in questo numero
Iniziali: BCGLF
ph. Tommaso Le Pera
al Rossetti dal 12 novembre
i Pooh
in concerto
al Rossetti il 18 e 19 novembre
La Vedova Scaltra
3
2004
2005
Iniziali: BCGLF
la scheda di presentazione
Giorgio Barberio Corsetti e Giovanni Lindo
Ferretti: in assoluto due fra le personalità
artistiche più originali, interessanti, forti del
mondo dello spettacolo italiano. Due personalità apparentemente molto differenti: il
primo regista e autore di punta nel teatro di
sperimentazione e ricerca, il secondo carismatico leader del gruppo rock C.C.C.P.
Grazie all’impegno della Fondazione Emilia
Romagna Teatro, si sono posti a confronto
sulle tavole del palcoscenico. Nasce così
Iniziali: BCGLF, con un titolo che sintetizza
in poche lettere il nucleo di questo evento:
l’incontro – e la fusione – degli affascinanti e
personalissimi linguaggi dei due artisti.
Iniziali: BCGLF condensa racconti, appunti di
viaggio e di sogni, immagini e visioni personali di Giovanni Lindo Ferretti, ma anche
testi di alcune sue vecchie canzoni e scritti
inediti, mai pubblicati. Il risultato è un evento in cui si specchiano le dinamiche teatrali,
il fascino magnetico, l’intensità poetica che
sta al centro di ogni avventura espressiva di
Giovanni Lindo Ferretti. Per esaltare queste componenti Giorgio Barberio Corsetti
gli ha costruito intorno una sequenza di
architetture teatrali, che evocano un viaggio
ideale fatto di suggestioni amorose, voci
e stati d’animo. È l’incredibile capacità di
“tenere” il palco di Giovanni Lindo Ferretti
ad aver colpito il regista, che soprattutto
per questo motivo ha scelto di lavorare
con lui «Ogni sua esibizione – dice infatti
– è più di un concerto: è una performance
vocale giocata tutta sulla sua sorprendente
energia; il modo in cui il suo corpo e la sua
voce riescono a impadronirsi di uno spazio
non finisce mai di affascinarmi. Ferretti, da
questa conquista, parte sempre per raccontarci nuove storie»
Nuove storie ora raccolte in questo spettacolo, da cui il pubblico potrà “lasciarsi
70 minuti
senza intervallo
altri percorsi
rapire” conquistato dalle evoluzioni dei sei performer multietnici, danzatori e acrobati, dalle
scene interpretate “sospesi nell’aria”, dalla proiezione di filmati di struggente bellezza (curati
da Fabio Massimo Iaquone, che
ritroveremo tra qualche settimana quale regista dello spettacolo “Variazioni sul cielo” di
Margherita Hack). E poi la varietà
dei ritmi di Maroccolo che firma
le musiche, e la complessa e ricca
costruzione di una messinscena
che la critica ha paragonato a
un “polittico fatto di vocazioni
arcaiche e di hi-tech”. Un polittico che ritrae il nostro presente:
«Guerra e lotte, sangue, fame,
viaggi epici in barche di moderni
schiavisti, mare, acque nemiche,
terre senza terra, senza orizzonti, senza stelle – si legge nelle
note dei due artisti – Qui da
noi, sulla terra dei nostri, terra di
passaggi, terra benedetta e maledetta, usurata dall’usura di politici affamati
e vomitanti, logorata, arrivano rigeneranti
speranze, voti al futuro ed al sacro della vita,
neri uomini e donne che procreano, sovrappopolano, spargono generosi ed aitanti semi
verso il futuro, che per essi diventa possibile,
vero, pieno di promesse e non solo gravido
di lutti. Si generano qui, in casa nostra, per
caso, per necessità, per bisogno, per fame,
promesse, patti con Dio, si intrecciano canti
per le generazioni future, senza calcoli, per
pura espansione e generosità incosciente. E
noi come al solito accompagnamo il canto
con il canto. Un viaggio, il canto di G. L.,
le immagini proiettate, un palco che gira e
levita, un altro corpo bianco in scena, quello
minuto e veloce di C. parte femminile e
chiara di G. L., che vola, e poi tutti i corpi
neri che avvolgono, sorreggono, danzano,
cantano con voci possenti. Un viaggio attraverso le parole di G. L. in una tessitura di
senso e di sogno» (i.lu.)
Iniziali: BCGLF
gli autori e la rassegna stampa
Barberio Corsetti
Giorgio Barberio Corsetti, regista, attore e
autore, è fra i maggiori esponenti del teatro di ricerca
in Italia. Dopo aver fondato nel 1976 la compagnia La
Gaia Scienza, al suo scioglimento (1985) forma un
nuovo gruppo: Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio
Corsetti. Nel 1984 con Il ladro d’anime è alla
Biennale di Venezia e prosegue il suo percorso con
spettacoli in cui l’utilizzo del video nella drammaturgia,
soprattutto nelle collaborazioni con Studio Azzurro,
diventa un segnale di poetica che si accompagna alla
dissoluzione nello spazio dei suoi danzatori-attori, come
nella trilogia di cui La camera astratta (1987)
rappresenta la tappa finale. Con Descrizione di
una battaglia (1988) inizia un lavoro di riscrittura
scenica delle opere di Kafka che in più stagioni lo porta a
creare diversi spettacoli: oltre a Di notte e Durante
la costruzione della muraglia cinese, va
menzionato America che Corsetti mette in scena come
metaforico viaggio alla ricerca di sé, dedicando particolare
studio al codice espressivo della parola.
Nel 1993 intraprende un originale percorso intorno
al Faust di Goethe, il cui primo risultato è
Mefistofele, studi, schizzi e disegni per
un Faust privato (1995). Ad esso segue un
Faust in cui Corsetti offre ancor più rilievo all’elemento
“video” che conquista ruolo addirittura scenografico
grazie all’uso di monitor su carrelli che si muovono
lungo l’intero spazio scenico. Successivamente firma La
nascita della tragedia – un notturno
(nell’ambito di Progetto Acquario Teatro Laboratorio, nel
1996), con la partecipazione di Franco Citti nel ruolo del
‘padre cieco’; I giganti della montagna (1997)
primo incontro fra Corsetti e Pirandello; Notte e Il
processo (1998). Tra i lavori più recenti Graal
(2000), Woyzeck (2001) e Le metamorfosi da
Ovidio (2002).
Come regista ha lavorato spesso all’estero (fra le molte
cose, ha progettato all’Expo di Lisbona una macchina
scenica che, insieme a quelle realizzate da altri artisti
e gruppi catalani fra cui La Fura dels Baus, ha preso
parte al grande evento itinerante Peregrinacão). Dal
1999 al 2002 è stato direttore della Sezione Teatro della
Biennale di Venezia.
Giovanni Lindo Ferretti è una delle figure di
maggior prestigio nel panorama della musica italiana. La
sua carriera ha inizio dopo l’incontro con il chitarrista
Massimo Zamboni durante un viaggio a Berlino nel 1982. I
due si muniscono di drum machine e suonano in giro per
la Germania, rifacendosi soprattutto al punk espressionista
di Einsturzende Neubauten. Nascono così i CCCP:
un gruppo di punk filosovietico e di musica melodica
emiliana. I CCCP (ovvero la sigla URSS in caratteri
cirillici) sono Massimo Zamboni, Giovanni Lindo Ferretti,
Danilo Fatur, Antonella “Annarella” Giudici: una band di
rottura per l’impegno e la profondità dei testi e per il
coraggioso ostinarsi a non cedere a scelte di comodo,
hanno preferito rimanere lontani dal circuito commerciale.
Dopo una notevole carriera e molti dischi incisi, con la
caduta del Muro di Berlino vengono in qualche modo
meno le motivazioni ideologiche che avevano tenuto unito
il gruppo, che nel 1990, dopo lo straordinario ultimo disco
Epica, Etica, Etnica, Pathos, si scioglie. Restano
le parole di Ferretti, la consapevolezza di non essere per
sempre legati alla dimensione cantautorale per esprimere
in italiano qualcosa che vada oltre la banalità, e un suono
semplice ma efficace, che fa della sua povertà la sua
maggiore dote. Ci sarà una pausa. Poi, nel 1992, gli stessi
si trasformano in CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti),
anch’essi destinati a lasciare un segno nella storia
della musica italiana: vi appartengono oltre a Ferretti e
Zamboni, Maroccolo e Magnelli che già avevano partecipato
all’ultima fase dell’attività dei CCCP. Negli anni Novanta
producono – imponendosi come una fra le più importanti
realtà della musica alternativa italiana - dischi del rilievo
di In quiete e Linea Gotica, album che contiene
fra l’altro un brano dedicato alla guerra nell’ex-Jugoslavia.
Dallo scioglimento dei CSI nascono nel 2002 i PGR
(Per Grazia Ricevuta), improntati a sonorità electro-world,
con la produzione di Hector Zazou e il mixaggio di Peter
Walsh. Nel frattempo Ferretti ha realizzato Co.dex, il
suo disco da solista, in cui testi e sperimentazione sonore
si sposano alla ricerca di quella musica che “è ciò che sta
fra la Terra e il Cielo, (…) l’unica delle arti che riesca
a espandersi e a occupare lo spazio, e poi salire, salire,
salire...”
Lindo Ferretti
Politeama Rossetti
dal 12 al 14 novembre 2004
altri percorsi
rassegnastampa
Il canto della musica rock
storica italiana e il corpo
(con annesse immagini)
del nostro nuovo teatro
di fascino europeo hanno
dato luogo a uno spettacolo-evento straordinario
e toccante. Il musicistaautore della montagna,
qui raccontato dal regista di città, padroneggia
splendidamente la scena.
Un vero capolavoro del
2003.
Rodolfo Di Giammarco
La Repubblica
Canzoni che sono riflessioni e progetti, desideri
e bilanci di una esistenza
mai soddisfatta, dolente
e ironica, creativa e sferzante. Canzoni apparentemente elegiache, ma
dove spesso si insinuano
la rabbia ed il grido. Il
suo canto (sempre lui presente in scena) prende
corpo, quasi si amplifica
e moltiplica, nello spettacolo che Barberio Corsetti
ha creato attorno alla
sua voce. Attori che sono
anche danzatori e cantanti, bianchi e neri, che
in una assoluta eleganza
formale raccontano storie vere che sembrano
paradossi, e viceversa.
È una piccola opera di
culto, mascherata dietro
la sobrietà di quel titolo
di iniziali e di iniziazione,
cui è quasi indispensabile abbandonarsi. Non
per perdercisi, ma per
avviare ad una maggiore,
per quanto malinconica,
coscienza.
Gianfranco Capitta
Il Manifesto
Il cantante-intelettuale,
ex leader e fondatore dei
CCCP, poi Csi e ora Pgr, si
è voluto affidare alle mani
del regista per dare vita a
un evento insolito e nuovo:
una sorta di “teatro musicale”, ovvero un concerto
in versione teatrale, che
non poteva non affascinare i fedelissimi fan dello
storico protagonista della
scena punk italiana
Andrea Porcheddu
Del Teatro
Una discesa fra le emozioni che segnano i momenti
più importanti della nostra
vita, un’esperienza di
teatro multimusicale che
ruota intorno all’importanza dell’amore, dei viaggi,
delle trasformazioni. Una
testimonianza teatrale sul
valore assoluto della contaminazione fra le razze,
le culture, i linguaggi.
Marco Fratoddi
La Nuova Ecologia
La vedova scaltra
la scheda di presentazione
per accaparrarsi tutti questi lavori si camuffa ogni volta secondo fogge differenti. Un
diamante dal Milord, un ritratto dal francese, una tenera lettera dal Conte… come
scegliere fra costoro il giusto compagno?
Ecco la questione che Rosaura deve sciogliere, e attorno alla quale ruota la deliziosa
commedia goldoniana che Patrizia Milani e
Carlo Simoni portano con eleganza e verve
sul palcoscenico del Politeama Rossetti, per
la regia di Marco Bernardi.
E Rosaura – con la scaltrezza che la connota
– decide di mettere alla prova i suoi pretendenti: approfittando del carnevale veneziano, incontra e seduce i corteggiatori usando quattro diversi travestimenti, coincidenti con la nazionalità di ognuno. È così che
la donna verifica la sincerità dei sentimenti
di ognuno: dei quattro cavalieri infatti, tre si
lasciano tentare dalle misteriose connazionali e solo
l’italiano rimane fedele al
proprio amore
per Rosaura.
Durante una
festa da lei
organizzata,
avrà dunque
modo di svelare ai pretendenti di aver
ordito loro un
tranello e di
offrire la proph. Tommaso Le Pera
Rosaura è da poco rimasta vedova: vive
assieme al cognato Pantalone, alla sorella
Eleonora ed è al loro servizio Marionette,
una vivace servetta francese. La giovane
donna vorrebbe risposarsi e l’occasione
si presenta puntuale appena partecipa ad
un ballo: diversi uomini restano affascinati
da lei e addirittura quattro pretendenti
le presentano i rispettivi omaggi l’indomani. Il primo è l’italiano Conte di Bosco
Nero che a Rosaura piacerebbe, se non
fosse per l’eccessiva gelosia; più incostante
e distaccato si dimostra l’inglese Milord
Runebif, al contrario è estremamente affettato Monsieur Le Blau, francese, e mostra
gran sussiego e classe il nobile spagnolo
Don Alvaro. Per recapitare a Rosaura doni
e messaggi, tutti si affidano ad Arlecchino,
funambolico ed esilarante servitore che
2 ore e 40 minuti
con intervallo
la prosa
vedova locandina 09.09.2004 10:57 Uhr Pagina 1
Carlo Goldoni
La vedova
scaltra
Illustrazione Karel Thole/Cortesy Nuages/RauchDesign
pria mano al Conte di Bosco Nero.
L’allegria delle maschere, i travestimenti,
il fil rouge dell’amore che vena l’intera
commedia e lo sfondo d’effetto del carnevale veneziano sarebbero già sufficienti
a rendere la trama de La vedova scaltra
un piacevolissimo, irrinunciabile momento
di grande teatro. Ma la commedia – datata 1748 – cela ancora molte preziosità:
fin dal debutto ebbe grande successo
e un notevolissimo numero di repliche,
affascinando il pubblico con la perfetta
armonia di “Mondo” e “Teatro” che l’autore seppe infondervi. Assieme agli applausi
però La vedova scaltra ricevette anche
attacchi pericolosi, soprattutto dall’Abate
Chiari, un rivale di Goldoni che copiò la
commedia riproponendola – condita da
dure battute contro l’originale – a sua
firma e con il titolo La scuola delle vedove.
Una reazione all’innovazione che Carlo
Goldoni allora rappresentava: riformatore
della scena italiana, egli desiderava purificare il teatro del suo tempo dai lazzi della
Commedia dell’Arte, dagli stereotipi ormai
troppo marcati, dalle libertà che gli attori –
improvvisando – si prendevano rispetto la
drammaturgia. Un’operazione coraggiosa e
complessa, che l’autore intraprese da solo,
scrivendo le commedie per intero, cercando di costruire vicende, trame, personaggi
in modo naturale, realistico, guardando con
nuova attenzione ai caratteri, più profondi,
ricchi, finalmente lontani dai clichés della
tradizione dell’Arte. La vedova scaltra è una
delle prime commedie in cui Goldoni interviene in questo senso, equilibrando con
teatro stabile
di bolzano
Regia Marco Bernardi
Scene Gisbert Jaekel
Costumi Roberto Banci
Elaborazione musicale Franco Maurina
Luci Andrea Travaglia
Personaggi ed interpreti:
Rosaura Patrizia Milani
Eleonora Cristina Scagliotti
Pantalone de’ Bisognosi Alvise Battain
Il Dottore Lombardi Libero Sansavini
Milord Runebif Riccardo Zini
Monsieur le Blau Roberto Tesconi
Don Alvaro de Castiglia Andrea Castelli
Il Conte di Bosco Nero Carlo Simoni
Marionette Gianna Coletti
Arlecchino Luigi Ottoni
Birif Christian Quagli
Foletto Maurizio Ranieri
Aiuto regista Antonio Caldonazzi
Maestro d’armi Salvatore Lauria
Direttore di scena Andrea Travaglia
Capo macchinista Giacomo Rinaldi
Capo elettricista Lorenzo Carlucci
Macchinista Alexander Erlacher
Elettricista Mirko Bonelli
Sarta Francesca Villani
Rammentatrice Maria Pia Zanetti
Scene Maurizio Morini
Costumi Tirelli Costumi
Parrucche Audello
Calzature Pompei 2000
Attrezzeria Rancati
Ufficio stampa Gianfranco Benincasa
Organizzazione Leonardo Cantelli
grande maestria innovazione e concessioni
al gusto del pubblico (la credibilità della
vicenda convive con il persistere di alcune
maschere, lo studio dei caratteri di tutti
i protagonisti con il coloratissimo gioco
dei travestimenti…), linee che ritroveremo
nella ricca e suggestiva edizione dello spettacolo prodotto dallo Stabile di Bolzano.
Ilaria Lucari
La vedova scaltra
gli spettacoli di Goldoni in cinquant’
La drammaturgia di Carlo Goldoni è stata
protagonista sul palcoscenico del Teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia fin dalla sua
fondazione, festeggiata – il 22 dicembre 1954
– proprio con la messinscena di un’opera
dell’autore veneziano: La donna di garbo (nella
foto in basso una scena dello spettacolo).
Ne era protagonista – diretta da Carlo
Lodovici – Laura Solari, affiancata da Armando
Migliori, Giuseppe Caldani, Nini Perno, Piero
De Santis, Maia Montani, Gianni Solaro,
Mimmo Lo Vecchio, Piero Privitera, Gianni
Mantesi, Grazia Migneco: una compagnia che
è giusto citare nella sua interezza, perché
ha compiuto il primo passo di un percorso
artistico che ormai si accinge a tagliare il
traguardo del
cinquantesimo anniversario.
Un per-
corso in cui l’autore ha trovato spazio rilevante, per il ruolo fondamentale che il suo
lavoro ha nella storia del teatro italiano, ma
anche per l’affinità che lega il nostro pubblico
al “sentire” goldoniano. Sono oltre settanta
gli allestimenti di suoi testi applauditi fino ad
oggi allo Stabile regionale, fra spettacoli di
produzione (una ventina) e ospiti.
Fra le produzioni figurano quasi tutti i titoli
più amati, portati in scena dalla Compagnia
“ufficiale” del Teatro, come pure da quella
della Scuola d’Arte drammatica (e recentemente dai giovanissimi attori del Teatro
Stabile dei Ragazzi che sono stati protagonisti di una divertente edizione de Il bugiardo,
diretta da Maurizio Soldà), e dalla compagnia
di marionette dei Piccoli di Podrecca (cui
sono stati affidati nei primi anni Ottanta Il
mondo della luna e successivamente L’Arcadia
in Brenta, entrambi per la regia di Francesco
Macedonio e le scene e i costumi di Sergio
D’Osmo). La maggior parte degli spettacoli
prodotti dallo Stabile ottennero successo: fra essi l’Arlecchino servitore di due
padroni, diretto in edizioni diverse da
Fulvio Tolusso, negli anni Sessanta Il
Teatro Comico (con un cast di tutto
rispetto dove apparivano – all’inizio della
loro carriera – Marisa Fabbri, Egisto
Marcucci, Adriana Innocenti,
Vittorio Franceschi, e i triestini Lino Savorani, Mimmo Lo
Vecchio, Orazio Bobbio…), e
poi Il bugiardo firmato da De
Bosio, con le scene e i costumi di Lele Luzzati. È degli
anni Settanta invece La famiglia
Politeama Rossetti
dal 24 al 28 novembre 2004
’anni di Teatro Stabile
Villoresi) e l’allegro zoccolare dei pescatori
ne Le baruffe chiozzotte si stagliano come
preziosissimi doni nella memoria di chi li ha
applauditi, altrettanto emozionanti saranno
apparse La Locandiera nella regia di Luchino
Visconti ripresa da De Lullo (1982), I Rusteghi,
Il Ventaglio e la delicata Una delle ultime sere di
Carnovale dirette da Luigi Squarzina e – se
vogliamo ricordare in particolare i primi
momenti della nostra storia – anche le
molte commedie portate a Trieste dalla
Compagnia di Cesco Baseggio che per lungo
tempo fu il maggior depositario e interprete
dell’opera goldoniana. Fra gli allestimenti più
recenti invece si amerà senz’altro ricordare il divertentissimo I due gemelli
veneziani (1991)
con un Franco
Branciaroli diretto
da Gianfranco De
Bosio quasi virtuosistico nell’affrontare il ruolo di
entrambi i “gemelli” del titolo, e il
raffinato e toccante allestimento de
Le avventure della
villeggiatura, firmato da Massimo
Castri e arricchito dalle accurate
interpretazioni di
Mario Valgoi, Sonia
Bergamasco
e
Luciano Roman.
ph. Luigi Ciminaghi
dell’Antiquario, per la regia di Furio Bordon,
mentre fra i più recenti vanno menzionati
I Rusteghi (1985) e L’Adulatore firmato da
Pressburger.
E di altissimo livello sono anche gli spettacoli goldoniani ospitati nei diversi cartelloni dello Stabile: basti citare Il campiello e
Le baruffe chiozzotte (nella foto qui sotto)
capolavori di Giorgio Strehler, che forse
meglio d’ogni altro ha saputo trasferire sulla
scena le malinconie, le tenerezze, l’anima del
grande drammaturgo veneziano. E se i cieli
invernali che incorniciano la vivacità delle
protagoniste de Il campiello (Micaela Esdra,
Anna Maestri, Maddalena Crippa, Pamela
la prosa
i Pooh “Ascolta Tour”
gli appuntamenti “fuori abbonamen
noi stanno emozionando anche
loro. Fra un concerto in uno
stadio e quello in un teatro c’è la
stessa differenza che passa fra un
pranzo con cinquanta invitati e
una cena a due a lume di candela:
in entrambi si mangia però è
diverso il modo di stare insieme
e dialogare». Lo spettacolo
teatrale è diverso da quello
estivo: il concerto dura due
ore e 35 minuti e comprende
45 canzoni. La scaletta (che
comprende anche un assaggio
del musical “Pinocchio”, in scena
al Rossetti a gennaio) è una
sorta di “greatest hits” in cui
trovano ampio risalto i brani dell’ultimo album
“Ascolta” (con alcune tracce che non c’erano
nelle precedenti esibizioni) mentre i pezzi
storici sono raggruppati in medley tematici.
La scelta delle canzoni ha seguito un doppio
criterio: oltre alle hit più famose e immancabili
in tutti i loro live, infatti, sono
state inserite le composizioni
che hanno un’espressività
maggiore, per la musica o
per il testo, e quindi risultano
particolarmente
“teatrali”.
Fra le novità più ghiotte c’è il
ritorno di “Parsifal” con la sua
suite strumentale di sei minuti.
Come sempre all’avanguardia
anche sul piano tecnologico, in
questo tour i Pooh utilizzano
un impianto di diffusione del
suono di ultima generazione,
ph. Gianmarco Chieregato
Dopo più di dieci anni (la loro ultima e finora
unica esibizione risale al marzo 1991) i Pooh
tornano a suonare nei teatri. Terminato il
trionfale tour estivo di “Ascolta” - 350 mila
spettatori in 36 date – hanno voluto avvicinarsi
ancora di più ai loro fan con una serie di concerti
in spazi più intimi e raccolti, pur avendo tutte
le potenzialità per una tournèe invernale nei
palasport, come dimostra la grande richiesta
di biglietti in prevendita nelle tante città dove
hanno già registrato il tutto esaurito. Cosa
che puntualmente accadrà anche a Trieste,
dove i due concerti programmati per giovedì
18 e venerdì 19 novembre sono ormai quasi
completamente esauriti.
«Nei concerti davanti a ventimila persone devi
avere l’adrenalina sempre al massimo; invece
quando suoni di fronte a duemila spettatori
puoi concederti momenti più pacati e riflessivi»,
spiegano Roby, Dodi, Stefano e Red. «Torniamo
nei teatri perché vogliamo guardare negli occhi
la gente, tutta la gente in sala, e cogliere dai
loro sguardi se le canzoni che emozionano
nto”
PRIMO TEMPO
creato apposta per assicurare un ascolto
perfetto in ogni settore del teatro. In pratica,
chi sarà seduto nell’ultima fila della galleria
ascolterà il concerto esattamente come chi
sarà seduto nella prima fila della platea. Le casse
acustiche, infatti, sono posizionate in modo
che il suono arrivi puro, perfetto e identico a
ciascuna persona presente in sala.
Molto atteso è anche l’appuntamento con l’altro
“fuori abbonamento” del mese di novembre: il
musical Hair andrà infatti in scena martedì 30
in versione originale nell’edizione diretta da
David Gilmore e interpretata da una ventina di
giovani artisti angloamericani.
Si ricorda infine che le due repliche dello
spettacolo di Sabina Guzzanti, annullate per
problemi di salute della protagonista, saranno
recuperate lunedì 13 e martedì 14 dicembre. I
biglietti e gli abbonamenti rimangono validi per
queste recite.
Vivi
Amici per sempre
Stai con me
Ascolta
Scusami
Per dimenticare te
Capita quando capita
Stare senza di te
L’altra donna
La donna del mio amico
La mia donna
Ci penserò domani
Che vuoi che sia
Cercando di te
Se c’e un posto nel tuo cuore
Tu dov’eri
Giorni infiniti
Lettera da Berlino Est
Rotolando respirando
Ultima notte di caccia
Viva
SECONDO TEMPO
Parsifal
Mediterraneo
Pierre
In diretta nel vento
Io ti aspetterò
Dove sto domani
Figli
50 Primavere
Il cielo è blu sopra le nuvole
Notte a sorpresa
Nascerò con te
Dove sono gli altri tre
Piccola Katy
Dammi solo un minuto
Noi due nel mondo e nell’anima
Portami via
Canterò per te
Chi fermerà la musica
Non siamo in pericolo
il programma è soggetto a variazioni
in scena in Sala Bartoli
ph. Fabio Parenzan
pubblico. Anche la critica
ha dimostrato di aprezzare le prove dei due attori
che da sempre dimostrano
grande professionalità con
una capacità interpretativa
unica.
Roberto Canziani sul
“Piccolo” ha definito
“superba” la performance
di Lidia Kozlovich ribadendo che è stata «davvero un’interpretazione
fuori dall’ordinario». Mary
Barbara Tolusso sul “Gazzettino” elogia oltre
che «la bravissima Lidia Kozlovich, che tira i fili
di questo nuovo “flusso di coscienza”» anche
la giovane Laura Bussani «in un ruolo di mute
evocazioni, per nulla semplice». Dell’Eden della
Tartaruga Annalisa Perini sul Piccolo ha scritto
che «Giancarlo Cortesi dà vita a diversi personaggi in un excursus raffinato e al contempo agile nell’ironia colta dell’autore».
ph. Fabio Parenzan
La stagione della Sala Bartoli si è aperta
quest’anno con due perle della produzione
dello Stabile del Friuli-Venezia Giulia, Nora
Joyce: l’altro monologo e L’Eden della
tartaruga: due pièce molto interessanti, una
più drammatica, l’altra più ironica e surreale.
I protagonisti sono, nella prima, una donna, la
moglie del grande genio letterario James Joyce
e, nella seconda un uomo, anzi quattro, quattro protagonisti scovati da altrettanti racconti di Bontempelli. Lidia Kozlovich
e Giancarlo Cortesi si alternano
al ridotto del Rossetti con due
spettacoli che offrono al pubblico
un’ora di piacevole cultura, ma
anche di grande emozione.
Nora Joyce: l’altro monologo
e L’Eden della tartaruga sono
in scena rispettivamente fino al 21
novembre e fino al 5 dicembre
con matinèe, pomeridiane o serali
al prezzo speciale di 1 euro per
gli abbonati. Gli spettacoli stanno
riscuotendo un notevole favore dal
Ivis Lasagna
Calendario prevendite
Prosa
DAL 24 AL 28 NOVEMBRE 2004 - POLITEAMA ROSSETTI
Teatro Stabile di Bolzano
La vedova scaltra
di Carlo Goldoni regia di Marco Bernardi con Patrizia Milani, Carlo Simoni
MER 24 novembre h. 20.30 - Turno PRI
GIO 25 novembre h. 16.00 - Turno E
GIO 25 novembre h. 20.30 - Turno A
VEN 26 novembre h. 20.30 - Turno B
SAB 27 novembre h. 20.30 - Turno C
DOM 28 novembre h. 16.00 - Turno D
PLATEA A Interi
€ 27,50
PLATEA A Under 25
€ 22,00
PLATEA B Interi
€ 24,00
PLATEA B Under 25
€ 19,00
PLATEA C Interi
€ 19,00
PLATEA B Under 25
€ 15,00
GALLERIE Interi
€ 14,00
GALLERIE Under 25
€ 11,00
altri percorsi
DAL 20 OTTOBRE AL 22 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Nora Joyce: l’altro monologo
di Renzo S. Crivelli regia di Marko Sosic con Lidia Kozlovich, Laura Bussani
VEN 12 novembre - h. 11.30
SAB 13 novembre - h. 17
DOM 14 novembre - h. 21
MAR 16 novembre - h. 17
MER 17 novembre - h. 21
GIO 18 novembre - h. 17
VEN 19 novembre - h. 21
SAB 20 novembre - h. 21
DOM 21 novembre - h. 21
Posto unico Interi € 7,50
Ridotti
€ 3,00
Speciale abbonati € 1,00
DAL 4 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
L’Eden della Tartaruga
di Francesco Ventimiglia da Massimo Bontempelli
musiche di Germano Mazzocchetti con Giancarlo Cortesi
VEN 12 novembre - h. 21
SAB 13 novembre - h. 21
DOM 14 novembre - h. 17
MAR 16 novembre - h. 21
MER 17 novembre - h. 11.30
GIO 18 novembre - h. 21
VEN 19 novembre - h. 11.30
SAB 20 novembre - h. 17
DOM 21 novembre - h. 17
MAR 23 novembre - h. 21
MER 24 novembre - h. 11.30
GIO 25 novembre - h. 21
VEN 26 novembre - h. 11.30
MAR 3O novembre - h. 17
GIO 2 dicembre - h. 21
SAB 4 dicembre - h. 17
Prezzi: Vedi “Nora Joyce”
MER 1 dicembre - h. 11.30
VEN 3 dicembre - h. 11.30
DOM 5 dicembre - h. 21
DAL 12 AL 14 NOVEMBRE 2004 - POLITEAMA ROSSETTI
Emilia Romagna Teatro / Romaeuropa Festival 2003
Iniziali: BCGLF
di Giovanni Lindo Ferretti e Giorgio Barberio Corsetti
VEN 12 novembre - h. 20.30
SAB 13 novembre - h. 20.30
DOM 14 novembre - h. 16
Posto unico Interi € 15,00
Under 25
€ 12,50
DAL 29 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Bonjour Triestesse 2 “La Soffitta”
di Boris Kobal e Maurizio Soldà regia di Boris Kobal
con Maurizio Soldà, Adriano Rustia
LUN 29 novembre - h. 21
MAR 30 novembre - h. 21
MER 1 dicembre - h. 21
GIO 2 dicembre - h. 17
VEN 3 dicembre - h. 21
DOM 5 dicembre - h. 17
LUN 6 dicembre - h. 21
MER 8 dicembre - h. 17
VEN 10 dicembre - h. 21
DOM 12 dicembre - h. 17
MAR 14 dicembre - h. 21
GIO 16 dicembre - h. 17
SAB 18 dicembre - h. 21
LUN 20 dicembre - h. 21
MER 22 dicembre - h. 17
DOM 26 dicembre - h. 17
LUN 27 dicembre - h. 21
MER 29 dicembre - h. 21
Prezzi: vedi “Iniziali: BCGLF”
SAB 4 dicembre - h. 21
MAR 7 dicembre - h. 21
GIO 9 dicembre - h. 17
SAB 11 dicembre - h. 21
MER 15 dicembre - h. 21
VEN 17 dicembre - h. 21
DOM 19 dicembre - h. 17
MAR 21 dicembre - h. 21
GIO 23 dicembre - h. 17
MAR 28 dicembre - h. 21
GIO 30 dicembre - h. 17
in prevendita da venerdì 19 novembre
cabaret
1 DICEMB R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0
ITC 2000 presenta
Gene Gnocchi
“La neve e l’arte di scioglierla senza farla bollire”
di Francesco Freyrie ed Eugenio Ghiozzi regia di Margherita Mireira
PLATEA A
€ 25,00
PLATEA B € 22,50
PLATEA C
€ 20,00
GALLERIE € 18,00
13 E 14 D I C E M B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0
Ad Arte presenta
Sabina Guzzanti “Reperto Raiot”
di Sabina Guzzanti, Carlo Gabardini, Curzio Maltese
regia di Giorgio Gallione
Prezzi: Vedi Gene Gnocchi
I biglietti e gli abbonamenti validi per la recita del 10
novembre rimangono validi per la recita del 13 dicembre; i biglietti emessi per la recita dell’11 novembre
rimangono validi per la recita del 14 dicembre.
fuori abbonamento
17 NOVEM B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0
Associazione Nazionale Alpini in collaborazione con Comune di Trieste
presenta
Ricordando l’Adunata del Cinquantenario.
Suoni e immagini di un grande evento
Ingresso gratuito con invito. Posti esauriti
18 E 19 NOV E M B R E 2 0 0 4 - O R E 2 1
Azalea Promotion presenta
i Pooh in concerto “Ascolta Tour”
PLATEA A-B Interi
PLATEA C Interi
GALLERIE Interi
LOGGIONE
€
€
€
€
46,00
34,50
28,50
10,00
PLATEA A-B Rid. Abb. € 41,00
PLATEA C Rid. Abb.
€ 31,00
GALLERIE Under 25
€ 25,00
30 NOVEM B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0
Wolfgang Bocksch Concerts presenta
Hair
libretto e liriche di Gerome Ragni & James Rado musica di Galt McDermot
coreografie di Melissa Williams e Carl Kama regia di David Gilmore
PLATEA A-B Interi € 30,00
PLATEA A-B Rid. Abb. € 25,00
PLATEA C Interi
€ 25,00
PLATEA C Rid. Abb.
€ 22,00
GALLERIE Interi
€ 20,00
GALLERIE Under 25
€ 18,00
LOGGIONE
€ 5,00
il Rossetti News
Grande successo al Teatro Quirino di
Roma per il “Re Lear” diretto da Antonio
Calenda e coprodotto dal Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia e dalla
Compagnia Mario Chiocchio. Un pubblico
da grande evento ha salutato il debutto
romano dello spettacolo: in sala molti
vip della politica, dello spettacolo
e della cultura per uno degli eventi più attesi della stagione teatrale
romana. Tra essi il sottosegretario
alla presidenza del consiglio dei
ministri Gianni Letta, gli onorevoli
Achille Occhetto e Giorgio Napolitano,
gli attori Piera Degli Esposti, Lina
Sastri, Massimo Foschi, Anna Campori,
Francesca Benedetti e Sergio Romano,
i registi Carlo Lizzani, Marco Risi,
Gino Landi, Emanuela Giordano, Walter
Pagliaro e poi Marina Ripa di Meana,
Rosanna Cancellieri, Dino Zoff, Rosanna
Vaudetti, il presidente dell’Eti Mico
Galdieri e il presidente di Rai
Cinema Franco Scaglia. La Regione
Friuli-Venezia Giulia era rappresentata dall’Assessore alla Cultura
Roberto Antonaz, accolto in sala dalla
presidente dello Stabile regionale
Mariagiovanna Elmi. “Re Lear”, interpretato da Roberto Herlitzka, Daniela
Giovanetti,
L u c a
Lazzareschi
e Alessandro
Preziosi,
resterà
in
scena
al
Teatro
Quirino di
Roma fino a
domenica 28
novembre.
ph. Sirolesi
Platea di vip per la prima
romana di “Re Lear”.
Martedì 16 novembre al
Circolo della Cultura e
delle Arti confernza sul
cinquantenario dello Stabile
È in programma per martedì 16 novembre, alle ore 17.30, presso la Sala
Baroncini delle Assicurazioni Generali
(via Trento 8), una conferenza sui
cinquant’anni del Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia, organizzata
dalla Sezione Spettacolo del Circolo
della Cultura e delle Arti. Alla
manifestazione, moderata da Paolo
Quazzolo,
parteciperanno Antonio
Calenda, Sergio D’Osmo, Guido Botteri
e Maya Monzani. L’ingresso è libero. Il
cinquantesimo anniversario del Teatro
Stabile ricorre il 22 dicembre, data
del debutto presso il Teatro Nuovo di
via Giustiniano de “La donna di garbo”,
il primo spettacolo in cartellone.
Una lapide nel foyer
del Rossetti a ricordo
di Gialdino Gialdini
ph. Damiano Balbi
La sensibilità per l’arte e
per la cultura si manifesta
in vari modi al Politeama
Rossetti: uno di questi è
la volontà di tener vivo il
ricordo di tanti artisti tra attori, registi e musicisti che hanno
lavorato nella città e per la città.
Già qualche tempo fa il compositore
Franz Lehàr era stato ricordato in
teatro con l’affissione di una targa
in sua memoria, ora è la volta di un
insigne direttore d’orchestra come
Gialdino Gialdini.
Il 10 novembre scorso, nel foyer
Gassman, è stata affissa una targa
in memoria di questo compositore che
ha lavorato a Trieste tra il 1867 e
il 1912 nei teatri Mauroner, Verdi
e Fenice e al Politeama Rossetti in
memorabili spettacoli a partire dal
1880.
La lapide, donata dagli estimatori
diretto da Antonio Calenda
“Trieste a Teatro”
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
Anno XIII - numero 102 - 12 novembre 2004
redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it e-mail [email protected]
Autorizz.Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
“a perenne ricordo della sua arte”,
rappresenta il coronamento di un
percorso di ricerca che la giovane
triestina Annalisa Sandri ha avviato
per la tesi di laurea e che è culminato nella pubblicaione del volume “E Massenet disse: Bravissimo!
Gialdino Gialdini e il suo tempo”.
La realizzazione della lapide è stata
curata dai Civici Musei di Storia
ed Arte – Civico Museo Teatrale
“C. Schmidl” dell’Assessorato alla
Cultura del Comune di Trieste. Nella
foto un momento della cerimonia di
scoprimento della lapide organizzata dagli stessi Civici Musei alla
quale ha partecipato anche il nipote
del musicista Giovanni Seunig.
Il 3 dicembre incontro
con Margherita Hack
a cura dell’Associazione
“De Banfield”
Si terrà il 3 dicembre alle 17.30 presso
la Sala Bartoli (ingresso libero) l’incontro dal titolo “Vecchiaia buona occasione di vita” organizzato dall’Associazione “Goffredo de Banfield”. All’incontro
prenderà parte Margherita Hack, autrice
e protagonista dello spettacolo “Variazioni sul Cielo” in scena al Politeama
Rossetti dal 3 al 5 dicembre nell’ambito
della stagione “altri percorsi”.
ADOLFO LEVIER (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.