Marco Zuccato ITAS –Scalcerle- IIIC
IL VIRUS
Sono malato. Ogni giorno che passa è un’ inesorabile sofferenza.
E pensare che quando ero giovane stavo così bene… Me li ricordo ancora quei giorni…
Eravamo io e mia sorella, eravamo tanto spensierati e giocavamo sempre al girotondo, scherzavamo
insieme, passavamo tutti i giorni con la nostra famiglia e i nostri parenti, nostro padre ci rendeva
sempre orgogliosi di lui, era il migliore. Un giorno mi disse: “Tu da grande diventerai il più
importante membro della famiglia!” , io ero troppo piccolo per comprendere appieno il significato
delle sue parole.
Passarono tanti anni, ormai ero diventato grande e forte, ogni cellula del mio corpo compiva il ciclo
della vita, nasceva e moriva, ma alcune a volte evolvevano e si moltiplicavano a dismisura creando
grandi agglomerati che viaggiavano in continuazione, scontrandosi con i loro simili per cercare di
sopravvivere finché non trovavano un luogo nel mio corpo adatto ad evolversi e a moltiplicarsi
ulteriormente.
All’inizio pensavo che non fosse niente di grave, che non dovevo preoccuparmi di niente, ma col
passare degli anni questo “virus” ricoprì completamente tutto il mio corpo e, come una sanguisuga,
lentamente iniziava a risucchiarmi la vita con qualsiasi mezzo. Fino ad oggi.
Il suo processo d’ evoluzione non è ancora terminato, ma ho capito che questo “virus” è letale per
chiunque. Le mie difese ormai sono ridotte al minimo e altre cellule del mio organismo tentano
inutilmente di fermare la diffusione di questo “ virus” che ormai ha creato in me diverse gravi
malattie. In tutti questi anni ho cercato di studiare questo “virus” , sconosciuto per chiunque, ho
tentato di capire qual è il suo scopo, il perché si nutra del mio corpo, ma senza ottenere risposta.
Una sola cosa è certa: se qualcuno non mi aiuterà a fermarlo, questo mi sottrarrà ogni briciola di
speranza per la mia sopravvivenza. Ho dato un nome a questo “virus”, l’ho chiamato UOMO.