Cittadinanza - San Josemaria Escrivá

Home - San Josemaría - Per parlare con Dio - Cittadinanza
Cittadinanza
25.8.2011
Il mondo ci aspetta. Sì!, amiamo appassionatamente questo mondo perché Dio ce
l’ha insegnato: «Sic Deus dilexit mundum...» — Dio ha tanto amato il mondo — e
perché è il nostro campo di battaglia — una bellissima guerra di carità —, affinché
tutti raggiungiamo la pace che Cristo è venuto a instaurare.
Solco, 290
Lontano — laggiù, nell’orizzonte — sembra che il cielo si unisca alla terra. Non
dimenticare che, dove veramente la terra e il cielo si uniscono, è nel tuo cuore di
figlio di Dio.
Solco, 309
Dio ci vuole molto umani
Se accettiamo la responsabilità di essere suoi figli, vedremo che Dio ci vuole
molto umani. La testa deve arrivare al cielo, ma i piedi devono poggiare
saldamente per terra. Il prezzo per vivere da cristiani non è la rinuncia a essere
uomini o la rinuncia allo sforzo per acquistare quelle virtù che alcuni posseggono
anche senza conoscere Cristo. Il prezzo di ogni cristiano è il Sangue redentore di
Gesù nostro Signore che ci vuole — ripeto — molto umani e molto divini, costanti
nell'impegno quotidiano di imitare Lui, perfectus Deus, perfectus homo.
Amici di Dio, 75
«È tempo di speranza — mi dici —, e vivo di questo tesoro. Non è una bella frase,
Padre, è una realtà».
Allora..., il mondo intero, tutti i valori umani che ti attraggono con una forza
enorme — amicizia, arte, scienza, filosofia, teologia, sport, natura, cultura,
anime... —, tutto questo riponilo nella speranza: nella speranza di Cristo.
Solco, 293
Distribuire gioia
Tu che vivi in mezzo al mondo, che sei un cittadino qualsiasi, a contatto con
uomini ritenuti buoni o cattivi... tu devi sentire il desiderio costante di dare alla
1/3
gente la gioia che tu provi, per il fatto di essere cristiano.
Solco, 321
Hai bisogno di formazione, perché devi avere un profondo senso di responsabilità,
che promuova e incoraggi l'azione dei cattolici nella vita pubblica, nel rispetto
dovuto alla libertà di ciascuno e ricordando a tutti che devono essere coerenti con
la propria fede.
Forgia 712
Con pieno diritto di cittadinanza
Come uomo, il cristiano ha pieno diritto di cittadinanza nel mondo. Se poi accetta
che Cristo viva e regni nel suo cuore, l'efficacia salvifica del Signore si
manifesterà in tutte le sue opere: poco importa che esse siano rilevanti o
modeste, perché agli occhi di Dio una vetta umana può essere bassezza, e quel
che chiamiamo umile o modesto può essere un vertice cristiano di santità e di
servizio.
È Gesù che passa, 183
L’Apostolo ha anche scritto che «non c’è distinzione tra gentile e giudeo, tra
circonciso e incirconciso, tra barbaro e scita, tra schiavo e libero, ma Cristo è tutto
ed è in tutti».
Queste parole valgono oggi come ieri: di fronte al Signore, non esistono differenze
di nazione, di razza, di classe, di stato... Ognuno di noi è rinato in Cristo, per
essere una nuova creatura, un figlio di Dio: siamo tutti fratelli, e da fratelli ci
dobbiamo comportare.
Solco, 317
Tu, per la tua condizione di cristiano, non puoi volgere le spalle ad alcuna
inquietudine, ad alcuna necessità degli uomini tuoi fratelli.
Forgia, 453
Che fare dunque?
Vi dicevo che il mio intento non era di descrivere crisi sociali o politiche,
franamenti e malattie culturali. Considerando le cose alla luce della fede cristiana,
mi riferisco al male nel senso esatto di offesa a Dio. L'apostolato cristiano non è
un programma politico o un'alternativa culturale: esso implica la diffusione del
bene, il contagio del desiderio di amare, una semina effettiva di pace e di gioia.
Non v'è dubbio che da tale apostolato deriveranno benefici spirituali per tutti: più
giustizia, più comprensione, più rispetto dell'uomo per l'uomo.
È Gesù che passa, 124
2/3
Questo è il tuo compito di cittadino cristiano: contribuire a far sì che l’amore e la
libertà di Cristo presiedano tutte le manifestazioni della vita moderna: la cultura e
l’economia, il lavoro e il riposo, la vita di famiglia e la convivenza sociale.
Solco, 302
3/3
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)