Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3°ed., 2004, Zanichelli Cap 10 - 11 L’economia del settore pubblico Inquadramento generale In alcuni casi il libero mercato non è in grado di allocare le risorse in modo efficiente e quindi garantire il massimo benessere per la collettività: fallimenti del mercato. Il mercato fallisce in presenza di esternalità e di beni pubblici. In questi casi è necessario l’intervento pubblico per cercare di correggere le distorsioni provocate dai fallimenti del mercato e rendere quindi il mercato più efficiente. Obiettivi di apprendimento Vedere come le esternalità rendono inefficiente il libero mercato Esaminare come l’intervento pubblico può risolvere i problemi di inefficienza causati dalla presenza di esternalità Definire i concetti di beni pubblici e risorse collettive Esaminare perché il libero mercato non riesce a offrire i beni pubblici (e quindi fallisce) Esternalità Effetto dell’azione di un soggetto economico (consumatore o produttore) sul benessere di altri soggetti non coinvolti Esternalità negativa: i soggetti terzi sono danneggiati (il loro benessere diminuisce) (esempi: inquinamento, fumo passivo, congestione di traffico …) Esternalità positiva: i soggetti terzi sono favoriti (il loro benessere aumenta) (esempi: ricerca di base, restauri, tutela dell’ambiente ..) Le esternalità positive e quelle negative possono verificarsi sia sulla produzione che sul consumo. Fallimento del mercato in presenza di esternalità I compratori e venditori non tengono conto degli effetti esterni (positivi o negativi), quindi le forze di mercato (domanda e offerta) non riescono a garantire una quantità di equilibrio efficiente, ossia non viene massimizzato il benessere totale per la società. Prenderemo in considerazione quattro casi: esternalità negative di produzione (esempio: inquinamento) esternalità negative di consumo (esempio: consumo di tabacco) esternalità positive di produzione (esempio: innovazione tecnologica) esternalità positive di consumo (esempio: istruzione) Esternalità negative di produzione (inquinamento) Consideriamo come esempio il mercato dell’acciaio la cui produzione comporta inquinamento atmosferico che danneggia la popolazione residente intorno alle fabbriche. In questo caso il costo sociale (per tutta la collettività) è superiore al costo privato (per le imprese produttrici). La condizione di equilibrio di mercato non è efficiente. La quantità prodotta dal mercato è troppo elevata e non garantisce una condizione ottimale di benessere per la collettività. Costo sociale comprende, per ogni unità di bene prodotta, il costo privato di produzione più il costo dei soggetti terzi danneggiati dall’inquinamento. Per raggiungere la quantità ottimale il Governo può imporre una tassa pari all’ammontare del costo di aggiustamento (tassa pigoviana). Questa tassa non crea perdita secca ma anzi garantisce il raggiungimento dell’equilibrio ottimale per la società. In questo caso l’imposta internalizza gli effetti esterni, inducendo compratori e venditori a comportarsi come se tenessero conto del costo dell’inquinamento. Prezzo acciaio Costi sociali Costo inquinamento Ottimo Offerta (costo privato) Tassa pigoviana Equilibrio di mercato Domanda (valore privato) 0 Qottimale Qmercato Quantità acciaio Esternalità negative di consumo (consumo di alcol) Il consumo di alcol crea costi aggiuntivi per la collettività (ad esempio per la cura delle malattie che provoca), ossia il valore sociale è inferiore a quello privato (esternalità negativa). La quantità ottimale è inferiore a quella di mercato. Si introduce una tassa pigoviana sul consumo di alcol per raggiungere l’equilibrio ottimale. Prezzo Alcol Offerta (costo privato) Tassa pigoviana Domanda (valore privato) Valore sociale 0 Q ottimale Q mercato Quantità alcol Esternalità positive di produzione (innovazione tecnologica) L’innovazione tecnologica attuata dalle imprese si diffonde in parte anche sul resto della collettività generando effetti positivi di conoscenza (esternalità positiva). Il valore sociale della produzione di innovazione è superiore a quello privato. In assenza di intervento pubblico, la quantità di equilibrio di mercato è inferiore a quella ottimale che può essere raggiunta grazie all’intervento pubblico che concede alle imprese che producono innovazione tecnologica un sussidio pari ai benefici sociali. Dibattito sulla politica industriale: come sostenere la R&S? Interventi mirati o generalizzati? P innovazione valore della diffusione tecnologica Offerta (costo privato) Costo sociale sussi dio Equilibrio ottimo Domanda (valore privato) 0 Qmercato Qottimale Q innovazione Esternalità positive di consumo (istruzione) Il consumo di educazione non genera vantaggi solo per il singolo consumatore, ma rappresenta anche un beneficio (esternalità positiva) per l’intera collettività in quanto una popolazione più istruita permette all’intero sistema economico di crescere. Il beneficio sociale è quindi maggiore di quello privato, l’equilibrio di mercato determina una quantità consumata di educazione inferiore alla quantità ottimale. E’ necessario un intervento pubblico che favorisca il consumo di educazione attraverso la concessione di un sussidio ai consumatori. prezzo educazione offerta (costo privato) ottimo sussidio Valore sociale domanda valore privato 0 Qmercato Qottimale quantità educazione Copyright © 2004 South-Western Soluzioni private alle esternalità Sotto particolari condizioni la contrattazione tra privati è in grado di determinare equilibri efficienti anche in presenza di esternalità. Teorema di Coase. Se tutte le parti in causa possono negoziare l’allocazione delle risorse senza costi, il mercato riesce ad allocarle efficientemente, indipendentemente dalla distribuzione iniziale dei diritti. Esempio (molto semplificato) Il cane del Sig. A abbaia e disturba il Sig. B (unico abitante del circondario). E’ possibile trovare una soluzione di privata? Per capirlo occorre stabilire quali sono i diritti e poi confrontare il beneficio per A con il danno per B. Se A ha il diritto (perché la legge lo consente) di tenere il cane, allora B potrebbe offrire ad A una somma di danaro perché si liberi del cane. A accetterà solo se la somma offerta > beneficio che trae dal cane. Se B ha il diritto di mandar via il cane allora sarà A che vorrà pagare B perchè non faccia valere il suo diritto. B accetterà solo quando la somma offerta > danno subito. Quindi secondo il Teorema di Coase qualunque sia la distribuzione iniziale dei diritti, le parti in causa possono sempre negoziare un accordo grazie al quale tutti traggono un vantaggio e il risultato è efficiente. In realtà la condizione di assenza di costi di transazione richiesta dal Teorema di Coase è poco realistica. Nei mercati sono coinvolte miriadi di persone e i costi per raggiungere soluzioni private sono di norma superiori ai benefici. E’ quindi necessario l’intervento pubblico. Costi di transazione costi sostenuti dalle parti per raggiungere un accordo (preparazione) e per metterlo in pratica (esecuzione). Intervento pubblico per le esternalità Poiché le soluzioni private spesso non sono efficaci, allora è necessario l’intervento pubblico che può assumere due forme: 1. Regolamentazione Si definiscono regole di comportamento per produttori e consumatori: esempio: le imprese sono autorizzate ad emettere una certa quantità di inquinanti, se superano questa quantità commettono un reato. Tuttavia occorre una analisi cosi/benefici che valuti quantità e qualità dell’inquinamento. Inoltre esiste un problema di informazione: per regolamentare occorre conoscere nel dettaglio i singoli settori industriali, le tecnologie adottate e le alternative. 2. Politiche basate sul mercato (imposte o sussidi) Si altera il prezzo di equilibrio di mercato al fine di ottenere la quantità del bene ottimale per la società attraverso l’introduzione per i produttori o consumatori di imposte pigoviane per le esternalità negative sussidi per le esternalità positive. I permessi di inquinamento Tipologie di beni I beni possono essere raggruppati secondo due caratteristiche PRINCIPIO DI ESCLUDIBILITÀ: agli individui può essere impedito di goderne PRINCIPIO DI RIVALITÀ: l’uso da parte di un individuo limita la possibilità di goderne da parte di un altro. Combinando questi principi possiamo definire 4 categorie di beni ESCLUDIBILE RIVALE SI NO SI BENI PRIVATI MONOPOLI NATURALI NO RISORSE COLLETTIVE BENI PUBBLICI Bene pubblico Bene pubblico: un bene che sia simultaneamente non escludibile e non rivale Sono beni per i quali non si può impedire a qualcuno di goderne e il fatto che un individuo ne goda non limita la possibilità di godimento da parte di altri individui Esempi: difesa nazionale, fuochi di artificio. In presenza di beni pubblici il mercato fallisce perché singoli individui possono attuare comportamenti opportunistici o da free-rider Free-rider: un individuo che, pur godendo del beneficio di un bene, non ne paga il prezzo. Il mercato privato, anche se vi è un beneficio sociale non è in grado di offrire il bene perché è impossibile praticare un prezzo per l’uso del bene. E’ necessario l’intervento dell’amministrazione pubblica che può fornire il bene pubblico se reputa che i costi sono inferiori ai benefici. Problema: quali beni pubblici si devono fornire e in quale quantità ? Si deve ricorrere all’ analisi costi-benefici. Analisi costi-benefici. Studio che mette a confronto i costi e i benefici derivanti a una comunità dalla fornitura di un bene pubblico Risorse collettive Risorse collettive: un bene che sia simultaneamente non escludibile e rivale Sono beni disponibili gratuitamente per chiunque li voglia sfruttare ma l’uso di una risorsa collettiva da parte di un individuo condiziona la capacità di goderne da parte di altri individui. Esempi: aria e acque pulite, pesci di mare aperto, ambiente, animali selvaggi, terreni comuni Terreni comuni (usi civici) E’ una tradizione (diffusa nei secoli scorsi, ma ancora presente in molti paesi della Sardegna) per cui i terreni sono disponibili liberamente per l’uso da parte di tutta la collettività. Ciascuno ha l’incentivo individuale a sfruttare molto il terreno (pascolo, taglio legname), anche perché ritiene che altrimenti il terreno verrebbe sfruttato dagli altri. Il risultato è un uso eccessivo della risorsa dal punto di vista della società nel suo complesso. Alla fine si arriverà alla distruzione della risorsa collettiva, che non sarà più disponibile per nessuno. I comportamenti privati non sono efficienti,. Il mercato fallisce anche perché non sono bene definiti i diritti di proprietà sulle risorse comuni (non escludibilità). E’ necessario l’intervento pubblico che porti ad una regolamentazione dell’uso delle risorse e alla definizione dei diritti di proprietà Esiste una forte differenza tra incentivi individuali e incentivi sociali.