CYCLICAL OUTLOOK Ottobre 2015 AUTORI Adam Bowe, CFA Executive Vice President Gestore Una fragile transizione sostenuta da una (ulteriore) espansione monetaria Nell’intervista che segue i gestori Adam Bowe, Isaac Meng e Tadashi Kakuchi illustrano le conclusioni del Cyclical Forum trimestrale di PIMCO, durante il quale i professionisti dell’investimento della società hanno discusso delle prospettive per le economie e i mercati globali. Nello specifico, Bowe, Meng e Kakuchi presentano le nostre previsioni economiche e le loro implicazioni per l’investimento nella regione Asia-Pacifico per i prossimi 12 mesi. D: Nel descrivere l’economia globale, PIMCO descrive un percorso di crescita a velocità differenziate. Come si inseriscono le prospettive per l’Asia in questo contesto? Isaac Meng, CFA Senior Vice President Gestore Tadashi Kakuchi Executive Vice President Gestore Bowe: L’Asia ricade senza dubbio nella corsia lenta del mondo a velocità differenziate di PIMCO. Sebbene i livelli assoluti di crescita di paesi come la Cina rimangano relativamente elevati, la regione nel complesso è interessata da una fragile transizione nella quale molte economie evidenziano una decelerazione e/o un’espansione persistentemente inferiore al potenziale. Mentre la Cina è alle prese con la propria transizione interna, allontanandosi da una crescita trainata dalle esportazioni e dagli investimenti, gli altri paesi della regione stentano ad adattare i propri modelli di espansione economica a un nuovo contesto. La Cina è diventata un fattore d’ostacolo anziché d’impulso, in quanto i suoi continui progressi verso la liberalizzazione finanziaria provocano episodi di volatilità sui mercati azionari e valutari. Questa fragile transizione sfocerà probabilmente in un ulteriore allentamento monetario nella regione, poiché le autorità punteranno a sostenere la crescita ciclica attraverso la riduzione dei tassi di interesse, l’indebolimento delle valute o una combinazione di entrambi. Persino in Giappone, dove il prossimo anno ci attendiamo un miglioramento della crescita grazie alla ripresa dei consumi dopo l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto nel 2014, l’inflazione stabilmente contenuta e l’impatto della decelerazione della crescita e della svalutazione in Cina accrescono la probabilità di un’espansione dell’Abenomics sull’orizzonte ciclico. D: Potete dirci di più sulle previsioni di PIMCO riguardo alla Cina nell’orizzonte ciclico? Quali sono le implicazioni del crollo dei mercati azionari e della svalutazione dello yuan? Meng: L’economia cinese sta attraversando una fase di adeguamento alla Nuova normalità che durerà diversi anni. La crescita è destinata inevitabilmente a decelerare, giacché le autorità sono impegnate a riorientare l’economia dagli investimenti ai consumi, gli imprenditori eccessivamente indebitati sono 2 Ottobre 2015 Cyclical Outlook: Asia-Pacific intenti a risanare i propri bilanci e i prezzi delle attività iniziano ad assestarsi, pur restando volatili. ricorrere allo stimolo fiscale. I rischi di ulteriori shock economici e di mercato sono elevati. In effetti, l’assestamento si è fatto particolarmente brusco nel terzo trimestre, quando la bolla azionaria alimentata dal credito è scoppiata e il mercato delle A-share cinesi ha perso il 40% circa dal picco del 12 luglio. Ciò ha provocato gravi ripercussioni attraverso i canali della ricchezza, delle aspettative e dei bilanci. PIMCO stima che il crollo dei mercati azionari sottrarrà alla crescita del PIL fino a un massimo di 100 punti base (pb) nei prossimi 12 mesi. In tali circostanze, il nostro scenario di riferimento per la Cina prevede nei prossimi quattro trimestri un tasso di crescita del PIL compreso tra il 5,5% e il 6,5%, un livello inferiore di 25 pb rispetto alla nostra previsione di marzo e nettamente più basso rispetto alle stime di consenso. Ci attendiamo un ulteriore indebolimento della spesa al consumo privato e dei prezzi degli immobili, con potenziali ricadute negative sull’occupazione e la spesa per consumi; tali effetti deleteri saranno solo in parte controbilanciati da un modesto miglioramento delle esportazioni nette e dallo stimolo proveniente da investimenti pubblici limitati. Riteniamo che l’inflazione complessiva si attesterà tra l’1,5% e il 2,5%. A fronte di tali condizioni, ci attendiamo una significativa reazione di politica monetaria da parte della PBOC, tra cui un taglio di 75 punti base del tasso sui depositi, una riduzione di 200 pb del coefficiente di riserva obbligatoria e una svalutazione dello yuan al livello di 6,80 sul dollaro. L’11 agosto la Banca popolare cinese (PBOC) ha rimosso l’ancoraggio parziale dello yuan al dollaro, un intervento che è stato seguito da una svalutazione del 4% circa in una settimana. Per quanto ciò abbia contribuito a correggere la moderata sopravvalutazione dello yuan, con modeste ricadute positive sulle esportazioni, il cambiamento inatteso del regime valutario ha fatto temere per una perdita di efficacia della politica monetaria e per il rischio di svalutazioni competitive. Ciò ha amplificato gli shock negativi e prodotto ripercussioni su altri mercati emergenti, sulle materie prime e sulle prospettive economiche globali. I deflussi di capitali si sono intensificati e la PBOC è stata costretta a intervenire con determinazione per stabilizzare la valuta. Chiaramente, è molto arduo gestire un rallentamento graduale e un cambiamento strutturale in un’economia caratterizzata da un indebitamento elevato e da una volatilità dei prezzi delle attività. La PBOC, ad esempio, incontrerà difficoltà nel trasmettere la propria politica monetaria nell’ambito di un regime valutario rigido, mentre la necessità di un consolidamento dei conti pubblici delle autorità locali (il cui debito si attesta in alcuni casi al 40% del PIL) limiterà la possibilità di D: Come influiscono sulle prospettive per l’Australia i recenti sviluppi in Cina? Bowe: Gli sviluppi in Cina e nell’Asia emergente nel suo insieme influiscono sull’Australia attraverso tre canali. In primo luogo, tramite un potenziale indebolimento dei prezzi delle materie prime, che incide negativamente sulle ragioni di scambio e sulla crescita del reddito nazionale australiani. In secondo luogo, attraverso i volumi delle esportazioni, in quanto l’Australia è l’economia sviluppata maggiormente esposta all’Asia emergente (Cina inclusa). Infine, tramite condizioni finanziarie che a oggi sono state sia positive (grazie al deprezzamento del dollaro australiano) che negative (per via della flessione dei mercati azionari). L’impatto netto delle ripercussioni provenienti da questi tre canali è stato indubbiamente sfavorevole per l’Australia; ecco perché le nostre previsioni sulla crescita e l’inflazione nel paese sono inferiori alle stime di consenso. Tuttavia, è importante ricordare che l’Australia è ancora alle prese con le proprie difficoltà interne dovute all’abbandono di un modello di crescita basato sul settore delle risorse. Tale ribilanciamento è chiaramente iniziato, sia pur lentamente, ed è la ragione fondamentale che ci ha dissuaso dal formulare previsioni più pessimistiche. Il ribilanciamento è palese a livello geografico, in quanto gli stati minerari sono interessati da una contrazione mentre i maggiori stati non minerari crescono al ritmo più rapido degli ultimi anni. Il ribilanciamento è visibile anche nel mercato del lavoro, dove alle perdite di occupazione nel settore minerario fa da contraltare un aumento dei posti di lavoro in altri comparti, come il turismo. In effetti, la crescita complessiva dell’occupazione sino ad agosto di quest’anno si è attestata al 2%, il livello più elevato registrato in tale periodo a partire dal 2011. Infine, si può notare un ribilanciamento in atto anche nella composizione degli investimenti privati e nella crescita della domanda esterna, poiché il valore delle esportazioni di servizi ha superato quello delle esportazioni di minerale di ferro per la prima volta dal 2011. Pertanto, le nostre prospettive per l’Australia prevedono una prosecuzione del lento ribilanciamento da una crescita trainata dalla produzione mineraria, in un contesto nel quale una banca centrale riluttante sarà probabilmente chiamata a fornire ulteriore sostegno nell’orizzonte ciclico. Le nostre previsioni inferiori al consensus per la Cina, che rispecchiano la correzione azionaria e il cambio di regime valutario osservati di recente, mantengono nettamente orientati al ribasso i rischi macroeconomici nel loro insieme. Ottobre 2015 Cyclical Outlook: Asia-Pacific PREVISIONE PIL REALE INFLAZIONE COMPLESSIVA* Attuale** T3’15 – T3’16 Attuale** T3’15 – T3’16 Stati Uniti 2,7% 2,25% – 2,75% 1,8% 1,75% – 2,25% Area euro 1,5% 1,5% – 2,0% 0,2% 1,0% – 1,5% Regno Unito 2,6% 2,25% – 2,75% 0,0% 1,25% – 1,75% Giappone 0,8% 1,25% – 1,75% 0,6% 1,0% – 1,5% Cina 7,0% 5,5% – 6,5% 1,5% 1,5% – 2,5% Australia*** 2,0% 2,0% – 2,5% 2,2% 2,0% – 2,5% BRIM**** 0,3% 2,0% – 3,0% 8,4% 5,0% – 6,0% Mondo***** 2,7% 2,5% – 3,0% 2,1% 2,0% – 2,5% *Le previsioni sull’inflazione statunitense e australiana sono basate sul CPI core e quelle relative all’inflazione giapponese sull’indice dei prezzi al consumo al netto di alimenti freschi e rettificato per la variazione delle aliquote IVA **I dati attuali relativi al PIL reale e all’inflazione si riferiscono ai quattro trimestri terminati nel T2 2015 ***Le previsioni relative all’Australia sono prodotte dal team di gestione di portafoglio di PIMCO con sede a Sydney ****BRIM = Brasile, Russia, India, Messico *****”Mondo” indica la media ponderata per il PIL dei paesi elencati nella tabella precedente Fonte: Bloomberg, calcoli PIMCO. D: E il Giappone? Come sarà influenzata l’economia giapponese dal rallentamento della crescita dell’Asia emergente e quale sarà la probabile reazione delle autorità? Kakuchi: Come l’economia australiana, anche quella giapponese risente di molteplici difficoltà derivanti dalla decelerazione dell’espansione dell’Asia emergente, e ravvisiamo una crescente probabilità di un ulteriore intervento espansivo della Banca del Giappone (BOJ) nel nostro orizzonte ciclico. Più della metà delle esportazioni nipponiche prende la via dei mercati emergenti asiatici, per cui un calo delle vendite di beni finali in questa regione si ripercuote naturalmente sulla crescita dell’export. Un altro rischio al ribasso proviene inoltre da una diminuzione della competitività giapponese. In passato, a seguito di una svalutazione dello yuan, le valute dell’Asia emergente si sono deprezzate più dello yen “La fragile transizione asiatica sfocerà probabilmente in un ulteriore allentamento monetario nella regione.” giapponese. In particolare, un rafforzamento della divisa nipponica rispetto al won coreano porrà un ulteriore freno alle esportazioni del Giappone, data la loro somiglianza con i beni prodotti in Corea. Pertanto, lo shock della domanda proveniente dalla regione e il calo della competitività avranno un effetto negativo sull’economia giapponese. L’inflazione sarà inoltre più contenuta. Circa la metà delle importazioni giapponesi proviene dall’Asia emergente, e il deprezzamento delle divise della regione creerà spinte deflazionistiche nell’economia nipponica. È vero che quasi il 70% dei beni importati è denominato in dollari USA, ma le società saranno probabilmente inclini a ridurre i prezzi all’esportazione per via dell’ingente livello delle scorte, come dimostrato dal settore siderurgico cinese. Quanto alla probabile reazione delle autorità, sul fronte della politica di bilancio ci attendiamo l’adozione di un orientamento più accomodante al fine di attutire l’impatto degli shock negativi esterni. Inoltre, in vista delle elezioni per la Camera alta che dovrebbero tenersi nel mese di luglio, l’amministrazione del Primo ministro Shinzo Abe ha un forte incentivo ad adottare provvedimenti più espansivi. Per quanto riguarda la politica monetaria, la BOJ ha già varato un 3 programma di QE molto aggressivo, acquistando quasi il doppio delle emissioni annue nette di titoli di Stato giapponesi. Il nostro scenario di riferimento prevede che la banca centrale nipponica manterrà l’attuale politica estremamente accomodante, anche se ravvisiamo una crescente probabilità di un ulteriore allentamento dato che il contesto esterno pone maggiori rischi al ribasso per il PIL e l’inflazione giapponesi. D: Quali sono le implicazioni delle prospettive cicliche di PIMCO relative all’Asia per gli investimenti? Bowe: Il nostro posizionamento in Asia rispecchia la nostra previsione di politiche e condizioni monetarie più accomodanti nella regione. In termini di duration, puntiamo su un appiattimento della curva dei rendimenti giapponesi, poiché il rischio di un’ulteriore espansione del bilancio della BOJ è aumentato. Ci attendiamo un ampliamento del programma di quantitative e qualitative easing che imporrebbe alla banca centrale di focalizzare gli acquisti di obbligazioni sul tratto a lunga della curva, provocando così un appiattimento della struttura a termine dei tassi giapponesi. Nonostante le nostre prospettive prudenti sull’Australia, abbiamo un posizionamento di duration relativamente neutrale nel paese, dato che il mercato sconta già un ulteriore allentamento monetario da parte della RBA, e preferiamo esprimere i rischi macro al ribasso tramite posizioni corte sul dollaro australiano. Ci attendiamo inoltre un’ulteriore svalutazione dello yuan. Ciò acuirà le pressioni al ribasso sulle valute dei paesi emergenti asiatici che risentono già della debolezza della domanda mondiale e di una crescita anemica delle esportazioni. Siamo posizionati in vista di tale sviluppo attraverso un paniere di posizioni corte su valute quali il won sudcoreano, il ringgit malese, il baht thailandese, il dollaro di Singapore e il nuovo dollaro taiwanese. Tutti gli investimenti comportano rischi e possono subire perdite di valore. La panoramica della strategia presentata sopra intende illustrare i principali temi per il periodo indicato. Non si garantisce in alcun modo che un qualsiasi specifico conto, prodotto o strategia adotti tutti o alcuni dei temi summenzionati. Si consiglia agli investitori di rivolgersi al proprio professionista dell’investimento prima di qualsiasi decisione di investimento. Il presente documento riporta le opinioni del gestore, che possono essere soggette a variazioni senza preavviso. È stato divulgato con finalità puramente informative. Le previsioni, le stime e talune informazioni contenute nel presente documento sono basate su ricerche proprietarie e non devono essere considerate alla stregua di una consulenza di investimento o di una raccomandazione in favore di particolari titoli, strategie o prodotti di investimento. Le informazioni contenute nel presente documento sono state ottenute da fonti ritenute attendibili, ma non si rilascia alcuna garanzia in merito. PIMCO fornisce servizi solo a istituzioni e investitori qualificati. 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