in questo numero Iniziali: BCGLF ph. Tommaso Le Pera al Rossetti dal 12 novembre i Pooh in concerto al Rossetti il 18 e 19 novembre La Vedova Scaltra 3 2004 2005 Iniziali: BCGLF la scheda di presentazione Giorgio Barberio Corsetti e Giovanni Lindo Ferretti: in assoluto due fra le personalità artistiche più originali, interessanti, forti del mondo dello spettacolo italiano. Due personalità apparentemente molto differenti: il primo regista e autore di punta nel teatro di sperimentazione e ricerca, il secondo carismatico leader del gruppo rock C.C.C.P. Grazie all’impegno della Fondazione Emilia Romagna Teatro, si sono posti a confronto sulle tavole del palcoscenico. Nasce così Iniziali: BCGLF, con un titolo che sintetizza in poche lettere il nucleo di questo evento: l’incontro – e la fusione – degli affascinanti e personalissimi linguaggi dei due artisti. Iniziali: BCGLF condensa racconti, appunti di viaggio e di sogni, immagini e visioni personali di Giovanni Lindo Ferretti, ma anche testi di alcune sue vecchie canzoni e scritti inediti, mai pubblicati. Il risultato è un evento in cui si specchiano le dinamiche teatrali, il fascino magnetico, l’intensità poetica che sta al centro di ogni avventura espressiva di Giovanni Lindo Ferretti. Per esaltare queste componenti Giorgio Barberio Corsetti gli ha costruito intorno una sequenza di architetture teatrali, che evocano un viaggio ideale fatto di suggestioni amorose, voci e stati d’animo. È l’incredibile capacità di “tenere” il palco di Giovanni Lindo Ferretti ad aver colpito il regista, che soprattutto per questo motivo ha scelto di lavorare con lui «Ogni sua esibizione – dice infatti – è più di un concerto: è una performance vocale giocata tutta sulla sua sorprendente energia; il modo in cui il suo corpo e la sua voce riescono a impadronirsi di uno spazio non finisce mai di affascinarmi. Ferretti, da questa conquista, parte sempre per raccontarci nuove storie» Nuove storie ora raccolte in questo spettacolo, da cui il pubblico potrà “lasciarsi 70 minuti senza intervallo altri percorsi rapire” conquistato dalle evoluzioni dei sei performer multietnici, danzatori e acrobati, dalle scene interpretate “sospesi nell’aria”, dalla proiezione di filmati di struggente bellezza (curati da Fabio Massimo Iaquone, che ritroveremo tra qualche settimana quale regista dello spettacolo “Variazioni sul cielo” di Margherita Hack). E poi la varietà dei ritmi di Maroccolo che firma le musiche, e la complessa e ricca costruzione di una messinscena che la critica ha paragonato a un “polittico fatto di vocazioni arcaiche e di hi-tech”. Un polittico che ritrae il nostro presente: «Guerra e lotte, sangue, fame, viaggi epici in barche di moderni schiavisti, mare, acque nemiche, terre senza terra, senza orizzonti, senza stelle – si legge nelle note dei due artisti – Qui da noi, sulla terra dei nostri, terra di passaggi, terra benedetta e maledetta, usurata dall’usura di politici affamati e vomitanti, logorata, arrivano rigeneranti speranze, voti al futuro ed al sacro della vita, neri uomini e donne che procreano, sovrappopolano, spargono generosi ed aitanti semi verso il futuro, che per essi diventa possibile, vero, pieno di promesse e non solo gravido di lutti. Si generano qui, in casa nostra, per caso, per necessità, per bisogno, per fame, promesse, patti con Dio, si intrecciano canti per le generazioni future, senza calcoli, per pura espansione e generosità incosciente. E noi come al solito accompagnamo il canto con il canto. Un viaggio, il canto di G. L., le immagini proiettate, un palco che gira e levita, un altro corpo bianco in scena, quello minuto e veloce di C. parte femminile e chiara di G. L., che vola, e poi tutti i corpi neri che avvolgono, sorreggono, danzano, cantano con voci possenti. Un viaggio attraverso le parole di G. L. in una tessitura di senso e di sogno» (i.lu.) Iniziali: BCGLF gli autori e la rassegna stampa Barberio Corsetti Giorgio Barberio Corsetti, regista, attore e autore, è fra i maggiori esponenti del teatro di ricerca in Italia. Dopo aver fondato nel 1976 la compagnia La Gaia Scienza, al suo scioglimento (1985) forma un nuovo gruppo: Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio Corsetti. Nel 1984 con Il ladro d’anime è alla Biennale di Venezia e prosegue il suo percorso con spettacoli in cui l’utilizzo del video nella drammaturgia, soprattutto nelle collaborazioni con Studio Azzurro, diventa un segnale di poetica che si accompagna alla dissoluzione nello spazio dei suoi danzatori-attori, come nella trilogia di cui La camera astratta (1987) rappresenta la tappa finale. Con Descrizione di una battaglia (1988) inizia un lavoro di riscrittura scenica delle opere di Kafka che in più stagioni lo porta a creare diversi spettacoli: oltre a Di notte e Durante la costruzione della muraglia cinese, va menzionato America che Corsetti mette in scena come metaforico viaggio alla ricerca di sé, dedicando particolare studio al codice espressivo della parola. Nel 1993 intraprende un originale percorso intorno al Faust di Goethe, il cui primo risultato è Mefistofele, studi, schizzi e disegni per un Faust privato (1995). Ad esso segue un Faust in cui Corsetti offre ancor più rilievo all’elemento “video” che conquista ruolo addirittura scenografico grazie all’uso di monitor su carrelli che si muovono lungo l’intero spazio scenico. Successivamente firma La nascita della tragedia – un notturno (nell’ambito di Progetto Acquario Teatro Laboratorio, nel 1996), con la partecipazione di Franco Citti nel ruolo del ‘padre cieco’; I giganti della montagna (1997) primo incontro fra Corsetti e Pirandello; Notte e Il processo (1998). Tra i lavori più recenti Graal (2000), Woyzeck (2001) e Le metamorfosi da Ovidio (2002). Come regista ha lavorato spesso all’estero (fra le molte cose, ha progettato all’Expo di Lisbona una macchina scenica che, insieme a quelle realizzate da altri artisti e gruppi catalani fra cui La Fura dels Baus, ha preso parte al grande evento itinerante Peregrinacão). Dal 1999 al 2002 è stato direttore della Sezione Teatro della Biennale di Venezia. Giovanni Lindo Ferretti è una delle figure di maggior prestigio nel panorama della musica italiana. La sua carriera ha inizio dopo l’incontro con il chitarrista Massimo Zamboni durante un viaggio a Berlino nel 1982. I due si muniscono di drum machine e suonano in giro per la Germania, rifacendosi soprattutto al punk espressionista di Einsturzende Neubauten. Nascono così i CCCP: un gruppo di punk filosovietico e di musica melodica emiliana. I CCCP (ovvero la sigla URSS in caratteri cirillici) sono Massimo Zamboni, Giovanni Lindo Ferretti, Danilo Fatur, Antonella “Annarella” Giudici: una band di rottura per l’impegno e la profondità dei testi e per il coraggioso ostinarsi a non cedere a scelte di comodo, hanno preferito rimanere lontani dal circuito commerciale. Dopo una notevole carriera e molti dischi incisi, con la caduta del Muro di Berlino vengono in qualche modo meno le motivazioni ideologiche che avevano tenuto unito il gruppo, che nel 1990, dopo lo straordinario ultimo disco Epica, Etica, Etnica, Pathos, si scioglie. Restano le parole di Ferretti, la consapevolezza di non essere per sempre legati alla dimensione cantautorale per esprimere in italiano qualcosa che vada oltre la banalità, e un suono semplice ma efficace, che fa della sua povertà la sua maggiore dote. Ci sarà una pausa. Poi, nel 1992, gli stessi si trasformano in CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti), anch’essi destinati a lasciare un segno nella storia della musica italiana: vi appartengono oltre a Ferretti e Zamboni, Maroccolo e Magnelli che già avevano partecipato all’ultima fase dell’attività dei CCCP. Negli anni Novanta producono – imponendosi come una fra le più importanti realtà della musica alternativa italiana - dischi del rilievo di In quiete e Linea Gotica, album che contiene fra l’altro un brano dedicato alla guerra nell’ex-Jugoslavia. Dallo scioglimento dei CSI nascono nel 2002 i PGR (Per Grazia Ricevuta), improntati a sonorità electro-world, con la produzione di Hector Zazou e il mixaggio di Peter Walsh. Nel frattempo Ferretti ha realizzato Co.dex, il suo disco da solista, in cui testi e sperimentazione sonore si sposano alla ricerca di quella musica che “è ciò che sta fra la Terra e il Cielo, (…) l’unica delle arti che riesca a espandersi e a occupare lo spazio, e poi salire, salire, salire...” Lindo Ferretti Politeama Rossetti dal 12 al 14 novembre 2004 altri percorsi rassegnastampa Il canto della musica rock storica italiana e il corpo (con annesse immagini) del nostro nuovo teatro di fascino europeo hanno dato luogo a uno spettacolo-evento straordinario e toccante. Il musicistaautore della montagna, qui raccontato dal regista di città, padroneggia splendidamente la scena. Un vero capolavoro del 2003. Rodolfo Di Giammarco La Repubblica Canzoni che sono riflessioni e progetti, desideri e bilanci di una esistenza mai soddisfatta, dolente e ironica, creativa e sferzante. Canzoni apparentemente elegiache, ma dove spesso si insinuano la rabbia ed il grido. Il suo canto (sempre lui presente in scena) prende corpo, quasi si amplifica e moltiplica, nello spettacolo che Barberio Corsetti ha creato attorno alla sua voce. Attori che sono anche danzatori e cantanti, bianchi e neri, che in una assoluta eleganza formale raccontano storie vere che sembrano paradossi, e viceversa. È una piccola opera di culto, mascherata dietro la sobrietà di quel titolo di iniziali e di iniziazione, cui è quasi indispensabile abbandonarsi. Non per perdercisi, ma per avviare ad una maggiore, per quanto malinconica, coscienza. Gianfranco Capitta Il Manifesto Il cantante-intelettuale, ex leader e fondatore dei CCCP, poi Csi e ora Pgr, si è voluto affidare alle mani del regista per dare vita a un evento insolito e nuovo: una sorta di “teatro musicale”, ovvero un concerto in versione teatrale, che non poteva non affascinare i fedelissimi fan dello storico protagonista della scena punk italiana Andrea Porcheddu Del Teatro Una discesa fra le emozioni che segnano i momenti più importanti della nostra vita, un’esperienza di teatro multimusicale che ruota intorno all’importanza dell’amore, dei viaggi, delle trasformazioni. Una testimonianza teatrale sul valore assoluto della contaminazione fra le razze, le culture, i linguaggi. Marco Fratoddi La Nuova Ecologia La vedova scaltra la scheda di presentazione per accaparrarsi tutti questi lavori si camuffa ogni volta secondo fogge differenti. Un diamante dal Milord, un ritratto dal francese, una tenera lettera dal Conte… come scegliere fra costoro il giusto compagno? Ecco la questione che Rosaura deve sciogliere, e attorno alla quale ruota la deliziosa commedia goldoniana che Patrizia Milani e Carlo Simoni portano con eleganza e verve sul palcoscenico del Politeama Rossetti, per la regia di Marco Bernardi. E Rosaura – con la scaltrezza che la connota – decide di mettere alla prova i suoi pretendenti: approfittando del carnevale veneziano, incontra e seduce i corteggiatori usando quattro diversi travestimenti, coincidenti con la nazionalità di ognuno. È così che la donna verifica la sincerità dei sentimenti di ognuno: dei quattro cavalieri infatti, tre si lasciano tentare dalle misteriose connazionali e solo l’italiano rimane fedele al proprio amore per Rosaura. Durante una festa da lei organizzata, avrà dunque modo di svelare ai pretendenti di aver ordito loro un tranello e di offrire la proph. Tommaso Le Pera Rosaura è da poco rimasta vedova: vive assieme al cognato Pantalone, alla sorella Eleonora ed è al loro servizio Marionette, una vivace servetta francese. La giovane donna vorrebbe risposarsi e l’occasione si presenta puntuale appena partecipa ad un ballo: diversi uomini restano affascinati da lei e addirittura quattro pretendenti le presentano i rispettivi omaggi l’indomani. Il primo è l’italiano Conte di Bosco Nero che a Rosaura piacerebbe, se non fosse per l’eccessiva gelosia; più incostante e distaccato si dimostra l’inglese Milord Runebif, al contrario è estremamente affettato Monsieur Le Blau, francese, e mostra gran sussiego e classe il nobile spagnolo Don Alvaro. Per recapitare a Rosaura doni e messaggi, tutti si affidano ad Arlecchino, funambolico ed esilarante servitore che 2 ore e 40 minuti con intervallo la prosa vedova locandina 09.09.2004 10:57 Uhr Pagina 1 Carlo Goldoni La vedova scaltra Illustrazione Karel Thole/Cortesy Nuages/RauchDesign pria mano al Conte di Bosco Nero. L’allegria delle maschere, i travestimenti, il fil rouge dell’amore che vena l’intera commedia e lo sfondo d’effetto del carnevale veneziano sarebbero già sufficienti a rendere la trama de La vedova scaltra un piacevolissimo, irrinunciabile momento di grande teatro. Ma la commedia – datata 1748 – cela ancora molte preziosità: fin dal debutto ebbe grande successo e un notevolissimo numero di repliche, affascinando il pubblico con la perfetta armonia di “Mondo” e “Teatro” che l’autore seppe infondervi. Assieme agli applausi però La vedova scaltra ricevette anche attacchi pericolosi, soprattutto dall’Abate Chiari, un rivale di Goldoni che copiò la commedia riproponendola – condita da dure battute contro l’originale – a sua firma e con il titolo La scuola delle vedove. Una reazione all’innovazione che Carlo Goldoni allora rappresentava: riformatore della scena italiana, egli desiderava purificare il teatro del suo tempo dai lazzi della Commedia dell’Arte, dagli stereotipi ormai troppo marcati, dalle libertà che gli attori – improvvisando – si prendevano rispetto la drammaturgia. Un’operazione coraggiosa e complessa, che l’autore intraprese da solo, scrivendo le commedie per intero, cercando di costruire vicende, trame, personaggi in modo naturale, realistico, guardando con nuova attenzione ai caratteri, più profondi, ricchi, finalmente lontani dai clichés della tradizione dell’Arte. La vedova scaltra è una delle prime commedie in cui Goldoni interviene in questo senso, equilibrando con teatro stabile di bolzano Regia Marco Bernardi Scene Gisbert Jaekel Costumi Roberto Banci Elaborazione musicale Franco Maurina Luci Andrea Travaglia Personaggi ed interpreti: Rosaura Patrizia Milani Eleonora Cristina Scagliotti Pantalone de’ Bisognosi Alvise Battain Il Dottore Lombardi Libero Sansavini Milord Runebif Riccardo Zini Monsieur le Blau Roberto Tesconi Don Alvaro de Castiglia Andrea Castelli Il Conte di Bosco Nero Carlo Simoni Marionette Gianna Coletti Arlecchino Luigi Ottoni Birif Christian Quagli Foletto Maurizio Ranieri Aiuto regista Antonio Caldonazzi Maestro d’armi Salvatore Lauria Direttore di scena Andrea Travaglia Capo macchinista Giacomo Rinaldi Capo elettricista Lorenzo Carlucci Macchinista Alexander Erlacher Elettricista Mirko Bonelli Sarta Francesca Villani Rammentatrice Maria Pia Zanetti Scene Maurizio Morini Costumi Tirelli Costumi Parrucche Audello Calzature Pompei 2000 Attrezzeria Rancati Ufficio stampa Gianfranco Benincasa Organizzazione Leonardo Cantelli grande maestria innovazione e concessioni al gusto del pubblico (la credibilità della vicenda convive con il persistere di alcune maschere, lo studio dei caratteri di tutti i protagonisti con il coloratissimo gioco dei travestimenti…), linee che ritroveremo nella ricca e suggestiva edizione dello spettacolo prodotto dallo Stabile di Bolzano. Ilaria Lucari La vedova scaltra gli spettacoli di Goldoni in cinquant’ La drammaturgia di Carlo Goldoni è stata protagonista sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia fin dalla sua fondazione, festeggiata – il 22 dicembre 1954 – proprio con la messinscena di un’opera dell’autore veneziano: La donna di garbo (nella foto in basso una scena dello spettacolo). Ne era protagonista – diretta da Carlo Lodovici – Laura Solari, affiancata da Armando Migliori, Giuseppe Caldani, Nini Perno, Piero De Santis, Maia Montani, Gianni Solaro, Mimmo Lo Vecchio, Piero Privitera, Gianni Mantesi, Grazia Migneco: una compagnia che è giusto citare nella sua interezza, perché ha compiuto il primo passo di un percorso artistico che ormai si accinge a tagliare il traguardo del cinquantesimo anniversario. Un per- corso in cui l’autore ha trovato spazio rilevante, per il ruolo fondamentale che il suo lavoro ha nella storia del teatro italiano, ma anche per l’affinità che lega il nostro pubblico al “sentire” goldoniano. Sono oltre settanta gli allestimenti di suoi testi applauditi fino ad oggi allo Stabile regionale, fra spettacoli di produzione (una ventina) e ospiti. Fra le produzioni figurano quasi tutti i titoli più amati, portati in scena dalla Compagnia “ufficiale” del Teatro, come pure da quella della Scuola d’Arte drammatica (e recentemente dai giovanissimi attori del Teatro Stabile dei Ragazzi che sono stati protagonisti di una divertente edizione de Il bugiardo, diretta da Maurizio Soldà), e dalla compagnia di marionette dei Piccoli di Podrecca (cui sono stati affidati nei primi anni Ottanta Il mondo della luna e successivamente L’Arcadia in Brenta, entrambi per la regia di Francesco Macedonio e le scene e i costumi di Sergio D’Osmo). La maggior parte degli spettacoli prodotti dallo Stabile ottennero successo: fra essi l’Arlecchino servitore di due padroni, diretto in edizioni diverse da Fulvio Tolusso, negli anni Sessanta Il Teatro Comico (con un cast di tutto rispetto dove apparivano – all’inizio della loro carriera – Marisa Fabbri, Egisto Marcucci, Adriana Innocenti, Vittorio Franceschi, e i triestini Lino Savorani, Mimmo Lo Vecchio, Orazio Bobbio…), e poi Il bugiardo firmato da De Bosio, con le scene e i costumi di Lele Luzzati. È degli anni Settanta invece La famiglia Politeama Rossetti dal 24 al 28 novembre 2004 ’anni di Teatro Stabile Villoresi) e l’allegro zoccolare dei pescatori ne Le baruffe chiozzotte si stagliano come preziosissimi doni nella memoria di chi li ha applauditi, altrettanto emozionanti saranno apparse La Locandiera nella regia di Luchino Visconti ripresa da De Lullo (1982), I Rusteghi, Il Ventaglio e la delicata Una delle ultime sere di Carnovale dirette da Luigi Squarzina e – se vogliamo ricordare in particolare i primi momenti della nostra storia – anche le molte commedie portate a Trieste dalla Compagnia di Cesco Baseggio che per lungo tempo fu il maggior depositario e interprete dell’opera goldoniana. Fra gli allestimenti più recenti invece si amerà senz’altro ricordare il divertentissimo I due gemelli veneziani (1991) con un Franco Branciaroli diretto da Gianfranco De Bosio quasi virtuosistico nell’affrontare il ruolo di entrambi i “gemelli” del titolo, e il raffinato e toccante allestimento de Le avventure della villeggiatura, firmato da Massimo Castri e arricchito dalle accurate interpretazioni di Mario Valgoi, Sonia Bergamasco e Luciano Roman. ph. Luigi Ciminaghi dell’Antiquario, per la regia di Furio Bordon, mentre fra i più recenti vanno menzionati I Rusteghi (1985) e L’Adulatore firmato da Pressburger. E di altissimo livello sono anche gli spettacoli goldoniani ospitati nei diversi cartelloni dello Stabile: basti citare Il campiello e Le baruffe chiozzotte (nella foto qui sotto) capolavori di Giorgio Strehler, che forse meglio d’ogni altro ha saputo trasferire sulla scena le malinconie, le tenerezze, l’anima del grande drammaturgo veneziano. E se i cieli invernali che incorniciano la vivacità delle protagoniste de Il campiello (Micaela Esdra, Anna Maestri, Maddalena Crippa, Pamela la prosa i Pooh “Ascolta Tour” gli appuntamenti “fuori abbonamen noi stanno emozionando anche loro. Fra un concerto in uno stadio e quello in un teatro c’è la stessa differenza che passa fra un pranzo con cinquanta invitati e una cena a due a lume di candela: in entrambi si mangia però è diverso il modo di stare insieme e dialogare». Lo spettacolo teatrale è diverso da quello estivo: il concerto dura due ore e 35 minuti e comprende 45 canzoni. La scaletta (che comprende anche un assaggio del musical “Pinocchio”, in scena al Rossetti a gennaio) è una sorta di “greatest hits” in cui trovano ampio risalto i brani dell’ultimo album “Ascolta” (con alcune tracce che non c’erano nelle precedenti esibizioni) mentre i pezzi storici sono raggruppati in medley tematici. La scelta delle canzoni ha seguito un doppio criterio: oltre alle hit più famose e immancabili in tutti i loro live, infatti, sono state inserite le composizioni che hanno un’espressività maggiore, per la musica o per il testo, e quindi risultano particolarmente “teatrali”. Fra le novità più ghiotte c’è il ritorno di “Parsifal” con la sua suite strumentale di sei minuti. Come sempre all’avanguardia anche sul piano tecnologico, in questo tour i Pooh utilizzano un impianto di diffusione del suono di ultima generazione, ph. Gianmarco Chieregato Dopo più di dieci anni (la loro ultima e finora unica esibizione risale al marzo 1991) i Pooh tornano a suonare nei teatri. Terminato il trionfale tour estivo di “Ascolta” - 350 mila spettatori in 36 date – hanno voluto avvicinarsi ancora di più ai loro fan con una serie di concerti in spazi più intimi e raccolti, pur avendo tutte le potenzialità per una tournèe invernale nei palasport, come dimostra la grande richiesta di biglietti in prevendita nelle tante città dove hanno già registrato il tutto esaurito. Cosa che puntualmente accadrà anche a Trieste, dove i due concerti programmati per giovedì 18 e venerdì 19 novembre sono ormai quasi completamente esauriti. «Nei concerti davanti a ventimila persone devi avere l’adrenalina sempre al massimo; invece quando suoni di fronte a duemila spettatori puoi concederti momenti più pacati e riflessivi», spiegano Roby, Dodi, Stefano e Red. «Torniamo nei teatri perché vogliamo guardare negli occhi la gente, tutta la gente in sala, e cogliere dai loro sguardi se le canzoni che emozionano nto” PRIMO TEMPO creato apposta per assicurare un ascolto perfetto in ogni settore del teatro. In pratica, chi sarà seduto nell’ultima fila della galleria ascolterà il concerto esattamente come chi sarà seduto nella prima fila della platea. Le casse acustiche, infatti, sono posizionate in modo che il suono arrivi puro, perfetto e identico a ciascuna persona presente in sala. Molto atteso è anche l’appuntamento con l’altro “fuori abbonamento” del mese di novembre: il musical Hair andrà infatti in scena martedì 30 in versione originale nell’edizione diretta da David Gilmore e interpretata da una ventina di giovani artisti angloamericani. Si ricorda infine che le due repliche dello spettacolo di Sabina Guzzanti, annullate per problemi di salute della protagonista, saranno recuperate lunedì 13 e martedì 14 dicembre. I biglietti e gli abbonamenti rimangono validi per queste recite. Vivi Amici per sempre Stai con me Ascolta Scusami Per dimenticare te Capita quando capita Stare senza di te L’altra donna La donna del mio amico La mia donna Ci penserò domani Che vuoi che sia Cercando di te Se c’e un posto nel tuo cuore Tu dov’eri Giorni infiniti Lettera da Berlino Est Rotolando respirando Ultima notte di caccia Viva SECONDO TEMPO Parsifal Mediterraneo Pierre In diretta nel vento Io ti aspetterò Dove sto domani Figli 50 Primavere Il cielo è blu sopra le nuvole Notte a sorpresa Nascerò con te Dove sono gli altri tre Piccola Katy Dammi solo un minuto Noi due nel mondo e nell’anima Portami via Canterò per te Chi fermerà la musica Non siamo in pericolo il programma è soggetto a variazioni in scena in Sala Bartoli ph. Fabio Parenzan pubblico. Anche la critica ha dimostrato di aprezzare le prove dei due attori che da sempre dimostrano grande professionalità con una capacità interpretativa unica. Roberto Canziani sul “Piccolo” ha definito “superba” la performance di Lidia Kozlovich ribadendo che è stata «davvero un’interpretazione fuori dall’ordinario». Mary Barbara Tolusso sul “Gazzettino” elogia oltre che «la bravissima Lidia Kozlovich, che tira i fili di questo nuovo “flusso di coscienza”» anche la giovane Laura Bussani «in un ruolo di mute evocazioni, per nulla semplice». Dell’Eden della Tartaruga Annalisa Perini sul Piccolo ha scritto che «Giancarlo Cortesi dà vita a diversi personaggi in un excursus raffinato e al contempo agile nell’ironia colta dell’autore». ph. Fabio Parenzan La stagione della Sala Bartoli si è aperta quest’anno con due perle della produzione dello Stabile del Friuli-Venezia Giulia, Nora Joyce: l’altro monologo e L’Eden della tartaruga: due pièce molto interessanti, una più drammatica, l’altra più ironica e surreale. I protagonisti sono, nella prima, una donna, la moglie del grande genio letterario James Joyce e, nella seconda un uomo, anzi quattro, quattro protagonisti scovati da altrettanti racconti di Bontempelli. Lidia Kozlovich e Giancarlo Cortesi si alternano al ridotto del Rossetti con due spettacoli che offrono al pubblico un’ora di piacevole cultura, ma anche di grande emozione. Nora Joyce: l’altro monologo e L’Eden della tartaruga sono in scena rispettivamente fino al 21 novembre e fino al 5 dicembre con matinèe, pomeridiane o serali al prezzo speciale di 1 euro per gli abbonati. Gli spettacoli stanno riscuotendo un notevole favore dal Ivis Lasagna Calendario prevendite Prosa DAL 24 AL 28 NOVEMBRE 2004 - POLITEAMA ROSSETTI Teatro Stabile di Bolzano La vedova scaltra di Carlo Goldoni regia di Marco Bernardi con Patrizia Milani, Carlo Simoni MER 24 novembre h. 20.30 - Turno PRI GIO 25 novembre h. 16.00 - Turno E GIO 25 novembre h. 20.30 - Turno A VEN 26 novembre h. 20.30 - Turno B SAB 27 novembre h. 20.30 - Turno C DOM 28 novembre h. 16.00 - Turno D PLATEA A Interi € 27,50 PLATEA A Under 25 € 22,00 PLATEA B Interi € 24,00 PLATEA B Under 25 € 19,00 PLATEA C Interi € 19,00 PLATEA B Under 25 € 15,00 GALLERIE Interi € 14,00 GALLERIE Under 25 € 11,00 altri percorsi DAL 20 OTTOBRE AL 22 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Nora Joyce: l’altro monologo di Renzo S. Crivelli regia di Marko Sosic con Lidia Kozlovich, Laura Bussani VEN 12 novembre - h. 11.30 SAB 13 novembre - h. 17 DOM 14 novembre - h. 21 MAR 16 novembre - h. 17 MER 17 novembre - h. 21 GIO 18 novembre - h. 17 VEN 19 novembre - h. 21 SAB 20 novembre - h. 21 DOM 21 novembre - h. 21 Posto unico Interi € 7,50 Ridotti € 3,00 Speciale abbonati € 1,00 DAL 4 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia L’Eden della Tartaruga di Francesco Ventimiglia da Massimo Bontempelli musiche di Germano Mazzocchetti con Giancarlo Cortesi VEN 12 novembre - h. 21 SAB 13 novembre - h. 21 DOM 14 novembre - h. 17 MAR 16 novembre - h. 21 MER 17 novembre - h. 11.30 GIO 18 novembre - h. 21 VEN 19 novembre - h. 11.30 SAB 20 novembre - h. 17 DOM 21 novembre - h. 17 MAR 23 novembre - h. 21 MER 24 novembre - h. 11.30 GIO 25 novembre - h. 21 VEN 26 novembre - h. 11.30 MAR 3O novembre - h. 17 GIO 2 dicembre - h. 21 SAB 4 dicembre - h. 17 Prezzi: Vedi “Nora Joyce” MER 1 dicembre - h. 11.30 VEN 3 dicembre - h. 11.30 DOM 5 dicembre - h. 21 DAL 12 AL 14 NOVEMBRE 2004 - POLITEAMA ROSSETTI Emilia Romagna Teatro / Romaeuropa Festival 2003 Iniziali: BCGLF di Giovanni Lindo Ferretti e Giorgio Barberio Corsetti VEN 12 novembre - h. 20.30 SAB 13 novembre - h. 20.30 DOM 14 novembre - h. 16 Posto unico Interi € 15,00 Under 25 € 12,50 DAL 29 NOVEMBRE 2004 - SALA BARTOLI Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Bonjour Triestesse 2 “La Soffitta” di Boris Kobal e Maurizio Soldà regia di Boris Kobal con Maurizio Soldà, Adriano Rustia LUN 29 novembre - h. 21 MAR 30 novembre - h. 21 MER 1 dicembre - h. 21 GIO 2 dicembre - h. 17 VEN 3 dicembre - h. 21 DOM 5 dicembre - h. 17 LUN 6 dicembre - h. 21 MER 8 dicembre - h. 17 VEN 10 dicembre - h. 21 DOM 12 dicembre - h. 17 MAR 14 dicembre - h. 21 GIO 16 dicembre - h. 17 SAB 18 dicembre - h. 21 LUN 20 dicembre - h. 21 MER 22 dicembre - h. 17 DOM 26 dicembre - h. 17 LUN 27 dicembre - h. 21 MER 29 dicembre - h. 21 Prezzi: vedi “Iniziali: BCGLF” SAB 4 dicembre - h. 21 MAR 7 dicembre - h. 21 GIO 9 dicembre - h. 17 SAB 11 dicembre - h. 21 MER 15 dicembre - h. 21 VEN 17 dicembre - h. 21 DOM 19 dicembre - h. 17 MAR 21 dicembre - h. 21 GIO 23 dicembre - h. 17 MAR 28 dicembre - h. 21 GIO 30 dicembre - h. 17 in prevendita da venerdì 19 novembre cabaret 1 DICEMB R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0 ITC 2000 presenta Gene Gnocchi “La neve e l’arte di scioglierla senza farla bollire” di Francesco Freyrie ed Eugenio Ghiozzi regia di Margherita Mireira PLATEA A € 25,00 PLATEA B € 22,50 PLATEA C € 20,00 GALLERIE € 18,00 13 E 14 D I C E M B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0 Ad Arte presenta Sabina Guzzanti “Reperto Raiot” di Sabina Guzzanti, Carlo Gabardini, Curzio Maltese regia di Giorgio Gallione Prezzi: Vedi Gene Gnocchi I biglietti e gli abbonamenti validi per la recita del 10 novembre rimangono validi per la recita del 13 dicembre; i biglietti emessi per la recita dell’11 novembre rimangono validi per la recita del 14 dicembre. fuori abbonamento 17 NOVEM B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 Associazione Nazionale Alpini in collaborazione con Comune di Trieste presenta Ricordando l’Adunata del Cinquantenario. Suoni e immagini di un grande evento Ingresso gratuito con invito. Posti esauriti 18 E 19 NOV E M B R E 2 0 0 4 - O R E 2 1 Azalea Promotion presenta i Pooh in concerto “Ascolta Tour” PLATEA A-B Interi PLATEA C Interi GALLERIE Interi LOGGIONE € € € € 46,00 34,50 28,50 10,00 PLATEA A-B Rid. Abb. € 41,00 PLATEA C Rid. Abb. € 31,00 GALLERIE Under 25 € 25,00 30 NOVEM B R E 2 0 0 4 - O R E 2 0 . 3 0 Wolfgang Bocksch Concerts presenta Hair libretto e liriche di Gerome Ragni & James Rado musica di Galt McDermot coreografie di Melissa Williams e Carl Kama regia di David Gilmore PLATEA A-B Interi € 30,00 PLATEA A-B Rid. Abb. € 25,00 PLATEA C Interi € 25,00 PLATEA C Rid. Abb. € 22,00 GALLERIE Interi € 20,00 GALLERIE Under 25 € 18,00 LOGGIONE € 5,00 il Rossetti News Grande successo al Teatro Quirino di Roma per il “Re Lear” diretto da Antonio Calenda e coprodotto dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e dalla Compagnia Mario Chiocchio. Un pubblico da grande evento ha salutato il debutto romano dello spettacolo: in sala molti vip della politica, dello spettacolo e della cultura per uno degli eventi più attesi della stagione teatrale romana. Tra essi il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Gianni Letta, gli onorevoli Achille Occhetto e Giorgio Napolitano, gli attori Piera Degli Esposti, Lina Sastri, Massimo Foschi, Anna Campori, Francesca Benedetti e Sergio Romano, i registi Carlo Lizzani, Marco Risi, Gino Landi, Emanuela Giordano, Walter Pagliaro e poi Marina Ripa di Meana, Rosanna Cancellieri, Dino Zoff, Rosanna Vaudetti, il presidente dell’Eti Mico Galdieri e il presidente di Rai Cinema Franco Scaglia. La Regione Friuli-Venezia Giulia era rappresentata dall’Assessore alla Cultura Roberto Antonaz, accolto in sala dalla presidente dello Stabile regionale Mariagiovanna Elmi. “Re Lear”, interpretato da Roberto Herlitzka, Daniela Giovanetti, L u c a Lazzareschi e Alessandro Preziosi, resterà in scena al Teatro Quirino di Roma fino a domenica 28 novembre. ph. Sirolesi Platea di vip per la prima romana di “Re Lear”. Martedì 16 novembre al Circolo della Cultura e delle Arti confernza sul cinquantenario dello Stabile È in programma per martedì 16 novembre, alle ore 17.30, presso la Sala Baroncini delle Assicurazioni Generali (via Trento 8), una conferenza sui cinquant’anni del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, organizzata dalla Sezione Spettacolo del Circolo della Cultura e delle Arti. Alla manifestazione, moderata da Paolo Quazzolo, parteciperanno Antonio Calenda, Sergio D’Osmo, Guido Botteri e Maya Monzani. L’ingresso è libero. Il cinquantesimo anniversario del Teatro Stabile ricorre il 22 dicembre, data del debutto presso il Teatro Nuovo di via Giustiniano de “La donna di garbo”, il primo spettacolo in cartellone. Una lapide nel foyer del Rossetti a ricordo di Gialdino Gialdini ph. Damiano Balbi La sensibilità per l’arte e per la cultura si manifesta in vari modi al Politeama Rossetti: uno di questi è la volontà di tener vivo il ricordo di tanti artisti tra attori, registi e musicisti che hanno lavorato nella città e per la città. Già qualche tempo fa il compositore Franz Lehàr era stato ricordato in teatro con l’affissione di una targa in sua memoria, ora è la volta di un insigne direttore d’orchestra come Gialdino Gialdini. Il 10 novembre scorso, nel foyer Gassman, è stata affissa una targa in memoria di questo compositore che ha lavorato a Trieste tra il 1867 e il 1912 nei teatri Mauroner, Verdi e Fenice e al Politeama Rossetti in memorabili spettacoli a partire dal 1880. La lapide, donata dagli estimatori diretto da Antonio Calenda “Trieste a Teatro” Periodico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Anno XIII - numero 102 - 12 novembre 2004 redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it e-mail [email protected] Autorizz.Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna “a perenne ricordo della sua arte”, rappresenta il coronamento di un percorso di ricerca che la giovane triestina Annalisa Sandri ha avviato per la tesi di laurea e che è culminato nella pubblicaione del volume “E Massenet disse: Bravissimo! Gialdino Gialdini e il suo tempo”. La realizzazione della lapide è stata curata dai Civici Musei di Storia ed Arte – Civico Museo Teatrale “C. Schmidl” dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste. Nella foto un momento della cerimonia di scoprimento della lapide organizzata dagli stessi Civici Musei alla quale ha partecipato anche il nipote del musicista Giovanni Seunig. Il 3 dicembre incontro con Margherita Hack a cura dell’Associazione “De Banfield” Si terrà il 3 dicembre alle 17.30 presso la Sala Bartoli (ingresso libero) l’incontro dal titolo “Vecchiaia buona occasione di vita” organizzato dall’Associazione “Goffredo de Banfield”. All’incontro prenderà parte Margherita Hack, autrice e protagonista dello spettacolo “Variazioni sul Cielo” in scena al Politeama Rossetti dal 3 al 5 dicembre nell’ambito della stagione “altri percorsi”. ADOLFO LEVIER (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.