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PSICOLOGIA DELL’HANDICAP E DELLA
RIABILITAZIONE.CARMELA BIANCO
TOKEN ECONOMY
È un contratto educativo, una negoziazione chiara tra l’insegnante e l’allievo: mettendo in atto
determinati comportamenti l’allievo può ottenere dei buoni o gettoni (TOKEN) che possono essere
scambiati con altri rinforzi. Comunque la token economy non è un GIOCO; proprio per questo è
necesario:
-una pianificazione accurata e noncasuale;
-inoltre è ONEROSA per l’insegnante e non è facile da gestire correttamente.
Lo scopo della tecnica è far passare lo studente da una motivazione estrinseca (AVERE I
TOKEN)ad una motivazione intrinseca.
FASI DI UNA TOKEN ECONOMY:
Identificazione di un comportamento target e attribuzione ad esso di un valore; i
comportamenti target possono essere di tre tipi:
comportamenti che devono essere DECREMENTATI, INCREMENTATI, MANTENUTI.
I comportamenti devono essere descritti sempre in termini positivi;
es.: prima di parlare si alza la mano , piuttosto che “gli studenti non possono parlare”.
•
• Valutazione iniziale;
• Individuazione dei rinforzatori associati ai token : devono essere desiderabili e quindi meglio se
selezionati dall’allievo e possono essere oggetti tangibili, commestibili, di tipo sociale o attività
piacevoli.
• Selezione di TOKEN adeguati e cioè devono essere: UNICI, non facilmente duplicabili, non
costosi, ed è importante che lo studente possa averli fisicamente a disposizione.
• Attuazione del programma;
• Generalizzazione.
ESEMPIO DI PROGRAMMA DI RINFORZO:
-per ogni compito di matematica corretto si guadagna un punto.
IL TIME-OUT
Il time-out è una tecnica del secondo livello (sono più intrusive ed invasive quindi bisogna chiedere
il permesso ai genitori). È una tecnica che risulta molto efficace quando c’è un contrasto tra quanto
succedeva prima e quanto succede poi, dopo.
Significa sospensione di qualsiasi tipo di attività e deve essere IMMEDIATO.
È una tecnica molto utile per far cessare alcuni tipi di comportamento negativo e aggressivo
(picchiare, urlare con rabbia, aggredire, fare cose pericolose, dire parolacce).
Invece la tecnica non va utilizzata in certi tipi di comportamento quali:
-non riuscire in qualcosa;
-isolamento o voglia di stare solo;
-non fare i compiti;
-comportamento iperattivo.
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La tecnica può essere utilizzata per i bambini dai 3 agli 11 anni e per quanto riguarda il tempo di
durata per i bambini di tre anni si considera un minuto, poi successivamente si aggiunge 1 minuto
per ogni anno: es. il bambino ha 6 anni, allora si fa 1+3=4 minuti. Per l’efficacia della tecnica è
necessario rispettare alcune accortezze come:
-mai parlare o discutere con il bambino prima e dopo averlo messo in time-out.
-ignorare il bambino durante il time-out.
-minacciare di usare il time-out invece che usarlo.
-scegliere un posto neutro che non sia di interesse per il bambino.
Infine se il bambino si ribella al time-out si aumenta il tempo del time-out.
STRATEGIE UTILI PER INCREMENTARE COMPORTAMENTI
ADEGUATI NON PRESENTI NEL REPERTORIO DEL SOGGETTO.
Esse
sono:
SHAPING
(MODELLAGGIO)
È una tecnica per incrementare comportamenti adeguati e consiste nel rinforzare risposte che
sono approssimazioni sempre + simili al comportamento meta, finchè il soggetto emette
un comportamento che inizialmente non faceva parte del suo repertorio comportamentale.
Quindi lo scopo è rinforzare ogni risposta per arrivare a un comportamento adeguato.
FASI DEL PROCESSO DI SHAPING:
-scelta del comportamento meta;
-scelta del comportamento iniziale più simile a quello meta;
-utilizzo di rinforzatori efficaci.
Comunque bisogna rinforzare il comportamento iniziale finchè non si stabilizza e continuare a
rinforzare tutte le approssimazioni e quindi è una tecnica che viene utilizzata quando il
comportamento meta e si va a rinforzare quello più vicino al comportamento meta.
IL PROMPTING:
consiste nel fornire stimoli e aiuti per sollecitare il soggetto ad acquisire un determinato
comportamento, cioè attraverso istruzioni, esempi e modelli.
I prompt possono essere
VERBALI,
FISICI,
GESTUALI
e svolgono un ruolo molto importante nello shaping
e nel CHAINING aumentando la probabilità di emissione della risposta; i prompt devono essere
gradualmente attenuati fino ad essere eliminati con il raggiungimento del comportamento meta:
il FADING è la tecnica che ci permette di fare questo.
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IL FADING:
ossia la progressiva eliminazione di qualsiasi genere di aiuto precedentemente utilizzato.
IL MODELING (modellamento):
è una procedura mediante la quale un soggetto , chiamato osservatore apprende determinati
comportamenti ed abilità osservando un secondo soggetto chiamato modello. Il modellamento serve
per:
-apprendere una gamma quanto mai ampia e diversificata di comportamenti;
-migliorare comportamenti già posseduti;
-disinibirsi nei confronti di determinate situazioni (es. paura dei gatti);
-inibire certi comportamenti (il modello viene punito per aver commesso un comportamento
scorretto).
MODELLAMENTO GRADUALE: è
utile nell’apprendimento di abilità motorie di crescente difficoltà e consiste nel frazionamento
dell’abilità che deve essere insegnata utilizzando la tecnica della TASK ANALISYS e nel
presentare all’osservatore separatamente ognuno di questi segmenti, in modo da impararli prima
uno alla volta e poi tutti
insieme.
MODELLAME&TO GUIDATO:
consiste nella presentazione da parte del modello del comportamento adeguato;
es: colorare un’area rispettandone i confini; in questo caso si può aggiungere un promt fisico da
parte del modello che lo aiuta la prestazione dell’osservatore si avvicina a quella del
modello.
MODELLAME&TO SIMBOLICO:
in questo caso il modello non è presente in carne ed ossa ma presentato mediante immagini fisse o
in movimento (es. videoregistratore).
MODELLAME&TO “CONVERT”: …
o mentale; consiste nell’immaginare un modello scelto ad hoc mentre esegue correttamente delle
azioni difficilmente eseguibili da parte dell’osservatore.
Es: è utile nei casi di fobia o paure ( paura di un gatto)e può essere utilizzata nei confronti di
bambini H soltanto se l’handicap è lieve.
MODELLAME&TO DA PARTE DEI PARI O “TUTORING”:
è una procedura che consiste nell’affidare ad allievi responsabilità educative nei confronti di
altri allievi. L’allievo che insegna è chiamato TUTOR mentre quello che apprende è chiamato
TUTEE. Gli obiettivi sono:
-favorire l’apprendimento da parte dell’allievo tutee in quanto il tutor usa un codice linguistico più
semplice;
-favorire lo stabilirsi di relazioni sociali positive tra l’alunno H e il gruppo classe ( a condizione che
di volta in volta allievi diversi giochino al ruolo di tutor);
-favorire la responsabilizzazione del gruppo classe.
REGOLE CHE RENDONO EFFICACE IL TUTORING:
-l’insegnante deve andare a formare il tutor attraverso delle attività simulate
(fare un vero e proprio “training”.
-l’utilizzazione di più Tutor per evitare la leadership;
-scelta del tutor ( motivazione, capacità comunicative, diversificare la modalità d’insegnamento).
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CONCATENAMENTO: (CHAINING) :
è una tecnica mediante la quale comportamenti complessi vengono suddivisi in segmenti, ognuno
dei quali viene sottoposto a un distinto processo d’apprendimento. Quindi è una sequenza di stimoli
e risposte e può essere distinto in:
ANTEROGRADO:
è una procedura in cui si comincia con l’insegnare la prima risposta della catena;
RETOGRADO: è una procedura in cui si comincia con l’insegnare l’ultima risposta della catena.
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STRATEGIE UTILI A RIDURRE LA FREQUENZA DEI
COMPORTAMENTI INADEGUATI:
con queste tecniche si cerca di decrementare il comportamento negativo o inadeguato;
in che modo?
Si inizia prima con l’utilizzare quelle procedure che hanno il minor tasso di negatività per passare
poi gradualmente a tecniche via via più avversive ;
infatti FOXX e POPOVICH hanno classificato queste tecniche comportamentali in 3 livelli.
TECNICHE DI 1° LIVELLO
DRO: essa consiste nel rinforzare l’assenza di un comportamento
inadeguato;
VANTAGGI:
è di facile impiego, bisogna soltanto stabilire se il comportamento inadeguato si è verificato o
meno; inoltre si opera sempre in “positivo” sul comportamento inadeguato semplicemente
rinforzandone l’assenza.
SVANTAGGI:
non viene insegnato o incrementato nessun tipo di comportamento adeguato.
DRA:
a differenza del DRO questa tecnica consiste nel rinforzare il comportamento adeguato, quindi essa
può essere utilizzata laddove un comportamento già esiste.
SVANTAGGIO :
non influisce direttamente sul comportamento inadeguato.
DRI:
è una tecnica più semplice perché permette di incrementare un comportamento adeguato e di
decrementare un comportamento inadeguato (TUTTO CONTEMPORANEAMENTE).
Di solito si usa quasi sempre il DRI perché agisce su tutte e due comportamenti.
SAZIAZIONE:
questa è l’unica tecnica in cui il RINFORZO non è contingente alla risposta adeguata, anzi il
rinforzo viene erogato prima della risposta desiderata. Quindi consiste in un rinforzo erogato in
maniera non contingente, con una frequenza molto elevata tale da perdere la sua capacità di
incrementare o mantenere un comportamento. Questa tecnica risulta efficace con
i bambini DOWN .Assicurarsi sempre di aver individuato il rinforzatore specifico, cioè
qualcosa che il bambino desidera o ruba.
SVANTAGGI:
la sua efficacia è limitata nel tempo perchè tende progressivamente ad affievolirsi lasciando posto
alla privazione.
TECNCHE COMPORTAMENALI DI 2°LIVELLO
Sono tecniche più intrusive e avversive e quindi occorre il permesso dei genitori ed esse sono:
pratica negativa, estinzione e time-out (senza isolamento).
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PRATICA NGATIVA:
è una tecnica più facile da usare con normodotati che con i diversamente abili ed è anche più
efficace. Essa viene adottata solo per i comportamenti inadeguati poiché consiste nell’ordinare al
soggetto di mettere ripetutamente in atto la sua abitudine per un periodo di tempo ben preciso.
Esempio: il soggetto mangia le unghie; l’insegnante dice: “bravo, continua a mangiartele!”.
Questa tecnica non può essere utilizzata per la riduzione dei comportamenti aggressivi o
autolesionisti.
ESTINZIONE:
è una tecnica che si applica per comportamenti negativi e non pericolosi; essa parte dalla
considerazione che un comportamento aumenta e si mantiene nel tempo se è seguito da
ATTENZIONE; se, invece, non c’è reazione il comportamento scompare.
VANTAGGGI:
-è di facile impiego a patto che si mantenga una condotta coerente nel tempo;
-ha effetto duraturo ed è una procedura poco avversiva.
RISCHI:
non è rapida e il soggetto può manifestare comportamenti aggressivi.
Inoltre è importante sapere che:
-inizialmente succede che più si ignora il comportamento inadeguato più esso aumenta di
frequenza;
-come per tutte le altre tecniche il comportamento inadeguato può riaffiorare spontaneamente.
-la procedura fallisce se per l’esasperazione si presta attenzione anche una sola volta.
TECNICHE COMPORTAMENTALI DI 3°LIVELLO
Sono tecniche molto avversive e intrusive e sono:
Blocco fisico, time-out con isolamento, ipercorrezione.
BLOCCO FISICO:
per comportamenti negativi e pericolosi ed è una tecnica che non va mai utilizzata dagli insegnati in
quanto ci vuole un addestramento appropriato.
Essa consiste nell’impedire al soggetto di muovere il corpo per un periodo di tempo prestabilito.
VANTAGGI:
ha effetti duraturi; assicura una pausa completa; elimina gradualmente il comportamento inadeguato
e pericoloso.
RISCHI:
evitare di usarla con soggetti corpulenti; a volte può risultare gradita.
IPERCORREZIONE:
consiste nel far ripetere il comportamento inadeguato secondo uno schema preordinato in modo da
renderlo avversivo. L’ipercorrezione deve essere contingente e rapida ed associata ad altre tecniche
come il time-out e l’estinzione.
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IL RUOLO DELLA MEMORIA
COME AVVIENE LA CONOSCENZA?
La mente elabora l’informazione che proviene dall’ambiente esterno attraverso diversi processi di
elaborazione:
-trasduzione sensoriale:
è la fase in cui lo stimolo esterno comincia ad esistere per il soggetto, ne ha la sensazione; è una
fase ancora grezza.
-memoria sensoriale: all’interno di questo magazzino c’è una memoria ecoica (per materiali di tipo
uditivo) e una memoria icoica ( per materiali di tipo visivo);
in questa fase si ricorda maggiormente lo stimolo cui si presta più attenzione.
Studiando la memoria dei bambini DOWN si è osservato che essi mostrano difficoltà di MBT nei
confronti di dati presentati uditamente; mentre i soggetti normodotati manifestano prestazioni
mnemoniche superiori per materiali presentati uditamente rispetto a quelli presentati visivamente.
questo perché i bambini Down hanno problemi con l’attenzione selettiva cioè l’opportuno
riconoscimento dello stimolo in entrata a causa del ritardo mentale; inoltre i bambini Down non
fanno uso delle tecniche di memorizzazione come la reiterazione, l’associazione in maniera
spontanea e molto spesso non le conoscono.
MEMORIA
A
LUNGO
TERMINE:
insieme delle conoscenze immagazzinate in maniera stabile.
MEMORIA
A
BREVE
TERMINE:
consente il mantenimento temporaneo delle informazioni.
MEMORIA
DI
LAVORO:
capacità di mantenere e contemporaneamente elaborare il contenuto del testo.
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