ESPOSIZIONE A DIOSSINA E PATOLOGIE CORRELATE A cura di Daniela TAGLIERI A.A. 2011-2012 Che cos'è la Diossina. La diossina è un composto organico eterociclico. La sua struttura è costituita da un anello con quattro atomi di carbonio insaturi e due di ossigeno (C4H4O2). I due isomeri sono: - la 1,4-diossina, che è il capostipite, più stabile - la 1,2-diossina, più instabile della precedente. Le molecole diossino-simili - di interesse ambientale derivano come classe di composti chimici dalle molecole precedenti, ma hanno caratteristiche diverse. Si tratta di composti a peso molecolare molto più elevato, sono sostanze alogenate, termostabili fino ad alte temperature, poco volatili. Sono altamente persistenti nell'ambiente, non facilmente biodegradabili, particolarmente bioaccumulabili e con lunghissima emivita negli organismi coinvolti. Tra le circa 200 diossine stabili conosciute, le più note sono le dibenzodiossine policlorurate. Sono composti aromatici costituiti da due anelli benzenici legati da due atomi di ossigeno e con legati uno o più atomi di cloro. Gli anelli benzenici stabilizzano la struttura della molecola. La più nota e pericolosa di esse per questioni ambientali ed alimentari è la 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, indicata con l'abbreviazione TCDD. In genere quando si parla di “diossina” in senso tossicologico e non chimicamente rigoroso si intende l'intera classe di diossine e diossino-simili, compresi furani, diossani e policlorobifenili (PCB). Dove si trova. Le diossine vengono generate come sottoprodotti non voluti di numerosi processi di produzione, utilizzazione e smaltimento del cloro e dei suoi derivati. Si generano quando materiale organico viene bruciato in 1 presenza di cloro, sia inorganico sia presente in composti organici clorurati. La termodinamica dei processi di sintesi è favorita da reazioni a più alta temperatura (impianti di combustione), ma si generano anche in assenza di combustione (sbiancatura della carta). Le fonti principali sono rappresentate da: inceneritori di rifiuti urbani, fonderie di metalli, inceneritori di rifiuti ospedalieri, emissioni di attività industriali (produzione di pesticidi ed altre sostanze chimiche come il cloruro di vinile PVC), industrie del vetro e della ceramica, le operazioni di sbiancatura della carta, gli impianti di Fig 1: Fonti principali di diossina riscaldamento domestico a legna, gli incendi, il traffico veicolare, il fumo di sigaretta. Gli inceneritori sono stati a lungo fra i maggiori produttori di diossina, ma negli ultimi anni l'evoluzione tecnologica ha permesso un notevole abbattimento delle emissioni gassose da queste fonti. La diossina emessa in atmosfera tende solo in parte a depositarsi nel terreno circostante l'impianto di provenienza, mentre la maggior parte viene trasportata dalle correnti atmosferiche a grandi distanze e, in misura minore, dai fiumi e dalle correnti marine. Si ritiene che alcune diossine possano formarsi “spontaneamente” per effetto di microorganismi o per processi fotochimici di degradazione di prodotti clorurati. Le diossine possono contaminare il suolo e le acque ed hanno un lungo tempo di degradazione, sono necessari decenni o secoli. Sono reperibili in tracce quasi ovunque nell'ambiente a causa dell'uso indiscriminato fatto nel recente passato di elevatissime quantità di prodotti chimici contaminati. Sono state isolate diossine anche nel tessuto adiposo di animali antartici. In che modo l'uomo può essere esposto alle diossine. Le diossine si trovano nell'atmosfera, nell'acqua, nel suolo e in alcuni alimenti. L'esposizione può avvenire lavorando in settori industriali nei quali esse rappresentano dei sottoprodotti, oppure per eventi accidentali sempre legati all'industria o tramite prodotti alimentari di origine animale. Nell'insieme, il contatto cutaneo e l'inalazione rappresentano vie di 2 esposizione molto limitate. L'esposizione dell'uomo avviene quasi esclusivamente attraverso l'assunzione di alimenti contaminati. Le diossine non sono solubili nell'acqua, ma sono molto solubili nei grassi e si ritrovano nei tessuti animali e umani. Non essendo biodegradabili, le diossine depositate nel suolo e nei sedimenti entrano nella Catena alimentare terrestre e acquatica. Il trasporto atmosferico e la ricaduta Fig.2 Assunzione di alimenti sono la principale fonte di contaminati inquinamento di verdure a foglia, pascoli e foraggio. Le foglie sono poi consumate direttamente dagli animali al pascolo o conservate per produrre fieno o insilati (alimenti per bestiame conservati in appositi silos). Si concentrano soprattutto nei tessuti grassi di bovini, ovini, suini, pollame e frutti di mare. In linea di massima, più è lunga la durata di vita dell'animale, più è facile che le diossine si accumulino nel suo organismo. Quali sono gli alimenti più a rischio. 3 Gli alimenti di origine animale costituiscono l'80% dell'esposizione umana globale alle diossine. La contaminazione può variare molto a seconda dell'origine degli alimenti. La carne, le uova, il latte e derivati, il pesce di allevamento possono avere livelli di diossina superiori a causa della diossina presente nei mangimi. La dose di diossina assorbita individualmente varia molto a seconda del tipo di alimentazione seguito. Per esempio una dieta incentrata solo su un tipo di cibo proveniente da zone molto inquinate (come il pesce del Baltico) comporta una esposizione maggiore di una dieta ricca di cibi di origine vegetale e in genere molto variata. Come si rivelano. La determinazione delle diossine avviene in laboratorio attraverso tecniche che si basano principalmente sulla gascromatografia di estratti dei campioni, seguite dalla rilevazione dei composti eluiti con rilevatori di massa. Quali sono gli effetti sulla salute. Azione in vivo. Il principale meccanismo d'interazione (ma non l'unico in particolare negli effetti neurotossici e di distruzione del sistema endocrino) implica il coinvolgimento del recettore cellulare AHR. Si tratta del recettore per gli 4 idrocarburi arilici meglio noto con il termine inglese aryl hydrocarbon receptor. È un fattore di trascrizione genico, appartenente alla stessa classe di c-Myc (un protooncogene), la sua modulazione anomala porta ad effetti distruttivi sulle funzioni vitali della cellula. I principali metodi di catalogazione della tossicità delle diverse categorie di diossine si basano su questa azione e pongono il fattore di equivalenza tossica della TCDD a valore unitario. L'esposizione a diossina è stata associata a numerosissime patologie, che sono il risultato di effetti sia a breve termine (Tossicità acuta) che a lungo termine (Tossicità cronica). Effetti internazionalmente riconosciuti. Cloracne. É stato il primo effetto collegato all’esposizione a diossine. Si manifesta con eruzioni cutanee e pustole simili a quelle dell’acne giovanile, ma con possibile localizzazione estesa all’intera superficie corporea e con manifestazioni che si protraggono, nei casi più gravi, per molti anni. Cancro. L’effetto cancerogeno è stato ampiamente documentato negli animali da laboratorio. Ha un'azione di promotore: induce moltiplicazione cellulare e inibizione dell’apoptosi (effetti mediati dall’interazione con il recettore endocellulare AHR). L'esposizione alla diossina predispone le cellule alla trasformazione neoplastica. Nell’uomo, diversi studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione significativa tra l’esposizione a diossine e l’incremento di determinati tipi di tumore, come sarcoma dei tessuti molli, linfoma Hodgkin e non-Hodgkin, tumori tiroidei e polmonari, mesoteliomi. La TCDD è stata classificata nel gruppo 1 dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nel 1997 come sostanza sicuramente cancerogena per l'uomo. È stato ribadito che non c'è una sostanza soglia al di sotto della quale non abbia effetti cancerogeni. Attualmente sono disponibili sufficienti prove per i vari tipi di tumori. Questo fa sì che la diossina sia stato il primo agente classificato nel gruppo 1 da parte della IARC solo sulla base di sufficienti prove negli animali da esperimento e della conoscenza del meccanismo di azione, la cui classificazione è stata confermata in seguito dai dati provenienti da studi epidemiologici. Disturbi dell'apprendimento. Intossicazioni sperimentali con diossine su scimmie dimostrano ridotte capacità di apprendimento in soggetti giovani. Tale effetto sembra correlato con l’azione perturbante della diossina sul metabolismo degli ormoni tiroidei 5 nella madre e nel feto. Diminuzione dei livelli di testosterone nell'uomo. E' significativamente più basso rispetto ai controlli. Il dato preoccupante è rappresentato dal bassissimo livello di accumulo al quale si manifestano i primi effetti. Diminuzione della fertilità. Gli effetti sono dovuti all’azione simil-estrogenica di questa molecola: riduzione del numero di spermatozoi nel sesso maschile ed endometriosi (rammenti di tessuto endometriale si impiantano fuori dalla cavità uterina) nel sesso femminile. Diabete. E' stato dimostrato un significativo incremento nell’incidenza di diabete in esseri umani con determinati livelli di accumulo di diossina. Soppressione del Sistema Immunitario. Il timo è uno degli organi più sensibili in assoluto all’azione della diossina e, benché esistano differenze di specie, il tessuto linfoide rappresenta un bersaglio molto sensibile in tutti gli animali studiati. Le lesioni al timo sono dirette, a carico dei timociti immaturi (linfociti della corticale), la cui evoluzione a linfociti T immunocompetenti viene bloccata. Il recettore AHR è particolarmente abbondante nelle cellule epiteliali della corticale, fatto che sembra giustificare la particolare sensibilità del timo alla diossina. L’immunità umorale viene alterata attraverso una riduzione quantitativa delle immunoglobuline, anche a livelli di TCDD talmente bassi da non determinare alcun altro effetto. Problemi polmonari. Lesioni dell’apparato respiratorio. Nel puledro è stato riscontrato un quadro di grave broncopolmonite, accompagnato da ingrossamento dei linfonodi bronchiali, in seguito ad esposizione cronica a penta-cloro-fenolo contaminato da diossine. Effetti teratogeni. Gravi malformazioni alla nascita e spesso incapacità di portare a termine la gravidanza. La diossina colpisce con effetti teratogeni in particolar modo l'apparato riproduttivo maschile. 6 Le diossine sono note anche come “Distruttori endocrini”, cioè come sostanze attive sui sistemi ormonali. Provocano danni durante lo sviluppo embrionale e nei primi anni di vita del bambino con conseguenze su sistema riproduttivo, sistema immunitario e sviluppo. Si accumulano nel tessuto adiposo e nel latte materno. Durante la gravidanza alcuni ormoni materni regolano e promuovono lo sviluppo del SNC, del sistema immunitario e riproduttivo del feto. Il nascituro è a contatto diretto con la diossina in quanto la placenta ne è permeabile, subisce il danno ormonale della madre e infine assume il carico di diossina attraverso il latte materno. Alcuni episodi storici... 1953- Germania: Contaminazione ambientale dovuta ad un impianto della BASF, su una linea di produzione del Triclorofenolo. 1961-1975-Vietnam: Studi condotti sia sui veterani della guerra che sulla popolazione vietnamita per verificare la responsabilità dell'Agente Arancio (un defoliante che produce diossine per combustione) su decine di migliaia di nascite di bambini malformati e su disturbi alla salute che hanno riguardato circa un milione di persone. 1976-SEVESO-Italia: incidente agli impianti della ICMSA, che produceva l'erbicida triclorofenossiacetico. Dall'esplosione sono finiti nel terreno notevoli quantitativi di materiale contaminato. Nei primi giorni c'è stata una moria di piccoli animali (polli, conigli, gatti) seguita da malattie cutanee sia tra bambini che adulti. Il risanamento ha comportato la rimozione di un consistente strato di suolo dall'area contaminata. La popolazione è ancora oggi seguita per lo studio degli effetti a lungo termine (es. alterazioni ormonali del TSH con deficit fisici e intellettuali durante lo sviluppo). In molti Paesi la TCDD è nota come Diossina di Seveso. L'episodio ha portato alla “direttiva Seveso”, la cui versione più recente è in vigore dal 3 Febbraio 1999, e riguarda il controllo dei rischi da incidente rilevante che coinvolgano sostanze pericolose. 7 1978- Stati Uniti - Love Canal Alcuni casi più recenti... Contaminazioni delle derrate alimentari. 1999 - Belgio: i “polli alla diossina” 2003 - mangimi animali di produzione tedesca 2006 - Olanda, Belgio e Germania: polli e suini contaminati 2007 – Italia: emergenza rifiuti in Campania Problematiche attuali: Realizzazione dell'autostrada Pedemontana, proprio nella zona contaminata dall'incidente di Seveso; allarme uova alla diossina in Germania; carne di maiale alla diossina in Germania, chiusi allevamenti Tedeschi; quantitativi troppo elevati di diossina nelle anguille del Lago di Garda. Prevenzione. A partire dagli anni '90 sono state emanate normative per ridurre le emissioni, in particolare dagli inceneritori e dalle attività industriali. Al fine di contenere l'emissione di diossine, l'UE ha stabilito il limite di emissione degli inceneritori a 0,1 nanogrammi per metro cubo, concentrazione da 10 a 100 volte inferiore a quella delle vecchie strutture. Bisogna tener conto che esistono fonti non conosciute di diossine. La prevenzione si attua individuando le possibili fonti di emissione e vigilando 8 periodicamente sulla loro entità. È necessario il monitoraggio della concentrazione di diossine nel suolo, nelle acque e negli alimenti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1998 ha abbassato la dose tollerabile giornaliera per l'uomo da 10 picogrammi/Kg a 1-4 picogrammi/kg. L'Agenzia Statunitense per la Protezione Ambientale (EPA) ha stabilito un valore di assunzione giornaliero molto inferiore. L'Unione Europea ha fissato i valori massimi di diossina nelle derrate alimentari. Sitografia - www.wikipedia.org consultato il 14 Luglio 2012 - www.altroconsumo.it Consultato il 14 Luglio 2012. Il sito ha una sezione che riguarda la sicurezza alimentare. - www.arpa.veneto.it Glossario dei rischi ambientali. consultato 15 Luglio 2012. Sito per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto. www.ecologiae.com consultato 14 Luglio - www.molecularlab.it consultato 15 Luglio www.greenpeace.it I rapporti di Greenpeace in materia di inquinamento. consultato 15 Luglio http://users.libero.it/ubik.ubik/dioxin.htm Pagina della diossina”: raccoglie informazioni circa l'impatto delle diossine sulla salute umana e animale consultato 15 Luglio www.dieta della salute.com consultato 15 Luglio www.dors.it Sito del Centro regionale di documentazione per la promozione della salute - Regione Piemonte consultato 15 Luglio www.ilfattoalimentare.it consultato 15 Luglio www.italiaatavola.net consultato 15 Luglio www.gaianews.it consultato 15 Luglio www.lettera43.it consultato 15 Luglio www.haisentito.it consultato 15 Luglio 9