CINE-TEATRO SAN LUIGI
CONCOREZZO
Via De Giorgi 56
Tel. 039.6040948
www.cineteatrosanluigi.it
TEATRO RAGAZZI 2015/2016
XX RASSEGNA
CIAK S’IMPARA 2015/2016
IV RASSEGNA
Con il patrocinio del Comune di Concorezzo
TEATRO RAGAZZI
2015/2016
XX EDIZIONE
INFORMAZIONI SPETTACOLI TEATRALI
PRESENTAZIONE
Il Cine-Teatro S. Luigi e l’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Città
di Concorezzo hanno il piacere di invitare “la scuola a teatro”.
Il Cine-Teatro San Luigi di Concorezzo vedrà infatti la realizzazione della
XX edizione della rassegna teatrale per ragazzi delle scuole materne,
elementari e medie inferiori, con l’intento di offrire sempre di più proposte
alternative e di qualità.
Dal confronto sviluppatosi tra gli operatori culturali del cine teatro S.Luigi
e gli insegnanti, è emerso con determinazione l’interesse nei confronti
della forma di espressione artistica teatrale, come momento di fruizione
finalizzata all’approfondimento di tematiche nei piani didattici dei singoli
Istituti.
Si intende quindi offrire alle realtà scolastiche della nostra zona una
rassegna di teatro per ragazzi di grande qualità nella città di Concorezzo,
evitando in questo modo agli insegnanti ed agli studenti le trasferte nei
teatri di Milano.
Dall’attenzione culturale del cine teatro S. Luigi è nato questo progetto
fondato sull’attenzione al mondo dei bambini e dei ragazzi che prevede la
realizzazione di 10 spettacoli per le scuole, di produzione di compagnie
note ed affermate nel panorama nazionale per quanto riguarda il settore del
teatro per i ragazzi.
Posto unico: Euro 6,00 (ad eccezione di “La barca dei comici” e
“Renzo e Lucia”)
Posto unico: Euro 8,00 (solo per “La barca dei comici” e “Renzo e
Lucia”)
Biglietto di ingresso+autobus (ad eccezione di “La barca dei comici” e
“Renzo e Lucia”): euro 10,00 (minimo 2 classi – soggetto a
disponibilità)
Biglietto di ingresso+autobus (solo per “La barca dei comici” e
“Renzo e Lucia”): euro 12,00 (minimo 2 classi – soggetto a
disponibilità)
ABBONAMENTI
Abbonamento a 2 spettacoli: Euro 10,00
Abbonamento a 3 spettacoli: Euro 14,00
Abbonamento a 4 spettacoli: Euro 18,50
Ingresso gratuito per insegnanti accompagnatori (max 2 per classe)
Non saranno rimborsati i biglietti inutilizzati per cause non
dipendenti dalla direzione del Teatro.
I posti verranno assegnati dalla Direzione del Teatro ed indicati agli
accompagnatori dal personale di sala
La Direzione si riserva di annullare alcuni spettacoli qualora non
venisse raggiunto un sufficiente numero di prenotazioni.
Le prenotazioni possono essere richieste:
-Tramite mail all’indirizzo [email protected], fornendo
tutti i dati richiesti dal modulo presente sull’ultima pagina del
presente libretto
-Tramite fax inviando il modulo presente sull’ultima pagina all’Ufficio
Scuola del Comune di Concorezzo alla cortese attenzione della
Sig.ra Rossana Beretta (Tel. 039.628.001 – Fax 039.6040.833)
Tutte le prenotazioni sono soggette a conferma da parte della
direzione del Teatro.
PROGRAMMA TEATRO
Mercoled’ 16 dicembre 2015
Stilema teatro
BABBO NATALE TI PRENDO
di Mirko Rizzi
con Mirko Rizzi
Età consigliata: dai 3 ai 10 anni
Mercoledì 20 gennaio 2016
Lyngo Theatre
LOST IN TRASLATION
di Marcello Chiarenza
con Patrick Linch e Carlo Rossi
SPETTACOLO IN LINGUA INGLESE
Età consigliata: dai 6 ai 14 anni
Giovedì 11 febbraio 2016
Compagnia Icircondati
DIAPASON
Di Diego Carletti e Luciano Menotta
Con Diego Carletti e Luciano Menotta
Età consigliata: dai 6 agli 11 anni
Venerdì 26 febbraio 2016
Piccolo Teatro di Milano – Teatro D’Europa
LA BARCA DEI COMICI
fantasia teatrale di Stefano de Luca
da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni
regia Stefano de Luca
con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti
Età consigliata:
Mercoledì 9 marzo 2016
Teatro De Gli Incamminati
RENZO E LUCIA, PROMESSI SPOSI
Regia di Giovanni Moleri
Con Adriana Bagnoli, Giorgia Biffi,
Elena Benedetta Mangola, Matteo Bonanni,
Andrea Carabelli, Salvatore Auricchio, Diego Gotti
Età consigliata: dai 10 ai 14 anni
Venerdì 11 marzo 2016
Teatro La Ribalta
COCCODRILLI
Liberamente ispirato al libro di Fabio Geda
"Nel mare ci sono i coccodrilli - Storia vera di Enaiatollah Akbari
di Michele Fiocchi
Con Michele Fiocchi
Età consigliata: dai 9 ai 14 anni
Mercoledì 16 marzo 2016
Teatro Telaio
STORIA DI UN BAMBINO E DI UN PINGUINO
Regia di Angelo Facchetti
Con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro
Età consigliata: dai 4 ai 10 anni
Mercoledì 6 aprile 2016
Erewhon associazione culturale
MA NON FA PAURA
da un’idea di Silvano Antonelli
di Corrado Deri
con Corrado Deri
Collaborazione scenica di Mirko Rizzi
Età consigliata: dai 3 ai 10 anni
Mercoledì 16 dicembre 2015 ore 10.00
Mercoledì 20 gennaio 2016 ore 10.00
Stilema teatro
Lyngo Theatre
BABBO NATALE TI PRENDO
LOST IN TRASLATION
di Mirko Rizzi
con Mirko Rizzi
Età consigliata: dai 3 ai 10 anni
di Marcello Chiarenza
con Patrick Linch e Carlo Rossi
SPETTACOLO IN LINGUA INGLESE
Età consigliata: dai 6 ai 14 anni
Questa storia è la storia di un bambino, un bambino come tanti... lo sapete come
sono fatti i bambini no?
E questo bambino ha un nome come tanti bambini, infatti questo bambino si
chiama Matteo. Matteo ha 4 anni quasi 5, perchè gli anni li compie a gennaio.
Mancano pochi giorni a Natale ed un pomeriggio il suo papà lo chiama e gli
chiede:
”Matteo? Hai preparato la lettera per Babbo Natale?”
“No papà”
“E perchè non l'hai fatta? Senza la letterina come fa Babbo Natale a sapere cosa ti
deve portare? Su sbrigati vai a farla...”
“Ma papà non posso!”
“E perchè no?”
“Perchè ho 4 anni, non so scrivere... eh....”
“Ah già... è vero... E allora fai un bel disegno, no? Dai su sbrigati...”
“Veramente sai papà... io quest'anno... non voglio nessun regalo!"
“Come non vuoi nessun regalo? Cos'è questa storia?”
“Sai papà io non voglio un regalo normale..."
“Ah... ho capito... va bene, dimmi un po' cosa vorresti..."
“Ecco, vedi... io vorrei incontrare Babbo Natale!"
Da quando aveva 4 anni, la notte tra il 24 ed il 25 dicembre, Matteo si apposta
pronto a tutto pur di riuscire ad incontrarlo ma, per qualche sbaglio o per qualche
imprevisto, l’ incontro sfuma irrimediabilmente. Ma quest’anno, a 8 anni suonati,
ha deciso che niente lo potrà fermare: il buio, vecchie zie, aiutanti freddolosi,
gatti diabolici, bisogni impellenti e soprattutto lui, il nemico di sempre: il Grande
Sonno. “Babbo Natale ti prendo” è un esilarante racconto originale di Mirko
Rizzi; senza connotazioni religiose riesce attraverso il gioco e la magia del Teatro
e del Racconto orale a ricreare quell'autentico spirito natalizio che appartiene ai
bambini ed alla magia di Babbo Natale.
Questo spettacolo nasce dall’esperienza teatrale vissuta con la compagnia
“Lyngo” che, a partire dal 2010, ha prodotto tre spettacoli: “Room in the sky”,
“Snow Play” e “Knick knack & Doodad”. La coppia Patrick Lynch e Carlo Rossi
si è esibita in Inghilterra, Scozia ed Irlanda ed ha avuto un notevole successo al
festival di Edimburgo nell’estate del 2012.
Attraverso una cornice che funge di volta in volta da porta, metal detector,
marciapiede, isola deserta, natante, specchio etc., il pubblico viene introdotto in
un’avventura in cui due personaggi rivivono in diretta le concitate fasi della
costruzione di uno spettacolo in lingua inglese.
Mr. Lynch, attore scozzese, sta aspettando l’arrivo del collaboratore scelto
dall’agenzia teatrale, il misterioso mr. Rossi, di cui conosce solo il nome. Grande
è la sua sorpresa e il disappunto quando scopre che costui non solo non sa nulla
dello spettacolo che dovrà recitare ma, per di più, conosce a mala pena qualche
parola di inglese. Grazie anche all’aiuto dei ragazzi però mr. Lynch riuscirà nel
titanico compito di far apprendere al collega il testo inglese e gli elementi scenici
che compongono l’opera teatrale.
Lo spettacolo avrà luogo nonostante la dabbenaggine di mr. Rossi e soprattutto
grazie alla collaborazione del giovane pubblico in veste, in questo caso, di vero e
proprio drama teacher.
Giovedì 11 febbraio 2016 ore 10.00
Temi e stili dello spettacolo
Nell’urgenza derivante dalla necessità di mettere in scena una storia misteriosa
emergono i caratteri dei due personaggi ed il rapporto che si instaura tra di essi ed
il pubblico, chiamato ad una fattiva collaborazione perché lo spettacolo abbia
luogo. Il tema della relazione con un altro sconosciuto, con una lingua
sconosciuta, l’avventura e la scoperta di una storia che man mano viene alla luce:
è questo il nucleo dello spettacolo e al tempo stesso il suo stile. La regia, la
scrittura scenica e le geniali trovate scenografiche di M. Chiarenza forniscono
molto più che un supporto al gioco dei due attori, essendo parte integrante ed anzi
inspirazione continua all’invenzione teatrale. Più che secondo una vera e propria
trama, la storia si dipana come una specie di gioco di scatole cinesi, disegnando
una situazione teatrale molteplice ed in fase di continua evoluzione. Una
clownerie poetica si potrebbe definire questo modo di lavorare in teatro, in cui
anche la luce (e le ombre!), gli oggetti e gli effetti sonori acquistano dignità di
veri e propri personaggi, generando divertimento e coinvolgimento.
Scheda didattica
How to learn English in 55 minutes
Non solo uno spettacolo in inglese, ma un’esperienza che sintetizza con efficacia
estetica l’avventura di entrare in una lingua. Il metodo è quello dell’esperienza,
dell’incontro, dell’identificazione: un metodo prezioso per chi impara e per chi
insegna.
I ragazzi si identificano con Mr Rossi e al tempo stesso sono direttamente
coinvolti per aiutarlo a sbrogliare la matassa della storia attraverso gesti, parole e
canzoni.
La fusione dei linguaggi - corporeo, verbale, musicale e figurativo – e
l’originalità dello stile portano a sviluppare nello spazio breve di un palco e di
un’ora un percorso esemplare che potrà poi essere ripreso.
Personaggi, testi, canzoni, dinamiche di gioco potranno infatti essere ripresi
utilmente per fissare nella memoria e nell’immaginazione strutture e parole della
lingua inglese.
A questo scopo verrà anche messo a disposizione un libretto con la storia, le
immagini, le canzoni e proposte di percorso.
Compagnia Icircondati
DIAPASON
Di Diego Carletti e Luciano Menotta
Con Diego Carletti e Luciano Menotta
Età consigliata: dai 6 agli 11 anni
La compagnia ICIRCONDATI nasce dall’ incontro tra Luciano Menotta e Diego
Carletti. Partendo dalla musica unita alle arti circensi come passione comune e
utilizzando il linguaggio del Clown contaminato da uno studio sui corpi della
Commedia dell’Arte esordiscono nel 2010 con la loro prima produzione, TRI
QUATER! spettacolo musicomico, che in cinque anni ha vinto due premi (Milano
Clown Festival 2011 – Premio Zampanò Rimini 2013) ed è stato replicato
centinaia di volte in tutta Italia e all’estero in strada, al circo e a teatro. Tra
l’agosto 2011 e il marzo 2012 danno vita ad un laboratorio sperimentale
attraverso il quale realizzano la loro seconda produzione per il teatro,
DIAPASON, un progetto di ricerca sull’uso contemporaneo della mezza maschera
in cuoio affiancato ad un approfondimento del clown musicale e Teatro
dell’Assurdo. DIAPASON, ad un anno dall’anteprima, riscuote un enorme
successo nell’ambito del Teatro Ragazzi conquistando la giuria dei bambini alla
vetrina Palla al Centro 2013, per poi essere immediatamente programmato in una
ricca tournée nazionale.
DIAPASON è un assurdo e raffinato gioco fatto di musica, di verità, di nudità, di
fame, di sete e di amore. Quattro personaggi per due attori: due servi di scena
(personaggi maschera) e due musicisti inconcludenti. Due storie che si
intrecciano per poi fondersi e ribaltarsi in una trama composta da una potente
comicità. Il gioco dei corpi messi in luce dalle mezze maschere si unisce alla
comicità frontale clownesca. Il fallimento crea l’assurdità. Lo spazio diviso da un
sipario minimale viene all’improvviso capovolto creando dei retroscena, dei nonvisti, che portano lo spettatore in una condizione di grande complicità e intimità.
Un esempio di contemporaneità nella Commedia dell’arte e nel Clown.
DIAPASON è un salto nel vuoto senza rete di protezione.
Venerdì 26 febbraio 2016 ore 10.30 e 14.30
Mercoledì 9 marzo 2016 ore 10.15
Piccolo Teatro di Milano – Teatro D’Europa
Teatro De Gli Incamminati
LA BARCA DEI COMICI
RENZO E LUCIA, PROMESSI SPOSI
fantasia teatrale di Stefano de Luca
da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni
regia Stefano de Luca
con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli,
Tommaso Minniti
Età consigliata:
Regia di Giovanni Moleri
Con Adriana Bagnoli, Giorgia Biffi,
Elena Benedetta Mangola, Matteo Bonanni,
Andrea Carabelli, Salvatore Auricchio, Diego Gotti
Età consigliata: dai 10 ai 14 anni
Salpa di nuovo La barca dei comici, la fantasia teatrale per attori e ombre alla
quale Stefano de Luca ha dato corpo lavorando sui Mémoires di Carlo Goldoni e
sul copione teatrale di Giorgio Strehler.
“Una storia della giovinezza di Goldoni - sono parole di Strehler - quando una
mattina d’aprile partì in un favoloso viaggio per mare assieme a una compagnia
di comici. Lì conosce per la prima volta tutto: l’amore, le donne, lo stupore, la
curiosità per l’umano mondo dei comici, e attraverso di essi, la curiosità per il
mondo dell’uomo”.
L’appuntamento con il teatro, per il giovane Goldoni, è rimandato soltanto di
qualche anno: «Carlo, Carletto Goldoni - spiega Stefano de Luca - fuggendo la
noia della filosofia scolastica, si affaccia a questo mondo che sarà la sua vita
intera, il Teatro.
Da quella barca Goldoni non scenderà mai più. Dunque il piccolo viaggio di
quell’episodio delle memorie assurge a simbolo dell’intera esistenza dell’autore.
C’è un grande mare che noi tutti, piccoli e grandi, dobbiamo attraversare. È il
mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il nostro viaggio da compiere. In fondo
andiamo tutti da “qui” a “là”. Da Rimini a Venezia.
Il viaggio è la nostra stessa vita».
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, capolavoro della letteratura italiana, è
giustamente inserito nei programmi scolastici e ogni studente è chiamato a
confrontarsi con le sue pagine ricche di suggestione, azione e poesia.
Lo spettacolo qui proposto offre un’occasione diversa e complementare per
lasciarsi coinvolgere dall’opera. Il teatro ha la capacità infatti di rendere vive le
pagine letterarie facendole accadere in un tempo e uno spazio immediati. Ciò
rappresenta un possibile diverso linguaggio di insegnamento che, grazie alla sua
caratteristica di agire non solo sull’aspetto intellettuale ma su tutte le facoltà
percettive, è in grado di far fare allo spettatore un’esperienza capace di permanere
nel tempo e nella memoria.
Lo spettacolo, intrecciando la narrazione de “I Promessi Sposi” alla biografia del
Manzoni, mette in scena i personaggi principali del romanzo (Renzo, Lucia, Don
Abbondio, Fra Cristoforo, Don Rodrigo, L’Innominato, il Cardinale Borromeo) e
allo stesso tempo l’autore con la moglie Enrichetta Blondel. In due spazi
continuamente intercambiabili
si
svolgono contemporaneamente e
alternativamente le due narrazioni, quella dell’opera e quella della biografia
manzoniana.
Protagonista dello spettacolo è dunque lo scrittore Alessandro Manzoni, visto nel
periodo di elaborazione e stesura de I Promessi Sposi. L’incontro scenico con
l’autore sarà il pretesto per ripercorrere il suo pensiero, il dibattito sulla lingua e
sulla funzione della letteratura e soprattutto per assaporare la messa in scena delle
bellissime pagine del romanzo. Protagonisti accanto a lui i due giovani, Renzo e
Lucia, costretti dalla vita ad affrontare i propri limiti e a imparare a superarli.
Tra luci e ombre, la vita dei personaggi è avvolta nel mistero, così come la vita di
ciascuno di noi; come spettatori, veniamo coinvolti dagli accadimenti e ci
troviamo a parteggiare per l’uno e a rivoltarci contro l’altro, spinti dal nostro
bisogno e senso di Giustizia, di Bellezza e di Libertà.
Lo spettacolo non si presenta quindi come un’alternativa alla lettura, ma un
approfondimento complementare allo studio del romanzo.
Venerdì 11 marzo 2016 ore 10.00
Mercoledì 16 marzo 2016 ore 10.00
Teatro La Ribalta
Teatro Telaio
COCCODRILLI
STORIA DI UN BAMBINO E DI UN
PINGUINO
Liberamente ispirato al libro di Fabio Geda
"Nel mare ci sono i coccodrilli - Storia vera di Enaiatollah
Akbari
di Michele Fiocchi
Con Michele Fiocchi
Età consigliata: dai 9 ai 14 anni
Questo evento ha il proprio focus sull'infanzia ed è dedicato a tutti i migranti,
ragazzi e non. Ispirato all'opera di Fabio Geda, che ne ha raccolto la mirabolante
biografia, un bambino diviene ragazzo durante un lungo viaggio, attraverso le
privazioni e le sofferenze più incredibili. "Nel mare ci sono coccodrilli?" Al
contrario di ciò che crede un personaggio di questo racconto, amico del giovane
protagonista afghano di etnia Hazara, "Enaiat", no. Tuttavia egli ne incontrerà
tanti e molto più pericolosi di quelli rettili: sfruttatori, trafficanti, integralisti e
prepotenti. Il suo lungo viaggio, durato cinque anni, mentre sta crescendo, lo
vede partire da un paese in guerra, senza futuro, verso la meta del proprio sogno
di libertà. Gli ostacoli all'apparenza, per noi, insormontabili, anziché abbatterlo,
divengono il mezzo per "iniziarsi" alla vita, per crescere appunto, attraverso
incontri, avventure, pericoli d'ogni sorta, ed amicizie vere. Senza mai perdere la
speranza di poter arrivare dove ha deciso. E il suo sogno diventa il nostro paese,
dove un ragazzo per vivere e crescere non deve essere abbandonato, attraversare
clandestinamente frontiere, scalare montagne a mani nude, ammazzarsi di fatica
in un cantiere o rischiare la vita per la strada. Nonostante tutto questo "Enaiat"
terrà fede al giuramento fatto alla madre, quello di essere e rimanere sempre una
persona integra e onesta, anche se proprio questo giuramento costerà anche la
privazione della madre stessa, sofferenza tra le sofferenze. Oggi egli è un giovane
adulto e vive a Torino, e rappresenta un simbolo della dignità dei migranti nel
nostro paese. Questo evento vuole essere un omaggio ad un personaggio vero, in
carne ed ossa, al suo coraggio, alla sua tenacia e alla sua fede nel fatto che un
mondo migliore è possibile, alla faccia di tutti i "coccodrilli".
Regia di Angelo Facchetti
Con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro
Età consigliata: dai 4 ai 10 anni
LO SPETTACOLO
Una storia buffa per parlare di mondi sconosciuti che si incontrano, della
difficoltà di comunicare e comprendere chi è altro da noi, di un oceano da solcare
per far crescere in noi affetto ed amicizia. E così diventare grandi. Come nasce un
dialogo? Sono così importanti le parole? Tra mille gesti che restano incompresi e
piccole gag surreali, continui fraintendimenti, alcuni enormi, altri apparentemente
insignificanti, tra mille avventure e tempeste, i due arriveranno alla fine del loro
viaggio. Ma un viaggio può veramente avere una fine?
LA TRAMA
C’è un bambino che un giorno trova un pinguino davanti alla porta di casa. Un
pinguino che sembra davvero molto molto triste. Probabilmente si è perso, e il
bambino cerca di capire da dove arriva, cosa vuole: “Perché è triste questo
pinguino”? Il bambino decide di trovare il modo di riportarlo a casa, costruisce
una barca e affronta con lui il lungo viaggio verso il Polo Sud, perché, come tutti
sanno, i pinguini vivono al Polo Sud. Ma se non fosse quello di tornare a casa il
suo primo desiderio?
TECNICHE E LINGUAGGI
Teatro senza parole e con molti oggetti.
PREMESSE
Il lavoro è liberamente ispirato al libro per l’infanzia Chi trova un pinguino… di
Oliver Jeffers (Zoolibri).
Lo studio nasce da un’esperienza di laboratorio teatrale condotto per una scuola
primaria in provincia di Brescia con due classi III che hanno lavorato sul teatro
gestuale e comico.
Ai bambini sono stati forniti gli strumenti di base per la costruzione di una gag:
presentazione dei personaggi, comunicazione delle loro intenzioni al pubblico,
nascita di un contrasto o di un imbarazzo la cui soluzione, anche semplice,
diventa insormontabile sulla scena, con la costruzione di un climax di errori e
incomprensioni.
I bambini hanno poi sviluppato alcune delle situazioni chiave della storia
moltiplicandole secondo le diverse interpretazioni e giocando allo sdoppiamento
dei ruoli: da uno a 30 pinguini, più bambini che cercano la soluzione ad un
dilemma e mille tentativi per riportare al Polo Sud questo strano ospite.
Il linguaggio non verbale è stata una scelta insita nella vicenda stessa: due
personaggi appartenenti a mondi completamente diversi, senza un linguaggio
comune, un territorio di incontro.
Il discorso della incomunicabilità e dei possibili errori di comprensione si è poi
esteso alla fisicità e ai gesti: pieni di significato per il bambino e assolutamente
svuotati di senso per il Pinguino che li vive solo come un gioco da imitare e
ripetere, senza assegnare loro un senso, una finalità specifica.
Le musiche scelte per lo spettacolo sono realizzate con strumenti giocattolo e
rispondono all’esigenza di un tappeto sonoro semplice, chiaro ed essenziale, fatto
di pochi suoni facilmente riconoscibili e poco invadenti. Unica concessione alla
forma canzone vera e propria è la canzone La mer di Jacques Brel che sottolinea
il momento del viaggio (vero momento di incontro e formazione dei due
protagonisti) e il ritrovamento finale.
Il “Bambino” è razionale, se non razionalissimo. Fondamentalmente ordinato,
qualche volta anche troppo, perché se le cose non son messe come le vuole lui,
non si sente a suo agio. In lui quel “senso civile” che lo porta a prendersi cura
eventualmente di chi gli sta intorno e gli chiede aiuto, è la conseguenza di una
norma di comportamento spiegata razionalmente («è giusto aiutare gli altri»), e
non dal punto di vista delle emozioni. È di per sé curioso, ma non lo vuole dare a
vedere.
Può arrivare al paradosso di fare qualcosa per l’altro ma, visto che si vergogna di
avere sentimenti, adottando una maschera ancor più fredda del normale: per fare
il grande, per fare l’uomo.
È però fedele: per questo, quando si rende conto di quello che prova, o di aver
sbagliato, allora fa di tutto per rimediarvi.
Il pinguino spesso imita (o cerca di imitare) il bambino. Se in un primo momento
lo fa per istinto di sopravvivenza, successivamente lo farà per cercare di capire il
mondo del bambino. Solo così istinto, affetti e razionalità si incontrano e
compensano.
Questo scambio dà vita ad un mondo nuovo finalmente condiviso. Il bambino e il
pinguino non sono più soli.
Mercoledì 6 aprile 2016 ore 10.00
Erewhon associazione culturale
MA NON FA PAURA
da un’idea di Silvano Antonelli
di Corrado Deri
con Corrado Deri
Collaborazione scenica di Mirko Rizzi
Età consigliata: dai 3 ai 10 anni
Per non vedere il buio chiudo gli occhi (Marco, 5 anni)
Buio, in un cinema di periferia l'ingenuo e confusionario Dado e il piccolo Rufus
stanno aspettando l'inizio del film, un film di paura, ma lo spettacolo non vuole
cominciare.
Dado si mette così a raccontare la storia... Sullo schermo cinematografico
appaiono magicamente i disegni delle paure come evocazione, arricchimento e
contrappunto alla narrazione che si snoda tra i topoi della paura, da quelli della
tradizione popolare a quelli quotidiani. Scaturisce così una sorta di cantilena, di
filastrocca dove ad uno spavento se ne lega un altro per contiguità, per analogia,
quasi per assonanza.
Al termine del racconto, svelata la trama del film, non resta che andarsene... ma si
scopre che Rufus è solo un orsacchiotto di peluche, quindi Dado ha raccontato le
paure a se stesso e, nel gioco di aver paura, le ha esorcizzate.
Ma non fa paura... vuole far emergere il pulsare del sentire emotivo, il continuo
passare da paura a divertimento in un gioco di tensione e di risate che coinvolge
l'immaginario degli spettatori.
Il telo con i graffiti rimane al pubblico come memoria di non aver paura di
aver paura.
Tecnica: Teatro per attore solista e disegni
Il Cine-teatro S. Luigi di Concorezzo ha il piacere di presentare la quarta
rassegna CIAK S’IMPARA, che proporrà per la stagione 2015/2016, oltre
alla visione dei 6 film illustrati nelle pagine seguenti, 3 incontri di percorsi
cinematografici guidati tenuti dal Prof. Claudio Villa.
Gli incontri si terranno presso la Scuola Media Leonardo Da Vinci di
Concorezzo in date ancora da definire e avranno per tema rispettivamente
l’intercultura, il bullismo e la grande guerra.
Le proiezioni saranno sempre accompagnate da una scheda di analisi e di
approfondimento didattico
PROGRAMMAZIONE
Lunedì 28 settembre 2015 ore 10.15
IL RAGAZZO INVISIBILE
di Gabriele Salvatores
100’ - Italia 2014 - Consigliato per le scuole medie
CIAK S’IMPARA
2015/2016
IV RASSEGNA
Martedì 13 ottobre 2015 ore 10.15
LE VACANZE DEL PICCOLO NICOLAS
di Laurent Tirard,
97’ – Francia 2014 - Consigliato per le scuole medie
Mercoledì 14 ottobre 2015 ore 10.15
IL MIO AMICO NANUK
di Roger Spottiswoode e Brando Quilici
90’ – USA 2014 – Consigliato per le scuole elementari
Mercoledì 11 novembre 2015 ore 10.15
LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S.SPIVET
di Jean-Pierre Jeunet
105’ - Canada 2014 – Consigliato per le scuole medie
Giovedì 12 novembre 2015 ore 10.15
IL GUARDIANO DELLA LUNA
di Alexandre Heboyan, Benoit Philippon.
90’ - Francia – 2015 – Consigliato per le scuole elementari
Sabato 23 gennaio ore 10.15
CORRI RAGAZZO CORRI
di Pepe Danquart - 108’ – Germania - 2013
PROIEZIONE PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
LE RECENSIONI
Lunedì 28 settembre 2015 ore 10.15
IL RAGAZZO INVISIBILE
di Gabriele Salvatores
100’ - Italia 2014
Consigliato per le scuole medie
.
Michele è un adolescente e vive a Trieste con la mamma Giovanna, poliziotta
single da quando il marito, anche lui poliziotto, è venuto a mancare. A scuola i
bulletti della classe, Ivan e Brando, lo tiranneggiano e la ragazza di cui è
innamorato, Stella, sembra non accorgersi di lui. Ma un giorno Michele scopre di
avere un potere, anzi, un superpotere: quello di diventare invisibile. Sarà solo la
prima di una serie di scoperte strabilianti che cambieranno la vita a lui e a tutti
quelli che lo circondano.
Gabriele Salvatores compie un altro salto nel vuoto cimentandosi con un film di
genere nel genere: una storia di supereroi all'interno di un film per ragazzi, filone
supremamente (e inspiegabilmente) trascurato in Italia. Quello di Michele è un
classico viaggio di formazione che pone al pubblico, snocciolandole una dopo
l'altra all'interno di una narrazione fluida e coesa, le grandi domande di chi si
affaccia all'età adulta (e che continuano a riguardare anche il mondo dei
"grandi"). Chi siamo? Di chi possiamo fidarci? A chi dobbiamo dare ascolto? Di
chi (o che cosa) siamo figli? La nostra famiglia di elezione coincide con quella
biologica? Quali sono i nostri veri talenti e come possiamo usarli in modo
consapevole?
La scelta del potere dell'invisibilità è ricca di valenze metaforiche, soprattutto per
il cinema che è per definizione racconto del visibile, e visto che l'adolescenza è in
genere il periodo di minima autostima e massimo narcisismo, essere invisibili
diventa contemporaneamente un'aspirazione e uno spauracchio.
Gli effetti speciali de Il ragazzo invisibile sono artigianali nel senso migliore del
termine: niente di fantasmagorico o strabiliante, piuttosto un recupero della
meraviglia e dell'incanto infantile, sempre profondamente radicati nella
concretezza di una quotidianità riconoscibile.
Il ragazzo invisibile racconta un corpo adolescente in cambiamento come cartina
di tornasole e motore dell'evoluzione di un'intera comunità, creando un sottile
distinguo fra talento e potere, appoggiandosi ad un'architettura narrativa solida e
ad un'estetica precisa, apparentemente semplice e invece assai sofisticata nella
cura dei dettagli, nel posizionamento delle luci, nella costruzione delle
inquadrature e nella scelta "fumettistica" dei punti di ripresa. Una scommessa
vinta per una sfida coraggiosa e infinitamente più complessa di quanto la sua
superficie children friendly lasci intuire.
Martedì 13 ottobre 2015 ore 10.15
LE VACANZE DEL PICCOLO NICOLAS
di Laurent Tirard,
97’ – Francia 2014
Consigliato per le scuole medie
L'anno scolastico è giunto al termine. Il tanto atteso momento delle vacanze è
arrivato. Il piccolo Nicolas, i suoi genitori e la nonna partono tutti insieme in
automobile diretti al mare. Alloggeranno per qualche giorno all'Hôtel BeauRivage. Ben presto, sulla spiaggia Nicolas stringe nuove amicizie: conosce
Blaise, che non è in vacanza perché vive lì, Fructueux, a cui piace mangiare di
tutto, persino il pesce, Djodjo, che non parla come loro perché è inglese, Crépin,
che scoppia a piangere di continuo, e Côme, che vuole avere sempre ragione ed è
molto indisponente.
Ma Nicolas incontra anche Isabelle, una bambina che non smette di fissarlo con i
suoi grandi occhi rotondi e inquietanti e con la quale Nicolas teme che i suoi
genitori vogliano costringerlo a sposarsi... I malintesi si susseguono e gli scherzi
fioccano.
Resta alla base un sottofondo di riflessione sul mondo così come è visto 'dal
basso'. Antoine de Saint-Exupéry nella dedica a Leone Werth de "Il piccolo
principe" scrive: "dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è
stato".
Film come Le vacanze del piccolo Nicolas, mentre prendono bonariamente in
giro usi e costumi di un tempo che fu, ricordano sorridendo agli adulti che i
bambini hanno una lettura di ciò che li circonda che non necessariamente
coincide con la nostra. E' importante sapersi mettere in ascolto e non importa in
quale epoca o contesto ci si trovi.
Mercoledì 14 ottobre 2015 ore 10.15
IL MIO AMICO NANUK
di Roger Spottiswoode e Brando Quilici
90’ – USA 2014
Consigliato per le scuole elementari
Il giovane Luke vive nella regione artica in cui nascono gli orsi polari. Il padre è
morto annegato fra i ghiacci e la madre, che è una ricercatrice, cerca di
proteggere lui e la sorella Abby da ogni pericolo. Un giorno un'orsa bianca si
avvicina all'abitato della città di Devon e le forze dell'ordine, dopo averla
narcotizzata, la trasportano presso il lontano Cape Resolute. Peccato che l'orsa
avesse con sé un cucciolo che viene ritrovato a Devon proprio da Luke. Da quel
momento il ragazzo farà il possibile per ricongiungere il piccolo, che ribattezzerà
con il nome Nanuk (in lingua inuit significa "orso vagabondo"), con la sua
mamma.
"Questa è la storia di una grande amicizia", esordisce la voce fuori campo di
Luke, ed è vero: Il mio amico Nanuk è innanzitutto il tenero resoconto minuto per
minuto della straordinario rapporto di affetto e complicità che si crea fra il
ragazzo e l'orsetto (ma anche fra l'interprete umano e quello animale). Vediamo
Luke e Nanuk giocare, rotolarsi insieme, scambiarsi il cibo, e più volte è l'orsetto
a venire in soccorso del ragazzo, non viceversa. Ma il film è anche altro: una
parabola su come i giovani maschi, soprattutto se privi di una figura paterna,
devono avventurarsi nel mondo uscendo da sotto l'ala protettiva delle madri, e di
come le madri devono imparare a fidarsi dello spirito di avventura dei propri
figli. Questo messaggio non va a scapito dell'importanza dell'educazione materna:
infatti Luke cerca di riportare Nanuk alla sua mamma perché sa che sarà lei, per i
primi due anni e mezzo, ad insegnarli tutto quello che gli servirà per
sopravvivere.
Nel film c'è un altro personaggio maschile di grande interesse, la guida Muktuk,
interpretata dall'attore croato Goran Visnjic. È lui, che vive in simbiosi con la
natura e con gli indigeni che gli hanno regalato il suo soprannome, ad
accompagnare da lontano Luke nel suo percorso di crescita, un percorso ispirato
alla poesia Se di Rudyard Kipling.
La storia di Luke e Nanuk è raccontata in modo semplice, a portata di bambino,
anche se le situazioni di pericolo in cui il ragazzo si ritrova (spesso per propria
imprudenza) sono piuttosto ansiogene. Ma il viaggio iniziatico dei due amici in
mezzo ai ghiacci ha un bel respiro narrativo, ci fa conoscere un mondo
meraviglioso popolato da una nutrita fauna polare e una popolazione, quella
eschimese, saggia e gentile. Il mio amico Nanuk è una favola ecologista che
mostra amore e rispetto per la natura e incoraggia gli uomini, grandi e piccoli, a
non avere paura, e a non arrendersi mai.
Mercoledì 11 novembre ore 10.15
LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S.SPIVET
di Jean-Pierre Jeunet
105’ - Canada 2014
Consigliato per le scuole medie
S. Spivet ha dieci anni e vive in un ranch sperduto nel Montana insieme ai
genitori e alla sorella Grace. T.S. Aveva un gemello, Layton, morto in un
incidente con il fucile. Layton giocava a fare il cowboy, tutto muscoli e lazo.
T.S. invece ha un'intelligenza superiore alla media, raccoglie dati e sperimenta.
Ha inventato la macchina a moto perpetuo e ha spedito i suoi progetti. Un giorno
il telefono squilla. L'istituto Smithsonian vuole conferirgli il premio Baird e T.S
ora deve andare a Washington D.C. a ritirarlo. Nessuno ovviamente sa che lui è
soltanto un bambino.
Così, alle quattro della mattina, inizia l'avventura a bordo di un treno merci.
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è un viaggio al contrario, da ovest verso
est, in antitesi con il mito da frontiera americana. È un ritorno all'origine, un
cammino solitario in cui il distacco dalla famiglia rigenera relazione. È un
percorso spirituale, naturale processo silenzioso di accettazione della perdita.
Metabolizzare l'assenza per rinascere. E riscoprirsi non solo intelletto, ritrovare in
se stessi il lato mancante. Complementare.
Lo straordinario viaggio di T.S Spivet racconta un'America dimenticata, lirica e
meravigliosa. Un mondo descritto attraverso gli occhi di un piccolo genio. E il
parallelismo è facile, immediato. Un bimbo che inventa cose e un regista che crea
storie. Jean-Pierre Jeunet è un artigiano, uno che si sporca le mani e, con il suo
stile inconfondibile, plasma materia cinematografica. Scrive, disegna, riprende e
dirige. La tecnica e la poesia si mescolano nell'unico grande obiettivo della
creazione di un mondo unico, reale e immaginario. Fantasioso, appunto. Ci si
trova nella favola onirica di un bimbo simile per natura ai coetanei Hugo Cabret e
Pi. E i coetanei in sala, intanto, hanno accolto con lunghi applausi le divertenti
avventure del piccolo genio. Non solo battiti di mani, ma boati e urla felici. Sono
bambini, e sono il termometro della verità. E al Festival Internazionale del
Cinema di Roma Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet ha conquistato un po'
tutti, grandi e piccini.
Giovedì 12 novembre 2015 ore 10.15
IL GUARDIANO DELLA LUNA
di Alexandre Heboyan, Benoit Philippon.
90’ - Francia – 2015
Consigliato per le scuole elementari
I guardiani della luna e del sole sono ormai anziani ed è ora che designino il loro
successore. Le redini del sole passano a Sohone, che si allena da sempre allo
scopo, mentre la custodia della luna viene affidata inaspettatamente al piccolo
fauno Mune, che non si sente all'altezza e non sa dove mettere le mani. Al punto
che combina un guaio e mette il guardiano delle tenebre nella condizione di
rubare il sole. Mune e Sohone si alleano, dunque, per partire alla ricerca dell'astro
perduto. Con loro c'è la bella e fragile Glin, fatta di cera, in pericolo al caldo
come al freddo, ma più coraggiosa che mai.
Si rimane a bocca aperta di fronte a Mune, man mano che si fa sempre più chiaro
che non è la trama a contare in questo caso, e che la vera avventura cui siamo
chiamati a partecipare è un'avventura estetica, l'immersione in un poema visivo.
Nella cosmogonia immaginata da Benoit Philippon e Alexandre Heboyan,
l'alternarsi del giorno e della notte è assicurato dall'incedere di due "templi", due
creature mitologiche di fattezze animalesche e proporzioni colossali, a loro volta
affidate alla guida dei due rispettivi guardiani. Il tempio del giorno trascina il sole
lungo il pianeta, mentre la luna è legata al tempio della notte. Miyazaki e il suo
castello errante sono certamente tra le ispirazioni, ma il disegno di Mune è una
creazione originale, che non ha debiti palesi con nessuno. L'architettura del mito
e la variopinta e fantasiosa resa grafica, anziché creare un senso di artificio,
riescono nell'impresa di suscitare nello spettatore la riscoperta della meraviglia
della natura e del suo essere spettacolo in sé e per sé. Oriente e Occidente si
fondono nel racconto e nell'abito di questa parabola sulla responsabilità che
abbiamo nei confronti dell'organismo che ci ospita e sull'equilibrio come bene
prezioso, da garantire ad ogni costo. Heboyan, che ha fatto esperienza di
animazione presso la Dreamworks, in particolare su Kung Fu Panda, riprende da
lì l'idea di un protagonista all'apparenza deficitario rispetto alle richieste del ruolo
per cui è stato scelto, che stupirà se stesso e gli altri mostrando di possederne,
invece, l'essenza più pura. Allo spettacolo della natura si aggiunge così lo
spettacolo che può dare l'individuo spronata dalla causa più nobile.
Lunare come una fiaba esotica, capace di avvicinare il mondo del sogno e del
mito, Mune è una fantasia visiva ammaliante, che cattura nelle sue spire e
restituisce incantati. E poco importa se la sceneggiatura ha dei buchi o fa dei salti:
sono tutte figure retoriche di un discorso in cui l'umano e il razionale non hanno
spazio di parola, ma solo dovere di ascolto.
Sabato 23 gennaio ore 10.15
CORRI RAGAZZO CORRI
di Pepe Danquart - 108’ – Germania - 2013
PROIEZIONE PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
Fuggito dal ghetto di Varsavia con l'aiuto del padre, Srulik, un bambino ebreo di
otto anni, si finge un orfano polacco per scampare alle truppe naziste. Con il
nome fittizio di Jurek, tenta in ogni modo di sopravvivere e di essere coraggioso,
attraverso la foresta e oltre, in cerca di una casa o di una fattoria dove avere cibo
in cambio del proprio lavoro. Sarà anche consegnato ai nazisti, da cui riuscirà
fortunosamente a svignarsela, continuando una dolorosa fuga verso la libertà: nel
suo cammino, in cui si avvicendano le stagioni, entrerà in contatto con uomini e
donne disposti ad aiutarlo oppure decise ad ucciderlo, fino alla fine dell'ostilità
bellica.
È la storia di una perdita di identità quella raccontata nel commovente film di
Pepe Danquart, un lento e progressivo allontanamento dalle proprie radici
compiuto da un bambino che ha giurato al proprio padre di sopravvivere, contro
tutto e tutti. Ispirandosi al best seller "Corri ragazzo", corri di Uri Orlev, che
racconta la storia vera di Yoram Friedman, il regista fa del suo battagliero
protagonista un simbolo della libertà e dell'intelligenza, uniche armi possibili
contro l'abominio nazista. La fame di vita di Jurek scorre parallela alla
cancellazione del suo passato, del proprio vero nome e della propria religione,
lentamente, facendo palpare con mano la sofferenza di non avere diritto ad un
posto nel mondo.
Anche in questo, la sua corsa senza sosta può essere vista come una metafora del
popolo di Israele, verso il quale alla fine sente di non appartenere più, rimosso,
allontanato, fino a quando non riuscirà a realizzare realmente in che modo è
cominciato tutto. Col fiato sospeso, nascosto sotto alle tavole di legno di una casa
di campagna o fuggendo da un ospedale dove gli è stato amputato un braccio a
seguito di un incidente di lavoro, Jurek conosce l'esistenza del bene in persone
disposte a rischiare la propria pelle pur di non arrestare la sua sfida ad andare
oltre una realtà inconcepibile. Anche da questi incontri deriva forse l'indefessa
forza di continuare a lottare.
Vincitore di un Oscar per il cortometraggio Schwarzfahrer (1993), Danquart
segue dappresso un'odissea che non può non finire con un ritorno, con buona
aderenza visiva al tempo del racconto e attenzione nel mostrare il circostante
attraverso gli occhi di un bambino di otto anni: da qui probabilmente alcune,
poche, immagini che potrebbero sembrare leziose e in netto contrasto con il tono
globale. L'epilogo, dove incontriamo il vero Yoram Friedman, in Israele insieme
alla sua famiglia, suggella il tema che, tra i tanti, sta più a cuore al regista. Un
film sull'infanzia violata adatto anche agli spettatori più giovani.
CINE TEATRO SAN LUIGI CONCOREZZO
TEATRO RAGAZZI 2015/2016
MODULO DI PRENOTAZIONE
SPETTACOLO TEATRALE O CINEMATOGRAFICO
TITOLO DELLO SPETTACOLO ______________________________________
DATA_____________ORARIO
_________
SCUOLA __________________________________________
VIA ____________________________________
CITTA’ _____________________
TELEFONO ______________________FAX: ___________________________
CLASSI (specificare classi e sezioni) ______ - ______ - ______ - ______ - ______
NUMERO STUDENTI _______
NUMERO ACCOMPAGNATORI _____
INSEGNANTE RESPONSABILE: _________________________________
RICHIESTA AUTOBUS: (SI)
(NO)
DATA ____________
TIMBRO E FIRMA
Le prenotazioni possono essere richieste:
-Tramite mail all’indirizzo [email protected], fornendo
tutti i dati richiesti dal presente modulo
- A mezzo fax, inviando il presente modulo all’Ufficio Scuola del
Comune di Concorezzo alla cortese attenzione della Sig.ra Rossana
Beretta (Tel. 039.628.001 – Fax 039.6040.833)
Tutte le prenotazioni sono soggette a conferma da parte della
direzione del Teatro.