SUPERFICIE
POPOLAZIONE
LINGUA
RELIGIONE
CAPITALE
FORMA ISTITUZIONALE
UNITA’ MONETARIA
TASSO DI CAMBIO
238.537 kmq
23,3 milioni di abitanti (Stima FMI
2008)
Inglese
(ufficiale),Twi,Ewe,Fante,Ga,Hausa
Cristianesimo, culti tradizionali,
minoranza Islamica
Accra
Repubblica
Cedi (GHS)
1 euro = 2,2638 GHS
(2012)
Fonte: Mondimpresa
Quadro macroeconomico
Negli ultimi anni il Ghana ha potuto raggiungere una certa stabilità politica ed
economica, grazie a riforme strutturali adottate nell’ambito di programmi di
sviluppo, quali la “Heavily Indebted Poor Countries Initiative – (HIPC)”, e la
“Poverty Reduction and Growth Facility – (PRGF)” e di riforme economiche
adottate dal Governo miranti alla riduzione del debito ed al rigore di bilancio.
Gli attuali due principali obiettivi economici del Ghana sono il raggiungimento
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dello status di middle-income Country entro il 2015 e il perseguimento degli
Obiettivi del millennio.
Il settore economico principale del Paese è l’agricoltura (specialmente prodotti
come cacao, manioca ed olio di palma) ed interessa il 40% del Pil ed il 50%
della forza lavoro.
L’industria è il secondo settore, il quale rappresenta il 25% del Pil ed è in forte
espansione (specie nel settore estrattivo,manifatturiero e nelle costruzioni),
nonostante continui ad essere dipendente da sussidi statali e dalle importazioni
di materie prime ed attrezzature.
In particolar modo, l’industria mineraria riveste un ruolo chiave, soprattutto
per quanto riguarda lo sfruttamento dell’oro (il Paese è il decimo produttore al
mondo ed il secondo del continente dopo il Sud Africa), dato che nel 2008 è
stato possibile aprire nuove miniere d’oro.
Il Ghana è il principale produttore ed uno dei principali esportatori mondiali di
manganese. Notevoli margini di sfruttamento esistono, invece, per la
produzione di bauxite, che malgrado le riserve, risulta ancora sotto utilizzata.
Le esportazioni ghanesi riguardano pochi prodotti, quali cacao, oro, legname,
prodotti della pesca, frutta tropicale e artigianato locale.
Da segnalare lo sfruttamento delle foreste che offrono legni pregiati, come ad
esempio il mogano.
Nel corso del primo semestre 2010, sul Paese ha inciso, la contrazione
dell’economia mondiale, soprattutto attraverso la riduzione delle rimesse e
delle esportazioni. A ciò si è poi aggiunta la necessaria riduzione della spesa
del Governo, impegnato a ridurre il deficit.
Sotto il profilo della sicurezza finanziaria, il Ghana è classificato, sia dalla
agenzia “Fitch Ratings” che dalla “Standard & Poor’s”, nella categoria B+. Nel
quadro del rating stilato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico (quale punto di riferimento per le Agenzie di credito all’esportazione
dei Paesi membri dell’OCSE), il Paese appartiene alla 6° categoria di rischio
(considerato su una scala da 0 a 7).
Per informazioni e dettagli sul rating si segnala un approfondimento su tale
argomento pubblicato sulle nostre pagine web alle pagine della natura del
commercio estero (link in home page su www.ge.camcom.it).
Interscambio commerciale con l’Italia
L’interscambio commerciale dell’Italia con il Ghana, nel triennio 2007-2009, è
stato caratterizzato da un notevole avanzo commerciale per il nostro Paese.
Tuttavia, nel 2009, il saldo si è attestato in diminuzione rispetto al 2008 ed al
2007. Questo fatto
è dovuto ad una diminuzione sia del valore delle
esportazioni che delle importazioni.
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L’Italia è il sesto Paese di destinazione delle merci ghanesi ed il settimo
fornitore.
I settori più interessanti per gli imprenditori italiani sono l’agroalimentare, la
trasformazione dei prodotti ittici e la produzione di cosmetici (ad esempio, per
prodotti quale il burro di karitè), il legname, i graniti e l’oro (sia per l’acquisto
diretto che per la lavorazione).
Grazie alla scoperta dei giacimenti petroliferi, nuove opportunità di
interscambio
si
stanno
aprendo
nel
settore
dei
trasporti.
La presenza dei prodotti italiani si concentra dunque nei settori tradizionali per
il “made-in-Italy”, ossia alimentare, automobili, macchinari ed abbigliamento.
Inoltre ampie potenzialità di sviluppo sono offerte dal settore energetico,
prevalentemente per quanto concerne le fonti alternative, in particolare i
pannelli solari.
Il 5 Luglio 2006 è entrata in vigore la Convenzione tra Italia e Ghana per
evitare le doppie imposizioni.
Gli investimenti esteri diretti nel paese sono regolati dall’ “Investment Act” del
1994, che ha anche costituito il “Ghana Investment Promotion Centre GIPC”5, un ente con competenze in materia di promozione e assistenza a
potenziali imprenditori stranieri. Il GIPC è anche negoziatore degli accordi
bilaterali per la Protezione e Promozione degli Investimenti. Tali accordi sono
già stati conclusi con numerosi Paesi, mentre è ancora in corso il negoziato
relativo all’Accordo con l’Italia.
La SACE attraverso gli strumenti della polizza investimenti e della garanzia per
l’internazionalizzazione (che mira a rendere più facile l’accesso al credito grazie
agli accordi della stessa SACE con il sistema bancario) sostiene, nei limiti di
quanto previsto dal Programma Africa, anche gli operatori interessati ad
esportare e ad investire in Ghana.
La SIMEST, per gli investimenti nell’Africa sub-sahariana, fornisce una serie di
servizi, che vanno dall’affiancamento nei progetti di internazionalizzazione alla
ricerca di partner, all’ausilio negli studi di fattibilità fino al finanziamento in
conto capitale dei progetti approvati.
Prospettive future
Le prospettive economiche restano positive, grazie alla solidità del settore
agricolo, all’espansione delle miniere d’oro ed ad una crescita del terziario,
caratterizzata dall’apertura di nuove banche.
Inoltre, grazie alla scoperta, nel giugno 2007, del giacimento petrolifero di
Jubilee (le cui capacità complessive dovrebbero raggiungere i tre miliardi di
barili all’anno) e all’avvio dell’estrazione avvenuto nel Dicembre 2010, sarà
possibile l’apertura di un nuovo porto petrolifero nei pressi del deposito.
Sebbene i livelli delle riserve Ghanesi non sono equiparabili a quelli di altri
Paesi del Continente, come la Nigeria, i giacimenti del Paese hanno il vantaggio
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di poter essere sfruttati in condizioni politiche e socio-economiche stabili e con
un sistema fiscale vantaggioso.
Genova e Ghana
Le imprese genovesi che hanno dichiarato di avere rapporti economici con il
Ghana sono 8.
Marzo 2012
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