RICERCA DI ANTICORPI PER BORDER DISEASE VIRUS (BDV) IN OVINI SICILIANI ANTIBODY SURVEY TO BORDER DISEASE VIRUS (BDV) IN SICILIAN SHEEP 1 1 Bottari T., 1Foti M., 1Rinaldo D., 1Fisichella V., 2Di Pietro S., 3Buonavoglia D. Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria – 2Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie - Facoltà di Medicina Veterinaria, Polo Universitario dell’Annunziata 98168 Messina 3 Dipartimento di Sanità e Benessere degli Animali - Facoltà di Medicina Veterinaria -Bari Parole chiave: Border disease virus, ovini, sieroneutralizzazione, Sicilia Summary Border Disease is a disease of sheep caused by a pestivirus characterized by abortions, infertility and retarded growth. The related economic losses lead to follow an early diagnosis and an infection monitoring especially in Sicily which rural economy is mainly based on sheep and goats breedings. The aim of the study reported here was to evaluate the presence of antibody to BDV in sheep breading in Sicily. 600 serum samples coming from 12 sheep farms were screened. The detection of antibodies was made by seroneutralization test using PEB cell line (Bovine Embryonal Lung). Cells were maintained in D-MEM medium with 10% fetal bovine serum. 207 specimens (34,5%) were positive. In 9 farms (75%) positive animals were detected with percentages ranging from 12 to 45%. Our results let us to suppose a wide spread of BDV in Sicilian flocks and to suggest that such virus must be considered by veterinary practioners as a possible cause of neonatal pathology in sheep. Introduzione II virus della Border Disease (BDV), con il virus della Peste Suina Classica (HCV) ed il virus della Diarrea Virale Bovina (BVDV), appartiene alla famiglia Flaviviridae, genere Pestivirus (Nettleton, 1990; Plant et al., 1973; Edwards et al, 1988). La Border Disease è una malattia degli ovini caratterizzata da aborti, infertilità, ritardo della crescita ed immunosoppressione descritta per la prima volta al confine tra l'Inghilterra e il Galles nel 1959 (Hughes et al., 1959). BDV può causare infezione transplacentare e quindi nascita di agnelli persistentemente infetti. La malattia, che in Europa è abbastanza diffusa, è stata riscontrata in Norvegia (Loken e Barlow, 1981), Germania (Schaarschmidt et al. 2000; Bogel, 1964; Liess et al., 1982; Wolf & Buttner, 1994), Svizzera (Cravero et al., 1975; Thur et al. 1997), Francia (Bregère-Picon et al., 1984) Grecia (Spais et al., 1975), Nuova Zelanda (Manktelow et al., 1969), Australia (French e Snowdon, 1964), U.S.A. (Osburn et al., 1973) e Canada (PhysickSheard, 1980). La malattia è stata segnalata per la prima volta in Italia da Buonavoglia et al. nel 1991 e trova maggiore diffusione nelle regioni meridionali e insulari (Martella et al., 2000). I danni ingenti causati dal virus BD hanno indotto gli addetti ai lavori a mettere a punto sistemi diagnostici rapidi ed efficaci per un precoce monitoraggio dell’infezione nelle aree ad attitudine zootecnica, quale potrebbe essere la Sicilia. Obiettivo del presente lavoro è quello di valutare la diffusione del virus BD nella popolazione ovina siciliana mediante monitoraggio sierologico basato sulla ricerca di anticorpi per BDV con il test di sieroneutralizzazione. Materiali e metodi Emosieri - Sono stati saggiati 600 emosieri di ovini, di età compresa tra 6 mesi e 7 anni, appartenenti a 12 allevamenti presenti nel territorio di 4 province siciliane: Messina, Catania, Palermo ed Enna. I sieri sono stati inattivati a 58° C per 45’ e conservati a –20° C fino al momento dell’uso. Colture cellulari – E’ stata utilizzata una linea cellulare semi-continua di Polmone Embrionale Bovino (PEB) (fig.1). Le cellule sono state coltivate in terreno D-MEM (Dulbecco-Minimal Essential Medium) con aggiunta del 10 % di siero fetale bovino (FCS - GIBCO). Figura 1. Linea cellulare semi-continua di Polmone Embrionale Bovino (PEB) prima dell’infezione. Virus – E’ stato utilizzato un ceppo citopatogeno di BVDV (NADL). Quattro-cinque giorni p.i., il virus determina effetto citopatico, caratterizzato da vacuolizzazione citoplasmatica seguita da arrotondamento e lisi cellulare (fig.2). Il titolo infettante del virus è stato determinato mediante il metodo della diluizione limite in micropiastra. Figura 2 . Linea cellulare semi-continua di Polmone Embrionale Bovino (PEB) in quarta giornata p.i. Sieroneutralizzazione - Gli emosieri in esame sono stati diluiti per raddoppio da 1/2 a 1/256 in piastre per microtitolazione a 96 pozzetti, utilizzando terreno D-MEM. Ad ogni diluizione dei sieri sono state aggiunte 100 TCID50 del virus e, dopo 1 ora di contatto a temperatura ambiente, ad ogni miscela siero/virus sono state aggiunte le cellule PEB appena tripsinizzate. Le piastre sono state incubate a 37°C in termostato a CO2 ed osservate giornalmente per l’evidenziazione di un eventuale effetto citopatico. Risultati Tabella 1 – tabella riassuntiva totale N. positivi % positivi N. negativi % negativi N. allevamenti 12 9 75 3 25 N. emosieri 600 207 34,5 393 65,5 I risultati degli esami sierologici effettuati sono riportati nella tabella 1. Delle 12 aziende esaminate 9, pari al 75%, presentavano soggetti sieropositivi. In queste aziende la percentuale di positività oscillava dal 12 al 42 %. In totale 207 ovini, pari al 34,5 % degli animali esaminati, sono risultati sieropositivi. Le percentuali di positività non presentavano differenze significative tra le province siciliane saggiate né nelle diverse fasce di età considerate. Conclusioni La sieroprevalenza riscontrata nei soggetti esaminati e soprattutto l'alta percentuale di allevamenti colpiti (75%) lascia supporre una larga diffusione della Border Disease in Sicilia. Analogamente a quanto riportato da Tegtmeier et al. (2000), non si evidenzia nessuna relazione tra la percentuale di infezioni rilevate e l’età degli animali. Considerato che la Border Disease spesso decorre in forma subclinica e tenuto conto delle difficoltà nel mettere in evidenza il virus per le sue particolari caratteristiche intrinseche, notevole importanza spetta al controllo sierologico sistematico e continuo sul territorio e soprattutto in Sicilia. È necessario prestare particolare attenzione ai soggetti sieronegativi i quali, se immunotolleranti, rappresentano il principale veicolo di diffusione del virus nell’allevamento (Sawyer M.M. 1992). Il monitoraggio sierologico, per la sua semplicità di esecuzione e per i costi relativamente contenuti, rappresenta, al momento, il modo più efficace per circoscrivere, il più rapidamente possibile, focolai di infezione che, altrimenti, potrebbero assumere proporzioni preoccupanti e mettere in crisi l’ovinicoltura. I risultati preliminari della presente nota sottolineano l’importanza della Border Disease nella patologia neonatale degli agnelli e lanciano un messaggio ai liberi professionisti che operano nel settore ovi-caprino in Italia Meridionale. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Bogel K. Uber die verbreitung eines der Mucosal-Dìsease Gruppe in Shafherden Suddutsclands. Zenthl.Vet.Med.,2B , 687-692, (1964). Brugère-Picoux J., Maes H., Moussa A., Russo P., Parodi A.L. Identification de la "Border Disease" ou "Maladie de la Frontière chez le mouton en France" Bull. Acad. Vet. de France,55 , 555, (1984). 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