Alimenti light Di Letizia Miccoli Gli alimenti light sono alimenti tradizionali che hanno subito una variazione nella composizione chimica, allo scopo di ridurre l’apporto di grassi, calorie e zuccheri. Scopriamoli meglio. > 1. Che cosa sono gli alimenti light > 2. Come si producono > 3. Pro e contro degli alimenti light > 4. Il gusto degli alimenti light Che cosa sono gli alimenti light I prodotti light non sono equivalenti agli alimenti dietetici perché si rivolgono a consumatori senza problemi di salute particolari e con la sola esigenza di voler perdere peso. L’Unione Europea dal 1° luglio scorso (art. 174 dell’Oderr) ha definito un alimento light (leggero/léger) un alimento il cui valore energetico (del prodotto finito e pronto per il consumo) è ridotto di 1/3 rispetto al prodotto equivalente “normale”; in altri termini il prodotto light deve avere il 30% di calorie in meno. Sempre per Art.174 dell’Oderr, un alimento dichiarato “povero” di energia deve invece avere il valore energetico ridotto almeno del 50%. Negli USA esistono ormai più di 5000 alimenti alleggeriti, ma questo non ha risolto neppure lontanamente il problema dell'obesità. E' da una recente inchiesta del giornale inglese Healt Which (periodico dell'Associazione Consumatori Britannica) che è arrivato un campanello d'allarme: i cibi spacciati come amici della linea in realtà spesso contengono parecchie insidie per la salute e in alcuni casi possono perfino non rispecchiare ciò che è dichiarato in etichetta. Come si producono gli alimenti light I prodotti light derivano da alimenti tradizionali che hanno subito una variazione nella composizione chimica, allo scopo di ridurre l’apporto calorico. Si tratta di tecnologie complesse in cui la riduzione di calorie può avvenire, secondo il prodotto, mediante un: ridotto contenuto di zucchero: lo zucchero è sostituito da dolcificanti chimici privi quasi completamente di valore calorico come il ciclamato (E952), la saccarina (E954), l’aspartame (E951). Tali prodotti sono più poveri di calorie e non rovinano i denti ma sono pur sempre dei prodotti di sintesi; ridotto contenuto di grasso. Per diminuire il contenuto di grassi si utilizzano: miscugli a maggior contenuto di acqua anziché grasso, per esempio margarina semigrassa costituita per il 40-60% da grasso vegetale e per il 60-40% da acqua o surrogati del grasso che hanno un gusto cremoso. In questo modo si può ridurre l'impiego di grasso in alimenti come salse, condimenti, creme da spalmare, dessert a base di latte, quark, gelati, maionese, burro, margarina, crema al cioccolato, formaggio e tanti altri. Alimenti light, i pro e i contro “Light”, sembra una parola dai poteri magici ma il più delle volte è solo un’illusione. Solo leggendo “leggero” il consumatore pensa che corrisponda a “più digeribile” o addirittura “più sano”. Il consumo dei prodotti light, lanciati sul mercato negli anni '80, è in continua crescita. Secondo le statistiche la vendita di questi prodotti aumenta dell'8% all'anno, mentre per gli altri prodotti alimentari l'aumento è solo del 3%. Ma quali sono i pro e i contro di un alimento definito light? Il prezzo degli alimenti light è in media superiore dal 10 al 30% rispetto al prodotto classico della stessa marca o di marche analoghe. Questo perché per ottenere, ad esempio, un formaggio light occorre una maggiore lavorazione rispetto a uno normale e questo si traduce in un costo maggiore. Inoltre un altro svantaggio, nella versione light, è che il consumatore spesso paga ingredienti che costano poco. Per esempio, nella maionese light è tolto in parte l’olio e sostituito con acqua. Il cioccolato light ha meno burro di cacao, la mozzarella light e gli yogurt magri sono ottenuti da latte scremato, meno costoso del latte intero; un’attenzione particolare meritano i dolcificanti sintetici utilizzati in alcuni di questi prodotti. In un buon numero di alimenti la diminuzione dell’apporto calorico è ottenuta sostituendo il saccarosio (zucchero bianco e di canna) con dolcificanti di sintesi come detto prima. In questo modo l’apporto calorico è abbassato ma, se si eccede nell’uso, si rischia di assumere dosi giornaliere troppo alte di dolcificante, non prive di controindicazioni. Tutti i dolcificanti chimici in commercio sono stati approvati dal Ministero della Salute che ha fissato, sostanza per sostanza, la dose giornaliera da non superare. Se ciò accade, mal di pancia, gonfiore addominale e diarrea sono in agguato; possiamo incorrere nel rischio di aumentare le porzioni. Spesso considerati una panacea dell’eccesso di peso, il consumo di prodotti "light" non garantisce una diminuzione di peso alla lunga poiché la sensazione di sazietà non dura a lungo (si aumenta il rischio di divorare una razione doppia di prodotti "light"). Inoltre, considerando erroneamente che un alimento light faccia ingrassare meno, eccediamo e di molto nel suo consumo, vanificando, in pratica, l’eventuale vantaggio calorico ottenuto. Gli alimenti light e il gusto Per mantenere le qualità organolettiche del prodotto light e farlo assomigliare nel gusto a quello equivalente “normale”, bisogna aggiungere additivi come aromatizzanti, emulsionanti, gelificanti, dolcificanti e infine conservanti in particolare quando è aggiunta acqua, che rende i prodotti alimentari più facilmente deteriorabili. In generale gli edulcoranti possono alterare i sapori degli alimenti e provocare un innalzamento della soglia di percezione della sensazione dolce, inducendo il consumatore a preferire prodotti sempre più “edulcorati”, ed inoltre un eccessivo impiego genera comprovati disturbi gastrointestinali. Infine, la maggior complessità produttiva dei prodotti light spesso porta alla perdita di alcune importanti componenti come le vitamine e gli acidi grassi, indispensabili per una sana e corretta alimentazione. L’alimento light quindi non è “leggero” né per le tasche, né per il metabolismo: semplicemente sazia meno ed è meno gustoso.