervi e niente
di cervello N o n sanno m ai che cosa fare a quale par
tito appigliarsi nelle circostanze che sopravvengono ad
ogni istante nell esercizio delle funzioni loro ; sono
necessariamente sempre preoccupati di sè ; a quelle
che dovrebbero essere le loro vere e necessarie attri bu
zioni in uno Stato normale pochi ssimi pensano la loro
massima preoccupazione è quella di conservarsi in piedi ;
pretendere sforzi da chi cammina sopra una corda non
è ragionevole ; la sola arte loro la sola facoltà che in
essi si sviluppa spesso in modo meraviglioso è l e qui
l i b ri o Il popolo non s acco rge di questi funzionari
equilibristi se n o n quando un cattivo evento agita i
nervi di cui il governo loro padrone è composto e al
lora si certifica che il governo è matto E come saprebbe
essere diverso un potere esecutivo la c ui esistenza può
essere questione di un giorno costa ntemente c o l l acqua
alla gola che può vivere soltanto a prezzo di transa
zioni d i intrighi di favori di m i nacci e d i promesse
di arbitrii senza di che la furia perenne di a bbatte rl o
ottiene facile il sopravvento ?
L e larghe vie che i l sistema lascia al l i nt ri go e d alla
violenza non generano soltanto l inconveniente di man
dare a galla intriganti e violenti per il successo di questi
spingono anc h e coloro che normalmente non lo sareh
be ro stati a diventarlo dal momento c he frutta utilità
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CAP I
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CR I T I CA RO MANT I C IS M O
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E CC
13
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È un e norme sperpero di forze preziose che gli uomini
fanno pe r giungere e per rimanere al potere m e rav i
gl i o so se si paragoni ad un così esi guo impiego di
energie loro per operare cose utili alla società L e isti
t uz i o n i parlamenta ri individualistiche possono parago
narsi ad un immenso ordi gno che risolve a rovescio il
problema della meccanica e cioè che accoppia il massimo
consumo col minimo prodotto C orrono volgarmente motti
molto e l e que nt i : le costituzioni si dice sono come certe
belle ragazze ch e non domandano di meglio c h e di
essere violate ; un socialista che diventa ministro non
sa rà mai un ministro socialista ; gli uomini politici sono
come tal une signore che vivono allegre ed invecchiano
bigotte Questi e d altri simili aforismi sono le espres
sioni di uno stato di cose che deriva dallo squilibrio
esiste nte fra le false t e ori e politiche applicate e le leggi
naturali delle società umane c h e non si acco m odano a
quella falsità L O s quilibrio che ai v ani teorici non
risulta risulta invece a quelli uomini che sebbene se
guaci essi stessi di teoriche errate pure facendosi i n
contro alla politica pratica provano quel senso della
nece ssità che non si scompagna mai da chi si trova di
fronte alla realtà delle co se ed ha a c h e fare con essa e
con le immediate responsabilità del govern o N e viene
che questi uomini sono sempre più allonta nati da lle
loro primitive false idealità più o meno sinceramente
professate e condotti dalla pratica ad abbracciare un
qual siasi empiri smo che insensibilmente li induce a
mettersi le teorie in tasca e con esse leggi e riforme
infinite volte da essi promesse : e con quanta morali tà e
prestigio dello Stato o gnuno vede N è d altra part e
molto si può i nco l parn el i poichè cosi sono fatte le i sti
t uz i o ni individualistiche che senza mentire non si lotta
e senza lotta re non si sale
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L I L L U SI O N E
l N D l VI D UAL l ST A
IV
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N ecessario è distruggere le false teorie causa d og ni
politica sciagura ; e per di strugge rl e bisogna guardarle
in faccia E sse sono rom antiche aberrazioni L a attuale
i n organica scomposizione individualistica delle i sti tu
zioni politiche è infatti già lo dissi insieme ad altri
minori coefficienti una barocca e d infelice applic azione
alla costituzione dello Sta to del pensiero romantico ger
manico Q uesta di sposizione di pensiero che si crede
un contrapposto del pensiero classico non è invece altro
rispetto a questo c h e uno stadio meno progredito e per
fetto del pensiero umano ; il classicismo non è a sua
volta che uno stadio successivo più evoluto progredito
e perfetto C lassicismo e romanticismo non sono due
cose contrapposte come da moltissimi si pensa pe r illu
sione cagionata dal riprodursi dei fenomeni storici
riproduzione che sfugge alla osservazione comu ne ; essi
sono due diversi momenti del pensiero evolvente di una
società Quando in una società il pensiero umano co
mincia a sentire troppo grave e non più adatta allo svi
l uppo suo ed alla crescente forza la soggezione p ura e
semplice alla primiti v a forma intellettuale teocratica
n o n entra per ciò solo e subito in uno stato di cosciente
e robusta razionalità ma non libero ancora sibbene sol
tanto sbrigliato corre aitante m a inesperto confuso e
pieno di impeti di smanie e di bizzarri atteggiamenti e
concezioni e timori e speranze il vasto campo del l at
t i v i tà intellettuale e morale lo tenta in ogni modo e con
grandi ssima forza ma non con pari frutto perchè ancora
non lo conosce ; esso riuscirà a fe co ndarl o soltanto
quando questo suo impeto fantasioso e incomposto c he
può definirsi la sua adolescenza avrà ce duto dinanzi
alla gioventù ben temprata ed alla robusta virilità l e quali
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L I L L U SI O N E
l N D l Y l D U AL l ST A
mezzo conduttore delle fu nzioni dell organismo sociale ;
il concetto individ ualistico della costituzione dello Stato
quindi pe r esso cade N on più di individui valenti
perchè tali e come tali in uguale modo va in cerca il
pensiero politico maturo come base delle costituzioni
ma b ensì v a in cerca delle forze sociali c h e sono entro
quegli individui e d in quella misura e forma che ne ce s
sari am e nt e vi hanno e su queste forze e fun zioni non già
sugli individui fonda il concetto e la esplicazione della
costituzione politica Quindi disuguaglianza contra ppo sta
all eguaglianza l individuo mezzo contrapposto all in
di v i duo fine la visione costante della società come tale
sostituita alla vision e del singolo uomo In ciò stanno
le differenze essenziali fra classicismo e romanticismo
in politica ; e perciò è sotto questa forma di c o ntrappo
s i z i o ne che il lettore deve considerare q uelle due parole
ogni qualvolta le vede adoperate in questo libro
T utte le scuole politiche moderne che si contendono
sotto la influenza de l pensiero romantico germanico il
campo della pratica politica sono individualistiche ;
romantici individualisti sono in tutte le gradazioni loro
i politici l i berali lo sono non altriment i gli eco nomisti
ed i collettivisti ( ciò formerà oggetto di trattazione e di
dimostrazio ne ne l c apitolo IX ) L a astrazione dall indi
vidno rappresenta per il pensiero umano uno sforzo c he
esige in esso una compiuta m aturità L i ndi v i duali sm o
è una illusione subbiettiva ; non è che col tempo e col
l accentuazione della forza e dello sviluppo intellettuale
che le illusioni si smarri scono
Il pensiero inglese è più maturo de l pensiero germa
nico ; in ciò va ricorda ta la causa de l modo diverso che
nell insieme e nella generalità loro ( qui si parla di na
zioni non mai d i singoli ) hanno gli inglesi di conce
pire la pol itica e di prat i c arl a Questa maggiore matu
ri tà de l resto si riscontra consensualmente in ogni altra
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CR I T I CA RO M ANT I C IS M O E CC
CAP I
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manifestazione storica di quella nazione e le cause ne
vanno ricercate nei maggiori contatti che le Isole Bri
tanniche ebbero coi periodi classici delle civiltà meri
di o n al i P er questa ragione molto più an z i v o l ge oramai
a naturalismo classico il ri destante si pensiero latino
continentale e ciò sebbene come ora esporrò al suo primo
svegliarsi dop o il torpore che seguì le grandi attività
classiche del R inascimento fosse rimasto e d ancora oggi
in massima parte sia come abbacinato dal bagliore che
frattanto i l rigoglioso periodo romantico tedesco aveva
proiettato e tuttora proietta sull O cc i de nt e
I l romanticismo moderno è un prodotto nordico ; ne l
mezzogiorno di E uropa non è che importazione Ma
come f u possibile il fatto che esso sia stato presso di
noi così politicamente applicato mentre presso i popoli
dei quali è naturale prodotto ancora non se ne ebbero
fino ai giorni nostri che delle o mbre di applicazioni alle
leggi regolatrici della società ? È molto facile la risposta :
e d è nell individualità storica delle n aZ I O n l c he va ricer
cata : individualità che non va mai perduta di vista
da un osservatore politico perchè i fenomeni tutti che si
svolgono nella vita di un popolo non possono essere giu
di c ati con precisione se non in rapporto al momento
della v i t a sua e cioè all e tà sua e d alle fasi ai perio di
di fisiologia politica c h e questa e tà sua determina in esso
T re sono come già accennai questi periodi : i l t e o c ra
tico il romantico i 1 classico T ali perio di si ri producono
in una società ogni qualvol ta per qualsiasi causa l a fun
z i o nali tà sua org anica v e nga rinverdita sia per immis
sione di nuovi elementi umani fisiologici meno consu nti
sia perchè periodi di stasi e di riposo ne abbiano risto
rata la fibra vitale I l romanticismo germanico non e ra
fino a ieri passato negli ordinamenti politici di quel
popolo che parzial mente soltanto perchè là dove il ro
m ant i ci smo spont aneamente matura non ha in sul pri n
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S I L I PB
AN D I
L i l lm i o n e i n di vi dua i sta
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18
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUALIS T A
suo che una ripercussione assai debole e quasi di
semplice ten denz a nell ordine politico pratico l l pe n
siero fi l o so fic o esce bensì di sotto ai vincoli teocratici ma
la società come organi smo concreto è ancora troppo bene
avvinta entro le robuste e dispotiche costituzioni dello
Stato proprie delle società giovanissime perchè i voli
incomposti del pensiero romantico possano spiegare su
di essa una i nfl uenza politica nell ordi ne pratico molto
notevole Il pensiero fattosi libero vola per conto suo
e sebbene il corpo sociale ne sia a sua volta alquan to
sveglio pure t utt o quel movimento intellettuale n on
cagiona in esso al tro chè un atteggiamento di attenz ione
di tendenz a che produce tutt al più sul suo principio
una accentuazione degli organi consultivi dello Stato
dispotico come sola modifica zione relativa alla sua vita
organica concreta L e grandi trasform azioni orga ni che
seg uono poi ( vedi capitolo V I )
È questo fenomeno di resistenza provvidenziale perchè
frattanto si compiono due fatti : da un lato il corpo so
c i al e e lo Stato stesso vanno adattandosi ad assumere
nuove forme giuri diche ( come dimostrerò nel citato c a
pi t o l o ) più evolute e perfette gradatamente e dall altro
il pensiero della nazione va perdendo la rom antica i h
compostezza e d assum e un più preciso concetto della
essenza e della realtà delle cose si disciplina si limita
si fa adulto e conscio ; onde quando è giunto il mo
mento i n cui lo Stato pratica mente evolve sono già
formati i due coefficienti morali necessari a fare che
la evoluzione si compia come ogni vera e sana e v o l u
zione deve essere compiu ta in uno Stato e cioè per
disposizione dello Stato stesso pe r già a v venuta lenta
preparazione sua a devolvere e maturità di pe nsiero
sociale determinante la evoluzione stessa e la po ssi bi
lita di moderata mente accoglierla e sapientemente f e
E chi voglia esaminare o bbiettivamente la
c o ndarl a
c i pi o
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CR I T I CA RO M AN T I C ISM O E CC
CAP I
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19
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recente trasformazione dello Stato germanico vede i n
fatti che esso non ost ante le tragiche e d anormali con
dizioni i n cui si è svolta pe r influenza di perturbazioni
i nt e rso c i al i ( vedi capitolo V I) non ha smarrito un con
t i nuo carattere di legalità C erto n è uscita per ora al
meno una costituzione ul tra ro m ant i c a ma ciò e ra ine
v i t ab i l e che avvenisse presso quel popolo e d in quelle
circostanze Ben altrimenti razionale sarebbe stata la
trasformazione sua se compiuta pe r spontanea e v o l u
zi o ne non determinata da perturbazioni i nte rso c i al i
Ma vi sono società in E uropa nelle quali il ro m anti
cismo è sorto nel campo pratico in questi ultimi due
secoli così intenso come vi si manifestò non quale pro
dotto naturale di un periodo determinato della e v o l u
zione loro normale bensì introdotto pe r i contatti loro
colla società germanica Questo frutto di import azione
f u prestamente raccolto perchè essendo quelle soci età
le latine in un peri odo di stasi periodo teocratico suc
ceduto al classico del rinascimento dal quale si appre
stavano ad uscire e rano nat ural m e nte sensibili ad ogn i
movimento di idee che loro si svolgesse dinanzi o che
rumoreggiasse intorno ; perciò accadde che il pensiero
latino rimase in molta parte conquiso da quella nor
dica energia intellettuale disordinata non pl astica non
conforme al naturale suo genio ma pure lussureggiante
e potente e come fatta essenzialmente d i immaginazioni
così atta a colpirlo
N on tutto però rimaneva così conquiso ; e le sue più
geniali manifestazioni assunsero e ripresero nelle let
tere e nelle arti particolarmente atteggiamenti classici ;
più di fficile doveva riuscirgli lo svincolarsi dalla nor
dica invasione nel campo politico sociale morale e vera
mente cosa strana perfino giuridico c h e ebbe col Bec
caria la sua massima espressione romantica Sembrerà
un affermazione paradossale ma pure non è ; 1a ragione
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I I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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per la quale nella sua pratica affermazione politica mo
rale giuridica il pensiero latino subì intenso l influsso
de l romanticismo ger manico va ricercata negli stadi
classici da quello precedentemente attraversati D iverso
infatti c h e nella giovane G ermania doveva essere l e f
fetto pratico del pensiero romantico quando venisse tras
portato presso nazioni rispetto alle qual i non costituiva
già come dissi uno st adio evolutivo del loro pensiero
naturalmente m ani fe stato si ne l momento e nel modo nel
quale per normale armonica evoluzione avrebbe dovuto
farlo ma per contro invece vi costituiva un i m po rta
zione arti fici o sa intempestiva disarmonica al movimento
dell intera vita organica delle nazion i stesse T ale fu
trasportato in nazioni che già avevano attraversati pe
riodi classici ; e da ciò deri vano tutte le anomalie teoriche
e pratiche a cui su tale disadatto terreno esso ha dato
luogo pur no nt rasmo dando v i tosto in piena anarchia
per il freno che tutta v ia temporaneamente vi opponeva
e tuttora sebbene meno vi oppone il sedimento morale
e civile della loro passata maturità
Ben altre conseguenze e più immedi atam ente e folle
mente anarchiche perchè non contenute da alcuna matu
ri t à trascorsa doveva determinare il romanticis mo ge r
manico applicato alla costituzion e politica sui popoli
slavi solo in minima parte u sciti e f anc i ull e scame nte
usciti dal periodo loro intellettuale infantilmente t eo
c rat i c o
N ella compagine ancor tenebrosa e amorfa della
Santa R ussia una applicazione pratica di romanticismo
g ermanico doveva operare come una mina per poco che
favorevoli circostanze valessero a farla scoppiare E u
rono queste circostanze la vittoria militare germanica
e la espansione organica ( ve d i cap V I ) sociale della
società israelitica che dalla sconfitta della società terri
t o ri al e russa ( vedi cap I X) trasse profitto Ma ri to r
niamo ai popoli latini In questi il ro manticismo ger
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CA R I
CR I T I CA RO M ANT I C ISM O
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E CC
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manico non ha trovato co me nella sua terra d origine
una società che fosse ai primi stadi della sua evoluzione
civi l e e quindi gli opponesse una resistenza statica contro
cui sul terreno pratico le sue logiche conseguenze indi
v i d ual i st i c he dovessero infrangersi ; all opposto in esse
ha trovato società che avendo già attraversati i periodi
classici e pertanto essendo già state anche politica
mente e sul terreno con creto conformate a costituzioni
organiche era naturale vi determinasse una tendenza
ad uscire dalle costituzioni dispot i che burocratiche dello
Stato nelle quali erano cadute dopo l ultimo loro periodo
classico e che al tre sì questa tendenza fosse in esse molto
precisa come q uella che m ani f e st av asi presso società
c he alla forma non dispotica dello Stato non erano nuove
mentre anzi 1a ricordavano e la sentivan o come quella
che si e ra accoppiata ai periodi storici loro di maggiore
felicità e di maggiore grandezza L oro carattere politico
in quel momento quindi doveva essere e fu uno sforzo
imperioso ad uscire dalla costituzione burocratica dispo
tica degli Stati loro Questo sforzo punto si sentivano
di compiere i popoli germanici per u scire dalla c o sti tu
zione loro dispotica teocratica che ( come si ved rà ne l
citato capitolo V I ) rappresenta uno stadio de ll e v o l u
zione dello Stato di molti altri anteriore al burocratico
Ma il ridesto pensiero latino una teoria della co sti tu
zio ne dello Stato organica e classica non la nutriva su
quel pri mo suo ri nnovato albore di vita lità e per essere
da secoli ormai di sav e z zo allo studio de i concreti pro;
blemi della politica e perchè le teoriche che emanavano
dai periodi classici anteriori e cioè le antiche e quelle
del rinascimento o erano dimenticate o erroneamente
intese o non apparivano così leggermente osservate
come non potevano non essere in quei pri m i momenti
della nuova attività intellettuale latina cose non con
for mabili alla società moderna C osì accadde che il pen
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L I LLU S I O N E I ND I V I DUAL IS TA
22
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siero latino invece di rifarsi sul cammino già percorso
dal genio suo accolse con ferm a logica i concetti e d i
sistemi politici che emergevano dal romanticismo ultra
montano
C iò che dissi de l pensiero romantico politico è non
altrimenti applicabile all art i sti co e al letterario ; si deve
tuttavia osservare che il pensiero delle nazioni ne ll e v o
l uz i o ne sua per cui si avvia a successivi stadi i prima
la compie rispetto all arte ed alle lettere e successiva
m ente rispetto alle altre forme di attività intellettuale
e può il pensiero artistico e letterario già essere entrato
in un periodo classico quando ancora il pensiero politico
ne sia lontano e ciò si riscontra frequentemente anche
in una sola persona : esempio tipico di questa coesistenza
di opposte forme di pensiero politico e letterario fu o f
ferto da G iosuè C arducci T utti coloro che pensano essere
il romanticismo ed il classicismo fatti soltanto l e tte rari i
vedono da un occhio solo ; furono e sono l e tte rari i poli
tici sociali morali scientifici militari e cc L intuito
e d il senso preciso soggetti v amente di questa verità
l e bbe certo V ictor Hugo D isse egli : L e r o m an ti ci s m e
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t a n t de
fo i s m a l
defim
’
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n est
à to u t p r e n dr e , qu e l e li be
D a un punto di vista politico la
frase va così invertita : il liberalismo è il ro m ant i
cismo in politica
E dice giustamente H ugo : che il
Io penso che
romanticismo fu tante volte m ale definito
non f u definito mai e tanto più lo penso quando vedo
una mente altissima come quella del T aine scorgere
ne l romanticismo un atteggiamento speci ale delle razze
germaniche e nel classicismo un atteggiamento speciale
delle razze latine A parte c h e non si sa che cosa si
intenda per razze latine le quali sono davvero una cosa
non solo non definita ma neppure definibile perchè un do
minio m ilitare e civile come quello de l L azio non forma
razze speciali dei popoli dominati e solo ne plasma e
r ali sm e
en
l i t te r a tu r e
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L I LLU SI O N E I ND I V I D UAL IS T A
24
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senza di che le leggi non h anno valore
perchè so l tanto il popolo ha diritto di pronunci
popolo ; le leggi che sono così fatte dal po po l qso no le
sole che assicurano la obbedienza perch è confor
m ando v i si cias cun citta di n o non fa che o bbedire a sè
stesso ecc e cc e d altri concetti politici prettamente
indi v idualistici T re secoli dopo m at uratosi il pensiero
nazionale il classicismo dettava le pagine di Mac h ia
velli e di G ui cci ardi n i e degli altri politici spe ri m e n
tali nei qual i si scorgev ano concetti anti i ndi v i dual i sti ci
e d organici
v i dui
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V
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C ome per le cau se che esposi i popoli più maturi f u
rono in E uropa i primi ad indossare veste romantica
nelle istituzioni loro così certamente saranno i primi
a spo gli arse ne Il pensiero politico di tali popoli va ri
chiamato sulle tracce del cammino già da essi percorso
lu minosis simo quando tutto intorno ad essi non e ra
che tenebra ridestando in essi il senso classico anti
individualistico e d i metodi di osservazione e di dedu
zione che del classicismo sono propri Qui solo è la sal
vezza L a veste politica che questi popoli indossano
non è la loro N elle a rti e nelle lettere il romanticismo
nordico in essi tanto di ffuso diede tutt al più per
qualche tempo apparenze e porta mento di ca detti a po
poli che no n lo sono ma portato nelle scienze politiche
sociali morali e da queste insanamente a pplica to a rive
stire giuridicamente la vita politica loro trae seco ben
altri e ben più esiziali e ffetti ; e l anarchi a l a rovina
la vergogna può essere lo spegnimento stesso della loro
indi pendenza l o ff uscam e nto della loro civiltà
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CR I T I CA RO M ANT I C ISM O ECC
I
CAR
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VI
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L a politica è la scienza delle società di uomini ; perciò
la chiamano anche sociologia Molti si domandano se
sia veramente una scienza ; e I l dubbio sorge a cagione
delle di fii co l tà che l individuo prova a considerare o g
ge tt i v a m e nt e fenomeni i quali sebbene in una misura
i nfi n i t e si m al e pure si s v olgono anche per me z zo della
sua stessa psiche P er vincere questa di ffi coltà è ne c e s
sario un particolare adattamento intellettuale in una
parte che non può non essere minima e molto se l e z i o
nata dell u manità e che si aff erma soltanto in periodi
storici di grande civil tà Si può dire della scienza poli
tica che essa è la scienza delle scienze come quella che
rivolge l esame sul contenente stesso di tutto ciò che è
umano e cioè sull organismo sociale L individuo non
è oggetto della scienza politica ; le scienze che si o c c u
pano degli uomini singoli sono la fisiologia e tutte
quelle che ne derivano quali la medicina la chirurgia
la psichiatria ecc O ggetto diretto solo ed immedi ato
della politi ca è invece l organismo umano sociale
Se la società ne è l oggetto , quale è lo scopo della
politica ?
N on è age v ole pensare quale sia lo scopo d una scienza
E sso si può molto facilmente fondere e co nfondere con
quella c he ne è la causa determinante e cioè la n atu
rale tendenza dell uomo a discoprire speculando e o sse r
vando q uali siano gli atteggiamenti della natura sensi
bile ed a trarne un siste ma ordinato di cognizioni con
crete e positive Si può quindi dire che scopo d ogni
scienza e perciò anche della politica è il so ddi sfaci
mento di questa tendenza che è una delle forme di
espansione individuale L a ricerca per la ricerca a sod
d isfazione è spontaneo s v olgimento di un impulso sog
ge tt i v o dell uomo
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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26
Ma come l uomo allorchè ha tratto dall osservazione
e dalla speculazione sua un sistema di cognizioni tende
mosso com è dallo spirito di conservazione propria e
dalla necessità non altrimenti naturale del proprio svi
l uppo a farn e applicazioni che riescano di sua utili tà
così emerge dalla cognizione scientifica e però anche da
quella politica una conseguenza che per questo può e s
sere de fini ta e considerata come uno scopo e cioè la
applicazione delle verità politiche fatta pe r modo che
riescano ad u mana util i tà e felicità Ma quale è questa
felicità ques ta utilità ? O sserviamo c h e tutti gli orga
n i sm i naturali si sforza n o e si muovono verso condizioni
di vita in cui si trovino meglio ond é a ritenersi di
ogni organismo che ciò verso cui tende sia pe r esso un
migliore e più felice ed utile modo d i essere ; o sse r
v i am o inoltre che gli organismi sociali tendono verso
quello stato di fatto che storicamente ci apparisce essere
la civiltà
Storicamente e nell ordine sensibile la civiltà si pre
senta come la maggiore e migliore possibile m o di fica
zione della natura esteriore per modo che gli uo m 1n1
possono pacificamente convi v ere ne l maggiore numero
possibile com patibilmente colla maggiore possibile sod
disfazione dei bisogni emergenti dallo sviluppo delle
loro facoltà fisiche intellettuali e morali
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VI I
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R itengono alcuni che sia inutile discorrere delle pos
sibili costituzioni politiche e cioè anche di una scienza
loro e che meglio è aspettare che si formino per lo s v o l
g i m e nto n aturale dei fatti Ma costoro sembrano misco
n o sc e re la forza che deriva anche dal l i nt e ll i ge nz a umana
la quale pure per mezzo dell osservazione e de i sistemi
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CA R I
CR I T I CA RO M ANT I C ISM O ECC
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di nozioni che sa e può dedurre con essa concorre a
maturare quel processo evol utivo o nd e sc e la formazione
e la muta zione progressi v a delle costituzioni politiche
e degli Stati Su questo processo ev o lutivo bisogna i n
tendersi perchè vi è la evoluzione delle cose ma vi è
pure l evoluzione delle scienze e non si ca pisce perchè
di quella soltanto si debba tener conto e non di questa ;
mentre la storia ci insegna che questa appunto precede
e produce q uella O ra l evoluzione nell idee scientifiche
in una determinata società può anche essere rapidamente
compiuta e ciò in i spec i al modo nella società moderna
E compiuta che sia la evoluzione scientifica essa di
scende naturalmente a confer m azione de i fatti A meno
che non si aspetti che la evoluzione dei fatti si compia
per pura e semplice intima azione fisica del corpo sociale
e cioè pe r violenza ed inconscia reazione delle parti
disagiate de l corpo stesso all infuori di ogni preventiva
azione intellettuale e regolatrice della società A llora
avremo un fatto rivoluzionario il quale è appun to il
modo pe r cui si compie la evoluzione delle cose quando
essendosi già compiuta corrispondente mente a necessità
sociali nelle idee n o n sia stata per via giuridica tradotta
nell ordine pratico È appena necessario soggiungere che
pe r evoluzione delle idee io non posso in nessun modo
o caso intendere fatue correnti di opinioni che aiutate
da mezzi passionali e volgari possano essersi i m po sses
sate di una part e della massa sociale : no cert o ; per
evoluzione delle idee può intendersi quella soltanto che
si compie in una sfera puramente intellettuale e sci e n
t i fica cioè illuminata e conscia e necessariamente limi
tata per quanto lo sia sempre meno col progredire della
civiltà
N on so se nei paesi retti ad istituzioni pol i tiche ro
mantico individualistiche l evoluzione delle idee in senso
contrario agli errati principi che nella pratica ora pre
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I ND I V I DUAL IS TA
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L I L L U SI O N E
valgono sia molto o poco accentuata ; ma so che essa
c è
e che se progredisse molto nell ordine speculativo
i n ragione de l disagio sociale che tende a rimuovere e
gl i Stati tuttavia persistessero nel loro falso assetto gli
elementi sociali disagiati all ultimo si sommuoverebbero
a rivoluzione ; la quale è senza dubbio un fatto e v o l u
t i v o ma violento e che l arte e la scienza politica de
vono tendere ad eliminare sostituendovi una evoluzione
senza violenza È bene ricordare che ogni classe o fun
zione sociale essendo parte organica dell intera società
è naturalmente fornita di facoltà su ffi cienti a c o mm uo
vere e d a sommuovere tutte le altre parti e che infatti
le rivoluzioni vengono ugualmente dalle piazze come
dai palazzi dalle chiese come dalle caserme dall e reggie
come dalle banche : e di tali varietà di ri v oluzioni la
storia d ogni tempo è piena sebbene assumano quasi
sempre la medesi ma apparenza esteriore
Se non c h e a quante forme di rivoluzioni non deri
v ino molto chiaramente dalla piazz a soltanto oggi si è
convenuto di dare il nome d i reazioni quasi che sia
provato che per mezzo loro si vada indietro rispetto al
raggiu ngimento della civiltà Ma tanto è forte la corrente
romantica degli uomini che a pr i o r i anche i meglio e
più corrett amente pensanti ritengono ( almeno stando alle
espressioni che adoperano per manifestare le idee loro )
che solo in fondo alla via dell individualismo si trovi
la civiltà e che pe rco rre n do ne ogni altra cont ro la ci
viltà si reagisca R ivoluzioni vi sono d ogni specie pro
venienti da mille parti ; ed una cosa massimamente inte
ressa la ci viltà c h e esse siano il più possi bile evitate :
e come esse sono sempre precedute da un movimento
teorico intellettuale gli è sulla traccia di questo che di
evitarle si deve trovare i l modo È bene adunque che
ci fermiamo alquanto intorno a questa volgare opinione
che le costituzioni politiche si formino da sè natural
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e come spontaneamente si cc hè sia inutile ogni
specul a zione politica e de bb asi aspettare in erti la
evoluzione loro per crisi e cioè l ana rchia che le
preceda
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V II I
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Spesso si legge e si ode che no n giova riformare gli
ordini non potendosi riformare gli uo m 1n1 e che se
questi non sono buoni i buoni ordi n i a nulla servono
ed altri simili discorsi Ma so n o luoghi comuni È sicuro
che a pari bontà di popoli i migliori risultati si otter
ranno da quelli che hanno migliori ordini L eff icacia
di questi anzi può essere spinta a tanto che popoli i nfe
ri o ri
che siano costrett i in ordini eccellenti possano
per molto tempo avere ragione di migliori popoli che
qu egli ordini non hann o e anche se pi ù numerosi Buona
organizzazione dà buona forza U na turba di mille in di
v i du i
siano pure fi or di gente ma male organizzata
sarà presto sopraffatta da un centinaio di uomini se anche
meno buoni ma organizzati bene G li è che politica
mente come dimostrerò l u omo non ha in sè alcu n a
fo rza a ssoluta ma la potenza c h e egli spiega è tutta
relativa alla possibilità di e spl i c arl a che gli offrono
quegli ordini sociali entro c ui vi v e l buoni ordini con
tribuiscono poi a formare i buoni cittadini quando agi
scano su indi vidui normalmente dotati dalla natura
delle necess arie facoltà fisiche e mentali e che non siano
fi si o l o gi ca m e nt e troppo decadenti R ipetono spesso la
frase che i popoli hanno il governo che si meritano ;
frase fondata sul falso concetto della per m anenz a di una
assoluta forza dell individuo indipendentemente dalla
società in cui vive e qu indi anche dalla costituzione
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F atta l I t al i a
bisogna fare gli italiani disse il D A
z e gl i o ; e certo gl i italiani vanno migliorati ma è nel
falso chi crede si possano migliorare con qualsiasi ordine
politico e cioè per intima e sola efficienza loro i ndi v i
duale e soltanto per mezzo di una azione educativa
spiegata sugli individui N essuna azione be ne fiCa può
paralizzare quella potentissi ma della costituzione poli
tica quando questa sia malefica O nde quella frase del
gentiluomo piemontese an drebbe così modificata : fatta
l I t al i a bisogna farne lo Stato
U na società che non sia in decadenza fisiologica vedrà
formarsi moralmente intellettualmente e politicamente
migliori i pro prî i n dividui per e ff etto diretto e imme
di at o dello stabilimento di istituzioni politiche che si ano
conformate e adatte alle sue organiche necessità L i n
flusso delle costituzioni politiche è per questo riguardo
incalcolabile L immanenza d una costituzion e politica
impronta di sè stessa la psiche degli individui È ovvio
che cosi sia quando vedi amo la psiche umana riuscire
modificata e variamente conformata pe r cause senz a
confronto meno dirette efficienti e costanti Sarebbe una
cosa del tutto irrazionale l att ri bui re ad altro che alla
permanenza della costituzione loro organica la supe
ri o ri t à del carattere politico degli inglesi moderni in
confronto di quello degli i ndividu i di altre nazio nalità
N on è che gli inglesi abbiano quella costituzione perchè
hanno quel carattere Questo non c entra affatto come
causa determinante del buon funzionamento di quella
costituzione G li inglesi non presentano nessuna diver
sit a etnica coi rimanenti popoli occidenta li e la costi
t uz i o n e loro è dovuta unicamente
co m e dimostrerò
altrove alla fortunata quanto casuale combinazione di
talune circostanze storiche con talune circostanze ge o
grafiche ; ciò ha prodotto una speciale dina mica un
equilibrio di forze politiche da cu i emerse casualmente
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rante e non è che in grazia dell e ducazione po litica
a
recedentemente
format
si che quello Stato ancora dura
p
pe r quel tanto che potrà durare perchè i nuovi ordini
sono di q uella educazione naturalmente distru ttivi E
infatti come le buone istituz ioni formano i buon i cit
t adi ni non altrimenti le cattive formano i cittadini cat
tivi disfacendo anche in essi quel tanto di educazione
politica che innanzi avessero avuta E sempio : v i sono
in Italia istituzioni le quali rendono possibile i 1 fatto
che individui che le rappresenta n o non credano con
forme ai loro interessi politici individuali la giusta
tutela dell ordine giuridico e naturalmente a giscono di
conseguenza ; la società italiana che è fortu natamente
ancora vitale reagis ce costituendo organism i c h e sosti
t ui sc o no lo Stato in quella sua voluta deficienza N e
risultano episodi di guerra civile O ra è da chiedere
come farà il popolo italiano con t al i i sti tuz i o ni poli
tiche non solo a conservare quel tanto di educazione
civile che innanzi aveva ma altresì a non diventare
tutto un manicomio solo
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IX
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È evidente c h e non si possono dare ai popoli costi
t uz i o n i u scite di getto da qualche mente fanta stica in
ba se a ragionamenti romantici ed astratti come fecero
molti filosofi con ta lune popolazioni a mericane e come
fecero le assemblee costituenti in F rancia sullo scorcio
de l settecento ; ma costituzioni che siano debitamente
fondate sull osservazione storica e opportunamente coor
di nat e alla condizione e allo stato evolutivo di un popolo
d eterminato in un d e terminato momento ne l suo svi
l uppo civile si possono dare con u tilità e felicità sua
Questa e ra indubbiamente l opinione de i nostri politici
sperimentali del rina scimento c he spesso escogitavano
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CR I T I CA R O MANT I C IS M O ECC
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CAR
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costituzioni da dare a città con adattamento alle con
dizioni loro speciali ; e si c apisce che ta le fosse la loro
opinione perchè discendeva direttamente dall o sse rv a
zione storica C he se nonostante ciò le loro costituzioni
non furono applicate o non p oterono funzionare ciò fu
dovuto unicamente alla mancanza di quella coercizione
esteriore agli individui che è necessaria perchè una
costituzione permanga a ciò non bastando la sua bontà
L e più celebri costituzioni classiche subirono muta
menti da un giorno all altro profondi e nel n uovo S ta to
si ad agiarono per secoli taluna con somm a fortuna L a
serrata del gran consiglio veneto f u una costituzione
imposta violentemente in un giorno e pe r essa si sv o l
sero secoli di grandezza e di civiltà F u escogitata e
data da pochissimi uomini la costituzione americana
T utta la storia è piena di costi tuzioni mo dificate talora
radicalmente e spesso con fortuna : nè si è mai pen
sa to prima d ora che un errore quando riconosciuto
de bb asi conservare e d aspetta re che scompaia da sè
per ciò solo che è un errore costituzionale Vuo l si vedere
se il mutare una c o sti t uz 10 ne sia ben e o male o ppo r
tuno o no vero o falso scientificamente dedotto o roman
t i c am e nt e im aginato ; e quando apparisca buono vero
opportuno e scientifico il mutamento deve farsi per forza
e volontà dell intelligenza d irigente prima che venga
f orzatamente determinato per interna convulsione rivo
l uz i o nari a del disagiato corpo sociale N è si sgomentino
gli evoluzionisti Qui si tratta appunto di vera e v o l u
zione mentre un a passiva aspetta zione d una ev oluzione
spontanea affidata alla sola provvidenza non racchiude
nulla di correttamente evoluti v o ma è semplicemente
stasi de l l o ggi convulsione del dom ani
G li antichi popoli classici avevano appunto perchè
classici un intuito de i mezzi politici molto più felice
dei moderni E ssi trovandosi in una determinata forma
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L I LLU SI ONE I ND I V I D UAL IS TA
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politica malagevolmente non pensavano mai a conser
varla affi dando al tempo di m ut arl a m a o prima o poi
la spezzavano conferendo a uo m ini giudicati sapienti
l incarico di stabilire ordini nuo v i U na maniera errata
sono spinti a seguire i moderni popoli de l l E uro pa C on
t i ne nt al e ed O ccidentale E ssi non consentono a citta
dini sapienti e come tali soltanto la missione di fare
leggi costituzionali ma essi stessi a maggiorità di
individui direttamente e d originariamente stabiliscono
le forme politiche dando luogo alle c o si de tte assemblee
costituenti cui quello stabili mento viene a ffi dato non già
come a consesso d uo m i n i illuminati c he sarebbe assurdo
il pensarlo ma come a rappresentanza ed emanazione
della somma delle loro volontà indi v iduali E ra quello
degli antichi un procedime n to classico e scientifico ; è
questo de i moderni un procedimento romantico e d illo
gi co Il Machiavelli approvando quello d egli antichi ne as
segna anche le ragioni con parole che fanno comprendere
come la politica sia una scienza le cui leggi e necessità
possono essere come quelle di ogni altra conosciute e
rivelate soltanto dagli uomini che la conoscano e ne siano
esperti ; la volontà del maggiore numero d i ndi v i dui non
ha evidentemente nulla a che fare con tutto ciò A parte
alc une bi zzarrie G abriele d A nnunz i o det te recentemente
a F iume una costituzione no n irrazionale ; non possono
deri v are che stoltezze e malanni infiniti dall av e rv i sosti
tuito il solito individualistico pasticcio costituzionale
N on è infatti la scienza politica diversa dalle altre
c o si cc hè debba seguire nello svolgimento suo altre ma
niere O gni ramo dello scibile attua svolgendosi le
medesim e leggi ; e se ri spetto alle scienze politiche so
c i al i pe r ragioni che dirò apparisce più di fficile l appl i
c az i o ne delle verità scientifiche non è altrettanto dello
scoprimento loro teorico il q ual e si compie non altri
menti che lo scoprimento d ogni altra legge naturale
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N ella scienz a politica va ripreso i 1 metodo spe ri men
tale i niziato in Italia quattro secoli or sono L a storia
è sola base sicura di cognizione scientifica della politica ;
essa è il campo sperimentale di questa scienza ; e non si
dica della incert ezza e della poca attendibilità dei racconti
storici n è si predichi che a servirsi della storia bisogna
aspettare un maggiore perfezionamento suo e dei mezzi
suoi di investigazione R ispondo risol utamente che mi
sembra assurdo negare al politico di oggi l uso di quella
storia che già servì meravigliosamente ad un Machia
velli ad un G ui cci ardi ni e d agli altri politici de l rina
e d ai filosofi greci e
sc i m e nto nostro quattro secoli fa
romani pe r quel tanto che ne potevano conoscere altri
venti più innanz i V ero è che la storia comunque si
insegni e si descriva è se m pre b uo na pe r la osserva
zione quando sia approssimativamente veritiera purchè
( qui sta il nodo ) le intelligenze siano atte pe r ten denza
loro sperimentale a trarne con sicura convinzione gli
insegnamenti utili E il modo più positivo e a nalitico
di studiare la storia non servirà dal punto di vista
politico a nulla per un cervello tocco di ta be ro m an
tica ; e perciò i moderni politici con tutta la analisi
loro non superano ne ll i nduz i o ne scientifi ca i nostri
filosofi del cinquecento i quali senza bisogno alcuno
di m i nute analisi cavarono dalla storia tanto costrutto
da getta re le basi di una scienza politica vera L arte
de l l e di ficare non consiste già n e ll a c c um ul are di molte
pietre ma n e l fare costruzioni anche con p oche Si muti
pure il modo di insegnare la storia tenendo più conto
delle costituzioni e della vita interna dei popoli e un
po meno delle manifestazioni loro e sterne : ciò sarà
utilissimo e non mai abbastanza lodato e incoraggiato
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studi o ; m a non crediamo con ciò di avere fatto molto
se non renderemo le nostre menti atte alle deduzioni
s perimentali attitudine questa non certo facile ad acqui
starsi perchè va a ritroso delle tendenze umane sem pre
conformate a vedere l assoluto in tutto c i ò che si rife
ri sce all uomo e il relativo fuori d i lui
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XI
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notata la facilità che hanno i modern i di co usi
de rare i tempi loro come un fenomeno di eccezione
Spesso si odono frasi le quali sta nno a dimostrare che
la stranezza delle menti può giu ngere al punto da ima
gi nare che ne i pochi ultimi decenni questa antica r azza
umana si sia trasformata essenzialmente e da non v e
dere con N icolò Machiavelli che gli uomini nacquero
v issero e morirono sempre in un medesimo ordine
Stranamente si abusa delle teorie evoluzionistiche
Montati sull agi l e alato e sempre pronto cavallo del
l evoluzione molti corrono non solo fra le nu v ole ma
molto più in su L a cosa è facile e nat urali ssi m a in
m enti non educate classica mente sm aniose del nuo v o
no n temprate a pensiero sperimentale D al momento si
dice che tutto è evoluzione e che evolvere vuol d ire
essere oggi diversi di come si era ieri ne viene per
conseguenza c h e anche l uomo fisiologico e —
perciò la
società saranno domani diversi da ciò che sono oggi ;
a ciascuno si crea così un domani umano e sociale ad
imagine e similitudine d ella prop ria fanta sia O ra è
necessario tenere ben sodo questo punto che l uomo
fisiologico in società non muta e che se si parte da
questa base almeno per sapere che cosa sarà doma ni
non vi è altro modo possibile che il considerare ciò
che è stato ieri ; perchè l osservazione dell organismo
Va
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fisico individuale umano lungo le migliaia di anni
in c ui ci è dato di farla ci dimostra delle due cose
l una : o che l uomo fisiologico una volta raggiunto
quel grado che si vede non evolse più ; o che se anche
dopo evolve la e v oluzione sua è un processo così lento
per sè stesso e così troncato e sempre via via distrutto
nel suo stesso mezzo mediante un processo evolutivo
regressivo o meglio distruttivo ( perchè l uomo fisico
nella società e per la società si consuma come dimo
stre rò in altro capitolo ) che la politica
come tale non
può tenerne alcun conto nelle sue deduzioni e conclu
sioni p ratiche per inferirne che evolvendo l uomo fisico
debba evolvere fino a mutarsi essenzialmente e d inde
fi ni tame nte perfezionarsi anche quel superiore organismo
( la società ) che pe r suo mezzo si forma e si alimenta
L opinione contraria è certamente fomentata dell idea
tanto comune nei moderni che il movimento sociale sia
una cosa indefinita N on c è alcun fatto la cui osserva
zione autorizzi una simile rosea e sentimentale suppo
si z i o ne C ome un uomo si svolge fi si o l o gi ca m e nl e fino
ad un certo punto e poi decade e si spegne non altri
menti avviene di un popolo o di un insieme di popoli
e di nazioni ; vi è una cosa che pone fin e al l e v o l u
zione di q ualsiasi vita ed è la morte L a società come
dimostrerò altrove è tutto lavoro psichico e nessuna
attività tanto consuma un ceppo fisiologico umano
quanto quella del cervello C ertamente se anche sco m
pare una società la cui civiltà sia stata intensa i suoi
prodotti intellettuali e morali massimi possono essere
assimila ti da una società più giov ane e più v itale
Q uesta pertanto come l erede della ricchezza accumu
lata da altri può incominciare il suo cammino sulla
via dello sviluppo civile partendo da un punto molto
più avanzato e più àgi atam e nte O nde taluno può pen
sare che sebbene le singole società scompaiano la soci età
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I N D AI I D U AL I S T A
nell insieme su o continu a e la civiltà evolve : e d è vero
ma non i nde fini tam e nte vero che i rinsanguamenti delle
civiltà per mezzo del fl usso di più vergini elementi
fisiologici umani diverranno coll estendersi suo sempre
più rari fino al giorno in cui scompariranno affatto In
ogni caso poi per quanto la civiltà progredisca ne sa
ranno bensi perfezionate ma non mai m uta te nell es
senza loro le funzioni organiche della società N e l pe r
f e z i o nam e nto anz i che la civiltà produce I n essa vi ha
la conferma della loro stabilità I l rincorrere col pe n
siero fi l o so fico un evoluzione c h e conduca a un essen
ziale mutamento di quelle funzion i e un sogno E sse
sono stabili e costituiscono quelle che sono le leggi de l
l organismo sociale : leggi imm utabili come quelle di
ogni altro organismo naturale e che possono soltan to
venire scoperte dall uomo seguendo il metodo adatto ; e
scoperte che siano apparirann o perfezionabili ma non mai
mutabi li essenzialmente per evoluzione alcuna
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XII
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Se la politica è una scienza a sè con una messe pro
pria di materiale osservabile indipendentem ente da
quella di altre scienze ad altre scienze può tuttavia
ricorrere per i sco rge rv i naturali analogie o pe r facilitare
le proprie induzioni e sopratt utto per ricercare le prime
origini o le causalità immediate e d essenziali de i fe no
meni che essa osserva ; ma con ciò essa non può e non
de v e mai perdere il carattere di scienza f o rm ante si sulla
reale e concreta manifestazione dei fatti sociali e politici
come la storia glieli descrive e la statistica glieli e nu
mera Induzioni può e deve farne anche traendole fuori
di questo campo ( e d anch io ne farò ) ma avendo cura
di ricondurle sempre al fatto storico e di ri pro v arl e
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L I LLU SI ONE
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40
l N D lVl D U A L l ST A
sodate ma di tale natura da ingenerare in al trui passioni
e senti menti avversi allo assertore e per lui dannosi o
pericolosi ; da ciò deriva alla trattazione di q uesta scienza
una ulteriore difficoltà che è forse di tutte la mag
u
c
me
q
ella
che
a
superarla
presuppone
nello
e
o
i
o
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s c i e n z at o un singolare disprezzo di og n i proprio pericolo
o danno o vantaggio L e difficoltà poi che dovrà superare
la politica sperimentale sono oggi cresciute a dismisura
pe r un complesso di ragioni che
s i o ridi c o
a m olti fi a s apor di f o rt e ag r um e :
,
,
.
’
chi non le sa ve dere da sè non
c a me n t e ) a capire questo libro
.
è disposto
( lo dico fran
CA PI TO LO I I
L ORGANISM O S O C I AL E
.
SUA ESSENZA
’
SUA FOR M A ZI ON E
S O MM AR I O
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.
once tto dell o r g ani sm o sò ci al e pre sso g li anti ch i e pre sso
i m o de rni
I l L a c e ll ul a so c i al e è u na f o rm az i o ne
p si c h i c a
l I I Gli or g an i e i t e ssuti d e ll a s o ci e tà
I V D e ll a e sse nz a p si ch i c a d e ll o r g an i s mo so c i al e e d e scl u
—V Ci ò
s i v am e n t e fi si o l o g i c a de l l o r g an i sm o i n divi dual e
c he v i è n e l l i n di v i du o di n o n fi si o l o gi c o è t utt o un pro
do tto de ll a f ormaz i o ne de ll o r g ani sm o s o ci ale e di q ue sto
e n o n de ll i ndividuo co st i tui sc e e sse nz a
solta nto
V I L i ndi v iduo si ng o l o e l a f o rm az i o ne d e ll a so c i e tà
V II L e gg e di e sp ansi o n e o r g ani c a i n divi dual e V III D i
n am i ce di fo r z e c e ntrip e t e e c e ntri f ug h e d e l l o r g an i sm o
s o c i ale L i ns o ppri m ìb i li t à d e ll e sp ansio n e o r g an i c a i ndi
v i dual e e ntro i li m iti so ci ali co s tit ui sc e l a f o r z a c e n tri f ug a
de ll o r g ani sm o so ci al e
I X F orm az i o ne se nsibil e de l
l or gan i sm o so ci al e L a fam igl i a co m e p i m a so c i e tà um an a
X F orm az ion e de l l a convive nz a e x traf ami li are A ttrito
e co e rciz i o ne f attori di sviluppo soci al e
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Ho intitolato questo capitolo all organismo sociale
pe rchè credo che or amai sia acquisito al pensiero sc i en
t i fic o che l e società sono organismi e d al t re sì ta li la cui
’
,
L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
’
42
v ita si esplica in modo analogo alla vita degli orga
n i sm i fisiologici individuali dallo svolgimento delle cui
facoltà od inizial i energie essi promanano Questa è una
induzione della politica suffragata da ogni forma di os
se rv az i o ne storica
Sebbene a l gran lume delle osservazioni della scienza
moderna questo concetto o per dire meglio questa vi
s ione della società siasi singolarmente perfezionata e d
integrata pure sarebbe errore e d ingiustizia il non rico
n o sc e re c h e essa è sempre esistita così presso le civiltà
che presso gli individu i grandeggianti in ogni periodo
della storia N on posso qui trattenermi in minuziosi
esami Ma in via di affermazione non esito ad asse
rire che con coscienza più o meno precisa tutti i grandi
legislatori dei popoli orientali informarono il loro verbo
a quella visione od intuizione che essi ebbero L a unità
del corpo sociale individualizzato in D io e come fuso
in E sso costituisce l essenza del pensiero politico i srae
litico I l concetto organico della società emerge in P la
tone ed in A ristotele ed in genere ne l pensiero politico
greco E sso esi steva indubbiamente in R om a e vi f u
perfino popolare come dimostra l apo l o go di Menen io
A grippa Brilla quel concetto nei maggiori ecclesiastici
da A gostino a T omaso n è lo potrebbe meglio e di più
che nell epistola prima ai C orinti dove la unità organica
sociale concepita al modo mosaico in D io viene a ff er
mata da P aolo apertamente Il cattolici smo ne i suoi
canoni e nella sua struttura costituzionale è tutto una
a ffermazione della organicità indi v isibile della società
umana Iben E l K aldun v aloroso politico e storico della
civiltà araba intitola uno dei capitoli dei suoi pro l ego
meni con questa precisa proposizione : I regni e gli
i mperi hanno la loro v ita come gli individui I l con
c e t to organico della società emerge in molt a parte sulle
tracce de l risorto pensiero classico ma in molta parte
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II
S OC I ALE ECC
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L O RGAN I S M O
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43
.
original mente nei politici del rinascimento italia no ; si
accentua in Montesquieu ; ed anche nell oscurità sc i e n
t i fica del pensiero romantico esso si impone a G ian G ia
como R oussea u stesso forse per effetto della parte classica
della sua coltura letteraria E sso poi trionfa nell ordine
speculativo in questo massimo bagliore di vita i nte l l e t
t ual e moderna N on è opportu n o che io ripeta qui quanto
in questi ultimi anni scrissero sull organicità del corpo
sociale sulla sua vita e sulle sue analogie i maggiori
‘
sociologi moderni e particolarmente Spencer e S chàfil e
Mi l i m i te rò ad accenni quasi esclusivamente rivolti a
rilevare quanto vi è di non consono fra il pensiero loro
e d il m io
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.
II
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Stabilito che la società è un organismo passa lo
Spencer a considerare speciali analogie rispetto alla
crescenza sociale alla str uttura funzioni sistemi e o r
gani ecc ; cellula dell organismo sociale considera la
famiglia e parti in t egranti di esso anche elementi od
inorganici od altrimenti organici che non sia l uomo
Il concetto dell organismo sociale comprendente elementi
non umani e pertinenti anche all ordine inorganico è
oggetto da parte dello Spen cer di insistente ed a mio
giudizio errata affermazione S c hàfil e è in complesso nel
medesimo ordine di idee L a società è un organismo al
t re tta nto corporeo e tangibile che il corpo individuale
umano P er verità lo S chàffi e si mette per questa via
in modo molto più deciso e concreto c h e lo S pencer
il quale dopo di averla ampiamente percorsa fa non
poche e non picc ole riserve ma tuttavia e l uno e l altro
in quanto scorgono l anal o gi a fra vita organica i ndi v i
duale e sociale non riescono a concepire quest ultima
che come la vita di un corpo materialmente costituito
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
’
44
anzi più materialmente costituito del corpo i ndi v i
duale umano N on altri menti dello Spencer S chàffie
dopo avere considerato che la società è un organismo
considera poi la famiglia co m e cellula di questo orga
n i s mo o corpo come egli lo chiama
S e no nc hè la visione della verità di una organicità
sociale e della analogia fra vita sociale e d individuale
non include necessariamente identità di pensiero rispetto
al mezzo alla sfera all ordine di fenomeni naturali
c O I quali e nei quali que l l o rgani c i t à di forma e quella
analogia si manifesta Quale è dove è il principio del
l organismo sociale ? quale è la cellula sociale ? in che
momento si manifesta e sotto quale forma e d in quale
mezzo ? Queste sono tutte domande alle quali è ne ce s
sario dare risposte diverse da quelle che loro danno i
due filosofi ci tati ; ai quali ho fatto e d ancora farò ri
chiamo perchè massimamente rappresentativi rispetto
all argomento in esame del l e pi ù evolute correnti di
pensiero sociologico moderno da cui io dissento per
un più assoluto concetto che è in me de ll o rgani c i tà
della V ita sociale e per una visione affatto diversa della
sua sede e del modo di fo rm az i o ne sua
L a cellula sociale non è nè individui nè famiglia ;
essa è una formazione psichica ed è nell ordine psichico
c h e l organis mo sociale si forma e si svolge ; la sua
sede è là e non ne esce ; i corpi fisici individuali costi
t ui sco no ( colla loro conformazione naturale a mettersi
in relazio ne e congiunzione fra loro mediante i vari
sensi di cui sono forniti ) costituiscono dicevo la ma
teria intercellulare diret tamente nutritiva dell organismo
sociale il quale non discende dall ordine purame nte psi
chico dove si è formato C iò che S chàtfi e indica di ma
t e ri al e inorganico n e l corpo sociale sotto forma di beni
non è che la visione pro ducentesi in noi della proie
zione sull ordine materiale tutto delle forze e funzioni
ed
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L O RGAN I SM O
S OC I ALE ECC
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45
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che si sono venute svolgendo nell organismo sociale
costituitosi nell ordi ne psichico e delle modificazioni che
esso ha determinato nella sottosta nte natura ; ma questo
suo effetto esteriore questa sua proiezione sull ordine
inorganico od inferiormente organico non è l organis m o
so ciale stesso nè una parte di esso ; questo si forma
ripeto in un ordine superiore meno corporeo e mate
riale ( nel senso relativo che naturalmente S i dà a queste
parole ) di qu ello in cui si è f or mato l organismo fi si o
logico individuale come questo a sua volta si e ra ante
ri o rme nt e formato in un ordine più spiritualizzato e
incorporeo dell ordine inorganico da cui è uscito
L a forza assume nell uomo la espressione più alta
nobile potente mediante le energie psichiche che da
lui si sprigionano in modo maggiore c h e da ogn i altra
formazione organica animale O rbene è in questo ordine
di fatti naturali ed in queste forze sviluppantisi dal
l uomo e per mezzo d i esse che si forma e si svolge
l organismo sociale onde i primissimi profili della for
maz i o ne s ua andrebbero ricercati pe r induzione sorretta
da ogni forma di osser v azione della natura orga ni ca
certa mente più addietro che non consenta la visione di
ogni più profonda osser vazione storica L organi smo
sociale comincia allorchè la mente umana od anche di
esseri inferiori viene in un grado di svolgimento s uffi
ciente per dare luogo a qualche formazione psichica
determinata dalla coesistenza dell individuo singolo col
propri o simile E nella profondità de i primissimi att e g
gi am e nt i psichici cagionati da qualsiasi forza di co
sciente contatt o i nte ri ndi v i dual e che vanno ricercate le
prime cell ule sociali di cui la natura via via poi si se r
v i rà per plasmare sugli individui e per mezzo de l le forze
che in essi si annidano gli organismi supe ri ndi v i dual i
di ordine superiore e do v ut i allo svolgimento delle sue più
nobili forze l o non riesco a concepire come le funzioni
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I LLU SI ONE I ND I VI DUAL IS TA
46
organiche della società possano essere l attributo di un
cor po fisico di cui l indi viduo o meno ancora la f a
miglia sia la cellula come pensano i d ue citati filosofi
e con essi la sociologia moderna
È evidente che se così fosse la analogia intravvista
ed universalmente sentita fra organismo sociale ed indi
si arresterebbe a1 suO I pri m 1ss1m 1 passi contro
v i dual e
un ostacolo che nessuno sforzo logico varrebbe a supe
rare N el corpo fisiologico individ uale le cellule no n
possono formare direttamente e contemporaneamente
parte di vari organi del corpo stesso ; una cellul a è
sempre come unità singolarmente chiamata a comporre
o il cervello od i nervi o lo stomaco e questo o quel
tessuto ma non mai vari e diversi organi e tessuti ne l
medesimo tempo O rbene è chiaro che seguendo la ana
logia così come la intravedono quei pensatori la cel
lul a sociale e cioè la famiglia o sia pure se si volesse
discendere ad una minore un ità corporea l individuo
dovrebbero comporre c o rpo re am e nte e simultanea mente
con tutto il corpo loro diversi organi sociali il che è
assurdo non potendo una cellula appartenere che ad
un organo solo del corpo che la comprende m a no i v e
diamo invece che dallo stesso individuo parto no e l e
menti costitutivi della famiglia della proprietà dello
Stato della scienza della religione e cioè di tutti i mas
simi organi sociali È evidente che la analogia così
posta e così intesa trova qui un osta colo i nso rm o nt a
bile e pare che S chàfil e se ne avveda qua ndo di sco r
rendo dell individuo dice : spiritualmente cosciente e d
unilaterale non fi si o l o gi came nte vincolato nè un i late
rale lo stesso individuo secondo la sua elezio ne v o
cativa o secondo la volon tà costringente della massa si
intreccia in determinati organi di voca zione e d a ppar
tiene a parecchi organi ad un tempo sebbene in modo
principale ad uno solo L a sua aspirazione e la sua col
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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48
Qu ando è infatti che si manifesta un primo p rincipio
d i formazione organica sociale e cioè che si scorge la
prima cellula sociale ? Questo principio è indubbiamente
segnato nel momento in cui n e l l i ndi v i duo maschio e
cioè più forte si delinea per effetto de i contatti fisici
colla femmina una formazione psichica che lo determi na
ad avvincere in modo continuo la esistenza di una o
più femmine alla esistenza sua trattenendole presso di
sè e facendo così con esse
vita sociale costrizione
questa che a sua volta determina nelle femmine altre
f o rm az I o nI psichiche e cioè formazioni di soggezione
che integrandosi con quelle precedenti dell uomo dann o
luogo alla prima società che è la famiglia Società q uesta
è pertanto non cellula sociale : cellule sono le forma
zioni psichiche che ne determinarono la vita
’
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.
III
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C onsiderato che il fatto s upe ri ndi v i dual e la socie tà
si svolge nell ordine psichico è nello stesso ordine e
cioè in una sfera organica supe rfisi o l o gi ca che si deve
ricercare la formazione coi processi di fisiologia sociale
che descri v erò dei massimi organi e tessu ti delle so
quali sono : in via principale la f a
c i e tà ingrandite
miglia non più autonoma la proprietà la religione la
scienza lo Stato O rgani e tessuti che si erigono sui
gruppi principali di facoltà iniziali dell uomo e cioè
delle forme che la forza assume in lui ; sono questi ri
spe t t i v am e nte la facoltà di generare di riproduzione ; la
facoltà di prendere di rivolgere le cose a propria con
se rv az i o ne e d incremento ; la facoltà d i immaginazione
d i idea lizzazione ; la facoltà d i apprendere e di pensare
logicamente ; la facoltà di combattere di sovrapporsi di
dominare
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II
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L O RGAN ISM O
S OC I ALE ECC
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49
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G li organi su ddetti hanno poi i loro corrispettivi ana
logici rispetto allo inferiore ordine fisiologico nel tessuto
connettivo ; ne ll appare cchi o nutritizio ; ne l l appare cchi o
so rre tt o re ; n e l l appare cc hi o respiratorio ; ne l l apparec
chio regolatore degli organismi individuali N è importa
se prima di essere tessuto connettivo dell organismo
sociale la famiglia è e dev essere considerata una prima
società essa stessa Meglio di ogni ragionamento vale
a spiegazione del fatto un esempio volgare Una casa
non è meno una abitazione perciò solo c he m o l t i pl i can
dosi le case esse diventano il tessuto connettivo di una
città abitazione maggiore
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IV
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lettore forse penserà che queste forze psichiche di
un ordine superiore agenti e d integrantisi in un orga
ni s mo sociale le cui cellule sono le formazioni psichiche
individuali sono una cosa troppo impalpabile perchè
si possa f o rm arse ne una idea precisa e completa R i
s po ndo : la esistenza e la reale estrinsecazione delle forze
naturali non si possono constatare e misurare altro c h e
dagli effetti loro P reten dere di palpare una forza è
assurdo ; a fie rmare che non esiste perchè impalpabile
è più che assurdo Ve ggan si tutte le osservazioni ed
applicazioni che oggi si f anno di forze naturali invisibili
e d impalpabili
Si tocca forse con mano la elettricità ?
N o certo pure ciascuno ne ammette l esistenza la sente
la vede e la misura e da che cosa ? dagli effetti suoi
N è perchè no n si tocca o non si vede vi ha alcuno
che neghi che delle leggi naturali ond é regolata si possa
fare una scienza
N on deve certamente essere uno sforzo intellettuale
molto grande l appl i c are lo stesso ragio namento e l o
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L
50
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l L L US lO N E
I ND I V I DUAL IS TA
stesso modo di percezione e di val utazione delle forze
anche a quelle che si sprigionano dalla psiche umana
e che così sprigionate arm o ni z z ando si e d integrandosi
f ra di loro producono l organismo sociale I l qu ale è
ripeto essenzialmente una grande integrazione e di ff e
re nz i az i o ne di energie psichiche
mentre tutto ciò che
di corporeo si vede fuori di esso determinarsi per
esso nella sottoposta natura non entra amo ripeterlo
e non può entrare come erroneamente si pensa quale
elemento costitutivo dell organismo stesso bensì è sol
tanto l effetto visibile di q uelle forze integrantisi in un
ordine superiormente biologico e d agenti sulla natura
esterna e d inferiore i n m o do obbietti v o
L a natura speciale delle forze psichiche permette loro
di organizzarsi anche senza quel contatto che a noi pare
materiale L e forze psichiche de te rm i nate si in un indi
v i duo giungono in contatto
a c agione dei sensi di c ui
è dotato l uomo con quelle determi nate si negli altri
C ome non esiste assoluta continuità rispetto al l i n fini
tamente piccolo così non esiste assol uta discontinuità
rispetto all infinitamente vasto N essuna autonomia ind i
v i dual e esiste
Sviluppate che si sono le energie psichiche nella
massa fisiologica degli individui e d o rgani z z at e si fra di
esse tosto spiegano sugli individui stessi un azione v a
co n fo rm arl i deter
ri am e nt e coerci tiva così da pl asm arli
m i na rl i e interamente ridurne ogni attività funzionale
esterna in modo conforme ed adatto alle necessità orga
niche di que ll o rgani smo la soci e tà che su quella massa
fisiologica si è innalzato L a c o si de tt a individualità mo
rale dell uomo autonoma che costituisce il fondamento
del diritto pubblico romantico indivi dualistico è una
illusione D i morale ( come contrapposto di materiale o
almeno di ciò che noi tale chiamiamo ) nell individ uo
non c è che la parte organica in lui albergata e nutrita
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II
C AR
S OC I ALE E CC
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L O R O AN I SM O
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51
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d un organismo sociale psichico che si è bensì formato
anche per mezzo suo che per mezzo suo si rifl ette
be nsì e proietta sulla rimanente natura non umana ma
che non ha costituito in esso individuo nulla di moral
mente autonomo nè che possa autonomamente sussi
stere avulso dalle rimanenti part i dell organismo psi
chico suddetto
L e organizzantisi forze psichiche determinano la for
m az i o ne de gli organi sociali con un processo ri flesso da
individuo su individ uo C osì per esempio la proprietà
che a noi pare esistere in un individuo è costituita i n
vece dal ri fl e sso in l ui di formazioni psichiche di auto
limitazioni ( cellule sociali ) che sono negli altri C osì il
potere che apparisce in un individuo onde pe r mezzo
suo si manifesta l organo sociale Sta to è costituito dal
riflesso in lui di formazioni psichiche di soggezione
( cellule sociali ) che sono negli altri individui
E pertanto un illusione soggetti v a quella che conduce
l a percezione volgare a ritenere che la proprietà lo Stato
e le altre funz ioni sociali siano negli individui nei quali
assumono forma sensibile In essi individui non c è che
l effetto riflesso di forze c h e sono fuori di essi e nelle
quali esiste e consiste la funzione sociale L a proprietà
che appare in me il potere che appare in me sono i n
vece f unzioni sociali esistenti negli altri come forma
zioni psichiche d aut o l i m i ta z i o ne di libertà in essi ri
spetto a me ; la realtà è questa ; e nella visione piena d i
questa realtà consiste il fondamento sicuro della scienza
politica
Sono opportune alcune ulteriori considerazioni sulla
essenza psichi ca della società Se l organismo sociale
non si svolgesse in un ordine superiore a quello in cui
si svolge l individ uo fisico n o n si avrebbe la spiega
zione natural e del fatto che l indi v iduo di m ano in
mano che diventa più perfettamente plasmato dalla so
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
52
’
cessa via vi a dalla vita e dal carattere puramente
fisiologico e diventa sempre più e m eglio quel prodotto
della natura politica c h e chiamiamo uomo sociale C iò
accade per la essenziale superiorità dell organismo nuovo
che lo assimila e c he ri v o l ge ndo ne la potenzialità psi
chica a propria utilità la determina meglio conformata
alle proprie organiche esigenze sociali C ellule sociali
sono a dunque le formazioni psichiche individuali C iò
si prova in molti modi Innanzi tutto col fatto c h e sol
tanto c o ll aum e ntarsi e moltiplicarsi di quelle forma
zioni l organismo sociale cre sce e si rassoda come pe r
contro col loro diminuire e i n fiacchi re l organismo stesso
isteril isce e si spegne
C on un concetto corporeo dell organi smo sociale come
sarebbe possibile spiegare il rapido sviluppo civile che
si compie in talune società germinate dal distacco di
piccole parti di una società maggiore e che sia già ci
vile ? P oche centinaia d e mi grat i in A merica diedero ne l
secolo X V II I i mmediata forma ad una società evoluta
mentre la società da cui si staccavano aveva i m piegato
secoli a giungere a un pari grado d evoluzione se anche
partita da un mezzo fisico individuale più esteso G li è
che la nuova società american a non e ra essenzial
mente costituita dalla parte c o rpo rea de ll e poche centi
naia di emigranti ma bensì dalle forze psichiche già
massimamente sviluppate che erano in essi e d alle quali
essi non fornivano che il mezzo mentre invece gli uomini
che nei remoti secoli diedero origine alle società e u
ro pe e
essendo conduttori di scarsissime energie psi
chiche non potevano fornire mezzo di alc una evoluta
società se non dopo elaborazione psichica d i secoli N on
nell ordine corporeo ma nello psichico va adunque ri
cercata la causa la ragione e la essenza dello sviluppo
del loro organismo sociale U n co ncetto corporeo mate
riale di esso conduce ad altri assurdi E sso persuade
c i e tà,
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L ORGAN ISM O S OC I ALE ECC
II
CAR
53
’
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.
come si vide a considerare la famiglia come cellula so
c i al e e d a considerare anche elementi esteriori ( la fauna
la fi o ra il suolo e tutto ciò che costituisce i co si de tti
beni ) come tessuti sociali : ne deriva la strana co u se
gu e nz a che dovendo i beni come parti i ntegranti della
società essere costituiti di cellule sociali essi do v re b
bero comporsi di famiglie !
Se l organismo sociale non si svolgesse tutto in un
ordine superiore al fisiologico come si potrebbe dare
ad eguata spiegazione al fatto che esso viene da un istante
all altro indebolito o rafforzato con una rapidità che in
così vasto corpo materialmente considerato non sa rebbe
concepibile ? U na parola sola può dall o ggi al domani
sollevare o prostrare un organismo sociale Se la pro
pri e t à per esempio non fosse un fenomeno psichico
non potrebbero i listini di borsa variare per effetto di
una sensibilità e mobilità ista nta nea inconcepibili in un
ordine d i fenomen i materiale e corporeo
Se la ce l
lula sociale fosse la famiglia o meno ancora l individuo
come si spiegherebbe la formazione dello Sta to ( e cioè
dell apparecchio regolatore dell organismo sociale) me
diante l a concentrazione sua in pochi in dividui ed anche
in un o solo ? P uò un intiero e così essenziale organo
essere costituito in una società da una sola sua cellula ?
L a ragione natu rale dello Stato co ncentrato in una sola
pe rsona sta nell avvenuta concentrazione riflessa ( per
cagioni esterne ed interne che possono essere infinite)
in un individuo di tale quantità e qualità di speciali
cellule psichiche sociali da renderlo mezzo conduttore
sensibile dell organo regolatore dell organismo sociale
intiero
Se lo Stato non fosse una concentrazione di forze
psichiche operanti in modo riflesso su taluni individui
ma esistenti nella intiera massa degli altri come sa
rebbe possibile il rapido muta rsi dello Sta to stesso 1
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cambiamenti suoi quasi i sta ntanei che la storia ci pre
senta ? N el 18 14 lo Stato francese si esplica a P arigi
sotto determinate forme e per mezzo di determinate
persone U n bel giorno sbarca Buonaparte a F rej us e
in un lampo lo Stato francese si trasfonde e si perso
ni fic a in lui C ome è mai possib ile una spiegazione lo
gica e razionale di questo fatto se non n ella concezione
dello Sta to quale manifestazione di energie naturali
psichiche esistenti in tutta la massa fisiologica su cui
una società si eleva e proietta ntisi appunto colla mo
b i li tà e rapidità che solo dà il pen siero or su questo
or su qu el punto della massa stessa ? U no Stato che
fosse corporeo uno Stato che fosse un attributo m ate
riale degli individui esistente in essi come avrebbe
pot uto passare istantaneamente da quelli che lo costi
t ui v an o a P arigi in altra perso n a e sotto altre forme
‘
a F rej us 2
U na ulteriore prova quasi materiale che le cellule
sociali non sono nè l individuo n è la famiglia ma le
formazioni psichiche individuali emerge dal fatto che
l organismo sociale può crescere in forza in sviluppo
in perfezione se anche non a umenti la quantità di i n
di v i dui o di famiglie su cui si eleva e d anche se questa
diminuisca ; mentre non è concepibile 1 accrescimento
della forza e dello sviluppo di un corpo fisico se non
aumenta no le quantità di cui si compone A ltra cosa
dunque che non gli individui e le famiglie sono le
unità di cui l organismo sociale si compone A ltro ar
go m e nt o a sempre più confortare questo principio lo
for nisce il fatto che un individuo può staccarsi da una
società e passare immediatamente a far parte di un altra
essenzialmente passaggio organico questo che non sa
rebbe concepibile se fossero materiali corporei i due
organismi rispetto ai quali si esplica mentre si com
prende dato un ordine organico di forze supe rfisi o l o
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sua relatività ! l fenomeno sta ad ogni modo a piena
dimostrazione della verit à che non è lui l individuo
organismo fisiologico e molto meno la famiglia che
concorra come cellula a costituire una so ci ct à ma bensì
soltanto quelle forze che sono in lui e che sono in lui
altresì in m aniera cosi nettamente delineata fluida spi
rituale in una parola psichica da potersi scindere
volgendosi all a costituzione di società varie e diverse
e persino non può escludersi anche nemiche E ancora
un i ndividuo può appartenere a d una società anche se
parato da essa materi almente Individui sperduti in una
remota isola de ll O ce ano non cessano pe r questo di
appartenere alla società da cui si s o no casualmente
staccati C ome sarebbe ciò possibile se non fosse pura
mente psichico il vincolo e cioè l or din e sociale ? U na
cellula corporea non può essere avulsa da un organismo
senza spegnersi n e i riguardi suoi e proprii
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V
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È di capita le importanza il rilevare che soltanto am
m ettendo che la cell ula sociale è una formazione psi
chica si può s piegare il fatto della massima e minima
efficienza sociale degli individui C ome spiegare il grande
legislatore il grande patriarca il filosofo il genio il
potente nei rispetti della funzionali tà sociale se non
come oggetti di massima concentrazione di forze sociali
e quindi di elementi costitutivi dell organismo società
e cioè di cellule sue ? D al momento c h e da individui
diversi si hanno socialmente diversi e ff etti e di v e rsi s
simi gradi di efficienza ciò dimostra che vi ha in essi
diversa quantità di forza O ra essendo tutte le forze che
funzionano in un organis mo elementi organici del tutto
è una diversa quantità di forze organiche sociali quella
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CAR
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che si sprigiona e quindi esiste n egli individui i quali
conseguentemente non sono che mezzi di quella forza
materia intercellulare di quelle cellule
I n ciascuna parte infatti del territorio cellulare sociale
e cioè in ciascun individuo le cellule sociali prendono
maggiore o minore sviluppo a seconda oltrech e di altre
minori di due fondamentali circostanze : la prima è l a
vigoria dell organismo fisiologico individuale ; la se
conda è la predisposizione ad accoglierle e sv i l upparl e
ri spetto a questo organismo pe r precedente
c o m pi uta si
elaborazione sociale sia ad esso interna o sia esterna
N essun dubbio che la seconda di queste circosta nze
essendo conseguente ad usura fisiologica è distruttiva
della prima ; ma per varie altre ragioni è la usura più
o meno lenta ; e può esserlo tanto da consentire ne l
l individuo un massimo di perdurante vigoria fisi o l o
gica compatibile con un m assimo di pregressa elabo
razione sociale E si hanno in questo caso quelle che
a noi sembrano le mag giori e ffi ci enz e i ndividuali e che
invece sono intense concentrazioni di energie sociali in
un punto de l territorio cellulare della società : concentra
zioni rispondenti a necessità proprie della società stessa
Si possono fare a questo proposito osservazioni molto
specifiche Al la stessa visione esterna dell individuo
normalmente si discerne non solo se in esso si racco l
gano o molte o poche f o rm az i o nI ps i co sociali ma si
discerne altresì quali siano le formazioni che per nu
mero e per intensità vi pre v algono Questa è la causa
de i c o si de tt i vari tipi individuali L o S cienziato il com
m e rc i ante lo statista il sacerdote il poeta e cc in una
società molto di ff erenziata ( e cioè bene organizzata e
progredita) assumono tutti aspetti fisici special i per i
quali si intuisce la qualità delle for m azioni psichiche
sociali che maggiormente vi si concentrano ; e ciò spe
c i al m e nt e quando
come spesso accade vi concorra la
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eredità fi siologica O r bene ciò è l e ffetto anche este
ri o rme nt e visibile delle varietà e qualità di cellule so
L essenza loro
c i al i che quegli individui contengono
morale e sociale sta dunque nel contenuto dal mo mento
che a questo si adatta il co ntenente Il tipo individuale
più basso ( e cioè quello del quale le formazioni psi
chiche cellule sociali sono meno numerose e meno ela
borate) presenta caratteri meno differenziati dalle specie
animali inferiori i l che prova che l uomo in quanto si
differenzia o poco o molto da queste è t utto un pro
dotto sociale la cui formazione è la stessa cosa che la
for mazione delle cellule sociali che la società viene via
via maturan do entro di lui
N el processo di formazione psichica dell organis mo
sociale ha una grande infl uenza l eredità C iò che si
eredita dal l i ndi v i duo è la predisposizione fisiologica a
divenire sempre miglior co nduttore di energie sociali
onde queste si sviluppano negli eredi con sempre mag
g i o re intensità fi nchè essi non deca dono L a diversa
quantità ed intensità di cellule sociali che convergono
negli individui singoli è provata anche dal d iverso con
sumo fisico che viene fatto dagli individui stessi come
materia nutritiva intercellulare dell organis mo sociale
In ogni ordine naturale si vede che la concentrazione
delle forze determina prim a l adattamento a bene sor
re gge rl e poi il consumo della materia e n tro cui il con
centramento avviene L individuo nel quale si co neen
trano molte energie sociali p rima si ad atta ( dando luogo
ad un fenomeno c he c hi am asi selezione e nel quale
mol to concorre come dissi la eredità fisiologica) ma poi
si consuma come conduttore d i energie sociali come
o spe gne n
a limentatore di molte conce ntrate cellule
dosi oppure spo gl i ando se ne pe r refrattarietà o impo
tenz a a ulteriormente nutri rl e
A un certo punto infatti nasce uno squilibrio fra l e
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esigenze di nutrizione delle cellule sociali e la crescente
debolezza nutriente della loro materia intercellulare
C iò può verificarsi tanto per soverchia varietà forza e
concentrazione di dette cellule in un individuo quanto
anche se l individ uo in cui sono normalmente c o nc e n
trate presenti tuttavia una speciale inettitudine a sor
re gge rl e ; la quale inettitudine può essere dovuta tanto
a ca gioni ereditarie qua nto a casuali emergenze dan
nose Ma questo ultimo caso è raro ; si notano frequenti
invece i d ue primi e da ciò han no origine gli svaria
tissimi fenomeni d i decadenza o come anche si dice
di degenerazione E delicatissimo e so m mamente muta
bile il momento nel quale le formazioni psichiche molto
numerose e complesse possono o meno trarre nutrimento
dai mezzi fisici individu i fisiologici in cui sono allo
gate P oco basta per produrre squilibrio ; e da ciò deri
vano tutti i rapporti di vicinanza ( sarebbe errore chia
marli di causalità) fra genio e follia come si usa dire
con frase alquanto melodrammatica ; e d anche derivano
gli anormali fenomeni fisiologici a cui soggiacciono gli
individui di elevata posizione sociale e anche la deca
denza fisiologica delle oligarchie ch iuse e quelle dei
popoli di antica e laboriosa civiltà
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VI
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È ormai tempo di considerare gli individui singoli
su cui l organismo politico della società si eleva ; di
considerare ciò che avviene nel mezzo del territorio cel
l ul are dell organis mo sociale e cioè negli uomini a ca
gi o ne del formarsi di que l l o rgani sm o C on questa for
m azi o n e gli individui cessano o gno r pi ù di avere un
tipo unico ; si vengono via via specializzando D i mano
in mano che le necessità nelle quali viene a trovarsi
l organismo sociale lo costringono a v i l uppare nuova
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forza e pi ù inte nsa vita esso a sua volta determina
negli individui nuova attività e sviluppo delle loro
facoltà ; m a quanto più un individuo agisce ta nto più
emerge la necessità naturale che s i nal v e i co n nuo v i
limiti l azione sua per non urtare contro l azione
altrui C osì avviene che la detta azione si va facendo
sempre più peculiare e intensiva : l attivi tà negli indi
v i d ui si ripartisce a seconda del m aggiore
o minore
sviluppo e della varietà delle attitudini che le casuali
circostanze esterne possono avere determinato in cia
s cuno di essi
L individuo così perde il suo primitivo
carattere di essere autonomo e viene sempre più assu
mendo quello di parte specializzata di un tutto dal quale
è considerato e sentito solo in ragione d ella qualità e
quantità d e ne rgi e psichiche c h e a costituire il tutto
stesso egli nutre concentrate in sè
L individuo primiti v o libero autonomo selvaggio
vuoto o quasi di energie psichiche intellettuali effet
tive coerciti ve ideali morali scompare affatto ; esso si
muta e si trasforma dentro all organismo sociale : questo
genera per mezzo suo forze di cui esso individuo di
viene il mezzo conduttore : l e forze psichiche O ra l uomo
sprigiona da sè forze psichiche relative alle facoltà di
cui è dotato dalla natura P er facoltà non deve i nte n
dersi cosa che nell uomo preesista alla sua attività m a
la conformazione dell uomo stesso a fun zionare in de
terminati modi
I l discutere se la società sia fatta pe r l individuo o
questo per quella è una discussione vana oziosa che
non può a meno di trascendere le cognizioni umane
Quali sieno stati gli intenti del C reatore non ci è dato
sapere noi solo possiamo conoscere la creazione perchè
questa sola vediamo
C erto è che la società trasforma
l indi v iduo a proprio intento ed utilità E si badi : questo
muta mento che avviene in lui non è solo apparente o
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f ormale ,
ma essenziale perchè è un muta mento che S i
compie pe r mezzo di formazioni psichiche f orze c he
rendono l indiv i duo essenzialmente d iverso da quello
che era ; in modo reale perchè ad esso corrisponde una
materiale modificazione degli organi suoi fisiologici cen
t ral i per cui mezzo quelle psichiche formazioni si com
piono
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VI I
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Ho accennato in altra parte di questo capitolo a quelle
che sono le iniziali potenze e facoltà dell uomo e cioè
la forma che la forza assume in lui È sullo sviluppo
la integrazione e la specializzazione di qu este iniziali
facoltà c h e viene e di ficando si e svolgendosi l organismo
sociale Il vario s v iluppo e d ind i rizzo le limitazioni e
costrizioni che sotto l i nflusso delle rimanenti forze de l l a
natura esterne all individuo non uma ne e umane ne
c e ssari am e nte assumono quel le forze e facoltà che sono
in i stato di potenza nell i ndividuo stesso genera un
movimento di di ff e re nz az i o ne e di inte grazione inter
individuale i 1 quale è la cosa stessa che la formazione
dell organismo sociale ; poichè per effetto di questo mo
v i m e nt o i nt e ri ndi v i dual e
gli individui diventano tutti
relativi l uno all altro la loro esistenza si subordina
a quella relatività ; essi diventano qui ndi part e orga
nica di un tutto che esiste fuori di loro e rispetto al
q uale essi altro non divengono se non conduttori delle
forze differenziate onde quel tutto si forma G ià dissi
c h e gli organi e funzioni princi pali che l organismo
sociale viene formando collo svolgimento di quelle
iniziali facoltà dell uomo sono la famiglia la pro
pri e t à la religione la scienza lo Stato corrispo n denti
rispettivamente analogici al tessuto connetti v o e d agli
appare c hi nutritizio
so rre t t o re
respiratorio e regola
tore dell organismo individuale E merge che l organismo
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sociale è il prodotto della simultanea e reciprocamente
coordinata espansione degli individui c o m pi e nt e si pe r
mezzo della esplicazione delle facoltà iniziali di cui sono
dotati Q uin di nelle facoltà individual i e nella loro e spl i
c az i o ne si deve ricercare non già l organismo sociale
ma la causa determinante della sua formazione della
sua vita e della sua conservazione
Basta porre questo principio che non so come potrebbe
essere maggiormente fondato sull osservazione de i fatti
per comprendere come tutte quelle scuole politiche che
tendono a soppri mere od anche solo a r i durre entro
limiti troppo ristretti ogni forma di espansione o come
dicono di libertà dell individuo conducono allo spegni
mento dell organismo sociale direttamente e quindi i o
direttamente dell individuo stesso che è base costitutiva
e relativa di quel l o rgani s mo A quelle scuole frutto i n
sieme di romanticismo individualistico germanico e di
imperfetta osservazione della natura ap parte ngono molti
moderni co si de tt i socialisti D i queste tendenze e della
ragion loro parlerò in un s uccessivo capitolo ( IX )
E saminando l individuo se si vede che esso scompare
come essere auto nomo dentro al superiore organismo
la socie tà si vede tuttavia de l pari che altrettanto non
avviene d i lui rispetto a sè stesso P er quanto assorbito
in un altro organismo cui fornisce el emento di for m azione
e al quale è relativo non ha cessato d essere esso stesso
u n organismo individuale solo apparentemente autonomo
ma però costantemente funzionante secondo una legge
comune che la natura ha imposto a tutti gli organism i
di ogni grado e form a e che presiede non altrimenti come
esporrò anche agli organismi sociali rispetto alla sfera
d azione che è loro relativa
Q uella legge in quanto funziona negli individui la
chiamerò legge di espansione organica individuale N el
suo perenne e simultan e o funzionamento negli organismi
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per la contrapposta e non altrimenti evolvente limita
zione e costrizione sociale concorre con questa a costi
tu tre appunto la dinamica centripeta centri f uga gen erale
della vita organica supe ri ndi v i dual e ; dinam ica che è
essenziale nelle società come è in ogni altro org anismo
naturale e della quale terrò per i suoi riflessi economici
parola nel capitolo IX Ma essa non altrimenti si svolge
rispetto a tutte i ndi stintamente le f unzioni de ll o rga
n i sm o sociale famigliari
economiche religiose sci e n
t i fiche artistiche statali
L e forze sociali centrifughe hanno il fondamento loro
sulla descritta legge di espansione individuale per cui
l uomo tende a volgere tutto quanto possa formare o g
getto della sua attività a suo proprio utile i ngrandi
mento e sviluppo secondo naturalmente e d in modo
relativo alle sue condizioni fisiche e al suo stato sociale
e psichico ; onde le utilità gli ingrandimenti gli svi
luppi possono dal punto di vista individuale e subbi e t
t i v o assumere forme infinite e talora persino appare n
temente opposte A questo fenomeno n atu rale della
espansione organica alc uni pensatori specialmen t e i n
gl e si vollero dare un nome molto sensazionale ma non
altretta nto proprio ; lo chiamarono lotta per l e sistenza
E ssi scambiarono la parte per il tutto perchè se spesso
la forma che assume quella legge naturale d i tutti gli
organismi è lotta m olte altre volte ass ume for m e de l
tutto estranee alla lotta Q uando l uomo ( consideriam o
per essere più chiari un uomo di società ancora primi
tiva ) respinge un altro uomo perchè non pre nda parte
del suo armento e quando dopo di avere fatto ciò si
stende sul suolo contemplando il cielo pe r studiarne le
d isposizioni degli astri e trarne insegnamenti della vita
compie due atti ugualmente intenti al suo sviluppo ;
ma se il primo è conforme al senso relati v o che si at tri
bui sc e alle parole una lotta il secondo non lo è a f
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fatto In tutte e due però i ca si citati l uomo compie
atti per il suo sviluppo e per la sua esistenza L espan
sione organica v iene talvolta spiegata indipendente
mente da ogni pensiero dell esistenza dell organismo e
persino c ontro quelle che sarebbero le esigenze di questa
sua esistenza
Si vedono infatti talora organismi individuali i nco n
trare lo spegnimento loro pe r eff etto di que l l e ne rgi a ;
come accade ogni qualvolta le loro forze di espansione
li conducono senza nessuna nec e ssità per l esistenza ma
solo per tendenza espansiva d altra natura a contatto
d altre nat urali energie che li possono sopraffare e
spegnere
L a legge d espansione organica individuale n o n ha
altri limiti che quelli che sono opposti dal di fuori del
l organismo individuale il quale se non trova sempre
ostacoli si espande in ragione della e ffi cienza e cioè
della poten za che ha dentro di sè Questa non può e s
sere misurata e sempre v aria da organismo a organismo
perchè la potenza espansiva di ogni organismo è i l
prodotto di circostanze che non sono le stesse pe r ognuno
di essi ; così nell organism o uomo la forza di espansione
e cioè la potenza sua è diversa e varia a seconda dei
gradi di civiltà raggiunti dalla società a cui l individuo
appartiene e data la stessa società a seconda dello svi
l uppo e de ll a se l e z i o ne che hanno raggiunto le facoltà
congenite alla natura umana in uno piuttosto che in
altro individuo ed alla quantità e qualità di energie psi
chiche sociali di cui esso è conduttore e d altresì alla
potenza sua fisiologica che le deve sorreggere
L organismo individuale nella sua tendenza ad espan
dersi trova il limite e la disciplina urtando contro la
espansione degli altri : tro v a il limite e la di sciplina
ma no n l annullamento dell espansione sua chè con
ciò si sopprimerebbe la stessa società le cui fo rze i cui
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organi sono appunto il risultato della coesistenza e
della reci proca integrazione limitazione e di fl e re nz az i o ne
delle varie espansioni in dividuali
N on appena si profila l organismo sociale l uomo che
vi nasce è suo elemento che non può svilupparsi nè
perciò fornire mezzo al maggiore organismo c h e da lui
prom ana se questo e cioè la società non lo costituisca
e mantenga in cond izione di potere svolgere le sue pro
prie facoltà ( espansione organica individuale ) con tutta
la libertà compatibile con l organismo soci ale A questi
fenomeni di dinamica sociale si ran n odano i rapporti
giuridici tutti fra l individuo e lo Stato i quali forme
ranno oggetto di trattazio n e speciale nel capitolo V III
di q uesto libro
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IX
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D etto dell essenza dell organismo sociale e della fun
z i o nal i tà organica dell individuo ( e cioè delle iniziali
facoltà sue ) dentro d i esso vediamo sommariamente
in quali modi sen sibili e concreti e cioè esteriormente
visibili il processo organico i nte ri ndi v i dual e e super
individuale e cioè l organismo sociale si venga sv o l
gendo
L a prima società d uo m i ni è la famiglia
P erchè l uomo sia un essere sociale famigliare ci è in
parte spiegato dalla fisiologia nè la politica ha bisogno
di fare molte ulteriori ricerche L uomo diventa un essere
sociale familiare per impulso fisiologico della procrea
zione Questo imp ulso tuttavia non implicherebbe pe r
sè stesso la continuità della convivenza sociale fami
liare oltre quel tanto che è necessario per la genera
zione e conservazione della prole A spiegare tale con
t i nui t à la fisiologia non basta e bisogna ricorrere alla
psicologia L a psicologia affermando che l uomo pen
sante è il prodotto delle proprie sensazioni le quali dànno
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luogo in lui a formazioni psichiche che sono per l uo m o
altrettanti modi di essere e funzionare offre alla poli
tica la maniera di spiegarsi il perchè della prolu ngata
convivenza familiare e cioè del modo di formarsi de l l a
prima società
L a psicologia intuisce che fra sensazione e pensiero
esistono rapporti di causalità obbedienti a leggi mate
matiche O rbene se l uomo psicologicamente è ( quale ci
appare in modo positivo ) il risultato delle sensazioni
sue essendo esse cagionate dalle forze e circostanze a
lui esterne ne viene che col permanere di queste anche
la sensa zione permane e così co l l a im m anenza sua plasma
la psiche individuale per modo che questa risulta for
mata in una determinata maniera È quindi evidente
che il fatto fisiologico della generazione e la prension e
che l uomo fa della donna cagionando la convivenza
e risolvendosi essa in una sensazione questa a sua volta
nel rinnovarsi del fatto si rinnova ; pe r ereditarietà gli
uomini si fanno più inclini a subirla essa si prolunga
q uindi via via e così tanto per m ane che ne deriva alla
psiche individuale una speciale forma e cioè quella di
psiche conformata alla prima vita sociale
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Ben presto e quasi simultaneamente nuove e maggiori
società si vengono costituendo Il tramite primo per
cui si svolgono tali nuove e più complesse formazioni
sociali è certamente l attrito l urto la lotta A llorchè
l uomo incontra l uomo col quale non è in famili are
cons uetudine di convivenza ne nasce un urto Questo
è ne l medesimo tempo il mezzo col quale l uomo svi
luppa le attività di cui e capace e 11 tramite per cui
passa a formar parte di una società politica maggior e
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e più organica della famiglia A ttraverso alla lotta le
fa co ltà umane svolgendosi d anno luogo al perfezi o n a
mento dell uomo
Molti lettori mossi da abitudine sentimentale trove
ranno a ridire su q ueste mie affermazio n i ; ma tale è
il fatto C he l uomo allorchè vede un altro uomo col
quale non ha dimestichezza alcuna se non abbia in sè
formata una ben evoluta formazione psichica di convi
venza civile lo combatta questo è un fatto che tutta
la natura tutta la storia mi c onducono ad a ffermare
vero e costante nelle razze umane chiamate a sv i l up
pare intense civiltà L istinto della conservazione propria
e la legge di espansione organica spingo n o l uomo
fi si o l o gi c am e nt e potente e forte a elidere tutto ciò c h e
può riuscirgli dannoso L a bontà la m itezza od almeno
quelle che a noi sembrano tali nell uomo non c i v i li z
zato sono manifestazioni di difetto di forza iniziale
P arlando di talu n i indiani Bates fa a questo proposito
delle osservazioni che sono nel vero ; egli dice : la bontà
di questi indiani come anche della ma ssima parte degli
altri coi quali ho vissuto consisteva piuttosto nella
mancanza di cattive qualità attive che ne l possesso di
buone qualità ; e d in altri termini era negativa più che
positiva L a buona compagnia dei nostri C ucama pa
reva derivasse non da calore di simpatia ma se mpl i
C ivili possono
c e m e nte da mancanza di egoismo attivo
diventare soltanto quelle razze umane che furono ori
gi nari a me nte fiere ; non per l a fierezza in sè ma perchè
essa allo stato non incivilito è la più immediata espres
sione di potenza espansiva dell individuo e cioè di forza
iniziale umana materia prima di cui l a natura si serve
per produrre mediante gli organismi s o ciali la civiltà
Maggiore è la forza iniziale che concorre alla formazione
di un organismo sociale e maggiore riesce naturalmente
l a civiltà che ne deriva
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L O RGAN I S M O
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Un
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uomo è un concorrente ne l cibo nello spazio in
tutte quelle cose sulle quali un altro impera entro e su
quel suolo che è sua dimora ; può quindi riuscirgli
dannoso e d egli lo assale cerca di sopprimerlo o di
utilizzarlo T utto ciò è in natura ; la storia della uma
L a lotta c o l l uo mo meglio che
n i tà è storia di lotte
quella cogli ani mali in f eriori sviluppa le qualità dell uomo
stesso P er difesa propria dapprima l uomo si stri nge
maggiormente intorno alla società fa m iglia che ne
riesce più salda ; pe r accrescerla si fa più incline alla
procreazione riuscendo ta le accrescimento a sua difesa
nella pratica della lotta più pronto si fa l occhio agile
il corpo più sveglia e vigile la intelligenza più attivo
il sistema nervoso In complesso l individuo diventa
più atto a procacciarsi l utile cioè a modificare util
mente per sè l e cose esteriori ; e proprio in questo
consiste massimamente l essenza della civiltà Questo
suo sviluppo lo rende più atto a sopraffare e quindi a
lottare dal che nasce nuova causa ad uno sviluppo
maggiore T ali fatti procedono con un continuo e reci
proco rap po rto di cause e d effetti C hiedere se l uomo
lotta perchè si sviluppa o se si sviluppa perchè lotta gli
è porsi un problema affatto v ano S e non che quel m e
de si mo senso della propria conservaz ione e d espansione
e quella medesima attit udine a pro cacc i arl e che spin
gono gli individui ad urtarsi fra loro presto li condu
cono anche a sentire che l urto continuo sarebbe i l loro
spegnimento Questo avviene nella psiche loro pe r e f
fetto della logica che è una legge che chiamerò di cri
st al l i z z az i o n e de l pensiero ; essa fa che le forze psichiche
funzionanti nell uomo assumono date certe circostanze
certi determinati necessari atteggiamenti G li uomi ni
vengono quindi presto per salute propria condotti dalla
forza logica a moderare l urto i nte ri ndi v i dual e e così
insensibilmente entrano in una consuetudi ne di con
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
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vivenza
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la quale come ogni altra for
m az i o ne naturale dapprima è debole e vaga poi si fa
continua e più intensa ; e con questa co n suetudine c h e
è in tutto una nuova formazione psichica si vengono
disegnando i primi profili di una società politica mag
gi o re della famiglia
Questa consuetudine di convivenza e x t rafam i l i are è
ciò che dà forma alla tribù e d in genere alle prime
agglomerazioni politiche di individui di diverse famiglie
T al i agglo m erazioni come si vede non sono altro c h e
effetto di speciali limitazioni che avvengono nella libera
attivi tà o espansione degli individui ca pi di famiglia
Queste limita zioni apparentemente soltanto hanno radice
nella volontà indi viduale mentre la vera radice loro
co n siste nel ragiona mento che la potenza altru i e cioè
forze a lui estern e fanno fare all individuo : il quale è
dalla data potenza condotto non per volontà ma pe r
necessità ( e cioè non per impulso interno ma per coer
c i z i o n e esterna ) a pensare che non limitando la libertà
propria sarebbe da altri danneggiato o distrutto E tale
adattamento avviene per mezzo di formazioni psichiche
prodotte dalla consuetudine per cui non solo per la di u
turna abit udine gli individui non off endono i l loro vi
cino col quale non sono usi di p assare ad o ff esa ma
si sentono anche e diventano con lui legati in un tutto
organico per modo che al sopravvenire di certe ci rco
stanze sono naturalmente indotti a prestarsi reciproca
mente le forze C o sì l organismo sociale si viene svi
l uppan do pe r mezzo di forze psichiche degli indivi dui
e determinando gli atti di questi a sua propria utilità
e conservazione Si vede adunque che l organismo so
c i al e supe rf am i l i a re si svolge col manifestarsi n e l l i n
di v i duo di un principio di necessità di limitare la libertà
o espansione propria rispetto ad un altro individuo e
si vede ancora come tale organismo si mantenga e si
ex t raf am i l i are ,
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L I L L U SIO N E
I ND I VI DUAL I ST A
bero i nde fini tame nte e quietamente fin dove lo permeti
tesse loro la natura fisica se non trovassero ostacoli in
altri u omini ; i n co ntrando l i nasce conflitto e dal con
fl i tto nasce negli individui la necessità di sviluppare
forze che li rendano atti a opprimere i popoli che i n
cont rano e la necessità altresì di trarre dal suolo già
occupato un maggiore prodotto a cagione della so prag
giunta di ffi coltà di o ccuparn e dell altro E facile vedere
come conseguenza di queste due necessità sia un m ag
gi o re sviluppo de l l o rgani c i t à sociale ; il quale sviluppo
mosso dapprima dalle impellenti circostanze del mo
mento si mantiene poi e si perpetua pe r mezzo delle
nuove formazioni psichiche che si compiono negli indi
v i dui a cagione della permanenza in questi della con
dizione i n cui furono occasionalmente posti dalle emer
genti necessità suddette C ol sopraggiungere infatt i di
circostanze esteriori che costringono l organismo sociale
a maggiormente svilupparsi ed assodarsi esso non potrà
farlo se non determinando nell elemento e cioè negl i
individui da cui trae la vita un novello atteggiamento
che permanendo dà luogo in essi ad ulteriori forma
zioni psichiche i l che equivale ad un ulteriore m uta
mento nel loro modo di essere pe r cui passano dall es
sere mezzo d una società meno organica all essere
mezzo d una società più organica
Qui è necessaria qualche maggiore spiegazione B itor
niamo a considerare l individuo si ngolo che abbia m o
lasci ato in una società affatto rudimentale N essun con
tatto con altre ha per anco subito quella società Ma
come dissi il contatto non tarda ; ed allora all individuo
subente la necessità di non potersi più i nde fini tam e nte
allargare in ragione della crescente popol azione pe r
l ostacolo che gli oppongono società straniere rimane
mi nor caccia minor pascolo minori prodotti de l suolo
al quale è limitata l occupazione della società cui a ppar
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L O RGAN I S M O
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tiene P er compensarsi gli è necessario spiegare m ag
gi o re attività ; ma questa evidentemente si tramu ta in
eremo ormai
un novello attrito con qu elli che chia m
suoi concittadi ni Se non che la consuetudine sociale
che ha con loro e le leggi c h e ne deri v ano lo rendono
non più conformato n è disposto e neppure potente a
opprimerli con lotta fisica Quindi non gli rimane altro
da fare che porre nuovi limiti ad una sua nuova ne ce s
saria attivi tà limiti analoghi a quelli che si erano in
lui determinati dopo i primi attriti dando luogo a forme
di lotta non fisica Questo ulteriore processo di forma
zione so c i al e è reso più facile dalla preesistente co nsue
t udi n e di convivenza Sulle sue basi s inn alza qu alche
più stretto e definito rapporto sociale e così comincia
a contornarsi nell i n dividuo l idea del contratto Questa
idea non è quindi altro c h e una formazione psichica
co mpi ut asi dopo e pe r effetto dell avvenuta convivenza
P rima di questa l uomo non avrebbe potuto avere quel
l i de a in nessun modo Il contratto ci apparisce il mag
gi o re svil uppo d un a formazione psichica che la n ece s
si tà della convivenza ( resa da circostanze esterne più
stretta) ha prodotto negli individui N on c è quindi in
esso null a di nuovo nulla di libero e volente seco ndo
il concetto volgare che si ha di queste parole ; ma in
quella vece una cosa del tutto inevitabile e necessaria
e che rappresenta la continuazione e lo sviluppo di un
fatto preesistente
L idea di contratto c h e si è determinata ne l l i ndi
v i duo e de l pari l idea di legge di governo di sanz ione
che ne sono la conseguenza sono idee tutte che si
svolgono in lui pe r e ff etto ineluttabile delle sue facoltà
logiche E ssendo sorte a cagione di ci rcostanze so prag
giunte esteriormente a lui se queste circostanze pe r
mangono devono permanere esse pure ; e quindi co lla
permanenza loro nella psiche individuale dànn o luogo
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L I LLU SI ON E
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74
I N O I v I D U AL I S T A
in lui ad in tensificazione delle formazioni psichiche
relative pe r effetto della quale egli diventa un essere
conformato a far parte di un organismo sociale il cui
Stato si concentra in organi speciali
Ma innanzi di parlare dello Stato è opportuno descri
vere quale forma e struttura assumano le altre maggiori
funzioni orga n iche della società : la famiglia la proprie tà
la religione la scienza Indi assegnerò alla pi ù alta di
esse lo Stato alcuni capitoli di trattazione speciale come
esige il carattere strettamente politico di questo libro
T roverà forse il lettore che lo affatico troppo con
questi ragionamenti intorno alla form azione de ll o rga
n i sm o sociale e che non procedo in modo che apparisca
bene sistematico Ma è la natura dell argomento che
mi sforza ; perchè essendo il detto organismo l effetto
di moltissime forze agenti in maniera reciproca e simul
tanea e producenti d iversi effetti che insieme si com
pl e tan o e si fondono riesce necessario nella descrizione
che si facciano seguire queste forze in modo parimenti
simultaneo ora lasciando di descriverne un a per parlare
di un altra e per po i r i pre nde rl e a ssieme N on altrimenti
chi vogli a sapere come è formata u na treccia è nece ssari o
che segua insieme c o l l o c c hi o tutti i fili ond é intessuta
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CA PI TO L O III
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L A PRO PRIET À
L A F A M I GL I A
S OMM A RIO
I E si ge nz e naturali de ll a m agg i o re ripro duz ione c o m p atibile
L a f ami g li a m o no g am i c a T r an si
c o l l a m agg i o re c ivil tà
z i o ne d e ll a fa mi gli a da so c i e tà aut o no m a i n t e ssut o c o n ne t
II C o stituz i o n e g iuri di ca
t i v o d una m agg i o r e so c i e t à
d e ll a f ami gli a O ri gi ne e d e sse nz a de l co nse nso de ll a do nna
I I I D ive rsità n o n sup e riorità de ll uo m o C o m e si d i ff e
r e nz i a l a f unz i o ne so ci al e e pol iti c a de lla do nna
I V O ri
g i ne de ll a prO pri e t à ne l l a i ni z i al e f aco ltà um ana di pre nsi o n e
E l e m e nti c o sti tutivi de ll e co
e d utili z z az i o ne d e ll e c o se
V Li mit az i o ne al l i ndi v i
n o mi a an t i i ndi v i d ual i s ti c a
d uale pre nsi o ne de lle co se L a pro pri e tà i ndividual e I l c o n
tratto l e re dità L a g i uri sprude nz a ro m ana sco pre e de scri v e
l e l e ggi de ll a funz i o ne e co n o m i c a de ll or g ani sm o so c i al e
V I C irc o l az i o ne c ambio m o ne t a V II I l v al o re è una
pro i e z io ne se nsi bil e de ll a circo laz i o n e n utriti z i a de lla so
c i e t à V an it à d e ll e m o de r ne di scu ssio ni sul c apit al e
V III I l cre dito è cir co l az ione de l v al o re u o m o e de l v alor e
I l cr e dito pub
so c i e t à C r e dito priv at o e c r e di t o pubbli co
I X L a pro duz i o ne de t e rmi
bl i co sua e sse nz a e utilità
n at a dai li miti p o sti al l a lib e rtà e co n o m i c a de ll i n dividuo
L o tta e c o no m i ca e c o nse g ue nt e sv il upp o de ll a so ci e t à e
de lla pr o duz ione
X D ive r sità d e ne rgi a so ci ale e c o no
m i c a n e gli i ndiv i dui e co n se gue nt e sp e ci ali z z az i o ne loro e
l o ro disu g uagli anz a e conom i c a Co nsegu e nze so ci ali de lla
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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di s ugu ag li anz a eco nom i c a Acce ntu az i o n e d e ll a propri e tà
priv ata che esse nzi al m ente è un a i nte n si fi caz io ne di fun
z i o nal i t à s o c i ali E se m pi s tori c i E rror e de i vi n c oli e co n o
m ici
X I N e ll a di su gu ag li anz a e co no m i c a tutti gli i ndi
v i dui f r ui sc o no di pi ù b e ni che nell a e g uag li an z a da cui
l o sviluppo s oci ale l i ha tolti ( R i ch i amo al c apito lo I X)
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L azione riproduttrice per alimentare la massa del
l elemento fisiologico da cui esce l organismo psichico
della società è breve ne l l uno dei due sessi lunga e
laboriosa nell altro ; onde prima la natura designa e
poi col farsi più organica la società le consuetudini e
le leggi sanciscono uno stato di cose pe r cui i due sessi
siano ri s pettivamente posti in condizione d e spli care la
azione riproduttrice in modo che emerga la m aggiore
fecondità fisiologica compatibile colla maggiore civiltà
Sempre apparisce necessario a questo intento che la
donna sia riservata ad un solo uomo e non consanguineo
purchè non si cada nell opposto eccesso di una troppo
forte diversità d i razza N on apparisce necessario al t re t
tanto che l uomo sia riservato ad una sola donna ; ma
dall osservazione storica anche risulta che la poligamia
meno della monogamia risponde allo sviluppo di una
m o l to intensa civiltà
Quest ultima forma d un i one fra uo mo e donna è la
meglio rispondente al maggiore sviluppo della popola
zione compatibile colla maggiore civiltà ; è quella che
fornisce all organismo sociale un tessuto connettivo più
compatto e più potente D a e ssa esce la famiglia come
vediamo costituita nelle società civili moderne : e come
questa formazione s ociale si venga costituendo ho già
accennato nel precedente capitolo L a famiglia è la prima
società C ollo sviluppo ulte riore dell organismo sociale
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LA F A M I G L I A LA
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P ROP RI E T À
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essa da un lato perde il suo carattere di società auto
noma ma rimane tuttavia come tessuto connettivo di
un a società m aggiore E sotto questo aspetto che qui
la consideriamo
L a famiglia primitiva normalmente è poligamica nel
suo stadio di società a utonoma e d anche molto più
avanti ; e assume invece forma monogamica via via che
più e meglio passa dallo stadio di società autonoma a
quello di tessuto connettivo di una ma giore società ; e
tanto più perfetta mente assume questa forma quanto più
la società di cui entra a for m are questo tessuto è evoluta
e ciò
e funzionalmente molto attiva ( vedi capitolo V I )
è naturale esigendo tali circosta nze un tess uto sociale
molto potente L a ripro v a di questa verità politica si
ha nell osservazione del fenomeno opposto e cioè che
quando una società decade e quindi il suo tessuto con
ne tt i v o si rallenta questo fatto assume la forma di un
rallentamento della monogamia A ltro non sono infatti
la moltiplicazione del divorzio e il diffuso co ncub i
naggio ; è l org anismo sociale che perde della sua po
tenza organica co nnettiva e giu nge all estremo colla
c o si de tta socializzazione della donna propria dei periodi
anarchici i quali ove persistano trascinano allo spegni
mento totale dell uomo fisico territorio cellulare della
società
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C ome ogni fatto organo o funzione di una progredita
società anche la famigli a assume via via quel grado di
perfezionamento che n o i ch i amiamo forma giuridica
C irca a questa costituzione giuridica si notano fra le
varie legislazioni civili di ff erenze ma non essenziali
tutte essendo quale più e quale meno fondate sul con
senso così dell uomo come dell a donn a ; solo qua e là nei
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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costumi e nelle forme che accompagnano il rito nuziale
sono ancora conservati profili lontani della violenza del
l uomo s ulla donna c h e costituiva il modo di forma
zione della famiglia autonoma primitiva L a ragione per
la quale si rende necessario nello sviluppo giuridico
della famiglia il consenso della donna o della famiglia
onde esce è molto semplice e d è poi conforme a ciò
che accade nello sviluppo d ogni formazione sociale e
cioè l adattamento psichico determ inato dal danno che
prod uce la lotta Quando la famiglia cessa d essere una
società autonoma per assumere i carat teri di generale
tessuto dell organismo sociale ingrandito essa si trova
in contatto con individui appartenenti ad altre famiglie ;
onde l uomo che è compreso in una è sospinto dalla
minore consanguineità a co sti t ul re unione con donne
che facciano part e di altra famiglia Il rapimento vio
lento che egli ne faccia genera l urto colla famiglia da
cui esce la donna ; e questi urti certamente vi furono e
solta nto dopo un lungo adattamento psichico la natura
politica maturò la forma civile del consenso
P erciò poi che si riferisce al funzioname nto della fa
miglia tutte le legislazioni civili si formano sul con
c e tt o corrispondente al fatto non della superiorità
ma
della supremazia dell uomo sulla donna e sui figli L a
famiglia si regge a sistema monarchico dispotico qu and è
società autonoma variamente temperato quando diventa
il tessuto d una maggiore società L a legislazione ro
mana tuttavia lasciava al capo di famiglia non più au
t o no ma un illimitato po t ere fino di vi ta e di morte
sugli individui che la componevano N on è certo un
potere così esteso favorevole allo sviluppo di una grande
civiltà ove persista e infatti presto in R oma non fu che
forma ; certo però esso è sintomo d i nte nsi ssi m a con
n e ssi o ne dell organismo sociale
O ggi pure essendo
riconosciuta q uella supremazia essa è tuttavia tempe
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I N O I VI D U AL IS T A
stranissi me illusioni che determinò : quale ad esempio
la credenza che la donna sia un essere meno perfetto
dell uo mo N ote sono le rudi massime e gli episodi sto
rici a c ui diede luogo Si e sage rò nei tempi feroci ; ma
il galante settecento t rascorse a dimenticare che pe r la
conservazione fisiologica umana è indispensabile che
l atteggiamento sociale della donna sia diverso da quello
dell uomo O ggi cresce la tendenza de l l a donna ad uscire
dall ambito suo : e d è uno dei tanti prodotti dell i ndi v i
dualismo romantico prevalente ; ma l e rrata tendenza
scomparirà più presto che non si creda L a donna
quando esce dai confini che la natura sociale le impone
perde col tempo molto de l suo incanto e della sua at
t rat t i v a sull u omo A lungo andare la sua stessa strut
tura fisica si modifica assume de l virile smarrisce la
dolcezza dell espressione presenta casi frequenti di
sterilità L a società attuale specialmente anglo sassone
conosce questo tipo deplorevole di donna uomo che
l esperienza eliminerà poichè insegnerà che non vi è
nulla di più disgustoso al senso dell uomo che la donna
che distrugge in s è stessa la sublime potenza di gene
rare T rattandosi delle formazioni sociali non si deve
mai dimenticare quelli che furono i loro principii perchè
esse si evolvono bensì e si perfezionano m a sempre
se condo quelli I l principio d e lla famiglia fu la so v rap
posizione assoluta dell uomo alla do nna L a c o si de tta
emancipazione della donna come parità assoluta come
identità giuridica e sociale non può essere dal punto di
vista sperimentale co n siderata altrimenti che un feno
meno di decadenza o di rilassamento temporaneo di un o r
gani sm o sociale N e i ri guardi della popolazione centi
naia di guerre non arrecherebbero alla massa sociale fisica
tanto danno quanto l acce nt uarsi di questo fenomeno
A lla necessità di conservare potenza generatrice alla
donna si connettono tutte le leggi che differenziano l a
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CAP III
LA F A MI GL I A LA PROPR I E T À
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zione e la funzione sociale e politica della donna da
quella dell uomo È poi sempre nelle formazioni psi
chiche così della donna che dell uomo che vanno for
m ando si gli adattamenti relativi a tali necessi tà naturali
e per i quali vediamo la donna n o n solo subire ma
sentire il desiderio de l dominio dell uomo e questi de l
dominarla
V i è gran fervore oggi nel campo de l ro mant i msm o
individualistico pe r render e la donna partecipe della
formazione dello Stato D eriva questo fervore appu nto
dalla concezione individualistica di q uella formazione ;
per la quale concezione si crede che in ogni individuo e
quindi anche nella donna vi sia un diritto come lo chia
mano natura le di partecipare in eguale misura e modo
degli altri indiv i dui alla costituzione dell o Stato D i
versi sono i termini scientifici del problema È conforme
allo svil uppo so ciale che la donna partecipi alla forma
zione dello Stato ? Questo è i l quesito D al punto di vista
organico si deve rispondere affermativamente dovendo
ogni parte della massa fisiologica che costituisce il corpo
sociale e che è quindi suscettibile di se nsibilità sociale
per albergare in sè elemento psichico energie psichiche
sociali avere la sua rispondenza negli organi centrali
della società : in una parola essendo la donna al pari
dell uomo conduttrice di energie psichiche e cioè sociali
necessario è che esse siano al pari delle altre chiamate
a concorrere alla formazione dello Stato così come lo
sono delle altre funzioni sociali ( proprietà scienza fa
miglia religio ne
D iversa apparisce la cosa dal punto
di vis ta della conservazione del mezzo fisiologico del
l o rgani smo sociale co n servazione che esige pe r sè la
massi ma parte dell attività muliebre L e due diverse esi
ge nz e organiche della società possono convergere chia
mando bensì la donna a contribuire alla formazione
dello Stato ma i nte rdi cendo ne ad essa le funzioni pe r
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL I ST A
82
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le q uali d altronde essa è per molteplici cause essen
z i al i meno adatta dell uomo e d anzi pre sso c hè inadatta
affatto
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IV
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L a proprietà ( adopero anc h io la parola comune benchè
socialmente non esista proprietà ma soltanto una fun
zione organica sociale) è l a funzione nutritizia de l corpo
sociale e dal punto di vista dell economi a ant i ndi v i
dualistica si co m pone di tre sol i elementi : la pren
sione la circolazio n e e la produzione delle cose E ssa
scaturisce dalla facoltà iniziale dell uomo di prendere
e d occupare le co se e modificarle e rivolgerle a propria
utilità Questa è una delle forme che la forza e d il moto
assumono in lui T ale prensione individuale non costi
t ui sce però al suo inizio proprietà nel senso sociale ;
ciò avviene da poi per opera dell organismo psichico
della società come si vedrà T utto che presenti una
qualche forma di utilità e la possibilità e la ragione di
f ru i rne ad esclusione degli altri può per quanto sotto
svariatissime forme essere oggetto di prensione e così
entrare nella circolazione sociale nutritizia ; lo possono
come entità produttrici lo stesso uomo la stessa società
L e cose prese l uomo le considera come di sua per
sonale utilità a esclusione degli altri uomini ; esso poi
non co nosce limiti di sorta a q uesta sua prensione e
prende le cose dove sono ; e se la sua forza glielo per
mette prende anche le cose che già furono prese e d
occupate da altri uomini sia respingendo questi sia
u c c i de ndo l i sia prendendo a propria utilità oltre che l e
cose da altri occupate anche gli uomini che le o cc u
pavano
N ella terminologia della proprietà romana brilla e sta
fermo il concetto di ciò che realmente sia l atto primi
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LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ
III
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da cui scaturisce il fatto sociale proprietà ; questo
atto in giurisprudenza romana venne chiamato p rehe nsi o
e la cosa caduta in proprietà dell uomo e cioè n elle sue
mani venne definita m an ci p i u m Ma ripeto ; la p r e hen si o
sola non costituisce socialmente proprietà potendo rima
nere e fi nchè rimane un fatto p uramente individuale au
t o no m o I primi profili della proprietà organo sociale si
disegnano col cessare dell autonomia i ndividuale e cioè
coi primi albori della società col concretarsi delle forma
zioni psichiche i nt e ri ndi v i dual i che conducono al ri co no
sc i m e nt o da parte degli i n dividui della esclusivi tà de l
godimento di certe cose che f urono prese da parte di altri
individui Questo concetto nat urale della proprietà e con
seguentemente della formazione delle idee ad essa relative
non mi pare Che sia nutrito dalla sociologia individuali
stica che pensa come fa lo Spencer preesistere in qualche
maniera nell uo m o l idea di proprietà al fatto che la
determina P ersino il cane dice Spencer ha questa idea
e sentimento di proprietà indivi duale Il cane come
l uomo pre so c i al e non ha che l idea di conservare e
di difendere la cosa presa ; ma quanto al concetto che
alla potenza di prendere le cose per sè corrisponda n e l
l uomo il dovere di rispettare le cose che altri uomini
hanno preso per loro questa ulteriore idea sebbene si
esplichi per mezzo dell individuo pure è fatto escl usi
v a m e nt e sociale che si perfeziona molto più tardi della
semplice prensione e nel quale soltanto come or ora ho
esposto si profila veramente il fatto sociale pro prietà
e non si vede che v 1 si a nel cane nulla di simile L a
prensione nè contrastata nè riconosciuta da altri che
l uomo fa delle cose non è la proprietà funzione sociale :
questa incomincia soltanto quando la cosa presa è trat
tenuta e goduta dall individuo senza che gli sia contesa
da altri individui sebbene a lui vicini e nei quali pertanto
funziona que ll auto l i mi taz i o ne in cui consiste i l fatto
ti
vo
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L I LL U SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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84
psichico sociale della proprietà ; auto li m i taz i o ne de te rmi
nata dalla necessità d i evitare l urto i nte ri ndi v i dual e
come dimostrerò discorrendo della formazione sociale
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V
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Questo è il m odo di formars i della proprietà la quale
proprietà si vede pertanto c he non è niente affatto nè
un di ri tto qual e in senso assoluto e metafisico hann o ima
gi nat o i giuristi e d economisti nè una usurpazione come
hanno imaginato i socialisti ma è puramen te e semplice
mente lo stato di fatto risulta nte da un limite che per la
necessità della coesistenza di pi ù individui viene spo nt a
n e am e nt e imponendosi e quin di col perfezionarsi dello
Stato san z i o nando si ad una delle facoltà individuali
umane e maggiormente fissando si poi nell uomo pe r
adattame nto particolare della sua psiche prima poi pe r
eredità psico fisi c a N e i qu ali adattamenti psichici indi
duali consistono le cellule di que l l o rgan o della società
c ui corrisponde la funzione economica nutritizia de l
l organismo sociale ; il tutto poi coordinato e d integrato
per mezzo di altri organi sociali emergenti da altre facol tà
iniziali dell uomo
Q uel tanto che il limite social mente imposto alla libertà
econo m ica dell uomo gli permette di prendere o di con
servare del già preso o di prendere de l nuovo costi
t ui sc e ciò che c hi am asi la sua proprietà individuale
P er conoscerne lo svolgimento le forme le influenze e cc
è necessario osservare nella storia dove quei lim iti nor
m al m e nte risiedono e quale cristallizzazione a ssuma
tutto ciò c h e è compreso entro quei limiti e per e ff etto
di essi i n una società civile N ormalmente i limiti sono
questi : che l uomo non prenda nè l altro uomo nè l e
cose che questi ha già prese Se non si conforma a ciò
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CAP
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LA FA MI GL I A LA PROPR I ETÀ
III
85
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l urt o è inevitabile ; ma vi sono anche altri modi per
mezzo de i quali l uomo non può prendere una cosa che
già sia stata presa da un altro senza che tuttavia si
ingeneri urto : ed è quando vi sia l assenso del primo
che l ha presa ; questo assenso si verificherà ogni qual
volta il primo possessore scorga un suo proprio van
taggi o o dal p a ssaggio o per il passaggio della cosa che
diremo s ua in proprietà di un altro Scaturisce il con
tratto U n altro modo per cui una cosa già posseduta
da un uomo può essere presa da un altro senza che
q uesta prensione ingeneri urto col primo possessore è
la morte di q uesti In tale caso la cosa abbandonata
può essere senza urto presa dai sopravviventi N atural
mente chi primo la prende è il pI u V I C I D O al defunto e
alla cosa ; sono quin di i componenti la sua famiglia che
naturalmente occupano la cosa posseduta da chi è
uscito di vita per essere in più favorevole condizione
di farlo Questo fatto ingenera la formazione spontanea
di un altro limite che naturalmente si impone alla li
be rt à individuale di prender e le cose ; e d è quello di non
prendere la cosa di chi è uscito di vita se v i siano pe r
sone che sopravvivono de l l a sua famiglia Questo nuovo
limite è reso necessario dalla circostanz a che re ndendo si
frequente la popolazione molti possono contemporanea
mente apprendere la m ort e di un possessore e quin di
anche contemporaneamente lanciarsi sopra la cosa onde
si avrebbero urt i e questi sono come dissi costante
mente eli minati per mezzo di un processo psichico i n
di v i dual e come incompatibili colla formazione della
s oc ietà
D a tale limite discende qu el modo pacifico di prendere
la cosa già possedu ta da altri che c hi am asi e re di tal;
quando poi il grado di civiltà sia così progredito da con
sentire il rispetto e la permanenza della volo ntà m ani
fes tata quando anche sia scomparsa la persona nella
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quale l atto volitivo si è affermato la prensione pacifica
della cosa lasciata da un defunto si fa anche per effetto
della dichiarazione di volontà fatta precedentemente
alla morte da un proprietario di cose Questo ulteriore
mezzo pacifico di prendere le cose è detto testa m entario
R iassumen do tre dunque sono i modi per mezzo de i
quali la facoltà e necessità dell individuo di prendere
le cose e cioè la sua espansione economica assume uno
svolgimento compati bile con la convivenza umana e dai
qual i qui ndi emerge la formazione dell organo e co no
m ico nutritizio della società :
1 la primordiale occupazione di una cosa ;
2 l asse n t i me nt o di chi possiede la cosa ;
3 l eredità ( legittima o testamentaria ) della cosa
L e forme le manifestazioni le casualità le derivazioni
le specializzazioni infinite che quei tre mo di posso no
assumere e d alle quali tutte giuridicamente corrisponde
un adattamento particolare de l limite alla libert à e co
n o m i c a dell uomo costituiscono ciò che dicesi gi uri s
pru denza civile e che nella sua essenza è la disciplina
della circolazione nutritiz i a dell organismo sociale C hi
volesse esaminare fino entro alle più riposte fibre m e
rav i gli o sa m e nte scoperte dall uomo questa parte della
natura politica si affidi sicuro alla giurisprudenza ro
mana di cui più fedele specchio essa non ebbe mai in
nessun paese ed in nessun tempo e d al cui confronto
le stesse legislazioni moderne in tutto ciò che non ne
hanno copiato sono infantili Il diritto quiritario non
può mutarsi come lo sfrenato individualis m o romantico
moderno si immagina : si m ute rà in dettagli in m i
sura e modi di applicazione in cose che possono for
marne oggetto ma non mai nella essenza sua fonda
m entale I romani giureconsulti infatti non hanno
immaginato inve ntato il diritto quiritario come pen sa
la fatuità romantica ; bensì lo scopersero N on vi è pe r
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azione loro conseguente su cose e forze che in
stato di società non progre dito sfuggono loro L a evo
l uz i o n e della proprietà consiste tutta nella più e s tesa
e d intensa e perfezionata applic azione dell azione sua
ed in sè e d in rapporto al simultaneo maggiore pe rfe
z i o n ame nt o negli altri organi della società E intui t ivo
che una funzione organica possa evolvere soltanto per
f e z i o nando si e d i nt e nsi fican do si e non altrim enti In
questo perfezionamento suo ed in questa sua i nte nsi fi
c az i o ne soprattutto come estensione a cose che preceden
temente non cadevano nell orbita sua o n e l f arv e l e
cadere in un modo più perfezionato e civile consiste
la cagione di quei mutamenti economici nei quali taluni
moderni credono di vedere un fa tto i nde fini tam e nte
evol utivo delle leggi della proprietà così che queste
debbano quando che sia riuscire a muta re la essenza
loro L a natura sviluppa gli organismi tutti pe rf e z i o
nando le leggi che ha imposte a loro in sull inizio
dell opera sua paziente non già e non m ai arrecando
ad esse alcun sostanziale mutamento ; pare anzi che si
compiaccia in modo s peciale della cost anza immutabile
di quelle leggi
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VI
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D al punto di vista della economia ant i i ndi v i d uali sti ca
già lo dissi la funzione sociale nutritizia no n si com
pone che di prensione di circolazione e di pro duzione
O gni cosa legittimamente presa è sangue sociale ; lo
scambio che se ne fa è la circolazione sua ; con ciò la
nutrizione si compie D ella prensione abbiamo p a rlato
prendiamo ora brevemente in esam e la circolazione ;
poi ancor più bre v emente la produzio n e
I nte nsi ficando si gli scambi talune cose vengono dalla
natura economica particolarmente usate a facilitare gli
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scambi stessi Sono tali cose quelle che hanno molto
valore ( che cosa sia il valore dirò poi ) molta costanza
di valore e molta solidità materiale accoppiata alla
picciolezza del volume di modo che presenta no acco p
piate nella maggiore proporzione possibile due circo
stanze principali : la appetibi l ità al cambio e la facilità
materiale di essere prese e cioè di diventare realmente
m a n ci p i u m Q ueste cose sono l e monete ; e servono per
le ragioni anzidette meravigliosamente a facilitare e
moltiplica re gli scambi Ma accrescendosi la circola
zione si presentano normalmente due circostanze : 1 che
quelle tali cose che presentano quelle circostan ze pe r
cui possono essere adoprate per moneta ( i metalli pre
z i o si furono più che ogni altra cosa adoperati a que sto
uso ) non crescen do in ragione dell aumento prodottosi
nella circolazione pe r la sempre crescente quantità di
cose che vi viene i mmessa divengono i ns ufficienti come
quantita tivo alle esigenze della ci sco l az i o ne stessa ; 2 che
per quanta sia la opportunità c h e esse presentano di
diventare materialmente e facilmente m an ci p i um pure
quando grandi si facciano massa e valore delle cose
il cui cambio esse devono facilitare riescono alla bi
sogna insu ffi cienti e meno adatte
A llora la natura economica provvede estendendo alla
funzione di m oneta un fatto che essa aveva già affer
mato nello scambio di talune cose quali terra uomo
forze naturali utilizzabili Stato e cc le quali non pos
sono formare oggetto di m an ci p i u m reale m a di un
m an ci p i u m soltanto figurato e cioè co m pi e n te si pe r
mezzo di determinate forme sancite dalle leggi e fissate
su documenti c h e soli diventano materialmente m an
ci p i u m L o Stato
per la sua azione regolatrice e d inte
grat ri c e di tutte le funzioni sociali quando scorge c h e
le cose l ubri ficatri ci degli scambi fanno difetto ne ll o r
gani sm o economico della società mette sul mercato
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I N O I VI D UA L I S T A
come si dice tanti documenti rappresenta tivi de l valore
società il quale essendo uno dei valori più sicuri e d
anzi quando le condiz i oni delle società sono normali
il più sicuro quei documenti che lo Stato emette rap
v
i
n
a
t
i
e
vincolanti
di
parte
d
e
l
valore
società
r
e
se
t
p
vengono accettati dall organismo sociale nella propria
circolazione e per il massimo grado che rappresentano
di materiale trasmissibilità da individuo ad individuo
funzionano da ulteriore m oneta T ali monete valore
società oscillano nel proprio valore seguendo le o sc i l
l az i o n i di quello della società che rappresentano ; ques ta
come organismo psichico presenta naturalmente insta
bi l i tà di consistenza In questi ca si se il valore della
società molto discende lo Stato come app arecchio
regolatore intervie n e imponendo un v alore fisso e la
circolazione obbligatori a alla moneta società ; le leggi
economiche però si rifanno offrendo in cambio della
moneta stessa una minore quantità di altre monete o
di cose che ad esse si conguagliano A llo stesso modo
possono di v entare monete documenti rappresentativi di
altri valori come avviene negli organismi sociali molto
evoluti per mezzo di talune istituzioni economiche che
si re ndono mezzi di circolazione monetari a di documenti
rappresentativi di valori che esse detengono
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VI I
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E necessario esporre sommaria m ente alcuni principii
d i economia ant i i ndi v i duali sti ca e cioè e sclusivamente
considerata come fu nzionalità sociale
Il valore che crediamo esistere nelle cose non è che
lo sforzo nostro nel compiere la funzione circolatoria
della società ; una esplicazione di attività sociale com
pi e nte si per mezzo nostro L o sforzo c he noi facciamo
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L I LLU SI ONE
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92
l N D l Vl D U AL l S T A
circolazione del corpo sociale In una parola è il sangue
di questo O ra si deve volere che dovunque ne l corpo
sociale entri q uel tanto e non meno di circolazione
sanguigna che è necessaria per la sua buona conser
v a z i o ne ; ma non si può volere che ve ne entri di più
a detri m ento della ci rcolazione di quegli organi ne i
quali la vita sociale esige che la circolazione sia mas
sima ed i relativi vasi sanguigni più numerosi e vasti
V i sono degli organi soci ali che per la complessa fisi o
logia de l l o rgani smo società devono trattenere elemen to
nutritizio più copioso che altri e sono essi i visceri
più vitali una concezione di fisiologia sociale la quale
ciò non vedesse o volesse una distribuzione de l sa ngue
in uguale misura per tutto il corpo è facile i mm agi
nare a quali risultati approderebbe ; è l a vita stessa
che sarebbe resa i mpossibile nella intiera società pe r
l a cessazione di nutrizione in ogni parte di essa dove
per eccesso e dove per difetto suoi relativi A lla m e n
ta l i t à an t i i n di v i d ual i sti c a non riescono concepibili tutte
le disc ussioni c he si fanno sul capitale sul modo suo
di formazione su quello che fu il suo passato su quello
che sarà il suo avvenire o che dovrebbe essere e cc e cc ;
nulla di più ozioso e vano I l capitale è il sangue so
c i al e ; e le sue leggi sono quelle stesse cui soggiace ne l
corpo individuale il sangue degli individui Il campo
è chiuso ad ogni concezione fantastica di cui tanto si
compiace l i m pe rv e rsant e romanticismo
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D issi in principio di questo discorso che tutto c he
presenti una qualche forma di utilità e la possibilità e
la ragione di f rui rne ad esclusione degli altri forma
oggetto d i prensione e di circolazione sociale e che vi
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CAP III
LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ
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93
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entrano come entità produttiva lo stesso uomo la stessa
società Sono questi i fatti circolatori cui si dà nome
di credito semplice privato e credito pubblico Soltanto
qu ando vige perchè una anco r primitiva e rude società
lo ammette l istituto gi uridico della schiavitù il valore
uomo viene trasmesso anche materialmente come man
c i pi o ad altro uomo
e cioè con materiale e non fi gu
rata trasmissione ; ma progredendo la civiltà e pe rf e
z i o nan do si l organismo sociale
vengono poste a questa
circolazione delle limita zioni utili alla società per le
quali può l uomo circolare economicam ente soltanto
mediante obbligazione sua e per una parte soltanto della
sua individualità e sotto la forma giuridica del cre
dito e cioè temporaneamente come comporta del resto
la caducità dell oggetto P uò invece per la ragione
opposta e cioè per la perenni tà sociale essere perpetuo
il credito pubblico L uomo non è soltanto una quan
t i t à morale intellettuale politica ma è anche e perciò ap
punto una quantità economica indipendentemente dalla
sua proprietà D ato un conosciuto grado di civiltà
della società in cui l uomo v ive ; data la probabilità
media c h e quella civiltà offre ad un uomo per pro ca c
c i are l impiego delle sue facoltà e qualità ; conosciute
esattamente queste e cioè : età grado di salute costanz a
spirito pratico cultura moralità attività prudenza abi
i ndini i gieniche ecc
si può assegnare ad un uomo
il suo giusto valore economico c o n una notevole o ppro s
N on vi è nulla di strano in questo conside
si maz i o ne
rare l uomo come una quantità soggetta alle leggi
economiche L uomo vale sul mercato obbedendo ad
una legge naturale anal o gal mente affatto a quanto pesa
sul la bilancia ca de per un urto o scompare per un
fulmine C he cosa sono le assicurazioni sulla vita se
non uno sconto avvenire pattuito sul valore uomo
Il fatto che il debito viene restituito ( del resto non
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sempre come p e qu ando il creditore si è ingannato
sul v alore del debitore) induce nell errore di ritenerlo
uno scambio di danaro con altro danaro di cui in un
tempo deter minato il debitore disporrà M a ciò è assurdo ;
uno scambio ( fatto circolatorio dell organismo soci ale)
non è possibile che fra due cose parimenti esistenti nel
m omento in cui si compie C iò che non esiste non può
circolare è assiomatico ; altrove a dunque va ricercato
i l corrispettivo de l danaro presta to e cioè nella pro dut
t i v i t à nella potenza produttiva e cioè nell insieme delle
qualità ( valore) dell uomo che lo riceve qualità c he ne
costituiscono il pegno Il quale uomo quando esplicando
questa sua potenza avrà prodotto il danaro necessario
per spegnere il debito lo spe gne rà ma ciò avverrà me
diante un nuovo scambio un nuovo fatto c i rc o l at ari o
che ha de i rapporti di causa ad effetto col pr i mo ma
che non è questo nè una parte nè un perfezionamento
suo ; è un altro fatto circolatorio da quello di sgi untò e
che al pari de l primo si compie ( perchè non può essere
diversamente) fra due cose entrambi esistenti nel mo
mento suo e cioè danaro pro do tto dal debitore e titolo
rappresentativo del valore de l debitore stesso ( ricevuta )
posseduto dal creditore C hi voglia bene e spregiudica
tamente considerare vede che non altrimenti opera la
circolazione nel credito fondiario : 1 scambio tempo
ranco d i danaro col va lore ( produttività ) del fo n do ;
2 acc umulo de l prodotto del fondo ; 3 scambio di questo
prodotto col titolo ipotecario Il pieno parallelismo de i
due fatti ne attes ta la identità economica
G ià vecchi economisti ave v ano intravveduta la verità
che l uomo è v alore ; e G erolamo Boccardo scrive : l n
verità non sappiamo compre ndere come ci si possa d a re
per ricchezza la macchina a vapore e non la scienza d i
Watt che l ha creata che si chia mi ricchezza il piccolo
capitale accumulato dal l o pe rai o e non la virtù i l
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l N D l Vl D U AL l ST A
di ricchezza contro ricchezza ( c h e altri scambi non sono
possibili ) ma gli dànn o come ho già detto quello d i
un contratto speciale metà che si tocca e metà no metà
positivo e metà ideale E di fronte poi a gli e ff etti che
il credito produce rimangono impressionati e quasi
paurosi perchè vedono che quelli sono in realtà e ff etti
di una nuova ricchezza posta in circolazione ma da
altra parte non riuscendo a vedere a co ncepire la de tta
ricchezza si trovano colla mente loro di fronte ad un
effetto di cui non scorgono la causa O nde traggono
illazioni errate e spaziano tanto che in sul principio
alcuni di essi definirono il credito una magia Ma ciò
av venne specialmente de l credito pubblico c h e de stò
illusioni speranze timori apprensioni stranissime come
cosa della quale si conosceva l intima natura ancora
meno d i quanto si conoscesse quella del credito perso
nale individuale
I l credito pubblico è nei riguardi della società ciò che
il credito personale è nei riguardi de ll individuo con
quelle sole di fferenze che sono portate dalle condizioni
d iverse de i due organismi sempre temporaneo l uno
anche perpetuo l altro ; i quali però non si deve di m e n
t i c arl o sono ugualmente due organismi umani e però
presentano nei fatti e nelle leggi naturali loro una per
fetta analogia U na società è un organismo umano
perchè composta di forze che promanano dall uomo ma
che vive come si disse di vita propria de l tutto indi
pendente da quella di ogni singolo individuo che vi è
compreso ; vive d i sè e per sè stesso e come avente
mente e d organi propri così anche proprie ricchezze
speciali modi ed organi per pro c urarse l e propria v o
l o ntà propria forza e ffice nz e sue e perciò a nche u n
valore economico suo proprio de l tutto analogamente a
ciò che avviene dell individuo ma senza che ciò che
s i compie d i analogo negli individui sia la medesima
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CAP III
LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ
97
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cosa di ciò che si compie nella società non solo ma
n è pure c h e questo sia la risultante della somma di
quello
C ome l individuo ha il suo valore così la società ha
il suo proprio che sta a quello in proporzioni ge o m e
triche essendo un prodotto organico e non meccanico
formatosi bensì sugli individui ma non della somma loro
C è chi pensa pe r esempio c h e la ricchezza pubblica
sia la somma delle ricchezze private : questo è un con
L a ricchezza pubblica non è la
ce tt o volgare e d errato
somma delle ricchezze private più che la volontà col
l e tt i v a sia la somma delle volontà individuali ( altra
moderna romantica assurdità questa di cui darò dimo
strazione ne l seguito di questo libro )
L a somma delle ricchezze private non dà la ricchezza
pubblica come la somma dei valori individuali non dà
il valore società C osi la somma dei materiali di cui
un edificio si compone non dà l edificio nè la somma
del valore di quelli il valore di questo che si esplica
e si determina in altri modi ed in altra sfera I l valore
società emerge da b en altre selezioni elaborazi oni delle
nature politiche che no n sia una semplice somma dei
valori individuali ; tanto è vero che questi possono sus
s i st e re ( qu i si parl a sempre di v alori puramente u mani )
anche in una società momentaneamente disorganizzata
e quindi priva di valore economico suo proprio R icor
dando ciò che f u detto nel capitolo precedente e cioè che
la società è un organismo psichico si potrebbe chiedere
come possano delle forze psichiche avere valore e co no
mico L o possono come lo può ogni altra forza della
natura ( elettricità luce calore) la quale presenti le tre
circostanze che fanno entrare cose e forze naturali nella
circolazione economica sociale e cioè utilità per l uomo
modo di diventa rne o realmente o figurati v ame nte man
c i pi o
quantità e diffusione limitate così da non essere
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUA L IS TA
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98
sempre e senz a bisogno di esclusione altrui a libera
disposizione dell uomo stesso
Il valore società è immenso ; e la messa in circolazione
credito
pubblico
di
quel
valore
ha
prodotto
degli
)
(
inestimabili vantaggi quante v olte l organo regolatore
della società non si sia illuso sulla sua mi sura C erto
è però che questa ill usione f u rarissima perchè viene
al suo apparire limitata e d eliminata dalla avversione
c h e in q uesto caso prova il mercato dei valori contro
il valore della società il cu i Stato si illuda sulla misura
della sua potenzialità economica e politica D alla cir
colazione del valore società hann o potuto trarre e se c u
zione e d applicazione pratica meravigliosi prodotti del
l ingegno umano a utilità e sollievo della società G uai
se nell organismo della società moderna non vi fosse
questo salutare scambio N egli effetti concreti la civiltà
nostra sarebbe inferiore alle antiche D a chi e come si
compirebbero le grandi opere pubbliche ? L o Stato an
tico aveva potere di obbligare una pa rte degli individui
a c o m pi e rl e colla costrizione materiale Quale surrogato
alla schiavitù ha lo Sta to moderno per quelle supreme
necessità umane delle grandi opere m o di ficat ri ci della
natura fisica ? U no : sola la messa in circolazio ne della
ricchezza società comprando con essa da individui fi si
c am e nte liberi quel lavoro c h e altra volta imponeva ad
individui schiavi Il credito pub blico si accompagna
nelle nazioni con un grande aumento della produzione
della ricchezza ; ciò accade perchè per mezzo di quello
scambio fra gli altri valori e d il valore società ne viene
alla circolazione un grande aumento aumento che si
traduce in accrescimento di produzione In economia
come in ogni altra cosa moltiplicazione di moto è mol
t i pl i c az i o ne d i vita Ho detto che il valore società è
grandissimo e maggiore apparirà esso quando gli Stati
civili fondando la costituzione loro su principi fil o so
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sociali onde e merge la funzional ità econo mica dell i n
tiero organismo della società L a co n se gue nz a dei detti
limiti è un aumento di i ndividual e attività prodotto dalla
necessità di supplire colla intensità dell utile ricavabile
dalle cose occ upate alla mancata possibilità di o ccuparne
libera m ente delle altre Quanto minore è la quantità delle
cose che un uomo può liberamente prendere e tanto
m a ggiore è nat uralmente in lui lo sforzo pe r ricavare
dell utile da quelle cose che ha precedentemente prese
Questo fenomeno che dappri ma si svo l ge per impulso
puramente individuale si s v olge poi anche pe r impulso
esterno e cioè per necessità N e co n segue ciò che chia
masi lotta economica
L a lotta economica che è la prima e più diretta con
seguenza nel limite posto alla facoltà economica de l
l uomo è nel medesimo tempo il più potente mezzo de l
suo sviluppo e del suo incivilimento ; poichè i ngene
rando essa la necessità di trarre dalle cose da lui pos
sedu te e dalle sue proprie facoltà il m aggiore utile
possibile è sprone alla attività su a C iò produce nel
suo individuo un progressi v o sviluppo di tutte le f a
c o l t à sviluppo c h e da poi procede in ragione composta
via via che dall aumentata ricchezza trae nuovi i nce n
tivi a sempre nuove attività economiche I l progressivo
sviluppo delle facoltà economiche dà luogo ad un a
infinità di adattamenti individuali di formazio n i psi
chiche individuali relative ad esse le qu ali sono al tre t
tante cell ule sociali ; e per e ff etto di esse nasco n o e
consuetudini e leggi e formazioni economiche di varia
specie di indole supe ri ndi v i dual e e cioè sociale ogni
qualvolta c he lo sviluppo loro abbia raggiunto un grado
per cui gli individui riscontrino in dette form azion i
supe ri ndi v i d ual i un mezzo di individuale vant aggio che
socialmente si risolve in una moltipl icazione di cose util i
o di utilità delle cose elemento nutritizio della società
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CAP II I
LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ
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10 1
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X
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C onseguenza di questi fatti è una crescente spe ci al i z
z az i o n e degli indi vidui
perchè non in tutti quello svi
l u ppo si m an ifesta uguale ; ma a seconda e a ca gione
di infinite circostanze estern e dove si accent ua di più
e dove meno ; onde gli uomin i per questo rapporto sono
in condizioni diverse E nella natur a della lotta e co
no m i ca
come di ogni altra c he vi sia chi v i spiega
m aggiore e chi minore potenz a Ma questa è tuttavia una
lotta nella qu ale chi soccomb e non muore b e nsì com
batte sempre ; perciò il vincitore di ieri può essere il
perdente di oggi perchè se abbisognano molte favorevoli
circostanze alla vittoria non ne abbisognano meno a
co nservarne il frutto E q ueste circosta nze altro non
sono che un bene equilibrato concorso in un individuo
di tutte le facoltà umane le quali si riassumono in favo
revole costituzione fi sica intellettuale ideale e morale ;
il che non avviene per fatto suo ma per fatto delle gene
razioni da cui discende ; gi acc hè se una circostanza este
ri o re qualsiasi vulneri una delle facoltà umane in un
individuo questa che in lui può parere impercettibile
ferita cresce scendendo per le generazioni fino a diven
tare insanabile pi aga per cui riesca impossibile soste
nere la lotta economica n elle necessarie condizioni di
validità A l contrario se un ceppo umano sia così ben
disposto al confronto di altri da pote r tramandare quella
eccellente disposizione sua a molte successive genera
zioni queste diverrann o nella lotta economi ca sempre
più forti perchè rappresenteranno un cumulo pro gre s
sivo una ascensione continua di sana attività umana ;
e per questo modo la produzione di nu t ri mento sociale
raggiunge i massimi accrescimenti
E qui si vede come la nat ura economica abbia razio
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L I LL USI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
oper ato col fatto dell eredità ; perchè o questa
discende per ceppo buono e ne viene un aumento ed
una vera moltiplicazione di utile ed e ffi c i e nti ssi m a atti
v i t à o discende per ceppo non buono e si disperde da
s è costituendo ( e qui sta specialmente il fatto pro v v i
de nz i al e ) un incentivo fortissimo ai socco m benti di ieri
a spiegare ogni maggiore attività sia pe r sorreggersi
sia per dividersi le spoglie dei soccombenti di oggi ond e
si ha in ogni caso un o sprone all attivi tà In questo
sprone risiede il massimo mezzo di cui la natura si
serve a produrre civiltà vita e sviluppo ad un organismo
sociale
N on importa a ffatto dal punto di vista della organi
cit a sociale se la funzione sociale nutritizia assu m a alla
osservazione volgare la apparenza di un fatto i ndi v i
duale e cioè di quella form a che si è convenuto di
chiamare proprietà privata Questa apparenza questa
forma che la funzione nutritizia dell organismo sociale
assume non toglie nè i nfi rm a per nulla nei riflessi de l
l organismo stesso il suo carattere e la sua essenza
vera e sola di funz ione organica della società
L a efficienza e potenz a individuale considera ta nei
suoi riflessi sull organismo sociale si risolve in una
delle più impor tanti manifestazioni della accresciuta
attività funzionale dell organi smo stesso S ono tutti fatti
che si coordinano l uno con l altro e d hanno continui
reciproci rapporti di causa a e ff etto D ove l uomo è di
natura espansiva energica attuosa quale si esige a
produrre società ci v i l i ssi me la funzione sociale nutri
tizia ass ume con maggiore accentu azione e con più netti
contorni la forma sua di proprietà individuale perchè
ciò è la conseguenza immediata e necessaria di quella
potenza degli individui A lla sua vol ta la proprietà
individuale contribuisce a rendere pi ù rapida e mag
gi o re la formazione della civiltà rendendo gl i individui
n al m e nt e
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
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nuovissima che dirada le an
tiche tenebre ameri ca ne fin o a c h e essa si ri ac ce ntua
anche in E uropa e si definisce sempre più specifica nella
moderna società civile
A dunque potente espansione individuale proprietà
privata e civiltà sono termini aventi fra loro rapporti
storici indissolub ili d i causal i tà ; se un o impallidisce
tutti impalli discono C on ciò intendiamoci bene non s i
intende aff atto c h e debba essere interdetta allo Stato la
azione sua integratrice relativa alla distribuzione della
ricc h ezza e cioè alla normalità della funzionalità nutri
tizia de l corpo sociale An zi più il fatto della libera
espansione di proprietà individuale si mostra attivo e
più vigile deve essere l occhio dello Stato nel portare
rimedio agli squilibrii economici che n e potessero de
rivare : ma ciò lo Sta to de ve fare senza ferire lo sv o l
m
n
i
e
t o di q uel fatto nelle forme che storicamente
g
appariscono sue naturali D i questa azione dello Stato
parlerò nel capitolo IX
D a queste considerazioni si vede quanto fossero e sian
errate quelle legislazioni che impongono limiti vincol i
non necessari all a proprietà in dividuale obbligandola a
conservarsi in certi ceppi s anche fossero tali da dovere
normalmente soccombere nel conflitto delle forze e co no
miche ( vincoli feudali maggiora schi fideco m me ssi
questa è una violenz a alla natura sociale v iolenza
c h e si spiega soltanto pe r mezzo della conquista che un
po polo con la guerra abbia fatto di un altro onde vo glia
pe r j u s f o e de r i s assicurare la ricchezza del proprio
sangue ; di questi fenomeni pert urbatori del normale
svolgimento dell ordine sociale tratterò ne l capitolo V I
L a conseguenza immediata d i questi vincoli è lo sviare
le attività individuali dal lavoro economico tanto pe r
acquista re quanto per conservare non essendovi pe r
essi nè possibilità di acquistare in chi non possiede nè
so l ub i l m e nt e all a c i v i ltà
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CAP III
LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ
10 5
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possibilità di perdere in chi possiede o almeno non
essendovi que sta facilità N e seguono inerzia e atonia
economica e civile D a questo male era certamente af
fetto l organismo economico n e ll a società europea prima
del movimento antifeudale degli scorsi due secoli
N on meno errato della conservazione dei vincoli e c o
quale sarebbe per esempio
n o m i c i è l eccesso opposto
l abolizione della eredità come quella che produrrebbe
la cessazione di ogni for te incentivo allo sviluppo delle
energie economiche In tale caso l uomo limiterebbe
l attività sua a produrre soltanto il necessario pe r la
esistenza sua personale e una attività così limitata poco
o nulla produce
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XI
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R ispetto alla funzione sociale della proprietà è da
considerare un fatto che sembra oggi particolarmente
sfuggire all osservazione di molti e cioè che l aumento
della ricchezza in una parte degl i individui in confronto
di altri prod uce be nsì in essi una maggiore agiatezza
relativa rispetto a questi ma non produce in questi
un agi at e z z a minore in senso assolu t o di quanto ne
possedevano ne l primordiale periodo d i minima e co
no m i c a disuguaglianza ; al contrario sebbene essi in modo
relativo ad altri individui impoveriscano relativamente
al proprio passato economicamente migliorano anche
essi perchè col farsi sempre più organico il fatto e co
no m i c o questo dispiega energie così intense e specifiche
pe r cui la produzione cresce in una progressione geo
metrica e tale maggiore quantità di beni della società
per svariate azioni di Stato si spande su tutta la massa
degl i individui ; i quali pertanto anche i meno agiati
usano di una quantità di cose che non avevano possi
hilit a di usare allorchè non erano molto di fi e re nz i at i
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106
I N D I v I D U AL I S T A
dagli altri L a eguaglianza economica è la eguaglianza
nella povertà ; e allorchè si vede che in una società
certi individui salgono economicamente qu esto è indizio
che tutti gli individui sono chi più chi meno sospinti
dal medesimo movimento e cioè tutta l a produzione di
quella società volge ad un progressivo sviluppo ; e d è
ciò tanto vero che se ne ha riprova n e ll aum e nto della
popolazione che sempre accompagna lo sviluppo de i
descritti fenomeni economici Si può a ffermare che i beni
d i cui fruisce l uomo meno ricco in una società c h e
abbia compiuto un certo grado d i evoluzione economica
sono sempre superiori e maggiori di quelli d i cui fruisce
l individ uo di una società se m i e guali tari a primord iale
T aluni fenomeni che deriv ano dalla funzione nutri
tizia del corpo sociale assunsero ai tempi nostri per
ragioni speciali alla società moderna tali particolari
aspetti e così vitale importanza da indurmi a f o rm arn e
oggetto di uno speciale capitolo il IX dove il lettore
troverà largo complemento di questa trattazione
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N on vi può essere forma politica per quanto perfetta
senza virtù nè virtù senza ideale nè ideale senza reli
gi o ne L a perfezione infatti di una forma politica favo risce
la formazione di buone leggi per il bene della società
c hè a compiere una co sa eccellente non basta già la v o
lont a e la persuasione di farlo ma abbisognano al t re sì
i mezzi esterni per cui quella forza c h e parte dalla v o
l o nt à di ben fare non sia vanamente dispersa T ali mezzi
esterni d i fare buone leggi sono forniti dalle c o sti tu
zioni eccellenti Ma abbisogna altresì negli uomini l in
t e ll e t to de l bene che può bensì essere promosso favorito
conservato dalle buone costituzioni e da esse o ppo rtu
n am e nt e collocato e cos ì utilmente adoperato ma non
m ai creato P otrà una buona costituzione opporre t e m
po rane o riparo e rendere l azione malefica dell assenza
di idealità più debole più diffi cile ad esplicarsi ; ma se
tale assenza troppo pervade la società non varrà la co
st i tuz i o n e per quanto eccellente come assoluto rimedio
L a virtù è quel grado di elaborazione psichica che le
forze sociali determinano ne ll i ndi v i duo e pe r il quale
l uomo domina le proprie passioni e cioè limita e d
inalvea in modo conforme a lle esigenze dell organismo
sociale le varie sue facoltà individuali G i à dissi in pre
cedenti capitoli come questo i nal v e am e nto si determini
quale un adattamento dell indi viduo alla società per
opera di formazioni psichiche che la società determina
in lui N e l fondo della virtù stanno i l sacrificio la pri
v az i o ne
lo sforzo Indispensabile è pertanto una forza
che determini al sacrificio e che spinga allo sforzo e lo
alimenti P erchè la ritrovi necessario è che l uomo si
idealizzi fino a sentirsi superiore alle altre cose create
A ltrimenti dove troverebbe egli il move nte a subire a
ricerca re talora un m ale per lui immediato ( chè sotto
questa form a si presenta novanta volte su cento la
virtù) pe r procacciare alla società un bene che forse
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CAP lv
REL I G I ONE S C I ENZA ARTE
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10 9
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egli nemmeno potrà contemplare perchè spessissimo e
remoto e al di là della sua stessa esistenza A ottenere
questi fatti necessari alla vita sua l organismo sociale
d ispiega s ulla psiche individuale varie azioni delle quali
alcune ho già descritte e altre le più speci fi che descrivo
ora trattando di quello degli organi sociali che vi è più
specialmente rivolto
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II
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Si affaccia una ob biezione V i —
so n o uomini virtuosi
che non professano religione positiva e che di co nsi spogl i
di ogni idealità di carattere religioso O sservo che l argo
mento degli uomini virt uosi e irreligiosi a un tempo
come prova della non necessità delle religioni non può
essere accolto da un osservatore sperimentale perchè egli
deve ammettere necessariamente la ereditarietà psichica
onde quel tanto di virtù che in un uomo esiste e col quale
è nato deve ritenersi come un retaggio t rasm e sso gl i e
co m uni c ato gl i da succ essivi ambienti morali nei quali
pertanto è da vedere come tale patrimonio morale siasi
lentamente formato O ra questo pat rimonio morale si
è formato appunto per mezzo della religione la qu ale
continuando ad agire sulle generazioni che pre c e de t
tero il non credente vi rtuoso f ormò len tamente la na
t ura di questi ch e nacque buono e vive buono anche se
su lui comincino ad agire correnti perturbatrici de l suo
originario stato morale Appartengono inoltre general
mente gli irreligiosi virtuosi a cl a ssi agiate ed a cat e
gori c di persone colte O ra degli agiati si può dire che
in essi è assai allontanato o g ni movente a delinqu ere
dalla agiatezza la quale rendendo soddisfatti m olti di
quei bisogni e desideri per i quali l uomo è con facilità
indotto a commettere atti antisociali lo rimuove pe r se
stessa dalle forme più comuni della concreta malvagità
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L
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D ei miscredenti dotti vera mente dotti si può poi dire
che miscredenti in modo a ssoluto non sono perchè essi
si vengono formando nella mente loro una idealità sci e n
t i fic a c he può in essi tenere posto d i altre idealità ; essi
professano una religione che non è in tutto la comune
perciò solo che è meglio conformata alle necessi tà de l
loro spirito
l l fenomeno sociale religioso appare più semplice e
perciò più chiaro nelle classi inferiori della società
Q uivi la necessità d una i dealità specificamente reli
giosa che sorregga e cost ringa l uomo in i stat o sociale
appare evidente e quivi si osserva che gli uomini più
virtuosi sono normalmente i più religiosi
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III
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L a religione è la funzione dell organismo sociale c he
trae l origine e l essenza sua dalla facoltà i de al i z za t ri c e
di cui l uomo è dotato e che è una delle forme che la
forza assume in lui L a religione è la risulta n a sociale
dello sviluppo diretto e composto d i tale facoltà
L i gno t o
l infinito l i nc o m pre n si bi l e determinano
nell uomo le formazioni psichiche relative alla sua fa
c o l t à di imaginazione e di idealizzazione C iò accade per
forza e necessi tà logica dell ordine psichico che in lui
e di lui vi v e D a tale origine della religione risul tano
due caratteri suoi molto chiari e d evidenti P rimo : di
evolvere nella struttura sua di fenomeno psico sociale
di mano in mano che l uomo per effetto dello sviluppo
delle sue facoltà intellettive tramuta in cose note e c o
n o sc i ute e comprese quelle che innanzi erano pe r lui
ignote sconosciute incomprese Secondo : di permanere
come fenomeno sociale i nde fini ta me nte perchè pe r
q uanto l uomo scopra conosca comprenda sono sempre
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112
E
un errore storico molto grave il credere come o ggi
comune m ente si fa che l evoluzione religiosa qui de
scritta si compia rispetto a tutta intiera una società
A pp unto perchè quella evoluzione è un prodotto di
un altra evoluzione la i ntellettu ale essa si compie sol
tanto i n quegli elementi social i nei quali questa si è
compi uta C osì vediamo presso i popoli orientali che pe r
essere più antichi o ffrono all osservazione politica in
q uesto campo almeno più vasto mezzo altra essere la
religione delle cla ssi al te e dotte e altra quella delle
basse A ltra e ra in Babilonia la religione de l volgo e
altra e be n più pura quella della classe addottrinata
de i Magi E dicendo che le società no stre sono mono
teiste si prende in realtà la parte per il tutto perchè
realmente i l puro concetto monoteista non è che di
un a parte e certamente la minore della società nostra
mentre le masse sono politeiste V ero politeismo è l ado
razione dei molti santi e la sterm inata quantità dei
f ulcri di idealizzazione religiosa delle m asse A nche il
puro monoteismo del popolo ebreo è una leggenda V i
si parla d i D io che tiene co n siglio e d accetta s uggeri
menti ; vi sono giurisdizioni di arcangeli non più sub
ordinati degli dèi d i G recia ; anche nel cielo ebraico si
hanno guerre e d espulsioni d i ribelli Se lo sviluppo i h
t e ll e tt i v o dell umani t à debba essere ne l l a v v e ni re ta le
d a permettere nell intero corpo sociale una formazione
religiosa esclusivamente e puramente monoteista io non
so ; gli evoluzionisti possono credere ques ta come qual
siasi altra cosa ; richiamo qui quanto ho detto ne l
pri m o capitolo circa il meto do sperimentale e la scuola
evoluzionista
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CAP
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REL I G I ONE S C I ENZA ARTE
Iv
IV
113
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L a trasformazione che subisce la religione col pro gre
dire dello sviluppo intellettuale di una società o di parte
di essa non ha che una azione limitata sui reali att eg
g i am e nt i degli uomini nei loro rapporti e delle società
nella loro struttura ; perchè se muta nella mente del
l uomo la sede e la natura delle potenze che gli sono
ignote non perciò muta essenzialmente l indole de l pre
ce tt o positivo c he l organismo sociale trae dal l i gn o to
e dal l i nfini t o e cioè dalla religione il quale rimane
perfezionato e a ffinato più o meno ma pure sempre lo
stesso perchè viene esso d all organismo sociale i nf o r
m ato alle sue proprie necessità organiche e q u este ri
mangono pur sempre le stesse non mutandos i la natura
dell uomo per il progredire della sua percezi one delle
cose C on ciò si spiega il fatto storico che nonostante
l evoluzione e la varietà delle religioni il precetto po
sitivo e il sentimento morale che ne è la conseguenza
rimangono nelle società civili fondamentalmente i nf o r
mati alle stesse necessi tà
Il sentimento morale è come dissi un prodotto diretto
o in diretto della religione ; ciò che chiamiamo m orale
è una subf o rm az i o ne psichica prodotta dal fatto psico
sociale religioso L a morale è il risultato dello sviluppo
di quella che chi amasi facoltà i de al i z z atri c e dell uomo
sviluppo o tt e nuto si col mezzo della religione esistente
di fatto in una società L a morale è infatti relativa alla
religione di un popolo ; e se varia poco da popolo a
popolo ciò accade perchè in fondo chi ben guardi di
poco variano già lo dissi i precetti positivi delle reli
gi o ni E questi poi alla loro volta di poco variano perchè
di poco varia l uomo che è il terreno su cui germo
gl i ano Ma è be n cert o tuttavia che di tanto varia la
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L i ll usi one i ndi vi
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
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114
religione di un popolo da quella di un altro e di al t re t
tanto varia la morale che da quella religione discende ;
e discende perchè la permanenza dell azione del pr ecetto
religioso fa sì che gli uomini di una società nascono
conformabili psichicamente in modo relativo al precetto
stesso sebbene su di essi direttamente il precetto non
abbia ancora agito e possa anche non agire mai Questa
conformazione psichica si traduce in quel fatto che
c hi am a si morale e più propriamente sentimento morale
O nd è che il precetto religioso può definirsi la fonte
della morale E se a questa si attribuisce un valore su
pe ri o re al precetto semplice ciò avviene perchè essa
rappresenta un ulteriore e superiore elaborazione natu
r ale del precetto da cui discende Ma se di ciò ha i van
taggi di ciò ha pure i danni ; i quali co n sistono in una
maggiore delicatezza e nell essere più vicina allo spegni
mento suo Si vede infatti c h e un forte sentimento mo
rale spoglio di precetto religioso può sussistere soltanto
in qualche elaborata e d elevata generazione di un ceppo
umano ma non dura perchè o svanisce o presto ritorn a
a dissetare l arsura dello scetticismo nella fonte de l
v i v i fi cat o re precetto
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V
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L a religione e di conseguenza la morale si c o ngua
gl i ano comunque al grado d i evoluzione civile di una
società N on è in tutto vero per esempio nè che la re
l i gi o n e pagana rendesse necessari a la schiavitù nè che
la religione cristiana dirò meglio cattolica l abbia resa
im possibile D imostrerò in un successivo capitolo che
la schiavitù presso gli antichi è un fatto di guerra
ne l quale le religioni loro non sono entrate G li dei pa
gani imponevano il rispetto dell uomo al pari di tutti
gli dei anteriori e posteriori E la natura stessa della
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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morale degli E giziani lo si desume da molte loro i sc ri
zioni che appa iono brani del nostro precetto morale ;
e così dicasi delle altre antichissime religioni orientali
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VI
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C ome ogni altra funzione sociale la religione spiega
molte plici e ff etti sull i ndi v i duo e sulla società P er
rispetto alla società essa spiega una immediata azione
conservatrice degli ordi n i sociali tutti soccorrendo la
consuetudi n e e la legge coll imporne sempre più e con na
t urarn e l osservanza n e ll i ndi v i duo mediante precetti e
minacce di soprannaturali sanzioni P erciò la religione
corrisponde nell organismo etico sociale al l appare c chi o
so rre tt o re dell organismo fi siologico
L ingiunzione sua
e lo scopo sempre diretti alla conservazione delle for
m az i o n i tutte psico sociali l intento suo costante di
condurr e gli uomini alla trascuranza dell organismo loro
individuale per rivolgerli interamente a quanto in essi
si svolse e V ive di psico sociale rivela chiara mente c he
la funzione sua nell organismo sociale è di sorreggerlo
Senza questa costante funzione esso crollerebbe
R ispetto poi all individuo la religione apparisce il
mezzo pe r cui si moltiplicano nell uomo quelle facoltà
i de al i z z at ri ci delle quali essa è a sua volta il prodotto
T utti i congegni sociali e tutte le spi n te pe r cui gli
uomini singoli sono indotti a compiere ( mediante un
adattamento della loro espansione organica individuale
alle necessità sociali ) fatti qual i la coesione familiare
il culto della scienza l alimento di sana
e nazionale
ambizione lo s pirito di sacrificio fatti la cui couse
g ue nz a è il perfezionamento umano e il raggiungimento
di una maggiore civiltà ; quei congegni e quelle spinte
per quel tanto che no n sono determinati dalle necessità
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CAR
REL I G I ONE S C I ENZA ARTE
IV
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11 7
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pure e semplici della immediata fisica conservazione
lo sono dallo sviluppo delle facoltà i deal i z z atri c i di cui
l individuo è capace Solo il senso ideale e cioè le for
m az i o n i psichiche relative alla potenza i deal i z z atri c e
dell uomo ci spinge ad amare il padre l a madre il
fratello l amico la patria pi ù che non ci torni indi
v i dual m e nt e
e material mente necessario di fare ; solo
esso ci spi nge allo studio all osservazione delle cose
esteriori in q uanto non sia stretta mente necessario per
la fisica esistenza immediata individuale ; esso anche a
prezzo della comodi tà e utilità individuale ci spinge
alla cura delle cose pubbliche e determina in noi i l
senso e l aspirazione alla gloria fatto individuale dei
più necessari alla vita e prosperità dell organi smo sociale
L osservazione positiva così storica che psicologica
ci dimostra che le facoltà ideali si svolgono e si pe rf e
z i o n an o nell uomo per mezzo dell attività religiosa pe
re nn e m e nt e fu nzionante n ella società
Il senso ideale
facoltà umana si esplica al pari di ogni altra facoltà
a seconda che le circostanze esterne ne favoriscano o
meno l e spl i caz i o ne L a forza ideale si svolge se cade
in un a mbiente adatto altrimenti rimane allo s ta to di
potenza e si spegne coll uomo che la racc h iudeva in
sè C o sì si spegne la facoltà produttrice se non t rovi
ambiente economico ; così si spegne la fantasia crea
trice se non tro vi ambiente estetico e l intelletto se non
trovi ambiente scientifico Ma dove le facoltà umane
sieno pe r bontà della razza suscettibili di ampia estrin
sec az i o ne
l ambiente atto a dete rminarla si viene for
mando i ntorno ad esse ; e ciò accade pe r un processo
spon taneo come d i fe rmentazione sociale cagionato e
prodotto dalla sociale convivenz a di m olti indi vid ui
aventi quelle facoltà i quali per mezzo delle comuni
caz i o n i
dei contatti delle multiformi influenze che reci
pro c am e nl e esplicano fra di loro vengono via via ecci
,
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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118
tando c o l l attri to che ne deriva le facoltà loro così
che emergono particolari organi sociali direttamente e d
esclusivamente rivolti e conformati a soddisfazione a
un tempo e moltiplicazione delle si ngole facoltà T ali
sono pe r le attività i de al i z z at ri ci le C hiese e i C ulti E
quando tale processo di fermentazione sociale sia com
pi uto av v iene che a v icenda le facoltà individu ali inte
grano i corrispondenti organi sociali e questi integrano
quelle pe r modo che n esce tale vicende di scambievoli
influssi d a mo lti pli c arne la forza e lo sviluppo C osi
l organismo sociale svolge la sua vita complessa È ap
pena necessario richiamare qui la dinamica riflessa
delle forze psichiche social i della quale parlai nel
capitolo secondo ; e per la quale devesi qui pure rilevare
che come la proprietà lo Stato ecc non esistono negli
individui n e i quali appariscono ma b e nsì come for
m az i o ni psichiche degli altri così C hiese e C ulti non
esistono negli organi per cui si esplicano ; in questi
sono riflessi mentre esistono sotto specie di formazioni
psichiche nella massa degli individui Questa è o sse r
v az i o n e da tenere ben ferma pe r le conseguenze pratiche
che ne deri vano alla politica come dimostrerò nel c a
pi t o l o X
L o sse rv at o re superficiale può notare che il maggiore
rigoglio economico artistico e scientifico si manifesta
solitamente nei periodi d i minore i ntensità reli giosa
quando l idea religiosa disgombra alquanto le menti
C iò avviene per i modi e le ra
sn o dan do ne l attività
gi o n i stesse per cui le messi si raccolgono quando il
periodo delle pi o ggi e è passato M a se il sentimento
religioso puro è meno intenso ne i periodi di grande
sviluppo culturale e civile non perciò si deve rite nere
che in questi periodi siano meno permanenti e sentite
le conseguenze de l precede nte sentimento religioso sv o l
tosi con intensi tà L e facol tà i de al i z z atri ci quando ah
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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120
G iova qui richiamare principi e considerazioni del
secondo capitolo sull e spansi o ne organica dell individuo
Sappiamo che al suo primo formarsi l organismo so
c i al e si esplica per mezzo di freni all azione i n dividuale ;
e per poco che si evolva e si perfezioni e cresca questi
freni già posti esteriorm ente dallo Stato ricevono u na
i nterna ri nsal dat ura per mezzo del precetto religioso
T anto più n ecessario in quanto l organismo sociale si
svolge al pari di ogni altro determinando specializ za
zioni negli individui su cu i s e spl i ca : specializz azion i
che importano perciò solo che esistono delle di sugua
li
n
z
a
e fra gli individui
g
L e disuguaglianze rendono indispensabile l azione
religiosa che è la massima forza frenatrice d i c ui dispone
rispetto agli organismi individuali l organismo sociale
P erchè se alla massa S e alla qu asi totalità degli in di
sfugge la cagione intima e naturale delle disu
v i dui
guagl i an z e umane non i sf ugge però la e l e me nt ari ssi m a
nozione che sorge dal confronto fra chi è in basso e
chi è in alto fra chi obbedi sce e chi comanda ; onde
l individuo se non sia frenato aspi re rà sempre al salire
e dominare come a cosa più conforme all ut i l i tà non
importa se mediata od immediata reale od apparente
del suo particolare organismo ; e converge ndo tutti gli
indivi dui ad un medesimo intento disordinatamente e
sfrenatamente si urterebbero e di strugge rebbe ro a vi
l elemento fisi o l o
c e nda eliminando perfino il mezzo
su
cui
la
società
si
svolge
i
co
g
D alle considerazioni presenti si deduce c h e la reli
come
cosa
necessaria
alla
società
deve
essere
i
o
n
e
g
considerata e c urata e den tro naturali limiti anche disci
Q
esti
sono
compiti
dell
organo
regolatore
che
t
l
i
a
a
u
n
p
presiede alla società lo Stato Il concreto precetto reli
g l oso e spl i c ante si per mezzo di un C ulto e di una C hiesa
e lo Stato sono fra loro indissolubilmente e d organica
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CAP
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REL I G I ONE S C I ENZA ARTE
Iv
121
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mente uniti nè possono sussistere l uno senza dell altro
per essere l uno sort o a rincalzo dell altro così che
formano un tutto inscindibile nel quale concorrono
organicamente e devono essere l uno all altro piena
mente consensuali
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V I II
.
E
necessario che lo Stato sia in condizione di coor
dinare ai suoi intenti e fini t utte le forze che costitui
sco no la società a cui presiede O ra come potrà ciò fare
se una fra le più import anti di queste forze non con
senta in esso ? Basta pensare un istante come la religione
non possa esplicarsi se non per mezzo di prop ag anda
e come da questa propaganda una società e per essa lo
Sta to s uo attenda uno sviluppo di energie coordin ato
alle necessità dell intera vita sociale pe r tosto compren
dere come quella propaganda deve necessa riamente e s
sere consentanea all azione dello Stato Ma il consenso
fra la C hiesa e lo Stato è non m eno difficile che nece s
sario G li uomini pe r mezzo dei quali l azione religiosa
si attua di rettamente e di cui essa si giova per la
propaganda in una società sono naturalmente indivi dui
nei quali le facoltà ideali e l impero del sentimento
religioso prevalgono pien i e costanti pe r l incli nazione
ascetica delle loro menti O ra tali uomi ni sono ne ce s
sari am e nt e condotti a pensare che avendo la religione
riferimento al soprannaturale mentre così non vedono
che sia della ragione e dello Stato questi devono essere
alla religione soggetti
Sebbe ne ta le tendenza dei sacerdoti sia per la ra gione
che esporrò ne l capitolo X più spiccata nella religione
cattolica pure essa è sempre esistita e più O meno esiste
nei sacerdoti di qualsiasi culto C iò ha sempre reso e
rende grave per parte dello Stato l al ta s upremazia che
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L I LLU SI ONE
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122
I N D Iv ID UALI S T A
pure gli è necessaria anche rispetto all ordine religioso
T uttavia in un modo o nell altro gli Sta ti bene ordi
nati hanno sempre risolto in proprio favore il pro
b l e ma de l consenso colla C hiesa
’
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’
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IX
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G li Stat i classici pagani accom unavano il co ncetto
d egli dei con quello della patria della quale questi
erano considerati i protettori E qualun que determina
zione lo Stato prendesse gli dei ne divenivano così i
protettori ed i propugnatori V era quindi pieno con
senso della religione allo Stato P resso i semiti in ge
nere la di vinità si fonde quasi colla essenza etica de l
popolo maggiore fusione e consenso dello Stato e della
C hiesa non è possibile I l Medio E vo non ebbe S ta ti
bene ordinati perchè essendo la C hiesa cattolica come
di mostrerò altrove la trasformazio n e ieratica de ll i m
pero romano e d essendo perciò una formazione in parte
religiosa e d in parte m aggiore politica nel periodo de l
suo massimo rigoglio f u in continua lotta con tutti gli
Stati che si veni vano formando dentro di essa onde
adoperava a vicenda l uno per opprimere l altro sempre
rivolgendosi contro quello che più avan zava contro di
lei D al Medio E vo no n si imparano come sono i b uo ni
ordinamenti politici ma co me sono quelli non buoni
F anno be nsì eccezione taluni C omuni che frammezzo a
quelle bufere germogliarono classici rampolli e d aventi
per ciò dei classici ordinamenti alcune fugaci forme
E ssi infatti provvidero meglio che poterono alla ne ce s
sita di avere l ordine religioso organicamente confor
mato a utilità sociali e pure riconoscendo nel papato
un alta giurisdizione te ocratica gli associarono prati
c am e nte qualche culto speciale Infatti ciascuno di quei
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
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124
fondarvi ) esse furono disperse da quello S tato che con
ciò ha mostrato di essere compatibile solta nto colla
tolleranza di culti che non urtino contro le s ue ne ce s
si tà positive
C erto la R ep ubblica A mericana del N ord non ha col
culto stretti legami anche per l indole di tutto lo spe
c i al e ordinamento politico della società americana : ordi
n am e nto molto largo co l l i ndi v i duo e d esclusivamente
dovuto alle condizioni aff atto peculiari e transitorie in
cui q uello Stato si trova a funzionare come vedremo
nel capitolo V I
L e nazioni cattoliche pe r questo riguardo de l l o rga
nico consenso fra religione e Sta to sono come dissi
le più disagiate e curano alla meglio la descritta ne c e s
s i t à socia e fra ricorrenti contrasti
ora
intimorendo
la
l
gerarchia ed ora pro cacc i ando ne il favore dove ado
pe rando consuetudini e dove frapponendo chiari patti ;
i l quale ultimo modo data la non facile condizione di
cose e certamente il solo efficace per di stri carl a E bene
lo vide e lo colse l alta mente politica d i Buonaparte
Mi si lasci concludere pertanto che le teoriche qui pro pu
gn ate come partono dai fatti tornano ai fatti E dove
roso osservare che al descritto disagio gli Stati cattolici
hanno largo compenso nella più costante ele v ata e salda
rilegatura morale che loro offre la religione romana
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X
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N on deve dunque l ordine religioso al pari di tutti i
rimanenti ordini e funzioni per cui una società sussiste
sfuggire all azione dello Stato Ma come può lo Stato
svolgerla ? N on c è dubbio che tutte le funzioni di un
organismo sociale si svolgano naturalmente pe r energia
propria ; nè la ragione sociale lo Stato saprebbe cre arl e :
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CAP
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REL I G I ON E S C I ENZA ARTE
Iv
125
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bene però deve essa in quanto le apparisca possibile
studiarle e di sc i pl i narl e per modo che riescano feconde
della maggiore possi bile utilità relativa Mi spiegherò
colle analogie N on saprebbe certamente il nostro c e r
vello creare le funzioni del nostro corpo ; ma esso bene
può e lo fa studiarle vederne le leggi e curarne lo
svolgimento pe r modo che queste opportun amente si
svolgano ad armonizzare quelle funzioni così che ce
ne venga il maggiore benessere
come peren n emente
opera presiedendo a tutto col sistema nervoso In nulla
è diversa l azione c h e su ogni f unzione della società
esercita l apparecchio regolatore della società stessa
A llo scopo di ottenere che la funzionalità sociale reli
giosa si s l ga con moto ordinato e costante e cioè
prod ucente il maggiore utile possibile alla società deve
lo Stato spiegare rispetto ad essa tre forme d azione
secondo che l una o l altra si rivelano opportune : ecci
tarla se troppo sia intorpidita ; frenarla se troppo i nte n
sam e nt e si s v olge ; richi a marla a lle co n dizioni reali e d
attuali se troppo o troppo rapi damente n e devii Ve
diamo quali sono le conseguenze a cui va incontro una
società il cui Stato sia per sua sventura o t anto fiacco
o tanto imperfetto da n o n potere spiegare quelle varie
forme di attività quando si rendessero opportune L e c
ce s si v o affi e v o l i m e n to del sentimento religioso in un a
nazione se continuato cond uce al l o ff usc am e nt o della
sua civiltà ed allo sfi ancam e nto e qu indi alla cessazione
del suo organismo politico C iò emerge dalle cose dette
in questo capitolo O ve que l l affie v o l i m e nt o sia molto
sensibile può essere rilevato con ogni facilità dalla ra
gi o ne sociale L o S tato vede il fatto ; visto che l abbia
deve sforzarsi di porvi rimedio ; se non lo faccia a v
verrà una di queste due cose : o quella società non è
vitale e cioè non possiede più tanta energia naturale
da produrre civiltà propria e d in questo caso non vi è
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salvezza e la nazione o decadrà fino a spegnersi o sarà
sopra ffat ta da altre più vitali che ne ristorino il sangue ;
o invece è vitale ed allora produrrà entro a sè stessa
una reazione religiosa la quale sarà di tanto più vio
lenta ed assorbente di quanto sono a vanzati i mali che
l hanno prodotta E questa violenza ge tte rà la società
in gravissime cri si che seco possono a ddurre la rovina
dello Sta to e gravi e lunghe ferite alle rimanenti fun
zioni sociali specie alle intellettuali onde si avrà non
un ordinato e costante ma un convulso e lento pro gre
dire di civiltà
U no Stato avveduto può rimuovere tutti questi danni
facendo che si determini la reazione religiosa prima
che i mali dello scetticismo segnalato siano troppo pro
gre di t i pe r modo che essa si sviluppi per gradi e scenda
a guisa di pioggia benefica e non torrenzialmente sulla
società Ma come fare ? In tre modi secondo si presentino
le ci rcostanze e cioè : o col promuovere puramente il se n
t i m e nt o religioso già esistente coi culti in u so pe r mezzo
dell esempio e spianando a i culti stessi la via alla i n
fl ue nz a loro ; ovvero se essi culti appariscono imperfetti
col pro cacc i arne il miglioramento e così pure se troppo
fossero decaduti o fo rv i ati dallo scopo della funzione loro
come sempre avviene nei periodi di decadime nto reli
g i o so ; se poi il rimettere in forza i vecchi culti non
apparisca più possi bile collo spiare se sorgano nuove
correnti ideali e influire su esse perchè si adattino il più
possibile alle necessità organiche della società e qui ndi
f av o ri rn e la propagazione D i questi modi d azione dello
Stato abbondano esempi nella storia Il primo è pres
s o c hè costante in tutti gli Sta ti bene costituiti c he sempre
si sforzano nei limiti della possibili tà loro d i combat
tere lo scetticismo U n esempio particolare lo si ebbe ne l
700 in Inghilterra ove lo Stato si occupò de i mod i di
dare incremento al sentimento religioso Il secondo modo
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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128
troppo intenso e violento Se l asc e t i sm o conquide
tutta una socie tà informa di sè tutte le funzioni sop
pri m e ndo ogni loro necessaria autonomia L e funz ioni
intellettuali particolarmente ne risultano ferite e con
esse indirettamente lo Stato che della ragione pura mas
s i m a m e nt e si giova D i tale fatto la storia ci o ff re molti
esempi e particolarmente in quei periodi di grande fer
vore religioso che sempre su ccedono nelle società vita li
a i periodi d i soverchio e prolungato scetticismo O nde
si vede che un modo e ffic aci ssi m o a prevenire questo
male gli è quello di togliere la possibilità di s ussistere
allo scetticismo da cui emana come diretta conseguenza
Ma se nuove correnti ascetiche si sviluppino non deve
opporsi ad esse perchè evidentemente corri spo ndono
ad una reale necessità ma solo contenerle guidarle e
c o o rdi n arl e alle necessità sociali
U ltima azione de l l o Stato rispetto alla funzione orga
ni ca religiosa è quella di richiamarla alquanto alle
condizioni reali attuali di una società se troppo o troppo
rapidamente accenn i a deviare N essun organi smo tollera
senza danno dei mutamenti troppo rapidi e ra dica li ;
onde si vede costantemente che il primo movimento di
un organismo rispetto ad essi è di reazione ; m a poi se
corrispondono ad una necessità reale di una società la
reazione viene vinta e tanto meglio se lo Stato ha cura
di impedire che i nuov i predicanti traggano le nuove
idealità religiose a forme troppo disarmoniche dalle ri
manenti funzioni sociali C iò produrrebbe non evoluzione
ma rivoluzione Pe r impedirla com e è suo dovere lo
Stato costri nge la rinnovata attività ideale in confini
compatibili colle condizioni della società
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CAP
REL I G I O NE S C I ENZA AR T E
Iv
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XI
129
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In modo analogo allo svolgimento della proprietà e
della religione si svolge la scienza altra funzione so
c i al e che al pari di quelle scaturisce da una facoltà
insita nella nat ura dell uomo : la facoltà di osservare ap
prendere investigare le cose a lui esterne ; e si accresce
a ciò determinata dalla necessità dalla spinta che l uom o
subisce ad agire a cagione dei limiti posti alla sua
libertà per e ffetto della coesistenza di altri uomini e
de l l urto che gliene viene L a scienza è fu nzione v i v i fi
catrice dell organismo sociale e d è il corrispondente
analogico dell apparecchio respiratorio degli organismi
individ uali e fisiologici
Il primo motore di energia sociale è sempre l urt o :
la civiltà nasce dall urto degli uomi n i come dal l attri to
delle selci la scintilla L a limitazione de ll a libertà di
occupare le cose che il primo urto ingen era nell uomo
sospinge questo alla ricerca di come possa trarre dalle
cose occupate maggiore utilità ; e cosi il suo spirito di
osservazione si acuisce e le facoltà intellettuali sono in
azion e L a necessità stessa dell affermazione dello S ta to
che é pure una conseguenza de i primi limiti moltiplica
le formazioni intellettuali L o Stato come ogni cosa
umana non può esplicarsi che per mezzo dell uomo e
conduce alla concentrazione di forze in alcuni individui
i q uali essendo i migliori i più sapienti e d intellettuali
( almeno così dovrebbe essere normalmente) provocano
in altri il desiderio d acqui sta re sapienza per giungere
al loro potere Si compie per questo riguardo nel l o r
dine intellettuale um fatto del tutto analogo a quello che
già descrissi nell o rdine economico ; ne nasce ciò che chia
masi emulazione c he è un agi taz i o ne de ll e facoltà intel
l e ttuali u m ane a scopo di salire i gradi della scala sociale
P S
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I L I PR A N D I
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
130
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D alle necessità nuove dell esistenza e dal l aspi raz i o ne
a salire viene un eccita mento alle facoltà intellettuali
G ià nel secondo capitolo ho descritto come il loro svi
l uppo si intrecci con quello morale e d economico e come
ciascuno di essi diventi via via puntello e complemento
degli altri U na volta postosi sulla via de ll i nv e st i ga
zione l uomo ne forma oggetto ogni cosa sensibile ; tutto
scruta e discerne fra le cose infiniti rapporti e se v e gga
in questi rapporti costanza vi scorge leggi della natura
che egli fissa e determina I n sistemi di nozioni e d espe
ri m e nt i
cui dà nome di scienze Sono tante le scie nze
qua nti sono gli ordini di fatti che formano oggetto de l
l osservazione umana D i secolo in secolo l uomo scorge
nuovi rapporti fra cose nelle quali innanzi non ne s co r
geva ; e d i sistemi scientifici crescono collo svolgersi
e perfezionarsi di quelle facoltà umane a l cui svolgi
mento sono dovuti E questi sistemi scientifici come
sono tratti dall osservazione della natura così offrono
all uomo mezzi di sempre meglio scoprirla e d i sf rut
tarne e d i ndi ri z z arne le energie ad infiniti scopi di utili tà
N on certa mente uguali in tutti gli individui S l mani
festa no le energie scientifiche ma più O meno intense
a seconda di circostanze fisiologiche e sociali ; primis
sime fra queste sono le economiche e le m orali
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XII
essendo sempre pe r la mede
sima ragione diverse negli individui si ha qui una
massima cau sa di maggiore sviluppo intellettuale d i
alc uni in confronto agli altri E avviene pe r ta le modo
tra essi una essenziale diversità ; essenziale perchè vi
corrisponde un mutamento negli organi psico fis i c i in
cui le attività intellettual i hanno la sede loro Questo
L
’
e
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agi ate zz a
’
l i de ali t à
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132
'
L I LL U S IO N E
I ND I V I DUAL IS T A
non colte o manuali ; e si ved rà se non vi siano troppe
perturbazioni cagiona te da decadenza fisiologica quella
prima scuola con parità di impiego d i mezzi pro gre
dire molto più della seconda O gnun o poi vede con
quanta costanza avviene che nelle famiglie si pe rpe
t ui no per quanto è possibile l e attitudi n i al lavoro i n
t e l l e tt ual e e le professioni che vi hanno riferimento con
s pe c i al i ssi m a inclinazione C iò n ormalmente accade fino
a che non si oppongano fenomeni di decadenza o per
turbazioni nella discendenza fisiologica L a cagione de l
fatto consiste nel molto minore sforzo che i nati da f a
m i gl i e intellettuali debbono co m piere per acquista re
cognizione ed esercitare il pensiero non solo ma altresì
certe determinate forme di pensiero
Il fatto dell eredità psico fi si c a e del matu rarsi attra
verso alle generazioni delle formazioni intellettuali degli
individui spicca evidente dalla osservazione dei vari
periodi storici di una società C ome mai i grandi giu
re co n sul t i romani
G aio P aolo U l pi ano M o de sto L a
beone e cc vissero nella decadenza sotto degeneri
imperatori ? Si risponde assai facilmente Quei grand i
dovevano l essere loro a i bei tempi innanzi trascorsi del
retto senso giuridico romano dei quali essi erano un
selezionato prodotto e poco la psiche loro aveva a che
fare coi tempi disordinati ed arbitrari nei quali v ive
vano ; essi erano la derivazione di generazioni vissute
in un eccellente stato giuridico N on altrimenti i mag
gi o ri uomini de l R inascimento vissero in tempi di deca
denza politica ma essi derivavano dagli anteriori periodi
di politica energia
T utto si trasmette in natura pel fatto di genera zione
che è come si chiama appunto un fatto di riproduzione
P e r mezzo di questa riproduzione di attitudini già svi
l uppate e della permanenza di circostanze atte a sv i l up
parne altre sempre nuove e maggiori la natura giu nge
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CAP
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lV
REL I G I ONE S C I ENZA ARTE
133
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a produrre le massime e ffic i e nz e intellettuali che poi
riassume nella mente di pochi e l e tt i ss i m i individui
Questi diventano condensatori di grandi energie sci e n
t i fiche e come raccoglitori di una forza che non po trebbe
sussistere così effi ciente se ripartita in molti T ale grande
concentrazione intellettuale è frutto del concorso e della
permanenz a in un ceppo um an o d i molte e varie circo
stanze rarissime a rinvenirsi così concorrenti Vegga si
infatti in quanto pochi individui una tale concentrazione
si compie rispetto alla vasta massa di cui una società si
compone quando pure questa società si a posta in condi
zione di produrre il massimo sviluppo civile possibile in
essa E la ragione de l fatto è che le singole facoltà
umane non si sviluppano indipendentemente le une dalle
altre ma bensì giovandosi in modo organico dell azione
diret ta ed indiretta di quelle f orze che lo svolgersi delle
restanti facoltà hanno determinato così ne l l i ndi v i duo
si n olo come ne i generatori suoi e nella intiera società
E molto evidente che q ueste condensazioni di potenza
intellettuale in quegli individui c ui diamo nome di genii
e d ai quali è intieramente dovuta la civiltà sarebbero
impossibili in una società nella quale non potessero
c o nt ri b ui rv i tutte le disuguaglianze sociali di varia na
tura che sono necessarie per m at urarl e e verrebbero
cosi meno i più potenti m otori della umana civiltà U na
democrazia egualitaria ( quando per ipotesi l ut O pi a fosse
realizzata) segnerebbe una grande sterilizzazione della
potenzialità intellettuale della società
.
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’
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’
g
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,
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’
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XIII
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Ho dett o che il primo sviluppo alle facoltà i nte l l e t
tuali dell uomo viene dal l urto e si accentua per effetto
della necessità e della emulazione ed ho soggiunto che
’
’
,
L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IST A
’
134
ecessario anche l eccellente concorso dello sviluppo
di altre facoltà le energie sociali intrecciandosi fra di
loro e completandosi G rande e spe ci al i ssi m o è infatti
l influsso che a produrre effi cienz a intellettuale por
tano le facoltà ideali dell uomo A questo fatto già ho
accennato nella prima parte di questo ca pi to l o P e r le
facoltà sue ideali l uomo nutre potenza di rivestire ogni
atto originariamente determinato in lui dal l urto o dalla
necessità d un colore d un fascino per cui il c o m pi e rl o
d iventa in lui un piacere in taluni casi una vera v o
l utt à C osi la natura provvede a rendere facile e gra
dita all uomo que l l az i o ne sociale sulla quale egli pure
lentamente si va consumando C osì avviene che a un
ce rt o grado di civiltà l uomo si getta nelle investiga
zioni scie ntifiche non soltanto come su cosa da cui debba
trarre qualche forma d i immediata e sensibile utilità
ma anche a soddisfazione d una intima sua necessità
ideale C osì la potenza delle funzioni i deal i zz at ri c i pe r
lunga elaborazione in lui concentrate vi spiega la
azio n e sua
V ia via che le energie scientifiche si vengono sv o l
gendo in una socie tà i vari individui che ne sono con
dut to ri concorrono al l acc re sc i m e nto loro non tanto per
interna elaborazione indi v iduale di ciascuno d i essi
quanto per mezzo della trasmissione che di quelle energie
avviene d a uno all altro individuo : trasmissione che si
compie per mezzo de l linguaggio e che rendendo possi
bile il cumulo in un uomo del risultato de l l o sse rv a
zione di moltissimi altri meravigliosamente contribuisce
ad al l a rgarne la mente e perciò a ren derlo sempre più
a tto a nuove e più profonde osservazioni e concezioni
E questa trasmissione av v iene non solo per linguaggio
parlato ma anche scritto ; e d è questa una trasmissione
d i pensiero molto più complessa e d estesa come quella
che permette ad u n indi viduo vivente di assimilarsi l
è
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n
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136
I N D I I I D U A L I ST A
L I L L U SI O N E
’
da limiti imposti ad altre forme di libertà
U gualmente sono limiti promotori di attivi
quelli che lo Stato pone a forme di libertà
per i quali ottiene c h e non
segnare là do v e giudica opportuno che turbata non sia
D iretti limiti a n c h e alla stessa liber tà intellettuale lo
Stato pone specialmente rispetto a certe classi di e r
sone nelle quali speciali forme di comunicazioni di de e
possono riuscire dannose o direttamente o indi retta
mente ad altre funzioni o formazioni sociali come per
esempio alle religiose nelle classi sociali meno eco no
m i c am e nt e e socialmente ele v ate C irca ai modi ed alla
misura di q ueste limitazioni di libertà c h e partono dallo
Stato a determinati scopi nulla si può dire d asso l uto
cosi come rispetto a tutti indistintamente i limiti c he
costituiscono l essenza dello Stato E ssi n o n dipendono
che dalle particolari condizioni in cui una società può
tro v arsi per riguardo a qualcuna delle sue organiche
funzioni e dalla attitudine dello Stato a bene compren
dere e a bene sentire quanti e quali siano i limiti che
esso deve mettere per ottenere il più equilibrato e d e ffi
ciente funzionamento dell organismo sociale E però da
osservare che liberi da ogni forma di ingerenza statale
storicamente ap pare che debbano essere lasciati così l ela
b o raz i o ne scientifica come l insegnamento nelle alte
sfere colturali e nelle alte scuole sempre c h e sse non
trascendano i confini della pura scienza
,
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I
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XV
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C iò c he sono venuto dicendo della scienza può appl i
carsi a quell altra manifestazione spirituale dell uomo
e conseguente formazione sociale che è l arte L a pre
sente fioritura degli studi estetici mi dispensa dal chia
,
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’
’
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CAP
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REL I G I ON E S C I ENZA ARTE
Iv
,
137
,
rire il concetto dell arte e di mostrare come in essa rien
trino tutte quante le manifestazioni artistiche dell uomo
S e non che gli esteti sogliono assai facilmente di m e nt i
care gli stretti rapporti dell arte con la società A mmetto
senz altro che talune rivelazioni artistiche sono di tale
potenza che appaiono trascendere le contingenze sociali
Ma quante sono ? L a espansione dell individuo è cosi
fatta che in mille modi ove vi scorga sua propria uti
l i tà i n si di e rà la purezza di quella attività e in mille
modi renderà necessario l intervento dello Stato anche
nelle regioni eteree dell arte
L O Stato spiega non altrimenti che rispetto alla scienza
un azione integratrice e coordinatrice alle rimanenti nè
ce ssi t à sociali anche rispetto all a rte col promuoverne
e facilitarne lo sviluppo e c o ll i mpe di re manifestazioni
estetiche le quali possano ri uscire di danno alla morale
all intelligenza a llo Stato medesimo o ad altre forma
zioni organiche sociali
L O S tato interviene gi ustamente non soltanto per
quelle arti che hanno relazioni varie col diritto colla
statica con l igiene ma anche pe r quelle che sembrano
le più indipendenti come la pittura e la poesia T roppo
spesso l i niquità si serve de l pretesto dell arte pe r atten
tare contro la pubblica salute e lo Stato non può di si n
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t e re ssarse ne
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C ome abbiamo detto che la scienza quan do vera
mente pura va lasciata liberissima così difendiamo la
libertà della pura arte ma in essa la purezza e ancora
più di fficile e rara che nella scienza L o Sta to però è
impotente così rispetto all arte come alla scienza a di
retta mente de te rm i narl e o v e queste non traggano vita
nella sfera loro da robusta vitalità organica del corpo
sociale Se q uesta robusta vitalità non esiste anche lo
Stato non altrimenti che o gni altro organo della società
decade in sè e quin di in ogni azione sua
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C A PI T O L O V
LO S T A T O
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PS I C O L O GI A S O C I A L E
S OMM A RI O
I L o S t ato è l a r ag io ne so ci ale R agio ne s o c i ale e rag i o ne
i ndivid uale
II L a m o ral e i ndividuale e l a m or ale so
I I I E ss e nz a d e llo S tat o e de ll a deter m i n az io ne
c i al e
c olle ttiv a
I V P si colo g i a dell a deter m i naz i o ne i ndi
v i dual e
V A nalo g a p si colo g i a dell a de termi naz i o ne
s o ci al e
V I L i m pr e ssio ne so ci ale è f orm at a di deter
m i naz i o ni i n di vidu ali R i fl e ssi o n e s o ci al e
V II F olli a
so ci ale e f o ll a
V III R e az i o n i ri fl es sive ne ll a so c ie tà
L a ri fl e ssio ne so c i al e n e l di sp o ti sm o e n e g li S t ati or g ani c i
I X L a for mul a sc i e nti fi ca d e ll a ri fl es si o ne e de ll a deter
m i naz i o ne so c i ale
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I
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L o S tato è l appa recchio regolatore dell organismo
sociale la sua mente il suo cervello ; e come tale pre
s i ede a tutte le funzioni e forze dell organismo stesso
tanto ne i rapporti di questo con tutto ciò che vi è d i
‘
esterno ad e sso quanto nella dinamica cooperazione ed
integrazione che dette forze e funzioni dispiegano entro
l organismo stesso della società ; onde l azion e sua si
es plica in due modi principali : di difesa e di sviluppo
della società di fronte a tutta la rimanente natura umana
e non u m
ana e d i discipli nata e cosciente distribuzione
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
’
140
nei movimenti del corpo sociale sono sospinti da forze
che essi non conoscono non vedono nemmeno sento no ;
se non siano collocati in tale posizione dalla quale
e
quelle forze m o v e ndo li li spingano al l uti l e e d al vero
essi al l ut i l e e d al vero non perverranno mai Co ll o c arl i
in tale posizione è dovere e scopo della scie nza politica ;
e d all a sci e nz a pare quindi che
pe r questo riguardo
almeno sia serbato se ciò è possibile di imporre silenzio
a Mefistofele
L orbita nella quale si svolge il pensiero sociale è
altra ed esterna alle orbite minori in cui si svolgono i
pensieri individ uali ; e poichè ho parlato di orbita dirò
che gli individui si possono paragona re pe r questo ri
guardo come ho già accennato altrove agli astri che
compiono due movimenti uno proprio particolare a cia
s cu no di essi e d uno comune agli altri componenti i l
sistema a cui a ppartengono ; m a n o n perciò è a dirsi
che il movimento di ogni a stro e quello del sistema i n
tero siano una medesima cosa ; sono simili ma non sono
uguali ; n è molto meno che la somma de i moti c he si
compiono dagli a stri in un orbita loro particolare dia
per risultante il moto complessivo di tutto il sistema
Questo spazia in un orbita sua e compie un moto suo
proprio che non è la som ma di quello che i singoli
astri compiono rapidamente nel suo seno I quali se
avessero intelligenza avre bbero coscienza del moto loro
particolare ma non ne avrebbero a ff atto di quello che
compiono come parti de l sistema C osì v e do nsi gli indi
non sentire lo
v i dui nel sistema sociale non i sc o rge re
stato reale e d il movimento suo e limitare i sensi e la
coscienza loro allo stato e d al moto del loro partico
lare cervello ; onde è che talora sognano di essere in
uno stato di società passato o in uno stato d i società
futura o peggio come quasi sempre avvie ne in uno
c he non f u passato non è presente e non sarà mai f u
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CAP v
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LO S TATO PSI COLOG I A S OC I ALE
141
,
turo Il credere come molti fanno c h e vi siano state e
che vi siano delle costituzioni e leggi funzionanti come
la espressione del cosciente e d illuminato ed assoluta
mente libero giudizio o libera volontà degli individui
come ta li è una volgare illusione ; perchè dato anche
questo concetto esso dovrebbe per lo meno agire logi
c a m e nte in quegli stessi romantici che lo hanno e cioè
dovrebbe condurli a pensare che quando un individuo
non consente più nella costituzione dello Stato possa
t rarse ne anarchicamente f uori : ma questo vieta no C he
logica è questa G li è che non si possono fondare logiche
S opra chimere
Basta considerare un popolo nella sua storia per v e
dere la verità che altra cosa è la sua mente e d altra
quella individuale dei singoli individui in esso com
presi comunque presi o considerati o comunque addi
z i o n at i in un momento di quella storia U n popolo passa
attraverso ai secoli come un uomo passa attraverso gli
anni
A lunghi periodi di ri voluzione o guerre succ e
dono lunghi periodi di calm a come negli individui a
giorni di lotta succedo n o giorni di riposo L e società
hanno la loro infanzia la loro maturità la loro v e c
c hi e z za con caratteri analoghi a quelli che sono propri di
queste varie e t à della vita individuale G ià di ciò ho
discorso nel capitolo primo
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II
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C ome è possibile non discernere la verità che la mente
sociale è altra cosa dalle indivi duali colle quali non
ha che rapporti di analogie organiche Ve ggasi per
esempio la morale nella mente individuale e nella mente
sociale Questa formazione psichica riveste ne ll I ndi
v i d uo civile una for m a e nella società un altra
L e col
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142
L I LL U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
sono rispetto alle loro formazioni di convivenza
i nte rso c i al e ( fatto politico del quale tratterò nell otta v o
capitolo ) molto meno avanzate che non siano gli indi
v i du i rispetto alle formazioni psichiche di convivenza
i nte ri ndi v i dual e ; e così accade c h e mentre n ei rapporti
fra individui sono normalmente esclusi il furto l ucci
sione la menzogna l inganno e l intrigo tutte queste
cose sono invece normalmente esistenti e d anche ta lora
necessarie nei rapporti internazio nali ; onde se l indi
v i duo uccide
come tale la morale individuale lo con
danna ma se uccide come parte della società in guerra
la morale sociale lo approva ; se inganna come indi
v i duo
è condannato dalla morale indivi duale ; ma se
l inganno esca da lui come mezzo conduttore di energie
regolatrici sociali sa rà perfino gl o ri ficat o in misura
dell utile prodotto da quell inganno Sempre vi furono
Stati che mentirono ed aggredirono altri Stati ogni
qualvolta videro una concreta utilità sociale nel farlo ;
e alcuni de i
più rinomati uomini di Stato anda rono
gloriosi del risultamento di questi ingann i e d aggre s
sioni perchè furono utili alla patria loro E d è anz i da
ritenere che allo stato attuale delle formazioni psico
sociali d i convivenza i nte rso ci al e nessuna maggiore
disgrazia può capitare ad una società c h e l esplicare i 1
proprio pensiero per mezzo di uomini che ne co nfo n
dessero l e formazioni morali sociali con quelle che sono
le formaz ioni morali individuali E rimasta celebre la
frase di un ministro i t aliano : saremo stati inabili ma
fummo onesti ; insa no errore che conduce a credere
onestà la più grande delle colpe quella che si com
mette ai danni della società I diplomatici ingannano
pre m e di t atam e nt e perchè essi ingannano come ragione
sociale come conduttori di forze regolatrici della so
sono
c i e t à N ei rapporti loro i nt e ri ndi v i dual i pri vati
uguali agl i altri individui ed ugualmente rispettabili
l e tt i v i tà
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144
L
I LLU SI ON E I N D I V I DUAL IS TA
v i è altresì argomento ad una ind uzione di identità
tratta dalla osserv azione di leggi generali della natura
nella quale ripeto la politica è intieramente compresa ;
se cos ì non fosse vano sarebbe come già dimostrai ne l
ca pitolo primo ogni proposito di f o rm arne comunque
una scienza e libero si dovrebbe lasciarne il campo a
quals i asi forma di soggettive indi v idualistiche co nce
zioni a stratte nè si potrebbe negarvi diritto di citta
di nanz a persino a quelle che se ne forma n o le vari e
scuole anarchiche O naturalismo politico o an archia
Su questo dilemma dal quale superato il periodo so
non è possibile uscire è necessario
c i al e teocratico
insistere ; e tanto più quanto più le ment i comuni per
schiave o di abitudini sentimentali o di pre
s i st o no
concezioni variamente scolastiche T ali scolastiche pre
concezioni come sempre furono così sempre saranno
le balze inibitrici de l pensiero umano ; al libero pensiero
dell uomo solo possono essere guida sicura il senso e
l esperimento Il senso e l esperimento sono l a bilancia
della verità professava in Italia P ietro P o m po naz z i
con un secolo di precedenza e con maggior precisione
di concetto di D esca rtes O ra il senso induce come dirò
a ravvisare parallelismo funzionale fra determinazione
individuale e determinazione sociale e quanto all e spe
ri m e nt o probatorio di tale enunciazione lo trarremo dalla
storia ( solo campo sperimentale della politica) ne l se
gui to di questo capitolo e nei successivi
L o Stato apparecchio regolatore della società è come
tale l organo delle determinazioni della volontà so
O rbene nella natura non si scorgono altre de
c i al e
terminazioni ad agire che le sociali ? N on v i ha alcun
altro fatto analogo simile arm onico ad esso da stu
diare da scrutare pe r vedere se dalle leggi s ue ci
fosse dato tra rre argomenti a scoprire a intuire anche
le leggi d i q uello che stiamo osser v ando ? U n fatto
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LO S TATO P SI COLOG I A S OC I ALE
v
CAR
145
,
c e certamente chiaro evidente simile analogo e d
è la determinazione individuale
C ome avviene che l individuo si determini all atto ?
C iò forma oggetto dell osservazione psicologica ; ma non
vi ha d ub bio che il gettare uno s uardo sulle risultanze
della psicologia individuale possa riuscire alla politica
d i n c re m e nto ed aiuto ad acquistare cognizione E siste
infatti un pensiero sociale e questo implica una psico
logia sociale
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g
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1V
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La determinazione a cui segue l azione si compie
nella mente dell individuo per effetto della sua attività
psichica ; questa è deter m inata dal l i m pre ssi o ne delle
cose esteriori Quando un impressione o sensazione
giunge ad un uomo nel suo cervello nasce il pensiero ;
il pensiero conduce alla deter minazione ; la determina
zione all azione E necessario analizzare questo fatto e
vedere dietro quali processi esso si svolga e quasi si
trasformi ne i suoi momenti E necessario sno darl o
C ert o senza impressione non vi sa rebbe pensiero
Siamo indotti a questa aff ermazione dalla positiva os
se rv az i o n e che il pensiero è sempre relativo alle i m
pressioni V i è gran messe di fatti che ciò provano C hi
nasce sordo n o n potendo ricevere l impressione della
parola non ne forma l idea e rimane muto E pe r questo
rapporto il nulla L a mente dell u omo è il prodotto
delle sensazioni sue prodotto c he può essere maggiore
o minore più o meno perfetto a seconda delle condi
zioni di maggiore o minore potenza dirò meglio ferti
l i tà e di maggiore o minore precorsa elaborazione so
c i al e dell organo su cui le sensazioni agisco n o ; ma senza
ques ta azione non c è pensiero N on mi fermo a pren
dere in considerazione altre teorie psicologiche n obili e
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S I L I PR AN D
I
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L
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i ll usi o ne i nd i vi d ua li s ta
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10
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
146
’
talora m agnifici sforzi de l pensiero u m ano ma trasce n
denti la cognizione positiva oggetto quindi di fede
religiosa e non di scienza : e quali siano i limiti ri spe t
tivi di queste due forze sociali ho detto nel capitolo
precedente L a mente de l neonato deve essere tutta costi
tuita dal l i m pre ssi o ne della luce e de l freddo ; ma presto
sopraggiungono altre impressioni e queste determinano
altri pensieri che coi primi concorrono alla costituzio n e
della mente Questa viene così ad essere costantemente
accresciuta e d estesa ; ed è ovvio che il pensiero frutto de l
l ultima impressione entri a costitu ire la mente in tanto
minore proporzione quanto più è estesa e cioè quanto
è maggiore la massa dei pensieri co st i t ui t i v i dalle pre
cedenti impressioni I quali pensieri reagiscono sempre
sul sopraggiunto che ha agito sopra di essi nè acco n
sentono c h e produca la determinazione della m e nte se
non quando ogni loro reazione sia stata superata dalla
sopraggiunta azione È questo un fatto che si manifesta
al più volgare osser v atore
C iascuno di noi se ci pensi
vede come av v enga in ogni minima contingen za dell a
v ita E la riflessione
T alora noi crediamo c h e una apparentemente fortis
sima impressione sia entrata a costituire la nostra
mente in una proporzione assai maggiore che nella
realtà non sia ; e ciò accade a cagione de l momentaneo
som m ovimento che ne può derivare perchè la reazione
può s v olgersi lentamente nella mente nostra e spesso
le è necessario parecchio tempo a compiere l opera sua ;
ma questa compiuta ci accorgiamo che abbiamo c re
duta azione fortissima su la mente nostra ciò c he fu
cosa debole O anche nulla U n uomo ne l quale non
avvenisse l a reazione de i pensieri costitutivi della mente
rispetto ad ogni n uovo pensiero prodotto da una i m
p ressione sopraggiunta agirebbe soltanto pe r effetto di
q uesta e cioè agirebbe pazzamente perchè non darebbe
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L I LLU SI ON E
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148
I N O I VI D U AL I ST A
V
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Il cultore delle scienze politiche trae luce dalla cono
sce n z a positiva della costituzione della m ente indi v iduale
e dello svolgi m ento della indi viduale determinazio n e
perchè la legge altro non è infine che la determinazione
sociale L a mente sociale lo Sta to si determina in modi
analoghi a qu elli della mente individuale L a società
ha una mente subisce impressioni riflette si determina
in modo simile agli individui ma mediante organi e
funzioni regolatrici che le sono esclusivi Questi organi
si riassumono nello Stato colle sue ramificazioni così di
percezione come di decisione e d esecuzione ; qualunque
si a la for m a che lo Stato a ssuma a seconda de l gra do
di sviluppo della società l azione regolatrice è ripos ta
in esso allo stesso modo che la corrispondente azione
individuale è riposta nel cervello e ne l sistema nervoso
S e alcuno m invitasse a mostrargli questa mente so
lo pregherei che a
c i al e negli organi visibili sovrani
sua volta mi facesse vedere la mente individuale negl i
organi visibili cerebrali Si sco pra come oggi è possi
bile un cervello individuale umano vivo e funzionante
e si veda se sia dato avere percezione sensibile di una
qualsiasi traccia di ciò c he chiamiamo la mente del
l uomo
L a volontà che determina l azione del corpo i ndi v i
duale si perfeziona e si esplica negli organi cerebrali
Questo il fatto ; e da esso si desume che in essi organi
risie de e per essi si esplica ciò che chiamia mo mente
dell uomo C osì la volontà c he determina l azione nel
l organismo sociale si esplica e parte dagli organi so
c i ali costituenti lo Stato ; ciò è altrettanto provato da i
fatti ; e dunque in essi risiede la mente della società
L esistenza la funzione e la localizzazione delle forze
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CAP v
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S TATO PSI COLOG I A S OC I ALE
Lo
149
,
naturali si des umono e si misurano soltanto dagli effetti
loro ma esse non si vedono e non si tocca no
A l pari poi della mente individuale quella sociale è
relativa alle im pressioni che l organismo società ha su
bito ; e perciò anche nell atto determinativo e cioè n e l
fare leggi e nelle decisioni di governo essa segue no n
diverso processo da quello che si compie nel singolo
individuo rispetto alle deliberazioni ed agli atti suoi
.
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VI
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Segue una considerazione di rile v ante importanza
L a mente sociale non ha altro modo di subire i m
pressioni che per mezzo degli individui G li individui
poi non po ssono fare e non fanno atto alcuno esterno
e sensibile e cioè ta le che si ripercuota comun q ue sulla
socie tà se non per mezzo di determinazioni individuali
che in essi siano avvenute N e viene quin di che l im
pressione sociale deriva da determinazioni individuali ;
queste poi essendo individuali volontà consegue logi
come tali
ca m e nte che le determinazioni indi viduali
non sono e non possono costituire rispetto alla mente
sociale che un semplice fatto di impressione A ppare
dunque evidente la falsità delle moderne teorie i ndi v i
dualistiche le quali ri pongono l essenza della volontà
sociale nella somma delle volontà individuali o peggio
ancora nella somma di una parte di esse
Ma gli individualisti certamente sono qui tratti ad
opporre il seguente ragionamento : ammettiamo pure che
poche determinazioni i n dividuali possano costituire sol
ta nto un impressione collettiva ; ma quando esse sono
la maggioranza delle possibili o meglio ancora la grande
maggioranza allora no n più un impressione ma ah
biamo una determinazione sociale L assurdo è patente :
in ogni ordine di fatti e di cose la accessione di fatti
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUA L IS TA
150
’
e cose simili costituisce un aumento di intensità od
estensione ma non muta la qualità la natura del tutto
O ra l impressione e la determinazione sono due fatti
essenzialmente diversi ; e d un accrescimento di ciò che
costituisce il primo non può creare il secondo Se la
determinazione individuale è limitata ad uno o pochi
individui s avrà una mini m a impressione sociale ; se
fosse estesa a tutti s avrà un a impressione massima
D ove lo Stato fosse ordinato in modo da ritrarre sol
tanto la somma delle determinazioni individuali la so
c i e t à si comporterebbe non altrimenti di un individuo il
quale agisse in tutto conformemente all ultima i m pres
sio ne ricevuta e cioè senza alcuna riflessione da folle
P oichè la somma delle deter minazioni individuali non
può costituire dal p unto di vista sociale altro che una
impressione anche se quella somma comprendesse tutte
le determinazioni individuali possibili si potrebbe o p
porre che quando un idea si è impadronita degli indi
v i du i tutti che compongono la società e tutti li abbia
determinati determinati saranno pure quelli nei quali
è localizzato l organo della riflessione sociale anche se
questo organo sia razionalmente costituito ; e quindi la
riflessione nel detto caso non apparirebbe e la società
si determinerebbe i rri fl e ssi v am e nt e N on è vero : la ri
flessione non mancherebbe neppure in un simile caso
di cui del resto sarebbe impossibile trovare un esempio
N on può accadere che uno Stato determini la società
ad agire senza prima per quanto rapidame nte dare
luogo ad una riflessione ogni qual vol ta esso non sia
costituito in modo da non essere altro che lo specchio
se mplice e riflesso immediato e n ecessario delle deter
m i naz i o n i individuali come sono gli Stati esclusivamente
informati a individualismo romantico e cioè non vitali
M a in ogni altra forma di Stato la riflessione sociale è
semp re ine v itabile E in fatti se lo S tato sia costituito da
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L I LLU SI ON E
152
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l N D l Yl D U A LI ST A
VII
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U no
Stato che manchi degli organi della riflessione
agisce follemente D i tal e fatto offro n o esempio soltanto
q uegli Stati che per circostanze storiche o per cas uale
costrizione dottrinale furo no ridotti ad essere la ri sul
tante immediata delle volontà individuali ; il che accade
in due modi : diretta mente quando gli individui i mpo n
gono in massa la loro volontà tumultuariamente ; e d indi
retta mente q uando lo fanno per mezzo di mandato legisla
t i v o in dividualmente conferito ad una unica assemblea
come fugace e li mitata rappresentan za delle volontà
individuali in un determinato momento di una società
F orse per eff etto delle infinite stoltezze che sempre
fecero le fo lle riunite nelle varie rivoluzio n i di cui sono
ricchi gli ultimi secoli parecchi scrittori moderni di
temperamento sperimentale si diedero a fare studi d i
osservazione sul modo di agire de l l a f o ll a ; la conclu
sione loro è per dirla in breve che le folle sono folli :
e ne do la ragione L a folla non ha altro pen siero che
q uello che le viene lì pe r lì trasfuso da chi h a modo
di i m pre ssi o n arl a ; i n essa esiste solo un att i tudi ne ad
agire per effetto di una impressione senza possibilità
di riflessione N ella folla inorganica non c è mente so
c i al e n è vi può essere perchè in essa manca il mezzo
lo Stato il quale solo può essere il prodotto d una lenta
N ei
e complessa ela borazione di un orga nismo sociale
m e e ti n gs non c è pensiero collettivo c è soltanto i m
pressioni determinate dagli uomini singoli che li a rri n
gano I l resto non è che finzione s i n e r e G li arringatori
possono in certi ca si assurgere ad organi statali improv
v i sat i e fugaci di carattere dispotico i quali dispiegano
rispetto a quelle impressioni da essi stessi d eterminate
nella folla una azione riflessiva diretta a rivolgere quella
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CAP v
L O S TATO
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PSI CQL O GI A
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S OC I ALE
153
loro improvvisa e momentanea formazione statale a loro
determinati scopi C ome già ho sostenuto ne l capitolo
secondo le formazioni sociali essendo organismi d un
ordine molto più spiritualizzato dell ordine fisiologico
si compongono e si scompongono nella formazione
loro con una rapidità che può essere fulminea C osi la
medesima folla suggestionata e sottoposta al dominio
d un deter m inato individuo fa atti eroici e generosi
suggestionata invece da un altro ne com m ette di atroci
e turpi ; o fugge come coniglio o s av v e nt a come leo
nessa ; eppure è sempre la medesima massa umana ma
la
inorganicità
sua
è
costretta
ad
agire
secondo
e
r
p
l ultima i m pressione subita i rri fl e ssi v am e nt e
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V II I
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Se una società è vitale essa trova in sè stessa rimedio
allo stato di follia in cui pec uliari circostanze l aves
se ro ridotta costituendo qualche forma di funzione ri
fl e ssi v a nell a pparecchio suo regolatore Ma come la
costituisce ? C ostantemente appare che quando i l male
è lieve e molto sentito per essere la società assai vitale
la costituisce in modo org anico e complesso ; e quando
invece il male è grave per essere poco vitale o troppo
infantile la società la costituisce in modo meno com
plesso ricorrendo a una forma di Stato meno evol uta
più primitiva e semplice E dato il primo di quest i modi
dagli Stati costituzionali non fondati su criteri roman
t i ci individualistici ; è dato il secondo dagli Stati dispo
tico personali
L o Stato dispotico presenta indubbiamente una forma
di riflessione molto meno felice e sicura d uno Stato
pi ù e v o l ut o in quanto la piccolezza de l mezzo strumen
ta le ( uno O pochissimi individui ) in cui si concentra può
più facilmente offrire il caso de ll i nsuffic i e nz a di questo
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L I LLU S ION E I ND I V I DUAL IS TA
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154
m ezzo
a so rre gge rne e bene e s pl i c arne tutte le funzioni
e però anche la riflessiva ; ma questo stato d i cose non
dura a lungo c hè il despota o in un modo o in un altro
presto viene mutato o sostituito con altro despota c h e
sia atto a dare corso ad una utile forma di riflessione
sociale L o S tato dispotico sebbene in modo non evo
luto tuttavia risponde alle esigenze alle leggi della
psiche sociale ; e appunto nella sua quantunque imper
fetta attitudine a fare che quel le leggi funzionin o è
riposta la ragione naturale dell essere suo E raz i o nal
mente spiegabile che un individuo i cui particolari i n
t e re ssi le cui passioni abbiano raggiunto il massimo
di soddisfazione relati v a a c h e sia posto al di sopra
degli inferiori attriti sociali e che nel tranquillo e mi
gli o re funzionamento della società stessa in tutte le sue
parti vede e sente essere ri posta la durevolezza del suo
dispotismo ; è dico razionalmente spiegabile che un tale
individuo sia condotto ad arm o n izzare la mente propri a
ad ogni forma di impressioni sociali che le pervengono
e a dare luogo pe r mezzo delle cognizioni speciali che
sempre ( pe r fat to e causa della collocazione così av v e
n uta del suo proprio individuo ) esistono in lui a quel
processo riflessivo senza de l quale non è possibile al
cuna tollerabile determinazione sociale E certo una
molto imperfetta riflessione quella c he si compie dal di
spo t i sm o una riflessione non più ammi ssibile e ri spo n
dente alla funzione sua per poco che una società evolva
verso intensità d i vita civile Ma tuttavia in determinate
condizioni sociali è una riflessione che può c o rri spo n
dere alle più imperiose necessità
Intiera e perfetta riflessione hanno le società c he rag
giunsero un alto grado d i perfezione intellettu ale e mo
rale così pe r la potenza delle razze umane che le com
pongono come per l elaborazione politica de te rmi nata si
in tali razze sotto l influsso di favorevoli circostanze
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L l LL USlO N E
I ND I V I DUAL IS TA
sioni sociali e t rasm i sso ri loro uno ve ne sia nel quale
permangano e del quale costituisca n o l e sse nz a e l atti
v i t à T ale organo psico sociale se lo si consideri nello
sta to d una società molto civile può consistere soltanto in
una speciale assemblea di individui a ciò opportunamente
e razionalmente disposti e costituiti dall organismo so
Questo fatto ci viene additato dalla storia nelle
c i al e
varie forme di Senati od alte camere di signori L ordi e cc
e ciò basterebbe Ma altre considerazioni lo additano
A l pari delle individuali le impressioni sociali sono nu
m e ro si ssi m e s v ariatissime antiche e recenti forti e de
boli provenienti dall uno o dall al tro de i vari centri di
sensibilità sociale L a mas sa fisica degli individui la
religione la famiglia la proprietà la scienza l arte gli
av v eni m enti esterni la stessa forma giuridica dello Stato
nelle sue varie branche la civiltà nelle sue svariatissi m e
manifestazioni sono tutti elementi che variamente con
corrono alla costituzione della vita sociale e come tali
hanno tutti particolari esigenze e posseggono sensi orga
nici veri sistemi di ne rv i e mezzi se n so ri i ad essi rela
tivi Q uesti sensi e mezzi sono altrettanti t rasm i sso ri di
i mpressioni le quali non basta che trovino nella mente
sociale la pre disposizione ad accoglierle ( ciò che avviene
per mezzo degli organi statali più immediati ad esse)
ma è altresì necessario che vi trovino organi atti a trat
tenerle o rdi narl e e distribuirle logicamente così da poter
o pporre sempre organica reazione riflessiva alle succes
si v e impressio n i social i sopravvenienti
N on tutte poi le impressioni sociali provengono da
d eterminazioni di individui viventi in un dato momento
della v ita sociale ma anche di individui scomparsi ; e
so no q ueste anzi le più numerose e q uasi sempre le mag
g i o rm e nte intense I grandi fatti storici che hanno som
moss a la vita d i una nazione sebbene costituiscano
impressioni passate ri spetto agli individui esistenti in
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CAP v
Lo
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S T ATO P SI COLOG I A S OC I ALE
157
,
)
un momento determina to pure come tali devono per
manere negli organi pensanti della società ; i quali o r
gani debbono perciò in ogni tempo essere così confor
mati da serbare in sè quelle impressioni quantunque
gli individui per cui mezzo si resero in origine m a
n i f e st e
siano tutti scomparsi I l modo per cui si trat
tengono queste impressioni sociali è la conoscenza
storica e s c ientifica ; e d è perciò necessario che a cost i
t ui re l organo della riflessione sociale siano chiamati
individui concentratori massimi di energie sociali sci e n
t i fic he economiche morali ecc
come infatti ve diamo
che storicamente avviene
Ma della cos tituzione dello Stato in una società civile
di sc o rre rò n e l capitolo V I I Qui ho voluto soltanto esporre
taluni criteri circa l esse nza dello Stato e del suo fun
z i o n am e nt o volitivo ai quali deve riferirsi la scienza
delle costituzioni in opposizione alle prevalenti teorie
romantiche individualistiche C ome dissi in principio
di questo capitolo a produrre civiltà si de v e porre
l individuo in condizione tale che esso concorra a pro
durla necessariamente G li ordinamenti fondati sul con
c e tt o che l individuo possa per un interna sua permanente
potenza autonoma assoluta politicamente discernere il
vero dal falso l utile dal dannoso indipendentemente
da ogni esterna f orza costituzionale della società che
per necessità lo cond uca non già a fare quella cernita
( chè ciò è impossibile) ma a co mpiere atti i quali coor
di nat i non da lui in un superiore organismo co nc o r
rano necessariamente a determinare in questo la visione
dell utilità sociale sono ordinamenti fondati sopra una
forza che non esiste in natura e cioè sul v uoto
T ralasciando ormai di considerare l essenza dello Stato
passiamo all esame delle esterne forme e degli svolgi
menti che esso assume in linea storica e cioè sensibile
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C A PI TO LO VI
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FO R M A ZI ON E S T O R I C A D EL L O S TAT O
SUE PER T U R B A ZI O N I DA C A U S E INTERSOCIALI
S OMM A RI O
I Pri m o st adi o de llo S t ato : l o S t at o f amili are
II S e co ndo
III T e r z o st adio : i l m o
st adio : l o S t ato p atri ar c ale
n arc at o di sp o ti co t e o cr ati co n o n er e dit ario C i r co s tanz e che
l o d e t e rm i n ano s ua e sse nz a c o nc or so d e l l e lem e nto reli
I V Q uarto st adio : i l m o nar c ato eredit ario
gi o so
V Q ui n to stadio : i l m o n ar cato e re dit ari o c o nsultivo G li
o rg ani c o nsulti v i de l P ri n c ipe
V I L o S tato o r g ani co ;
f unz i o n e de l m o n ar c a i n e sso M o nar c ato e r e ditario e m o
n arc at o elettivo
M aggi o re durat a e m i n o re e sp an si o n e
de llo S t ato or g ani c o a m o nar c ato er e dit ari o
V II S e t
ti mo stadio : S t at o b uro cr ati co L a de c ade nz a so c i ale C om e
u na so c i e tà e s ce d allo S t at o buro c r ati c o rit e mpr ando s i a
n uov a c iviltà
VI I I C o ndi z i o n i e st e r ne c he a g i sc o no
sull a f o r m a e fo r z a ev o lutiv a dello S t at o
I X E sempio
de ll e so ci e tà orien tali se miti ch e : loro e stati c a i nattiv i tà
X L anti co O ccide nt e è i l ge ne ra to r e de ll a civiltà m o
de r na L o sv o l g i m e nt o de ll e so c i e tà o ccid e nt ali d e v e e sse re
p arti co l arm e nte o gg e tto di o sse rvaz io ne d e ll a scienz a p o li
t i ca
X I P assagg io all o studi o d e ll a f o r maz io ne sto ri ca
d ell o S tato n e ll e so ci e tà p e r turb at e da c ause i nte rso c i al i
X II L e gge di e spansi o ne o rg ani c a so ci ale d i fr o nte c o sì
ad i n di v i dui c o m e a s o c i e tà str a ni e r e L a g ue rr a è l a c o ndi
z i o n e pri m it i v a di un a s o c i e tà di f r o nt e ad un altra so c i e tà
L a p ac e è i l pro do tt o d i f o r ma z i o n i p si co p o l i ti ch e c agi o
nat e dall a gu e rr a
Xl l l F o rm e de ll a g ue r ra G u e rr a di
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160
IN O I VI D U AL IS T A
L I L L U S IO N E
donne e nei figli suoi non vi fossero le formazioni psi
chiche ( cell ule sociali ) di a uto adattam e nto a quel dispo
t i sm o ; se infatti non vi fossero donne e figli si stende
re bb e ro nello spazio autonomamente o si ribellerebbero
e per ciò lo sta to familiare non esisterebbe I n questo
capitolo non si tratta della essenza dello Stato ma delle
sue manifestazioni se nsibili
,
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.
II
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V i ha chi confonde lo stadio familiare della società
collo stadio patriarcale Ma il patriarca non è m ai solo
come tale e le società co si de tte patriarcali sono società
che eccedono la famiglia e rappresentano un secondo
stadio il cui legame è i nt e rf a mi l i are e cioè costituito
soltanto da rapporti che i singoli mo n archi familiari
hanno tra loro A vviene in questo secondo stadio della
società come una primordiale oligarchi a di capi d i f a
m iglia ; ad esso corrisponde naturalmente anche un
secondo stadio dello Stato che passa dalla monarchia
dis potica familiare ad u na oligarchia di primitivi mo
narchi E un unione d i pa tres i quali mentre co n ser
vano ancora intatto il loro potere dispotico famili are
per quanto in famiglie ingrandite si sono tuttavia fra
loro uniti ( nel modo e per le c ause descritte ne i prece
denti capitoli e cioè pe r eliminare l urto dopo averne
sperimentato il danno ) co si c chè ne sorsero i profili d i
una nuova forma di Stato L a famiglia ha cominciato
in questo stadio sociale la sua trasformazione da società
autonoma in tessuto connettivo d una società più svi
l uppat a ; trasformazione alla quale già ho replica ta mente
accennato in capitoli precedenti
F inchè non e necessario ( a cagione della n aturale
lentezza de i r appor ti in una società da poco c o sti tui tasi
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C AR
FOR M AZ I ONE S TOR I CA
Vl
S TATO ECC
D E LLO
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16 1
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che le forme dello Stato siano molto
definite o nd e sso è vago minimamente intensivo lo Sta to
patriarcale apparisce e d è possibile pe r quei limitati b i
sogni sovrani ; è una spontanea distribuzione di gi uri s
dizione fra i grandi padri ; rende in essi facile q uel li
mitato scambio di idee e q uel tacito accordo fra loro
da cui emerge più che una vera e propri a dazione di
leggi una semplice azione conservativa di primordiali
cons uetudini L o Stato patriarcale coincide generalmente
col carattere nomade delle società e da esso infatti non
escono i popoli che non esco n o dalla vita nomade
S i n c hè l i n co n trast at a vastità dello spazio permette ad
una razz a umana di vagare guidando armenti quasi
senza la v oro drizzan do il passo dove chiami l er ba o
il fonte o il capriccio lo Stato non va più oltre della
tribù e non oltrepassa quindi il suo stadio patriarcale
Se tali condizioni durino dura pe r secoli una tale forma
di Stato sempre invariato D i ciò l O ri e nte questo campo
stermi nato d osservazione politica ci o fi re anche oggi
esempi
i nt e rfam i li arm e nt e )
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III
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Ma quelle condizioni scompaiono : particolarmente ne i
luoghi prediletti dalla natura nei paesi temperati l uomo
affluisce e si moltiplica tanto che lo Stato nomade e
inerte non gli è più consentito Se si muove urta in
altri uomini e gli è quindi necessario fissare la sua di
mora a di m inuzione degli urti ed a procacciarsi opportuna
base così di difesa che di espansione offensiva L a mole
stessa che la società assume l astringe a fissarsi sul suolo ;
incominciano l organizzazione militare l agricoltura la
proprietà individuale della terra una nuova vigoria
di lavoro È necessario sostituire alla m ancata esten
sione del suolo la intensità produttiva ; la società acquista
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11
L i ll i o
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I L I P RA N D I
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162
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS T A
nuove forme L organismo sociale si accentua sempre
più nelle funzioni sue : la materia umana si va sempre
più S pecializzando sotto l influsso di interne ed esterne
circosta nze ; sempre nuove e più intense e più di fio rm i
energie si sviluppano ; e lo Stato deve progredire di pari
passo c hè altrimenti l organismo della società non re g
ge re bbe L o Stato deve pro po rz i o nan do si allo sviluppo
di quelle energie a cui presiede assumere forma più
definita attribuzioni più chiare attività più intensiva
mano più ferma più pronta più forte T utto ciò la na
tura politica ottiene mediante una ulteriore evoluzione
dello Sta to per cui questo assume la forma del prin
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ci
pat o
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Il modo pe r il quale la natura politica raggiunge
questo intento è pur sempre quello delle formazioni psi
chiche che il pro gre di e nte movimento sociale viene de
terminando negli indivi dui tutti e cioè così rispetto a
chi comanda in un senso come rispetto a chi obbedisce
in un altro per cui questi diventa sempre più atto a
conformarsi ad una soggezione più intensa e chi n è
l oggetto sempre più atto all esercizio dello Sta to Ma
come le formazioni psichiche anche della medesima i n
dole non in tutti gli individu i si vengono affermando
con pari intensi tà così accade che fra gli individui ne i
quali le energie statali si sono venute collocando ve
n ha di quelli in cui le attitudini relative raggiungono
un o sviluppo tale che l a concentrazione in essi delle
forze psico sociali d i Stato si fa maggiore ; e ne deriva
che questi individui sentono quasi un intuito una ne c e s
sit a del comando ; ne deriva ancora che compiono atti
rivolti al soddisfa cimento di questo i m pulso relativo al
loro modo di essere psichico E ssend o poi questi atti
sempre più integrati dalle formazioni psichiche statali
( e cioè di sommissione ) c h e col concreta rsi de ll a ppa
re cc hi o sociale regolatore si sono venute svolgendo nell a
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L I LLU SI ONE I ND I V IDUAL I S TA
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164
E inutile ricordare che la religion e e uno dei più
potenti
tegra e
m ezzi
di coercizione morale on de lo Stato s in
C iò f u di mostrato in un precedente c a
s ev ol ve
pi t o l o E massimamente si svolge nei primi stadî della
vita dello Stato per cui anche si chiamano periodi te o
E infatti gli individui in cui lo Stato si vi ene
c rat i c i
concentrando fingono e taluni anche credono realmente
e sentono ( e sono questi i più potenti e d efficaci ) di essere
d una natura superiore agli altri e d in diretta comuni
c az i o ne colla d ivinità perchè intendono fra le cose molte
combinazioni che sfuggono alla generalità degli altri
come dice il Mac h iavelli
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IV
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C osì concentrato in un solo individuo lo Stato permane
per poco che que l mezzo sia realmente adatto ad e spl i
carne le funzioni In questo caso non c è infatti r agione
alcuna perchè esso trasmigri in altro individuo N on è
capriccio sa la natura ; e chi bene osservi vede che essa
muta soltanto ciò che è necessario mutare Quando anzi
lo Stato dispotico sia davvero be n consolidato subisce
una ulteriore evoluzione per effetto della q uale discende
pe r eredità nei figli di quegli individui nei quali e ra
collocato preceden t e m ente se questi cessino di esistere
Questa ulteriore evoluzione nella quale m olti ve dono
non so quale usurpazione di non so quali diritti è pe r
contro un n uovo perfezionamento dello Stato per cui a
questo viene assicurata una continuità di funzioni c he
è utilissima alla loro esplica zione e perciò conforme
alle esigenze della vita sociale T ale eredità delle fun
zioni dello Sta to si e ff ettua pe r le ragioni stesse della
eredità delle funzioni economiche ; e consistono in ciò
che ogni co sa abbandonata cade in potere de l primo
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CAP
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F OR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC
vi
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165
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occupante e che essendo normalmente il primo o c cu
pante vicino alla cosa e d il più vicino alla cosa colui
che discende fi si o l o gi c am e nte da chi la possedeva ne
consegue che questi è colui che la occupa ; e così si
viene formando la consuetudine ( prodotto di psichiche
formazio ni ) di non contendere al figlio la cosa posse
duta dal defunto padre Il quale fatto consuetudinario
è reso poi fermo da ciò che se esso non fosse non
essen dovi luogo rispetto agli altri individui a nessuna
formazione consuetudinaria di eguale natura molti se n
t i re bbe ro e d avrebbero eguale impu l so ad occupare lo
S tato lasciato deserto ; onde nascerebbe urto fisico fra
essi ; il quale urto fisico come fatto incompatibile colla
esistenza dell organismo sociale vien e dalle forze natu
rali da questo eliminato pe r mezzo dell eredità
C osì accade che morendo chi ha le funzioni di Stato
le occupa il figlio suo Se talora ciò non avviene è
soltanto nei pri mordi dello Stato principesco e cioè
quando esso non s è ancora s uffi cientemente consolidato
nella forma che è venuto ass umendo In q uesti casi
pe r poco che si presentino circosta nze perturbatrici fa
rito rno alla prima sua forma meno defi n ita meno di
stinta ; ma presto si ri mani f e sta la sua incom patibilità
colla stabilità dello Stato richiesta dal progresso com
pi uto si nell organismo sociale e lo Stato viene più fer
m am e nte richiamato alla forma de l principato ereditario
l l figlio del principe è poi pe r ciò solo parti colarmente
atto a raccogliere lo Stato perchè ha naturalmente e du
c az i o ne e conformazione a raccoglierlo
anche i ndi pe n
de nt e m e nt e dall ere ditaria trasmissione fisiologic a delle
attitudini che è essa pure un fatto normale special mente
ne l l u man i tà primitiva no n deperita
Può tuttavia anche in questo stadio dello Stato av
venire che tale pacifico mezzo di trasmissione dello
Stato venga turbato C iò accade quando l erede sia
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
’
166
troppo impari a sostenere il peso intellettuale e coattivo
della funzione sociale regolatrice A llora l organismo
sociale prova un disagio che rende n ecessaria la tras
migrazione di quella funzione in altro individuo ; il che
si compie pe r mezzo d i urti e di tumulti ; ma passati
i tumulti lo Stato ri prende il suo normale modo di
trasmigrare che è l eredità
’
.
,
,
’
.
V
.
Ho detto che di fficilmente nei pri m ordi della società
accade ta le diversità fisiologica tra padre e figlio tale
inferiorità da rendere impossibile a questi d assume re
le funzioni di quello ; ma progredendo la società e
sempre più specializzandosi gli individui può accadere
il fatto c o n qualche frequenza ; ed allora ne verr ebbero
gravi perturbazioni all organismo sociale se non vi
fosse compenso naturale in ciò che col progredire della
società e col rendersi la di ff e re nz az i o ne fra in dividui
più facile anche sul trono si a fferman o d altra parte
circostanze che rendo no detta di ff e re nz az i o ne meno se n
sibile rispetto alla funzione statale Queste circostanze
sono costituite dalla pro gre di e nte organicità dello Stato
pe r cui si accentua un diretto influsso delle energie
sociali sul principe affi nchè q uesti riesca con ma giore
facilità e con minori mezzi suoi individuali a de te rm i
nare l azione di Stato conformemente alla u tilità sociale
S a ff e rm a cioè una maggiore attività funzio nale de l l o r
gan i sm o sociale onde l organo regolatore viene per suo
effetto variamente integrato Quella pro gredi e nte orga
n i c i t à de ll o Stato e quel diretto impulso che si viene
sviluppando dalle energie sociali sulla funzione statale
sono gli araldi e gli i nizi di una ulteriore evoluzione
dello S tato pe r cui questo passa dallo Sta to dispotico
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g
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
168
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VI
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P rogredendo la civiltà la mente di un uomo solo se
anche circondato da dirette emanazioni delle energie
sociali che valgono ad i l l um i narl a e sorreggerla è
troppa azione statale è rimessa ancora
i n suffi c i e nt e
A ccade quindi che questo arbitrio
n e l l arbi t ri o suo
viene se mpre più limitato I C onsigli od I stituti c h e
circonda no il trono non restri n gono più l azione loro
ad una funzione solamente consultiva dello Stato ma
bensì producono d irettamente per atto di volontà loro
piene determinazioni sociali in modo definito e formale
e dànno a questo ulteriore processo la forma di sele
zioni autonome emergenti direttamente dal corpo so
L azione del mo n arca viene limitata al potere di
c i al e
impedire che le emanazioni dirette statali dei vari o r
gani e d energie componenti il corpo sociale vengano
fra loro in conflitto fisico e si sovrappo ngano le une
alle altre impedendo l organico funziona m ento di cia
s ouna nel q uale caso l organismo sociale si sfascerebbe
nell anarchia
Questo è lo stadi o più perfezionato dello S ta to e in
esso permane normalmente senza eliminare n è l elemento
monarchico n è la sua ereditarietà M a si presentano
circostanze per cui un monarca ereditario si riveli in
q uesto più perfezionato stadio dello Stato disadatto
perchè insu ffi ciente o riottoso a compiere nelle funzioni
statali la parte che gli rimane assegnata entro ai limiti
imposti dal grado di civiltà della società I II questo
caso ( che è però sempre conseguenza d un difetto negli
istituti che devono più dappresso circondare il trono
in tale progredito Stato ) avviene o che l e società muta no
le dinastie o c he dal monarcato ereditario passano al
mo narcato elettivo
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CAP V I
FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TA TO ECC
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169
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S è molto discusso quale delle due forme sia pre fe
ri b i l e
L a storia ci O ffre esempi di grandi civiltà sv o l
tesi così con l una come con l altra H ann o però nor
m al m e nt e queste civiltà una fisionomia alquanto diversa
G en eralmente s atte ngo no alla sovranità ereditaria le
società meno espansive l e civiltà più tranquille e perciò
più longeve e al monarcato elettivo s att e ngo no invece
civiltà intense agitate espansive prodotte da grande
consumo di energie e di espansioni individuali come le
occidentali in genere
C ausa di turbamento dello Stato nel monarca to e l e t
od
t i v o è la sua tendenza a ridiventare ereditario
almeno dittatorio ; e ciò non più pe r la ragione c h e
descrissi come determinante la evoluzione ereditaria
del principato dispotico primiti vo m a per la ragione
c h e ogni individuo mira ad ampliare il proprio potere
e ad esplicare i nde fi ni t am e nt e la propria espansione a
seconda della legge esposta ne l capitolo I I P erciò av
viene che anche negli Stati organici il monarca elettivo
tende alla detta evoluzio ne ; e ciò costituisce un pericolo
pe r la continuità dello Stato pericolo contro il quale
le costit uzioni politiche a monarcato elettivo devono
premuni rsi e difendersi con opportuni istituti anche là
dove meno sembrerebbero necessari
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V II
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C ol decadere dell elemento su cui la società si eleva
e cioè col decadere dell uomo fisiologico la società da
segni di affie v o l i m e nt o vita le di discrasia di seni lità ;
e questo fatto riflette le conseguenze sue anche sullo
Stato e sulla costituzione sua ; onde comincia una evo
l uz i o ne discendente che è più o meno rapida a seconda
delle maggiori o m i no rI forze ragg i unte dall organ i smo
evolvente
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L a decadenza si manifesta primamente c o l l i nde bo l i rsi
dell azione di quelli organi dello Stato che furono pro
dotti per eff etto della vigorosa attività funzionale att ra
versata dall organismo stesso ; onde l elemento m onar
chico so v rano sia ereditario sia elettivo viene un po
alla volta nuovamente rinvestito delle attribuzioni sta
tali che gli erano state via via sottratte ; e d esso impo
tente ad e spl i carl e per m ezzo dell a mente e della volontà
di un solo individuo come era possibile soltanto in una
società meno evoluta ricorre all aiuto d i elementi di
cui già trovasi circondato perchè costituenti le pro pa
g1n1 esecutive anteriormente costituite ne l periodo i nt e n
sam e nte organico della società e dello Stato C osì hanno
principio e vita le grandi monarchie burocratiche che
sono la forma di Stato entro cui s adagi ano le società
sta nche e dec adenti L a burocrazia è infatti la form a
di vi ta politica che minore attività e quindi maggiore
riposo consente all indivi d uo L a monarchia burocratica
gerarchica da non confondere colla primitiva monarchia
dispotica è il risultamento della decrescente attività
funz ionale dell organismo sociale riflessa da deperimento
fisiologico degli indi v idui G li individui decaduti non
possono vivere in uno Stato organico vigorosamente
funz ionante perchè questo a su ssistere esige formazioni
psi c o po l i t i c he ( cell ule sociali ) fortemente nutrite L uomo
decadente è un cattivo alimentatore di energie psichiche
sociali I l lavoro che a lui consegue da una attiva e
viv ace funzionalità sociale diventa cosa pe r lui male
sopportabile L a ribellione si fa quindi in lui spontanea ;
essa costituisce infatti sotto le sue sva riate forme una
condizione di fatto diffusa in pre sso chè tutti gli individui
delle società decadenti finc hè queste non siano ridotte e
costrette nella coercizione di salde burocrazie gerarchiche
A ppunto la ribellione propria delle società decadenti
genera la necessità di un accentramento politico mag
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
defi cienza del lavoro e dell iniziativa in un corpo so
c i al e già fatto corpulento ingenera violente crisi e co
carestie pestilenze in cui i più
n o m i c he ed igieniche
forti individui soltanto normalmente resistono ; e pe r
questi mezzi si compie una selezione vanta ggiosa per
entro alle fibre fisiologiche dell elemento umano su cui
la società si ele v a Questo dopo lungo riposo e d e l a
nuove
b o rata selezio n e riacquista nuove att i tudini
energie e può fornire elemento al ri fio ri re d i una nuova
civiltà e di una nuova organicità nella costituzione
dello Stato E così una schiatta umana alterna civiltà
maggiore O minore organicità dello Stato
e decadenza
fi nc hè la costituzione sua fisiologi ca gliel o permetta ;
i l che non è tutta via da considerarsi come una cosa
indefinita giacch e ap parisce legge della natura che ogni
nuova depressione riesce più pericolosa agli organismi
di ogni mani era
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VI I I
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L o sviluppo dell organis mo sociale e di ogni suo
organo pure ubbidendo a leggi costa nti ha intensità
maggiore o minore a seconda dell e condiz i on i dei luogh i
in cui una civiltà si svolge L a natura non u mana
è assume forme e manifestazioni diverse nelle v arie parti
di questo piane ta che noi abitiamo D ove il clima cal do
dove freddo ; dove il suolo è montuoso dove piano ;
dove lussuriosa è la vegetazione dove tisica e lenta ;
dove la terra è lontana dal mare dove vicin a ; dove
ridente dove monotona e triste ; dove variata dove
uniforme dove una società trova largo spazio dove an
gusto dove i mari sono procellosi dove calmi e sicuri ;
dove n avigabili i fiumi dove no ; la varietà delle e v a
z
n
n
e
la
diversità
delle
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fluenze magnetiche ed
r
a
i
o
i
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elettriche possono agire altresì variamente sull uomo
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VI
CAR
FOR M AZ I ON E S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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17 3
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T utti questi fatti della natura non umana influiscono
sugli organi della percezione e della sensibilità del
l uomo i n modo diverso a seconda della loro diversità
o diversa intensità N e ve ngono differenti pl asmaz i o ni
negli individui anche derivanti da un medesimo ceppo
L e grandissime differenze fisiche intellettuali morali
che si ra vvisano fra i popoli de i quali la ling ua ci
rivela comune l origine sono dovute in parte certa
mente grande a queste diversità ambientali Quelle
f acol tà umane sul cui sviluppo dimostrai che si fonda
la form azione sociale ne sono quindi variamente mo
di fic ate ; o nde a secon da di quelle varietà della natura
esteriore procedono ben sì tutte ugualmente a dare forma
ad un organismo sociale ma V i procedono i m primen
dogli un carattere e una fisionomia diversa Questa è
pur una delle ragioni per cui non è possibil e trovare
due civiltà che siano uguali sebbene le leggi con cui
si forma l organismo sociale siano pe r t utto e sempre
le stesse : la applicazione loro varia adattandosi alle
esteriori circostanze che influiscono sulla definiti v a orien
taz i o ne delle facoltà umane A vvie n e pertanto della
società ciò che avviene degli uomini singoli che non
si potrebbe trovarne due uguali p ure essendo tutti
uomini il cui organismo si svolge obbedendo alle leggi
organiche medesime
N ella diversità della natura esteriore vanno ricercate
le cau se delle varietà della letteratura delle arti delle
religioni delle stesse diversità fisiche dell uomo e q uindi
anche della maggiore o minore potenza evolutiva e
pro gre ssI v a della società e dello Stato T anto è vero
c he in alcuni luoghi lo Stato permane l un ghi ssi m am e nt e
ne l l uno o nell altro de i suoi primi stadi ed in altri no
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS T A
IX
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C osì per esempio accade che nelle società orientali
semitiche l organi smo sociale non raggiu nge i gradi
massimi dello svolgimento suo e pare quasi che l uma
n i t à ami ridursi e permanere in assetto di massima
conservazione L e energie individuali vi sono lente ;
l uomo rimane ligio irrevocabilmente alla tradizione ;
lo St ato non oltrepassa il quarto o qu into stadio della
evoluzione sua l a monarchia temperata da organi con
sul t i v i
con forte prevalenza de ll e l e
e da tradizioni
m ento sociale religioso conservando nella generale strut
tura de l corpo sociale molta parte de l primitivo Stato
patriarcale N emmeno i l popolo ebreo ( che pure fu
quello dalle circostanze storiche posto in condizione d i
sviluppare più che ogni altro orientale le energie sue
funzionali) non o l tre passò di molto questi stadi di vita
sociale e di costituzione de l lo Stato Benchè si tenti d i
considerarlo come un precursore della civiltà moderna
esso non fu tale se non forse nell assenza delle caste
e ne l l ug uagl i anz a civile c agionate dalla sua speciale
formazione storica ; ma di egu aglianza civile è ricco
l O ri e nte così antico come moderno ; e quanto al resto
l ebreo non f u che un popolo orientale come tutti gli
altri con una limitata evoluzione cioè della sua costi
t uz i o n e politica e con una potenza di es pansione non
paragonabile a quella dei popoli occidentali Qualche
più evoluto accenno aleggia qua e là nella parola dei
profeti ; ma nella realtà eff ettuale i l po polo d I srae l e
ebbe le forme delle rim anenti società orientali e Sion
e Samaria quasi in nulla diversificano da T iro e Babi
lonia D ispotismo burocratico e lussurioso alla testa
della società solo ill uminato da organi teocratici con
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I ND I V I DUAL IS TA
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1 76
L I L L U SI O N E
X
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G ettando uno sguardo geografico si fa una osserva
zione molto notevole ; c h e la maggiore c iviltà e con
seg uentemente la maggiore organicità dello Stato si
esplicano nei climi temperati a preferenza ne i paesi vi
cini al mare e particolarmente nelle penisole e d isole
ed in genere do v e il mare e la terra pi ù si intrecciano
sì che si abbia nel minore spazio i l maggiore svil uppo
d i litorale O rbene nella superficie della terra cos i come
è ora conformata n o n vi ha paese che presenti le de
scritte circostanze i n maggiore grado e misura del
l E uropa L Islam stesso in nessun luogo ottenne tanto
sviluppo civile come ne l l E uro pa A d una civiltà intensa
è necessaria la stabilità di una buona alimentazione
fisiologica della massa umana Quando lo svilu ppo delle
scienze fi siche è ancora primitivo l uomo non può tro
vare faci l e alimento se no n in paesi tiepidi dove il suolo
glielo assicuri o in paesi vici ni a mari facili e tran
quilli dove con una na v igazione ancora infantile possa
N egli inizi solo in paesi meridional i e
p ro curarl o
presso mari meridionali la civiltà è possibile Ma questa
esclusività di luogo cessa allorchè lo sviluppo delle
scienze fisiche rende possibile una facile naviga zione in
mari più perigliosi e d una estesa e rapida viabilità nel
l interno di vasti continenti A llora la civiltà può s v o l
gersi intensa anche nelle regioni lontane dal mare ed
in quell e circondate da mari difficili e procellosi e anche
in q uelle nordiche e fredde perchè l alimentazione della
massa umana vi può essere procurata pe r mezzo delle
comunicazioni facilitate moltiplicate e d assicurate L o
sviluppo delle scienze fisiche rende possibile l attuale
rigoglio di nord iche civiltà
Quali siano 1 ra pporti di causalità fra q uesti fatti è
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CAP V I
F OR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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certo c he scostando l osservazione dalla ci v iltà asiatica
alla europea questa si rivela come dissi più intensa
pe r la maggiore espansione che vi spiegano gli orga
n i sm i individuali onde emerge anche una più completa
organicità e funzionalità sociale E quindi sulla civiltà
e uropea così antica come moderna che deve essere volto
particolarmente lo studio pe r i sco rge re le leggi degli
organismi sociali più perfezionati e più efficienti e civili
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XI
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Ho finora esposto quali appariscono le leggi naturali
che presiedono alla evoluzione dello Stato nelle società
quando queste si svolgono in sè e per sè senza alcuna
forma d i intervento intrusione assi m ilazione so v rap
posizione o coercizione di elementi umani esterni ad
esse società Ma le società sono organismi che come
ogni altro della natura tendono ad i ngrandire ri v o l
gendo a proprio utile ed incremento tutto quanto cade
sotto ai sensi e d all azione loro e come organismi che
si erigono s ull uomo seguono in questa loro espansione
la legge stessa che presiede sotto questo rapporto agli
organismi umani individuali e che descrivo ne l capi
tolo I I sotto no m e di legge di espansione organica i n
di v i dual e In quanto tale legge f unziona rispetto alle
società la chiamerò legge di espansione organica sociale
A vviene che presto una società giunge in contatto con
un altra D a questo contatto deri v a un nuovo ordine d i
fatti che perturba il precedente e nuove leggi politiche
si rivelano non pi ù dipen denti da rapporti i nt e ri ndi v i
duali come quelle che abbiamo descritto finora ma
dipendenti da rapporti i nte rso c i ali
Questo nuovo ordine di fatti f rammi schi ando si al
primo lo per turba ma non tanto che non sia possibile
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S I L I P R AN D I
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L i llusi on e i
n di vi duali sta
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12
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L I LLU SI ONE
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I N D I VI D I AL I ST A
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cogliere nello studio della storia e descrivere separata
mente il ritmo dell u no e dell altro e di scorgere anche
in quale armonia ne formeranno un o solo E saminiamo
adu nque quali leggi soprassiedano ai fatti i nte rso c i al i
quali perturbazioni ne derivino ai fatti i nte ri ndi v i d ual i
finora descritti quali leggi se ne deducano e finalmente
quale sia la naturale evoluzione di quelle leggi i nt e rso
c i al i e come determinata
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XI I
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Se un i ndi v i do d altra società viene in contatto con
una società primitiva è ucciso come un concorrente ne l
l uso dei beni U ccidere un bianco è un alto fatto alle
N uove E bridi In una società invece alquanto pro gre
dita in cui si sia venuto formando un concetto abba
stanza concreto dell utilità S pecifica che in ogni caso
può trarsi d al lavoro di un uomo quello straniero se
non lotta ( nel qu ale caso è sempre ucciso ) viene preso
e come schiavo consegnato agli organi sovrani perchè
essi ne facciano que l l uso che credono migliore nello
interesse della società U na società però ( e qu i parlo
sempre di società sorgenti d a razze uman e atte a pro
durre civiltà) molto presto esce da queste attitudini verso
l individuo singolo straniero ; e come rapidamente passa
dall uc c i si o ne alla prensione non meno rapidamente
passa da questa alla assimilazione sua ; e non vi è civiltà
per quanto antica nella quale le consuetudini prima e
poi le leggi ed anche gli D ei non siano chiamati a re n
dere sacro lo straniero Il quale fatto mentre attesta
de l progresso che l e formazioni psichiche di convivenza
i nte ri ndi v i dual e hanno compiuto nelle società è n e l
tempo stesso testimonio de l primitivo atteggiamento sel
v agg i o ; poichè evidentemente non sarebbe stato ne ce s
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L I L LU SIO N E
I ND I V I DUAL IS T A
la guerra ; e quindi limita la tendenza sua naturale di
sottomettere a vantaggio proprio con tutte le altre cose
esteriori anche l e altre società L a pace non è quindi
se non la conseguenza di un limite c h e un organismo
sociale pone alla propria espansione per effetto di azione
ug uale e contraria d un altro organismo della stessa na
tura P ermanendo poi in questo stato di limitazione la
p siche sociale si viene conformando ad esso fino a rite
nere e come quasi a sentire che le società non debbono
normalmente essere in guerra E questo il grado mas
simo a cui finora sia giunta la evoluzione psico sociale
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XII I
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L a guerra assume diverse forme a seconda de l diverso
grado di civiltà delle s o cietà che vi partecipa n o o d una
di esse e a seconda della configurazione e qualità di
territorio in cui le società vissero anteriormente alla
guerra F ra società semi se l v aggi e la guerra è di ster
minio non pe r potenza di m ezzi di cu i le società guer
ma perchè l attrito fra d i esse
re ggi anti dispongano
non cessa fino a tanto che una delle società non sia
dispersa o investendo colla furia o come usarono an
tichi popoli orientali circuendo tutto il territorio della
società avversaria e così ca cciando e spegnendo chiunque
vi avesse figura umana
L e società meno barbare e particolarmente se alla
guerra siano mosse più che da esube ra nza d i popola
zione da desiderio di conquistare nuove sedi ricchezze
e supremazie non distruggono la società vinta ma la
convergono a propria utilità riducendola tutta sotto di
sè in condizione d i politica nullità in quella condizione
che gli storici chiamano schiavitù e sè stesse costituendo
in organismo che ne sfrutti il lavoro Quando la civiltà
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CAP V I
FOR M AZ I ON E S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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18 1
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sia ancora più avanzata e le società guerreggianti siano
entra mb i civili la guerra si ritrae dai suoi primitivi
atteggiamenti di sterminio e di schiavitù ; e la società
vincitrice si limita all egemonia sui Vinti cui concede
pace a condizio ne che riconoscano il suo dominio gene
ral m e nt e sotto forma di perpetua somministrazione di
ricchezza ( tributi ed aiuti in guerra ausiliari ) riducendo
il vinto in schiavitù soltanto se preso in campo come
bottino o per pena se sia costato troppo sangue al vin
c i t o re
E fu la forma questa che venne assumendo la
guerra romana che di tutte le antiche f u la più civile
e forse oggi può dirsi anche di talune moderne In
epoca di maggiore civiltà come la nostra se entrambe
le società siano civili la guerra non riduce più popoli
nè individui in schiavitù
ma si limita alla sola con
quista egemonica delle società vinte con tendenza anche
a concedere loro parità di diritto nelle leggi de l vinci
tore nel che ha inizio un fatto d assi m i l az i o ne ; O ppure
si limita ancora più restringendosi a pretendere taluni
vantaggi particolari come la cessione di parte di terri
torio il paga mento di somme di denaro non perpet ua
mente e la afil i z i o ne della potenza avversaria
E certo però che le guerre moderne che si chiudono
con paci le quali consentono alle società vinte l in
dipendenza non furono e non sono neppure oggi e non
sa ranno mai tronche per volontà libera del vincitore
ma solo pe r suo disagio o per timore determinato dal
profilarsi di quelle formazioni i nte rso c i ali delle quali
terrò parola ne l capitolo V I II Se ciò non fosse stato
il vincitore oggi ancora procederebbe se non altro alla
conquista ed alla assimilazione civile quando credesse
di poterlo fare senza suo soverchio sforzo o consumo
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I ND I V I DUAL IS TA
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L I L L U SI O N E
X IV
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L a guerra primi tiva di sterminio non arreca nessuna
perturbazione al nat urale s v olgimento dell organismo
sociale e alle leggi naturali che regolano i rapporti i n
t e ri ndi v i duali È evidente : la società distrutta rientrando
ne l nulla anche ri spetto al mezzo suo fisiologico non
presenta più a lcun fenomeno osservabile perchè non
esistente : e la società distruggitrice rimane quale era
prima de l l urto nessun nuovo elemento essendosi fram
mischiato all organismo suo o co munque coesistendo
in essa Ma quando le società sono alquanto più pro
gre di te quando la psiche sociale ha s ubi t o una qualche
n
l
a
m
a
u
r
a
conforme
alle
esigenze
della
convivenza
i
s
t
p
t e rso c i al e allora per fatto della guerra quelle pe rtur
b az i o n i avvengono I n questo stadio della vita sociale
non pro ce de si allo spegnimento della S ocietà vinta ma
a ridurla in servitù ; ne nasce la coesistenza degli ele
m enti della società vinta con quelli della vincitri ce onde
un turbamento in modo opposto bensì ma con pari i n
t e nsi t à così negli uni come negli altri N e deriva che
il lavoro umano viene ripartito in m odo c h e tutta la
parte sua più nobile e tu tto il godimento de l prodotto
di ogni più bassa fatica ( t r anne quanto è necessario per
la fisica alimentazione dei vinti fatti proprietà essi stessi
del vincitore) viene attribuito agli elementi della società
vincitrice in modo esclusivo perpetuo e d inalienabile ;
e gli elementi della società vinta sono confina t i entro
le sfere del lavoro meno nobile e più manuale E n o n
vi è possibilità n è agli individ ui della società vincitrice
di decadere dall a l te z z a in cui sono posti n è agli indi
v i dui della società v inta di salire fuori della nulli tà
politica in cui sono ridotti T utte l e leggi esclusivamente
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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184
possibile la coesistenza di quelle ca ste che danno la pi ù
grande idea di q uanto sia negli uomini la potenza de l
comprimere e la tolleranza della compressione politica
e sociale
.
XV
.
Ma nelle socie tà dotate di vivo imp ulso negli indi v idu i
che le compongono e cioè formate da forze umane atti
v a me nt e funzionanti
non ta rda la reazione delle leggi
naturali dell ordine i nt e ri ndi v i d ual e contro le perturba
zioni cagionate dalle leggi d ordine i nte rso c i al e L a re a
zione assume natu ralmente la forma di attriti fra vari
elementi coesistenti su l medesimo te rritorio e soggetti
sebbene in vario modo al medesimo S tato N elle infinite
forme di questi attriti si compendia la storia delle i n
terne lotte ond è intrecciata la Vita dei popoli occidenta li
e la laboriosa gestazione della civiltà europea
L a prima reazione dell ordine i nte ri ndi v i dual e contro
la pert urbazione i nfl i ttagl i dall ordine i nte rso ci al e è il
lamento ri v e l ante la aspirazione degli elementi cui è
interdetta l evoluzione verso le funzioni e gli organi
superiori della società A ciò rispondono i vincitori ado
prando gli alti poteri che detengono per sempre più
costringere i v inti in un ordine chiuso sia colle leggi
che li escludono da ogni forma di giuridica personalità
come sono tutte quelle che furono imposte ai vinti E l
leni sia colla virulenza de i costumi ( come usavano i
vincitori di Sparta ) sia coll inganno sia v i nce ndo l i in
a perta e giusta guerra ( come fecero degli schiavi ribelli
i romani anche in ciò superiori ad ogni popolo antico )
sia colla vigile studiosa e d avviluppante te nacità di
ordini feudali ribaditi in mille maniere ( come usarono
i v incitori dell i mpero romano ) sia fina l mente colle
dottrine ( come fecero P latone e d A ristotele)
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CAP V I
FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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185
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N ei citati e se mpi i prevale la G recia perchè ne l l E u
ropa in G recia il fenomeno di perturbazione i nte rso c i al e
si svolge nel m odo più tipico e perfetto e sotto la mag
gi o re varietà di forme L à infatti abbiamo popoli che
giungono sul territorio si sovrappongono ad altri e li
riducono in schiavitù ; diverso è il caso di R oma dove
( a parte la schia v itù derivante da rapporti economici
i nt e ri n di v i dual i prestissimo scomp a rsa) la schiavitù non
è originata da sovrapposizione d i popolo a p o polo ma
da semplice guerra e più precisamente da prigionia di
guerra ; e se f u estesa ciò dipese dalla meravigliosa
espansione conqui statrice e guerresca de l popolo romano
ma non certa m ente da s peci fi co asservimento dei popoli
v inti la cui massa non fu mai normalmente ridotta dai
romani in schiavitù c Om e fecero invece i vincitori in
O riente e in G recia R oma segna un passo verso la ci
viltà molto maggiore che non pensino quei semplici
osservatori i quali parlano di mondo greco romano
come di un tutto omogeneo L a v erità è che politica
mente almeno vi fu una civiltà greca prima e d una
civiltà romana poi che i nco rpo rò la prima e che fu
molto più intensa ed evoluta di quella
C osì si spiega il grande sviluppo che ebbe in R oma
l idea e la scienza de l diritto ; cosa che non sarebbe
stata possibile quando quella società avesse cominciato
come in G recia lo svolgimento suo trovandosi non com
posta in genere di in dividui civilmente ug uali ma strati
t i fic at a di vincitori e di vinti e cioè costituita fin dalla
origine sua in i stato di grave perturbazione i nt e rso ci al e
L a lotta che nelle società perturbate da fatti i nte rso
c i al i si afferma fra le leggi di cristallizzazione politica
i nte ri ndi v i dua l e e quelle d i cristallizzazione poli tica i n
t e rso c i al e è mossa per reazione delle prime e finisce
colla prevalenza loro cioè c o l l e guagl i anz a civile che
è base dell ordine i nte ri ndi v i dual e normale A llorchè
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I ND I V I DUALIS TA
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186
L I L L USI O N E
una società ne conquista un altra e le si sovrappone
riducendola in servit ù per quanto essa adoperi le leggi
la violenza l ast uz i a l arte la dottrina e d ogni altro
mezzo possibile per costituire e perpetuare un pieno di
sta cco fra sè e la società vinta pure tutto ciò non può
impedire i n linea di fatto la coesistenza degli individu i
dell una e degli individui dell al tra in contatto fra loro
Questo è un fatto più che sufficiente a lla natura poli
tica per svolgere sulle psichi individuali l azione sua
diretta a conformarla secondo le leggi i nt e ri ndi v i dual i
dell organismo sociale non perturbato
L a perturbazione i nt e rso ci al e è l atto d un momento
che può b e nsì permanere negli effetti suoi ma il di cui
impulso viene naturalmente scemando quanto più s al
lontana da quel momento onde diviene sempre meno
resistente contro l azione delle leggi di formazione i n
t e ri ndi v i dual e la cui formazione è perenne essendo
sempre di fronte fra loro sempre coesistenti e sempre
in contatto gli individui delle due società Mentre quindi
le due psichi sociali pe r ave r perduto le due società in
diverso modo ma pure egualmente pe rduto i caratteri
di una organica vita sociale vanno via vi a offuscandosi
e scomparendo onde il rapporto i nt e rso c i al e si sbiadisce
sempre più i rispettivi organismi individuali invece
non avendo p unto perduto della organicità loro i ndi v i
duale hann o piene e vive e perfette le psichi loro e
però l a nat ura opera sopra di esse in un modo che via
via le conforma a seconda delle leggi sue di convivenza
i nt e ri ndi v i dual e G li sforzi della società vincitrice che
sono diretti ad allontanare ogni con tatto con la società
vinta fino a togliere agl indi v idui suoi con una fin
zione giuridica la personalità umana sono sforzi d i
carattere i nte rso c i al e che col tempo cedono contro il fatto
naturale che nella realtà gli individui della socie tà
vinta sono uomini al pari degli altri onde non possono
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
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188
ovvero che tanto erasi allontanata da pri
m i ti v i turbamenti da consentire il prevalere quasi com
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n
t
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i
d
v
delle
leggi
di
formazione
l
t
e
n
i
i dual e Ma
e
o
p
sopraggiungono i fenomeni i nt e rso ci al i ; a v viene la con
quista dorica e tessala
L a G recia antica offre due ti pi sebbene molto affini
pure notevolmente diversi di vita civile l ate ni e se e lo
spartano ; quelli delle altre città o piccoli Stati greci
sono gradazioni interm edie di quei due Sparta è più
dura guerriera fiera aspra ed angusta A tene sebbene
partecipi come tutti gli Stati greci di queste qualità
p ure riesce meno angusta più uman a più ospitale con
una certa tendenza cosmopolita ; le quali doti spieg ano
come da essa siasi particolarmente sprigionata la luce
della civiltà ellenica ; esse poi sono determinate da queste
d ue originarie di ff erenze fra Sparta e d A tene : la posi
zio n e geografica di questa che la rese più dedita al com
m e rc i o ed anche più bisognosa di esso per disporre di
minore territorio fertile d i quanto avvenisse in L aconia ;
la proporzione fra vinti e vincitori che fu nei due Stati
assai di v ersa per essere questi in proporzione a i primi
tivi abitatori assa i più numerosi in A ttica c he ne l P elo
po nne so C osì si spiega perchè la tendenza ad un a ssetto
sociale meno perturbato da cause i nte rso ci al i risulta in
A tene molto maggiore che in Sparta
E ssendo nel P eloponneso pochissimi i vincitori in
confronto dei vinti dovette la società vincitrice fin da
principio ordinarsi pe r modo da svolgere su questi una
compressione atta a compensare colla intensità sua i l
difetto della estensione ; onde non po te v asi come ne l
l Atti c a assegnare a i vinti le funzioni manuali in qualche
maniera liberamente e limitandosi a togliere a questi il
modo di evolvere verso altre più nobili funzi oni soci ali
ma doveva come fece e colla fierezza permanentemente
alimenta ta verso i vinti e colla potente organizza zione
i nt e rso c i al e ,
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CAP V I
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FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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189
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militare e combattiva dei v incitori rendere sicuro quel
giogo che altri menti sarebbe stato pe r la grave spro po r
zione nume rica fra vincitori e V inti troppo mal fermo
Qui sta la causa della specifica organizzazione guer
riera dei D ori nel P eloponneso e anche l eccezio n ale
tenacità de i loro ordini oligarchici L icurgo il più sa
pi e nt e ordinatore di oligarchia pura per rendere il potere
e la supremazia dei vincitori più saldi impose a questi
l uguaglianza economica fra loro ; essi costituivano il
principe oligarca e pe r renderlo più forte e più s aldo
fu somma abilità l impedire la produzione in esso d i
squilibri individuali che potessero determinare in qualche
punto suo una maggiore concentrazio ne di forze statali
A nz i per sempre più rinsaldare gli O m i o i n el l e gua
gli an z a L icurgo impose loro comuna n za di consuetudini
e di vita colla mensa in comune e d altre consimili pra
tiche O rbene questa condizione di cose per quanto abil
mente e tenacemente rinsaldata cedette contro il continuo
lavorio della inevitabile formazione normale i nte ri ndi
v i dual e
e le leggi di questa si imposero anche in ciò
che si riferisce alla specifica organizzazione de i vinci
tori che via via si rimossero con leggi e consuetu dini
da quella loro l i curghi ana eguaglianza ; onde sorsero fra
essi disparità economiche che meno forte e meno pre
cisa ne rendevano la disugua g lianza coi vinti
G li sforzi di A g ide e di C l e o m e ne pe r rinverdire gli
ordini primitivi sono vani L a eguaglianza fra i vinci
tori scompare ; e A ristotile che non vede perchè sco m
paia da vero teorico dei vincitori come egli fu ne
rimprovera i vincitori di Sparta e si lamenta perchè la
popolazione libera è divisa in ricchi e poveri e la ric
c he zz a si fa colossale in mano di alcuni Questo ri m ro
p
vero che entro giusta misura deve ritenersi opportuno
in uno stato di società normale trattandosi invece di
un o stato di
ocietà
perturbato
da
cause
i
nt e rso c i ali
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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190
non e pl ù conforme a civiltà pe rc hè l a divisione degli
oligarchi in ricchi e poveri è uno dei più pote nti mezzi
di cui la natura politica si serve per far prevalere uno
stato di società civile normale sopra uno pert urbato da
i nte rso c i al e violenza E di questo mezzo essa si è pure
in part e al meno servita ( sempre uguale a sè stessa) pe r
demolire gli ordini feudali n e l l O cc i de nte Il giogo degli
Iloti si fa meno intenso e d a ciò molto concorre anche
la necessità della guerra Quando la società spartana
per sostenere impeti estern i sente bisogno di forza è
naturalmente portata verso un assetto sociale che pe r
essere meno perturbato si fa più organico e perciò anche
più forte : onde con ce de l aff rancaz i o ne a molti iloti pe r
farne dei guerrieri ; e così pure talora per bisog no di
resistenza economica concede agli iloti di riscattarsi pe r
prezzo e d avviene che molti cos ì si riscatta no Questi
fatti commisti alla miseria nella maggior parte degli
O m i o i che ormai più non possono accedere per povertà
alle mense in comune sono un avviamento sempre più
chiaro ad uno stato di società meno perturbato ; e un
notevole cammino certame nte e ra già fatto quando
A ugusto per primo emanò nel P eloponn eso una legge
conform e ad assetto vero di for m azione sociale inter
individuale proclamando liberi tutti i pe ri e chi ( classe
intermedia ) : il turno degli iloti doveva perfezionarsi al
cuni secoli dopo sempre per azione romana
L a descritta p e rturbazione i nt e rso ci al e avvenuta ne l
P eloponneso antico è forse fra tutte le europee la più
caratteristica e perfetta come fenomeno politico specifico
In A ttica fu meno fiera la condizione de i vinti ; ma però
il pensiero greco che pure ebbe in A tene la massima
esplicazione non manifesta indizio di un avviamento
notevole verso l eliminazione delle anormalità i nte rso
T utti i sistemi politici che i filosofi greci e sc o gi
c i al i
tano e c he le costituzioni greche attuano si inte ndono
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192
L IL L U S IO N E
I ND I V I DUAL IS TA
lotta e questa reazione cos t ituiscono pressoché intiera la
storia interna dei popoli occidentali e meridio nali d E u
ropa dalle invasioni germaniche a l la fine del X VI II secolo
L a reazione dei vinti f u energica perchè la società
loro conteneva in sè vigorosi elementi di lotta contro
le istituzioni politiche imposte dai vincitori Il più e ffi
cace di questi mezzi f u indubbiamente il grande e d as
sorbente organismo teocratico che la società rom ana e ra
ven u ta negli ultimi secoli costituendo dentro sè ; onde
caduto lo Stato sotto l urto de i vincitori la rob usta for
m az i o n e religiosa po t è in molta parte sostituirlo assi
m i l ando se ne le fu nzioni e dando luogo ad una forma di
potere teocratico il quale iniziò contro i vincitori una
tenace e moltiforme lotta onde pieno dominio no n po
t e ro no mai ottenere sui vinti la cui rivinci t a anzi fu
quasi immediata e tanto che i vincitori soggiacquero
ad un nuovo dominio romano D i questo particolare
argomento tratterò ne l capitolo X
Ma il pon tificato sebbene a v esse in sè concentrato il
potere a nche politico della società occidentale pure pe r
l indole sua essenzialmente ieratica e per le stesse cir
costanze storiche che lo ave v ano costituito in una con
dizione politica tanto elevata senza che esso avesse real
mente i n sè stesso gli organi d uno Stato pieno mentre
da un lato non rinuncia v a a nessuna delle facoltà e
delle alte sovranità su tutto quanto vi e ra d orga
nico sul suolo cattolico praticamente se ne ritraeva in
parte e molto potere lasciava ai vincitori che conserva
rono pre sso chè intiera la disposizione diretta delle forze
militari E se il pontificato contrappose al diritto fe u
dale un diritto canonico non perciò impose risoluta mente
di distruggere q uello anzi qualche parte ne assi m i l ò
a do t tando l o ; e ne venne uno stato di cose c he sebbene
fra molta turbolenza rivestiva il diritto pubblico d un
tal quale carattere di transazione tra vincitori e vinti
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CA R
VI
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1 93
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E il di ritto feudale sotto varie vicende e trasformazioni
e adattandosi tanto da smarrire molta della essenza sua
pure rimase a guisa di contenente d energie politiche
conservatrici variamente ridotte dentro esso fino a tutto
il secolo X V III in pre sso chè tutta l E uro pa O ccidenta le
e Meridionale N ell Inghilterra poi oggi ancora rimane
divenuto ivi per cause storiche e geografiche e fficaci s
simo mezzo di civiltà e di sana costituzione politica
come dimostrerò nel successivo capitolo I l grande fra
st uo no della rivoluzio n e de l Settecento detta rivoluzione
francese fu appunto cagionato dagli ultimi crolli di
questo edificio dei vincitori dove le circostanze di tempo
e di luogo non gli avevano consentito i l modo di tras
formarsi stabilendo rapporti veramente organici con tutto
il restante corpo sociale come in Inghilterra e ra av venuto
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X V II
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E
un grande errore moderno quello di considerare la
rivoluzione francese come un fenomeno m aturat o si dentro
una società per spontanea normale evoluzione dei s uoi
rapporti i nte ri ndi v i dual i N ulla di meno esatto nè di più
conducente a conseguenze dannose Quello fu un feno
meno cagionato da persistente pe r qu anto sbiadita per
turbazione i nte rso ci al e di quella società e il gran ru
more che ne derivò f u dovuto a speciali circosta nze le
quali fecero coincidere in quel momento n ella F rancia
due diverse e concomitanti forme d evoluzione politica
quella di reazione della formazione normale i nt e ri ndi
v i dual e contro la formazione perturbata da cause inter
sociali ( feudali e anche non feudali come dimostrerò nel
capitolo IX ) e la naturale evoluzione dello Stato dallo
stadio monarchico dispotico ad una forma più organica
resa ormai necessaria dall ac cre sc i uta attività funzionale
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S H I PR A‘
ATD V
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27 77116 0 71 2
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n i rî u a l z s
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13
L I LLU SI ONE
’
194
l N D l Vl D U AL l ST A
di quella società D a queste fortuite coincidenze di varie
cause concomitanti è nato q u el fragoroso scoppio d i
energie politiche il c ui rumore ha tanto sbalordito molte
menti poco robuste e ferme da far credere loro che fosse
una specie di sommovi mento essenziale delle leggi na
turali che governarono sempre e sempre governeranno
le società umane
D alle erronee opinioni sulle cau se della rivoluzione
francese deriva al pensiero politico contemporaneo una
pericolosa illu sione N on v e de ndo v i si una reazione i n
t e rso c i al e si pensa che allora una nuova classe diri
gente la c o si de tta borghesia sostituì pe r un fenomeno
di normale evoluzione la vecchia nobiltà D a un così
naturale fenomeno i pi ù deducono che analogamente a
quanto è avvenuto nell 89 altre classi oggi devono so
st i t ui re le attuali dirigenti ; e d invasati come essi sono
da romantico in dividualismo non capiscono che l ana
logia non regge Infatti nessu na perturbazione inter
sociale vi è oggi da elimi n are se si eccettui quella di
cui parlerò nel capitolo IX ; nessun equilibrio i nte rso
c l al e da raggiu ngere pe r rapporto alla vita interna delle
società : e perciò la sommersione delle attuali classi diri
genti non sarebbe che Semplice anarchia distruggitrice
d i civiltà
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XV I I I
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P rima di chiudere questo capitolo nella cui prima
arte
ho
trattato
della
formazione
storica
dello
Stato
p
come avviene normalmente i nte ri ndi v i dual m ente e nella
seconda di come viene perturbata da fenomeni inter
sociali e come via V i a ritorni al suo normale equilibrio
è opportuno richiamare l attenzione del lettore sopra un
fatto sociale cui già ho accennato discorrendo de l quinto
stadio dello Stato In esso appariscono talora for m azioni
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
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196
che la ricchezza produca qualche cosa di simile come
in G enova col Banco di S G iorgio C aratteristica f u poi
la tribù sacerdotale in Israele che sparsa nel territorio
di tutte l e rimanenti tribù rappresentava una vera ari
Ma sono sempre tali spontanee
sto craz i a pri v ilegiata
formazioni perturbatrici o l tre chè poco fiere e compres
sive anche caduche e n o n appena la form azione so v rap
posta si accentua o la civiltà molto si a fferma tosto una
vigorosa reazione si manifesta e si impo n e e la società
viene con non molto nè troppo lu n go sforzo rico ndotta
entro le leggi sue normali di formazione i nte ri ndi v i dual e
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XIX
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in una società non perturbata da cause
i nte rso c i al i anche fatti di endosmosi e d e so sm o si poli
tica U na società non perturbata ma in molto rapporto
e vicinanza con società perturbata qualche simigli anza
con gli istituti di questa non può a meno di assumerla
Bisogna inol tre discorrendo di perturbazio n i i nte rso
elali tenere conto d una terza forma di privilegio pol i
tico ed economico : quello che deriva non già da so v rap
posizione di una società ad un altra ma da un fenomeno
in qualche maniera opposto e cioè dall ac c e ssi o ne che
si viene face ndo di una massa di individui nel territorio
che già e ra occupato precedentemente da una società
ivi co sti t ui tasi e c hi usasi di fronte ai nuo v i elementi
che le a ffluivano intorno Questa perturbazione riesce a
fare costituire la società preesistente in classe dirigente
privilegiata e chiusa In q uesto caso la reazione degli
elementi sottostanti pe r raggiungere l eguaglianza civile
( per eguaglianza ci v ile s intende sempre la possibilità
nell individuo giuridicamente a m messa di divenire con
dutt o re d i qualsiasi anche più elevata energia sociale )
S
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a ff e rm an o
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CAP V I
FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC
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197
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è molto più attiva e d e ffi ciente che nella servitù E ssi v i
giungono in condizioni di civiltà ancora fresca come ne
O ffre esempio la plebe romana c he costituisce i l tipo p iù
caratteristico di questa forma di soggezione e di di sugua
civile
In
analoga
condizione
si
trovò
tutto
l
ele
li
a
n
z
a
g
mento popolare veneziano acceduto di fronte ai primi
abitatori e discendenti loro delle isole A driatiche ; i qual i
elementi acceduti se rimasero per molti secoli tranq uil
l amente soggetti ciò avvenne O l tre cc hè per grande sa
pienza e giustizia di governo anche per fatto di quella
endosmosi ed e so sm o s i sociale cui accen nai più sopra
vivendo tutta E uropa in dispotismo feudale
T utte le perturbazioni finora descritte ( siano quelle
più gravi cagionate da cau se i nte rso ci al i siano quelle
meno gravi c agionate da altre cause e contingenze sto
riche ) scom paiono dando luogo ad un assetto sociale
normale e ad un giusto stato quando la società che deve
esserne presieduta siasi elevata su effi ciente elemento
umano e si trovi in tali condizioni storiche e geografiche
da produrre una intensa civiltà
Si verificano anche circostanze che rendono talora
pure in società evolute e civili transitoriamente m eno
necessaria l applicazione delle leggi naturali delle costi
t uz i o ni politiche C osì accade là dove tali circostanze
determinano una forte sproporzione fra la vastità del
suolo e la poca densità della popolazione e tanto più se
sia ricco il suolo C iò normalmente avv iene nelle società
costituite da emigrazione di elementi umani già ci v i l i z
zati i quali per la civiltà loro danno alla espansione
loro indivi duale la forma facile dello sfruttamento de l
va sto suolo a stenendosi finchè è possibile dal darle la
forma della diretta rapina e della sopraffazione legisla
tiva T ali società finc hè la sproporzio n e fra popolazione
e suolo duri possono assumere e conservare forme c o
sti t uz i o nali che d anno l apparenza d e lla compatibilità
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198
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L I L L USI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
della uguaglianza politica individualistica con una ordi
nata vita civile Ma è questa una illusione prodotta da
quelle circostanze che dissi ; le quali via via scomparendo
c o ll acc re sce re della popolazione
dette società ne rie
sc o no sempre più risospinte verso un assetto norm ale e
cioè anti i ndi v i dual i sti c o e d organico D e l quale pertanto
può essere fissata anche questa legge e cioè c h e esso
utile in og n i caso alla formazione ed alla permanenza
della civiltà apparisce t uttavia n e i riguardi di una tol
l e rabi l e convivenza tanto più necessario in ragione della
maggior densità della popolazione in rapporto alla v a
sti t à del suolo
E sempio tipico di tale anormalità costi
t uz i o nal e sono le repubbliche americane e specialmente
la grande repubblica de l N ord A meri ca D i questa re
pubblica sebbene i ndi v i d ual i st i came nte costituita nelle
sue basi è tuttavia necessario osservare che oltre alle
sudde sc ri tt e sproporzioni a trattenerla in ordinata vita
civile concorrono anche la fort e misura e mistura di
elemento classico e di elemento dispotico onde è pe r
molta parte intessuta la sua costituzione Sono classici
la divisione e piena autonomia de i grandi poteri dello
Stato sovrano legislativo e giudiziario nonchè la nomina
loro a periodi fissi immutabili e la divisione de l potere
legislativo in impulsivo e ri fl essivo con prevalenza d i
autorità in questo ; e d è elemento dispotico la fusione
che quella costituzione sancisce ne l potere sovrano de l
potere esecutivo onde il primo ne risulta fornito larga
mente di attributi dispotici resi saldi dalla sua i nam o
V i b i l i tà per periodi determinati
Queste
e non brevi
circostanze temperano assai le conseguenze de l l i ndi v i
dualismo istituzionale E d i una ulteriore circostanza
atta a ritardare la evoluzione anarchica si giova quella
grande repubblica e fu almeno fino ad epoca molto re
cente la completa assenza di quella perturbazione inter
s o ci al e ariano se mitica della quale tra tterò ne l cap I X
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C A P I T O L O V II
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C O S T I T U ZI O N E T EO R I C A D EL L O S TAT O IN UNA S O C I ET AC I VI L E
C O N S I D ER A ZI O N I VA R I E E
R I PR O VE S T O R I C HE
S O M M AR I O
I N e c e ssar i a c o m plessità nelle co stituz io ni p o liti ch e civili
I l P l ur alità e d aut o no m i a de g l i o r g an i o p o t e ri de llo
S t at o
III I l pot e re l e gi sl ativo n e ll e sue due p arti
i mp ul siva e ri fl e ssi v a
I V A b e rr az io ni r o m anti ch e n e l
p o te re l e g i sl ativo
V I l p o te re e se c utivo
V I A ber
raz i o ni r o m an ti c he n e l p o t e r e e s e c utiv o
Vl I I l po
t e re g i udi z i ari o qu al e è e qual e do vrà e sse r e
V III L a
st am p a è pubb l ic a f u n z io n e c en sori a N e c e ssit à di o r di
n arl a istitu z io nal m e n t e c o nfo r m e all a fun z i o ne s ua
I X I l p o t e r e so vrano qu al e do v rà att uar si
X Ab e r
r az i o ni ro m anti ch e ne l pot e re sovrano
X I L i mite di
e tà pe r l es e r c i z i o de i p o t e ri P ri v ile g i e di g nità d e g li alti
m ag i strati pe rso ni fi c an t i i pot e ri de llo S tato
X II A m
m i ni st raz i o n i lo c ali e d e c e ntram e nto A uto no m i a l o ro
X III I ndip e nd e n z a anc h e fin anz i ari a de i p o t e ri so vrano
e g i ud i z i ario da al tri p o te ri
XI V L appli c az i o ne de lle
f o rm ul e politi ch e è r e l ativ a all o svil upp o c i vil e di u n a
so ci e tà e ad altre circo st anz e
X V V ar i e fo rm e di c o e r
c i z i o n e pe r a ssi c ur ar e l a p e r m a ne nz a di u na c o stit uz i o n e
C irc o s tanz e ne c e ssari e a t al e p e rm ane n z a
X VI R ipr o ve
s tori c h e de ll a d e scritt a c o s t ituz i o ne t e o r i c a d i u na so c i e tà
c ivil e
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CAP V I I
CO S T I TUZ I ONE TEOR I CA DELLO
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S T AT O
ECC
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20 1
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U na
società la cui civiltà sia sviluppata e le cu i
energie fun zionali siano attive è un fatto molto com
plesso con organi numero si vari e variamen te agenti
Sorprende il vedere come invece la applicazione dei
principi di diritto pubblico oggi prevalenti fondati sulle
semplici idee del di s po st i sm o monarchico e della v o
l o nt à de gl i ndi v i dui o meglio della maggioranza loro
logicamente riduce le costituzioni politiche ad una
semplice combinazione t ran satti v a di quei due elementi
e quindi ad apparecchi di Stato ( b urocrazia a parte) di
una sorprendente semplicità e diciamo pure fatuità
L a verità storica e scientifica è n ell o ppo sto
L o Stato come espressione dell a pparec c hio regolatore
della società è naturalmente molto complesso perchè è
il centro della sensibilità degli organi sociali tutti
delle varie formazioni e tra dizioni storiche che la so
c i e t à contiene
dei risultati cui è giunta la umana at
t i v i tà entro di essa de i sensi delle passioni che per
influenze interne od esterne a preferenza vi si svolgono
delle formazioni economiche scientifiche religiose che
vi si vennero istituendo
A ccade nello Stato come in ogni altro ordine naturale :
la maggiore selezione e perfezione si accoppiano co stan
temente con un a sempre maggiore divisio n e e compli
caz i o n e di
formazioni e di funzioni armonizzate fra
loro Il semplice è l i m pe rf e tto la perfezione sta nel
composto D alla descrizione fatta nel capitolo precedente
degli stadi successivi della evoluzione dello Stato ciò
emerge chiaro L asc e n si o ne sua è un continuo evolvere
dal semplice al composto dal l i ndi sti nt o al distinto :
dobbiamo ad unque pensare logicamente che alle società
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
moderne solo potrebbero bene adattarsi costituzioni le
quali fossero più elaborate e complesse di q u elle che
nel passato a noi noto ci apparvero nella storia esserlo
maggiormente
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II
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G li organi costituzionali devono necessariamente
essere molti chiaramente distinti l uno dall altro e se
parati per modo che uno non possa trarre dall altro nè
debolezze nè forze maggiori di quelle che consente
l armonia delle funzioni organiche i n ogni organismo
equilib rato e sano
I politici danno ai principali fra questi organi dello
Stato il nome di poteri A nch io a do pe re rò questa parola
G li organi centrali della società costituenti lo Stato o
poteri sono nelle loro linee generali quattro : il legis
l at i v o l esecutivo il giudiziario il sovrano Si suddi
vidono : il primo in impulsivo e riflessivo ; il secondo in
esecutivo propriamente detto e burocratico ; il terzo i n
punitivo e censorio ; il q uarto in rappresentativo coer
t i c i v o e consultivo
A l potere legislativo spetta la determinazione della
volontà sociale ; al l e se c uti v o l esecuzione di questa v o
l o ntà e d integrazione sua ; al potere giudiziario la c o n
se rv az i o ne dell integrità delle singole parti e di tutti
gli organi e funzioni di c ui la società si compone
dentro a ciascuna persona fisica e morale ( delle quali
costituisce quella che c hi amasi la tutela giuridica ) ; al
potere sovrano spetta la vigilanza perchè quei tre primi
non trasmodino e la rappresentanza e la sintesi dello
Stato e della società Q uesti poteri devono essere in di
pendenti l uno dall altro e vivere di vita autonoma
V errebbero meno alle funzioni loro quando l uno avesse
o da temere o da s perare dall altro in ordine all essere
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L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL IS TA
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204
superiore del quale gli individui so no so l tanto il mezzo
strumentale degli organi e delle funzioni proprie di quel
l o rgani sm o organi e funz i on i di cui esso si compone
e non già di individui O rbene il potere legislativo è
la volontà cosciente e determinante gli atti volitivi
dell organismo sociale considerato così come dissi D a
questo principio emerge logico e limpido il concetto di
ciò che è il potere legislativo e d anche del modo col
quale deve essere costitu ito E sso è il riflesso c o o rdi
nato in organi a ciò predisposti dalla natura politica
della sensibilità della riflessione e della determinazione
della società A c o st i tui rl o conviene raccogliere anzi
tutto e coordinare le sensibilità di cui è fornito l or
ga ni sm o sociale E splicandosi questo negli individui
che ne costituiscono il territorio cellulare necessario è
rintracciare in quanta misura esistano in ciascuno di
questi tutti e singoli le varie funzioni organiche della
società ; e così scoperte e misurate c he siano sco rta rne
la sensibilità dentro all organo volitivo a ciò predis
posto n e l l appare cchi o regolatore della società stessa ,
T ale trasmissione di sensibilità si fa negli individui
non gI a per virtù propria bensì come e spre sso ri delle
energie sociali di cui sono conduttori e proporziona
ta mente alla quantità e qualità di esse energie
Si deve poi organizzare l apparecchio regolatore tutto
in modo che la deliberazione che ne esce sia il ri snl
tato di una elaborazione psichica perfetta e nella quale
alla pronta percezione della sensibilità corrispon da
ampiamente il fenomeno della riflessione e d a questo
l e qu i l i brat a deliberazione e cioè l atto volitivo perfetto
C iò si ottiene per mezzo d i due parti organiche distinte
delle quali deve comporsi il potere legi slativo : una
parte im pulsiva e d una p a rte ri flessiva V ediamo come
d ovrebbe comporsi ciascuna di esse n ello Stato d i una
società civile
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CAP V I I
CO S T I TUZ I ON E TEOR I CA DELLO S TATO ECC
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Il sistema rappresentativo rende molto f acile la
composizione di questa parte del potere legislativo
poichè per esso si può con ogni opportunità constatare
e raccogliere quanto di funzioni organiche sociali e si
stono in ogni individuo e co nv o gl i arl e con opportuni
mezzi ( adatti individui ) in un organo speciale dello
Stato il quale così composto riesce la rappresen tazione
della sensibilità soci ale e costituisce l apparecchio legis
l at i v o a ciò designato
Il sistema rappresentativo meglio sarebbe detto sem
pli c e m e nte elettivo costituisce un grande perfeziona
mento nella costituzione dello Stato Pe r esso si rende
possibile il riuni re in un modo ordinato e d in poca
specializzata e allo scopo selezionata parte della massa
fi siologica individuale
tutta la se nsi bi i i t à organica
della società ; mentre nelle costituzioni che non ave v ano
q uesto perfezionamento p ure essendo organiche come
le antiche e ra necessario esplicare la sensibilità sociale
pe r mezzo della massa intiera direttamente il che ar
recava lentezza imperfezioni difficoltà a v olte c o nv ul
sioni a volte torpori in questa parte de l potere legis
l ati v o é he è l i m pul si v a A vviene pe r mezzo de l sistema
rappresentato nell ordine sociale un feno m eno analogo
ad altri c he la scienza ha determinato nell ordine fi sico :
raccogliere e disciplin are molte forze esplicantisi su di
una grande superficie voluminosamente in uno spazio
non voluminosi snodati e d
e d in un mezzo limitati
opportuni pe r trarre da quelle forze la maggiore uti
l i t à n e l miglior modo L a concentrazione dei raggi
solari in una lente la fissazione della forza d una
enorme caduta di acqua in un filo elettrico h anno il
loro riscontro n ell ordine politico nel sistema rappre
se nt at i v o ; il quale
è appunto un convoglio ad una
concentrazione di forze politiche ; è un perfeziona
mento di mezzi a scopo di usufruire meglio forze so
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206
un progresso dell evoluzione politica nella
parte sua strume ntale o meccanica
U n altro vantaggio de l sistema r appresentativo ( e
quindi un pe rf e z i o nam e nto ne l l a for m azione delle leggi
che per esso si ottiene) è che pe r mezzo suo si renda
facile e perciò sicura l unicità della legge E ssendo
tu tte forze sociali in qu anto sono rivolte ad intento l e
gi sl at i v o concentrate in un punto limitato del mezzo
sociale ( e cioè in un gruppo limitato di in dividui ) non
ostante l assenza d i di spo sti smo l unicità della legge
si i mpone quasi come una necessità D i ffic i li ssi m a
in v ece riusci v a anche in società politiche limitate a
una sola città quando non esisteva questa opportunità
forni ta dal sistema rappresentativo Infatti R oma che
offre il maggiore esempio di uno Stato organico non
rappresentativo dovendo fare scaturire le leggi di ret
tamente dal cor po sociale e dai v ari i organi suoi non
rappresentati non ha potuto avere mai unicità della
legge ; e quella che il Machiavelli disse lo tta di leggi f u
una delle precipue cause della rovina dello S tato ro
mano L a vastità degli Stati medievali indicò e f ac i l i tò
l adozione de l sistema rappresentativo delle funzioni
sociali nella costituzione degli organi legislativi
L a ricerca della quantità di funzioni organiche so
c i al i e qualità loro che esistono negli individui è facile
quanto il fi ssarne la rappresentanza ne l l o rgano d ella
sensibilità statale ; ovvia perciò riesce la costituzione
della parte impulsiva del potere legislativo Si verifichi
quanto di funzione familiare economica scientifica
religiosa o statale sia in un individuo e gli si attri
huisca la delegazione d al t re ttanta r ap presentanza in
ragione della q uantit e misura con cui le funzioni
organiche della società co n corro no e perciò esistono in
l ui E videntemente tutta la massa del corpo sociale
de v e essere fornita di rap presentanza poichè in misu ra
c i al i
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osserv are che appunto perchè no n rappresentanti d i
indi v id ui alle dette categorie si deve assegnare rap
pre se nt anz a non in ragione del numero degli ind ividui
che la compongono ma in ragione della importanza
d ella funzione sociale che per mezzo d i ciascuna cate
goria viene esplica t a e rappresentata ne l l o rgano i m
pul si v o della volontà sociale L e così dette rappresentanze
sindacali nella costituzione dello Stato delle quali oggi
si comincia a parlare pe r quanto rudimenta lmente e d
incompletamente non sono che un primo accenno
di evoluzione costituzionale nel senso descritto Il se
condo modo si ottiene attribuendo molte plicità di suf
f ragi ai singol i individui elettori proporzionata mente
alle funzioni sociali di cui ciascuno di essi è conduttore
C redo il secondo sistema preferibile al primo perchè
più organ i co I n sè stesso e più adatto a costituire un
apparecchio legislativo impulsivo agente in modo ar
monico C erto occorrono graduazio n i d i delegazione
rappresentati v a ben più elevate e complesse di q uelle
che furono ap plicate pe r esempio colla legge elettorale
belga prima che anche quello Sta to adotta sse il suf
f ragi o universale i n di v ual i st i c o U n assemblea costituita
con tale suffragio organico riusci rebbe atti ssi m a a rac
cogliere in sè e rappresentare tutte le i m pression i che
vengono per ragione esterna od interna determinate
nell organismo sociale e d a recare n e l potere legislativo
l av v iso e l allarme che si rendessero necessari per la
salute e d il benessere d i tutto o di parte di esso orga
n i sm o
G li indi v idui che per tale modo costituirebbero
la parte i mpulsi v a del potere legislativo sarebbero poli
t i c am e nte il prodotto della fusione ed armonizzazione in
essi avvenute della sensibilità di tutte le classi e di tutti
gli interessi particolari e generali che sono nella società
L a forma di funzione cu i è rivolta l assemblea i m
pul si v a deve imprimerle t re car atteri : la frequenza
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della sua rinnovazione perchè le nuove forme e cau se
di sensibilità che si vengono determinando nel corpo
sociale ottengano sempre pronto mezzo di esplicazione ;
il conseguente facile mutamen to degli indivi dui che
devono c o mpo rl a poichè è certo ch e quegli individui
che apparivano e d erano buo ni conduttori di talune
i mpressioni potrebbero essere meno adatti pe r altre che
fossero sopravvenute nella società ; la esclusività come
già si disse della i niziativa delle leggi il cui inizio non
può determinarsi c he per impulso di impressioni sociali
P er legge poi si intende le deliberazioni che ha nno un
r apporto permanente colla vita sociale non come oggi
si fa ogni cosa c h e costituisca oggetto di deliberazioni
legislative ; queste possono essere a nche no n leggi ma
decisioni di governo che per la impo rta nz a loro v e n
gono sottratte alla balia de l potere esecutivo e di queste
naturalmente l iniziativa può partire da qualunque o r
gano sia esecutivo o legislativo Anzi pe r riguardo a
tali decisioni l organo imp ulsivo è da considerarsi meno
direttamente interessato R accolte e fissate in un o r
gano loro le impressioni sociali non son o certamente
esse sole atte a produrre una sana ed O pportuna de l i be
razione se non sopravvenga l altro fatto psichico della
riflessio n e Queste impressioni preced enti è perciò n e ce s
sario che siano conservate vive e d agenti in un organo
a ciò opportunamente costituito che è l organo riflessivo
del potere legislativo e che più o meno adeguatamente
formato si riscontra in tutte le costituzioni civil i sotto
nome di senati o camere alte o seconde camere o de i
signori o m ag nati O lordi od altro
E intuitivo che dovendo la parte riflessiva del potere
legislativo rappresentare le impressioni precedentemente
ricevute dal corpo sociale essa deve essere fissa o come
oggi si dice inamovibile e costituita in due modi per
una parte ( che nella società moderna do v rebbe essere
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L i ll usi ne i ndi vi dual i s a
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L I LLU SI ONE I ND I V I D UAL IS TA
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2 10
la massima) in modo successivo per cern i ta che faccia
direttamente di sè la parte impulsiva ( o camera clet
ti v a) si c chè ne venga una successiva fissazione nel
potere legislativo delle impressioni via via subìte dal
corpo sociale fissazione fatta in maniera che possano
quelle impressioni essere richiamate e perciò deter
minare riflessione sociale E per l altra parte la minore
a
delegazione
dirett
dei
m
assimi
organismi
di
ogni
e
r
p
natu ra che il corpo sociale è venuto producendo dentro
i quali o rganismi devono essere posti pe r la con
sè
se rv az i o ne loro in condizione di spiegare riflessione
legislativa in quelle determinazioni c h e possono ri
g uardare l esistenza loro ; e sono essi gli stessi altri
poteri dello Stato giudiziario e sovrano e gli alti organi
burocratici c h e il potere esecutivo è venuto creando a
propria integrazione le formazio n i e gerarchie religiose
le g randi istituzioni economiche scientifiche e final
m ente quei maggiori organi di Sta to che la società è
venuta costituendo a migliore svolgimento della propria
vita locale in modo autonomo dai poteri dello Sta to
stesso
I caratteri della parte riflessiva del potere legisl ativo
sono essenzialmente opposti a quelli dalla parte i m
pul si v a : e sono stabilità degli elementi legislativi che
l a costituiscono rinnovazione di questi elementi con
tinua e lenta a norma c h e la morte o la cessazione pe r
l età o per decadenz a da uffi c i onde deriva il grado
rendano necessario di riempirne i vu oti doven do essere
costantemente fisso il numero dei suoi componenti e
cioè la mole sua mole non mai inferiore a quella della
funzione impulsiva ; esclusione in essa di ogni inizia
tiva nella formazione della legge Quando la re azione
della riflessione sociale si sia manifesta ta s ul l i m pul so
delle sopraggiunte impressioni quando pe r tale modo
su a piena esplicazione che m a i deve
e dopo una
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deve esercitare sul potere giudiziario ; ma solta nto
a informazione propri a e d a lume dell opera legislativa
questo sindacato non può infatti avere nessun effetto
nei riguardi delle persone componenti i l potere gindi
z i ari o
n è potrebbe avere alcuna facoltà di giudi care
l opera di un giudice ma soltanto di de f e ri rne l esame
con accusa portata davanti al potere sovrano delle cu i
attribuzioni tratterò più avanti E necessario pe r la
sana costituzione di tutto il potere legislati vo che le
forze le quali sono chiamate a generarlo e co m po rl o di
sè della rappresentanza propria vi concorrano tutte così
come la costituzione intende L a facoltà che le attuali
costituzioni romantiche lasciano all individuo di con
correre o meno alla formazione de i poteri dello Stato è
una delle maggiori stoltezze del diritto pubblico indi
v i dual i st i co Basta considerare un istante che cosa a c
cadrebbe se tutti gli individui volessero approfitta re di
quella libertà L o Stato è costituito per la società dalla
società ; è costituito per necessità organica ; esso de v e
quindi per natura sua essere formato in modo che tutti
gli elementi tutte le forze atte a c o st i tui rl o ne ce ssa
ri am e nt e v i concorrano
G li individui sono conduttori
di quelle forze ed a nessun conduttore deve essere pos
sibile di stornare le forze che sono in sue mani da
quegli usi e scopi cui sono destinate
U na delle più dannose manifesta zioni de l l i ndi v i dua
l i sm o politico romantico è il grande abuso che vi si fa
della pubblicità così rispetto alle cose come rispetto
alle persone O gni determi nazione sociale ogni atto
od a n c h e soltanto elaborazione di atti legislativi e d e se
sono portati a conoscenza universale P ubbliche
c ut i v i
sono oggi sempre le assemblee legislative ; ogni atto che
compie un individuo investito d i funzioni legisl ative
nella consue tudine attuale lo compie sempre come T izio
o C aio L a persona l individuo che si fanno avanti si
dacato
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CAP V II
CO S T I TUZ I ONE T EOR I CA DELLO S TATO ECC
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accentuano si espongono si impo ngono N e sono venute
forme di i ndi v ual i sm o curi o si ssi m e L io in cos ì con
tinua e perpetua esposizione fi nisce per avere in sè
una tale preoc cupazione che punto o poco si cura di
tutto il resto U no parla ? E gli non si preoccupa se
dice cose buone o no utili o dannose per il proprio
paese ; ma solta nto se possa o no essere parso uomo
abile uomo d i nge gno oratore brilla nte A chi vota
poco importa che abbia votata qualche diavoleria i n
digesta o ri v o no sa per la società ; questo solo gli i m
porta se dal voto che ha dato gli possa venire perso
nal m e nt e lode o critica danno o vantaggio Il concetto
costituzionale classico è essenzialmente opposto : l in
di v i duo scomparendo e solo la funzione manifestandosi
e rimanendo il nome dell individuo investito di potere
legislativo poco si sente e quindi prevale il principio
delle discussioni e delle vota zioni segrete N on c è
d altronde n essuna ragione di utilità nella pubblicità
delle discussioni delle asse mblee legislative Se l in
di v i duo vi sia buono o cattivo conduttore di energie
sociali deve essere stato vagliato innanzi all elezione
sua D opo non c è rimedio nè utilità nel vaglio ;
poichè o è parte dell assemblea impulsiva e d egl i
viene normalmente eliminato nell e frequentissime ele
zioni successive ; o è parte dell assemblea riflessiva e
non è più in alcun modo eliminabile L ume dalle as
se m bl e e legislative sulla società non ne deve venire ;
da esse devono venire l eggi non lumi I dibattiti e d
i l commercio psichico da cui proviene il lume politico
alla società si deve fare e si fa in una civiltà progredita
n e l corpo stesso della società per mezzo delle infinite
manifestazioni dell opinione pubblica e della giusta e
necessaria libertà d i pensiero e di parola L atto legi s
l at i v o è appunto la concrezione del pensiero sociale
già formato D alle asse mblee nelle quali la concrezione
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
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si compie nulla può disc e ndere a formare una cosa
della quale esse stesse sono il prodotto ed il riflesso I l
valore poi dei si ngoli uomini agli elettori è noto in
quanto essi perciò appunto li scelsero conduttori di
funzioni politiche ; e per la più O pportuna formazione
del potere esecutivo basta che sia quel valore noto
entro alle assemblee legislative nelle quali il potere
esecutivo si forma F uori non è necessario affatto L at
t ual e ab uso di pubblicità i n di v u al i s ti c a negli organi
legislativi non ha in se che danno perchè conduce
alla oppressione e trascuranza della funzione sociale
sotto alla espansione dell individ uo eletto N è a questo
viene dalla pubblicità alcun freno morale come cia scuno
può facilmente vedere mentre anzi deriva alle masse
esempio più appariscente della im m oralità quando vi
sia in lui
N ella costit uzione del potere legislativo inglese è
noto che il concetto classico della quasi eliminazione
de l l i ndi v i dual i sm o dalla funzionalità legislativa ebb e
una sanzione nell antica pratica di desig nare il rappre
se nt an t e de i comuni non già col suo nome personale
ma con quello del suo collegio ; e non altrimenti i
lordi prendono il no m e del fe udo d i cui sono investiti
L av v e ni re arrecher a molti perfezionamenti e molte
innovazioni rispetto al presente anche nei m odi di fun
z i o na m e nt o
dirò così dinamico de i corpi legislativi
N on è possibile immaginare nulla di più illogico e irra
z i o n al e
rispetto allo scopo cui intendono del modo
di funzionare degli attuali corpi legislativi T utto vi si
lascia in balia de l caso e d i n pre da a circostanze e d
anche a facoltà e qualità indivi duali affatto secondarie
L indisposizione fisica d un membro del potere legisla
t i v o un suo pressante affare pri vato che lo trattenga
lontano dall assemblea; la accidia che porta in lui l ag
gravarsi dell età sono t utte circostanze che coi pro
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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2 16
a legiferare C i ò determina oltreché un limita
t i ssi m o scambio di idee anche grande perdita di tempo
perchè a quel modo le idee non possono essere esposte
che da un individuo per volta E ppure le tipografie di
cui le assemblee sono fornite ( e che costituiscono un
primo passo verso la e v oluzione che qui preconizzo )
o ffrono un mezzo di comunicazione delle idee ben più
opportuno di quello affatto primitivo de l l o rato ri a della
predicazione delle apo st ro fi e magari anche dei con
seguenti pugilati
Ma tralasciando di scendere ad un a veristica rappre
se n t az i o n e d elle assemblee invasate da frenetico roman
t i c i sm o passo ad una osservazione d i molta importanza
e cioè la permanente e d immanente necessità di quel
fatto che i romantici chiamano ( e come tale temono ) con
fl i tto fra le due parti del potere legislativo E sso è in
quella vece come descrissi l e s pl i caz i o ne della riflessione
sociale O gni decisione dell assemblea impulsiva deve
trovare arresto nella riflessiva n è avere da q uesta
consentito il passo fi nc hè ogni reazione sua pienamente
liberamente ed i nde fini tam e nte funzionante non sia
cess ata
n i sc o no
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V
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Il potere esecutivo non può evidentem ente e ssere co
st i t ui to che come emanazione e delegazione de l potere
legislativo del q uale come dissi cura l esecuzione della
volontà integrandola in tutto ciò cu i il potere legisla
t i v o non può giungere senza ulteriore concentrazione di
energie politiche nella costituzione dello Stato L e a s
s e m bl e e legislative eleggono un consiglio costituito in
modo da assicurare la miglio re possi bile esecuzione e d
osservanza de l le leggi pe r mezzo della a mministrazione
sociale E ciò che c hi amasi G overno E sso può pertanto
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CAP V II
CO S T I TUZ I ONE TEOR I CA DELLO S TATO ECC
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217
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considerarsi una formazione ed un complemento de l
potere legislativo T uttavia esso prende il ca rattere di
altro e speciale potere dello Stato perchè costituito che
sia funziona in modo indipendente nè deve senza
danno dello Stato poter essere arbitrariamente revocato
da altri poteri come oggi avviene n elle costituzioni ro
mantiche meno l americana del N ord ; ma solamente
può essere limitato nelle fu n zioni sue in determinati
periodi tem porali Questa sua speciale autonom i a indi
s pe n sab i l e a frenare eventuali i m peti del potere legis
l ati v o il quale negli individui che lo compo ngono può
fare molesta e pericolosa ressa intorno al l e se cuti v o
per sostituirsi è necessaria altresì pe r c o nse rv argl i una
opportuna continuità di criteri e di metodi n e l l e spl i
c az i o n e dell azione di G overno ; ed è ciò che fa de l
l esecutivo uno de i poteri dello Stato
Il ritenere che i piccoli consigli eman azione delle as
siano cosa c h e possa avere altra
se mbl e e legiferanti
origine che il potere legislativo è un errore Si tratta
di vere e proprie e dirette emanazioni del potere legis
l ati v o aventi però come potere a sè delle attribuzioni
nettamente definite C reate le leggi deve il potere legis
l ati v o designare le persone che costituiscano l organo
nec es sario per e se gui rl e Il fatto che oggi il potere ese
c ut i v o è nominato dal sovrano è un fatto di origine
dispotica un anacronismo manifestato dallo stesso t e m
pe ram e nt o po sto v i della cosi detta designazione parla
m e ntare Questo anacronismo o ra reso necessario dall a
costituzione individualistica del potere legislativo è
destinato quando questa follia cessi a cadere pe r il
comune vanta ggio cosi de l potere legislativo come del
potere sovrano ; non è a dirsi poi quanto dell esecutivo
D e v e il consig lio esecutivo essere limitato nel numero
dei componenti e si ge ndo si in esso r apidità di conce
zioni di deliberazioni di atti D al potere esecutivo di
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I ND I V I DUAL IS TA
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218
L I L L U SI O N E
pendono necessariamente tutti gli organismi burocratici
civili e milita ri interni e d esterni ; i quali saranno
tanto pl ù complessi q uanto più progredita è la civiltà
e svariati quindi e gravi i bisogni suoi ; parte impor
tantissima dello Stato il cu i sviluppo organico è uno
degli indizi maggiori del grado di selezione e d attività
funzionale a cui è giunta una società civile N essun o
scorga in queste parole una approvazione della attuale
elefantiasi burocratica L elefantiasi non è sviluppo :
essa è in questo caso il prodotto della costituzione ro
mantica dello Stato la quale rendendo impossib ile ogn i
sana esplicazione di funzionalità diretta da parte delle
forze vive della società nello Stato q uesto deve ne ce s
sari am e nt e servirsi di una funzionalità artificiale anche
là dove non sarebbe necessario
Inoltre il consiglio esecuti vo ha da essere tempo
ran e o negli individui ma continuativo come o r
gano L a
discontinuità del governo è una delle peggiori infermità
da cui sono a ff litte le costituzioni romantiche E sso do
v re b be ri nnovarsi parzialmente a determinati e precisi
periodi D ovrebbe essergli negata ogni iniziativa legis
l ati v a per impedire che se n e possa servire a proprio
accrescimento ; vigilanza questa ind ispensabile perchè
all esecutivo giungono normalmente gli individui di
maggiore forza e di maggiore espansione individuale
D el resto già ho dette discorrendo del potere legisla
t i v o le ragion i per le quali l iniziativa delle leggi deve
partire dalla parte imp ulsiva d i questo potere
C arattere dell esecutivo deve essere l esclusione as
soluta de ll i ndi v i duali smo nelle sue funzioni E satta
mente l opposto di ciò che oggi avviene L e am m i n i
st raz i o n ì da esso dipendenti vogliono essere d ivise in
b ranche alle q uali presiedano non uno ma tre membri
de l potere esecutivo con collettivo riferimento a tutto
il consiglio che lo costitu i sce N ei frequenti raggruppa
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VI
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N on ho bisogno di descrivere gli infiniti malanni che
discendono d all attuale forma individualistica de l po
tere esecutivo : sono piaghe che sanguinano s ul cor po
sociale e basta s olo additarle R ispon derò solta nto al
solito luogo comune che ne l l i ndi v i dual i sm o solo si
trovi la spinta all azione richiamando stori camente
sotto gli occhi degli aprioristici ragionatori l opera de i
consigli esecutivi di tipo classico la quale f u nel suo
a nt i i nd i v i dual i sm o la più sapiente ed
intensa e so
pratt utt o la più saggia che il potere esecutivo abbia
mai esplicato : basterebbe quella dei consigli esecutivi
veneti per ridare la vista a tutti questi ciech i della po
litica Ma v è un argomento contro la localizzazione
individu alistica delle funzioni esecutive che non si
comprende come non si sia imposto anche al più sma
Basta co n siderare che un mini
n i o so romanticismo
stero cioè tutta un i m po rta nti ssi m a parte de l l amm i ni
strazione e della politica dello S tato è costretto con
questi graziosissimi sistemi non solo a subire le biz
z arri e della mente di un uomo individualmente agente
ma altresì tutte le conseg uenze delle perturbazioni fisi o
logiche così facili e freq uenti a cui il fisico di questo
uomo può andare soggetto Quando un ministro am
mala la sua malattia si estende a tutta l amm i ni stra
zione c he dipende da q uel signore : e non se n esce
con nessun calmante ; o turba o capovolge come accad de
alla vigilia della grande guerra ad una nazione che v i
partecipò il cui m inistro degli interni a mm alò c si
spense in quei supremi momenti d i vita nazionale
A ccade poi che questo indi v idualismo esecutivo così
prono e sensibile alla personali tà di chi lo esercita
mentre da un lato è potentissi mo ne l broglio dall al tro
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V II
C AR
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S T AT O
ECC
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221
e I mpotente rispetto alla conser v azione dell ordine e d
in genere alle vere e dure necessità dello Stato ; perchè
ciò importa inevitabilmente impopolarità e pericoli e
l i ndividuo tende ad astene rse ne e d a lasciare correre
A ciò si presta poi moltissimo la solita maschera de l libe
rali sm o
che novantanove volte su cento non fa che
coprire la pav i di tà di quegli indi vidui s u cui grava di
rettamente e singolarmente la responsa bilità del potere
E naturale che così sia perchè all uomo costituito
individualmente ( e cioè i solato e quindi troppo desi
gnato) ripugna di a ff rontare respo n sa bilità che invece
sono senza sforzo alcuno affrontate da un potere ant i i n
di v i dual i st i c o e d organico e cioè da un c ollegio i m
personale
VI I
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O
Q
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potere giudiziario presiede alla conservazione della
integrità delle singol e parti e di tutti gli organi sociali
in quanto e pe r quel ta nto che si svolgono dentro a
ciascun indi v iduo o dentro altra formazione organica ;
de i quali individui e for m azioni costituisce pertanto
quella che c hi am asi difesa giuridica e ciò a n orma e d
entro i limiti della costituzione dello S t ato e delle leggi
C ome in parte di m ostrai e d in parte dimostrerò in un
altro capitolo ciò che noi chiamiamo diritto individuale
è la proiezione obbiettiva nella mente nostra de i limiti
che la natura impone obbiettivamente agli individui
per costituire l organismo sociale Il mio di ritto di sta re
solo in questa stanza ove mi trovo n o n è un quid as
soluto che esiste in me è sol tanto la ris ultanza de l
limite posto alla libertà individuale di tutti gl i altri di
venire in questa stanza dove io sono L a violazione di
diritto c he T izio fa a danno di C aio non è che un
abuso che T izio ha fatto di libertà propria indi v iduale
abuso per il quale C aio ha sub i to atti ( giuridica mente
Il
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L I L L U S IO N E
I ND I V I DUAL IS TA
questi atti si chiamano danni ) incompatibili colla con
se rv az i o n e di quanto è in lui di funzio n e organica so
c i al e
Ho però allora soggiunto che a di scorrere di poli
tica è necessario tenere conto delle illusioni del pen
siero e delle parole che rappresentano queste illusioni ;
perchè il linguaggio per sè non è scientifico n è si può
intendersi a furia di circonlocuzioni interminabili ; prego
adunque il lettore di intender mi con discrezione quando
parlo di diritti c he sono negli individui ( persone fisiche)
o negli aggregati organ i ci ( persone morali )
Il potere giudiziario reintegra protegge e difende il
diritto e d esplica l azione sua di Stato in tre modi prin
dei quali il primo è repressivo e gli altri due
c i pal i
sono preventivi I R eintegra il diritto violato e lo re
sti tu i sc e assi c uran do v e l o nella persona fisica o morale
in cu i f u turbato ; I I Afll i gge chi ha turbato il diritto ;
I I I C ensura e m inaccia chi sia in procinto di violare
un diritto perchè se ne astenga e ciò ottiene in due modi
direttamente colla ese mplarità della pena e d anche
colla parola sua ed indirettamente proteggendo nella
società una giusta facoltà d esam e e di censura ( libertà
di stampa e di parola) T ali funzioni dello Stato non
possono essere esercitate se non da un potere che sia
b e n sì coordinato cogli altri dello Stato stesso ma che
sia da essi indipendente e costituito in modo organico
e d autonomo in sè e per sè
Questo potere non può
avere altro limite che quello che deriva dalla necessità
c he esso non esorbiti in d anno degli individui nè di
persone mor ali nè degli altri poteri ; e ciò s o tt i e ne pe r
ciò che si riferisce alle persone fisiche o morali c o st ri n
gendo il potere giudiziario ad esercitare l azione sua in
esecuzione di leggi precise ; e per ciò c he si riferisce
re st ri n ge ndo ne
l a zione
a gli altri poteri dello Stato
nella maggiore parte dei c asi alla applicazione di leggi
b e n fi sse ; e d in alcuni casi s pecial i e preventivamente
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
224
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previe talune condizioni limitazioni e gara nzie di
deferire un giudice che ritenesse infedele o parziale
applicatore delle leggi a una alta corte di giustizia su
prema magistratura politica d i ndo l e sovrana alla cu i
formazione non de v e concorrere il potere giudiziario e
parzialmente il potere legislativo Il controllo legisla
t i v o sugli atti dei giudici trova co n ferma stori ca n ella
sanzione sua da parte della costituzione a mericana L e
e uropee non ne sentono il b isogno perchè in E uropa il
giudiziario non è un potere ma una d elle tante buro
c raz i e dipendenti dal potero esecutivo
L a forma di costituzione del potere giudizi ario più
a datta ad una in t ensa c iviltà m i sembra l u n ione del
modo elettivo e del modo gerarchico N e l l av v e n i re
quando i popoli civili sentiranno la necessità imperiosa
di adagiarsi in ordini cl a ssici il potere giudiziario sarà
composto da una ge rarchia autonoma ri fo rne nte si e
se l e z i o nant e s i in mo do autonomo e dalla rappresentanza
eletta a costituire potere giudiziario dagli elementi onde
l organismo sociale è compos to così precisati e fun
come avviene e si pratica pe r l elezio n e de l
z i o n ant i
potere legislativo i mpulsivo e del sovrano quando e l e t
t i v o L a gi ustizia sarà quind i sempre impartita da un
collegio di persone non potendo il giudice unico ( che
soltanto potrà essere conservato per le contese di minor
conto ed esclusivamente economiche ) racchiudere in sè
le d ue maniere di formazione giudiziaria ; e i l collegio
sarà composto così pe r la giustizia civile come per la
penale di elementi elettivi insieme con una minima
prevalenza de i secondi N on conosco altro modo pe r
assic urare alla giustizia la duplice qualità d i essere
tecnicamente illu mi nata e scevra di carattere p a rtico
l ari sta gerarchico o o l i garghi co D e l resto la tendenza
de l potere giudiziario a costitui rsi ne l modo qui de
scritto gi à si vede nel fatto abbastanza chiaramente
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VII
CAR
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L attuale magistratura e la giuria popolare costitui
sco no un sistema misto ; orribile e strana mistura così
come è ma che accenna a evolvere in quella che parm i
la forma migliore del potere giudiziario E chiarissima
oggi infatti la tendenza della magistratur a a sottrarsi
quanto è possibile al potere esecutivo e della p ubblica
opinione a se co ndarl a e d è altrettanto chiara la ten
denza della giuria a modifica rsi nel sen so di una mag
g i o re selezione ; l e l e tt i v i tà non sarà che l ul timo passo
di questo suo processo evolutivo
D eve l ordine giudiziario essere fornito di burocrazie
speciali ta nto civili quanto armate pe r la scoperta e la
persecuzione dei reati e per la esecuzione delle pene
N e l l o rbi ta sua cadrann o col tempo moltissime att ri
b uz i o ni e funzioni e d amministrazioni che n elle attuali
nebulose costituzioni romantiche dipendono non si
sa perchè
o S i sa troppo dal potere esecutivo
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V I II
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Ho detto che le funz ioni sociali de l potere giudiziario
s att uan o pure per mezzo della censura
E sso la eser
cita coi suoi gi udicati tacita mente e talora anche espres
s a m e nt e
ma il massimo mezzo censorio nella società
moderna consiste n e l l a ssi curare compito questo della
m agistratura una giusta facoltà di esa me e di censura
di ogni forma di attività e massima mente se sia atti
vit a politica Questa f acoltà così assicurata n ella so
c i e tà dà luogo a que l l az i o ne della opinione pubblica
che si manifesta nelle società moderne specialmente
pe r mezzo della stampa periodica E questo ind ubbia
mente uno de i punti di vista principali anzi il prin
c i pal e
dal quale la c o si de t t a libertà di stampa deve
essere considerata
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S I L I P RAN D
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i ll us i one i n i vi d u a li s a
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
226
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Questa forma ha potuto oggi assumere la funzione
censori a per il grande svilupp o delle ar t i meccaniche
L importanza ass unta oggi dalla stampa periodica ne
fa quasi una integrazione di un potere dello Stato E i h
fatti così si esplica ma in un modo che non potrebbe
essere allo stato delle cose n è più infantile n è più
disordinato individualistico e romantico Infatti la
stampa così come è oggi non co rrisponde certamente
come dovrebbe alla funzione sua sociale e ciò acca de
per la solita eterna cagione d ogni male politico mo
derno nel soverchio di libertà indi v id ualistica e di auto
soppressione dell azione dello Stato rispetto alle varie
funzioni della società O gni individuo può fare uso
della s ta mpa senza o ffrire nessuna garanzia ne i rigu ardi
degli altri e neppure per qu el tanto che la legge c o
mune civile e penale ( che pure è così poco ) esigerebbe ;
poichè si è giunti al punto di studiare espedienti per
preservare chi fa danno e al pubblico e d ai privati per
mezzo della s tampa dalle comuni disposizioni di legge
E mentre da un lato la sana e vera azione censoria
quasi si smar ri sce nell istituto giornalistico dall altro
la violenza l anarchi a la frode la intimidazione mo
rale e il ricatto morale e materiale e soprattutto poi
l i ndustre inganno si sono annidati nella stampa come
in una rocca e di lì finiscono di rovinare una società
che de l resto crollerebbe anche senza que l l arm ame ntari o
demolitore perennemente funzionante entro di essa
T utto ciò è destinato a mod i ficarsi profondamente
collo sco m parire del liberalismo individualistico e col
perfezionarsi e i nt e nsi ficarsi della sociale funzione ce n
soria della stampa periodica Questa si costituirà in un
avvenire che non so quanto prossimo ma sicuro sotto
la garanzia di numerose persone che così in linea civile
che penale rispondano di ciò che un giornale possa fare
in danno altrui così della società che dello Stato o de i
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notorietà di persone essa si esplichi pe r modo da o f
frire tutte le garanzie necessarie al retto funzionamento
dell istituto su tutto e verso tutto
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IX
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Il potere sovrano sovrast a agli altri costituisce la
sintesi della società la personificazione dello Stato ; pre
siede all organismo sociale e lo rappresenta invigilando
tutti gli altri organi dello Stato e c o st ri nge ndo l i a rima
nere entro i limiti che loro sono segnati dalla co st i tu
zione giuridica della società in tutte le sue parti A l
potere sovrano fanno capo direttamente tutti gli orga
ni sm i statali che sono disseminati loca lmente per tutto
lo spazio su cui la vita sociale si spande a provviden z a
delle necessità locali T ali organismi stata li sono i co
muni le provincie e simili tutti a utonomi c hè non
esiste ragione per farli dipendere dal potere esecutivo
centrale e anzi v e ne sono molte pe r non farlo
A tteggiamento di ossequiosa soggezione devo n o assu
mere verso il sovrano anche le formazioni organiche
religiose che sono in una società P e r la m aggiore c o e
sione d una società sarebbe anzi necessario c he qu esta
soggezione fosse spinta al punto di riconoscere nel so
v rano il capo supremo del culto onde una religione si
esplica ; ma ciò non essendo sempre come ad ese m pio
nei paesi cattolici possibile è tuttavia necessario che
alle gerarchie ecclesiastiche anche riconoscenti una su
a
a
i
r
autorità
spirituale
estranea
allo
St
to
sia
dat
e
r
o
e
p
n e i rapporti di questo una qualche forma d i coesione
e di carattere nazionale con discipline particolarmente
rivolte a co o rdi narne l azione esteriore a tutte le rima
ne nt i funzioni organiche della società C iò implica forme
speciali di soggezione al sovrano T anta altezza di fun
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zioni esige che il sovrano sia circondato di molta appa
ri sc e n z a e di grande maestà
L a visione il controllo il limite costituzionalmente
definito di tutto quanto si compie dallo Stato e nella
società costituiscono il carattere e la m ansione del po
tere sovrano che agisce rispetto agli organi dello Stato
analoga mente di come agisce lo Stato rispetto agli indi
v i dui e cioè come forza li m i ta trice e coordinatrice ( non
mai surro gatri ce ) delle singole attività A questo suo
carattere corrisponde quello di nulla impren dere oltre
l azione ora detta e di nulla iniziare e meno ancora v o
lere n è nello Sta to nè nella società per suo proprio
impulso L e iniziative apparenti e talvolta reali che gli
attuali ordini lascia no al sovrano non sono altro che
una continuazio n e dello Stato dispotico da cui esce più
o meno direttamente lo Stato romantico il quale a volta
s ua non è che una transizione tutta latina per evolvere
allo Stato organico quale si descrive È curiosissimo
l aforisma romantico il R e regna e non governa
il
P rincipe classicamente costituito nè regna nè governa
bensì regge la società e lo S tato
N ormalmente il potere sovrano si concen tra per o r
gani c o che sia lo Sta to in una persona ; è il m o n os
intravvisto dal pensiero politico dei greci come elemento
costituzionale Soltanto taluni Stati costituiti da una
parte sola e limitata del corpo sociale e cioè talune oli
garc hi e come le greche e sebbene meno la romana
hanno o fi e rt o l esempio di m o l t i pl i ci tà di persone ne l
potere sovrano ; resa questa m o l t i pli c i tà possibile dal
ca rattere conscio vigile diffidente e fermissimo che è
proprio delle oligarchie ; ma storicame nte non apparisce
compatibile una tale m o l t i pli ci tà quando tutta la m assa
de l corpo sociale sia chia m ata a costituire lo Stato poichè
in questo caso facilmente potrebbe a ffermarsi rivalità
fra i sovrani e conseguentemente rovina dello Stato
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
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L alta e vasta funzione che è riservata al sovrano i m
pone la necessità che esso sia costituito a sua volta in
un modo organico L a volontà che lo determina deve
essere quella della persona in cui il potere sovrano si
concentra e cioè del monarca sopra il quale dentro ai
limiti del potere sovrano non v i può essere alcuna v o
l o nt à ; ma vi devono però essere intorno ad esso istituti
che valgano a rendere quella volontà meno moralmente
individualmente responsabile meno di ffi cile ad e spli
carsi più opportuna più armonica più sicura più utile
più intellettualmente integrata
D ue istituti è necessario che in via generale f unz i o
nino intorno al sovrano : un consiglio consultivo e d una
cancelleria Il cons i glio del sovrano deve essere costi
tuito di non poche persone Intorno al sovrano più clas
si c a m e nt e costituito che vi sia in E uropa
intorno al
sovr ano inglese esiste un consiglio chiamato il consiglio
privato della C orona la cui a zione è appunto consul
tiva per la C orona stessa Quella i stituzione della quale
poco si p arla è uno degli organi più ca ratteristici e d
essenziali della costituzione inglese N on è qui il ca so
d e sam i nare come quel consiglio consultivo sia costi
tuito e meno ancora di inferirne principi L a co sti tu
zione inglese è un prodotto prettamente storico e pe cu
liare a quel popolo E ccellente per esso ; ma se può
fornire preziosa materia alla teoria non per questo può
essere la teoria stessa N elle costituzioni come si v e r
ranno formando i n genere ne l l av v e ni re e specialmente
nei popoli presso i quali ogni traccia d i feudalità è sc o m
parsa quel consiglio del sovrano sarà costituito pe r mas
sima parte come attributo vitalizio di altissime funzioni
coperte nello Stato e per parte minore come scelta fatta dal
sovrano dentro la parte riflessiva del potere legislativo
L a cancelle ria è la segreteria e la burocrazia de l potere
sovrano organo importantissimo del quale il sovrano
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
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Insostenibile è la posizione che viene fatta al sovrano
in questi moderni Stati romantici E uno spegnimento
politico morale operato con lenta ma sicura mano I l
sovrano è corroso così dall individualismo proprio c he
dall al t rui G li individui fatti governo si servono de l
principe che dicono di coprire ma dal quale in realtà
essi sono coperti per avvantaggiare sè stessi ed i par
titi loro ; e lo abbandonano appena esso sia dal l i ndi v i
dualismo parlamentaristico costretto a formare il governo
con altri individui P e r combattere poi più efficacemente
i propri avversari che sono saliti al governo si lasciano
andare facilmente a combattere od a compromettere anche
il principe che v e li ha chiamati e v e li tiene I l so
v rano ri spetto al popolo diventa q uindi un ente irre
ma responsabile in rea ltà a
spo nsab i l e in apparenza
volta a volta combattuto o da questi o da quelli e quindi
co mbattuto sempre e f uo rc hè ne l l appare nz a non difeso
mai L a difesa dovrebbe essere c ò mpi to de l potere giu
di z i a ri o i l quale tut ta via in questo senso mai non
funziona perchè essen do esso cogli ordini vigenti una
dipendenza di indi v idui fatti governo a questi poco inte
ressa e d ancora meno conviene che il potere sovrano sia
difeso da im peti che possono quando che sia partire
da essi stessi
Il sovrano d iventa di fronte alla società una specie
di ge rente responsa bile degli errori e degli interessi di
tutti molto più che il popolo nulla sapendo e nulla
comprendendo ( beato lui ! ) di costituzionalismo roman
tico e di parlamentarismo individualistico colle relative
involute giuridiche finzioni e sapendo invece che per
S tatuto i minis tri li nomina il sovrano chiama e ritiene
ques to respo n sabile de l male c he L m i n i stri fanno E se
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CO S T I TUZ I ON E TEOR I CA D ELLO S TA T O ECC
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av v iene cosa quasi impossibile che facciano al c un chè
di buono tanto se ne vantano pe r l individualismo loro
istit uzionale c he sul sovrano non ne ricade alcuna lode
V iceversa poi poco possono fare con reale ritorno di
questi sovrani nè in difesa propria nè in difesa
spo t i c o
della società perchè in questo caso l individualismo
parlamentare vi vede colpito u n interesse comune a tutti
gli individui c h e lo compongono e quindi insorge tutto
contro il principe in questo solo concorde T uttavia in
tale possibilità di ritorno dispotico risiede la ragion
d essere di tali sovrani di Stati i ndi v i duali st i cam e nte
costituiti perchè mandando q uesti inevitabilmente a
rovina le nazioni la sovranità eredita ria offre f acile
mezzo ad una ripresa di despotismo che ne lo salvi Ma
raramente ne hanno la forza e normalmente subiscono
tutti una illusione la quale no n è altro che il carattere
de l male che li spegne U dendo tutto intorn o a sè tanto
individualistico stridore e non sentendo di avere nessuna
forza reale in sè stessi sono tratti ad orientarsi co stan
temente dalla parte di coloro che sono più n umerosi o
violenti e perciò gridano di più E il solo atteggiamento
che dà loro l ill usione della tranquillità e della si c u
rezza E un fatto del tutto analogo a quello di cui si
rendono vittime 1 m alati dediti alla morfina C on essa
fanno cessare momentaneamente il dolore ma indeboli
s c o no
così operando i centri nervosi dell organismo
loro e ne affrettano la fine
D eve il so v rano avere gran cura della sua conserva
zione e salute fisica D eve compiere uno sforzo morale
continuo per raggiungere un at t i t udi ne speciale a con
servare la massima imparzialità di fronte agli altri po
teri dello Stato nei conflitti che essi po sso np avere fra
loro D eve sapersi conservare sempre molto lon tano e
molto superiore a tutti gli individui coi quali si trova
in contatto T ornano esiziali al sovrano le co si de tte con
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s
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L I LLU SI ONE I ND I V I DU AL IS TA
234
’
democratiche ; sono un veleno pe r il suo pre
stigio così riguardo alla person a colla quale esso tratta
che n e smarrisce l o sse qui o come
c o nfide n z i al m e nt e
riguardo ( e qu i sta veramente il maggiore male ) a tutti
i ri manenti individui di cui una società si compone i
q uali per il loro egoismo in quella confidenza ac co r
data dal sovrano a taluni fra essi vedono una di m i nu
zione di fronte allo Stato della propria individualità
D eve finalmente il sovrano essere circondato da molti
segni esteriori della sua potenza maestà e d altezza
sue t udi ni
’
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,
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,
XI
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si vedrà sancito per tutti i poteri dello
Stato eccettuato l individuo sovrano il limite di età
negli uomini chiamati all esercizio delle funzioni loro
O ggi non si ha idea o i n suffi c i e nti ssi m a di tale n e ce s
s i t à a c agione de l concetto indivi dualistico c he informa
il d iritto pubblico per il quale concetto accade che ogni
magis t ratura sia considerata come un qui d che possa
confondersi ed immedesimarsi quasi nell individuo pe r
cui mezzo si esplica Quando invece il diritto pubblico
sia informato ad un principio organico l individuo
scompare e solo si considera la funzione la quale non
è esplicabile se non con mezzi idonei n è mezzo i doneo
può essere ritenuto un uomo c he abbia raggiunta una
e tà che gli impedisca l uso pieno e perfetto delle sue
facoltà intellettual i e morali Il limite di età che n atu
ralmente varierà a seconda de i climi e delle razze non
va inteso in modo assoluto N on sarà norma necessaria
pure essendo norma pe r quelle magistrature ove accade
la rinnovazione frequente del mezzo i ndividuale e cioè
per quelle non vitalizie ( come sa rebbero la parte i m pu l
siva de l potere legislativo i l consiglio esecutivo e le
N e ll
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av v e ni re
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236
L
I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
sario a deliberazioni limitate e su ogget ti facili e acces
sibili e naturalmente molto noti a i deliberanti A ciò si
giunge costituendo taluno de i membri che compongono
le ri spettive assemblee uniche in posizione v italizia e
anche delegando a farne parte come si dice di diritto
quei compo n e nti dell assemblea riflessiva de l l i n ti e ra
società i quali siano individualmente compresi nella
parte d i essa che è chiamata a costituire il singolo corpo
di Stato locale D alle assemblee locali cosi costituite
esce il potere esecutivo ad esse relati v o per mezzo di
elezione che esse ne fanno
L e attribuzioni di queste formazioni locali dovrebbero
essere indubbiamente maggiori c h e oggi in genere non
siano e la loro indipendenza d agli organi centrali intiera
ed assoluta entro i li m iti segnati dalla costituzione Solo
il potere sovrano sovrasta anche ad esse analogamente
di quanto fa rispetto ad ogni altra formazione organica
della società per contenerle se trasmodino e proteggerle
se siano turbate nelle azio n i loro G i ustamente s i n vo c a
oggi il decentramento ; ma altrettanto giustamente non
può essere oggi concesso non eman ando i corpi legisla
tivi locali da una rappresentanza organica bensì da un
suffragio romantico ed individualistico che quando gli
enti locali fossero a utonomi li getterebbe in breve ne l
l an arc hi a ; come de l resto ognuno può vedere ormai
basta che lo v oglia
l capi esecutivi de i massimi fra q uesti organism i di
Stato locali devono concorrere direttamente a costitui re
l organo riflessivo del potere legislativo centrale
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X III
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L a ricchezza pubblica così quella n ecessaria alle va rie
bu rocrazie e servizi dello Stato che non siano speciali
poteri come quella rivolta a sopperire alle funzioni e co
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CAP V II
CO S T I TUZ I ONE T EO R I CA DELLO S TATO ECC
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237
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dello Stato c h e saranno descritte ne l capitolo IX
viene prelevata dal potere legislativo ed amministrata
dal potere esecutivo o centrali o locali rispettivamente
In ciò devono quei poteri agire senza alcun limite o
veto sovrano Ma questa loro balia necessari amente si
arresta di fronte alle necessità economiche degli altri
poteri giudiziario e sovrano Il potere sovrano e il giu
di z i ari o non sarebbero veramente autonomi se al potere
legislativo fosse dato di privarli del mezzo eco n omico ;
il q uale pertanto deve per la necessità di quei due po
teri essere determinato costituzionalmente nè in alcuna
maniera tocco o modificato senza il consenso loro L a
manipolazione che le assemblee leg i slative moderne
fanno delle c o si de tte liste civili del principe sono as
surde : come le manipolano potrebbero anche so ppri
merle e con ciò sopprimere il potere sovrano
no m i che
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XI V
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L applicazione della costituzione organica ad una so
c i e t à è relativa alle condizioni ed al grado di sviluppo
civile della società stessa N e l capitolo V I è dimostrato
pe r quali st adî e v olutivi passi lo Stato prima di giun
gere alla sua più perfetta manifestazione O rbene nes
suno di questi stadi può essere omesso ; e chi tentasse
d a sse stare la costituzione giuridica di una società in
modo disarmonico alle condizioni del suo stadio e v o l u
t i v o farebbe opera vana L e costituzioni organiche v e n
gono assunte da una società in un momento determinato
della sua vita evolutiva ; e i grandi legislatori di popoli
c he ebbero la virtù di dare il l oro nome a costituzioni
organiche ciò ottennero perchè esplicarono la loro azione
legislati v a i n m omento op portuno onde essa azione fu
un vero fattore evol utivo dello Stato in quelle società
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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238
XV
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P erchè una costituzione anche scientificamente e razio
n al m e nt e dedotta e adatta al grado di evoluzione ed alle
particolari circostanze d una società permanga e dia i
frutti suoi è in ogni caso necessaria per un certo pe
riodo di tempo una qualche forma di coercizione c h e
costri nga la società entro di essa pe r tutto il tempo che
occorre a produrre l adattamento psichico degli indi
v i du i alla costituzione stessa e cioè
come si dice a
produrre il carattere e l educazione politica degli indi
v i d ui in modo bene armonico e
consensuale alla n e
c e ssi tà del funzionamento d una costituzione intensa
mente organica Quando una società ha raggiunto un
grado determinato d evoluzione civile se le si dia una
costituzione organica razionalmente dedotta accade c he
per la per m anenza su a si forma il carattere individuale
ad essa relativo ; ma fino a tanto che questa formazione
non è avvenuta sarà sempre necessaria un azione c o
m unque coercitiva a fare che la costituzione perma n ga
D a ciò deriva la difficoltà che hanno talora incontrata
costituzioni anche buone a consolidarsi essendo man
cate loro la forza c he le conservasse per il tempo ne
cessario al consolidamento loro mediante lo adattamento
degli individui E s pesso accaduto che gli individui
seguendo l impulso della loro espansione individuale
rovesciassero la costituzione avanti che si consolidasse
L a coercizione può assumere diverse forme e può essere
determinata da diverse circostanze E gran ventura pe r
una società che taluna di q ueste circosta nze si verifichi
Il v erificarsi loro è un fatto de l tutto estraneo alla v o
l o nt à della massa degli individui i quali anzi ne pos
sono subire pe r molto tempo o inconsci o anche nolenti
la salutare viole nza
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUALIS TA
240
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qualche sua parte essenziale od anche solo i mportante :
i n questo caso a malgrado di qualsiasi forma di coer
c i z i o ne la costituzione crolla perch è l adatta mento indi
v i dual e non vi si compie
,
’
,
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XVI
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Il tipo teorico di costituzione descritto in q uesto capi
tolo è un così complesso organismo e dotato di tendenze
dinamiche così opposte che può sorgere il dubbio sulla
possibilità d un corretto e simultaneo funzionamento d i
tutte le parti che lo compongono Scompare il dubbio
se ci chiniamo all osservazione de i fatti e della storia
Questa ci addi ta c h e la civiltà e la grandezza delle nazion i
e la feconda loro attività politica furono sempre simul
tan e e e consentanee coi più complessi organismi costi
t uz i o nal i R appresentando come dimostrai nei capitol i
precedenti la civiltà una maggiore attività funzionale
dell organismo sociale maggiori essendo le funz ioni
maggiori necessariamente devono essere gli organi della
sensibilità e de l coordinamento loro e più numerosi vari
e potenti
E la natura politica provvede a queste necessità P a re
infatti osservando la storia che dove i poteri sono molti
e diversi e d autonoma mente funzionanti e debita mente
generino come in sè stessi un atteggia
c o nt ro b i l anc i at i
mento particolare di discrezione di misura ; de l quale
invece i poteri confusi nebulosi indefiniti e fra loro
legati come oggi sono non danno idea C ome spiegare
altrimenti la coesistenza armonica di t anti poteri fun
C ome spiegare in
z i o nant i autonomamente in R oma ?
V enezia la tranquilla e d ordinata funzione coesistente
per secoli di organi legislativi come il G ran consiglio
i l senato un principe così maestoso come il doge un
c o n sesso arcano de l cui potere no n si conoscevano i
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CAP V I I
CO ST I T UZ I ONE TEORI CA DELLO S T A T O ECC
,
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241
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limiti come il C onsiglio de i dieci un istituto gindi
z i ari o come quello degli A vogadori c he aveva ta nto potere
da mettere sossopra se avesse voluto tutta la repubblica ?
l l lettore che abbia familiarità colla storia non tar
de rà certamente a riscontrare nelle più celebri c o sti t u
zioni ( sebbene sotto altra veste ed informate a principi
di diritto pubblico e d a formule politiche diverse da
q uelle che si propugnano in questo libro) le forze poli
tiche e gli organi di cui tenni discorso C redo anzi si
possa a fie rm are per R oma antica e per l I nghi lte rra
moderna c h e la loro potenza civile f u dovuta alle ca
suali contingenze storiche le quali produssero co sti tu
zioni politiche tali da corrispondere alle necessità sociali
in un modo che poco si discosta da quello che sono venuto
esponendo
In R oma la accessione di popolazione intorno ad una
società preesistente e la resistenza organica di questa
società operarono in modo che questa fu costi tuita in
oligarchia L a ressa continua però degli elementi acce
denti al corpo sociale li fece a mmettere a costituire lo
Stato stesso Si ebbe quindi la coesistenza nella mede
sima società del principio democratico e de l l o li garc hi co
il q uale ultimo divenne necessariamente rispetto a quello
la parte riflessiva del potere legislativo mentre gli e l e
menti sopravvenuti me costituirono la parte impulsiva
E cco quindi funzionare per quanto im perfettamente e
tumultuariamente il potere legislativo nel modo da me
descritto L o l i garchi a romana come avviene sempre di
tutte le oligarchie perchè composte di pari aveva costi
tuito organi esecutivi giudiziari e sovrani autonomi i
q uali permanendo anche quando tutta la massa sociale
entrò a costituire lo Stato e convenendo anzi pe r ciò
appunto alla oligarchia di accrescere il potere e l auto
nomia di quegli organi perchè così accresceva il potere
di magistrati patrizi e quindi indirettamente il proprio
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P
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S I L I P RAN D
I.
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L i ll usi one i ndi vi dua li sta
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16
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
242
’
ne risulta rono organi politici giudiziari esecutivi so
vrani autonomi e snodati nelle funzioni loro ; e pe r
tanto ecco funzionare in qu ella società pe r ragione
a ff atto casuale ma pure reale altre forze e poteri poli
tici in modo grossolanamente conforme ma pure in fatto
conforme a quello da me sistematicamente dedotto
L a costituzione i n glese presenta un fatto analogo e
c o l l ul t e ri o re vantaggio e perfezionamento che deriva
dal sistema rappresentativo ; e se ha potuto svolgersi
mentre analoghe vic ende storiche non p ermisero lo s v o l
gi m e nt o suo in F rancia a ccadde perchè in Inghilterra
concorse una circostanza casuale come già replicata
mente dissi : la posizione geografica c he proteggendo
quella società dalla facili tà degli urti ester n i le consentì
la formazione di uno Stato meno accentratore e quindi una
maggiore brevità de l periodo dispotico dello S tato stesso
A nche in Inghilterra adunque scorgiamo in fatto come
in R oma e sebbene per ra gione inversa ( e cioè non per
accessione d i popolazione ma per sovrapposizione) una
oligarchia che non potendo resi stere all impeto della
massa sociale sottostante anelante anch essa a costituire
lo Stato e ri usc i tav i colla formazione della C amera de i
C omuni si tramuta via via da oligarchia esclusiva in
organo r iflessivo del potere legislativo del q uale i C o
muni diventano l organo impulsi v o ; e costituisce del
tutto analogamente al l o li garc hi a romana gli altri organi
e poteri dello Stato in condizione autonoma e definiti
dico
e indipendenti nelle funzioni loro ; li costituisce
oppure permette o provoca o subisce pe r vicende sto
riche che si costituiscano Il fatto è c he per casualità
storica e geografica le forze politiche vi raggiunsero
atteggiamento e modi d i funzionare rispondenti a quelli
che possono dedursi come teoricamente conform i alle
necessità dell organismo sociale C erto una C amera e re
ditaria non è da considerarsi nelle società e civiltà mo
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C A P I T O L O V II I
FO R M A ZI O N E INTERSOCIALE
.
L INDIVIDUO E LO S TAT O
’
S O M M AR I O
I Fo r m az io ni i nt e rso ci al i D iritt o i nt e r naz ional e D iv er sit à f ra
l a m o r al e i nt e ri n di v i dual e e l a m o r al e i nt e rn az io n al e
II E v o luz io ne p ac i fi ca de ll u m anità
I I I R e l atività de l
l i ndivi duo all a so c i e tà
I V I l v ant agg io dell i ndividuo
n o n può e sse r e r agg iu nto se n o n pr o po ne ndosi a s c o p o
e s clu si v o quel l o d e ll a so c i e tà L e co si de t t e lib e rtà i nd i v i
du ali L ordi ne c o e rc itivo pu ni tivo I ndi v iduali s mo e spe
ri m e n t al i sm o ri spe tto ai d e litti e d alle p e ne I l du e ll o
V I mp o ssibilità di fi ssar e t e ori cam e nt e i li miti dell a li
b e r tà i ndivi d ual e
V I I l i miti o pportu ni all az io ne d e llo
S t at o no n po sso no che ris ult ar e co nti ng e nt e m e nte dall a
r az io nalità de lla c o st i tuz io ne p o liti ca
V II V ari abilità
de i rapp o r ti f ra l i ndi v id uo e l o S t ato
VI I I N o n e s i
st o no diritti n at ur ali
I X L e co si de t t e tut e l e de l diritto
e l i ng er e n z a dello S t a to
X C ause de ll av v e rsi o ne ro
m anti c a co ntr o l o S t at o
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I
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E sistono grandiosi svolgimenti politici che sono de l
l ordine i nte rso c i al e A d essi già ho fatto cenno n e l
capitolo V I trat tando della espansione organica sociale
dei conseguenti rapporti di urto fra società e delle emer
genti formazioni psico sociali d i convivenza f ra societ à
’
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-
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V III
C AR
FOR M AZ I ONE
I N T E RSO CI AL E
,
ECC
245
.
le quali si rende possibile la progressiva di m i nu
zione dell urto i nte rso ci al e È necessa rio ripren dere
questo discorso dei rapporti e degli a datta menti che
avvengono f ra società e società oggi specialmente c he
a cagione del grande progresso delle scienze fisiche pren
dono importanza e conducono a conseguenze grandis
sime i rapporti provenienti dalla simultanea coesistenza
di più organismi sociali in contatto fra loro senza nor
male reciproca distruzione Il f atto deriva da formazioni
psico sociali di convivenza i nte rso c i al e pe r cui la guerra
cessa di essere date determinate circosta nze lo stato
normale di una società rispetto a lle altre
Questa convivenza i nt e rso c i al e si esplica e si compie
del t utto analogamente e seguendo le medesime leggi
naturali pe r le quali si compie e si perfeziona il fatto
descritto ne l capitolo I I della convivenza i nt e ri ndi v i
d uale Sono fenomeni simili e che si svolgono nello
stesso ordine naturale nello stesso mezzo l umanità
V è solo differenza di graduazione ; uno si svolge rispetto
all umanità individuale l altro rispetto all umanità so
c i al e ; uno rispetto all organismo individuo
l altro ri
spetto all organismo società C ol primo si forma una
collettività degli individ ui col secondo si forma una
collettività delle società che nei riguardi di questa loro
recip rocità di rapporti gli scrittori chiamano nazioni
P e r questo ulteriore or di ne di fatti si viene f ormando
l organismo internazionale ; il quale sebbene sia ancora
molto lontano dall avere raggiu nto quella perfezione
che cer tamente raggiungerà pure offre n ella storia suf
fi c i e nt e messe di fatti osservabili da dedurne logica
mente l e inevitabili finalità
A nche le società come gli individui nei rapport i loro
reciproci non somo mosse che dalla propria espansione
organica non intendono che alla distruzione od alla
sopraffazione e sono frenate soltanto dalla cognizione
pe r
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L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL IS TA
’
246
successiva mente acquistata dell utile proprio c o ngua
gli at o colla forza altrui L a permanenza nella mente
sociale di q uesto forzato conguaglio di danni e di uti
lit a dà luogo a formazioni psico sociali nella mente
stessa la quale assume per questo modo una confor
m az i o n e che genera ciò che gl i antichi chia mavano di
ritti delle genti e d i moderni diritto internazion ale
Questo non è altro che un princip i o d i consuetudine di
convivenza pacifica fra le società L a formazione orga
nica i nte rso ci al e offre buon terreno all osservazione da
quando il grande progresso delle scienze fisiche deter
m i nò efficacemente due fatti di c ui la formaz i one I nter
sociale molto si giova : la maggiore frequenza de i
rapporti e dei contatti fra le società e la maggiore po
tenza dei mezzi di distruzione guerresca e cioè dei pe
ricoli e de i danni del conflitto fra loro
Quelli che si agi tano per la pace mondiale sono molto
lontani dal supporre che negli arsenali e nelle fabbriche
di armi si è lavorato e si lavora per la pace con un
risultato superiore al loro L equilibrio internazion ale
solo si può ottenere col contrapporre a ciascuna forza
sociale altrettanta forza P ermanendo questo equilibrio
poi determina negli apparecchi regolatori delle si ngole
società formazioni psichiche per le quali diventano
adatte a convivere pacificamente anche quando questo
eq uilibrio delle forze sia venuto meno ; e così si forma
C erto
e si perfeziona l organismo umano i n te rso c i al e
ciò tanto meglio si ottiene quanto più i detti appa
regolatori sono razionalmente costituiti E qui
re cc hi
richiamo l attento lettore alle prime pagine di questo
libro nelle quali rav v iso nella somma im perfezione c o
st i t uz i o nal e ( pe r varie ed anche opposte cause ) degli
Stati europei la causa preci pua della recente guerra
U no solo di tali Stati non e ra imperfettamente costi
tuito l inglese : ma a questo appariva troppo evidente
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
’
248
così ne riesce rispetto a quello che si è pre
arretrato
c e de nt e m e nt e compiuto i nt e ri ndi v i dual me nt e
e cioè meno evoluto Questa è la r agione teorica naturale
del fatto storico della diversità della morale politica
dalla morale individuale G li è che quella non ha per
anco raggiunto il grado di sviluppo di questa
Il Machiavelli ebbe limpidissima la visione emp i rica
di questo fatto ; onde espose quelle massime di morale
politica c h e furono da poi giudicate perverse mentre
altro non furono che la osservazione di un fatto I l
grande fiorentino intui e d espose con lucidezza scienti
fica pe r quanto non scientificamente dedotta una legge
della natura politica Sarebbe tuttavia oggi errore l ap
pl i c are questa verità teorica in m odo che i q uattro se
coli trascorsi da Machiavelli ad oggi fossero conside
rati come non e sistiti In quattro secoli la morale inter
sociale deve aver fatto indubbiamente qualche progresso
N on sbaglieranno tuttavia mai gli uomini di Stat o se
procederanno molto cauti su questo terreno ; e d i gran
diosi avvenimenti che occuparono gli ultimi an n i della
storia europea ci forniscono numerosi argomenti a questo
consiglio
di v i dual e ,
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lI
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D ella formazione di convivenza i nte rso c i al e si ha una
pri m a manifestazione n ella aggregazione delle famiglie
che sono tante piccole società fra di loro poi nella
unione di tribù finalmente nelle federazioni di Stati
N ella civiltà m o de rna q ue sto ordine di fenomeni sociali
è progredito se anche la recente guerra tolga al fatto
molta apparenza di verità N on c è dubbio che quando
gli S ta ti saranno meno romanticamente costituiti i con
fl i tt i internazionali saranno sem pre più allontanati ;
poic h è il romantici smo politico tiene i popoli in uno
,
,
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’
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CA R
V III
FOR M AZ I ON E
I N T E RS O CI AL E
ECC
,
249
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s tato di continua eccitazione ; e dalla eccitazione alla
esaltazione è breve il passo E ssi inoltre come già ac
cennai n elle condizioni politiche in cui il ro m anticismo
li tiene diventano facilmente spinti a conflitti da ele
menti politicamente e storicamente irresponsabili
C ome gli individui originariamente co m unicano fra
loro co ll urto che c hi amasi lotta dal quale esce fuori
convivenza pacifica ed unione i nte ri ndi v i dual e non
altrimenti le società comunicano fra loro co ll urto che
c hi am as i guerra e da questa esce fuori convivenza pa
c i fica ed unione i nt e rso c i al e ; e l uno e l altro fatto si
matura pe r la sempre più chiara coscienza de l danno
che dall urto e dalla guerra deriva G ià replicatamente
lo dissi
T re sono le conseguenze delle formazioni psico sociali
di convive nza internazionale fra i popoli più potenti e
più civili i quali soltanto possono fornire elemento atto
allo sviluppo d i durevoli formazioni internazionali : la
progressiva diminuzione de i con fl itti fisici fra loro fino
alla logicamente de ducibile piena eliminazione ; la
sotto missione o la progressiva scomparsa dei popoli
troppo inferiori che non possono armonizzare colla forma
zione internazionale de i popoli troppo superiormente inci
v i l i t i ; la formazione di organi internazionali proprii del
l o rgani sm o i nte rso c i al e che si verrà formando fra le so
c i e tà umane analogamente a quanto accad d e man mano
che si venne disegn ando l organismo sociale i nte ri ndi
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v i dua l e
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Solo quando la formazione i nte rso c i al e sarà tan to pro
gre di ta che funzionino organi internazionali vigorosi e
fermi esattamente definiti si avrà la pace de l mondo
P ace però delle armi solamente ; c hè dureranno tuttavia
come anche nelle più ordinate formazioni i nte ri ndi v i
duali durano fra gli individui le forme incruenti di
espansione organica L evol uzio n e pacifica dell umanità
,
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’
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’
'
250
L
I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
non va intesa nel senso di cessazione della lotta fra
società e società : ciò sarebbe assurdo G ià dissi che la
natura niente muta di essenziale e che la evoluzione
n o n è c he un perfezion amento o dirò meglio un e l a
b o raz i o ne ulteriore dei medesim i fatti fondamentali e
costanti L a lotta non cessa : solo si perfeziona limi
t ando si e si elabora tanto da non manifestarsi più nel
l elemento umano fisico dal quale la società promana
( e cioè con uccisione e sangue di uomini ) riducendosi
in quella vece n ell ordine più propriamente psichico e
sociale nella lotta economica intellettuale morale C iò
accadrà fra le società del tutto analogamente di quanto
e come è avvenuto fra gli in dividui rispetto a i quali
la lotta continua ed intensa ma fuori dal campo fisico
D ei fenomeni di formazione i nte rso ci al e bene definiti
con organi proprii si ebbe dopo la recente guerra qualche
accenno nella progettata società delle nazioni della
quale tanto si parlò Ma errore di visuale storica e
quin di utopia tanto di chi la ideò come di chi la e sal tò
fu il credere che potesse funzionare come cosa compiuta
o imminente quella che e ra sol tanto ( nè allo stato at
t ual e della evoluzione storica avrebbe potuto essere di
più ) l aurora di un m eriggio ancora molto lo ntano V a
tuttavia resa lode a chi lo ha ad ditato
D altra parte però come vi sono le disuguaglianze di
potenza economica intellettuale e morale fra gli indi
non altri m enti vi saranno fra le
v i dui d una società
società onde si c o m po ne l um ani t à intera N on altri
menti inoltre di ciò che è avvenuto storicamente di
piccoli aggregati sociali i quali un i ti si fra loro per
mezzo di vincoli dapprima leggeri e cioè federativi da
poi col moltiplicarsi de i contatti fra loro e fra i loro
indi v idui sono sempre più andati stri ngendo questi
vincoli tanto da conformare via via la psiche degli i n
di v i dui di esse società a costituire un aggregato solo ;
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
252
’
della società a cui appartiene e che ne i rispetti
sociali non ha valore proprio ma solo quello che gli
viene dalla società Si osservi per esempio c h e cosa
avviene del valore economico d una società rispetto agli
individu i dei quali si compone C hi produce a N apol i
la stessa cosa c he a P arigi ne ha una rimunerazione e
ne trae un valore molto inferiore N è occorrono altri
esempi a provare che l individuo non ha in sè nulla di
socialmente assol uto ma ogni sua e fficie nza sociale è con
di z i o nat a e relativa all organismo della società P re ndasi
t uttavia un altro esempio e questo nel campo morale
U n atto eroico co m piuto da un individuo di una società
grande e potente a ssume proporzioni i m possibili a rag
giungersi se compiuto da individui di società inferiori
L e ro i sm o di A ttilio R egolo giunge fino a noi per ciò
solo che l individuo che lo ha compiuto era romano
Quanti mai individui com e ta li inferiori od anche
nulli rispetto ad individui di altra società si sono visti
tuttavia sovrapporsi a qu esti per ciò solo che essi
appartenevano ad una società più forte L a forza reale
dell individuo in modo concreto e d e fficiente esiste
adunque soltanto nella società T utto quell insieme di
manifestazioni individual i che c hi am asi patriottismo è
la esteriore manifestazione sensi bile della naturale pe r
c e z i o ne ( non importa come nè sotto quali esteriorità o
speciali forme di coscienza ) d i questo fatto che l indi
vid no è condotto a difendere nella società le forze di
cui egli stesso v ive e si compone L intimo godimento
che l individuo prova per l i ngradi m e nt o e l accre sc i
mento della patria è il risultato d i questa relatività
dell i ndividuo alla società pe r cui ingrandendosi questa
anche lui ne riesce proporzionalmente i ngrandito e
perciò ne gode C oord ini il le ttore tutto ciò con quanto
e detto ne l capitolo secon do sulla essenza de ll o rga
n i sm o sociale C omponendosi la società di forze psi
g i o ne
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FOR M AZ I ONE
CAP V III
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I N T E RSO CI AL E
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ECC
253
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chiche ri fl e tte nt i si s ugli individ ui un accrescimento od
una diminuzione di quelle forze si ripercuote propor
di elemento sociale esiste in
z i o nal m e nt e su quanto
ciascun indi viduo
,
.
IV
.
L a osservazione de i fatti storici ci dimostra che una
collettività non raggiunge civiltà e grandezza se non
lascia agli individui che la com pongono tanta libertà
quanta è necessa ria perchè essi diano luogo al maggiore
possibile sviluppo delle loro particolari facoltà e cioè
alla formazione ed alimentazione in sè stessi di nume
rose e d intense cellule sociali N e l capitolo I I ho esposto
la ragione naturale di questo fatto che rappresenta la
forza centrifuga nella generale d inamica dell organismo
sociale Questa forza simultaneamen t e e consensual
mente a tutte le rimanenti che agiscono nell organismo
stesso assume in determinati periodi una maggiore i n
t e n si t à Sono questi i periodi della massima attività
funzionale di un organismo sociale ; onde anche le sue
forze centrifughe si fanno proporzionalmente alle altre
tutte più attive assumendo quella forma che all occhio
nostro e nel linguaggio nostro sono le co si de tte massime
libertà individuali
In tali condizio ni di sviluppo d una società è adunque
necessario che alle sue forze centrifughe più attivamente
funzionanti e che anch io c hi amerò per necessità di
linguaggio libert à individuali sia lasciato il maggiore
sviluppo compatibile c o n un parimenti effica ce f un z i o
n ame nt o delle forze centrifughe della società stessa A
ciò pro v v ede l apparecchio regolatore della società che
è lo Stato ; ma col prov v edervi non può smarrire m ai
l i ntento suo u ni co che è soltanto ed esclusivamente il
vantaggio sociale Se non operasse co n questo esclusivo
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
254
’
intento potrebbe darsi c he taluna libertà lasciata od i m
pe di ta non conformemente al vantaggio della società
cagionasse la rovina sua che seco poi trae quella degli
individui C he la libertà è di f att o lasciata non già per
alcunché d i assoluto che sia negli individui ma solo
per interesse di que l l o rgani sm o sociale che la n atura
forma al pari dello individuale si vede nella storia ad
ogni passo e cioè in tutti quei casi n e i quali avviene
che siano dallo Stato tolte all individuo libertà che i n
nanzi gli erano lasciate C iò dimostra che tali libertà
non rispondevano ad al c unc hè di assoluto che fosse in
l ui preesi stente ma che erano in tutto relative all in
t e re sse sociale Questo talvolta esigeva che la libertà
fosse nei cittadini romani molto diminuita ; e ne usciva
instaurata la dittatura magistratura piena di potere
sugli indi v idui C essate le circostanze che esigevano
una diminuzione di libertà questa veniva nuovamente
accresciuta ; essa era quindi di fatto contingente all in
t e re sse sociale
Ma che cosa e mai di diverso infine tutto l ordine pu
n i t i v o ? S perimentalmente questo non è altra cosa che
una diminuzione di libertà e cioè una sospensione di
m i nuz i o ne o soppressione di facoltà che la società pe r
utili tà propria compie ne l l i ndi v i duo L a quale S O ppre S
sione talora giunge alla distruzione t o tal e di dette fa
c o l t à mediante la pena capitale
della quale è vano
discutere co m e fece uno dei più c aratteristici pe rso ni fi
catori della esplosione romantica ne o latina se sia utile
necessaria o meno : essa lo è o non lo è a seconda che
possa ritenersi più o meno vantaggiosa all interesse so
c i al e in un determinato momento ; e la storia dimostra che
v i sono momenti nei quali essa apparve e d è utile s pe
c i al m e nte pe r reprimere la di ffusione d i reati contro la
sicurezza della società e dello S tato in periodi d i grande
tensione politica guerre rivoluzioni e c c
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256
sociale sul l i ndi v i duo fisico azione e sforzo
contro i quali pertanto questo individuo è in uno sta to
per quanto anche inconscio di reazione perenne Quando
questa reazione si esplica comunque in modo sensibile
e cioè prevale spunta quel fatto perturbatore de ll o rga
n i sm o sociale che si chiama delitto O ra le cagioni pe r
le quali questo fatto può manifestarsi sono parecchie
e le enumero :
I U na ancor tenera formazione del
l organismo sociale per modo che le cell ule sue possono
con facilità essere sopra ff atte e come riassorbite dalla
primitiva forma delittuosa di espansione organica indi
v i dual e
I I Indebolimento pe r qualsiasi causa de l
l organismo sociale o di una funzione sua vitale pe r il
che i nfiac c he ndo si l azione sua riesce alla rea ente
espansione in di viduale primitiva più facile il m ani f e
starsi ; primissimo l indebolimento della funzione sociale
I I I I ndebolimento organico pe r dec adenza
religiosa
degli individ ui pe r cu i fornendo questi alle formazioni
psichiche sociali un alimento fisiologico non conforme
a quello che sarebbe necessario perchè possano contri
buire alla formazione di un organismo sociale evoluto
q uesto ne riesce troppo debole per tenere compresse in
determinati indiv i dui le forme primitive sempre delit
tuose di espansione individuale
I V Q ualche grave
i mperfezione nella struttura giuridica della società od
in qualche funzione dello Stato per cui accada che talune
formazioni psichiche vengano sottoposte ad un eccessivo
compito di coercizione sulla espansione individuale pri
m i ti v a di modo che non riescano a compiere questo
sforzo nella necessaria misura ; oggi ciò accade rispetto
alla funzione economica per l e rrato indivi dualismo teo
rico a cui lo Stato si ispira ( vedi capitolo IX ) In questi
casi la forma di esp ansione individuale primiti v a si riaf
ferma e ne esce una serie di diritti che possono esten
de ndo s i assumere forma di delinque nza contro la società
i
m
o
a
n
s
g
’
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g
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CAP V III
F OR M AZ I ONE
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I N T E RSO CIAL E
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257
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e lo Stato
V In modo più speciale poi talune parti
c o l a ri circostanze le quali possono determinare
in un
ind ividuo che vi sia particolar mente predisposto per
degenerazione sua fisiologica ritorni atavici delle forme
di espansione organica individuale aventi una carat
t e ri st i c a accentuazione primitiva inferiore bestiale
D i questa ultima forma di delinquenza specialmente
si occupano molti psichiatri moderni i quali conside
rano il delitto tenendo troppo sott occhio il feno m eno
individuale e troppo poco approfondendo e scrutando la
vastità dei fenomeni politici coi quali ha rapporti e rife
ri m e nt o e così ve n gono spesso a delle co n clusioni poli
tiche inesatte e tutt i fissi sull in dividuo smarriscono
come
fanno
modernamente
del
resto
re sso c hè tutti i
p
(
politici in ogni ramo di scienze sociali ) le leggi fonda
mentali dell organismo sociale che sole possono fornire
la chiave di una bene coordinata verità nel campo di
tutte le scienze politiche
L a legge fondamentale dell ordi ne punitivo è l a difesa
sociale
E qui debbo notare che anche rispetto alla essenza
del delitto i politici sperimentali del rinascimento e h
bero molto più che i moderni romantici la intuizione
della verità E ssi ne intuirono questa essenza come un
fatto che costituisce un ritorno alle forme primitive di
espansione individuale ritorno c h e in massima accade
i
n
uno
sq
ilibrio
che
si
avvera
fra
la
reazione
dell
e
r
u
p
di v i duo contro la società e la insuf ficienza di questa nel
contenerla In un modo senz a dubbio solamente empi
rico ma pure preciso quella intuizione si rivela nelle
parole del Machiavelli che le leggi devono essere fatte
come se gli uomini fossero cattivi L uomo non evoluto
socialmente non è certamente nè buono nè cattivo come
non lo è l e v o l uto n e l senso volgare che si attribuisce
a queste parole ; ma però i l non evoluto ruba uccide
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P
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S I L I PRA N D I , L i llusi on e i
ndi vi
duali sta
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17
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258
L
I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
invade opprime sebbene ciò faccia incon sciamente e
cioè senza cattiveria E gli fa quelle cose che se fatte
invece da un uomo evoluto in i st ato di società civile
vengono definite cattive O ra siccome le leggi sono ap
punto il massimo mezzo per cui l uomo passa dallo sta to
non e v oluto a ll e v o l uto il Machiavelli giustamente i n
t ui sce la necessità naturale che esse leggi siano fatte
come se gli uomini fossero cattivi I delitti sono ritorni
alla forma primitiva di espansio n e individuale atavici
novantanove volte su cento determinati da impotenza
o i n azione o imprevidenza errori lacune i m perfezioni
dello Stato
Ma l in dole e lo scopo di questo libro non mi per
mettono di fermarmi molto su questi argomenti e sulla
annunciata sommaria teorica della delinquenza e de t
tagliate conseg uenze sue ; teorica che acq uisterà del resto
alla mente de l lettore meglio definiti contorni richia
mando quanto è detto nel capitolo I I sulla espansione
organica individuale e nei capitoli successivi relativi
alla formazione dello Stato Q ui solo dirò che i fisi o l o gi
che fanno oggetto di studio i vari fenomeni di deca
denza in rapporto alla delinquenza non devono di m e n
t i care le cause vere e naturali che sono qui esposte :
altrimenti se non nell esame obbiettivo certa mente nelle
conseguenze a cui fossero tratti dalla voglia di conclu
dere politicamente ciò che non e compito loro potreb
bero essere condotti molto lontano dalla verità politica
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V
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N on vi è nessun limite rispetto alla libertà in dividuale
che non sia l utile sociale E ssa deve q uindi essere a ff atto
relati v a alle condizioni di tempo di luogo d i stori a di
clima di cultura c he una società presenta A i popoli
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L I LLU SI ONE I ND I VI DUAL IS T A
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260
già impedito dall organismo sociale emerge come ho
già di mostrato la più ricca formazione delle cellule so
c i ali
L a relatività dell individuo rispetto allo Stato
non impedisce la relatività di questo rispetto ad altri fatti
della natura politica quale la religione la proprietà la
famigli a la scienza impersonalmente considerati come
pure e semplici funzioni sociali L e quali funzioni sono
effetto di quella es pansione socialmente inalveata del
l individuo che noi chiamiamo libertà individuale e
che pertanto l apparecchio regolatore de ll a società non
può non rispettare e tutela re perciò appunto che è
regolatore
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VI
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Si può chiedere : come farà lo Stato a determinarsi
circa i limiti alla espansione individuale in modo da
provvedere alla utilità se nulla vi sia di definito nulla
di direttivo ma tut to sia contingente i ntorno a lui ? Si ri
sponde che non può riuscirvi che in un modo solo e cioè
costituendosi in maniera che la sua determinazione dì
ogni mo m ento corrisponda al bisogno sociale con quella
maggiore approssimazione che acconsentono lo sviluppo
della scienza delle costituzioni politiche e l i nevitabile
imperfezione di ogni cosa umana E quale oggi appa
ri sc e che debba essere tale costituzione dello Stato ho
descritto nel capitolo precedente
U na riprova che l individuo come tale e cioè come
scopo diretto della vi ta sociale scompare afiatto di fronte
all organis m o della società e questa vive e si svolge d a
sè e per s è stessa con mezzi proprii e unicamente rivol t a
a vantaggio proprio fine a sè stessa indipendentemente
da ogni considerazione dell individuo se non come d i
un mezzo che fornisce elemento al l e spl i caz i o ne sua la si
ha in tutte le forme di disugu aglianza sociale fra gli i n
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CAP V III
FOR M AZ I ON E
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I N T E RS O CI AL E
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ECC
261
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di v i dui ; disuguaglianza impos ta dalle necessità de ll o rga
A ltra prova e maggiore si desume dal
n i sm o sociale
’
.
l osservazione c he in tutti quei casi nei quali l interesse
i mmediato ed anche massimo dell individuo non coin
cide con quello della società l individuo viene da questa
sacrificato È questo il caso per citare soltanto l esempio
più di ff uso e ca ratteristico delle leggi di guerra per le
quali la società impone agli individui anche la morte
per sua propria necessità sociale N essuna maggiore
prova che non esistono in senso assoluto libertà indi
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’
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vi
duali
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N on si propugna qui c h e si debba procedere in genere
ad una di minuzione di libertà degli individui nè ad
un aumento dell azione dello Sta to Ma diciamo che la
libertà espansione degli indi v idui forza centrifuga so
c i al e e l azione dello Stato forza sociale centripeta pos
sono essere o massimamente aumentate o massima
mente diminuite secondo che il vantaggio sociale lo
richieda e senza che tali aumenti o diminuzioni trovino
nell individuo limite od ostacolo alcuno N on devono
quindi gli individualisti temere questo concetto ; perchè
se esso parte addirittura dalla soppressione de ll i ndi
vid no come fine della scienza politica pure non impe
di sce che nella realtà delle cose date le circostanze che
la rendono utile sia lasciata la massima libertà d e S pan
sione individuale e la minima esplicazione dell azione
dello Stato ; il che sarebbe infine quello che essi desi
de rano L a di fferenza sta soltanto in ciò che pensando
esservi qualche cosa di assoluto e d i nt angi bi l e ne l
l individuo essi co nsiderano quella massi ma libertà e
quella minima esplicazione come cose sempre ed asso
l utam e nte vere e d utili e fisse mentre invece vanno
considerate vere e d utili soltanto relati vamente alle cir
costanze che le rendono tali ammettendo che altre circo
stanze possano renderle pregiudizievoli e false pe r l uti
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L I LLU SI ON E I ND I V I DU AL IS TA
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262
lit a sociale unico scopo d ogni politica considerazione
Questa è la differenza che passa fra i 1 pensiero politico
speri mentale classico ed il pensiero politico individuali
stico romantico
’
,
.
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VI I
.
Sebbene sempre impro ntati a coattività i ra pporti fra
l individuo e lo Stato sono di necessità v ari abi l i ssi m i
a seconda delle diverse condizioni d ogni maniera in
cui uno Stato può trovarsi P erciò alcuni politici an
dando a ricercare la ca usa di quella variabilità h anno
creduto erroneame nte di scorgerla in diversi ti pi che
siano nelle società Quando una società è guerriera
molto vi si accent uano talune forme di coercizione dello
Stato e quando lo è meno vi si rallentano ; ma da ciò
non si deducono due tipi di società uno militante ed
uno indus triale come pensa ad esempio lo Spence r Il
fatto è che quando una società pe r circostanze stor i che
o geografiche O politiche si trova a v ivere in condizioni
di dover preservare la propria esi stenza da impeti che
ne vengono di fuori o da interne ribellioni se nte il bi
sog no di raccogliersi e di convergere tutte le proprie
forze muscolari a quello scopo particolare e quind i disci
è
i
a
r
l
e
rispetto
ad
esso
N
è
più
n
meno di come opera
l
n
p
un organismo individuale i l quale se sia da v anti ad
un pericolo tende la me nte stringe le pugna acuisce
lo sguardo inarca le membra e tutto sè stesso in vario
modo disciplina a respingere l assalto A l contrario se
per opposte circostanze una società non debba temere
per la propria conservazione e sia internamente molto
sana e vitale essa inclina a dare riposo a sè stessa
assumendo que l l atte ggi ame nto che in un individuo cor
risponde al misurato e tranquillo lavoro L e società in
questo stato ad alcuni sembrano di tipo in dustri ale e
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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264
li m itazioni debbano precisamente fermarsi ; ma solo lo
può non sapere ma sentire una società per mezzo di
organi regolatori che siano all uopo razionalmente costi
tuiti e sempre in maniera relativa affatto al suo parti
colare modo di essere in un determinato momento della
sua vita e all armonia dei vari scopi sociali che in quel
momento si proponesse di raggiungere
E ciò non già secondo tipi ma soltanto modi di essere
delle società V edasi l I nghi l te rra ; se essa po tè dare
luogo ad un largo sviluppo di libertà negli indi v idui ciò
av v enn e non già perchè abbia militato meno delle altre
nazioni europee ma perchè la sua posizione geografica
l e permise pure militando moltissimo di non temere
gravi e d immediati pericoli onde le fu evitata una S O
v e rc hi a tensione dell organismo sociale P erciò ivi limiti
e freni alla libera espansione individuale hanno potuto
essere più rallentati ma pure funzionanti come essenza
stessa dell organismo sociale A ppare inesatta pertanto
anche la osservazione di A Smith che la provvidenza con
arcani mezzi abbia ordinato le cose d i guisa che mentre
ogni uomo guarda a sè medesimo e cerca il suo pro
fitto indipendentemente dal bene altrui l opera sua e go i
stica nella radice è nell albero frutti fera a tutti Ma
questo fatto che si attribuisce alla provvidenza è invece
dovuto all azione dello Stato ed ai limiti da lui posti
alla libertà dell ind ividuo ; la quale libertà se fosse tale
da co n sentire libera azione egoistica l uomo piglierebbe
senz altro violentemente tutte le cose utili e così libe
ra me nt e guardando
al proprio profitto indipendente
mente dal bene altrui non si sa quale albero fruttifero
pe r tutti ne uscirebbe fuori
'
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C AP
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VI II
FOR M AZ I ON E
I N T E RSO C I A L E
,
E CC
5
.
IX
.
L o Stato migliore sarebbe quello che ottenesse lo sv o l
gi me nt o armonico di tutte le funzioni ed energie sociali ;
e quindi quello che pe r ottenerlo adoperasse rispetto ad
esse quel tanto di coattività in dividuale che è ne ce s
saria in modo relativo alla natura di ciascun a di esse
Ma non c è nulla di assolutamente definito o definibile
in tutto ciò esattamente ; trattandosi di un postulato
ideale cui solo s i può tendere e d avvicinarsi
O ra invece da liberali e liberisti la questione è posta
così : c è un punto fino al qu ale l azione dello Stato è
chiamata tutela del diritto ; e oltre di esso tale azione
non è più detta tutela del diritto ma bensì i ngerenz a
dello Stato L azione dello Sta to camb ierebbe quindi
secondo essi n atura se condo che ecc eda o meno quel
limite che essi hann o immaginato ; e naturalmente non
vi sono due persone che quel limite vedano nel mede
simo punto N oi sappiamo che esso è mutevolissimo ; e
sappiamo pure che non può dipendere dal l arbi t ri o dei
do ttri nari i perchè dipende in modo assoluto unicamente
dalle necessità variabili dell organismo sociale
V i è quindi tanto diritto in un individuo quanto l uti
l i t à sociale esige che ve ne sia in un determinato mo
mento della sua vita Ma q uesta è varia e relativa alle
condizioni svariatissime d ogni momento di un popolo
D unque ciò che chiamiamo diritto è un fatto non asso
luto ma dirò per esprimermi assolutamente relativo
C iò posto come si può d ire che le leggi sono eccellenti
soltanto quando si limitino alla sua tutela ? C ome si può
limitarsi alla tutela di un fatto che limiti assoluti non ha ?
P ositivamente il diritto è que llo che le l e gi quali esse
siano sanciscono ; e le leggi sono buone soltanto quando
sanciscono diritti conformi al l ut i li tà sociale dell ora
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g
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I N D I V I DUAL IS TA
'
266
L I LL U SI O N E
Ma questa ha come dico m utabi li ss i me esigenze ; e si
può anzi a ffermare che rispetto ad essa nessun uomo
avrebbe virtualmente in un momento della sua vita di
ri tti perfetta mente uguali a quelli c h e aveva nel momento
precedente nè uguali a quelli c he avrà nel momento
susseguente L a questione è soltanto di designazione e
sanzione d i quel tanto di diritto che l utilità sociale
esige vi sia in un determinato momento e ciò soltanto
può emergere dalla m inore possibile imperfezione della
costituzione dello Stato
,
,
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,
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,
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’
'
,
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X
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Ma taluni credono che lo Stato sia incapace di pro
durre utilità Moltissimi so no gli scritti contro l azione
dello Stato in generale ; m a la storia li smentisce
C redo che tanta moderna i ra specialmente in una
parte della letteratura politica i n glese contro l azione
d ello Stato sia più che il f r utto d u na illuminata e spas
s i o na t a osserv a zione scientifica un prodotto speciale di
questi nostri tempi ne i quali per essere lo Stato imper
f e tti ssi m am e nt e costituito spessissimo dannosa riesce
l azione sua tumultuaria o ingombrante o opprimente
L a bontà dell azione dello Stato è in ragione della e c ce l
lenza della sua costituzione politica od almeno come
dissi della sua minore possibile imperfezione P urché
non sia decadente l elemento fi siologico su cui la società
si eleva buona costituzione darà azione buona e f e
conda U sciti colla ri voluzione del secolo X V II I da costi
t uz i o ni non buone e d entrati i popoli moderni in altre
ancora peggiori è natural i ssi mo che i moderni politici
a
h
i
quali
non
allargano
lo
sguardo
agli
altri
se
coli
)
(
biamo dell azione dello Stato un sacro orrore perchè
ra ramente videro che essa fosse buo na D altro nde in
’
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L I LLU S I ON E I ND I V I DUAL IS TA
’
268
prescindere dall i ndi v i dual i sm o e cioè d agli individui
stessi e proteggere direttamente l insieme de l l o rga
n i sm o sociale contro il parziale prevalere di ta luno dei
suoi elementi D alla salute del tutto verrà poi la salute
delle parti
Ma come avviene che in una società taluna delle sue
funz ioni od energie spro po rz i o nata m e nte prevalga o si
oscuri o corrompa ? A vviene perchè la sua costituzione
giuridica è imperfet ta E questa costituzione giuridica
della società è lo Stato ; nella perfezione della co sti tu
zione dello Stato risiede adunque la salute così de ll i n
di v i duo come della società Il problema dei moderni
m alanni si risolve nel problema costituzionale O rbene
come debba essere tale costituzione e seco n do quali
principi sperimentalmente dedotti e d indotti è appunto
l argomento d i questo libro
’
’
’
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’
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’
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C A P I T O L O IX
.
IL M O D ER N O M O VI M EN T O Dl U GU A GL I A N ZA S O C I AL E
SUE C A U S E C O N T I N GEN T I
LA B OR GHES I A
S O M MA R I O
I A tt uali di sp ut e t ra e co nom i sti e so ci al i sti
l I G l i un I
e gl i altri ug ual m e nt e i ndivid uali sti c ado no i n uno ste sso
e rr o r e f o n dam ent ale di rip o rre n e ll i ndivi d uo l o sco po
de ll a p o li tic a
III E l e m e nto criti co n el so ci ali sm o m o
I V S o ci alism o e se m iti smo
V I srael e
de r n o
V I P e r turb az i o ne i nt e rso ci al e ari ano se m iti c a V II S ul
te rreno puram e n te e co nomi co i l so c i ali s mo è l a r e az i o ne
di un e rro r e i ndivi duali sti co c o ntro un o pp o st o e rr o re
n e llo s t e ss o c am p o
V III An o mali e dell a so c i età m o
de r na e d e rro ri d e g li e c o no m i sti lib e rali
I X C ir co lo
vi z i o so e ntro cui si dib att o no gli i ndividuali sti lib e rali
X D upli ce e spli caz i o ne ce ntri f uga e ce ntri p e t a de lla
f o rm az ion e e co n o m i c a n e ll or g ani sm o so c i al e
XI Le
fo rz e eco no m i che ce ntri pe t e n e lle vari e c iviltà st o ri ch e
X II S q uilibri o c e ntrif ugo de ll e so cietà m o de rn e L e
fo rz e c e ntrif ugh e e ce ntri pe te de vono e ntrambe f unz i o
nar e m a ri spe t t a ndo si e n o n e li de ndo si co m e i nt e nd o n o di
fare gli i ndi v i duali sti lib e rali e so ci alisti
X III D upli ce
a z i o n e i n t e g r atri ce de llo S t at o n ell a di s tr i b uz i o n e e co l
lo caz io ne de l l avoro e n e l dir e tto so ccor so ali m e ntare
de ll e p ar ti d e ll a m assa s o ci ale dove si r ive li n e ce ssari o
e i n modo no n ri mediabile c o l lavoro I m ez z i n e ce ssari
.
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
270
’
v an no ri ce rc ati co ll a e lim i naz io ne d lla spe rpe ratri c e f un
z i o nali t à s t at al e e d e l l a di ssa ngu at ri c e
b urocraz i a e h
t ram be do v ut e all a f al sa c o stit uz i o n e d e llo S t at o
X I V L a borgh e si a ; sua e sse nz a ; sua i stitu z i o ne politi ca ;
n a t ur al e co n se gu e nte e m e r g e nz a d e ll a c o st i t uz io ne an ti
i ndivi du ali sti c a e c io è o rg ani c a dello S tato e p e r c iò
n e c e ss ari a
e
,
.
.
,
.
I
.
!
generale oggi la tendenza a considerare la società
come cosa che debba presto mutarsi nelle basi sue ; e
questa speranza o timore ha pe r oggetto particolare
anzi quasi esclusivo gli organi economici della società
F erve attivissima una battaglia di idee a questo propo
sito : fatto non nuovo nella storia e che anzi ricorrente
mente si riproduce presso ogni civiltà col solo risulta to
di determinare nella pratica qualche notevole mutamento
della legislazione ma senza nulla mutare essenzialmente ;
contrariamente a quello che molti si figura n o e che n e i
paesi meno consistenti alcuni tentano con danno inc al
co l abi l e della nutrizione sociale e d i tutta la vita civile
di quei popoli
I l f enomeno merita attenzione non in sè e per sè ma
perchè o fi re occasione a considerare le cause che tran
si t o ri am e nte lo producono
le quali sono evidenti mali
da correggere perturbazioni da togliere nella generale
economia del corpo sociale non meno che nelle sue isti
t uz i o ni politic h e F erve la battaglia fra i c o si de tt i e c o
nomisti individualistici che tutte le funzioni economiche
vorrebbero f atal i sti ca m e nte lasciate nella balia i ndi v i
duale senza alcuna disciplina riducendo lo Stato ad
una specie di fornitore del ca mpo all indivi duo e nul
l altro per nulla curante degli squilib ri i che la funzione
economica così sbrigliata può produrre ne l corpo so
c i a l e e i c o s i de tti socialisti O collettivisti che pe r contro
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L I LLU SI ONE I N D I V I DUAL IS TA
272
’
individuale come ho dimostrato e descritto ne l cap I I I
capitolo che deve essere qui interamente richiamato pe r
quanto vi è detto sulla proprietà G li economisti pren
dono per base delle loro teoriche un diritto che sognano
esistere ne ll i ndi v i duo di possedere cose non come tra
mite mezzo di una funzione sociale ma come ente che
pe r ragioni naturali e morali date certe circosta nze
sp i ega I n se un qu i d che gli attribuisce un assoluto e d
au tonomo dominio su esse cose ; i collet tivisti prendono
pe r base dei loro ragionamenti e delle loro teoriche un
altro diritto che non altrimenti sognano esistere ne l l i n
di v i duo e cioè il diritto di possedere ta nte cose quante
ne posseggono altri individui N è gli uni nè gli altri
escono quind i dal c ampo individuale
O ra qui sta appunto il grande equivoco : di teorie so
c i al i che abbiano per base
pe r i sco po e pe r oggetto di
considerazione l individ uo non ve ne possono essere
già lo enunciai nel capitolo I c o l l a ffe rm az i o n e che la
politica è la scienza delle società mentre le scienz e che
hanno per oggetto gli individui sono quelle che non
escono dal campo fisiologico L individuo non può e s
sere considerato nè come avente diritti assoluti a pos
sedere come vogliono gli economisti liberali nè come
avente diritto a possedere al pari degli altri come v o
gl i o no i collettivisti e ciò pe r la ragione m o l to semplice
che diri tti nat urali ne l senso volgare che si dà a questa
espressione non ne esistono e che l individuo non può
essere socialmente co nsi de rato c he come un mezzo come
il territorio cellulare di un organismo che si svolge e
vive in un ordine supe rfisi o l o gi c o e d in tale sua qua
lit a esso non può essere altra cosa che quella che le
necessità organiche proprie di quel superiore organismo
esigono che esso sia e lo costrin gono ad essere
N e ll e rro re loro comune gli economisti sono condotti da
errato criterio della loro mente ; e I socialisti ( parlo de i
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CAP
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I L M ODERNO M OV I M ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE
Ix
273
convinti ) pe r e ff et to di un loro sentimento ; e infatti tra
di sc o no ad ogni momento questo impulso ex tra razio
nale cui obbediscono come ad una potenza che li domina
G li uni e gl i altri poi come ugualmente individualisti
come hanno in fondo i l medesimo concetto essenziale
della proprietà e cioè di cosa fatta per l individuo così
hanno anche la medesima idea del valore e cioè ne
hanno l idea di un qui d c h e sia nelle cose lo conside
rano un fatto esistente nelle cose ; i nostri vecchi av re b
bero detto un attrib uto delle cose ; e quindi ne discorrono
come se si potesse farne questa o quella distribuzione
come se si potesse assegnarlo in quest o o quel modo
Pe r gli sperimentalisti invece come ho dimostrato ne l
citato capitolo II I il valore non è altro che una illu
sione soggettiva nostra la proiezione ideale che noi fac
ciamo sulle cose dello sforzo che determina in noi
mezzo della societ à la circolazione economica de l l o r
gani smo sociale N on c è quind i nulla da distribuire a
capriccio di nessuno
Bensì però dall esame di questa come di tutte le rima
ne nt i funzioni organiche della società
si v ede c he le
dette funzioni si temperano a vicenda e si coordinano
tutte nella fun zione massima dello Stato ; e d ivi anzi
c o o rdi nando s i
dirò pe r essere più esatto si limitano ;
onde è compito dello Stato e della investigazione poli
tica se appariscono taluni di sagi sociali , di discernere
se qualcuna di dette funzioni esuberi o traligni e d in
questo caso devesi intendere a limitarl a i ndi ri z z arl a e
coordinarla armonicamente a tutte le altre che sono in
una società
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I II
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L a funzione economica dal principio dello scorso se
colo e tuttora può dirsi ( nulla di consolidato essendov i
in questo periodo che attraversiamo ) traligna pe r eccesso
,
,
L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A
274
’
di forza centrifuga C he cosa sia per avvenire attual
me nte ancora non può dirsi ; certo correttivi a quello
eccesso saranno apporta ti e si avranno probabilmente
eccessi opposti sebbene all ultimo n ulla che ostacoli le
leggi naturali politiche N on è in dottrine fantastiche
nè nella possibilità di evoluzioni immaginarie che vanno
ricercate le cause vere de l co si de tte socialismo moderno
Queste cause per quel tanto c d è la parte principale
che non sono il riflesso e la conseguenza della falsità
delle dottrine romantiche prevalenti nel pensiero fil o so
fico e nelle istituzioni politiche e della pe rturbazione
i nt e rso c i al e israelitica della quale dirò vanno anche
ricercate in una tendenza di reazione a que l l e c ce sso di
cui dissi dell individualismo economico liberale D ifatti
il socialismo moderno è essenzialmente critico : quanto
a c o st rurre è tutto assurdo ciò che esso tenta d i fare
A lla stregua dell osservazione sperimenta le quei po
veri tentativi di ricostruzione sociale che sulla loro di
s t ruz i o ne critica i socialisti tenta n o di fare si risolve
re b be ro in una universale eliminazione della civiltà e
della stessa massa fisiologica su cui si eleva E appena
necessario soggiungere che io non escludo affatto da
questa considerazione e vi comprendo anzi in prima
linea il famoso collettivismo marx ista uno dei più
strani so fism i a cui la scienza politica si a mai stata sot
t o po st a dalla mente umana A questo proposito come
in genere a proposito de l socialismo tedesco ( non l ac
c ade m i c o ché questo ha spiccati caratteri di una scienza
sociale e d è cosa seria ma il collettivis mo ri v o l uz i o
nario ) è da osservare che esso non ha molto a c he fare
col pensiero politico occide ntale per quanto vi si pos
sano ve dere talune leggerissime tracce e derivazioni de l
grande idealismo romantico germanico e delle scuole de l
pari germanich e e romantiche della filosofia della storia
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L I LL USI O N E I ND I V I DUAL IS TA
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276
necessari o frenare sul principio con estremo rigore l e
novità cristiane le quali divennero compatibili con l or
dine sociale soltanto qu ando vennero muta te e politi
cam e nt e a ssimilate e ridotte dog m a dalla C hiesa C atto
lica L e attraversate persecuzio ni dànno al pensiero
israelitico un carattere ostile n egativo ribelle che può
per parte di uno scienziato formare oggetto di osserva
zione ma che non può essere preso in considerazione
alcuna come elemento atto a concorrere alla costruzione
di scienza politica
Mi sono trattenuto sulla forma del pensiero israeli
tico a proposito di vagheggiate riforme sociali organiche
perchè il socialismo non ha altra letteratura forte che
semitica e per i l grande contrib uto che i semiti portano
alla organizzazione e prop aganda novatrice e sovversiva
che a nzi si può dire è opera loro quasi interamente pe r le
ragioni che esposi ed esporrò I so c i al i sti di sangue oeci
dentale o sono de i semplici rivoluzionari o dei fanatici
romantici ultime ripercussioni e d esagerazioni della fil o
so fia egualitaria e delle reazio n i i n t e rso c i al i
de l se
colo X VI II ; o sono menti sempliciste che nel socialismo
vedono o credono vedere un rimedio agli errori e d ai
dolori umani ; o sono uo m ini trascinati da un vago
umanitaris mo che seguono come un sentimento in essi
così vi v o da determin are una convinzione ; o sono dei
che non lo sono più o più non lo saranno
essendo questa in vecchiaia la loro evoluzione normale ;
o sono uomin i nei quali il sentimento dell invidia turba
la visione della realtà delle cose N on metto ne l numero
de i socialisti considerevoli la infinita coorte de i borghesi
c he ne abbracciano le teorie allo scopo di salire la scala
sociale portati dal l o nda de l l adul az i o ne delle masse
pro fittando di questo quarto d ora d i suffragio univer
sale eguali ta rio Questi sono dei cortigiani e i c ortigiani
non contano in nessuna scuola E ssi richiamano l atten
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CAP
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I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE
277
zione scientifica soltanto come inevitabile conseguenza
e riprova della falsità delle istituzioni politiche vigenti
N essun pensiero poli tico in fine esiste nè può esistere
nelle masse inferiori nelle quali il socialismo è soltanto
ribellione semplice ; fenomeno costante di ogni popolo
e di ogni tempo quando siano o si credano ral l e ntati i
freni sociali E l espansione organica indivi duale che
agisce secondo la natura sua ( vedi capitolo II )
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V
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Ma ripeto così ne l campo teorico letterario come in
q uello della o rgani z z az I o ne e propaganda la maggiore
forza motrice più effi ciente s al da e costante de l movi
mento socialista rivoluzionario va ricercata nella so
cici a israelitica Il fenomeno è troppo costante e d i m
portante per non esigere una spiegazione storica e
scientifica
I sraele è una società perdurante autonoma compatta
e d agente per la propria difesa e per la propria espan
sione analogamente e non potrebbe non essere di come
fanno t utte le altre società L a avversione che si ma
ni f e st a tanto insistente contro la tenace azione di espan
sione semitica non è c h e un pro dotto della ignora nza e
precisamente di quella forma sua che è più caratteri
stica dell età nostra la ignoranza politica E ssa con
duce ad affermazioni irragionevoli come ad esempio la
accusa che si muove agli israelit i di non conformarsi
in tutto e di non fondersi intieramente negli elementi
entro cui vivono L a verità è invece che essi agiscono
nè più nè meno di come fan n o gli altri colla sola dif
f e re nz a che necessariamente deriva loro dalla loro ap
parte n e nz a a due società
N e l Capitolo I I che deve qui essere richiamato è
dimostrata la essenza psichica dell organismo sociale
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
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278
D a quelle dimostrazioni risultano alcune verità fonda
mentali che qui per brevità enumero : 1 che un in di
vid no può fornire alimento e cioè appartenere e d essere
relativo a più società ; 2 che per converso due o più
società possono trarre alime nto dalle forze psichiche
d i uno stesso individuo ; 3 che più società possono
coesistere sul medesimo suolo ; 4 che una società per
esistere non ha affatto bisogno di un s uolo suo parti
colare C ertamente ad una società pe r esistere senza
suolo suo è necessaria una en ergia di coesione di c c
ma questo appunto si riscontra in
c e z i o nal e potenza
I sraele ; e ciò accade per le ragioni che ho esposte di
scorrendo nel capitolo V I dei vari tipi di società Israele
non è soltanto una società ma altresì una particolare
nazione fornita ( fenomeno del resto comune a tutte le
società semitiche) di un apparecchio so rre tto re ( ved i
capitoli I V e V I ) di tale potenza da rendergli non solo
possibile ma altresì facile sussistere ed espandersi no
n o stan t e la m ancanza di un suolo particolare Ad o r
gani sm i psichici come le società sono non affatto abbi
sognano per sussistere terri tori esclusivi bastando alle
cell ule onde si com pongono un contatto puramente
ideale e dei rapporti puramente morali Soltanto sono loro
necessari rapporti fisici nel territorio individuale fisi o
logico su cui si elevano per la necessità della conser
v az i o ne di questo territorio stesso e non di più
Ho già
dimostrato l errore dello Spencer e dello S chàffi e di
considerare il territorio suolo come facente parte de l
l organismo sociale N on vi è poi nessun modo pe r i m
d
che
alberghino
in
un
individuo
in
un
me
esimo
i
r
e
e
d
p
cervello cioè cell ule relative a d iverse società I sraele
pertanto può vivere e d infatti tutti vediamo e sentiamo
che vive come società autonoma e d altresì potente pe r
quanto sparse e di ff use siano pe r ogni dove l e cellule
sue sociali e per qu anto gli individui territorio c e l l u
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°
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°
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280
riali
L I L L U SI O N E
I ND I V I D UAL IS T A
insieme co me in Italia avviene l antica uma ‘
n i tà del costume renda più facile e spontaneo ogni c i L
vile contatto ; ma sono finora eccezioni In linea no r
male Israele è una sO c i e t à che può contare su di un
molto fermo e disciplinato atteggiamento degli individui
che forniscono sia pu re parzialmente territorio fisi o l o
gi c o al le sue cellule sociali E sso è altresì una societ à
o l t re c hè eccezionalmente sostenuta dall a ppare c c hi o suo
so rre tt o re
anche dal punto di vista politico raz i o nal
mente per quanto orientalmente costituita esulando
dalla sua strutt ura pur l ombra de l l i ndi v i d ual i sm o isti
t uz i o n al e P resso n e ssu altro popolo la unità organica
della nazione fu mai ed è altretta nto sentita N essun
individ ualismo istituzionale ammorba il suo regime di
sacerdoti e d i ottimati o v u nque stratificato sulla m e
de si m a base organico teocratica Israele è infatti
e
sempre fu concepito dagli in dividui suoi sintetizza to
quasi incorporato in D io Il suo antico e d esclusivo D io
che sempre gli infonde quella potente semitica energia
so rre tt ri ce dell organi smo sociale suo
per la quale gli
è consentito di essere sebbene disseminato su suoli di
versi e l o nta ni una società sola concreta efficiente e d
espansiva U n territorio suo non farebbe anzi che dimi
n ui rn e il campo ed il mezzo dell espansione ; e bene si
comprende che il c o si de t to movimento sionista incontri
assai scarse simpatie e d anche decise avversioni da
parte dei più intelligenti elementi della nazione e tanto
più in tempi nei quali il grande sviluppo delle scienze
fisiche moltiplicando all infinito ogni forma di comu
n i c az i o n e m e t e ri al e e morale fra territori diversi rende
tanto pi ù facile la sua unità sociale
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CAP
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1X
I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OCI ALE
VI
28 1
.
L a so c i e là israelitica esiste ; ora non vi ha ragione
alcuna perchè essa esistendo non soggiaccia alle mede
si me leggi naturali cui soggiacciono tutte le società
umane e quindi anche a quella di espansione organica
sociale cosi come la descrissi nel capitolo Vl di questo
libro E questa una legge che impone alle società di
es pandersi i nde fini ta m e nt e tutto riducendo in proprio
dominio per quanto è nella possibilità della potenza
loro I co si de tti im perialismi de i quali tanto si discorre
ai giorni nostri non sono c h e la espressione di quella
legge naturale E lecito domandare per quali ragioni
non si debba riscontrare ed ammettere in Israele quel
medesimo fenomeno politico che si riscontra ed am
mette nelle altre società e cioè che come esiste un i m
pe ri al i s m o inglese francese americano nipponico ecc
non debba e sse rv e ne uno anche israelitico O rbene
tale imperialismo esiste perchè non può non esistere ; e
nessuno può fare neppure gli individui stessi israeliti
( vedi capitolo V ) che non esista essendo una legge na
turale incoercibile quanto supe ri ndi v i dual e T uttavi a
essa ingenera il c o si de tte antisemitismo e cioè una av
v ersione che non è nutrita verso le società che l impe
loro esplicano a base territoriale e cioè in
ri al i s m o
modo esterno cosa c he Israele non può f are perchè
territorio non ha onde deve necessariamente esplicare
la espansione sua entro l e so c i e tà tra l e quali vive
frammisto in modo interno sotto forma di demolizione
e di occupazione degli Stati loro Qui si trattano sc i en
t i fic am e nt e ed obbiettivamente fenomeni politici e non
si discutono torti o ragioni : se ciò si facesse si potrebbe
osservare che se Israele non ha territorio la colpa non
è sua ma di chi glielo tolse pe r quanto con intenti di
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L I LLU SI ON E I ND I V I D U AL IS TA
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282
universale do m inio civile e che quindi non si può ra
gi o ne v o l m e nte incolparlo di dare all espansione sua o r
ganica la sola forma che gli è rimasta possibile dopo
la dispersione sua
U n fenomeno analogo sebbene senza confronto meno
concreto per non essere rilegato da vincoli di razza si
è verificato e per q uanto molto meno intenso tuttora
cattolica Quando la
si verifica rispetto alla società
C hiesa mano mano che gli Stati pa rticolaristici veni
vano so ttrae ndo l e domi n io temporale a ssunse sempre
più il carattere di una società senza territorio suo
( meno quello l i m i tat I S S I m o necessario alla essenzialità
della sua indipendenza sovrana ) se uno Stato troppo le
si erigeva contro sempre adoperò per c o mbatte rl o oltre
alle armi di altri Stati anche una azione di sua de
m o l i z i o ne interna Senonch e per storica e formale c o
per la sua riconosciuta sovranità indi
st i t uz i o n e sua
pendente e venerata ciò faceva e fa in modo aperto e
cioè tale contro cui apparisce possibile o la difesa od
una risoluzione concord ataria e perciò non de st ò l av
versione che desta per le ragioni contrarie la demol i
zione israelitica ; nè d altronde si può incolpare Israele
del non essere giuridicamente costituito c hè ciò non
sarebbe nè compreso nè ammesso dalle società territo
riali ; il fenomeno in quanto e per quel tanto che è esi
st i t o e esiste è socialmente analogo tratta ndosi così in
un caso come nell altro de l modo naturale di espan
sione e di lotta delle società senza territorio loro par
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t i co l are
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I molti i sraeliti che in tale fenomeno della società
loro vedono non so quale mi ssione della stirpe e d i
molti non israeliti che vi scorgono non so quale dia
bo li c o intento de l l a stirpe stessa, sono ugu a lmente nelle
nuvole Si tratta semplicemente della esplicazione di
una -legge politica naturale e cioè universale il cui cor
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
’
284
uscita da Israele deve essere c o si de rat a come un mezzo
di espansione s ua organica e cioè di demolizione esterna )
risulta sal di ssi mam e nt e organizzato onde gli riesce
assai facile l opera demolitrice verso società sperdute
nell abisso della più infantile disorganizzazione roman
tica Q uest a circostanza rende ovvio il so mm uo v e rl e
così che n e derivi la sopra ff azione d i tutta la loro diri
genza sociale Basta pro fittare della liber tà e po t enza ro
m antiche da esse stesse nella loro miseria intellettuale
elargite agli individui così che possano organizzarsi
od essere organizzati contro di esse e contro le loro isti
t uz i o n i storiche e sociali che il romanticismo lascia
tutte indifese Basta ancora co nsiderare la infantile costi
t uz i o n e del potere censorio colla c o si de t t a individuali
stica libertà di stampa ( vedi cap V II ) per comprendere
come ad ogni a n c h e esigua minoranza possa riuscire
facile una azione demolitrice dell ordine sociale E tale o r
ga ni z z az i o ne è facilissima e spontanea essendo la ribel
lione ( reazione individuale contro la compressione so
c i al e ) insita e d affiorante in ogni in dividuo per l altra
legge della espansione organica individuale della quale
trattai ne l c api l o l o II Basta poi pro fittare della sempre
prona mentalità romantica delle società europee per de
term inare in esse leggi sempre più i ndi v i dual i st i c ame nte
rovinose così che ogni ordi n e politico crolli e lasci il
campo libero a qualsiasi altra dirigenza non romantica
che sia atta ad o cc uparl e T ale azione demolitrice riu
s c i re bbe facile anche ad una
società i cui individui
fossero meno degli israeliti conformati a vigoria intel
l e tt ual e pe r non essere ma i stati volti a lavoro ma
u nale ( vedi capitolo I V della formazione scien t ifica)
e di ess i m eno tenaci e d economicamente industri ciò
che accade per la potenza so rre tt ri ce religiosa che li
regge e per la forzata ( ed anche di ciò la colpa non
è loro ) costrizione dell attività loro nella sola f unz i o
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CA P 1X
M ODERNO M OV I M ENTO D I UGUAGL I ANZA S OCI ALE
IL
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nali ta co m merciale della economia delle società cui
part eciparono assieme alla propria D a questa circo
stanza deriva un grande accaparramento economico
mezzo di demolizione e fficac i ssi m o fornendo alimento
a propagande e d a organizzazioni ant i st at ali per entro
agli elementi stessi delle altre società come si vede col
fiorire di sette demolitrici quali la massoneria od
altri simili strumenti di Israele
N on è da ritenersi che la reazione i nt e rso c i al e i srae
liti c a sia ovunque e sempre preordinata e sempre c e n
t ral m e nt e diretta : essa è altresì spontanea e spontanea
m ente ag ente presso ogni nucleo di quella società L a
vigori a dell apparecchio so rre tto re presso le società se
mitiche i n genere e d in ispecie presso Israele è tale
che anche nuclei remoti si reggono u g ualmente compatti
e funzionano seguendo tutte le leggi che la n atura i m
pone agli organismi sociali autonomi per quel tanto
naturalmente che la possibilità lo consente loro pos
si bi l i t à che tuttavia è da considerarsi sempre grande
in una razza c o n se rv ata si pura squisitamente evoluta
con istinti conseguentemente aristocratici e colla o ppo r
tunit a che la universale di sorganizzazione politica degli
altri popoli o ff re alla attività della sua intelligenza af
finata e pronta
È adun que necessario tenere grande conto della per
turbazione i nt e rso ci al e israelitica per spiegarsi la grande
spinta de l moderno movimento di sovversione sociale e
la di ff usione altrimenti non spiegabile in una società
a svolgimento normale delle idee di uguaglianza che
è anarchia e della vasta e s apiente organi zzazione di
retta ad att uarla co ll abbatte re o distru ggere le for m a
zioni storiche economiche civili e statali c h e racc hi u
dono insieme la organicità la forza e la civiltà delle
società occidentali A d essa perturbazione in gran parte
è dovuto se quella che dovrebbe essere la normale e v o
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L I LLU SI ON E I ND IV I DUAL IS TA
286
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l uz i o n e politica
della società europea assume caratteri
costantemente e sanguinosamente rivoluzionari e non
tanto rivolta a sollevamento delle classi inferiori della
società quanto ad abbassam ento e fin dove sia possi
sibile a distruzione delle classi superiori come si vide
nella rivoluzione francese e d in misura molto maggiore
si vede oggi nella rivol uzione russa mentre nulla di
simile si vide nella rivoluzione inglese L a recente ri
v o l uz i o ne germanica non f u distruggitrice perchè presto
contenuta dalla po tente vigoria organica della nazione
tedesca
L a descritta perturbazione esiste ed è immanente in
tutta l E uro pa continentale e specialmente centrale ed
orientale e fu n ziona da attivissimo propulsore e d acce
l e rato re di un processo anarchico che sebbene mol to
più lentamente e d in modo molto più facilmente rime
di abi l e procederebbe de l pari dalle dottrine romantiche
individualistiche professate e d applicate C osicch e si
può dire della impalcatura sociale politica e civile de l
l O c ci de nt e che crolla sotto l impeto di due forze con
v ergenti : una interna i l romanticismo i ndividualistico
germanico e d una esterna la perturbazione i nte rso ci al e
ariano semitica
O rbene basta liberarla dalla prima perchè anche la
seconda ceda come fiamma cui m anchi l ossigeno E i n
fatti evidente che se sgombrate le menti della idiozia
individualistica le società occidentali riuscissero a com
porsi in un assetto politico saldamente razionalmente
organico all opera demolitrice di Israele verrebbe meno
colla possibilità di organizzare gli individui contro le
i stituzioni sociali storiche il massimo alimento e con
ciò anche la attuale forma d e S pansi o ne sua verrebbe
spontaneamente a cessare per la ra v visata impossibilità
di potersi esplicare seguendo in ciò la medesima legge
n aturale che pone freno e fine a tutte le espansioni o r
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han no ridotto la società moderna Molti e mul
t i f o rm i sono codesti errori L i enumero sommariamente :
una precarietà ( con tutte l e convulsioni che c aratte ri z
zano la precarietà ) di ogni istituto politico e sociale ;
prevalenza oligarchica degli ele me nti economici ne ll o r
gani smo sociale ; prevalenza particolarmente dovuta al
privilegio finanziario che venne fatto a talune forme di
ricchezza ; disagio del pauperismo molto aumentato di
fronte a quello che era relativamente ne l vecchio re
gime ed enorme poi se lo si considera in rapporto al
grande accrescimento avvenuto nella produzione e nella
ricchezza circolante ; stato inorganico e debole di fronte
a tutto ed a tutti e perciò inerte anche di fronte al
de perimento fisiologico di parte della massa sociale e d
al suo soverchio consumo ; libertà economica sfrenata
quasi selvaggia ; difesa economica dell individuo s tesso
conseguente m ente insufficiente N aturalmente questo
quadro va riferito al periodo anteguerra il solo che
possa essere preso sperimenta lmente in es a me perchè i l
solo osservabile O ggi non esiste che un profo ndo som
movi mento che tutt al più i n questo momento può for
nire prova speri mentale degli esistenti errori
Quando lo spi ri m e ntal i sm o avrà corretti questi errori
allora verrà meno al movimento sovversivo una almeno
delle spinte sue quella fomentatrice di una critica
persuasiva e che in fondo non è che la reazione d i un
i ndi v ual i sm o contro un altro come già esposi
l i s mo
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VI I I
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R are volte nella storia ebbe più numerosi e ferventi
a postoli il collettivismo economico ; rare volte a n che a
prescindere dalla perturbazio ne i nt e rso c i al e della quale
si è trattato si è formata con maggi o n intensità ne l
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CAP 1X
lL
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M ODERNO M OV IM ENTO D I U G UA G L I AN ZA S OC I ALE
campo delle idee la tendenza a richiamare lo Stato ad
una risoluta e d esagerata esplicazione delle sue funzioni
economiche armonizzatrici e d integratrici ; e per converso
rare volte la storia presenta uno Stato meno adatto del
moderno e meno conformato ad interessarsi di quelle
f unz o ni G li è c he nella lotta fra i ndi v uali st i liberisti
ed individualisti collettivisti i primi occupano il campo
pratico e sembrano tanto più accaniti ne ll abusare d i
questo loro sopravvento quanto m eno si mostrano e
si sentono atti a teoricamente trionfare non già ne l
combattere l e conclusioni positive dei collettivisti che
davvero non ne vale neppure la pena tanto sono dot
t ri nal m e nte errate
ma ne l combattere le conclusioni
negative e cioè le critiche spietate e vittoriose e così
passionate : tanto più abusano delle leggi quanto più
tremano per un avvenire che sanno soltanto temere
P osti su questa via ed avendo le menti così i m pri
gi o nate dalla loro idealità gli economi sti sono lontani
dalla visione degli errori c he commettono Il concetto
che essi come tutti i liberali hanno dei rapporti re
c i pro c i dell individuo e dello Stato
rende loro i mpo s
sibile la costituzione e l accettazione di uno Stato
organico vero come natura lo vuole C o n siderato lo
Stato come una specie di individuo il quale abbia sol
tanto la voce un po più grossa degli altri e gli i n
di v i dui come tanti staterelli l i l i puz i an i ciascuno a casa
pro pria ne viene necessariamente uno Stato inorganico
Questa letizia di suffragio universale individualistico
egualitario c h e oggi ci gratifica è tutto quello che ci
può essere di più politicamente armon ico alle idee degli
economisti liberali E sso infatti rappresenta lo Stato come
diviso un pezzettino a testa su tutti gli individu i L indi
v i dual i sm o legislativo si abbraccia all i ndi v i dual i sm o
economico Ma poi gli economisti liberali che vogliono
il rispetto assoluto della proprietà individuale anche in
P S
L
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I L I PRAN D I
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il
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19
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
290
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circostanze nelle quali non potrebbe essere in modo
assoluto rispettata si trovano pe r analogia di errori
a d avere i stituito e a non poter logicamente combattere
un sistema di costituzione del potere legislativo il qual e
co nduce inevitabilmente a distruggere la proprietà stessa
E non lo possono combattere perchè è un potere legis
l at i v o che emana da una costituzione formata de l pari
in base a teorie individualistiche le quali sono oggi
padrone de l campo politico analogamente e parallela
mente c he del campo econo mico
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IX
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C osì
accade che mentre da un lato l individualismo
liberale economico prepara il t erreno alla anarchia
dall altro l individualismo politico lo feconda e lo miete ;
onde i poveri individualisti liberal i si dibattono mise
rameute entro un circolo vizioso una vera trappola
intellettuale che l ug nale non si vide mai Mai più
disgraziata gente si è trovata in più disgraziato imbroglio !
R icorrere allo Stato no perchè p ure non sa pendone
la ragione sentono che è costituito in modo da non
rimediare a nulla ; e poi lo Stato non va introdotto
secondo le teoriche loro n e i rapporti i n te ri ndi v i dual i ;
m utare lo Stato no perchè uno Stato che facesse al
caso loro non potrebbe a meno di essere costituito su
principi politici anti i ndi v i dual i sti ci ; e una volta m e ssi si
sulla via di manipolare l individuo temono che possa
essere manipolato anche economicamente D altra parte
questo i ndividuali smo politico va diventando rapida
mente preda degli individualisti non liberali ma puri
e semplici socialisti ; questi affermano che ogni indi
vidno ha diritto alla e g ual i anz a economica ; e siccome
i meno ricchi sono i più m olti li seguono mentre
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menti azione economica integratrice dello Stato con
questa sola di ff erenza che è molto meno caratteristica
in esso e molto meno do v erosa e necessaria ( quando
anche non sia dannosa ) dell azione integratrice ali
m e n tare della quale qui discorriamo E ppure c è oggi
una q uantità d i gente che mentre riconosce la legit
t i mi tà della integrazione commerciale industri ale nega
quella della integrazione alimentare
C erto lo Stato deve essere costituito in modo da non
eccedere in nessun senso in questo suo attributo ma
guai se lo dimentica L a denutrizione d una parte della
massa fisiologia umana è un fatto danno si ssi m o per
l intero organismo sociale ; e se non si appresti pronto
e sapiente rimedio la febbre non tarda a so m m uo v e rl e
e a pro strarl o P erciò laddove speciali organismi eco
od altri menti istituzi onali e coor
n o m i c i o religiosi
di nat i quin di allo Stato non provvedono lo Stato deve
concentrare sempre in sè una parte della funzione eco
n e mica come riserva che l apparecchio regolatore tiene
per soccorrere quelle parti del corpo sociale nelle quali
la potenza pe r la conservazione fisica de l co rpo stesso
si riveli insu ffi ciente
L indi v iduo libera mente accumula in sè e d intorno
a sè quel tanto di forza fisica a protezione sua c he può
e crede nella maniera che la società consente ; ma se
esso si trovi ridotto in condizioni da non potersi di
fendere da sè interviene lo Stato a suo favore e lo
sorregge colla forza propria ; l i ndi v i duo si procaccia
q uanta più scienza crede pe r bene condursi nelle cose
della vita ma quando e gl i s i a pe r qu alsiasi ragione
così spoglio di potenza intellett uale da non poterne
trarre q uel tanto di guida che è necessaria a non i n
contrare un danno certo interviene lo Stato che ne
guida esso e ne disciplina gli atti co m e si vede nelle
varie forme di t utele curatele e c c T utto ciò si coordina
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CAP
I L M ODERNO M O VI M ENTO D I UGUAGL I ANZA S O CI ALE
IX
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293
all azione dinamica centripeta centrifuga che dispiegano
l e forze organiche entro l organismo sociale i n modo
analogo a ciò che si vede nell ordine fisiologico rispetto
all organismo individuale Sarebbe però un errore il
derivare da queste considerazioni la conse guenza che
lo Stato sia sempre e in ogni ca so un organo speciale
delle energie centripete sociali N O L o Stato è sempre
e soltanto l apparecchio regolatore della società e come
tale rimane sempre ugualmen te sensibile a tutte indi
st i ntam e nt e le funzioni e forze c h e agiscono entro di
essa L o Stato integra le correnti centripete della società
quando esse siano insufficienti ma ciò fa come rego
latore soltanto allo stesso modo c h e sempre come
regolatore nel caso opposto può integrare le corren ti
centrifughe C osì nel principio del secolo scorso ri m osse
istituti v i nco l at o ri della espansione individuale rispetto
alla famiglia alla proprietà alla scien z a alla religione
ed anche a sè stesso ; e agì come integratore delle forze
centrifughe dell organismo sociale Il lettore entrerà
meglio nello spirito di queste considerazioni se oltre
al richiamare alla mente l e cose dette nel capitolo V I
ricorderà molte cose dette nel II sulla dinamica cen
t ri pe t a centrifuga dell organismo sociale
nella quale
risiede l essenza dei rapporti fra l uomo e la società
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XI
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Sono molte e varie le forme che a seconda delle cir
costanze storiche ha assunto la par te che chiamo cen
t i pre ta de l l a funzione sociale economica
N on pe r portare esempi da imitare perchè nulla può
in politica essere esattamente imita to da epoca a epoca ;
ma sol tanto per citare fatti in varia maniera costanti
da osservare a deduzione di legg i d ella so ci età rifa o
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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294
ciamo sot to q uesto riguardo rapidamen t e il cammino
delle civiltà dei popoli nei loro vari periodi fino ai
giorni nostri e vediamo quale anomalia quest a nostra
civiltà presenti di fronte alle altre anche nostrali e
recentissime per questo riguardo della dinamica o nde
si esplica la funzione economica dell organismo sociale
L a forma detta individuale di funzionale economico
funzione centrifuga c è in tutte le civiltà uguale presso
a poco a quella che esiste anche oggi presso di noi e
cioè per mezzo del cambio formatosi e disciplinato
come è descritto nel cap itolo I V ; ma esiste de l pari
presso tutte le civiltà sotto varie forme una funzione
economica sociale integratrice azione centripeta la
quale invece non si esplica nella civil tà nostra in modo
proporzio nato alle rimanenti atti v ità organiche delle
società moderne L attuale momento di convulsionaria
reazione centripeta nulla toglie alle mie critiche anzi
n e conferma la causa Io del resto già lo dissi mi
riferisco alle condizioni di cose e di idee inn anzi alla
g uerra pe rchè è in modo storicamente successivo ad esse
che si deve giungere ad un razionale assetto E d altra
parte se infuriano i fatti reattivi pe r nulla si vede
fermarsi fuori dal campo puramente rivoluzionario e d
alcun sistema di idee che sia d ifforme da
utupi st i co
quello prevalente allora e d ora C he tale non è cer ta
mente la incompos ta d evastatrice ed arbitraria ri di st ri
buz i o ne di ricchezza che gl i uomini di governo vanno
ora compiendo all infuori di ogni senso politico e d
anche morale nè la violenta loro i ntro m m i ssi o ne arbi
traria nelle leggi naturali e d inva riabili che presiedono
allo svolgi mento delle energie centrifughe nella società
e cioè alla produzione stessa della ricchezza
A parte l ac c e nt ra me nto di forz a economica che lo
Stato compie e d ha sempre universalmente compiuto
tutte
le
altre
sue
attribuzioni
che
non
formano
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L I L L U SI O N E
I ND I V I DUAL IS T A
annientata la ricchezza Simile al R e d E gi tto che sot
trae la terra alle innondazioni periodiche de l N ilo
l impera tore della C ina cioè lo Stato cinese può con
come il creatore tecnic o di tutti i fondi il
si de rarsi
quale decide come devono essere coltivati e ripartiti
nei rispetti dell utilità generale T utti i riparti succes
sivi vennero rinnovati fino ai giorni nostri L impe
rat o re e ra sempre fi gurat i v am e nt e proprietario del suolo
che periodicamente come buon padre di famiglia d i
E qui opportuno accennare
st ri b ui sce ai suoi figlioli
ad un episodio della storia cinese
E ra naturale che questo ecces so di forza centripeta
predisponesse singolarmente gli ani m i e d i pensieri
all ut o pi a dell assoluta eguaglianza in un paese n e l
quale il potere legislativo non è costituito per mezzo
d i un processo selettivo direttamente svolgentesi nella
massa del corpo sociale mediante l azione opportu na
mente determinata coordinata e localizzata delle varie
energie sociali essendo ivi lo Stato entrato colla società
da molti secoli in quel periodo di decadenza e di stasi
che si riassume in una grande burocrazia monarchica
C erti esperimenti in an i m a v i li come quello compiuto
dalla C ina non sono possibili che in una società o
infantile o decrepita e decadente ; e in C ina avvenne
infatti il maggiore tentativo collettivista c he si a stato
nella storia Intorno al secolo XI I avve niva in C ina
qualche cosa di simile a ciò c h e avviene oggi in E uropa :
pubblicazioni predicazioni e propagande di ogni ma
niera ecci ta vano le popolazioni a ri co st rurre un nuovo
mondo sociale ne l quale fossero aboliti ricch i e poveri
e una perfetta eguaglianza economica regnasse sovrana
I nostri anarchici bolscevichi nichilisti socialisti c o
m una rdi ecc non hanno detto nulla c he non fosse
s tato detto ottocento anni fa dagli agitatori asiatici :
i quali più fortunati del loro imitatori europei e pe r
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CAP
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IX
I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZ A S OC I ALE
297
fino dei loro imitatori semi asiatici dell attuale R ussia
trad ussero le loro teoriche in pratica e fecero il più
grande esperimento di comunismo che annoveri la
storia ; essendone discesa l applicazione dallo stesso
imperatore che se n e rese convinto trascinato a ciò
fare dal suo ministro K an U gan C he Ma l e spe ri
mento sebbene fosse favorito dalle particolari condi
zioni che dissi non po tè durare D opo paurosi disastri
economici f u giocoforza uscire dal l uto pi a tornando alla
natura e cioè lasciando alle forme economiche ce n
t ri f ughe de l corpo sociale l a necessaria libertà di f un
z i o nam e nt o
e di espansione I l fatto nella sua gran
di o si t à v ale però a dimostrare quanto presso qu e l l ant i c a
civiltà fosse vigoroso il senso della necessità delle forze
centripete economiche e come vi f unzionassero t anto
da predisporre persino il supremo potere all applicazione
della utopia ugualitaria
S pe c i ali ssi m i caratteri h a la società indiana dovuti
a due cause : una storico politico è data dalle molte
successive perturbazioni i nte rso ci ali giacch e in nessun
altro paese ta le fenomeno s è compiuto in un modo
ta nto specifico perchè favorito dalla circosta nza che
la società so v rappo stasi f u più elevata che non fosse
quella c ui so v rappo se si : ques ta nera del sud e quella
bianca del nord L altra causa è dovuta al clima alla
configurazione forma qualità e d ampiezza del suolo
che molto contribuiscono a fare delle società orienta li
degli organismi quasi immutabili perciocch e ne deriva
loro come un estatico isolamento A lla scarsa attività
civile s acco mpagna a n c h e ne l l I ndi a un forte f unz i o
n a me nto delle forze economiche centripete
S e la casta dominante assume per riguardo agli indi
v i dui proprii i l ca rattere di una oligar chia di pari pure
essendo esigua di n umero e d avendo concentrato in sè
tutto il potere e tutte le cose assume anche rispetto
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA
298
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alle altre cl assi cioè alla m assa della popolazione indi
gena il carattere e la funzione di personifica zione dello
Stato come potere assoluto e d illimitato O ra essendo
i vi la casta dominante sola proprieta ria per originario
statuto di tutte le cose eccoci ad avere come in C ina
lo stato accentratore in sè stesso e ri di stri b uto re delle
cose ; e come avviene in C ina che l imperatore sebbene
proprietari o di tutti i fondi non li gode così in India
la casta dominante pure tutto possedendo data l indole
sua mistica quasi abbandona prelevato ciò che le ag
grada in libero uso la ster m inata terra agli individui
di ogni casta che sono sotto il suo dominio P otrebbe
per d iritto togliere tutto ai rej e tt i ma siccome ne l fatto
li lascia liberamente pascersi cos i in realtà la funzione
economica centripeta n e l l I ndi a s e spli c a in modo nega
t i v o bensì ma s e s pl i c a tuttavia pienamente nonostante
la somma disugu aglianza civile
N e l l I ran non avviene sovrapposizione di società a
società L a sacra tradizione de i parsi ammetteva l ori
gine del genere umano da una copi a primitiva che vi
veva inn ocente e felice n e l paradiso terrestre quando
A ri m ane saltò sulla terra sotto forma di biscia e ve n ne
a turbare la loro anima e a disord inare la loro e si
s t e nz a
Sentono adunque i parsi d i avere un origi ne
comune gli uomini non vi hanno come in India quattro
origini diverse Quindi esclusione di caste ; e il marde i sm o
nella sua essenza disdice originariamente e teoricamente
il privilegio e d è come il mosaismo e il cristianesimo
religione di uguaglianza morale L I ran però istituisce
le classi e ne riconosce quattro Istit uisce anche su basi
religiose lo Stato al modo orientale mona rchico e il
re i m magine di D io sulla terra ha per uffi cio d ivino
d i proteggere il povero e se man ca a qu e sto suo dovere
i l grande sacerdote ha il diritto d i pronunciare la sua
decadenza Secondo le tradizioni raccolte da Z oroastro
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300
L a facilità colla quale le fu nz ioni economiche ce n
t ri f ughe trascendono a eccessi dimostra in fatti come
esse siano a ogni modo immanenti nelle società umane
e com e c ò mpi to della scienza sia quello non di sc o no
che sarebbe dal punto di V ista sperimentale una
sc e rl e
puerilità ma di o rdi narl e e di sci pli narl e D i questa loro
disciplina la storia ci offre svariati esempi in civiltà
più intense e progredite di quelle a cu i ho finora acce n
nato P resumibilmente la popolazione egiziana si è v e
nuta formando col concorso simulta neo di va rie razze
provenienti parte dal l O ri e nte parte dal Mezzogiorno
e parte dal mare ; ma n o n in maniera nè in numero
da rappresentare vere co nquiste e sovrapposizione di
popoli a popoli talché qui pure co m e ne l l I ran non
si riscontrano caste ma soltanto classi molto divers e
n e l l e l ev az i o n e sociale e certamen t e corrispondenti ad
una cri s tallizzazione sociale in molta parte dovuta alla
diversità delle origini m a tuttavia non chiu se e per
mettenti lo svolgersi di concetti d e guagl i anza morale
e religiosa O gni egiziano era obbligato a presentarsi
t utti gli anni al governatore della sua provincia per
dichiarare la sua professione e la sua dimora : pena di
morte a chi non ottemperasse a questa formalità E sic
come ciascun o doveva appartenere ad una categoria
sociale così quando qualcuno no n aveva industria lo
si supponeva un ladro e lo si ascriveva a q uesta cor
po raz i o ne che era tollerata D alle quali pratiche dispo
si rileva che lo Stato egiziano fissava colle
si z i o n i
categorie i cicli e i limiti economici alle attività indi
v i du al i
e che annualmente accertava c on molta cura
della normale distribuzione degli individui in dette c a
t e go ri e e che ove uno non si trovasse in qualcuna di
esse e non avesse quindi uno s tabile me z zo di sussi
st e nza gli riconosceva quasi il diritto di proc urarse l o
col furto
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CAP
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1X
I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE
30 1
D iversa fu la legge di Mosè perchè il popolo d I srae l e
aveva eguaglianz a non solo nella morale e nella reli
gi o n e ma altresì n e l l o ri gi ne e nella st irpe piena ed
intera C iò rendeva impossibile imporre freni alla espan
sione economica degli individui per mezzo di classi
esattamente definite come in E gitto o di ca ste come
nell In dia o di ac c entramento burocratico come nella
C ina L a grande eguaglianz a di un popolo che a dif
f e re nz a di tutti gli altri si costituiva sottraendosi colla
emigrazione alla schiavitù impedì la formazione d i
freni eco nomici fondati sulla diversa classificazione degli
individui ; e Mosè li ri ce rc ò nel precetto religioso i nv e
stendo D io della proprietà della distribuzione e ridi
st ri bu z i o n e di tutte le cose E naturale che presso un ta le
popolo pe r ciò almeno che si riferisce alle primitive
prescrizioni legislative l individualismo centrifugo e co
n o m i c o trovasse freni potenti L a più specifica fra le
m anifes tazioni de l l e n e rgi e centripete economiche nell a
società ebraica f u la sua legg e agraria ; in forza di questa
essendo il suolo in teoria proprietà di D io lo e ra d i
fatto della società e quindi veniva egualm ente di stri
huito f re le rispettive tribù e le rispettive famiglie
secondo il n umero dei loro me mbri ma siccome questa
egua lianza proprieta ria poteva essere col tempo alte
rata e d anche distrutta dalla povertà e dall a schiavitù
così il legislatore preveggente istituiva l anno giubilare
I po ssessori no n erano propri etari ave v an o il di ritto
di godere dei frutti della terra da essi fecondata ma
non quello di ali e narl a ; o per dir meglio l alienazione
non era che temporanea erano vendite de i raccolti O
semplici afi ttanz e perchè in capo a cinquant anni le
terre dovevano ritorn are ai loro possessori primitivi
Iddi o il padrone della terra non può essere ingiusto
co n c hi c he ssi a e dà a ciascuno ospita lità e mezzi eguali
di campare la vita ; ma se per imprevidenza per dis
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30 2
disgrazie p ubbliche o private alcuno e
costretto a f are debiti e come c o stum av a si presso i po
poli antichi a dare in pegno la propria libertà e farsi
schiavo Mosè commosso dalle miserie dei poveri dap
prima proibisce di esigere gli interessi del capitale
prestato poi interdice i prestiti fra gli ebrei fino a che
verrà l anno del giubileo n e l quale tutti i debiti sa ranno
aboliti Il piccolo possesso agricolo era per tale modo
assicurato e guarentito al possibile dai cumuli eccessivi ;
e i poveri invece di essere tenuti come diseredati e
quindi inchinevoli a turbare lo Stato erano in Israele
obbligati dal loro stesso interesse a schierarsi fra i
conservatori dell ordi ne politico e sociale dacchè la
legge a capo di certi anni prometteva loro l eguaglianza
coi loro fratelli
D altra parte però il giubileo c o l l ann ul l are i debiti
non rag giungeva lo scopo primitivo di essere utile a i
diseredati d ogni fortuna ma invece recava loro pre
gi udizio perchè essi non trovavano più credito presso
i capitalisti V isto che la lettera della antica legge e ra
contraria al suo spirito Hilel trovò modo di abo l irla
almeno n e i suoi e ff etti disastrosi permettendo ai c re
all avvicinarsi dell ann o giubilare di cedere i
di to ri
loro crediti ai tribunali
E ra infatti naturale che le necessità organiche della fun
zione economica centrifuga anche nella società ebraica
si imponessero alla troppo economicame nte centripeta
legge mosaica A lla scienza politica soltanto sarà con
cesso d i trovare quei limiti giusti ovvero il modo d i
s uccessivamente fissarli che non furono trovati nemmeno
da Mosè ; pure la intuizione che due diverse funzioni
economiche nella società si esplicano ent rambe in modo
continuo e vigoroso scaturisce dalla legislazione mo
saica e d è applicata più o meno intensamente ne l po
polo e nella civiltà israelitica come lo è in ogni altra
s i pa z i o ne ,
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pe r
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30 4
T uttavia grandi e pote nti e fermamente sancite nel
precetto politico religioso islam itico sono le funzioni
centripete economiche di quella società : o credenti
fate l elemosina de i migliori beni che avete
l elemosina che voi farete e il v oto che avrete formato
sono conosciuti dal
Quand o Iddio ebbe fatta la
terra essa vacillava d i qua e di là finchè egli fece le
montagne per tenerla ferma A llora gli angeli gli chie
sero O D io ! è egli nella creazione qualcosa di più forte
delle montagn e ? E D io rispose : Il ferro è più fort e
delle mont a ne perchè le spacca E nella creazione vi
ha qualcosa di più forte del ferro ? Si il fuoco è più
forte del ferro perchè lo fonde E v b a qualcosa di più
forte del fuoco Si l acqua poichè lo speg ne E v ha
qualcosa di più forte dell acqua ? Si il v ento che la
solleva O nostro sostegno Supremo v b a nella tua
creazione qualcosa di più forte del vento ? Sì l uomo
dabbene che fa elemosina Se egli dà colla mano dritta
senza che la sinistra lo sappi a egli supera tutte le
cose
N ei popoli islamitici l obbligo della beneficenza è
rispetta to più c he altrove e le disuguaglianze e c o no
miche vi v engono mitigate per modo che ricchi e poveri
non vi si contrappongono come in o ccidente : neanche
per questa ragione vi si inalbe rano partiti socialisti e d
anarchici come da noi O ltre all essere la beneficenza
un obbligo morale e quindi spontaneo è altresì un
dovere civile appunto perchè religione e Sta to v i si
fondono in una sola podestà e la legge vi si traduce
sovente nella costrizione politica N elle guerre sante
Maometto ri servava la quinta parte del bottino pe r la
quota di D io cioè per sollievo dei po v eri delle vedove
e degli orfani : e quando s i
r i pensi alle g uerre vitto
ri o se pe r le q uali si allarg o l i sl am i sm o in A sia
in
A frica in E uropa e si cumulino le prede che avranno
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ix
305
fruttato si capisce come l e opere pie islamitiche doves
sero essere ricchissi m e tanto che molte volte nella
angustia finanziaria dello Stato i govern i vi allunga
rono le mani
E siccome diventa te più rade le guerre il fondo de i
poveri veniva assottigliandosi così la legge mussulmana
colpisce la proprietà fondiaria d una decima in loro
favore a somiglianza di quanto avveniva in O ccidente
ove la decima ecclesiastica ave v a appu nto nel Medio
E vo questo carattere L a quale decima o imposta di
carità legale riprodotta poscia in Inghilterra e in qualche
Stato della Anglo A merica sotto il nome di legge de i
poveri sussiste ancora così in T urchia co me in P ersia
e va a sollievo degli indigenti dei debitori insolvibil i
e degli schiavi maltrattati dai loro padroni Qualora
poi si avverta che alla fine del R amadan o quaresima
ogni mussulmano è obbligato in una data misura alla
elemosina e che è de l pari tenuto nel suo testamento
di ricordarsi de i poveri ci si persuade che merc e una
beneficenza istituzionale così di ffusa la disparità e co
n o m i ca ne l l I sl am è molto dispregiata
N ella società G reca barriere assolute dividevano la
popolazione i n libera e schiava ; e gli ordini stessi che
la società vincitrice impose a sè stessa impedivano il
div ampare esclusivo dell individualismo centrifugo e co
no m i c o D ori e T essa li v e rsat i si sul territorio de ll E l
lade vi avevano come abbiamo visto altrove tratte in
servitù le popolazioni riserbandosi il privilegio delle
armi del comando della libertà e della proprietà I
vinti pe nesti s e r v i m a ne n tes furono co me aggiogati
alla terra che dovevano coltivare pagando un canone
N ulla di più rude della servitù politica nelle antiche
popolazioni de ll E ll ade ; m a economicamente sde gnando
il vinc i tore ogni occupazione che non fosse la guerra e
la politica esercitavano una specie di monopolio della
P S
i llu i
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I L I P R AN D I
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d u a li s ta
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20
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306
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L
ILL U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
funzione economica E rano sole produttrici e sfruttatrici
del lavoro nelle industrie manifatturiere e rispetto alla
terra erano nella condizione dei nostri fit tabi l i e forse
di quei nostri piccoli proprietari che pagano un grosso
censo T aluni i n fatti arricchivano più de i dominatori :
n è potevano essere o almeno non erano cacciati via da
q uel suolo sul q uale e del quale vivevano perchè ne s
suno loro pari aveva la potestà nè il mezzo di farlo
n è lo faceva il proprietario politico perchè di farlo non
a veva ragione P erfino le popolazioni vinte del P elo
po nne so sulle quali così dura e tremenda pesa v a la
mano politica del vincitore non erano economicamente
disagiate ; tanto meno anzi lo erano quanto più il vin
c i t o re si restringeva in una sfera di esclusiva attivi tà
mili tare con grande cura tenuta monda da ogni conta tto
economico tanto che neppure come fa il padrone mo
derno sorvegliava il lavoro economico
I nostri romantici farebbero bene ad imparare dalla
storia che l uomo e una pas ta così fatta che si ribella
è vero alla servitù politica ma con ribellione lentis
si ma e che può pe r secoli e secol i essere impedita d a
un sapiente dominatore il quale non stringa troppo 1
freni della servitù economica perchè 1 veri bisogni
immediati dell i ndividuo organismo fisiologico sono i
bisogni suoi fisici il vitto la donna il riparo il ri
poso E quando questi non siano interdetti ma a nzi
assicurati l uomo può adagiarsi e rimanere anche a
lungo nella servitù politica Invece scuote questa non
solo ma gitta e distrugge se già l e abbia anche la
libertà e l eguaglianza civile allorq u ando quei primi
e d immediati bisogni fisici sono posti in forse In questo
caso anzi la libertà politica stessa non è c he un mezzo
pe r rendere la rivolta più pronta e più profonda anche
contro gli ordini stessi della libertà P ensino gli indi
a questi insegn ame nti della stori a e della
v i d ual i s t i
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L I LL U SI O N E
30 8
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i N D l VlD U ALl ST A
agli elementi preesistenti e cioè al patriziato ) de i rap
porti economici i nte ri nd i v i dual i non de l tu tto anormali
tra gli individui di tutte le classi meno gli schia v i
rarissimi nei prim i tempi di R oma Questo solo acca dde
che gli elementi preesistenti essendo soli a fare le leggi
e soli originariamente proprietari pure non interdicendo
a gli elementi acced uti l esercizio della libera proprietà
sa ncirono tuttavia per sè privilegi economici e una
l egislazione coercitiva ferrea verso chi e ra eco nomica
mente debole
D alle due circostanze : il riconoscimento in tutti gli
individ ui di ogni classe del perfetto diritto di proprietà
e la legislazione economica favorevole ai patrizi ; deri v ò
primo che R oma desse vita a quella descrizione mera
che è il
v i gl i o sa della funzione econo m ica centrifuga
suo diritto privato e poi che si avessero delle m an i f e
stazioni di g rande sq uilibrio d i funzio n e economica a
favore di taluni elementi del corpo sociale a soverchio
relativo detrimento di altri onde la reazione di questi
che cercavano di rista bilire colle leggi limitatrici de l
l individ ualis mo centrifugo economico que l l e qui li b ri o
tra le forze centrifughe e centripete dell economia sociale
che andava smarrito
N on descriverò le lotte infinite che ne derivarono ; si
può dire che la storia interna di R oma quasi si riassume
in esse A torto si crede dai superficiali osservatori della
storia che intento unico della plebe romana fosse l egua
politica
senso
individualistico
modernamente
n
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l
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a
n
z
a
l
g
at tri bui t o l e ; la plebe romana non aveva il concetto di
eguaglianza i ndividualistica più sviluppato che non lo
avessero le altre classi di quella società I movimenti
della plebe erano massimamente determinati da intento
economico ; e non già di eguagl ianza neppure su questo
campo ma di miglioramento essendo talora gravi ( come
si comprende in quella società punto industriale e com
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CAP
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I L M O DERN O M O V I M EN TO D I UGUAGL I ANZA S O CI A LE
ix
309
le condizioni de i poveri E ntro questi limiti
r azionali le forze centripete non ri staro no di reagire
contro le centri f ughe troppo sbrigliate nel mondo e co no
mico romano ( o per meglio dire contro l assenza di
energie centripete essendo ne l l e sse nza delle energie cen
t ri f ughe quello di essere libere) ; e non ri staro no fi nchè
non trovarono l equilibrio loro nel governo burocratico
dispotico il cui carattere economico fu fortemente cen
t ri pe to come ognuno sa e diede alla funzione economica
dello Sta to anche eccessivo sviluppo Questa però aveva
fatto anche durante la rep ubblica molti e forti impeti
colle molteplici leggi agrarie che si susseguirono e colle
larghissime donazioni al po polo minuto cui o ffrivano
facile mezzo le sterminate conquiste
V i e ra inoltre in R oma un intera classe di persone
la quale viveva come intorno ai primi ceppi politico
economici di quella società molto strettamente : i clienti
rispetto ai quali i loro patroni adoperavano in modo
poco dissimile che coi proprii figli : il p atro na s so cco r
reva il cliente di tutto il bisognevole non solo ma lo
amministrava lo rappresentava in giudi zio lo istruiva
nella religione e nelle leggi contro il solo dovere del
l obbedienza e della devozione A d ogni modo l agia
t e z z a e ra per questo mezzo assicurata a part e della popo
l az i o ne in modo i n st i t uz i o n al e e continuo del tutto
fuori da ogni attività economica individualistica T utto
questo per gli uomini libe ri ; per ciò che poi si riferisce
agli schiavi il cui numero si era venuto colle guerre
moltiplicando assai i loro bisogni fisici erano soddisfatti
dai loro padroni in una misura molto pi ù larga e comoda
che noi moderni non crediamo vedere attraverso il
prisma de l l i ndi v i duali sm o retori co e politico L a con
s ue tudi n e lasciava inoltre
nella mat urità della società
romana pre sso chè ai soli schi avi il monopolio delle
industrie mani fatturiere onde ne risulta va localizzato
m e rc i al e )
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l N D l Vl D U A L l S T A
L I L L USI O N E
se non dalle leggi dall uso nella classe loro un potente
m otore d e ne rgi e economiche N on dimentichiamo che
oggi le pi ù alte classi pol itiche e perfino famiglie re
g uanti trassero a sè quanto più poterono anche di pro
duz i o ne manifatturiera e d agricola G li A sburgo erano
i maggiori industriali de l loro impero
U n potente ulteriore impulso al funzionamento delle
energie economiche centripete della società romana per
v enne dalla evoluzione progressiva che vi compiva i l
senso ideale evoluzione prodotta dal lungo uso della
civiltà e dalle conseguenti formazioni psichiche indi
v i dual i
conformantisi via via ad un assetto civile
men o perturbato da cau s e i nte rso ci ali Quella e v o l u
zione predisposta dall esercizio de l diritto e dell equità
trasse poi argomento a divampare e ad assumere forma
d i religione positiva dal contatto coi popoli orientali
presso cui erano immanenti monoteismo eguaglianza
civile e scarsa funzionalità centrifuga ( inerzia) del corpo
sociale
N ella società emersa dai sommovimenti che posero
fine all impero romano s asse sta una grande c l assi fi
c az i o ne in individui e perciò anche una grande loca
l i z z az i o ne di funzioni economiche L economia indi
e nella
v i d ual e libera trova nella forma delle classi
asseg nazione perenne in esse delle varie funzioni poli
tico sociali moltissimi ostacoli al suo escl usivo spri
g i o n am e nto L individuo ha nell età di mezzo un orbita
determinata dentro la q uale è economicamente i ndi st ur
bato così dagli altri individui come dallo Stato : l indi
v i dual i sm o per quanto potente si volge preferibilmente
ad altre forme di espansioni ; economicamente se ne ri
mane i n un orbita determinata da que l l o rbi ta l indi
V i duo non esce e però sono rari gli eccessi di fu n zione
economica ne ll i ndi v i duo Il feudatario e padro ne del
suolo pieno assoluto C iò ne l diritto ma nel fat to av
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L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA
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3 12
che qui non descrivo ma c he ognuno conosce i quali
diedero luo go a molte devastazioni di proprietà collet
tiva e cioè di funzione economica centripeta in modo
senza confronto più specifico e più e fficace che non
facciano le moderne società cooperative e mutue di
tipo puramente economico E mano mano che le grandi
monarchie sul cadere dell età di mezzo venivano l e n
tamente concentrando d entro di sè tutte le funzioni poli
tiche che erano inna nzi variamente sparse non manca
vano aff atto di comprendere fra esse anche le economiche
centripete rispetto a lle quali ben lungi dal di si nte re s
sarse n e
come fecero in omaggio alla scuola eco nomica
liberale gli Stati mode rni se ne curavano molto ; e di
sotto e dentro alla burocraz i a regia del XVI X V I I X V I I I
secolo venivano formandosi scienze di economia di
Stato le quali intendevano a disciplinare le funzioni
economiche centripete della società
Il mercantilismo il cameralismo particolarmente che
raggi unse in G ermania caratteri e dignità di sc i enza
vera erano manifestazioni di energie centripete L o
Schroeder diceva chiaro e tondo c he se il principe
v uole trarre utilità dai suoi sudditi li deve conservare
in b uono stato di nutrizione e ci si deve adoperare in
tutti i modi che sono a disposizione di un principe
Queste scienze camerali ebbero in G ermania una grande
importanza e si immedesimarono nel genio tedesco de l
quale furono un prodotto molto più di quello che si
crede Io divido l opinione del prof Wagner che quello
che chiamarono alla metà dello scorso secolo in Ge r
mania con definizione molto poco appropriata socialismo
della cattedra e che poi con più propria espressione chia
marono economia accademica t edesca disce nde come da
padre figlio dal vecchio cameralismo burocratico am
m i n i strat i v o tedesco
L e conclusioni dell economia accademica tedesca con
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IL M O D ERN O M O V I M EN TO
ix
Dl
UGUAGLI AN ZA S O CI A L E
3 13
cordano assai con quelle che trarrò dai ragionamenti
che sono venuto facendo intorno all organismo sociale
e al modo di esplicarsi delle sue funzioni economiche ;
sebbene la via pe r la quale io giungo alle conclusioni
mie non sia che in poca parte quella che fu percorsa
dai c ultori tedeschi dell economia accademica C redo
adunque d avere dimos trato sperimentalmente che ne l
l organismo sociale la funzione economica dividendosi
in centripeta e centrifuga l organismo stesso non è sano
se quelle due forze non V i si equilibrano O ra penso
che nelle società moderne non si equilibrano affatto e
che in ciò risiede una delle cause contingenti sebbene
non la maggiore del l agi ta z i o ne collettivistica e del
moderno disagio politico e morale che ne deriva con
la minaccia che la società nostra sia tratta violente
mente a ritroso della civiltà
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XII
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I l concetto dell economia individualistica liberale di
lasciare agire economicamente gli individui come cre
dono e di lasciar passare tutte le forze e d attività eco
n o m i c he per ogni dove è vero per ciò che si riferisce
alla funzione periferica centrifuga dell economia sociale
e nei rig uardi della for m azione e de l l acc re sci m e nto della
produzione ma cessa di essere vero quando afferma che
con ciò lo Stato abbia finito ogni azione s ua in ordine
all economia sociale perchè aperto il campo alla lotta
economica fra gli individui piena e franca è i rrazi o
nale il pensare che in questa lotta non V i debbano essere
dei caduti come in ogni altra avviene i q uali perciò
solo che sono economica m ente caduti la politica la ra
gi o ne la natura t ut ta non de v ono e non possono con
sentire che siano fi si o l o gi cam e nt e soppressi od anche
soltanto troppo dimin uiti Ci ò è assurdo perchè essi
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L I LL U SI O N E
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314
IND IVI D UA LIS TA
sono sempre territorio cellulare dell organi smo sociale
che come og ni altro organismo non sopporta senza
reazione la so ff erenza di alcune delle parti sue
N on c è dubbio alcuno che quel fenomeno che chia
masi individualismo economico concorda e collima con
lo svil uppo massimo della produzione e della civil tà ;
ma ciò non deve condurre al l e m pi ri ca e volgare con
c l usi o ne che più il c o si d e t to individualismo sarà sfrenato
e maggiori diverranno produzione e civiltà
L o seien
z i at o della politica non può cadere in q uesto errore
perchè agli occhi suoi l individualismo non è ciò che
gli individualisti tutti e i politici non sperimenta li cre
dono che sia e cioè la estrinsecazione di qualche cosa
che sia nell individuo in sè e per sè P e r gli spe ri m e n
t al i st i q uel fenomeno non è altro come dimostrai ne l
capitolo I V che una accentuazione di vigoria che a v
viene nelle funzioni organiche di alcune società le q uali
per maggiore forza e perfezione degli elementi onde si
compongono e pe r favorevoli circostanze fisiologiche
geografiche climatologiche e d evolutive sono chiamate
dalla natura allo svol gimento di intense civiltà
Q uello che il volgo pensa come individualismo non
è altro che la forma che qu elle più intensive attività
funzionali dell organismo sociale vengano assumendo
negli ind ividui che sono i mezzi pe r cui esse si e spl i
cano C onsiderato l individualismo co m e una i nt e nsi fi
c az i o ne delle funzioni organiche de l corpo sociale tosto
si vede come non possa concepirsi una intensi fi cazione
che si l imiti ad una sola delle funzioni stesse o ad al
cune di esse senza che si facciano proporzionalmente
più vigorose e più intense anche tutte le rimanenti con
f o rm e m e nt e alla proporzione e d all armonia che deve
essere in tutte le funzion i di un corpo V ivente e sano
D i tanto crescono le funzioni centrifughe sia e co no
miche che religiose sc i entifiche e cc nelle loro ma
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l L L U SlO N E
I ND I V I DUAL IS TA
T utto quell insieme di parole di atti d i fatti che
prende nome di questione sociale per quel tanto che
non è prodotto di falsa filosofia di false istituzioni e
di pert urbazioni i nte rso c i al i è il principio della reazione
della funz i one economica centripeta richiamante lo Stato
alla c o n si de raz m ne delle necessità della sua esplica
zione armonicamente e proporzionalmente alle rimanenti
funzioni de l corpo sociale L assenza di funzione ce n
t ri pe ta alimentare nutritizia della massa de l corpo so
c i al e nello Stato moderno fu grande e maggiore appa
ri sc e per l e l e v at i ssi m o grado di funzionalità organica
della società moderna ed apparisce anche strana perchè
neppure può spiegarsi co me fatto consens uale ad altre
assenze di funzionali tà economica dello Stato C on de
pl o re v o l e insistenza infatti lo Stato moderno regola
menta tutti gli atti dei cittadini tanto che ormai non
resta più da regolare altra cosa che il respiro ; butta
denaro anche in opere pubbliche che possono benissimo
non essere fatte dallo Stato e che non pro ducono ricchezza
come esso crede ma che sarebbero in v ece create dalla
ricchezza centrifuga senza di l ui quando quella ne se n
tisse veramente bisogno e sposta con quel modo la ric
troppo violentemente ferendo altre
c he z z a dei pri vati
leggi e necessità dell organismo sociale ; com mette pe r
sino delle cose condannate dalla morale oggi vigente
co m e per esempio quando copre con denaro pubblico
f urti commessi dalle banche o quando ne garantisce c o n
denaro pubblico le obbligazioni compiendo una vera
pirateria contro i contribuenti ; monopolizza ogni forma
d i servizi pubblici so ttrae ndo li alle energie centrifughe
che assai meglio e con minori spese vi provvederebbero
E no n fi ni re i più se descri vessi tutto quello che lo Stato
moderno fa e profonde senza ragione e utilità e d anche
contro ra ione e utilità U na cosa sola esso non fa e
n e rifugge in modo veramente curioso distribuire forza
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CAP
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IX
1L
M O D ERN O M O V I M EN TO
Dl
UGUAGL I ANZA S OC I ALE
economica in quelle pa rti della società che ne ri m ane s
sero scoperte più che non comporti la necessità della
buona esistenza e co n servazione fisiologica di tutti gli
uomini onde una società si forma e della cui di sce n
denza fisiologica essa società dovrà vivere ne ll av
venire
G li storici futuri considereran n o con molto scherno
una simile forma d esplicazione funzionale e co nòm i c a
dello Stato Si dice che provvedono le opere pie L e
opere pie sono innanzitutto insu fficienti quando anche
fossero state ad esse lasciate tutte le loro ricchezze che
prov v edevano soltanto ai bisogni del pauperismo in
una società anteriore alla nostra avente una popola
zione minore della metà e una ricchezza in circolazione
minore di novantanove centesimi E sse sarebbero quindi
in ogni caso relativamente molto inadeguate alle attuali
esigenze E no n c è del resto chi no n veda solo che
guardi Inoltre l e opere pie sono nella loro base patri
moniale de i fondi loro una cosa del tutto irrazionale
E sse non possono essere con siderate altrimenti rispetto
alle funzioni loro e d alla lo ro ragion d essere che o r
gani dello Stato che l e disc i pli na O ra se è comunque
lo Stato quello che deve pro v v edere non si capisce
perchè lo debba fare per mezzo di amministrazione di
capitali mentre ha a disposizione sua il mezzo a lui
naturale della imposta L o Stato è pessimo amministra
tore ; e in quanto spreme industrialmente rendite da c a
pitali esso invade il campo della funzione economica
centrifuga individualistica con danno della produzione
e di tutta la economi a sociale L e opere pie i sti tuz i o
nali fondiarie so n o oggi una cosa irrazionale ri spetto
allo scopo integratore che per mezzo loro la società si
propone nell ordine economico e dannosa perchè la loro
burocratica costituzione rappresenta una imperdonabile
sottrazione di denaro allo scopo loro
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318
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L I L L USI O N E
i N D lVl D U AL l ST A
neppure si occupa lo Stato moderno delle condi
zioni fi siologiche delle parti disagiate de l corpo sociale
in modo negativo ; ciò che pure sarebbe meno di ff orme
dalle sue disgraziate tendenze dottrinarie attuali ; talch é
permette una intensificazione di lavoro che non può
assolutamente essere conforme alla buona conservazione
della massa fisiologica onde la società promana e c he
se potrà produrre tumultuariamente una fosforescenza
d i civiltà sarà però certamente causa c he non si pro
d uca normalmente e gr adualmente una molto maggiore
e vera e salda civiltà ne l l av v e ni re perchè i nervi della
massa sociale ne usciranno troppo consunti L a massima
che il lavoro fortifica l uomo è una delle tante i ndi v i
d ualistiche banalità L uomo che lavora è una candela
che brucia in un ambiente ossigenato ; brucia di pi ù
L o Stato di ciò non si deve intrigare così dicevano
perchè oggi su questo punto hanno cominciato a rav
vedersi
L e proporzioni d i q uesto libro non mi permettono di
soffermarmi a considerare quale e quanta dev essere
l esplicazione della forza economica centripeta della so
per togliere quello squilibrio che riu
c i e t à m oderna
perchè v i
s c i rà certamente dann o s i ss i m o non togliere
giungerebbe la società nostra per rivoluzione mentre è
ancora in tempo di giungervi per mezzo di opportune
costituzioni e leggi ant i i ndi v i dual i sti che così nel campo
economico come in quello politico
M
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XII I
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L e forme d e spl i c az i o ne di forza economica dalla pe
r i f e ri a al centro e da questo alla periferia de l corpo
sociale sono infinite ; n ulla è più sem plice de l dare a
chi non h a e de l sorreggere chi no n si regge ; purc hè
’
L
320
’
ILL U SI O N E
I ND I V I D UAL IS T A
sario una funzione economica integratrice pe r parte
dello Stato a scopo di opportuna nutriz i one e conser
v az i o ne di quan ta massa sociale ne l vortice de l movi
mento econo mico ne rimane sprovvista è sufficiente la
adozione di q uesti due propositi : estendere l i m posta
in modo proporzionale e d eq uo a tutte quelle forme d i
ricchezza c he per pregiudizio economico o pe r falso con
c e t t o dello Stato o pe r finzione giuridic a oggi le sfuggono
o in tutto o in parte e distogliere lo Stato da i nnum e
re v o l i spese errate che esso oggi fa e che non dovrebbe
fare e che è anzi dannoso alla società che esso faccia
E pe r venire non già al concreto c hè per ciò fare
sarebbe necessario un apposito volume ma pe r rias
sumere sinteticamente le idee esposte i n questo capitolo
per ciò per è s che si riferisce al nostro paese dirò
che se l I tal i a o do pe rasse a scopo di ridistribuzione
economica la metà soltanto delle spese che fra S tato
provincie e comuni pazzescamente fa a scopi non do
v e ro si per l e ra ri o o superflui o dannosi o colposi ne
uscirebb e ro tante centinaia di milioni ( oltre che da una
più razionale sistemazione delle rendite pie) da coprire
sufficie ntemente le esigenze della ridistribuzione e co no
mica alimentare centripeta buona conservazione fi si o l o
gica delle parti pi ù disagiate del popolo nostro D al solo
trapasso economicamente e quindi socialmente doveroso
all industria privata degli esercizi ferroviari e marit
timi e di grandissima parte de i postali telegrafici e te
l e f o n i c i si potrebbe trarre per la integrazione al i m e n
tare del popolo miliardi di lire ; oltre s intende m a
di ciò non è quistione un enorme miglioramento de i
de tti servizi Basterebbe inoltre una riforma organica
ant i i ndi v i dual i st i c a dell apparecchio elettorale legisla
t i v o perchè colla buona amministrazione e colla gra
tuita utilizzazione diretta d i elementi sociali dirigenti
che ne scaturirebbe fossero ri sparmiati m olti miliardi
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M O D ERN O M O VI M EN TO
IL
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DI
UGUAGL IANZA S OCI ALE
tra inutile burocrazia parassi ta ria e sper peri che l in
di v i dual i s m o ha resi istituzionali
M a allo Stato e specialmente allo Stato moderno a
cagione della vasti tà de g li organismi a cui presiede i n
co mbe consensualmente a quella descritta un azione
i nt e grat i ce anche nei ri guar di del lavoro umano Qui
però forse più che altrove deve 1 azione dello Stato
essere com è del resto nella natura sua più negativa
che positiva o pe r meglio esprimermi più regolatrice
mediatrice distributrice e suadente che fattrice P enso
che allo Stato moderno incomber a presto una generale
disciplina del lavoro nel senso di se g uirne lo svolgi
mento e d esserne come l occhio che n e vede ne addita
e ne facilita le condizioni di mercato a ciò proc e dendo
cogli i nfiniti mezzi che sono a sua disposizione così
che ne venga una generale facilità come una grande
lubrificazione di collocamento del lavoro stesso e d i n
sieme un incitamento e d una facilitazione ne l modo di
richie derlo e di i m pi e garl o ; questo è anche in qualche
maniera un suo diritto corrispondente all obbligo suo
della alimentazione umana là dove il funzionamento
delle energie economiche centrifughe della società la
lasciassero troppo scoperta dando luogo a quel feno
meno che chi am asi disoccupazion e involonta ria ; tutto
ciò lo Stato deve fare sotto forma di azione sempre i n
t e grat ri c e non mai forzando in nessuna man iera nè la
merce compenso n è la merce lavoro ; le quali devono
essere lasciate pienamente libere ( essendo ogni form a
di commercio attributo del le necessariamente libere
energie centrifughe de l corpo sociale) di o ffe ri rsi o di
spandersi o di organizzarsi o di lottare anche secondo
crite ri loro e in un ordine gi uridico nitidamente de fi
nito e saldamente garantito Sul terreno della libertà e
dell ordine purch é siano assoluta mente garantiti il
punto di accordo sarà sempre facilmente raggiunto fra
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L ill u i n i n d i id u li
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I L I PB A D I
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L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A
322
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le forze economiche in contrasto per organizzate che
siano ; e se oggi non è sempre così ciò accade solo per
la poca fermezza o della libertà o dell ordi ne giuridico
dovuta alle i stituzioni politiche individualistiche ; ma
altrimenti l accordo è spontaneo e tanto più se anche
rispetto ad esso funzionerà per quant o sempre senza
coercizione la azione integratrice dello Stato rispetto
al collocamento così de l salario come del lavoro ; per f a
c i l i tare il quale collocamento
lo Stato deve essere o r
gani zz ato ciò che ancora non è per quanto oramai si
v e gga che qualche senso di questo suo compito si ma
n i f e sta in lui T utto ciò in linea normale costante fino
che sia possibile D evesi tuttavia pensare che non vi sono
limiti assoluti all azione dello Stato e che tutto gli è
lecito ciò che è necessario C erto che nel vagliare la
necessità dell intervento statale bisogna tenere più conto
del danno del ferire una legge costante del la natura
politica che de l vantaggio dell averla ferita ma quando
in speciali casi o circostanze il danno risultasse i nso p
portabile non per questi o que g li individui o classi di
individui ma pe r la società può lo Stato istituire a r
bi trat i e può anche renderne i l giudizio obbligatorio
In ciò dovrà consistere una delle massime azioni c e n
t ri pe t e come precipuo mezzo diretto a porta re linfa al i
m e ntare là dove se ne riscontri il bisogno col lavoro
( non mai però da lui fornito ) se ciò si a possibile e con
st at are insieme
dove ciò no n essendo possibile debba
lo Stato provvedere direttamente E se ciò sia o non
sia o fino a q uale punto sia deve lo Stato mettersi in
condizione di sapere con q uella organizzazione facilita
trice e l ub ri fic at ri ce d i collocamento del lavoro della
quale ho trattato come di un suo dovere pe r la vastità
de l campo di osservazione e dei mezzi di esplicazione
che esso possiede e riuscendo con ciò utile integratore
d i energie centripete e spronatore di en ergie centrifughe
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ricchezza a formare la scienza a costituire lo Stato
a spiegare socialmente tutta la s ua attività individuale
indipen dentemente dallo sprone e dai moventi così in
l ui f unz i o nant i come li abb iamo descritti e come do
v u nque nello spazio e nel tempo hanno sempre f unz i o
nato E d altre infinite cose si possono imaginare M a
prima di giungere a un tale punto di imaginaria e v o l u
zione è da pensare che verrà meno il suo stesso mezzo
perchè le società ardono e decadono nel loro mezzo
fi sico e i primi sintomi di decadenza si manifestano
appunto allorchè per quel s upposto ulteriore svolgi
mento della psiche umana apparirebbe anzi necessaria
maggiore forza e potenza vitale de l mezzo fisiologico ;
e infatti di quelle ulteriori formazioni psichiche perfet
tissime non si vede storicamente traccia e la eguaglianza
non esce mai dal campo delle ideali aspirazioni e d imma
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N ella storia si vede che le formazioni psichiche arri
vano solo ad un punto determinato dopo il quale sco m
paiono per la ragione che scompare l elemento fisi o l o
gi c o in cui esse si esplicano e cioè gli uo m ini fisici
fornen t i mezzo a una determinata società e cioè sco m
pare la società C ome si fa a dire che cosa sarebbe av
venuto di una società se non fosse scomparsa 2 G inna
stica della mente sarebbe rispond ere a questa domanda
e non altro
quando non sia fomite di funeste e vane
convulsioni
C iò che dico della disugu aglianza economica va detto
di ogni altra forma di disuguaglianza umana Qua ndo
essa non sia tale da togliere negli inferiori la po ssi bi
lit a di salire o di ben soddisfare alle esigenze fisiche e
morali necessarie nell individuo non solo non costituisce
infelicità ma è anzi il solo mezzo che gli uomini ab
biano per essere felici L a felici tà infatti consiste non
nello stare non nell essere ma ne l divenire e in tutte
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CAP I X
IL
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M O DERN O M O VI MEN TO
UGUAGL I ANZA S OC I ALE
Dl
quelle attività psichiche che col divenire hanno rap
porto T ogliete per mezzo della eguaglianza la possi
bi li tà agli uomini di divenire qualche cosa di più o c o
m unque di meglio o di diverso da quello che sono e d
avrete tolto loro il solo modo d essere felici Il godi
mento consiste nella funzionalità espansiva de ll i ndi
v i d uo ( vedi capo II )
L o stato ind ividuale fisso che si
connette all idea d e guagl i anz a non è felicità perchè
nella V ita rappresenta il nulla Si obbietta che la feli
c i t à dello sperare di raggi ungere è paralizzata dall in
felicità q uasi sempre sovrastante del non poter raggi un
gere N o L uomo no n è mai felice della cosa raggiunta
ma sempre e solo al pensiero di quella che egli raggi un
o
si
proverà
di
raggiungere
N
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importa
quind
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r
e
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se il raggiungimento manchi basta solo che esso appa
risca possibile all uomo perchè la sua vita s inghirlandi
di q ualche fiore e si irraggi di qualc he luce ; di questa
lieta illusione la natura poi si serve pe r sospingere la
atti v ità umana onde la civil tà germoglia e c o Sì nel fatto
si spande felici tà reale
G li uomini mirano a raggiungere l eguaglianza rispetto
a chi sta loro di sopra precisamente come sono sempre
intenti ad una felicità ideale senza toccarla mai Queste
tendenze in quanto non sono mai soddisfatte costitui
s c o n o un moto continuo e sono quindi forze pe rm an e n
te mente funzionanti nell organismo sociale C iò dato la
scienza politica deve av visare al modo di dirigere rego
lare indirizzare quelle forze così che n e sca la mag g iore
utilità umana in modo concreto
L a forza aspirante al divenire relativo a ssume nel
l uomo d ue manifestazioni secondo che questa tenda a
tirare giù gli altri al proprio basso livello ovvero ad
inn alzare sè all altezza di chi è superiore N el primo
caso quella forza produce barbarie nel secondo soltanto
produce civiltà C i ò si desume dalla storia L a scien za
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326
I NDIVID U A LI S T A
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L I L L U S IO N E
politica ha quindi l intento d o rdi nare giuridicamente
la società in modo che la forza aspirante a1 divenire
assuma sempre la seconda forma : e l assume rà quante
volte chi è in alto sia in tale condizione da non poter
essere violentemente abbassato e chi è in basso sia
in tale condizione da potersi ove ne abbia la forza
spontanea mente 1nnal z are a que l l al te z z a N e l trovare
il modo d applicare questa formula consiste pe r quattro
quinti la scienza delle costituzioni e delle leggi C ol
l e guagl i anz a politica nulla s aggi unge alle masse e solo
si toglie alle aristocrazie ; le quali in tale caso se non
vogliono essere eliminate total mente da ogni influenza
nella società in cui vivono necessario è che s abbassi no
o al meno s av v i c i ni no al livello delle classi inferiori na
sc o nde ndo gettando e V i a V i a perdendo col tempo anche
l essenza d i quel maggior valore e d i quella maggiore
quantità di energie sociali e finezza e pote n za di forma
zioni psicologiche selezionate che in esse precedente
mente S era for mata E d altra parte le masse facili ta no
que st abbassam e nto perchè tendendo a livella re e avendo
facoltà di scegliere fra il modo faticoso de l s a lire verso
quelli che sono in s u e il facile e comodo d e ll a bb as
sarli al livello proprio s appi gl i ano naturalmente a l se
condo che è anche il più conforme alle corte deduzio n i
delle for mazioni psichiche inconscie e oscure degl indi
A ccade anche pertanto che
v i d ui c he le co m po n gono
le democrazie assolute individ ualistiche si presentano
se mpre ( q uando non sono casuale passeggiero inconscio
prodotto d e l o c ubraz i o ni filosofiche errate come le nostre )
q uali fenomeni storici di decadenza politica sociale civile
vertiginosa N ella R ussia d oggi avviene lo sterminio
degli uomini colti
L a massa de l valore sociale s acc re sc e non già t o gl i e n
done agli individ ui che ne racchiudono molto ma bensì
ponendo quelli che ne racchiudono poco in condizione
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L I LLU SI ON E
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328
I NDIVID UA LIS T A
centrando una maggiore quantità di energie sociali siano
esse economiche intellettuali religiose estetiche Sono la
parte più elaborata e compl essa e d efficiente della civiltà
N e viene che ogni manifestazione d energia da qualunque
parte provenga del corpo sociale e d a qualunque scopo
diretta non potrà se non compiersi per mezzo borghese
P er quanto spinta sia una democrazia egualitaria pure
frammezzo all anarchi a politica che produrrebbe quelle
qualsiasi manifestazioni che riuscisse a sprigionare
sempre si sprigionerebbero per mezzo borghese ; perchè
soltanto gli elementi evolu ti e selezionati de l corpo so
c i al e possono offrire mezzo a forte concentrazione e d
esplicazione delle energie della società di qualunque
forma esse siano e per quanto fugace od anche folle
possa essere la manifestazione
L a questione non è pertanto c he gli organi dello Sta to
siano o non siano costituiti da borghesi : la questione
è qu esta sola che gli elementi borghesi onde si perso
siano costituiti in ta le posizione statale c he
n i fi c ano
tutte le energie e l e necessità sociali di qualunq ue parte
siano e da qualunque provengano d el corpo della so
c i e t à trovino in essi la via per cui esplicarsi e c o n c o r
rere a produrre la determinazione sociale e d in genere
tutte le funzioni di Stato ; e così certamente non av v e r
rebbe in uno Stato cui concorressero a comporre sol
tanto l e classi borghesi come av v eniva ieri o soltanto
la proletaria come avviene og g i ; ma così invece av
verrà sempre in uno Stato alla cui formazione co nco r
rano tutti gli elementi costituiti della società pe r entro
a tutta la massa de l corpo sociale come lo Sta to di cui
ho esposto la teoria nel capitolo sesto ; onde entro la
formazione della legge la ripercussione e la voce degli
interessi e dei bisogni più di retti d ogni parte della
massa stessa si faranno in giusta misura sentire ; nè
più nè meno di come ai centri nervosi de l corpo umano
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CAP
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I L M O D ERN O M O VIMEN TO D I U G U A GLI A N ZA S O CI A LE
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329
individuale si fanno sentire le impulsioni e dirò qui
pure la voce di ogni parte dell organismo per mezzo
di un sistema che non si elide in ness una delle sue fun
zioni perciò solo che le concentra tutte riunite in un
p unto Ivi anzi le completa e le coordina insieme
N on sono forse tutti borghesi gli attuali propagan
disti della idea socialista e come tali eletti dalle masse ?
E non abbiamo oggi stesso un grande organismo poli
tico sensibile nell indole sua ieratica a tutte le classi
sebbene la g erarchia ne sia selezionata e cioè borghese
la C hiesa cattolica ? Il Senato pontificio non è esso tutto
borghese e vi sono per q uesto meno rappresentate
tutte le necessità sociali per quanto co nsiderate da un
punto di vista politico ieratico ? Molti cardinali proven
gono dalle classi umilissime ma si vorrebbe forse che
fossero de i contadini rimasti tali ? C hi va alla ricerca
della rappresentanza delle classi inferiori pe r questo
modo va alla ricerca de ll i m po ssi bi l e de l l i m po nde ra
bile e dell incomprensibile e solo riesce a l l an arc hi a
T utte le rapprese ntanze di tutte le energie sociali de
vono consistere nello Stato A ciò riesce la formazione
dello Stato di cui qui si propugna la teoria Ben lungi
dal costituire uno Stato borghese applicata oggi questa
teoria non farebbe che opporre un necessario equilibrio
alla prevalenza attuale delle classi non borghesi ; e di
tale equilibrio si potrebbe trarre costituzio nalmente la
formula raffrontando la minore intensità colla maggiore
estensione delle energie organiche contenute n elle classi
inferiori colla maggiore intensità e minore estensione
delle classi borghesi È i sti tue ndo l e costituzionalmente
così che si pareggiano Su questo logico e razionale ter
reno si può dare al postulato massimo della politica la sua
soluzione ; l equilibrio sarebbe una soluzione matematica
I l lettore infatti di questo libro ha già visto che non
si vuole lo Stato esclusivamente composto dalle classi
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I ND I V I D UA L I S TA
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330
L I L L U SI O N E
dirigenti perchè energie organiche sono di ffuse per tutto
l organismo sociale ; dove sono intense e dove meno ;
e quindi d a ogni parte devono essere raccolte e convo
gl i at e a formare lo Stato C erto è che il mezzo ne ri snl
t e rà sempre essere d individui appartenenti alla classe
dirigente ; ma non pe r q uesto si farà sentire meno l im
pulso delle necessità che sono proprietà d i tutta la
massa sociale E perchè questo impulso si faccia sen
tire e d ottenga l effetto suo non è punto necessario come
gli e gual i t ari i dicono e d i romantici consentono che
il corpo legislati vo sia costituito in modo da risulta re
la rappresentazione della massa inorganica sol tanto
Quell intento si ottie n e anche se colla massa e per suo
mezzo anzi concorrono a cost i tuire il potere legislativo
t utte le energie forze e formazioni organiche della so
c i e tà che sole costituiranno la essenza vera d e l l o rga
n i s m o sociale A nzi è il solo mezzo questo perchè quello
intento si raggi unga U n potere legislativo infatti c o
inorganicamente come inetto a fare l utilità
st i t ui t o
sociale in genere lo è insieme anche a fa re quella di
ogn i sua parte ; un corpo legislativo formato i ndi v i
dualisticamente non può soddisfare nessuna organica
necessità E sso si risolve in una lotta continua e con
t i nua m e nt e sterile fra chi vuole tutto conservare e chi
vuole tutto distruggere : fra chi vede sol tanto gli inte
ressi e d i bisogni di ta lune classi e chi vede soltanto
q uelli di certe altre ; onde avviene che fi nc hè preval
gono q ueste nessuna concessione è fatta a quelle perchè
chi combatte e si difende ad oltranza nulla concede
al nemico e q uando poi prevalgono quelle nessuna
concessione è fatta a queste e cosi con alterna vicenda
nessuna armonica soddisfazione di organiche necessità
non apparisce possibile E mergono sterili lotte prima
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a l i e n o i fi s i c h e e c o n se g u e nt e s o m m ersione di vita
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Questo è libro d i filosofia politica E sso non p uò pe r
tanto e non deve avere pe r movente o per i sc o po le cose
di una nazione particolare ; e ciò tanto più in quanto
oggi le cose di una sono in varia mi sura quelle di tutte
e su tutte incombono gli stessi errori danni e pericoli
T uttavia credo che su nessuna f ra que l l e di adulta ci
viltà tanto inco mbano qua nto sul l I t al i a nella quale
circostanze storiche e d etniche concorrono in m odo par
t i co l are a generare più che in altre disgregazione po
litica e sociale ed a maturare pertanto più rapidamente
che altro ve le finalità anarchiche del romanticismo indi
v i dual i sta tradotto in veste giuri dica della società C osì
è che giunto alla fine di un ampia trattazione teoretica
della politica reputo mio dovere d italiano coordi narla
alle cose d Italia richiamando l attenzione de i miei con
cittadini sui pericoli che sovrastano alla patria nostra
Si verificano in Italia fatti che non hanno riscontro in
alcun altro paese N on è qui il c aso di fare numerose esem
pl i ficaz i o n i ; alc une però si d evono fare e bene fissa rl e
nella mente di chi voglia seriamente pensare ragionare
e sentire E d è necessario altresì perchè l opinione pub
bl i c a italiana è oramai affet ta da una particolare forma
di mitridatismo per cui quasi più non avverte il veleno
anarchico che pervade la nazione ; e n esce una ac qui e
sc e nz a pericolosa al pari del male : fenomeno tanto più
grave in quanto è particolarmente caratteristico delle
così dette sfere politiche ( dep utati sena tori alta buro
le quali nella individualistica beatitudine degli
o razia )
uomini c he le compongono beatit udine c he g overni avidi
di quieto vivere alimentano in ogni maniera quasi non
si avvedono o non si curano degli st raz i i della nazione
se non per de gnarl i al più d i un olimpico inerte sg uardo
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L I L L U S IO N E
x
IND I V I D UA L I S TA
E
LE
C O SE D I TA L I A
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333
come la r upe fa coi marosi che i n furiano ai suoi
piedi : così ebbe a dire recentemente de l Senato italiano
un suo presidente ! L iberi naufraghi in libero Stato !
D i questa sonora e d estetica formula si acco ntentino 1
n aviganti !
E numero semplicemente e brevemente talune m ani fe
stazioni anarchiche esclusive al l I t al i a N on parlo del
l anarc hi sm o terroristico nel quale l I tal i a pr i meggia
perchè non è necessario molto discorso su cosa che
p urtroppo ognuno vede da sè e perchè se de l l anarc hi a
italiana costituisce il lato più appariscente è tuttavia
pe r un osserv atore non superficiale il meno grave D i
ben più gravi manifestazioni g iova parlare
I n nessuna n azione il partito socialista al quale
in Italia idealmente a derisce pressoch é tutto ciò che
vi è di pensante nelle masse contadine operaie e pic
colo borghesi e de i dipendenti stessi dello Stato si
è dimostrato come nella nostra durante la grande
crisi mondiale fermo e risoluto avversario del proprio
paese N on ombra di senso patriottico ha o ffuscato
pe r un istante solo l atteggiamento suo di guerra
contro lo Stato ; solo la coercizione della legge mar
ziale ne ebbe ragione e tuttavia non t anto che tale
guerra di coperta non si traducesse in aperta per
poco che l e circostanze lo consentissero come a T o
rino avvenne in un momento decisivo della guerra
esterna L I tal i a entrò nella recente guerra ( qui non
si discute se bene o male) sulla base di un t rattato
formalmente stipulato dal suo governo con potenze
straniere : il patto di L ondra O rben e in pieno sv o l
gi m e nt o degli avvenimenti da esso dipendenti alcuni
individui in nessuna maniera respon sabili trovarono
modo di erigersi di fianco e di fronte allo Sta to in
tale non contrastata altezza da poter stipulare con
rappresentanze di altre potenze un altro patto detto di
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R oma che si proponeva l annullamento di quello di
L ondra ; e ciò riuscirono a fare in modo che fu possi
bile lunga discussione e d in Italia e fuori su quale d i
quei due patti dovessero fondarsi i diritti e d i doveri
d I t al i a ! E le conseguenze ne furono fatali A vvenne
recentemente la proclamazione dell abolizione del codice
penale de l codice civile e dell ordine naturale economico
per parte de l governo e seguita da un relati v o progetto
di legge R iapra il lettore il capitolo precedente là dove
descrivo il grande esperimento comunistico cinese fatto
800 anni or sono esso pure pe r volontà di governo e
confronti con ciò che si fa e più ancora si intende di
fare oggi in Italia dalle alte sfere politiche nostre tutte
dense e d infatuate di avvenirismo di futurismo politico
di ottocento anni ad dietro U na specie
di sadismo antigiuridico ha pervaso gli îi o m i ni di go
verno italiani ; questi uomini h anno coperto l I tali a di
catene economiche illudendosi o fingendo di illudersi
d i farne la felicità ; per essi a un certo punto non si
seminò grano e tuttora non si fabbricano case non si
d issodano campi languono le officine non si costrui
T utto è anchilosato legato stroncato ne l
sco no navi
grande ed u rgente lavoro della produzione italiana ; una
sola libe rtà è concessa e favorita quella di schiacciare
la produzione sotto una insistente predic azione d ogni
delitto contro coloro che la creano e che la reggono
L I t al i a è oppressa da una vera so ffocazione economica
L e energie economiche centrifughe le sole produttive
non funzionano nell organismo suo E d è una pietà v e
dere i nobili e vigorosi sforzi economici della nazio ne
sem pre e d ovunque e comunque re pressi e sommersi
d alla forza inibitrice ora attiva e or passiva dello
Stato : pare di assistere al l O pe ra di quei demo n i dan
teschi c he armati d i forche vietano ai p e ccatori ogni
sforzo pe r e mergere dalla pece c he li strazia ; e pe r ciò
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336
esattamente il caso ma la nuovissima anarchia doveva
in tale ambiente f rutt i fic are al di l à delle intenzioni
N e deriva rono suprema m i seria aperti conflitti fra
armi italiane C ausa originaria ad ogni modo e sempre
l anarc hi a dello Stato E che altro se non anarchia dello
Stato è la ribell ione di tutti i funzionari suoi contro di
esso e contro la nazione per la quale sono i stituiti ?
Inerzia ostilità ricatto sono la divisa del funzionario
i taliano delle più nu merose categorie ; ne viene un ulte
questo :
ri o re e ff etto anarchico dei più caratteristici
generali dell e sercito P refetti del R egno C onsiglieri di
C assazione macchini sti e guardiani ferrovieri sono e co
n o m i c am e nt e trattati dallo Stato alla medesima stregua
L a difesa giuridica dei singol i e de l l a stessa nazione per
calcoli e tornaconti indi vidualistici dei governanti abban
d onata dallo Stato viene tumultuariamente assunta da
gruppi di cittadini singoli ; e sebbene sia fortuna che ciò
avvenga pure le piazze d Italia si insan guinano come ne l
due e trecento con questo di peggio che ora non l e città
soltanto ma anche le campagne volgono a sa ngue civile
Il fascis mo è del resto un fenomeno più complesso
quelli che l hanno organizzato ; e
c he non pensino
interamente lo si comprende considerandolo in rapporto
alle teorie esposte in questo libro e alle loro pratich e
deduzioni L a sua azione rivoluzionaria si è dete rmi
nata se anche non ne hanno coscienza coloro che la
svolgono come reazione energetica contro le couse
g uenze anarchiche delle istituzioni individualistiche e
qui ndi essenzialmente contro le istituzioni stesse Il
fenomeno avrà soste e mutamenti ; ma no n cesserà se
non collo scomparire di tali i stituzioni ; e apparirà
fenomeno comune a tutti i paesi che non hanno forza
di liberarsene coi mezzi legali C he se in Italia prim a
che altrove s è sviluppato il fascismo ciò accadde
perchè qui come espongo ne l presente capitolo l e isti
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CAP x
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I ND IV ID U A L I S TA
E LE C O SE
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337
anarchiche hanno maturato prima che altrove
i loro frutti
È necessario liberare anzitutto la mia affermazione
sulla attuale minore consistenza politica e sociale de l la
nazione italiana in confronto delle altre moderne da
u na obb iezione c he sembra offrirsi spontanea e cioè il
confronto colla situazione be n altrimenti grave de l po
polo r usso
H o già accennato in altra parte di questo libro che
l an arc hi a russa è bensì dottrinalmente i spirata a conce
zioni romantiche indi v idualistiche agenti su di un ceppo
nazionale ancora troppo infantile per poter loro opporre
una q ualsiasi efficace resistenza organica ma fu però
ne l fatto occasionalme n te determinata da due perturba
zioni i nte rso c i al i insieme agenti e co ncomitanti senz a
delle quali quel popolo non sarebbe per molto tempo e
per fortuna s ua uscito dalla costituzione adatta alla sua
infantilità F urono com e già di ssi quelle perturbazioni
la vittoria militare germanica sul fronte esterno e ne l
l interno dello Stato la rivalsa ed espansione israel itica
che su quella vittoria si è innestata L anarc hi a russa
non è pertanto un prodotto di evoluzione spontanea di
q uel popolo Il dissolvimento che si viene non da ora
sol tanto ma da molti de c e nni i progressivamente s v o l
gendo in Italia sempre più indisturbato ed intenso è
in v ece un prodotto spontaneo della nazione nostra da
ness una azione i nte rso c i al e determinato che non sia c o
mune alle altre nazioni occidentali N essun dub bio che
la recente guerra apparve e f u per il popolo nostro meno
gi ustificat a che non apparisse e fosse ag li altri la guerra
loro ; ma questa non è sufficiente spiegazione allo stato
di cose che si è venuto poi maturando dopo la sua fine
e tanto meno lo è avendo avuto comunque vittoriosa
fi ne C erto le prime parole di q uesto libro chiamano al
giudizio della storia e della scienza l immane strage eu
t uz i o n i
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L
338
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I LL U SI O N E IND IVID UA LIS TA
ropea ; ma f u strage di altri popoli in maggior misura che
del nostro ; e taluni anche v inti nè perciò volsero i loro
passi a rovina A ltre sono le cause e be n più essenziali
antiche e profonde de l l anarc hi a italiana ; la guerra non
contribuì che ad accelerarne il ritmo G ià prima di essa
l evoluzione anarchica de l popolo italiano appariva e v i
dente ; e già l I tal i a e ra grat i ficat a da rivoluzioni com
memorati v e come quella del 98 e da settimane rosse
ignote altrove L a verità è che ne ll I tal i a unificata si è
venuto formando t utto un ambiente anarchico perchè qui
quelle che ne sono le cause fondamentali e generali a
tutti i popoli che ne sono afflitti e che descrissi ne i pre
cedenti capitoli hanno trovato terreno singolarmente
propizio alla esplosione loro pe r le ragioni particolari
allo Stato ed alla n azione nostra che verrò descrivendo
L a narc hi a infatti apparisce in Italia come un fatto
a mbientale non spiegabile in un popolo di antica storia e
di matura civiltà in modo diverso da quello che esporrò
E ssa pervade tutte le classi co nforme all essere loro
comprese le più elevate e colte che ne riescono come
suggestionate Il loro pensiero è come tutto un turbinio
di piume al ven t o ; le più strane concezioni antistoriche
le più apocalittiche e fantasiose previsioni le più cam
e dell a luna
pan e ll e sc he ideazioni di città de l
pullulano si inventano si propug nano si rimestano e si
m utano da un giorno all altro per V i a di semplici fatue
a ffermazioni con una leggerezza mentale non m ai veduta
e sempre fuori da ogni più tenue senso della storia e
della realtà Qui si sono V isti persino uomini d i governo
propugnare concezioni rivoluzionarie dal vertice stesso
dello Stato e persino incitare alla rivolta contro ordini
costituiti e rendersene anche indirettamente esecutori
consentendo e promovendo talora la violazione de ll o r
dine giuridico che sul suolo d I tal i a patria de l D iritto
oramai può dirsi non esiste più D al l arm i sti z i o in poi
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L I LLU SI ON E
340
I NDIVI D UA LIS TA
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m antiche
parole i pi ù e l e me ntari diritti della proprietà
non solo non trova n o mai in quella assemblea la più
tenue difesa per quanto siano bistrattati e ma nomessi
ma vi sono sempre e da ogni parte grati ficat i di cordiale
antipatia E d è veramente umori stica la sorte tocc ata ad
un manipolo d i deputati di questa XX V I legislatur a che
vollero costituirsi in gruppo agrario all inten to evidente
di tutelare gli interessi o almeno la difesa ( e con essi
quelli della nazione ) della più benemerita laborios a
sana e patriottica fra le classi produttrici la classe
agraria Quei disgraziati deputati in una C amera di 530
se ne videro schierati contro 510 se si deve giudicare
almeno dalla rapidità colla quale sono diventati prim a
ancora che la C amera fosse costituita la testa di turco
d i tutto il giornalismo parlamentare d ogni p artito E ssi
si mostrarono per verità molto ingenui pensando che si
possano tutelare i nteressi economici borghesi in una
assemblea eletta dal solo proletariato m anuale o no e
nella quale pertanto tutti i partiti è necessario che per
vivere a ssu mano carattere d i rappresentanza proletaria
qualunque sia il loro colore dal più scarlatto al pi ù nero
co me de l resto ognuno vede ; e sono infatti oramai diven
tate le più banali e insulse canzoni del cieco le eterne
tiritere che i nostri parlamentari di ogni partito e par
t i c o l a rm e nt e i mini stri eternamente demagoghi vanno
ripetendo sui doveri degli abbienti ( diritti
le colpe
degli abbienti l egois m o degli abbienti la corruz ione
degli abbienti il l usso ecc ecc colla precisa e sicura
coscienza di parl a re ad una assemblea dove i suddetti mal
fattori della politica italiana non hanno rappresentanza
alcuna e nella quale pertanto con v iene d i così parlare pe r
assicurarsene la tolleranza al potere essendo certo c he gli
asse nti hanno sempre tor to O ra domando io : quale altro
parlamento quale altro governo pe r individualistici che
s iano o fi ro no tale vergognoso spettacolo verbale ? ne s
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CAP x
IND I VID U A L I S TA
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L I L L U SI O N E
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L E C O SE D
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I TAL I A
3 41
suno nemmeno quelli come i germanici attuali a m ag
socialista
E
sisto
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adunque
in
Italia
ragioni
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o
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speciali di paralisi politica C erto in nessun paese lo
Stato apparisce oggi tanto debole e d i mpotente quanto
in Italia ; ora i l pericolo degli Stati deboli non è tanto
ne l l a loro debolezza di fronte agli elementi ri v o l uz i o
nari quanto nel fatto che una società non potendo vivere
con essi l a rivoluzione si presenta come un rimedio di
quella debolezza e d infatti lo è e molti elementi delle
classi dirigenti si acconciano V i a Vi a a considerarla tale
E si vede infatti che quegli uomini che a furia di trap
pole individualistiche hanno fatto del G overno d I tal i a
una specie di monopolio loro si mostrano irritati contro
la borghesia italiana cui rimproverano una specie di
di si nt e re ssam e nt o Il fenomeno è molto meno negativo
D opo decenni d i impotenza progr è s
c he non si creda
siva dello Stato c he per egoistico opportunismo degli
u omini di governo sempre fece getto della propria forza
anche quando la dirigenza nazionale gliene procurava
quanta potevano de si de rarne si è oramai diffusa nelle
classi dirigenti italiane l opinione della inutilità d i cu
rare un male che apparisce inc urabile per l incremento
che ad esso procura l amm al ato stesso C hi è afie tto di
mania di suicidio una volta o l altra manda ad e fi e tto
il p roposito suo N on è in tutto così ma in tutto appa
ri sc e e l opinione pubblica si forma s u ciò che apparisce
C osì è : l apat i a politica della borghesia in Italia
pure davanti al desolante spettacolo che offre il paese
è per la più gran parte dovuta alla convinzione al
senso che il veleno sia nello Stato stesso oramai orien
ta to contro di essa e sempre pronto ad adoperare sia
direttamente sia a seconda dei casi in modo indiretto
e riflesso contro di essa i l suo potere N on se ne de
suma che la borghesia italiana non sia vitale ; se così
fosse non sarebbe V itale l i nt i e ra nazione non essendo
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I LLU SI ONE
IND IV ID UA LIS TA
concepibile un corpo vivo con un cervello morto E ssa
dà anzi in questo momento prove evidenti di V italità
Ma la sua giusta sfiducia nello Stato è tale che tende
ad organizzarsi fuori di esso abbandonando un terreno
legale da troppo tempo sperimentato sterile ed acce n
nando a mettersi sulla via della violenza fenomeno che
perdurando non potrà a me n o di approdare al cambia
mento di un regime che perdurasse impotente ad assi
curare l ordine giuridico e la retta funzio nalità dello
Stato in sè stesso e negli organi suoi Il citta dino in
Italia non può contare sulle l eggi L a legge è divenuta
in troppi ca si un espediente di governo S pesso persino
di polizia I fi ac chi dittatori che i ndi v i dual i st i came nt e
si susseguono alla testa dello Stato la considerano
specialmente per ciò che concerne la tutela dei diritti
sia privati che pubblici dei cittadini come una specie
di liquido di cui essi ten gono in mano i l robinetto e
ne lasciano passare o tanto o poco meglio sarebbe
detto o poco o punto a seconda delle loro particolari
viste politiche indi v iduali o del loro tornaconto parla
m e nt are od a misura che i cittadini si portano o bene
o male nei rig uardi della politica dittatoriale od a nche
pe r ragioni ancora pi ù arbitrarie N ell autunno de l 1919
la città d i Mantova fu lasciata per tre giorni libera
preda all anarc hi a O rbene non si cancellerà mai dalla
mia memoria lo spettacolo che in uno di quei giorni
mi si o fferse dalla finestra che manda l uce su questo
mio scrittoio Si ergeva poco discosto innanzi a me una
densa colonna di fumo L incen dio de l vicino molto
più in anarchi a non è spiacevole U scii per vedere di
che cosa si tra ttasse U na bottega d armaiuolo dopo
saccheggiata era stata incendiata e sotto a quelle fiamme
ardeva V ivo un onesto ed infelice padre di famiglia reo
soltanto di non a v ere prestata pronta obbedienza ad
una folla infuriata A trecento metri di distanza non
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cittadini E se tanto è della vita si pensi che cosa ne
sia della violazione di ogni altro diritto ! I l solo com
pito che i n fatto di rea ti I o Stato italiano ritiene di
sua spettanza vera è l am ni sti a !
N è salute e protezione maggiori può attendersi il cit
tadino italiano dallo stesso tanto adulato esal tato e
sollecitato potere legislativo la cui pomposità è i n ra
g i o ne diretta della essenziale vanità e impotenza E ssen
esiste in Italia un potere legislativo ? N on
z i al m e n te
esiste vero potere legislativo là dove l esecutivo ha
sempre la iniziativa delle leggi ciò che in un giusto
Stato gli do v rebbe essere anzi vietato per ragioni di
pal mare evidenza costituzionale risultante d agli appel
l at i v i stessi che ai due poteri vengono assegnati ; là
dove l esecutivo congeda scioglie convoca dirige
informa costringe adat ta alla propr i a volontà e parti
c o l ari vedute in mille modi le assemblee legislative ;
là dove finalmente queste assemblee diretta mente co
st i tu i sc e e d elegge e d arbitrariamente modifica nella
composizione loro come avviene de l senato od indi
retta mente con infiniti mezzi a sua disposizione usati
e d abusati
massimamente co n corre ad elegge re come
avviene della C amera de i depu ta ti cosa che ognuno
orama i trova nat ural i ssi mo che avvenga e d anzi solle
cita perchè a vvenga T anto c he non si può parlare di
confusione dei due poteri ma di una vera fusi one del
legislativo ne l l e se cut i v o Questa è manifestazione ma s
sima d i anarchia s tatale
N ella realtà delle cose in Ita lia non esiste c he un solo
potere l esecutivo ; e la costituzione nostra così come
l individ ualismo d ogni maniera l ha ridotta può de fi
n i rs i un dispotis mo esecutivo i n maschera d i re spo n
Ma perchè fuori dalle i stituzioni
s abi li t à ministeriale
organiche cui nessuno pensa l ana rc hi a non può essere
fronteggiata che da un altra forma di anarch ia tale
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L I L L US IO N E
I ND IVI D UA L I S TA E
L E C O S E D I TA L I A
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345
nostra situazione costituzionale quando funzionasse a
mezzo di ministri altamente forniti di scienza e d i c o
scienza politica sarebbe resa sopport abile dal senso
un i versalmente nutrito che essa è tuttavia e nonostante
tutto migliore cosa della pura ed essenziale a narchia
sociale c he esploderebbe in Italia q uando al su ffragio
uni v ersale egualitario individualistico maggioritario
fosse lasciato i l passo libero da ogni forma di coercizione
dispotica morale e materiale Ma il parlamentarismo
individualistico o non consente l avve n to o non con
sente la vita di ta li ministri ; e la nazione si dibatte in
un circolo vizioso
E nessuno si illuda per transitorie ed a pparenti soste
nel decadere della vita politica i taliana I n ogni movi
mento politico soste ed anche reazioni sono inevitabili
ma quando tutte per mangono le cause che lo de te rm i
naro n o
esso pure permane e soste e reazioni non gli
sono che mezzi a riprendere lena L anarchia della na
zione e dello Stato era giunta in questi due ultimi anni
a tale punto che in un corpo vita le una qualche re a
zione non poteva mancare e il maggio 1921 n e segn a
l avvento Ma non sarà che debole e fugace avvento
E vediamo de l resto come esso stesso si esplichi sotto
anarchiche forme N ella nuova C amera e di riverbe ro
nel paese l individ ualis m o si appogger a un po meno
sullo sfr uttamento di dottrine antisociali adulatrici delle
masse ma si appo gge rà di più sulla organizzazione e
forza di fazioni di sètt e e forse anche di regioni Pe r
il momento si avrà illusione di respiro poi si vedrà
che il male non avrà fatto che cambiare momentanea
mente di forma e forse in peggio salvo poi a ri pre n
d ere facili tato anzi dalle nuove rovine l antico aire
naturale suo ; c hè l i ndividualismo istituzionale perma
nendo non può non permanere la dis g regazione anar
chica e le dittature che ne discendono
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Il
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Quattro sono le ragio ni le cause storiche particolari
alla nostra nazione per le quali la evoluzione anarchica
comune a tutte sia in senso ri voluzionario nelle masse
che in se nso arbi trari o nello Stato de ll i ndi v i duali sm o
dottrinale e d i stituzionale V i si svolge molto più pre
c i pi t o sa che presso ogni altra di matura civiltà A d i l
lustrare brevemente quelle quattro cause massime mi
sarann o ne ce ssari i qua e là brevi cenni storici rias
s un ti v i
E sse furono e sono :
1 la recente e perciò tenera vita dello Stato unita rio
sorto altresì non sulle basi degli istituti esistenti ma
sulla completa distruzione loro in nove decimi d Italia
2 l e molteplici reazioni regionali al procedimento
rudemente unita rio ; reazioni che poi per ragioni di
funzionamento parlamentare si risolsero tutte in una
completa realizzaz i one di accentuato radicalismo poli
tico ul traro m anti co ;
3 i l conflitto fra la C hiesa e lo Stato onde venne
a mancare a questo la indispensabile Cooperazione della
funzionalità religiosa apparecchio so rre tto re del corpo
sociale e perciò anche dello Stato e d alla n azione de
ri v ò la impo ssibilità della formazione di un partito co n
se rv at o re veramente organico ;
4 la esuberante vigorosa espansio n e che c aratte
rizza l individuo italiano e che ovunque non trovò li
mi ti altrettanto potenti generò sempre anarchia
Ne gli al tri Stati europei u ni tari i e cioè privi di ogni
elemento federale tutti d i secol i più antich i de l nostro
il romanticismo individualistico e la sua infelice se
quela hanno trovato ostacoli correttivi e controspinte
potenti in istituti storici antichi e nella antica co nsue
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L I LLU SI ON E
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questa nella parte che venne ulteriormente formandosi
fosse collocata in Italia in una posizione sociale e d in
genere in una considerazione molto maggiore che in
altre parti d E uro pa F urono le citt adinanze italiane
che si sforzarono dopo e per effetto della calata di
Bonaparte ( egli pure rampollo di una di esse) di com
porre que l movimento di conquista francese ad unità
nazionale ; e l idea favorita molto dalla evoluzione dello
spirito d i nazi onalità venne negli anni successivi molto
agitata nella borghesia italiana ma in modo che se rbò
( questo è be n necessario mettersi in mente a conoscere
e misurare esatta mente il movimento dei partiti odierni
italiani ) il carattere la form a e la struttura d i un mo
v i m e nt o esclusivo delle classi dirigenti
Il movimento ins urrezionale che condusse a i moti d egli
anni 1821 31 48 fu tutto opera de ll a borghesia e de ll a
nobiltà G li strati inferiori della popolazione vi rimasero
estranei quasi completamente ; solo fornirono qua e là
qualche po di braccio co me sempre avviene dove le classi
dirigenti si muovono e specialmente là dove all idea
nazionale si è a ssociata anche la borghesia sacerdota le
ma la fiamma nazionale non agita va altro che cuori
borghesi Se il movimento fosse stato vero di popolo
le poche truppe austriache che erano n e l 1848 di qua
dal l e A lpi non avrebbero potuto resistere più d i po c hi s
simi giorni nè avrebbero avuto tempo e modo di rin
chiudersi nel quadrilatero ed ivi rifornirsi tanto da
res pingere lo stesso esercito valoroso del P iemonte A llo
infuori di questo esercito non vi erano altri co mbat
tenti pe r l unità nazionale che poche legioni e corpi
volanti q ua e là form ati e tutti indistintamente re c l u
tati nelle classi borghesi solo vero ceto unitario allora
co me ora nel nostro paese Il solo che fornisse i l cosi
detto partito d azione Q uesto pro po ne v asi l unità na
z i o nal e
Ma se prima de l 1848 era pressoch e tutto con
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CAP x
INDI VI D U A LIS TA
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E C O S E D I TA LI A
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L
349
corde nel volere una unità rep ubblicana dopo q uel
l a nno e le riforme libe rali date e mantenu t e in P iemonte
e le benemerenze dell idea unitaria che si erano acqui
state quei re e que l l e se rc i to il partito di azione si di
vise in repubblicano e monarchico sabaudo : quello che
voleva l unità colla repubblica come innanzi aveva v o
luto e questo che staccandosi d a esso opinava oramai
che la unità si potesse più facilmente e quindi si do
vesse raggiungere i mpe rni ando l a sul trono piemontese
Q uesto p artito aveva dalla propria parte oltre alla
ragione poli t ica tutta la forza e 1 influenza di un o r
gan i sm o storico solidamente costit uito e di un nume
roso e saldo esercito onde l unità italiana si formò a
seconda de l metodo da esso prescelto ; ma non per ciò
il partito repubblicano che e ra anche molto più ac c e n
t uata m e nt e democratico
egualitario ul tra ro mant i c o
cessò di essere C on idealità di repubblica e d intenti di
democrazia romantic a entrò anzi a far parte de l P arla
mento costituen dovi la opposizione parlamentare che
fu chiamata di sinistra
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I II
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T ale opposizione parlamentare col contatto e la pra
tica dell istituto monarchico te m perava molto le idea
l i t à sue pe r ciò che si riferi v a alla elettività del capo
dello Stato ma quasi a scusarsene di fronte a sè stessa
ed alla parte del paese che la se guiva accentuava lo
spirito democratico in ciò secondata in un periodo suc
c e ssi v o dalle stesse istituzioni monarchiche
l e quali
accentuando a loro volta l a tendenza de mocratica i n
tendevano a sempre più smorzare i sentimenti repub
bl i c an i nell opposizione parlamentare e nel paese ; da
q uesta duplice azione venne all idea democratica in
Italia un impulso altrettanto prematuro ed artificiale
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L I LLU SI ON E
350
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INDIVID UA LIS TA
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quanto potente Ma fondamento principale di questa
potenza f u poi la massa del malcontento ! E sso entrò
per grandissima parte nella opposizione della de puta
zione politica piemontese insorta contro il partito uni
tario monarchico conservatore pe r i fermi procedimenti
da esso adoperati nel cementare l unità tra sferendo da
T orino a F irenze la capitale del regno ; e così avvenne
questo arti fic i o so fenomeno che la rappresentanza poli
tica della più conservatrice regione d I tali a ( mi riferisco
a quei tempi ) divenne e fÎ i c aci ssi m a cooperatrice d i
de mocrazia radicale In tutto ciò come si vede per
nulla entrava una evoluzione spontanea della O pinione
nazionale in senso democratico ma una reazione regio
nale N è quella reazione doveva essere sola sebbene
la più efficiente per il prestigio e la forza che le ve niva
dall essere piemontese e pe r ciò non sgradita al tro no
per quanto alleata coi suoi avversari verso i qual i e ra
anzi riten uta tram i te utile e fido Questa parti co l ari s
sima formazione della alleanza degli elementi più rap
pre se ntat i v i della deputazione piemontese coi part iti più
avanzati de l P arlamento durò poi sempre ; e d oggi an
cora dura per poco che apparisca possibile ; e la costanza
s ua
sempre dov uta a sentimento particolaristico fu e d
è una delle cause massime dell indirizzo radi ca li ssi mo
della politica italiana dopo la ca duta de l partito un i
tario monarchico nazionale ; e tanto maggiormente lo
f u in quanto determinò negli altri elementi parl am e n
tari conservatori sia per imitazione sia per ritorsione
sia per necessità una u guale tattica parlamentare ; così
che il P arlamento nostro o ffre esempio unico la gene
rale ammissione come verità assiomatica che un par
tito conservatore con politica sua conservatrice n o n sia
nè possibile n è a mmissibile al potere nello Stato ita
liano q uand anche avesse la possibilità numerica di
raggiungerlo C o mpi utasi l unità con R oma c apitale
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adoperarono pe r consolidarsi q uanto più a vevano il
senso di averlo raggiunto pe r cau se che nulla avevano
a che fare con una vera e voluzione ideale della nazione
in se nso democratico ma soltanto per arti fiz i re gi o na
l i sti c i a tinta anzi sostanzialmente re azionaria E infatti
prima opera loro f u quella di mettere in di sparte i con
se rv at o ri regionalisti toscani
che loro ave v ano aperta
la V i a del potere ; e d io ricordo di avere spesso udito
uno di essi argutamente esclamare : Se così grande è
sta to il calcio quanto mai grande sarà stato l asino che
ce l ha dato ! Ma un toscano de l cinquecento gli avrebbe
certo e pi ù argutamente fatto osserv are che in politica
gl i asini non vanno mai ricercati dalla parte che sferra
i calci ma sempre dalla parte opposta L e cause come
si vede de ll e grandi riforme democratiche di ogni ge
nere seguite a quella che f u gi ustamente chiamata la
rivoluzione parlamentare de l 1876 van n o ricercate in
condizioni politiche t utto affatto speciali all I tali a e c he
potentemente contribuirono a spingere più che alt ro v e
rapida mente e molto più che altrove inop portunamente
i l paese sulla V i a de l romanticismo individualistico e
delle chimeriche conseguenze sue in un modo tutto af
fatto arti fi c i o so e speciale e supremamente illogico
quanto preterintenzionale nella grande maggioranza
degli uomini che V i concorsero C osì accadde che il
governo del nuovo Stato venisse spinto molto più che
non convenisse al l anc o r tenero organismo politico ita
liano sempre più fuo ri dalla influenza d i quelle classi
borghesi che sole n utrivano coscienza nazio nale e atti
t udi ne a uniformarvi l azione dello Stato ; mentre pe r
converso erano molto meno c he altrove all uopo adatte
l e classi popolari l e quali non dovevano ai tempi nostri
essere escl use dalla formazione dello Stato ma nè pure
dove v ano come artificiosamente av v enne essere esse sole
e tanto prem aturamente investite de l go v erno politico
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INDIV I D UA L I S T A
E LE C O SE
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353
della nazione della quale non potevano per ragion i sto
riche che nutrire scarso il sentimento come oggi si vede
Queste considerazioni storiche sulla passata efficienza
del regionalismo ne l P arlamento italiano riescono oggi
opportune anche per ragioni di attualità mentre i partiti
sotto specie di autonomie locali ( quasi che le attuali
provincie non fossero abbastanza locali ) caldeggiano la
formazione di circoscrizioni amministrative regionali e
mentre uomini politici e giornalisti colla usata fatua
facilità colla q uale sempre si a ffollano in Italia intorno
ad idee nuove per strava ganti e imponderate che siano
cominciano a te sse rne la trama con indubbio pericolo
che siano tradotte in re altà
E vanno esu m ando il pensiero federale di C C attaneo
che col regio n alismo non ha nulla a che fare e d il pro
getto delle circoscrizioni regionali m i nghe tt i ane di poco
felice memoria giustamente se pe ll i t e sul nascere loro
come pericolose pe r la compagine n azionale C ontraria
mente alla leggera opinione di molti le regioni non
hanno alcuna tradizione storica in Italia In Italia prima
dell unità esistev ano Stati che non erano regioni Si
comprendeva il pensiero federale di C attaneo riferibile a
Stati storicamente esistenti costituenti compagi ni reali e
concrete e come tali fornenti alla unità federale delle
forze in atto già formate vere e responsabili N on è qui il
luogo pe r discutere se tale maniera di unificare l I t al i a
sa rebb e stato un bene od un male V i sarebbe sta to
molto dell uno e dell altro ; ma il disfacimento dei vecchi
Stati per sostituirv i delle regioni arbitrariamente e d
ant i sto ri c a m e nt e manipolate avrebbe costituito allora
( quando l i dea fu scartata) e non costituirebbe meno
oggi altro che un voler proc urare alla nazione tutti i
danni e nessuno dei va ntaggi del progetto federale di
antica e non ingloriosa concezione
Q ueste arbitrarie regioni non sarebbero che una quinta
P S
L i llu i n i n d i i du l i t
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I L I PR AN D I
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ILL U SI O N E INDIVID U A LIS TA
ruota de l già pesantissimo carro della im mane e dissan
guante burocrazia italiana ; e non avendo a diff erenza
della attuale provincia ( che perciò appunto non si potrà
non conservare) alcuna radice storica dovrebbe vivere
di rinfocolamento di passioni regionali con pericolo pe r
l unità in un paese dove non son mancate man ifesta
zioni di vaghe velleità ultracentrifughe per la scarsi s
sima forza coesiva dello Stato V ale un esem pio pe r
t utti : il recente molto accentuato movimento di auto
nomia sarda mentre nulla di simile si notò mai rispetto
allo Stato francese nella vicina C orsica etnicamente
i t a li ani ssi m a isola e d altresì soggetta a dominazione
straniera Sola circoscrizione locale naturale in Italia
è la provincia perchè sola circoscrizione storica nella
sua generalità E ssa è nata dal vecchio comune più
potente intorno al quale si raggruppò una S fera di
influenza su vicini comuni minori e su una certa
zona di contado C iò è storico ciò è reale T utto al
più si potranno modificare talune circoscrizioni arbi
t rari a me nt e rese troppo vaste co m e in P iemonte ed in
qualche regione meridionale ma ne l senso di re st ri n
gerla non di allargarla V ercelli A sti C asale A osta ed
altre città di altre parti d I tal i a sono storica mente capo
luoghi di provincie G li uomini del risorgimento e h
bero su questo punto una visione storica giusta e d il
manomettere l opera loro sarebbe su tale argomento
opera deleteria al paese in tutti i sensi C ontrariamente
all economia di questo ca pitolo ho voluto intrattenermi
su q uesta questione per la sua attualità e ne l patriot
tico intento di stornare dal l I tali a un pericolo e d un
danno che le sovrastano Si compr ende come tale idea
sorrida ai molti ai troppi regionalisti che ancora ge r
mogliano in Italia ma perciò appunto va com battuta ;
e d a sfollare il pestifero centralismo burocratico romano
nessun bisogno vi è di creare tante minori novelle pesti ;
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ILL U SI O N E IN DI VID UA LIS TA
romano continuatore come magistrato romano de l P o n
ti f e a; m a x i m us pagano presto a ss unse e co n ce nt rò i n
sè stesso la intiera funzione sovrana d i R oma per la
opportunità e la necessità che gliene derivarono dalle
potenti energi e religiose sv i l uppate si nella società ro
mana pe r sua naturale evoluzione energie cui diedero
non più che un movente occasionale i precetti di un
profeta israelitico A ssunta la pienezza della so v ranità
romana i pontefici massimi cattolici da continu atori
de i pontefici massim i pagani si trasformarono ed in
realtà di v ennero al t re sì successori de i romani impera
tori di occidente
D issi che l e nuove vigorose energie religiose si svi
l u pparo no nella società romana per sua naturale e v o l u
zione È un concetto questo che si coordina e risponde
ai principi da me esposti n e l capitolo I I circa la for
m az i o ne con forze psichiche riflesse dell organismo
sociale E ssendo il fatto sociale religioso cosa che esiste
nella massa intiera degli individui e non già ne l l i ndi
vidno da cui sembra essere mosso è soltanto negli i n
d i v i d ui della società romana che la radice delle nuove
idealità va ricercata nelle origini sue E illusione il c re
dere che questa radice vada ricercata in oriente D al
l oriente ve nnero un nome u n simbolo al l a società ro
mana non la cosa ; questa preesisteva in essa e si affermò
come stadio evolutivo suo determinato dal maturare in
essa di fatti politici concomitanti e se bbene diversi
pure convergenti al medesimo e ff etto F urono essi l al
t e zz a del pensiero giuridico e filosofico e la lunga pra
tica del diritto così privato che pubblico e d i nt e rnaz i o
n ale onde i fenomeni di perturbazione i nte rso c i al e de
scritti nel cap V I si erano ve nuti sbiadendo dando
adito vi a via ad una società se m pre meno perturbat a
nel g rande crogiuolo de l ro m ane si m o N ella vasta e pro
fonda formazione giuridica filosofica politica di carat
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CAP
I ND I V I DUAL I ST A E LE C O SE
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L I L L US I O N E
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D I TA LI A
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357
tere universale l idea monoteista si e ra già form ata e d
in alcuni alti S piriti manifestata e però non poteva
non di ffondersi al primo impulso comunque de te rm i
nato co me per generazione spontanea ma creandosi
però un D io conforme all a essenza e d alla forma della
sua civiltà Il fatto religioso è nella società in cui si
esplica e la religione è quella c he si concreta ne l l a Sua
C hiesa E ass urdo i l concetto che possa esservi t rasf e
rito essenzialmente dall esterno E se sia trasferito come
sem plice movente occasionale la società se lo appropria
co nf o rmando l o
a sè stessa e riducendolo tutt altra
cosa che non fosse là d onde quella causa occasionale
è partita L a religione è in concreto nella psiche degli
uomini che la professano C reda c hi vuole che il catto
l i c e si m o dei moderni selvaggi catechizzati sia un a reli
gi o ne come la nostra io no ; il D io che essi adorano
per quanto in soggezione morale politica di R o m a pa
pale non è quello che adoriamo noi
T utti gli ebrei ebbero sempre il medesimo concetto
della divinità come di potenza escl usivamente rivolta
al popolo ebreo G esù stesso non ne nutriva uno diverso
I I D io romano c atto li do potenza infinitamente buona e
giusta e suprema regolatrice dell universo non è il con
t i nuato re d i Iehova come g li storici dicono ma ne è
anzi nei riguardi della universalità la negazione I e
hova continua in Israele ; e non può essere d iversa m ente
essendo quello i l popolo che lo ha creato e lo nutri e
lo nutre di sè e per sè stesso E errore i l credere che
la religione di un popolo possa essere un fatto prece
de nte m e nt e esistito fuori di esso e quindi colla possi
b i l i t à di essere essenzialmente venuto dall esterno ad
esso D i questa illusione ho trattato nel cap I V che
deve essere qui richiamato nella parte c he riguarda
questo argomento
Il D io d I srae l e nasce e vive in Israele ristretto a
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quel popolo e limitato ad esso ed alla sua particol a ri
stica mentalità I l grande D io romano ca ttolico nasce
i nvece ( e non importa per quale cau sa occasionale ) nella
ci v iltà pe r la civil tà occidenta le romana che se lo foggia
e nutre come è nell indole sua sosta n ziato d i infinita
sapienza e bontà ( e qu i ta s) e di universale dominio
( i mp e r mm )
L a migliore prova che il cristianesi mo come religione
attuale di fatto n e l l o c c i de nte è un fatto essenzialmente
romano sta in ciò che l a medesima determinante occa
s i o na l e la predicazione monoteista semitica ha prodotto
nei popoli islamitici un e ffetto morale e civile a ffatto
d iverso e che verso l A si a il cristianesimo no n si è
esteso E quind i nella società in cui si svolse che va
ricerca ta la essenza de l fatto
Sulle ali della fede e del sentimento si può giungere
a qualunque concezione de l la quale perciò app unto si
deve essere e d io lo sono ri spettosi e devoti ; ma ne l
l esame della critica storica il D io d I srae l e non è il
nostro E ssere supremo assolu ta mente perfetto Il D io
d Israele è un D io molto più modesto e casali ngo : esso
è limita to al popolo suo ; è quasi la de i ficaz i o ne del
popolo stesso ; e non contesta minimamente che altri
popoli abbiano altri D e i È un D io la cui attenzione è
rivolta unicamente e sempr e in I sraele sia per so rreg
gerlo sia pe r punirlo ; questo concetto in ta luni ind i
v i du i
di quella nazione assume ricorrenteme nte una
grande in tensità onde si erigono quasi a rei ntegratori
dell intimo pensiero di quel D io particolare presso il
popolo loro ; e sono i profeti nella cui mente il D io di
I sraele non solo non oltrepassa co l l atte nz i o ne sua il
piccolo popolo ma quasi tien l occhio fisso nella sola
loro persona G esù di N azareth pronuncia prima d i
morire queste parole : Mio D io ! mio D io ! perchè mi
hai t u abbandonato ? A ltri traduce : Mio P adre ! mio
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I LL U SI O N E I NDIVID UA LIS TA
questi argomenti non si dovesse come dissi fare una
parte grandi ssima agli e ffetti de l sentimento della fede
religiosa e del precetto positivo de ll e società a cui ap
parte ngo no gli uomini che li pensano
I l concetto di una divinità universale non poteva
sorgere che da una civiltà che a v esse di già sviluppato
per ragioni storiche il senso de l l a universalità quale
e ra appunto la ci v iltà romana
F u la religione e re tta si s ulla civiltà romana e cioè
il cattolicesimo che ha costituito nella altezza che noi
veneriamo il concetto della di v inità ; e tutti i cristiani
moderni occidentali non cattolici è dal cattolicesimo
romano e no n già dal cristianesimo semiti co com e
essi credono ill udendosi che ebbero storicamente e di
fatto trasfuso l a nozione di que l l al to concetto E non
solo questo alto concetto ma altresì l armonizzazione
sua colle necessità e le leggi naturali dell organismo
sociale ; ar monizzazione che nel cristianesimo semitico
puro e cioè nel Solo V angelo si cercherebbe invano
E d è in queste incompatibilità che va ricercata in
molta parte la causa delle pri me persecuzioni L o c c i
dente prende il V angelo co m e occasionale manifesta
zione monoteista ma lo rifà nei dogmi suoi cattolici
romani e lo costringe nel vero conforme mente alle
vecchie e nuove esigenze della civiltà occidenta le E i n
fatti per è s la proprietà individuale che i l V a ngelo
sol tanto tollera e qua si disprezza San T omaso d A qui no
addita come legittima conquista della ragione come c o
sti t uz i o ne necessaria nelle società civili e ne a llega tre
argomenti : 1 che ciascuno arreca m aggiore attività e
prudenza q uanto più produce per sè solo ; 2 che vi è
più ordine ne g li affari umani quando ciascun individuo
ha la cura esclusiva di una cosa ( e questo può essere
dedicato a coloro che vantano la divisione de l lavoro
come una conquista de l pensiero moderno ) ; 3 che hav v i
"
I
ace n e l l e s nart i z i o n i c he n e l l i n di v i so
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°
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CAP x
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L I L L US I O N E
I NDI
V ID UA LIS TA E
LE C O S E D I T A LI A
361
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L a civiltà m oderna occidentale religiosamente è ci
viltà romana cattolica ; il misticismo biblico orientale
semitico cristiano non fornì che un mezzo un arma c a
suale che divenne potente soltanto per l organismo po
liti c o ieratico di R oma universale
N e venne alla Bibbia un grande nome ; ma esso è
dovuto interamente a lla civiltà romana che se ne fece
nella e v oluzione s ua religiosa ieratica un simbolo ma
non più che un simbolo L a parola di C risto non f u
che la casuale determinante ca duta in un punto evo
l ut i v o di una civiltà svoltasi e m at urat asi tutta fuori
di ogni influenza mosaica R oma dominante se ne fece
poi mistico strumento di civiltà e di impero N on al
t ri me nt i molti secoli innanzi in R oma stessa aveva ado
pe rat o mistici mezzi il re N uma P ompilio sia persona
o periodo istituzionale per dare leggi e porre fonda
ment i di civiltà
L a società romana per sola forza propria era giunta
a quel punto nel quale la schiavitù cade v a pe r ne ce s
saria evoluzione ci v ile ; gi à V i erano state guerre se r
vili ; già la scuola stoica la più maschia e nobile fil o
so fi a della antichità classica toccava il suo agone ; pro
f e ssav a essa l eguaglianza naturale degli schiavi e degli
uomini liberi appoggiandosi alla unità della origine e d
alla idealità della formazione org anica E rano quelli i
frutti di una civiltà av anz ati ssi ma che cominciava a
sentire come la disuguaglianza civile non fosse ne c e s
saria all organismo sociale P linio provava dolore per
la malattia dei suoi schiavi Ingenua confessione che
rivela q uanto nella società romana fosse avanzata la
reazione delle leggi di formazione sociale i nte ri ndi v i
duale contro le pert urbazioni da cause i nte rso c i ali I li
berti non si contavano più E non si dime ntichi c he
m entre da una parte ciò avveniva nella evoluta società
pagana dall altra vediamo T ertulliano svergognare 1
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362
cristiani che si mescolavano ai sagri l e ghi giochi sa
turnali ; ed il c ristianesimo pur dopo secoli impo t ente
ad impedire l a servitù feudale perchè evidentemente
in ques to caso non esisteva il fattore principe di una
evoluta civiltà come la romana e ra alla cui evoluzio ne
soltanto ed alla cui intima forza erano pertanto dovute
la essenza della nuova idealità religiosa sv i l uppant e si
ne l suo seno F orza meravigl iosa dovuta alle possenti
energie umane individuali che nè pu re avevano potuto
concepire la poligamia non condannata da quell a Bibbia
la quale nem m eno condannava l a schiavitù anche fra
ebrei quando il diritto romano parecchi secoli prima
che apparisse il N azareno aveva abolito la schiavitù
fra cittadini solo co n se rv an do l a quale preda di guerra
Sino dai primi secol i di R oma limitatissimo e ra i l
numero degli schiavi ; la terra e ra l avorata da liberi
cittadini ; e ra l antico romano un organismo sociale mi
n i mam e nt e perturbato ; la plebe citta dina e contadina
entrava nell eguaglianza civile da non confon dersi ( è
appena necessario rammentarlo ) colla egu aglianza po
liti ca ; e Varrone anzi dice che v i r i m agn i n o s tr i m a
i o r e s p r o ep o n e ba n t r u s ti c o s r o m a n o s u r ban i s N ei primi
tempi d i R o ma la poca schiavitù non e ra altresì pe
sante e fiera L o schiavo aiutava il padrone nelle fac
cende domestiche e rustiche era più che al tro un se r
faceva parte della famiglia
v i to re umanamente trattato
pa rteci pa v a ai riti che la consacravano aveva sepol
tura con essa L a religione lo proteggeva in quanto gl i
riconosceva un anima ge n i u s e dopo la m orte un de
stino non diverso da quello de l suo padrone T ra le i scri
zioni di tombe erette dai padroni ro mani per i loro
schiavi molte rivelano una a ff ettuosa sollecitu dine
L a condizione degli schiavi pe ggi o rò quando pe r il
moltiplicarsi de l l e g uerre e delle vittorie crescevano al
tempo i stesso la fierezza del genio bellico romano la
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ILL U S I O N E
I N D I VI D U AL I ST A
terrore ma non vi fu estranea l o rgi a di sa ng ue che la
nazione francese aveva attraversato E che sa ngue
chiami sangue lo vede pur ora tutto il mondo dopo
la recente guerra e dopo venti secoli di crist ianesimo
Molto meno in umanità di costume che ferree co ntin
ge n ze storiche e necessità di conserv azione devesi v e
dere nel circo romano
Se non e ra la società romana c he se ne facesse un
simbolo f e co ndando l o de i suoi martiri e della sua ci
vil tà il Cristianesi mo non avrebbe oltrepassato i li m iti
‘
di una delle tante più o meno note e fil o re sce nz e mi
stiche c he sempre ricorsero in G iudea F u R oma che
gli diede la vita ; e ne uscì il cattolicesimo che sorto
cos i da una società essenzia l mente dominatrice non
appena costituito tosto assunse e pe rf e z i o nò esso stesso
atteggiam enti squi sitamente dominatori adoperando in
ciò fare quel modo spirituale che e ra conforme all in
dole sua ieratica L I m pe ro di occidente continuava ne l
P ontificato romano C osì è I fatti della natura obbe
di sco no t utti a leggi si mili ; e quella medesima t rasfo r
maz i o ne delle forze che si scorge così chiara ne l l o r
di ne fisico non altrimenti si svolge nell ordine sociale
C ome nell ordine fisico vediamo i l calore tramutarsi in
moto il moto in elettricità l elettricità in luce e cc
p ure rimanendo la medesima forza non altrimenti
e negli individui singoli e nelle società si vedono le
forze psichiche politiche tramutarsi e ca m bi are forma
pure rimanendo le stesse sotto l influenza di circo
stanze esteriori e di naturale evoluzione G li eventi tra
mutarono la forza costitutiva dello Stato di R oma da
patriarcale in dispotica da dispotica in oligarchica da
oligarchica in organica da organica in democratica da
democra tica in cesarea da ces area in teocratica ; ma f u
sempre la stessa E nelle forze che su ali Visitatrici di
ogni par te della terra portano oggi ancora la voce
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CAP X
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INDIVI D UA LIS TA
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C O SE
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I TA LI A
365
sempre ascoltata e solenne del pontefice romano il po
litico naturalista de v e vedere una remota trasformazione
di quella energia politica che si sprigio nava tanto la
boriosa e d intensa dal senato dal foro dalle legio ni di
R oma R o ma centro politico divenne perciò appunto
centro religioso e quel suo grande potere politico impe
riale si trasformò pure in parte sperde ndosi in politico
ieratico L impera tore cadeva ; il pontefice altro magi
strato romano si affermava G regorio M agno e ra un
patrizio romano N on vi f u alcuna soluzione di conti
n ui t à che n o n fosse solo apparente I barbari veniva n o
convertiti assimilati ed aggiogati al nuovo dominio
A nzi quell a stessa alta G ermania che aveva resistito
alla s pada dei C onsoli e dei C esari soggiacque alla
croce dei P api L arma era diversa ma la m a n o che
l impugnava era sempre romana Il pontificato se rbò
dell impero il n ome il dominio le ester ne insegne la
ling ua la costituzione l indole classica la sede tutto
Q uesto è de l resto il concetto che si formaro no del
P ontificato romano i nostri politici sperimentali de l
ri nascimento G ui c c i ardi ni lo espone non ricordo ora
in quale punto delle sue storie nitidamente e d è in
questo argomento come de l resto in altri pi u profondo
osservatore del Machiavelli
L a supposizione che l impero romano continuasse in
qualche re tedesco non f u che una medievale illu
sione c ui soggiacque anche D ante Il pensiero de ll Al i
ghi e ri non oltrepassa il Medio E vo Quella illusione fu
c a ionata dalla pas se ggi e ra espansione militare de i
franchi sotto C arlo Magno e dei sassoni sotto gli O ttoni
Quello di C arlo Magno fu casuale e fugace dominio
militare che nulla ebbe in sè di romano Quanto poi
alla pretesa resurrezio n e dell impero romano tentata
non più che formal mente dai sassoni per mezzo del
cesaro —
papismo essa fu del pari una chimera ; chimera
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I N D Iv I D U AL I S T A
che nel periodo della sua maggiore accentuazione con
O ttone I II o ff erse anche tal une forme di contra ff azione
non prive di ridicolo I più illuminati moderni storici
tedeschi stessi condannano quei tenta tivi troppo pri v i
di una base naturale e razionale perchè potessero riu
scire veramente utili e gloriosi pe r il popolo germ an ico
E ssi non contribuirono che ad accrescere forza e d i n
fl ue nz a alla C hiesa romana i n G ermania ; ed infatti
nella lot ta che ne seguì tra la C hiesa e l I mpero la
vittoria rimase alla C hiesa Il c o s i de tt o impero medie
vale nulla aveva in sè di essenzialmente romano ; e se
di romano volle almeno il nome questo chiese al pon
t e fi ce che in realtà lo possedeva C onsacrando corone e
distribuendo e togliendo do m i ni i i pontefici non si as
come leggermente fu de tto degli arbi t rari i
s un se ro
diritti ; c hé tanto l arbi t ri o quanto il diritto sono parole
in politica vuote di ogni significato che non sia pura
mente convenzionale Sola esiste la forza : e se i papi
la adopravano segno è che quella forza possedevano
e cioè che essenzialmente e d e ff e tt ual m e nt e esisteva e
persisteva dentro di loro E d e ra la forza di R oma
C hiusa la serie degli imperatori residenti in R oma e d
eletti all uso roma n o il nome di C esare altro non fu
in qualche re t edesco che un vano n o m e n s i n e re ; e d
infatti oltre le A lpi ed il R eno dopo le fugaci conquiste
franca e sassone mai ottennero i re germani alcuna
reale obbedienza mentre al dominio de l romano pon
t e fi ce soggiacque tutto o ccidente e mai non gli furono
e neppure oggi gli sono confini quelli di un a nazione
Il grande decadimento stesso de l papato nella prima
me tà de l deci mo secolo fornisce in diretta mente una
prova che i n esso e non in alcuna altra potes tà si ri
fl e tte v an o t utti gli adattamenti psichici adesioni ( ved i
capitolo I l ) onde già si alimentava il primo dominio
di R oma ; perchè quella deca denza f u tale e tanta la
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I LLU SI ON E
INDI VI D U A LIS TA
rivelata dal cerimo n iale E noto che incontrandosi
pontefice e re imperatori germanici dovevano questi
condurre a briglia il cavallo del papa
L impero è a R oma D alle cose c he ho detto ne l
capitolo II intorno alla formazione psichi ca degl i o r
gani s tatali risulta che esso poteva bensì essere nomi
nal m
ma che essenzialmente non poteva
e nt e altrove
essere che in R oma perchè è rispetto ad essa che si
erano venuti ne i secoli produce ndo tutte quelle forma
zioni psichiche di soggezione universale che costitui
vano l essenza del romano impero L a proscrizione degli
iconoclasti dal grembo della C hiesa colla quale G re
gorio II I colpi v a l imperatore d oriente no n fu già
come la illusione formalistica co ndusse sempre a credere
e d a dire
una ribellione dello C hiesa contro l impero
f u un comando dell impero j e rat i c o di R o ma verso
parte dei sudditi suoi i quali si ribellarono e ribel li
rimasero perchè questa ribellione loro e ra favorita dalla
s peciale circostanza dell e ssere stata per secoli Co st an
t i no po li la capitale di parte dell impero e perciò so t rat ta
già tempo innanzi alla dominazione di R oma imperiale
pagana C he l impero romano non già in imperatori greci
o tedeschi contin uasse ma n e l romano pontefice solo
ri masto de i magistrati di R oma solo condensatore e d
erede di quella antica potenza morale politica e civile
si hanno prove che si possono toccare tante ne sono
la consistenza e la materia lità Questa per esempio
che nella grande ri be l l i o ne de l decimo quinto e decimo
sesto secolo si staccarono dal dominio di R oma papale
soltanto quelle provincie occidentali che non avevano
mai obbedito a R oma im periale segnando in questo
distacco i confini dell antico impero pagano con pre
c i s i o ne topog rafica e là dove R oma pagana do m i nò d i
dominio più lento e più breve come in I nghilterra ivi
pur rimase qualche impronta di potere nella so prav
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L I LL U SI O N E
I ND I V I DUAL IS TA
E LE
CO S E D I TAL I A
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vivente struttura romana delle nuove g erarchie eccle
s i asti c he stabilite
L a rifor m a non f u che una ribellione di quella parte
di Germania che non aveva m ai subi to dominio di R oma
pre cattolica Quando Spencer vede nella riforma qualche
cosa di diverso e cioè una affermazio n e individuali
stica smarrisce i contorni v eri di quel fatto storico
g i udi c ando l o ciò che non fu L a riforma non fu indi
v i dual i sm o ;
meno ancora fu un progresso sul
nè
pensiero cattolico D al punto di vista anzi della e v o l u
zione ideale q uell appare nte e d a ff ettato ritorno alla
Bibbia e d al V angelo fu un regresso che sarebbe riuscito
molto pericoloso in popoli i quali non avessero inn anzi
sub i t o l influenza e la pl asm at ura intellettuale del pen
siero cattolico Io ritengo che all infuori della ingenua
sua fierezza nazionale e dell intuito che ebbe di com
prendere che il dominio di R oma cattolica e ra in gran
parte un dominio politico de l resto in ogni altra spe
il monaco del l a T uri ngi a n o n fosse
c ul az i o ne sociale
un molto alto pen satore I libri santi luterani pre scri
vono una sommissione d i carattere affatto barbarico
alla autorità ; essi minacciano colui che sguaina la
spada di perire di spada ordinano di sopportare le
ingiurie e proibiscono di far valere il proprio diritto
in giudizio G esù C risto ha pre dicato co l l e se mpi o esso
non ha voluto che i suoi discepoli prendessero le su e
d ifese e si è sottoposto al più iniquo de i gi udi z i i mo
strando con ciò quale sia il diritto dei cristiani quello
di soff rire L a croce esclama L utero ecco il diritto del
discepolo di C risto Qualunque sia perciò il diritto dei
V illani essi sono c o l pev o l i p e r ciò che essi lo reclamano
I I cristiano si lascia rubare scorticare ammazzare
poichè egli è un martire sulla terra T utte queste
perchè non dirlo ? sono stramberie nè più nè meno ; e
dato pure che egli le pronunciasse per ingraziarsi i
i llu i n i di i d li l
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INDIVID UA LIS T A
L I LLU SI ON E
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principi feudali non cessano per questo di essere stram
berie anzi lo sono di più e peggio ed esposte altresì
in una forma verament e selvatica
L a riforma non richiama esame storico che da un
punto d i vista solo una ribellione della G ermania a
R oma E questa stessa ragione storica si farà natural
mente sempre più sbiadita via via che la parola di
R o ma papale si ridurrà in una sfera più idea le S piri
t ual e religiosa e morale come è indubbiamente suo
destino
N è però può escludersi la possibilità c he la voce di
R oma p apale possa ancora tornare utile alla ribelle
G ermania ; c hè poche cose sono credo io più facili a
dimostrare del danno politico c he dalla ribellione de
ri v ò a quella nazione per la perduta unità religiosa e d il
moltiplicato sbrigliamento del suo pensiero ro mantico
L i ndo l e politica della domi n azione po nt i fic al e romana
è un fatto e v i de nt i ssi mo agli occhi di coloro credo io
che non considerano la storia dal punto d i vista tra
scendente di una particolare fede religiosa R oma pon
t i fic i a stessa non ne fece mistero mai L e decretali di
I sidoro ebbero da parte della C hiesa indubbio carattere
e significato di una piena e solenne dichiarazione de i
proprii diritti di alta e perfetta sovranità su tutti i popoli
E dichiarato il diritto
e su tutti i principi della terra
neppure ne consente l esame nella applic azione E ccle si a
E ssa non cederà che di fronte alla
e s t s ap i e n ti s s i m a
forza ; ma piegandosi soltanto senza spezzarsi mai e
mantenendo il d iritto integro e per sè indiscusso e
indiscutibile
T utti infatti gli S tati europei si sono venuti formando
me diante una lotta perenne contro quella dominazione ;
e non poterono a cquistare consistenza se non sottraendo
ad essa mano a mano attribuzioni statali di cui per
tanto essa e ra originariamente sola investita ; e i n ter
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L I LL U S I O N E
I NDIV I D UA L I S TA
di og ni libertà intellet tuale soltanto intorno al seicento
quando vide scosso il suo dominio come avviene ap
punto d i ogni potere politico
C er to è vero che dal seicento al settece nto la mano
di quel potere ieratico pe sò grave sopra l I t al i a onde
venne molta oppressione intellettuale alla n azione : ma
i l po c o frutto del pensiero italiano durante quel periodo
non deve asc ri v e rsi interamente a tale cagione bensì
anche ad esaurimento che doveva inevitabilmente se
guire al laborioso rigoglio dei secoli precedenti Ve
diamo infatti che altri popoli cattolici come per esempio
la F rancia svilupparono in quel periodo sulle traccie del
rinascimento italiano vasto e d ardito pensiero In quelle
parti d I tal i a stessa dove la fibra sociale non e ra per
esservi stata più ordinata vita civile s tanca non giunge
tanto pesante la oppressione morale dei P api : essa per
i tempi era minima in Venezia
A d ogni m odo quello f u breve periodo perchè lo spi
rito nazionalistico avanzava da tutte le parti nei paesi
cattolici e rendeva meno intenso e concreto un dominio
politico di indole teocratica N e pro fitta ro no gli Stati
europei fino allora n ebulosi e d incerti per acquista re
sempre m aggiore consi sten za sottraendo al dominio d i
R oma quante più attribuzioni politiche ven iva loro fatto
Scemava il potere politico de i papi I popoli erano
oramai abbasta nza saldi n ella obbedienza di dispotici
principi I l pontefice più non adoper ava fulmini che
erano poco temuti ; ado perava le arti diplomatiche e
perfino le preghiere P io V I il meno romano de i papi
trae faticoso attraverso l e A lpi per ammansare e d osse
qui are in V ie nna u n re tedesco ; n o n si poteva mag
gi o rm e nte discendere dall al te z z a politica di G regorio VI I
E nemme no tanta enormità e ra necess aria pe r d imo
s tra re agli italiani che l astro d e ll a politica domin a zione
de i papi impallidiva L I tal i a sente c he ne trae ormai
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E LE C O SE
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poca poten za temporale A ll l tal i a non può più bastare
l antico e maestoso manto romano politicamente troppo
sdrus ci to oramai ; le è altresì necessaria qualche veste
modesta e casalinga ma che la ripari e copra R allen
tati i vincoli politici della teocrazia romana i popoli
europei sentono sempre più intensi quelli della n az i o
n al i tà C osì avviene anche in Ita lia ; e il pensiero naz i o
nale si volge deciso alla unità politica N on tarderà
a sorgere il principe assennato e gu erriero ; il vaticinio
e le speranze di Machiavelli stanno pe r comp i ers i
Ma il pontifica to non per questo cessa di esistere ; la
potenza sua politica non è che scemata ; durano inva
riate la potenza religiosa e morale immutata e costante
l intima sua natura e d è pur sempre un prodotto o r
g ani c o e indivis i bile della nostra nazione quanto grande
nel suo passato così suscettibile di trasformazioni e
rinnovamenti di forze i mpre v i di b i l i nel s uo avvenire
Q ueste brevi considerazioni stori che erano necessa rie
a lu meggiare commessi errori e d urgenti rimedi È
infatti certo che gli uomini pe r quanto benemeriti e d
insigni che eressero i rapporti tra la C hiesa e lo Sta to
in Italia sulle attuali basi non ebbero delle descritte
realtà storiche alcun adeguato concetto R omantici puri
essi si foggiarono nella mente loro un pontificato ro
mano istituto puramente etico religioso non solo ma
altresì tale che si potesse non tener conto della sua
origine e vastità nella storia e nello spazio e tanto da
considerarlo alla stregua di una qualsiasi delle tante
formazioni religiose c he vivono entro gli Stati e vi
evolvono e fin iscono C osì fo gg iato il pontificato romano
nella imaginazione loro irrea le a questa irrea ltà aceon
c i aro n o le loro decisioni politiche e d i n parte anche le
loro passioni ; e così adoperarono da relegare il succes
sia fin che si voglia trasform ato e remoto ma
sore
pur sempre V ivo e sovranamente funz ionante degli i m
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IND IVI D UA L I S TA
I LLU SI ONE
romani fuori da ogni sovranità effettiva pe r
quanto limitata sino ad esserne quasi soltanto la espres
sione ma pur tuttavia effettiva e diplomaticamente
perfetta così che nessun altra ve ne sia sopra di ess a
Q uesta è per il papato una necessità imprescindibile d i
esistenza se voglia conser v are il suo dominio morale
cattolico e cioè universale Il giorno in cui il papato
riconoscesse altra sovranità sopra di sè il suo dominio
cattolico si scioglierebbe T ogliere ad un sovrano la
sovranità equivale a togliergli politica mente la vita
Ma noi neghiamo dicono i romantici al papato fun
zione politica L a negazione verbale della cosa non è
la ri mozione de ll a cosa ; e nella vita organica della so
funzionalità religiosa è talmente stretta e d
c i e t à la
e fli c i e nt e ri spetto a tutte le necessità politiche della
società stessa c he ad essa funzionalità non si può con
tendere nesso sia pure indirettamente politico e quando
tale funzionalità mette capo a direttive che sono esterne
allo Stato necessario è che l autorità da c ui esse diret
tive promanano non sia soggetta ad alcuna sovranità
di altro Stato ; e perciò è che rispetto agli Stati non
italiani , no n può il papato accettare la sovrapposizione
della sovrani tà italiana ; nè de l resto questa sovranità
sul pontificato riconoscono esplicitamente nè mai ri
conosceranno n è Stati n è sudditi cattolici non italiani
U n uo mo di S tato stra n iero non molto amico de l
l I tal i a definì il conflitto d i R oma papale una ferita da
cui l I tal i a perde abbondante sa ngue R uggero Bo nghi
autore della legge delle guarentigie a v eva egli stesso
così poca fiducia nell opera sua da temere che il dis
sidio si trasformasse in cancro ne l corpo della nazione
T utto ciò è vero nei riguard i della situazione interna ;
e nei ri g u ardi poi della situazione esterna ancor più
vero sarebbe dire che essa è una vera balza a i piedi
d I t al i a per la quale è vietato alla nazione nostra ogni
pe rat o ri
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I LLU SI ONE
I N DI V I D UA L I S TA
di alleanza con tutti gli avversa ri del papato e quindi
in pri mo luogo con elementi areligiosi o antireligiosi
in genere e d anticattolici in ispecie ; ora non ci possono
esser e cooperazioni e d alleanze senza reciproche con
cessioni e così avvenne che lo S tato italiano pe r com
piacere i cooperatori suoi offerse per la prima volta
nella storia lo spettacolo di uno Stato che ignora la
d ivinità e d anz i ne ostenta l ignoranza L e conseguenze
di un tale fatto non potevano non essere pe r le masse
moralmente disastrose Molta parte delle classi dirigenti
per essere quelle che naturalmente più aderiscono allo
Stato seguirono questo nell atteggiamento suo di i ndi f
f e re nz a di fronte a tutto l organismo e d a l pensiero
religioso della nazione D a ciò discese sulla massa de l
popolo una immensa esemplarità di spirito antireligioso
o almeno areligioso che per le moltitudini è sinonimo
di spirito anti m o ra l e e d anarchico Si pensi che i fa nciulli
d i talia crescono ora mai senza precetto ! e si consideri
lo spettacolo di facile ferocia di cui oggi dànno prova
elementi popo l ari ita liani delle più giovani generazioni
Sarebbe va no ricerca re anche le colpe e gli errori
de l V aticano nella determinazione di questo stato d i
cose A gli errori dello Stato fanno indubbiamente ri
scontro quelli della C hiesa ; e a dimostrarlo basta la
più che legittima presunzione storica che se le conces
sioni t ransatti v e che il ponti ficato sarebbe disposto a
fare oggi comprendenti tanta parte di fatto compiuto
fossero s ta te paterna mente e v e ggen te m e nte concesse
pri ma del 1870 esse sarebbero state accettate dallo Sta to
italiano e f o rs anco ne sarebbero state accolte delle
minori e tanta irreligiosi tà della nazione sede della
C hiesa si sarebbe evi ta ta Ma è doveroso pensa re che
queste sono considerazioni vane pe r la politica pura
Il fatto è che la C hiesa ha operato come la struttura
e la essenza sua le impone v ano di operare : nulla mai
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cedere se non per riconosciuta e d irrimediabile ne ce s
sit a e tenere lo sguardo sempre intento alle sue nè
c e ssi t à storiche ed organiche
Questa è la legge che
do mina l istituto ; e d essere pe r questa ragione ant i c at
tolici è una stoltezza pari a quella cui accennai ne l
capitolo preceden t e dell essere antisemiti perchè Israele
si espande secondo una legge naturale di ogni società
L a ragione sociale è nello Stato e d allo Stato spetta il
com pito di farne uso nell interesse della società a cui
presiede ; e per ciò fare deve co n siderare le forze esterne
e d interne per quello che sono entro quelle leggi e d
atteggiamenti che sono loro naturali e d adoperare gli
adattamenti ed a s ua volta gli atteggiamenti s uoi di
fronte ad esse che appariscano n e ce ssari i per non
averne danno Intra n sigenti furono in Italia cosi lo
Stato come la C hiesa errando entrambi e con reciproco
danno loro ma m aggiore pe r lo S tato perchè chi do
veva soprat tutto so fl ri rne e ra il popolo italiano ; ora
allo Stato più che alla C hiesa incombe l obbligo pre ciso
di curare le sorti de l popolo d I tal i a ; e d i da nni che a
questo vengono dal perpetuato dissidio t anti sono e
tali che non si spiega se non con una assoluta man
canza di elasticità menta le da cui siano affette le nostre
sfere dirigenti il fatto che non si av v isi ai ri m e di i che
pure possono presentarsi di no n insuperabile di fficoltà
In politica le energie perennemen t e ostili e di tale
natura e potenz a da poter arrecare continuo danno
non possono essere lasciate posare ma o si spengono
o si conciliano L a pri ma soluzione non è possi bile ;
non resta dunque che la seconda ; e accoglierla si deve
e pensare che è l attesa di danno quasi soltanto allo
Stato L a C hiesa anzi sotto un ce rto aspetto e cioè n e i
ri guardi de l suo dominio non italiano se ne giova
valendo il dissidio a dimostrare ai sudditi tutti di quel
dominio morale universale che esso è geloso de ll i ndi
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pendenza sua e loro e però non riconosce sopra la sede
sua alcun altra sovrani tà la quale verrebbe a river
sarsi anche sopra di essi E d allo stato delle cose è
per la C hiesa il dissidio altresì necessario nei riguardi
degli altri Stati i cui concordati da Sovrano a Sovrano
sarebbero in qualche maniera nulli e de nunz i abi l i
quando una delle parti cont raenti ave sse riconosciuta
la cessazione della propria so v ranità
Il problema riveste per lo Sta to q ualche carattere di
urgenza anche per altre ragioni È evidente la tendenza
della C hiesa romana a sempre più improntare del suo
carattere universale anche la gerarchia L a proporzione
dei cardinali non italiani è in continuo aumento e la
ressa di tutti gli Stati per avere nel senato pontificio
una rappresentanza sempre maggiore è pressante ; nè
ad essi mancano validi argomenti in tempi nei q ual i
le forze politiche volgono sempre più ad essere rappre
se nt at e in proporzione della import anza loro E ntra per
tanto certamente nelle possibilità future la elezione di un
pontefice non italiano G ià imperatori non italiani sa
l i ro n o anche sul trono di R oma imperiale Sarebbe una
perdita d i tempo per i lettori e pe r me esporre gli ar
go m e nt i c he suff ragano la opportunità per la nazione
nostra di porre la eventuali tà qui contemplata di fronte
a rapporti già precedentemente regol arizzati fra la
C hiesa e lo S tato italiano U no tuttavia va menzionato
U n papa straniero non sovrano no n avrebbe modo di
spogliarsi della s udditanza dello Stato suo se no n di
vene ndo cittad ino i taliano il che no n farebbe mai
A vre m mo quindi nell a capitale del R egno un suddito
straniero rivestito di tutti i poteri e privilegi gi uri sdi
z i o nal i di cui la legge delle guarentigie ha voluto è s
sere prodiga oltre ragione nel vano e puerile intento
di compensare a furia di libertà e facoltà giurisdizio nal i
la rimozione della necessaria indipendenza sovrana
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380
L I L L U SI O N E
I ND I V I D UAL IS TA
gl i Stati cattolici quando giunsero al punto d avere
ormai sottratto a R om a do minante tanto potere politico
e tanta forza e cioè di avere rispetto ad essa acqui
stato tanta indipendenza da indurla a scendere a patti
Quando lo Stato nostro S i ponesse su questo terreno
la soluzione de l conflitto si offrirebbe spontanea c hè
i n qualche maniera la indipendenza sovrana del pon
t e fi c e verrebbe riconosciuta col fatto solo del terreno
di trattazione prescelto e quanto alla sovranità baste
rebbe che la extraterritorialità de i palazzi po nti fici fosse
tramutata c o nc o rdat ari am e nte in piena sovranità perchè
tale sovranità esistesse e comuni cata pure concordata
ri a m e n te agli St a ti divenisse diplomaticamente perfetta
U na ulteriore consacrazione del nuovo stato di cose
potrebbe e d altresì con universale utilità derivare
dalla parteci pazione de l papato alla società degli Stati
D e l resto n o n s ac c o n c i no troppo gl i t al i ani all attuale
apparente acquiescenza de l V aticano ai fatti compiuti ;
perchè la n ostra disorganizzazione politica è t ale da
rendere legittima nella C hiesa la speranza di poter rag
giungere col tem po qualcosa di meglio d un modesto
concordato L e ist i tuzioni romantiche individualiste non
hanno già ridotte le cose al punto che alla formazione
dei ministeri oggi concorre il V aticano quanto il Qui
ri nal e ? e questo non potrebbe d omani esserne escluso ?
e con tan ta più facilit à se vi sedesse un presidente in
luogo d un re ? L a questione pontificia esiste e a ri so l
verla con nitidezza di rapporti concordataria ha inte
resse lo Stato più della C hiesa
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VI
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ltre alla piena rimozione di tutti gli istituti storici
anteriori all uni tà ; oltre alla speciale dinamica par
lamentare a base di reazioni regionalistiche pure
O
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CAP
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L I L L U SI O N E
x
IN DIVID UA LIS TA
E
LE C O SE D I TA LI A
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38 |
dovute alla novità dello Stato n el primo periodo di
questo e che oggi ancora ripercuote le conseguenze
s ue ; O ltre al conflitto pe rpe t uat o si fra la C hiesa e lo
Stato altra causa poderosa di anarchia deriva in modo
particolare alla nazione nostra dal l i ndo l e stessa de ll i n
di v i duo italiano dotato di espansione individuale cc
c e z i o nal m e nt e vigorosa
( vedi cap II ) e dall acce ntua
zione che ne deriva allo squilibrio tra le istituzioni
romantiche e d i l genio classico della nazione E una
legge della meccanica che la potenza della cald a ia deve
essere proporzionata al l a quantità de l vapore L indi
v i duo italiano sente e v ede in sè stesso la riprova del
l e rro re dagli ordini politici che gli furono imposti
perchè conguagliando questi ordini e cioè la impotenza
loro al vigore della propria espansione ne intuisce la
inettit udi ne a dominarla onde quel senso di dispregio
e conseguentemente di ribellione ed avversione che
naturalmente e quasi inconsciamente anche per queste
particolari ragioni si di fl o nde in lui
D i fronte ad individui saliti a costituire lo Stato
come tali e cioè non come rappresentazione di f unz i o
nalit a sociale ma per loro individual e espansione l in
di v i duo italiano si erge pe r correre individualmente il
medesimo pallio
È naturale c he tale indole della nazione si ripercuota
nello Stato moltiplica ndone il danno In nessun P ar
lamento l individ uo primeggia e troneggia t anto come
nell italiano In nessun P arla mento è tanto considerato ;
così accade che q uegli individ ui armeggino f uriosa
mente gli uni contro gli altri entro l istituto parla
m e ntare e d al tempo stesso sia n o concordi h ell eri
gere sè stessi solidalmente rispetto agli altri che de ll i st i
tuto sono fuori C osì essi costituirono pe r gli individui
loro una specie di diritto di asilo ; così tutto loro serve
so
pe r far emergere e d accentuare le persone loro T ale se n
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L I LL U SI O N E
382
IN DIVID UA LIS TA
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dell individuo assume ne l P arlamento nostro forme per
sino grottesche Se muore un deputato si sospendono i
lavori per co m m e m o rarl o ; per poco che in vita abbia
p ronunciato qualche discorso e preso qualche parte al
governo e sono diecine e diecine si sospende senz altro
la sed uta L a v olontà nazionale rimane interrotta per un
giorno E una crisi del cervello sociale per la morte di
un individuo su quaranta milioni che ce ne sono A tanto
giunge lo straripamento dell individ uo po ntico italiano
persino dopo mor to !
L a impersonalità del governo è una necessità de l
nostro paese non solo per ragioni soggettive a chi vi
sale ma anche e più per ragioni obbietti v e rispetto
alla massa d i chi ne rimane fuori N ell assurgere al
governo di un indi v iduo come tale l italiano vede una
diminuzione di sè di fronte ad esso e perciò inclina
tosto alla ribellione ; in un governo impersonale l i n
di v i duo italiano vede più facilmente una parte di sè
stesso e perciò vi assume atteggiamento di adesione
con molta maggiore facilità Questi governi romantici
che si riassumono in una sequela di dittature i ndi v i
duali grandi e piccole e di infiniti intrugli personali
sono tutto quello di meno adatto che si può immaginare
per ottenere obbedienza e favore da un popolo ne l
quale gli individui v ogliono vedere nello Stato non già
altr i individui di fronte a i quali il loro proprio i m
pal l i di sca ma bensì un ente i m pe rso nabi l e entro cui
l individuo sc ompaia D all indi v idualismo governativo
viene così doppio dann o in Italia : una generale di
m i nuz i o n e di adesione allo Stato da un lato e dal
l altro cioè al governo tendenza alla invadenza
alla dittatura ; i quali due fatti come ori
al l arb i t ri o
e d in
da
solo
così
via
via
si
completano
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n
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u
n
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uno solo all ultimo si riducono l ana rc hi a pol itica
N on è altro che questa condizione di cose che ha
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I ND I V I DUAL IS TA
L I LL U SI O N E
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384
rigoglio di volontà di q uesta abbondanza di vita F a
mestieri pertanto guardarci da questo pericolo e d abuso
subordinando ad un principio solo tutte le nostre v o
l o n tà
E questo principio non può essere altro c he
una ant i i ndi v i duali sti c a impe rsonalità dello Stato e cioè
tutto l opposto di ciò a cui il romanticismo politico con
dusse la nazione nostra
E opportuno intrattenersi su questo argomento A ncora
P R ossi fa a proposito dell individuo ita lian o una os
se rv az i o n e molto felice :
Io dice ho viste molte rivo
l uz i o ni in F rancia e d in Italia ; ora accadde che in
F rancia il grido che udivo di più era : Chi ci g u i da ?
e d in Italia invece : Chi m i s e gu e ?
Sarebbe superfluo
fermarsi a chiari re i l significato di questa osserva
zione ; solo d irò che essa vale a spiegare mirabilmente
il Bonapartismo Bonaparte essendosi trovato solo ita
liano in una rivoluzione francese gridò evidentemente
molto forte : Chi m i s e gu e ? e chiamando invece i fran
cesi : Chi ci gu i da ? n è u scito quello che tutti sappiamo
a dimo strazione de l resto nel caso speciale molto c a
che l esuberan za individualistica italiana
ratt e ri sti c a
non è certamente un aspi raz i o ne cui non sorregga ne l
l individuo una reale pote nza Il T aine considerando
l individuo italiano meridionale esprime netto e senza
esitazione il concetto che tradu sse nelle seg uenti parole :
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n di v i
du qui
a
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In Italia tr opp e tes te tr opp e te mp e s te ; antico ( letto e
vero D a questa che è una co ndizione di fatto possono
i legislatori italiani trarre molti vantaggi o molti danni
secondo che la ve dano o no ne te ngano co nto o meno
ciò che avviene pe r ogni condizione di fatto c he è in un
popolo cui si devono dare delle leggi O ra è precisa
mente av v enuto di essa come di tut to il resto c he i
metafisici c he gove rna n o il n ostro p aese nè l a vi dero
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CA P X
L I L L U SI O N E
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I ND I V I DUAL IS TA
CO S E D I TAL I A
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E LE
nè la intesero ; e quindi in v e ce di vanta ggi ne sono v e
nuti dei dann i perchè furono fatte leggi opposte di
q uelle che data la tendenza fortemente espansiva de l
l individuo nostro dovevano essere fatte E mentre e ra
necessario uno S tato forte in Italia f u invece indebolito
quas i so ppre sso e sottoposto come zimbello ad un in
fi ni tà di infl uenze cui sarebbe invece suo compito d i
debellare E ciò tanto fu fatto che l individualismo così
sbri gliato quasi fa credere all italiano di non appart e
nere che a sè stesso T utto è errato in Ita lia dal pun to
di vista di tale co ndi z i o ne di fatto de l popolo nostro
O ra invece se si fossero fatte leggi le q uali avessero
inalveata l espansione robusta dell individuo dalla esi
ste n z a di questa espansione sarebbe venuto uno svi
l uppo di grandissime forze nazionali P oichè infine la
espansione individuale non è altro che la esplicazione
delle forze de i singoli individui ; quella esplicazione
dalla qu ale emerge come dimostrai nel capitolo I l lo
stesso organi smo sociale O ra non si capisce come ciò
che accresce le forze costituenti un organismo debba
riuscire di danno all organismo stesso Se ciò accade
gli è che evidentemente vi è dispersione di forze ; e la
causa di q uesta dispersione non può essere che nello
Stato cui compito è di contenere e dirigere forze poli
tiche precisamente come u na locomobile contiene e di
rige forz e fisiche P e r fare che la m ag giore espan
sione e d il maggiore impulso individuale torn i no a
va ntaggio della società è necessario a qu esta di diri g ere
e dominare efficacemente quella espansione e non già
di esserne come av viene in Ita lia dominata e scomposta
P resso una nazione molto espansiva negli individui è
necessario che lo Stato così centrale che locale sia i m
ponente non tanto per l azione che esso spiega quanto
per q uella che tutti pensino e sappiano che esso e in
caso di spiegare P e r questo riguardo si può dire che
P S
25
L i ll i n i d i id
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I L I P RAN D I
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INDIVID UA LIS TA
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386
L I L L U S IO N E
lo Stato veneto fu uno Stato eccellente presso un popolo
di espansione individuale m olto pronunciata Il concetto
che esso seppe ingenerare della propria forza e ra per
sino mistico e sempre ebbe massima cura di tenere vivo
ed alimentato questo concetto con procedimenti appro
pri at i e razionali N on si dice di tornare hi u c e t uu n c
a quei procedimenti ; altri tempi altri m ezzi ; ma il
fenomeno nella essenza sua rimane lo stesso ; e quando
lo scopo sia ottenuto si può poi lasciare alle forze i n
di v i dual i libero il campo ; e queste allora spiegandosi
dove non sono dannose ri esce la quanti tà loro una mol
t i pl i ca z i o ne di utile V ita per la società
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VI I
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N on giova illudersi : l I tali a è ammalata ; tutto il ru
more e tutta la rettorica che si fanno da un trentennio
e che non si cessa di fare intorno alla a cquista ta unità
e ricuperata indipendenza servono a mascherare ma
non certo a rimuovere il malessere che ogni occhio poli
tico vede ne l popolo italiano L I tal i a si sente e d è go
vernata male C redo non vi sia popolo presso il quale
il malcontento e lo scetticismo c i rca la propria o rgani z
z az i o ne politica siano maggiori che nel popolo nostro
L italiano non ha fid ucia ne l proprio Stato ; ci crede
poco ; lo crede debole vizioso facile a piegarsi al volgo
alle sètte al regionalismo alle consorterie fino alle c a
morre ; e soprattutto poi lo crede inetto a somministrare
buona giustizia nè amministrativa nè civile nè crimi
nale T utta la retor i ca de l mondo non toglie una linea
S ola di questo stato di cose O ra questo fatto non è mi
n i mam e nt e da a sc ri v e rs i a difetto morale degli italiani ;
esso ha radice profonda e necessaria in un altro fatto :
lo Stato italiano è la negazione di c i ò c he uno Stato i ta
liano dovrebbe essere
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L I LLU SI ON E
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388
IND I V I D UA LIS TA
duce al vero allorchè diedero forma giuridica e con
s ue t udi ni allo Stato loro esiste la cau sa m a ssi m a della
lentezza colla quale l I t al i a ridesta s i nc amm i na a rag
giungere le altre nazioni le quali non sono di lei più
civili se si guarda al complesso della storia loro e sol
tanto camminarono sulla via da essa aperta ed addi
tata mentre l I tali a sostava e riposava per il grande
lavoro compiuto Ma abbiamo il coraggio di ri co no
s c e rl o : il nostro cammino a riprendere il posto c he
avevamo e che ci compete è più lento di quanto faces
sero presentire e prevedere la potenza del risveglio e la
nobiltà del popolo nostro N oi dobbia mo pensare che fu
il difetto di orientamento politico che ci trasse in sul
primo ridestarci all errore del metodo di osservazione po
litica ed alle conseguenze s ue ; trent anni fa nè sfiducia
n è aut o de n i graz i o ne non esistevano in Italia ; v era a nzi
notevole il fenomeno opposto N on è sempre il mede
simo popolo ? gli è che la inoculazione romantica non
aveva allora peranco prodotti esiziali effetti e l I tal i a
e ra di fatto una oligarchia di pochi elettori
A ccade fra molti un fatto che dimostra quanta qui sia
la deficienza e l a impalpabilità dello Stato e che rivela
come l indi v iduo non vi scorga su fii c i e nte forza e pro
t e z i o ne e d è la tendenza v eramente unica che gli i ta
liani hanno a costituirsi e sorreggersi pe r ogni maniera
di affinità d i interessi di professione d arti E non è
infatti il mutuo soccorso economico a cui queste male
formazioni mirano ; no sono vere associazioni a cui te n
dono costituite a proprio vantaggio ed altrui dann o
E non ne vanno esenti neppure le più elevate profè s
sioni e categorie d i individui e più ancora il che è
doppiamente strano gli impiega t i civili e peggio an
cora persino militari di questo stesso Stato ne l qu ale
soltanto ogni individuo dovrebbe sentire e riconoscere
la protezione necessaria ad ogni vita individuale libera
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CAP
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L I L L U SI O N E
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E LE C O S E
D I TA LI A
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389
ed onesta Il fatto è così grave costante e multiforme
che è impossibile non ricercarne e ri nv e ni rne la causa
in una deficienza dello Stato il quale da una parte non
quanto è necessario onde questi
afii da l individuo
cerca in altre sub fo rm az i o ni quella prot ezione e quel
l appoggio che altrimenti non saprebbe dove trovare
e dall altra offre alla espansione individuale facile
mezzo di salire organizzando e capeggiando o sf rut
tando formazioni politiche e x trastat al i la scala che
conduce all esercizio de i pubblici poteri ed alla possi
b i l i tà di pri vate sopraffazioni In ciò risiede la ragione
principale de l grande sviluppo delle sètte che si e ra bla
terato dovessero scomparire colla libertà e c he invece
colla libertà si son o moltip l icate E tutto un bisbiglio
di interessi come li chiamano massonici o c he so io ;
e si è giunti a questo
che è ormai possibile diffidare
persino di amici e di parenti certamente poi dei f unz i o
n ari pubbl ici che nella generalità loro non si sa più di
che cosa siano funzionari se di uno Stato o di una setta
L italiano se non è debitamente contenuto scatta
come una molla nel terreno politico Si osserva che i n
fi ne l individuo italia no non sarà molto diverso da tutti
gli altri D accordo ; pure t utti i popoli han n o de i carat
teri speciali e questo della grande espansione degli i n
di v i dui è uno de i caratteri delle razze italiane L o si
desume anche dalla forma c he sempre assunsero in Itali a
gli organismi politici che vi ebbero maggiore sviluppo
e c he si devono quindi ritenere i pi ù armonici alle n è
c e ss i t à organiche della nostra nazione R oma non ha che
un carattere supremo e d è la disciplina dell individuo
nella famiglia pri m a nello Stato poi ; l individuo ro
mano soggiace ad una discipli na di ferro il figlio è
schiavo del padre il cittadino lo è dello Stato ; la po
tenza e l altezza de l m agistrato roman o sono immen se
il magistrato si fa precedere pe r l e vie il littore ima
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L
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ILL U SI O N E
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I ND I V I DUAL IS TA
gine simbolo e strumento de l suo potere ; il littore
chiama il cittadino a nome avvertendolo che il magi
strato si avanza onde esso si allontani in segno di ri spe t
toso timore e d il littore è armato di verghe e di scure
P arlo s intende dei primi costumi politici ma sono
quelli che die dero la spinta e l impronta a quello Stato
U guale ferrea disciplina è il carattere della C hiesa
cattolica organismo universale rispetto al dominio ma
italiano nella formazione sua ; rinuncio a descriverlo
tutti lo conoscono ; pieno assoluto indiscutibile dovere
de l c att o l i co l obbedienza ai superiori ; questo dovere
non fu mai tanto sublimato co me n ell organismo poli
tico j e rati co della C hiesa romana P aurosa imponenza
dello Stato è il carattere della R epubblica veneta e di
taluni sapienti principi come C esare Borgia e G iovanni
de Medici nonchè di talune repubbliche meno o l i gar
chiche di V enezia ma pure oligarchiche e fe rm i ssi me
nello Stato loro come G enova L ucca S Marino e che
per ciò solo durarono
P asquale V illari movendo taluni appunti a certe os
se rv az i o n i di P a squale T uri e l l o i ntorno a questo nostro
carattere nazionale apparse ne l l e cce ll e nte libro G o v e r n o
e G o v e r n a ti i h I ta li a non si mos tra molto incline a
giudicarlo pe r un carattere puro e semplice ; il V illari
pensa piuttosto che sia un difetto di educazione politica
D opo di avere osservato che l Inghilterra è per esempio
i l paese di E uropa in cui sono nello stesso tempo mag
glori la personalità e la disciplina soggiu nge de l l i ndi
v i d ual i smo italiano esaltato da T uri e l l o come una forza
queste parole : spesso però i difetti sono puramente e
semplicemente difetti pe r quanto sia duro il c o nf e ssa rl o
a noi stessi
Q ui l illustre critico non ha porta ta tutta l osser
v a z i o ne s torica che il giudizio esi geva
tanto sul l I n
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INDI VI D UA LIS TA
L I LLU SI ONE
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392
difetto , è
necessario am mettere che non sarà un molto
grande difetto se esso appariva esistere anche nei pe
riodi di maggiore potenza organica dei popoli italiani
E necessario am m ettere che quei popoli a cui furono
date le leggi e le istituzioni politiche roma ne non do
v e v a no essere al certo degli organismi umani decadenti
e pure noi possiamo desumere da quelle leggi e d isti
t uz i o ni che quello che T uri e ll o definisce una qualità e
V illari i nvece un difetto costituiva tuttavia il carattere
delle prische popolazioni italiane N on si comprende
re b be ro
n è si spiegherebbero storicamente altrimenti
quelle leggi e quelle istituzioni che stri ngevano 1 indi
v i duo con tanta forza
N è si potrebbe S piegare il fatto
colla infa nzia di q uegli organismi perchè ugualmente
0 d anche più infantili erano allora i popoli ger m anici
l e cui leggi contemporanee a quelle di R oma lascia
vano all individuo ogni maggiore balia e gli riconosce
vano persino facoltà di svincolarsi dall autorità paterna
il che se facevano gli è perchè evidentemente pre sup
poneva no che la sua espansione individuale non sarebbe
giunta normal mente a tanto
Meglio è pensare che sebbene la vita de i popoli sog
giaccia in genere alle medesime leggi come dimostrai
nei precedenti capitoli p ure in ciascuno di essi assume
caratteri speciali dovuti a molte circostanze che qui non
richiamo avendone già fatto cenno altrove
O ra questo della grande e pericolosa espansione de l
l individuo è in genere un carattere de i po poli meri
di o nal i e specialmente dell italiano e perciò fanno opera
insana quelle costituzioni politiche c he di questo carat
tere non te ngono conto come la fanno sanissima e f e
conda di risultati stupendi q uelle che tene ndone conto
vietano alle energie individuali di disperdersi in molta
parte ed in altra di elidersi a vicenda e i n quella vece
l e costringono e l e inal v eano in modo da trarne fuori
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CAP
I NDI V I D U A LIS T A E
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L I L L USI O N E
L E C O SE D I TA LI A
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393
energia sociale ; questa poi sarà tanto maggi ore quanto
più fervidi saranno gli in dividui che furono indirizzati
e costretti a c o ntri bui rv i le loro
E non è certa mente risolvere un problema il richiamo
che fa il V illari al T uri e l l o ammonendo che la scienza
di governo è essenzialmente sperimentale e sta tutta nel
conoscere i veri mutabili bisogni de l paese adattando
a essi le nuove leggi N on basta dire che si devono
adattare le nuove leggi ai bisogni conosciuti e fare ma
gari al t re belle cose ; un altra cosa è innanzi n ecessaria
e la si chiede questa pure alla scienza politica se non
propriamente alla scienza di governo e d è che un po
polo abbia per la sua costituzione modo di constatare
realmente v eramente ed esattamente quei biso gni e di
fare quelle leggi atte a soddisfarli e le altre cose belle ;
dimostrando come le
e d è ciò appunto che il T uri e l l o
leggi conformi ai biso g ni in Italia non si facevano allora
( i ma i narsi adesso l) negava implicitamente che in Italia
ci fosse e che i l V illari non provava invece punto che
ci fosse
A quale vera o rganica saggia e morale sua fun
zione può corrispondere uno Stato a costituire il quale
gli individui lanciati come tali in libera corsa e con
co rre nz a politica giungono non per naturale organica
spontanea e serena selezione del corpo sociale ma con
furiosa lotta i nte ri ndi v i dual e come giungono i cor
ri do ri al P allio di Siena ? O gni senso di moralità e di
ideali tà politica è forza che scompaia in questa eterna
feroce lotta individ uale per i scacc i are per giungere e
per rinnovare C osì è ; non è che le formazioni morali
abbiano per fatto di queste costituzioni romantiche
cessato di funzionare no ; esse funz ionano ancora in
moltissimi individui anzi nella massima parte ; guai
se così non fosse ! sarebbe già l anarchi a all ultimo
grado ; ma sono sul terreno politico avviate a f unz i o
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I LLU SI ONE I ND IVI D UA L I S T A
nare sempre meno e non è a dirsi quanto la espansione
dell individ uo italia no lo inciti a percorrere più rapida
mente che altrove la via di tali transazioni N ella corsa
al pallio politico c he gli individui italiani sono chia
mati e d eccita ti a fare dalla forma della c o sti t u
zione sono primi i più arditi e d avventurosi ed i più
passionati ; quelli cioè che sono per la passione loro
più facilmente disposti a transigere colle esigenze della
preesistente formazione morale ; e lo fanno e da ciò nasce
l esempio e dall esempio via via tutto quello che ne è
la solita ed inevitabile conseguenza L e transazioni mo
rali che gli individui fa nno posti su questa via sono
infinite e si spingono ad ogni più turpe eccesso ; ad
ogni modo basterebbero l e primissime quelle più sem
pl i ci ed usate tanto che oramai non sono più considera t e
com e i mmoralità perchè allo stato attuale della pro
gre ssi o ne dirò così anarchica o poco o molto furono
già adoperate da tutti per mandare al l ari a in un tempo
non lungo q ualsiasi Stato e qualsiasi ci v iltà P arlo
p è s di quelle transazioni che si riducono al l i nno
cente come tutti lo ritengono gioco di nascondere il
proprio pensiero politico di ven dere lucciole per lan
terne di denigrare e criticare contro la propria i h
tima convinzio ne di sospingere le classi più numerose
contro l e meno numerose m etodo raccomandato da tutti
i migliori teorici ed e m pirici de l genere perchè di e v i
de nt i ssi m a utili tà e che dal più al meno hanno s f rut
tato tutti gli uomini politici ita liani che fe ce r o c ar r i e r a ;
e bisogna vedere con che umoristica serietà quelli che
ancora non l hanno fatta gabellano quel semplice ca l
colo aritmetico del tornaconto loro in di scorsi in ri
viste i n giornali come l aurora di inevitabili a po c ali t
tiche trasformazioni della società dell E uropa de l
pianeta e perchè no ? m agari anche de l siste m a sola re !
C iò altrove è eccezione ; in Italia è regola
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ILL U SI O N E IN DI V I D UA LIS TA
per cui viene posto in quella condizione Ci ò e ne c e s
sario ; ora è agli occhi miei ben certo che le opinioni
qui propugnate o v e potessero scendere sul terreno della
pratica attuazione sarebbero atti ssi m e a mettere gli
italiani moderni in i stato di diventare più che ora non
siano suscettibili di miglioramento morale E sse infatti
sono atte a ri m uovere instaurando ordini politici ra
z i o na l i
tutte le infinite cagioni di politica e però anche
di sociale egoistica turpitudine che i presenti ordini
falsi rendono necessarie onde ne resta inquinata t utta la
V ita morale d ella nazione
G li uomini della generazione adulta siano liberali o
retrivi liberisti o collettivisti hanno pensiero e c o nv i n
Z I o n I troppo fermamente e profondamente individu ali
stici perchè da essi si possa sperare salute E ssi possono
rimanere spaventati davanti alle conseguenze oramai
chiare delle loro dottrine possono rimanere confusi
davanti alle conclusioni e d alle strette logiche delle de
duz i o ni de l l a politica sperimentale posso no esserne anche
ammirati ma nulla più U no di questi uomini e dei mi
g l i o ri V ivo e felice ingegno meridionale dopo di avere
letto taluni miei scritti mi diceva : non è il mio mondo
politico ma lo ammiro O ra questi uomini che ammi
rano un mondo che pure dichiarano non essere il loro
sono necessariamente uomini dell altro mondo e come
tali devono essere considerati
L a questione del metodo di investigazione scientifica
è impor tante anche per q uesta speciale ragione che se
è facile ingenerare convinzione da persone a persone
che adoperino lo stesso metodo riesce invece di ffici l i s
simo da persone a persone che ne adoperino uno di
verso p oichè in questo caso non sono soltanto le facoltà
logiche cui è necessario dare un nuovo indirizzo ma
è n ecessario altresì cambiare la impostazione dirò cosi
del cervello su cui q uelle facoltà logiche s i mpe rni ano
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CAP
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L I L L US I O N E
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INDIVID UA LIS TA
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L E C O SE D
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I TA L I A
397
q uesto risultato e di ffi cilissimo ad ottenersi su
menti che da troppo tempo siano soggiaciute ad un atte g
gi am e nto che si è in esse fatto organismo intellettuale
Si aggiunga altresì lo S forzo che è necessario ad una
mente di fare sul sentim e nto ( che è poi una forma di
sensibilità del pensiero ) dell individuo ne l quale essa
dovesse prendere un indirizzo aperta mente e sicuramente
sperimentale P erchè gli indi v idualisti formandosi del
l individuo e però anche di sè stessi un concetto come
di qualche co sa di assoluto di diverso e superiore alla
restante natura in questo concetto fortemente egoistico
riposano e si adagiano con una vol uttà morale che non
è facile abban donare ; e molti anzi infuriano ed invei
sc o no come s omenti al pensiero solo che altri l ab
bandoni
A d ottenere sulle menti notevoli effetti di adattamento
intellettuale è necessario che sieno giovani ; ai giovani
il compito di sal v are l I ta li a !
O
ra ,
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IX
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Q uesto
libro vuole essere e nunc i ato re di una dottrina ;
e
pure avendo io dedicato quest ultimo ca pitolo al
l I ta lia a dimostrazione delle cause che rendono i mali
in esso libro deprecati qui più gravi e pericolosi che
altrove non già posso propormi l intento di descrivere
riforme fondamentali per lo Stato nostro Quale Stato
emerga te oricamente dalle dottrine esposte è detto ne l
cap V I D alle teoriche stesse si posso n o dedurre gli
adattamenti e le innovazioni che una tendenza ri fo r
matrice ad esse teoriche informata può determinare
nei riguardi di ogni S ingolo Stato ; ma quest o è certo
che quella tendenza non può spiegarsi se la dottrina
che deve determinarla non si imponga prima alle menti
Il lavoro è pert anto ancora bene addietro nello stadio
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suo preparatorio A ciò che si v ede non si può ritenere
in I ta lia questa preparazione facile impresa c hé olt re
alla novità filosofica ad essa più che altrove si oppone
l individualismo già saldamente costituito in i stato di
dominio e cioè l interesse di tutti gli individui oggi
varia m ente in possesso del potere dai maggiori ai mi
nori i quali naturalmente vedrebbero ne l prevalere pra
tico della nuova filosofia una d iminuzione de l proprio
arbitrio e cioè del proprio io qui più che altrove ge
loso e d i mponente
A vvengono a proposito di riforme dello Stato cose ca
ratt e ri st i che nel nostro paese A nche senza che dottrine vi
si nutrano pure il semplice senso della propria conserva
zione fa talora sorgere nel pensiero delle nazioni la vi
sione della urgenza di qualche riforma F u giusta
mente osservato : o u e n serait l e spe ce humaine inculte
si ce dont elle a besoin
e t i rré fl e c hi e co mme elle est
lui devait venir par voie de s y llogisme seulement ?
C osì accade che senza nessun sillogi smo anzi tut ta
piena di sillogismi oppos ti pure l I tal i a da dec e nni i sente
la necessità di una assemblea come dicono moderatrice
che non sia ciò che un suo memb ro ha definito essere
i l Senato nostro : la più decorativa e la più inutile cosa
de l mondo ; e tale infatti non può non essere un corpo
aulico che nessuna forza direttamente trae dalle sorgenti
vive della nazione rispettiva m ente e limitatamente si
intende a que gli organi sociali c he pe r sua costituzione
statutaria fondamentale sa rebbe chiamato a rappresen
tare A ciò ottenere bastere bbe deferire alle singole cate
goric senatorie statutarie ridotte a corpi elettorali e pro
po rz i o nal m e nte alla mole loro organica ne l corpo sociale
la nomina de i senatori N ulla di più logico nulla d i
più u tile e semplice e nulla d i meno perturbatore dello
s ta to attuale delle cose eccezion fatta de l l i ndi v i d ua
l i sm o politico dittatoriamente imperante Questo infatti
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400
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IN D I VID UA L I S TA
I LLU SI ONE
la famiglia la cultura le professioni e c c e cc
non già in base ad arbitrarie formazioni individuali
stiche quali sono i partiti L a rappresentanza propor
z i o nal e
voluta dai nostri partiti non è che un nuovo
pasticcio romantico ulteriormente infestante la vita poli
tica italiana già dal romanticismo ridotta ai limiti
pri e tà,
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de l l
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ana rchi a
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X
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Sapienza di governo frutto di inflessibile ant i i ndi v i
dualistica organicità dello Stato si dia al l I tal i a pe r
mezzo di ordini classici e fermi ed il suo popolo così
meravigliosamente fornito di ogni umana facoltà ri pre n
de rà que ll al ti ssi m o posto che gli impongono la sovrana
sua storia e la costante missione di diffondere la ci
viltà Ma se non si rimuova questo licenzioso i ndi v i
dualistico turbine nostro che scambia pe r v i ta l ecci
t am e nto di un parossismo d iverrà presto l I tal i a facile
preda altrui ; ed il conservativo oriente e d il megli o
costituito e politicamente più adulto occidente ci ap
prenderanno con dura fierezza quali sieno le n ecessità
e le leggi organiche delle società di uom ini che noi
mostriamo ig norare T roppo consumo troppo sperpero
di V ita in queste smanie prodotte da ordini c he scate
nano l individ uo i h libera corsa ; a questo p a rossismo
è impossibile se molto duri che succeda un fermo e
tranquillo riposo ; solo possono suc c e de rgl i pericoloso
c o l asso od agitata follia
T rovi il popolo nostro nelle
s ue antiche energie il fa rmaco de l male che lo consuma
L I tali a giace fra i punti della terra n e i quali si e h
bero e si ha nno le civiltà più intense Quasi anello fra
l oriente e l occidente tutta circondata come fi glia di
letta da quel mare mediterra neo c he è la più f re que n
tata via del mondo colle sue A l pi entra quasi nel cuore
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CAP
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L I L L U SI O N E
INDIVID U A LIS TA
E
L E C O SE D I TA L I A
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40 1
d i E uropa mentre le sue estre m e marine sono ac care z
zate dai venti de l l A f ri ca e de l l A si a ; essa appare e d
è un centro delle nazioni e vi si compiono assimila
zioni e d incroci fecondi di stirpi A lla postura sua mi
efficacemente soccorrono l indole viva e varia
rab i l e
degli uomini la mente loro f e raci ssi m a ed aperta ; la
natura in essi tratta per lunga consuetudine al senso
della universalità e potenti e vetusti organismi morali
universali in lei si formarono e di lei vissero e V ivono
È suo perenne destino vivere per sè e pe r gli altri
I I popolo italiano ritro v i il suo genio e d il suo genio
sarà guida sua e gui da altrui
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Gi
ugn o
de l 1921
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PLEAS E D O
NO T
R EM O VE
CA R D S O R SLIPS F RO M T H IS PO CKET
U N IVE RSITY O F T O RO N TO
LIB RA R Y
I
tH ass
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