Profilassi insieme di provvedimenti atti a prevenire l’insorgenza, la propagazione e il mantenimento in natura delle malattie e degli agenti che le causano • Prevenzione: misure in grado di proteggere una popolazione sana, prima dell’ingresso di una malattia in un territorio • Controllo: misure atte a limitare la diffusione e i danni di una malattia presente in una popolazione “control” = profilassi • Eradicazione: misure atte ad eliminare completamente un agente patogeno da una determinata area geografica o da una popolazione Raffaella Baldelli DSPVPA Profilassi • DIRETTA con l’obiettivo di eliminare l’A.E. e di impedirne la trasmissione all’interno delle popolazioni animali o all’uomo e la permanenza nell’ambiente – prevede l’impiego di mezzi sanitari rivolti direttamente contro l’agente eziologico • INDIRETTA con lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie – consiste in misure che tendono a trasformare animali recettivi in resistenti ad una malattia, con l’ausilio di presidi medici immunoprofilassi, immunizzazione dei soggetti recettivi attiva: vaccini passiva: sieri iperimmuni chemioprofilassi (antibiotici e chemioterapici) Raffaella Baldelli DSPVPA Misure di profilassi diretta Spopolamento, sfoltimento • vuoto sanitario: eliminazione della specie maggiormente recettiva • vuoto biologico: eliminazione di tutte le specie recettive compresi i vettori Stamping out (Lancisi,1700): isolamento e abbattimento di tutti gli animali malati, infetti e sospetti infetti (in focolai di prima insorgenza di malattie diffusive). Divieto di spostamento e trasporto di animali malati o infetti e dei loro prodotti. • caposaldo della profilassi diretta • eccezioni in particolari situazioni epidemiologiche e per la distruzione di carcasse in emergenze epidemiche Raffaella Baldelli DSPVPA Misure di profilassi diretta Quarantena ai fini dell’individuazione di animali in fase di incubazione • in partenza e/o in arrivo • presso il destinatario o in strutture apposite • in passato il trasporto via nave fungeva da quarantena Disinfezione e disinfestazione di ambienti, veicoli, attrezzature, nei confronti di: • agenti eziologici • vettori Lotta contro serbatoi e ospiti intermedi Zone di protezione e zone di sorveglianza Raffaella Baldelli DSPVPA Misure di profilassi diretta Controllo dei flussi commerciali e chiusura dei mercati (BSE) – Controllo sanitario per animali e prodotti comunitari presso gli uffici UVAC – Controllo alle frontiere (PIF) per animali e prodotti extracomunitari • pericolo triangolazioni Raffaella Baldelli DSPVPA Misure di profilassi diretta Educazione sanitaria, rivolta al pubblico interventi atti a rendere consapevoli i soggetti dei possibili danni dovuti alle esposizioni ai fattori di rischio (informazione) e a mutarne favorevolmente i comportamenti (educazione) Sistemi informativi • bollettini • internet Raffaella Baldelli DSPVPA Misure di profilassi indiretta con lo scopo di prevenire l’insorgenza delle malattie modificando la recettività dell’ospite • Immunoprofilassi, immunità acquisita artificialmente: – in modo attivo → vaccinazione – in modo passivo → sieroprofilassi Raffaella Baldelli DSPVPA IMMUNITA’ ACQUISITA Passiva Artificiale (sieroprofilassi) Attiva Naturale (materna) Artificiale (vaccinazione) Organismi vivi Virulenti Naturale (infezione) Organismi spenti Prodotti metabolici Eterologhi Raffaella Baldelli DSPVPA Attenuati Immunità attiva conseguita a seguito di stimolazione antigenica, naturale o artificiale, del sistema immunitario dopo 15-20 giorni NATURALE lunga durata a seguito di infezione naturale ARTIFICIALE a seguito di somministrazione, per via parenterale o per via orale, di un vaccino = prodotto costituito da A.E. in toto, da sue frazioni immunogene, da sue tossine, che ha perso o ridotto la virulenza e la patogenicità, mantenendo la capacità di stimolare una risposta immunitaria specifica Raffaella Baldelli DSPVPA funzioni del vaccino Controllo dell’infezione ▪ riduzione della prevalenza dell’infezione ▪ riduzione della circolazione del patogeno (entità e durata della fase escretiva) Controllo della malattia ▪ riduzione della prevalenza di forme cliniche ▪ riduzione della gravità delle forme cliniche Raffaella Baldelli DSPVPA caratteristiche del vaccino • Efficacia: grado di protezione – immunità proteggente – durata dell’immunità • Innocuità nei confronti del soggetto vaccinato – assenza di sintomi e di effetti collaterali • Sicurezza – no eliminazione – no rivirulentazione (stabilità) a seconda del tipo di vaccino e della via di somministrazione: → immunità umorale e/o cellulo-mediata → immunità sistemica e/o mucosale Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini spenti/inattivati • organismi completi o tossine, inattivati con – mezzi fisici (calore, radiazioni) – mezzi chimici (formalina, β-propiolattone...) assenza di replicazione → non rischio d’infezione innocuità e sicurezza Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini spenti/inattivati • limiti: – immunità prevalentemente umorale – scarsa immunità locale – immunità non protettiva per alterazione del disegno antigenico – necessità di somministrazioni ripetute – necessità di adjuvanti, potenzianti l’immunogenicità per effetto deposito o per stimolazione attività fagocitaria e attivazione linfociti esempi: v. anti-rabbico, v. anti-batterici, v. anti-tetanico Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini vivi attenuati Edward Jenner, 1796: vaccinazione antivaiolosa Louis Pasteur, 1886: vaccinazione antirabbica • organismi vivi la cui virulenza è stata diminuita o eliminata infenzione blanda → stimolo di tutto il range delle difese immunitarie lunga durata dell’immunità attenuazione ottenuta tramite: – passaggi seriali in ospiti non naturali, colture cellulari (da animali di specie diversa), embrioni di pollo – virus antigenicamente correlati provenienti da altra specie animale – somministrazione per via non naturale – mutanti “temperatura sensibili” – riassortimento genetico Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini vivi attenuati vantaggi: – immunità completa – immunità protettiva – maggiore durata limiti: – – – – – virulenza residua e instabilità rieliminazione contaminazioni da parte di agenti estranei (SV40/vaccini anti-polio) interferenza con altri ceppi “selvaggi” presenti nell’ospite necessità della catena del freddo Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini a subunita′ subunita′ • frazioni di microrganismi coinvolte nella virulenza (proteine del capside virale, glicoproteine dell’envelope, polisaccaridi capsulari...) ottenuti per purificazione HBsAg del virus dell’epatite B; adesine di E. coli enterotossigeni sintetizzati chimicamente VP1 del virus dell’afta epizootica vantaggi: – non potere infettante → innocuità e sicurezza – immunità protettiva limiti: – costi elevati (vaccini sintetici) → vaccini “ingegnerizzati” – ridotte dimensioni + non replicazione → scarsa immunogenicità ↓ Raffaella Baldelli carrier e adjuvanti DSPVPA vaccini costituiti da proteine immunogene prodotte da OGM • produzione di proteina immunogena commissionata ad un ospite, cui viene fornita l’adatta informazione genetica, mediante trasferimento nell’ospite di un vettore in cui è stato inserito il gene che codifica per quella proteina (clonaggio del gene) sistemi vettore/ospite: – plasmidi/batteri (E. coli) – plasmidi/lieviti (eucarioti) afta epizootica leucemia felina epatite B – baculovirus/cellule d’insetti limite: scarsa immunogenicità mascheramento o modificazione degli epitopi Raffaella Baldelli DSPVPA VP1 gp70 (gp45) HBsAg vaccini costituiti da ceppi virali eterologhi, vivi e attenuati, ingegnerizzati • vettore = microrganismo vivo (Vaccinia virus) “ingegnerizzato”, nel cui genoma viene inserito il gene che codifica per la proteina immunogena, che verrà espressa una volta inoculato nel soggetto da vaccinare vantaggi: – immunogenicità – sicurezza peste bovina Paesi tropicali rabbia gpG (vaccinazione orale delle volpi) possibilità di vaccini polivalenti Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini deleti • ceppi virali omologhi, vivi e attenuati mediante delezione di un gene che esprime la virulenza + delezione di un gene che codifica per proteina non essenziale = marker immunologico negativo ⇓ discriminazione sierologica tra infezione e vaccinazione ⇓ utilizzo in piani di controllo o di eradicazione PHV-1 (malattia di Aujeszky) TK- gEBHV-1 (Infectious Bovine Rinotracheitis) rischio ricombinazione con ceppi “selvaggi” o con altri attenuati Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini a DNA • inoculazione diretta, i.m., di plasmidi ricombinanti, codificanti per proteine di un patogeno, in grado di indurre risposta immunitaria nei confronti del patogeno stesso (trasfezione diretta) → espressione della proteina da parte delle cellule dell’ospite inoculato e sua esposizione sulla superficie delle cellule del soggetto vaccinato ⇓ immunità umorale e immunità cellulo-mediata vaccino sicuro (no infezione) malattie autoimmuni? Raffaella Baldelli DSPVPA vaccini animali in vegetali transgenici • espressione di proteine immunizzanti virali o batteriche in piante transgeniche utilizzate per l’alimentazione animale → immunità mucosale interesse zootecnico-veterinario sperimentazioni di vaccini nei confronti della malattia di Gumboro dei polli, dell’afta epizootica, di patologie ittiche in corso studi su vaccini nei confronti di infezioni da Salmonella spp. e E. coli nei suini, dell'epatite B (HBsAg) e di infezioni da E. coli verocitotossigeni nell’uomo Raffaella Baldelli DSPVPA Adjuvanti vaccinali sostanze o trattamenti che potenziano l’immunogenicità di un antigene vaccini inattivati effetto deposito ed effetto irritativo locale idrossido di alluminio, saponina, emulsioni di oli minerali (adjuvante di Freund incompleto e completo), LPS di batteri Gram – vaccini costituiti da singole frazioni proteiche stimolazione anche della risposta cellulo-mediata tramite: penetrazione delle proteine vaccinali all’interno delle cellule (liposomi) complessi immunostimolanti che espongono l’Ag come su membrana cellulare (iscom) o costituiscono un “involucro virale” vuoto (senza acido nucleico e proteine del nucleocapside) nel quale le proteine vaccinali si strutturano secondo un’architettura virionica (virosoma = sistema carrier/adjuvante) Raffaella Baldelli DSPVPA IMMUNITA’ PASSIVA trasferimento di anticorpi (Ab) preformati da un soggetto immune ad un altro soggetto immediata protezione breve durata • NATURALE trasferimento di Ab materni, al fine di proteggere il neonato – IgG → al feto, attraverso la placenta – IgG e IgA→ al neonato, tramite colostro e latte a seconda delle specie, in relazione al tipo di placenta Raffaella Baldelli DSPVPA Tipi di placenta secondo la classificazione di Grosser modificata da Flexner e Gellhorn 1 = endotelio dei vasi sanguigni fetali 2 = connettivo del corion 3 = epitelio del corion 4 = epitelio dell’utero 5 = connettivo dell’endometrio 6 = endotelio dei vasi sanguigni materni Raffaella Baldelli DSPVPA Epiteliocoriale: suini, equini Sindesmocoriale: ruminanti Endoteliocoriale: cane, gatto Emocoriale: uomo, primati, coniglio da Poli et al. “Microbiologia e immunologia veterinaria” 2° ed., UTET, 2005 IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE • trasferimento transplacentare → uomo, primati, roditori (placenta emocoriale) • trasferimento misto (10-12% transplacentare, 88-90% colostrale) → carnivori (placenta endoteliocoriale) • trasferimento colostrale → suini, equini (placenta epiteliocoriale) → ruminanti (placenta sindesmocoriale) • trasferimento transovarico (IgG) e transovidotto (IgM e IgA) → uccelli Raffaella Baldelli DSPVPA IMMUNITA’ PASSIVA NATURALE condizioni necessarie al trasferimento colostrale: – ridotta attività proteolitica + fattore inibente tripsina – permeabilità della mucosa intestinale vaccinazione della madre → adeguata immunità materna a neonato interferenza con risposta immunitaria attiva ⇒ insuccessi vaccinali (vaccinazioni precoci) neutralizzazione dell’Ag vaccinale da parte degli Ab materni e per effetto soppressivo specifico Raffaella Baldelli DSPVPA IMMUNITA’ PASSIVA ARTIFICIALE SIEROPROFILASSI inoculazione di Ab specifici prodotti da soggetto immunizzato attivamente protezione immediata durata max 20-30 gg siero iperimmune ottenuto in seguito ad inoculazioni ripetute dell’Ag – eterologo ottenuto da animale di specie diversa → ipersensibilità III tipo (malattia da siero) – omologo ottenuto da animale della stessa specie Raffaella Baldelli DSPVPA SIERO IPERIMMUNE IMMUNIZZAZIONE E SUCCESSIVO PRELIEVO DI IDONEE ALIQUOTE EMATICHE VACCINO RACCOLTA IN CONTENITORI DI VETRO PER FAVORIRE LA FORMAZIONE DEL COAGULO SEPARAZIONE DEL SIERO MEDIANTE CENTRIFUGA IMMUNITA’ PASSIVA ARTIFICIALE – Ab purificati – Ab monoclonali, murini → sensibilizzazione – Ab monoclonali chimerici, prodotti da xenoibridoma (cellula mieloma di topo + linf. B anticorpo secernenti della specie d’interesse) → Fab murina e Fc specie d’interesse → specificità per il patogeno ed innocuità per il ricevente trasferimento immunità cellulo-mediata Raffaella Baldelli DSPVPA