117-119 7. Sparta e Atene in epoca arcaica 3. Atene nell'epoca arcaica: tribù e fratrie Le origini, fra mito e storia Secondo il mito, il primo re di Atene sarebbe stato l’egizio Cecrope. L’ultimo re, Codro, sarebbe morto in battaglia respingendo un’invasione di Dori. Quest’ultimo episodio della storia ateniese confermata anche da ritrovamenti archeologici. La città antica di Atene sorgeva nella regione dell’Attica, a quattro chilometri dalla costa е vicina ai tre porti del Pireo, di Munichia e del Falero. Atene, già agli inizi dell’Vili secolo a.C, presentava una struttura sociale e politica sufficientemente definita. La primitiva organizzazione tribale La struttura sociale della Atene primitiva era di tipo tribale: la popolazione era suddivisa in quattro tribù, ognuna delle quali aveva a capo un “re della tribù”; Ogni tribù era articolata in raggruppamenti di famiglie dette “fratrie”. In origine queste partizioni rispondevano a scopi militari. Gli archivi delle fratrie, svolgevano il ruolo degli registri di stato civile. Ogni cittadino, nascendo, veniva iscritto in una fratria e solo l’appartenenza a una di esse gli assicurava la condizione di cittadino con pieni diritti. Il riconoscimento di questo stato era importante per essere un erede al proprio padre (se maschi) e di contrarre un matrimonio con un cittadino ateniese (se femmine). Solo chi era iscritto presso una fratria era considerato un cittadino a pieno titolo. La fratria (che era dunque un'organizzazione fondata su legami di sangue) si distinguevano in: i ghétte (cioè le «stirpi»)a cui appartenevano solo gli aristocratici, discendenti dalle più antiche famiglie ateniesi (detti eu-pntrides, cioè «di buoni padri»). I tìasi erano composti da famiglie plebee, gli orghcóncs, oltre ai cittadini, potevano registrarsi anche gli stranieri residenti ad Atene, ai quali erano concessi alcuni diritti. La prima legislazione ateniese Dracone A partire dal VII secolo a.C. molte città greche iniziarono a darsi delle leggi. Nel 621-620 a.C. Dracone (o Draconte) emanò una legge sull’omicidio: la fine del regime della vendetta privata e la nascita del diritto penale. Dracone è entrato nella storia come un legislatore severissimo (oggi abbiamo l’aggettivo “draconiano”) Le leggi di Dracone: Dracone in realtà tentò di rendere la convivenza civile meno crudele жестокая. introducendo delle garanzie (le prime della storia greca) per coloro che venivano accusati di un reato che egli potesse essere punito era necessario che la sua colpevolezza fosse accertata durante un pubblico processo. La legge di Dracone introdusse anche un'altra regola estremamente innovativa: una distinzione tra due diversi tipi di omicidio, quello volontario e quello involontario. Solo chi aveva ucciso volontariamente fosse punito con la morte e che invece l’omicidio involontario fosse punito con l’esilio. Dracone era costretto a fare alcune concessioni уступки agli antichi costumi tribali: i parenti della parte offesa potessero ancora uccidere il colpevole. Chi aveva il rapporto sessuale con la moglie, la figlia, la sorella, la madre o la concubina di stato libero di un cittadino ateniese poteva essere ucciso: chi uccideva uomo chi ha fatto questo commetteva совершил un omicidio «legittimo» (phónos dtkaios) e dunque non poteva essere punito. La condizione femminile ad Atene Ad Atene le donne venivano promesse in moglie quando erano bambine e potevano sposarsi a partire dal dodici anni. Rigorosamente obbligate alla castità целомудрие prima del matrimonio. Al marito, invece, era consentito avere incontri e relazioni con più di una donna. L’ infedeltà della moglie rientrava nel reato преступление detto moichéia Alla morte del padre solo i figli maschi ereditavano il patrimonio famigliare. Qualora non esistessero figli, ereditavano il patrimonio le figlie femmine (che di regola ereditavano solo la dote). Le figlie(dette in questo caso Yepikleros), in questo caso dovevano trasmettere il patrimonio ai loro figli maschi. E per evitare che il patrimonio finisse in mani estranee, dovevano sposare il parente più stretto in linea maschile (normalmente il fratello del padre). Esistevano due norme : a tutela dell’ereditiera ricca: la prima - se Yepikleros venisse sposata per interesse e poi trascurata dal marito -avrebbe imposto a questo di avere con lei almeno tre rapporti sessuali al mese. a tutela di quella povera: se Yepikleros povera, priva di dote, non trovasse marito - stabiliva che il suo parente più stretto, se non voleva sposarla, le costituisse una dote.