Destra storica (1861-1976) Destra storica Raggruppamento

Destra storica (1861-1976)
Destra storica Raggruppamento informale di deputati del Parlamento italiano di ispirazione
liberale. Il suo primo e massimo rappresentante fu Cavour; tra i suoi maggiori esponenti vi furono
Bettino Ricasoli, Marco Minghetti, Luigi Menabrea. La Destra fu al governo dopo l’unificazione, dal
1861 al 1870, dando al nuovo Regno d’Italia un’impronta decisiva: stato centralizzato sul modello
napoleonico, con prefetti periferici; unificazione legislativa, fiscale, monetaria, dei pesi e delle
misure, ricalcata sulla realtà del Regno di Sardegna; istruzione elementare laica, obbligatoria e
gratuita; creazione di forze armate nazionali, con la coscrizione di durata quinquennale.
Nonostante la sconfitta sul campo, nella terza guerra d’indipendenza, a Custoza e a Lissa, il
governo della Destra riuscì a ottenere con la pace di Zurigo (1866), tramite Napoleone III, sia il
Veneto sia il riconoscimento del Regno d’Italia da parte dell’Austria. Nel 1870, approfittando della
sconfitta di Napoleone III da parte della Prussia, occupò Roma, dove insediò la capitale.
Coronamento dell’opera della Destra fu il pareggio del bilancio, conseguito dal ministro Quintino
Sella nel 1873 col ricorso a gravosissime imposte, tra cui famosa quella sul macinato.
Vedi anche Sinistra storica.