D i c hi a raz i o ne de g li E dit o ri c o n s egn a to d a l l A u tore il m a no s c ri t to c o rn p le to e n o n a v e n d o e ss o p o tu t o cu r a r e l a c orr e z i o n e de ll e bozz e p a r ecc hi gra v i e rrori s o n o sf uggi t i a l c orre ttor e U n i a m o l E R R A r A C O RRI G E i n s e r v i z i o d e l l e t tor e ed a v v e r t i a m o che un i n sp i e g a bil e e rror e è p a r e o cc or s o n e l t i to l o il qu a l e in v e ce L a c ri s i d ell a S o c i e t à E u rop e a d ov e v a d ir e La c risi c he E ss e n d o c i s t a t o . ’ , , . ’ ' - , , : . de lla c i v i ltà e e uro p a E RR A T A C O RR I G E P ag . 5 r ig a 11 . m o d e rn a po l i t i c a de l l E ur o pa l eggi l a mod ern a E ur op a po l i t i c a imm agin az ioni imm agi n az io n e a tt r av e r s at i i p e ri odi at t rav e rs at i pe riodi C o nt i ne n t ale e d O cc id e n t ale c on tin e u t al e o cc id e n t al e c o s t i t u z ion ale c o st i t ue nz i al e t ro v a s e mpr e o s t ac o l i t r o v a os t aco l i s e mpr e appr e s e pr e s e s i e v o l v ono e v o l v ono dim o s tre rò dimos trai d e i qu al i l uomo n o n può d e i qu al i l uomo può d elle n at ur e po l i t i c he d e ll a n at u ra p0 l i ti ca U n o : s o l a l a m e ss a U n o s o l o : l a m e ss a d el n e l La ’ , : . 19 26 : 21 6: . . 34 5: . 37: 65 16 : . , . 79 80 84 85 . . . ’ ’ . 97 . 98 1 04 . . P ag 1 55 . rig a 18 : 1 61 26 : 1 72 25 : 205 2 s e c ondo c api t o l o p rimo c api t o l o s t at o S t at o assum e s i as s um e di qu e s t a p ar te d e ll a p art e impu l si v a rapp re s e n t at i v o rapp r e s e n t at o re nd a re nd e t u tt e le f o rz e t u t t e f orz e di ele m e n t i ele t t i v i in s i e m e di el e m e n t i ge r arc hi c i e di el e t t i v i insi e m e non può e ss e re non può che e ss e re d e v e e ss e re in al v e at a d e v ono e s s e re in a lv e at e s o c i e t à d e l l o s oc i e t à e d ell o . . . . . 20 6 0 224 5: 7: 29 : . . . 231 10 : 23 1 16 : . . 239 . 20 : 253 271 si si ha nno ce n trip e t e ha . ce n tri f u ghe acc um ul are a cc um un are f o rm e f o rz e d e v as taz i o ni m ani f e s t az ioni c i v i l tà s o c i e tà e s s e re e ss e rn e c o s t i t ui t i c os t i t u t i v i c o s t i t ui ranno c o s ti tui s c o no n e ll e l o t t e n e ll a l o t ta di rappo rt i c o nc o rd at ari a co n c ord at ari a . . 29 7 10 : 312 2: 328 3: 15 : . . . . . 330 3 71 38 0 16 : . . z: di pp o rt i ra . PR O PR I E T À L E T T E R ARI A SE ? 15 3 1962 m 9F 39 9 0 0 9 T ipo grafi a O L I VE RO e C . T ori no , Vi a A ccademia A l bert i na . N C D E Cr i ti c a R o m a n ti c is m o e c l a ssic is m o p o li ti c i L a 1 s ci e n z a p o li ti c a P ag S u o o gg e t to me to d o e s c op o I L a re cente guerra e le conse g uenze sue in rapporto al la costituzione de gli S tati europei conti nentali II Fals ità de gli Stati modern i i ndi v i d u ali st i cam e ut e costitui ti I I I E lementi costitutivi de gli S tati modern i loro esame critico loro funzion amento neg ativo e fi nali tà anarc hi ca I V C ausa massima della fal s ità de g li S tati europei c o n ti n e n t ali è il roman ti c i sm o g ermani co appli cato alla c ostituzione loro Romanticismo e classicismo in poht i ca V D alla rovina p uò s alvare la societa moderna e uropea solo u n a scienza del l a politica VI C ome e di c h e cosa la poli tica è s c i e n a V I I A ppl i cabi li tà pratica delle deduzioni teo I l suo scopo è la civiltà ric h e all a formazione delle costit uzioni VI I I Riforme di ordi ni e riforma di uomini IX G li antich i ed i moderni nell a formazione delle co st i t u zioni X I l metodo sperimentale italiano nella scienza poli tica XI I llu sione c h e il nostro tempo sia essenzialmente di verso da gli altri e che esista nelle società indefini ta evoluzione pro gressiva XI I C aratteri procedi mento e part icolari di ffi coltà del la sci enza poli tica CA P . I . . . . . , . . . . . , . , . , . . . . . . z . . . . . . . . . . . . . . . , . CA P . II L . ’ org a n is m o s o c ia l e es s en z a S ua . S ua f o r P ag 41 . m a z i o ne . concetto del l organismo sociale presso gli ti hi presso i m d i L a cellula soci l e è formazione psichi ca I I I G l i organi e i tessuti della societa IV D ella essenza psic h ica del l or ganismo s ciale ed esclusivamente fi iolo gica dell org ani mo individuale V C i ò c h e vi è ll i di i d di non fi siolo gi co è tutto un pr dotto della formazione del i m soci ale e di quest solt nto e non dell in d ivi duo costitui sce l g essenza — VI L i di viduo si n golo e la formazi one dell societa V I I L e gge VI I I D i amica di forze centripete di e pansione or g ani ca indi vidual e e centrifugh e dell or g ni smo sociale L i pp i mi bi l i a dell espansione org nica indi vi duale entro i li m iti social i costitui sce la forza entrifu g a d ll i m soci l e I X F ormazione sensi bi le dell org nismo so iale L a m i gli c me p rima societa umana X F ormazione della convivenza A tt ito e coercizione fattori di svi luppo sociale t f mi l i I ’ Il II an . un a a . c e s ’ ne ’ or n an s v s . uo . o o ’ a o , ’ . o . ’ , , n . a s . ’ a . n so - . n . ’ . ’ t r a c an s a a o a e x ra a ’ . . o are . . . . ’ . e rn o . r ’ e a c or . . . . NDI C E VI I CA P . P a g 75 p rop ri età I E si g enze naturali della m g gi ore riproduzione compati bile col la ma g civi ltà L a fami glia mono g am ica T ransizione della fami gli a da società gi autonoma i tessuto connettivo d una ma ggi ore società I I C osti tuzione gi u idi ca dell a fami glia O ri gi ne ed essenza del consenso della don a i à non superi orità dell uomo C ome si di ff erenzia la f nzione III D i sociale e pol itica dell a donna IV O ri gine del la proprietà nella ini ial e facoltà umana di prensione ed uti lizzazione delle cose E lementi costi tutivi dell econom ia t ii di i d l i t i V L i mitazione all i ndi vi dual e pren sione dell e cose L a proprietà indi viduale I l contratto l eredità L a giu romana scopre e descrive le le ggi dell a funzione economica i p d dell org anismo sociale VI C ircolazione cam b io moneta V I I I l lore è proiezione sensi b ile della circolazione nut iti zia della societa V anità delle moderne di scussioni sul capital e VI I I l credito è c i r l zione del valore uomo e del valore societa C redi to privato e credi to pub I X L a prod uzione deter bl i I l cre dito pu bb lico sua essenza e utili t à minata dai li m iti posti all a li b à economica dell indi viduo L otta X D i versità m ica e onse g uente sviluppo del la società e della produzione d ener gia sociale economi ca ne gli individui e conseg uente special izzazione loro e loro di su g uaglianza economica C onse g uenze sociali del la di g economi ca A ccentuazione della prop i età privata c h e essenzial mente gli è i ntensi fi caz i one di funzional ità social i E sempi st rici E rrore dei vi n coli economi ci XI N ella di sugu gli anza econom i ca tutti gli i ndivi dui fruiscono di pi ù b eni c h e nella e g uagli anza da cui lo svi luppo soci ale li h a tolti ( Richi amo al capitolo I X) II I L . f a m ig li a a L . a . . a . o re . . ’ n . r . n . t v e rs . ’ u . , , z . . . . . ’ an n ua v s ca ’ . . ’ . . . , e nz a ru r s . ’ . . , . , una va . r I . e . co . . co . . , . ‘ e rt e co n o . c . . ’ su . an z a r . un a o . a . . . o . . CAP . P a g 107 e l i gi o n e S c i e n z a A r te I N ecessità naturale della reli gi one come apparecc h i o tt dell or i m sociale II O bb iezione d ll i li gi i à di uomini virtuosi g II I F ormazione caratteri evoluzione e svol gi mento della li gione IV I dentità essen iale del precetto reli gioso positi vo presso tutte le m g V C ristianesimo e g i i ci iltà F ormazione del sentimento morale li im VI A zione del la reli gi one sulla società e l l i di i d S l della funzione sociale reli gi osa analo gamente allo altre fu zion i t gi m sociali VI I L a reli gi one e lo S tato VI I I N ecessità e di fficoltà del senso tra la C hiesa e lo Stato IX E sempi st rici delle relazioni fra C h iesa e S t to X F orme dell azione dello S tat o rispetto alla reli gione XI I E redità XI F ormazione caratte i e svol gi ment della scienza delle formazioni int llettu l i negli indi vidui e nella società XI I I L e m l i facoltà ideali dell uomo e lo sviluppo il commercio e l della scienza XI V L o S tato e la scienza XV L arte L S tato e l arte IV R . . . . so rre . an s o rre ’ o re o t os re , , . a z . or to ’ e . . . v ce s o . c at . . . ’ su . n uo v n . . . a co n . . o . ’ . . . . r , o . ’ ’ ; , . . ’ 0 . . . u az o n e ac c u ’ . . . a e . v o . en o CA P ua . o Psico l o g i a s o c ia l e P a g 138 I L o S tato è la ra g ione soc i al e Ra gi one sociale e ragi one in dividuale II L a morale i n di vi duale e la morale sociale I I I E ssenza dello S tat e della determi naz i one collettiv IV P sicolo gi a della determinazione individ le V A n lo g a psicolo gi a dell a det rmin zione sociale VI L i mpressione sociale è formata di determinazioni individ al R i fl sione social e V I I F ollia soci l e e folla VI I I Re zioni ri fl essive nella società L a ri fl essione sociale nel dispotismo e ne gli S tati organici I X L a formula scienti fi ca della ri fl es ione e d ll determinazione sociale V L . O S ta t . . . . . . a ua . . . e a . e . . . a . ’ u . . a . es . a . . i . . e s a . . orm a z io n e s tori c a de ll o S ta to S a e pe r tu r ba P a g 158 z io n i d a c u s e i n te rs oci a li I l S econ do st d io 1 I P rimo stadio dello S tato lo S tato familiare a S tat patriarcale I I I T erzo stadio il monarcat dispoti co teocrat co non ered tario C ircostanze ch e lo dete mi nano sua essenza concorso d l l l CAP . VI F . . a . : . o i . . . o : . r , : . - , 0 i e ’ e o . I ND I C E VI I mento reli gi oso I V Q uarto stadi o il monarcato eredi t rio V Q ui to st dio il monarcato ereditari o consul tivo G li or g a i onsul ti vi del pri n cipe VI Lo S tato organi co f zione del monarca i esso M onarcat eredi ta io e monarcato elettivo M a ggiore durata e minore espansione dello S t to or g ani co a monarcato er ditario VI I Settimo stadi o S tato b uro L a decadenza sociale C om e società es e dallo S tato b oera ti tico ritemprandosi a nuova i i l tà VI I I C ondizioni est rne ch e a gis ono sulla forma e forza evoluti va dell o S t to IX Esempio delle società ori en tali semitic h e loro t ti inattività X L antico occidente è il g en t della civiltà moderna L svol gimento delle società occidentali deve es ere particolarmente o gg ett di osservazione dell a scienza pol itica XI P a sa ggio allo studio del la formazione s to rica dello S tato nelle società pert b ate da cause i t i l i XI I L egg e di p i or ga ica ociale di front cosi ad indi vidui come a società straniere L a guerra è la condi zione pri mitiva di società di fronte ad un lt a ocietà L a pace è il prod otto di formazioni psico politich e gi t dall a guerra X I I I F orme dell a guerra G uerra di sterminio e di schi avitù G ue ra di con quista e d e i XI V P er t u b azioni de gli or g anismi sociali in conse guenza g m della g uerra di con quista ed a sorb imento Reazione a tali perturb azioni XV N elle s cietà occidentali la reazione dell ordine i t i di i d l contro le perturbazioni da cause i t i li è pi ù vi gorosa XVI P cesso di tal e reazione i G re ia in R om nel M edi o E vo nella età moderna R ivoluzione francese XVI I P ericolosa i l lusione h deriva al pensiero politico odierno da erronee concezioni sul le cause del la rivoluzione francese XVI I I C lassi dominanti i società non perturb ate da s vrapposizioni XI X A lt ri fenomeni di perturb azione E ndosmosi ed m i politica A cce sioni di popolazione S ocietà da emi g razione di elementi sociali civi lizzati C osti t zione americana XX I l cerimoniale . a a : . : r n o . . a e co n . c un ; . . c ra n . . . . un a . c v es e ar c c e . . a : : . . . ’ ca . ra o re e . O . o s . s . ur n e rso c a ca an s o n e . . e ’ - a s r ’ r r . s . . ’ o . . . . . . o na o ca . on a s . u na e n n er n n e rso c a . n c - . , e c . . ro . . a, , ua e v . n . o . VI I . c i v il e os . . u . CA P e so s . s . . . . Co s ti tuz i o n e te or i c a de ll o S t a to i n u n a s o c i e t a P a g 200 Co n si de ra z i o n i v a r i e e r ip ro v e s to r i che . . . Neces aria complessità nel le costituzioni politich e ci v i li I I P l lit ed autonomi a de gli org ani pot ri dello Stato I I I I l pot re le gis l tivo nell e sue due par ti i mpul iva e ri fl essiva IV A b errazioni roman tich e nel potere legislativo V Il potere esecutivo VI A b errazioni romantich e nel pot re esecutivo VI I I l pot re gi udi ziari o qu le è e quale dovrà essere VI I I L a stampa è pu bb lica funzione censoria N ecessità di di l istit uzionalmente conforme all a f unzione sua I X I l potere sovr no quale dovrà attuarsi X A b errazio i romanti ch e nel pot re sovrano XI Li mite di età per l esercizio dei poteri P i vilegi e di gnit à degli alti magistrati p i fi t i i poteri dell o S t to XII A m mi i t i locali e decentrament i A utonomia loro XI I I Indipendenza anch e fi n i i a dei poteri sovrano e gi udiziario da altri pot ri XI V L ap i delle form le politich e è rel tiva allo svi luppo civile di una società pl i e d altre circost nze XV V arie forme di co rcizione per ssicurare la perm anenza di costituzione C ircostanze necessarie a t le permanenza I R iprove stori ch e della desc ritta costituzione teo ri ca di una società X1eV I a s . e 0 e s , . . . . . . e . a e . . . . n ar a or . . a . e n . ’ . . r . e rso n c an s ra z o n o na e . . a . . . ’ e u a a n . . z ar caz o n e ura . . . . a . a e . un a a . . . ci v 1 CA P . . VI II F . or m a z io n e i n ters o ci a l e L . ’ in di v i du o e lo F ormazi on i i t i li D iri tt internazional e D iversità f la morale i t i di i d l e la morale int rnazionale II E volu ione paci fi ca del l umani tà I I I R el tività dell i dividuo alla società IV I l vant ggi o del l individuo non p ò essere ra ggi u to se non proponendosi a scopo l sivo quello della società L e i d t t li b ertà i ndividual i L ordine i punitivo Indi vi du lismo e sperim ent li smo rispet to ai delitt i ed alle ti I n e rso c a . n er n ua e v a . ’ n u . z . . . . a co s e a esc u n . vo . ’ ra . e ’ . o . ’ e . a co e rc INDI C E V III V I mpo ssi b ili tà di fissa r e te ori c am e n te i l i m i ti d el l a p e n e I l d uell o V I I li mi ti O pportu ni all az i on e d el l o S ta to non p l i be r tà i ndi i d ual e ono ch e ri sul t r e c on ti n ge n te m e n te dal la‘ raz i on ali tà d ella co sti tu i on e poli ti c V I I I N on VI I V ri b i l i tà de i r apport i fra l i n di i d u o e l o S ta to e si stono di ri tti n turali I X L e co si de tte tutel e de l di ri tto e l i n ge renz a d ell o S tat X C ause d ell av v e r si on e rom anti c a c on tr o 10 S ta to . . . . ’ v z a s a a . . a IX ’ S ue . . . . . I l m o dern o m o v i m e n to di . . . ’ o . v , a CA P os . . c a us e c o n ti nge n ti L . u gu a g li an z a. s oc i a l e borghesi a P ag a . Q69 . tt d p te ec onom t e o c t e tr g m ent e nd d t c ono te o e rrore fond m e nt e r porr e c opo d e po t c e m e nto c r t c o o c mo mod e rno So c mo e em t mo r ee rb z on e r no —em t c te rre no p m en te ec o oc mo r e z on e e rrore nd d t c o contr oppo to errore n e o t e o c mpo V nom e e o c et mod e rn e rror d e g ec onom t be r C r c o o z o o e ntro tono nd d t ber p ce e p c z on e ce ntr f g e e form z on e ec onom n e org n mo o c e forz e ec onom ch e cen tr p e te n e e r e c t tor ch e S b r o cen d e e o c et mode rn e forz e ce ntr f g h e e ce ntr p e te d e ono e ntr m b e fu n on r e e non e d e ndo c om e nte ndono f re nd d t b r e oc t D p ce z on e te gr tr ce d e o S t to n e d tr b z on e e o o c z on e oro e d re tto o cc or o m en t re e e p rt d e m o c e o e r e n ece r o e modo non r me d b e oro m e zz n ece r nno r ce r t co e n z on e d e p e rp e r tr ce t t e e e d n g tr ce b ro c r z e ntr mb e d o t f c o t t z on e e o S t to b orgh e e e nz t t z o e po t c n t r e c on e g e nt e m e r g e z d e c o t t z on e e c o è org n c d e o S t to e p er c n ece r is i t ra A u al i is u s i ali s i I I G li uni gli al i , u u al i i v i ual i s i , ad i n u n o s ss a al di ’ i n e l l i n di v i duo l o s ll a li i a III E l i i ne l IV i al i s i al i s i is V Is a l s s VI P e r i i a VI I S ul tu a i i nt e rso c i al e a i a s ur a n o mi c o i l s è la a i di un i vi ual i s i i al i s i o un ll s ss a II I A d ll a s i à s ali a li i s i li ali IX i l vi i s ed i c u i si di b at X D u li i v i u al i s i li ali s li a i i u a ce n , gl i i ’ i ca ll a i a is i al s X1 L e t ri p e t a , d ll a i ll v a i i v il à s i i XH i qui li L e t ri f ugo s i à i u ll i v zi a ma ri spe t ta n do si li si i a di , a i v i u ali s i , li e al i s i al i s i XI I I u li a i in a gl i i a i i ll a i s i u i c ll de l l av n el ll a i d ll ll a assa s i al d v si i v li s s ali a a i ssa i i a i l c o l l av I i ssa i v a in i i ca i ll a li m i a i f un z i o n al i t à s a al d lla a i i ssa ll a s ua i u s i u i d ll a i a, a v u e all a al sa a XI V L a si a ; su a ss a ; sua i s i u i n li i a ; a u al s e u n a ll a i ll s i u i an t i i ndi v i du al i st i c a a i a a , iò ssa i a I . . . . . . . . . . . . . . . . v . . . . . . . . . . . . . . . . C AP . X ’ L i l l us i o n e i n d i . vi d u a li s ta le e ’ d I ta l i a cos e P ag . 331 n arc h i poli ti c a i n I tal i a A n r ch i a n el l n z i o n e e n ell o S tato que t ge n e ratri ce di quella I I Q u ttr o c ause p rti c ol ari all I tali a d el la fragi l e c on si te nz dell o S tato uo L r ece nt e i ta d el l o S t to un i tari o co n ri mo z i on e di o g n i i t i t uto s to ri c o pree si ste n te ll uni ta I I I L e re az i o n i re g i o at i c i n l i all u ni t à e l oro r i p e r c us i o n i p rl m e ntari ant i co n se R e gi o n l i amo e uo p e rm an e n te p e r i c o l o O di e rn i fat ui e rrori I V I l con fl i tt o enz a d l c ttol i ce si mo e d l ponti ficato rom ano f a l a C hi e sa e l o S t ato E C ause de l c on fl i tto S ua i rri d uci bi li ta se gue n d o i c ri te ri pre al i ne l co n i V N e e si t à e mod o ae r r e i ppo t i f ra l a C h i e a e l o S t to i n I tal i VI L a e su b e r ant e e p an i on e d ell i n di i duo i ta d i d i i m e re i l c on fli t to l i no i n r pporto all e i s ti tu z i on i po li ti c h e i nform at e a rom ant i c o i ndi i d u V I I A l di opr a d e ll r e tto ri c a p atri otti c li m M ali c h e n e d e ri ano e de l p e ssi mi mo p rti gi no V I I I E sorta z i on e ai gi o an i d i c o l ti are IX N pol i t i c a i nd i ri zz ando l e m e nti e r o n u o i ori zzonti l a sci e n z e i t à att ual e di prop ag r e pr i n c i p i n u o i pi ù c h e di s ugg e r i r e c on c re t e ri form e ri form e so l o po sso n o d e ri are dal m ut t i n di ri zzo fi l o ofi c o d l p e n si e ro L po l i t i c o n az i on al e X L a m i si on e de l l I t al i I A . a s a a a . . s a . a s , , a ' a ’ a ’ v s s . . a rv ss . e ra e a . v r a s a s r . a . . . a r . . r a s . s c . . s s ’ s v a v a o s a : a a . a v . a s a v s v v v . . v a . s ec s . a o v e . a . . a s a s . . ’ s a. e C A PI T O L O I . C RI T I C A RO M ANTI C I SM O E C LASSI C I SM O PO LI TI C I LA SC I ENZA PO LI TI C A SUO O GGETTO , M ETOOO E SC O PO S OMM A RI O I L a rece nte guerr a e l e c o nse gue nz e sue i n r app o rto all a co stit uz i o n e de g li S t ati e ur o p e i c o n ti ne nt ali II F al sità de g li S tati m o de r ni i n di v i dual i st i c am e nt e c o stit uiti III E l e m e nt i co stitu tivi de gli S tati m o de rni lo ro e sam e c riti co l o ro f unzi o nam ento ne g ati v o e fi nalità anarch i ca I V C ausa m assi m a de ll a f al sit à d e g li S t ati e ur op e i c o nti n e nt ali è i l r o m anti c i sm o g e rm an i c o a pli c at o all a p c o stit uz i o ne l o r o R o m anti c i sm o e cl assi ci s m o i n p o li V D all a r o vi na pu ò salv ar e l a so c i e tà m o d e r na ti ca —VI C o m e e di e urop e a so lo un a sc i e n z a d e ll a politi c a c he co sa l a politi c a è s c i e n z a I l suo sc o po è l a c iviltà V II A ppli cabilità prati ca de lle de duz io ni t e o ri ch e all a f o r m az i o ne de ll e co stitu z io ni VI I I R i f o r me di o r di n i e ri forma di uo mi ni I X Gl i anti ch i e d i m o derni ne ll a f orm az ion e d e ll e c o stituz ioni X I l m e t o do speri m e nt ale it ali ano ne ll a sci e nz a p o liti ca XI I llusio ne che i l no stro t e mpo si a e sse n z i al m e nte di v e rso dagli altri e che e si st a n e lle so ci e tà i nde fi nit a e v o l uz i o n e pr o gr e ssiv a X II C a rat t e ri pro ce di m ento e p arti col ari di ffico ltà de ll a sci e nz a politi c a . . . . . , , . . . . . . . . . . . . . . . . . . . , . . L I LLU S I O N E ’ 2 I N D W I D U AL I ST A I . U na immensa strage di c i v i l i ssi m i popoli allo stato evolutivo della civiltà moderna evitabile strage ; una infinita distruzione di faticose e squisite creazioni del l uomo ; una profonda disorganizzaz ione di popoli e di Stati con immanente minacci a della som m ersione loro anche là dove non è come in R ussia gi à avvenuta ; un arretramento barbarico nelle forme stesse dell azione guerresca ; la impossibili tà nella quale i popoli europei pur dopo tanto scempio si dibattono pe r comporsi in una pace che non sia pronta e ben nutrita semente di altre guerre ; lo smarrimento e l anarchi a per dovunqu e diffusi e lasciati diffondere ; una pericolosa diminuzione d i influenza morale e di potenz a materiale dell E uropa ne l mondo m entre gi à si notano vasti e minacciosi risvegli di sterminati popoli asiatici di antica civil tà : e tutto ciò accaduto ed accadente per opera a volte attiva e d a volte passiva degli stessi Stati preposti alle più pro gre dite e d illuminate nazioni della storia e della terra costituiscono tale illogico e strano insieme di fatti che non può non imporre ad una salda e serena coscienza politica un qu esito fondamentale Questo : il grado di evoluzione degli Stati moderni delle moderne co sti tu zioni politiche corrisponde esso a quello delle società cui sono preposti ? O non piuttosto l e mpi ri co semplicismo dottrinale ed i detriti di istituzioni dispotiche onde si intessono sono sorpassati dalla evoluzione dei popoli e dalle imperiose necessità che ne emergono cosi c he non siavi giusto rapporto tra il grado di sviluppo e perfezione degli organismi sociali moderni e quello degli apparecchi regolatori cui so n o soggetti ? L a dimostrazione che cosi è e cioè che gli Sta ti moderni ( eccettuato parzialmente e finora 1 i nglese) sono costituiti in modo da non potere , , ’ , , , ’ , , ’ ’ , , , . , , ’ , , , , ’ , CAP C RI T I CA I . O R M , AN T I C I S M O E CC , 3 . non condurre a certa rovina i popoli loro che ogni tenta t i v o c he si facesse di ri f o rm arl i in base alle domina nti dottrine individualistiche siano esse liberali o socialiste non ad altro condurrebbe se non ad un più rapido preci pi tare e che a preservare la civiltà moderna e la vita stessa dei popoli europei b e n altra e ben diversa è la via da percorrere costituisce lo scop o di questo libro T utte le istituzioni politiche occidentali in quanto non sono sopravvivenze di regio individualismo dispo tico germa nico ( non importa se talora trasformato in presidenziale) sono improntate alla illusione altrettanto individualistica che l a società sia una somma di indi v i dui nei quali pertanto vada riconosciuta una fonda mentale essenza morale autonoma che conferisca loro certi basilari diritti rispetto alla società stessa primo fra tutti quello di concorrere come individui sia diret ta mente sia rap presentati ma sempre come tali alla formazione della sua cos tituzione giuridica e delle leggi È questa una illusione romantica ; e che cosa sia roman t i c i sm o dirò più avanti , , , , . , , , , , , , , , , , . . . II . D alle dimostrazioni che verrò svolgendo apparirà che un sistema costituzionale i 1 q uale si basa sulla libera es pansione di un sognato 1ndi iri duo moralmente auto nomo intellettual m ente consapevole e cosciente dei propri li miti sistema che si riassume nelle dottrine de l liberalismo indi v idualistico dominante riesce alla nega zione dell ordine sociale e può sussistere e d infatti sus sist s soltanto come contingenza storica casual e Si vede infatti come esso stesso apporti rapidament e i 1 rimedio del veleno che contiene in sè ; il quale rimedio non è punto co me i liberali credono nella continuazione inde , , , ’ , , , . , , L I LLU S I O N E I ND I V I DUAL IS T A ’ 4 finita de l sistema stesso ma e al contrario in un pro cesso di autodistruzione per la via aperta che esso offre di esplicarsi e di sopraffarlo alle forze politiche naturali che da lui stesso scatenate infuriano sempre più i nc o m poste i nco nte nute e d incontenibili entro il corpo sociale L i ndi v i dual i smo ammorba tutto il funzionamento dello Stato e della vita politica del continente europeo dai più alti ai più bassi strati suoi C ome l individuo non integrato da alcun consiglio organicamente costi tuito è tutto i l potere sovrano come il suffragio i ndi v i dualisticamente concepito e attribuito è tutto il potere legislativo così e non altrimenti schiettamente i ndi v i d ualistico ne riesce il potere esecutivo che è tutto rias sunto in individui come tali ; n e ssun co ntenut o orga nico esiste negli ordinamenti esecutivi Sono questi un breve sine drio di pochissime persone ( effettivamente compresi i m onarchi elettivi o no non più di quattro o cinque) ; spesso è una sola persona che tutto riduce in sè Basta in queste persone un equivoco loro i ndi v i d uale una deficienza intellett uale un errore un senti mento nu capriccio una passione un tornaconto un vincolo settario o come sempre avviene nelle p iù gravi circostanze una impressione o timore di minacciosi ai t e ggi ame nt i interessati di elementi irresponsabili per indurle in determinazioni tali da cagionare le co nse guenze più gravi e decisive per la v ita di una nazione completamente priva di fronte ad esse di ogni po ssi bi lita di difesa E ben lo si vide nella penosa vigilia de l grande conflitto europeo dove alla paurosa e depre cante trepidazione di tutte le nazioni compresa la stessa G ermania perchè l i mm ane urto fosse evitato facevano ri scontro l incertezza 1 incongruenza l inerzia lo smar ri m e nto degli Stati se mpre tardi ad ogni più urgente decisione inetti ad ogni prezios a comunicazione di idee e di propositi fra loro impotenti ad ogni espediente di , , , , , . , ’ , ’ . , , , . , , . , , , , , , , , , , , , , . , , ’ , , ’ ’ ' , , , , , , CAP . C RI T I CA I O AN T I C IS M O E CC R M , , 5 . dilazione e di salvezza e d all ultimo travolti da volontà occulte irresponsabili e limitate che in nessuna nazione erano no nc hé la vera espressione della volontà naz i o nale neppure quella dei po teri costituiti in quelle monche ed imperf ette forme giuridiche in cui lo sono U no Stato solo faceva eccezione il solo che non sia romantica mente costituito lo stato inglese ma il solo anche c he perciò appunto già innanzi bene chiaramente vedeva che dalla grande tragedia dovevano alla nazione sua i ndub b i ame nt e derivare i minori danni e d i maggiori vantaggi ’ , , , . , , , , , , . III . L a moderna po litica dell E uropa continentale è un i n forme mistura di monarchia di origine e di tipo feudale germanico e d all uso germanico i ndi v i dual i sti cam e nt e concepita e perciò fornita di potere personale dispotico non esclusi i monarchi elettivi ovunque modellati sugli e re di ta ri i ; di ordini rap p resentativi degli individui come tali ; di apriorismi filosofici francesi derivati essi pure da romantico individualismo germanico ; e d il tutto poi come inquadrato in talune contingenti consuet udini poli tiche inglesi D i latino di classico in una parola di sperimentalmente de dgtto dall osservazione storica e cioè di politica mente scientifico ed organico nulla D egli elementi però d a cui sono costit uiti questi nostri Stati quello che tende a prevalere e d in realtà oramai prevale sugli altri è il dottrinale idealistico che di scende d alle metafisiche co nce z mnl della per n0 1 ita liani straniera fil osofia romantica degli ultimi secoli ; perchè discende da un si e d è naturale che prevalga stem a di idee comunque errato pure sistema mentre gli altri elementi o portano in sè i l tarlo così come funzionano di una troppo aperta decadenza o non ecce ’ ’ ’ , , , , . , ’ . , , , , , , , , , , , , , , ' 6 L I LLU S I ON E INDIVID U A LIS TA dono la sfera di consuetudini i nde fini te e vaghe In mas sima adunque lo Stato m oderno è teoricamente fondato sul principio che la volontà sociale sia la somma delle volontà del maggiore numero degli individui onde è composta la massa fisiologica su cui si elev ala società ; n è solo ma che da queste volontà così sommate deb bano emanare e co nfo rmarv i si tutti i poteri dello Stato sottostando perennemente ad ogni sua volontà per ca pri c c i o sa e mutabile che sia cosi ri spetto al l e cose che agli uomini del governo T ale Stato pen sano composto di eguaglianza e di libertà ; e così i dottrinari suoi com binano le cose nella mente loro che a tutti i mali del l e guagl i anz a debba portare rimedio la libertà ; la quale certo in deter minati modi e limiti accompagnata da de terminati ordini costituzionali e relativamente a questi è una bella e feconda cosa ma non lo è in sè e per sè stessa in modo assoluto F atto il miscuglio di libertà e di eguaglianza quando nè molto tar dano si appale sano gli abissi a cui conduce eccoli inneggiare a certa leggendaria lancia che feriva e sanava le ferite nel me de si mo tempo Se non che tale l an c i a da nessuno fu vista e dato pure che esista è preferibile il non ferire al sanare le ferite E mergon o cose c uri o si ssi m e A ffinché al governo degli Stati i ndi v i dual i sti c am e nte costituiti non restino i nde fini tamente le stesse persone con grave danno sociale è ne cessario biasimare gli uomini che sono a l governo e d i loro atti E ssendo la maggioranza volgare le riesce impossibile la distinzione fra gli atti e le persone e ne p pure tra le persone de i governanti ed il governo e la stessa patria ; e il biasimo quindi coi nvolge tutto e tutto cade nel disprezzo L e masse udendo continuamente ora dagli uni ora dagli altri gridare alla cecità alla t rasc u rate z z a a l peculato perfino al t radi me nto de i gover nanti vengono di necessità nella disistima dello Stato . , , , , , , , . , ’ , , , , , , . , , , , , . , , , . . , , . , , . , ‘ , , , L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL I S T A ’ 8 Specialmente in perio di ed in sede elettorali non che i candidat i non acca c è passione degli individ ui non paradossale promessa che no n facciano ; re z z i no devono poi necessaria mente mancare di parola e quindi gli elettori chiedono sempre di più nella S peran z a che di m andando molto qualche cosa si concederà e nulla perchè date le proporzioni anche i 1 c o n ce de ndo si qualche cosa sarebbe enorme n esce una situazione di mutua turlupinatura e di essenziale disistima reci proca fra citta d i ni e Stato C rescono intanto nell ordi ne legis l e tivo gli uomini ne i quali prevalgono le facoltà di appa renza sulle sos tanziali perchè il volgo fa lo Stato rin correndo la parola solo pasto che gli si possa dare senza economia e quindi prevalenza in esso di parlatori cate goria di uomini che è normalmente ( non dico sempre) cadetta nella aristocrazia intellettuale L oratore sta al pensatore come la schiuma al vino I l volgo i ndi v i dualistico fatto Stato spinge necessariamente a galla la schiuma perchè non saprebbe e non potrebbe fare altrimenti essendo soltanto le qualità appariscenti e rumorose quelle che gi ungono a farsi ve dere e sentire nelle b assure in cui esso vive C iò che a v viene fra e l et tore e d eletti avvie ne mutate soltanto forme e propor zioni fra eletti e G overno È tutto un v o l gari ssi mo empirismo Si tira avanti giorno pe r giorno senza se pere nè d onde si venga nè dove si vada nè ciò che si voglia e pure di sbarcare altre Q4 ore di vita po li tica si strappano leggi si v iolano diritti si afio ga ogni pratica morale I l sistema rappresenta tivo individualistico volge ne l suo insieme al mandato imp erativo e pe r conseguen za alla soddisfazione dell interesse de i più non già come questo interesse razionalmente esigerebbe ma b e nsì come viene dai più inteso U na volta ammesso che 10 Stato si formi non per il modo e pe r le leggi naturali sfarl e . , ’ , , , , , , ’ , ’ . , , , , ’ . . , , , , , . , , . , , . ’ , , , ’ , , , . , ’ , , . CA P I . C RI T I CA , R O M A N T I CISM O , E CC 9 . es porrò in q uesto libro ma come per delegazione che ne facciano gli individui a taluno di loro è logico pensare che un mandato qualunqu e esso sia so tto i n tende un mandante il quale vuole e d un mandatario che eseguisce L eletto degli individui deve riflettere le idee degli individui elettori ; che se il mandato imperativo dispiace ai teorici dell individualismo li berale ciò non vale ad impedire che i mandanti lo impongano come è nell ordine naturale delle cose Indarno quei ta li teorici presentendo gli e ff etti anarchici a cui si giu nge colla vera rappresentanza degli individui va nno in traccia di ragionamenti per dimostrare che dal sistema rappresen tat i v o attuale deve uscire una cosa c h e sia al tempo stesso rappresentanza e non lo sia e cioè sia rappre se nta nz a degli in di vidui che la d anno in co ncreto e sia invece rappresentanza della N azione che la dovrebbe dare in astrat to D eriva c h e il mandato ripos to sul suf f ragi o individualistico fa prevalere giuridicamente nello Stato i proleta ri come più numerosi S e a ciò non siamo ancora giunti lo dobbiamo a influssi morali delle classi superiori all azione dello Stato non ancora totalmente sordo alle esigenze delle organi che ne cessità sociali a corruzioni ed intrighi che le classi meno n umerose ado prano a ritardare la loro sommersione legislativa : spe di e nt i tutti questi dalle gambe corte ; mentre invece a grandi passi avanza l individualismo verso il livella mento politico sociale economico d i tutti e di couse gue nz a verso la demolizione dell organismo sociale C iò vedono cosi bene gli utopisti sinceri e non sin ceri dell uguaglianza che si sforzano di dare al partito che si chiama socialista un indirizzo non rivoluzionario D i tutti i part iti infatti è il socialista i 1 più i nteressato ad allontanare ogni movimento rivoluzionario pe rché ogni movimento rivoluzionario potrebbe condurre alla rimozione di un sistema di costituzione del potere legis ch e , , , , ’ . ’ , ’ , . , , , . . , ’ , , ’ , ’ . ’ , . , L 10 ’ I LL U SI O N E l N D l Vl D U AL l S T A che è per sè stesso il più e fficace demolitore della società come è giuridicamente costitu ita L a tendenza inevitabilmente egualitaria e ci oè come sarà dimostrato in s uccessivi capitoli antisociale del l individualismo politi co non si limita ai conati d i sta b i l i re uguaglianza eco nomica ma spiega al t re sì 1 azione sua contro tutte le di fferenze individuali che provengono da quante sono le funzion i sociali a cu i l individuo è chiamato dall intenso movimento organico della società Si tende a squadrare tutti gli i ndividui su di un tipo unico ; è facile immaginare quanto ne soffrano tutti gli organismi che sono dentro il corpo sociale e che ne costituiscono l essenza U na pro gre di e nte diminuzio n e della specializzazione degli individui si traduce nello sfibram e nto d i tutti gli organi smi che vivono appunto di quella specializzazione ; questo stemperamento ato mistico ingenera una forma di patologia sociale che può assomigliarsi a ciò che è la scrofola nell organismo fisico individuale L e assemblee elett i ve i ndividualistiche distolgono il pensiero e l azione da ciò che è diretto a produrre svi l uppo e potenza delle collettività che dovrebbero rap presenta re impersonalmente ma c he invece non rappre sentano punto E sse non sono ad altro sensibili che agli interessi immediati indi v iduali ; l interesse mediato che è incomparabilmente maggiore e che è il solo perchè lo sviluppo degli individui non può derivare che da q uello della società non lo discernono affatto C osì accade che quelle assemblee inclinano a trascurare la politica estera 1a scientifica la religiosa la economica ed in genere tutte quelle dirette a conserv azione e pro duz i o ne de l patrimonio m ateri ale intellettuale e morale avvenire della società e d a prediligere invece quella legislazione che produce qualche immediato godimento alla maggioranza degli individui esistenti in un solo e l at i v o , . , , , , ’ ’ , ’ ’ . ’ . ’ . ’ , . ’ , , , . , , , , , , CAP I CR I T I CA RO M ANT I CISM O . , , E CC i l . determinato momento della vita soci ale I l trascurare le f unzioni sociali per pro v vedere alle q uali e no n per altro è costituito lo Stato e ciò nell intento di produrre i mmediati vantaggi all individuo è un operare come farebbe chi a nutrire le varie pa rti del corpo umano si a ffaccendasse diretta mente su di esse non pe n sando che la via per ottenere l intento è solta nto quella indi retta dello stomaco Il deputa to così come viene formato è un legislatore il quale data la natura umana deve necessariamente fare leggi cattive ; fosse p ure un A ris totile per sa pienza e d un A ristide per virtù G li uomini agiscono come com por ta la situazione in cui si trovano ; il parlamenta rismo a suffragio individualistico e d a breve mandato è una nave che fa necessaria mente rotta in una dire zione determinata ; nulla conta no il disagio il malcon tento le disa pprovazioni lo sforzo od anche le reazioni di chi essendovi imbarcato quella rotta volesse muta re E gli deve f are quella o sbarcare se può D eve cioè il deputato spendere di più che non comporti la efficien za economica dello Stato spingere verso tutte l e eguaglianze e tutti i livellamenti i nde fini tam e nte curare i bisogni od anche solo i godimenti immediati e sensibili degli individui non curare a ffatto le necessità m e di ate e si c ure della società cumulare leggi su le g gi non dando tregua alla vita sociale onde questa rimane incagliata e quasi soffoca ta dalla f arraginosa indigesta l e gi f e raz i o ne i m ogni normale e retta funzione dei vari servizi e di r e e d p ordini burocratici dello Stato moltiplicare questi ordini e questi servizi non f are le gge alcuna che sia stata preceduta da su fficiente studio e da adeguata prepara zione nei rapporti inter nazionali procedere ciecamente c hè nessuna luce a lui può venire dai mandanti suoi nè d altra part e è in alcun modo conformato a spri gi o narne esso stess o; di ciò il deputa to non può essere . , ’ , , ’ , , , ’ . , , . , , , , , . . , , , , , , , , , , , , , , ’ ’ 12 L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS T A incolpato perchè esso non può non fare tutto questo essendo ciò il prodotto dell istituzione parlamentare attuale in rapporto alla sua natura d uomo O ra di queste due cose la pri m a può essere mutata e la seconda no è quindi chiaro che non vi può essere rimedio c h e nel mutare l i stituzione E vidente appare tutta la falsità dei moderni ordini costituzionali anche nella condotta dei funzionari po litici dello Stato E ssi sono come i servitori di un pa drone il quale fosse co mposto soltanto di nervi e niente di cervello N o n sanno m ai che cosa fare a quale par tito appigliarsi nelle circostanze che sopravvengono ad ogni istante nell esercizio delle funzioni loro ; sono necessariamente sempre preoccupati di sè ; a quelle che dovrebbero essere le loro vere e necessarie attri bu zioni in uno Stato normale pochi ssimi pensano la loro massima preoccupazione è quella di conservarsi in piedi ; pretendere sforzi da chi cammina sopra una corda non è ragionevole ; la sola arte loro la sola facoltà che in essi si sviluppa spesso in modo meraviglioso è l e qui l i b ri o Il popolo non s acco rge di questi funzionari equilibristi se n o n quando un cattivo evento agita i nervi di cui il governo loro padrone è composto e al lora si certifica che il governo è matto E come saprebbe essere diverso un potere esecutivo la c ui esistenza può essere questione di un giorno costa ntemente c o l l acqua alla gola che può vivere soltanto a prezzo di transa zioni d i intrighi di favori di m i nacci e d i promesse di arbitrii senza di che la furia perenne di a bbatte rl o ottiene facile il sopravvento ? L e larghe vie che i l sistema lascia al l i nt ri go e d alla violenza non generano soltanto l inconveniente di man dare a galla intriganti e violenti per il successo di questi spingono anc h e coloro che normalmente non lo sareh be ro stati a diventarlo dal momento c he frutta utilità , , ’ ’ . , ’ . ‘ . , . , , ’ , , , , ’ ’ . . ’ , , , , , , , , ’ ’ , . CAP I . CR I T I CA RO MANT I C IS M O , , E CC 13 . È un e norme sperpero di forze preziose che gli uomini fanno pe r giungere e per rimanere al potere m e rav i gl i o so se si paragoni ad un così esi guo impiego di energie loro per operare cose utili alla società L e isti t uz i o n i parlamenta ri individualistiche possono parago narsi ad un immenso ordi gno che risolve a rovescio il problema della meccanica e cioè che accoppia il massimo consumo col minimo prodotto C orrono volgarmente motti molto e l e que nt i : le costituzioni si dice sono come certe belle ragazze ch e non domandano di meglio c h e di essere violate ; un socialista che diventa ministro non sa rà mai un ministro socialista ; gli uomini politici sono come tal une signore che vivono allegre ed invecchiano bigotte Questi e d altri simili aforismi sono le espres sioni di uno stato di cose che deriva dallo squilibrio esiste nte fra le false t e ori e politiche applicate e le leggi naturali delle società umane c h e non si acco m odano a quella falsità L O s quilibrio che ai v ani teorici non risulta risulta invece a quelli uomini che sebbene se guaci essi stessi di teoriche errate pure facendosi i n contro alla politica pratica provano quel senso della nece ssità che non si scompagna mai da chi si trova di fronte alla realtà delle co se ed ha a c h e fare con essa e con le immediate responsabilità del govern o N e viene che questi uomini sono sempre più allonta nati da lle loro primitive false idealità più o meno sinceramente professate e condotti dalla pratica ad abbracciare un qual siasi empiri smo che insensibilmente li induce a mettersi le teorie in tasca e con esse leggi e riforme infinite volte da essi promesse : e con quanta morali tà e prestigio dello Stato o gnuno vede N è d altra part e molto si può i nco l parn el i poichè cosi sono fatte le i sti t uz i o ni individualistiche che senza mentire non si lotta e senza lotta re non si sale , , . , . , , . . , , , . , , , ’ . , . ’ L I L L U SI O N E l N D l VI D UAL l ST A IV . N ecessario è distruggere le false teorie causa d og ni politica sciagura ; e per di strugge rl e bisogna guardarle in faccia E sse sono rom antiche aberrazioni L a attuale i n organica scomposizione individualistica delle i sti tu zioni politiche è infatti già lo dissi insieme ad altri minori coefficienti una barocca e d infelice applic azione alla costituzione dello Sta to del pensiero romantico ger manico Q uesta di sposizione di pensiero che si crede un contrapposto del pensiero classico non è invece altro rispetto a questo c h e uno stadio meno progredito e per fetto del pensiero umano ; il classicismo non è a sua volta che uno stadio successivo più evoluto progredito e perfetto C lassicismo e romanticismo non sono due cose contrapposte come da moltissimi si pensa pe r illu sione cagionata dal riprodursi dei fenomeni storici riproduzione che sfugge alla osservazione comu ne ; essi sono due diversi momenti del pensiero evolvente di una società Quando in una società il pensiero umano co mincia a sentire troppo grave e non più adatta allo svi l uppo suo ed alla crescente forza la soggezione p ura e semplice alla primiti v a forma intellettuale teocratica n o n entra per ciò solo e subito in uno stato di cosciente e robusta razionalità ma non libero ancora sibbene sol tanto sbrigliato corre aitante m a inesperto confuso e pieno di impeti di smanie e di bizzarri atteggiamenti e concezioni e timori e speranze il vasto campo del l at t i v i tà intellettuale e morale lo tenta in ogni modo e con grandi ssima forza ma non con pari frutto perchè ancora non lo conosce ; esso riuscirà a fe co ndarl o soltanto quando questo suo impeto fantasioso e incomposto c he può definirsi la sua adolescenza avrà ce duto dinanzi alla gioventù ben temprata ed alla robusta virilità l e quali ’ , . . , , , . , , , , . , , , . , , , , , , , , , , ’ , , , ’ 16 L I L L U SI O N E l N D l Y l D U AL l ST A mezzo conduttore delle fu nzioni dell organismo sociale ; il concetto individ ualistico della costituzione dello Stato quindi pe r esso cade N on più di individui valenti perchè tali e come tali in uguale modo va in cerca il pensiero politico maturo come base delle costituzioni ma b ensì v a in cerca delle forze sociali c h e sono entro quegli individui e d in quella misura e forma che ne ce s sari am e nt e vi hanno e su queste forze e fun zioni non già sugli individui fonda il concetto e la esplicazione della costituzione politica Quindi disuguaglianza contra ppo sta all eguaglianza l individuo mezzo contrapposto all in di v i duo fine la visione costante della società come tale sostituita alla vision e del singolo uomo In ciò stanno le differenze essenziali fra classicismo e romanticismo in politica ; e perciò è sotto questa forma di c o ntrappo s i z i o ne che il lettore deve considerare q uelle due parole ogni qualvolta le vede adoperate in questo libro T utte le scuole politiche moderne che si contendono sotto la influenza de l pensiero romantico germanico il campo della pratica politica sono individualistiche ; romantici individualisti sono in tutte le gradazioni loro i politici l i berali lo sono non altriment i gli eco nomisti ed i collettivisti ( ciò formerà oggetto di trattazione e di dimostrazio ne ne l c apitolo IX ) L a astrazione dall indi vidno rappresenta per il pensiero umano uno sforzo c he esige in esso una compiuta m aturità L i ndi v i duali sm o è una illusione subbiettiva ; non è che col tempo e col l accentuazione della forza e dello sviluppo intellettuale che le illusioni si smarri scono Il pensiero inglese è più maturo de l pensiero germa nico ; in ciò va ricorda ta la causa de l modo diverso che nell insieme e nella generalità loro ( qui si parla di na zioni non mai d i singoli ) hanno gli inglesi di conce pire la pol itica e di prat i c arl a Questa maggiore matu ri tà de l resto si riscontra consensualmente in ogni altra ’ , . , , , , , , , , . ’ ’ ’ , , , . . , , ’ . ’ . ’ . ’ , , . CR I T I CA RO M ANT I C IS M O E CC CAP I . , , 17 . manifestazione storica di quella nazione e le cause ne vanno ricercate nei maggiori contatti che le Isole Bri tanniche ebbero coi periodi classici delle civiltà meri di o n al i P er questa ragione molto più an z i v o l ge oramai a naturalismo classico il ri destante si pensiero latino continentale e ciò sebbene come ora esporrò al suo primo svegliarsi dop o il torpore che seguì le grandi attività classiche del R inascimento fosse rimasto e d ancora oggi in massima parte sia come abbacinato dal bagliore che frattanto i l rigoglioso periodo romantico tedesco aveva proiettato e tuttora proietta sull O cc i de nt e I l romanticismo moderno è un prodotto nordico ; ne l mezzogiorno di E uropa non è che importazione Ma come f u possibile il fatto che esso sia stato presso di noi così politicamente applicato mentre presso i popoli dei quali è naturale prodotto ancora non se ne ebbero fino ai giorni nostri che delle o mbre di applicazioni alle leggi regolatrici della società ? È molto facile la risposta : e d è nell individualità storica delle n aZ I O n l c he va ricer cata : individualità che non va mai perduta di vista da un osservatore politico perchè i fenomeni tutti che si svolgono nella vita di un popolo non possono essere giu di c ati con precisione se non in rapporto al momento della v i t a sua e cioè all e tà sua e d alle fasi ai perio di di fisiologia politica c h e questa e tà sua determina in esso T re sono come già accennai questi periodi : i l t e o c ra tico il romantico i 1 classico T ali perio di si ri producono in una società ogni qualvol ta per qualsiasi causa l a fun z i o nali tà sua org anica v e nga rinverdita sia per immis sione di nuovi elementi umani fisiologici meno consu nti sia perchè periodi di stasi e di riposo ne abbiano risto rata la fibra vitale I l romanticismo germanico non e ra fino a ieri passato negli ordinamenti politici di quel popolo che parzial mente soltanto perchè là dove il ro m ant i ci smo spont aneamente matura non ha in sul pri n , . , , , , , , , ’ . . , , ’ , ’ , , , . , , , , , . , . , , P . S I L I PB AN D I L i l lm i o n e i n di vi dua i sta ’ . ’ r . 2 . 18 ' L I L L U SI O N E I ND I V I DUALIS T A suo che una ripercussione assai debole e quasi di semplice ten denz a nell ordine politico pratico l l pe n siero fi l o so fic o esce bensì di sotto ai vincoli teocratici ma la società come organi smo concreto è ancora troppo bene avvinta entro le robuste e dispotiche costituzioni dello Stato proprie delle società giovanissime perchè i voli incomposti del pensiero romantico possano spiegare su di essa una i nfl uenza politica nell ordi ne pratico molto notevole Il pensiero fattosi libero vola per conto suo e sebbene il corpo sociale ne sia a sua volta alquan to sveglio pure t utt o quel movimento intellettuale n on cagiona in esso al tro chè un atteggiamento di attenz ione di tendenz a che produce tutt al più sul suo principio una accentuazione degli organi consultivi dello Stato dispotico come sola modifica zione relativa alla sua vita organica concreta L e grandi trasform azioni orga ni che seg uono poi ( vedi capitolo V I ) È questo fenomeno di resistenza provvidenziale perchè frattanto si compiono due fatti : da un lato il corpo so c i al e e lo Stato stesso vanno adattandosi ad assumere nuove forme giuri diche ( come dimostrerò nel citato c a pi t o l o ) più evolute e perfette gradatamente e dall altro il pensiero della nazione va perdendo la rom antica i h compostezza e d assum e un più preciso concetto della essenza e della realtà delle cose si disciplina si limita si fa adulto e conscio ; onde quando è giunto il mo mento i n cui lo Stato pratica mente evolve sono già formati i due coefficienti morali necessari a fare che la evoluzione si compia come ogni vera e sana e v o l u zione deve essere compiu ta in uno Stato e cioè per disposizione dello Stato stesso pe r già a v venuta lenta preparazione sua a devolvere e maturità di pe nsiero sociale determinante la evoluzione stessa e la po ssi bi lita di moderata mente accoglierla e sapientemente f e E chi voglia esaminare o bbiettivamente la c o ndarl a c i pi o ’ . , , , ’ , . , , , , ’ , . . , ’ , , , , , , , , , , , . , CR I T I CA RO M AN T I C ISM O E CC CAP I . , , 19 . recente trasformazione dello Stato germanico vede i n fatti che esso non ost ante le tragiche e d anormali con dizioni i n cui si è svolta pe r influenza di perturbazioni i nt e rso c i al i ( vedi capitolo V I) non ha smarrito un con t i nuo carattere di legalità C erto n è uscita per ora al meno una costituzione ul tra ro m ant i c a ma ciò e ra ine v i t ab i l e che avvenisse presso quel popolo e d in quelle circostanze Ben altrimenti razionale sarebbe stata la trasformazione sua se compiuta pe r spontanea e v o l u zi o ne non determinata da perturbazioni i nte rso c i al i Ma vi sono società in E uropa nelle quali il ro m anti cismo è sorto nel campo pratico in questi ultimi due secoli così intenso come vi si manifestò non quale pro dotto naturale di un periodo determinato della e v o l u zione loro normale bensì introdotto pe r i contatti loro colla società germanica Questo frutto di import azione f u prestamente raccolto perchè essendo quelle soci età le latine in un peri odo di stasi periodo teocratico suc ceduto al classico del rinascimento dal quale si appre stavano ad uscire e rano nat ural m e nte sensibili ad ogn i movimento di idee che loro si svolgesse dinanzi o che rumoreggiasse intorno ; perciò accadde che il pensiero latino rimase in molta parte conquiso da quella nor dica energia intellettuale disordinata non pl astica non conforme al naturale suo genio ma pure lussureggiante e potente e come fatta essenzialmente d i immaginazioni così atta a colpirlo N on tutto però rimaneva così conquiso ; e le sue più geniali manifestazioni assunsero e ripresero nelle let tere e nelle arti particolarmente atteggiamenti classici ; più di fficile doveva riuscirgli lo svincolarsi dalla nor dica invasione nel campo politico sociale morale e vera mente cosa strana perfino giuridico c h e ebbe col Bec caria la sua massima espressione romantica Sembrerà un affermazione paradossale ma pure non è ; 1a ragione , , ’ . , , , . . , , , . , , , , ‘ , , , , , . , , , , . ’ , I I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 20 . per la quale nella sua pratica affermazione politica mo rale giuridica il pensiero latino subì intenso l influsso de l romanticismo ger manico va ricercata negli stadi classici da quello precedentemente attraversati D iverso infatti c h e nella giovane G ermania doveva essere l e f fetto pratico del pensiero romantico quando venisse tras portato presso nazioni rispetto alle qual i non costituiva già come dissi uno st adio evolutivo del loro pensiero naturalmente m ani fe stato si ne l momento e nel modo nel quale per normale armonica evoluzione avrebbe dovuto farlo ma per contro invece vi costituiva un i m po rta zione arti fici o sa intempestiva disarmonica al movimento dell intera vita organica delle nazion i stesse T ale fu trasportato in nazioni che già avevano attraversati pe riodi classici ; e da ciò deri vano tutte le anomalie teoriche e pratiche a cui su tale disadatto terreno esso ha dato luogo pur no nt rasmo dando v i tosto in piena anarchia per il freno che tutta v ia temporaneamente vi opponeva e tuttora sebbene meno vi oppone il sedimento morale e civile della loro passata maturità Ben altre conseguenze e più immedi atam ente e folle mente anarchiche perchè non contenute da alcuna matu ri t à trascorsa doveva determinare il romanticis mo ge r manico applicato alla costituzion e politica sui popoli slavi solo in minima parte u sciti e f anc i ull e scame nte usciti dal periodo loro intellettuale infantilmente t eo c rat i c o N ella compagine ancor tenebrosa e amorfa della Santa R ussia una applicazione pratica di romanticismo g ermanico doveva operare come una mina per poco che favorevoli circostanze valessero a farla scoppiare E u rono queste circostanze la vittoria militare germanica e la espansione organica ( ve d i cap V I ) sociale della società israelitica che dalla sconfitta della società terri t o ri al e russa ( vedi cap I X) trasse profitto Ma ri to r niamo ai popoli latini In questi il ro manticismo ger ’ , , . ’ . , , ' ’ , , , ’ . , , , , . , , , , , . . . , . . . CA R I CR I T I CA RO M ANT I C ISM O , E CC , 21 . manico non ha trovato co me nella sua terra d origine una società che fosse ai primi stadi della sua evoluzione civi l e e quindi gli opponesse una resistenza statica contro cui sul terreno pratico le sue logiche conseguenze indi v i d ual i st i c he dovessero infrangersi ; all opposto in esse ha trovato società che avendo già attraversati i periodi classici e pertanto essendo già state anche politica mente e sul terreno con creto conformate a costituzioni organiche era naturale vi determinasse una tendenza ad uscire dalle costituzioni dispot i che burocratiche dello Stato nelle quali erano cadute dopo l ultimo loro periodo classico e che al tre sì questa tendenza fosse in esse molto precisa come q uella che m ani f e st av asi presso società c he alla forma non dispotica dello Stato non erano nuove mentre anzi 1a ricordavano e la sentivan o come quella che si e ra accoppiata ai periodi storici loro di maggiore felicità e di maggiore grandezza L oro carattere politico in quel momento quindi doveva essere e fu uno sforzo imperioso ad uscire dalla costituzione burocratica dispo tica degli Stati loro Questo sforzo punto si sentivano di compiere i popoli germanici per u scire dalla c o sti tu zione loro dispotica teocratica che ( come si ved rà ne l citato capitolo V I ) rappresenta uno stadio de ll e v o l u zione dello Stato di molti altri anteriore al burocratico Ma il ridesto pensiero latino una teoria della co sti tu zio ne dello Stato organica e classica non la nutriva su quel pri mo suo ri nnovato albore di vita lità e per essere da secoli ormai di sav e z zo allo studio de i concreti pro; blemi della politica e perchè le teoriche che emanavano dai periodi classici anteriori e cioè le antiche e quelle del rinascimento o erano dimenticate o erroneamente intese o non apparivano così leggermente osservate come non potevano non essere in quei pri m i momenti della nuova attività intellettuale latina cose non con for mabili alla società moderna C osì accadde che il pen ’ , , ’ , , , , ' , , ’ , , , . . ’ . , , , , , , , , . L I LLU S I O N E I ND I V I DUAL IS TA 22 ’ siero latino invece di rifarsi sul cammino già percorso dal genio suo accolse con ferm a logica i concetti e d i sistemi politici che emergevano dal romanticismo ultra montano C iò che dissi de l pensiero romantico politico è non altrimenti applicabile all art i sti co e al letterario ; si deve tuttavia osservare che il pensiero delle nazioni ne ll e v o l uz i o ne sua per cui si avvia a successivi stadi i prima la compie rispetto all arte ed alle lettere e successiva m ente rispetto alle altre forme di attività intellettuale e può il pensiero artistico e letterario già essere entrato in un periodo classico quando ancora il pensiero politico ne sia lontano e ciò si riscontra frequentemente anche in una sola persona : esempio tipico di questa coesistenza di opposte forme di pensiero politico e letterario fu o f ferto da G iosuè C arducci T utti coloro che pensano essere il romanticismo ed il classicismo fatti soltanto l e tte rari i vedono da un occhio solo ; furono e sono l e tte rari i poli tici sociali morali scientifici militari e cc L intuito e d il senso preciso soggetti v amente di questa verità l e bbe certo V ictor Hugo D isse egli : L e r o m an ti ci s m e , , . ’ ’ , , ’ , , , . , , ’ , , , , . , ’ . t a n t de fo i s m a l defim ’ ’ n est à to u t p r e n dr e , qu e l e li be D a un punto di vista politico la frase va così invertita : il liberalismo è il ro m ant i cismo in politica E dice giustamente H ugo : che il Io penso che romanticismo fu tante volte m ale definito non f u definito mai e tanto più lo penso quando vedo una mente altissima come quella del T aine scorgere ne l romanticismo un atteggiamento speci ale delle razze germaniche e nel classicismo un atteggiamento speciale delle razze latine A parte c h e non si sa che cosa si intenda per razze latine le quali sono davvero una cosa non solo non definita ma neppure definibile perchè un do minio m ilitare e civile come quello de l L azio non forma razze speciali dei popoli dominati e solo ne plasma e r ali sm e en l i t te r a tu r e . ! ' , , . , , , L I LLU SI O N E I ND I V I D UAL IS T A 24 ’ senza di che le leggi non h anno valore perchè so l tanto il popolo ha diritto di pronunci popolo ; le leggi che sono così fatte dal po po l qso no le sole che assicurano la obbedienza perch è confor m ando v i si cias cun citta di n o non fa che o bbedire a sè stesso ecc e cc e d altri concetti politici prettamente indi v idualistici T re secoli dopo m at uratosi il pensiero nazionale il classicismo dettava le pagine di Mac h ia velli e di G ui cci ardi n i e degli altri politici spe ri m e n tali nei qual i si scorgev ano concetti anti i ndi v i dual i sti ci e d organici v i dui , ’ , , , . , . , . , , ‘ , . V . C ome per le cau se che esposi i popoli più maturi f u rono in E uropa i primi ad indossare veste romantica nelle istituzioni loro così certamente saranno i primi a spo gli arse ne Il pensiero politico di tali popoli va ri chiamato sulle tracce del cammino già da essi percorso lu minosis simo quando tutto intorno ad essi non e ra che tenebra ridestando in essi il senso classico anti individualistico e d i metodi di osservazione e di dedu zione che del classicismo sono propri Qui solo è la sal vezza L a veste politica che questi popoli indossano non è la loro N elle a rti e nelle lettere il romanticismo nordico in essi tanto di ffuso diede tutt al più per qualche tempo apparenze e porta mento di ca detti a po poli che no n lo sono ma portato nelle scienze politiche sociali morali e da queste insanamente a pplica to a rive stire giuridicamente la vita politica loro trae seco ben altri e ben più esiziali e ffetti ; e l anarchi a l a rovina la vergogna può essere lo spegnimento stesso della loro indi pendenza l o ff uscam e nto della loro civiltà , , , . , . . ' . ’ , , , , ’ , , ’ , . CR I T I CA RO M ANT I C ISM O ECC I CAR , , VI 25 . . L a politica è la scienza delle società di uomini ; perciò la chiamano anche sociologia Molti si domandano se sia veramente una scienza ; e I l dubbio sorge a cagione delle di fii co l tà che l individuo prova a considerare o g ge tt i v a m e nt e fenomeni i quali sebbene in una misura i nfi n i t e si m al e pure si s v olgono anche per me z zo della sua stessa psiche P er vincere questa di ffi coltà è ne c e s sario un particolare adattamento intellettuale in una parte che non può non essere minima e molto se l e z i o nata dell u manità e che si aff erma soltanto in periodi storici di grande civil tà Si può dire della scienza poli tica che essa è la scienza delle scienze come quella che rivolge l esame sul contenente stesso di tutto ciò che è umano e cioè sull organismo sociale L individuo non è oggetto della scienza politica ; le scienze che si o c c u pano degli uomini singoli sono la fisiologia e tutte quelle che ne derivano quali la medicina la chirurgia la psichiatria ecc O ggetto diretto solo ed immedi ato della politi ca è invece l organismo umano sociale Se la società ne è l oggetto , quale è lo scopo della politica ? N on è age v ole pensare quale sia lo scopo d una scienza E sso si può molto facilmente fondere e co nfondere con quella c he ne è la causa determinante e cioè la n atu rale tendenza dell uomo a discoprire speculando e o sse r vando q uali siano gli atteggiamenti della natura sensi bile ed a trarne un siste ma ordinato di cognizioni con crete e positive Si può quindi dire che scopo d ogni scienza e perciò anche della politica è il so ddi sfaci mento di questa tendenza che è una delle forme di espansione individuale L a ricerca per la ricerca a sod d isfazione è spontaneo s v olgimento di un impulso sog ge tt i v o dell uomo . ’ , , . ’ , . , ’ ’ ’ . , , , , . , ’ . ’ ’ . ’ , , ’ . , , ‘ , . , ’ . , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 26 Ma come l uomo allorchè ha tratto dall osservazione e dalla speculazione sua un sistema di cognizioni tende mosso com è dallo spirito di conservazione propria e dalla necessità non altrimenti naturale del proprio svi l uppo a farn e applicazioni che riescano di sua utili tà così emerge dalla cognizione scientifica e però anche da quella politica una conseguenza che per questo può e s sere de fini ta e considerata come uno scopo e cioè la applicazione delle verità politiche fatta pe r modo che riescano ad u mana util i tà e felicità Ma quale è questa felicità ques ta utilità ? O sserviamo c h e tutti gli orga n i sm i naturali si sforza n o e si muovono verso condizioni di vita in cui si trovino meglio ond é a ritenersi di ogni organismo che ciò verso cui tende sia pe r esso un migliore e più felice ed utile modo d i essere ; o sse r v i am o inoltre che gli organismi sociali tendono verso quello stato di fatto che storicamente ci apparisce essere la civiltà Storicamente e nell ordine sensibile la civiltà si pre senta come la maggiore e migliore possibile m o di fica zione della natura esteriore per modo che gli uo m 1n1 possono pacificamente convi v ere ne l maggiore numero possibile com patibilmente colla maggiore possibile sod disfazione dei bisogni emergenti dallo sviluppo delle loro facoltà fisiche intellettuali e morali ’ ’ , , , ’ , , , . , ’ , . ’ , , . , VI I . R itengono alcuni che sia inutile discorrere delle pos sibili costituzioni politiche e cioè anche di una scienza loro e che meglio è aspettare che si formino per lo s v o l g i m e nto n aturale dei fatti Ma costoro sembrano misco n o sc e re la forza che deriva anche dal l i nt e ll i ge nz a umana la quale pure per mezzo dell osservazione e de i sistemi , . ’ , ’ , A CA R I CR I T I CA RO M ANT I C ISM O ECC , , 27 . di nozioni che sa e può dedurre con essa concorre a maturare quel processo evol utivo o nd e sc e la formazione e la muta zione progressi v a delle costituzioni politiche e degli Stati Su questo processo ev o lutivo bisogna i n tendersi perchè vi è la evoluzione delle cose ma vi è pure l evoluzione delle scienze e non si ca pisce perchè di quella soltanto si debba tener conto e non di questa ; mentre la storia ci insegna che questa appunto precede e produce q uella O ra l evoluzione nell idee scientifiche in una determinata società può anche essere rapidamente compiuta e ciò in i spec i al modo nella società moderna E compiuta che sia la evoluzione scientifica essa di scende naturalmente a confer m azione de i fatti A meno che non si aspetti che la evoluzione dei fatti si compia per pura e semplice intima azione fisica del corpo sociale e cioè pe r violenza ed inconscia reazione delle parti disagiate de l corpo stesso all infuori di ogni preventiva azione intellettuale e regolatrice della società A llora avremo un fatto rivoluzionario il quale è appun to il modo pe r cui si compie la evoluzione delle cose quando essendosi già compiuta corrispondente mente a necessità sociali nelle idee n o n sia stata per via giuridica tradotta nell ordine pratico È appena necessario soggiungere che pe r evoluzione delle idee io non posso in nessun modo o caso intendere fatue correnti di opinioni che aiutate da mezzi passionali e volgari possano essersi i m po sses sate di una part e della massa sociale : no cert o ; per evoluzione delle idee può intendersi quella soltanto che si compie in una sfera puramente intellettuale e sci e n t i fica cioè illuminata e conscia e necessariamente limi tata per quanto lo sia sempre meno col progredire della civiltà N on so se nei paesi retti ad istituzioni pol i tiche ro mantico individualistiche l evoluzione delle idee in senso contrario agli errati principi che nella pratica ora pre , ’ . , , ’ , ’ ’ . , . , . , ’ , . , , , , , , ’ . , , , , , . ’ - , , 28 I ND I V I DUAL IS TA ’ L I L L U SI O N E valgono sia molto o poco accentuata ; ma so che essa c è e che se progredisse molto nell ordine speculativo i n ragione de l disagio sociale che tende a rimuovere e gl i Stati tuttavia persistessero nel loro falso assetto gli elementi sociali disagiati all ultimo si sommuoverebbero a rivoluzione ; la quale è senza dubbio un fatto e v o l u t i v o ma violento e che l arte e la scienza politica de vono tendere ad eliminare sostituendovi una evoluzione senza violenza È bene ricordare che ogni classe o fun zione sociale essendo parte organica dell intera società è naturalmente fornita di facoltà su ffi cienti a c o mm uo vere e d a sommuovere tutte le altre parti e che infatti le rivoluzioni vengono ugualmente dalle piazze come dai palazzi dalle chiese come dalle caserme dall e reggie come dalle banche : e di tali varietà di ri v oluzioni la storia d ogni tempo è piena sebbene assumano quasi sempre la medesi ma apparenza esteriore Se non c h e a quante forme di rivoluzioni non deri v ino molto chiaramente dalla piazz a soltanto oggi si è convenuto di dare il nome d i reazioni quasi che sia provato che per mezzo loro si vada indietro rispetto al raggiu ngimento della civiltà Ma tanto è forte la corrente romantica degli uomini che a pr i o r i anche i meglio e più corrett amente pensanti ritengono ( almeno stando alle espressioni che adoperano per manifestare le idee loro ) che solo in fondo alla via dell individualismo si trovi la civiltà e che pe rco rre n do ne ogni altra cont ro la ci viltà si reagisca R ivoluzioni vi sono d ogni specie pro venienti da mille parti ; ed una cosa massimamente inte ressa la ci viltà c h e esse siano il più possi bile evitate : e come esse sono sempre precedute da un movimento teorico intellettuale gli è sulla traccia di questo che di evitarle si deve trovare i l modo È bene adunque che ci fermiamo alquanto intorno a questa volgare opinione che le costituzioni politiche si formino da sè natural , ’ ’ , , , , , ’ ’ , , . ’ , , , , , ’ , . , , , . , , ’ , ’ . , , . CAR I CR I T I CA RO M ANT I C IS M O ECC , , m ente 29 . e come spontaneamente si cc hè sia inutile ogni specul a zione politica e de bb asi aspettare in erti la evoluzione loro per crisi e cioè l ana rchia che le preceda , , ’ . V II I . Spesso si legge e si ode che no n giova riformare gli ordini non potendosi riformare gli uo m 1n1 e che se questi non sono buoni i buoni ordi n i a nulla servono ed altri simili discorsi Ma so n o luoghi comuni È sicuro che a pari bontà di popoli i migliori risultati si otter ranno da quelli che hanno migliori ordini L eff icacia di questi anzi può essere spinta a tanto che popoli i nfe ri o ri che siano costrett i in ordini eccellenti possano per molto tempo avere ragione di migliori popoli che qu egli ordini non hann o e anche se pi ù numerosi Buona organizzazione dà buona forza U na turba di mille in di v i du i siano pure fi or di gente ma male organizzata sarà presto sopraffatta da un centinaio di uomini se anche meno buoni ma organizzati bene G li è che politica mente come dimostrerò l u omo non ha in sè alcu n a fo rza a ssoluta ma la potenza c h e egli spiega è tutta relativa alla possibilità di e spl i c arl a che gli offrono quegli ordini sociali entro c ui vi v e l buoni ordini con tribuiscono poi a formare i buoni cittadini quando agi scano su indi vidui normalmente dotati dalla natura delle necess arie facoltà fisiche e mentali e che non siano fi si o l o gi ca m e nt e troppo decadenti R ipetono spesso la frase che i popoli hanno il governo che si meritano ; frase fondata sul falso concetto della per m anenz a di una assoluta forza dell individuo indipendentemente dalla società in cui vive e qu indi anche dalla costituzione , , , , , . . ’ . , . , . , , , . ’ , , , . . ’ L I LLU SI ONE I ND IV I DUAL IS T A ’ 30 F atta l I t al i a bisogna fare gli italiani disse il D A z e gl i o ; e certo gl i italiani vanno migliorati ma è nel falso chi crede si possano migliorare con qualsiasi ordine politico e cioè per intima e sola efficienza loro i ndi v i duale e soltanto per mezzo di una azione educativa spiegata sugli individui N essuna azione be ne fiCa può paralizzare quella potentissi ma della costituzione poli tica quando questa sia malefica O nde quella frase del gentiluomo piemontese an drebbe così modificata : fatta l I t al i a bisogna farne lo Stato U na società che non sia in decadenza fisiologica vedrà formarsi moralmente intellettualmente e politicamente migliori i pro prî i n dividui per e ff etto diretto e imme di at o dello stabilimento di istituzioni politiche che si ano conformate e adatte alle sue organiche necessità L i n flusso delle costituzioni politiche è per questo riguardo incalcolabile L immanenza d una costituzion e politica impronta di sè stessa la psiche degli individui È ovvio che cosi sia quando vedi amo la psiche umana riuscire modificata e variamente conformata pe r cause senz a confronto meno dirette efficienti e costanti Sarebbe una cosa del tutto irrazionale l att ri bui re ad altro che alla permanenza della costituzione loro organica la supe ri o ri t à del carattere politico degli inglesi moderni in confronto di quello degli i ndividu i di altre nazio nalità N on è che gli inglesi abbiano quella costituzione perchè hanno quel carattere Questo non c entra affatto come causa determinante del buon funzionamento di quella costituzione G li inglesi non presentano nessuna diver sit a etnica coi rimanenti popoli occidenta li e la costi t uz i o n e loro è dovuta unicamente co m e dimostrerò altrove alla fortunata quanto casuale combinazione di talune circostanze storiche con talune circostanze ge o grafiche ; ciò ha prodotto una speciale dina mica un equilibrio di forze politiche da cu i emerse casualmente ’ ’ , , , . . , ’ . , , , ’ . ’ ’ . . , . ’ , . ’ , . . , , , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 32 rante e non è che in grazia dell e ducazione po litica a recedentemente format si che quello Stato ancora dura p pe r quel tanto che potrà durare perchè i nuovi ordini sono di q uella educazione naturalmente distru ttivi E infatti come le buone istituz ioni formano i buon i cit t adi ni non altrimenti le cattive formano i cittadini cat tivi disfacendo anche in essi quel tanto di educazione politica che innanzi avessero avuta E sempio : v i sono in Italia istituzioni le quali rendono possibile i 1 fatto che individui che le rappresenta n o non credano con forme ai loro interessi politici individuali la giusta tutela dell ordine giuridico e naturalmente a giscono di conseguenza ; la società italiana che è fortu natamente ancora vitale reagis ce costituendo organism i c h e sosti t ui sc o no lo Stato in quella sua voluta deficienza N e risultano episodi di guerra civile O ra è da chiedere come farà il popolo italiano con t al i i sti tuz i o ni poli tiche non solo a conservare quel tanto di educazione civile che innanzi aveva ma altresì a non diventare tutto un manicomio solo ’ , , , . , , . ’ , , , . . . , , . IX . È evidente c h e non si possono dare ai popoli costi t uz i o n i u scite di getto da qualche mente fanta stica in ba se a ragionamenti romantici ed astratti come fecero molti filosofi con ta lune popolazioni a mericane e come fecero le assemblee costituenti in F rancia sullo scorcio de l settecento ; ma costituzioni che siano debitamente fondate sull osservazione storica e opportunamente coor di nat e alla condizione e allo stato evolutivo di un popolo d eterminato in un d e terminato momento ne l suo svi l uppo civile si possono dare con u tilità e felicità sua Questa e ra indubbiamente l opinione de i nostri politici sperimentali del rina scimento c he spesso escogitavano ’ . , ’ CR I T I CA R O MANT I C IS M O ECC I CAR , , 33 . costituzioni da dare a città con adattamento alle con dizioni loro speciali ; e si c apisce che ta le fosse la loro opinione perchè discendeva direttamente dall o sse rv a zione storica C he se nonostante ciò le loro costituzioni non furono applicate o non p oterono funzionare ciò fu dovuto unicamente alla mancanza di quella coercizione esteriore agli individui che è necessaria perchè una costituzione permanga a ciò non bastando la sua bontà L e più celebri costituzioni classiche subirono muta menti da un giorno all altro profondi e nel n uovo S ta to si ad agiarono per secoli taluna con somm a fortuna L a serrata del gran consiglio veneto f u una costituzione imposta violentemente in un giorno e pe r essa si sv o l sero secoli di grandezza e di civiltà F u escogitata e data da pochissimi uomini la costituzione americana T utta la storia è piena di costi tuzioni mo dificate talora radicalmente e spesso con fortuna : nè si è mai pen sa to prima d ora che un errore quando riconosciuto de bb asi conservare e d aspetta re che scompaia da sè per ciò solo che è un errore costituzionale Vuo l si vedere se il mutare una c o sti t uz 10 ne sia ben e o male o ppo r tuno o no vero o falso scientificamente dedotto o roman t i c am e nt e im aginato ; e quando apparisca buono vero opportuno e scientifico il mutamento deve farsi per forza e volontà dell intelligenza d irigente prima che venga f orzatamente determinato per interna convulsione rivo l uz i o nari a del disagiato corpo sociale N è si sgomentino gli evoluzionisti Qui si tratta appunto di vera e v o l u zione mentre un a passiva aspetta zione d una ev oluzione spontanea affidata alla sola provvidenza non racchiude nulla di correttamente evoluti v o ma è semplicemente stasi de l l o ggi convulsione del dom ani G li antichi popoli classici avevano appunto perchè classici un intuito de i mezzi politici molto più felice dei moderni E ssi trovandosi in una determinata forma ’ . , . , ’ . , , . . , , ’ , , . , , , , , ’ , . . ’ , , , , ’ . , , , . P S I TI D R A Nm T , T ’ ' i îh un mn a i n fl i m fl qm l i ' s m 9 L I LLU SI ONE I ND I V I D UAL IS TA 34 ’ politica malagevolmente non pensavano mai a conser varla affi dando al tempo di m ut arl a m a o prima o poi la spezzavano conferendo a uo m ini giudicati sapienti l incarico di stabilire ordini nuo v i U na maniera errata sono spinti a seguire i moderni popoli de l l E uro pa C on t i ne nt al e ed O ccidentale E ssi non consentono a citta dini sapienti e come tali soltanto la missione di fare leggi costituzionali ma essi stessi a maggiorità di individui direttamente e d originariamente stabiliscono le forme politiche dando luogo alle c o si de tte assemblee costituenti cui quello stabili mento viene a ffi dato non già come a consesso d uo m i n i illuminati c he sarebbe assurdo il pensarlo ma come a rappresentanza ed emanazione della somma delle loro volontà indi v iduali E ra quello degli antichi un procedime n to classico e scientifico ; è questo de i moderni un procedimento romantico e d illo gi co Il Machiavelli approvando quello d egli antichi ne as segna anche le ragioni con parole che fanno comprendere come la politica sia una scienza le cui leggi e necessità possono essere come quelle di ogni altra conosciute e rivelate soltanto dagli uomini che la conoscano e ne siano esperti ; la volontà del maggiore numero d i ndi v i dui non ha evidentemente nulla a che fare con tutto ciò A parte alc une bi zzarrie G abriele d A nnunz i o det te recentemente a F iume una costituzione no n irrazionale ; non possono deri v are che stoltezze e malanni infiniti dall av e rv i sosti tuito il solito individualistico pasticcio costituzionale N on è infatti la scienza politica diversa dalle altre c o si cc hè debba seguire nello svolgimento suo altre ma niere O gni ramo dello scibile attua svolgendosi le medesim e leggi ; e se ri spetto alle scienze politiche so c i al i pe r ragioni che dirò apparisce più di fficile l appl i c az i o ne delle verità scientifiche non è altrettanto dello scoprimento loro teorico il q ual e si compie non altri menti che lo scoprimento d ogni altra legge naturale , , , ’ . ’ . , , ’ , , . . , , , ’ . ’ , ’ . , , . , , ’ , , , , ’ . CA R I CRI T I CA RO M ANT I CISM O ECC , , X 85 . . N ella scienz a politica va ripreso i 1 metodo spe ri men tale i niziato in Italia quattro secoli or sono L a storia è sola base sicura di cognizione scientifica della politica ; essa è il campo sperimentale di questa scienza ; e non si dica della incert ezza e della poca attendibilità dei racconti storici n è si predichi che a servirsi della storia bisogna aspettare un maggiore perfezionamento suo e dei mezzi suoi di investigazione R ispondo risol utamente che mi sembra assurdo negare al politico di oggi l uso di quella storia che già servì meravigliosamente ad un Machia velli ad un G ui cci ardi ni e d agli altri politici de l rina e d ai filosofi greci e sc i m e nto nostro quattro secoli fa romani pe r quel tanto che ne potevano conoscere altri venti più innanz i V ero è che la storia comunque si insegni e si descriva è se m pre b uo na pe r la osserva zione quando sia approssimativamente veritiera purchè ( qui sta il nodo ) le intelligenze siano atte pe r ten denza loro sperimentale a trarne con sicura convinzione gli insegnamenti utili E il modo più positivo e a nalitico di studiare la storia non servirà dal punto di vista politico a nulla per un cervello tocco di ta be ro m an tica ; e perciò i moderni politici con tutta la analisi loro non superano ne ll i nduz i o ne scientifi ca i nostri filosofi del cinquecento i quali senza bisogno alcuno di m i nute analisi cavarono dalla storia tanto costrutto da getta re le basi di una scienza politica vera L arte de l l e di ficare non consiste già n e ll a c c um ul are di molte pietre ma n e l fare costruzioni anche con p oche Si muti pure il modo di insegnare la storia tenendo più conto delle costituzioni e della vita interna dei popoli e un po meno delle manifestazioni loro e sterne : ciò sarà utilissimo e non mai abbastanza lodato e incoraggiato . . ’ , , . , ‘ , , , , . , , , ’ , , ’ . ’ ’ , . , ’ L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ 36 studi o ; m a non crediamo con ciò di avere fatto molto se non renderemo le nostre menti atte alle deduzioni s perimentali attitudine questa non certo facile ad acqui starsi perchè va a ritroso delle tendenze umane sem pre conformate a vedere l assoluto in tutto c i ò che si rife ri sce all uomo e il relativo fuori d i lui , ’ ’ . XI . notata la facilità che hanno i modern i di co usi de rare i tempi loro come un fenomeno di eccezione Spesso si odono frasi le quali sta nno a dimostrare che la stranezza delle menti può giu ngere al punto da ima gi nare che ne i pochi ultimi decenni questa antica r azza umana si sia trasformata essenzialmente e da non v e dere con N icolò Machiavelli che gli uomini nacquero v issero e morirono sempre in un medesimo ordine Stranamente si abusa delle teorie evoluzionistiche Montati sull agi l e alato e sempre pronto cavallo del l evoluzione molti corrono non solo fra le nu v ole ma molto più in su L a cosa è facile e nat urali ssi m a in m enti non educate classica mente sm aniose del nuo v o no n temprate a pensiero sperimentale D al momento si dice che tutto è evoluzione e che evolvere vuol d ire essere oggi diversi di come si era ieri ne viene per conseguenza c h e anche l uomo fisiologico e — perciò la società saranno domani diversi da ciò che sono oggi ; a ciascuno si crea così un domani umano e sociale ad imagine e similitudine d ella prop ria fanta sia O ra è necessario tenere ben sodo questo punto che l uomo fisiologico in società non muta e che se si parte da questa base almeno per sapere che cosa sarà doma ni non vi è altro modo possibile che il considerare ciò che è stato ieri ; perchè l osservazione dell organismo Va . , , » . . ’ ’ , , . , , . , , , ’ , , , . ’ , , , , , ’ ’ CA R I CR I T I CA RO M ANT I C ISM O ECC , , 37 . fisico individuale umano lungo le migliaia di anni in c ui ci è dato di farla ci dimostra delle due cose l una : o che l uomo fisiologico una volta raggiunto quel grado che si vede non evolse più ; o che se anche dopo evolve la e v oluzione sua è un processo così lento per sè stesso e così troncato e sempre via via distrutto nel suo stesso mezzo mediante un processo evolutivo regressivo o meglio distruttivo ( perchè l uomo fisico nella società e per la società si consuma come dimo stre rò in altro capitolo ) che la politica come tale non può tenerne alcun conto nelle sue deduzioni e conclu sioni p ratiche per inferirne che evolvendo l uomo fisico debba evolvere fino a mutarsi essenzialmente e d inde fi ni tame nte perfezionarsi anche quel superiore organismo ( la società ) che pe r suo mezzo si forma e si alimenta L opinione contraria è certamente fomentata dell idea tanto comune nei moderni che il movimento sociale sia una cosa indefinita N on c è alcun fatto la cui osserva zione autorizzi una simile rosea e sentimentale suppo si z i o ne C ome un uomo si svolge fi si o l o gi ca m e nl e fino ad un certo punto e poi decade e si spegne non altri menti avviene di un popolo o di un insieme di popoli e di nazioni ; vi è una cosa che pone fin e al l e v o l u zione di q ualsiasi vita ed è la morte L a società come dimostrerò altrove è tutto lavoro psichico e nessuna attività tanto consuma un ceppo fisiologico umano quanto quella del cervello C ertamente se anche sco m pare una società la cui civiltà sia stata intensa i suoi prodotti intellettuali e morali massimi possono essere assimila ti da una società più giov ane e più v itale Q uesta pertanto come l erede della ricchezza accumu lata da altri può incominciare il suo cammino sulla via dello sviluppo civile partendo da un punto molto più avanzato e più àgi atam e nte O nde taluno può pen sare che sebbene le singole società scompaiano la soci età , , ’ ’ , , , , ’ , , ’ , . ’ ’ ’ . , . , ’ , . , , , . , . ’ , , . , , L I LLU SI ONE ’ 38 I N D AI I D U AL I S T A nell insieme su o continu a e la civiltà evolve : e d è vero ma non i nde fini tam e nte vero che i rinsanguamenti delle civiltà per mezzo del fl usso di più vergini elementi fisiologici umani diverranno coll estendersi suo sempre più rari fino al giorno in cui scompariranno affatto In ogni caso poi per quanto la civiltà progredisca ne sa ranno bensi perfezionate ma non mai m uta te nell es senza loro le funzioni organiche della società N e l pe r f e z i o nam e nto anz i che la civiltà produce I n essa vi ha la conferma della loro stabilità I l rincorrere col pe n siero fi l o so fico un evoluzione c h e conduca a un essen ziale mutamento di quelle funzion i e un sogno E sse sono stabili e costituiscono quelle che sono le leggi de l l organismo sociale : leggi imm utabili come quelle di ogni altro organismo naturale e che possono soltan to venire scoperte dall uomo seguendo il metodo adatto ; e scoperte che siano apparirann o perfezionabili ma non mai mutabi li essenzialmente per evoluzione alcuna ’ , . , ’ , . , , ’ ‘ . . ’ . , ’ , ’ , , , . XII . Se la politica è una scienza a sè con una messe pro pria di materiale osservabile indipendentem ente da quella di altre scienze ad altre scienze può tuttavia ricorrere per i sco rge rv i naturali analogie o pe r facilitare le proprie induzioni e sopratt utto per ricercare le prime origini o le causalità immediate e d essenziali de i fe no meni che essa osserva ; ma con ciò essa non può e non de v e mai perdere il carattere di scienza f o rm ante si sulla reale e concreta manifestazione dei fatti sociali e politici come la storia glieli descrive e la statistica glieli e nu mera Induzioni può e deve farne anche traendole fuori di questo campo ( e d anch io ne farò ) ma avendo cura di ricondurle sempre al fatto storico e di ri pro v arl e , , . ’ , L I LLU SI ONE ’ 40 l N D lVl D U A L l ST A sodate ma di tale natura da ingenerare in al trui passioni e senti menti avversi allo assertore e per lui dannosi o pericolosi ; da ciò deriva alla trattazione di q uesta scienza una ulteriore difficoltà che è forse di tutte la mag u c me q ella che a superarla presuppone nello e o i o r g s c i e n z at o un singolare disprezzo di og n i proprio pericolo o danno o vantaggio L e difficoltà poi che dovrà superare la politica sperimentale sono oggi cresciute a dismisura pe r un complesso di ragioni che s i o ridi c o a m olti fi a s apor di f o rt e ag r um e : , , . ’ chi non le sa ve dere da sè non c a me n t e ) a capire questo libro . è disposto ( lo dico fran CA PI TO LO I I L ORGANISM O S O C I AL E . SUA ESSENZA ’ SUA FOR M A ZI ON E S O MM AR I O I . once tto dell o r g ani sm o sò ci al e pre sso g li anti ch i e pre sso i m o de rni I l L a c e ll ul a so c i al e è u na f o rm az i o ne p si c h i c a l I I Gli or g an i e i t e ssuti d e ll a s o ci e tà I V D e ll a e sse nz a p si ch i c a d e ll o r g an i s mo so c i al e e d e scl u —V Ci ò s i v am e n t e fi si o l o g i c a de l l o r g an i sm o i n divi dual e c he v i è n e l l i n di v i du o di n o n fi si o l o gi c o è t utt o un pro do tto de ll a f ormaz i o ne de ll o r g ani sm o s o ci ale e di q ue sto e n o n de ll i ndividuo co st i tui sc e e sse nz a solta nto V I L i ndi v iduo si ng o l o e l a f o rm az i o ne d e ll a so c i e tà V II L e gg e di e sp ansi o n e o r g ani c a i n divi dual e V III D i n am i ce di fo r z e c e ntrip e t e e c e ntri f ug h e d e l l o r g an i sm o s o c i ale L i ns o ppri m ìb i li t à d e ll e sp ansio n e o r g an i c a i ndi v i dual e e ntro i li m iti so ci ali co s tit ui sc e l a f o r z a c e n tri f ug a de ll o r g ani sm o so ci al e I X F orm az i o ne se nsibil e de l l or gan i sm o so ci al e L a fam igl i a co m e p i m a so c i e tà um an a X F orm az ion e de l l a convive nz a e x traf ami li are A ttrito e co e rciz i o ne f attori di sviluppo soci al e Il ’ c . . . . . ’ . ’ . 7 . ’ ’ , ’ . , , ’ . . . . . ’ ’ ’ . ’ . . ’ r . . . . . I . Ho intitolato questo capitolo all organismo sociale pe rchè credo che or amai sia acquisito al pensiero sc i en t i fic o che l e società sono organismi e d al t re sì ta li la cui ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ 42 v ita si esplica in modo analogo alla vita degli orga n i sm i fisiologici individuali dallo svolgimento delle cui facoltà od inizial i energie essi promanano Questa è una induzione della politica suffragata da ogni forma di os se rv az i o ne storica Sebbene a l gran lume delle osservazioni della scienza moderna questo concetto o per dire meglio questa vi s ione della società siasi singolarmente perfezionata e d integrata pure sarebbe errore e d ingiustizia il non rico n o sc e re c h e essa è sempre esistita così presso le civiltà che presso gli individu i grandeggianti in ogni periodo della storia N on posso qui trattenermi in minuziosi esami Ma in via di affermazione non esito ad asse rire che con coscienza più o meno precisa tutti i grandi legislatori dei popoli orientali informarono il loro verbo a quella visione od intuizione che essi ebbero L a unità del corpo sociale individualizzato in D io e come fuso in E sso costituisce l essenza del pensiero politico i srae litico I l concetto organico della società emerge in P la tone ed in A ristotele ed in genere ne l pensiero politico greco E sso esi steva indubbiamente in R om a e vi f u perfino popolare come dimostra l apo l o go di Menen io A grippa Brilla quel concetto nei maggiori ecclesiastici da A gostino a T omaso n è lo potrebbe meglio e di più che nell epistola prima ai C orinti dove la unità organica sociale concepita al modo mosaico in D io viene a ff er mata da P aolo apertamente Il cattolici smo ne i suoi canoni e nella sua struttura costituzionale è tutto una a ffermazione della organicità indi v isibile della società umana Iben E l K aldun v aloroso politico e storico della civiltà araba intitola uno dei capitoli dei suoi pro l ego meni con questa precisa proposizione : I regni e gli i mperi hanno la loro v ita come gli individui I l con c e t to organico della società emerge in molt a parte sulle tracce de l risorto pensiero classico ma in molta parte . . . , , , . . . ’ . . , ’ . , ’ - . - . - , , ! » , . CAR II S OC I ALE ECC ’ L O RGAN I S M O , 43 . original mente nei politici del rinascimento italia no ; si accentua in Montesquieu ; ed anche nell oscurità sc i e n t i fica del pensiero romantico esso si impone a G ian G ia como R oussea u stesso forse per effetto della parte classica della sua coltura letteraria E sso poi trionfa nell ordine speculativo in questo massimo bagliore di vita i nte l l e t t ual e moderna N on è opportu n o che io ripeta qui quanto in questi ultimi anni scrissero sull organicità del corpo sociale sulla sua vita e sulle sue analogie i maggiori ‘ sociologi moderni e particolarmente Spencer e S chàfil e Mi l i m i te rò ad accenni quasi esclusivamente rivolti a rilevare quanto vi è di non consono fra il pensiero loro e d il m io , ’ , ’ . . ’ , , , . . II . Stabilito che la società è un organismo passa lo Spencer a considerare speciali analogie rispetto alla crescenza sociale alla str uttura funzioni sistemi e o r gani ecc ; cellula dell organismo sociale considera la famiglia e parti in t egranti di esso anche elementi od inorganici od altrimenti organici che non sia l uomo Il concetto dell organismo sociale comprendente elementi non umani e pertinenti anche all ordine inorganico è oggetto da parte dello Spen cer di insistente ed a mio giudizio errata affermazione S c hàfil e è in complesso nel medesimo ordine di idee L a società è un organismo al t re tta nto corporeo e tangibile che il corpo individuale umano P er verità lo S chàffi e si mette per questa via in modo molto più deciso e concreto c h e lo S pencer il quale dopo di averla ampiamente percorsa fa non poche e non picc ole riserve ma tuttavia e l uno e l altro in quanto scorgono l anal o gi a fra vita organica i ndi v i duale e sociale non riescono a concepire quest ultima che come la vita di un corpo materialmente costituito , , , , ’ . , , ’ . ’ ’ , , , , ’ , . . . , , , ’ ’ , , ’ ’ , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 44 anzi più materialmente costituito del corpo i ndi v i duale umano N on altri menti dello Spencer S chàffie dopo avere considerato che la società è un organismo considera poi la famiglia co m e cellula di questo orga n i s mo o corpo come egli lo chiama S e no nc hè la visione della verità di una organicità sociale e della analogia fra vita sociale e d individuale non include necessariamente identità di pensiero rispetto al mezzo alla sfera all ordine di fenomeni naturali c O I quali e nei quali que l l o rgani c i t à di forma e quella analogia si manifesta Quale è dove è il principio del l organismo sociale ? quale è la cellula sociale ? in che momento si manifesta e sotto quale forma e d in quale mezzo ? Queste sono tutte domande alle quali è ne ce s sario dare risposte diverse da quelle che loro danno i due filosofi ci tati ; ai quali ho fatto e d ancora farò ri chiamo perchè massimamente rappresentativi rispetto all argomento in esame del l e pi ù evolute correnti di pensiero sociologico moderno da cui io dissento per un più assoluto concetto che è in me de ll o rgani c i tà della V ita sociale e per una visione affatto diversa della sua sede e del modo di fo rm az i o ne sua L a cellula sociale non è nè individui nè famiglia ; essa è una formazione psichica ed è nell ordine psichico c h e l organis mo sociale si forma e si svolge ; la sua sede è là e non ne esce ; i corpi fisici individuali costi t ui sco no ( colla loro conformazione naturale a mettersi in relazio ne e congiunzione fra loro mediante i vari sensi di cui sono forniti ) costituiscono dicevo la ma teria intercellulare diret tamente nutritiva dell organismo sociale il quale non discende dall ordine purame nte psi chico dove si è formato C iò che S chàtfi e indica di ma t e ri al e inorganico n e l corpo sociale sotto forma di beni non è che la visione pro ducentesi in noi della proie zione sull ordine materiale tutto delle forze e funzioni ed , . , . , , _ ’ , , , ’ . , ’ , ’ , , ’ ' . , ’ , ’ , , ’ ’ , . , ’ CA R II ’ L O RGAN I SM O S OC I ALE ECC , 45 . che si sono venute svolgendo nell organismo sociale costituitosi nell ordi ne psichico e delle modificazioni che esso ha determinato nella sottosta nte natura ; ma questo suo effetto esteriore questa sua proiezione sull ordine inorganico od inferiormente organico non è l organis m o so ciale stesso nè una parte di esso ; questo si forma ripeto in un ordine superiore meno corporeo e mate riale ( nel senso relativo che naturalmente S i dà a queste parole ) di qu ello in cui si è f or mato l organismo fi si o logico individuale come questo a sua volta si e ra ante ri o rme nt e formato in un ordine più spiritualizzato e incorporeo dell ordine inorganico da cui è uscito L a forza assume nell uomo la espressione più alta nobile potente mediante le energie psichiche che da lui si sprigionano in modo maggiore c h e da ogn i altra formazione organica animale O rbene è in questo ordine di fatti naturali ed in queste forze sviluppantisi dal l uomo e per mezzo d i esse che si forma e si svolge l organismo sociale onde i primissimi profili della for maz i o ne s ua andrebbero ricercati pe r induzione sorretta da ogni forma di osser v azione della natura orga ni ca certa mente più addietro che non consenta la visione di ogni più profonda osser vazione storica L organi smo sociale comincia allorchè la mente umana od anche di esseri inferiori viene in un grado di svolgimento s uffi ciente per dare luogo a qualche formazione psichica determinata dalla coesistenza dell individuo singolo col propri o simile E nella profondità de i primissimi att e g gi am e nt i psichici cagionati da qualsiasi forza di co sciente contatt o i nte ri ndi v i dual e che vanno ricercate le prime cell ule sociali di cui la natura via via poi si se r v i rà per plasmare sugli individui e per mezzo de l le forze che in essi si annidano gli organismi supe ri ndi v i dual i di ordine superiore e do v ut i allo svolgimento delle sue più nobili forze l o non riesco a concepire come le funzioni ’ ’ ’ , ’ , , , , , ’ , ’ . ’ , , , . , ’ ’ , , ’ . , , ’ . , , . I LLU SI ONE I ND I VI DUAL IS TA 46 organiche della società possano essere l attributo di un cor po fisico di cui l indi viduo o meno ancora la f a miglia sia la cellula come pensano i d ue citati filosofi e con essi la sociologia moderna È evidente che se così fosse la analogia intravvista ed universalmente sentita fra organismo sociale ed indi si arresterebbe a1 suO I pri m 1ss1m 1 passi contro v i dual e un ostacolo che nessuno sforzo logico varrebbe a supe rare N el corpo fisiologico individ uale le cellule no n possono formare direttamente e contemporaneamente parte di vari organi del corpo stesso ; una cellul a è sempre come unità singolarmente chiamata a comporre o il cervello od i nervi o lo stomaco e questo o quel tessuto ma non mai vari e diversi organi e tessuti ne l medesimo tempo O rbene è chiaro che seguendo la ana logia così come la intravedono quei pensatori la cel lul a sociale e cioè la famiglia o sia pure se si volesse discendere ad una minore un ità corporea l individuo dovrebbero comporre c o rpo re am e nte e simultanea mente con tutto il corpo loro diversi organi sociali il che è assurdo non potendo una cellula appartenere che ad un organo solo del corpo che la comprende m a no i v e diamo invece che dallo stesso individuo parto no e l e menti costitutivi della famiglia della proprietà dello Stato della scienza della religione e cioè di tutti i mas simi organi sociali È evidente che la analogia così posta e così intesa trova qui un osta colo i nso rm o nt a bile e pare che S chàfil e se ne avveda qua ndo di sco r rendo dell individuo dice : spiritualmente cosciente e d unilaterale non fi si o l o gi came nte vincolato nè un i late rale lo stesso individuo secondo la sua elezio ne v o cativa o secondo la volon tà costringente della massa si intreccia in determinati organi di voca zione e d a ppar tiene a parecchi organi ad un tempo sebbene in modo principale ad uno solo L a sua aspirazione e la sua col ’ ’ , , , . , , , . , , , , . , , , , ’ , , , , x , , , , , , . , , ’ , , , , , . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 48 Qu ando è infatti che si manifesta un primo p rincipio d i formazione organica sociale e cioè che si scorge la prima cellula sociale ? Questo principio è indubbiamente segnato nel momento in cui n e l l i ndi v i duo maschio e cioè più forte si delinea per effetto de i contatti fisici colla femmina una formazione psichica che lo determi na ad avvincere in modo continuo la esistenza di una o più femmine alla esistenza sua trattenendole presso di sè e facendo così con esse vita sociale costrizione questa che a sua volta determina nelle femmine altre f o rm az I o nI psichiche e cioè formazioni di soggezione che integrandosi con quelle precedenti dell uomo dann o luogo alla prima società che è la famiglia Società q uesta è pertanto non cellula sociale : cellule sono le forma zioni psichiche che ne determinarono la vita ’ , , ' , , , ’ , . , . III . C onsiderato che il fatto s upe ri ndi v i dual e la socie tà si svolge nell ordine psichico è nello stesso ordine e cioè in una sfera organica supe rfisi o l o gi ca che si deve ricercare la formazione coi processi di fisiologia sociale che descri v erò dei massimi organi e tessu ti delle so quali sono : in via principale la f a c i e tà ingrandite miglia non più autonoma la proprietà la religione la scienza lo Stato O rgani e tessuti che si erigono sui gruppi principali di facoltà iniziali dell uomo e cioè delle forme che la forza assume in lui ; sono questi ri spe t t i v am e nte la facoltà di generare di riproduzione ; la facoltà di prendere di rivolgere le cose a propria con se rv az i o ne e d incremento ; la facoltà d i immaginazione d i idea lizzazione ; la facoltà d i apprendere e di pensare logicamente ; la facoltà di combattere di sovrapporsi di dominare , ’ , , , , , , , , , , . ’ , , , , . , II CAR ’ L O RGAN ISM O S OC I ALE ECC , 49 . G li organi su ddetti hanno poi i loro corrispettivi ana logici rispetto allo inferiore ordine fisiologico nel tessuto connettivo ; ne ll appare cchi o nutritizio ; ne l l appare cchi o so rre tt o re ; n e l l appare cc hi o respiratorio ; ne l l apparec chio regolatore degli organismi individuali N è importa se prima di essere tessuto connettivo dell organismo sociale la famiglia è e dev essere considerata una prima società essa stessa Meglio di ogni ragionamento vale a spiegazione del fatto un esempio volgare Una casa non è meno una abitazione perciò solo c he m o l t i pl i can dosi le case esse diventano il tessuto connettivo di una città abitazione maggiore , , ’ ’ ’ ’ . ’ , ’ , , . . , , , . , IV . lettore forse penserà che queste forze psichiche di un ordine superiore agenti e d integrantisi in un orga ni s mo sociale le cui cellule sono le formazioni psichiche individuali sono una cosa troppo impalpabile perchè si possa f o rm arse ne una idea precisa e completa R i s po ndo : la esistenza e la reale estrinsecazione delle forze naturali non si possono constatare e misurare altro c h e dagli effetti loro P reten dere di palpare una forza è assurdo ; a fie rmare che non esiste perchè impalpabile è più che assurdo Ve ggan si tutte le osservazioni ed applicazioni che oggi si f anno di forze naturali invisibili e d impalpabili Si tocca forse con mano la elettricità ? N o certo pure ciascuno ne ammette l esistenza la sente la vede e la misura e da che cosa ? dagli effetti suoi N è perchè no n si tocca o non si vede vi ha alcuno che neghi che delle leggi naturali ond é regolata si possa fare una scienza N on deve certamente essere uno sforzo intellettuale molto grande l appl i c are lo stesso ragio namento e l o ll , , . . , . . ’ , , , . , , , ’ . ’ P . S I L I P R AN D T T ’ I i ll u io s ne i n di v i d u a l i e ta A . L 50 ’ l L L US lO N E I ND I V I DUAL IS TA stesso modo di percezione e di val utazione delle forze anche a quelle che si sprigionano dalla psiche umana e che così sprigionate arm o ni z z ando si e d integrandosi f ra di loro producono l organismo sociale I l qu ale è ripeto essenzialmente una grande integrazione e di ff e re nz i az i o ne di energie psichiche mentre tutto ciò che di corporeo si vede fuori di esso determinarsi per esso nella sottoposta natura non entra amo ripeterlo e non può entrare come erroneamente si pensa quale elemento costitutivo dell organismo stesso bensì è sol tanto l effetto visibile di q uelle forze integrantisi in un ordine superiormente biologico e d agenti sulla natura esterna e d inferiore i n m o do obbietti v o L a natura speciale delle forze psichiche permette loro di organizzarsi anche senza quel contatto che a noi pare materiale L e forze psichiche de te rm i nate si in un indi v i duo giungono in contatto a c agione dei sensi di c ui è dotato l uomo con quelle determi nate si negli altri C ome non esiste assoluta continuità rispetto al l i n fini tamente piccolo così non esiste assol uta discontinuità rispetto all infinitamente vasto N essuna autonomia ind i v i dual e esiste Sviluppate che si sono le energie psichiche nella massa fisiologica degli individui e d o rgani z z at e si fra di esse tosto spiegano sugli individui stessi un azione v a co n fo rm arl i deter ri am e nt e coerci tiva così da pl asm arli m i na rl i e interamente ridurne ogni attività funzionale esterna in modo conforme ed adatto alle necessità orga niche di que ll o rgani smo la soci e tà che su quella massa fisiologica si è innalzato L a c o si de tt a individualità mo rale dell uomo autonoma che costituisce il fondamento del diritto pubblico romantico indivi dualistico è una illusione D i morale ( come contrapposto di materiale o almeno di ciò che noi tale chiamiamo ) nell individ uo non c è che la parte organica in lui albergata e nutrita , , ’ , . , , , , , , , , , ’ , ’ . . . , ’ . , ’ , ’ . . ’ , , , , ’ , , . ’ , , . ’ , ’ II C AR S OC I ALE E CC ’ L O R O AN I SM O , 51 . d un organismo sociale psichico che si è bensì formato anche per mezzo suo che per mezzo suo si rifl ette be nsì e proietta sulla rimanente natura non umana ma che non ha costituito in esso individuo nulla di moral mente autonomo nè che possa autonomamente sussi stere avulso dalle rimanenti part i dell organismo psi chico suddetto L e organizzantisi forze psichiche determinano la for m az i o ne de gli organi sociali con un processo ri flesso da individuo su individ uo C osì per esempio la proprietà che a noi pare esistere in un individuo è costituita i n vece dal ri fl e sso in l ui di formazioni psichiche di auto limitazioni ( cellule sociali ) che sono negli altri C osì il potere che apparisce in un individuo onde pe r mezzo suo si manifesta l organo sociale Sta to è costituito dal riflesso in lui di formazioni psichiche di soggezione ( cellule sociali ) che sono negli altri individui E pertanto un illusione soggetti v a quella che conduce l a percezione volgare a ritenere che la proprietà lo Stato e le altre funz ioni sociali siano negli individui nei quali assumono forma sensibile In essi individui non c è che l effetto riflesso di forze c h e sono fuori di essi e nelle quali esiste e consiste la funzione sociale L a proprietà che appare in me il potere che appare in me sono i n vece f unzioni sociali esistenti negli altri come forma zioni psichiche d aut o l i m i ta z i o ne di libertà in essi ri spetto a me ; la realtà è questa ; e nella visione piena d i questa realtà consiste il fondamento sicuro della scienza politica Sono opportune alcune ulteriori considerazioni sulla essenza psichi ca della società Se l organismo sociale non si svolgesse in un ordine superiore a quello in cui si svolge l individ uo fisico n o n si avrebbe la spiega zione natural e del fatto che l indi v iduo di m ano in mano che diventa più perfettamente plasmato dalla so ’ , , , ’ . ' . , , , . , ’ , . ’ , ’ . ’ , , . , , ’ . ’ . ’ , ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A 52 ’ cessa via vi a dalla vita e dal carattere puramente fisiologico e diventa sempre più e m eglio quel prodotto della natura politica c h e chiamiamo uomo sociale C iò accade per la essenziale superiorità dell organismo nuovo che lo assimila e c he ri v o l ge ndo ne la potenzialità psi chica a propria utilità la determina meglio conformata alle proprie organiche esigenze sociali C ellule sociali sono a dunque le formazioni psichiche individuali C iò si prova in molti modi Innanzi tutto col fatto c h e sol tanto c o ll aum e ntarsi e moltiplicarsi di quelle forma zioni l organismo sociale cre sce e si rassoda come pe r contro col loro diminuire e i n fiacchi re l organismo stesso isteril isce e si spegne C on un concetto corporeo dell organi smo sociale come sarebbe possibile spiegare il rapido sviluppo civile che si compie in talune società germinate dal distacco di piccole parti di una società maggiore e che sia già ci vile ? P oche centinaia d e mi grat i in A merica diedero ne l secolo X V II I i mmediata forma ad una società evoluta mentre la società da cui si staccavano aveva i m piegato secoli a giungere a un pari grado d evoluzione se anche partita da un mezzo fisico individuale più esteso G li è che la nuova società american a non e ra essenzial mente costituita dalla parte c o rpo rea de ll e poche centi naia di emigranti ma bensì dalle forze psichiche già massimamente sviluppate che erano in essi e d alle quali essi non fornivano che il mezzo mentre invece gli uomini che nei remoti secoli diedero origine alle società e u ro pe e essendo conduttori di scarsissime energie psi chiche non potevano fornire mezzo di alc una evoluta società se non dopo elaborazione psichica d i secoli N on nell ordine corporeo ma nello psichico va adunque ri cercata la causa la ragione e la essenza dello sviluppo del loro organismo sociale U n co ncetto corporeo mate riale di esso conduce ad altri assurdi E sso persuade c i e tà, . ’ , , . . . ’ ’ , . ’ , , . ’ , ’ , , ’ , . , u , , , , . ’ , , , , . , . , L ORGAN ISM O S OC I ALE ECC II CAR 53 ’ , . come si vide a considerare la famiglia come cellula so c i al e e d a considerare anche elementi esteriori ( la fauna la fi o ra il suolo e tutto ciò che costituisce i co si de tti beni ) come tessuti sociali : ne deriva la strana co u se gu e nz a che dovendo i beni come parti i ntegranti della società essere costituiti di cellule sociali essi do v re b bero comporsi di famiglie ! Se l organismo sociale non si svolgesse tutto in un ordine superiore al fisiologico come si potrebbe dare ad eguata spiegazione al fatto che esso viene da un istante all altro indebolito o rafforzato con una rapidità che in così vasto corpo materialmente considerato non sa rebbe concepibile ? U na parola sola può dall o ggi al domani sollevare o prostrare un organismo sociale Se la pro pri e t à per esempio non fosse un fenomeno psichico non potrebbero i listini di borsa variare per effetto di una sensibilità e mobilità ista nta nea inconcepibili in un ordine d i fenomen i materiale e corporeo Se la ce l lula sociale fosse la famiglia o meno ancora l individuo come si spiegherebbe la formazione dello Sta to ( e cioè dell apparecchio regolatore dell organismo sociale) me diante l a concentrazione sua in pochi in dividui ed anche in un o solo ? P uò un intiero e così essenziale organo essere costituito in una società da una sola sua cellula ? L a ragione natu rale dello Stato co ncentrato in una sola pe rsona sta nell avvenuta concentrazione riflessa ( per cagioni esterne ed interne che possono essere infinite) in un individuo di tale quantità e qualità di speciali cellule psichiche sociali da renderlo mezzo conduttore sensibile dell organo regolatore dell organismo sociale intiero Se lo Stato non fosse una concentrazione di forze psichiche operanti in modo riflesso su taluni individui ma esistenti nella intiera massa degli altri come sa rebbe possibile il rapido muta rsi dello Sta to stesso 1 , , , , , , , ’ , ’ , , ’ . , , , . ’ , ’ ’ ’ - ’ ’ . , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 54 cambiamenti suoi quasi i sta ntanei che la storia ci pre senta ? N el 18 14 lo Stato francese si esplica a P arigi sotto determinate forme e per mezzo di determinate persone U n bel giorno sbarca Buonaparte a F rej us e in un lampo lo Stato francese si trasfonde e si perso ni fic a in lui C ome è mai possib ile una spiegazione lo gica e razionale di questo fatto se non n ella concezione dello Sta to quale manifestazione di energie naturali psichiche esistenti in tutta la massa fisiologica su cui una società si eleva e proietta ntisi appunto colla mo b i li tà e rapidità che solo dà il pen siero or su questo or su qu el punto della massa stessa ? U no Stato che fosse corporeo uno Stato che fosse un attributo m ate riale degli individui esistente in essi come avrebbe pot uto passare istantaneamente da quelli che lo costi t ui v an o a P arigi in altra perso n a e sotto altre forme ‘ a F rej us 2 U na ulteriore prova quasi materiale che le cellule sociali non sono nè l individuo n è la famiglia ma le formazioni psichiche individuali emerge dal fatto che l organismo sociale può crescere in forza in sviluppo in perfezione se anche non a umenti la quantità di i n di v i dui o di famiglie su cui si eleva e d anche se questa diminuisca ; mentre non è concepibile 1 accrescimento della forza e dello sviluppo di un corpo fisico se non aumenta no le quantità di cui si compone A ltra cosa dunque che non gli individui e le famiglie sono le unità di cui l organismo sociale si compone A ltro ar go m e nt o a sempre più confortare questo principio lo for nisce il fatto che un individuo può staccarsi da una società e passare immediatamente a far parte di un altra essenzialmente passaggio organico questo che non sa rebbe concepibile se fossero materiali corporei i due organismi rispetto ai quali si esplica mentre si com prende dato un ordine organico di forze supe rfisi o l o . . , , , , , , . ’ , , ’ , , , , ’ . , ’ . ’ , , , I ND I V I DUAL IS TA ’ 56 L I L L U SI O N E sua relatività ! l fenomeno sta ad ogni modo a piena dimostrazione della verit à che non è lui l individuo organismo fisiologico e molto meno la famiglia che concorra come cellula a costituire una so ci ct à ma bensì soltanto quelle forze che sono in lui e che sono in lui altresì in m aniera cosi nettamente delineata fluida spi rituale in una parola psichica da potersi scindere volgendosi all a costituzione di società varie e diverse e persino non può escludersi anche nemiche E ancora un i ndividuo può appartenere a d una società anche se parato da essa materi almente Individui sperduti in una remota isola de ll O ce ano non cessano pe r questo di appartenere alla società da cui si s o no casualmente staccati C ome sarebbe ciò possibile se non fosse pura mente psichico il vincolo e cioè l or din e sociale ? U na cellula corporea non può essere avulsa da un organismo senza spegnersi n e i riguardi suoi e proprii . ’ , , , , , , , , , , . , . ’ , . ’ . V . È di capita le importanza il rilevare che soltanto am m ettendo che la cell ula sociale è una formazione psi chica si può s piegare il fatto della massima e minima efficienza sociale degli individui C ome spiegare il grande legislatore il grande patriarca il filosofo il genio il potente nei rispetti della funzionali tà sociale se non come oggetti di massima concentrazione di forze sociali e quindi di elementi costitutivi dell organismo società e cioè di cellule sue ? D al momento c h e da individui diversi si hanno socialmente diversi e ff etti e di v e rsi s simi gradi di efficienza ciò dimostra che vi ha in essi diversa quantità di forza O ra essendo tutte le forze che funzionano in un organis mo elementi organici del tutto è una diversa quantità di forze organiche sociali quella , , . , , , , , ’ , . , CAR II ’ L O RGAN I SM O S OCI ALE ECC , 57 . che si sprigiona e quindi esiste n egli individui i quali conseguentemente non sono che mezzi di quella forza materia intercellulare di quelle cellule I n ciascuna parte infatti del territorio cellulare sociale e cioè in ciascun individuo le cellule sociali prendono maggiore o minore sviluppo a seconda oltrech e di altre minori di due fondamentali circostanze : la prima è l a vigoria dell organismo fisiologico individuale ; la se conda è la predisposizione ad accoglierle e sv i l upparl e ri spetto a questo organismo pe r precedente c o m pi uta si elaborazione sociale sia ad esso interna o sia esterna N essun dubbio che la seconda di queste circosta nze essendo conseguente ad usura fisiologica è distruttiva della prima ; ma per varie altre ragioni è la usura più o meno lenta ; e può esserlo tanto da consentire ne l l individuo un massimo di perdurante vigoria fisi o l o gica compatibile con un m assimo di pregressa elabo razione sociale E si hanno in questo caso quelle che a noi sembrano le mag giori e ffi ci enz e i ndividuali e che invece sono intense concentrazioni di energie sociali in un punto de l territorio cellulare della società : concentra zioni rispondenti a necessità proprie della società stessa Si possono fare a questo proposito osservazioni molto specifiche Al la stessa visione esterna dell individuo normalmente si discerne non solo se in esso si racco l gano o molte o poche f o rm az i o nI ps i co sociali ma si discerne altresì quali siano le formazioni che per nu mero e per intensità vi pre v algono Questa è la causa de i c o si de tt i vari tipi individuali L o S cienziato il com m e rc i ante lo statista il sacerdote il poeta e cc in una società molto di ff erenziata ( e cioè bene organizzata e progredita) assumono tutti aspetti fisici special i per i quali si intuisce la qualità delle for m azioni psichiche sociali che maggiormente vi si concentrano ; e ciò spe c i al m e nt e quando come spesso accade vi concorra la , . , , , , ’ , , . , , , , ’ . . ’ . , - , . . , , , , , , , . 58 I N D I V I DUAL IS TA ’ L I L L US IO N E eredità fi siologica O r bene ciò è l e ffetto anche este ri o rme nt e visibile delle varietà e qualità di cellule so L essenza loro c i al i che quegli individui contengono morale e sociale sta dunque nel contenuto dal mo mento che a questo si adatta il co ntenente Il tipo individuale più basso ( e cioè quello del quale le formazioni psi chiche cellule sociali sono meno numerose e meno ela borate) presenta caratteri meno differenziati dalle specie animali inferiori i l che prova che l uomo in quanto si differenzia o poco o molto da queste è t utto un pro dotto sociale la cui formazione è la stessa cosa che la for mazione delle cellule sociali che la società viene via via maturan do entro di lui N el processo di formazione psichica dell organis mo sociale ha una grande infl uenza l eredità C iò che si eredita dal l i ndi v i duo è la predisposizione fisiologica a divenire sempre miglior co nduttore di energie sociali onde queste si sviluppano negli eredi con sempre mag g i o re intensità fi nchè essi non deca dono L a diversa quantità ed intensità di cellule sociali che convergono negli individui singoli è provata anche dal d iverso con sumo fisico che viene fatto dagli individui stessi come materia nutritiva intercellulare dell organis mo sociale In ogni ordine naturale si vede che la concentrazione delle forze determina prim a l adattamento a bene sor re gge rl e poi il consumo della materia e n tro cui il con centramento avviene L individuo nel quale si co neen trano molte energie sociali p rima si ad atta ( dando luogo ad un fenomeno c he c hi am asi selezione e nel quale mol to concorre come dissi la eredità fisiologica) ma poi si consuma come conduttore d i energie sociali come o spe gne n a limentatore di molte conce ntrate cellule dosi oppure spo gl i ando se ne pe r refrattarietà o impo tenz a a ulteriormente nutri rl e A un certo punto infatti nasce uno squilibrio fra l e ’ . ’ . . ’ , , . ’ ’ . ’ , . ’ . , ’ , ’ . , , , , , , . CA R II ’ L O RGAN I SM O S OC I ALE ECC , 59 . esigenze di nutrizione delle cellule sociali e la crescente debolezza nutriente della loro materia intercellulare C iò può verificarsi tanto per soverchia varietà forza e concentrazione di dette cellule in un individuo quanto anche se l individ uo in cui sono normalmente c o nc e n trate presenti tuttavia una speciale inettitudine a sor re gge rl e ; la quale inettitudine può essere dovuta tanto a ca gioni ereditarie qua nto a casuali emergenze dan nose Ma questo ultimo caso è raro ; si notano frequenti invece i d ue primi e da ciò han no origine gli svaria tissimi fenomeni d i decadenza o come anche si dice di degenerazione E delicatissimo e so m mamente muta bile il momento nel quale le formazioni psichiche molto numerose e complesse possono o meno trarre nutrimento dai mezzi fisici individu i fisiologici in cui sono allo gate P oco basta per produrre squilibrio ; e da ciò deri vano tutti i rapporti di vicinanza ( sarebbe errore chia marli di causalità) fra genio e follia come si usa dire con frase alquanto melodrammatica ; e d anche derivano gli anormali fenomeni fisiologici a cui soggiacciono gli individui di elevata posizione sociale e anche la deca denza fisiologica delle oligarchie ch iuse e quelle dei popoli di antica e laboriosa civiltà . , , ’ , , . , , , . . , - , . VI . È ormai tempo di considerare gli individui singoli su cui l organismo politico della società si eleva ; di considerare ciò che avviene nel mezzo del territorio cel l ul are dell organis mo sociale e cioè negli uomini a ca gi o ne del formarsi di que l l o rgani sm o C on questa for m azi o n e gli individui cessano o gno r pi ù di avere un tipo unico ; si vengono via via specializzando D i mano in mano che le necessità nelle quali viene a trovarsi l organismo sociale lo costringono a v i l uppare nuova ’ ’ ’ . . , ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 60 ’ forza e pi ù inte nsa vita esso a sua volta determina negli individui nuova attività e sviluppo delle loro facoltà ; m a quanto più un individuo agisce ta nto più emerge la necessità naturale che s i nal v e i co n nuo v i limiti l azione sua per non urtare contro l azione altrui C osì avviene che la detta azione si va facendo sempre più peculiare e intensiva : l attivi tà negli indi v i d ui si ripartisce a seconda del m aggiore o minore sviluppo e della varietà delle attitudini che le casuali circostanze esterne possono avere determinato in cia s cuno di essi L individuo così perde il suo primitivo carattere di essere autonomo e viene sempre più assu mendo quello di parte specializzata di un tutto dal quale è considerato e sentito solo in ragione d ella qualità e quantità d e ne rgi e psichiche c h e a costituire il tutto stesso egli nutre concentrate in sè L individuo primiti v o libero autonomo selvaggio vuoto o quasi di energie psichiche intellettuali effet tive coerciti ve ideali morali scompare affatto ; esso si muta e si trasforma dentro all organismo sociale : questo genera per mezzo suo forze di cui esso individuo di viene il mezzo conduttore : l e forze psichiche O ra l uomo sprigiona da sè forze psichiche relative alle facoltà di cui è dotato dalla natura P er facoltà non deve i nte n dersi cosa che nell uomo preesista alla sua attività m a la conformazione dell uomo stesso a fun zionare in de terminati modi I l discutere se la società sia fatta pe r l individuo o questo per quella è una discussione vana oziosa che non può a meno di trascendere le cognizioni umane Quali sieno stati gli intenti del C reatore non ci è dato sapere noi solo possiamo conoscere la creazione perchè questa sola vediamo C erto è che la società trasforma l indi v iduo a proprio intento ed utilità E si badi : questo muta mento che avviene in lui non è solo apparente o , , , ’ ' ’ ’ . ’ , ’ . ’ . ’ , , , , , , , , ’ ’ . . ’ , ’ . ’ , , . , , . ’ . C AR II S OCI ALE ECC ’ L O RGAN I S M O , 61 . f ormale , ma essenziale perchè è un muta mento che S i compie pe r mezzo di formazioni psichiche f orze c he rendono l indiv i duo essenzialmente d iverso da quello che era ; in modo reale perchè ad esso corrisponde una materiale modificazione degli organi suoi fisiologici cen t ral i per cui mezzo quelle psichiche formazioni si com piono , ’ , . VI I . Ho accennato in altra parte di questo capitolo a quelle che sono le iniziali potenze e facoltà dell uomo e cioè la forma che la forza assume in lui È sullo sviluppo la integrazione e la specializzazione di qu este iniziali facoltà c h e viene e di ficando si e svolgendosi l organismo sociale Il vario s v iluppo e d ind i rizzo le limitazioni e costrizioni che sotto l i nflusso delle rimanenti forze de l l a natura esterne all individuo non uma ne e umane ne c e ssari am e nte assumono quel le forze e facoltà che sono in i stato di potenza nell i ndividuo stesso genera un movimento di di ff e re nz az i o ne e di inte grazione inter individuale i 1 quale è la cosa stessa che la formazione dell organismo sociale ; poichè per effetto di questo mo v i m e nt o i nt e ri ndi v i dual e gli individui diventano tutti relativi l uno all altro la loro esistenza si subordina a quella relatività ; essi diventano qui ndi part e orga nica di un tutto che esiste fuori di loro e rispetto al q uale essi altro non divengono se non conduttori delle forze differenziate onde quel tutto si forma G ià dissi c h e gli organi e funzioni princi pali che l organismo sociale viene formando collo svolgimento di quelle iniziali facoltà dell uomo sono la famiglia la pro pri e t à la religione la scienza lo Stato corrispo n denti rispettivamente analogici al tessuto connetti v o e d agli appare c hi nutritizio so rre t t o re respiratorio e regola tore dell organismo individuale E merge che l organismo ’ . , ’ , . ’ ’ , , , ’ , , ’ , , ’ ’ , . ’ ’ , , , , , , , , ’ . ’ . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 62 sociale è il prodotto della simultanea e reciprocamente coordinata espansione degli individui c o m pi e nt e si pe r mezzo della esplicazione delle facoltà iniziali di cui sono dotati Q uin di nelle facoltà individual i e nella loro e spl i c az i o ne si deve ricercare non già l organismo sociale ma la causa determinante della sua formazione della sua vita e della sua conservazione Basta porre questo principio che non so come potrebbe essere maggiormente fondato sull osservazione de i fatti per comprendere come tutte quelle scuole politiche che tendono a soppri mere od anche solo a r i durre entro limiti troppo ristretti ogni forma di espansione o come dicono di libertà dell individuo conducono allo spegni mento dell organismo sociale direttamente e quindi i o direttamente dell individuo stesso che è base costitutiva e relativa di quel l o rgani s mo A quelle scuole frutto i n sieme di romanticismo individualistico germanico e di imperfetta osservazione della natura ap parte ngono molti moderni co si de tt i socialisti D i queste tendenze e della ragion loro parlerò in un s uccessivo capitolo ( IX ) E saminando l individuo se si vede che esso scompare come essere auto nomo dentro al superiore organismo la socie tà si vede tuttavia de l pari che altrettanto non avviene d i lui rispetto a sè stesso P er quanto assorbito in un altro organismo cui fornisce el emento di for m azione e al quale è relativo non ha cessato d essere esso stesso u n organismo individuale solo apparentemente autonomo ma però costantemente funzionante secondo una legge comune che la natura ha imposto a tutti gli organism i di ogni grado e form a e che presiede non altrimenti come esporrò anche agli organismi sociali rispetto alla sfera d azione che è loro relativa Q uella legge in quanto funziona negli individui la chiamerò legge di espansione organica individuale N el suo perenne e simultan e o funzionamento negli organismi , . ’ , , . , ’ , , ’ , , ’ ’ ’ . , , . . ’ , , , . ’ , , , , ’ . , . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 64 per la contrapposta e non altrimenti evolvente limita zione e costrizione sociale concorre con questa a costi tu tre appunto la dinamica centripeta centri f uga gen erale della vita organica supe ri ndi v i dual e ; dinam ica che è essenziale nelle società come è in ogni altro org anismo naturale e della quale terrò per i suoi riflessi economici parola nel capitolo IX Ma essa non altrimenti si svolge rispetto a tutte i ndi stintamente le f unzioni de ll o rga n i sm o sociale famigliari economiche religiose sci e n t i fiche artistiche statali L e forze sociali centrifughe hanno il fondamento loro sulla descritta legge di espansione individuale per cui l uomo tende a volgere tutto quanto possa formare o g getto della sua attività a suo proprio utile i ngrandi mento e sviluppo secondo naturalmente e d in modo relativo alle sue condizioni fisiche e al suo stato sociale e psichico ; onde le utilità gli ingrandimenti gli svi luppi possono dal punto di vista individuale e subbi e t t i v o assumere forme infinite e talora persino appare n temente opposte A questo fenomeno n atu rale della espansione organica alc uni pensatori specialmen t e i n gl e si vollero dare un nome molto sensazionale ma non altretta nto proprio ; lo chiamarono lotta per l e sistenza E ssi scambiarono la parte per il tutto perchè se spesso la forma che assume quella legge naturale d i tutti gli organismi è lotta m olte altre volte ass ume for m e de l tutto estranee alla lotta Q uando l uomo ( consideriam o per essere più chiari un uomo di società ancora primi tiva ) respinge un altro uomo perchè non pre nda parte del suo armento e quando dopo di avere fatto ciò si stende sul suolo contemplando il cielo pe r studiarne le d isposizioni degli astri e trarne insegnamenti della vita compie due atti ugualmente intenti al suo sviluppo ; ma se il primo è conforme al senso relati v o che si at tri bui sc e alle parole una lotta il secondo non lo è a f , , , - , , , . ’ , , , . , , , ’ , , , , , , , . , , ’ . , , ’ . , , , , , , C AR II L ORGAN ISM O S OC I ALE ECC 65 ’ , . fatto In tutte e due però i ca si citati l uomo compie atti per il suo sviluppo e per la sua esistenza L espan sione organica v iene talvolta spiegata indipendente mente da ogni pensiero dell esistenza dell organismo e persino c ontro quelle che sarebbero le esigenze di questa sua esistenza Si vedono infatti talora organismi individuali i nco n trare lo spegnimento loro pe r eff etto di que l l e ne rgi a ; come accade ogni qualvolta le loro forze di espansione li conducono senza nessuna nec e ssità per l esistenza ma solo per tendenza espansiva d altra natura a contatto d altre nat urali energie che li possono sopraffare e spegnere L a legge d espansione organica individuale n o n ha altri limiti che quelli che sono opposti dal di fuori del l organismo individuale il quale se non trova sempre ostacoli si espande in ragione della e ffi cienza e cioè della poten za che ha dentro di sè Questa non può e s sere misurata e sempre v aria da organismo a organismo perchè la potenza espansiva di ogni organismo è i l prodotto di circostanze che non sono le stesse pe r ognuno di essi ; così nell organism o uomo la forza di espansione e cioè la potenza sua è diversa e varia a seconda dei gradi di civiltà raggiunti dalla società a cui l individuo appartiene e data la stessa società a seconda dello svi l uppo e de ll a se l e z i o ne che hanno raggiunto le facoltà congenite alla natura umana in uno piuttosto che in altro individuo ed alla quantità e qualità di energie psi chiche sociali di cui esso è conduttore e d altresì alla potenza sua fisiologica che le deve sorreggere L organismo individuale nella sua tendenza ad espan dersi trova il limite e la disciplina urtando contro la espansione degli altri : tro v a il limite e la di sciplina ma no n l annullamento dell espansione sua chè con ciò si sopprimerebbe la stessa società le cui fo rze i cui ’ , . ’ . ’ ’ . ’ ’ , ’ , ’ . ’ ’ , . , ’ ’ , , , . . ’ ' , ’ ’ , , P . S I L I P R AN D I . L ’ i ll u si m t e i n di v i d u a li s m . , 5 L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL I ST A ’ 66 organi sono appunto il risultato della coesistenza e della reci proca integrazione limitazione e di fl e re nz az i o ne delle varie espansioni in dividuali N on appena si profila l organismo sociale l uomo che vi nasce è suo elemento che non può svilupparsi nè perciò fornire mezzo al maggiore organismo c h e da lui prom ana se questo e cioè la società non lo costituisca e mantenga in cond izione di potere svolgere le sue pro prie facoltà ( espansione organica individuale ) con tutta la libertà compatibile con l organismo soci ale A questi fenomeni di dinamica sociale si ran n odano i rapporti giuridici tutti fra l individuo e lo Stato i quali forme ranno oggetto di trattazio n e speciale nel capitolo V III di q uesto libro , . ’ ’ , , , , ’ . ’ , . IX . D etto dell essenza dell organismo sociale e della fun z i o nal i tà organica dell individuo ( e cioè delle iniziali facoltà sue ) dentro d i esso vediamo sommariamente in quali modi sen sibili e concreti e cioè esteriormente visibili il processo organico i nte ri ndi v i dual e e super individuale e cioè l organismo sociale si venga sv o l gendo L a prima società d uo m i ni è la famiglia P erchè l uomo sia un essere sociale famigliare ci è in parte spiegato dalla fisiologia nè la politica ha bisogno di fare molte ulteriori ricerche L uomo diventa un essere sociale familiare per impulso fisiologico della procrea zione Questo imp ulso tuttavia non implicherebbe pe r sè stesso la continuità della convivenza sociale fami liare oltre quel tanto che è necessario per la genera zione e conservazione della prole A spiegare tale con t i nui t à la fisiologia non basta e bisogna ricorrere alla psicologia L a psicologia affermando che l uomo pen sante è il prodotto delle proprie sensazioni le quali dànno ’ ’ ’ , , , ’ , , ’ . . ’ , ’ . . . , ’ . , II CAR ’ L O RGAN I S M O S OC I ALE ECC , 67 . luogo in lui a formazioni psichiche che sono per l uo m o altrettanti modi di essere e funzionare offre alla poli tica la maniera di spiegarsi il perchè della prolu ngata convivenza familiare e cioè del modo di formarsi de l l a prima società L a psicologia intuisce che fra sensazione e pensiero esistono rapporti di causalità obbedienti a leggi mate matiche O rbene se l uomo psicologicamente è ( quale ci appare in modo positivo ) il risultato delle sensazioni sue essendo esse cagionate dalle forze e circostanze a lui esterne ne viene che col permanere di queste anche la sensa zione permane e così co l l a im m anenza sua plasma la psiche individuale per modo che questa risulta for mata in una determinata maniera È quindi evidente che il fatto fisiologico della generazione e la prension e che l uomo fa della donna cagionando la convivenza e risolvendosi essa in una sensazione questa a sua volta nel rinnovarsi del fatto si rinnova ; pe r ereditarietà gli uomini si fanno più inclini a subirla essa si prolunga q uindi via via e così tanto per m ane che ne deriva alla psiche individuale una speciale forma e cioè quella di psiche conformata alla prima vita sociale ’ , . ’ . , , , , , , . ’ , , , , . X . Ben presto e quasi simultaneamente nuove e maggiori società si vengono costituendo Il tramite primo per cui si svolgono tali nuove e più complesse formazioni sociali è certamente l attrito l urto la lotta A llorchè l uomo incontra l uomo col quale non è in famili are cons uetudine di convivenza ne nasce un urto Questo è ne l medesimo tempo il mezzo col quale l uomo svi luppa le attività di cui e capace e 11 tramite per cui passa a formar parte di una società politica maggior e . ’ ’ , ’ , . , ’ , . ’ L I LLU SI ONE I N D I V I D UAL IS T A ’ 68 e più organica della famiglia A ttraverso alla lotta le fa co ltà umane svolgendosi d anno luogo al perfezi o n a mento dell uomo Molti lettori mossi da abitudine sentimentale trove ranno a ridire su q ueste mie affermazio n i ; ma tale è il fatto C he l uomo allorchè vede un altro uomo col quale non ha dimestichezza alcuna se non abbia in sè formata una ben evoluta formazione psichica di convi venza civile lo combatta questo è un fatto che tutta la natura tutta la storia mi c onducono ad a ffermare vero e costante nelle razze umane chiamate a sv i l up pare intense civiltà L istinto della conservazione propria e la legge di espansione organica spingo n o l uomo fi si o l o gi c am e nt e potente e forte a elidere tutto ciò c h e può riuscirgli dannoso L a bontà la m itezza od almeno quelle che a noi sembrano tali nell uomo non c i v i li z zato sono manifestazioni di difetto di forza iniziale P arlando di talu n i indiani Bates fa a questo proposito delle osservazioni che sono nel vero ; egli dice : la bontà di questi indiani come anche della ma ssima parte degli altri coi quali ho vissuto consisteva piuttosto nella mancanza di cattive qualità attive che ne l possesso di buone qualità ; e d in altri termini era negativa più che positiva L a buona compagnia dei nostri C ucama pa reva derivasse non da calore di simpatia ma se mpl i C ivili possono c e m e nte da mancanza di egoismo attivo diventare soltanto quelle razze umane che furono ori gi nari a me nte fiere ; non per l a fierezza in sè ma perchè essa allo stato non incivilito è la più immediata espres sione di potenza espansiva dell individuo e cioè di forza iniziale umana materia prima di cui l a natura si serve per produrre mediante gli organismi s o ciali la civiltà Maggiore è la forza iniziale che concorre alla formazione di un organismo sociale e maggiore riesce naturalmente l a civiltà che ne deriva . ’ . , , ’ . , , , , ’ . ’ . , , ’ . , ! , ‘ . , , ’ , , , , . . CA R II S OC I ALE ECC ’ L O RGAN I S M O , Un 69 . uomo è un concorrente ne l cibo nello spazio in tutte quelle cose sulle quali un altro impera entro e su quel suolo che è sua dimora ; può quindi riuscirgli dannoso e d egli lo assale cerca di sopprimerlo o di utilizzarlo T utto ciò è in natura ; la storia della uma L a lotta c o l l uo mo meglio che n i tà è storia di lotte quella cogli ani mali in f eriori sviluppa le qualità dell uomo stesso P er difesa propria dapprima l uomo si stri nge maggiormente intorno alla società fa m iglia che ne riesce più salda ; pe r accrescerla si fa più incline alla procreazione riuscendo ta le accrescimento a sua difesa nella pratica della lotta più pronto si fa l occhio agile il corpo più sveglia e vigile la intelligenza più attivo il sistema nervoso In complesso l individuo diventa più atto a procacciarsi l utile cioè a modificare util mente per sè l e cose esteriori ; e proprio in questo consiste massimamente l essenza della civiltà Questo suo sviluppo lo rende più atto a sopraffare e quindi a lottare dal che nasce nuova causa ad uno sviluppo maggiore T ali fatti procedono con un continuo e reci proco rap po rto di cause e d effetti C hiedere se l uomo lotta perchè si sviluppa o se si sviluppa perchè lotta gli è porsi un problema affatto v ano S e non che quel m e de si mo senso della propria conservaz ione e d espansione e quella medesima attit udine a pro cacc i arl e che spin gono gli individui ad urtarsi fra loro presto li condu cono anche a sentire che l urto continuo sarebbe i l loro spegnimento Questo avviene nella psiche loro pe r e f fetto della logica che è una legge che chiamerò di cri st al l i z z az i o n e de l pensiero ; essa fa che le forze psichiche funzionanti nell uomo assumono date certe circostanze certi determinati necessari atteggiamenti G li uomi ni vengono quindi presto per salute propria condotti dalla forza logica a moderare l urto i nte ri ndi v i dual e e così insensibilmente entrano in una consuetudi ne di con , , , , . ’ . ’ ’ . , , , , ’ , , , ’ . ’ , ’ . , . ’ . , , . , ’ . ’ , , . ’ , ; L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 70 ’ vivenza ‘ la quale come ogni altra for m az i o ne naturale dapprima è debole e vaga poi si fa continua e più intensa ; e con questa co n suetudine c h e è in tutto una nuova formazione psichica si vengono disegnando i primi profili di una società politica mag gi o re della famiglia Questa consuetudine di convivenza e x t rafam i l i are è ciò che dà forma alla tribù e d in genere alle prime agglomerazioni politiche di individui di diverse famiglie T al i agglo m erazioni come si vede non sono altro c h e effetto di speciali limitazioni che avvengono nella libera attivi tà o espansione degli individui ca pi di famiglia Queste limita zioni apparentemente soltanto hanno radice nella volontà indi viduale mentre la vera radice loro co n siste nel ragiona mento che la potenza altru i e cioè forze a lui estern e fanno fare all individuo : il quale è dalla data potenza condotto non per volontà ma pe r necessità ( e cioè non per impulso interno ma per coer c i z i o n e esterna ) a pensare che non limitando la libertà propria sarebbe da altri danneggiato o distrutto E tale adattamento avviene per mezzo di formazioni psichiche prodotte dalla consuetudine per cui non solo per la di u turna abit udine gli individui non off endono i l loro vi cino col quale non sono usi di p assare ad o ff esa ma si sentono anche e diventano con lui legati in un tutto organico per modo che al sopravvenire di certe ci rco stanze sono naturalmente indotti a prestarsi reciproca mente le forze C o sì l organismo sociale si viene svi l uppan do pe r mezzo di forze psichiche degli indivi dui e determinando gli atti di questi a sua propria utilità e conservazione Si vede adunque che l organismo so c i al e supe rf am i l i a re si svolge col manifestarsi n e l l i n di v i duo di un principio di necessità di limitare la libertà o espansione propria rispetto ad un altro individuo e si vede ancora come tale organismo si mantenga e si ex t raf am i l i are , , , , , , . . , , . , ’ . , , , ’ . ’ . ’ ' , ’ 72 L I L L U SIO N E I ND I VI DUAL I ST A bero i nde fini tame nte e quietamente fin dove lo permeti tesse loro la natura fisica se non trovassero ostacoli in altri u omini ; i n co ntrando l i nasce conflitto e dal con fl i tto nasce negli individui la necessità di sviluppare forze che li rendano atti a opprimere i popoli che i n cont rano e la necessità altresì di trarre dal suolo già occupato un maggiore prodotto a cagione della so prag giunta di ffi coltà di o ccuparn e dell altro E facile vedere come conseguenza di queste due necessità sia un m ag gi o re sviluppo de l l o rgani c i t à sociale ; il quale sviluppo mosso dapprima dalle impellenti circostanze del mo mento si mantiene poi e si perpetua pe r mezzo delle nuove formazioni psichiche che si compiono negli indi v i dui a cagione della permanenza in questi della con dizione i n cui furono occasionalmente posti dalle emer genti necessità suddette C ol sopraggiungere infatt i di circostanze esteriori che costringono l organismo sociale a maggiormente svilupparsi ed assodarsi esso non potrà farlo se non determinando nell elemento e cioè negl i individui da cui trae la vita un novello atteggiamento che permanendo dà luogo in essi ad ulteriori forma zioni psichiche i l che equivale ad un ulteriore m uta mento nel loro modo di essere pe r cui passano dall es sere mezzo d una società meno organica all essere mezzo d una società più organica Qui è necessaria qualche maggiore spiegazione B itor niamo a considerare l individuo si ngolo che abbia m o lasci ato in una società affatto rudimentale N essun con tatto con altre ha per anco subito quella società Ma come dissi il contatto non tarda ; ed allora all individuo subente la necessità di non potersi più i nde fini tam e nte allargare in ragione della crescente popol azione pe r l ostacolo che gli oppongono società straniere rimane mi nor caccia minor pascolo minori prodotti de l suolo al quale è limitata l occupazione della società cui a ppar , , ’ . ’ , , . ’ , ’ , , , , ’ , ’ ’ ’ . . ’ . . , ’ , , , ’ , , , ’ CAR II S OCI ALE ECC ’ L O RGAN I S M O , 73 . tiene P er compensarsi gli è necessario spiegare m ag gi o re attività ; ma questa evidentemente si tramu ta in eremo ormai un novello attrito con qu elli che chia m suoi concittadi ni Se non che la consuetudine sociale che ha con loro e le leggi c h e ne deri v ano lo rendono non più conformato n è disposto e neppure potente a opprimerli con lotta fisica Quindi non gli rimane altro da fare che porre nuovi limiti ad una sua nuova ne ce s saria attivi tà limiti analoghi a quelli che si erano in lui determinati dopo i primi attriti dando luogo a forme di lotta non fisica Questo ulteriore processo di forma zione so c i al e è reso più facile dalla preesistente co nsue t udi n e di convivenza Sulle sue basi s inn alza qu alche più stretto e definito rapporto sociale e così comincia a contornarsi nell i n dividuo l idea del contratto Questa idea non è quindi altro c h e una formazione psichica co mpi ut asi dopo e pe r effetto dell avvenuta convivenza P rima di questa l uomo non avrebbe potuto avere quel l i de a in nessun modo Il contratto ci apparisce il mag gi o re svil uppo d un a formazione psichica che la n ece s si tà della convivenza ( resa da circostanze esterne più stretta) ha prodotto negli individui N on c è quindi in esso null a di nuovo nulla di libero e volente seco ndo il concetto volgare che si ha di queste parole ; ma in quella vece una cosa del tutto inevitabile e necessaria e che rappresenta la continuazione e lo sviluppo di un fatto preesistente L idea di contratto c h e si è determinata ne l l i ndi v i duo e de l pari l idea di legge di governo di sanz ione che ne sono la conseguenza sono idee tutte che si svolgono in lui pe r e ff etto ineluttabile delle sue facoltà logiche E ssendo sorte a cagione di ci rcostanze so prag giunte esteriormente a lui se queste circostanze pe r mangono devono permanere esse pure ; e quindi co lla permanenza loro nella psiche individuale dànn o luogo . . . , , . ’ . , ’ ’ . ’ . ’ ’ . ’ ’ . , , . ’ ’ , ’ , , , . , , , L I LLU SI ON E ’ 74 I N O I v I D U AL I S T A in lui ad in tensificazione delle formazioni psichiche relative pe r effetto della quale egli diventa un essere conformato a far parte di un organismo sociale il cui Stato si concentra in organi speciali Ma innanzi di parlare dello Stato è opportuno descri vere quale forma e struttura assumano le altre maggiori funzioni orga n iche della società : la famiglia la proprie tà la religione la scienza Indi assegnerò alla pi ù alta di esse lo Stato alcuni capitoli di trattazione speciale come esige il carattere strettamente politico di questo libro T roverà forse il lettore che lo affatico troppo con questi ragionamenti intorno alla form azione de ll o rga n i sm o sociale e che non procedo in modo che apparisca bene sistematico Ma è la natura dell argomento che mi sforza ; perchè essendo il detto organismo l effetto di moltissime forze agenti in maniera reciproca e simul tanea e producenti d iversi effetti che insieme si com pl e tan o e si fondono riesce necessario nella descrizione che si facciano seguire queste forze in modo parimenti simultaneo ora lasciando di descriverne un a per parlare di un altra e per po i r i pre nde rl e a ssieme N on altrimenti chi vogli a sapere come è formata u na treccia è nece ssari o che segua insieme c o l l o c c hi o tutti i fili ond é intessuta , . , , , . , , , . ’ ’ . ’ , , , ’ . , ’ ’ . CA PI TO L O III . L A PRO PRIET À L A F A M I GL I A S OMM A RIO I E si ge nz e naturali de ll a m agg i o re ripro duz ione c o m p atibile L a f ami g li a m o no g am i c a T r an si c o l l a m agg i o re c ivil tà z i o ne d e ll a fa mi gli a da so c i e tà aut o no m a i n t e ssut o c o n ne t II C o stituz i o n e g iuri di ca t i v o d una m agg i o r e so c i e t à d e ll a f ami gli a O ri gi ne e d e sse nz a de l co nse nso de ll a do nna I I I D ive rsità n o n sup e riorità de ll uo m o C o m e si d i ff e r e nz i a l a f unz i o ne so ci al e e pol iti c a de lla do nna I V O ri g i ne de ll a prO pri e t à ne l l a i ni z i al e f aco ltà um ana di pre nsi o n e E l e m e nti c o sti tutivi de ll e co e d utili z z az i o ne d e ll e c o se V Li mit az i o ne al l i ndi v i n o mi a an t i i ndi v i d ual i s ti c a d uale pre nsi o ne de lle co se L a pro pri e tà i ndividual e I l c o n tratto l e re dità L a g i uri sprude nz a ro m ana sco pre e de scri v e l e l e ggi de ll a funz i o ne e co n o m i c a de ll or g ani sm o so c i al e V I C irc o l az i o ne c ambio m o ne t a V II I l v al o re è una pro i e z io ne se nsi bil e de ll a circo laz i o n e n utriti z i a de lla so c i e t à V an it à d e ll e m o de r ne di scu ssio ni sul c apit al e V III I l cre dito è cir co l az ione de l v al o re u o m o e de l v alor e I l cr e dito pub so c i e t à C r e dito priv at o e c r e di t o pubbli co I X L a pro duz i o ne de t e rmi bl i co sua e sse nz a e utilità n at a dai li miti p o sti al l a lib e rtà e co n o m i c a de ll i n dividuo L o tta e c o no m i ca e c o nse g ue nt e sv il upp o de ll a so ci e t à e de lla pr o duz ione X D ive r sità d e ne rgi a so ci ale e c o no m i c a n e gli i ndiv i dui e co n se gue nt e sp e ci ali z z az i o ne loro e l o ro disu g uagli anz a e conom i c a Co nsegu e nze so ci ali de lla . . . ’ . . . . ’ , . . , . . ’ . ’ . . . . ’ . , ’ . . , . , . . . . . . . , . ’ . ’ . . . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 76 ’ di s ugu ag li anz a eco nom i c a Acce ntu az i o n e d e ll a propri e tà priv ata che esse nzi al m ente è un a i nte n si fi caz io ne di fun z i o nal i t à s o c i ali E se m pi s tori c i E rror e de i vi n c oli e co n o m ici X I N e ll a di su gu ag li anz a e co no m i c a tutti gli i ndi v i dui f r ui sc o no di pi ù b e ni che nell a e g uag li an z a da cui l o sviluppo s oci ale l i ha tolti ( R i ch i amo al c apito lo I X) . . . . . . . L azione riproduttrice per alimentare la massa del l elemento fisiologico da cui esce l organismo psichico della società è breve ne l l uno dei due sessi lunga e laboriosa nell altro ; onde prima la natura designa e poi col farsi più organica la società le consuetudini e le leggi sanciscono uno stato di cose pe r cui i due sessi siano ri s pettivamente posti in condizione d e spli care la azione riproduttrice in modo che emerga la m aggiore fecondità fisiologica compatibile colla maggiore civiltà Sempre apparisce necessario a questo intento che la donna sia riservata ad un solo uomo e non consanguineo purchè non si cada nell opposto eccesso di una troppo forte diversità d i razza N on apparisce necessario al t re t tanto che l uomo sia riservato ad una sola donna ; ma dall osservazione storica anche risulta che la poligamia meno della monogamia risponde allo sviluppo di una m o l to intensa civiltà Quest ultima forma d un i one fra uo mo e donna è la meglio rispondente al maggiore sviluppo della popola zione compatibile colla maggiore civiltà ; è quella che fornisce all organismo sociale un tessuto connettivo più compatto e più potente D a e ssa esce la famiglia come vediamo costituita nelle società civili moderne : e come questa formazione s ociale si venga costituendo ho già accennato nel precedente capitolo L a famiglia è la prima società C ollo sviluppo ulte riore dell organismo sociale ’ ’ ’ ’ , , ’ , , ’ . , ’ . ’ ’ . ’ ’ ’ . ' . ’ . CAR LA F A M I G L I A LA III , P ROP RI E T À 77 essa da un lato perde il suo carattere di società auto noma ma rimane tuttavia come tessuto connettivo di un a società m aggiore E sotto questo aspetto che qui la consideriamo L a famiglia primitiva normalmente è poligamica nel suo stadio di società a utonoma e d anche molto più avanti ; e assume invece forma monogamica via via che più e meglio passa dallo stadio di società autonoma a quello di tessuto connettivo di una ma giore società ; e tanto più perfetta mente assume questa forma quanto più la società di cui entra a for m are questo tessuto è evoluta e ciò e funzionalmente molto attiva ( vedi capitolo V I ) è naturale esigendo tali circosta nze un tess uto sociale molto potente L a ripro v a di questa verità politica si ha nell osservazione del fenomeno opposto e cioè che quando una società decade e quindi il suo tessuto con ne tt i v o si rallenta questo fatto assume la forma di un rallentamento della monogamia A ltro non sono infatti la moltiplicazione del divorzio e il diffuso co ncub i naggio ; è l org anismo sociale che perde della sua po tenza organica co nnettiva e giu nge all estremo colla c o si de tta socializzazione della donna propria dei periodi anarchici i quali ove persistano trascinano allo spegni mento totale dell uomo fisico territorio cellulare della società , . . , g , , . ’ , , . ’ ’ , , , , ’ , . II . C ome ogni fatto organo o funzione di una progredita società anche la famigli a assume via via quel grado di perfezionamento che n o i ch i amiamo forma giuridica C irca a questa costituzione giuridica si notano fra le varie legislazioni civili di ff erenze ma non essenziali tutte essendo quale più e quale meno fondate sul con senso così dell uomo come dell a donn a ; solo qua e là nei , , . , , , , ’ L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 78 costumi e nelle forme che accompagnano il rito nuziale sono ancora conservati profili lontani della violenza del l uomo s ulla donna c h e costituiva il modo di forma zione della famiglia autonoma primitiva L a ragione per la quale si rende necessario nello sviluppo giuridico della famiglia il consenso della donna o della famiglia onde esce è molto semplice e d è poi conforme a ciò che accade nello sviluppo d ogni formazione sociale e cioè l adattamento psichico determ inato dal danno che prod uce la lotta Quando la famiglia cessa d essere una società autonoma per assumere i carat teri di generale tessuto dell organismo sociale ingrandito essa si trova in contatto con individui appartenenti ad altre famiglie ; onde l uomo che è compreso in una è sospinto dalla minore consanguineità a co sti t ul re unione con donne che facciano part e di altra famiglia Il rapimento vio lento che egli ne faccia genera l urto colla famiglia da cui esce la donna ; e questi urti certamente vi furono e solta nto dopo un lungo adattamento psichico la natura politica maturò la forma civile del consenso P erciò poi che si riferisce al funzioname nto della fa miglia tutte le legislazioni civili si formano sul con c e tt o corrispondente al fatto non della superiorità ma della supremazia dell uomo sulla donna e sui figli L a famiglia si regge a sistema monarchico dispotico qu and è società autonoma variamente temperato quando diventa il tessuto d una maggiore società L a legislazione ro mana tuttavia lasciava al capo di famiglia non più au t o no ma un illimitato po t ere fino di vi ta e di morte sugli individui che la componevano N on è certo un potere così esteso favorevole allo sviluppo di una grande civiltà ove persista e infatti presto in R oma non fu che forma ; certo però esso è sintomo d i nte nsi ssi m a con n e ssi o ne dell organismo sociale O ggi pure essendo riconosciuta q uella supremazia essa è tuttavia tempe , ’ . , , ’ , ’ ’ . ’ , ’ , . ’ , . , , ’ . ’ , ’ . , . , ’ ’ . , , L I LLU SI ONE ’ 80 I N O I VI D U AL IS T A stranissi me illusioni che determinò : quale ad esempio la credenza che la donna sia un essere meno perfetto dell uo mo N ote sono le rudi massime e gli episodi sto rici a c ui diede luogo Si e sage rò nei tempi feroci ; ma il galante settecento t rascorse a dimenticare che pe r la conservazione fisiologica umana è indispensabile che l atteggiamento sociale della donna sia diverso da quello dell uomo O ggi cresce la tendenza de l l a donna ad uscire dall ambito suo : e d è uno dei tanti prodotti dell i ndi v i dualismo romantico prevalente ; ma l e rrata tendenza scomparirà più presto che non si creda L a donna quando esce dai confini che la natura sociale le impone perde col tempo molto de l suo incanto e della sua at t rat t i v a sull u omo A lungo andare la sua stessa strut tura fisica si modifica assume de l virile smarrisce la dolcezza dell espressione presenta casi frequenti di sterilità L a società attuale specialmente anglo sassone conosce questo tipo deplorevole di donna uomo che l esperienza eliminerà poichè insegnerà che non vi è nulla di più disgustoso al senso dell uomo che la donna che distrugge in s è stessa la sublime potenza di gene rare T rattandosi delle formazioni sociali non si deve mai dimenticare quelli che furono i loro principii perchè esse si evolvono bensì e si perfezionano m a sempre se condo quelli I l principio d e lla famiglia fu la so v rap posizione assoluta dell uomo alla do nna L a c o si de tta emancipazione della donna come parità assoluta come identità giuridica e sociale non può essere dal punto di vista sperimentale co n siderata altrimenti che un feno meno di decadenza o di rilassamento temporaneo di un o r gani sm o sociale N e i ri guardi della popolazione centi naia di guerre non arrecherebbero alla massa sociale fisica tanto danno quanto l acce nt uarsi di questo fenomeno A lla necessità di conservare potenza generatrice alla donna si connettono tutte le leggi che differenziano l a , , ’ . . ’ ’ . ’ ’ ’ . , , ’ . , , ’ , - . , , - , ’ , ’ . , , , , . ’ . , , , . ’ . ’ CAP III LA F A MI GL I A LA PROPR I E T À . 81 , zione e la funzione sociale e politica della donna da quella dell uomo È poi sempre nelle formazioni psi chiche così della donna che dell uomo che vanno for m ando si gli adattamenti relativi a tali necessi tà naturali e per i quali vediamo la donna n o n solo subire ma sentire il desiderio de l dominio dell uomo e questi de l dominarla V i è gran fervore oggi nel campo de l ro mant i msm o individualistico pe r render e la donna partecipe della formazione dello Stato D eriva questo fervore appu nto dalla concezione individualistica di q uella formazione ; per la quale concezione si crede che in ogni individuo e quindi anche nella donna vi sia un diritto come lo chia mano natura le di partecipare in eguale misura e modo degli altri indiv i dui alla costituzione dell o Stato D i versi sono i termini scientifici del problema È conforme allo svil uppo so ciale che la donna partecipi alla forma zione dello Stato ? Questo è i l quesito D al punto di vista organico si deve rispondere affermativamente dovendo ogni parte della massa fisiologica che costituisce il corpo sociale e che è quindi suscettibile di se nsibilità sociale per albergare in sè elemento psichico energie psichiche sociali avere la sua rispondenza negli organi centrali della società : in una parola essendo la donna al pari dell uomo conduttrice di energie psichiche e cioè sociali necessario è che esse siano al pari delle altre chiamate a concorrere alla formazione dello Stato così come lo sono delle altre funzioni sociali ( proprietà scienza fa miglia religio ne D iversa apparisce la cosa dal punto di vis ta della conservazione del mezzo fisiologico del l o rgani smo sociale co n servazione che esige pe r sè la massi ma parte dell attività muliebre L e due diverse esi ge nz e organiche della società possono convergere chia mando bensì la donna a contribuire alla formazione dello Stato ma i nte rdi cendo ne ad essa le funzioni pe r ’ . ’ , , ’ . . , , , , , . . . , , , , , ’ , , , , , , ’ , ’ . , , P . S I L I P R AN D I L ’ i ll u i on s e i n di mi dua li s ta . 6 . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL I ST A 82 ’ le q uali d altronde essa è per molteplici cause essen z i al i meno adatta dell uomo e d anzi pre sso c hè inadatta affatto ’ ’ . IV . L a proprietà ( adopero anc h io la parola comune benchè socialmente non esista proprietà ma soltanto una fun zione organica sociale) è l a funzione nutritizia de l corpo sociale e dal punto di vista dell economi a ant i ndi v i dualistica si co m pone di tre sol i elementi : la pren sione la circolazio n e e la produzione delle cose E ssa scaturisce dalla facoltà iniziale dell uomo di prendere e d occupare le co se e modificarle e rivolgerle a propria utilità Questa è una delle forme che la forza e d il moto assumono in lui T ale prensione individuale non costi t ui sce però al suo inizio proprietà nel senso sociale ; ciò avviene da poi per opera dell organismo psichico della società come si vedrà T utto che presenti una qualche forma di utilità e la possibilità e la ragione di f ru i rne ad esclusione degli altri può per quanto sotto svariatissime forme essere oggetto di prensione e così entrare nella circolazione sociale nutritizia ; lo possono come entità produttrici lo stesso uomo la stessa società L e cose prese l uomo le considera come di sua per sonale utilità a esclusione degli altri uomini ; esso poi non co nosce limiti di sorta a q uesta sua prensione e prende le cose dove sono ; e se la sua forza glielo per mette prende anche le cose che già furono prese e d occupate da altri uomini sia respingendo questi sia u c c i de ndo l i sia prendendo a propria utilità oltre che l e cose da altri occupate anche gli uomini che le o cc u pavano N ella terminologia della proprietà romana brilla e sta fermo il concetto di ciò che realmente sia l atto primi ’ , ’ , . , ’ . . ’ ‘ , . , , , , . , ’ , , , , , , , , , . , ’ ! LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ III CAR 83 , da cui scaturisce il fatto sociale proprietà ; questo atto in giurisprudenza romana venne chiamato p rehe nsi o e la cosa caduta in proprietà dell uomo e cioè n elle sue mani venne definita m an ci p i u m Ma ripeto ; la p r e hen si o sola non costituisce socialmente proprietà potendo rima nere e fi nchè rimane un fatto p uramente individuale au t o no m o I primi profili della proprietà organo sociale si disegnano col cessare dell autonomia i ndividuale e cioè coi primi albori della società col concretarsi delle forma zioni psichiche i nt e ri ndi v i dual i che conducono al ri co no sc i m e nt o da parte degli i n dividui della esclusivi tà de l godimento di certe cose che f urono prese da parte di altri individui Questo concetto nat urale della proprietà e con seguentemente della formazione delle idee ad essa relative non mi pare Che sia nutrito dalla sociologia individuali stica che pensa come fa lo Spencer preesistere in qualche maniera nell uo m o l idea di proprietà al fatto che la determina P ersino il cane dice Spencer ha questa idea e sentimento di proprietà indivi duale Il cane come l uomo pre so c i al e non ha che l idea di conservare e di difendere la cosa presa ; ma quanto al concetto che alla potenza di prendere le cose per sè corrisponda n e l l uomo il dovere di rispettare le cose che altri uomini hanno preso per loro questa ulteriore idea sebbene si esplichi per mezzo dell individuo pure è fatto escl usi v a m e nt e sociale che si perfeziona molto più tardi della semplice prensione e nel quale soltanto come or ora ho esposto si profila veramente il fatto sociale pro prietà e non si vede che v 1 si a nel cane nulla di simile L a prensione nè contrastata nè riconosciuta da altri che l uomo fa delle cose non è la proprietà funzione sociale : questa incomincia soltanto quando la cosa presa è trat tenuta e goduta dall individuo senza che gli sia contesa da altri individui sebbene a lui vicini e nei quali pertanto funziona que ll auto l i mi taz i o ne in cui consiste i l fatto ti vo , ’ . , , , , , , , . ’ , , , . , , , ’ ’ . , , , . ’ ’ , , ’ , , ’ , , , , . , , , ’ ’ , , ’ L I LL U SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 84 psichico sociale della proprietà ; auto li m i taz i o ne de te rmi nata dalla necessità d i evitare l urto i nte ri ndi v i dual e come dimostrerò discorrendo della formazione sociale ’ , . V . Questo è il m odo di formars i della proprietà la quale proprietà si vede pertanto c he non è niente affatto nè un di ri tto qual e in senso assoluto e metafisico hann o ima gi nat o i giuristi e d economisti nè una usurpazione come hanno imaginato i socialisti ma è puramen te e semplice mente lo stato di fatto risulta nte da un limite che per la necessità della coesistenza di pi ù individui viene spo nt a n e am e nt e imponendosi e quin di col perfezionarsi dello Stato san z i o nando si ad una delle facoltà individuali umane e maggiormente fissando si poi nell uomo pe r adattame nto particolare della sua psiche prima poi pe r eredità psico fisi c a N e i qu ali adattamenti psichici indi duali consistono le cellule di que l l o rgan o della società c ui corrisponde la funzione economica nutritizia de l l organismo sociale ; il tutto poi coordinato e d integrato per mezzo di altri organi sociali emergenti da altre facol tà iniziali dell uomo Q uel tanto che il limite social mente imposto alla libertà econo m ica dell uomo gli permette di prendere o di con servare del già preso o di prendere de l nuovo costi t ui sc e ciò che c hi am asi la sua proprietà individuale P er conoscerne lo svolgimento le forme le influenze e cc è necessario osservare nella storia dove quei lim iti nor m al m e nte risiedono e quale cristallizzazione a ssuma tutto ciò c h e è compreso entro quei limiti e per e ff etto di essi i n una società civile N ormalmente i limiti sono questi : che l uomo non prenda nè l altro uomo nè l e cose che questi ha già prese Se non si conforma a ciò , , , , , , ’ , - . ’ , ’ ’ . ’ , . , , , . . ’ ’ ‘ . , CAP . LA FA MI GL I A LA PROPR I ETÀ III 85 , l urt o è inevitabile ; ma vi sono anche altri modi per mezzo de i quali l uomo non può prendere una cosa che già sia stata presa da un altro senza che tuttavia si ingeneri urto : ed è quando vi sia l assenso del primo che l ha presa ; questo assenso si verificherà ogni qual volta il primo possessore scorga un suo proprio van taggi o o dal p a ssaggio o per il passaggio della cosa che diremo s ua in proprietà di un altro Scaturisce il con tratto U n altro modo per cui una cosa già posseduta da un uomo può essere presa da un altro senza che q uesta prensione ingeneri urto col primo possessore è la morte di q uesti In tale caso la cosa abbandonata può essere senza urto presa dai sopravviventi N atural mente chi primo la prende è il pI u V I C I D O al defunto e alla cosa ; sono quin di i componenti la sua famiglia che naturalmente occupano la cosa posseduta da chi è uscito di vita per essere in più favorevole condizione di farlo Questo fatto ingenera la formazione spontanea di un altro limite che naturalmente si impone alla li be rt à individuale di prender e le cose ; e d è quello di non prendere la cosa di chi è uscito di vita se v i siano pe r sone che sopravvivono de l l a sua famiglia Questo nuovo limite è reso necessario dalla circostanz a che re ndendo si frequente la popolazione molti possono contemporanea mente apprendere la m ort e di un possessore e quin di anche contemporaneamente lanciarsi sopra la cosa onde si avrebbero urt i e questi sono come dissi costante mente eli minati per mezzo di un processo psichico i n di v i dual e come incompatibili colla formazione della s oc ietà D a tale limite discende qu el modo pacifico di prendere la cosa già possedu ta da altri che c hi am asi e re di tal; quando poi il grado di civiltà sia così progredito da con sentire il rispetto e la permanenza della volo ntà m ani fes tata quando anche sia scomparsa la persona nella ’ ’ , ’ ’ , . . , . . , , . . , , , , , . , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL I ST A ’ 86 quale l atto volitivo si è affermato la prensione pacifica della cosa lasciata da un defunto si fa anche per effetto della dichiarazione di volontà fatta precedentemente alla morte da un proprietario di cose Questo ulteriore mezzo pacifico di prendere le cose è detto testa m entario R iassumen do tre dunque sono i modi per mezzo de i quali la facoltà e necessità dell individuo di prendere le cose e cioè la sua espansione economica assume uno svolgimento compati bile con la convivenza umana e dai qual i qui ndi emerge la formazione dell organo e co no m ico nutritizio della società : 1 la primordiale occupazione di una cosa ; 2 l asse n t i me nt o di chi possiede la cosa ; 3 l eredità ( legittima o testamentaria ) della cosa L e forme le manifestazioni le casualità le derivazioni le specializzazioni infinite che quei tre mo di posso no assumere e d alle quali tutte giuridicamente corrisponde un adattamento particolare de l limite alla libert à e co n o m i c a dell uomo costituiscono ciò che dicesi gi uri s pru denza civile e che nella sua essenza è la disciplina della circolazione nutritiz i a dell organismo sociale C hi volesse esaminare fino entro alle più riposte fibre m e rav i gli o sa m e nte scoperte dall uomo questa parte della natura politica si affidi sicuro alla giurisprudenza ro mana di cui più fedele specchio essa non ebbe mai in nessun paese ed in nessun tempo e d al cui confronto le stesse legislazioni moderne in tutto ciò che non ne hanno copiato sono infantili Il diritto quiritario non può mutarsi come lo sfrenato individualis m o romantico moderno si immagina : si m ute rà in dettagli in m i sura e modi di applicazione in cose che possono for marne oggetto ma non mai nella essenza sua fonda m entale I romani giureconsulti infatti non hanno immaginato inve ntato il diritto quiritario come pen sa la fatuità romantica ; bensì lo scopersero N on vi è pe r ’ , . . , ’ , , ’ ° ° ’ ° ’ . , , , , . ’ , ’ . ’ , , , , , . , , , , , . , , , , . ' 88 L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA azione loro conseguente su cose e forze che in stato di società non progre dito sfuggono loro L a evo l uz i o n e della proprietà consiste tutta nella più e s tesa e d intensa e perfezionata applic azione dell azione sua ed in sè e d in rapporto al simultaneo maggiore pe rfe z i o n ame nt o negli altri organi della società E intui t ivo che una funzione organica possa evolvere soltanto per f e z i o nando si e d i nt e nsi fican do si e non altrim enti In questo perfezionamento suo ed in questa sua i nte nsi fi c az i o ne soprattutto come estensione a cose che preceden temente non cadevano nell orbita sua o n e l f arv e l e cadere in un modo più perfezionato e civile consiste la cagione di quei mutamenti economici nei quali taluni moderni credono di vedere un fa tto i nde fini tam e nte evol utivo delle leggi della proprietà così che queste debbano quando che sia riuscire a muta re la essenza loro L a natura sviluppa gli organismi tutti pe rf e z i o nando le leggi che ha imposte a loro in sull inizio dell opera sua paziente non già e non m ai arrecando ad esse alcun sostanziale mutamento ; pare anzi che si compiaccia in modo s peciale della cost anza immutabile di quelle leggi , . ’ . . , ’ , . ’ ’ , . VI . D al punto di vista della economia ant i i ndi v i d uali sti ca già lo dissi la funzione sociale nutritizia no n si com pone che di prensione di circolazione e di pro duzione O gni cosa legittimamente presa è sangue sociale ; lo scambio che se ne fa è la circolazione sua ; con ciò la nutrizione si compie D ella prensione abbiamo p a rlato prendiamo ora brevemente in esam e la circolazione ; poi ancor più bre v emente la produzio n e I nte nsi ficando si gli scambi talune cose vengono dalla natura economica particolarmente usate a facilitare gli , , . , . . , scambi stessi Sono tali cose quelle che hanno molto valore ( che cosa sia il valore dirò poi ) molta costanza di valore e molta solidità materiale accoppiata alla picciolezza del volume di modo che presenta no acco p piate nella maggiore proporzione possibile due circo stanze principali : la appetibi l ità al cambio e la facilità materiale di essere prese e cioè di diventare realmente m a n ci p i u m Q ueste cose sono l e monete ; e servono per le ragioni anzidette meravigliosamente a facilitare e moltiplica re gli scambi Ma accrescendosi la circola zione si presentano normalmente due circostanze : 1 che quelle tali cose che presentano quelle circostan ze pe r cui possono essere adoprate per moneta ( i metalli pre z i o si furono più che ogni altra cosa adoperati a que sto uso ) non crescen do in ragione dell aumento prodottosi nella circolazione pe r la sempre crescente quantità di cose che vi viene i mmessa divengono i ns ufficienti come quantita tivo alle esigenze della ci sco l az i o ne stessa ; 2 che per quanta sia la opportunità c h e esse presentano di diventare materialmente e facilmente m an ci p i um pure quando grandi si facciano massa e valore delle cose il cui cambio esse devono facilitare riescono alla bi sogna insu ffi cienti e meno adatte A llora la natura economica provvede estendendo alla funzione di m oneta un fatto che essa aveva già affer mato nello scambio di talune cose quali terra uomo forze naturali utilizzabili Stato e cc le quali non pos sono formare oggetto di m an ci p i u m reale m a di un m an ci p i u m soltanto figurato e cioè co m pi e n te si pe r mezzo di determinate forme sancite dalle leggi e fissate su documenti c h e soli diventano materialmente m an ci p i u m L o Stato per la sua azione regolatrice e d inte grat ri c e di tutte le funzioni sociali quando scorge c h e le cose l ubri ficatri ci degli scambi fanno difetto ne ll o r gani sm o economico della società mette sul mercato . , , , . , , . . , ° , ’ , , ° , , , . , . . , , , , , , , ’ , , L I LLU SI ONE ’ 90 I N O I VI D UA L I S T A come si dice tanti documenti rappresenta tivi de l valore società il quale essendo uno dei valori più sicuri e d anzi quando le condiz i oni delle società sono normali il più sicuro quei documenti che lo Stato emette rap v i n a t i e vincolanti di parte d e l valore società r e se t p vengono accettati dall organismo sociale nella propria circolazione e per il massimo grado che rappresentano di materiale trasmissibilità da individuo ad individuo funzionano da ulteriore m oneta T ali monete valore società oscillano nel proprio valore seguendo le o sc i l l az i o n i di quello della società che rappresentano ; ques ta come organismo psichico presenta naturalmente insta bi l i tà di consistenza In questi ca si se il valore della società molto discende lo Stato come app arecchio regolatore intervie n e imponendo un v alore fisso e la circolazione obbligatori a alla moneta società ; le leggi economiche però si rifanno offrendo in cambio della moneta stessa una minore quantità di altre monete o di cose che ad esse si conguagliano A llo stesso modo possono di v entare monete documenti rappresentativi di altri valori come avviene negli organismi sociali molto evoluti per mezzo di talune istituzioni economiche che si re ndono mezzi di circolazione monetari a di documenti rappresentativi di valori che esse detengono , , , , , , - , ’ , , , . , , , , , . , - , . , , . VI I . E necessario esporre sommaria m ente alcuni principii d i economia ant i i ndi v i duali sti ca e cioè e sclusivamente considerata come fu nzionalità sociale Il valore che crediamo esistere nelle cose non è che lo sforzo nostro nel compiere la funzione circolatoria della società ; una esplicazione di attività sociale com pi e nte si per mezzo nostro L o sforzo c he noi facciamo . . L I LLU SI ONE ’ 92 l N D l Vl D U AL l S T A circolazione del corpo sociale In una parola è il sangue di questo O ra si deve volere che dovunque ne l corpo sociale entri q uel tanto e non meno di circolazione sanguigna che è necessaria per la sua buona conser v a z i o ne ; ma non si può volere che ve ne entri di più a detri m ento della ci rcolazione di quegli organi ne i quali la vita sociale esige che la circolazione sia mas sima ed i relativi vasi sanguigni più numerosi e vasti V i sono degli organi soci ali che per la complessa fisi o logia de l l o rgani smo società devono trattenere elemen to nutritizio più copioso che altri e sono essi i visceri più vitali una concezione di fisiologia sociale la quale ciò non vedesse o volesse una distribuzione de l sa ngue in uguale misura per tutto il corpo è facile i mm agi nare a quali risultati approderebbe ; è l a vita stessa che sarebbe resa i mpossibile nella intiera società pe r l a cessazione di nutrizione in ogni parte di essa dove per eccesso e dove per difetto suoi relativi A lla m e n ta l i t à an t i i n di v i d ual i sti c a non riescono concepibili tutte le disc ussioni c he si fanno sul capitale sul modo suo di formazione su quello che fu il suo passato su quello che sarà il suo avvenire o che dovrebbe essere e cc e cc ; nulla di più ozioso e vano I l capitale è il sangue so c i al e ; e le sue leggi sono quelle stesse cui soggiace ne l corpo individuale il sangue degli individui Il campo è chiuso ad ogni concezione fantastica di cui tanto si compiace l i m pe rv e rsant e romanticismo . , . . , ’ - , , , , , . , , , , . , , . . . ’ . VI I I . D issi in principio di questo discorso che tutto c he presenti una qualche forma di utilità e la possibilità e la ragione di f rui rne ad esclusione degli altri forma oggetto d i prensione e di circolazione sociale e che vi , , CAP III LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ . 93 , entrano come entità produttiva lo stesso uomo la stessa società Sono questi i fatti circolatori cui si dà nome di credito semplice privato e credito pubblico Soltanto qu ando vige perchè una anco r primitiva e rude società lo ammette l istituto gi uridico della schiavitù il valore uomo viene trasmesso anche materialmente come man c i pi o ad altro uomo e cioè con materiale e non fi gu rata trasmissione ; ma progredendo la civiltà e pe rf e z i o nan do si l organismo sociale vengono poste a questa circolazione delle limita zioni utili alla società per le quali può l uomo circolare economicam ente soltanto mediante obbligazione sua e per una parte soltanto della sua individualità e sotto la forma giuridica del cre dito e cioè temporaneamente come comporta del resto la caducità dell oggetto P uò invece per la ragione opposta e cioè per la perenni tà sociale essere perpetuo il credito pubblico L uomo non è soltanto una quan t i t à morale intellettuale politica ma è anche e perciò ap punto una quantità economica indipendentemente dalla sua proprietà D ato un conosciuto grado di civiltà della società in cui l uomo v ive ; data la probabilità media c h e quella civiltà offre ad un uomo per pro ca c c i are l impiego delle sue facoltà e qualità ; conosciute esattamente queste e cioè : età grado di salute costanz a spirito pratico cultura moralità attività prudenza abi i ndini i gieniche ecc si può assegnare ad un uomo il suo giusto valore economico c o n una notevole o ppro s N on vi è nulla di strano in questo conside si maz i o ne rare l uomo come una quantità soggetta alle leggi economiche L uomo vale sul mercato obbedendo ad una legge naturale anal o gal mente affatto a quanto pesa sul la bilancia ca de per un urto o scompare per un fulmine C he cosa sono le assicurazioni sulla vita se non uno sconto avvenire pattuito sul valore uomo Il fatto che il debito viene restituito ( del resto non , . . , ’ , , , , ’ , , ’ , ’ . , , ’ . , , , . ’ , ’ , , , . , , , , . ’ ’ . , , . , , , , L I LLU S I O N E I ND I V I DUAL IS TA 94 ’ sempre come p e qu ando il creditore si è ingannato sul v alore del debitore) induce nell errore di ritenerlo uno scambio di danaro con altro danaro di cui in un tempo deter minato il debitore disporrà M a ciò è assurdo ; uno scambio ( fatto circolatorio dell organismo soci ale) non è possibile che fra due cose parimenti esistenti nel m omento in cui si compie C iò che non esiste non può circolare è assiomatico ; altrove a dunque va ricercato i l corrispettivo de l danaro presta to e cioè nella pro dut t i v i t à nella potenza produttiva e cioè nell insieme delle qualità ( valore) dell uomo che lo riceve qualità c he ne costituiscono il pegno Il quale uomo quando esplicando questa sua potenza avrà prodotto il danaro necessario per spegnere il debito lo spe gne rà ma ciò avverrà me diante un nuovo scambio un nuovo fatto c i rc o l at ari o che ha de i rapporti di causa ad effetto col pr i mo ma che non è questo nè una parte nè un perfezionamento suo ; è un altro fatto circolatorio da quello di sgi untò e che al pari de l primo si compie ( perchè non può essere diversamente) fra due cose entrambi esistenti nel mo mento suo e cioè danaro pro do tto dal debitore e titolo rappresentativo del valore de l debitore stesso ( ricevuta ) posseduto dal creditore C hi voglia bene e spregiudica tamente considerare vede che non altrimenti opera la circolazione nel credito fondiario : 1 scambio tempo ranco d i danaro col va lore ( produttività ) del fo n do ; 2 acc umulo de l prodotto del fondo ; 3 scambio di questo prodotto col titolo ipotecario Il pieno parallelismo de i due fatti ne attes ta la identità economica G ià vecchi economisti ave v ano intravveduta la verità che l uomo è v alore ; e G erolamo Boccardo scrive : l n verità non sappiamo compre ndere come ci si possa d a re per ricchezza la macchina a vapore e non la scienza d i Watt che l ha creata che si chia mi ricchezza il piccolo capitale accumulato dal l o pe rai o e non la virtù i l . , . ’ . ’ . , , ’ , ’ , . , , , , , , , , . , ° ° ° . . ’ , ’ ’ , , L I LLU SI ONE ’ 96 l N D l Vl D U AL l ST A di ricchezza contro ricchezza ( c h e altri scambi non sono possibili ) ma gli dànn o come ho già detto quello d i un contratto speciale metà che si tocca e metà no metà positivo e metà ideale E di fronte poi a gli e ff etti che il credito produce rimangono impressionati e quasi paurosi perchè vedono che quelli sono in realtà e ff etti di una nuova ricchezza posta in circolazione ma da altra parte non riuscendo a vedere a co ncepire la de tta ricchezza si trovano colla mente loro di fronte ad un effetto di cui non scorgono la causa O nde traggono illazioni errate e spaziano tanto che in sul principio alcuni di essi definirono il credito una magia Ma ciò av venne specialmente de l credito pubblico c h e de stò illusioni speranze timori apprensioni stranissime come cosa della quale si conosceva l intima natura ancora meno d i quanto si conoscesse quella del credito perso nale individuale I l credito pubblico è nei riguardi della società ciò che il credito personale è nei riguardi de ll individuo con quelle sole di fferenze che sono portate dalle condizioni d iverse de i due organismi sempre temporaneo l uno anche perpetuo l altro ; i quali però non si deve di m e n t i c arl o sono ugualmente due organismi umani e però presentano nei fatti e nelle leggi naturali loro una per fetta analogia U na società è un organismo umano perchè composta di forze che promanano dall uomo ma che vive come si disse di vita propria de l tutto indi pendente da quella di ogni singolo individuo che vi è compreso ; vive d i sè e per sè stesso e come avente mente e d organi propri così anche proprie ricchezze speciali modi ed organi per pro c urarse l e propria v o l o ntà propria forza e ffice nz e sue e perciò a nche u n valore economico suo proprio de l tutto analogamente a ciò che avviene dell individuo ma senza che ciò che s i compie d i analogo negli individui sia la medesima , , , , , . , , , . , , , . . , , , , ’ . ’ , ’ ' , ’ , , , . ’ , , , , , , , , , ’ , CAP III LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ 97 , . cosa di ciò che si compie nella società non solo ma n è pure c h e questo sia la risultante della somma di quello C ome l individuo ha il suo valore così la società ha il suo proprio che sta a quello in proporzioni ge o m e triche essendo un prodotto organico e non meccanico formatosi bensì sugli individui ma non della somma loro C è chi pensa pe r esempio c h e la ricchezza pubblica sia la somma delle ricchezze private : questo è un con L a ricchezza pubblica non è la ce tt o volgare e d errato somma delle ricchezze private più che la volontà col l e tt i v a sia la somma delle volontà individuali ( altra moderna romantica assurdità questa di cui darò dimo strazione ne l seguito di questo libro ) L a somma delle ricchezze private non dà la ricchezza pubblica come la somma dei valori individuali non dà il valore società C osi la somma dei materiali di cui un edificio si compone non dà l edificio nè la somma del valore di quelli il valore di questo che si esplica e si determina in altri modi ed in altra sfera I l valore società emerge da b en altre selezioni elaborazi oni delle nature politiche che no n sia una semplice somma dei valori individuali ; tanto è vero che questi possono sus s i st e re ( qu i si parl a sempre di v alori puramente u mani ) anche in una società momentaneamente disorganizzata e quindi priva di valore economico suo proprio R icor dando ciò che f u detto nel capitolo precedente e cioè che la società è un organismo psichico si potrebbe chiedere come possano delle forze psichiche avere valore e co no mico L o possono come lo può ogni altra forza della natura ( elettricità luce calore) la quale presenti le tre circostanze che fanno entrare cose e forze naturali nella circolazione economica sociale e cioè utilità per l uomo modo di diventa rne o realmente o figurati v ame nte man c i pi o quantità e diffusione limitate così da non essere , . ’ , , , , , , . , ’ , , . , , , . . ’ ' , , , . , . , . , , ’ , , , P . S IT J P R A N nî l ’ i ll u io s n e ' I n rl ' i n i rl am li am ' 7 . L I LLU SI ONE I ND I V I DUA L IS TA ’ 98 sempre e senz a bisogno di esclusione altrui a libera disposizione dell uomo stesso Il valore società è immenso ; e la messa in circolazione credito pubblico di quel valore ha prodotto degli ) ( inestimabili vantaggi quante v olte l organo regolatore della società non si sia illuso sulla sua mi sura C erto è però che questa ill usione f u rarissima perchè viene al suo apparire limitata e d eliminata dalla avversione c h e in q uesto caso prova il mercato dei valori contro il valore della società il cu i Stato si illuda sulla misura della sua potenzialità economica e politica D alla cir colazione del valore società hann o potuto trarre e se c u zione e d applicazione pratica meravigliosi prodotti del l ingegno umano a utilità e sollievo della società G uai se nell organismo della società moderna non vi fosse questo salutare scambio N egli effetti concreti la civiltà nostra sarebbe inferiore alle antiche D a chi e come si compirebbero le grandi opere pubbliche ? L o Stato an tico aveva potere di obbligare una pa rte degli individui a c o m pi e rl e colla costrizione materiale Quale surrogato alla schiavitù ha lo Sta to moderno per quelle supreme necessità umane delle grandi opere m o di ficat ri ci della natura fisica ? U no : sola la messa in circolazio ne della ricchezza società comprando con essa da individui fi si c am e nte liberi quel lavoro c h e altra volta imponeva ad individui schiavi Il credito pub blico si accompagna nelle nazioni con un grande aumento della produzione della ricchezza ; ciò accade perchè per mezzo di quello scambio fra gli altri valori e d il valore società ne viene alla circolazione un grande aumento aumento che si traduce in accrescimento di produzione In economia come in ogni altra cosa moltiplicazione di moto è mol t i pl i c az i o ne d i vita Ho detto che il valore società è grandissimo e maggiore apparirà esso quando gli Stati civili fondando la costituzione loro su principi fil o so ’ . ’ . , . ’ . ’ . . . , . - , , , . , - . , , L I LLU SI ON E ’ 10 0 l N D l Vl D U AL l S T A sociali onde e merge la funzional ità econo mica dell i n tiero organismo della società L a co n se gue nz a dei detti limiti è un aumento di i ndividual e attività prodotto dalla necessità di supplire colla intensità dell utile ricavabile dalle cose occ upate alla mancata possibilità di o ccuparne libera m ente delle altre Quanto minore è la quantità delle cose che un uomo può liberamente prendere e tanto m a ggiore è nat uralmente in lui lo sforzo pe r ricavare dell utile da quelle cose che ha precedentemente prese Questo fenomeno che dappri ma si svo l ge per impulso puramente individuale si s v olge poi anche pe r impulso esterno e cioè per necessità N e co n segue ciò che chia masi lotta economica L a lotta economica che è la prima e più diretta con seguenza nel limite posto alla facoltà economica de l l uomo è nel medesimo tempo il più potente mezzo de l suo sviluppo e del suo incivilimento ; poichè i ngene rando essa la necessità di trarre dalle cose da lui pos sedu te e dalle sue proprie facoltà il m aggiore utile possibile è sprone alla attività su a C iò produce nel suo individuo un progressi v o sviluppo di tutte le f a c o l t à sviluppo c h e da poi procede in ragione composta via via che dall aumentata ricchezza trae nuovi i nce n tivi a sempre nuove attività economiche I l progressivo sviluppo delle facoltà economiche dà luogo ad un a infinità di adattamenti individuali di formazio n i psi chiche individuali relative ad esse le qu ali sono al tre t tante cell ule sociali ; e per e ff etto di esse nasco n o e consuetudini e leggi e formazioni economiche di varia specie di indole supe ri ndi v i dual e e cioè sociale ogni qualvolta c he lo sviluppo loro abbia raggiunto un grado per cui gli individui riscontrino in dette form azion i supe ri ndi v i d ual i un mezzo di individuale vant aggio che socialmente si risolve in una moltipl icazione di cose util i o di utilità delle cose elemento nutritizio della società ’ ' . ’ , , . , ’ . , , . , . , ’ , , . , , ’ . , , , , , . CAP II I LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ . 10 1 , X . C onseguenza di questi fatti è una crescente spe ci al i z z az i o n e degli indi vidui perchè non in tutti quello svi l u ppo si m an ifesta uguale ; ma a seconda e a ca gione di infinite circostanze estern e dove si accent ua di più e dove meno ; onde gli uomin i per questo rapporto sono in condizioni diverse E nella natur a della lotta e co no m i ca come di ogni altra c he vi sia chi v i spiega m aggiore e chi minore potenz a Ma questa è tuttavia una lotta nella qu ale chi soccomb e non muore b e nsì com batte sempre ; perciò il vincitore di ieri può essere il perdente di oggi perchè se abbisognano molte favorevoli circostanze alla vittoria non ne abbisognano meno a co nservarne il frutto E q ueste circosta nze altro non sono che un bene equilibrato concorso in un individuo di tutte le facoltà umane le quali si riassumono in favo revole costituzione fi sica intellettuale ideale e morale ; il che non avviene per fatto suo ma per fatto delle gene razioni da cui discende ; gi acc hè se una circostanza este ri o re qualsiasi vulneri una delle facoltà umane in un individuo questa che in lui può parere impercettibile ferita cresce scendendo per le generazioni fino a diven tare insanabile pi aga per cui riesca impossibile soste nere la lotta economica n elle necessarie condizioni di validità A l contrario se un ceppo umano sia così ben disposto al confronto di altri da pote r tramandare quella eccellente disposizione sua a molte successive genera zioni queste diverrann o nella lotta economi ca sempre più forti perchè rappresenteranno un cumulo pro gre s sivo una ascensione continua di sana attività umana ; e per questo modo la produzione di nu t ri mento sociale raggiunge i massimi accrescimenti E qui si vede come la nat ura economica abbia razio , , , . , , . , , , , . , , , o , , , , , . , , , , - . ’ 102 L I LL USI O N E I ND I V I DUAL IS TA oper ato col fatto dell eredità ; perchè o questa discende per ceppo buono e ne viene un aumento ed una vera moltiplicazione di utile ed e ffi c i e nti ssi m a atti v i t à o discende per ceppo non buono e si disperde da s è costituendo ( e qui sta specialmente il fatto pro v v i de nz i al e ) un incentivo fortissimo ai socco m benti di ieri a spiegare ogni maggiore attività sia pe r sorreggersi sia per dividersi le spoglie dei soccombenti di oggi ond e si ha in ogni caso un o sprone all attivi tà In questo sprone risiede il massimo mezzo di cui la natura si serve a produrre civiltà vita e sviluppo ad un organismo sociale N on importa a ffatto dal punto di vista della organi cit a sociale se la funzione sociale nutritizia assu m a alla osservazione volgare la apparenza di un fatto i ndi v i duale e cioè di quella form a che si è convenuto di chiamare proprietà privata Questa apparenza questa forma che la funzione nutritizia dell organismo sociale assume non toglie nè i nfi rm a per nulla nei riflessi de l l organismo stesso il suo carattere e la sua essenza vera e sola di funz ione organica della società L a efficienza e potenz a individuale considera ta nei suoi riflessi sull organismo sociale si risolve in una delle più impor tanti manifestazioni della accresciuta attività funzionale dell organi smo stesso S ono tutti fatti che si coordinano l uno con l altro e d hanno continui reciproci rapporti di causa a e ff etto D ove l uomo è di natura espansiva energica attuosa quale si esige a produrre società ci v i l i ssi me la funzione sociale nutri tizia ass ume con maggiore accentu azione e con più netti contorni la forma sua di proprietà individuale perchè ciò è la conseguenza immediata e necessaria di quella potenza degli individui A lla sua vol ta la proprietà individuale contribuisce a rendere pi ù rapida e mag gi o re la formazione della civiltà rendendo gl i individui n al m e nt e ’ , , , ’ . , . , , . , ’ , , , ’ , . ’ . ’ . ’ ’ ’ . , , , , , . 10 4 L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ nuovissima che dirada le an tiche tenebre ameri ca ne fin o a c h e essa si ri ac ce ntua anche in E uropa e si definisce sempre più specifica nella moderna società civile A dunque potente espansione individuale proprietà privata e civiltà sono termini aventi fra loro rapporti storici indissolub ili d i causal i tà ; se un o impallidisce tutti impalli discono C on ciò intendiamoci bene non s i intende aff atto c h e debba essere interdetta allo Stato la azione sua integratrice relativa alla distribuzione della ricc h ezza e cioè alla normalità della funzionalità nutri tizia de l corpo sociale An zi più il fatto della libera espansione di proprietà individuale si mostra attivo e più vigile deve essere l occhio dello Stato nel portare rimedio agli squilibrii economici che n e potessero de rivare : ma ciò lo Sta to de ve fare senza ferire lo sv o l m n i e t o di q uel fatto nelle forme che storicamente g appariscono sue naturali D i questa azione dello Stato parlerò nel capitolo IX D a queste considerazioni si vede quanto fossero e sian errate quelle legislazioni che impongono limiti vincol i non necessari all a proprietà in dividuale obbligandola a conservarsi in certi ceppi s anche fossero tali da dovere normalmente soccombere nel conflitto delle forze e co no miche ( vincoli feudali maggiora schi fideco m me ssi questa è una violenz a alla natura sociale v iolenza c h e si spiega soltanto pe r mezzo della conquista che un po polo con la guerra abbia fatto di un altro onde vo glia pe r j u s f o e de r i s assicurare la ricchezza del proprio sangue ; di questi fenomeni pert urbatori del normale svolgimento dell ordine sociale tratterò ne l capitolo V I L a conseguenza immediata d i questi vincoli è lo sviare le attività individuali dal lavoro economico tanto pe r acquista re quanto per conservare non essendovi pe r essi nè possibilità di acquistare in chi non possiede nè so l ub i l m e nt e all a c i v i ltà ' , . , . , , . , ’ . . , , ’ , , , , , ’ . , , CAP III LA F A MI GL I A LA PROPR I ETÀ 10 5 , . possibilità di perdere in chi possiede o almeno non essendovi que sta facilità N e seguono inerzia e atonia economica e civile D a questo male era certamente af fetto l organismo economico n e ll a società europea prima del movimento antifeudale degli scorsi due secoli N on meno errato della conservazione dei vincoli e c o quale sarebbe per esempio n o m i c i è l eccesso opposto l abolizione della eredità come quella che produrrebbe la cessazione di ogni for te incentivo allo sviluppo delle energie economiche In tale caso l uomo limiterebbe l attività sua a produrre soltanto il necessario pe r la esistenza sua personale e una attività così limitata poco o nulla produce , . . ’ . ’ , ’ ’ . ’ , . XI . R ispetto alla funzione sociale della proprietà è da considerare un fatto che sembra oggi particolarmente sfuggire all osservazione di molti e cioè che l aumento della ricchezza in una parte degl i individui in confronto di altri prod uce be nsì in essi una maggiore agiatezza relativa rispetto a questi ma non produce in questi un agi at e z z a minore in senso assolu t o di quanto ne possedevano ne l primordiale periodo d i minima e co no m i c a disuguaglianza ; al contrario sebbene essi in modo relativo ad altri individui impoveriscano relativamente al proprio passato economicamente migliorano anche essi perchè col farsi sempre più organico il fatto e co no m i c o questo dispiega energie così intense e specifiche pe r cui la produzione cresce in una progressione geo metrica e tale maggiore quantità di beni della società per svariate azioni di Stato si spande su tutta la massa degl i individui ; i quali pertanto anche i meno agiati usano di una quantità di cose che non avevano possi hilit a di usare allorchè non erano molto di fi e re nz i at i ’ ’ , , ’ , , , , , , L I LLU SI ON E ’ 106 I N D I v I D U AL I S T A dagli altri L a eguaglianza economica è la eguaglianza nella povertà ; e allorchè si vede che in una società certi individui salgono economicamente qu esto è indizio che tutti gli individui sono chi più chi meno sospinti dal medesimo movimento e cioè tutta l a produzione di quella società volge ad un progressivo sviluppo ; e d è ciò tanto vero che se ne ha riprova n e ll aum e nto della popolazione che sempre accompagna lo sviluppo de i descritti fenomeni economici Si può a ffermare che i beni d i cui fruisce l uomo meno ricco in una società c h e abbia compiuto un certo grado d i evoluzione economica sono sempre superiori e maggiori di quelli d i cui fruisce l individ uo di una società se m i e guali tari a primord iale T aluni fenomeni che deriv ano dalla funzione nutri tizia del corpo sociale assunsero ai tempi nostri per ragioni speciali alla società moderna tali particolari aspetti e così vitale importanza da indurmi a f o rm arn e oggetto di uno speciale capitolo il IX dove il lettore troverà largo complemento di questa trattazione . , , , , ’ . ’ , , ’ . , , , , , . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 108 N on vi può essere forma politica per quanto perfetta senza virtù nè virtù senza ideale nè ideale senza reli gi o ne L a perfezione infatti di una forma politica favo risce la formazione di buone leggi per il bene della società c hè a compiere una co sa eccellente non basta già la v o lont a e la persuasione di farlo ma abbisognano al t re sì i mezzi esterni per cui quella forza c h e parte dalla v o l o nt à di ben fare non sia vanamente dispersa T ali mezzi esterni d i fare buone leggi sono forniti dalle c o sti tu zioni eccellenti Ma abbisogna altresì negli uomini l in t e ll e t to de l bene che può bensì essere promosso favorito conservato dalle buone costituzioni e da esse o ppo rtu n am e nt e collocato e cos ì utilmente adoperato ma non m ai creato P otrà una buona costituzione opporre t e m po rane o riparo e rendere l azione malefica dell assenza di idealità più debole più diffi cile ad esplicarsi ; ma se tale assenza troppo pervade la società non varrà la co st i tuz i o n e per quanto eccellente come assoluto rimedio L a virtù è quel grado di elaborazione psichica che le forze sociali determinano ne ll i ndi v i duo e pe r il quale l uomo domina le proprie passioni e cioè limita e d inalvea in modo conforme a lle esigenze dell organismo sociale le varie sue facoltà individuali G i à dissi in pre cedenti capitoli come questo i nal v e am e nto si determini quale un adattamento dell indi viduo alla società per opera di formazioni psichiche che la società determina in lui N e l fondo della virtù stanno i l sacrificio la pri v az i o ne lo sforzo Indispensabile è pertanto una forza che determini al sacrificio e che spinga allo sforzo e lo alimenti P erchè la ritrovi necessario è che l uomo si idealizzi fino a sentirsi superiore alle altre cose create A ltrimenti dove troverebbe egli il move nte a subire a ricerca re talora un m ale per lui immediato ( chè sotto questa form a si presenta novanta volte su cento la virtù) pe r procacciare alla società un bene che forse , , . , , . ’ . , , , , , . ’ ’ , , , . , ’ ’ , ’ . ’ . , . , ’ , . . , , CAP lv REL I G I ONE S C I ENZA ARTE , . 10 9 , egli nemmeno potrà contemplare perchè spessissimo e remoto e al di là della sua stessa esistenza A ottenere questi fatti necessari alla vita sua l organismo sociale d ispiega s ulla psiche individuale varie azioni delle quali alcune ho già descritte e altre le più speci fi che descrivo ora trattando di quello degli organi sociali che vi è più specialmente rivolto ’ , , , . II . Si affaccia una ob biezione V i — so n o uomini virtuosi che non professano religione positiva e che di co nsi spogl i di ogni idealità di carattere religioso O sservo che l argo mento degli uomini virt uosi e irreligiosi a un tempo come prova della non necessità delle religioni non può essere accolto da un osservatore sperimentale perchè egli deve ammettere necessariamente la ereditarietà psichica onde quel tanto di virtù che in un uomo esiste e col quale è nato deve ritenersi come un retaggio t rasm e sso gl i e co m uni c ato gl i da succ essivi ambienti morali nei quali pertanto è da vedere come tale patrimonio morale siasi lentamente formato O ra questo pat rimonio morale si è formato appunto per mezzo della religione la qu ale continuando ad agire sulle generazioni che pre c e de t tero il non credente vi rtuoso f ormò len tamente la na t ura di questi ch e nacque buono e vive buono anche se su lui comincino ad agire correnti perturbatrici de l suo originario stato morale Appartengono inoltre general mente gli irreligiosi virtuosi a cl a ssi agiate ed a cat e gori c di persone colte O ra degli agiati si può dire che in essi è assai allontanato o g ni movente a delinqu ere dalla agiatezza la quale rendendo soddisfatti m olti di quei bisogni e desideri per i quali l uomo è con facilità indotto a commettere atti antisociali lo rimuove pe r se stessa dalle forme più comuni della concreta malvagità . , ’ . ' , , , , , . , , , , . . , , ’ , . ' 1 10 L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA D ei miscredenti dotti vera mente dotti si può poi dire che miscredenti in modo a ssoluto non sono perchè essi si vengono formando nella mente loro una idealità sci e n t i fic a c he può in essi tenere posto d i altre idealità ; essi professano una religione che non è in tutto la comune perciò solo che è meglio conformata alle necessi tà de l loro spirito l l fenomeno sociale religioso appare più semplice e perciò più chiaro nelle classi inferiori della società Q uivi la necessità d una i dealità specificamente reli giosa che sorregga e cost ringa l uomo in i stat o sociale appare evidente e quivi si osserva che gli uomini più virtuosi sono normalmente i più religiosi , , , , . . ’ ’ , . III . L a religione è la funzione dell organismo sociale c he trae l origine e l essenza sua dalla facoltà i de al i z za t ri c e di cui l uomo è dotato e che è una delle forme che la forza assume in lui L a religione è la risulta n a sociale dello sviluppo diretto e composto d i tale facoltà L i gno t o l infinito l i nc o m pre n si bi l e determinano nell uomo le formazioni psichiche relative alla sua fa c o l t à di imaginazione e di idealizzazione C iò accade per forza e necessi tà logica dell ordine psichico che in lui e di lui vi v e D a tale origine della religione risul tano due caratteri suoi molto chiari e d evidenti P rimo : di evolvere nella struttura sua di fenomeno psico sociale di mano in mano che l uomo per effetto dello sviluppo delle sue facoltà intellettive tramuta in cose note e c o n o sc i ute e comprese quelle che innanzi erano pe r lui ignote sconosciute incomprese Secondo : di permanere come fenomeno sociale i nde fini ta me nte perchè pe r q uanto l uomo scopra conosca comprenda sono sempre ’ ’ ’ ’ z . . ’ ’ ’ , , ’ . ’ . . - ’ , . , , , ’ , , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A ’ 112 E un errore storico molto grave il credere come o ggi comune m ente si fa che l evoluzione religiosa qui de scritta si compia rispetto a tutta intiera una società A pp unto perchè quella evoluzione è un prodotto di un altra evoluzione la i ntellettu ale essa si compie sol tanto i n quegli elementi social i nei quali questa si è compi uta C osì vediamo presso i popoli orientali che pe r essere più antichi o ffrono all osservazione politica in q uesto campo almeno più vasto mezzo altra essere la religione delle cla ssi al te e dotte e altra quella delle basse A ltra e ra in Babilonia la religione de l volgo e altra e be n più pura quella della classe addottrinata de i Magi E dicendo che le società no stre sono mono teiste si prende in realtà la parte per il tutto perchè realmente i l puro concetto monoteista non è che di un a parte e certamente la minore della società nostra mentre le masse sono politeiste V ero politeismo è l ado razione dei molti santi e la sterm inata quantità dei f ulcri di idealizzazione religiosa delle m asse A nche il puro monoteismo del popolo ebreo è una leggenda V i si parla d i D io che tiene co n siglio e d accetta s uggeri menti ; vi sono giurisdizioni di arcangeli non più sub ordinati degli dèi d i G recia ; anche nel cielo ebraico si hanno guerre e d espulsioni d i ribelli Se lo sviluppo i h t e ll e tt i v o dell umani t à debba essere ne l l a v v e ni re ta le d a permettere nell intero corpo sociale una formazione religiosa esclusivamente e puramente monoteista io non so ; gli evoluzionisti possono credere ques ta come qual siasi altra cosa ; richiamo qui quanto ho detto ne l pri m o capitolo circa il meto do sperimentale e la scuola evoluzionista , ’ , . ’ , , . , ’ , , , , . , , , . , , - , , , ’ . . . . ’ ’ ’ , . CAP . REL I G I ONE S C I ENZA ARTE Iv IV 113 , , . L a trasformazione che subisce la religione col pro gre dire dello sviluppo intellettuale di una società o di parte di essa non ha che una azione limitata sui reali att eg g i am e nt i degli uomini nei loro rapporti e delle società nella loro struttura ; perchè se muta nella mente del l uomo la sede e la natura delle potenze che gli sono ignote non perciò muta essenzialmente l indole de l pre ce tt o positivo c he l organismo sociale trae dal l i gn o to e dal l i nfini t o e cioè dalla religione il quale rimane perfezionato e a ffinato più o meno ma pure sempre lo stesso perchè viene esso d all organismo sociale i nf o r m ato alle sue proprie necessità organiche e q u este ri mangono pur sempre le stesse non mutandos i la natura dell uomo per il progredire della sua percezi one delle cose C on ciò si spiega il fatto storico che nonostante l evoluzione e la varietà delle religioni il precetto po sitivo e il sentimento morale che ne è la conseguenza rimangono nelle società civili fondamentalmente i nf o r mati alle stesse necessi tà Il sentimento morale è come dissi un prodotto diretto o in diretto della religione ; ciò che chiamiamo m orale è una subf o rm az i o ne psichica prodotta dal fatto psico sociale religioso L a morale è il risultato dello sviluppo di quella che chi amasi facoltà i de al i z z atri c e dell uomo sviluppo o tt e nuto si col mezzo della religione esistente di fatto in una società L a morale è infatti relativa alla religione di un popolo ; e se varia poco da popolo a popolo ciò accade perchè in fondo chi ben guardi di poco variano già lo dissi i precetti positivi delle reli gi o ni E questi poi alla loro volta di poco variano perchè di poco varia l uomo che è il terreno su cui germo gl i ano Ma è be n cert o tuttavia che di tanto varia la , ’ ’ , ’ ’ ’ , , , ’ , , , ’ . , ’ , , , . , , . ’ , . , , , , , . , ’ . P . S I L I P RAN D , I L i ll usi one i ndi vi ’ , du t a li s a . 9 L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ 114 religione di un popolo da quella di un altro e di al t re t tanto varia la morale che da quella religione discende ; e discende perchè la permanenza dell azione del pr ecetto religioso fa sì che gli uomini di una società nascono conformabili psichicamente in modo relativo al precetto stesso sebbene su di essi direttamente il precetto non abbia ancora agito e possa anche non agire mai Questa conformazione psichica si traduce in quel fatto che c hi am a si morale e più propriamente sentimento morale O nd è che il precetto religioso può definirsi la fonte della morale E se a questa si attribuisce un valore su pe ri o re al precetto semplice ciò avviene perchè essa rappresenta un ulteriore e superiore elaborazione natu r ale del precetto da cui discende Ma se di ciò ha i van taggi di ciò ha pure i danni ; i quali co n sistono in una maggiore delicatezza e nell essere più vicina allo spegni mento suo Si vede infatti c h e un forte sentimento mo rale spoglio di precetto religioso può sussistere soltanto in qualche elaborata e d elevata generazione di un ceppo umano ma non dura perchè o svanisce o presto ritorn a a dissetare l arsura dello scetticismo nella fonte de l v i v i fi cat o re precetto ’ ’ , . . ’ . , ’ . , ’ . , ’ ' . V . L a religione e di conseguenza la morale si c o ngua gl i ano comunque al grado d i evoluzione civile di una società N on è in tutto vero per esempio nè che la re l i gi o n e pagana rendesse necessari a la schiavitù nè che la religione cristiana dirò meglio cattolica l abbia resa im possibile D imostrerò in un successivo capitolo che la schiavitù presso gli antichi è un fatto di guerra ne l quale le religioni loro non sono entrate G li dei pa gani imponevano il rispetto dell uomo al pari di tutti gli dei anteriori e posteriori E la natura stessa della , , . , , , ’ , , . , . ’ . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 1 16 morale degli E giziani lo si desume da molte loro i sc ri zioni che appa iono brani del nostro precetto morale ; e così dicasi delle altre antichissime religioni orientali , . VI . C ome ogni altra funzione sociale la religione spiega molte plici e ff etti sull i ndi v i duo e sulla società P er rispetto alla società essa spiega una immediata azione conservatrice degli ordi n i sociali tutti soccorrendo la consuetudi n e e la legge coll imporne sempre più e con na t urarn e l osservanza n e ll i ndi v i duo mediante precetti e minacce di soprannaturali sanzioni P erciò la religione corrisponde nell organismo etico sociale al l appare c chi o so rre tt o re dell organismo fi siologico L ingiunzione sua e lo scopo sempre diretti alla conservazione delle for m az i o n i tutte psico sociali l intento suo costante di condurr e gli uomini alla trascuranza dell organismo loro individuale per rivolgerli interamente a quanto in essi si svolse e V ive di psico sociale rivela chiara mente c he la funzione sua nell organismo sociale è di sorreggerlo Senza questa costante funzione esso crollerebbe R ispetto poi all individuo la religione apparisce il mezzo pe r cui si moltiplicano nell uomo quelle facoltà i de al i z z at ri ci delle quali essa è a sua volta il prodotto T utti i congegni sociali e tutte le spi n te pe r cui gli uomini singoli sono indotti a compiere ( mediante un adattamento della loro espansione organica individuale alle necessità sociali ) fatti qual i la coesione familiare il culto della scienza l alimento di sana e nazionale ambizione lo s pirito di sacrificio fatti la cui couse g ue nz a è il perfezionamento umano e il raggiungimento di una maggiore civiltà ; quei congegni e quelle spinte per quel tanto che no n sono determinati dalle necessità ’ . , , ’ ’ ’ . ’ ’ ’ ’ . ’ - , ’ - , ’ . . ’ , ’ . ’ , , , , , CAR REL I G I ONE S C I ENZA ARTE IV , 11 7 , pure e semplici della immediata fisica conservazione lo sono dallo sviluppo delle facoltà i deal i z z atri c i di cui l individuo è capace Solo il senso ideale e cioè le for m az i o n i psichiche relative alla potenza i deal i z z atri c e dell uomo ci spinge ad amare il padre l a madre il fratello l amico la patria pi ù che non ci torni indi v i dual m e nt e e material mente necessario di fare ; solo esso ci spi nge allo studio all osservazione delle cose esteriori in q uanto non sia stretta mente necessario per la fisica esistenza immediata individuale ; esso anche a prezzo della comodi tà e utilità individuale ci spinge alla cura delle cose pubbliche e determina in noi i l senso e l aspirazione alla gloria fatto individuale dei più necessari alla vita e prosperità dell organi smo sociale L osservazione positiva così storica che psicologica ci dimostra che le facoltà ideali si svolgono e si pe rf e z i o n an o nell uomo per mezzo dell attività religiosa pe re nn e m e nt e fu nzionante n ella società Il senso ideale facoltà umana si esplica al pari di ogni altra facoltà a seconda che le circostanze esterne ne favoriscano o meno l e spl i caz i o ne L a forza ideale si svolge se cade in un a mbiente adatto altrimenti rimane allo s ta to di potenza e si spegne coll uomo che la racc h iudeva in sè C o sì si spegne la facoltà produttrice se non t rovi ambiente economico ; così si spegne la fantasia crea trice se non tro vi ambiente estetico e l intelletto se non trovi ambiente scientifico Ma dove le facoltà umane sieno pe r bontà della razza suscettibili di ampia estrin sec az i o ne l ambiente atto a dete rminarla si viene for mando i ntorno ad esse ; e ciò accade pe r un processo spon taneo come d i fe rmentazione sociale cagionato e prodotto dalla sociale convivenz a di m olti indi vid ui aventi quelle facoltà i quali per mezzo delle comuni caz i o n i dei contatti delle multiformi influenze che reci pro c am e nl e esplicano fra di loro vengono via via ecci , ’ , . ’ , , , ’ , , , ’ , , , , ’ , ’ . ’ ’ ’ , . , ’ . , ’ . ’ , . ’ , , , , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 118 tando c o l l attri to che ne deriva le facoltà loro così che emergono particolari organi sociali direttamente e d esclusivamente rivolti e conformati a soddisfazione a un tempo e moltiplicazione delle si ngole facoltà T ali sono pe r le attività i de al i z z at ri ci le C hiese e i C ulti E quando tale processo di fermentazione sociale sia com pi uto av v iene che a v icenda le facoltà individu ali inte grano i corrispondenti organi sociali e questi integrano quelle pe r modo che n esce tale vicende di scambievoli influssi d a mo lti pli c arne la forza e lo sviluppo C osi l organismo sociale svolge la sua vita complessa È ap pena necessario richiamare qui la dinamica riflessa delle forze psichiche social i della quale parlai nel capitolo secondo ; e per la quale devesi qui pure rilevare che come la proprietà lo Stato ecc non esistono negli individui n e i quali appariscono ma b e nsì come for m az i o ni psichiche degli altri così C hiese e C ulti non esistono negli organi per cui si esplicano ; in questi sono riflessi mentre esistono sotto specie di formazioni psichiche nella massa degli individui Questa è o sse r v az i o n e da tenere ben ferma pe r le conseguenze pratiche che ne deri vano alla politica come dimostrerò nel c a pi t o l o X L o sse rv at o re superficiale può notare che il maggiore rigoglio economico artistico e scientifico si manifesta solitamente nei periodi d i minore i ntensità reli giosa quando l idea religiosa disgombra alquanto le menti C iò avviene per i modi e le ra sn o dan do ne l attività gi o n i stesse per cui le messi si raccolgono quando il periodo delle pi o ggi e è passato M a se il sentimento religioso puro è meno intenso ne i periodi di grande sviluppo culturale e civile non perciò si deve rite nere che in questi periodi siano meno permanenti e sentite le conseguenze de l precede nte sentimento religioso sv o l tosi con intensi tà L e facol tà i de al i z z atri ci quando ah ’ , , , . . , , ’ , . ’ . , , . , , , , . , . ’ , , ’ , ’ . . , . , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 120 G iova qui richiamare principi e considerazioni del secondo capitolo sull e spansi o ne organica dell individuo Sappiamo che al suo primo formarsi l organismo so c i al e si esplica per mezzo di freni all azione i n dividuale ; e per poco che si evolva e si perfezioni e cresca questi freni già posti esteriorm ente dallo Stato ricevono u na i nterna ri nsal dat ura per mezzo del precetto religioso T anto più n ecessario in quanto l organismo sociale si svolge al pari di ogni altro determinando specializ za zioni negli individui su cu i s e spl i ca : specializz azion i che importano perciò solo che esistono delle di sugua li n z a e fra gli individui g L e disuguaglianze rendono indispensabile l azione religiosa che è la massima forza frenatrice d i c ui dispone rispetto agli organismi individuali l organismo sociale P erchè se alla massa S e alla qu asi totalità degli in di sfugge la cagione intima e naturale delle disu v i dui guagl i an z e umane non i sf ugge però la e l e me nt ari ssi m a nozione che sorge dal confronto fra chi è in basso e chi è in alto fra chi obbedi sce e chi comanda ; onde l individuo se non sia frenato aspi re rà sempre al salire e dominare come a cosa più conforme all ut i l i tà non importa se mediata od immediata reale od apparente del suo particolare organismo ; e converge ndo tutti gli indivi dui ad un medesimo intento disordinatamente e sfrenatamente si urterebbero e di strugge rebbe ro a vi l elemento fisi o l o c e nda eliminando perfino il mezzo su cui la società si svolge i co g D alle considerazioni presenti si deduce c h e la reli come cosa necessaria alla società deve essere i o n e g considerata e c urata e den tro naturali limiti anche disci Q esti sono compiti dell organo regolatore che t l i a a u n p presiede alla società lo Stato Il concreto precetto reli g l oso e spl i c ante si per mezzo di un C ulto e di una C hiesa e lo Stato sono fra loro indissolubilmente e d organica ’ ’ . ’ ’ , , , ' . ’ , , ’ , , . ’ , ’ . , , , ’ , , ’ , , , , , ’ , , . , , , , ’ . , , . , CAP . REL I G I ONE S C I ENZA ARTE Iv 121 , , mente uniti nè possono sussistere l uno senza dell altro per essere l uno sort o a rincalzo dell altro così che formano un tutto inscindibile nel quale concorrono organicamente e devono essere l uno all altro piena mente consensuali ’ ’ , , ’ ’ , , ’ ’ . V I II . E necessario che lo Stato sia in condizione di coor dinare ai suoi intenti e fini t utte le forze che costitui sco no la società a cui presiede O ra come potrà ciò fare se una fra le più import anti di queste forze non con senta in esso ? Basta pensare un istante come la religione non possa esplicarsi se non per mezzo di prop ag anda e come da questa propaganda una società e per essa lo Sta to s uo attenda uno sviluppo di energie coordin ato alle necessità dell intera vita sociale pe r tosto compren dere come quella propaganda deve necessa riamente e s sere consentanea all azione dello Stato Ma il consenso fra la C hiesa e lo Stato è non m eno difficile che nece s sario G li uomini pe r mezzo dei quali l azione religiosa si attua di rettamente e di cui essa si giova per la propaganda in una società sono naturalmente indivi dui nei quali le facoltà ideali e l impero del sentimento religioso prevalgono pien i e costanti pe r l incli nazione ascetica delle loro menti O ra tali uomi ni sono ne ce s sari am e nt e condotti a pensare che avendo la religione riferimento al soprannaturale mentre così non vedono che sia della ragione e dello Stato questi devono essere alla religione soggetti Sebbe ne ta le tendenza dei sacerdoti sia per la ra gione che esporrò ne l capitolo X più spiccata nella religione cattolica pure essa è sempre esistita e più O meno esiste nei sacerdoti di qualsiasi culto C iò ha sempre reso e rende grave per parte dello Stato l al ta s upremazia che . ’ , ’ . ’ . , ’ ’ , . , , , . , , , . ’ L I LLU SI ONE ’ 122 I N D Iv ID UALI S T A pure gli è necessaria anche rispetto all ordine religioso T uttavia in un modo o nell altro gli Sta ti bene ordi nati hanno sempre risolto in proprio favore il pro b l e ma de l consenso colla C hiesa ’ . ’ . IX . G li Stat i classici pagani accom unavano il co ncetto d egli dei con quello della patria della quale questi erano considerati i protettori E qualun que determina zione lo Stato prendesse gli dei ne divenivano così i protettori ed i propugnatori V era quindi pieno con senso della religione allo Stato P resso i semiti in ge nere la di vinità si fonde quasi colla essenza etica de l popolo maggiore fusione e consenso dello Stato e della C hiesa non è possibile I l Medio E vo non ebbe S ta ti bene ordinati perchè essendo la C hiesa cattolica come di mostrerò altrove la trasformazio n e ieratica de ll i m pero romano e d essendo perciò una formazione in parte religiosa e d in parte m aggiore politica nel periodo de l suo massimo rigoglio f u in continua lotta con tutti gli Stati che si veni vano formando dentro di essa onde adoperava a vicenda l uno per opprimere l altro sempre rivolgendosi contro quello che più avan zava contro di lei D al Medio E vo no n si imparano come sono i b uo ni ordinamenti politici ma co me sono quelli non buoni F anno be nsì eccezione taluni C omuni che frammezzo a quelle bufere germogliarono classici rampolli e d aventi per ciò dei classici ordinamenti alcune fugaci forme E ssi infatti provvidero meglio che poterono alla ne ce s sita di avere l ordine religioso organicamente confor mato a utilità sociali e pure riconoscendo nel papato un alta giurisdizione te ocratica gli associarono prati c am e nte qualche culto speciale Infatti ciascuno di quei , . , ’ . . , . , , , ’ , , , , ’ ’ , . . , , , . ’ , , ’ , . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A ’ 124 fondarvi ) esse furono disperse da quello S tato che con ciò ha mostrato di essere compatibile solta nto colla tolleranza di culti che non urtino contro le s ue ne ce s si tà positive C erto la R ep ubblica A mericana del N ord non ha col culto stretti legami anche per l indole di tutto lo spe c i al e ordinamento politico della società americana : ordi n am e nto molto largo co l l i ndi v i duo e d esclusivamente dovuto alle condizioni aff atto peculiari e transitorie in cui q uello Stato si trova a funzionare come vedremo nel capitolo V I L e nazioni cattoliche pe r questo riguardo de l l o rga nico consenso fra religione e Sta to sono come dissi le più disagiate e curano alla meglio la descritta ne c e s s i t à socia e fra ricorrenti contrasti ora intimorendo la l gerarchia ed ora pro cacc i ando ne il favore dove ado pe rando consuetudini e dove frapponendo chiari patti ; i l quale ultimo modo data la non facile condizione di cose e certamente il solo efficace per di stri carl a E bene lo vide e lo colse l alta mente politica d i Buonaparte Mi si lasci concludere pertanto che le teoriche qui pro pu gn ate come partono dai fatti tornano ai fatti E dove roso osservare che al descritto disagio gli Stati cattolici hanno largo compenso nella più costante ele v ata e salda rilegatura morale che loro offre la religione romana , , . ’ ’ , , . ’ , , , , , , , , . , ’ . , . , , . X . N on deve dunque l ordine religioso al pari di tutti i rimanenti ordini e funzioni per cui una società sussiste sfuggire all azione dello Stato Ma come può lo Stato svolgerla ? N on c è dubbio che tutte le funzioni di un organismo sociale si svolgano naturalmente pe r energia propria ; nè la ragione sociale lo Stato saprebbe cre arl e : ’ , - , ’ . ’ , , CAP . REL I G I ON E S C I ENZA ARTE Iv 125 , , bene però deve essa in quanto le apparisca possibile studiarle e di sc i pl i narl e per modo che riescano feconde della maggiore possi bile utilità relativa Mi spiegherò colle analogie N on saprebbe certamente il nostro c e r vello creare le funzioni del nostro corpo ; ma esso bene può e lo fa studiarle vederne le leggi e curarne lo svolgimento pe r modo che queste opportun amente si svolgano ad armonizzare quelle funzioni così che ce ne venga il maggiore benessere come peren n emente opera presiedendo a tutto col sistema nervoso In nulla è diversa l azione c h e su ogni f unzione della società esercita l apparecchio regolatore della società stessa A llo scopo di ottenere che la funzionalità sociale reli giosa si s l ga con moto ordinato e costante e cioè prod ucente il maggiore utile possibile alla società deve lo Stato spiegare rispetto ad essa tre forme d azione secondo che l una o l altra si rivelano opportune : ecci tarla se troppo sia intorpidita ; frenarla se troppo i nte n sam e nt e si s v olge ; richi a marla a lle co n dizioni reali e d attuali se troppo o troppo rapi damente n e devii Ve diamo quali sono le conseguenze a cui va incontro una società il cui Stato sia per sua sventura o t anto fiacco o tanto imperfetto da n o n potere spiegare quelle varie forme di attività quando si rendessero opportune L e c ce s si v o affi e v o l i m e n to del sentimento religioso in un a nazione se continuato cond uce al l o ff usc am e nt o della sua civiltà ed allo sfi ancam e nto e qu indi alla cessazione del suo organismo politico C iò emerge dalle cose dette in questo capitolo O ve que l l affie v o l i m e nt o sia molto sensibile può essere rilevato con ogni facilità dalla ra gi o ne sociale L o S tato vede il fatto ; visto che l abbia deve sforzarsi di porvi rimedio ; se non lo faccia a v verrà una di queste due cose : o quella società non è vitale e cioè non possiede più tanta energia naturale da produrre civiltà propria e d in questo caso non vi è , , , . . , , , , , . ’ ’ . , ’ ’ ’ , , . , , , ’ . , ’ , , . ’ . , ’ . , , , , salvezza e la nazione o decadrà fino a spegnersi o sarà sopra ffat ta da altre più vitali che ne ristorino il sangue ; o invece è vitale ed allora produrrà entro a sè stessa una reazione religiosa la quale sarà di tanto più vio lenta ed assorbente di quanto sono a vanzati i mali che l hanno prodotta E questa violenza ge tte rà la società in gravissime cri si che seco possono a ddurre la rovina dello Sta to e gravi e lunghe ferite alle rimanenti fun zioni sociali specie alle intellettuali onde si avrà non un ordinato e costante ma un convulso e lento pro gre dire di civiltà U no Stato avveduto può rimuovere tutti questi danni facendo che si determini la reazione religiosa prima che i mali dello scetticismo segnalato siano troppo pro gre di t i pe r modo che essa si sviluppi per gradi e scenda a guisa di pioggia benefica e non torrenzialmente sulla società Ma come fare ? In tre modi secondo si presentino le ci rcostanze e cioè : o col promuovere puramente il se n t i m e nt o religioso già esistente coi culti in u so pe r mezzo dell esempio e spianando a i culti stessi la via alla i n fl ue nz a loro ; ovvero se essi culti appariscono imperfetti col pro cacc i arne il miglioramento e così pure se troppo fossero decaduti o fo rv i ati dallo scopo della funzione loro come sempre avviene nei periodi di decadime nto reli g i o so ; se poi il rimettere in forza i vecchi culti non apparisca più possi bile collo spiare se sorgano nuove correnti ideali e influire su esse perchè si adattino il più possibile alle necessità organiche della società e qui ndi f av o ri rn e la propagazione D i questi modi d azione dello Stato abbondano esempi nella storia Il primo è pres s o c hè costante in tutti gli Sta ti bene costituiti c he sempre si sforzano nei limiti della possibili tà loro d i combat tere lo scetticismo U n esempio particolare lo si ebbe ne l 700 in Inghilterra ove lo Stato si occupò de i mod i di dare incremento al sentimento religioso Il secondo modo , , , , ’ . , , , . , , . , , ’ , , , , , , , , ’ . . , , . ' , . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 128 troppo intenso e violento Se l asc e t i sm o conquide tutta una socie tà informa di sè tutte le funzioni sop pri m e ndo ogni loro necessaria autonomia L e funz ioni intellettuali particolarmente ne risultano ferite e con esse indirettamente lo Stato che della ragione pura mas s i m a m e nt e si giova D i tale fatto la storia ci o ff re molti esempi e particolarmente in quei periodi di grande fer vore religioso che sempre su ccedono nelle società vita li a i periodi d i soverchio e prolungato scetticismo O nde si vede che un modo e ffic aci ssi m o a prevenire questo male gli è quello di togliere la possibilità di s ussistere allo scetticismo da cui emana come diretta conseguenza Ma se nuove correnti ascetiche si sviluppino non deve opporsi ad esse perchè evidentemente corri spo ndono ad una reale necessità ma solo contenerle guidarle e c o o rdi n arl e alle necessità sociali U ltima azione de l l o Stato rispetto alla funzione orga ni ca religiosa è quella di richiamarla alquanto alle condizioni reali attuali di una società se troppo o troppo rapidamente accenn i a deviare N essun organi smo tollera senza danno dei mutamenti troppo rapidi e ra dica li ; onde si vede costantemente che il primo movimento di un organismo rispetto ad essi è di reazione ; m a poi se corrispondono ad una necessità reale di una società la reazione viene vinta e tanto meglio se lo Stato ha cura di impedire che i nuov i predicanti traggano le nuove idealità religiose a forme troppo disarmoniche dalle ri manenti funzioni sociali C iò produrrebbe non evoluzione ma rivoluzione Pe r impedirla com e è suo dovere lo Stato costri nge la rinnovata attività ideale in confini compatibili colle condizioni della società ’ . , . , , . , , . . , , , , . , . , , , . . , , , . CAP REL I G I O NE S C I ENZA AR T E Iv . XI 129 , , . In modo analogo allo svolgimento della proprietà e della religione si svolge la scienza altra funzione so c i al e che al pari di quelle scaturisce da una facoltà insita nella nat ura dell uomo : la facoltà di osservare ap prendere investigare le cose a lui esterne ; e si accresce a ciò determinata dalla necessità dalla spinta che l uom o subisce ad agire a cagione dei limiti posti alla sua libertà per e ffetto della coesistenza di altri uomini e de l l urto che gliene viene L a scienza è fu nzione v i v i fi catrice dell organismo sociale e d è il corrispondente analogico dell apparecchio respiratorio degli organismi individ uali e fisiologici Il primo motore di energia sociale è sempre l urt o : la civiltà nasce dall urto degli uomi n i come dal l attri to delle selci la scintilla L a limitazione de ll a libertà di occupare le cose che il primo urto ingen era nell uomo sospinge questo alla ricerca di come possa trarre dalle cose occupate maggiore utilità ; e cosi il suo spirito di osservazione si acuisce e le facoltà intellettuali sono in azion e L a necessità stessa dell affermazione dello S ta to che é pure una conseguenza de i primi limiti moltiplica le formazioni intellettuali L o Stato come ogni cosa umana non può esplicarsi che per mezzo dell uomo e conduce alla concentrazione di forze in alcuni individui i q uali essendo i migliori i più sapienti e d intellettuali ( almeno così dovrebbe essere normalmente) provocano in altri il desiderio d acqui sta re sapienza per giungere al loro potere Si compie per questo riguardo nel l o r dine intellettuale um fatto del tutto analogo a quello che già descrissi nell o rdine economico ; ne nasce ciò che chia masi emulazione c he è un agi taz i o ne de ll e facoltà intel l e ttuali u m ane a scopo di salire i gradi della scala sociale P S L i ll i o i di i d li l 9 , , ’ , , , ’ , ' , , ’ . ’ ’ . ’ ’ ’ , . , ’ , , ’ . , ' , . , ’ , , , , , , ’ ’ . ’ ’ , . . I L I PR A N D I ’ , us ne n v ua s a . . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A 130 ’ D alle necessità nuove dell esistenza e dal l aspi raz i o ne a salire viene un eccita mento alle facoltà intellettuali G ià nel secondo capitolo ho descritto come il loro svi l uppo si intrecci con quello morale e d economico e come ciascuno di essi diventi via via puntello e complemento degli altri U na volta postosi sulla via de ll i nv e st i ga zione l uomo ne forma oggetto ogni cosa sensibile ; tutto scruta e discerne fra le cose infiniti rapporti e se v e gga in questi rapporti costanza vi scorge leggi della natura che egli fissa e determina I n sistemi di nozioni e d espe ri m e nt i cui dà nome di scienze Sono tante le scie nze qua nti sono gli ordini di fatti che formano oggetto de l l osservazione umana D i secolo in secolo l uomo scorge nuovi rapporti fra cose nelle quali innanzi non ne s co r geva ; e d i sistemi scientifici crescono collo svolgersi e perfezionarsi di quelle facoltà umane a l cui svolgi mento sono dovuti E questi sistemi scientifici come sono tratti dall osservazione della natura così offrono all uomo mezzi di sempre meglio scoprirla e d i sf rut tarne e d i ndi ri z z arne le energie ad infiniti scopi di utili tà N on certa mente uguali in tutti gli individui S l mani festa no le energie scientifiche ma più O meno intense a seconda di circostanze fisiologiche e sociali ; primis sime fra queste sono le economiche e le m orali ’ ’ . , , ’ . ’ , , , , , . , ’ ’ . , , , , , . ’ , ’ . , , . XII essendo sempre pe r la mede sima ragione diverse negli individui si ha qui una massima cau sa di maggiore sviluppo intellettuale d i alc uni in confronto agli altri E avviene pe r ta le modo tra essi una essenziale diversità ; essenziale perchè vi corrisponde un mutamento negli organi psico fis i c i in cui le attività intellettual i hanno la sede loro Questo L ’ e . agi ate zz a ’ l i de ali t à , , , . - - , . 132 ' L I LL U S IO N E I ND I V I DUAL IS T A non colte o manuali ; e si ved rà se non vi siano troppe perturbazioni cagiona te da decadenza fisiologica quella prima scuola con parità di impiego d i mezzi pro gre dire molto più della seconda O gnun o poi vede con quanta costanza avviene che nelle famiglie si pe rpe t ui no per quanto è possibile l e attitudi n i al lavoro i n t e l l e tt ual e e le professioni che vi hanno riferimento con s pe c i al i ssi m a inclinazione C iò n ormalmente accade fino a che non si oppongano fenomeni di decadenza o per turbazioni nella discendenza fisiologica L a cagione de l fatto consiste nel molto minore sforzo che i nati da f a m i gl i e intellettuali debbono co m piere per acquista re cognizione ed esercitare il pensiero non solo ma altresì certe determinate forme di pensiero Il fatto dell eredità psico fi si c a e del matu rarsi attra verso alle generazioni delle formazioni intellettuali degli individui spicca evidente dalla osservazione dei vari periodi storici di una società C ome mai i grandi giu re co n sul t i romani G aio P aolo U l pi ano M o de sto L a beone e cc vissero nella decadenza sotto degeneri imperatori ? Si risponde assai facilmente Quei grand i dovevano l essere loro a i bei tempi innanzi trascorsi del retto senso giuridico romano dei quali essi erano un selezionato prodotto e poco la psiche loro aveva a che fare coi tempi disordinati ed arbitrari nei quali v ive vano ; essi erano la derivazione di generazioni vissute in un eccellente stato giuridico N on altrimenti i mag gi o ri uomini de l R inascimento vissero in tempi di deca denza politica ma essi derivavano dagli anteriori periodi di politica energia T utto si trasmette in natura pel fatto di genera zione che è come si chiama appunto un fatto di riproduzione P e r mezzo di questa riproduzione di attitudini già svi l uppate e della permanenza di circostanze atte a sv i l up parne altre sempre nuove e maggiori la natura giu nge , , , , . , , , . . . ’ - , . , , . , , , , , . ’ , , . , . , , . , , CAP . lV REL I G I ONE S C I ENZA ARTE 133 , , a produrre le massime e ffic i e nz e intellettuali che poi riassume nella mente di pochi e l e tt i ss i m i individui Questi diventano condensatori di grandi energie sci e n t i fiche e come raccoglitori di una forza che non po trebbe sussistere così effi ciente se ripartita in molti T ale grande concentrazione intellettuale è frutto del concorso e della permanenz a in un ceppo um an o d i molte e varie circo stanze rarissime a rinvenirsi così concorrenti Vegga si infatti in quanto pochi individui una tale concentrazione si compie rispetto alla vasta massa di cui una società si compone quando pure questa società si a posta in condi zione di produrre il massimo sviluppo civile possibile in essa E la ragione de l fatto è che le singole facoltà umane non si sviluppano indipendentemente le une dalle altre ma bensì giovandosi in modo organico dell azione diret ta ed indiretta di quelle f orze che lo svolgersi delle restanti facoltà hanno determinato così ne l l i ndi v i duo si n olo come ne i generatori suoi e nella intiera società E molto evidente che q ueste condensazioni di potenza intellettuale in quegli individui c ui diamo nome di genii e d ai quali è intieramente dovuta la civiltà sarebbero impossibili in una società nella quale non potessero c o nt ri b ui rv i tutte le disuguaglianze sociali di varia na tura che sono necessarie per m at urarl e e verrebbero cosi meno i più potenti m otori della umana civiltà U na democrazia egualitaria ( quando per ipotesi l ut O pi a fosse realizzata) segnerebbe una grande sterilizzazione della potenzialità intellettuale della società . . , . , , . ’ , ’ g . , , . ’ . XIII . Ho dett o che il primo sviluppo alle facoltà i nte l l e t tuali dell uomo viene dal l urto e si accentua per effetto della necessità e della emulazione ed ho soggiunto che ’ ’ , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IST A ’ 134 ecessario anche l eccellente concorso dello sviluppo di altre facoltà le energie sociali intrecciandosi fra di loro e completandosi G rande e spe ci al i ssi m o è infatti l influsso che a produrre effi cienz a intellettuale por tano le facoltà ideali dell uomo A questo fatto già ho accennato nella prima parte di questo ca pi to l o P e r le facoltà sue ideali l uomo nutre potenza di rivestire ogni atto originariamente determinato in lui dal l urto o dalla necessità d un colore d un fascino per cui il c o m pi e rl o d iventa in lui un piacere in taluni casi una vera v o l utt à C osi la natura provvede a rendere facile e gra dita all uomo que l l az i o ne sociale sulla quale egli pure lentamente si va consumando C osì avviene che a un ce rt o grado di civiltà l uomo si getta nelle investiga zioni scie ntifiche non soltanto come su cosa da cui debba trarre qualche forma d i immediata e sensibile utilità ma anche a soddisfazione d una intima sua necessità ideale C osì la potenza delle funzioni i deal i zz at ri c i pe r lunga elaborazione in lui concentrate vi spiega la azio n e sua V ia via che le energie scientifiche si vengono sv o l gendo in una socie tà i vari individui che ne sono con dut to ri concorrono al l acc re sc i m e nto loro non tanto per interna elaborazione indi v iduale di ciascuno d i essi quanto per mezzo della trasmissione che di quelle energie avviene d a uno all altro individuo : trasmissione che si compie per mezzo de l linguaggio e che rendendo possi bile il cumulo in un uomo del risultato de l l o sse rv a zione di moltissimi altri meravigliosamente contribuisce ad al l a rgarne la mente e perciò a ren derlo sempre più a tto a nuove e più profonde osservazioni e concezioni E questa trasmissione av v iene non solo per linguaggio parlato ma anche scritto ; e d è questa una trasmissione d i pensiero molto più complessa e d estesa come quella che permette ad u n indi viduo vivente di assimilarsi l è ’ n , . ’ ’ . . , ’ ’ , ’ ’ , , , , . ’ ’ . ' ’ , ’ . , , . , ’ , , ’ , , ’ , . , , ’ 136 I N D I I I D U A L I ST A L I L L U SI O N E ’ da limiti imposti ad altre forme di libertà U gualmente sono limiti promotori di attivi quelli che lo Stato pone a forme di libertà per i quali ottiene c h e non segnare là do v e giudica opportuno che turbata non sia D iretti limiti a n c h e alla stessa liber tà intellettuale lo Stato pone specialmente rispetto a certe classi di e r sone nelle quali speciali forme di comunicazioni di de e possono riuscire dannose o direttamente o indi retta mente ad altre funzioni o formazioni sociali come per esempio alle religiose nelle classi sociali meno eco no m i c am e nt e e socialmente ele v ate C irca ai modi ed alla misura di q ueste limitazioni di libertà c h e partono dallo Stato a determinati scopi nulla si può dire d asso l uto cosi come rispetto a tutti indistintamente i limiti c he costituiscono l essenza dello Stato E ssi n o n dipendono che dalle particolari condizioni in cui una società può tro v arsi per riguardo a qualcuna delle sue organiche funzioni e dalla attitudine dello Stato a bene compren dere e a bene sentire quanti e quali siano i limiti che esso deve mettere per ottenere il più equilibrato e d e ffi ciente funzionamento dell organismo sociale E però da osservare che liberi da ogni forma di ingerenza statale storicamente ap pare che debbano essere lasciati così l ela b o raz i o ne scientifica come l insegnamento nelle alte sfere colturali e nelle alte scuole sempre c h e sse non trascendano i confini della pura scienza , . I , , , . ’ , ’ . ’ . ’ ’ ’ , . XV . C iò c he sono venuto dicendo della scienza può appl i carsi a quell altra manifestazione spirituale dell uomo e conseguente formazione sociale che è l arte L a pre sente fioritura degli studi estetici mi dispensa dal chia , ’ ’ ’ , . CAP . REL I G I ON E S C I ENZA ARTE Iv , 137 , rire il concetto dell arte e di mostrare come in essa rien trino tutte quante le manifestazioni artistiche dell uomo S e non che gli esteti sogliono assai facilmente di m e nt i care gli stretti rapporti dell arte con la società A mmetto senz altro che talune rivelazioni artistiche sono di tale potenza che appaiono trascendere le contingenze sociali Ma quante sono ? L a espansione dell individuo è cosi fatta che in mille modi ove vi scorga sua propria uti l i tà i n si di e rà la purezza di quella attività e in mille modi renderà necessario l intervento dello Stato anche nelle regioni eteree dell arte L O Stato spiega non altrimenti che rispetto alla scienza un azione integratrice e coordinatrice alle rimanenti nè ce ssi t à sociali anche rispetto all a rte col promuoverne e facilitarne lo sviluppo e c o ll i mpe di re manifestazioni estetiche le quali possano ri uscire di danno alla morale all intelligenza a llo Stato medesimo o ad altre forma zioni organiche sociali L O S tato interviene gi ustamente non soltanto per quelle arti che hanno relazioni varie col diritto colla statica con l igiene ma anche pe r quelle che sembrano le più indipendenti come la pittura e la poesia T roppo spesso l i niquità si serve de l pretesto dell arte pe r atten tare contro la pubblica salute e lo Stato non può di si n ’ ’ . ’ . ’ . ’ , , ’ ’ . , , ’ ’ , , ’ , , ’ , . , ’ , , , . ’ ’ , t e re ssarse ne . C ome abbiamo detto che la scienza quan do vera mente pura va lasciata liberissima così difendiamo la libertà della pura arte ma in essa la purezza e ancora più di fficile e rara che nella scienza L o Sta to però è impotente così rispetto all arte come alla scienza a di retta mente de te rm i narl e o v e queste non traggano vita nella sfera loro da robusta vitalità organica del corpo sociale Se q uesta robusta vitalità non esiste anche lo Stato non altrimenti che o gni altro organo della società decade in sè e quin di in ogni azione sua , , , , . ’ , , , . , , . C A PI T O L O V LO S T A T O . PS I C O L O GI A S O C I A L E S OMM A RI O I L o S t ato è l a r ag io ne so ci ale R agio ne s o c i ale e rag i o ne i ndivid uale II L a m o ral e i ndividuale e l a m or ale so I I I E ss e nz a d e llo S tat o e de ll a deter m i n az io ne c i al e c olle ttiv a I V P si colo g i a dell a deter m i naz i o ne i ndi v i dual e V A nalo g a p si colo g i a dell a de termi naz i o ne s o ci al e V I L i m pr e ssio ne so ci ale è f orm at a di deter m i naz i o ni i n di vidu ali R i fl e ssi o n e s o ci al e V II F olli a so ci ale e f o ll a V III R e az i o n i ri fl es sive ne ll a so c ie tà L a ri fl e ssio ne so c i al e n e l di sp o ti sm o e n e g li S t ati or g ani c i I X L a for mul a sc i e nti fi ca d e ll a ri fl es si o ne e de ll a deter m i naz i o ne so c i ale . . . . . . . . . . ’ . . . . . . . . . . . I . L o S tato è l appa recchio regolatore dell organismo sociale la sua mente il suo cervello ; e come tale pre s i ede a tutte le funzioni e forze dell organismo stesso tanto ne i rapporti di questo con tutto ciò che vi è d i ‘ esterno ad e sso quanto nella dinamica cooperazione ed integrazione che dette forze e funzioni dispiegano entro l organismo stesso della società ; onde l azion e sua si es plica in due modi principali : di difesa e di sviluppo della società di fronte a tutta la rimanente natura umana e non u m ana e d i discipli nata e cosciente distribuzione ’ ’ , , ’ , , ’ ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 140 nei movimenti del corpo sociale sono sospinti da forze che essi non conoscono non vedono nemmeno sento no ; se non siano collocati in tale posizione dalla quale e quelle forze m o v e ndo li li spingano al l uti l e e d al vero essi al l ut i l e e d al vero non perverranno mai Co ll o c arl i in tale posizione è dovere e scopo della scie nza politica ; e d all a sci e nz a pare quindi che pe r questo riguardo almeno sia serbato se ciò è possibile di imporre silenzio a Mefistofele L orbita nella quale si svolge il pensiero sociale è altra ed esterna alle orbite minori in cui si svolgono i pensieri individ uali ; e poichè ho parlato di orbita dirò che gli individui si possono paragona re pe r questo ri guardo come ho già accennato altrove agli astri che compiono due movimenti uno proprio particolare a cia s cu no di essi e d uno comune agli altri componenti i l sistema a cui a ppartengono ; m a n o n perciò è a dirsi che il movimento di ogni a stro e quello del sistema i n tero siano una medesima cosa ; sono simili ma non sono uguali ; n è molto meno che la somma de i moti c he si compiono dagli a stri in un orbita loro particolare dia per risultante il moto complessivo di tutto il sistema Questo spazia in un orbita sua e compie un moto suo proprio che non è la som ma di quello che i singoli astri compiono rapidamente nel suo seno I quali se avessero intelligenza avre bbero coscienza del moto loro particolare ma non ne avrebbero a ff atto di quello che compiono come parti de l sistema C osì v e do nsi gli indi non sentire lo v i dui nel sistema sociale non i sc o rge re stato reale e d il movimento suo e limitare i sensi e la coscienza loro allo stato e d al moto del loro partico lare cervello ; onde è che talora sognano di essere in uno stato di società passato o in uno stato d i società futura o peggio come quasi sempre avvie ne in uno c he non f u passato non è presente e non sarà mai f u , , , ’ , , , ’ . ‘ , , , , . ’ , , , , , , , , ’ , . ’ , , , . , , . , , , , , , , , CAP v . LO S TATO PSI COLOG I A S OC I ALE 141 , turo Il credere come molti fanno c h e vi siano state e che vi siano delle costituzioni e leggi funzionanti come la espressione del cosciente e d illuminato ed assoluta mente libero giudizio o libera volontà degli individui come ta li è una volgare illusione ; perchè dato anche questo concetto esso dovrebbe per lo meno agire logi c a m e nte in quegli stessi romantici che lo hanno e cioè dovrebbe condurli a pensare che quando un individuo non consente più nella costituzione dello Stato possa t rarse ne anarchicamente f uori : ma questo vieta no C he logica è questa G li è che non si possono fondare logiche S opra chimere Basta considerare un popolo nella sua storia per v e dere la verità che altra cosa è la sua mente e d altra quella individuale dei singoli individui in esso com presi comunque presi o considerati o comunque addi z i o n at i in un momento di quella storia U n popolo passa attraverso ai secoli come un uomo passa attraverso gli anni A lunghi periodi di ri voluzione o guerre succ e dono lunghi periodi di calm a come negli individui a giorni di lotta succedo n o giorni di riposo L e società hanno la loro infanzia la loro maturità la loro v e c c hi e z za con caratteri analoghi a quelli che sono propri di queste varie e t à della vita individuale G ià di ciò ho discorso nel capitolo primo . , , , , , , , , , . . , , , . , . , . , , . . II . C ome è possibile non discernere la verità che la mente sociale è altra cosa dalle indivi duali colle quali non ha che rapporti di analogie organiche Ve ggasi per esempio la morale nella mente individuale e nella mente sociale Questa formazione psichica riveste ne ll I ndi v i d uo civile una for m a e nella società un altra L e col , , ’ . ’ . ’ 142 L I LL U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA sono rispetto alle loro formazioni di convivenza i nte rso c i al e ( fatto politico del quale tratterò nell otta v o capitolo ) molto meno avanzate che non siano gli indi v i du i rispetto alle formazioni psichiche di convivenza i nte ri ndi v i dual e ; e così accade c h e mentre n ei rapporti fra individui sono normalmente esclusi il furto l ucci sione la menzogna l inganno e l intrigo tutte queste cose sono invece normalmente esistenti e d anche ta lora necessarie nei rapporti internazio nali ; onde se l indi v i duo uccide come tale la morale individuale lo con danna ma se uccide come parte della società in guerra la morale sociale lo approva ; se inganna come indi v i duo è condannato dalla morale indivi duale ; ma se l inganno esca da lui come mezzo conduttore di energie regolatrici sociali sa rà perfino gl o ri ficat o in misura dell utile prodotto da quell inganno Sempre vi furono Stati che mentirono ed aggredirono altri Stati ogni qualvolta videro una concreta utilità sociale nel farlo ; e alcuni de i più rinomati uomini di Stato anda rono gloriosi del risultamento di questi ingann i e d aggre s sioni perchè furono utili alla patria loro E d è anz i da ritenere che allo stato attuale delle formazioni psico sociali d i convivenza i nte rso ci al e nessuna maggiore disgrazia può capitare ad una società c h e l esplicare i 1 proprio pensiero per mezzo di uomini che ne co nfo n dessero l e formazioni morali sociali con quelle che sono le formaz ioni morali individuali E rimasta celebre la frase di un ministro i t aliano : saremo stati inabili ma fummo onesti ; insa no errore che conduce a credere onestà la più grande delle colpe quella che si com mette ai danni della società I diplomatici ingannano pre m e di t atam e nt e perchè essi ingannano come ragione sociale come conduttori di forze regolatrici della so sono c i e t à N ei rapporti loro i nt e ri ndi v i dual i pri vati uguali agl i altri individui ed ugualmente rispettabili l e tt i v i tà , ’ , , ’ , ’ ’ , , , , ’ , , , , , , , ’ , ’ ’ . , . , ’ . , » , . , , . , , ' 144 L I LLU SI ON E I N D I V I DUAL IS TA v i è altresì argomento ad una ind uzione di identità tratta dalla osserv azione di leggi generali della natura nella quale ripeto la politica è intieramente compresa ; se cos ì non fosse vano sarebbe come già dimostrai ne l ca pitolo primo ogni proposito di f o rm arne comunque una scienza e libero si dovrebbe lasciarne il campo a quals i asi forma di soggettive indi v idualistiche co nce zioni a stratte nè si potrebbe negarvi diritto di citta di nanz a persino a quelle che se ne forma n o le vari e scuole anarchiche O naturalismo politico o an archia Su questo dilemma dal quale superato il periodo so non è possibile uscire è necessario c i al e teocratico insistere ; e tanto più quanto più le ment i comuni per schiave o di abitudini sentimentali o di pre s i st o no concezioni variamente scolastiche T ali scolastiche pre concezioni come sempre furono così sempre saranno le balze inibitrici de l pensiero umano ; al libero pensiero dell uomo solo possono essere guida sicura il senso e l esperimento Il senso e l esperimento sono l a bilancia della verità professava in Italia P ietro P o m po naz z i con un secolo di precedenza e con maggior precisione di concetto di D esca rtes O ra il senso induce come dirò a ravvisare parallelismo funzionale fra determinazione individuale e determinazione sociale e quanto all e spe ri m e nt o probatorio di tale enunciazione lo trarremo dalla storia ( solo campo sperimentale della politica) ne l se gui to di questo capitolo e nei successivi L o Stato apparecchio regolatore della società è come tale l organo delle determinazioni della volontà so O rbene nella natura non si scorgono altre de c i al e terminazioni ad agire che le sociali ? N on v i ha alcun altro fatto analogo simile arm onico ad esso da stu diare da scrutare pe r vedere se dalle leggi s ue ci fosse dato tra rre argomenti a scoprire a intuire anche le leggi d i q uello che stiamo osser v ando ? U n fatto , , , , , , , , . . , , , , . , , ’ ’ ’ . , , . , , ’ . , , , ’ , . , , , , , , , , LO S TATO P SI COLOG I A S OC I ALE v CAR 145 , c e certamente chiaro evidente simile analogo e d è la determinazione individuale C ome avviene che l individuo si determini all atto ? C iò forma oggetto dell osservazione psicologica ; ma non vi ha d ub bio che il gettare uno s uardo sulle risultanze della psicologia individuale possa riuscire alla politica d i n c re m e nto ed aiuto ad acquistare cognizione E siste infatti un pensiero sociale e questo implica una psico logia sociale , , , , , . ’ ’ ’ g ’ . , . 1V . La determinazione a cui segue l azione si compie nella mente dell individuo per effetto della sua attività psichica ; questa è deter m inata dal l i m pre ssi o ne delle cose esteriori Quando un impressione o sensazione giunge ad un uomo nel suo cervello nasce il pensiero ; il pensiero conduce alla deter minazione ; la determina zione all azione E necessario analizzare questo fatto e vedere dietro quali processi esso si svolga e quasi si trasformi ne i suoi momenti E necessario sno darl o C ert o senza impressione non vi sa rebbe pensiero Siamo indotti a questa aff ermazione dalla positiva os se rv az i o n e che il pensiero è sempre relativo alle i m pressioni V i è gran messe di fatti che ciò provano C hi nasce sordo n o n potendo ricevere l impressione della parola non ne forma l idea e rimane muto E pe r questo rapporto il nulla L a mente dell u omo è il prodotto delle sensazioni sue prodotto c he può essere maggiore o minore più o meno perfetto a seconda delle condi zioni di maggiore o minore potenza dirò meglio ferti l i tà e di maggiore o minore precorsa elaborazione so c i al e dell organo su cui le sensazioni agisco n o ; ma senza ques ta azione non c è pensiero N on mi fermo a pren dere in considerazione altre teorie psicologiche n obili e ’ ’ ’ ’ . , ’ , . . . . . . ’ , ’ , . ’ . , , , , ’ ’ . , P . S I L I PR AN D I . L ’ i ll usi o ne i nd i vi d ua li s ta . 10 . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 146 ’ talora m agnifici sforzi de l pensiero u m ano ma trasce n denti la cognizione positiva oggetto quindi di fede religiosa e non di scienza : e quali siano i limiti ri spe t tivi di queste due forze sociali ho detto nel capitolo precedente L a mente de l neonato deve essere tutta costi tuita dal l i m pre ssi o ne della luce e de l freddo ; ma presto sopraggiungono altre impressioni e queste determinano altri pensieri che coi primi concorrono alla costituzio n e della mente Questa viene così ad essere costantemente accresciuta e d estesa ; ed è ovvio che il pensiero frutto de l l ultima impressione entri a costitu ire la mente in tanto minore proporzione quanto più è estesa e cioè quanto è maggiore la massa dei pensieri co st i t ui t i v i dalle pre cedenti impressioni I quali pensieri reagiscono sempre sul sopraggiunto che ha agito sopra di essi nè acco n sentono c h e produca la determinazione della m e nte se non quando ogni loro reazione sia stata superata dalla sopraggiunta azione È questo un fatto che si manifesta al più volgare osser v atore C iascuno di noi se ci pensi vede come av v enga in ogni minima contingen za dell a v ita E la riflessione T alora noi crediamo c h e una apparentemente fortis sima impressione sia entrata a costituire la nostra mente in una proporzione assai maggiore che nella realtà non sia ; e ciò accade a cagione de l momentaneo som m ovimento che ne può derivare perchè la reazione può s v olgersi lentamente nella mente nostra e spesso le è necessario parecchio tempo a compiere l opera sua ; ma questa compiuta ci accorgiamo che abbiamo c re duta azione fortissima su la mente nostra ciò c he fu cosa debole O anche nulla U n uomo ne l quale non avvenisse l a reazione de i pensieri costitutivi della mente rispetto ad ogni n uovo pensiero prodotto da una i m p ressione sopraggiunta agirebbe soltanto pe r effetto di q uesta e cioè agirebbe pazzamente perchè non darebbe , , . ’ , , . ’ . , . . , , . . , , ’ , , , . , , , L I LLU SI ON E ’ 148 I N O I VI D U AL I ST A V . Il cultore delle scienze politiche trae luce dalla cono sce n z a positiva della costituzione della m ente indi v iduale e dello svolgi m ento della indi viduale determinazio n e perchè la legge altro non è infine che la determinazione sociale L a mente sociale lo Sta to si determina in modi analoghi a qu elli della mente individuale L a società ha una mente subisce impressioni riflette si determina in modo simile agli individui ma mediante organi e funzioni regolatrici che le sono esclusivi Questi organi si riassumono nello Stato colle sue ramificazioni così di percezione come di decisione e d esecuzione ; qualunque si a la for m a che lo Stato a ssuma a seconda de l gra do di sviluppo della società l azione regolatrice è ripos ta in esso allo stesso modo che la corrispondente azione individuale è riposta nel cervello e ne l sistema nervoso S e alcuno m invitasse a mostrargli questa mente so lo pregherei che a c i al e negli organi visibili sovrani sua volta mi facesse vedere la mente individuale negl i organi visibili cerebrali Si sco pra come oggi è possi bile un cervello individuale umano vivo e funzionante e si veda se sia dato avere percezione sensibile di una qualsiasi traccia di ciò c he chiamiamo la mente del l uomo L a volontà che determina l azione del corpo i ndi v i duale si perfeziona e si esplica negli organi cerebrali Questo il fatto ; e da esso si desume che in essi organi risie de e per essi si esplica ciò che chiamia mo mente dell uomo C osì la volontà c he determina l azione nel l organismo sociale si esplica e parte dagli organi so c i ali costituenti lo Stato ; ciò è altrettanto provato da i fatti ; e dunque in essi risiede la mente della società L esistenza la funzione e la localizzazione delle forze , . , , . , , , , . , , ’ , . ’ , . , , , , ’ . ’ , . , ’ ’ , . ’ , . ’ , CAP v . S TATO PSI COLOG I A S OC I ALE Lo 149 , naturali si des umono e si misurano soltanto dagli effetti loro ma esse non si vedono e non si tocca no A l pari poi della mente individuale quella sociale è relativa alle im pressioni che l organismo società ha su bito ; e perciò anche nell atto determinativo e cioè n e l fare leggi e nelle decisioni di governo essa segue no n diverso processo da quello che si compie nel singolo individuo rispetto alle deliberazioni ed agli atti suoi . , , ’ ’ , , . , VI . Segue una considerazione di rile v ante importanza L a mente sociale non ha altro modo di subire i m pressioni che per mezzo degli individui G li individui poi non po ssono fare e non fanno atto alcuno esterno e sensibile e cioè ta le che si ripercuota comun q ue sulla socie tà se non per mezzo di determinazioni individuali che in essi siano avvenute N e viene quin di che l im pressione sociale deriva da determinazioni individuali ; queste poi essendo individuali volontà consegue logi come tali ca m e nte che le determinazioni indi viduali non sono e non possono costituire rispetto alla mente sociale che un semplice fatto di impressione A ppare dunque evidente la falsità delle moderne teorie i ndi v i dualistiche le quali ri pongono l essenza della volontà sociale nella somma delle volontà individuali o peggio ancora nella somma di una parte di esse Ma gli individualisti certamente sono qui tratti ad opporre il seguente ragionamento : ammettiamo pure che poche determinazioni i n dividuali possano costituire sol ta nto un impressione collettiva ; ma quando esse sono la maggioranza delle possibili o meglio ancora la grande maggioranza allora no n più un impressione ma ah biamo una determinazione sociale L assurdo è patente : in ogni ordine di fatti e di cose la accessione di fatti . . , , , . ’ . , , , . ’ , , , . , ' ’ ’ , , ’ . L I LLU SI ONE I ND I V I DUA L IS TA 150 ’ e cose simili costituisce un aumento di intensità od estensione ma non muta la qualità la natura del tutto O ra l impressione e la determinazione sono due fatti essenzialmente diversi ; e d un accrescimento di ciò che costituisce il primo non può creare il secondo Se la determinazione individuale è limitata ad uno o pochi individui s avrà una mini m a impressione sociale ; se fosse estesa a tutti s avrà un a impressione massima D ove lo Stato fosse ordinato in modo da ritrarre sol tanto la somma delle determinazioni individuali la so c i e t à si comporterebbe non altrimenti di un individuo il quale agisse in tutto conformemente all ultima i m pres sio ne ricevuta e cioè senza alcuna riflessione da folle P oichè la somma delle deter minazioni individuali non può costituire dal p unto di vista sociale altro che una impressione anche se quella somma comprendesse tutte le determinazioni individuali possibili si potrebbe o p porre che quando un idea si è impadronita degli indi v i du i tutti che compongono la società e tutti li abbia determinati determinati saranno pure quelli nei quali è localizzato l organo della riflessione sociale anche se questo organo sia razionalmente costituito ; e quindi la riflessione nel detto caso non apparirebbe e la società si determinerebbe i rri fl e ssi v am e nt e N on è vero : la ri flessione non mancherebbe neppure in un simile caso di cui del resto sarebbe impossibile trovare un esempio N on può accadere che uno Stato determini la società ad agire senza prima per quanto rapidame nte dare luogo ad una riflessione ogni qual vol ta esso non sia costituito in modo da non essere altro che lo specchio se mplice e riflesso immediato e n ecessario delle deter m i naz i o n i individuali come sono gli Stati esclusivamente informati a individualismo romantico e cioè non vitali M a in ogni altra forma di Stato la riflessione sociale è semp re ine v itabile E in fatti se lo S tato sia costituito da , , . ’ . ’ , ’ , . , ’ , , . , , ’ , , ’ , . , . , , , , . , . L I LLU SI ON E 152 ’ l N D l Yl D U A LI ST A VII . U no Stato che manchi degli organi della riflessione agisce follemente D i tal e fatto offro n o esempio soltanto q uegli Stati che per circostanze storiche o per cas uale costrizione dottrinale furo no ridotti ad essere la ri sul tante immediata delle volontà individuali ; il che accade in due modi : diretta mente quando gli individui i mpo n gono in massa la loro volontà tumultuariamente ; e d indi retta mente q uando lo fanno per mezzo di mandato legisla t i v o in dividualmente conferito ad una unica assemblea come fugace e li mitata rappresentan za delle volontà individuali in un determinato momento di una società F orse per eff etto delle infinite stoltezze che sempre fecero le fo lle riunite nelle varie rivoluzio n i di cui sono ricchi gli ultimi secoli parecchi scrittori moderni di temperamento sperimentale si diedero a fare studi d i osservazione sul modo di agire de l l a f o ll a ; la conclu sione loro è per dirla in breve che le folle sono folli : e ne do la ragione L a folla non ha altro pen siero che q uello che le viene lì pe r lì trasfuso da chi h a modo di i m pre ssi o n arl a ; i n essa esiste solo un att i tudi ne ad agire per effetto di una impressione senza possibilità di riflessione N ella folla inorganica non c è mente so c i al e n è vi può essere perchè in essa manca il mezzo lo Stato il quale solo può essere il prodotto d una lenta N ei e complessa ela borazione di un orga nismo sociale m e e ti n gs non c è pensiero collettivo c è soltanto i m pressioni determinate dagli uomini singoli che li a rri n gano I l resto non è che finzione s i n e r e G li arringatori possono in certi ca si assurgere ad organi statali improv v i sat i e fugaci di carattere dispotico i quali dispiegano rispetto a quelle impressioni da essi stessi d eterminate nella folla una azione riflessiva diretta a rivolgere quella . , , . , , , . ’ , ’ . , , , ’ , . ’ ’ , . . , CAP v L O S TATO . PSI CQL O GI A , S OC I ALE 153 loro improvvisa e momentanea formazione statale a loro determinati scopi C ome già ho sostenuto ne l capitolo secondo le formazioni sociali essendo organismi d un ordine molto più spiritualizzato dell ordine fisiologico si compongono e si scompongono nella formazione loro con una rapidità che può essere fulminea C osi la medesima folla suggestionata e sottoposta al dominio d un deter m inato individuo fa atti eroici e generosi suggestionata invece da un altro ne com m ette di atroci e turpi ; o fugge come coniglio o s av v e nt a come leo nessa ; eppure è sempre la medesima massa umana ma la inorganicità sua è costretta ad agire secondo e r p l ultima i m pressione subita i rri fl e ssi v am e nt e . ' , , ’ , ' . ’ , ’ , , ’ , V II I . . Se una società è vitale essa trova in sè stessa rimedio allo stato di follia in cui pec uliari circostanze l aves se ro ridotta costituendo qualche forma di funzione ri fl e ssi v a nell a pparecchio suo regolatore Ma come la costituisce ? C ostantemente appare che quando i l male è lieve e molto sentito per essere la società assai vitale la costituisce in modo org anico e complesso ; e quando invece il male è grave per essere poco vitale o troppo infantile la società la costituisce in modo meno com plesso ricorrendo a una forma di Stato meno evol uta più primitiva e semplice E dato il primo di quest i modi dagli Stati costituzionali non fondati su criteri roman t i ci individualistici ; è dato il secondo dagli Stati dispo tico personali L o Stato dispotico presenta indubbiamente una forma di riflessione molto meno felice e sicura d uno Stato pi ù e v o l ut o in quanto la piccolezza de l mezzo strumen ta le ( uno O pochissimi individui ) in cui si concentra può più facilmente offrire il caso de ll i nsuffic i e nz a di questo , ’ , ’ . , , , , . - . ’ ’ , ’ L I LLU S ION E I ND I V I DUAL IS TA ’ 154 m ezzo a so rre gge rne e bene e s pl i c arne tutte le funzioni e però anche la riflessiva ; ma questo stato d i cose non dura a lungo c hè il despota o in un modo o in un altro presto viene mutato o sostituito con altro despota c h e sia atto a dare corso ad una utile forma di riflessione sociale L o S tato dispotico sebbene in modo non evo luto tuttavia risponde alle esigenze alle leggi della psiche sociale ; e appunto nella sua quantunque imper fetta attitudine a fare che quel le leggi funzionin o è riposta la ragione naturale dell essere suo E raz i o nal mente spiegabile che un individuo i cui particolari i n t e re ssi le cui passioni abbiano raggiunto il massimo di soddisfazione relati v a a c h e sia posto al di sopra degli inferiori attriti sociali e che nel tranquillo e mi gli o re funzionamento della società stessa in tutte le sue parti vede e sente essere ri posta la durevolezza del suo dispotismo ; è dico razionalmente spiegabile che un tale individuo sia condotto ad arm o n izzare la mente propri a ad ogni forma di impressioni sociali che le pervengono e a dare luogo pe r mezzo delle cognizioni speciali che sempre ( pe r fat to e causa della collocazione così av v e n uta del suo proprio individuo ) esistono in lui a quel processo riflessivo senza de l quale non è possibile al cuna tollerabile determinazione sociale E certo una molto imperfetta riflessione quella c he si compie dal di spo t i sm o una riflessione non più ammi ssibile e ri spo n dente alla funzione sua per poco che una società evolva verso intensità d i vita civile Ma tuttavia in determinate condizioni sociali è una riflessione che può c o rri spo n dere alle più imperiose necessità Intiera e perfetta riflessione hanno le società c he rag giunsero un alto grado d i perfezione intellettu ale e mo rale così pe r la potenza delle razze umane che le com pongono come per l elaborazione politica de te rmi nata si in tali razze sotto l influsso di favorevoli circostanze , . , , , , , ‘ , , ’ . , , , , , , , , . , . . ‘ ’ , ’ , L l LL USlO N E I ND I V I DUAL IS TA sioni sociali e t rasm i sso ri loro uno ve ne sia nel quale permangano e del quale costituisca n o l e sse nz a e l atti v i t à T ale organo psico sociale se lo si consideri nello sta to d una società molto civile può consistere soltanto in una speciale assemblea di individui a ciò opportunamente e razionalmente disposti e costituiti dall organismo so Questo fatto ci viene additato dalla storia nelle c i al e varie forme di Senati od alte camere di signori L ordi e cc e ciò basterebbe Ma altre considerazioni lo additano A l pari delle individuali le impressioni sociali sono nu m e ro si ssi m e s v ariatissime antiche e recenti forti e de boli provenienti dall uno o dall al tro de i vari centri di sensibilità sociale L a mas sa fisica degli individui la religione la famiglia la proprietà la scienza l arte gli av v eni m enti esterni la stessa forma giuridica dello Stato nelle sue varie branche la civiltà nelle sue svariatissi m e manifestazioni sono tutti elementi che variamente con corrono alla costituzione della vita sociale e come tali hanno tutti particolari esigenze e posseggono sensi orga nici veri sistemi di ne rv i e mezzi se n so ri i ad essi rela tivi Q uesti sensi e mezzi sono altrettanti t rasm i sso ri di i mpressioni le quali non basta che trovino nella mente sociale la pre disposizione ad accoglierle ( ciò che avviene per mezzo degli organi statali più immediati ad esse) ma è altresì necessario che vi trovino organi atti a trat tenerle o rdi narl e e distribuirle logicamente così da poter o pporre sempre organica reazione riflessiva alle succes si v e impressio n i social i sopravvenienti N on tutte poi le impressioni sociali provengono da d eterminazioni di individui viventi in un dato momento della v ita sociale ma anche di individui scomparsi ; e so no q ueste anzi le più numerose e q uasi sempre le mag g i o rm e nte intense I grandi fatti storici che hanno som moss a la vita d i una nazione sebbene costituiscano impressioni passate ri spetto agli individui esistenti in , ‘ ’ ’ - , . ’ , ’ . , . , , . . . , , , ’ ’ , ‘ , . ’ , , , , , , , , , . , , , . , . , CAP v Lo . S T ATO P SI COLOG I A S OC I ALE 157 , ) un momento determina to pure come tali devono per manere negli organi pensanti della società ; i quali o r gani debbono perciò in ogni tempo essere così confor mati da serbare in sè quelle impressioni quantunque gli individui per cui mezzo si resero in origine m a n i f e st e siano tutti scomparsi I l modo per cui si trat tengono queste impressioni sociali è la conoscenza storica e s c ientifica ; e d è perciò necessario che a cost i t ui re l organo della riflessione sociale siano chiamati individui concentratori massimi di energie sociali sci e n t i fic he economiche morali ecc come infatti ve diamo che storicamente avviene Ma della cos tituzione dello Stato in una società civile di sc o rre rò n e l capitolo V I I Qui ho voluto soltanto esporre taluni criteri circa l esse nza dello Stato e del suo fun z i o n am e nt o volitivo ai quali deve riferirsi la scienza delle costituzioni in opposizione alle prevalenti teorie romantiche individualistiche C ome dissi in principio di questo capitolo a produrre civiltà si de v e porre l individuo in condizione tale che esso concorra a pro durla necessariamente G li ordinamenti fondati sul con c e tt o che l individuo possa per un interna sua permanente potenza autonoma assoluta politicamente discernere il vero dal falso l utile dal dannoso indipendentemente da ogni esterna f orza costituzionale della società che per necessità lo cond uca non già a fare quella cernita ( chè ciò è impossibile) ma a co mpiere atti i quali coor di nat i non da lui in un superiore organismo co nc o r rano necessariamente a determinare in questo la visione dell utilità sociale sono ordinamenti fondati sopra una forza che non esiste in natura e cioè sul v uoto T ralasciando ormai di considerare l essenza dello Stato passiamo all esame delle esterne forme e degli svolgi menti che esso assume in linea storica e cioè sensibile , , , . , ’ , , . , , . . ’ , . , ’ . ’ ’ , , ’ , , , , ’ , , . ’ , ’ . C A PI TO LO VI . FO R M A ZI ON E S T O R I C A D EL L O S TAT O SUE PER T U R B A ZI O N I DA C A U S E INTERSOCIALI S OMM A RI O I Pri m o st adi o de llo S t ato : l o S t at o f amili are II S e co ndo III T e r z o st adio : i l m o st adio : l o S t ato p atri ar c ale n arc at o di sp o ti co t e o cr ati co n o n er e dit ario C i r co s tanz e che l o d e t e rm i n ano s ua e sse nz a c o nc or so d e l l e lem e nto reli I V Q uarto st adio : i l m o nar c ato eredit ario gi o so V Q ui n to stadio : i l m o n ar cato e re dit ari o c o nsultivo G li o rg ani c o nsulti v i de l P ri n c ipe V I L o S tato o r g ani co ; f unz i o n e de l m o n ar c a i n e sso M o nar c ato e r e ditario e m o n arc at o elettivo M aggi o re durat a e m i n o re e sp an si o n e de llo S t ato or g ani c o a m o nar c ato er e dit ari o V II S e t ti mo stadio : S t at o b uro cr ati co L a de c ade nz a so c i ale C om e u na so c i e tà e s ce d allo S t at o buro c r ati c o rit e mpr ando s i a n uov a c iviltà VI I I C o ndi z i o n i e st e r ne c he a g i sc o no sull a f o r m a e fo r z a ev o lutiv a dello S t at o I X E sempio de ll e so ci e tà orien tali se miti ch e : loro e stati c a i nattiv i tà X L anti co O ccide nt e è i l ge ne ra to r e de ll a civiltà m o de r na L o sv o l g i m e nt o de ll e so c i e tà o ccid e nt ali d e v e e sse re p arti co l arm e nte o gg e tto di o sse rvaz io ne d e ll a scienz a p o li t i ca X I P assagg io all o studi o d e ll a f o r maz io ne sto ri ca d ell o S tato n e ll e so ci e tà p e r turb at e da c ause i nte rso c i al i X II L e gge di e spansi o ne o rg ani c a so ci ale d i fr o nte c o sì ad i n di v i dui c o m e a s o c i e tà str a ni e r e L a g ue rr a è l a c o ndi z i o n e pri m it i v a di un a s o c i e tà di f r o nt e ad un altra so c i e tà L a p ac e è i l pro do tt o d i f o r ma z i o n i p si co p o l i ti ch e c agi o nat e dall a gu e rr a Xl l l F o rm e de ll a g ue r ra G u e rr a di . . . . . - . ’ , , . . . . . . . . . . . . . . . . . . ’ . . . . . . . ’ . - . . . ’ 160 IN O I VI D U AL IS T A L I L L U S IO N E donne e nei figli suoi non vi fossero le formazioni psi chiche ( cell ule sociali ) di a uto adattam e nto a quel dispo t i sm o ; se infatti non vi fossero donne e figli si stende re bb e ro nello spazio autonomamente o si ribellerebbero e per ciò lo sta to familiare non esisterebbe I n questo capitolo non si tratta della essenza dello Stato ma delle sue manifestazioni se nsibili , , . , . II . V i ha chi confonde lo stadio familiare della società collo stadio patriarcale Ma il patriarca non è m ai solo come tale e le società co si de tte patriarcali sono società che eccedono la famiglia e rappresentano un secondo stadio il cui legame è i nt e rf a mi l i are e cioè costituito soltanto da rapporti che i singoli mo n archi familiari hanno tra loro A vviene in questo secondo stadio della società come una primordiale oligarchi a di capi d i f a m iglia ; ad esso corrisponde naturalmente anche un secondo stadio dello Stato che passa dalla monarchia dis potica familiare ad u na oligarchia di primitivi mo narchi E un unione d i pa tres i quali mentre co n ser vano ancora intatto il loro potere dispotico famili are per quanto in famiglie ingrandite si sono tuttavia fra loro uniti ( nel modo e per le c ause descritte ne i prece denti capitoli e cioè pe r eliminare l urto dopo averne sperimentato il danno ) co si c chè ne sorsero i profili d i una nuova forma di Stato L a famiglia ha cominciato in questo stadio sociale la sua trasformazione da società autonoma in tessuto connettivo d una società più svi l uppat a ; trasformazione alla quale già ho replica ta mente accennato in capitoli precedenti F inchè non e necessario ( a cagione della n aturale lentezza de i r appor ti in una società da poco c o sti tui tasi . , . ’ . , , , ’ , , . ’ . C AR FOR M AZ I ONE S TOR I CA Vl S TATO ECC D E LLO , 16 1 . che le forme dello Stato siano molto definite o nd e sso è vago minimamente intensivo lo Sta to patriarcale apparisce e d è possibile pe r quei limitati b i sogni sovrani ; è una spontanea distribuzione di gi uri s dizione fra i grandi padri ; rende in essi facile q uel li mitato scambio di idee e q uel tacito accordo fra loro da cui emerge più che una vera e propri a dazione di leggi una semplice azione conservativa di primordiali cons uetudini L o Stato patriarcale coincide generalmente col carattere nomade delle società e da esso infatti non escono i popoli che non esco n o dalla vita nomade S i n c hè l i n co n trast at a vastità dello spazio permette ad una razz a umana di vagare guidando armenti quasi senza la v oro drizzan do il passo dove chiami l er ba o il fonte o il capriccio lo Stato non va più oltre della tribù e non oltrepassa quindi il suo stadio patriarcale Se tali condizioni durino dura pe r secoli una tale forma di Stato sempre invariato D i ciò l O ri e nte questo campo stermi nato d osservazione politica ci o fi re anche oggi esempi i nt e rfam i li arm e nt e ) ’ , , , , , , . , . ’ ’ ’ , , , . , ’ . , ’ , . III . Ma quelle condizioni scompaiono : particolarmente ne i luoghi prediletti dalla natura nei paesi temperati l uomo affluisce e si moltiplica tanto che lo Stato nomade e inerte non gli è più consentito Se si muove urta in altri uomini e gli è quindi necessario fissare la sua di mora a di m inuzione degli urti ed a procacciarsi opportuna base così di difesa che di espansione offensiva L a mole stessa che la società assume l astringe a fissarsi sul suolo ; incominciano l organizzazione militare l agricoltura la proprietà individuale della terra una nuova vigoria di lavoro È necessario sostituire alla m ancata esten sione del suolo la intensità produttiva ; la società acquista P S i di i d li t 11 L i ll i o ’ , , . , , . ’ ’ ’ , , , . . I L I P RA N D I ’ , us ne n v ua s a . . 162 ’ L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS T A nuove forme L organismo sociale si accentua sempre più nelle funzioni sue : la materia umana si va sempre più S pecializzando sotto l influsso di interne ed esterne circosta nze ; sempre nuove e più intense e più di fio rm i energie si sviluppano ; e lo Stato deve progredire di pari passo c hè altrimenti l organismo della società non re g ge re bbe L o Stato deve pro po rz i o nan do si allo sviluppo di quelle energie a cui presiede assumere forma più definita attribuzioni più chiare attività più intensiva mano più ferma più pronta più forte T utto ciò la na tura politica ottiene mediante una ulteriore evoluzione dello Sta to per cui questo assume la forma del prin ’ . ’ , ’ , . , , , ci pat o , , , . , . Il modo pe r il quale la natura politica raggiunge questo intento è pur sempre quello delle formazioni psi chiche che il pro gre di e nte movimento sociale viene de terminando negli indivi dui tutti e cioè così rispetto a chi comanda in un senso come rispetto a chi obbedisce in un altro per cui questi diventa sempre più atto a conformarsi ad una soggezione più intensa e chi n è l oggetto sempre più atto all esercizio dello Sta to Ma come le formazioni psichiche anche della medesima i n dole non in tutti gli individu i si vengono affermando con pari intensi tà così accade che fra gli individui ne i quali le energie statali si sono venute collocando ve n ha di quelli in cui le attitudini relative raggiungono un o sviluppo tale che l a concentrazione in essi delle forze psico sociali d i Stato si fa maggiore ; e ne deriva che questi individui sentono quasi un intuito una ne c e s sit a del comando ; ne deriva ancora che compiono atti rivolti al soddisfa cimento di questo i m pulso relativo al loro modo di essere psichico E ssend o poi questi atti sempre più integrati dalle formazioni psichiche statali ( e cioè di sommissione ) c h e col concreta rsi de ll a ppa re cc hi o sociale regolatore si sono venute svolgendo nell a , , , , , ’ , ’ ’ . , , , ’ - , . ’ L I LLU SI ONE I ND I V IDUAL I S TA ’ 164 E inutile ricordare che la religion e e uno dei più potenti tegra e m ezzi di coercizione morale on de lo Stato s in C iò f u di mostrato in un precedente c a s ev ol ve pi t o l o E massimamente si svolge nei primi stadî della vita dello Stato per cui anche si chiamano periodi te o E infatti gli individui in cui lo Stato si vi ene c rat i c i concentrando fingono e taluni anche credono realmente e sentono ( e sono questi i più potenti e d efficaci ) di essere d una natura superiore agli altri e d in diretta comuni c az i o ne colla d ivinità perchè intendono fra le cose molte combinazioni che sfuggono alla generalità degli altri come dice il Mac h iavelli ’ ’ . . , , . , ’ , , . IV . C osì concentrato in un solo individuo lo Stato permane per poco che que l mezzo sia realmente adatto ad e spl i carne le funzioni In questo caso non c è infatti r agione alcuna perchè esso trasmigri in altro individuo N on è capriccio sa la natura ; e chi bene osservi vede che essa muta soltanto ciò che è necessario mutare Quando anzi lo Stato dispotico sia davvero be n consolidato subisce una ulteriore evoluzione per effetto della q uale discende pe r eredità nei figli di quegli individui nei quali e ra collocato preceden t e m ente se questi cessino di esistere Questa ulteriore evoluzione nella quale m olti ve dono non so quale usurpazione di non so quali diritti è pe r contro un n uovo perfezionamento dello Stato per cui a questo viene assicurata una continuità di funzioni c he è utilissima alla loro esplica zione e perciò conforme alle esigenze della vita sociale T ale eredità delle fun zioni dello Sta to si e ff ettua pe r le ragioni stesse della eredità delle funzioni economiche ; e consistono in ciò che ogni co sa abbandonata cade in potere de l primo , ’ . . . , , . , , , . , CAP . F OR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC vi , 165 . occupante e che essendo normalmente il primo o c cu pante vicino alla cosa e d il più vicino alla cosa colui che discende fi si o l o gi c am e nte da chi la possedeva ne consegue che questi è colui che la occupa ; e così si viene formando la consuetudine ( prodotto di psichiche formazio ni ) di non contendere al figlio la cosa posse duta dal defunto padre Il quale fatto consuetudinario è reso poi fermo da ciò che se esso non fosse non essen dovi luogo rispetto agli altri individui a nessuna formazione consuetudinaria di eguale natura molti se n t i re bbe ro e d avrebbero eguale impu l so ad occupare lo S tato lasciato deserto ; onde nascerebbe urto fisico fra essi ; il quale urto fisico come fatto incompatibile colla esistenza dell organismo sociale vien e dalle forze natu rali da questo eliminato pe r mezzo dell eredità C osì accade che morendo chi ha le funzioni di Stato le occupa il figlio suo Se talora ciò non avviene è soltanto nei pri mordi dello Stato principesco e cioè quando esso non s è ancora s uffi cientemente consolidato nella forma che è venuto ass umendo In q uesti casi pe r poco che si presentino circosta nze perturbatrici fa rito rno alla prima sua forma meno defi n ita meno di stinta ; ma presto si ri mani f e sta la sua incom patibilità colla stabilità dello Stato richiesta dal progresso com pi uto si nell organismo sociale e lo Stato viene più fer m am e nte richiamato alla forma de l principato ereditario l l figlio del principe è poi pe r ciò solo parti colarmente atto a raccogliere lo Stato perchè ha naturalmente e du c az i o ne e conformazione a raccoglierlo anche i ndi pe n de nt e m e nt e dall ere ditaria trasmissione fisiologic a delle attitudini che è essa pure un fatto normale special mente ne l l u man i tà primitiva no n deperita Può tuttavia anche in questo stadio dello Stato av venire che tale pacifico mezzo di trasmissione dello Stato venga turbato C iò accade quando l erede sia , , , , . , , , , , , ’ , ’ . , , . , , ’ . , , , ’ , . , , , , ’ , , ’ , . ’ . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 166 troppo impari a sostenere il peso intellettuale e coattivo della funzione sociale regolatrice A llora l organismo sociale prova un disagio che rende n ecessaria la tras migrazione di quella funzione in altro individuo ; il che si compie pe r mezzo d i urti e di tumulti ; ma passati i tumulti lo Stato ri prende il suo normale modo di trasmigrare che è l eredità ’ . , , ’ . V . Ho detto che di fficilmente nei pri m ordi della società accade ta le diversità fisiologica tra padre e figlio tale inferiorità da rendere impossibile a questi d assume re le funzioni di quello ; ma progredendo la società e sempre più specializzandosi gli individui può accadere il fatto c o n qualche frequenza ; ed allora ne verr ebbero gravi perturbazioni all organismo sociale se non vi fosse compenso naturale in ciò che col progredire della società e col rendersi la di ff e re nz az i o ne fra in dividui più facile anche sul trono si a fferman o d altra parte circostanze che rendo no detta di ff e re nz az i o ne meno se n sibile rispetto alla funzione statale Queste circostanze sono costituite dalla pro gre di e nte organicità dello Stato pe r cui si accentua un diretto influsso delle energie sociali sul principe affi nchè q uesti riesca con ma giore facilità e con minori mezzi suoi individuali a de te rm i nare l azione di Stato conformemente alla u tilità sociale S a ff e rm a cioè una maggiore attività funzio nale de l l o r gan i sm o sociale onde l organo regolatore viene per suo effetto variamente integrato Quella pro gredi e nte orga n i c i t à de ll o Stato e quel diretto impulso che si viene sviluppando dalle energie sociali sulla funzione statale sono gli araldi e gli i nizi di una ulteriore evoluzione dello S tato pe r cui questo passa dallo Sta to dispotico , , ’ , ’ , ’ , . , g , ’ . ’ ’ ’ , . , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 168 ’ VI . P rogredendo la civiltà la mente di un uomo solo se anche circondato da dirette emanazioni delle energie sociali che valgono ad i l l um i narl a e sorreggerla è troppa azione statale è rimessa ancora i n suffi c i e nt e A ccade quindi che questo arbitrio n e l l arbi t ri o suo viene se mpre più limitato I C onsigli od I stituti c h e circonda no il trono non restri n gono più l azione loro ad una funzione solamente consultiva dello Stato ma bensì producono d irettamente per atto di volontà loro piene determinazioni sociali in modo definito e formale e dànno a questo ulteriore processo la forma di sele zioni autonome emergenti direttamente dal corpo so L azione del mo n arca viene limitata al potere di c i al e impedire che le emanazioni dirette statali dei vari o r gani e d energie componenti il corpo sociale vengano fra loro in conflitto fisico e si sovrappo ngano le une alle altre impedendo l organico funziona m ento di cia s ouna nel q uale caso l organismo sociale si sfascerebbe nell anarchia Questo è lo stadi o più perfezionato dello S ta to e in esso permane normalmente senza eliminare n è l elemento monarchico n è la sua ereditarietà M a si presentano circostanze per cui un monarca ereditario si riveli in q uesto più perfezionato stadio dello Stato disadatto perchè insu ffi ciente o riottoso a compiere nelle funzioni statali la parte che gli rimane assegnata entro ai limiti imposti dal grado di civiltà della società I II questo caso ( che è però sempre conseguenza d un difetto negli istituti che devono più dappresso circondare il trono in tale progredito Stato ) avviene o che l e società muta no le dinastie o c he dal monarcato ereditario passano al mo narcato elettivo , , , , ’ . . , ’ , , , , ’ . ’ , ’ , ’ . , ’ . , , . ’ , , . , CAP V I FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TA TO ECC . , 169 . S è molto discusso quale delle due forme sia pre fe ri b i l e L a storia ci O ffre esempi di grandi civiltà sv o l tesi così con l una come con l altra H ann o però nor m al m e nt e queste civiltà una fisionomia alquanto diversa G en eralmente s atte ngo no alla sovranità ereditaria le società meno espansive l e civiltà più tranquille e perciò più longeve e al monarcato elettivo s att e ngo no invece civiltà intense agitate espansive prodotte da grande consumo di energie e di espansioni individuali come le occidentali in genere C ausa di turbamento dello Stato nel monarca to e l e t od t i v o è la sua tendenza a ridiventare ereditario almeno dittatorio ; e ciò non più pe r la ragione c h e descrissi come determinante la evoluzione ereditaria del principato dispotico primiti vo m a per la ragione c h e ogni individuo mira ad ampliare il proprio potere e ad esplicare i nde fi ni t am e nt e la propria espansione a seconda della legge esposta ne l capitolo I I P erciò av viene che anche negli Stati organici il monarca elettivo tende alla detta evoluzio ne ; e ciò costituisce un pericolo pe r la continuità dello Stato pericolo contro il quale le costit uzioni politiche a monarcato elettivo devono premuni rsi e difendersi con opportuni istituti anche là dove meno sembrerebbero necessari ’ . ’ ’ . . ’ , ’ , ' , , , , . , , , . , , . V II . C ol decadere dell elemento su cui la società si eleva e cioè col decadere dell uomo fisiologico la società da segni di affie v o l i m e nt o vita le di discrasia di seni lità ; e questo fatto riflette le conseguenze sue anche sullo Stato e sulla costituzione sua ; onde comincia una evo l uz i o ne discendente che è più o meno rapida a seconda delle maggiori o m i no rI forze ragg i unte dall organ i smo evolvente ’ , ’ , , , , o . ’ I _ 0 L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 17 0 ’ L a decadenza si manifesta primamente c o l l i nde bo l i rsi dell azione di quelli organi dello Stato che furono pro dotti per eff etto della vigorosa attività funzionale att ra versata dall organismo stesso ; onde l elemento m onar chico so v rano sia ereditario sia elettivo viene un po alla volta nuovamente rinvestito delle attribuzioni sta tali che gli erano state via via sottratte ; e d esso impo tente ad e spl i carl e per m ezzo dell a mente e della volontà di un solo individuo come era possibile soltanto in una società meno evoluta ricorre all aiuto d i elementi di cui già trovasi circondato perchè costituenti le pro pa g1n1 esecutive anteriormente costituite ne l periodo i nt e n sam e nte organico della società e dello Stato C osì hanno principio e vita le grandi monarchie burocratiche che sono la forma di Stato entro cui s adagi ano le società sta nche e dec adenti L a burocrazia è infatti la form a di vi ta politica che minore attività e quindi maggiore riposo consente all indivi d uo L a monarchia burocratica gerarchica da non confondere colla primitiva monarchia dispotica è il risultamento della decrescente attività funz ionale dell organismo sociale riflessa da deperimento fisiologico degli indi v idui G li individui decaduti non possono vivere in uno Stato organico vigorosamente funz ionante perchè questo a su ssistere esige formazioni psi c o po l i t i c he ( cell ule sociali ) fortemente nutrite L uomo decadente è un cattivo alimentatore di energie psichiche sociali I l lavoro che a lui consegue da una attiva e viv ace funzionalità sociale diventa cosa pe r lui male sopportabile L a ribellione si fa quindi in lui spontanea ; essa costituisce infatti sotto le sue sva riate forme una condizione di fatto diffusa in pre sso chè tutti gli individui delle società decadenti finc hè queste non siano ridotte e costrette nella coercizione di salde burocrazie gerarchiche A ppunto la ribellione propria delle società decadenti genera la necessità di un accentramento politico mag ’ ’ ’ ’ ’ , , , , , ’ , , . ’ ‘ . ’ . , , ’ . , , , ’ . . , , . , , , . ’ 172 L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA defi cienza del lavoro e dell iniziativa in un corpo so c i al e già fatto corpulento ingenera violente crisi e co carestie pestilenze in cui i più n o m i c he ed igieniche forti individui soltanto normalmente resistono ; e pe r questi mezzi si compie una selezione vanta ggiosa per entro alle fibre fisiologiche dell elemento umano su cui la società si ele v a Questo dopo lungo riposo e d e l a nuove b o rata selezio n e riacquista nuove att i tudini energie e può fornire elemento al ri fio ri re d i una nuova civiltà e di una nuova organicità nella costituzione dello Stato E così una schiatta umana alterna civiltà maggiore O minore organicità dello Stato e decadenza fi nc hè la costituzione sua fisiologi ca gliel o permetta ; i l che non è tutta via da considerarsi come una cosa indefinita giacch e ap parisce legge della natura che ogni nuova depressione riesce più pericolosa agli organismi di ogni mani era ’ , , ’ . , , , , . , , , . VI I I . L o sviluppo dell organis mo sociale e di ogni suo organo pure ubbidendo a leggi costa nti ha intensità maggiore o minore a seconda dell e condiz i on i dei luogh i in cui una civiltà si svolge L a natura non u mana è assume forme e manifestazioni diverse nelle v arie parti di questo piane ta che noi abitiamo D ove il clima cal do dove freddo ; dove il suolo è montuoso dove piano ; dove lussuriosa è la vegetazione dove tisica e lenta ; dove la terra è lontana dal mare dove vicin a ; dove ridente dove monotona e triste ; dove variata dove uniforme dove una società trova largo spazio dove an gusto dove i mari sono procellosi dove calmi e sicuri ; dove n avigabili i fiumi dove no ; la varietà delle e v a z n n e la diversità delle i fluenze magnetiche ed r a i o i o p elettriche possono agire altresì variamente sull uomo ’ , . . , , , , , , , , ’ . VI CAR FOR M AZ I ON E S TOR I CA DELLO S TATO ECC , 17 3 . T utti questi fatti della natura non umana influiscono sugli organi della percezione e della sensibilità del l uomo i n modo diverso a seconda della loro diversità o diversa intensità N e ve ngono differenti pl asmaz i o ni negli individui anche derivanti da un medesimo ceppo L e grandissime differenze fisiche intellettuali morali che si ra vvisano fra i popoli de i quali la ling ua ci rivela comune l origine sono dovute in parte certa mente grande a queste diversità ambientali Quelle f acol tà umane sul cui sviluppo dimostrai che si fonda la form azione sociale ne sono quindi variamente mo di fic ate ; o nde a secon da di quelle varietà della natura esteriore procedono ben sì tutte ugualmente a dare forma ad un organismo sociale ma V i procedono i m primen dogli un carattere e una fisionomia diversa Questa è pur una delle ragioni per cui non è possibil e trovare due civiltà che siano uguali sebbene le leggi con cui si forma l organismo sociale siano pe r t utto e sempre le stesse : la applicazione loro varia adattandosi alle esteriori circostanze che influiscono sulla definiti v a orien taz i o ne delle facoltà umane A vvie n e pertanto della società ciò che avviene degli uomini singoli che non si potrebbe trovarne due uguali p ure essendo tutti uomini il cui organismo si svolge obbedendo alle leggi organiche medesime N ella diversità della natura esteriore vanno ricercate le cau se delle varietà della letteratura delle arti delle religioni delle stesse diversità fisiche dell uomo e q uindi anche della maggiore o minore potenza evolutiva e pro gre ssI v a della società e dello Stato T anto è vero c he in alcuni luoghi lo Stato permane l un ghi ssi m am e nt e ne l l uno o nell altro de i suoi primi stadi ed in altri no ’ . . , , ’ , . , , , , , . , ’ . , . , , ’ , , . ’ ’ . ’ 174 L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS T A IX . C osì per esempio accade che nelle società orientali semitiche l organi smo sociale non raggiu nge i gradi massimi dello svolgimento suo e pare quasi che l uma n i t à ami ridursi e permanere in assetto di massima conservazione L e energie individuali vi sono lente ; l uomo rimane ligio irrevocabilmente alla tradizione ; lo St ato non oltrepassa il quarto o qu into stadio della evoluzione sua l a monarchia temperata da organi con sul t i v i con forte prevalenza de ll e l e e da tradizioni m ento sociale religioso conservando nella generale strut tura de l corpo sociale molta parte de l primitivo Stato patriarcale N emmeno i l popolo ebreo ( che pure fu quello dalle circostanze storiche posto in condizione d i sviluppare più che ogni altro orientale le energie sue funzionali) non o l tre passò di molto questi stadi di vita sociale e di costituzione de l lo Stato Benchè si tenti d i considerarlo come un precursore della civiltà moderna esso non fu tale se non forse nell assenza delle caste e ne l l ug uagl i anz a civile c agionate dalla sua speciale formazione storica ; ma di egu aglianza civile è ricco l O ri e nte così antico come moderno ; e quanto al resto l ebreo non f u che un popolo orientale come tutti gli altri con una limitata evoluzione cioè della sua costi t uz i o n e politica e con una potenza di es pansione non paragonabile a quella dei popoli occidentali Qualche più evoluto accenno aleggia qua e là nella parola dei profeti ; ma nella realtà eff ettuale i l po polo d I srae l e ebbe le forme delle rim anenti società orientali e Sion e Samaria quasi in nulla diversificano da T iro e Babi lonia D ispotismo burocratico e lussurioso alla testa della società solo ill uminato da organi teocratici con , , ’ ’ . ’ , , ’ , , . . , ’ ’ ’ ’ , . ’ , , , . I ND I V I DUAL IS TA ’ 1 76 L I L L U SI O N E X . G ettando uno sguardo geografico si fa una osserva zione molto notevole ; c h e la maggiore c iviltà e con seg uentemente la maggiore organicità dello Stato si esplicano nei climi temperati a preferenza ne i paesi vi cini al mare e particolarmente nelle penisole e d isole ed in genere do v e il mare e la terra pi ù si intrecciano sì che si abbia nel minore spazio i l maggiore svil uppo d i litorale O rbene nella superficie della terra cos i come è ora conformata n o n vi ha paese che presenti le de scritte circostanze i n maggiore grado e misura del l E uropa L Islam stesso in nessun luogo ottenne tanto sviluppo civile come ne l l E uro pa A d una civiltà intensa è necessaria la stabilità di una buona alimentazione fisiologica della massa umana Quando lo svilu ppo delle scienze fi siche è ancora primitivo l uomo non può tro vare faci l e alimento se no n in paesi tiepidi dove il suolo glielo assicuri o in paesi vici ni a mari facili e tran quilli dove con una na v igazione ancora infantile possa N egli inizi solo in paesi meridional i e p ro curarl o presso mari meridionali la civiltà è possibile Ma questa esclusività di luogo cessa allorchè lo sviluppo delle scienze fisiche rende possibile una facile naviga zione in mari più perigliosi e d una estesa e rapida viabilità nel l interno di vasti continenti A llora la civiltà può s v o l gersi intensa anche nelle regioni lontane dal mare ed in quell e circondate da mari difficili e procellosi e anche in q uelle nordiche e fredde perchè l alimentazione della massa umana vi può essere procurata pe r mezzo delle comunicazioni facilitate moltiplicate e d assicurate L o sviluppo delle scienze fisiche rende possibile l attuale rigoglio di nord iche civiltà Quali siano 1 ra pporti di causalità fra q uesti fatti è , , , , , , . , , , ’ ’ . ’ . . ’ , , , . , , . , ’ . , ’ , . , ’ . , CAP V I F OR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC , . 1 77 . certo c he scostando l osservazione dalla ci v iltà asiatica alla europea questa si rivela come dissi più intensa pe r la maggiore espansione che vi spiegano gli orga n i sm i individuali onde emerge anche una più completa organicità e funzionalità sociale E quindi sulla civiltà e uropea così antica come moderna che deve essere volto particolarmente lo studio pe r i sco rge re le leggi degli organismi sociali più perfezionati e più efficienti e civili ’ , , , , , . , , . XI . Ho finora esposto quali appariscono le leggi naturali che presiedono alla evoluzione dello Stato nelle società quando queste si svolgono in sè e per sè senza alcuna forma d i intervento intrusione assi m ilazione so v rap posizione o coercizione di elementi umani esterni ad esse società Ma le società sono organismi che come ogni altro della natura tendono ad i ngrandire ri v o l gendo a proprio utile ed incremento tutto quanto cade sotto ai sensi e d all azione loro e come organismi che si erigono s ull uomo seguono in questa loro espansione la legge stessa che presiede sotto questo rapporto agli organismi umani individuali e che descrivo ne l capi tolo I I sotto no m e di legge di espansione organica i n di v i dual e In quanto tale legge f unziona rispetto alle società la chiamerò legge di espansione organica sociale A vviene che presto una società giunge in contatto con un altra D a questo contatto deri v a un nuovo ordine d i fatti che perturba il precedente e nuove leggi politiche si rivelano non pi ù dipen denti da rapporti i nt e ri ndi v i duali come quelle che abbiamo descritto finora ma dipendenti da rapporti i nte rso c i ali Questo nuovo ordine di fatti f rammi schi ando si al primo lo per turba ma non tanto che non sia possibile , , , , , . , , , ’ , ’ , , , . . , ’ . , , , . , , P . S I L I P R AN D I , ’ , L i llusi on e i n di vi duali sta . 12 . L I LLU SI ONE ’ 178 I N D I VI D I AL I ST A ’ cogliere nello studio della storia e descrivere separata mente il ritmo dell u no e dell altro e di scorgere anche in quale armonia ne formeranno un o solo E saminiamo adu nque quali leggi soprassiedano ai fatti i nte rso c i al i quali perturbazioni ne derivino ai fatti i nte ri ndi v i d ual i finora descritti quali leggi se ne deducano e finalmente quale sia la naturale evoluzione di quelle leggi i nt e rso c i al i e come determinata ’ ’ , ' . , . , , . XI I . Se un i ndi v i do d altra società viene in contatto con una società primitiva è ucciso come un concorrente ne l l uso dei beni U ccidere un bianco è un alto fatto alle N uove E bridi In una società invece alquanto pro gre dita in cui si sia venuto formando un concetto abba stanza concreto dell utilità S pecifica che in ogni caso può trarsi d al lavoro di un uomo quello straniero se non lotta ( nel qu ale caso è sempre ucciso ) viene preso e come schiavo consegnato agli organi sovrani perchè essi ne facciano que l l uso che credono migliore nello interesse della società U na società però ( e qu i parlo sempre di società sorgenti d a razze uman e atte a pro durre civiltà) molto presto esce da queste attitudini verso l individuo singolo straniero ; e come rapidamente passa dall uc c i si o ne alla prensione non meno rapidamente passa da questa alla assimilazione sua ; e non vi è civiltà per quanto antica nella quale le consuetudini prima e poi le leggi ed anche gli D ei non siano chiamati a re n dere sacro lo straniero Il quale fatto mentre attesta de l progresso che l e formazioni psichiche di convivenza i nte ri ndi v i dual e hanno compiuto nelle società è n e l tempo stesso testimonio de l primitivo atteggiamento sel v agg i o ; poichè evidentemente non sarebbe stato ne ce s ’ , ’ . . , ’ , ’ . ’ ’ , , . , , ’ 180 L I L LU SIO N E I ND I V I DUAL IS T A la guerra ; e quindi limita la tendenza sua naturale di sottomettere a vantaggio proprio con tutte le altre cose esteriori anche l e altre società L a pace non è quindi se non la conseguenza di un limite c h e un organismo sociale pone alla propria espansione per effetto di azione ug uale e contraria d un altro organismo della stessa na tura P ermanendo poi in questo stato di limitazione la p siche sociale si viene conformando ad esso fino a rite nere e come quasi a sentire che le società non debbono normalmente essere in guerra E questo il grado mas simo a cui finora sia giunta la evoluzione psico sociale , . , ’ . , , , , . - . XII I . L a guerra assume diverse forme a seconda de l diverso grado di civiltà delle s o cietà che vi partecipa n o o d una di esse e a seconda della configurazione e qualità di territorio in cui le società vissero anteriormente alla guerra F ra società semi se l v aggi e la guerra è di ster minio non pe r potenza di m ezzi di cu i le società guer ma perchè l attrito fra d i esse re ggi anti dispongano non cessa fino a tanto che una delle società non sia dispersa o investendo colla furia o come usarono an tichi popoli orientali circuendo tutto il territorio della società avversaria e così ca cciando e spegnendo chiunque vi avesse figura umana L e società meno barbare e particolarmente se alla guerra siano mosse più che da esube ra nza d i popola zione da desiderio di conquistare nuove sedi ricchezze e supremazie non distruggono la società vinta ma la convergono a propria utilità riducendola tutta sotto di sè in condizione d i politica nullità in quella condizione che gli storici chiamano schiavitù e sè stesse costituendo in organismo che ne sfrutti il lavoro Quando la civiltà , ’ , , - , . , ’ , , , , . , , ' , , , , , , , . CAP V I FOR M AZ I ON E S TOR I CA DELLO S TATO ECC , . 18 1 . sia ancora più avanzata e le società guerreggianti siano entra mb i civili la guerra si ritrae dai suoi primitivi atteggiamenti di sterminio e di schiavitù ; e la società vincitrice si limita all egemonia sui Vinti cui concede pace a condizio ne che riconoscano il suo dominio gene ral m e nt e sotto forma di perpetua somministrazione di ricchezza ( tributi ed aiuti in guerra ausiliari ) riducendo il vinto in schiavitù soltanto se preso in campo come bottino o per pena se sia costato troppo sangue al vin c i t o re E fu la forma questa che venne assumendo la guerra romana che di tutte le antiche f u la più civile e forse oggi può dirsi anche di talune moderne In epoca di maggiore civiltà come la nostra se entrambe le società siano civili la guerra non riduce più popoli nè individui in schiavitù ma si limita alla sola con quista egemonica delle società vinte con tendenza anche a concedere loro parità di diritto nelle leggi de l vinci tore nel che ha inizio un fatto d assi m i l az i o ne ; O ppure si limita ancora più restringendosi a pretendere taluni vantaggi particolari come la cessione di parte di terri torio il paga mento di somme di denaro non perpet ua mente e la afil i z i o ne della potenza avversaria E certo però che le guerre moderne che si chiudono con paci le quali consentono alle società vinte l in dipendenza non furono e non sono neppure oggi e non sa ranno mai tronche per volontà libera del vincitore ma solo pe r suo disagio o per timore determinato dal profilarsi di quelle formazioni i nte rso c i ali delle quali terrò parola ne l capitolo V I II Se ciò non fosse stato il vincitore oggi ancora procederebbe se non altro alla conquista ed alla assimilazione civile quando credesse di poterlo fare senza suo soverchio sforzo o consumo , ’ , , , , , . , , , . , , , , , ’ , , , , , . ’ , , , , , . , , . 182 I ND I V I DUAL IS TA ’ L I L L U SI O N E X IV . L a guerra primi tiva di sterminio non arreca nessuna perturbazione al nat urale s v olgimento dell organismo sociale e alle leggi naturali che regolano i rapporti i n t e ri ndi v i duali È evidente : la società distrutta rientrando ne l nulla anche ri spetto al mezzo suo fisiologico non presenta più a lcun fenomeno osservabile perchè non esistente : e la società distruggitrice rimane quale era prima de l l urto nessun nuovo elemento essendosi fram mischiato all organismo suo o co munque coesistendo in essa Ma quando le società sono alquanto più pro gre di te quando la psiche sociale ha s ubi t o una qualche n l a m a u r a conforme alle esigenze della convivenza i s t p t e rso c i al e allora per fatto della guerra quelle pe rtur b az i o n i avvengono I n questo stadio della vita sociale non pro ce de si allo spegnimento della S ocietà vinta ma a ridurla in servitù ; ne nasce la coesistenza degli ele m enti della società vinta con quelli della vincitri ce onde un turbamento in modo opposto bensì ma con pari i n t e nsi t à così negli uni come negli altri N e deriva che il lavoro umano viene ripartito in m odo c h e tutta la parte sua più nobile e tu tto il godimento de l prodotto di ogni più bassa fatica ( t r anne quanto è necessario per la fisica alimentazione dei vinti fatti proprietà essi stessi del vincitore) viene attribuito agli elementi della società vincitrice in modo esclusivo perpetuo e d inalienabile ; e gli elementi della società vinta sono confina t i entro le sfere del lavoro meno nobile e più manuale E n o n vi è possibilità n è agli individ ui della società vincitrice di decadere dall a l te z z a in cui sono posti n è agli indi v i dui della società v inta di salire fuori della nulli tà politica in cui sono ridotti T utte l e leggi esclusivamente ’ . , , , ’ , ’ . , , , , . ' , , , . , , , , . ’ , . , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 184 possibile la coesistenza di quelle ca ste che danno la pi ù grande idea di q uanto sia negli uomini la potenza de l comprimere e la tolleranza della compressione politica e sociale . XV . Ma nelle socie tà dotate di vivo imp ulso negli indi v idu i che le compongono e cioè formate da forze umane atti v a me nt e funzionanti non ta rda la reazione delle leggi naturali dell ordine i nt e ri ndi v i d ual e contro le perturba zioni cagionate dalle leggi d ordine i nte rso c i al e L a re a zione assume natu ralmente la forma di attriti fra vari elementi coesistenti su l medesimo te rritorio e soggetti sebbene in vario modo al medesimo S tato N elle infinite forme di questi attriti si compendia la storia delle i n terne lotte ond è intrecciata la Vita dei popoli occidenta li e la laboriosa gestazione della civiltà europea L a prima reazione dell ordine i nte ri ndi v i dual e contro la pert urbazione i nfl i ttagl i dall ordine i nte rso ci al e è il lamento ri v e l ante la aspirazione degli elementi cui è interdetta l evoluzione verso le funzioni e gli organi superiori della società A ciò rispondono i vincitori ado prando gli alti poteri che detengono per sempre più costringere i v inti in un ordine chiuso sia colle leggi che li escludono da ogni forma di giuridica personalità come sono tutte quelle che furono imposte ai vinti E l leni sia colla virulenza de i costumi ( come usavano i vincitori di Sparta ) sia coll inganno sia v i nce ndo l i in a perta e giusta guerra ( come fecero degli schiavi ribelli i romani anche in ciò superiori ad ogni popolo antico ) sia colla vigile studiosa e d avviluppante te nacità di ordini feudali ribaditi in mille maniere ( come usarono i v incitori dell i mpero romano ) sia fina l mente colle dottrine ( come fecero P latone e d A ristotele) , , ’ ’ . , . , ’ . ’ ’ , , ’ . , , , , ’ , , , , , ’ , . CAP V I FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC , . 185 . N ei citati e se mpi i prevale la G recia perchè ne l l E u ropa in G recia il fenomeno di perturbazione i nte rso c i al e si svolge nel m odo più tipico e perfetto e sotto la mag gi o re varietà di forme L à infatti abbiamo popoli che giungono sul territorio si sovrappongono ad altri e li riducono in schiavitù ; diverso è il caso di R oma dove ( a parte la schia v itù derivante da rapporti economici i nt e ri n di v i dual i prestissimo scomp a rsa) la schiavitù non è originata da sovrapposizione d i popolo a p o polo ma da semplice guerra e più precisamente da prigionia di guerra ; e se f u estesa ciò dipese dalla meravigliosa espansione conqui statrice e guerresca de l popolo romano ma non certa m ente da s peci fi co asservimento dei popoli v inti la cui massa non fu mai normalmente ridotta dai romani in schiavitù c Om e fecero invece i vincitori in O riente e in G recia R oma segna un passo verso la ci viltà molto maggiore che non pensino quei semplici osservatori i quali parlano di mondo greco romano come di un tutto omogeneo L a v erità è che politica mente almeno vi fu una civiltà greca prima e d una civiltà romana poi che i nco rpo rò la prima e che fu molto più intensa ed evoluta di quella C osì si spiega il grande sviluppo che ebbe in R oma l idea e la scienza de l diritto ; cosa che non sarebbe stata possibile quando quella società avesse cominciato come in G recia lo svolgimento suo trovandosi non com posta in genere di in dividui civilmente ug uali ma strati t i fic at a di vincitori e di vinti e cioè costituita fin dalla origine sua in i stato di grave perturbazione i nt e rso ci al e L a lotta che nelle società perturbate da fatti i nte rso c i al i si afferma fra le leggi di cristallizzazione politica i nte ri ndi v i dua l e e quelle d i cristallizzazione poli tica i n t e rso c i al e è mossa per reazione delle prime e finisce colla prevalenza loro cioè c o l l e guagl i anz a civile che è base dell ordine i nte ri ndi v i dual e normale A llorchè ’ , , , . , , , , , , . , - , , . , , , . ’ - , , , , , , . , ’ , ’ . I ND I V I DUALIS TA ’ 186 L I L L USI O N E una società ne conquista un altra e le si sovrappone riducendola in servit ù per quanto essa adoperi le leggi la violenza l ast uz i a l arte la dottrina e d ogni altro mezzo possibile per costituire e perpetuare un pieno di sta cco fra sè e la società vinta pure tutto ciò non può impedire i n linea di fatto la coesistenza degli individu i dell una e degli individui dell al tra in contatto fra loro Questo è un fatto più che sufficiente a lla natura poli tica per svolgere sulle psichi individuali l azione sua diretta a conformarla secondo le leggi i nt e ri ndi v i dual i dell organismo sociale non perturbato L a perturbazione i nt e rso ci al e è l atto d un momento che può b e nsì permanere negli effetti suoi ma il di cui impulso viene naturalmente scemando quanto più s al lontana da quel momento onde diviene sempre meno resistente contro l azione delle leggi di formazione i n t e ri ndi v i dual e la cui formazione è perenne essendo sempre di fronte fra loro sempre coesistenti e sempre in contatto gli individui delle due società Mentre quindi le due psichi sociali pe r ave r perduto le due società in diverso modo ma pure egualmente pe rduto i caratteri di una organica vita sociale vanno via vi a offuscandosi e scomparendo onde il rapporto i nt e rso c i al e si sbiadisce sempre più i rispettivi organismi individuali invece non avendo p unto perduto della organicità loro i ndi v i duale hann o piene e vive e perfette le psichi loro e però l a nat ura opera sopra di esse in un modo che via via le conforma a seconda delle leggi sue di convivenza i nt e ri ndi v i dual e G li sforzi della società vincitrice che sono diretti ad allontanare ogni con tatto con la società vinta fino a togliere agl indi v idui suoi con una fin zione giuridica la personalità umana sono sforzi d i carattere i nte rso c i al e che col tempo cedono contro il fatto naturale che nella realtà gli individui della socie tà vinta sono uomini al pari degli altri onde non possono ’ , , ’ ’ , , , , ’ ’ , . ’ , ’ . ’ ’ , ’ ' , ’ , , , . , , , , , , , , , , ’ , . ’ , , , , , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ 188 ovvero che tanto erasi allontanata da pri m i ti v i turbamenti da consentire il prevalere quasi com i n t r i d v delle leggi di formazione l t e n i i dual e Ma e o p sopraggiungono i fenomeni i nt e rso ci al i ; a v viene la con quista dorica e tessala L a G recia antica offre due ti pi sebbene molto affini pure notevolmente diversi di vita civile l ate ni e se e lo spartano ; quelli delle altre città o piccoli Stati greci sono gradazioni interm edie di quei due Sparta è più dura guerriera fiera aspra ed angusta A tene sebbene partecipi come tutti gli Stati greci di queste qualità p ure riesce meno angusta più uman a più ospitale con una certa tendenza cosmopolita ; le quali doti spieg ano come da essa siasi particolarmente sprigionata la luce della civiltà ellenica ; esse poi sono determinate da queste d ue originarie di ff erenze fra Sparta e d A tene : la posi zio n e geografica di questa che la rese più dedita al com m e rc i o ed anche più bisognosa di esso per disporre di minore territorio fertile d i quanto avvenisse in L aconia ; la proporzione fra vinti e vincitori che fu nei due Stati assai di v ersa per essere questi in proporzione a i primi tivi abitatori assa i più numerosi in A ttica c he ne l P elo po nne so C osì si spiega perchè la tendenza ad un a ssetto sociale meno perturbato da cause i nte rso ci al i risulta in A tene molto maggiore che in Sparta E ssendo nel P eloponneso pochissimi i vincitori in confronto dei vinti dovette la società vincitrice fin da principio ordinarsi pe r modo da svolgere su questi una compressione atta a compensare colla intensità sua i l difetto della estensione ; onde non po te v asi come ne l l Atti c a assegnare a i vinti le funzioni manuali in qualche maniera liberamente e limitandosi a togliere a questi il modo di evolvere verso altre più nobili funzi oni soci ali ma doveva come fece e colla fierezza permanentemente alimenta ta verso i vinti e colla potente organizza zione i nt e rso c i al e , . . , , ’ , , . , . , , , , , . . , ’ , , , CAP V I . FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC , 189 . militare e combattiva dei v incitori rendere sicuro quel giogo che altri menti sarebbe stato pe r la grave spro po r zione nume rica fra vincitori e V inti troppo mal fermo Qui sta la causa della specifica organizzazione guer riera dei D ori nel P eloponneso e anche l eccezio n ale tenacità de i loro ordini oligarchici L icurgo il più sa pi e nt e ordinatore di oligarchia pura per rendere il potere e la supremazia dei vincitori più saldi impose a questi l uguaglianza economica fra loro ; essi costituivano il principe oligarca e pe r renderlo più forte e più s aldo fu somma abilità l impedire la produzione in esso d i squilibri individuali che potessero determinare in qualche punto suo una maggiore concentrazio ne di forze statali A nz i per sempre più rinsaldare gli O m i o i n el l e gua gli an z a L icurgo impose loro comuna n za di consuetudini e di vita colla mensa in comune e d altre consimili pra tiche O rbene questa condizione di cose per quanto abil mente e tenacemente rinsaldata cedette contro il continuo lavorio della inevitabile formazione normale i nte ri ndi v i dual e e le leggi di questa si imposero anche in ciò che si riferisce alla specifica organizzazione de i vinci tori che via via si rimossero con leggi e consuetu dini da quella loro l i curghi ana eguaglianza ; onde sorsero fra essi disparità economiche che meno forte e meno pre cisa ne rendevano la disugua g lianza coi vinti G li sforzi di A g ide e di C l e o m e ne pe r rinverdire gli ordini primitivi sono vani L a eguaglianza fra i vinci tori scompare ; e A ristotile che non vede perchè sco m paia da vero teorico dei vincitori come egli fu ne rimprovera i vincitori di Sparta e si lamenta perchè la popolazione libera è divisa in ricchi e poveri e la ric c he zz a si fa colossale in mano di alcuni Questo ri m ro p vero che entro giusta misura deve ritenersi opportuno in uno stato di società normale trattandosi invece di un o stato di ocietà perturbato da cause i nt e rso c i ali s , , . , ’ . , , ’ , ’ . ’ , , . , , , . . , , , , , . , , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 190 non e pl ù conforme a civiltà pe rc hè l a divisione degli oligarchi in ricchi e poveri è uno dei più pote nti mezzi di cui la natura politica si serve per far prevalere uno stato di società civile normale sopra uno pert urbato da i nte rso c i al e violenza E di questo mezzo essa si è pure in part e al meno servita ( sempre uguale a sè stessa) pe r demolire gli ordini feudali n e l l O cc i de nte Il giogo degli Iloti si fa meno intenso e d a ciò molto concorre anche la necessità della guerra Quando la società spartana per sostenere impeti estern i sente bisogno di forza è naturalmente portata verso un assetto sociale che pe r essere meno perturbato si fa più organico e perciò anche più forte : onde con ce de l aff rancaz i o ne a molti iloti pe r farne dei guerrieri ; e così pure talora per bisog no di resistenza economica concede agli iloti di riscattarsi pe r prezzo e d avviene che molti cos ì si riscatta no Questi fatti commisti alla miseria nella maggior parte degli O m i o i che ormai più non possono accedere per povertà alle mense in comune sono un avviamento sempre più chiaro ad uno stato di società meno perturbato ; e un notevole cammino certame nte e ra già fatto quando A ugusto per primo emanò nel P eloponn eso una legge conform e ad assetto vero di for m azione sociale inter individuale proclamando liberi tutti i pe ri e chi ( classe intermedia ) : il turno degli iloti doveva perfezionarsi al cuni secoli dopo sempre per azione romana L a descritta p e rturbazione i nt e rso ci al e avvenuta ne l P eloponneso antico è forse fra tutte le europee la più caratteristica e perfetta come fenomeno politico specifico In A ttica fu meno fiera la condizione de i vinti ; ma però il pensiero greco che pure ebbe in A tene la massima esplicazione non manifesta indizio di un avviamento notevole verso l eliminazione delle anormalità i nte rso T utti i sistemi politici che i filosofi greci e sc o gi c i al i tano e c he le costituzioni greche attuano si inte ndono 0 , . ’ . , . , , , ’ . , , , . , . , , ’ . , , ’ 192 L IL L U S IO N E I ND I V I DUAL IS TA lotta e questa reazione cos t ituiscono pressoché intiera la storia interna dei popoli occidentali e meridio nali d E u ropa dalle invasioni germaniche a l la fine del X VI II secolo L a reazione dei vinti f u energica perchè la società loro conteneva in sè vigorosi elementi di lotta contro le istituzioni politiche imposte dai vincitori Il più e ffi cace di questi mezzi f u indubbiamente il grande e d as sorbente organismo teocratico che la società rom ana e ra ven u ta negli ultimi secoli costituendo dentro sè ; onde caduto lo Stato sotto l urto de i vincitori la rob usta for m az i o n e religiosa po t è in molta parte sostituirlo assi m i l ando se ne le fu nzioni e dando luogo ad una forma di potere teocratico il quale iniziò contro i vincitori una tenace e moltiforme lotta onde pieno dominio no n po t e ro no mai ottenere sui vinti la cui rivinci t a anzi fu quasi immediata e tanto che i vincitori soggiacquero ad un nuovo dominio romano D i questo particolare argomento tratterò ne l capitolo X Ma il pon tificato sebbene a v esse in sè concentrato il potere a nche politico della società occidentale pure pe r l indole sua essenzialmente ieratica e per le stesse cir costanze storiche che lo ave v ano costituito in una con dizione politica tanto elevata senza che esso avesse real mente i n sè stesso gli organi d uno Stato pieno mentre da un lato non rinuncia v a a nessuna delle facoltà e delle alte sovranità su tutto quanto vi e ra d orga nico sul suolo cattolico praticamente se ne ritraeva in parte e molto potere lasciava ai vincitori che conserva rono pre sso chè intiera la disposizione diretta delle forze militari E se il pontificato contrappose al diritto fe u dale un diritto canonico non perciò impose risoluta mente di distruggere q uello anzi qualche parte ne assi m i l ò a do t tando l o ; e ne venne uno stato di cose c he sebbene fra molta turbolenza rivestiva il diritto pubblico d un tal quale carattere di transazione tra vincitori e vinti ’ . , . , ’ , , , . . , , , ’ , ’ , ’ , . , , , ’ , . CA R VI FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC , 1 93 . E il di ritto feudale sotto varie vicende e trasformazioni e adattandosi tanto da smarrire molta della essenza sua pure rimase a guisa di contenente d energie politiche conservatrici variamente ridotte dentro esso fino a tutto il secolo X V III in pre sso chè tutta l E uro pa O ccidenta le e Meridionale N ell Inghilterra poi oggi ancora rimane divenuto ivi per cause storiche e geografiche e fficaci s simo mezzo di civiltà e di sana costituzione politica come dimostrerò nel successivo capitolo I l grande fra st uo no della rivoluzio n e de l Settecento detta rivoluzione francese fu appunto cagionato dagli ultimi crolli di questo edificio dei vincitori dove le circostanze di tempo e di luogo non gli avevano consentito i l modo di tras formarsi stabilendo rapporti veramente organici con tutto il restante corpo sociale come in Inghilterra e ra av venuto , , ’ ’ ’ , . . , , , . X V II . E un grande errore moderno quello di considerare la rivoluzione francese come un fenomeno m aturat o si dentro una società per spontanea normale evoluzione dei s uoi rapporti i nte ri ndi v i dual i N ulla di meno esatto nè di più conducente a conseguenze dannose Quello fu un feno meno cagionato da persistente pe r qu anto sbiadita per turbazione i nte rso ci al e di quella società e il gran ru more che ne derivò f u dovuto a speciali circosta nze le quali fecero coincidere in quel momento n ella F rancia due diverse e concomitanti forme d evoluzione politica quella di reazione della formazione normale i nt e ri ndi v i dual e contro la formazione perturbata da cause inter sociali ( feudali e anche non feudali come dimostrerò nel capitolo IX ) e la naturale evoluzione dello Stato dallo stadio monarchico dispotico ad una forma più organica resa ormai necessaria dall ac cre sc i uta attività funzionale , . . , , , ’ , ’ P . S H I PR A‘ ATD V 7 3 27 77116 0 71 2 i n di n i rî u a l z s ’ m 13 L I LLU SI ONE ’ 194 l N D l Vl D U AL l ST A di quella società D a queste fortuite coincidenze di varie cause concomitanti è nato q u el fragoroso scoppio d i energie politiche il c ui rumore ha tanto sbalordito molte menti poco robuste e ferme da far credere loro che fosse una specie di sommovi mento essenziale delle leggi na turali che governarono sempre e sempre governeranno le società umane D alle erronee opinioni sulle cau se della rivoluzione francese deriva al pensiero politico contemporaneo una pericolosa illu sione N on v e de ndo v i si una reazione i n t e rso c i al e si pensa che allora una nuova classe diri gente la c o si de tta borghesia sostituì pe r un fenomeno di normale evoluzione la vecchia nobiltà D a un così naturale fenomeno i pi ù deducono che analogamente a quanto è avvenuto nell 89 altre classi oggi devono so st i t ui re le attuali dirigenti ; e d invasati come essi sono da romantico in dividualismo non capiscono che l ana logia non regge Infatti nessu na perturbazione inter sociale vi è oggi da elimi n are se si eccettui quella di cui parlerò nel capitolo IX ; nessun equilibrio i nte rso c l al e da raggiu ngere pe r rapporto alla vita interna delle società : e perciò la sommersione delle attuali classi diri genti non sarebbe che Semplice anarchia distruggitrice d i civiltà . , . ‘ . , , , . , ’ , ’ , . , . XV I I I . P rima di chiudere questo capitolo nella cui prima arte ho trattato della formazione storica dello Stato p come avviene normalmente i nte ri ndi v i dual m ente e nella seconda di come viene perturbata da fenomeni inter sociali e come via V i a ritorni al suo normale equilibrio è opportuno richiamare l attenzione del lettore sopra un fatto sociale cui già ho accennato discorrendo de l quinto stadio dello Stato In esso appariscono talora for m azioni , , , , ’ . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A ’ 196 che la ricchezza produca qualche cosa di simile come in G enova col Banco di S G iorgio C aratteristica f u poi la tribù sacerdotale in Israele che sparsa nel territorio di tutte l e rimanenti tribù rappresentava una vera ari Ma sono sempre tali spontanee sto craz i a pri v ilegiata formazioni perturbatrici o l tre chè poco fiere e compres sive anche caduche e n o n appena la form azione so v rap posta si accentua o la civiltà molto si a fferma tosto una vigorosa reazione si manifesta e si impo n e e la società viene con non molto nè troppo lu n go sforzo rico ndotta entro le leggi sue normali di formazione i nte ri ndi v i dual e , . . , ‘ , . , , , , , . XIX . in una società non perturbata da cause i nte rso c i al i anche fatti di endosmosi e d e so sm o si poli tica U na società non perturbata ma in molto rapporto e vicinanza con società perturbata qualche simigli anza con gli istituti di questa non può a meno di assumerla Bisogna inol tre discorrendo di perturbazio n i i nte rso elali tenere conto d una terza forma di privilegio pol i tico ed economico : quello che deriva non già da so v rap posizione di una società ad un altra ma da un fenomeno in qualche maniera opposto e cioè dall ac c e ssi o ne che si viene face ndo di una massa di individui nel territorio che già e ra occupato precedentemente da una società ivi co sti t ui tasi e c hi usasi di fronte ai nuo v i elementi che le a ffluivano intorno Questa perturbazione riesce a fare costituire la società preesistente in classe dirigente privilegiata e chiusa In q uesto caso la reazione degli elementi sottostanti pe r raggiungere l eguaglianza civile ( per eguaglianza ci v ile s intende sempre la possibilità nell individuo giuridicamente a m messa di divenire con dutt o re d i qualsiasi anche più elevata energia sociale ) S ’ a ff e rm an o , . , . , ’ , ’ , ’ , . , . ’ ’ ’ CAP V I FOR M AZ I ONE S TOR I CA DELLO S TATO ECC , . 197 . è molto più attiva e d e ffi ciente che nella servitù E ssi v i giungono in condizioni di civiltà ancora fresca come ne O ffre esempio la plebe romana c he costituisce i l tipo p iù caratteristico di questa forma di soggezione e di di sugua civile In analoga condizione si trovò tutto l ele li a n z a g mento popolare veneziano acceduto di fronte ai primi abitatori e discendenti loro delle isole A driatiche ; i qual i elementi acceduti se rimasero per molti secoli tranq uil l amente soggetti ciò avvenne O l tre cc hè per grande sa pienza e giustizia di governo anche per fatto di quella endosmosi ed e so sm o s i sociale cui accen nai più sopra vivendo tutta E uropa in dispotismo feudale T utte le perturbazioni finora descritte ( siano quelle più gravi cagionate da cau se i nte rso ci al i siano quelle meno gravi c agionate da altre cause e contingenze sto riche ) scom paiono dando luogo ad un assetto sociale normale e ad un giusto stato quando la società che deve esserne presieduta siasi elevata su effi ciente elemento umano e si trovi in tali condizioni storiche e geografiche da produrre una intensa civiltà Si verificano anche circostanze che rendono talora pure in società evolute e civili transitoriamente m eno necessaria l applicazione delle leggi naturali delle costi t uz i o ni politiche C osì accade là dove tali circostanze determinano una forte sproporzione fra la vastità del suolo e la poca densità della popolazione e tanto più se sia ricco il suolo C iò normalmente avv iene nelle società costituite da emigrazione di elementi umani già ci v i l i z zati i quali per la civiltà loro danno alla espansione loro indivi duale la forma facile dello sfruttamento de l va sto suolo a stenendosi finchè è possibile dal darle la forma della diretta rapina e della sopraffazione legisla tiva T ali società finc hè la sproporzio n e fra popolazione e suolo duri possono assumere e conservare forme c o sti t uz i o nali che d anno l apparenza d e lla compatibilità . , ’ . , , , , , . , , . , , ’ . , . , , , . , , , ’ 198 ’ L I L L USI O N E I ND I V I DUAL IS TA della uguaglianza politica individualistica con una ordi nata vita civile Ma è questa una illusione prodotta da quelle circostanze che dissi ; le quali via via scomparendo c o ll acc re sce re della popolazione dette società ne rie sc o no sempre più risospinte verso un assetto norm ale e cioè anti i ndi v i dual i sti c o e d organico D e l quale pertanto può essere fissata anche questa legge e cioè c h e esso utile in og n i caso alla formazione ed alla permanenza della civiltà apparisce t uttavia n e i riguardi di una tol l e rabi l e convivenza tanto più necessario in ragione della maggior densità della popolazione in rapporto alla v a sti t à del suolo E sempio tipico di tale anormalità costi t uz i o nal e sono le repubbliche americane e specialmente la grande repubblica de l N ord A meri ca D i questa re pubblica sebbene i ndi v i d ual i st i came nte costituita nelle sue basi è tuttavia necessario osservare che oltre alle sudde sc ri tt e sproporzioni a trattenerla in ordinata vita civile concorrono anche la fort e misura e mistura di elemento classico e di elemento dispotico onde è pe r molta parte intessuta la sua costituzione Sono classici la divisione e piena autonomia de i grandi poteri dello Stato sovrano legislativo e giudiziario nonchè la nomina loro a periodi fissi immutabili e la divisione de l potere legislativo in impulsivo e ri fl essivo con prevalenza d i autorità in questo ; e d è elemento dispotico la fusione che quella costituzione sancisce ne l potere sovrano de l potere esecutivo onde il primo ne risulta fornito larga mente di attributi dispotici resi saldi dalla sua i nam o V i b i l i tà per periodi determinati Queste e non brevi circostanze temperano assai le conseguenze de l l i ndi v i dualismo istituzionale E d i una ulteriore circostanza atta a ritardare la evoluzione anarchica si giova quella grande repubblica e fu almeno fino ad epoca molto re cente la completa assenza di quella perturbazione inter s o ci al e ariano se mitica della quale tra tterò ne l cap I X . ’ , . , , , , , , , . - . , , , , . , , , , , . ’ . , , , - . . C A P I T O L O V II . C O S T I T U ZI O N E T EO R I C A D EL L O S TAT O IN UNA S O C I ET AC I VI L E C O N S I D ER A ZI O N I VA R I E E R I PR O VE S T O R I C HE S O M M AR I O I N e c e ssar i a c o m plessità nelle co stituz io ni p o liti ch e civili I l P l ur alità e d aut o no m i a de g l i o r g an i o p o t e ri de llo S t at o III I l pot e re l e gi sl ativo n e ll e sue due p arti i mp ul siva e ri fl e ssi v a I V A b e rr az io ni r o m anti ch e n e l p o te re l e g i sl ativo V I l p o te re e se c utivo V I A ber raz i o ni r o m an ti c he n e l p o t e r e e s e c utiv o Vl I I l po t e re g i udi z i ari o qu al e è e qual e do vrà e sse r e V III L a st am p a è pubb l ic a f u n z io n e c en sori a N e c e ssit à di o r di n arl a istitu z io nal m e n t e c o nfo r m e all a fun z i o ne s ua I X I l p o t e r e so vrano qu al e do v rà att uar si X Ab e r r az i o ni ro m anti ch e ne l pot e re sovrano X I L i mite di e tà pe r l es e r c i z i o de i p o t e ri P ri v ile g i e di g nità d e g li alti m ag i strati pe rso ni fi c an t i i pot e ri de llo S tato X II A m m i ni st raz i o n i lo c ali e d e c e ntram e nto A uto no m i a l o ro X III I ndip e nd e n z a anc h e fin anz i ari a de i p o t e ri so vrano e g i ud i z i ario da al tri p o te ri XI V L appli c az i o ne de lle f o rm ul e politi ch e è r e l ativ a all o svil upp o c i vil e di u n a so ci e tà e ad altre circo st anz e X V V ar i e fo rm e di c o e r c i z i o n e pe r a ssi c ur ar e l a p e r m a ne nz a di u na c o stit uz i o n e C irc o s tanz e ne c e ssari e a t al e p e rm ane n z a X VI R ipr o ve s tori c h e de ll a d e scritt a c o s t ituz i o ne t e o r i c a d i u na so c i e tà c ivil e . . . . . , . . . . . . . . . . . . . . . . . ’ . . . . . . ’ . . . . . . . . CAP V I I CO S T I TUZ I ONE TEOR I CA DELLO . S T AT O ECC , 20 1 . U na società la cui civiltà sia sviluppata e le cu i energie fun zionali siano attive è un fatto molto com plesso con organi numero si vari e variamen te agenti Sorprende il vedere come invece la applicazione dei principi di diritto pubblico oggi prevalenti fondati sulle semplici idee del di s po st i sm o monarchico e della v o l o nt à de gl i ndi v i dui o meglio della maggioranza loro logicamente riduce le costituzioni politiche ad una semplice combinazione t ran satti v a di quei due elementi e quindi ad apparecchi di Stato ( b urocrazia a parte) di una sorprendente semplicità e diciamo pure fatuità L a verità storica e scientifica è n ell o ppo sto L o Stato come espressione dell a pparec c hio regolatore della società è naturalmente molto complesso perchè è il centro della sensibilità degli organi sociali tutti delle varie formazioni e tra dizioni storiche che la so c i e t à contiene dei risultati cui è giunta la umana at t i v i tà entro di essa de i sensi delle passioni che per influenze interne od esterne a preferenza vi si svolgono delle formazioni economiche scientifiche religiose che vi si vennero istituendo A ccade nello Stato come in ogni altro ordine naturale : la maggiore selezione e perfezione si accoppiano co stan temente con un a sempre maggiore divisio n e e compli caz i o n e di formazioni e di funzioni armonizzate fra loro Il semplice è l i m pe rf e tto la perfezione sta nel composto D alla descrizione fatta nel capitolo precedente degli stadi successivi della evoluzione dello Stato ciò emerge chiaro L asc e n si o ne sua è un continuo evolvere dal semplice al composto dal l i ndi sti nt o al distinto : dobbiamo ad unque pensare logicamente che alle società . , , ’ , , , , , . ’ . ’ , , , , , , , , . ’ . , . , ’ . ’ , 20 2 ’ L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA moderne solo potrebbero bene adattarsi costituzioni le quali fossero più elaborate e complesse di q u elle che nel passato a noi noto ci apparvero nella storia esserlo maggiormente , . II . G li organi costituzionali devono necessariamente essere molti chiaramente distinti l uno dall altro e se parati per modo che uno non possa trarre dall altro nè debolezze nè forze maggiori di quelle che consente l armonia delle funzioni organiche i n ogni organismo equilib rato e sano I politici danno ai principali fra questi organi dello Stato il nome di poteri A nch io a do pe re rò questa parola G li organi centrali della società costituenti lo Stato o poteri sono nelle loro linee generali quattro : il legis l at i v o l esecutivo il giudiziario il sovrano Si suddi vidono : il primo in impulsivo e riflessivo ; il secondo in esecutivo propriamente detto e burocratico ; il terzo i n punitivo e censorio ; il q uarto in rappresentativo coer t i c i v o e consultivo A l potere legislativo spetta la determinazione della volontà sociale ; al l e se c uti v o l esecuzione di questa v o l o ntà e d integrazione sua ; al potere giudiziario la c o n se rv az i o ne dell integrità delle singole parti e di tutti gli organi e funzioni di c ui la società si compone dentro a ciascuna persona fisica e morale ( delle quali costituisce quella che c hi amasi la tutela giuridica ) ; al potere sovrano spetta la vigilanza perchè quei tre primi non trasmodino e la rappresentanza e la sintesi dello Stato e della società Q uesti poteri devono essere in di pendenti l uno dall altro e vivere di vita autonoma V errebbero meno alle funzioni loro quando l uno avesse o da temere o da s perare dall altro in ordine all essere ’ ’ , ’ , ’ ' . ’ . . , » , ’ , , . , , . ’ ’ ’ , . ’ ’ . ’ , ’ ’ L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL IS TA ’ 204 superiore del quale gli individui so no so l tanto il mezzo strumentale degli organi e delle funzioni proprie di quel l o rgani sm o organi e funz i on i di cui esso si compone e non già di individui O rbene il potere legislativo è la volontà cosciente e determinante gli atti volitivi dell organismo sociale considerato così come dissi D a questo principio emerge logico e limpido il concetto di ciò che è il potere legislativo e d anche del modo col quale deve essere costitu ito E sso è il riflesso c o o rdi nato in organi a ciò predisposti dalla natura politica della sensibilità della riflessione e della determinazione della società A c o st i tui rl o conviene raccogliere anzi tutto e coordinare le sensibilità di cui è fornito l or ga ni sm o sociale E splicandosi questo negli individui che ne costituiscono il territorio cellulare necessario è rintracciare in quanta misura esistano in ciascuno di questi tutti e singoli le varie funzioni organiche della società ; e così scoperte e misurate c he siano sco rta rne la sensibilità dentro all organo volitivo a ciò predis posto n e l l appare cchi o regolatore della società stessa , T ale trasmissione di sensibilità si fa negli individui non gI a per virtù propria bensì come e spre sso ri delle energie sociali di cui sono conduttori e proporziona ta mente alla quantità e qualità di esse energie Si deve poi organizzare l apparecchio regolatore tutto in modo che la deliberazione che ne esce sia il ri snl tato di una elaborazione psichica perfetta e nella quale alla pronta percezione della sensibilità corrispon da ampiamente il fenomeno della riflessione e d a questo l e qu i l i brat a deliberazione e cioè l atto volitivo perfetto C iò si ottiene per mezzo d i due parti organiche distinte delle quali deve comporsi il potere legi slativo : una parte im pulsiva e d una p a rte ri flessiva V ediamo come d ovrebbe comporsi ciascuna di esse n ello Stato d i una società civile ’ ’ , . , ’ . , . , , , . ’ . , , , , ’ ’ , , . ’ , , ’ ’ . . . CAP V I I CO S T I TUZ I ON E TEOR I CA DELLO S TATO ECC , . 205 . Il sistema rappresentativo rende molto f acile la composizione di questa parte del potere legislativo poichè per esso si può con ogni opportunità constatare e raccogliere quanto di funzioni organiche sociali e si stono in ogni individuo e co nv o gl i arl e con opportuni mezzi ( adatti individui ) in un organo speciale dello Stato il quale così composto riesce la rappresen tazione della sensibilità soci ale e costituisce l apparecchio legis l at i v o a ciò designato Il sistema rappresentativo meglio sarebbe detto sem pli c e m e nte elettivo costituisce un grande perfeziona mento nella costituzione dello Stato Pe r esso si rende possibile il riuni re in un modo ordinato e d in poca specializzata e allo scopo selezionata parte della massa fi siologica individuale tutta la se nsi bi i i t à organica della società ; mentre nelle costituzioni che non ave v ano q uesto perfezionamento p ure essendo organiche come le antiche e ra necessario esplicare la sensibilità sociale pe r mezzo della massa intiera direttamente il che ar recava lentezza imperfezioni difficoltà a v olte c o nv ul sioni a volte torpori in questa parte de l potere legis l ati v o é he è l i m pul si v a A vviene pe r mezzo de l sistema rappresentato nell ordine sociale un feno m eno analogo ad altri c he la scienza ha determinato nell ordine fi sico : raccogliere e disciplin are molte forze esplicantisi su di una grande superficie voluminosamente in uno spazio non voluminosi snodati e d e d in un mezzo limitati opportuni pe r trarre da quelle forze la maggiore uti l i t à n e l miglior modo L a concentrazione dei raggi solari in una lente la fissazione della forza d una enorme caduta di acqua in un filo elettrico h anno il loro riscontro n ell ordine politico nel sistema rappre se nt at i v o ; il quale è appunto un convoglio ad una concentrazione di forze politiche ; è un perfeziona mento di mezzi a scopo di usufruire meglio forze so , , , , , ’ . , , . , , , , , , , , , , ’ . ’ ’ , , , . ’ , , ’ , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 206 un progresso dell evoluzione politica nella parte sua strume ntale o meccanica U n altro vantaggio de l sistema r appresentativo ( e quindi un pe rf e z i o nam e nto ne l l a for m azione delle leggi che per esso si ottiene) è che pe r mezzo suo si renda facile e perciò sicura l unicità della legge E ssendo tu tte forze sociali in qu anto sono rivolte ad intento l e gi sl at i v o concentrate in un punto limitato del mezzo sociale ( e cioè in un gruppo limitato di in dividui ) non ostante l assenza d i di spo sti smo l unicità della legge si i mpone quasi come una necessità D i ffic i li ssi m a in v ece riusci v a anche in società politiche limitate a una sola città quando non esisteva questa opportunità forni ta dal sistema rappresentativo Infatti R oma che offre il maggiore esempio di uno Stato organico non rappresentativo dovendo fare scaturire le leggi di ret tamente dal cor po sociale e dai v ari i organi suoi non rappresentati non ha potuto avere mai unicità della legge ; e quella che il Machiavelli disse lo tta di leggi f u una delle precipue cause della rovina dello S tato ro mano L a vastità degli Stati medievali indicò e f ac i l i tò l adozione de l sistema rappresentativo delle funzioni sociali nella costituzione degli organi legislativi L a ricerca della quantità di funzioni organiche so c i al i e qualità loro che esistono negli individui è facile quanto il fi ssarne la rappresentanza ne l l o rgano d ella sensibilità statale ; ovvia perciò riesce la costituzione della parte impulsiva del potere legislativo Si verifichi quanto di funzione familiare economica scientifica religiosa o statale sia in un individuo e gli si attri huisca la delegazione d al t re ttanta r ap presentanza in ragione della q uantit e misura con cui le funzioni organiche della società co n corro no e perciò esistono in l ui E videntemente tutta la massa del corpo sociale de v e essere fornita di rap presentanza poichè in misu ra c i al i ’ e ; . t ’ . , , ’ ’ , . , . , , , , , . ’ . ’ . , , , , ’ à . , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA 20 8 ’ osserv are che appunto perchè no n rappresentanti d i indi v id ui alle dette categorie si deve assegnare rap pre se nt anz a non in ragione del numero degli ind ividui che la compongono ma in ragione della importanza d ella funzione sociale che per mezzo d i ciascuna cate goria viene esplica t a e rappresentata ne l l o rgano i m pul si v o della volontà sociale L e così dette rappresentanze sindacali nella costituzione dello Stato delle quali oggi si comincia a parlare pe r quanto rudimenta lmente e d incompletamente non sono che un primo accenno di evoluzione costituzionale nel senso descritto Il se condo modo si ottiene attribuendo molte plicità di suf f ragi ai singol i individui elettori proporzionata mente alle funzioni sociali di cui ciascuno di essi è conduttore C redo il secondo sistema preferibile al primo perchè più organ i co I n sè stesso e più adatto a costituire un apparecchio legislativo impulsivo agente in modo ar monico C erto occorrono graduazio n i d i delegazione rappresentati v a ben più elevate e complesse di q uelle che furono ap plicate pe r esempio colla legge elettorale belga prima che anche quello Sta to adotta sse il suf f ragi o universale i n di v ual i st i c o U n assemblea costituita con tale suffragio organico riusci rebbe atti ssi m a a rac cogliere in sè e rappresentare tutte le i m pression i che vengono per ragione esterna od interna determinate nell organismo sociale e d a recare n e l potere legislativo l av v iso e l allarme che si rendessero necessari per la salute e d il benessere d i tutto o di parte di esso orga n i sm o G li indi v idui che per tale modo costituirebbero la parte i mpulsi v a del potere legislativo sarebbero poli t i c am e nte il prodotto della fusione ed armonizzazione in essi avvenute della sensibilità di tutte le classi e di tutti gli interessi particolari e generali che sono nella società L a forma di funzione cu i è rivolta l assemblea i m pul si v a deve imprimerle t re car atteri : la frequenza , , , , , ’ . , , . . , . , , ’ . ’ ’ ’ . , , . ’ della sua rinnovazione perchè le nuove forme e cau se di sensibilità che si vengono determinando nel corpo sociale ottengano sempre pronto mezzo di esplicazione ; il conseguente facile mutamen to degli indivi dui che devono c o mpo rl a poichè è certo ch e quegli individui che apparivano e d erano buo ni conduttori di talune i mpressioni potrebbero essere meno adatti pe r altre che fossero sopravvenute nella società ; la esclusività come già si disse della i niziativa delle leggi il cui inizio non può determinarsi c he per impulso di impressioni sociali P er legge poi si intende le deliberazioni che ha nno un r apporto permanente colla vita sociale non come oggi si fa ogni cosa c h e costituisca oggetto di deliberazioni legislative ; queste possono essere a nche no n leggi ma decisioni di governo che per la impo rta nz a loro v e n gono sottratte alla balia de l potere esecutivo e di queste naturalmente l iniziativa può partire da qualunque o r gano sia esecutivo o legislativo Anzi pe r riguardo a tali decisioni l organo imp ulsivo è da considerarsi meno direttamente interessato R accolte e fissate in un o r gano loro le impressioni sociali non son o certamente esse sole atte a produrre una sana ed O pportuna de l i be razione se non sopravvenga l altro fatto psichico della riflessio n e Queste impressioni preced enti è perciò n e ce s sario che siano conservate vive e d agenti in un organo a ciò opportunamente costituito che è l organo riflessivo del potere legislativo e che più o meno adeguatamente formato si riscontra in tutte le costituzioni civil i sotto nome di senati o camere alte o seconde camere o de i signori o m ag nati O lordi od altro E intuitivo che dovendo la parte riflessiva del potere legislativo rappresentare le impressioni precedentemente ricevute dal corpo sociale essa deve essere fissa o come oggi si dice inamovibile e costituita in due modi per una parte ( che nella società moderna do v rebbe essere , , , , , , . , , , ’ . ’ . , ’ . ’ , , , , , . , , , , , P . S I L I PB AD I ’ , , o t L i ll usi ne i ndi vi dual i s a . 14 . L I LLU SI ONE I ND I V I D UAL IS TA ’ 2 10 la massima) in modo successivo per cern i ta che faccia direttamente di sè la parte impulsiva ( o camera clet ti v a) si c chè ne venga una successiva fissazione nel potere legislativo delle impressioni via via subìte dal corpo sociale fissazione fatta in maniera che possano quelle impressioni essere richiamate e perciò deter minare riflessione sociale E per l altra parte la minore a delegazione dirett dei m assimi organismi di ogni e r p natu ra che il corpo sociale è venuto producendo dentro i quali o rganismi devono essere posti pe r la con sè se rv az i o ne loro in condizione di spiegare riflessione legislativa in quelle determinazioni c h e possono ri g uardare l esistenza loro ; e sono essi gli stessi altri poteri dello Stato giudiziario e sovrano e gli alti organi burocratici c h e il potere esecutivo è venuto creando a propria integrazione le formazio n i e gerarchie religiose le g randi istituzioni economiche scientifiche e final m ente quei maggiori organi di Sta to che la società è venuta costituendo a migliore svolgimento della propria vita locale in modo autonomo dai poteri dello Sta to stesso I caratteri della parte riflessiva del potere legisl ativo sono essenzialmente opposti a quelli dalla parte i m pul si v a : e sono stabilità degli elementi legislativi che l a costituiscono rinnovazione di questi elementi con tinua e lenta a norma c h e la morte o la cessazione pe r l età o per decadenz a da uffi c i onde deriva il grado rendano necessario di riempirne i vu oti doven do essere costantemente fisso il numero dei suoi componenti e cioè la mole sua mole non mai inferiore a quella della funzione impulsiva ; esclusione in essa di ogni inizia tiva nella formazione della legge Quando la re azione della riflessione sociale si sia manifesta ta s ul l i m pul so delle sopraggiunte impressioni quando pe r tale modo su a piena esplicazione che m a i deve e dopo una , , ’ . , , , ’ , , , , , , . , ’ - ‘ , , . ’ , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 212 deve esercitare sul potere giudiziario ; ma solta nto a informazione propri a e d a lume dell opera legislativa questo sindacato non può infatti avere nessun effetto nei riguardi delle persone componenti i l potere gindi z i ari o n è potrebbe avere alcuna facoltà di giudi care l opera di un giudice ma soltanto di de f e ri rne l esame con accusa portata davanti al potere sovrano delle cu i attribuzioni tratterò più avanti E necessario pe r la sana costituzione di tutto il potere legislati vo che le forze le quali sono chiamate a generarlo e co m po rl o di sè della rappresentanza propria vi concorrano tutte così come la costituzione intende L a facoltà che le attuali costituzioni romantiche lasciano all individuo di con correre o meno alla formazione de i poteri dello Stato è una delle maggiori stoltezze del diritto pubblico indi v i dual i st i co Basta considerare un istante che cosa a c cadrebbe se tutti gli individui volessero approfitta re di quella libertà L o Stato è costituito per la società dalla società ; è costituito per necessità organica ; esso de v e quindi per natura sua essere formato in modo che tutti gli elementi tutte le forze atte a c o st i tui rl o ne ce ssa ri am e nt e v i concorrano G li individui sono conduttori di quelle forze ed a nessun conduttore deve essere pos sibile di stornare le forze che sono in sue mani da quegli usi e scopi cui sono destinate U na delle più dannose manifesta zioni de l l i ndi v i dua l i sm o politico romantico è il grande abuso che vi si fa della pubblicità così rispetto alle cose come rispetto alle persone O gni determi nazione sociale ogni atto od a n c h e soltanto elaborazione di atti legislativi e d e se sono portati a conoscenza universale P ubbliche c ut i v i sono oggi sempre le assemblee legislative ; ogni atto che compie un individuo investito d i funzioni legisl ative nella consue tudine attuale lo compie sempre come T izio o C aio L a persona l individuo che si fanno avanti si dacato ’ , ’ ’ , , . , , , , . ’ , . . , , . , , , . ’ , . , , . , , , ’ . , , CAP V II CO S T I TUZ I ONE T EOR I CA DELLO S TATO ECC . , 213 . accentuano si espongono si impo ngono N e sono venute forme di i ndi v ual i sm o curi o si ssi m e L io in cos ì con tinua e perpetua esposizione fi nisce per avere in sè una tale preoc cupazione che punto o poco si cura di tutto il resto U no parla ? E gli non si preoccupa se dice cose buone o no utili o dannose per il proprio paese ; ma solta nto se possa o no essere parso uomo abile uomo d i nge gno oratore brilla nte A chi vota poco importa che abbia votata qualche diavoleria i n digesta o ri v o no sa per la società ; questo solo gli i m porta se dal voto che ha dato gli possa venire perso nal m e nt e lode o critica danno o vantaggio Il concetto costituzionale classico è essenzialmente opposto : l in di v i duo scomparendo e solo la funzione manifestandosi e rimanendo il nome dell individuo investito di potere legislativo poco si sente e quindi prevale il principio delle discussioni e delle vota zioni segrete N on c è d altronde n essuna ragione di utilità nella pubblicità delle discussioni delle asse mblee legislative Se l in di v i duo vi sia buono o cattivo conduttore di energie sociali deve essere stato vagliato innanzi all elezione sua D opo non c è rimedio nè utilità nel vaglio ; poichè o è parte dell assemblea impulsiva e d egl i viene normalmente eliminato nell e frequentissime ele zioni successive ; o è parte dell assemblea riflessiva e non è più in alcun modo eliminabile L ume dalle as se m bl e e legislative sulla società non ne deve venire ; da esse devono venire l eggi non lumi I dibattiti e d i l commercio psichico da cui proviene il lume politico alla società si deve fare e si fa in una civiltà progredita n e l corpo stesso della società per mezzo delle infinite manifestazioni dell opinione pubblica e della giusta e necessaria libertà d i pensiero e di parola L atto legi s l at i v o è appunto la concrezione del pensiero sociale già formato D alle asse mblee nelle quali la concrezione . , , ’ . , , . , ’ , . , , , , , . ’ , ’ , , ’ . ’ ’ . ’ , ’ . , , ’ ’ . , . ’ ’ . . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 214 ’ si compie nulla può disc e ndere a formare una cosa della quale esse stesse sono il prodotto ed il riflesso I l valore poi dei si ngoli uomini agli elettori è noto in quanto essi perciò appunto li scelsero conduttori di funzioni politiche ; e per la più O pportuna formazione del potere esecutivo basta che sia quel valore noto entro alle assemblee legislative nelle quali il potere esecutivo si forma F uori non è necessario affatto L at t ual e ab uso di pubblicità i n di v u al i s ti c a negli organi legislativi non ha in se che danno perchè conduce alla oppressione e trascuranza della funzione sociale sotto alla espansione dell individ uo eletto N è a questo viene dalla pubblicità alcun freno morale come cia scuno può facilmente vedere mentre anzi deriva alle masse esempio più appariscente della im m oralità quando vi sia in lui N ella costit uzione del potere legislativo inglese è noto che il concetto classico della quasi eliminazione de l l i ndi v i dual i sm o dalla funzionalità legislativa ebb e una sanzione nell antica pratica di desig nare il rappre se nt an t e de i comuni non già col suo nome personale ma con quello del suo collegio ; e non altrimenti i lordi prendono il no m e del fe udo d i cui sono investiti L av v e ni re arrecher a molti perfezionamenti e molte innovazioni rispetto al presente anche nei m odi di fun z i o na m e nt o dirò così dinamico de i corpi legislativi N on è possibile immaginare nulla di più illogico e irra z i o n al e rispetto allo scopo cui intendono del modo di funzionare degli attuali corpi legislativi T utto vi si lascia in balia de l caso e d i n pre da a circostanze e d anche a facoltà e qualità indivi duali affatto secondarie L indisposizione fisica d un membro del potere legisla t i v o un suo pressante affare pri vato che lo trattenga lontano dall assemblea; la accidia che porta in lui l ag gravarsi dell età sono t utte circostanze che coi pro . , , ’ . . , ’ . , , , . , ’ ’ , . ’ , . , , , . . ’ ’ ’ ’ ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 2 16 a legiferare C i ò determina oltreché un limita t i ssi m o scambio di idee anche grande perdita di tempo perchè a quel modo le idee non possono essere esposte che da un individuo per volta E ppure le tipografie di cui le assemblee sono fornite ( e che costituiscono un primo passo verso la e v oluzione che qui preconizzo ) o ffrono un mezzo di comunicazione delle idee ben più opportuno di quello affatto primitivo de l l o rato ri a della predicazione delle apo st ro fi e magari anche dei con seguenti pugilati Ma tralasciando di scendere ad un a veristica rappre se n t az i o n e d elle assemblee invasate da frenetico roman t i c i sm o passo ad una osservazione d i molta importanza e cioè la permanente e d immanente necessità di quel fatto che i romantici chiamano ( e come tale temono ) con fl i tto fra le due parti del potere legislativo E sso è in quella vece come descrissi l e s pl i caz i o ne della riflessione sociale O gni decisione dell assemblea impulsiva deve trovare arresto nella riflessiva n è avere da q uesta consentito il passo fi nc hè ogni reazione sua pienamente liberamente ed i nde fini tam e nte funzionante non sia cess ata n i sc o no . , . , . , ’ , , . , , , . ’ , , ’ . , , . V . Il potere esecutivo non può evidentem ente e ssere co st i t ui to che come emanazione e delegazione de l potere legislativo del q uale come dissi cura l esecuzione della volontà integrandola in tutto ciò cu i il potere legisla t i v o non può giungere senza ulteriore concentrazione di energie politiche nella costituzione dello Stato L e a s s e m bl e e legislative eleggono un consiglio costituito in modo da assicurare la miglio re possi bile esecuzione e d osservanza de l le leggi pe r mezzo della a mministrazione sociale E ciò che c hi amasi G overno E sso può pertanto ’ , , , . , . . CAP V II CO S T I TUZ I ONE TEOR I CA DELLO S TATO ECC , . 217 . considerarsi una formazione ed un complemento de l potere legislativo T uttavia esso prende il ca rattere di altro e speciale potere dello Stato perchè costituito che sia funziona in modo indipendente nè deve senza danno dello Stato poter essere arbitrariamente revocato da altri poteri come oggi avviene n elle costituzioni ro mantiche meno l americana del N ord ; ma solamente può essere limitato nelle fu n zioni sue in determinati periodi tem porali Questa sua speciale autonom i a indi s pe n sab i l e a frenare eventuali i m peti del potere legis l ati v o il quale negli individui che lo compo ngono può fare molesta e pericolosa ressa intorno al l e se cuti v o per sostituirsi è necessaria altresì pe r c o nse rv argl i una opportuna continuità di criteri e di metodi n e l l e spl i c az i o n e dell azione di G overno ; ed è ciò che fa de l l esecutivo uno de i poteri dello Stato Il ritenere che i piccoli consigli eman azione delle as siano cosa c h e possa avere altra se mbl e e legiferanti origine che il potere legislativo è un errore Si tratta di vere e proprie e dirette emanazioni del potere legis l ati v o aventi però come potere a sè delle attribuzioni nettamente definite C reate le leggi deve il potere legis l ati v o designare le persone che costituiscano l organo nec es sario per e se gui rl e Il fatto che oggi il potere ese c ut i v o è nominato dal sovrano è un fatto di origine dispotica un anacronismo manifestato dallo stesso t e m pe ram e nt o po sto v i della cosi detta designazione parla m e ntare Questo anacronismo o ra reso necessario dall a costituzione individualistica del potere legislativo è destinato quando questa follia cessi a cadere pe r il comune vanta ggio cosi de l potere legislativo come del potere sovrano ; non è a dirsi poi quanto dell esecutivo D e v e il consig lio esecutivo essere limitato nel numero dei componenti e si ge ndo si in esso r apidità di conce zioni di deliberazioni di atti D al potere esecutivo di . , , , , ’ , . , ’ , ’ ’ ’ . , , . , , , . , ’ . ' , . , , , , ’ . , , , . I ND I V I DUAL IS TA ’ 218 L I L L U SI O N E pendono necessariamente tutti gli organismi burocratici civili e milita ri interni e d esterni ; i quali saranno tanto pl ù complessi q uanto più progredita è la civiltà e svariati quindi e gravi i bisogni suoi ; parte impor tantissima dello Stato il cu i sviluppo organico è uno degli indizi maggiori del grado di selezione e d attività funzionale a cui è giunta una società civile N essun o scorga in queste parole una approvazione della attuale elefantiasi burocratica L elefantiasi non è sviluppo : essa è in questo caso il prodotto della costituzione ro mantica dello Stato la quale rendendo impossib ile ogn i sana esplicazione di funzionalità diretta da parte delle forze vive della società nello Stato q uesto deve ne ce s sari am e nt e servirsi di una funzionalità artificiale anche là dove non sarebbe necessario Inoltre il consiglio esecuti vo ha da essere tempo ran e o negli individui ma continuativo come o r gano L a discontinuità del governo è una delle peggiori infermità da cui sono a ff litte le costituzioni romantiche E sso do v re b be ri nnovarsi parzialmente a determinati e precisi periodi D ovrebbe essergli negata ogni iniziativa legis l ati v a per impedire che se n e possa servire a proprio accrescimento ; vigilanza questa ind ispensabile perchè all esecutivo giungono normalmente gli individui di maggiore forza e di maggiore espansione individuale D el resto già ho dette discorrendo del potere legisla t i v o le ragion i per le quali l iniziativa delle leggi deve partire dalla parte imp ulsiva d i questo potere C arattere dell esecutivo deve essere l esclusione as soluta de ll i ndi v i duali smo nelle sue funzioni E satta mente l opposto di ciò che oggi avviene L e am m i n i st raz i o n ì da esso dipendenti vogliono essere d ivise in b ranche alle q uali presiedano non uno ma tre membri de l potere esecutivo con collettivo riferimento a tutto il consiglio che lo costitu i sce N ei frequenti raggruppa , . ’ . , , , , , , . . . . , , ’ . , ’ , . ’ ’ ’ . ’ . , , . , VI . N on ho bisogno di descrivere gli infiniti malanni che discendono d all attuale forma individualistica de l po tere esecutivo : sono piaghe che sanguinano s ul cor po sociale e basta s olo additarle R ispon derò solta nto al solito luogo comune che ne l l i ndi v i dual i sm o solo si trovi la spinta all azione richiamando stori camente sotto gli occhi degli aprioristici ragionatori l opera de i consigli esecutivi di tipo classico la quale f u nel suo a nt i i nd i v i dual i sm o la più sapiente ed intensa e so pratt utt o la più saggia che il potere esecutivo abbia mai esplicato : basterebbe quella dei consigli esecutivi veneti per ridare la vista a tutti questi ciech i della po litica Ma v è un argomento contro la localizzazione individu alistica delle funzioni esecutive che non si comprende come non si sia imposto anche al più sma Basta co n siderare che un mini n i o so romanticismo stero cioè tutta un i m po rta nti ssi m a parte de l l amm i ni strazione e della politica dello S tato è costretto con questi graziosissimi sistemi non solo a subire le biz z arri e della mente di un uomo individualmente agente ma altresì tutte le conseg uenze delle perturbazioni fisi o logiche così facili e freq uenti a cui il fisico di questo uomo può andare soggetto Quando un ministro am mala la sua malattia si estende a tutta l amm i ni stra zione c he dipende da q uel signore : e non se n esce con nessun calmante ; o turba o capovolge come accad de alla vigilia della grande guerra ad una nazione che v i partecipò il cui m inistro degli interni a mm alò c si spense in quei supremi momenti d i vita nazionale A ccade poi che questo indi v idualismo esecutivo così prono e sensibile alla personali tà di chi lo esercita mentre da un lato è potentissi mo ne l broglio dall al tro ’ ' , . ’ ’ , ’ , , , ’ . , . ’ ’ , . , , , . ’ , ’ , , . , . ’ , V II C AR CO S T I TUZ I ONE TEO RI C A DELLO S T AT O ECC , . 221 e I mpotente rispetto alla conser v azione dell ordine e d in genere alle vere e dure necessità dello Stato ; perchè ciò importa inevitabilmente impopolarità e pericoli e l i ndividuo tende ad astene rse ne e d a lasciare correre A ciò si presta poi moltissimo la solita maschera de l libe rali sm o che novantanove volte su cento non fa che coprire la pav i di tà di quegli indi vidui s u cui grava di rettamente e singolarmente la responsa bilità del potere E naturale che così sia perchè all uomo costituito individualmente ( e cioè i solato e quindi troppo desi gnato) ripugna di a ff rontare respo n sa bilità che invece sono senza sforzo alcuno affrontate da un potere ant i i n di v i dual i st i c o e d organico e cioè da un c ollegio i m personale VI I ’ O Q , ’ . , . ’ , , . . potere giudiziario presiede alla conservazione della integrità delle singol e parti e di tutti gli organi sociali in quanto e pe r quel ta nto che si svolgono dentro a ciascun indi v iduo o dentro altra formazione organica ; de i quali individui e for m azioni costituisce pertanto quella che c hi am asi difesa giuridica e ciò a n orma e d entro i limiti della costituzione dello S t ato e delle leggi C ome in parte di m ostrai e d in parte dimostrerò in un altro capitolo ciò che noi chiamiamo diritto individuale è la proiezione obbiettiva nella mente nostra de i limiti che la natura impone obbiettivamente agli individui per costituire l organismo sociale Il mio di ritto di sta re solo in questa stanza ove mi trovo n o n è un quid as soluto che esiste in me è sol tanto la ris ultanza de l limite posto alla libertà individuale di tutti gl i altri di venire in questa stanza dove io sono L a violazione di diritto c he T izio fa a danno di C aio non è che un abuso che T izio ha fatto di libertà propria indi v iduale abuso per il quale C aio ha sub i to atti ( giuridica mente Il , . , ’ . , , . , , , ’ L I L L U S IO N E I ND I V I DUAL IS TA questi atti si chiamano danni ) incompatibili colla con se rv az i o n e di quanto è in lui di funzio n e organica so c i al e Ho però allora soggiunto che a di scorrere di poli tica è necessario tenere conto delle illusioni del pen siero e delle parole che rappresentano queste illusioni ; perchè il linguaggio per sè non è scientifico n è si può intendersi a furia di circonlocuzioni interminabili ; prego adunque il lettore di intender mi con discrezione quando parlo di diritti c he sono negli individui ( persone fisiche) o negli aggregati organ i ci ( persone morali ) Il potere giudiziario reintegra protegge e difende il diritto e d esplica l azione sua di Stato in tre modi prin dei quali il primo è repressivo e gli altri due c i pal i sono preventivi I R eintegra il diritto violato e lo re sti tu i sc e assi c uran do v e l o nella persona fisica o morale in cu i f u turbato ; I I Afll i gge chi ha turbato il diritto ; I I I C ensura e m inaccia chi sia in procinto di violare un diritto perchè se ne astenga e ciò ottiene in due modi direttamente colla ese mplarità della pena e d anche colla parola sua ed indirettamente proteggendo nella società una giusta facoltà d esam e e di censura ( libertà di stampa e di parola) T ali funzioni dello Stato non possono essere esercitate se non da un potere che sia b e n sì coordinato cogli altri dello Stato stesso ma che sia da essi indipendente e costituito in modo organico e d autonomo in sè e per sè Questo potere non può avere altro limite che quello che deriva dalla necessità c he esso non esorbiti in d anno degli individui nè di persone mor ali nè degli altri poteri ; e ciò s o tt i e ne pe r ciò che si riferisce alle persone fisiche o morali c o st ri n gendo il potere giudiziario ad esercitare l azione sua in esecuzione di leggi precise ; e per ciò c he si riferisce re st ri n ge ndo ne l a zione a gli altri poteri dello Stato nella maggiore parte dei c asi alla applicazione di leggi b e n fi sse ; e d in alcuni casi s pecial i e preventivamente . . , ’ ' , , . . . . , , ’ . , . ’ , , , ’ ’ , , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA 224 ’ previe talune condizioni limitazioni e gara nzie di deferire un giudice che ritenesse infedele o parziale applicatore delle leggi a una alta corte di giustizia su prema magistratura politica d i ndo l e sovrana alla cu i formazione non de v e concorrere il potere giudiziario e parzialmente il potere legislativo Il controllo legisla t i v o sugli atti dei giudici trova co n ferma stori ca n ella sanzione sua da parte della costituzione a mericana L e e uropee non ne sentono il b isogno perchè in E uropa il giudiziario non è un potere ma una d elle tante buro c raz i e dipendenti dal potero esecutivo L a forma di costituzione del potere giudizi ario più a datta ad una in t ensa c iviltà m i sembra l u n ione del modo elettivo e del modo gerarchico N e l l av v e n i re quando i popoli civili sentiranno la necessità imperiosa di adagiarsi in ordini cl a ssici il potere giudiziario sarà composto da una ge rarchia autonoma ri fo rne nte si e se l e z i o nant e s i in mo do autonomo e dalla rappresentanza eletta a costituire potere giudiziario dagli elementi onde l organismo sociale è compos to così precisati e fun come avviene e si pratica pe r l elezio n e de l z i o n ant i potere legislativo i mpulsivo e del sovrano quando e l e t t i v o L a gi ustizia sarà quind i sempre impartita da un collegio di persone non potendo il giudice unico ( che soltanto potrà essere conservato per le contese di minor conto ed esclusivamente economiche ) racchiudere in sè le d ue maniere di formazione giudiziaria ; e i l collegio sarà composto così pe r la giustizia civile come per la penale di elementi elettivi insieme con una minima prevalenza de i secondi N on conosco altro modo pe r assic urare alla giustizia la duplice qualità d i essere tecnicamente illu mi nata e scevra di carattere p a rtico l ari sta gerarchico o o l i garghi co D e l resto la tendenza de l potere giudiziario a costitui rsi ne l modo qui de scritto gi à si vede nel fatto abbastanza chiaramente , , ’ . . , , . ’ ’ , . , ’ , ’ , . . , , . . , , . VII CAR CO S T I TUZ I ONE TEOR I CA DELLO S T A T O ECC , . 225 L attuale magistratura e la giuria popolare costitui sco no un sistema misto ; orribile e strana mistura così come è ma che accenna a evolvere in quella che parm i la forma migliore del potere giudiziario E chiarissima oggi infatti la tendenza della magistratur a a sottrarsi quanto è possibile al potere esecutivo e della p ubblica opinione a se co ndarl a e d è altrettanto chiara la ten denza della giuria a modifica rsi nel sen so di una mag g i o re selezione ; l e l e tt i v i tà non sarà che l ul timo passo di questo suo processo evolutivo D eve l ordine giudiziario essere fornito di burocrazie speciali ta nto civili quanto armate pe r la scoperta e la persecuzione dei reati e per la esecuzione delle pene N e l l o rbi ta sua cadrann o col tempo moltissime att ri b uz i o ni e funzioni e d amministrazioni che n elle attuali nebulose costituzioni romantiche dipendono non si sa perchè o S i sa troppo dal potere esecutivo ’ , . , ’ ’ . ’ . ’ , , . , V I II . Ho detto che le funz ioni sociali de l potere giudiziario s att uan o pure per mezzo della censura E sso la eser cita coi suoi gi udicati tacita mente e talora anche espres s a m e nt e ma il massimo mezzo censorio nella società moderna consiste n e l l a ssi curare compito questo della m agistratura una giusta facoltà di esa me e di censura di ogni forma di attività e massima mente se sia atti vit a politica Questa f acoltà così assicurata n ella so c i e tà dà luogo a que l l az i o ne della opinione pubblica che si manifesta nelle società moderne specialmente pe r mezzo della stampa periodica E questo ind ubbia mente uno de i punti di vista principali anzi il prin c i pal e dal quale la c o si de t t a libertà di stampa deve essere considerata ’ . , ’ , , . ’ . , , . P . S I L I P RAN D I , L ’ d t i ll us i one i n i vi d u a li s a . 15 . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 226 ’ Questa forma ha potuto oggi assumere la funzione censori a per il grande svilupp o delle ar t i meccaniche L importanza ass unta oggi dalla stampa periodica ne fa quasi una integrazione di un potere dello Stato E i h fatti così si esplica ma in un modo che non potrebbe essere allo stato delle cose n è più infantile n è più disordinato individualistico e romantico Infatti la stampa così come è oggi non co rrisponde certamente come dovrebbe alla funzione sua sociale e ciò acca de per la solita eterna cagione d ogni male politico mo derno nel soverchio di libertà indi v id ualistica e di auto soppressione dell azione dello Stato rispetto alle varie funzioni della società O gni individuo può fare uso della s ta mpa senza o ffrire nessuna garanzia ne i rigu ardi degli altri e neppure per qu el tanto che la legge c o mune civile e penale ( che pure è così poco ) esigerebbe ; poichè si è giunti al punto di studiare espedienti per preservare chi fa danno e al pubblico e d ai privati per mezzo della s tampa dalle comuni disposizioni di legge E mentre da un lato la sana e vera azione censoria quasi si smar ri sce nell istituto giornalistico dall altro la violenza l anarchi a la frode la intimidazione mo rale e il ricatto morale e materiale e soprattutto poi l i ndustre inganno si sono annidati nella stampa come in una rocca e di lì finiscono di rovinare una società che de l resto crollerebbe anche senza que l l arm ame ntari o demolitore perennemente funzionante entro di essa T utto ciò è destinato a mod i ficarsi profondamente collo sco m parire del liberalismo individualistico e col perfezionarsi e i nt e nsi ficarsi della sociale funzione ce n soria della stampa periodica Questa si costituirà in un avvenire che non so quanto prossimo ma sicuro sotto la garanzia di numerose persone che così in linea civile che penale rispondano di ciò che un giornale possa fare in danno altrui così della società che dello Stato o de i . ’ . , , . , ’ ’ . , . ’ ’ , ’ , , , , , ’ ’ . . , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 228 notorietà di persone essa si esplichi pe r modo da o f frire tutte le garanzie necessarie al retto funzionamento dell istituto su tutto e verso tutto , ’ . IX . Il potere sovrano sovrast a agli altri costituisce la sintesi della società la personificazione dello Stato ; pre siede all organismo sociale e lo rappresenta invigilando tutti gli altri organi dello Stato e c o st ri nge ndo l i a rima nere entro i limiti che loro sono segnati dalla co st i tu zione giuridica della società in tutte le sue parti A l potere sovrano fanno capo direttamente tutti gli orga ni sm i statali che sono disseminati loca lmente per tutto lo spazio su cui la vita sociale si spande a provviden z a delle necessità locali T ali organismi stata li sono i co muni le provincie e simili tutti a utonomi c hè non esiste ragione per farli dipendere dal potere esecutivo centrale e anzi v e ne sono molte pe r non farlo A tteggiamento di ossequiosa soggezione devo n o assu mere verso il sovrano anche le formazioni organiche religiose che sono in una società P e r la m aggiore c o e sione d una società sarebbe anzi necessario c he qu esta soggezione fosse spinta al punto di riconoscere nel so v rano il capo supremo del culto onde una religione si esplica ; ma ciò non essendo sempre come ad ese m pio nei paesi cattolici possibile è tuttavia necessario che alle gerarchie ecclesiastiche anche riconoscenti una su a a i r autorità spirituale estranea allo St to sia dat e r o e p n e i rapporti di questo una qualche forma d i coesione e di carattere nazionale con discipline particolarmente rivolte a co o rdi narne l azione esteriore a tutte le rima ne nt i funzioni organiche della società C iò implica forme speciali di soggezione al sovrano T anta altezza di fun , , ’ , . . , , , . . ’ , , , , , , ’ . . CAP V II CO S T I TUZ I ON E TEOR I CA DELLO S TATO ECC , . . 229 zioni esige che il sovrano sia circondato di molta appa ri sc e n z a e di grande maestà L a visione il controllo il limite costituzionalmente definito di tutto quanto si compie dallo Stato e nella società costituiscono il carattere e la m ansione del po tere sovrano che agisce rispetto agli organi dello Stato analoga mente di come agisce lo Stato rispetto agli indi v i dui e cioè come forza li m i ta trice e coordinatrice ( non mai surro gatri ce ) delle singole attività A questo suo carattere corrisponde quello di nulla impren dere oltre l azione ora detta e di nulla iniziare e meno ancora v o lere n è nello Sta to nè nella società per suo proprio impulso L e iniziative apparenti e talvolta reali che gli attuali ordini lascia no al sovrano non sono altro che una continuazio n e dello Stato dispotico da cui esce più o meno direttamente lo Stato romantico il quale a volta s ua non è che una transizione tutta latina per evolvere allo Stato organico quale si descrive È curiosissimo l aforisma romantico il R e regna e non governa il P rincipe classicamente costituito nè regna nè governa bensì regge la società e lo S tato N ormalmente il potere sovrano si concen tra per o r gani c o che sia lo Sta to in una persona ; è il m o n os intravvisto dal pensiero politico dei greci come elemento costituzionale Soltanto taluni Stati costituiti da una parte sola e limitata del corpo sociale e cioè talune oli garc hi e come le greche e sebbene meno la romana hanno o fi e rt o l esempio di m o l t i pl i ci tà di persone ne l potere sovrano ; resa questa m o l t i pli c i tà possibile dal ca rattere conscio vigile diffidente e fermissimo che è proprio delle oligarchie ; ma storicame nte non apparisce compatibile una tale m o l t i pli ci tà quando tutta la m assa de l corpo sociale sia chia m ata a costituire lo Stato poichè in questo caso facilmente potrebbe a ffermarsi rivalità fra i sovrani e conseguentemente rovina dello Stato . , , , . ’ , , . , , , . ’ ! , , . , , . , , , , , , ’ , , , . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A 230 ’ L alta e vasta funzione che è riservata al sovrano i m pone la necessità che esso sia costituito a sua volta in un modo organico L a volontà che lo determina deve essere quella della persona in cui il potere sovrano si concentra e cioè del monarca sopra il quale dentro ai limiti del potere sovrano non v i può essere alcuna v o l o nt à ; ma vi devono però essere intorno ad esso istituti che valgano a rendere quella volontà meno moralmente individualmente responsabile meno di ffi cile ad e spli carsi più opportuna più armonica più sicura più utile più intellettualmente integrata D ue istituti è necessario che in via generale f unz i o nino intorno al sovrano : un consiglio consultivo e d una cancelleria Il cons i glio del sovrano deve essere costi tuito di non poche persone Intorno al sovrano più clas si c a m e nt e costituito che vi sia in E uropa intorno al sovr ano inglese esiste un consiglio chiamato il consiglio privato della C orona la cui a zione è appunto consul tiva per la C orona stessa Quella i stituzione della quale poco si p arla è uno degli organi più ca ratteristici e d essenziali della costituzione inglese N on è qui il ca so d e sam i nare come quel consiglio consultivo sia costi tuito e meno ancora di inferirne principi L a co sti tu zione inglese è un prodotto prettamente storico e pe cu liare a quel popolo E ccellente per esso ; ma se può fornire preziosa materia alla teoria non per questo può essere la teoria stessa N elle costituzioni come si v e r ranno formando i n genere ne l l av v e ni re e specialmente nei popoli presso i quali ogni traccia d i feudalità è sc o m parsa quel consiglio del sovrano sarà costituito pe r mas sima parte come attributo vitalizio di altissime funzioni coperte nello Stato e per parte minore come scelta fatta dal sovrano dentro la parte riflessiva del potere legislativo L a cancelle ria è la segreteria e la burocrazia de l potere sovrano organo importantissimo del quale il sovrano ’ . , , , , , , , , , . . . , , , , . , , . ’ . . , , , . ’ , . , , 232 ’ L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA X . Insostenibile è la posizione che viene fatta al sovrano in questi moderni Stati romantici E uno spegnimento politico morale operato con lenta ma sicura mano I l sovrano è corroso così dall individualismo proprio c he dall al t rui G li individui fatti governo si servono de l principe che dicono di coprire ma dal quale in realtà essi sono coperti per avvantaggiare sè stessi ed i par titi loro ; e lo abbandonano appena esso sia dal l i ndi v i dualismo parlamentaristico costretto a formare il governo con altri individui P e r combattere poi più efficacemente i propri avversari che sono saliti al governo si lasciano andare facilmente a combattere od a compromettere anche il principe che v e li ha chiamati e v e li tiene I l so v rano ri spetto al popolo diventa q uindi un ente irre ma responsabile in rea ltà a spo nsab i l e in apparenza volta a volta combattuto o da questi o da quelli e quindi co mbattuto sempre e f uo rc hè ne l l appare nz a non difeso mai L a difesa dovrebbe essere c ò mpi to de l potere giu di z i a ri o i l quale tut ta via in questo senso mai non funziona perchè essen do esso cogli ordini vigenti una dipendenza di indi v idui fatti governo a questi poco inte ressa e d ancora meno conviene che il potere sovrano sia difeso da im peti che possono quando che sia partire da essi stessi Il sovrano d iventa di fronte alla società una specie di ge rente responsa bile degli errori e degli interessi di tutti molto più che il popolo nulla sapendo e nulla comprendendo ( beato lui ! ) di costituzionalismo roman tico e di parlamentarismo individualistico colle relative involute giuridiche finzioni e sapendo invece che per S tatuto i minis tri li nomina il sovrano chiama e ritiene ques to respo n sabile de l male c he L m i n i stri fanno E se . . ’ ’ . , , ’ . , . , , ’ , . , , , , , , . , , , , , , , . CAP V II CO S T I TUZ I ON E TEOR I CA D ELLO S TA T O ECC , . 233 . av v iene cosa quasi impossibile che facciano al c un chè di buono tanto se ne vantano pe r l individualismo loro istit uzionale c he sul sovrano non ne ricade alcuna lode V iceversa poi poco possono fare con reale ritorno di questi sovrani nè in difesa propria nè in difesa spo t i c o della società perchè in questo caso l individualismo parlamentare vi vede colpito u n interesse comune a tutti gli individui c h e lo compongono e quindi insorge tutto contro il principe in questo solo concorde T uttavia in tale possibilità di ritorno dispotico risiede la ragion d essere di tali sovrani di Stati i ndi v i duali st i cam e nte costituiti perchè mandando q uesti inevitabilmente a rovina le nazioni la sovranità eredita ria offre f acile mezzo ad una ripresa di despotismo che ne lo salvi Ma raramente ne hanno la forza e normalmente subiscono tutti una illusione la quale no n è altro che il carattere de l male che li spegne U dendo tutto intorn o a sè tanto individualistico stridore e non sentendo di avere nessuna forza reale in sè stessi sono tratti ad orientarsi co stan temente dalla parte di coloro che sono più n umerosi o violenti e perciò gridano di più E il solo atteggiamento che dà loro l ill usione della tranquillità e della si c u rezza E un fatto del tutto analogo a quello di cui si rendono vittime 1 m alati dediti alla morfina C on essa fanno cessare momentaneamente il dolore ma indeboli s c o no così operando i centri nervosi dell organismo loro e ne affrettano la fine D eve il so v rano avere gran cura della sua conserva zione e salute fisica D eve compiere uno sforzo morale continuo per raggiungere un at t i t udi ne speciale a con servare la massima imparzialità di fronte agli altri po teri dello Stato nei conflitti che essi po sso np avere fra loro D eve sapersi conservare sempre molto lon tano e molto superiore a tutti gli individui coi quali si trova in contatto T ornano esiziali al sovrano le co si de tte con , , ’ , . , , , , , ’ , , , . ’ , , , . , . , . ’ . . , ’ , , . . ’ . s . L I LLU SI ONE I ND I V I DU AL IS TA 234 ’ democratiche ; sono un veleno pe r il suo pre stigio così riguardo alla person a colla quale esso tratta che n e smarrisce l o sse qui o come c o nfide n z i al m e nt e riguardo ( e qu i sta veramente il maggiore male ) a tutti i ri manenti individui di cui una società si compone i q uali per il loro egoismo in quella confidenza ac co r data dal sovrano a taluni fra essi vedono una di m i nu zione di fronte allo Stato della propria individualità D eve finalmente il sovrano essere circondato da molti segni esteriori della sua potenza maestà e d altezza sue t udi ni ’ , , , , , , . , XI . . si vedrà sancito per tutti i poteri dello Stato eccettuato l individuo sovrano il limite di età negli uomini chiamati all esercizio delle funzioni loro O ggi non si ha idea o i n suffi c i e nti ssi m a di tale n e ce s s i t à a c agione de l concetto indivi dualistico c he informa il d iritto pubblico per il quale concetto accade che ogni magis t ratura sia considerata come un qui d che possa confondersi ed immedesimarsi quasi nell individuo pe r cui mezzo si esplica Quando invece il diritto pubblico sia informato ad un principio organico l individuo scompare e solo si considera la funzione la quale non è esplicabile se non con mezzi idonei n è mezzo i doneo può essere ritenuto un uomo c he abbia raggiunta una e tà che gli impedisca l uso pieno e perfetto delle sue facoltà intellettual i e morali Il limite di età che n atu ralmente varierà a seconda de i climi e delle razze non va inteso in modo assoluto N on sarà norma necessaria pure essendo norma pe r quelle magistrature ove accade la rinnovazione frequente del mezzo i ndividuale e cioè per quelle non vitalizie ( come sa rebbero la parte i m pu l siva de l potere legislativo i l consiglio esecutivo e le N e ll ’ av v e ni re ’ , , ’ . , ’ , , . ’ , , , , ’ . , , , . , , , ’ 236 L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A sario a deliberazioni limitate e su ogget ti facili e acces sibili e naturalmente molto noti a i deliberanti A ciò si giunge costituendo taluno de i membri che compongono le ri spettive assemblee uniche in posizione v italizia e anche delegando a farne parte come si dice di diritto quei compo n e nti dell assemblea riflessiva de l l i n ti e ra società i quali siano individualmente compresi nella parte d i essa che è chiamata a costituire il singolo corpo di Stato locale D alle assemblee locali cosi costituite esce il potere esecutivo ad esse relati v o per mezzo di elezione che esse ne fanno L e attribuzioni di queste formazioni locali dovrebbero essere indubbiamente maggiori c h e oggi in genere non siano e la loro indipendenza d agli organi centrali intiera ed assoluta entro i li m iti segnati dalla costituzione Solo il potere sovrano sovrasta anche ad esse analogamente di quanto fa rispetto ad ogni altra formazione organica della società per contenerle se trasmodino e proteggerle se siano turbate nelle azio n i loro G i ustamente s i n vo c a oggi il decentramento ; ma altrettanto giustamente non può essere oggi concesso non eman ando i corpi legisla tivi locali da una rappresentanza organica bensì da un suffragio romantico ed individualistico che quando gli enti locali fossero a utonomi li getterebbe in breve ne l l an arc hi a ; come de l resto ognuno può vedere ormai basta che lo v oglia l capi esecutivi de i massimi fra q uesti organism i di Stato locali devono concorrere direttamente a costitui re l organo riflessivo del potere legislativo centrale . , , , , ’ ’ , . . , , . , , ’ . , , , , ’ . ’ . X III . L a ricchezza pubblica così quella n ecessaria alle va rie bu rocrazie e servizi dello Stato che non siano speciali poteri come quella rivolta a sopperire alle funzioni e co , , CAP V II CO S T I TUZ I ONE T EO R I CA DELLO S TATO ECC . , 237 . dello Stato c h e saranno descritte ne l capitolo IX viene prelevata dal potere legislativo ed amministrata dal potere esecutivo o centrali o locali rispettivamente In ciò devono quei poteri agire senza alcun limite o veto sovrano Ma questa loro balia necessari amente si arresta di fronte alle necessità economiche degli altri poteri giudiziario e sovrano Il potere sovrano e il giu di z i ari o non sarebbero veramente autonomi se al potere legislativo fosse dato di privarli del mezzo eco n omico ; il q uale pertanto deve per la necessità di quei due po teri essere determinato costituzionalmente nè in alcuna maniera tocco o modificato senza il consenso loro L a manipolazione che le assemblee leg i slative moderne fanno delle c o si de tte liste civili del principe sono as surde : come le manipolano potrebbero anche so ppri merle e con ciò sopprimere il potere sovrano no m i che , , . , . , . , . , , , . XI V . L applicazione della costituzione organica ad una so c i e t à è relativa alle condizioni ed al grado di sviluppo civile della società stessa N e l capitolo V I è dimostrato pe r quali st adî e v olutivi passi lo Stato prima di giun gere alla sua più perfetta manifestazione O rbene nes suno di questi stadi può essere omesso ; e chi tentasse d a sse stare la costituzione giuridica di una società in modo disarmonico alle condizioni del suo stadio e v o l u t i v o farebbe opera vana L e costituzioni organiche v e n gono assunte da una società in un momento determinato della sua vita evolutiva ; e i grandi legislatori di popoli c he ebbero la virtù di dare il l oro nome a costituzioni organiche ciò ottennero perchè esplicarono la loro azione legislati v a i n m omento op portuno onde essa azione fu un vero fattore evol utivo dello Stato in quelle società ’ . . ’ . , , , . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 238 XV . P erchè una costituzione anche scientificamente e razio n al m e nt e dedotta e adatta al grado di evoluzione ed alle particolari circostanze d una società permanga e dia i frutti suoi è in ogni caso necessaria per un certo pe riodo di tempo una qualche forma di coercizione c h e costri nga la società entro di essa pe r tutto il tempo che occorre a produrre l adattamento psichico degli indi v i du i alla costituzione stessa e cioè come si dice a produrre il carattere e l educazione politica degli indi v i d ui in modo bene armonico e consensuale alla n e c e ssi tà del funzionamento d una costituzione intensa mente organica Quando una società ha raggiunto un grado determinato d evoluzione civile se le si dia una costituzione organica razionalmente dedotta accade c he per la per m anenza su a si forma il carattere individuale ad essa relativo ; ma fino a tanto che questa formazione non è avvenuta sarà sempre necessaria un azione c o m unque coercitiva a fare che la costituzione perma n ga D a ciò deriva la difficoltà che hanno talora incontrata costituzioni anche buone a consolidarsi essendo man cate loro la forza c he le conservasse per il tempo ne cessario al consolidamento loro mediante lo adattamento degli individui E s pesso accaduto che gli individui seguendo l impulso della loro espansione individuale rovesciassero la costituzione avanti che si consolidasse L a coercizione può assumere diverse forme e può essere determinata da diverse circostanze E gran ventura pe r una società che taluna di q ueste circosta nze si verifichi Il v erificarsi loro è un fatto de l tutto estraneo alla v o l o nt à della massa degli individui i quali anzi ne pos sono subire pe r molto tempo o inconsci o anche nolenti la salutare viole nza , ’ , , ’ , , ’ ’ . ’ , , , ’ , . , , , . ’ , . . . , , . , L I LLU SI ON E I ND I V I DUALIS TA 240 ’ qualche sua parte essenziale od anche solo i mportante : i n questo caso a malgrado di qualsiasi forma di coer c i z i o ne la costituzione crolla perch è l adatta mento indi v i dual e non vi si compie , ’ , . XVI . Il tipo teorico di costituzione descritto in q uesto capi tolo è un così complesso organismo e dotato di tendenze dinamiche così opposte che può sorgere il dubbio sulla possibilità d un corretto e simultaneo funzionamento d i tutte le parti che lo compongono Scompare il dubbio se ci chiniamo all osservazione de i fatti e della storia Questa ci addi ta c h e la civiltà e la grandezza delle nazion i e la feconda loro attività politica furono sempre simul tan e e e consentanee coi più complessi organismi costi t uz i o nal i R appresentando come dimostrai nei capitol i precedenti la civiltà una maggiore attività funzionale dell organismo sociale maggiori essendo le funz ioni maggiori necessariamente devono essere gli organi della sensibilità e de l coordinamento loro e più numerosi vari e potenti E la natura politica provvede a queste necessità P a re infatti osservando la storia che dove i poteri sono molti e diversi e d autonoma mente funzionanti e debita mente generino come in sè stessi un atteggia c o nt ro b i l anc i at i mento particolare di discrezione di misura ; de l quale invece i poteri confusi nebulosi indefiniti e fra loro legati come oggi sono non danno idea C ome spiegare altrimenti la coesistenza armonica di t anti poteri fun C ome spiegare in z i o nant i autonomamente in R oma ? V enezia la tranquilla e d ordinata funzione coesistente per secoli di organi legislativi come il G ran consiglio i l senato un principe così maestoso come il doge un c o n sesso arcano de l cui potere no n si conoscevano i , , , ’ . ’ . . , , ’ , , , , . . , , , , , , , . , , , , , , , , CAP V I I CO ST I T UZ I ONE TEORI CA DELLO S T A T O ECC , . 241 . limiti come il C onsiglio de i dieci un istituto gindi z i ari o come quello degli A vogadori c he aveva ta nto potere da mettere sossopra se avesse voluto tutta la repubblica ? l l lettore che abbia familiarità colla storia non tar de rà certamente a riscontrare nelle più celebri c o sti t u zioni ( sebbene sotto altra veste ed informate a principi di diritto pubblico e d a formule politiche diverse da q uelle che si propugnano in questo libro) le forze poli tiche e gli organi di cui tenni discorso C redo anzi si possa a fie rm are per R oma antica e per l I nghi lte rra moderna c h e la loro potenza civile f u dovuta alle ca suali contingenze storiche le quali produssero co sti tu zioni politiche tali da corrispondere alle necessità sociali in un modo che poco si discosta da quello che sono venuto esponendo In R oma la accessione di popolazione intorno ad una società preesistente e la resistenza organica di questa società operarono in modo che questa fu costi tuita in oligarchia L a ressa continua però degli elementi acce denti al corpo sociale li fece a mmettere a costituire lo Stato stesso Si ebbe quindi la coesistenza nella mede sima società del principio democratico e de l l o li garc hi co il q uale ultimo divenne necessariamente rispetto a quello la parte riflessiva del potere legislativo mentre gli e l e menti sopravvenuti me costituirono la parte impulsiva E cco quindi funzionare per quanto im perfettamente e tumultuariamente il potere legislativo nel modo da me descritto L o l i garchi a romana come avviene sempre di tutte le oligarchie perchè composte di pari aveva costi tuito organi esecutivi giudiziari e sovrani autonomi i q uali permanendo anche quando tutta la massa sociale entrò a costituire lo Stato e convenendo anzi pe r ciò appunto alla oligarchia di accrescere il potere e l auto nomia di quegli organi perchè così accresceva il potere di magistrati patrizi e quindi indirettamente il proprio , , , , , , , . ’ , , . . . ’ , , , , . , , ’ . , , , , , , , , , ’ , , , P . S I L I P RAN D I. , , , L i ll usi one i ndi vi dua li sta ’ . 16 . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 242 ’ ne risulta rono organi politici giudiziari esecutivi so vrani autonomi e snodati nelle funzioni loro ; e pe r tanto ecco funzionare in qu ella società pe r ragione a ff atto casuale ma pure reale altre forze e poteri poli tici in modo grossolanamente conforme ma pure in fatto conforme a quello da me sistematicamente dedotto L a costituzione i n glese presenta un fatto analogo e c o l l ul t e ri o re vantaggio e perfezionamento che deriva dal sistema rappresentativo ; e se ha potuto svolgersi mentre analoghe vic ende storiche non p ermisero lo s v o l gi m e nt o suo in F rancia a ccadde perchè in Inghilterra concorse una circostanza casuale come già replicata mente dissi : la posizione geografica c he proteggendo quella società dalla facili tà degli urti ester n i le consentì la formazione di uno Stato meno accentratore e quindi una maggiore brevità de l periodo dispotico dello S tato stesso A nche in Inghilterra adunque scorgiamo in fatto come in R oma e sebbene per ra gione inversa ( e cioè non per accessione d i popolazione ma per sovrapposizione) una oligarchia che non potendo resi stere all impeto della massa sociale sottostante anelante anch essa a costituire lo Stato e ri usc i tav i colla formazione della C amera de i C omuni si tramuta via via da oligarchia esclusiva in organo r iflessivo del potere legislativo del q uale i C o muni diventano l organo impulsi v o ; e costituisce del tutto analogamente al l o li garc hi a romana gli altri organi e poteri dello Stato in condizione autonoma e definiti dico e indipendenti nelle funzioni loro ; li costituisce oppure permette o provoca o subisce pe r vicende sto riche che si costituiscano Il fatto è c he per casualità storica e geografica le forze politiche vi raggiunsero atteggiamento e modi d i funzionare rispondenti a quelli che possono dedursi come teoricamente conform i alle necessità dell organismo sociale C erto una C amera e re ditaria non è da considerarsi nelle società e civiltà mo , , , , , , , , , . ’ ’ , , , , . , , ’ , ’ , , , , , , ’ ’ , ’ , , , , , , . , ’ . , C A P I T O L O V II I FO R M A ZI O N E INTERSOCIALE . L INDIVIDUO E LO S TAT O ’ S O M M AR I O I Fo r m az io ni i nt e rso ci al i D iritt o i nt e r naz ional e D iv er sit à f ra l a m o r al e i nt e ri n di v i dual e e l a m o r al e i nt e rn az io n al e II E v o luz io ne p ac i fi ca de ll u m anità I I I R e l atività de l l i ndivi duo all a so c i e tà I V I l v ant agg io dell i ndividuo n o n può e sse r e r agg iu nto se n o n pr o po ne ndosi a s c o p o e s clu si v o quel l o d e ll a so c i e tà L e co si de t t e lib e rtà i nd i v i du ali L ordi ne c o e rc itivo pu ni tivo I ndi v iduali s mo e spe ri m e n t al i sm o ri spe tto ai d e litti e d alle p e ne I l du e ll o V I mp o ssibilità di fi ssar e t e ori cam e nt e i li miti dell a li b e r tà i ndivi d ual e V I I l i miti o pportu ni all az io ne d e llo S t at o no n po sso no che ris ult ar e co nti ng e nt e m e nte dall a r az io nalità de lla c o st i tuz io ne p o liti ca V II V ari abilità de i rapp o r ti f ra l i ndi v id uo e l o S t ato VI I I N o n e s i st o no diritti n at ur ali I X L e co si de t t e tut e l e de l diritto e l i ng er e n z a dello S t a to X C ause de ll av v e rsi o ne ro m anti c a co ntr o l o S t at o . . . . ’ . . . ’ ’ . . . ’ . . . . . ’ . . . . ’ . . . . ’ ’ . . . I . E sistono grandiosi svolgimenti politici che sono de l l ordine i nte rso c i al e A d essi già ho fatto cenno n e l capitolo V I trat tando della espansione organica sociale dei conseguenti rapporti di urto fra società e delle emer genti formazioni psico sociali d i convivenza f ra societ à ’ . , - , V III C AR FOR M AZ I ONE I N T E RSO CI AL E , ECC 245 . le quali si rende possibile la progressiva di m i nu zione dell urto i nte rso ci al e È necessa rio ripren dere questo discorso dei rapporti e degli a datta menti che avvengono f ra società e società oggi specialmente c he a cagione del grande progresso delle scienze fisiche pren dono importanza e conducono a conseguenze grandis sime i rapporti provenienti dalla simultanea coesistenza di più organismi sociali in contatto fra loro senza nor male reciproca distruzione Il f atto deriva da formazioni psico sociali di convivenza i nte rso c i al e pe r cui la guerra cessa di essere date determinate circosta nze lo stato normale di una società rispetto a lle altre Questa convivenza i nt e rso c i al e si esplica e si compie del t utto analogamente e seguendo le medesime leggi naturali pe r le quali si compie e si perfeziona il fatto descritto ne l capitolo I I della convivenza i nt e ri ndi v i d uale Sono fenomeni simili e che si svolgono nello stesso ordine naturale nello stesso mezzo l umanità V è solo differenza di graduazione ; uno si svolge rispetto all umanità individuale l altro rispetto all umanità so c i al e ; uno rispetto all organismo individuo l altro ri spetto all organismo società C ol primo si forma una collettività degli individ ui col secondo si forma una collettività delle società che nei riguardi di questa loro recip rocità di rapporti gli scrittori chiamano nazioni P e r questo ulteriore or di ne di fatti si viene f ormando l organismo internazionale ; il quale sebbene sia ancora molto lontano dall avere raggiu nto quella perfezione che cer tamente raggiungerà pure offre n ella storia suf fi c i e nt e messe di fatti osservabili da dedurne logica mente l e inevitabili finalità A nche le società come gli individui nei rapport i loro reciproci non somo mosse che dalla propria espansione organica non intendono che alla distruzione od alla sopraffazione e sono frenate soltanto dalla cognizione pe r ’ . , , , . - , , . , , . ’ . , , ’ ’ ’ ’ , ’ ’ , ’ . , , , , . ’ , ’ , . , , , , L I LLU SI O N E I ND I V I DUAL IS TA ’ 246 successiva mente acquistata dell utile proprio c o ngua gli at o colla forza altrui L a permanenza nella mente sociale di q uesto forzato conguaglio di danni e di uti lit a dà luogo a formazioni psico sociali nella mente stessa la quale assume per questo modo una confor m az i o n e che genera ciò che gl i antichi chia mavano di ritti delle genti e d i moderni diritto internazion ale Questo non è altro che un princip i o d i consuetudine di convivenza pacifica fra le società L a formazione orga nica i nte rso ci al e offre buon terreno all osservazione da quando il grande progresso delle scienze fisiche deter m i nò efficacemente due fatti di c ui la formaz i one I nter sociale molto si giova : la maggiore frequenza de i rapporti e dei contatti fra le società e la maggiore po tenza dei mezzi di distruzione guerresca e cioè dei pe ricoli e de i danni del conflitto fra loro Quelli che si agi tano per la pace mondiale sono molto lontani dal supporre che negli arsenali e nelle fabbriche di armi si è lavorato e si lavora per la pace con un risultato superiore al loro L equilibrio internazion ale solo si può ottenere col contrapporre a ciascuna forza sociale altrettanta forza P ermanendo questo equilibrio poi determina negli apparecchi regolatori delle si ngole società formazioni psichiche per le quali diventano adatte a convivere pacificamente anche quando questo eq uilibrio delle forze sia venuto meno ; e così si forma C erto e si perfeziona l organismo umano i n te rso c i al e ciò tanto meglio si ottiene quanto più i detti appa regolatori sono razionalmente costituiti E qui re cc hi richiamo l attento lettore alle prime pagine di questo libro nelle quali rav v iso nella somma im perfezione c o st i t uz i o nal e ( pe r varie ed anche opposte cause ) degli Stati europei la causa preci pua della recente guerra U no solo di tali Stati non e ra imperfettamente costi tuito l inglese : ma a questo appariva troppo evidente ’ . ' - , , , . . ’ . ’ . . , , , ’ . . ’ , , ’ , . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 248 così ne riesce rispetto a quello che si è pre arretrato c e de nt e m e nt e compiuto i nt e ri ndi v i dual me nt e e cioè meno evoluto Questa è la r agione teorica naturale del fatto storico della diversità della morale politica dalla morale individuale G li è che quella non ha per anco raggiunto il grado di sviluppo di questa Il Machiavelli ebbe limpidissima la visione emp i rica di questo fatto ; onde espose quelle massime di morale politica c h e furono da poi giudicate perverse mentre altro non furono che la osservazione di un fatto I l grande fiorentino intui e d espose con lucidezza scienti fica pe r quanto non scientificamente dedotta una legge della natura politica Sarebbe tuttavia oggi errore l ap pl i c are questa verità teorica in m odo che i q uattro se coli trascorsi da Machiavelli ad oggi fossero conside rati come non e sistiti In quattro secoli la morale inter sociale deve aver fatto indubbiamente qualche progresso N on sbaglieranno tuttavia mai gli uomini di Stat o se procederanno molto cauti su questo terreno ; e d i gran diosi avvenimenti che occuparono gli ultimi an n i della storia europea ci forniscono numerosi argomenti a questo consiglio di v i dual e , , , , . . . , . , , ’ . , , . . . lI . D ella formazione di convivenza i nte rso c i al e si ha una pri m a manifestazione n ella aggregazione delle famiglie che sono tante piccole società fra di loro poi nella unione di tribù finalmente nelle federazioni di Stati N ella civiltà m o de rna q ue sto ordine di fenomeni sociali è progredito se anche la recente guerra tolga al fatto molta apparenza di verità N on c è dubbio che quando gli S ta ti saranno meno romanticamente costituiti i con fl i tt i internazionali saranno sem pre più allontanati ; poic h è il romantici smo politico tiene i popoli in uno , , , . , , ’ . CA R V III FOR M AZ I ON E I N T E RS O CI AL E ECC , 249 . s tato di continua eccitazione ; e dalla eccitazione alla esaltazione è breve il passo E ssi inoltre come già ac cennai n elle condizioni politiche in cui il ro m anticismo li tiene diventano facilmente spinti a conflitti da ele menti politicamente e storicamente irresponsabili C ome gli individui originariamente co m unicano fra loro co ll urto che c hi amasi lotta dal quale esce fuori convivenza pacifica ed unione i nte ri ndi v i dual e non altrimenti le società comunicano fra loro co ll urto che c hi am as i guerra e da questa esce fuori convivenza pa c i fica ed unione i nt e rso c i al e ; e l uno e l altro fatto si matura pe r la sempre più chiara coscienza de l danno che dall urto e dalla guerra deriva G ià replicatamente lo dissi T re sono le conseguenze delle formazioni psico sociali di convive nza internazionale fra i popoli più potenti e più civili i quali soltanto possono fornire elemento atto allo sviluppo d i durevoli formazioni internazionali : la progressiva diminuzione de i con fl itti fisici fra loro fino alla logicamente de ducibile piena eliminazione ; la sotto missione o la progressiva scomparsa dei popoli troppo inferiori che non possono armonizzare colla forma zione internazionale de i popoli troppo superiormente inci v i l i t i ; la formazione di organi internazionali proprii del l o rgani sm o i nte rso c i al e che si verrà formando fra le so c i e tà umane analogamente a quanto accad d e man mano che si venne disegn ando l organismo sociale i nte ri ndi , . , , . ’ , , ’ , ’ ’ ’ . . - , , , ’ , ’ v i dua l e . Solo quando la formazione i nte rso c i al e sarà tan to pro gre di ta che funzionino organi internazionali vigorosi e fermi esattamente definiti si avrà la pace de l mondo P ace però delle armi solamente ; c hè dureranno tuttavia come anche nelle più ordinate formazioni i nte ri ndi v i duali durano fra gli individui le forme incruenti di espansione organica L evol uzio n e pacifica dell umanità , , . , , ’ . ’ ' 250 L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA non va intesa nel senso di cessazione della lotta fra società e società : ciò sarebbe assurdo G ià dissi che la natura niente muta di essenziale e che la evoluzione n o n è c he un perfezion amento o dirò meglio un e l a b o raz i o ne ulteriore dei medesim i fatti fondamentali e costanti L a lotta non cessa : solo si perfeziona limi t ando si e si elabora tanto da non manifestarsi più nel l elemento umano fisico dal quale la società promana ( e cioè con uccisione e sangue di uomini ) riducendosi in quella vece n ell ordine più propriamente psichico e sociale nella lotta economica intellettuale morale C iò accadrà fra le società del tutto analogamente di quanto e come è avvenuto fra gli in dividui rispetto a i quali la lotta continua ed intensa ma fuori dal campo fisico D ei fenomeni di formazione i nte rso ci al e bene definiti con organi proprii si ebbe dopo la recente guerra qualche accenno nella progettata società delle nazioni della quale tanto si parlò Ma errore di visuale storica e quin di utopia tanto di chi la ideò come di chi la e sal tò fu il credere che potesse funzionare come cosa compiuta o imminente quella che e ra sol tanto ( nè allo stato at t ual e della evoluzione storica avrebbe potuto essere di più ) l aurora di un m eriggio ancora molto lo ntano V a tuttavia resa lode a chi lo ha ad ditato D altra parte però come vi sono le disuguaglianze di potenza economica intellettuale e morale fra gli indi non altri m enti vi saranno fra le v i dui d una società società onde si c o m po ne l um ani t à intera N on altri menti inoltre di ciò che è avvenuto storicamente di piccoli aggregati sociali i quali un i ti si fra loro per mezzo di vincoli dapprima leggeri e cioè federativi da poi col moltiplicarsi de i contatti fra loro e fra i loro indi v idui sono sempre più andati stri ngendo questi vincoli tanto da conformare via via la psiche degli i n di v i dui di esse società a costituire un aggregato solo ; . ’ , , - . , ’ , , ’ . , . , , , . , , . , , ’ . . ’ , , ’ , ’ . , , , , , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 252 ’ della società a cui appartiene e che ne i rispetti sociali non ha valore proprio ma solo quello che gli viene dalla società Si osservi per esempio c h e cosa avviene del valore economico d una società rispetto agli individu i dei quali si compone C hi produce a N apol i la stessa cosa c he a P arigi ne ha una rimunerazione e ne trae un valore molto inferiore N è occorrono altri esempi a provare che l individuo non ha in sè nulla di socialmente assol uto ma ogni sua e fficie nza sociale è con di z i o nat a e relativa all organismo della società P re ndasi t uttavia un altro esempio e questo nel campo morale U n atto eroico co m piuto da un individuo di una società grande e potente a ssume proporzioni i m possibili a rag giungersi se compiuto da individui di società inferiori L e ro i sm o di A ttilio R egolo giunge fino a noi per ciò solo che l individuo che lo ha compiuto era romano Quanti mai individui com e ta li inferiori od anche nulli rispetto ad individui di altra società si sono visti tuttavia sovrapporsi a qu esti per ciò solo che essi appartenevano ad una società più forte L a forza reale dell individuo in modo concreto e d e fficiente esiste adunque soltanto nella società T utto quell insieme di manifestazioni individual i che c hi am asi patriottismo è la esteriore manifestazione sensi bile della naturale pe r c e z i o ne ( non importa come nè sotto quali esteriorità o speciali forme di coscienza ) d i questo fatto che l indi vid no è condotto a difendere nella società le forze di cui egli stesso v ive e si compone L intimo godimento che l individuo prova per l i ngradi m e nt o e l accre sc i mento della patria è il risultato d i questa relatività dell i ndividuo alla società pe r cui ingrandendosi questa anche lui ne riesce proporzionalmente i ngrandito e perciò ne gode C oord ini il le ttore tutto ciò con quanto e detto ne l capitolo secon do sulla essenza de ll o rga n i sm o sociale C omponendosi la società di forze psi g i o ne , , , . , , ’ . . ’ , ’ . . , . ’ ’ . , , , . ’ , , ’ . , ’ ’ . ’ ’ ’ , ’ , , , , . ’ . FOR M AZ I ONE CAP V III . I N T E RSO CI AL E , ECC 253 . chiche ri fl e tte nt i si s ugli individ ui un accrescimento od una diminuzione di quelle forze si ripercuote propor di elemento sociale esiste in z i o nal m e nt e su quanto ciascun indi viduo , . IV . L a osservazione de i fatti storici ci dimostra che una collettività non raggiunge civiltà e grandezza se non lascia agli individui che la com pongono tanta libertà quanta è necessa ria perchè essi diano luogo al maggiore possibile sviluppo delle loro particolari facoltà e cioè alla formazione ed alimentazione in sè stessi di nume rose e d intense cellule sociali N e l capitolo I I ho esposto la ragione naturale di questo fatto che rappresenta la forza centrifuga nella generale d inamica dell organismo sociale Questa forza simultaneamen t e e consensual mente a tutte le rimanenti che agiscono nell organismo stesso assume in determinati periodi una maggiore i n t e n si t à Sono questi i periodi della massima attività funzionale di un organismo sociale ; onde anche le sue forze centrifughe si fanno proporzionalmente alle altre tutte più attive assumendo quella forma che all occhio nostro e nel linguaggio nostro sono le co si de tte massime libertà individuali In tali condizio ni di sviluppo d una società è adunque necessario che alle sue forze centrifughe più attivamente funzionanti e che anch io c hi amerò per necessità di linguaggio libert à individuali sia lasciato il maggiore sviluppo compatibile c o n un parimenti effica ce f un z i o n ame nt o delle forze centrifughe della società stessa A ciò pro v v ede l apparecchio regolatore della società che è lo Stato ; ma col prov v edervi non può smarrire m ai l i ntento suo u ni co che è soltanto ed esclusivamente il vantaggio sociale Se non operasse co n questo esclusivo , . ’ . ’ . ’ , . ’ , ’ , , , . ’ , ’ . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A 254 ’ intento potrebbe darsi c he taluna libertà lasciata od i m pe di ta non conformemente al vantaggio della società cagionasse la rovina sua che seco poi trae quella degli individui C he la libertà è di f att o lasciata non già per alcunché d i assoluto che sia negli individui ma solo per interesse di que l l o rgani sm o sociale che la n atura forma al pari dello individuale si vede nella storia ad ogni passo e cioè in tutti quei casi n e i quali avviene che siano dallo Stato tolte all individuo libertà che i n nanzi gli erano lasciate C iò dimostra che tali libertà non rispondevano ad al c unc hè di assoluto che fosse in l ui preesi stente ma che erano in tutto relative all in t e re sse sociale Questo talvolta esigeva che la libertà fosse nei cittadini romani molto diminuita ; e ne usciva instaurata la dittatura magistratura piena di potere sugli indi v idui C essate le circostanze che esigevano una diminuzione di libertà questa veniva nuovamente accresciuta ; essa era quindi di fatto contingente all in t e re sse sociale Ma che cosa e mai di diverso infine tutto l ordine pu n i t i v o ? S perimentalmente questo non è altra cosa che una diminuzione di libertà e cioè una sospensione di m i nuz i o ne o soppressione di facoltà che la società pe r utili tà propria compie ne l l i ndi v i duo L a quale S O ppre S sione talora giunge alla distruzione t o tal e di dette fa c o l t à mediante la pena capitale della quale è vano discutere co m e fece uno dei più c aratteristici pe rso ni fi catori della esplosione romantica ne o latina se sia utile necessaria o meno : essa lo è o non lo è a seconda che possa ritenersi più o meno vantaggiosa all interesse so c i al e in un determinato momento ; e la storia dimostra che v i sono momenti nei quali essa apparve e d è utile s pe c i al m e nte pe r reprimere la di ffusione d i reati contro la sicurezza della società e dello S tato in periodi d i grande tensione politica guerre rivoluzioni e c c , , , , . , ’ , , ’ . ’ , . , . , ’ . ’ , ’ . , , - , ’ , , , . , L I LLU SI ON E I N D IVI D UA L I ST A ’ 256 sociale sul l i ndi v i duo fisico azione e sforzo contro i quali pertanto questo individuo è in uno sta to per quanto anche inconscio di reazione perenne Quando questa reazione si esplica comunque in modo sensibile e cioè prevale spunta quel fatto perturbatore de ll o rga n i sm o sociale che si chiama delitto O ra le cagioni pe r le quali questo fatto può manifestarsi sono parecchie e le enumero : I U na ancor tenera formazione del l organismo sociale per modo che le cell ule sue possono con facilità essere sopra ff atte e come riassorbite dalla primitiva forma delittuosa di espansione organica indi v i dual e I I Indebolimento pe r qualsiasi causa de l l organismo sociale o di una funzione sua vitale pe r il che i nfiac c he ndo si l azione sua riesce alla rea ente espansione in di viduale primitiva più facile il m ani f e starsi ; primissimo l indebolimento della funzione sociale I I I I ndebolimento organico pe r dec adenza religiosa degli individ ui pe r cu i fornendo questi alle formazioni psichiche sociali un alimento fisiologico non conforme a quello che sarebbe necessario perchè possano contri buire alla formazione di un organismo sociale evoluto q uesto ne riesce troppo debole per tenere compresse in determinati indiv i dui le forme primitive sempre delit tuose di espansione individuale I V Q ualche grave i mperfezione nella struttura giuridica della società od in qualche funzione dello Stato per cui accada che talune formazioni psichiche vengano sottoposte ad un eccessivo compito di coercizione sulla espansione individuale pri m i ti v a di modo che non riescano a compiere questo sforzo nella necessaria misura ; oggi ciò accade rispetto alla funzione economica per l e rrato indivi dualismo teo rico a cui lo Stato si ispira ( vedi capitolo IX ) In questi casi la forma di esp ansione individuale primiti v a si riaf ferma e ne esce una serie di diritti che possono esten de ndo s i assumere forma di delinque nza contro la società i m o a n s g ’ , , , . , ’ , . , . ’ , . . ’ , ’ , g , ’ . . , , , , , . . , , ’ . , , , CAP V III F OR M AZ I ONE . I N T E RSO CIAL E , ECC 257 . e lo Stato V In modo più speciale poi talune parti c o l a ri circostanze le quali possono determinare in un ind ividuo che vi sia particolar mente predisposto per degenerazione sua fisiologica ritorni atavici delle forme di espansione organica individuale aventi una carat t e ri st i c a accentuazione primitiva inferiore bestiale D i questa ultima forma di delinquenza specialmente si occupano molti psichiatri moderni i quali conside rano il delitto tenendo troppo sott occhio il feno m eno individuale e troppo poco approfondendo e scrutando la vastità dei fenomeni politici coi quali ha rapporti e rife ri m e nt o e così ve n gono spesso a delle co n clusioni poli tiche inesatte e tutt i fissi sull in dividuo smarriscono come fanno modernamente del resto re sso c hè tutti i p ( politici in ogni ramo di scienze sociali ) le leggi fonda mentali dell organismo sociale che sole possono fornire la chiave di una bene coordinata verità nel campo di tutte le scienze politiche L a legge fondamentale dell ordi ne punitivo è l a difesa sociale E qui debbo notare che anche rispetto alla essenza del delitto i politici sperimentali del rinascimento e h bero molto più che i moderni romantici la intuizione della verità E ssi ne intuirono questa essenza come un fatto che costituisce un ritorno alle forme primitive di espansione individuale ritorno c h e in massima accade i n uno sq ilibrio che si avvera fra la reazione dell e r u p di v i duo contro la società e la insuf ficienza di questa nel contenerla In un modo senz a dubbio solamente empi rico ma pure preciso quella intuizione si rivela nelle parole del Machiavelli che le leggi devono essere fatte come se gli uomini fossero cattivi L uomo non evoluto socialmente non è certamente nè buono nè cattivo come non lo è l e v o l uto n e l senso volgare che si attribuisce a queste parole ; ma però i l non evoluto ruba uccide . . . , , , , . , , , ’ ' , ’ , , , ’ , . ’ . , , . , ’ . , , , ’ . , ’ , , P ’ . S I L I PRA N D I , L i llusi on e i ndi vi duali sta . 17 . ’ 258 L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA invade opprime sebbene ciò faccia incon sciamente e cioè senza cattiveria E gli fa quelle cose che se fatte invece da un uomo evoluto in i st ato di società civile vengono definite cattive O ra siccome le leggi sono ap punto il massimo mezzo per cui l uomo passa dallo sta to non e v oluto a ll e v o l uto il Machiavelli giustamente i n t ui sce la necessità naturale che esse leggi siano fatte come se gli uomini fossero cattivi I delitti sono ritorni alla forma primitiva di espansio n e individuale atavici novantanove volte su cento determinati da impotenza o i n azione o imprevidenza errori lacune i m perfezioni dello Stato Ma l in dole e lo scopo di questo libro non mi per mettono di fermarmi molto su questi argomenti e sulla annunciata sommaria teorica della delinquenza e de t tagliate conseg uenze sue ; teorica che acq uisterà del resto alla mente de l lettore meglio definiti contorni richia mando quanto è detto nel capitolo I I sulla espansione organica individuale e nei capitoli successivi relativi alla formazione dello Stato Q ui solo dirò che i fisi o l o gi che fanno oggetto di studio i vari fenomeni di deca denza in rapporto alla delinquenza non devono di m e n t i care le cause vere e naturali che sono qui esposte : altrimenti se non nell esame obbiettivo certa mente nelle conseguenze a cui fossero tratti dalla voglia di conclu dere politicamente ciò che non e compito loro potreb bero essere condotti molto lontano dalla verità politica , , , . , , . , ’ ’ , . , , , , , . ’ , . , , , ’ , , , , . V . N on vi è nessun limite rispetto alla libertà in dividuale che non sia l utile sociale E ssa deve q uindi essere a ff atto relati v a alle condizioni di tempo di luogo d i stori a di clima di cultura c he una società presenta A i popoli ’ . , , , , , . L I LLU SI ONE I ND I VI DUAL IS T A ’ 260 già impedito dall organismo sociale emerge come ho già di mostrato la più ricca formazione delle cellule so c i ali L a relatività dell individuo rispetto allo Stato non impedisce la relatività di questo rispetto ad altri fatti della natura politica quale la religione la proprietà la famigli a la scienza impersonalmente considerati come pure e semplici funzioni sociali L e quali funzioni sono effetto di quella es pansione socialmente inalveata del l individuo che noi chiamiamo libertà individuale e che pertanto l apparecchio regolatore de ll a società non può non rispettare e tutela re perciò appunto che è regolatore ’ , , , ’ . , , , , , , , . ’ , , ’ , . VI . Si può chiedere : come farà lo Stato a determinarsi circa i limiti alla espansione individuale in modo da provvedere alla utilità se nulla vi sia di definito nulla di direttivo ma tut to sia contingente i ntorno a lui ? Si ri sponde che non può riuscirvi che in un modo solo e cioè costituendosi in maniera che la sua determinazione dì ogni mo m ento corrisponda al bisogno sociale con quella maggiore approssimazione che acconsentono lo sviluppo della scienza delle costituzioni politiche e l i nevitabile imperfezione di ogni cosa umana E quale oggi appa ri sc e che debba essere tale costituzione dello Stato ho descritto nel capitolo precedente U na riprova che l individuo come tale e cioè come scopo diretto della vi ta sociale scompare afiatto di fronte all organis m o della società e questa vive e si svolge d a sè e per s è stessa con mezzi proprii e unicamente rivol t a a vantaggio proprio fine a sè stessa indipendentemente da ogni considerazione dell individuo se non come d i un mezzo che fornisce elemento al l e spl i caz i o ne sua la si ha in tutte le forme di disugu aglianza sociale fra gli i n , , , , . , , ’ , . , . ’ , , ’ , , , ’ , ’ , CAP V III FOR M AZ I ON E . I N T E RS O CI AL E , ECC 261 . di v i dui ; disuguaglianza impos ta dalle necessità de ll o rga A ltra prova e maggiore si desume dal n i sm o sociale ’ . l osservazione c he in tutti quei casi nei quali l interesse i mmediato ed anche massimo dell individuo non coin cide con quello della società l individuo viene da questa sacrificato È questo il caso per citare soltanto l esempio più di ff uso e ca ratteristico delle leggi di guerra per le quali la società impone agli individui anche la morte per sua propria necessità sociale N essuna maggiore prova che non esistono in senso assoluto libertà indi ’ ’ ’ ’ , ’ . , , , . vi duali . N on si propugna qui c h e si debba procedere in genere ad una di minuzione di libertà degli individui nè ad un aumento dell azione dello Sta to Ma diciamo che la libertà espansione degli indi v idui forza centrifuga so c i al e e l azione dello Stato forza sociale centripeta pos sono essere o massimamente aumentate o massima mente diminuite secondo che il vantaggio sociale lo richieda e senza che tali aumenti o diminuzioni trovino nell individuo limite od ostacolo alcuno N on devono quindi gli individualisti temere questo concetto ; perchè se esso parte addirittura dalla soppressione de ll i ndi vid no come fine della scienza politica pure non impe di sce che nella realtà delle cose date le circostanze che la rendono utile sia lasciata la massima libertà d e S pan sione individuale e la minima esplicazione dell azione dello Stato ; il che sarebbe infine quello che essi desi de rano L a di fferenza sta soltanto in ciò che pensando esservi qualche cosa di assoluto e d i nt angi bi l e ne l l individuo essi co nsiderano quella massi ma libertà e quella minima esplicazione come cose sempre ed asso l utam e nte vere e d utili e fisse mentre invece vanno considerate vere e d utili soltanto relati vamente alle cir costanze che le rendono tali ammettendo che altre circo stanze possano renderle pregiudizievoli e false pe r l uti , , ’ . , , ’ , , , , , , ’ . , ’ , , , ’ , ’ . , ’ ’ , , , ’ L I LLU SI ON E I ND I V I DU AL IS TA ’ 262 lit a sociale unico scopo d ogni politica considerazione Questa è la differenza che passa fra i 1 pensiero politico speri mentale classico ed il pensiero politico individuali stico romantico ’ , . . VI I . Sebbene sempre impro ntati a coattività i ra pporti fra l individuo e lo Stato sono di necessità v ari abi l i ssi m i a seconda delle diverse condizioni d ogni maniera in cui uno Stato può trovarsi P erciò alcuni politici an dando a ricercare la ca usa di quella variabilità h anno creduto erroneame nte di scorgerla in diversi ti pi che siano nelle società Quando una società è guerriera molto vi si accent uano talune forme di coercizione dello Stato e quando lo è meno vi si rallentano ; ma da ciò non si deducono due tipi di società uno militante ed uno indus triale come pensa ad esempio lo Spence r Il fatto è che quando una società pe r circostanze stor i che o geografiche O politiche si trova a v ivere in condizioni di dover preservare la propria esi stenza da impeti che ne vengono di fuori o da interne ribellioni se nte il bi sog no di raccogliersi e di convergere tutte le proprie forze muscolari a quello scopo particolare e quind i disci è i a r l e rispetto ad esso N è più n meno di come opera l n p un organismo individuale i l quale se sia da v anti ad un pericolo tende la me nte stringe le pugna acuisce lo sguardo inarca le membra e tutto sè stesso in vario modo disciplina a respingere l assalto A l contrario se per opposte circostanze una società non debba temere per la propria conservazione e sia internamente molto sana e vitale essa inclina a dare riposo a sè stessa assumendo que l l atte ggi ame nto che in un individuo cor risponde al misurato e tranquillo lavoro L e società in questo stato ad alcuni sembrano di tipo in dustri ale e , ’ , ’ . , , . , , , , . , , , , . , , , , , , ’ , . , , ’ . , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 264 li m itazioni debbano precisamente fermarsi ; ma solo lo può non sapere ma sentire una società per mezzo di organi regolatori che siano all uopo razionalmente costi tuiti e sempre in maniera relativa affatto al suo parti colare modo di essere in un determinato momento della sua vita e all armonia dei vari scopi sociali che in quel momento si proponesse di raggiungere E ciò non già secondo tipi ma soltanto modi di essere delle società V edasi l I nghi l te rra ; se essa po tè dare luogo ad un largo sviluppo di libertà negli indi v idui ciò av v enn e non già perchè abbia militato meno delle altre nazioni europee ma perchè la sua posizione geografica l e permise pure militando moltissimo di non temere gravi e d immediati pericoli onde le fu evitata una S O v e rc hi a tensione dell organismo sociale P erciò ivi limiti e freni alla libera espansione individuale hanno potuto essere più rallentati ma pure funzionanti come essenza stessa dell organismo sociale A ppare inesatta pertanto anche la osservazione di A Smith che la provvidenza con arcani mezzi abbia ordinato le cose d i guisa che mentre ogni uomo guarda a sè medesimo e cerca il suo pro fitto indipendentemente dal bene altrui l opera sua e go i stica nella radice è nell albero frutti fera a tutti Ma questo fatto che si attribuisce alla provvidenza è invece dovuto all azione dello Stato ed ai limiti da lui posti alla libertà dell ind ividuo ; la quale libertà se fosse tale da co n sentire libera azione egoistica l uomo piglierebbe senz altro violentemente tutte le cose utili e così libe ra me nt e guardando al proprio profitto indipendente mente dal bene altrui non si sa quale albero fruttifero pe r tutti ne uscirebbe fuori ' , , ’ , , ’ , . , ’ . , , , , , ’ . , ’ . . . , ’ , , ' ’ , . , , ’ ’ , ’ , ’ , , , . C AP . VI II FOR M AZ I ON E I N T E RSO C I A L E , E CC 5 . IX . L o Stato migliore sarebbe quello che ottenesse lo sv o l gi me nt o armonico di tutte le funzioni ed energie sociali ; e quindi quello che pe r ottenerlo adoperasse rispetto ad esse quel tanto di coattività in dividuale che è ne ce s saria in modo relativo alla natura di ciascun a di esse Ma non c è nulla di assolutamente definito o definibile in tutto ciò esattamente ; trattandosi di un postulato ideale cui solo s i può tendere e d avvicinarsi O ra invece da liberali e liberisti la questione è posta così : c è un punto fino al qu ale l azione dello Stato è chiamata tutela del diritto ; e oltre di esso tale azione non è più detta tutela del diritto ma bensì i ngerenz a dello Stato L azione dello Sta to camb ierebbe quindi secondo essi n atura se condo che ecc eda o meno quel limite che essi hann o immaginato ; e naturalmente non vi sono due persone che quel limite vedano nel mede simo punto N oi sappiamo che esso è mutevolissimo ; e sappiamo pure che non può dipendere dal l arbi t ri o dei do ttri nari i perchè dipende in modo assoluto unicamente dalle necessità variabili dell organismo sociale V i è quindi tanto diritto in un individuo quanto l uti l i t à sociale esige che ve ne sia in un determinato mo mento della sua vita Ma q uesta è varia e relativa alle condizioni svariatissime d ogni momento di un popolo D unque ciò che chiamiamo diritto è un fatto non asso luto ma dirò per esprimermi assolutamente relativo C iò posto come si può d ire che le leggi sono eccellenti soltanto quando si limitino alla sua tutela ? C ome si può limitarsi alla tutela di un fatto che limiti assoluti non ha ? P ositivamente il diritto è que llo che le l e gi quali esse siano sanciscono ; e le leggi sono buone soltanto quando sanciscono diritti conformi al l ut i li tà sociale dell ora , , , , . ’ . , , ’ ’ , ’ . , , , . ’ , ’ . ’ . ’ . , , , , . , , , g , , ’ ’ . I N D I V I DUAL IS TA ' 266 L I LL U SI O N E Ma questa ha come dico m utabi li ss i me esigenze ; e si può anzi a ffermare che rispetto ad essa nessun uomo avrebbe virtualmente in un momento della sua vita di ri tti perfetta mente uguali a quelli c h e aveva nel momento precedente nè uguali a quelli c he avrà nel momento susseguente L a questione è soltanto di designazione e sanzione d i quel tanto di diritto che l utilità sociale esige vi sia in un determinato momento e ciò soltanto può emergere dalla m inore possibile imperfezione della costituzione dello Stato , , , , , , , . ’ ' , . X . Ma taluni credono che lo Stato sia incapace di pro durre utilità Moltissimi so no gli scritti contro l azione dello Stato in generale ; m a la storia li smentisce C redo che tanta moderna i ra specialmente in una parte della letteratura politica i n glese contro l azione d ello Stato sia più che il f r utto d u na illuminata e spas s i o na t a osserv a zione scientifica un prodotto speciale di questi nostri tempi ne i quali per essere lo Stato imper f e tti ssi m am e nt e costituito spessissimo dannosa riesce l azione sua tumultuaria o ingombrante o opprimente L a bontà dell azione dello Stato è in ragione della e c ce l lenza della sua costituzione politica od almeno come dissi della sua minore possibile imperfezione P urché non sia decadente l elemento fi siologico su cui la società si eleva buona costituzione darà azione buona e f e conda U sciti colla ri voluzione del secolo X V II I da costi t uz i o ni non buone e d entrati i popoli moderni in altre ancora peggiori è natural i ssi mo che i moderni politici a h i quali non allargano lo sguardo agli altri se coli ) ( biamo dell azione dello Stato un sacro orrore perchè ra ramente videro che essa fosse buo na D altro nde in ’ . . , ’ , ’ , , , , , ’ . ’ , , . , ’ , . , ’ , ’ . L I LLU S I ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 268 prescindere dall i ndi v i dual i sm o e cioè d agli individui stessi e proteggere direttamente l insieme de l l o rga n i sm o sociale contro il parziale prevalere di ta luno dei suoi elementi D alla salute del tutto verrà poi la salute delle parti Ma come avviene che in una società taluna delle sue funz ioni od energie spro po rz i o nata m e nte prevalga o si oscuri o corrompa ? A vviene perchè la sua costituzione giuridica è imperfet ta E questa costituzione giuridica della società è lo Stato ; nella perfezione della co sti tu zione dello Stato risiede adunque la salute così de ll i n di v i duo come della società Il problema dei moderni m alanni si risolve nel problema costituzionale O rbene come debba essere tale costituzione e seco n do quali principi sperimentalmente dedotti e d indotti è appunto l argomento d i questo libro ’ ’ ’ , . . . ’ . . , ’ . C A P I T O L O IX . IL M O D ER N O M O VI M EN T O Dl U GU A GL I A N ZA S O C I AL E SUE C A U S E C O N T I N GEN T I LA B OR GHES I A S O M MA R I O I A tt uali di sp ut e t ra e co nom i sti e so ci al i sti l I G l i un I e gl i altri ug ual m e nt e i ndivid uali sti c ado no i n uno ste sso e rr o r e f o n dam ent ale di rip o rre n e ll i ndivi d uo l o sco po de ll a p o li tic a III E l e m e nto criti co n el so ci ali sm o m o I V S o ci alism o e se m iti smo V I srael e de r n o V I P e r turb az i o ne i nt e rso ci al e ari ano se m iti c a V II S ul te rreno puram e n te e co nomi co i l so c i ali s mo è l a r e az i o ne di un e rro r e i ndivi duali sti co c o ntro un o pp o st o e rr o re n e llo s t e ss o c am p o V III An o mali e dell a so c i età m o de r na e d e rro ri d e g li e c o no m i sti lib e rali I X C ir co lo vi z i o so e ntro cui si dib att o no gli i ndividuali sti lib e rali X D upli ce e spli caz i o ne ce ntri f uga e ce ntri p e t a de lla f o rm az ion e e co n o m i c a n e ll or g ani sm o so c i al e XI Le fo rz e eco no m i che ce ntri pe t e n e lle vari e c iviltà st o ri ch e X II S q uilibri o c e ntrif ugo de ll e so cietà m o de rn e L e fo rz e c e ntrif ugh e e ce ntri pe te de vono e ntrambe f unz i o nar e m a ri spe t t a ndo si e n o n e li de ndo si co m e i nt e nd o n o di fare gli i ndi v i duali sti lib e rali e so ci alisti X III D upli ce a z i o n e i n t e g r atri ce de llo S t at o n ell a di s tr i b uz i o n e e co l lo caz io ne de l l avoro e n e l dir e tto so ccor so ali m e ntare de ll e p ar ti d e ll a m assa s o ci ale dove si r ive li n e ce ssari o e i n modo no n ri mediabile c o l lavoro I m ez z i n e ce ssari . . . , , ’ . . . . . - . . . . . . . . . . . , , ’ . . . . . , . , . . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 270 ’ v an no ri ce rc ati co ll a e lim i naz io ne d lla spe rpe ratri c e f un z i o nali t à s t at al e e d e l l a di ssa ngu at ri c e b urocraz i a e h t ram be do v ut e all a f al sa c o stit uz i o n e d e llo S t at o X I V L a borgh e si a ; sua e sse nz a ; sua i stitu z i o ne politi ca ; n a t ur al e co n se gu e nte e m e r g e nz a d e ll a c o st i t uz io ne an ti i ndivi du ali sti c a e c io è o rg ani c a dello S tato e p e r c iò n e c e ss ari a e , . . , . I . ! generale oggi la tendenza a considerare la società come cosa che debba presto mutarsi nelle basi sue ; e questa speranza o timore ha pe r oggetto particolare anzi quasi esclusivo gli organi economici della società F erve attivissima una battaglia di idee a questo propo sito : fatto non nuovo nella storia e che anzi ricorrente mente si riproduce presso ogni civiltà col solo risulta to di determinare nella pratica qualche notevole mutamento della legislazione ma senza nulla mutare essenzialmente ; contrariamente a quello che molti si figura n o e che n e i paesi meno consistenti alcuni tentano con danno inc al co l abi l e della nutrizione sociale e d i tutta la vita civile di quei popoli I l f enomeno merita attenzione non in sè e per sè ma perchè o fi re occasione a considerare le cause che tran si t o ri am e nte lo producono le quali sono evidenti mali da correggere perturbazioni da togliere nella generale economia del corpo sociale non meno che nelle sue isti t uz i o ni politic h e F erve la battaglia fra i c o si de tt i e c o nomisti individualistici che tutte le funzioni economiche vorrebbero f atal i sti ca m e nte lasciate nella balia i ndi v i duale senza alcuna disciplina riducendo lo Stato ad una specie di fornitore del ca mpo all indivi duo e nul l altro per nulla curante degli squilib ri i che la funzione economica così sbrigliata può produrre ne l corpo so c i a l e e i c o s i de tti socialisti O collettivisti che pe r contro , . , , , , , , . , , , , . , , ’ ’ , , , , L I LLU SI ONE I N D I V I DUAL IS TA 272 ’ individuale come ho dimostrato e descritto ne l cap I I I capitolo che deve essere qui interamente richiamato pe r quanto vi è detto sulla proprietà G li economisti pren dono per base delle loro teoriche un diritto che sognano esistere ne ll i ndi v i duo di possedere cose non come tra mite mezzo di una funzione sociale ma come ente che pe r ragioni naturali e morali date certe circosta nze sp i ega I n se un qu i d che gli attribuisce un assoluto e d au tonomo dominio su esse cose ; i collet tivisti prendono pe r base dei loro ragionamenti e delle loro teoriche un altro diritto che non altrimenti sognano esistere ne l l i n di v i duo e cioè il diritto di possedere ta nte cose quante ne posseggono altri individui N è gli uni nè gli altri escono quind i dal c ampo individuale O ra qui sta appunto il grande equivoco : di teorie so c i al i che abbiano per base pe r i sco po e pe r oggetto di considerazione l individ uo non ve ne possono essere già lo enunciai nel capitolo I c o l l a ffe rm az i o n e che la politica è la scienza delle società mentre le scienz e che hanno per oggetto gli individui sono quelle che non escono dal campo fisiologico L individuo non può e s sere considerato nè come avente diritti assoluti a pos sedere come vogliono gli economisti liberali nè come avente diritto a possedere al pari degli altri come v o gl i o no i collettivisti e ciò pe r la ragione m o l to semplice che diri tti nat urali ne l senso volgare che si dà a questa espressione non ne esistono e che l individuo non può essere socialmente co nsi de rato c he come un mezzo come il territorio cellulare di un organismo che si svolge e vive in un ordine supe rfisi o l o gi c o e d in tale sua qua lit a esso non può essere altra cosa che quella che le necessità organiche proprie di quel superiore organismo esigono che esso sia e lo costrin gono ad essere N e ll e rro re loro comune gli economisti sono condotti da errato criterio della loro mente ; e I socialisti ( parlo de i , . , . ’ , , , , , , ’ , . ‘ . , ’ , ’ , , ’ . , , , ’ , , ' , , . ’ CAP . I L M ODERNO M OV I M ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE Ix 273 convinti ) pe r e ff et to di un loro sentimento ; e infatti tra di sc o no ad ogni momento questo impulso ex tra razio nale cui obbediscono come ad una potenza che li domina G li uni e gl i altri poi come ugualmente individualisti come hanno in fondo i l medesimo concetto essenziale della proprietà e cioè di cosa fatta per l individuo così hanno anche la medesima idea del valore e cioè ne hanno l idea di un qui d c h e sia nelle cose lo conside rano un fatto esistente nelle cose ; i nostri vecchi av re b bero detto un attrib uto delle cose ; e quindi ne discorrono come se si potesse farne questa o quella distribuzione come se si potesse assegnarlo in quest o o quel modo Pe r gli sperimentalisti invece come ho dimostrato ne l citato capitolo II I il valore non è altro che una illu sione soggettiva nostra la proiezione ideale che noi fac ciamo sulle cose dello sforzo che determina in noi mezzo della societ à la circolazione economica de l l o r gani smo sociale N on c è quind i nulla da distribuire a capriccio di nessuno Bensì però dall esame di questa come di tutte le rima ne nt i funzioni organiche della società si v ede c he le dette funzioni si temperano a vicenda e si coordinano tutte nella fun zione massima dello Stato ; e d ivi anzi c o o rdi nando s i dirò pe r essere più esatto si limitano ; onde è compito dello Stato e della investigazione poli tica se appariscono taluni di sagi sociali , di discernere se qualcuna di dette funzioni esuberi o traligni e d in questo caso devesi intendere a limitarl a i ndi ri z z arl a e coordinarla armonicamente a tutte le altre che sono in una società - . , , ’ , , ’ , , . , , , , , , ’ , ’ . . ’ , , s , , , , , , . I II . L a funzione economica dal principio dello scorso se colo e tuttora può dirsi ( nulla di consolidato essendov i in questo periodo che attraversiamo ) traligna pe r eccesso , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A 274 ’ di forza centrifuga C he cosa sia per avvenire attual me nte ancora non può dirsi ; certo correttivi a quello eccesso saranno apporta ti e si avranno probabilmente eccessi opposti sebbene all ultimo n ulla che ostacoli le leggi naturali politiche N on è in dottrine fantastiche nè nella possibilità di evoluzioni immaginarie che vanno ricercate le cause vere de l co si de tte socialismo moderno Queste cause per quel tanto c d è la parte principale che non sono il riflesso e la conseguenza della falsità delle dottrine romantiche prevalenti nel pensiero fil o so fico e nelle istituzioni politiche e della pe rturbazione i nt e rso c i al e israelitica della quale dirò vanno anche ricercate in una tendenza di reazione a que l l e c ce sso di cui dissi dell individualismo economico liberale D ifatti il socialismo moderno è essenzialmente critico : quanto a c o st rurre è tutto assurdo ciò che esso tenta d i fare A lla stregua dell osservazione sperimenta le quei po veri tentativi di ricostruzione sociale che sulla loro di s t ruz i o ne critica i socialisti tenta n o di fare si risolve re b be ro in una universale eliminazione della civiltà e della stessa massa fisiologica su cui si eleva E appena necessario soggiungere che io non escludo affatto da questa considerazione e vi comprendo anzi in prima linea il famoso collettivismo marx ista uno dei più strani so fism i a cui la scienza politica si a mai stata sot t o po st a dalla mente umana A questo proposito come in genere a proposito de l socialismo tedesco ( non l ac c ade m i c o ché questo ha spiccati caratteri di una scienza sociale e d è cosa seria ma il collettivis mo ri v o l uz i o nario ) è da osservare che esso non ha molto a c he fare col pensiero politico occide ntale per quanto vi si pos sano ve dere talune leggerissime tracce e derivazioni de l grande idealismo romantico germanico e delle scuole de l pari germanich e e romantiche della filosofia della storia . , , ’ , . , . , , . , , , ’ ’ . . , ’ , , , . , , , . , ’ , , , , . L I LL USI O N E I ND I V I DUAL IS TA ’ 276 necessari o frenare sul principio con estremo rigore l e novità cristiane le quali divennero compatibili con l or dine sociale soltanto qu ando vennero muta te e politi cam e nt e a ssimilate e ridotte dog m a dalla C hiesa C atto lica L e attraversate persecuzio ni dànno al pensiero israelitico un carattere ostile n egativo ribelle che può per parte di uno scienziato formare oggetto di osserva zione ma che non può essere preso in considerazione alcuna come elemento atto a concorrere alla costruzione di scienza politica Mi sono trattenuto sulla forma del pensiero israeli tico a proposito di vagheggiate riforme sociali organiche perchè il socialismo non ha altra letteratura forte che semitica e per i l grande contrib uto che i semiti portano alla organizzazione e prop aganda novatrice e sovversiva che a nzi si può dire è opera loro quasi interamente pe r le ragioni che esposi ed esporrò I so c i al i sti di sangue oeci dentale o sono de i semplici rivoluzionari o dei fanatici romantici ultime ripercussioni e d esagerazioni della fil o so fia egualitaria e delle reazio n i i n t e rso c i al i de l se colo X VI II ; o sono menti sempliciste che nel socialismo vedono o credono vedere un rimedio agli errori e d ai dolori umani ; o sono uo m ini trascinati da un vago umanitaris mo che seguono come un sentimento in essi così vi v o da determin are una convinzione ; o sono dei che non lo sono più o più non lo saranno essendo questa in vecchiaia la loro evoluzione normale ; o sono uomin i nei quali il sentimento dell invidia turba la visione della realtà delle cose N on metto ne l numero de i socialisti considerevoli la infinita coorte de i borghesi c he ne abbracciano le teorie allo scopo di salire la scala sociale portati dal l o nda de l l adul az i o ne delle masse pro fittando di questo quarto d ora d i suffragio univer sale eguali ta rio Questi sono dei cortigiani e i c ortigiani non contano in nessuna scuola E ssi richiamano l atten ’ , , . , , , , , . , , , . , - , , ’ . , ’ ’ , , ’ , . ’ . CAP . Ix I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE 277 zione scientifica soltanto come inevitabile conseguenza e riprova della falsità delle istituzioni politiche vigenti N essun pensiero poli tico in fine esiste nè può esistere nelle masse inferiori nelle quali il socialismo è soltanto ribellione semplice ; fenomeno costante di ogni popolo e di ogni tempo quando siano o si credano ral l e ntati i freni sociali E l espansione organica indivi duale che agisce secondo la natura sua ( vedi capitolo II ) . , , ’ . . V . Ma ripeto così ne l campo teorico letterario come in q uello della o rgani z z az I o ne e propaganda la maggiore forza motrice più effi ciente s al da e costante de l movi mento socialista rivoluzionario va ricercata nella so cici a israelitica Il fenomeno è troppo costante e d i m portante per non esigere una spiegazione storica e scientifica I sraele è una società perdurante autonoma compatta e d agente per la propria difesa e per la propria espan sione analogamente e non potrebbe non essere di come fanno t utte le altre società L a avversione che si ma ni f e st a tanto insistente contro la tenace azione di espan sione semitica non è c h e un pro dotto della ignora nza e precisamente di quella forma sua che è più caratteri stica dell età nostra la ignoranza politica E ssa con duce ad affermazioni irragionevoli come ad esempio la accusa che si muove agli israelit i di non conformarsi in tutto e di non fondersi intieramente negli elementi entro cui vivono L a verità è invece che essi agiscono nè più nè meno di come fan n o gli altri colla sola dif f e re nz a che necessariamente deriva loro dalla loro ap parte n e nz a a due società N e l Capitolo I I che deve qui essere richiamato è dimostrata la essenza psichica dell organismo sociale , , , , , , . . , . , , . , ’ , . , , , . , . ‘ , , ’ . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 278 D a quelle dimostrazioni risultano alcune verità fonda mentali che qui per brevità enumero : 1 che un in di vid no può fornire alimento e cioè appartenere e d essere relativo a più società ; 2 che per converso due o più società possono trarre alime nto dalle forze psichiche d i uno stesso individuo ; 3 che più società possono coesistere sul medesimo suolo ; 4 che una società per esistere non ha affatto bisogno di un s uolo suo parti colare C ertamente ad una società pe r esistere senza suolo suo è necessaria una en ergia di coesione di c c ma questo appunto si riscontra in c e z i o nal e potenza I sraele ; e ciò accade per le ragioni che ho esposte di scorrendo nel capitolo V I dei vari tipi di società Israele non è soltanto una società ma altresì una particolare nazione fornita ( fenomeno del resto comune a tutte le società semitiche) di un apparecchio so rre tto re ( ved i capitoli I V e V I ) di tale potenza da rendergli non solo possibile ma altresì facile sussistere ed espandersi no n o stan t e la m ancanza di un suolo particolare Ad o r gani sm i psichici come le società sono non affatto abbi sognano per sussistere terri tori esclusivi bastando alle cell ule onde si com pongono un contatto puramente ideale e dei rapporti puramente morali Soltanto sono loro necessari rapporti fisici nel territorio individuale fisi o logico su cui si elevano per la necessità della conser v az i o ne di questo territorio stesso e non di più Ho già dimostrato l errore dello Spencer e dello S chàffi e di considerare il territorio suolo come facente parte de l l organismo sociale N on vi è poi nessun modo pe r i m d che alberghino in un individuo in un me esimo i r e e d p cervello cioè cell ule relative a d iverse società I sraele pertanto può vivere e d infatti tutti vediamo e sentiamo che vive come società autonoma e d altresì potente pe r quanto sparse e di ff use siano pe r ogni dove l e cellule sue sociali e per qu anto gli individui territorio c e l l u ° , ° , , ° ° , . , , . , , , . , , , . . ’ ’ . , . , , , , , , ’ 280 riali L I L L U SI O N E I ND I V I D UAL IS T A insieme co me in Italia avviene l antica uma ‘ n i tà del costume renda più facile e spontaneo ogni c i L vile contatto ; ma sono finora eccezioni In linea no r male Israele è una sO c i e t à che può contare su di un molto fermo e disciplinato atteggiamento degli individui che forniscono sia pu re parzialmente territorio fisi o l o gi c o al le sue cellule sociali E sso è altresì una societ à o l t re c hè eccezionalmente sostenuta dall a ppare c c hi o suo so rre tt o re anche dal punto di vista politico raz i o nal mente per quanto orientalmente costituita esulando dalla sua strutt ura pur l ombra de l l i ndi v i d ual i sm o isti t uz i o n al e P resso n e ssu altro popolo la unità organica della nazione fu mai ed è altretta nto sentita N essun individ ualismo istituzionale ammorba il suo regime di sacerdoti e d i ottimati o v u nque stratificato sulla m e de si m a base organico teocratica Israele è infatti e sempre fu concepito dagli in dividui suoi sintetizza to quasi incorporato in D io Il suo antico e d esclusivo D io che sempre gli infonde quella potente semitica energia so rre tt ri ce dell organi smo sociale suo per la quale gli è consentito di essere sebbene disseminato su suoli di versi e l o nta ni una società sola concreta efficiente e d espansiva U n territorio suo non farebbe anzi che dimi n ui rn e il campo ed il mezzo dell espansione ; e bene si comprende che il c o si de t to movimento sionista incontri assai scarse simpatie e d anche decise avversioni da parte dei più intelligenti elementi della nazione e tanto più in tempi nei quali il grande sviluppo delle scienze fisiche moltiplicando all infinito ogni forma di comu n i c az i o n e m e t e ri al e e morale fra territori diversi rende tanto pi ù facile la sua unità sociale ’ e, , , . ò , , , . ’ , , , , ’ , ’ . . , - , . , , , . ’ , , , , , . ’ , ’ , , . CAP . 1X I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OCI ALE VI 28 1 . L a so c i e là israelitica esiste ; ora non vi ha ragione alcuna perchè essa esistendo non soggiaccia alle mede si me leggi naturali cui soggiacciono tutte le società umane e quindi anche a quella di espansione organica sociale cosi come la descrissi nel capitolo Vl di questo libro E questa una legge che impone alle società di es pandersi i nde fini ta m e nt e tutto riducendo in proprio dominio per quanto è nella possibilità della potenza loro I co si de tti im perialismi de i quali tanto si discorre ai giorni nostri non sono c h e la espressione di quella legge naturale E lecito domandare per quali ragioni non si debba riscontrare ed ammettere in Israele quel medesimo fenomeno politico che si riscontra ed am mette nelle altre società e cioè che come esiste un i m pe ri al i s m o inglese francese americano nipponico ecc non debba e sse rv e ne uno anche israelitico O rbene tale imperialismo esiste perchè non può non esistere ; e nessuno può fare neppure gli individui stessi israeliti ( vedi capitolo V ) che non esista essendo una legge na turale incoercibile quanto supe ri ndi v i dual e T uttavi a essa ingenera il c o si de tte antisemitismo e cioè una av v ersione che non è nutrita verso le società che l impe loro esplicano a base territoriale e cioè in ri al i s m o modo esterno cosa c he Israele non può f are perchè territorio non ha onde deve necessariamente esplicare la espansione sua entro l e so c i e tà tra l e quali vive frammisto in modo interno sotto forma di demolizione e di occupazione degli Stati loro Qui si trattano sc i en t i fic am e nt e ed obbiettivamente fenomeni politici e non si discutono torti o ragioni : se ciò si facesse si potrebbe osservare che se Israele non ha territorio la colpa non è sua ma di chi glielo tolse pe r quanto con intenti di ‘ , , , , . , , . , , . , , , , , , . , , , . ’ , , ‘ , , . , , , . , L I LLU SI ON E I ND I V I D U AL IS TA ’ 282 universale do m inio civile e che quindi non si può ra gi o ne v o l m e nte incolparlo di dare all espansione sua o r ganica la sola forma che gli è rimasta possibile dopo la dispersione sua U n fenomeno analogo sebbene senza confronto meno concreto per non essere rilegato da vincoli di razza si è verificato e per q uanto molto meno intenso tuttora cattolica Quando la si verifica rispetto alla società C hiesa mano mano che gli Stati pa rticolaristici veni vano so ttrae ndo l e domi n io temporale a ssunse sempre più il carattere di una società senza territorio suo ( meno quello l i m i tat I S S I m o necessario alla essenzialità della sua indipendenza sovrana ) se uno Stato troppo le si erigeva contro sempre adoperò per c o mbatte rl o oltre alle armi di altri Stati anche una azione di sua de m o l i z i o ne interna Senonch e per storica e formale c o per la sua riconosciuta sovranità indi st i t uz i o n e sua pendente e venerata ciò faceva e fa in modo aperto e cioè tale contro cui apparisce possibile o la difesa od una risoluzione concord ataria e perciò non de st ò l av versione che desta per le ragioni contrarie la demol i zione israelitica ; nè d altronde si può incolpare Israele del non essere giuridicamente costituito c hè ciò non sarebbe nè compreso nè ammesso dalle società territo riali ; il fenomeno in quanto e per quel tanto che è esi st i t o e esiste è socialmente analogo tratta ndosi così in un caso come nell altro de l modo naturale di espan sione e di lotta delle società senza territorio loro par , ’ , . , , , , . ‘ , , , , , , . , , ’ , , , ’ , , ’ t i co l are . I molti i sraeliti che in tale fenomeno della società loro vedono non so quale mi ssione della stirpe e d i molti non israeliti che vi scorgono non so quale dia bo li c o intento de l l a stirpe stessa, sono ugu a lmente nelle nuvole Si tratta semplicemente della esplicazione di una -legge politica naturale e cioè universale il cui cor , , , . , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA ’ 284 uscita da Israele deve essere c o si de rat a come un mezzo di espansione s ua organica e cioè di demolizione esterna ) risulta sal di ssi mam e nt e organizzato onde gli riesce assai facile l opera demolitrice verso società sperdute nell abisso della più infantile disorganizzazione roman tica Q uest a circostanza rende ovvio il so mm uo v e rl e così che n e derivi la sopra ff azione d i tutta la loro diri genza sociale Basta pro fittare della liber tà e po t enza ro m antiche da esse stesse nella loro miseria intellettuale elargite agli individui così che possano organizzarsi od essere organizzati contro di esse e contro le loro isti t uz i o n i storiche e sociali che il romanticismo lascia tutte indifese Basta ancora co nsiderare la infantile costi t uz i o n e del potere censorio colla c o si de t t a individuali stica libertà di stampa ( vedi cap V II ) per comprendere come ad ogni a n c h e esigua minoranza possa riuscire facile una azione demolitrice dell ordine sociale E tale o r ga ni z z az i o ne è facilissima e spontanea essendo la ribel lione ( reazione individuale contro la compressione so c i al e ) insita e d affiorante in ogni in dividuo per l altra legge della espansione organica individuale della quale trattai ne l c api l o l o II Basta poi pro fittare della sempre prona mentalità romantica delle società europee per de term inare in esse leggi sempre più i ndi v i dual i st i c ame nte rovinose così che ogni ordi n e politico crolli e lasci il campo libero a qualsiasi altra dirigenza non romantica che sia atta ad o cc uparl e T ale azione demolitrice riu s c i re bbe facile anche ad una società i cui individui fossero meno degli israeliti conformati a vigoria intel l e tt ual e pe r non essere ma i stati volti a lavoro ma u nale ( vedi capitolo I V della formazione scien t ifica) e di ess i m eno tenaci e d economicamente industri ciò che accade per la potenza so rre tt ri ce religiosa che li regge e per la forzata ( ed anche di ciò la colpa non è loro ) costrizione dell attività loro nella sola f unz i o , , ’ ’ . . , . . ’ . ’ , . , , . , , , , ’ CA P 1X M ODERNO M OV I M ENTO D I UGUAGL I ANZA S OCI ALE IL . nali ta co m merciale della economia delle società cui part eciparono assieme alla propria D a questa circo stanza deriva un grande accaparramento economico mezzo di demolizione e fficac i ssi m o fornendo alimento a propagande e d a organizzazioni ant i st at ali per entro agli elementi stessi delle altre società come si vede col fiorire di sette demolitrici quali la massoneria od altri simili strumenti di Israele N on è da ritenersi che la reazione i nt e rso c i al e i srae liti c a sia ovunque e sempre preordinata e sempre c e n t ral m e nt e diretta : essa è altresì spontanea e spontanea m ente ag ente presso ogni nucleo di quella società L a vigori a dell apparecchio so rre tto re presso le società se mitiche i n genere e d in ispecie presso Israele è tale che anche nuclei remoti si reggono u g ualmente compatti e funzionano seguendo tutte le leggi che la n atura i m pone agli organismi sociali autonomi per quel tanto naturalmente che la possibilità lo consente loro pos si bi l i t à che tuttavia è da considerarsi sempre grande in una razza c o n se rv ata si pura squisitamente evoluta con istinti conseguentemente aristocratici e colla o ppo r tunit a che la universale di sorganizzazione politica degli altri popoli o ff re alla attività della sua intelligenza af finata e pronta È adun que necessario tenere grande conto della per turbazione i nt e rso ci al e israelitica per spiegarsi la grande spinta de l moderno movimento di sovversione sociale e la di ff usione altrimenti non spiegabile in una società a svolgimento normale delle idee di uguaglianza che è anarchia e della vasta e s apiente organi zzazione di retta ad att uarla co ll abbatte re o distru ggere le for m a zioni storiche economiche civili e statali c h e racc hi u dono insieme la organicità la forza e la civiltà delle società occidentali A d essa perturbazione in gran parte è dovuto se quella che dovrebbe essere la normale e v o . , , , . . ’ , , , , , , , , , . , , , , ’ , , , . ‘ L I LLU SI ON E I ND IV I DUAL IS TA 286 ’ l uz i o n e politica della società europea assume caratteri costantemente e sanguinosamente rivoluzionari e non tanto rivolta a sollevamento delle classi inferiori della società quanto ad abbassam ento e fin dove sia possi sibile a distruzione delle classi superiori come si vide nella rivoluzione francese e d in misura molto maggiore si vede oggi nella rivol uzione russa mentre nulla di simile si vide nella rivoluzione inglese L a recente ri v o l uz i o ne germanica non f u distruggitrice perchè presto contenuta dalla po tente vigoria organica della nazione tedesca L a descritta perturbazione esiste ed è immanente in tutta l E uro pa continentale e specialmente centrale ed orientale e fu n ziona da attivissimo propulsore e d acce l e rato re di un processo anarchico che sebbene mol to più lentamente e d in modo molto più facilmente rime di abi l e procederebbe de l pari dalle dottrine romantiche individualistiche professate e d applicate C osicch e si può dire della impalcatura sociale politica e civile de l l O c ci de nt e che crolla sotto l impeto di due forze con v ergenti : una interna i l romanticismo i ndividualistico germanico e d una esterna la perturbazione i nte rso ci al e ariano semitica O rbene basta liberarla dalla prima perchè anche la seconda ceda come fiamma cui m anchi l ossigeno E i n fatti evidente che se sgombrate le menti della idiozia individualistica le società occidentali riuscissero a com porsi in un assetto politico saldamente razionalmente organico all opera demolitrice di Israele verrebbe meno colla possibilità di organizzare gli individui contro le i stituzioni sociali storiche il massimo alimento e con ciò anche la attuale forma d e S pansi o ne sua verrebbe spontaneamente a cessare per la ra v visata impossibilità di potersi esplicare seguendo in ciò la medesima legge n aturale che pone freno e fine a tutte le espansioni o r , ' , , , , , , , . . ’ , , , . , ’ ’ , , , - . , ’ . , , , , ’ , , , , ’ , L I LLU SI ON E I ND I V I DUA LIS T A 288 ’ han no ridotto la società moderna Molti e mul t i f o rm i sono codesti errori L i enumero sommariamente : una precarietà ( con tutte l e convulsioni che c aratte ri z zano la precarietà ) di ogni istituto politico e sociale ; prevalenza oligarchica degli ele me nti economici ne ll o r gani smo sociale ; prevalenza particolarmente dovuta al privilegio finanziario che venne fatto a talune forme di ricchezza ; disagio del pauperismo molto aumentato di fronte a quello che era relativamente ne l vecchio re gime ed enorme poi se lo si considera in rapporto al grande accrescimento avvenuto nella produzione e nella ricchezza circolante ; stato inorganico e debole di fronte a tutto ed a tutti e perciò inerte anche di fronte al de perimento fisiologico di parte della massa sociale e d al suo soverchio consumo ; libertà economica sfrenata quasi selvaggia ; difesa economica dell individuo s tesso conseguente m ente insufficiente N aturalmente questo quadro va riferito al periodo anteguerra il solo che possa essere preso sperimenta lmente in es a me perchè i l solo osservabile O ggi non esiste che un profo ndo som movi mento che tutt al più i n questo momento può for nire prova speri mentale degli esistenti errori Quando lo spi ri m e ntal i sm o avrà corretti questi errori allora verrà meno al movimento sovversivo una almeno delle spinte sue quella fomentatrice di una critica persuasiva e che in fondo non è che la reazione d i un i ndi v ual i sm o contro un altro come già esposi l i s mo . . ’ , , , , ’ . , . ’ . , , . , VI I I . R are volte nella storia ebbe più numerosi e ferventi a postoli il collettivismo economico ; rare volte a n che a prescindere dalla perturbazio ne i nt e rso c i al e della quale si è trattato si è formata con maggi o n intensità ne l , , CAP 1X lL . M ODERNO M OV IM ENTO D I U G UA G L I AN ZA S OC I ALE campo delle idee la tendenza a richiamare lo Stato ad una risoluta e d esagerata esplicazione delle sue funzioni economiche armonizzatrici e d integratrici ; e per converso rare volte la storia presenta uno Stato meno adatto del moderno e meno conformato ad interessarsi di quelle f unz o ni G li è c he nella lotta fra i ndi v uali st i liberisti ed individualisti collettivisti i primi occupano il campo pratico e sembrano tanto più accaniti ne ll abusare d i questo loro sopravvento quanto m eno si mostrano e si sentono atti a teoricamente trionfare non già ne l combattere l e conclusioni positive dei collettivisti che davvero non ne vale neppure la pena tanto sono dot t ri nal m e nte errate ma ne l combattere le conclusioni negative e cioè le critiche spietate e vittoriose e così passionate : tanto più abusano delle leggi quanto più tremano per un avvenire che sanno soltanto temere P osti su questa via ed avendo le menti così i m pri gi o nate dalla loro idealità gli economi sti sono lontani dalla visione degli errori c he commettono Il concetto che essi come tutti i liberali hanno dei rapporti re c i pro c i dell individuo e dello Stato rende loro i mpo s sibile la costituzione e l accettazione di uno Stato organico vero come natura lo vuole C o n siderato lo Stato come una specie di individuo il quale abbia sol tanto la voce un po più grossa degli altri e gli i n di v i dui come tanti staterelli l i l i puz i an i ciascuno a casa pro pria ne viene necessariamente uno Stato inorganico Questa letizia di suffragio universale individualistico egualitario c h e oggi ci gratifica è tutto quello che ci può essere di più politicamente armon ico alle idee degli economisti liberali E sso infatti rappresenta lo Stato come diviso un pezzettino a testa su tutti gli individu i L indi v i dual i sm o legislativo si abbraccia all i ndi v i dual i sm o economico Ma poi gli economisti liberali che vogliono il rispetto assoluto della proprietà individuale anche in P S L lu o i i du , . , ’ , , , . , . ’ , ’ . , ’ , , . , , . ’ . ’ . . I L I PRAN D I , ’ . il si ne i nd v a li s ta . 19 . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA 290 ’ circostanze nelle quali non potrebbe essere in modo assoluto rispettata si trovano pe r analogia di errori a d avere i stituito e a non poter logicamente combattere un sistema di costituzione del potere legislativo il qual e co nduce inevitabilmente a distruggere la proprietà stessa E non lo possono combattere perchè è un potere legis l at i v o che emana da una costituzione formata de l pari in base a teorie individualistiche le quali sono oggi padrone de l campo politico analogamente e parallela mente c he del campo econo mico , . . , . IX . C osì accade che mentre da un lato l individualismo liberale economico prepara il t erreno alla anarchia dall altro l individualismo politico lo feconda e lo miete ; onde i poveri individualisti liberal i si dibattono mise rameute entro un circolo vizioso una vera trappola intellettuale che l ug nale non si vide mai Mai più disgraziata gente si è trovata in più disgraziato imbroglio ! R icorrere allo Stato no perchè p ure non sa pendone la ragione sentono che è costituito in modo da non rimediare a nulla ; e poi lo Stato non va introdotto secondo le teoriche loro n e i rapporti i n te ri ndi v i dual i ; m utare lo Stato no perchè uno Stato che facesse al caso loro non potrebbe a meno di essere costituito su principi politici anti i ndi v i dual i sti ci ; e una volta m e ssi si sulla via di manipolare l individuo temono che possa essere manipolato anche economicamente D altra parte questo i ndividuali smo politico va diventando rapida mente preda degli individualisti non liberali ma puri e semplici socialisti ; questi affermano che ogni indi vidno ha diritto alla e g ual i anz a economica ; e siccome i meno ricchi sono i più m olti li seguono mentre ’ , , ’ ’ , ’ . , , , , , ’ ’ . , , , 292 ' L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A menti azione economica integratrice dello Stato con questa sola di ff erenza che è molto meno caratteristica in esso e molto meno do v erosa e necessaria ( quando anche non sia dannosa ) dell azione integratrice ali m e n tare della quale qui discorriamo E ppure c è oggi una q uantità d i gente che mentre riconosce la legit t i mi tà della integrazione commerciale industri ale nega quella della integrazione alimentare C erto lo Stato deve essere costituito in modo da non eccedere in nessun senso in questo suo attributo ma guai se lo dimentica L a denutrizione d una parte della massa fisiologia umana è un fatto danno si ssi m o per l intero organismo sociale ; e se non si appresti pronto e sapiente rimedio la febbre non tarda a so m m uo v e rl e e a pro strarl o P erciò laddove speciali organismi eco od altri menti istituzi onali e coor n o m i c i o religiosi di nat i quin di allo Stato non provvedono lo Stato deve concentrare sempre in sè una parte della funzione eco n e mica come riserva che l apparecchio regolatore tiene per soccorrere quelle parti del corpo sociale nelle quali la potenza pe r la conservazione fisica de l co rpo stesso si riveli insu ffi ciente L indi v iduo libera mente accumula in sè e d intorno a sè quel tanto di forza fisica a protezione sua c he può e crede nella maniera che la società consente ; ma se esso si trovi ridotto in condizioni da non potersi di fendere da sè interviene lo Stato a suo favore e lo sorregge colla forza propria ; l i ndi v i duo si procaccia q uanta più scienza crede pe r bene condursi nelle cose della vita ma quando e gl i s i a pe r qu alsiasi ragione così spoglio di potenza intellett uale da non poterne trarre q uel tanto di guida che è necessaria a non i n contrare un danno certo interviene lo Stato che ne guida esso e ne disciplina gli atti co m e si vede nelle varie forme di t utele curatele e c c T utto ciò si coordina , , ’ ’ . , , , . , ’ . ’ , . , , , ’ , . ’ , , ’ ' , , , , , , , . CAP I L M ODERNO M O VI M ENTO D I UGUAGL I ANZA S O CI ALE IX . 293 all azione dinamica centripeta centrifuga che dispiegano l e forze organiche entro l organismo sociale i n modo analogo a ciò che si vede nell ordine fisiologico rispetto all organismo individuale Sarebbe però un errore il derivare da queste considerazioni la conse guenza che lo Stato sia sempre e in ogni ca so un organo speciale delle energie centripete sociali N O L o Stato è sempre e soltanto l apparecchio regolatore della società e come tale rimane sempre ugualmen te sensibile a tutte indi st i ntam e nt e le funzioni e forze c h e agiscono entro di essa L o Stato integra le correnti centripete della società quando esse siano insufficienti ma ciò fa come rego latore soltanto allo stesso modo c h e sempre come regolatore nel caso opposto può integrare le corren ti centrifughe C osì nel principio del secolo scorso ri m osse istituti v i nco l at o ri della espansione individuale rispetto alla famiglia alla proprietà alla scien z a alla religione ed anche a sè stesso ; e agì come integratore delle forze centrifughe dell organismo sociale Il lettore entrerà meglio nello spirito di queste considerazioni se oltre al richiamare alla mente l e cose dette nel capitolo V I ricorderà molte cose dette nel II sulla dinamica cen t ri pe t a centrifuga dell organismo sociale nella quale risiede l essenza dei rapporti fra l uomo e la società ’ - ’ , ’ ’ . . . ’ , . , , , ‘ , , . , , , ’ . , , , ’ - , ’ ’ . XI . Sono molte e varie le forme che a seconda delle cir costanze storiche ha assunto la par te che chiamo cen t i pre ta de l l a funzione sociale economica N on pe r portare esempi da imitare perchè nulla può in politica essere esattamente imita to da epoca a epoca ; ma sol tanto per citare fatti in varia maniera costanti da osservare a deduzione di legg i d ella so ci età rifa o , . , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 294 ciamo sot to q uesto riguardo rapidamen t e il cammino delle civiltà dei popoli nei loro vari periodi fino ai giorni nostri e vediamo quale anomalia quest a nostra civiltà presenti di fronte alle altre anche nostrali e recentissime per questo riguardo della dinamica o nde si esplica la funzione economica dell organismo sociale L a forma detta individuale di funzionale economico funzione centrifuga c è in tutte le civiltà uguale presso a poco a quella che esiste anche oggi presso di noi e cioè per mezzo del cambio formatosi e disciplinato come è descritto nel cap itolo I V ; ma esiste de l pari presso tutte le civiltà sotto varie forme una funzione economica sociale integratrice azione centripeta la quale invece non si esplica nella civil tà nostra in modo proporzio nato alle rimanenti atti v ità organiche delle società moderne L attuale momento di convulsionaria reazione centripeta nulla toglie alle mie critiche anzi n e conferma la causa Io del resto già lo dissi mi riferisco alle condizioni di cose e di idee inn anzi alla g uerra pe rchè è in modo storicamente successivo ad esse che si deve giungere ad un razionale assetto E d altra parte se infuriano i fatti reattivi pe r nulla si vede fermarsi fuori dal campo puramente rivoluzionario e d alcun sistema di idee che sia d ifforme da utupi st i co quello prevalente allora e d ora C he tale non è cer ta mente la incompos ta d evastatrice ed arbitraria ri di st ri buz i o ne di ricchezza che gl i uomini di governo vanno ora compiendo all infuori di ogni senso politico e d anche morale nè la violenta loro i ntro m m i ssi o ne arbi traria nelle leggi naturali e d inva riabili che presiedono allo svolgi mento delle energie centrifughe nella società e cioè alla produzione stessa della ricchezza A parte l ac c e nt ra me nto di forz a economica che lo Stato compie e d ha sempre universalmente compiuto tutte le altre sue attribuzioni che non formano e r p , , ’ . , ’ , ‘ , , ’ . , . , , , , ’ . , , , . ’ , . ’ , , ’ 296 L I L L U SI O N E I ND I V I DUAL IS T A annientata la ricchezza Simile al R e d E gi tto che sot trae la terra alle innondazioni periodiche de l N ilo l impera tore della C ina cioè lo Stato cinese può con come il creatore tecnic o di tutti i fondi il si de rarsi quale decide come devono essere coltivati e ripartiti nei rispetti dell utilità generale T utti i riparti succes sivi vennero rinnovati fino ai giorni nostri L impe rat o re e ra sempre fi gurat i v am e nt e proprietario del suolo che periodicamente come buon padre di famiglia d i E qui opportuno accennare st ri b ui sce ai suoi figlioli ad un episodio della storia cinese E ra naturale che questo ecces so di forza centripeta predisponesse singolarmente gli ani m i e d i pensieri all ut o pi a dell assoluta eguaglianza in un paese n e l quale il potere legislativo non è costituito per mezzo d i un processo selettivo direttamente svolgentesi nella massa del corpo sociale mediante l azione opportu na mente determinata coordinata e localizzata delle varie energie sociali essendo ivi lo Stato entrato colla società da molti secoli in quel periodo di decadenza e di stasi che si riassume in una grande burocrazia monarchica C erti esperimenti in an i m a v i li come quello compiuto dalla C ina non sono possibili che in una società o infantile o decrepita e decadente ; e in C ina avvenne infatti il maggiore tentativo collettivista c he si a stato nella storia Intorno al secolo XI I avve niva in C ina qualche cosa di simile a ciò c h e avviene oggi in E uropa : pubblicazioni predicazioni e propagande di ogni ma niera ecci ta vano le popolazioni a ri co st rurre un nuovo mondo sociale ne l quale fossero aboliti ricch i e poveri e una perfetta eguaglianza economica regnasse sovrana I nostri anarchici bolscevichi nichilisti socialisti c o m una rdi ecc non hanno detto nulla c he non fosse s tato detto ottocento anni fa dagli agitatori asiatici : i quali più fortunati del loro imitatori europei e pe r ’ . , ’ , , , ’ . ’ . , , . . ’ ’ , ’ , , , , . , , . , , , . , , . , , , , , , CAP . IX I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZ A S OC I ALE 297 fino dei loro imitatori semi asiatici dell attuale R ussia trad ussero le loro teoriche in pratica e fecero il più grande esperimento di comunismo che annoveri la storia ; essendone discesa l applicazione dallo stesso imperatore che se n e rese convinto trascinato a ciò fare dal suo ministro K an U gan C he Ma l e spe ri mento sebbene fosse favorito dalle particolari condi zioni che dissi non po tè durare D opo paurosi disastri economici f u giocoforza uscire dal l uto pi a tornando alla natura e cioè lasciando alle forme economiche ce n t ri f ughe de l corpo sociale l a necessaria libertà di f un z i o nam e nt o e di espansione I l fatto nella sua gran di o si t à v ale però a dimostrare quanto presso qu e l l ant i c a civiltà fosse vigoroso il senso della necessità delle forze centripete economiche e come vi f unzionassero t anto da predisporre persino il supremo potere all applicazione della utopia ugualitaria S pe c i ali ssi m i caratteri h a la società indiana dovuti a due cause : una storico politico è data dalle molte successive perturbazioni i nte rso ci ali giacch e in nessun altro paese ta le fenomeno s è compiuto in un modo ta nto specifico perchè favorito dalla circosta nza che la società so v rappo stasi f u più elevata che non fosse quella c ui so v rappo se si : ques ta nera del sud e quella bianca del nord L altra causa è dovuta al clima alla configurazione forma qualità e d ampiezza del suolo che molto contribuiscono a fare delle società orienta li degli organismi quasi immutabili perciocch e ne deriva loro come un estatico isolamento A lla scarsa attività civile s acco mpagna a n c h e ne l l I ndi a un forte f unz i o n a me nto delle forze economiche centripete S e la casta dominante assume per riguardo agli indi v i dui proprii i l ca rattere di una oligar chia di pari pure essendo esigua di n umero e d avendo concentrato in sè tutto il potere e tutte le cose assume anche rispetto ’ - , , ’ , - ’ - . , . , ’ , . ’ , ’ . , - , ’ : , ’ . , , , , , . ’ ’ . ‘ , , L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS TA 298 ’ alle altre cl assi cioè alla m assa della popolazione indi gena il carattere e la funzione di personifica zione dello Stato come potere assoluto e d illimitato O ra essendo i vi la casta dominante sola proprieta ria per originario statuto di tutte le cose eccoci ad avere come in C ina lo stato accentratore in sè stesso e ri di stri b uto re delle cose ; e come avviene in C ina che l imperatore sebbene proprietari o di tutti i fondi non li gode così in India la casta dominante pure tutto possedendo data l indole sua mistica quasi abbandona prelevato ciò che le ag grada in libero uso la ster m inata terra agli individui di ogni casta che sono sotto il suo dominio P otrebbe per d iritto togliere tutto ai rej e tt i ma siccome ne l fatto li lascia liberamente pascersi cos i in realtà la funzione economica centripeta n e l l I ndi a s e spli c a in modo nega t i v o bensì ma s e s pl i c a tuttavia pienamente nonostante la somma disugu aglianza civile N e l l I ran non avviene sovrapposizione di società a società L a sacra tradizione de i parsi ammetteva l ori gine del genere umano da una copi a primitiva che vi veva inn ocente e felice n e l paradiso terrestre quando A ri m ane saltò sulla terra sotto forma di biscia e ve n ne a turbare la loro anima e a disord inare la loro e si s t e nz a Sentono adunque i parsi d i avere un origi ne comune gli uomini non vi hanno come in India quattro origini diverse Quindi esclusione di caste ; e il marde i sm o nella sua essenza disdice originariamente e teoricamente il privilegio e d è come il mosaismo e il cristianesimo religione di uguaglianza morale L I ran però istituisce le classi e ne riconosce quattro Istit uisce anche su basi religiose lo Stato al modo orientale mona rchico e il re i m magine di D io sulla terra ha per uffi cio d ivino d i proteggere il povero e se man ca a qu e sto suo dovere i l grande sacerdote ha il diritto d i pronunciare la sua decadenza Secondo le tradizioni raccolte da Z oroastro , , . , ’ , , , ’ , , , , , . , , ’ ’ ’ , , . ’ ’ . , ’ . . , , ’ . . , , , , . , , , L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 300 L a facilità colla quale le fu nz ioni economiche ce n t ri f ughe trascendono a eccessi dimostra in fatti come esse siano a ogni modo immanenti nelle società umane e com e c ò mpi to della scienza sia quello non di sc o no che sarebbe dal punto di V ista sperimentale una sc e rl e puerilità ma di o rdi narl e e di sci pli narl e D i questa loro disciplina la storia ci offre svariati esempi in civiltà più intense e progredite di quelle a cu i ho finora acce n nato P resumibilmente la popolazione egiziana si è v e nuta formando col concorso simulta neo di va rie razze provenienti parte dal l O ri e nte parte dal Mezzogiorno e parte dal mare ; ma n o n in maniera nè in numero da rappresentare vere co nquiste e sovrapposizione di popoli a popoli talché qui pure co m e ne l l I ran non si riscontrano caste ma soltanto classi molto divers e n e l l e l ev az i o n e sociale e certamen t e corrispondenti ad una cri s tallizzazione sociale in molta parte dovuta alla diversità delle origini m a tuttavia non chiu se e per mettenti lo svolgersi di concetti d e guagl i anza morale e religiosa O gni egiziano era obbligato a presentarsi t utti gli anni al governatore della sua provincia per dichiarare la sua professione e la sua dimora : pena di morte a chi non ottemperasse a questa formalità E sic come ciascun o doveva appartenere ad una categoria sociale così quando qualcuno no n aveva industria lo si supponeva un ladro e lo si ascriveva a q uesta cor po raz i o ne che era tollerata D alle quali pratiche dispo si rileva che lo Stato egiziano fissava colle si z i o n i categorie i cicli e i limiti economici alle attività indi v i du al i e che annualmente accertava c on molta cura della normale distribuzione degli individui in dette c a t e go ri e e che ove uno non si trovasse in qualcuna di esse e non avesse quindi uno s tabile me z zo di sussi st e nza gli riconosceva quasi il diritto di proc urarse l o col furto , , , . , . ’ , , , ’ , , , , ’ , ’ . . , , . , , . CAP . 1X I L M ODERNO M OV IM ENTO D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE 30 1 D iversa fu la legge di Mosè perchè il popolo d I srae l e aveva eguaglianz a non solo nella morale e nella reli gi o n e ma altresì n e l l o ri gi ne e nella st irpe piena ed intera C iò rendeva impossibile imporre freni alla espan sione economica degli individui per mezzo di classi esattamente definite come in E gitto o di ca ste come nell In dia o di ac c entramento burocratico come nella C ina L a grande eguaglianz a di un popolo che a dif f e re nz a di tutti gli altri si costituiva sottraendosi colla emigrazione alla schiavitù impedì la formazione d i freni eco nomici fondati sulla diversa classificazione degli individui ; e Mosè li ri ce rc ò nel precetto religioso i nv e stendo D io della proprietà della distribuzione e ridi st ri bu z i o n e di tutte le cose E naturale che presso un ta le popolo pe r ciò almeno che si riferisce alle primitive prescrizioni legislative l individualismo centrifugo e co n o m i c o trovasse freni potenti L a più specifica fra le m anifes tazioni de l l e n e rgi e centripete economiche nell a società ebraica f u la sua legg e agraria ; in forza di questa essendo il suolo in teoria proprietà di D io lo e ra d i fatto della società e quindi veniva egualm ente di stri huito f re le rispettive tribù e le rispettive famiglie secondo il n umero dei loro me mbri ma siccome questa egua lianza proprieta ria poteva essere col tempo alte rata e d anche distrutta dalla povertà e dall a schiavitù così il legislatore preveggente istituiva l anno giubilare I po ssessori no n erano propri etari ave v an o il di ritto di godere dei frutti della terra da essi fecondata ma non quello di ali e narl a ; o per dir meglio l alienazione non era che temporanea erano vendite de i raccolti O semplici afi ttanz e perchè in capo a cinquant anni le terre dovevano ritorn are ai loro possessori primitivi Iddi o il padrone della terra non può essere ingiusto co n c hi c he ssi a e dà a ciascuno ospita lità e mezzi eguali di campare la vita ; ma se per imprevidenza per dis ’ , ’ , . , , ’ , . , , , , . , ’ , . ’ , , , g , ’ . , , ’ , , ’ . , , , , L I LLU S IONE I ND IV I DUAL IS T A ’ 30 2 disgrazie p ubbliche o private alcuno e costretto a f are debiti e come c o stum av a si presso i po poli antichi a dare in pegno la propria libertà e farsi schiavo Mosè commosso dalle miserie dei poveri dap prima proibisce di esigere gli interessi del capitale prestato poi interdice i prestiti fra gli ebrei fino a che verrà l anno del giubileo n e l quale tutti i debiti sa ranno aboliti Il piccolo possesso agricolo era per tale modo assicurato e guarentito al possibile dai cumuli eccessivi ; e i poveri invece di essere tenuti come diseredati e quindi inchinevoli a turbare lo Stato erano in Israele obbligati dal loro stesso interesse a schierarsi fra i conservatori dell ordi ne politico e sociale dacchè la legge a capo di certi anni prometteva loro l eguaglianza coi loro fratelli D altra parte però il giubileo c o l l ann ul l are i debiti non rag giungeva lo scopo primitivo di essere utile a i diseredati d ogni fortuna ma invece recava loro pre gi udizio perchè essi non trovavano più credito presso i capitalisti V isto che la lettera della antica legge e ra contraria al suo spirito Hilel trovò modo di abo l irla almeno n e i suoi e ff etti disastrosi permettendo ai c re all avvicinarsi dell ann o giubilare di cedere i di to ri loro crediti ai tribunali E ra infatti naturale che le necessità organiche della fun zione economica centrifuga anche nella società ebraica si imponessero alla troppo economicame nte centripeta legge mosaica A lla scienza politica soltanto sarà con cesso d i trovare quei limiti giusti ovvero il modo d i s uccessivamente fissarli che non furono trovati nemmeno da Mosè ; pure la intuizione che due diverse funzioni economiche nella società si esplicano ent rambe in modo continuo e vigoroso scaturisce dalla legislazione mo saica e d è applicata più o meno intensamente ne l po polo e nella civiltà israelitica come lo è in ogni altra s i pa z i o ne , Q pe r , , , , , , , ’ . , , ’ , ’ . ’ ’ ’ , . , , ’ ’ , , . , , . , , . L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS T A ’ 30 4 T uttavia grandi e pote nti e fermamente sancite nel precetto politico religioso islam itico sono le funzioni centripete economiche di quella società : o credenti fate l elemosina de i migliori beni che avete l elemosina che voi farete e il v oto che avrete formato sono conosciuti dal Quand o Iddio ebbe fatta la terra essa vacillava d i qua e di là finchè egli fece le montagne per tenerla ferma A llora gli angeli gli chie sero O D io ! è egli nella creazione qualcosa di più forte delle montagn e ? E D io rispose : Il ferro è più fort e delle mont a ne perchè le spacca E nella creazione vi ha qualcosa di più forte del ferro ? Si il fuoco è più forte del ferro perchè lo fonde E v b a qualcosa di più forte del fuoco Si l acqua poichè lo speg ne E v ha qualcosa di più forte dell acqua ? Si il v ento che la solleva O nostro sostegno Supremo v b a nella tua creazione qualcosa di più forte del vento ? Sì l uomo dabbene che fa elemosina Se egli dà colla mano dritta senza che la sinistra lo sappi a egli supera tutte le cose N ei popoli islamitici l obbligo della beneficenza è rispetta to più c he altrove e le disuguaglianze e c o no miche vi v engono mitigate per modo che ricchi e poveri non vi si contrappongono come in o ccidente : neanche per questa ragione vi si inalbe rano partiti socialisti e d anarchici come da noi O ltre all essere la beneficenza un obbligo morale e quindi spontaneo è altresì un dovere civile appunto perchè religione e Sta to v i si fondono in una sola podestà e la legge vi si traduce sovente nella costrizione politica N elle guerre sante Maometto ri servava la quinta parte del bottino pe r la quota di D io cioè per sollievo dei po v eri delle vedove e degli orfani : e quando s i r i pensi alle g uerre vitto ri o se pe r le q uali si allarg o l i sl am i sm o in A sia in A frica in E uropa e si cumulino le prede che avranno , ’ ' ’ , . g . , ’ . ’ ’ . , ’ , ’ , . ’ , . , ’ , ’ . , , , . , , ’ ' , , , cu i . I L M ODERNO M OV IM EN T O D I UGUAGL I ANZA S OC I ALE ix 305 fruttato si capisce come l e opere pie islamitiche doves sero essere ricchissi m e tanto che molte volte nella angustia finanziaria dello Stato i govern i vi allunga rono le mani E siccome diventa te più rade le guerre il fondo de i poveri veniva assottigliandosi così la legge mussulmana colpisce la proprietà fondiaria d una decima in loro favore a somiglianza di quanto avveniva in O ccidente ove la decima ecclesiastica ave v a appu nto nel Medio E vo questo carattere L a quale decima o imposta di carità legale riprodotta poscia in Inghilterra e in qualche Stato della Anglo A merica sotto il nome di legge de i poveri sussiste ancora così in T urchia co me in P ersia e va a sollievo degli indigenti dei debitori insolvibil i e degli schiavi maltrattati dai loro padroni Qualora poi si avverta che alla fine del R amadan o quaresima ogni mussulmano è obbligato in una data misura alla elemosina e che è de l pari tenuto nel suo testamento di ricordarsi de i poveri ci si persuade che merc e una beneficenza istituzionale così di ffusa la disparità e co n o m i ca ne l l I sl am è molto dispregiata N ella società G reca barriere assolute dividevano la popolazione i n libera e schiava ; e gli ordini stessi che la società vincitrice impose a sè stessa impedivano il div ampare esclusivo dell individualismo centrifugo e co no m i c o D ori e T essa li v e rsat i si sul territorio de ll E l lade vi avevano come abbiamo visto altrove tratte in servitù le popolazioni riserbandosi il privilegio delle armi del comando della libertà e della proprietà I vinti pe nesti s e r v i m a ne n tes furono co me aggiogati alla terra che dovevano coltivare pagando un canone N ulla di più rude della servitù politica nelle antiche popolazioni de ll E ll ade ; m a economicamente sde gnando il vinc i tore ogni occupazione che non fosse la guerra e la politica esercitavano una specie di monopolio della P S i llu i m , , , , . , , , ’ , . , , - , , . , , , , , , , ’ . ' ’ ’ , . , , , , . , , , , . ’ , , . I L I P R AN D I L ’ s o ne i n di ’ d u a li s ta . 20 . 306 ' L ILL U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA funzione economica E rano sole produttrici e sfruttatrici del lavoro nelle industrie manifatturiere e rispetto alla terra erano nella condizione dei nostri fit tabi l i e forse di quei nostri piccoli proprietari che pagano un grosso censo T aluni i n fatti arricchivano più de i dominatori : n è potevano essere o almeno non erano cacciati via da q uel suolo sul q uale e del quale vivevano perchè ne s suno loro pari aveva la potestà nè il mezzo di farlo n è lo faceva il proprietario politico perchè di farlo non a veva ragione P erfino le popolazioni vinte del P elo po nne so sulle quali così dura e tremenda pesa v a la mano politica del vincitore non erano economicamente disagiate ; tanto meno anzi lo erano quanto più il vin c i t o re si restringeva in una sfera di esclusiva attivi tà mili tare con grande cura tenuta monda da ogni conta tto economico tanto che neppure come fa il padrone mo derno sorvegliava il lavoro economico I nostri romantici farebbero bene ad imparare dalla storia che l uomo e una pas ta così fatta che si ribella è vero alla servitù politica ma con ribellione lentis si ma e che può pe r secoli e secol i essere impedita d a un sapiente dominatore il quale non stringa troppo 1 freni della servitù economica perchè 1 veri bisogni immediati dell i ndividuo organismo fisiologico sono i bisogni suoi fisici il vitto la donna il riparo il ri poso E quando questi non siano interdetti ma a nzi assicurati l uomo può adagiarsi e rimanere anche a lungo nella servitù politica Invece scuote questa non solo ma gitta e distrugge se già l e abbia anche la libertà e l eguaglianza civile allorq u ando quei primi e d immediati bisogni fisici sono posti in forse In questo caso anzi la libertà politica stessa non è c he un mezzo pe r rendere la rivolta più pronta e più profonda anche contro gli ordini stessi della libertà P ensino gli indi a questi insegn ame nti della stori a e della v i d ual i s t i . , . ‘ , , , . , , , , , . , ’ , , , O , , ’ , , , , , . ’ , , . , , , ’ . , , . L I LL U SI O N E 30 8 ’ i N D l VlD U ALl ST A agli elementi preesistenti e cioè al patriziato ) de i rap porti economici i nte ri nd i v i dual i non de l tu tto anormali tra gli individui di tutte le classi meno gli schia v i rarissimi nei prim i tempi di R oma Questo solo acca dde che gli elementi preesistenti essendo soli a fare le leggi e soli originariamente proprietari pure non interdicendo a gli elementi acced uti l esercizio della libera proprietà sa ncirono tuttavia per sè privilegi economici e una l egislazione coercitiva ferrea verso chi e ra eco nomica mente debole D alle due circostanze : il riconoscimento in tutti gli individ ui di ogni classe del perfetto diritto di proprietà e la legislazione economica favorevole ai patrizi ; deri v ò primo che R oma desse vita a quella descrizione mera che è il v i gl i o sa della funzione econo m ica centrifuga suo diritto privato e poi che si avessero delle m an i f e stazioni di g rande sq uilibrio d i funzio n e economica a favore di taluni elementi del corpo sociale a soverchio relativo detrimento di altri onde la reazione di questi che cercavano di rista bilire colle leggi limitatrici de l l individ ualis mo centrifugo economico que l l e qui li b ri o tra le forze centrifughe e centripete dell economia sociale che andava smarrito N on descriverò le lotte infinite che ne derivarono ; si può dire che la storia interna di R oma quasi si riassume in esse A torto si crede dai superficiali osservatori della storia che intento unico della plebe romana fosse l egua politica senso individualistico modernamente n e l i a n z a l g at tri bui t o l e ; la plebe romana non aveva il concetto di eguaglianza i ndividualistica più sviluppato che non lo avessero le altre classi di quella società I movimenti della plebe erano massimamente determinati da intento economico ; e non già di eguagl ianza neppure su questo campo ma di miglioramento essendo talora gravi ( come si comprende in quella società punto industriale e com , , , . , , ’ , ' . , , , , , , ’ ’ , ’ , . . ’ , . , , , CAP . I L M O DERN O M O V I M EN TO D I UGUAGL I ANZA S O CI A LE ix 309 le condizioni de i poveri E ntro questi limiti r azionali le forze centripete non ri staro no di reagire contro le centri f ughe troppo sbrigliate nel mondo e co no mico romano ( o per meglio dire contro l assenza di energie centripete essendo ne l l e sse nza delle energie cen t ri f ughe quello di essere libere) ; e non ri staro no fi nchè non trovarono l equilibrio loro nel governo burocratico dispotico il cui carattere economico fu fortemente cen t ri pe to come ognuno sa e diede alla funzione economica dello Sta to anche eccessivo sviluppo Questa però aveva fatto anche durante la rep ubblica molti e forti impeti colle molteplici leggi agrarie che si susseguirono e colle larghissime donazioni al po polo minuto cui o ffrivano facile mezzo le sterminate conquiste V i e ra inoltre in R oma un intera classe di persone la quale viveva come intorno ai primi ceppi politico economici di quella società molto strettamente : i clienti rispetto ai quali i loro patroni adoperavano in modo poco dissimile che coi proprii figli : il p atro na s so cco r reva il cliente di tutto il bisognevole non solo ma lo amministrava lo rappresentava in giudi zio lo istruiva nella religione e nelle leggi contro il solo dovere del l obbedienza e della devozione A d ogni modo l agia t e z z a e ra per questo mezzo assicurata a part e della popo l az i o ne in modo i n st i t uz i o n al e e continuo del tutto fuori da ogni attività economica individualistica T utto questo per gli uomini libe ri ; per ciò che poi si riferisce agli schiavi il cui numero si era venuto colle guerre moltiplicando assai i loro bisogni fisici erano soddisfatti dai loro padroni in una misura molto pi ù larga e comoda che noi moderni non crediamo vedere attraverso il prisma de l l i ndi v i duali sm o retori co e politico L a con s ue tudi n e lasciava inoltre nella mat urità della società romana pre sso chè ai soli schi avi il monopolio delle industrie mani fatturiere onde ne risulta va localizzato m e rc i al e ) . ’ ’ , ’ , , , . , , , . ’ , , , , , , , ’ ’ . , , . , , , ’ . , , , , ’ 310 l N D l Vl D U A L l S T A L I L L USI O N E se non dalle leggi dall uso nella classe loro un potente m otore d e ne rgi e economiche N on dimentichiamo che oggi le pi ù alte classi pol itiche e perfino famiglie re g uanti trassero a sè quanto più poterono anche di pro duz i o ne manifatturiera e d agricola G li A sburgo erano i maggiori industriali de l loro impero U n potente ulteriore impulso al funzionamento delle energie economiche centripete della società romana per v enne dalla evoluzione progressiva che vi compiva i l senso ideale evoluzione prodotta dal lungo uso della civiltà e dalle conseguenti formazioni psichiche indi v i dual i conformantisi via via ad un assetto civile men o perturbato da cau s e i nte rso ci ali Quella e v o l u zione predisposta dall esercizio de l diritto e dell equità trasse poi argomento a divampare e ad assumere forma d i religione positiva dal contatto coi popoli orientali presso cui erano immanenti monoteismo eguaglianza civile e scarsa funzionalità centrifuga ( inerzia) del corpo sociale N ella società emersa dai sommovimenti che posero fine all impero romano s asse sta una grande c l assi fi c az i o ne in individui e perciò anche una grande loca l i z z az i o ne di funzioni economiche L economia indi e nella v i d ual e libera trova nella forma delle classi asseg nazione perenne in esse delle varie funzioni poli tico sociali moltissimi ostacoli al suo escl usivo spri g i o n am e nto L individuo ha nell età di mezzo un orbita determinata dentro la q uale è economicamente i ndi st ur bato così dagli altri individui come dallo Stato : l indi v i dual i sm o per quanto potente si volge preferibilmente ad altre forme di espansioni ; economicamente se ne ri mane i n un orbita determinata da que l l o rbi ta l indi V i duo non esce e però sono rari gli eccessi di fu n zione economica ne ll i ndi v i duo Il feudatario e padro ne del suolo pieno assoluto C iò ne l diritto ma nel fat to av ’ , , , ’ . , , . . , , , , . ’ ’ , , , . ’ ’ , ’ . , - , ’ ’ ’ . , , , , ’ , , , , ’ ’ , ’ . , . , ’ L I LLU SI ON E I ND I V I DUAL IS TA ’ 3 12 che qui non descrivo ma c he ognuno conosce i quali diedero luo go a molte devastazioni di proprietà collet tiva e cioè di funzione economica centripeta in modo senza confronto più specifico e più e fficace che non facciano le moderne società cooperative e mutue di tipo puramente economico E mano mano che le grandi monarchie sul cadere dell età di mezzo venivano l e n tamente concentrando d entro di sè tutte le funzioni poli tiche che erano inna nzi variamente sparse non manca vano aff atto di comprendere fra esse anche le economiche centripete rispetto a lle quali ben lungi dal di si nte re s sarse n e come fecero in omaggio alla scuola eco nomica liberale gli Stati mode rni se ne curavano molto ; e di sotto e dentro alla burocraz i a regia del XVI X V I I X V I I I secolo venivano formandosi scienze di economia di Stato le quali intendevano a disciplinare le funzioni economiche centripete della società Il mercantilismo il cameralismo particolarmente che raggi unse in G ermania caratteri e dignità di sc i enza vera erano manifestazioni di energie centripete L o Schroeder diceva chiaro e tondo c he se il principe v uole trarre utilità dai suoi sudditi li deve conservare in b uono stato di nutrizione e ci si deve adoperare in tutti i modi che sono a disposizione di un principe Queste scienze camerali ebbero in G ermania una grande importanza e si immedesimarono nel genio tedesco de l quale furono un prodotto molto più di quello che si crede Io divido l opinione del prof Wagner che quello che chiamarono alla metà dello scorso secolo in Ge r mania con definizione molto poco appropriata socialismo della cattedra e che poi con più propria espressione chia marono economia accademica t edesca disce nde come da padre figlio dal vecchio cameralismo burocratico am m i n i strat i v o tedesco L e conclusioni dell economia accademica tedesca con , , , , , . ’ , , , , , , , - - , , . , . , , , , . , ’ , . . , , , , , , , . ’ , CAP . IL M O D ERN O M O V I M EN TO ix Dl UGUAGLI AN ZA S O CI A L E 3 13 cordano assai con quelle che trarrò dai ragionamenti che sono venuto facendo intorno all organismo sociale e al modo di esplicarsi delle sue funzioni economiche ; sebbene la via pe r la quale io giungo alle conclusioni mie non sia che in poca parte quella che fu percorsa dai c ultori tedeschi dell economia accademica C redo adunque d avere dimos trato sperimentalmente che ne l l organismo sociale la funzione economica dividendosi in centripeta e centrifuga l organismo stesso non è sano se quelle due forze non V i si equilibrano O ra penso che nelle società moderne non si equilibrano affatto e che in ciò risiede una delle cause contingenti sebbene non la maggiore del l agi ta z i o ne collettivistica e del moderno disagio politico e morale che ne deriva con la minaccia che la società nostra sia tratta violente mente a ritroso della civiltà ’ , , ’ . ’ , ’ , , ’ , , . , , ’ , , : . XII . I l concetto dell economia individualistica liberale di lasciare agire economicamente gli individui come cre dono e di lasciar passare tutte le forze e d attività eco n o m i c he per ogni dove è vero per ciò che si riferisce alla funzione periferica centrifuga dell economia sociale e nei rig uardi della for m azione e de l l acc re sci m e nto della produzione ma cessa di essere vero quando afferma che con ciò lo Stato abbia finito ogni azione s ua in ordine all economia sociale perchè aperto il campo alla lotta economica fra gli individui piena e franca è i rrazi o nale il pensare che in questa lotta non V i debbano essere dei caduti come in ogni altra avviene i q uali perciò solo che sono economica m ente caduti la politica la ra gi o ne la natura t ut ta non de v ono e non possono con sentire che siano fi si o l o gi cam e nt e soppressi od anche soltanto troppo dimin uiti Ci ò è assurdo perchè essi ’ , ’ ’ , ’ , , , , , , , , , , . , L I LL U SI O N E ’ 314 IND IVI D UA LIS TA sono sempre territorio cellulare dell organi smo sociale che come og ni altro organismo non sopporta senza reazione la so ff erenza di alcune delle parti sue N on c è dubbio alcuno che quel fenomeno che chia masi individualismo economico concorda e collima con lo svil uppo massimo della produzione e della civil tà ; ma ciò non deve condurre al l e m pi ri ca e volgare con c l usi o ne che più il c o si d e t to individualismo sarà sfrenato e maggiori diverranno produzione e civiltà L o seien z i at o della politica non può cadere in q uesto errore perchè agli occhi suoi l individualismo non è ciò che gli individualisti tutti e i politici non sperimenta li cre dono che sia e cioè la estrinsecazione di qualche cosa che sia nell individuo in sè e per sè P e r gli spe ri m e n t al i st i q uel fenomeno non è altro come dimostrai ne l capitolo I V che una accentuazione di vigoria che a v viene nelle funzioni organiche di alcune società le q uali per maggiore forza e perfezione degli elementi onde si compongono e pe r favorevoli circostanze fisiologiche geografiche climatologiche e d evolutive sono chiamate dalla natura allo svol gimento di intense civiltà Q uello che il volgo pensa come individualismo non è altro che la forma che qu elle più intensive attività funzionali dell organismo sociale vengano assumendo negli ind ividui che sono i mezzi pe r cui esse si e spl i cano C onsiderato l individualismo co m e una i nt e nsi fi c az i o ne delle funzioni organiche de l corpo sociale tosto si vede come non possa concepirsi una intensi fi cazione che si l imiti ad una sola delle funzioni stesse o ad al cune di esse senza che si facciano proporzionalmente più vigorose e più intense anche tutte le rimanenti con f o rm e m e nt e alla proporzione e d all armonia che deve essere in tutte le funzion i di un corpo V ivente e sano D i tanto crescono le funzioni centrifughe sia e co no miche che religiose sc i entifiche e cc nelle loro ma ’ , , . ’ , , ’ . , ’ , ’ . , , , , , , , . , ’ , ’ . , , , ’ . , , . , L ’ l L L U SlO N E I ND I V I DUAL IS TA T utto quell insieme di parole di atti d i fatti che prende nome di questione sociale per quel tanto che non è prodotto di falsa filosofia di false istituzioni e di pert urbazioni i nte rso c i al i è il principio della reazione della funz i one economica centripeta richiamante lo Stato alla c o n si de raz m ne delle necessità della sua esplica zione armonicamente e proporzionalmente alle rimanenti funzioni de l corpo sociale L assenza di funzione ce n t ri pe ta alimentare nutritizia della massa de l corpo so c i al e nello Stato moderno fu grande e maggiore appa ri sc e per l e l e v at i ssi m o grado di funzionalità organica della società moderna ed apparisce anche strana perchè neppure può spiegarsi co me fatto consens uale ad altre assenze di funzionali tà economica dello Stato C on de pl o re v o l e insistenza infatti lo Stato moderno regola menta tutti gli atti dei cittadini tanto che ormai non resta più da regolare altra cosa che il respiro ; butta denaro anche in opere pubbliche che possono benissimo non essere fatte dallo Stato e che non pro ducono ricchezza come esso crede ma che sarebbero in v ece create dalla ricchezza centrifuga senza di l ui quando quella ne se n tisse veramente bisogno e sposta con quel modo la ric troppo violentemente ferendo altre c he z z a dei pri vati leggi e necessità dell organismo sociale ; com mette pe r sino delle cose condannate dalla morale oggi vigente co m e per esempio quando copre con denaro pubblico f urti commessi dalle banche o quando ne garantisce c o n denaro pubblico le obbligazioni compiendo una vera pirateria contro i contribuenti ; monopolizza ogni forma d i servizi pubblici so ttrae ndo li alle energie centrifughe che assai meglio e con minori spese vi provvederebbero E no n fi ni re i più se descri vessi tutto quello che lo Stato moderno fa e profonde senza ragione e utilità e d anche contro ra ione e utilità U na cosa sola esso non fa e n e rifugge in modo veramente curioso distribuire forza ’ , , , , , , , ’ . , , , ’ , . , , , , , , , ’ , , , , , , . g . , CAP . IX 1L M O D ERN O M O V I M EN TO Dl UGUAGL I ANZA S OC I ALE economica in quelle pa rti della società che ne ri m ane s sero scoperte più che non comporti la necessità della buona esistenza e co n servazione fisiologica di tutti gli uomini onde una società si forma e della cui di sce n denza fisiologica essa società dovrà vivere ne ll av venire G li storici futuri considereran n o con molto scherno una simile forma d esplicazione funzionale e co nòm i c a dello Stato Si dice che provvedono le opere pie L e opere pie sono innanzitutto insu fficienti quando anche fossero state ad esse lasciate tutte le loro ricchezze che prov v edevano soltanto ai bisogni del pauperismo in una società anteriore alla nostra avente una popola zione minore della metà e una ricchezza in circolazione minore di novantanove centesimi E sse sarebbero quindi in ogni caso relativamente molto inadeguate alle attuali esigenze E no n c è del resto chi no n veda solo che guardi Inoltre l e opere pie sono nella loro base patri moniale de i fondi loro una cosa del tutto irrazionale E sse non possono essere con siderate altrimenti rispetto alle funzioni loro e d alla lo ro ragion d essere che o r gani dello Stato che l e disc i pli na O ra se è comunque lo Stato quello che deve pro v v edere non si capisce perchè lo debba fare per mezzo di amministrazione di capitali mentre ha a disposizione sua il mezzo a lui naturale della imposta L o Stato è pessimo amministra tore ; e in quanto spreme industrialmente rendite da c a pitali esso invade il campo della funzione economica centrifuga individualistica con danno della produzione e di tutta la economi a sociale L e opere pie i sti tuz i o nali fondiarie so n o oggi una cosa irrazionale ri spetto allo scopo integratore che per mezzo loro la società si propone nell ordine economico e dannosa perchè la loro burocratica costituzione rappresenta una imperdonabile sottrazione di denaro allo scopo loro ’ . ’ . . , , , . ’ . , . , , . , ’ ' , . , , , . , , , . ’ , . 318 ' L I L L USI O N E i N D lVl D U AL l ST A neppure si occupa lo Stato moderno delle condi zioni fi siologiche delle parti disagiate de l corpo sociale in modo negativo ; ciò che pure sarebbe meno di ff orme dalle sue disgraziate tendenze dottrinarie attuali ; talch é permette una intensificazione di lavoro che non può assolutamente essere conforme alla buona conservazione della massa fisiologica onde la società promana e c he se potrà produrre tumultuariamente una fosforescenza d i civiltà sarà però certamente causa c he non si pro d uca normalmente e gr adualmente una molto maggiore e vera e salda civiltà ne l l av v e ni re perchè i nervi della massa sociale ne usciranno troppo consunti L a massima che il lavoro fortifica l uomo è una delle tante i ndi v i d ualistiche banalità L uomo che lavora è una candela che brucia in un ambiente ossigenato ; brucia di pi ù L o Stato di ciò non si deve intrigare così dicevano perchè oggi su questo punto hanno cominciato a rav vedersi L e proporzioni d i q uesto libro non mi permettono di soffermarmi a considerare quale e quanta dev essere l esplicazione della forza economica centripeta della so per togliere quello squilibrio che riu c i e t à m oderna perchè v i s c i rà certamente dann o s i ss i m o non togliere giungerebbe la società nostra per rivoluzione mentre è ancora in tempo di giungervi per mezzo di opportune costituzioni e leggi ant i i ndi v i dual i sti che così nel campo economico come in quello politico M a , , , , ’ , . ’ ’ . . , , , , . ’ ’ , , , . XII I . L e forme d e spl i c az i o ne di forza economica dalla pe r i f e ri a al centro e da questo alla periferia de l corpo sociale sono infinite ; n ulla è più sem plice de l dare a chi non h a e de l sorreggere chi no n si regge ; purc hè ’ L 320 ’ ILL U SI O N E I ND I V I D UAL IS T A sario una funzione economica integratrice pe r parte dello Stato a scopo di opportuna nutriz i one e conser v az i o ne di quan ta massa sociale ne l vortice de l movi mento econo mico ne rimane sprovvista è sufficiente la adozione di q uesti due propositi : estendere l i m posta in modo proporzionale e d eq uo a tutte quelle forme d i ricchezza c he per pregiudizio economico o pe r falso con c e t t o dello Stato o pe r finzione giuridic a oggi le sfuggono o in tutto o in parte e distogliere lo Stato da i nnum e re v o l i spese errate che esso oggi fa e che non dovrebbe fare e che è anzi dannoso alla società che esso faccia E pe r venire non già al concreto c hè per ciò fare sarebbe necessario un apposito volume ma pe r rias sumere sinteticamente le idee esposte i n questo capitolo per ciò per è s che si riferisce al nostro paese dirò che se l I tal i a o do pe rasse a scopo di ridistribuzione economica la metà soltanto delle spese che fra S tato provincie e comuni pazzescamente fa a scopi non do v e ro si per l e ra ri o o superflui o dannosi o colposi ne uscirebb e ro tante centinaia di milioni ( oltre che da una più razionale sistemazione delle rendite pie) da coprire sufficie ntemente le esigenze della ridistribuzione e co no mica alimentare centripeta buona conservazione fi si o l o gica delle parti pi ù disagiate del popolo nostro D al solo trapasso economicamente e quindi socialmente doveroso all industria privata degli esercizi ferroviari e marit timi e di grandissima parte de i postali telegrafici e te l e f o n i c i si potrebbe trarre per la integrazione al i m e n tare del popolo miliardi di lire ; oltre s intende m a di ciò non è quistione un enorme miglioramento de i de tti servizi Basterebbe inoltre una riforma organica ant i i ndi v i dual i st i c a dell apparecchio elettorale legisla t i v o perchè colla buona amministrazione e colla gra tuita utilizzazione diretta d i elementi sociali dirigenti che ne scaturirebbe fossero ri sparmiati m olti miliardi , ’ , , , , . , , , . , , ’ , , , , , , ’ , , , . ’ , , ’ , , , . ’ , , , CAP I X M O D ERN O M O VI M EN TO IL . DI UGUAGL IANZA S OCI ALE tra inutile burocrazia parassi ta ria e sper peri che l in di v i dual i s m o ha resi istituzionali M a allo Stato e specialmente allo Stato moderno a cagione della vasti tà de g li organismi a cui presiede i n co mbe consensualmente a quella descritta un azione i nt e grat i ce anche nei ri guar di del lavoro umano Qui però forse più che altrove deve 1 azione dello Stato essere com è del resto nella natura sua più negativa che positiva o pe r meglio esprimermi più regolatrice mediatrice distributrice e suadente che fattrice P enso che allo Stato moderno incomber a presto una generale disciplina del lavoro nel senso di se g uirne lo svolgi mento e d esserne come l occhio che n e vede ne addita e ne facilita le condizioni di mercato a ciò proc e dendo cogli i nfiniti mezzi che sono a sua disposizione così che ne venga una generale facilità come una grande lubrificazione di collocamento del lavoro stesso e d i n sieme un incitamento e d una facilitazione ne l modo di richie derlo e di i m pi e garl o ; questo è anche in qualche maniera un suo diritto corrispondente all obbligo suo della alimentazione umana là dove il funzionamento delle energie economiche centrifughe della società la lasciassero troppo scoperta dando luogo a quel feno meno che chi am asi disoccupazion e involonta ria ; tutto ciò lo Stato deve fare sotto forma di azione sempre i n t e grat ri c e non mai forzando in nessuna man iera nè la merce compenso n è la merce lavoro ; le quali devono essere lasciate pienamente libere ( essendo ogni form a di commercio attributo del le necessariamente libere energie centrifughe de l corpo sociale) di o ffe ri rsi o di spandersi o di organizzarsi o di lottare anche secondo crite ri loro e in un ordine gi uridico nitidamente de fi nito e saldamente garantito Sul terreno della libertà e dell ordine purch é siano assoluta mente garantiti il punto di accordo sarà sempre facilmente raggiunto fra P S L ill u i n i n d i id u li 21 ’ . , , , ’ , , . ’ , , ’ , , , , , . , , ’ , , , , ’ , , , , , , , . ’ , . I L I PB A D I , ’ . s o e v a s ta . . L I LLU SI ONE I ND I V I DUAL IS T A 322 ’ le forze economiche in contrasto per organizzate che siano ; e se oggi non è sempre così ciò accade solo per la poca fermezza o della libertà o dell ordi ne giuridico dovuta alle i stituzioni politiche individualistiche ; ma altrimenti l accordo è spontaneo e tanto più se anche rispetto ad esso funzionerà per quant o sempre senza coercizione la azione integratrice dello Stato rispetto al collocamento così de l salario come del lavoro ; per f a c i l i tare il quale collocamento lo Stato deve essere o r gani zz ato ciò che ancora non è per quanto oramai si v e gga che qualche senso di questo suo compito si ma n i f e sta in lui T utto ciò in linea normale costante fino che sia possibile D evesi tuttavia pensare che non vi sono limiti assoluti all azione dello Stato e che tutto gli è lecito ciò che è necessario C erto che nel vagliare la necessità dell intervento statale bisogna tenere più conto del danno del ferire una legge costante del la natura politica che de l vantaggio dell averla ferita ma quando in speciali casi o circostanze il danno risultasse i nso p portabile non per questi o que g li individui o classi di individui ma pe r la società può lo Stato istituire a r bi trat i e può anche renderne i l giudizio obbligatorio In ciò dovrà consistere una delle massime azioni c e n t ri pe t e come precipuo mezzo diretto a porta re linfa al i m e ntare là dove se ne riscontri il bisogno col lavoro ( non mai però da lui fornito ) se ciò si a possibile e con st at are insieme dove ciò no n essendo possibile debba lo Stato provvedere direttamente E se ciò sia o non sia o fino a q uale punto sia deve lo Stato mettersi in condizione di sapere con q uella organizzazione facilita trice e l ub ri fic at ri ce d i collocamento del lavoro della quale ho trattato come di un suo dovere pe r la vastità de l campo di osservazione e dei mezzi di esplicazione che esso possiede e riuscendo con ciò utile integratore d i energie centripete e spronatore di en ergie centrifughe , , ’ , ’ , , , , , , . . ’ . , ’ , ’ , , , , . , , , , , , . , , . ricchezza a formare la scienza a costituire lo Stato a spiegare socialmente tutta la s ua attività individuale indipen dentemente dallo sprone e dai moventi così in l ui f unz i o nant i come li abb iamo descritti e come do v u nque nello spazio e nel tempo hanno sempre f unz i o nato E d altre infinite cose si possono imaginare M a prima di giungere a un tale punto di imaginaria e v o l u zione è da pensare che verrà meno il suo stesso mezzo perchè le società ardono e decadono nel loro mezzo fi sico e i primi sintomi di decadenza si manifestano appunto allorchè per quel s upposto ulteriore svolgi mento della psiche umana apparirebbe anzi necessaria maggiore forza e potenza vitale de l mezzo fisiologico ; e infatti di quelle ulteriori formazioni psichiche perfet tissime non si vede storicamente traccia e la eguaglianza non esce mai dal campo delle ideali aspirazioni e d imma , , , , ' , , , . . , , , , , , i n a z i o ni g . N ella storia si vede che le formazioni psichiche arri vano solo ad un punto determinato dopo il quale sco m paiono per la ragione che scompare l elemento fisi o l o gi c o in cui esse si esplicano e cioè gli uo m ini fisici fornen t i mezzo a una determinata società e cioè sco m pare la società C ome si fa a dire che cosa sarebbe av venuto di una società se non fosse scomparsa 2 G inna stica della mente sarebbe rispond ere a questa domanda e non altro quando non sia fomite di funeste e vane convulsioni C iò che dico della disugu aglianza economica va detto di ogni altra forma di disuguaglianza umana Qua ndo essa non sia tale da togliere negli inferiori la po ssi bi lit a di salire o di ben soddisfare alle esigenze fisiche e morali necessarie nell individuo non solo non costituisce infelicità ma è anzi il solo mezzo che gli uomini ab biano per essere felici L a felici tà infatti consiste non nello stare non nell essere ma ne l divenire e in tutte , ’ , , . ’ . , . , . , ’ , , , . , ’ , , , CAP I X IL . . M O DERN O M O VI MEN TO UGUAGL I ANZA S OC I ALE Dl quelle attività psichiche che col divenire hanno rap porto T ogliete per mezzo della eguaglianza la possi bi li tà agli uomini di divenire qualche cosa di più o c o m unque di meglio o di diverso da quello che sono e d avrete tolto loro il solo modo d essere felici Il godi mento consiste nella funzionalità espansiva de ll i ndi v i d uo ( vedi capo II ) L o stato ind ividuale fisso che si connette all idea d e guagl i anz a non è felicità perchè nella V ita rappresenta il nulla Si obbietta che la feli c i t à dello sperare di raggi ungere è paralizzata dall in felicità q uasi sempre sovrastante del non poter raggi un gere N o L uomo no n è mai felice della cosa raggiunta ma sempre e solo al pensiero di quella che egli raggi un o si proverà di raggiungere N on importa quind i r e à g se il raggiungimento manchi basta solo che esso appa risca possibile all uomo perchè la sua vita s inghirlandi di q ualche fiore e si irraggi di qualc he luce ; di questa lieta illusione la natura poi si serve pe r sospingere la atti v ità umana onde la civil tà germoglia e c o Sì nel fatto si spande felici tà reale G li uomini mirano a raggiungere l eguaglianza rispetto a chi sta loro di sopra precisamente come sono sempre intenti ad una felicità ideale senza toccarla mai Queste tendenze in quanto non sono mai soddisfatte costitui s c o n o un moto continuo e sono quindi forze pe rm an e n te mente funzionanti nell organismo sociale C iò dato la scienza politica deve av visare al modo di dirigere rego lare indirizzare quelle forze così che n e sca la mag g iore utilità umana in modo concreto L a forza aspirante al divenire relativo a ssume nel l uomo d ue manifestazioni secondo che questa tenda a tirare giù gli altri al proprio basso livello ovvero ad inn alzare sè all altezza di chi è superiore N el primo caso quella forza produce barbarie nel secondo soltanto produce civiltà C i ò si desume dalla storia L a scien za , . , , ’ . ’ . , ’ ’ , . ’ ’ . . , . , ’ ’ , , , . ’ , . , , , , ’ . , , ’ , . ’ , , ’ ' . , . . 326 I NDIVID U A LI S T A ’ L I L L U S IO N E politica ha quindi l intento d o rdi nare giuridicamente la società in modo che la forza aspirante a1 divenire assuma sempre la seconda forma : e l assume rà quante volte chi è in alto sia in tale condizione da non poter essere violentemente abbassato e chi è in basso sia in tale condizione da potersi ove ne abbia la forza spontanea mente 1nnal z are a que l l al te z z a N e l trovare il modo d applicare questa formula consiste pe r quattro quinti la scienza delle costituzioni e delle leggi C ol l e guagl i anz a politica nulla s aggi unge alle masse e solo si toglie alle aristocrazie ; le quali in tale caso se non vogliono essere eliminate total mente da ogni influenza nella società in cui vivono necessario è che s abbassi no o al meno s av v i c i ni no al livello delle classi inferiori na sc o nde ndo gettando e V i a V i a perdendo col tempo anche l essenza d i quel maggior valore e d i quella maggiore quantità di energie sociali e finezza e pote n za di forma zioni psicologiche selezionate che in esse precedente mente S era for mata E d altra parte le masse facili ta no que st abbassam e nto perchè tendendo a livella re e avendo facoltà di scegliere fra il modo faticoso de l s a lire verso quelli che sono in s u e il facile e comodo d e ll a bb as sarli al livello proprio s appi gl i ano naturalmente a l se condo che è anche il più conforme alle corte deduzio n i delle for mazioni psichiche inconscie e oscure degl indi A ccade anche pertanto che v i d ui c he le co m po n gono le democrazie assolute individ ualistiche si presentano se mpre ( q uando non sono casuale passeggiero inconscio prodotto d e l o c ubraz i o ni filosofiche errate come le nostre ) q uali fenomeni storici di decadenza politica sociale civile vertiginosa N ella R ussia d oggi avviene lo sterminio degli uomini colti L a massa de l valore sociale s acc re sc e non già t o gl i e n done agli individ ui che ne racchiudono molto ma bensì ponendo quelli che ne racchiudono poco in condizione ’ ’ ’ , , , ’ . ’ . ’ ’ , , , ’ , , ’ , , , ’ , ’ ’ . , , ’ , , ’ ’ , , ’ . , , ’ , ’ . . ’ , L I LLU SI ON E ’ 328 I NDIVID UA LIS T A centrando una maggiore quantità di energie sociali siano esse economiche intellettuali religiose estetiche Sono la parte più elaborata e compl essa e d efficiente della civiltà N e viene che ogni manifestazione d energia da qualunque parte provenga del corpo sociale e d a qualunque scopo diretta non potrà se non compiersi per mezzo borghese P er quanto spinta sia una democrazia egualitaria pure frammezzo all anarchi a politica che produrrebbe quelle qualsiasi manifestazioni che riuscisse a sprigionare sempre si sprigionerebbero per mezzo borghese ; perchè soltanto gli elementi evolu ti e selezionati de l corpo so c i al e possono offrire mezzo a forte concentrazione e d esplicazione delle energie della società di qualunque forma esse siano e per quanto fugace od anche folle possa essere la manifestazione L a questione non è pertanto c he gli organi dello Sta to siano o non siano costituiti da borghesi : la questione è qu esta sola che gli elementi borghesi onde si perso siano costituiti in ta le posizione statale c he n i fi c ano tutte le energie e l e necessità sociali di qualunq ue parte siano e da qualunque provengano d el corpo della so c i e t à trovino in essi la via per cui esplicarsi e c o n c o r rere a produrre la determinazione sociale e d in genere tutte le funzioni di Stato ; e così certamente non av v e r rebbe in uno Stato cui concorressero a comporre sol tanto l e classi borghesi come av v eniva ieri o soltanto la proletaria come avviene og g i ; ma così invece av verrà sempre in uno Stato alla cui formazione co nco r rano tutti gli elementi costituiti della società pe r entro a tutta la massa de l corpo sociale come lo Sta to di cui ho esposto la teoria nel capitolo sesto ; onde entro la formazione della legge la ripercussione e la voce degli interessi e dei bisogni più di retti d ogni parte della massa stessa si faranno in giusta misura sentire ; nè più nè meno di come ai centri nervosi de l corpo umano , , , , . . ’ , , . , , ’ , , , , , . , , , , , , , , , , , , , , , , , ’ , CAP Ix . I L M O D ERN O M O VIMEN TO D I U G U A GLI A N ZA S O CI A LE . 329 individuale si fanno sentire le impulsioni e dirò qui pure la voce di ogni parte dell organismo per mezzo di un sistema che non si elide in ness una delle sue fun zioni perciò solo che le concentra tutte riunite in un p unto Ivi anzi le completa e le coordina insieme N on sono forse tutti borghesi gli attuali propagan disti della idea socialista e come tali eletti dalle masse ? E non abbiamo oggi stesso un grande organismo poli tico sensibile nell indole sua ieratica a tutte le classi sebbene la g erarchia ne sia selezionata e cioè borghese la C hiesa cattolica ? Il Senato pontificio non è esso tutto borghese e vi sono per q uesto meno rappresentate tutte le necessità sociali per quanto co nsiderate da un punto di vista politico ieratico ? Molti cardinali proven gono dalle classi umilissime ma si vorrebbe forse che fossero de i contadini rimasti tali ? C hi va alla ricerca della rappresentanza delle classi inferiori pe r questo modo va alla ricerca de ll i m po ssi bi l e de l l i m po nde ra bile e dell incomprensibile e solo riesce a l l an arc hi a T utte le rapprese ntanze di tutte le energie sociali de vono consistere nello Stato A ciò riesce la formazione dello Stato di cui qui si propugna la teoria Ben lungi dal costituire uno Stato borghese applicata oggi questa teoria non farebbe che opporre un necessario equilibrio alla prevalenza attuale delle classi non borghesi ; e di tale equilibrio si potrebbe trarre costituzio nalmente la formula raffrontando la minore intensità colla maggiore estensione delle energie organiche contenute n elle classi inferiori colla maggiore intensità e minore estensione delle classi borghesi È i sti tue ndo l e costituzionalmente così che si pareggiano Su questo logico e razionale ter reno si può dare al postulato massimo della politica la sua soluzione ; l equilibrio sarebbe una soluzione matematica I l lettore infatti di questo libro ha già visto che non si vuole lo Stato esclusivamente composto dalle classi , ’ , , , , , . . , , , ’ , , , , , , , , ’ , ’ , , ’ ’ . , . . , , , , , . . ’ . , , I ND I V I D UA L I S TA ’ 330 L I L L U SI O N E dirigenti perchè energie organiche sono di ffuse per tutto l organismo sociale ; dove sono intense e dove meno ; e quindi d a ogni parte devono essere raccolte e convo gl i at e a formare lo Stato C erto è che il mezzo ne ri snl t e rà sempre essere d individui appartenenti alla classe dirigente ; ma non pe r q uesto si farà sentire meno l im pulso delle necessità che sono proprietà d i tutta la massa sociale E perchè questo impulso si faccia sen tire e d ottenga l effetto suo non è punto necessario come gli e gual i t ari i dicono e d i romantici consentono che il corpo legislati vo sia costituito in modo da risulta re la rappresentazione della massa inorganica sol tanto Quell intento si ottie n e anche se colla massa e per suo mezzo anzi concorrono a cost i tuire il potere legislativo t utte le energie forze e formazioni organiche della so c i e tà che sole costituiranno la essenza vera d e l l o rga n i s m o sociale A nzi è il solo mezzo questo perchè quello intento si raggi unga U n potere legislativo infatti c o inorganicamente come inetto a fare l utilità st i t ui t o sociale in genere lo è insieme anche a fa re quella di ogn i sua parte ; un corpo legislativo formato i ndi v i dualisticamente non può soddisfare nessuna organica necessità E sso si risolve in una lotta continua e con t i nua m e nt e sterile fra chi vuole tutto conservare e chi vuole tutto distruggere : fra chi vede sol tanto gli inte ressi e d i bisogni di ta lune classi e chi vede soltanto q uelli di certe altre ; onde avviene che fi nc hè preval gono q ueste nessuna concessione è fatta a quelle perchè chi combatte e si difende ad oltranza nulla concede al nemico e q uando poi prevalgono quelle nessuna concessione è fatta a queste e cosi con alterna vicenda nessuna armonica soddisfazione di organiche necessità non apparisce possibile E mergono sterili lotte prima m a l i e n o i fi s i c h e e c o n se g u e nt e s o m m ersione di vita , ’ . ’ ’ , . ’ , , , . ’ , , , ’ , . . , , ’ , , . , , , , , , , , . o r . I . ‘ Questo è libro d i filosofia politica E sso non p uò pe r tanto e non deve avere pe r movente o per i sc o po le cose di una nazione particolare ; e ciò tanto più in quanto oggi le cose di una sono in varia mi sura quelle di tutte e su tutte incombono gli stessi errori danni e pericoli T uttavia credo che su nessuna f ra que l l e di adulta ci viltà tanto inco mbano qua nto sul l I t al i a nella quale circostanze storiche e d etniche concorrono in m odo par t i co l are a generare più che in altre disgregazione po litica e sociale ed a maturare pertanto più rapidamente che altro ve le finalità anarchiche del romanticismo indi v i dual i sta tradotto in veste giuri dica della società C osì è che giunto alla fine di un ampia trattazione teoretica della politica reputo mio dovere d italiano coordi narla alle cose d Italia richiamando l attenzione de i miei con cittadini sui pericoli che sovrastano alla patria nostra Si verificano in Italia fatti che non hanno riscontro in alcun altro paese N on è qui il c aso di fare numerose esem pl i ficaz i o n i ; alc une però si d evono fare e bene fissa rl e nella mente di chi voglia seriamente pensare ragionare e sentire E d è necessario altresì perchè l opinione pub bl i c a italiana è oramai affet ta da una particolare forma di mitridatismo per cui quasi più non avverte il veleno anarchico che pervade la nazione ; e n esce una ac qui e sc e nz a pericolosa al pari del male : fenomeno tanto più grave in quanto è particolarmente caratteristico delle così dette sfere politiche ( dep utati sena tori alta buro le quali nella individualistica beatitudine degli o razia ) uomini c he le compongono beatit udine c he g overni avidi di quieto vivere alimentano in ogni maniera quasi non si avvedono o non si curano degli st raz i i della nazione se non per de gnarl i al più d i un olimpico inerte sg uardo . . , . , ' , ’ , , , , , . ’ , ’ , ’ ’ , . . , , ’ . , , ’ , , , , , , , , CAP ’ . L I L L U S IO N E x IND I V I D UA L I S TA E LE C O SE D I TA L I A ’ 333 come la r upe fa coi marosi che i n furiano ai suoi piedi : così ebbe a dire recentemente de l Senato italiano un suo presidente ! L iberi naufraghi in libero Stato ! D i questa sonora e d estetica formula si acco ntentino 1 n aviganti ! E numero semplicemente e brevemente talune m ani fe stazioni anarchiche esclusive al l I t al i a N on parlo del l anarc hi sm o terroristico nel quale l I tal i a pr i meggia perchè non è necessario molto discorso su cosa che p urtroppo ognuno vede da sè e perchè se de l l anarc hi a italiana costituisce il lato più appariscente è tuttavia pe r un osserv atore non superficiale il meno grave D i ben più gravi manifestazioni g iova parlare I n nessuna n azione il partito socialista al quale in Italia idealmente a derisce pressoch é tutto ciò che vi è di pensante nelle masse contadine operaie e pic colo borghesi e de i dipendenti stessi dello Stato si è dimostrato come nella nostra durante la grande crisi mondiale fermo e risoluto avversario del proprio paese N on ombra di senso patriottico ha o ffuscato pe r un istante solo l atteggiamento suo di guerra contro lo Stato ; solo la coercizione della legge mar ziale ne ebbe ragione e tuttavia non t anto che tale guerra di coperta non si traducesse in aperta per poco che l e circostanze lo consentissero come a T o rino avvenne in un momento decisivo della guerra esterna L I tal i a entrò nella recente guerra ( qui non si discute se bene o male) sulla base di un t rattato formalmente stipulato dal suo governo con potenze straniere : il patto di L ondra O rben e in pieno sv o l gi m e nt o degli avvenimenti da esso dipendenti alcuni individui in nessuna maniera respon sabili trovarono modo di erigersi di fianco e di fronte allo Sta to in tale non contrastata altezza da poter stipulare con rappresentanze di altre potenze un altro patto detto di ’ . ’ ’ , , , ’ , , , , , . , . , , , , , , . ’ , , , ’ . . , , , , , , R oma che si proponeva l annullamento di quello di L ondra ; e ciò riuscirono a fare in modo che fu possi bile lunga discussione e d in Italia e fuori su quale d i quei due patti dovessero fondarsi i diritti e d i doveri d I t al i a ! E le conseguenze ne furono fatali A vvenne recentemente la proclamazione dell abolizione del codice penale de l codice civile e dell ordine naturale economico per parte de l governo e seguita da un relati v o progetto di legge R iapra il lettore il capitolo precedente là dove descrivo il grande esperimento comunistico cinese fatto 800 anni or sono esso pure pe r volontà di governo e confronti con ciò che si fa e più ancora si intende di fare oggi in Italia dalle alte sfere politiche nostre tutte dense e d infatuate di avvenirismo di futurismo politico di ottocento anni ad dietro U na specie di sadismo antigiuridico ha pervaso gli îi o m i ni di go verno italiani ; questi uomini h anno coperto l I tali a di catene economiche illudendosi o fingendo di illudersi d i farne la felicità ; per essi a un certo punto non si seminò grano e tuttora non si fabbricano case non si d issodano campi languono le officine non si costrui T utto è anchilosato legato stroncato ne l sco no navi grande ed u rgente lavoro della produzione italiana ; una sola libe rtà è concessa e favorita quella di schiacciare la produzione sotto una insistente predic azione d ogni delitto contro coloro che la creano e che la reggono L I t al i a è oppressa da una vera so ffocazione economica L e energie economiche centrifughe le sole produttive non funzionano nell organismo suo E d è una pietà v e dere i nobili e vigorosi sforzi economici della nazio ne sem pre e d ovunque e comunque re pressi e sommersi d alla forza inibitrice ora attiva e or passiva dello Stato : pare di assistere al l O pe ra di quei demo n i dan teschi c he armati d i forche vietano ai p e ccatori ogni sforzo pe r e mergere dalla pece c he li strazia ; e pe r ciò ’ , ’ . ’ ’ , , , . , , , ' , , . ’ , , , , . , , ’ . ’ . , , ’ . , , ’ L I LLU SI ON E IND IV ID UA LIS TA ’ 336 esattamente il caso ma la nuovissima anarchia doveva in tale ambiente f rutt i fic are al di l à delle intenzioni N e deriva rono suprema m i seria aperti conflitti fra armi italiane C ausa originaria ad ogni modo e sempre l anarc hi a dello Stato E che altro se non anarchia dello Stato è la ribell ione di tutti i funzionari suoi contro di esso e contro la nazione per la quale sono i stituiti ? Inerzia ostilità ricatto sono la divisa del funzionario i taliano delle più nu merose categorie ; ne viene un ulte questo : ri o re e ff etto anarchico dei più caratteristici generali dell e sercito P refetti del R egno C onsiglieri di C assazione macchini sti e guardiani ferrovieri sono e co n o m i c am e nt e trattati dallo Stato alla medesima stregua L a difesa giuridica dei singol i e de l l a stessa nazione per calcoli e tornaconti indi vidualistici dei governanti abban d onata dallo Stato viene tumultuariamente assunta da gruppi di cittadini singoli ; e sebbene sia fortuna che ciò avvenga pure le piazze d Italia si insan guinano come ne l due e trecento con questo di peggio che ora non l e città soltanto ma anche le campagne volgono a sa ngue civile Il fascis mo è del resto un fenomeno più complesso quelli che l hanno organizzato ; e c he non pensino interamente lo si comprende considerandolo in rapporto alle teorie esposte in questo libro e alle loro pratich e deduzioni L a sua azione rivoluzionaria si è dete rmi nata se anche non ne hanno coscienza coloro che la svolgono come reazione energetica contro le couse g uenze anarchiche delle istituzioni individualistiche e qui ndi essenzialmente contro le istituzioni stesse Il fenomeno avrà soste e mutamenti ; ma no n cesserà se non collo scomparire di tali i stituzioni ; e apparirà fenomeno comune a tutti i paesi che non hanno forza di liberarsene coi mezzi legali C he se in Italia prim a che altrove s è sviluppato il fascismo ciò accadde perchè qui come espongo ne l presente capitolo l e isti , . , , . , , ’ . . , , , ’ , , , . , , , ’ , , . , , ’ . , , , . . ’ , , , CAP x ’ L I L L U SI O N E . I ND IV ID U A L I S TA E LE C O SE D I TA LI A ’ 337 anarchiche hanno maturato prima che altrove i loro frutti È necessario liberare anzitutto la mia affermazione sulla attuale minore consistenza politica e sociale de l la nazione italiana in confronto delle altre moderne da u na obb iezione c he sembra offrirsi spontanea e cioè il confronto colla situazione be n altrimenti grave de l po polo r usso H o già accennato in altra parte di questo libro che l an arc hi a russa è bensì dottrinalmente i spirata a conce zioni romantiche indi v idualistiche agenti su di un ceppo nazionale ancora troppo infantile per poter loro opporre una q ualsiasi efficace resistenza organica ma fu però ne l fatto occasionalme n te determinata da due perturba zioni i nte rso c i al i insieme agenti e co ncomitanti senz a delle quali quel popolo non sarebbe per molto tempo e per fortuna s ua uscito dalla costituzione adatta alla sua infantilità F urono com e già di ssi quelle perturbazioni la vittoria militare germanica sul fronte esterno e ne l l interno dello Stato la rivalsa ed espansione israel itica che su quella vittoria si è innestata L anarc hi a russa non è pertanto un prodotto di evoluzione spontanea di q uel popolo Il dissolvimento che si viene non da ora sol tanto ma da molti de c e nni i progressivamente s v o l gendo in Italia sempre più indisturbato ed intenso è in v ece un prodotto spontaneo della nazione nostra da ness una azione i nte rso c i al e determinato che non sia c o mune alle altre nazioni occidentali N essun dub bio che la recente guerra apparve e f u per il popolo nostro meno gi ustificat a che non apparisse e fosse ag li altri la guerra loro ; ma questa non è sufficiente spiegazione allo stato di cose che si è venuto poi maturando dopo la sua fine e tanto meno lo è avendo avuto comunque vittoriosa fi ne C erto le prime parole di q uesto libro chiamano al giudizio della storia e della scienza l immane strage eu t uz i o n i . , , . ’ , , , , . , , , ’ ’ . . , , , , , , , , . , , , . ’ p R " ‘ YD D aN h î ‘ T ' a Ì Ìu ‘ oa n mo ' ' Jm fl a ma fl u n îî r e fn L 338 ’ I LL U SI O N E IND IVID UA LIS TA ropea ; ma f u strage di altri popoli in maggior misura che del nostro ; e taluni anche v inti nè perciò volsero i loro passi a rovina A ltre sono le cause e be n più essenziali antiche e profonde de l l anarc hi a italiana ; la guerra non contribuì che ad accelerarne il ritmo G ià prima di essa l evoluzione anarchica de l popolo italiano appariva e v i dente ; e già l I tal i a e ra grat i ficat a da rivoluzioni com memorati v e come quella del 98 e da settimane rosse ignote altrove L a verità è che ne ll I tal i a unificata si è venuto formando t utto un ambiente anarchico perchè qui quelle che ne sono le cause fondamentali e generali a tutti i popoli che ne sono afflitti e che descrissi ne i pre cedenti capitoli hanno trovato terreno singolarmente propizio alla esplosione loro pe r le ragioni particolari allo Stato ed alla n azione nostra che verrò descrivendo L a narc hi a infatti apparisce in Italia come un fatto a mbientale non spiegabile in un popolo di antica storia e di matura civiltà in modo diverso da quello che esporrò E ssa pervade tutte le classi co nforme all essere loro comprese le più elevate e colte che ne riescono come suggestionate Il loro pensiero è come tutto un turbinio di piume al ven t o ; le più strane concezioni antistoriche le più apocalittiche e fantasiose previsioni le più cam e dell a luna pan e ll e sc he ideazioni di città de l pullulano si inventano si propug nano si rimestano e si m utano da un giorno all altro per V i a di semplici fatue a ffermazioni con una leggerezza mentale non m ai veduta e sempre fuori da ogni più tenue senso della storia e della realtà Qui si sono V isti persino uomini d i governo propugnare concezioni rivoluzionarie dal vertice stesso dello Stato e persino incitare alla rivolta contro ordini costituiti e rendersene anche indirettamente esecutori consentendo e promovendo talora la violazione de ll o r dine giuridico che sul suolo d I tal i a patria de l D iritto oramai può dirsi non esiste più D al l arm i sti z i o in poi , . , ’ . , ’ ’ ’ , , ’ . , , , . ’ . , ’ , . , , , , , ’ . , ’ ’ , , ’ , , . L I LLU SI ON E 340 I NDIVI D UA LIS TA ’ m antiche parole i pi ù e l e me ntari diritti della proprietà non solo non trova n o mai in quella assemblea la più tenue difesa per quanto siano bistrattati e ma nomessi ma vi sono sempre e da ogni parte grati ficat i di cordiale antipatia E d è veramente umori stica la sorte tocc ata ad un manipolo d i deputati di questa XX V I legislatur a che vollero costituirsi in gruppo agrario all inten to evidente di tutelare gli interessi o almeno la difesa ( e con essi quelli della nazione ) della più benemerita laborios a sana e patriottica fra le classi produttrici la classe agraria Quei disgraziati deputati in una C amera di 530 se ne videro schierati contro 510 se si deve giudicare almeno dalla rapidità colla quale sono diventati prim a ancora che la C amera fosse costituita la testa di turco d i tutto il giornalismo parlamentare d ogni p artito E ssi si mostrarono per verità molto ingenui pensando che si possano tutelare i nteressi economici borghesi in una assemblea eletta dal solo proletariato m anuale o no e nella quale pertanto tutti i partiti è necessario che per vivere a ssu mano carattere d i rappresentanza proletaria qualunque sia il loro colore dal più scarlatto al pi ù nero co me de l resto ognuno vede ; e sono infatti oramai diven tate le più banali e insulse canzoni del cieco le eterne tiritere che i nostri parlamentari di ogni partito e par t i c o l a rm e nt e i mini stri eternamente demagoghi vanno ripetendo sui doveri degli abbienti ( diritti le colpe degli abbienti l egois m o degli abbienti la corruz ione degli abbienti il l usso ecc ecc colla precisa e sicura coscienza di parl a re ad una assemblea dove i suddetti mal fattori della politica italiana non hanno rappresentanza alcuna e nella quale pertanto con v iene d i così parlare pe r assicurarsene la tolleranza al potere essendo certo c he gli asse nti hanno sempre tor to O ra domando io : quale altro parlamento quale altro governo pe r individualistici che s iano o fi ro no tale vergognoso spettacolo verbale ? ne s , , , , , . , ’ , , , . , , ’ . , , , , ’ , , , . , . , , . , , , CAP x IND I VID U A L I S TA ’ L I L L U SI O N E . E L E C O SE D ’ I TAL I A 3 41 suno nemmeno quelli come i germanici attuali a m ag socialista E sisto n o adunque in Italia ragioni i o r i t à g speciali di paralisi politica C erto in nessun paese lo Stato apparisce oggi tanto debole e d i mpotente quanto in Italia ; ora i l pericolo degli Stati deboli non è tanto ne l l a loro debolezza di fronte agli elementi ri v o l uz i o nari quanto nel fatto che una società non potendo vivere con essi l a rivoluzione si presenta come un rimedio di quella debolezza e d infatti lo è e molti elementi delle classi dirigenti si acconciano V i a Vi a a considerarla tale E si vede infatti che quegli uomini che a furia di trap pole individualistiche hanno fatto del G overno d I tal i a una specie di monopolio loro si mostrano irritati contro la borghesia italiana cui rimproverano una specie di di si nt e re ssam e nt o Il fenomeno è molto meno negativo D opo decenni d i impotenza progr è s c he non si creda siva dello Stato c he per egoistico opportunismo degli u omini di governo sempre fece getto della propria forza anche quando la dirigenza nazionale gliene procurava quanta potevano de si de rarne si è oramai diffusa nelle classi dirigenti italiane l opinione della inutilità d i cu rare un male che apparisce inc urabile per l incremento che ad esso procura l amm al ato stesso C hi è afie tto di mania di suicidio una volta o l altra manda ad e fi e tto il p roposito suo N on è in tutto così ma in tutto appa ri sc e e l opinione pubblica si forma s u ciò che apparisce C osì è : l apat i a politica della borghesia in Italia pure davanti al desolante spettacolo che offre il paese è per la più gran parte dovuta alla convinzione al senso che il veleno sia nello Stato stesso oramai orien ta to contro di essa e sempre pronto ad adoperare sia direttamente sia a seconda dei casi in modo indiretto e riflesso contro di essa i l suo potere N on se ne de suma che la borghesia italiana non sia vitale ; se così fosse non sarebbe V itale l i nt i e ra nazione non essendo , , , . . , . , , . , ’ , . . , , , ’ ’ ’ . ’ . , ’ , . ’ , , , , , , , , , , . , ’ 9 7 L 312 ’ I LLU SI ONE IND IV ID UA LIS TA concepibile un corpo vivo con un cervello morto E ssa dà anzi in questo momento prove evidenti di V italità Ma la sua giusta sfiducia nello Stato è tale che tende ad organizzarsi fuori di esso abbandonando un terreno legale da troppo tempo sperimentato sterile ed acce n nando a mettersi sulla via della violenza fenomeno che perdurando non potrà a me n o di approdare al cambia mento di un regime che perdurasse impotente ad assi curare l ordine giuridico e la retta funzio nalità dello Stato in sè stesso e negli organi suoi Il citta dino in Italia non può contare sulle l eggi L a legge è divenuta in troppi ca si un espediente di governo S pesso persino di polizia I fi ac chi dittatori che i ndi v i dual i st i came nt e si susseguono alla testa dello Stato la considerano specialmente per ciò che concerne la tutela dei diritti sia privati che pubblici dei cittadini come una specie di liquido di cui essi ten gono in mano i l robinetto e ne lasciano passare o tanto o poco meglio sarebbe detto o poco o punto a seconda delle loro particolari viste politiche indi v iduali o del loro tornaconto parla m e nt are od a misura che i cittadini si portano o bene o male nei rig uardi della politica dittatoriale od a nche pe r ragioni ancora pi ù arbitrarie N ell autunno de l 1919 la città d i Mantova fu lasciata per tre giorni libera preda all anarc hi a O rbene non si cancellerà mai dalla mia memoria lo spettacolo che in uno di quei giorni mi si o fferse dalla finestra che manda l uce su questo mio scrittoio Si ergeva poco discosto innanzi a me una densa colonna di fumo L incen dio de l vicino molto più in anarchi a non è spiacevole U scii per vedere di che cosa si tra ttasse U na bottega d armaiuolo dopo saccheggiata era stata incendiata e sotto a quelle fiamme ardeva V ivo un onesto ed infelice padre di famiglia reo soltanto di non a v ere prestata pronta obbedienza ad una folla infuriata A trecento metri di distanza non . . , ’ . . , . , , , . , , , ’ . ’ . , . ’ . , . , ’ . , , , , . , cittadini E se tanto è della vita si pensi che cosa ne sia della violazione di ogni altro diritto ! I l solo com pito che i n fatto di rea ti I o Stato italiano ritiene di sua spettanza vera è l am ni sti a ! N è salute e protezione maggiori può attendersi il cit tadino italiano dallo stesso tanto adulato esal tato e sollecitato potere legislativo la cui pomposità è i n ra g i o ne diretta della essenziale vanità e impotenza E ssen esiste in Italia un potere legislativo ? N on z i al m e n te esiste vero potere legislativo là dove l esecutivo ha sempre la iniziativa delle leggi ciò che in un giusto Stato gli do v rebbe essere anzi vietato per ragioni di pal mare evidenza costituzionale risultante d agli appel l at i v i stessi che ai due poteri vengono assegnati ; là dove l esecutivo congeda scioglie convoca dirige informa costringe adat ta alla propr i a volontà e parti c o l ari vedute in mille modi le assemblee legislative ; là dove finalmente queste assemblee diretta mente co st i tu i sc e e d elegge e d arbitrariamente modifica nella composizione loro come avviene de l senato od indi retta mente con infiniti mezzi a sua disposizione usati e d abusati massimamente co n corre ad elegge re come avviene della C amera de i depu ta ti cosa che ognuno orama i trova nat ural i ssi mo che avvenga e d anzi solle cita perchè a vvenga T anto c he non si può parlare di confusione dei due poteri ma di una vera fusi one del legislativo ne l l e se cut i v o Questa è manifestazione ma s sima d i anarchia s tatale N ella realtà delle cose in Ita lia non esiste c he un solo potere l esecutivo ; e la costituzione nostra così come l individ ualismo d ogni maniera l ha ridotta può de fi n i rs i un dispotis mo esecutivo i n maschera d i re spo n Ma perchè fuori dalle i stituzioni s abi li t à ministeriale organiche cui nessuno pensa l ana rc hi a non può essere fronteggiata che da un altra forma di anarch ia tale . , ’ , , . , ’ , ’ , , , , , , , , , , ' , , , , . , ’ . . ’ , , ’ ’ ’ , . ’ , , ’ , CAP ’ . x L I L L US IO N E I ND IVI D UA L I S TA E L E C O S E D I TA L I A ’ 345 nostra situazione costituzionale quando funzionasse a mezzo di ministri altamente forniti di scienza e d i c o scienza politica sarebbe resa sopport abile dal senso un i versalmente nutrito che essa è tuttavia e nonostante tutto migliore cosa della pura ed essenziale a narchia sociale c he esploderebbe in Italia q uando al su ffragio uni v ersale egualitario individualistico maggioritario fosse lasciato i l passo libero da ogni forma di coercizione dispotica morale e materiale Ma il parlamentarismo individualistico o non consente l avve n to o non con sente la vita di ta li ministri ; e la nazione si dibatte in un circolo vizioso E nessuno si illuda per transitorie ed a pparenti soste nel decadere della vita politica i taliana I n ogni movi mento politico soste ed anche reazioni sono inevitabili ma quando tutte per mangono le cause che lo de te rm i naro n o esso pure permane e soste e reazioni non gli sono che mezzi a riprendere lena L anarchia della na zione e dello Stato era giunta in questi due ultimi anni a tale punto che in un corpo vita le una qualche re a zione non poteva mancare e il maggio 1921 n e segn a l avvento Ma non sarà che debole e fugace avvento E vediamo de l resto come esso stesso si esplichi sotto anarchiche forme N ella nuova C amera e di riverbe ro nel paese l individ ualis m o si appogger a un po meno sullo sfr uttamento di dottrine antisociali adulatrici delle masse ma si appo gge rà di più sulla organizzazione e forza di fazioni di sètt e e forse anche di regioni Pe r il momento si avrà illusione di respiro poi si vedrà che il male non avrà fatto che cambiare momentanea mente di forma e forse in peggio salvo poi a ri pre n d ere facili tato anzi dalle nuove rovine l antico aire naturale suo ; c hè l i ndividualismo istituzionale perma nendo non può non permanere la dis g regazione anar chica e le dittature che ne discendono , , , , , , , . ’ . . , , , ’ . , , ’ . . . , ’ ’ , ‘ , . . , , , , ’ , , ’ , . Il . Quattro sono le ragio ni le cause storiche particolari alla nostra nazione per le quali la evoluzione anarchica comune a tutte sia in senso ri voluzionario nelle masse che in se nso arbi trari o nello Stato de ll i ndi v i duali sm o dottrinale e d i stituzionale V i si svolge molto più pre c i pi t o sa che presso ogni altra di matura civiltà A d i l lustrare brevemente quelle quattro cause massime mi sarann o ne ce ssari i qua e là brevi cenni storici rias s un ti v i E sse furono e sono : 1 la recente e perciò tenera vita dello Stato unita rio sorto altresì non sulle basi degli istituti esistenti ma sulla completa distruzione loro in nove decimi d Italia 2 l e molteplici reazioni regionali al procedimento rudemente unita rio ; reazioni che poi per ragioni di funzionamento parlamentare si risolsero tutte in una completa realizzaz i one di accentuato radicalismo poli tico ul traro m anti co ; 3 i l conflitto fra la C hiesa e lo Stato onde venne a mancare a questo la indispensabile Cooperazione della funzionalità religiosa apparecchio so rre tto re del corpo sociale e perciò anche dello Stato e d alla n azione de ri v ò la impo ssibilità della formazione di un partito co n se rv at o re veramente organico ; 4 la esuberante vigorosa espansio n e che c aratte rizza l individuo italiano e che ovunque non trovò li mi ti altrettanto potenti generò sempre anarchia Ne gli al tri Stati europei u ni tari i e cioè privi di ogni elemento federale tutti d i secol i più antich i de l nostro il romanticismo individualistico e la sua infelice se quela hanno trovato ostacoli correttivi e controspinte potenti in istituti storici antichi e nella antica co nsue , , , ' ’ , . . ° , ’ ° , , ° , , , , . ° , ’ , . , , , , , IND I V ID UA LIS TA L I LLU SI ON E ’ 348 questa nella parte che venne ulteriormente formandosi fosse collocata in Italia in una posizione sociale e d in genere in una considerazione molto maggiore che in altre parti d E uro pa F urono le citt adinanze italiane che si sforzarono dopo e per effetto della calata di Bonaparte ( egli pure rampollo di una di esse) di com porre que l movimento di conquista francese ad unità nazionale ; e l idea favorita molto dalla evoluzione dello spirito d i nazi onalità venne negli anni successivi molto agitata nella borghesia italiana ma in modo che se rbò ( questo è be n necessario mettersi in mente a conoscere e misurare esatta mente il movimento dei partiti odierni italiani ) il carattere la form a e la struttura d i un mo v i m e nt o esclusivo delle classi dirigenti Il movimento ins urrezionale che condusse a i moti d egli anni 1821 31 48 fu tutto opera de ll a borghesia e de ll a nobiltà G li strati inferiori della popolazione vi rimasero estranei quasi completamente ; solo fornirono qua e là qualche po di braccio co me sempre avviene dove le classi dirigenti si muovono e specialmente là dove all idea nazionale si è a ssociata anche la borghesia sacerdota le ma la fiamma nazionale non agita va altro che cuori borghesi Se il movimento fosse stato vero di popolo le poche truppe austriache che erano n e l 1848 di qua dal l e A lpi non avrebbero potuto resistere più d i po c hi s simi giorni nè avrebbero avuto tempo e modo di rin chiudersi nel quadrilatero ed ivi rifornirsi tanto da res pingere lo stesso esercito valoroso del P iemonte A llo infuori di questo esercito non vi erano altri co mbat tenti pe r l unità nazionale che poche legioni e corpi volanti q ua e là form ati e tutti indistintamente re c l u tati nelle classi borghesi solo vero ceto unitario allora co me ora nel nostro paese Il solo che fornisse i l cosi detto partito d azione Q uesto pro po ne v asi l unità na z i o nal e Ma se prima de l 1848 era pressoch e tutto con , , ’ . , , ’ , , , , . ’ - - . ’ , ’ , , . , , , . , ’ , , , , . ’ ’ . . CAP x INDI VI D U A LIS TA ’ L I L L U SI O N E . E E C O S E D I TA LI A ’ L 349 corde nel volere una unità rep ubblicana dopo q uel l a nno e le riforme libe rali date e mantenu t e in P iemonte e le benemerenze dell idea unitaria che si erano acqui state quei re e que l l e se rc i to il partito di azione si di vise in repubblicano e monarchico sabaudo : quello che voleva l unità colla repubblica come innanzi aveva v o luto e questo che staccandosi d a esso opinava oramai che la unità si potesse più facilmente e quindi si do vesse raggiungere i mpe rni ando l a sul trono piemontese Q uesto p artito aveva dalla propria parte oltre alla ragione poli t ica tutta la forza e 1 influenza di un o r gan i sm o storico solidamente costit uito e di un nume roso e saldo esercito onde l unità italiana si formò a seconda de l metodo da esso prescelto ; ma non per ciò il partito repubblicano che e ra anche molto più ac c e n t uata m e nt e democratico egualitario ul tra ro mant i c o cessò di essere C on idealità di repubblica e d intenti di democrazia romantic a entrò anzi a far parte de l P arla mento costituen dovi la opposizione parlamentare che fu chiamata di sinistra , ’ ’ , ’ , - ’ , , , . , ’ , ’ , , , , , . , . I II . T ale opposizione parlamentare col contatto e la pra tica dell istituto monarchico te m perava molto le idea l i t à sue pe r ciò che si riferi v a alla elettività del capo dello Stato ma quasi a scusarsene di fronte a sè stessa ed alla parte del paese che la se guiva accentuava lo spirito democratico in ciò secondata in un periodo suc c e ssi v o dalle stesse istituzioni monarchiche l e quali accentuando a loro volta l a tendenza de mocratica i n tendevano a sempre più smorzare i sentimenti repub bl i c an i nell opposizione parlamentare e nel paese ; da q uesta duplice azione venne all idea democratica in Italia un impulso altrettanto prematuro ed artificiale ’ , , , , , , , ’ ’ L I LLU SI ON E 350 ’ INDIVID UA LIS TA . quanto potente Ma fondamento principale di questa potenza f u poi la massa del malcontento ! E sso entrò per grandissima parte nella opposizione della de puta zione politica piemontese insorta contro il partito uni tario monarchico conservatore pe r i fermi procedimenti da esso adoperati nel cementare l unità tra sferendo da T orino a F irenze la capitale del regno ; e così avvenne questo arti fic i o so fenomeno che la rappresentanza poli tica della più conservatrice regione d I tali a ( mi riferisco a quei tempi ) divenne e fÎ i c aci ssi m a cooperatrice d i de mocrazia radicale In tutto ciò come si vede per nulla entrava una evoluzione spontanea della O pinione nazionale in senso democratico ma una reazione regio nale N è quella reazione doveva essere sola sebbene la più efficiente per il prestigio e la forza che le ve niva dall essere piemontese e pe r ciò non sgradita al tro no per quanto alleata coi suoi avversari verso i qual i e ra anzi riten uta tram i te utile e fido Questa parti co l ari s sima formazione della alleanza degli elementi più rap pre se ntat i v i della deputazione piemontese coi part iti più avanzati de l P arlamento durò poi sempre ; e d oggi an cora dura per poco che apparisca possibile ; e la costanza s ua sempre dov uta a sentimento particolaristico fu e d è una delle cause massime dell indirizzo radi ca li ssi mo della politica italiana dopo la ca duta de l partito un i tario monarchico nazionale ; e tanto maggiormente lo f u in quanto determinò negli altri elementi parl am e n tari conservatori sia per imitazione sia per ritorsione sia per necessità una u guale tattica parlamentare ; così che il P arlamento nostro o ffre esempio unico la gene rale ammissione come verità assiomatica che un par tito conservatore con politica sua conservatrice n o n sia nè possibile n è a mmissibile al potere nello Stato ita liano q uand anche avesse la possibilità numerica di raggiungerlo C o mpi utasi l unità con R oma c apitale . , , ’ , ’ . , . , ’ , , . , , ’ , , , , , , , ’ , ’ . , adoperarono pe r consolidarsi q uanto più a vevano il senso di averlo raggiunto pe r cau se che nulla avevano a che fare con una vera e voluzione ideale della nazione in se nso democratico ma soltanto per arti fiz i re gi o na l i sti c i a tinta anzi sostanzialmente re azionaria E infatti prima opera loro f u quella di mettere in di sparte i con se rv at o ri regionalisti toscani che loro ave v ano aperta la V i a del potere ; e d io ricordo di avere spesso udito uno di essi argutamente esclamare : Se così grande è sta to il calcio quanto mai grande sarà stato l asino che ce l ha dato ! Ma un toscano de l cinquecento gli avrebbe certo e pi ù argutamente fatto osserv are che in politica gl i asini non vanno mai ricercati dalla parte che sferra i calci ma sempre dalla parte opposta L e cause come si vede de ll e grandi riforme democratiche di ogni ge nere seguite a quella che f u gi ustamente chiamata la rivoluzione parlamentare de l 1876 van n o ricercate in condizioni politiche t utto affatto speciali all I tali a e c he potentemente contribuirono a spingere più che alt ro v e rapida mente e molto più che altrove inop portunamente i l paese sulla V i a de l romanticismo individualistico e delle chimeriche conseguenze sue in un modo tutto af fatto arti fi c i o so e speciale e supremamente illogico quanto preterintenzionale nella grande maggioranza degli uomini che V i concorsero C osì accadde che il governo del nuovo Stato venisse spinto molto più che non convenisse al l anc o r tenero organismo politico ita liano sempre più fuo ri dalla influenza d i quelle classi borghesi che sole n utrivano coscienza nazio nale e atti t udi ne a uniformarvi l azione dello Stato ; mentre pe r converso erano molto meno c he altrove all uopo adatte l e classi popolari l e quali non dovevano ai tempi nostri essere escl use dalla formazione dello Stato ma nè pure dove v ano come artificiosamente av v enne essere esse sole e tanto prem aturamente investite de l go v erno politico , , . , ’ , ’ . , , , , ’ , , . , ’ , ’ , ’ , , , , , , , ’ CAP . x L I L L U SI O N E INDIV I D UA L I S T A E LE C O SE D I TA LI A ’ 353 della nazione della quale non potevano per ragion i sto riche che nutrire scarso il sentimento come oggi si vede Queste considerazioni storiche sulla passata efficienza del regionalismo ne l P arlamento italiano riescono oggi opportune anche per ragioni di attualità mentre i partiti sotto specie di autonomie locali ( quasi che le attuali provincie non fossero abbastanza locali ) caldeggiano la formazione di circoscrizioni amministrative regionali e mentre uomini politici e giornalisti colla usata fatua facilità colla q uale sempre si a ffollano in Italia intorno ad idee nuove per strava ganti e imponderate che siano cominciano a te sse rne la trama con indubbio pericolo che siano tradotte in re altà E vanno esu m ando il pensiero federale di C C attaneo che col regio n alismo non ha nulla a che fare e d il pro getto delle circoscrizioni regionali m i nghe tt i ane di poco felice memoria giustamente se pe ll i t e sul nascere loro come pericolose pe r la compagine n azionale C ontraria mente alla leggera opinione di molti le regioni non hanno alcuna tradizione storica in Italia In Italia prima dell unità esistev ano Stati che non erano regioni Si comprendeva il pensiero federale di C attaneo riferibile a Stati storicamente esistenti costituenti compagi ni reali e concrete e come tali fornenti alla unità federale delle forze in atto già formate vere e responsabili N on è qui il luogo pe r discutere se tale maniera di unificare l I t al i a sa rebb e stato un bene od un male V i sarebbe sta to molto dell uno e dell altro ; ma il disfacimento dei vecchi Stati per sostituirv i delle regioni arbitrariamente e d ant i sto ri c a m e nt e manipolate avrebbe costituito allora ( quando l i dea fu scartata) e non costituirebbe meno oggi altro che un voler proc urare alla nazione tutti i danni e nessuno dei va ntaggi del progetto federale di antica e non ingloriosa concezione Q ueste arbitrarie regioni non sarebbero che una quinta P S L i llu i n i n d i i du l i t , , , , . , , , , , . . , , , , , . , . ’ . , . ’ . ’ ’ , ’ . . I L I PR AN D I ’ . s o e v a s a . 354 ' L ILL U SI O N E INDIVID U A LIS TA ruota de l già pesantissimo carro della im mane e dissan guante burocrazia italiana ; e non avendo a diff erenza della attuale provincia ( che perciò appunto non si potrà non conservare) alcuna radice storica dovrebbe vivere di rinfocolamento di passioni regionali con pericolo pe r l unità in un paese dove non son mancate man ifesta zioni di vaghe velleità ultracentrifughe per la scarsi s sima forza coesiva dello Stato V ale un esem pio pe r t utti : il recente molto accentuato movimento di auto nomia sarda mentre nulla di simile si notò mai rispetto allo Stato francese nella vicina C orsica etnicamente i t a li ani ssi m a isola e d altresì soggetta a dominazione straniera Sola circoscrizione locale naturale in Italia è la provincia perchè sola circoscrizione storica nella sua generalità E ssa è nata dal vecchio comune più potente intorno al quale si raggruppò una S fera di influenza su vicini comuni minori e su una certa zona di contado C iò è storico ciò è reale T utto al più si potranno modificare talune circoscrizioni arbi t rari a me nt e rese troppo vaste co m e in P iemonte ed in qualche regione meridionale ma ne l senso di re st ri n gerla non di allargarla V ercelli A sti C asale A osta ed altre città di altre parti d I tal i a sono storica mente capo luoghi di provincie G li uomini del risorgimento e h bero su questo punto una visione storica giusta e d il manomettere l opera loro sarebbe su tale argomento opera deleteria al paese in tutti i sensi C ontrariamente all economia di questo ca pitolo ho voluto intrattenermi su q uesta questione per la sua attualità e ne l patriot tico intento di stornare dal l I tali a un pericolo e d un danno che le sovrastano Si compr ende come tale idea sorrida ai molti ai troppi regionalisti che ancora ge r mogliano in Italia ma perciò appunto va com battuta ; e d a sfollare il pestifero centralismo burocratico romano nessun bisogno vi è di creare tante minori novelle pesti ; , , , ’ . , . , . ' . . , , . , , , ’ . , ’ . ’ ’ . , , L 356 ’ ILL U SI O N E IN DI VID UA LIS TA romano continuatore come magistrato romano de l P o n ti f e a; m a x i m us pagano presto a ss unse e co n ce nt rò i n sè stesso la intiera funzione sovrana d i R oma per la opportunità e la necessità che gliene derivarono dalle potenti energi e religiose sv i l uppate si nella società ro mana pe r sua naturale evoluzione energie cui diedero non più che un movente occasionale i precetti di un profeta israelitico A ssunta la pienezza della so v ranità romana i pontefici massimi cattolici da continu atori de i pontefici massim i pagani si trasformarono ed in realtà di v ennero al t re sì successori de i romani impera tori di occidente D issi che l e nuove vigorose energie religiose si svi l u pparo no nella società romana per sua naturale e v o l u zione È un concetto questo che si coordina e risponde ai principi da me esposti n e l capitolo I I circa la for m az i o ne con forze psichiche riflesse dell organismo sociale E ssendo il fatto sociale religioso cosa che esiste nella massa intiera degli individui e non già ne l l i ndi vidno da cui sembra essere mosso è soltanto negli i n d i v i d ui della società romana che la radice delle nuove idealità va ricercata nelle origini sue E illusione il c re dere che questa radice vada ricercata in oriente D al l oriente ve nnero un nome u n simbolo al l a società ro mana non la cosa ; questa preesisteva in essa e si affermò come stadio evolutivo suo determinato dal maturare in essa di fatti politici concomitanti e se bbene diversi pure convergenti al medesimo e ff etto F urono essi l al t e zz a del pensiero giuridico e filosofico e la lunga pra tica del diritto così privato che pubblico e d i nt e rnaz i o n ale onde i fenomeni di perturbazione i nte rso c i al e de scritti nel cap V I si erano ve nuti sbiadendo dando adito vi a via ad una società se m pre meno perturbat a nel g rande crogiuolo de l ro m ane si m o N ella vasta e pro fonda formazione giuridica filosofica politica di carat , , , ‘ , , , . , , , . . ’ , , . ’ , . . ’ , , , , , ’ . , , . , . , , , CAP I ND I V I DUAL I ST A E LE C O SE ’ L I L L US I O N E x . D I TA LI A ’ 357 tere universale l idea monoteista si e ra già form ata e d in alcuni alti S piriti manifestata e però non poteva non di ffondersi al primo impulso comunque de te rm i nato co me per generazione spontanea ma creandosi però un D io conforme all a essenza e d alla forma della sua civiltà Il fatto religioso è nella società in cui si esplica e la religione è quella c he si concreta ne l l a Sua C hiesa E ass urdo i l concetto che possa esservi t rasf e rito essenzialmente dall esterno E se sia trasferito come sem plice movente occasionale la società se lo appropria co nf o rmando l o a sè stessa e riducendolo tutt altra cosa che non fosse là d onde quella causa occasionale è partita L a religione è in concreto nella psiche degli uomini che la professano C reda c hi vuole che il catto l i c e si m o dei moderni selvaggi catechizzati sia un a reli gi o ne come la nostra io no ; il D io che essi adorano per quanto in soggezione morale politica di R o m a pa pale non è quello che adoriamo noi T utti gli ebrei ebbero sempre il medesimo concetto della divinità come di potenza escl usivamente rivolta al popolo ebreo G esù stesso non ne nutriva uno diverso I I D io romano c atto li do potenza infinitamente buona e giusta e suprema regolatrice dell universo non è il con t i nuato re d i Iehova come g li storici dicono ma ne è anzi nei riguardi della universalità la negazione I e hova continua in Israele ; e non può essere d iversa m ente essendo quello i l popolo che lo ha creato e lo nutri e lo nutre di sè e per sè stesso E errore i l credere che la religione di un popolo possa essere un fatto prece de nte m e nt e esistito fuori di esso e quindi colla possi b i l i t à di essere essenzialmente venuto dall esterno ad esso D i questa illusione ho trattato nel cap I V che deve essere qui richiamato nella parte c he riguarda questo argomento Il D io d I srae l e nasce e vive in Israele ristretto a ’ , , , , . , . ’ , . , ’ ’ . . , , - . , . . ’ , , . , , , . ’ . . . ’ L 358 ’ I LL U SI O N E IN D IV ID UA LIS TA quel popolo e limitato ad esso ed alla sua particol a ri stica mentalità I l grande D io romano ca ttolico nasce i nvece ( e non importa per quale cau sa occasionale ) nella ci v iltà pe r la civil tà occidenta le romana che se lo foggia e nutre come è nell indole sua sosta n ziato d i infinita sapienza e bontà ( e qu i ta s) e di universale dominio ( i mp e r mm ) L a migliore prova che il cristianesi mo come religione attuale di fatto n e l l o c c i de nte è un fatto essenzialmente romano sta in ciò che l a medesima determinante occa s i o na l e la predicazione monoteista semitica ha prodotto nei popoli islamitici un e ffetto morale e civile a ffatto d iverso e che verso l A si a il cristianesimo no n si è esteso E quind i nella società in cui si svolse che va ricerca ta la essenza de l fatto Sulle ali della fede e del sentimento si può giungere a qualunque concezione de l la quale perciò app unto si deve essere e d io lo sono ri spettosi e devoti ; ma ne l l esame della critica storica il D io d I srae l e non è il nostro E ssere supremo assolu ta mente perfetto Il D io d Israele è un D io molto più modesto e casali ngo : esso è limita to al popolo suo ; è quasi la de i ficaz i o ne del popolo stesso ; e non contesta minimamente che altri popoli abbiano altri D e i È un D io la cui attenzione è rivolta unicamente e sempr e in I sraele sia per so rreg gerlo sia pe r punirlo ; questo concetto in ta luni ind i v i du i di quella nazione assume ricorrenteme nte una grande in tensità onde si erigono quasi a rei ntegratori dell intimo pensiero di quel D io particolare presso il popolo loro ; e sono i profeti nella cui mente il D io di I sraele non solo non oltrepassa co l l atte nz i o ne sua il piccolo popolo ma quasi tien l occhio fisso nella sola loro persona G esù di N azareth pronuncia prima d i morire queste parole : Mio D io ! mio D io ! perchè mi hai t u abbandonato ? A ltri traduce : Mio P adre ! mio . ’ , , . ’ , , , ’ , . . , , , , , ’ ’ . ’ . , , , ’ , , ’ ’ , . L 360 ’ I LL U SI O N E I NDIVID UA LIS TA questi argomenti non si dovesse come dissi fare una parte grandi ssima agli e ffetti de l sentimento della fede religiosa e del precetto positivo de ll e società a cui ap parte ngo no gli uomini che li pensano I l concetto di una divinità universale non poteva sorgere che da una civiltà che a v esse di già sviluppato per ragioni storiche il senso de l l a universalità quale e ra appunto la ci v iltà romana F u la religione e re tta si s ulla civiltà romana e cioè il cattolicesimo che ha costituito nella altezza che noi veneriamo il concetto della di v inità ; e tutti i cristiani moderni occidentali non cattolici è dal cattolicesimo romano e no n già dal cristianesimo semiti co com e essi credono ill udendosi che ebbero storicamente e di fatto trasfuso l a nozione di que l l al to concetto E non solo questo alto concetto ma altresì l armonizzazione sua colle necessità e le leggi naturali dell organismo sociale ; ar monizzazione che nel cristianesimo semitico puro e cioè nel Solo V angelo si cercherebbe invano E d è in queste incompatibilità che va ricercata in molta parte la causa delle pri me persecuzioni L o c c i dente prende il V angelo co m e occasionale manifesta zione monoteista ma lo rifà nei dogmi suoi cattolici romani e lo costringe nel vero conforme mente alle vecchie e nuove esigenze della civiltà occidenta le E i n fatti per è s la proprietà individuale che i l V a ngelo sol tanto tollera e qua si disprezza San T omaso d A qui no addita come legittima conquista della ragione come c o sti t uz i o ne necessaria nelle società civili e ne a llega tre argomenti : 1 che ciascuno arreca m aggiore attività e prudenza q uanto più produce per sè solo ; 2 che vi è più ordine ne g li affari umani quando ciascun individuo ha la cura esclusiva di una cosa ( e questo può essere dedicato a coloro che vantano la divisione de l lavoro come una conquista de l pensiero moderno ) ; 3 che hav v i " I ace n e l l e s nart i z i o n i c he n e l l i n di v i so , , , . , . , , , , ’ . ’ , ’ , , . ’ . , , , , . . , , ’ , , ° ° , ° ’ . CAP x . ’ L I L L US I O N E I NDI V ID UA LIS TA E LE C O S E D I T A LI A 361 ’ L a civiltà m oderna occidentale religiosamente è ci viltà romana cattolica ; il misticismo biblico orientale semitico cristiano non fornì che un mezzo un arma c a suale che divenne potente soltanto per l organismo po liti c o ieratico di R oma universale N e venne alla Bibbia un grande nome ; ma esso è dovuto interamente a lla civiltà romana che se ne fece nella e v oluzione s ua religiosa ieratica un simbolo ma non più che un simbolo L a parola di C risto non f u che la casuale determinante ca duta in un punto evo l ut i v o di una civiltà svoltasi e m at urat asi tutta fuori di ogni influenza mosaica R oma dominante se ne fece poi mistico strumento di civiltà e di impero N on al t ri me nt i molti secoli innanzi in R oma stessa aveva ado pe rat o mistici mezzi il re N uma P ompilio sia persona o periodo istituzionale per dare leggi e porre fonda ment i di civiltà L a società romana per sola forza propria era giunta a quel punto nel quale la schiavitù cade v a pe r ne ce s saria evoluzione ci v ile ; gi à V i erano state guerre se r vili ; già la scuola stoica la più maschia e nobile fil o so fi a della antichità classica toccava il suo agone ; pro f e ssav a essa l eguaglianza naturale degli schiavi e degli uomini liberi appoggiandosi alla unità della origine e d alla idealità della formazione org anica E rano quelli i frutti di una civiltà av anz ati ssi ma che cominciava a sentire come la disuguaglianza civile non fosse ne c e s saria all organismo sociale P linio provava dolore per la malattia dei suoi schiavi Ingenua confessione che rivela q uanto nella società romana fosse avanzata la reazione delle leggi di formazione sociale i nte ri ndi v i duale contro le pert urbazioni da cause i nte rso c i ali I li berti non si contavano più E non si dime ntichi c he m entre da una parte ciò avveniva nella evoluta società pagana dall altra vediamo T ertulliano svergognare 1 , , ’ , ’ . , . , . . , , . , , , , ’ . , ’ . . ‘ . . ’ , , L I LL U S I O N E I ND IVI D UA LIS TA ’ 362 cristiani che si mescolavano ai sagri l e ghi giochi sa turnali ; ed il c ristianesimo pur dopo secoli impo t ente ad impedire l a servitù feudale perchè evidentemente in ques to caso non esisteva il fattore principe di una evoluta civiltà come la romana e ra alla cui evoluzio ne soltanto ed alla cui intima forza erano pertanto dovute la essenza della nuova idealità religiosa sv i l uppant e si ne l suo seno F orza meravigl iosa dovuta alle possenti energie umane individuali che nè pu re avevano potuto concepire la poligamia non condannata da quell a Bibbia la quale nem m eno condannava l a schiavitù anche fra ebrei quando il diritto romano parecchi secoli prima che apparisse il N azareno aveva abolito la schiavitù fra cittadini solo co n se rv an do l a quale preda di guerra Sino dai primi secol i di R oma limitatissimo e ra i l numero degli schiavi ; la terra e ra l avorata da liberi cittadini ; e ra l antico romano un organismo sociale mi n i mam e nt e perturbato ; la plebe citta dina e contadina entrava nell eguaglianza civile da non confon dersi ( è appena necessario rammentarlo ) colla egu aglianza po liti ca ; e Varrone anzi dice che v i r i m agn i n o s tr i m a i o r e s p r o ep o n e ba n t r u s ti c o s r o m a n o s u r ban i s N ei primi tempi d i R o ma la poca schiavitù non e ra altresì pe sante e fiera L o schiavo aiutava il padrone nelle fac cende domestiche e rustiche era più che al tro un se r faceva parte della famiglia v i to re umanamente trattato pa rteci pa v a ai riti che la consacravano aveva sepol tura con essa L a religione lo proteggeva in quanto gl i riconosceva un anima ge n i u s e dopo la m orte un de stino non diverso da quello de l suo padrone T ra le i scri zioni di tombe erette dai padroni ro mani per i loro schiavi molte rivelano una a ff ettuosa sollecitu dine L a condizione degli schiavi pe ggi o rò quando pe r il moltiplicarsi de l l e g uerre e delle vittorie crescevano al tempo i stesso la fierezza del genio bellico romano la , , , , , . , , , , , . , ’ ’ . . , , , , . ’ , , . . , , , L 364 ’ ILL U S I O N E I N D I VI D U AL I ST A terrore ma non vi fu estranea l o rgi a di sa ng ue che la nazione francese aveva attraversato E che sa ngue chiami sangue lo vede pur ora tutto il mondo dopo la recente guerra e dopo venti secoli di crist ianesimo Molto meno in umanità di costume che ferree co ntin ge n ze storiche e necessità di conserv azione devesi v e dere nel circo romano Se non e ra la società romana c he se ne facesse un simbolo f e co ndando l o de i suoi martiri e della sua ci vil tà il Cristianesi mo non avrebbe oltrepassato i li m iti ‘ di una delle tante più o meno note e fil o re sce nz e mi stiche c he sempre ricorsero in G iudea F u R oma che gli diede la vita ; e ne uscì il cattolicesimo che sorto cos i da una società essenzia l mente dominatrice non appena costituito tosto assunse e pe rf e z i o nò esso stesso atteggiam enti squi sitamente dominatori adoperando in ciò fare quel modo spirituale che e ra conforme all in dole sua ieratica L I m pe ro di occidente continuava ne l P ontificato romano C osì è I fatti della natura obbe di sco no t utti a leggi si mili ; e quella medesima t rasfo r maz i o ne delle forze che si scorge così chiara ne l l o r di ne fisico non altrimenti si svolge nell ordine sociale C ome nell ordine fisico vediamo i l calore tramutarsi in moto il moto in elettricità l elettricità in luce e cc p ure rimanendo la medesima forza non altrimenti e negli individui singoli e nelle società si vedono le forze psichiche politiche tramutarsi e ca m bi are forma pure rimanendo le stesse sotto l influenza di circo stanze esteriori e di naturale evoluzione G li eventi tra mutarono la forza costitutiva dello Stato di R oma da patriarcale in dispotica da dispotica in oligarchica da oligarchica in organica da organica in democratica da democra tica in cesarea da ces area in teocratica ; ma f u sempre la stessa E nelle forze che su ali Visitatrici di ogni par te della terra portano oggi ancora la voce ’ , . , . . , , . , , , , , ’ ’ . . . ’ , ’ , . ’ ’ , , . , , , , , , ’ , . , , , , , . , , CAP X . ’ L I L L US I O N E E INDIVI D UA LIS TA LE C O SE D ’ I TA LI A 365 sempre ascoltata e solenne del pontefice romano il po litico naturalista de v e vedere una remota trasformazione di quella energia politica che si sprigio nava tanto la boriosa e d intensa dal senato dal foro dalle legio ni di R oma R o ma centro politico divenne perciò appunto centro religioso e quel suo grande potere politico impe riale si trasformò pure in parte sperde ndosi in politico ieratico L impera tore cadeva ; il pontefice altro magi strato romano si affermava G regorio M agno e ra un patrizio romano N on vi f u alcuna soluzione di conti n ui t à che n o n fosse solo apparente I barbari veniva n o convertiti assimilati ed aggiogati al nuovo dominio A nzi quell a stessa alta G ermania che aveva resistito alla s pada dei C onsoli e dei C esari soggiacque alla croce dei P api L arma era diversa ma la m a n o che l impugnava era sempre romana Il pontificato se rbò dell impero il n ome il dominio le ester ne insegne la ling ua la costituzione l indole classica la sede tutto Q uesto è de l resto il concetto che si formaro no del P ontificato romano i nostri politici sperimentali de l ri nascimento G ui c c i ardi ni lo espone non ricordo ora in quale punto delle sue storie nitidamente e d è in questo argomento come de l resto in altri pi u profondo osservatore del Machiavelli L a supposizione che l impero romano continuasse in qualche re tedesco non f u che una medievale illu sione c ui soggiacque anche D ante Il pensiero de ll Al i ghi e ri non oltrepassa il Medio E vo Quella illusione fu c a ionata dalla pas se ggi e ra espansione militare de i franchi sotto C arlo Magno e dei sassoni sotto gli O ttoni Quello di C arlo Magno fu casuale e fugace dominio militare che nulla ebbe in sè di romano Quanto poi alla pretesa resurrezio n e dell impero romano tentata non più che formal mente dai sassoni per mezzo del cesaro — papismo essa fu del pari una chimera ; chimera . , , . , , , - , , , ’ . , , . . . , . , , ’ . , ’ . ’ , , , ’ , , , . , , . , , , , . ’ , ’ . , . g . . ’ , , , L ILL U SI O N E ’ 366 I N D Iv I D U AL I S T A che nel periodo della sua maggiore accentuazione con O ttone I II o ff erse anche tal une forme di contra ff azione non prive di ridicolo I più illuminati moderni storici tedeschi stessi condannano quei tenta tivi troppo pri v i di una base naturale e razionale perchè potessero riu scire veramente utili e gloriosi pe r il popolo germ an ico E ssi non contribuirono che ad accrescere forza e d i n fl ue nz a alla C hiesa romana i n G ermania ; ed infatti nella lot ta che ne seguì tra la C hiesa e l I mpero la vittoria rimase alla C hiesa Il c o s i de tt o impero medie vale nulla aveva in sè di essenzialmente romano ; e se di romano volle almeno il nome questo chiese al pon t e fi ce che in realtà lo possedeva C onsacrando corone e distribuendo e togliendo do m i ni i i pontefici non si as come leggermente fu de tto degli arbi t rari i s un se ro diritti ; c hé tanto l arbi t ri o quanto il diritto sono parole in politica vuote di ogni significato che non sia pura mente convenzionale Sola esiste la forza : e se i papi la adopravano segno è che quella forza possedevano e cioè che essenzialmente e d e ff e tt ual m e nt e esisteva e persisteva dentro di loro E d e ra la forza di R oma C hiusa la serie degli imperatori residenti in R oma e d eletti all uso roma n o il nome di C esare altro non fu in qualche re t edesco che un vano n o m e n s i n e re ; e d infatti oltre le A lpi ed il R eno dopo le fugaci conquiste franca e sassone mai ottennero i re germani alcuna reale obbedienza mentre al dominio de l romano pon t e fi ce soggiacque tutto o ccidente e mai non gli furono e neppure oggi gli sono confini quelli di un a nazione Il grande decadimento stesso de l papato nella prima me tà de l deci mo secolo fornisce in diretta mente una prova che i n esso e non in alcuna altra potes tà si ri fl e tte v an o t utti gli adattamenti psichici adesioni ( ved i capitolo I l ) onde già si alimentava il primo dominio di R oma ; perchè quella deca denza f u tale e tanta la , , . , . ’ , . , . , , , , ’ " . , , . . ’ , , , , , . , , , , , L 368 ’ I LLU SI ON E INDI VI D U A LIS TA rivelata dal cerimo n iale E noto che incontrandosi pontefice e re imperatori germanici dovevano questi condurre a briglia il cavallo del papa L impero è a R oma D alle cose c he ho detto ne l capitolo II intorno alla formazione psichi ca degl i o r gani s tatali risulta che esso poteva bensì essere nomi nal m ma che essenzialmente non poteva e nt e altrove essere che in R oma perchè è rispetto ad essa che si erano venuti ne i secoli produce ndo tutte quelle forma zioni psichiche di soggezione universale che costitui vano l essenza del romano impero L a proscrizione degli iconoclasti dal grembo della C hiesa colla quale G re gorio II I colpi v a l imperatore d oriente no n fu già come la illusione formalistica co ndusse sempre a credere e d a dire una ribellione dello C hiesa contro l impero f u un comando dell impero j e rat i c o di R o ma verso parte dei sudditi suoi i quali si ribellarono e ribel li rimasero perchè questa ribellione loro e ra favorita dalla s peciale circostanza dell e ssere stata per secoli Co st an t i no po li la capitale di parte dell impero e perciò so t rat ta già tempo innanzi alla dominazione di R oma imperiale pagana C he l impero romano non già in imperatori greci o tedeschi contin uasse ma n e l romano pontefice solo ri masto de i magistrati di R oma solo condensatore e d erede di quella antica potenza morale politica e civile si hanno prove che si possono toccare tante ne sono la consistenza e la materia lità Questa per esempio che nella grande ri be l l i o ne de l decimo quinto e decimo sesto secolo si staccarono dal dominio di R oma papale soltanto quelle provincie occidentali che non avevano mai obbedito a R oma im periale segnando in questo distacco i confini dell antico impero pagano con pre c i s i o ne topog rafica e là dove R oma pagana do m i nò d i dominio più lento e più breve come in I nghilterra ivi pur rimase qualche impronta di potere nella so prav . , , . ’ . , , , , ’ . , ’ ’ , , ’ , , ’ , , ’ , , ’ , ’ . , , , , , , , . , , . , , , ’ , , , , CAP . ’ X L I LL U SI O N E I ND I V I DUAL IS TA E LE CO S E D I TAL I A ’ vivente struttura romana delle nuove g erarchie eccle s i asti c he stabilite L a rifor m a non f u che una ribellione di quella parte di Germania che non aveva m ai subi to dominio di R oma pre cattolica Quando Spencer vede nella riforma qualche cosa di diverso e cioè una affermazio n e individuali stica smarrisce i contorni v eri di quel fatto storico g i udi c ando l o ciò che non fu L a riforma non fu indi v i dual i sm o ; meno ancora fu un progresso sul nè pensiero cattolico D al punto di vista anzi della e v o l u zione ideale q uell appare nte e d a ff ettato ritorno alla Bibbia e d al V angelo fu un regresso che sarebbe riuscito molto pericoloso in popoli i quali non avessero inn anzi sub i t o l influenza e la pl asm at ura intellettuale del pen siero cattolico Io ritengo che all infuori della ingenua sua fierezza nazionale e dell intuito che ebbe di com prendere che il dominio di R oma cattolica e ra in gran parte un dominio politico de l resto in ogni altra spe il monaco del l a T uri ngi a n o n fosse c ul az i o ne sociale un molto alto pen satore I libri santi luterani pre scri vono una sommissione d i carattere affatto barbarico alla autorità ; essi minacciano colui che sguaina la spada di perire di spada ordinano di sopportare le ingiurie e proibiscono di far valere il proprio diritto in giudizio G esù C risto ha pre dicato co l l e se mpi o esso non ha voluto che i suoi discepoli prendessero le su e d ifese e si è sottoposto al più iniquo de i gi udi z i i mo strando con ciò quale sia il diritto dei cristiani quello di soff rire L a croce esclama L utero ecco il diritto del discepolo di C risto Qualunque sia perciò il diritto dei V illani essi sono c o l pev o l i p e r ciò che essi lo reclamano I I cristiano si lascia rubare scorticare ammazzare poichè egli è un martire sulla terra T utte queste perchè non dirlo ? sono stramberie nè più nè meno ; e dato pure che egli le pronunciasse per ingraziarsi i i llu i n i di i d li l 24 . - . , , , . , , . ’ , ’ ’ , . ’ , , , . , , ’ . , , , , . . . , , , . , , P S I I JP R AN D I . L ’ s o e n v ua s a . . INDIVID UA LIS T A L I LLU SI ON E ’ 370 principi feudali non cessano per questo di essere stram berie anzi lo sono di più e peggio ed esposte altresì in una forma verament e selvatica L a riforma non richiama esame storico che da un punto d i vista solo una ribellione della G ermania a R oma E questa stessa ragione storica si farà natural mente sempre più sbiadita via via che la parola di R o ma papale si ridurrà in una sfera più idea le S piri t ual e religiosa e morale come è indubbiamente suo destino N è però può escludersi la possibilità c he la voce di R oma p apale possa ancora tornare utile alla ribelle G ermania ; c hè poche cose sono credo io più facili a dimostrare del danno politico c he dalla ribellione de ri v ò a quella nazione per la perduta unità religiosa e d il moltiplicato sbrigliamento del suo pensiero ro mantico L i ndo l e politica della domi n azione po nt i fic al e romana è un fatto e v i de nt i ssi mo agli occhi di coloro credo io che non considerano la storia dal punto d i vista tra scendente di una particolare fede religiosa R oma pon t i fic i a stessa non ne fece mistero mai L e decretali di I sidoro ebbero da parte della C hiesa indubbio carattere e significato di una piena e solenne dichiarazione de i proprii diritti di alta e perfetta sovranità su tutti i popoli E dichiarato il diritto e su tutti i principi della terra neppure ne consente l esame nella applic azione E ccle si a E ssa non cederà che di fronte alla e s t s ap i e n ti s s i m a forza ; ma piegandosi soltanto senza spezzarsi mai e mantenendo il d iritto integro e per sè indiscusso e indiscutibile T utti infatti gli S tati europei si sono venuti formando me diante una lotta perenne contro quella dominazione ; e non poterono a cquistare consistenza se non sottraendo ad essa mano a mano attribuzioni statali di cui per tanto essa e ra originariamente sola investita ; e i n ter , , , , . , . , , , , . , , , . ’ , , . . , . ’ . . , . , , , ’ 372 L I LL U S I O N E I NDIV I D UA L I S TA di og ni libertà intellet tuale soltanto intorno al seicento quando vide scosso il suo dominio come avviene ap punto d i ogni potere politico C er to è vero che dal seicento al settece nto la mano di quel potere ieratico pe sò grave sopra l I t al i a onde venne molta oppressione intellettuale alla n azione : ma i l po c o frutto del pensiero italiano durante quel periodo non deve asc ri v e rsi interamente a tale cagione bensì anche ad esaurimento che doveva inevitabilmente se guire al laborioso rigoglio dei secoli precedenti Ve diamo infatti che altri popoli cattolici come per esempio la F rancia svilupparono in quel periodo sulle traccie del rinascimento italiano vasto e d ardito pensiero In quelle parti d I tal i a stessa dove la fibra sociale non e ra per esservi stata più ordinata vita civile s tanca non giunge tanto pesante la oppressione morale dei P api : essa per i tempi era minima in Venezia A d ogni m odo quello f u breve periodo perchè lo spi rito nazionalistico avanzava da tutte le parti nei paesi cattolici e rendeva meno intenso e concreto un dominio politico di indole teocratica N e pro fitta ro no gli Stati europei fino allora n ebulosi e d incerti per acquista re sempre m aggiore consi sten za sottraendo al dominio d i R oma quante più attribuzioni politiche ven iva loro fatto Scemava il potere politico de i papi I popoli erano oramai abbasta nza saldi n ella obbedienza di dispotici principi I l pontefice più non adoper ava fulmini che erano poco temuti ; ado perava le arti diplomatiche e perfino le preghiere P io V I il meno romano de i papi trae faticoso attraverso l e A lpi per ammansare e d osse qui are in V ie nna u n re tedesco ; n o n si poteva mag gi o rm e nte discendere dall al te z z a politica di G regorio VI I E nemme no tanta enormità e ra necess aria pe r d imo s tra re agli italiani che l astro d e ll a politica domin a zione de i papi impallidiva L I tal i a sente c he ne trae ormai , , . ’ , ' , . , , , . ’ , , , , , . , ° . , , , . . . . , , , , , ’ . ’ ’ . CAP x . ’ L I L L US I O N E INDI V ID UA LIS TA E LE C O SE D I TA L I A ’ 373 poca poten za temporale A ll l tal i a non può più bastare l antico e maestoso manto romano politicamente troppo sdrus ci to oramai ; le è altresì necessaria qualche veste modesta e casalinga ma che la ripari e copra R allen tati i vincoli politici della teocrazia romana i popoli europei sentono sempre più intensi quelli della n az i o n al i tà C osì avviene anche in Ita lia ; e il pensiero naz i o nale si volge deciso alla unità politica N on tarderà a sorgere il principe assennato e gu erriero ; il vaticinio e le speranze di Machiavelli stanno pe r comp i ers i Ma il pontifica to non per questo cessa di esistere ; la potenza sua politica non è che scemata ; durano inva riate la potenza religiosa e morale immutata e costante l intima sua natura e d è pur sempre un prodotto o r g ani c o e indivis i bile della nostra nazione quanto grande nel suo passato così suscettibile di trasformazioni e rinnovamenti di forze i mpre v i di b i l i nel s uo avvenire Q ueste brevi considerazioni stori che erano necessa rie a lu meggiare commessi errori e d urgenti rimedi È infatti certo che gli uomini pe r quanto benemeriti e d insigni che eressero i rapporti tra la C hiesa e lo Sta to in Italia sulle attuali basi non ebbero delle descritte realtà storiche alcun adeguato concetto R omantici puri essi si foggiarono nella mente loro un pontificato ro mano istituto puramente etico religioso non solo ma altresì tale che si potesse non tener conto della sua origine e vastità nella storia e nello spazio e tanto da considerarlo alla stregua di una qualsiasi delle tante formazioni religiose c he vivono entro gli Stati e vi evolvono e fin iscono C osì fo gg iato il pontificato romano nella imaginazione loro irrea le a questa irrea ltà aceon c i aro n o le loro decisioni politiche e d i n parte anche le loro passioni ; e così adoperarono da relegare il succes sia fin che si voglia trasform ato e remoto ma sore pur sempre V ivo e sovranamente funz ionante degli i m ’ . ’ , , . , . . . , ’ , , , . . , . , - , , . , , ' , , , L 374 ’ IND IVI D UA L I S TA I LLU SI ONE romani fuori da ogni sovranità effettiva pe r quanto limitata sino ad esserne quasi soltanto la espres sione ma pur tuttavia effettiva e diplomaticamente perfetta così che nessun altra ve ne sia sopra di ess a Q uesta è per il papato una necessità imprescindibile d i esistenza se voglia conser v are il suo dominio morale cattolico e cioè universale Il giorno in cui il papato riconoscesse altra sovranità sopra di sè il suo dominio cattolico si scioglierebbe T ogliere ad un sovrano la sovranità equivale a togliergli politica mente la vita Ma noi neghiamo dicono i romantici al papato fun zione politica L a negazione verbale della cosa non è la ri mozione de ll a cosa ; e nella vita organica della so funzionalità religiosa è talmente stretta e d c i e t à la e fli c i e nt e ri spetto a tutte le necessità politiche della società stessa c he ad essa funzionalità non si può con tendere nesso sia pure indirettamente politico e quando tale funzionalità mette capo a direttive che sono esterne allo Stato necessario è che l autorità da c ui esse diret tive promanano non sia soggetta ad alcuna sovranità di altro Stato ; e perciò è che rispetto agli Stati non italiani , no n può il papato accettare la sovrapposizione della sovrani tà italiana ; nè de l resto questa sovranità sul pontificato riconoscono esplicitamente nè mai ri conosceranno n è Stati n è sudditi cattolici non italiani U n uo mo di S tato stra n iero non molto amico de l l I tal i a definì il conflitto d i R oma papale una ferita da cui l I tal i a perde abbondante sa ngue R uggero Bo nghi autore della legge delle guarentigie a v eva egli stesso così poca fiducia nell opera sua da temere che il dis sidio si trasformasse in cancro ne l corpo della nazione T utto ciò è vero nei riguard i della situazione interna ; e nei ri g u ardi poi della situazione esterna ancor più vero sarebbe dire che essa è una vera balza a i piedi d I t al i a per la quale è vietato alla nazione nostra ogni pe rat o ri , , ’ , . , . , . . , , , . , , , , . ’ , , , . , ’ , ’ . , , ’ , . , ’ , L 3 76 ’ I LLU SI ONE I N DI V I D UA L I S TA di alleanza con tutti gli avversa ri del papato e quindi in pri mo luogo con elementi areligiosi o antireligiosi in genere e d anticattolici in ispecie ; ora non ci possono esser e cooperazioni e d alleanze senza reciproche con cessioni e così avvenne che lo S tato italiano pe r com piacere i cooperatori suoi offerse per la prima volta nella storia lo spettacolo di uno Stato che ignora la d ivinità e d anz i ne ostenta l ignoranza L e conseguenze di un tale fatto non potevano non essere pe r le masse moralmente disastrose Molta parte delle classi dirigenti per essere quelle che naturalmente più aderiscono allo Stato seguirono questo nell atteggiamento suo di i ndi f f e re nz a di fronte a tutto l organismo e d a l pensiero religioso della nazione D a ciò discese sulla massa de l popolo una immensa esemplarità di spirito antireligioso o almeno areligioso che per le moltitudini è sinonimo di spirito anti m o ra l e e d anarchico Si pensi che i fa nciulli d i talia crescono ora mai senza precetto ! e si consideri lo spettacolo di facile ferocia di cui oggi dànno prova elementi popo l ari ita liani delle più giovani generazioni Sarebbe va no ricerca re anche le colpe e gli errori de l V aticano nella determinazione di questo stato d i cose A gli errori dello Stato fanno indubbiamente ri scontro quelli della C hiesa ; e a dimostrarlo basta la più che legittima presunzione storica che se le conces sioni t ransatti v e che il ponti ficato sarebbe disposto a fare oggi comprendenti tanta parte di fatto compiuto fossero s ta te paterna mente e v e ggen te m e nte concesse pri ma del 1870 esse sarebbero state accettate dallo Sta to italiano e f o rs anco ne sarebbero state accolte delle minori e tanta irreligiosi tà della nazione sede della C hiesa si sarebbe evi ta ta Ma è doveroso pensa re che queste sono considerazioni vane pe r la politica pura Il fatto è che la C hiesa ha operato come la struttura e la essenza sua le impone v ano di operare : nulla mai , , , , , , ’ . , . , , ’ , ’ . , . ’ . . , , , , ’ , , . . CAP I ND IV I D UA L I S TA ’ . L I L L US IO N E x E LE C O S E D ’ I TA L I A 377 cedere se non per riconosciuta e d irrimediabile ne ce s sit a e tenere lo sguardo sempre intento alle sue nè c e ssi t à storiche ed organiche Questa è la legge che do mina l istituto ; e d essere pe r questa ragione ant i c at tolici è una stoltezza pari a quella cui accennai ne l capitolo preceden t e dell essere antisemiti perchè Israele si espande secondo una legge naturale di ogni società L a ragione sociale è nello Stato e d allo Stato spetta il com pito di farne uso nell interesse della società a cui presiede ; e per ciò fare deve co n siderare le forze esterne e d interne per quello che sono entro quelle leggi e d atteggiamenti che sono loro naturali e d adoperare gli adattamenti ed a s ua volta gli atteggiamenti s uoi di fronte ad esse che appariscano n e ce ssari i per non averne danno Intra n sigenti furono in Italia cosi lo Stato come la C hiesa errando entrambi e con reciproco danno loro ma m aggiore pe r lo S tato perchè chi do veva soprat tutto so fl ri rne e ra il popolo italiano ; ora allo Stato più che alla C hiesa incombe l obbligo pre ciso di curare le sorti de l popolo d I tal i a ; e d i da nni che a questo vengono dal perpetuato dissidio t anti sono e tali che non si spiega se non con una assoluta man canza di elasticità menta le da cui siano affette le nostre sfere dirigenti il fatto che non si av v isi ai ri m e di i che pure possono presentarsi di no n insuperabile di fficoltà In politica le energie perennemen t e ostili e di tale natura e potenz a da poter arrecare continuo danno non possono essere lasciate posare ma o si spengono o si conciliano L a pri ma soluzione non è possi bile ; non resta dunque che la seconda ; e accoglierla si deve e pensare che è l attesa di danno quasi soltanto allo Stato L a C hiesa anzi sotto un ce rto aspetto e cioè n e i ri guardi de l suo dominio non italiano se ne giova valendo il dissidio a dimostrare ai sudditi tutti di quel dominio morale universale che esso è geloso de ll i ndi , . ’ , ’ , . , ’ , , . , , , ’ ’ ’ , , . , . , ’ . , ’ L I LL U SI O N E INDIVI D UA LIS T A 3 78 ’ pendenza sua e loro e però non riconosce sopra la sede sua alcun altra sovrani tà la quale verrebbe a river sarsi anche sopra di essi E d allo stato delle cose è per la C hiesa il dissidio altresì necessario nei riguardi degli altri Stati i cui concordati da Sovrano a Sovrano sarebbero in qualche maniera nulli e de nunz i abi l i quando una delle parti cont raenti ave sse riconosciuta la cessazione della propria so v ranità Il problema riveste per lo Sta to q ualche carattere di urgenza anche per altre ragioni È evidente la tendenza della C hiesa romana a sempre più improntare del suo carattere universale anche la gerarchia L a proporzione dei cardinali non italiani è in continuo aumento e la ressa di tutti gli Stati per avere nel senato pontificio una rappresentanza sempre maggiore è pressante ; nè ad essi mancano validi argomenti in tempi nei q ual i le forze politiche volgono sempre più ad essere rappre se nt at e in proporzione della import anza loro E ntra per tanto certamente nelle possibilità future la elezione di un pontefice non italiano G ià imperatori non italiani sa l i ro n o anche sul trono di R oma imperiale Sarebbe una perdita d i tempo per i lettori e pe r me esporre gli ar go m e nt i c he suff ragano la opportunità per la nazione nostra di porre la eventuali tà qui contemplata di fronte a rapporti già precedentemente regol arizzati fra la C hiesa e lo S tato italiano U no tuttavia va menzionato U n papa straniero non sovrano no n avrebbe modo di spogliarsi della s udditanza dello Stato suo se no n di vene ndo cittad ino i taliano il che no n farebbe mai A vre m mo quindi nell a capitale del R egno un suddito straniero rivestito di tutti i poteri e privilegi gi uri sdi z i o nal i di cui la legge delle guarentigie ha voluto è s sere prodiga oltre ragione nel vano e puerile intento di compensare a furia di libertà e facoltà giurisdizio nal i la rimozione della necessaria indipendenza sovrana , ’ , . . , . . . , . . . . . . , , . ’ 380 L I L L U SI O N E I ND I V I D UAL IS TA gl i Stati cattolici quando giunsero al punto d avere ormai sottratto a R om a do minante tanto potere politico e tanta forza e cioè di avere rispetto ad essa acqui stato tanta indipendenza da indurla a scendere a patti Quando lo Stato nostro S i ponesse su questo terreno la soluzione de l conflitto si offrirebbe spontanea c hè i n qualche maniera la indipendenza sovrana del pon t e fi c e verrebbe riconosciuta col fatto solo del terreno di trattazione prescelto e quanto alla sovranità baste rebbe che la extraterritorialità de i palazzi po nti fici fosse tramutata c o nc o rdat ari am e nte in piena sovranità perchè tale sovranità esistesse e comuni cata pure concordata ri a m e n te agli St a ti divenisse diplomaticamente perfetta U na ulteriore consacrazione del nuovo stato di cose potrebbe e d altresì con universale utilità derivare dalla parteci pazione de l papato alla società degli Stati D e l resto n o n s ac c o n c i no troppo gl i t al i ani all attuale apparente acquiescenza de l V aticano ai fatti compiuti ; perchè la n ostra disorganizzazione politica è t ale da rendere legittima nella C hiesa la speranza di poter rag giungere col tem po qualcosa di meglio d un modesto concordato L e ist i tuzioni romantiche individualiste non hanno già ridotte le cose al punto che alla formazione dei ministeri oggi concorre il V aticano quanto il Qui ri nal e ? e questo non potrebbe d omani esserne escluso ? e con tan ta più facilit à se vi sedesse un presidente in luogo d un re ? L a questione pontificia esiste e a ri so l verla con nitidezza di rapporti concordataria ha inte resse lo Stato più della C hiesa ’ , , , . , , , , , , , . , , , . ’ ’ ’ ’ , , . ’ , . VI . ltre alla piena rimozione di tutti gli istituti storici anteriori all uni tà ; oltre alla speciale dinamica par lamentare a base di reazioni regionalistiche pure O ’ CAP ’ . L I L L U SI O N E x IN DIVID UA LIS TA E LE C O SE D I TA LI A ’ 38 | dovute alla novità dello Stato n el primo periodo di questo e che oggi ancora ripercuote le conseguenze s ue ; O ltre al conflitto pe rpe t uat o si fra la C hiesa e lo Stato altra causa poderosa di anarchia deriva in modo particolare alla nazione nostra dal l i ndo l e stessa de ll i n di v i duo italiano dotato di espansione individuale cc c e z i o nal m e nt e vigorosa ( vedi cap II ) e dall acce ntua zione che ne deriva allo squilibrio tra le istituzioni romantiche e d i l genio classico della nazione E una legge della meccanica che la potenza della cald a ia deve essere proporzionata al l a quantità de l vapore L indi v i duo italiano sente e v ede in sè stesso la riprova del l e rro re dagli ordini politici che gli furono imposti perchè conguagliando questi ordini e cioè la impotenza loro al vigore della propria espansione ne intuisce la inettit udi ne a dominarla onde quel senso di dispregio e conseguentemente di ribellione ed avversione che naturalmente e quasi inconsciamente anche per queste particolari ragioni si di fl o nde in lui D i fronte ad individui saliti a costituire lo Stato come tali e cioè non come rappresentazione di f unz i o nalit a sociale ma per loro individual e espansione l in di v i duo italiano si erge pe r correre individualmente il medesimo pallio È naturale c he tale indole della nazione si ripercuota nello Stato moltiplica ndone il danno In nessun P ar lamento l individ uo primeggia e troneggia t anto come nell italiano In nessun P arla mento è tanto considerato ; così accade che q uegli individ ui armeggino f uriosa mente gli uni contro gli altri entro l istituto parla m e ntare e d al tempo stesso sia n o concordi h ell eri gere sè stessi solidalmente rispetto agli altri che de ll i st i tuto sono fuori C osì essi costituirono pe r gli individui loro una specie di diritto di asilo ; così tutto loro serve so pe r far emergere e d accentuare le persone loro T ale se n , ' , ’ ’ , ’ , . . ’ . ’ , , , , , , , . ’ , , . , . ’ ’ . ’ ’ ’ . . L I LL U SI O N E 382 IN DIVID UA LIS TA ’ dell individuo assume ne l P arlamento nostro forme per sino grottesche Se muore un deputato si sospendono i lavori per co m m e m o rarl o ; per poco che in vita abbia p ronunciato qualche discorso e preso qualche parte al governo e sono diecine e diecine si sospende senz altro la sed uta L a v olontà nazionale rimane interrotta per un giorno E una crisi del cervello sociale per la morte di un individuo su quaranta milioni che ce ne sono A tanto giunge lo straripamento dell individ uo po ntico italiano persino dopo mor to ! L a impersonalità del governo è una necessità de l nostro paese non solo per ragioni soggettive a chi vi sale ma anche e più per ragioni obbietti v e rispetto alla massa d i chi ne rimane fuori N ell assurgere al governo di un indi v iduo come tale l italiano vede una diminuzione di sè di fronte ad esso e perciò inclina tosto alla ribellione ; in un governo impersonale l i n di v i duo italiano vede più facilmente una parte di sè stesso e perciò vi assume atteggiamento di adesione con molta maggiore facilità Questi governi romantici che si riassumono in una sequela di dittature i ndi v i duali grandi e piccole e di infiniti intrugli personali sono tutto quello di meno adatto che si può immaginare per ottenere obbedienza e favore da un popolo ne l quale gli individui v ogliono vedere nello Stato non già altr i individui di fronte a i quali il loro proprio i m pal l i di sca ma bensì un ente i m pe rso nabi l e entro cui l individuo sc ompaia D all indi v idualismo governativo viene così doppio dann o in Italia : una generale di m i nuz i o n e di adesione allo Stato da un lato e dal l altro cioè al governo tendenza alla invadenza alla dittatura ; i quali due fatti come ori al l arb i t ri o e d in da solo così via via si completano i n a i u n o t g uno solo all ultimo si riducono l ana rc hi a pol itica N on è altro che questa condizione di cose che ha ’ . , ’ , , . . . ’ , ’ . ’ , , ’ , , . , , , , , , ’ ’ . , , ’ , , , ’ , , , ’ ’ , . I ND I V I DUAL IS TA L I LL U SI O N E ’ 384 rigoglio di volontà di q uesta abbondanza di vita F a mestieri pertanto guardarci da questo pericolo e d abuso subordinando ad un principio solo tutte le nostre v o l o n tà E questo principio non può essere altro c he una ant i i ndi v i duali sti c a impe rsonalità dello Stato e cioè tutto l opposto di ciò a cui il romanticismo politico con dusse la nazione nostra E opportuno intrattenersi su questo argomento A ncora P R ossi fa a proposito dell individuo ita lian o una os se rv az i o n e molto felice : Io dice ho viste molte rivo l uz i o ni in F rancia e d in Italia ; ora accadde che in F rancia il grido che udivo di più era : Chi ci g u i da ? e d in Italia invece : Chi m i s e gu e ? Sarebbe superfluo fermarsi a chiari re i l significato di questa osserva zione ; solo d irò che essa vale a spiegare mirabilmente il Bonapartismo Bonaparte essendosi trovato solo ita liano in una rivoluzione francese gridò evidentemente molto forte : Chi m i s e gu e ? e chiamando invece i fran cesi : Chi ci gu i da ? n è u scito quello che tutti sappiamo a dimo strazione de l resto nel caso speciale molto c a che l esuberan za individualistica italiana ratt e ri sti c a non è certamente un aspi raz i o ne cui non sorregga ne l l individuo una reale pote nza Il T aine considerando l individuo italiano meridionale esprime netto e senza esitazione il concetto che tradu sse nelle seg uenti parole : . , . ' , ’ . . ’ . , , , . , ’ , , , ’ , ’ ’ . , ’ , et p eu i - etre ba rr e i ci l e est ce che m i n l a p u i s s a n c e de a l a n a ti o n ’ l i n di v i du qui a . In Italia tr opp e tes te tr opp e te mp e s te ; antico ( letto e vero D a questa che è una co ndizione di fatto possono i legislatori italiani trarre molti vantaggi o molti danni secondo che la ve dano o no ne te ngano co nto o meno ciò che avviene pe r ogni condizione di fatto c he è in un popolo cui si devono dare delle leggi O ra è precisa mente av v enuto di essa come di tut to il resto c he i metafisici c he gove rna n o il n ostro p aese nè l a vi dero , , , . , , , . , , , , ’ CA P X L I L L U SI O N E . I ND I V I DUAL IS TA CO S E D I TAL I A ' E LE nè la intesero ; e quindi in v e ce di vanta ggi ne sono v e nuti dei dann i perchè furono fatte leggi opposte di q uelle che data la tendenza fortemente espansiva de l l individuo nostro dovevano essere fatte E mentre e ra necessario uno S tato forte in Italia f u invece indebolito quas i so ppre sso e sottoposto come zimbello ad un in fi ni tà di infl uenze cui sarebbe invece suo compito d i debellare E ciò tanto fu fatto che l individualismo così sbri gliato quasi fa credere all italiano di non appart e nere che a sè stesso T utto è errato in Ita lia dal pun to di vista di tale co ndi z i o ne di fatto de l popolo nostro O ra invece se si fossero fatte leggi le q uali avessero inalveata l espansione robusta dell individuo dalla esi ste n z a di questa espansione sarebbe venuto uno svi l uppo di grandissime forze nazionali P oichè infine la espansione individuale non è altro che la esplicazione delle forze de i singoli individui ; quella esplicazione dalla qu ale emerge come dimostrai nel capitolo I l lo stesso organi smo sociale O ra non si capisce come ciò che accresce le forze costituenti un organismo debba riuscire di danno all organismo stesso Se ciò accade gli è che evidentemente vi è dispersione di forze ; e la causa di q uesta dispersione non può essere che nello Stato cui compito è di contenere e dirigere forze poli tiche precisamente come u na locomobile contiene e di rige forz e fisiche P e r fare che la m ag giore espan sione e d il maggiore impulso individuale torn i no a va ntaggio della società è necessario a qu esta di diri g ere e dominare efficacemente quella espansione e non già di esserne come av viene in Ita lia dominata e scomposta P resso una nazione molto espansiva negli individui è necessario che lo Stato così centrale che locale sia i m ponente non tanto per l azione che esso spiega quanto per q uella che tutti pensino e sappiano che esso e in caso di spiegare P e r questo riguardo si può dire che P S 25 L i ll i n i d i id li l , , ’ , . , ’ ' , , , ’ . , , ’ , . ’ . , , , ’ ’ , . , , , , . ’ . , , . , , , . : , , ’ , , . . I L I P RAN D I ’ , us o e n v ua s a . . INDIVID UA LIS TA ’ 386 L I L L U S IO N E lo Stato veneto fu uno Stato eccellente presso un popolo di espansione individuale m olto pronunciata Il concetto che esso seppe ingenerare della propria forza e ra per sino mistico e sempre ebbe massima cura di tenere vivo ed alimentato questo concetto con procedimenti appro pri at i e razionali N on si dice di tornare hi u c e t uu n c a quei procedimenti ; altri tempi altri m ezzi ; ma il fenomeno nella essenza sua rimane lo stesso ; e quando lo scopo sia ottenuto si può poi lasciare alle forze i n di v i dual i libero il campo ; e queste allora spiegandosi dove non sono dannose ri esce la quanti tà loro una mol t i pl i ca z i o ne di utile V ita per la società . , . , , , . VI I . N on giova illudersi : l I tali a è ammalata ; tutto il ru more e tutta la rettorica che si fanno da un trentennio e che non si cessa di fare intorno alla a cquista ta unità e ricuperata indipendenza servono a mascherare ma non certo a rimuovere il malessere che ogni occhio poli tico vede ne l popolo italiano L I tal i a si sente e d è go vernata male C redo non vi sia popolo presso il quale il malcontento e lo scetticismo c i rca la propria o rgani z z az i o ne politica siano maggiori che nel popolo nostro L italiano non ha fid ucia ne l proprio Stato ; ci crede poco ; lo crede debole vizioso facile a piegarsi al volgo alle sètte al regionalismo alle consorterie fino alle c a morre ; e soprattutto poi lo crede inetto a somministrare buona giustizia nè amministrativa nè civile nè crimi nale T utta la retor i ca de l mondo non toglie una linea S ola di questo stato di cose O ra questo fatto non è mi n i mam e nt e da a sc ri v e rs i a difetto morale degli italiani ; esso ha radice profonda e necessaria in un altro fatto : lo Stato italiano è la negazione di c i ò c he uno Stato i ta liano dovrebbe essere ’ , , ’ . , . . ’ , , , , , , , , , . . ‘ . L I LLU SI ON E ’ 388 IND I V I D UA LIS TA duce al vero allorchè diedero forma giuridica e con s ue t udi ni allo Stato loro esiste la cau sa m a ssi m a della lentezza colla quale l I t al i a ridesta s i nc amm i na a rag giungere le altre nazioni le quali non sono di lei più civili se si guarda al complesso della storia loro e sol tanto camminarono sulla via da essa aperta ed addi tata mentre l I tali a sostava e riposava per il grande lavoro compiuto Ma abbiamo il coraggio di ri co no s c e rl o : il nostro cammino a riprendere il posto c he avevamo e che ci compete è più lento di quanto faces sero presentire e prevedere la potenza del risveglio e la nobiltà del popolo nostro N oi dobbia mo pensare che fu il difetto di orientamento politico che ci trasse in sul primo ridestarci all errore del metodo di osservazione po litica ed alle conseguenze s ue ; trent anni fa nè sfiducia n è aut o de n i graz i o ne non esistevano in Italia ; v era a nzi notevole il fenomeno opposto N on è sempre il mede simo popolo ? gli è che la inoculazione romantica non aveva allora peranco prodotti esiziali effetti e l I tal i a e ra di fatto una oligarchia di pochi elettori A ccade fra molti un fatto che dimostra quanta qui sia la deficienza e l a impalpabilità dello Stato e che rivela come l indi v iduo non vi scorga su fii c i e nte forza e pro t e z i o ne e d è la tendenza v eramente unica che gli i ta liani hanno a costituirsi e sorreggersi pe r ogni maniera di affinità d i interessi di professione d arti E non è infatti il mutuo soccorso economico a cui queste male formazioni mirano ; no sono vere associazioni a cui te n dono costituite a proprio vantaggio ed altrui dann o E non ne vanno esenti neppure le più elevate profè s sioni e categorie d i individui e più ancora il che è doppiamente strano gli impiega t i civili e peggio an cora persino militari di questo stesso Stato ne l qu ale soltanto ogni individuo dovrebbe sentire e riconoscere la protezione necessaria ad ogni vita individuale libera , , ’ ’ , , , ’ , . , . , ’ , ’ , ’ , , , . ’ , . , , , ’ , ’ , . , , , , , . , , , , , , , , , CAP IN DIVID U A LIS TA ’ . L I L L U SI O N E x E LE C O S E D I TA LI A ’ 389 ed onesta Il fatto è così grave costante e multiforme che è impossibile non ricercarne e ri nv e ni rne la causa in una deficienza dello Stato il quale da una parte non quanto è necessario onde questi afii da l individuo cerca in altre sub fo rm az i o ni quella prot ezione e quel l appoggio che altrimenti non saprebbe dove trovare e dall altra offre alla espansione individuale facile mezzo di salire organizzando e capeggiando o sf rut tando formazioni politiche e x trastat al i la scala che conduce all esercizio de i pubblici poteri ed alla possi b i l i tà di pri vate sopraffazioni In ciò risiede la ragione principale de l grande sviluppo delle sètte che si e ra bla terato dovessero scomparire colla libertà e c he invece colla libertà si son o moltip l icate E tutto un bisbiglio di interessi come li chiamano massonici o c he so io ; e si è giunti a questo che è ormai possibile diffidare persino di amici e di parenti certamente poi dei f unz i o n ari pubbl ici che nella generalità loro non si sa più di che cosa siano funzionari se di uno Stato o di una setta L italiano se non è debitamente contenuto scatta come una molla nel terreno politico Si osserva che i n fi ne l individuo italia no non sarà molto diverso da tutti gli altri D accordo ; pure t utti i popoli han n o de i carat teri speciali e questo della grande espansione degli i n di v i dui è uno de i caratteri delle razze italiane L o si desume anche dalla forma c he sempre assunsero in Itali a gli organismi politici che vi ebbero maggiore sviluppo e c he si devono quindi ritenere i pi ù armonici alle n è c e ss i t à organiche della nostra nazione R oma non ha che un carattere supremo e d è la disciplina dell individuo nella famiglia pri m a nello Stato poi ; l individuo ro mano soggiace ad una discipli na di ferro il figlio è schiavo del padre il cittadino lo è dello Stato ; la po tenza e l altezza de l m agistrato roman o sono immen se il magistrato si fa precedere pe r l e vie il littore ima , . , , ’ , ‘ , ’ . , ’ , , ’ . , , . , , , , , , . , ’ , , . , ’ , ’ . , . , , . ’ , ’ , , , ’ , , L 390 ILL U SI O N E ’ I ND I V I DUAL IS TA gine simbolo e strumento de l suo potere ; il littore chiama il cittadino a nome avvertendolo che il magi strato si avanza onde esso si allontani in segno di ri spe t toso timore e d il littore è armato di verghe e di scure P arlo s intende dei primi costumi politici ma sono quelli che die dero la spinta e l impronta a quello Stato U guale ferrea disciplina è il carattere della C hiesa cattolica organismo universale rispetto al dominio ma italiano nella formazione sua ; rinuncio a descriverlo tutti lo conoscono ; pieno assoluto indiscutibile dovere de l c att o l i co l obbedienza ai superiori ; questo dovere non fu mai tanto sublimato co me n ell organismo poli tico j e rati co della C hiesa romana P aurosa imponenza dello Stato è il carattere della R epubblica veneta e di taluni sapienti principi come C esare Borgia e G iovanni de Medici nonchè di talune repubbliche meno o l i gar chiche di V enezia ma pure oligarchiche e fe rm i ssi me nello Stato loro come G enova L ucca S Marino e che per ciò solo durarono P asquale V illari movendo taluni appunti a certe os se rv az i o n i di P a squale T uri e l l o i ntorno a questo nostro carattere nazionale apparse ne l l e cce ll e nte libro G o v e r n o e G o v e r n a ti i h I ta li a non si mos tra molto incline a giudicarlo pe r un carattere puro e semplice ; il V illari pensa piuttosto che sia un difetto di educazione politica D opo di avere osservato che l Inghilterra è per esempio i l paese di E uropa in cui sono nello stesso tempo mag glori la personalità e la disciplina soggiu nge de l l i ndi v i d ual i smo italiano esaltato da T uri e l l o come una forza queste parole : spesso però i difetti sono puramente e semplicemente difetti pe r quanto sia duro il c o nf e ssa rl o a noi stessi Q ui l illustre critico non ha porta ta tutta l osser v a z i o ne s torica che il giudizio esi geva tanto sul l I n d a l come italiano e comincio hi l t e r a s u l l i n d i v i d o r u ; g , , , . ’ ’ , , , ’ . , , , , , ‘ ’ ’ - . ' , , ’ , , , , , , . , . , ’ , , . ’ , , ’ , , , , » . ’ ’ ’ , ’ INDI VI D UA LIS TA L I LLU SI ONE ’ 392 difetto , è necessario am mettere che non sarà un molto grande difetto se esso appariva esistere anche nei pe riodi di maggiore potenza organica dei popoli italiani E necessario am m ettere che quei popoli a cui furono date le leggi e le istituzioni politiche roma ne non do v e v a no essere al certo degli organismi umani decadenti e pure noi possiamo desumere da quelle leggi e d isti t uz i o ni che quello che T uri e ll o definisce una qualità e V illari i nvece un difetto costituiva tuttavia il carattere delle prische popolazioni italiane N on si comprende re b be ro n è si spiegherebbero storicamente altrimenti quelle leggi e quelle istituzioni che stri ngevano 1 indi v i duo con tanta forza N è si potrebbe S piegare il fatto colla infa nzia di q uegli organismi perchè ugualmente 0 d anche più infantili erano allora i popoli ger m anici l e cui leggi contemporanee a quelle di R oma lascia vano all individuo ogni maggiore balia e gli riconosce vano persino facoltà di svincolarsi dall autorità paterna il che se facevano gli è perchè evidentemente pre sup poneva no che la sua espansione individuale non sarebbe giunta normal mente a tanto Meglio è pensare che sebbene la vita de i popoli sog giaccia in genere alle medesime leggi come dimostrai nei precedenti capitoli p ure in ciascuno di essi assume caratteri speciali dovuti a molte circostanze che qui non richiamo avendone già fatto cenno altrove O ra questo della grande e pericolosa espansione de l l individuo è in genere un carattere de i po poli meri di o nal i e specialmente dell italiano e perciò fanno opera insana quelle costituzioni politiche c he di questo carat tere non te ngono conto come la fanno sanissima e f e conda di risultati stupendi q uelle che tene ndone conto vietano alle energie individuali di disperdersi in molta parte ed in altra di elidersi a vicenda e i n quella vece l e costringono e l e inal v eano in modo da trarne fuori . , , , , , , . , , ’ . , ’ , ’ , , . , , , , , , . , , ’ , , ’ , , , , , , , CAP I NDI V I D U A LIS T A E ’ . x L I L L USI O N E L E C O SE D I TA LI A ’ 393 energia sociale ; questa poi sarà tanto maggi ore quanto più fervidi saranno gli in dividui che furono indirizzati e costretti a c o ntri bui rv i le loro E non è certa mente risolvere un problema il richiamo che fa il V illari al T uri e l l o ammonendo che la scienza di governo è essenzialmente sperimentale e sta tutta nel conoscere i veri mutabili bisogni de l paese adattando a essi le nuove leggi N on basta dire che si devono adattare le nuove leggi ai bisogni conosciuti e fare ma gari al t re belle cose ; un altra cosa è innanzi n ecessaria e la si chiede questa pure alla scienza politica se non propriamente alla scienza di governo e d è che un po polo abbia per la sua costituzione modo di constatare realmente v eramente ed esattamente quei biso gni e di fare quelle leggi atte a soddisfarli e le altre cose belle ; dimostrando come le e d è ciò appunto che il T uri e l l o leggi conformi ai biso g ni in Italia non si facevano allora ( i ma i narsi adesso l) negava implicitamente che in Italia ci fosse e che i l V illari non provava invece punto che ci fosse A quale vera o rganica saggia e morale sua fun zione può corrispondere uno Stato a costituire il quale gli individui lanciati come tali in libera corsa e con co rre nz a politica giungono non per naturale organica spontanea e serena selezione del corpo sociale ma con furiosa lotta i nte ri ndi v i dual e come giungono i cor ri do ri al P allio di Siena ? O gni senso di moralità e di ideali tà politica è forza che scompaia in questa eterna feroce lotta individ uale per i scacc i are per giungere e per rinnovare C osì è ; non è che le formazioni morali abbiano per fatto di queste costituzioni romantiche cessato di funzionare no ; esse funz ionano ancora in moltissimi individui anzi nella massima parte ; guai se così non fosse ! sarebbe già l anarchi a all ultimo grado ; ma sono sul terreno politico avviate a f unz i o , . , , , . , ’ , , , , , g , . , , , , , , , , , , , , . , , , , ’ , ’ , L 394 ’ I LLU SI ONE I ND IVI D UA L I S T A nare sempre meno e non è a dirsi quanto la espansione dell individ uo italia no lo inciti a percorrere più rapida mente che altrove la via di tali transazioni N ella corsa al pallio politico c he gli individui italiani sono chia mati e d eccita ti a fare dalla forma della c o sti t u zione sono primi i più arditi e d avventurosi ed i più passionati ; quelli cioè che sono per la passione loro più facilmente disposti a transigere colle esigenze della preesistente formazione morale ; e lo fanno e da ciò nasce l esempio e dall esempio via via tutto quello che ne è la solita ed inevitabile conseguenza L e transazioni mo rali che gli individui fa nno posti su questa via sono infinite e si spingono ad ogni più turpe eccesso ; ad ogni modo basterebbero l e primissime quelle più sem pl i ci ed usate tanto che oramai non sono più considera t e com e i mmoralità perchè allo stato attuale della pro gre ssi o ne dirò così anarchica o poco o molto furono già adoperate da tutti per mandare al l ari a in un tempo non lungo q ualsiasi Stato e qualsiasi ci v iltà P arlo p è s di quelle transazioni che si riducono al l i nno cente come tutti lo ritengono gioco di nascondere il proprio pensiero politico di ven dere lucciole per lan terne di denigrare e criticare contro la propria i h tima convinzio ne di sospingere le classi più numerose contro l e meno numerose m etodo raccomandato da tutti i migliori teorici ed e m pirici de l genere perchè di e v i de nt i ssi m a utili tà e che dal più al meno hanno s f rut tato tutti gli uomini politici ita liani che fe ce r o c ar r i e r a ; e bisogna vedere con che umoristica serietà quelli che ancora non l hanno fatta gabellano quel semplice ca l colo aritmetico del tornaconto loro in di scorsi in ri viste i n giornali come l aurora di inevitabili a po c ali t tiche trasformazioni della società dell E uropa de l pianeta e perchè no ? m agari anche de l siste m a sola re ! C iò altrove è eccezione ; in Italia è regola , ’ , , . , , , , , ’ ’ , . , , , , , , , , ’ , . , ’ . . , , , , , , , , , , ’ , , , ’ , , ’ , , , . L 396 ’ ILL U SI O N E IN DI V I D UA LIS TA per cui viene posto in quella condizione Ci ò e ne c e s sario ; ora è agli occhi miei ben certo che le opinioni qui propugnate o v e potessero scendere sul terreno della pratica attuazione sarebbero atti ssi m e a mettere gli italiani moderni in i stato di diventare più che ora non siano suscettibili di miglioramento morale E sse infatti sono atte a ri m uovere instaurando ordini politici ra z i o na l i tutte le infinite cagioni di politica e però anche di sociale egoistica turpitudine che i presenti ordini falsi rendono necessarie onde ne resta inquinata t utta la V ita morale d ella nazione G li uomini della generazione adulta siano liberali o retrivi liberisti o collettivisti hanno pensiero e c o nv i n Z I o n I troppo fermamente e profondamente individu ali stici perchè da essi si possa sperare salute E ssi possono rimanere spaventati davanti alle conseguenze oramai chiare delle loro dottrine possono rimanere confusi davanti alle conclusioni e d alle strette logiche delle de duz i o ni de l l a politica sperimentale posso no esserne anche ammirati ma nulla più U no di questi uomini e dei mi g l i o ri V ivo e felice ingegno meridionale dopo di avere letto taluni miei scritti mi diceva : non è il mio mondo politico ma lo ammiro O ra questi uomini che ammi rano un mondo che pure dichiarano non essere il loro sono necessariamente uomini dell altro mondo e come tali devono essere considerati L a questione del metodo di investigazione scientifica è impor tante anche per q uesta speciale ragione che se è facile ingenerare convinzione da persone a persone che adoperino lo stesso metodo riesce invece di ffici l i s simo da persone a persone che ne adoperino uno di verso p oichè in questo caso non sono soltanto le facoltà logiche cui è necessario dare un nuovo indirizzo ma è n ecessario altresì cambiare la impostazione dirò cosi del cervello su cui q uelle facoltà logiche s i mpe rni ano . , , , , . , , , , , , , . , , , . , . , , , , , . , , , . , , , , ’ , . , , , , , , , , ’ , . CAP ’ . L I L L US I O N E x INDIVID UA LIS TA E L E C O SE D ’ I TA L I A 397 q uesto risultato e di ffi cilissimo ad ottenersi su menti che da troppo tempo siano soggiaciute ad un atte g gi am e nto che si è in esse fatto organismo intellettuale Si aggiunga altresì lo S forzo che è necessario ad una mente di fare sul sentim e nto ( che è poi una forma di sensibilità del pensiero ) dell individuo ne l quale essa dovesse prendere un indirizzo aperta mente e sicuramente sperimentale P erchè gli indi v idualisti formandosi del l individuo e però anche di sè stessi un concetto come di qualche co sa di assoluto di diverso e superiore alla restante natura in questo concetto fortemente egoistico riposano e si adagiano con una vol uttà morale che non è facile abban donare ; e molti anzi infuriano ed invei sc o no come s omenti al pensiero solo che altri l ab bandoni A d ottenere sulle menti notevoli effetti di adattamento intellettuale è necessario che sieno giovani ; ai giovani il compito di sal v are l I ta li a ! O ra , . ’ , . , ’ , , , , ’ g . ’ IX . Q uesto libro vuole essere e nunc i ato re di una dottrina ; e pure avendo io dedicato quest ultimo ca pitolo al l I ta lia a dimostrazione delle cause che rendono i mali in esso libro deprecati qui più gravi e pericolosi che altrove non già posso propormi l intento di descrivere riforme fondamentali per lo Stato nostro Quale Stato emerga te oricamente dalle dottrine esposte è detto ne l cap V I D alle teoriche stesse si posso n o dedurre gli adattamenti e le innovazioni che una tendenza ri fo r matrice ad esse teoriche informata può determinare nei riguardi di ogni S ingolo Stato ; ma quest o è certo che quella tendenza non può spiegarsi se la dottrina che deve determinarla non si imponga prima alle menti Il lavoro è pert anto ancora bene addietro nello stadio ’ , ’ , ’ , . , . . , , . L I LL U SI O N E I NDIV I D UA LIS TA ’ 398 suo preparatorio A ciò che si v ede non si può ritenere in I ta lia questa preparazione facile impresa c hé olt re alla novità filosofica ad essa più che altrove si oppone l individualismo già saldamente costituito in i stato di dominio e cioè l interesse di tutti gli individui oggi varia m ente in possesso del potere dai maggiori ai mi nori i quali naturalmente vedrebbero ne l prevalere pra tico della nuova filosofia una d iminuzione de l proprio arbitrio e cioè del proprio io qui più che altrove ge loso e d i mponente A vvengono a proposito di riforme dello Stato cose ca ratt e ri st i che nel nostro paese A nche senza che dottrine vi si nutrano pure il semplice senso della propria conserva zione fa talora sorgere nel pensiero delle nazioni la vi sione della urgenza di qualche riforma F u giusta mente osservato : o u e n serait l e spe ce humaine inculte si ce dont elle a besoin e t i rré fl e c hi e co mme elle est lui devait venir par voie de s y llogisme seulement ? C osì accade che senza nessun sillogi smo anzi tut ta piena di sillogismi oppos ti pure l I tal i a da dec e nni i sente la necessità di una assemblea come dicono moderatrice che non sia ciò che un suo memb ro ha definito essere i l Senato nostro : la più decorativa e la più inutile cosa de l mondo ; e tale infatti non può non essere un corpo aulico che nessuna forza direttamente trae dalle sorgenti vive della nazione rispettiva m ente e limitatamente si intende a que gli organi sociali c he pe r sua costituzione statutaria fondamentale sa rebbe chiamato a rappresen tare A ciò ottenere bastere bbe deferire alle singole cate goric senatorie statutarie ridotte a corpi elettorali e pro po rz i o nal m e nte alla mole loro organica ne l corpo sociale la nomina de i senatori N ulla di più logico nulla d i più u tile e semplice e nulla d i meno perturbatore dello s ta to attuale delle cose eccezion fatta de l l i ndi v i d ua l i sm o politico dittatoriamente imperante Questo infatti . , , , , ’ , ’ , , , , , , , , . , , . , . ’ , , , ’ , , , , , , , , , . , , . , ’ , . L 400 ’ IN D I VID UA L I S TA I LLU SI ONE la famiglia la cultura le professioni e c c e cc non già in base ad arbitrarie formazioni individuali stiche quali sono i partiti L a rappresentanza propor z i o nal e voluta dai nostri partiti non è che un nuovo pasticcio romantico ulteriormente infestante la vita poli tica italiana già dal romanticismo ridotta ai limiti pri e tà, , , . , . , . , , , , de l l ’ ana rchi a . X . Sapienza di governo frutto di inflessibile ant i i ndi v i dualistica organicità dello Stato si dia al l I tal i a pe r mezzo di ordini classici e fermi ed il suo popolo così meravigliosamente fornito di ogni umana facoltà ri pre n de rà que ll al ti ssi m o posto che gli impongono la sovrana sua storia e la costante missione di diffondere la ci viltà Ma se non si rimuova questo licenzioso i ndi v i dualistico turbine nostro che scambia pe r v i ta l ecci t am e nto di un parossismo d iverrà presto l I tal i a facile preda altrui ; ed il conservativo oriente e d il megli o costituito e politicamente più adulto occidente ci ap prenderanno con dura fierezza quali sieno le n ecessità e le leggi organiche delle società di uom ini che noi mostriamo ig norare T roppo consumo troppo sperpero di V ita in queste smanie prodotte da ordini c he scate nano l individ uo i h libera corsa ; a questo p a rossismo è impossibile se molto duri che succeda un fermo e tranquillo riposo ; solo possono suc c e de rgl i pericoloso c o l asso od agitata follia T rovi il popolo nostro nelle s ue antiche energie il fa rmaco de l male che lo consuma L I tali a giace fra i punti della terra n e i quali si e h bero e si ha nno le civiltà più intense Quasi anello fra l oriente e l occidente tutta circondata come fi glia di letta da quel mare mediterra neo c he è la più f re que n tata via del mondo colle sue A l pi entra quasi nel cuore , ’ , , , , , ’ . ’ , ’ , , . , ’ , , . . ’ . ’ ’ , , CAP . x ’ L I L L U SI O N E INDIVID U A LIS TA E L E C O SE D I TA L I A ’ 40 1 d i E uropa mentre le sue estre m e marine sono ac care z zate dai venti de l l A f ri ca e de l l A si a ; essa appare e d è un centro delle nazioni e vi si compiono assimila zioni e d incroci fecondi di stirpi A lla postura sua mi efficacemente soccorrono l indole viva e varia rab i l e degli uomini la mente loro f e raci ssi m a ed aperta ; la natura in essi tratta per lunga consuetudine al senso della universalità e potenti e vetusti organismi morali universali in lei si formarono e di lei vissero e V ivono È suo perenne destino vivere per sè e pe r gli altri I I popolo italiano ritro v i il suo genio e d il suo genio sarà guida sua e gui da altrui , ’ ’ , . ’ , , , , . . , . Gi ugn o de l 1921 . PLEAS E D O NO T R EM O VE CA R D S O R SLIPS F RO M T H IS PO CKET U N IVE RSITY O F T O RO N TO LIB RA R Y I tH ass A 0 9 6 3 ( I i !