VITAMINA E (Tocoferolo): valore di riferimento:500 - 1800 µg/dl
CURIOSITA':
con questo termine si indicano un gruppo di sostanze ad azioni simili.
Tocoferolo significa "utile per la gravidanza".
CHE COSA FA:
La Vitamina E protegge la Vitamina A e le vitamine liposolubili D-K e gli acidi
grassi polinsaturi dall'ossidazione e migliora la trasportabilità dell'ossigeno da
parte dei globuli rossi. Per queste sue proprietà contribuisce in maniera
decisiva al mantenimento della moltiplicazione delle cellule per concorrere
all’integrità degli elementi liposolubili quali la Vitamina A e gli acidi grassi
polinsaturi che intervengono nell’attivazione dei recettori nucleari (PPARs e
RXR) preposti ai meccanismi della moltiplicazione delle cellule. Per tali
attività svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione dei tumori. Inoltre:
è utile nella prevenzione dell'aterosclerosi;
si mostra efficace nelle malattie cardiovascolari;
è indispensabile per il corretto funzionamento dei muscoli;
evita l’ossidazione dele vitamina liposolubili (vitamina A,K,D)
in associazione alla Vitamina A, riduce il tasso di colesterolo ed evita
depositi di grasso lungo le pareti dei vasi;
• migliora il sistema immunitario;
• è necessaria per un'adeguata funzionalità dell'apparato riproduttivo
(vitamina antisterilità).
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COSA SUCCEDE SE MANCA:
• nei bambini si possono avere gravi disturbi a carico dei muscoli e dei
nervi;
• anemia;
• sterilità;
• maggiore incidenza di malattie del cuore e dei vasi sanguigni
• disturbi della formazione degli eterodimeri.
E' BENE SAPERE CHE:
• l'effetto antiossidante è rafforzato dalla contemporanea presenza di
Vitamina C, glutatione, selenio;
• la Vitamina E protegge la Vitamina A facilitandone l'assorbimento e la
funzione;
• si è rivelata utile nel trattamento delle vampate di calore e
nell'ipotensione;
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• nei soggetti digitalizzati e nei fumatori, è indispensabile una
supplementazione di Vitamina E;
• la sua somministrazione si è spesso rivelata utile nel morbo di
Parkinson;
• svolge effetti di protezione dagli effetti collaterali di alcune terapie
antineoplastiche quali la radioterapia e la chemioterapia.
Tumore prostatico: Elevati livelli di frazioni di vitamina e connessi a
riduzione del rischio.
Elevati livelli circolanti delle principali frazioni della Vitamina E, alfa- e
gamma-tocoferolo, sembrano diminuire il rischio di tumore prostatico
circa del 50 percento ciascuno. Il legame fra elevati livelli di tocoferolo e
basso rischio di tumore prostatico risulta più stretto nei pazienti che
fanno uso di integratori a base di alfa-tocoferolo rispetto agli altri.
L'attività antiossidante della Vitamina E potrebbe essere particolarmente
importante, perché lo stress ossidativo è stato implicato nella
cancerogenesi prostatica. In ogni caso, l'alfa-tocoferolo ha altre
proprietà non antiossidanti, come il miglioramento della risposta
immune, che potrebbero a loro volta svolgere un ruolo nel beneficio
osservato (J.Natl.Cancer Inst:2005;97:396-9).
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VITAMINA D: (Calciferolo) valore di riferimento: 20-120 ng/mL
la vitamina D fu scoperta nel 1918 in seguito all'osservazione che l'olio di
pesce e la luce solare avevano un effetto curativo sul rachitismo. Infatti, la
peculiarità di questa vitamina è che può essere introdotta come tale con
l'alimentazione o può essere sintetizzata nell'organismo a livello della pelle
quando questa è esposta ai raggi del sole (per tale motivo è anche detta
"vitamina raggio di sole").
CHE COSA FA:
La principale funzione è regolare i processi della moltiplicazione delle cellule
(attiva i recettori nucleari VDR), nonché il bilancio di calcio dell'organismo
aumentando il livello ematico attraverso un aumento dell'assorbimento
intestinale favorendo la mineralizzazione della matrice ossea. La sua
attivazione avviene a livello renale ad opera della calcitonina , che viene
secreta dalla cellule c della tiroide, la cui stimolazione è regolata dalla
gastrina, ormone secreto dalla mucosa dello stomaco. In sintesi la Vitamina
D evita alterazioni della moltiplicazione cellulare e osteoporosi in sinergia con
la calcitonina.
• interviene nell'assorbimento del calcio e del fosforo a livello
intestinale;
• regola la mineralizzazione delle ossa;
• promuove una crescita e uno sviluppo regolare specie delle ossa e
dei denti;
• attraverso il controllo del livello di calcio nelle cellule è in grado di
influenzare la secrezione di diversi ormoni;
• svolge un'importante attività nel modulare il funzionamento del
sistema immunitario.
COSA SUCCEDE SE MANCA:
• dolori ossei
• condromalacia
• indebolimento delle ossa con deformazioni (rachitismo in età infantili)
e fratture (osteomalacia e osteoporosi in età adulta);
• aumentato rischio di infezioni;
• debolezza muscolare;
• astenia mentale;
• spasmi muscolari;
• reumatismo;
• neoplasie ossee.
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E' BENE SAPERE CHE:
• poiché la Vitamina D viene assorbita nell'intestino tenue in presenza
della bile, le malattie del fegato, del pancreas, dell'intestino e della
colecisti possono determinarne una riduzione dell'assorbimento.
Disturbi dell'assorbimento dei grassi e l'uso di farmaci antiepilettici
possono portare ad una carenza di Vitamina D.
Sclerosi multipla: vitamina D limita il rischio
Elevati livelli circolanti di Vitamina D sono stati connessi ad una significativa
diminuzione del rischio di sviluppare sclerosi multipla. Il presente studio
fornisce risultati molto confortanti in questo senso: per la prima volta, si
intravede la possibilità di prevenire questa malattia. Prima di poter
raccomandare l'integrazione della Vitamina D, comunque, è necessario
condurre studi clinici su vasta scala per confermare l'effetto protettivo della
vitamina, e per determinare se l'integrazione sia o meno il miglior modo di
incrementarne i livelli. Lo studio comunque rinforza l'importanza di evitare i
deficit di Vitamina D: ciò potrebbe causare oppure scatenare la sclerosi
multipla. (JAMA. 2006; 296: 2832-8)
Tumore mammario: bassi livelli Vitamina D connessi a progressione
I livelli sierici di 25(OH)D risultano diminuiti nelle donne con tumori mammari
più avanzati rispetto a quelle con tumori in fase più precoce. Studi in vivo
hanno dimostrato che l'integrazione della Vitamina D inibisce la proliferazione
delle linee cellulari tumorali ed induce l'apoptosi; studi su animali hanno
dimostrato che elevati livelli di vitamina D nella dieta possono inibire la
crescita delle linee cellulari tumorali. Inoltre, studi epidemiologici hanno
dimostrato che la mortalità da tumore mammario risulta ridotta nelle donne
che vivono in aree con elevata esposizione alla luce del sole. Il presente
studio dimostra che la Vitamina D svolge un ruolo nella patogenesi e nella
progressione del tumore mammario. (J Clin Pathol online 2006, pubblicato il
18/10)
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VITAMINA C (Acido Ascorbico): valore di riferimento: 4-20 mg/L
l'uomo è tra le poche specie animali (insieme alle scimmie, le cavie ed alcune
specie di pipistrelli) a non poter sintetizzare la Vitamina C e pertanto è
necessario l'apporto alimentare. Il nome di "acido ascorbico" ricorda la
capacità di questa vitamina di curare lo scorbuto, malattia che colpiva in
particolare gli equipaggi delle navi che, per lunghi percorsi di navigazione,
non potevano consumare frutta e verdure fresche.
CHE COSA FA:
• partecipa alla formazione del collageno e della matrice intercellulare
favorendo la robustezza delle cartilagini, delle ossa, della dentina e
della parete dei vasi sanguigni;
• favorisce l'assorbimento del ferro a livello intestinale;
• stimola le difese immunitarie e protegge dalle infezioni;
• impedisce a numerose sostanze di trasformarsi in sostanze
cancerogeni;
• possiede attività antiossidante e potenzia gli effetti di altri
antiossidanti, quali la Vitamina A, la Vitamina E, il selenio;
• è indispensabile per la sintesi ormonale;
• interviene nella riduzione dei livelli del colesterolo LHL;
• è utile nella prevenzione e nel trattamento delle allergie.
COSA SUCCEDE SE MANCA:
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poca resistenza al freddo;
arti superiori e inferiori freddi;
emorragie capillari (in particolare emorragie gengivali);
fragilità capillare;
lenta cicatrizzazione delle ferite;
tendenza alle infezioni;
esofagite, gastrite.
E' BENE SAPERE CHE:
• è una vitamina estremamente labile, e viene distrutta rapidamente
dalla cottura, dall'esposizione all'aria e alla luce;
• i contraccettivi orali ne diminuiscono l'effetto;
• i salicilati, i sulfamidici, le tetracicline, il fumo e l'aspirina ne riduco
l'assorbimento; la Vitamina C contrasta gli effetti tossici e
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cancerogeni della nicotina, del fumo di tabacco, dei gas di scarico
degli autoveicoli.
GASTRINA: valore di riferimento: 13,0 - 115,0 pg/ml
La gastrina è un ormone secreto dalla mucosa dello stomaco. Molte sono le
sue funzioni:
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stimolare le cellule delle ghiandole gastriche a secernere
acido cloridrico,
pepsinogeno
enzimi pancreatici, tra cui l’insulina.
Inoltre regola il trofismo delle cellule acido-secernenti, la motilità intestinale e
il tono dello sfintere esofageo inferiore, stimola, con effetto coleretico, la
colecisti e, la tiroide a produrre calcitonina. I valori della gastrina nel sangue
sono rapportabili allo stato funzionale della mucosa gastrica.
NOTE SULLA CALCITONINA
La calcitonina, è un polipeptide di 32 aminoacidi, sintetizzato dalle ghiandole
parafollicolari della tiroide. È un ormone coinvolto nel metabolismo del calcio e del
fosforo. La calcitonina è secreta dalle cellule parafollicolari della tiroide. Il
principale effetto biologico esplicato dalla calcitonina, è quello di inibire il
riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti, e stimola anche il deposito di
calcio nelle ossa. La calcitonina inoltre, come il paratormone (PTH) incrementa
l'escrezione renale di fosfato Il tutto si traduce in un abbassamento della
concentrazione plasmatica sia di calcio, che di fosforo. Il controllo della
secrezione della calcitonina è di tipo feed-back negativo; questo significa che
bassi livelli di calcio plasmatico inibiscono la secrezione di questo ormone da
parte della tiroide; mentre elevati livelli plasmatici di calcio, stimolano la
secrezione di calcitonina. A livello renale la calcitonina oltre a regolare
l'escrezione renale di calcio interviene anche nell'attivazione della Vitamina D.
Quando i livelli di questo ormone sono bassi, si genera un’ interferenza negativa
sul metabolismo del calcio: non svolge più un’azione antagonista al paratormone,
non stimola più la secrezione urinaria di calcio e lo stesso calcio non viene
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riassorbito a livello dei tubuli renali.
HELICOBACTER PYLORI
E' un batterio spiraliforme gram negativo, è annidato nella
mucosa gastrica e fa parte della flora batterica fisiologica dello stomaco. La
particolarità di questo batterio è quella che vive soltanto in ambiente acido
protetto da uno strato di muco, per questo motivo si trova soltanto nello
stomaco. Produce un enzima chiamato ureasi, che gli permette di
neutralizzare l'acidità gastrica e di sopravvivere. In condizioni fisiologiche
esiste un buon equilibrio tra ospite e ospitante; quando, invece, esiste uno
stato infiammatorio della mucosa gastrica, consumi alimentari non idonei, tale
equilibrio viene meno con sopravvento del batterio sulla mucosa gastrica,
con azione lesiva, diretta sui tessuti per la produzione di ammoniaca dovuta
all’attività ureasica di questo batterio che scinde l’urea in ossido di carbonio
ed ammoniaca.
In sintesi la positività dell’H.P. è un indice indiretto dello stato infiammatorio
della mucosa gastrica. Poiché uno stato flogistico della mucosa dello
stomaco può avere negative ripercussioni sulla produzione del fattore
intrinseco di Castle, è utile associare lo studio della Vitamina B12 alla ricerca
dell’H.P.
ENZIMI PANCREATICI
La lipasi è un enzima secreto dal pancreas e interviene nell’utilizzazione delle
vitamine liposolubili (A-E-D-K) e dei grassi. Un suo valore al di fuori dei limiti
di riferimento, sia in senso ipo sia in senso iper, indica la presenza di uno
stato d’infiammazione della mucosa pancreatica. Per l’attività di attivazione
che esercita sulle vitamine liposolubili e sui trigliceridi, entrambi elementi
fondamentali per la regolazione dei meccanismi della proliferazione delle
cellule, una sua ridotta attività, si ripercuoterà, negativamente, su tali
meccanismi.
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OMOCISTEINA: valore di riferimento 3,5 – 11,2 umol/L
L'omocisteina è un amminoacido solforato che si forma in seguito a perdita di
un gruppo metilico (-CH3) da parte della metionina, aminoacido essenziale,
introdotto con la alimentazione.
L'aumento dell’omocisteina è uno dei più importanti fattori di rischio non solo
sul sistema cardiovascolare, ma anche sul quello nervoso e sui processi di
moltiplicazione cellulare. Quando la trasformazione dell’omocisteina in
metionina non avviene, il suo livello aumenta nel sangue. Esso è indice del
venir meno quegli elementi che sono preposti ai meccanismi di
moltiplicazione cellulare come la Vitamina B12, Vitamina B9, Vitamina B6.
Ciò comporta formazione di radicali liberi dell'ossigeno, molecole molto
dannose per il DNA, con conseguente danno ai fini della replicazione delle
cellule.
L’infiammazione della mucosa gastrica, la carenza di L_arginina, la betaina, l’
acido folico, la Vitamina B6, la Vitamina B12 ed il fattore intrinseco di Castle,
sono coinvolti nell’aumento dell’omocisteina. La sua neutralizzazione avviene
oltre alla supplementazione di Vitamina B12 e acido folico, qualora carenti, e
di bioarginina insieme alla betaina.
La diminuzione dell’omocisteina è altrettanto nociva in quanto,
rappresentando il substrato fondamentale per la partenza d’importantissime
vie metaboliche, (la formazione dei neurotrasmettitori del parasimpatico e del
simpatico, del nitrossido e dell’endotelina, della guaina mielinica, di composti
energetici per l’apparato muscolare e per la formazione del DNA), è il
presupposto per la mancata formazione di tali vie metaboliche. Nella maggior
parte dei casi essa ciò avviene per somministrazioni non monitorate di acido
folico e di Vitamina B12.
Eliminazione H. pylori diminuisce omocisteina nell'anziano
L'eradicazione dell'H. pylori nei pazienti anziani con deficit della cobalamina
porta ad un incremento nei livelli plasmatici di quest'ultima ed ad una
diminuzione dell'omocisteina. Ciò suggerisce che l'infezione da Helicobacter
pylori sia almeno un fattore di rischio di iperomocisteinemia nell'anziano. La
gastrite da H. pylori può portare ad un danneggiamento dei processi
essenziali per l'assorbimento della cobalamina, ed il suo deficit a sua volta
porta all'iperomocisteinemia. Dato che l'eliminazione del microrganismo
tramite antibiotici porta a una diminuzione dei livelli di omocisteina, sarebbe
utile sottoporre gli anziani a screening per l'infezione da Helicobacter pylori, e
trattarli se necessario. (Gut 2007; 56: 469-74)
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PARATORMONE: valore di riferimento: 6 - 65 pg/ml
È un ormone prodotto dalle paratiroidi, un gruppo di quattro ghiandole situate
nel collo in stretta vicinanza della tiroide.
E’ il principale ormone responsabile della regolazione del calcio perché è in
grado di liberare il calcio dalle ossa, impedirne la perdita con le urine e
favorirne l'assorbimento nell'intestino. Di norma, la produzione di
paratormone è regolata essenzialmente dal valore della calcemia, cioè
aumenta o diminuisce in rapporto al livello del calcio nel sangue. La sua
azione avviene a livello renale.
SEROTONINA: valore di riferimento: 25,67 – 173,82 (donne);10,77 – 197,34
(maschi) µg/24h (urine 24/h)
La serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT) è un ormone prodotto, non solo
dalle cellule del sistema nervoso centrale ma anche da particolari cellule
dello stomaco e dell’intestino dette cellule cromoaffine.
Essa svolge un importante ruolo nella regolazione dell'umore del sonno, della
temperatura corporea, della sessualità e dell'appetito. Alterati livelli in circolo,
possono essere indice d’irregolarità della sua produzione, specialmente a
livello intestinale, e /o alterazioni della funzione sia epatica sia polmonare,
avvenendo in questi organi il suo catabolismo (trasformazione in acido 5idrossindoloacetico). Alterazioni della sua produzione, possono riflettersi sul
comportamento, sul sonno (irregolarità del sonno), comparsa di stati
depressivi, comparsa di ansia, alterato rapporto con il cibo e disturbi della
sfera sessuale.
CALPROTECTINA
Interpretazione dei risultati:
< 15 µg/g Negativo
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15-60 µg/g Processo infiammatorio a carico della mucosa intestinale
> 60 µg/g Processo infiammatorio di alto grado a carico della mucosa
intestinale
La calprotectina è una proteina legante il calcio presente nei neutrofili.
La sua determinazione nelle feci può essere utilizzata come marcatore
dell’infiltrazione dei neutrofili nel lume intestinale e di conseguenza come
marcatore indiretto dell’infiammazione intestinale, utile per monitorare
l’attività flogistica dell’intestino.
Studi a supporto di questa applicazione indicano che aumentati livelli di
Calprotectina fecale si riscontrano soprattutto nelle IBD – Inflammatory
Bowel Disease (rettocolite ulcerosa, Morbo di Crohn), in alcune neoplasie
del gastroenterico. Ovviamente livelli aumentati vengono anche riscontrati in
tutte le patologie che implicano un processo infiammatorio, acuto o cronico, a
carico dell’apparato gastroenterico includendo le patologie peptiche, le
diverticoliti, le enterocoliti infettive, il trattamento con alcuni farmaci.
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