ROSSO PIU’ ROSSO
Ha avuto successo per anni lo slogan pubblicitario di un detersivo che
tendeva a stabilire quale, tra i vari prodotti in commercio, fosse il più bianco:
assegnando poi, naturalmente, la palma a quello di cui proponeva l’acquisto.
Non è detto che quello che va bene per la pubblicità vada necessariamente
bene in politica. Si è aperta in questi ultimi anni, a sinistra, una curiosa (e
purtroppo deleteria) per stabilire “chi è più rosso”. Intendendo con ciò di voler
stabilire chi è più puro, chi è più fedele alle origini, chi più merita di fregiarsi
del nome che porta e così via. Come se la politica non consistesse anche- o
soprattutto- nella capacità di interpretare e di adattarsi ai vari mutamenti
epocali e sociali intervenuti. Purtroppo, ad esempio dalla caduta del governo
Prodi, questo comportamento ha prodotto solo danni alla sinistra, facendo
dimenticare quello che dovrebbe essere l’obbiettivo prioritario di ogni forza di
sinistra: la battaglia e la vittoria contro la destra.
La Francia, che pure aveva questo problema, l’ha in gran parte risolto con la
creazione della “sinistra plurale”. L’Inghilterra l’ha risolto ancor prima con la
coesistenza, all’interno dello stesso Partito laburista, delle anime più diverse:
da quella più rivoluzionaria a quella più moderata.
Senza voler ricorrere a tutti i costi a tali esempi, basterebbe tenere a mente il
concetto di” voto utile”. E’ un invito che rivolgiamo non a chi ha interesse a
conservare o a difendere posizioni di potere acquisite, ma a tutti i compagni,
agli ex-compagni, ai simpatizzanti di sinistra, a coloro che- disorientati da
queste lotte e diatribe interne- pensano di rifugiarsi nell’astensionismo o si
fanno trascinare in queste sterili discussioni su” chi è più rosso”. Ricordatevi:
l’obbiettivo è quello di battere la destra, una destra arrogante,
smisuratamente ricca, estremamente aggressiva e pericolosa per la
democrazia. Questo obbiettivo non si raggiunge astenendosi o dividendoci al
nostro interno. Si può raggiungere solo premiando chi è più attrezzato per la
battaglia, cioè, appunto, seguendo il concetto del “voto utile”. Poi, magari,
riprenderemo le nostre discussioni.
PIER LUIGI GALLIARI
Flash.n.41-Maggio 2001