Elettrosmog (Inquinamento Elettromagnetico Ambientale

Elettrosmog
(Inquinamento Elettromagnetico Ambientale)
Recentemente sta aumentando la preoccupazione della popolazione per gli effetti dell’inquinamento
elettromagnetico sulla salute umana.
Diciamo subito che gli studi epidemiologici sino ad ora effettuati hanno portato a risultati
controversi: L'esistenza di un rischio rilevante per la salute è a tutt'oggi da dimostrare, al punto che
da alcuni l'intera questione viene considerata il frutto di un allarmismo ingiustificato mosso da forti
interessi economici.
Il maggior effetto riscontrato per le frequenze elevate (come le emissioni dei telefonini) e’
l’incremento di temperatura dei tessuti biologici attraversati dal campo EM. Nel caso dei telefoni
cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di 1 Watt) così che il riscaldamento
prodotto è dell'ordine di poche frazioni di grado, quasi interamente localizzato nella testa
dell'utente, inferiore comunque all'effetto di una esposizione di pari durata alla radiazione solare.
D’altra parte, esistono studi che documentano svariati effetti dei campi elettromagnetici sulla salute
umana. Secondo alcuni ricercatori, le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che
sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine.
I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di
ripararsi correttamente, mentre lo shock termico delle proteine e’ la produzione di speciali proteine
per proteggere i tessuti dal surriscaldamento, proteine che pero’ proteggerebbero anche le cellule
cancerose rendendole resistenti alle terapie.
Un altro effetto rilevato riguarda la tiroide: le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti
quali il rallentamento o l'arresto della produzione da parte della ghiandola pineale dell'ormone
stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3
La legge quadro 36/01 prevede per le intensità dei campi:
(1) un limite di esposizione: Il limite di esposizione è il valore che non deve mai essere superato
per le persone non professionalmente esposte (quindi il pubblico).
(2) un valore di attenzione: Il valore di attenzione si applica, in pratica, agli ambienti residenziali e
lavorativi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che
siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. Sono
quindi escluse, ad esempio, strade e piazze, per le quali si applica il limite di esposizione.
(3) un obbiettivo di qualità: L'obbiettivo di qualità è un valore che dovrebbe essere raggiunto nel
caso di nuove costruzioni.
Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di esposizione previsto dal
DPCM 199/2003 è compreso fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza. Il valore di attenzione
e l'obbiettivo di qualità sono invece di soli 6 V/m, valori molto più bassi di quelli previsti in altre
nazioni. Si veda la tabella allegata.
Campi a bassa frequenza (50 Hz)
L’opinione preponderante degli addetti ai lavori e’ che l’influenza dei campi generati dalle reti di
distribuzione dell’energia elettrica a 50 Hz sulla salute umana sia del tutto trascurabile, e nessuna
teoria biofisica ha permesso di evidenziare che si possano avere effetti cancerogeni.
Tuttavia alcune ricerche epidemiologiche recenti sembrano portare alla conclusione che vivere in
abitazioni molto vicine ad elettrodotti ad alta tensione (distanze inferiori a 200m) possa portare ad
un incremento statistico delle leucemie infantili (per altro molto rare), mentre sembrano meno
evidenti effetti sulla leucemia degli adulti, sull’insorgere di malattie neurovegetative o di fenomeni
di depressione. Secondo una ricerca recente l’incremento delle leucemie infantili potrebbe essere
dovuto ad un incremento degli aerosol attratti dai campi elevati.
Per i campi a frequenza industriale (50 Hz) ossia quelli generati dalle linee elettriche e cabine di
trasformazione, il DPCM 8 luglio 2003 n° 200 prevede un limite di esposizione di 100µT per
l'induzione magnetica e 5000 V/m per il campo elettrico; lo stesso DPCM fissa un valore di
attenzione per l'induzione magnetica a 10µT e per l'obbiettivo di qualità a 3µT. Questi limiti vanno
applicati, come per le alte frequenze, a tutti i luoghi ad alta frequentazione e dove si prevede una
permanenza non inferiore alle quattro ore giornaliere ma, rispettivamente, per le condizioni
preesistenti alla data di emanazione del DPCM e, relativamente all'obbiettivo di qualità, ai nuovi
progetti successivi a tale data.