ALCHIMIA E CHIMICA Una delle basi fondamentali della

ALCHIMIA E CHIMICA
Una delle basi fondamentali della conoscenza della materia, la tavola degli
elementi di Mendeleiev, ritenuta finora inattaccabile, vacilla sotto i colpi di una
ricerca sempre più avanzata.
Un gruppo di studiosi del Dipartimento di Chimica dell'Università della
Pennsylvania ha pubblicato uno studio circa le similitudini strutturali, a livello
atomico, del nichel e del monossido di titanio.
La ricerca ha portato alla scoperta di qualcosa di molto simile all'alchimia
medievale. In particolare i ricercatori hanno rilevato che combinando insieme
alcuni elementi fondamentali con una struttura atomica e spin elettronico
simile è possibile trasformare un elemento in un altro.
Non si tratta della realizzazione delle speranze degli alchimisti dei secoli
scorsi, ma la possibilità di mutare la struttura elettronica di un atomo, finora
ritenuta una pura illusione, lascia un ampio spazio a congetture non del tutto
dissimili.
In particolare il gruppo, nel pubblicare i risultati, ha evidenziato che elementi
che "mimano", questo il termine, la struttura atomica di un altro, possono
mutare reciprocamente la loro conformazione atomica.
J. Castleman, leader del gruppo, ha espressamente riferito che questa
scoperta cambia completamente la teoria, definita circa un secolo e mezzo
fa, che portò alla realizzazione della tavola periodica degli elementi, finora
ritenuta granitica nella sua struttura.
La scoperta è stata possibile grazie una nuova tecnica, definita stereoscopia
fotoelettronica per immagini, che esamina le similitudini tra coppie di elementi
come il monossido di titanio e il nichel, il monossido di zirconio e il palladio, il
platino e il carburo di tungsteno. In questi tre casi (ma i ricercatori hanno
annunciato che infinite altre combinazioni potrebbero essere presenti)
l'estrema similitudine della conformazione atomica ha consentito di
evidenziare come sia possibile, in determinate condizioni, "staccare" parti
della struttura elettronica da un elemento per trasferirle all'altra.
Dal punto di vista pratico, la scoperta rappresenta un passo fondamentale,
sia in termini di conoscenza sia di applicazione. L'idea della superatomo, o, in
altri termini, dell'atomo ibrido, era stata da tempo ventilata teoricamente ma
mai dimostrata.
(Fonte:
http://www.techup.it/news/tavola_periodica_degli_elementi_rivoluzione03123)
Un parere, chiesto al prof. Giuseppe Merlino, ingegnere chimico, e’ stato il
seguente:
“Fa sorgere il serio dubbio che l'Alchimia potrebbe derivare da una scienza
più antica posseduta da una civiltà scomparsa. Io ho sempre messo in
evidenza che gli alchimisti partivano dal mercurio (numero atomico 80) e,
come effetto secondario della Grande Opera, ottenevano l'Oro (numero
atomico 79). Cioè basta togliere un protone all'atomo di mercurio per ottenere
l'atomo di oro. Certo gli alchimisti Medioevali non conoscevano l'esistenza dei
protoni.”
Spettroscopia di formazione immagine del fotoelettrone usata squadra per
esaminare le somiglianze fra un atomo del nichel e una molecola del titaniomonossido. Parte di sinistra: Le rappresentazioni grafiche dei picchi di
energia erano simili fra un atomo del nichel e una molecola del titaniomonossido. Destra: I punti luminosi nelle immagini, che corrispondono
all'energia degli elettroni hanno emesso durante la loro rimozione dalle
coperture esterne degli atomi, sono sembrato essere simili fra un atomo del
nichel (di destra, parte superiore) e una molecola del titanio-monossido (di
destra, parte inferiore).
Accreditamento: Laboratorio di Castleman, condizione di Penn.