Relazione rievocazione storica

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CITTA’ di PONTIDA
Provincia di BERGAMO - C.A.P. 24030 - Via Lega Lombarda, 30 - tel. 035/796612 - fax 035/796619 E-Mail: [email protected]
UFFICIO BIBLIOTECA
RIEVOCAZIONE STORICA DEL GIURAMENTO DI PONTIDA
PREFAZIONE STORICA
Nel mese di marzo dell’anno 1152 il giovane Duca di Svevia, Federico I, venne
eletto Imperatore dalla società nobile tedesca, risolvendo così la lunga crisi del
potere imperiale germanico.
Il nuovo Imperatore era destinato, come scrissero i cronisti del tempo, a
“saldare, come una pietra angolare, l’ampia crepa che si era aperta nell’edificio
dell’Impero”.
La prima mossa di governo importante fu quella di stabilire, con
chiarezza estrema, l’importanza paritetica dei due poteri – quello politico e
quello spirituale – convocando a Costanza, nel 1153, una Dieta (dal latino Dies,
cioè giorno di assemblea) per raggiungere un accordo stabile e definitivo. E fu
appunto a Costanza che l’Imperatore Federico sentì, per la prima volta, parlare
dei Comuni e della critica situazione dell’Italia settentrionale. Milano infatti si
era arrogata, nei decenni precedenti di crisi imperiale, i poteri che
competevano, a norma di legge, esclusivamente al Sovrano. E nessun
milanese accettava l’idea che certi poteri potessero essergli tolti dopo averli
esercitati, senza alcun ostacolo, per interi decenni.
Così Milano, sicura di sé, continuava ad esercitare un dominio, spesso
drastico, sulle città limitrofe, quali Lodi e Pavia, con soventi scontri d’armi ed
addirittura parziali distruzioni.
Federico, constatato che lo sviluppo legislativo, economico e politico di
Milano e alleati, aveva preso decisamente strade diverse da quelle volute
dall’Impero, provvide, nell’ottobre del 1154, a scendere nella pianura padana
(Dieta di Roncaglia), atteso con ansia da tutte quelle città insediate
dall’espansione milanese.
La conseguenza fu che Milano venne messa al bando, non attaccata a
causa delle disparità di forze in campo, ma separata dalle città sue alleate, tra
cui la più fedele, Tortona, venne sacrificata e rasa al suolo il 19 aprile
1155.Ritornato in Germania, l’Imperatore si rese conto che il problema era ben
lungi dall’essere risolto, anche perché Milano, libera ancora una volta da
controlli ravvicinati, ricominciò la sua politica espansionistica.
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Oltre a questo, un altro problema occupò allora il Barbarossa: una nuova
esplosione della crisi con il potere ecclesiastico sull’importanza dei ruoli, per
risolvere la quale venne indetta la Seconda Dieta di Roncaglia (1158).
Fu in quella occasione che venne sancita la libertà, da parte
dell’Imperatore, di nominare degli speciali magistrati per l’amministrazione
della giustizia: i Podestà.
Questo fatto non venne assolutamente accettato da Milano e dai suoi alleati,
che amavano talmente la propria libertà da non tollerare alcuna “potestatis
insolentiam” .
In realtà, forse essi non volevano l’assoluta indipendenza dall’Impero, ma
chiedevano solo piena autonomia politico-amministrativa.
A questo rifiuto scattò la punizione che ancora una volta andò a colpire
un’alleata di Milano: Cremona, distrutta il 27 gennaio 1160.
Altri fatti d’arme seguirono – con esiti alterni – la distruzione di Cremona,
fra tutti ricordiamo la battaglia di Tassera, combattuta sotto un nubifragio il 10
agosto 1160, che segnò una pesante e sanguinosa battuta d’arresto per
Barbarossa e il suo esercito. Per due anni Federico dovette abbandonare il suo
progetto italiano, per risolvere lo scisma religioso in procinto di crearsi a
seguito della diatriba tra Alessandro III Bandinelli e Vittorio IV Ottaviano, che
lottavano per la nomina del Papa sorretti da opposte fazioni.
Solo nel 1162, quindi, il Barbarossa, tornò a calcare il suolo lombardo; a
seguito di un suo ultimatum, il 19 marzo, Milano, che aveva tentato in parte
un’ultima resistenza, venne rasa al suolo.
La vittoria sembra ormai definitivamente in mano al Barbarossa, che
però, probabilmente, non si aspettava la successiva mossa dei milanesi:
approfittando del viaggio a Roma dell’Imperatore il 7 aprile del 1167 le città di
Bergamo, Cremona, Brescia e Mantova e strinsero un patto di reciproco
soccorso facendo solennemente Giuramento nel Monastero di San Giacomo a
Pontida.
Nacque così il nucleo originario della Lega dei Comuni Lombardi che ben
presto avrebbe visto aderire numerose altre città, fra cui Lodi, da sempre
caposaldo imperiale. Prima mossa della Lega fu il 27 aprile, di far rientrare i
milanesi nella loro città per rialzare le fortificazioni.
Per diversi anni si evitò la guerra con l’Imperatore che, solamente il 28
settembre 1174, ritornò per la quinta volta in Italia, deciso a punire le città
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riunite in Lega. I primi scontri si ebbero a Susa, Asti e Alessandria, mentre
Milano chiamava a sé anche gli eserciti dei Comuni veneti.
Sabato 29 maggio 1176 si tenne la battaglia risolutiva, nelle campagne
intorno a Legnano, dove il Barbarossa perse non solo una battaglia, ma
soprattutto il prestigio e la dignità imperiale.
Meno di un anno dopo, a Venezia venne siglata la pace che sancì
ufficialmente la nascita dei Comuni e dei loro Diritti.
(Tratto da “La rievocazione storica del Giuramento” di Franco Zarelli)
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Le motivazioni di una Rievocazione Storica
Il principale intento che anima la realizzazione di questo evento si ravvisa
nella volontà di procedere ad un continuo, incessante e preciso recupero della
memoria storica e delle tradizioni culturali che caratterizzano fortemente ogni
realtà territoriale e di renderle fruibili da parte del grande pubblico.
L'idea di proporre lo spettacolo - anche ed in maniera puntuale - ai
ragazzi che frequentano la scuola dell'obbligo - agevolandone l'ingresso con
biglietti a prezzo modico - mira proprio all’intento del recupero e della
trasmissione delle tradizioni e della cultura storica alle nuove generazioni.
Non si tratta, in buona sostanza, di mero folclore (senza nulla togliere
all’importanza e all’efficacia dello stesso) bensì di un momento che ha
l'ambizione di essere anche formativo sia attraverso la realizzazione di uno
spettacolo che attraverso tutte le iniziative collaterali all’evento principale
scelte con cura e caratterizzate da un’ alta professionalità.
Lo spettacolo della Rievocazione storica, realizzato dal Gruppo
Rievocazioni Storiche di Pontida (che conta più di cento figuranti) e diretto da
Arturo Gelmi, è suddiviso in dieci quadri presentati da un narratore in scena
che chiarisce, di volta in volta, le vicende che si susseguono.
La narrazione e lo spettacolo ripercorrono gli eventi legati al Giuramento
della Concordia e conducono lo spettatore all’interno della storia avvalendosi
del suggestivo sottofondo musicale; si tratta di una rappresentazione scenica
e coreografica tanto entusiasmante quanto commovente.
Corre l’obbligo, inoltre, di sottolineare che, proprio in forza
dell’importanza storica che Pontida riveste non solo a livello locale bensì
nazionale, con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 luglio 2006,
ha ottenuto il titolo onorifico di Città ai sensi dell’art. 18 del T.U. degli Enti
Locali (D.Lgs. 267 del 18 agosto 2000).
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