6 Attualità IL PICCOLO MARTEDÌ 20 AGOSTO 2013 di Giovanni Tomasin ◗ TRIESTE la ricerca Carmelo Insalaco, pensionato 66enne di Canicattì, era stato colpito dalla febbre al ritorno da una passeggiata nei campi. Inizialmente si era pensato a un’influenza, ma pochi giorni dopo l’uomo è morto. È la prima vittima del morso di una zecca in Italia dopo lungo tempo. A ucciderlo è stata con tutta probabilità la meningoencefalite, la più pericolosa tra le malattie diffuse da questo parassita. Lo sventurato signor Insalaco è un caso veramente rarissimo, assicurano gli esperti, ciononostante l’Italia deve fare i conti con l’assestamento sul suo territorio di questa patologia. A giugno le autorità sanitarie europee hanno infatti chiesto anche al nostro Paese di inserire la meningoencefalite fra le malattie “notificabili”, poiché da qualche tempo è presente anche nelle regioni del Nordest. E, a giudicare dal caso di Insalaco, ora anche al Meridione. «Gli anticorpi contro questa malattia virale, trovati in quantità minime (0,1%) nel sangue della popolazione dell’appennino tosco-emiliano – ha spiegato Fabrizio Pregliasco del dipartimento di Scienze biomediche dell’università di Milano – sono stati trovati nel 4,3% di quella residente nelle zone boschive di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Significa che una quota importante di quella popolazione ha avuto un contatto, con o senza conseguenze, con questa zecca». È una patologia emergente (80 casi in Italia dal 2000 ma oggi sono circa 30 all’anno) e difficile da identificare, perché i due terzi di coloro che vengono morsi (per lo più senza che se ne accorgano) hanno reazioni simili a quelle di una banale influenza che si esaurisce in un paio di settimane. «Ma in un 30% di casi – ha aggiunto Pregliasco – subentra una seconda fase con l’interessamento del sistema nervoso centrale (encefalite) e possibili danni permanenti e invalidanti. Nell’1-2% dei casi l’esito è mortale». Non esiste una cura, ma prevenire la Tbe è possibile, con un vaccino costituito da tre iniezioni che proteggono al 98% per 5 anni. «La vaccinazione, gratis in Fvg (30 euro altrove) dove sono molti i residenti e i lavoratori nelle zone a rischio – dice Maurizio Ruscio dell’Ospedale Sant’Antonio di San Daniele del Friuli – può essere una difesa in più per chi conta di passare periodi di vacanza o trekking nei boschi del Triveneto». Andrea Colla, entomologo al Museo di Storia naturale di Trieste, spiega l’arrivo del morbo in Italia e come fare a evitarlo: «Non mi risulta ci siano stati casi di questa malattia nelle nostre zone. La meningite è un Il “rifugio” del virus scoperto a Trieste ga Marcello. E aggiunge: «Abbiamo noL’Italia, per la sua posizione tato, però, che nel procedere geografica, è costantemente dell’infezione la risposta inminacciata da virus prove- terferone era ritardata e l’Rna nienti sia dall’Europa centra- virale rimaneva intrappolato le che dall’Africa. Ad esem- nelle membrane del reticolo pio, l’encefalite da virus Tbe è endoplasmatico. Per otteneuna patologia con gravi com- re una migliore risoluzione di plicazioni neurologiche che queste strutture la nostra riviene trasmessa dalle zecche cercatrice Lisa Miorin ha pasdei boschi, provenienti da Au- sato qualche mese all’Universtria e Slovenia, e presenti in sità di Heidelberg nel laboraTrentino e Friuli Venezia Giu- torio di Ralf Bartenschlager lia. dove ha potuto realizzare una Il virus responsabile appar- mappatura tridimensionale tiene a una grande famiglia di delle cellule infettate utilizvirus patogeni per l’uomo zando la tecnica della tomoche comprende il virus del Ni- grafia elettronica. Le immagilo Occidentani sono risulle, anch’esso tate stupefail passo avanti endemico in centi con la dell’icgeb Italia e trachiara dimosmesso dalle strazione di L’«ospite» zanzare, il vi- si nasconde modificando vescicole sferus Dengue riche di 80 ed il virus del- le membrane intracellulari nm di diamela Febbre tro dove il viGialla. Per rus replica inqueste infezioni non esistono disturbato, perché inaccessicure e la vaccinazione è effica- bili alle sentinelle dell’immuce solo nel caso del virus Tbe. nità innata, e zone più estese L’insoddisfacente realtà è dove il virus si assembla inteche abbiamo poche informa- ragendo anche con fattori celzioni sulla biologia di questi lulari in via di identificaziopatogeni e solo da queste co- ne». Il significato dello studio noscenze sarà possibile svi- e la bellezza della ricostruzioluppare una cura efficace. ne 3D sono valse la copertina Un passo avanti è stato rea- della rivista internazionale lizzato al Journal of ViCentro Interrology che ha la mappatura nazionale di pubblicato i in 3d Genetica e risultati di Biotecnoloquesta ricerLe immagini gie di Trieste. mostrano come si verifica ca. I ricercatori «La strada del Laborato- la riproduzione verso una curio di Virolora è ancora gia Molecolalontana ma è re diretti da Alessandro Mar- dalla ricerca di base che vercello hanno scoperto che il vi- ranno le indicazioni su come rus Tbe si nasconde modifi- stanare il virus – aggiunge cando le membrane intracel- Marcello – Ho la fortuna di lalulari per creare un ambiente vorare in un centro di eccelprotettivo dove moltiplicarsi lenza scientifica come l’Icgeb indisturbato. proiettato nel mondo dove «Questi virus sono in grado collaboro con giovani ricercadi crescere autonomamente tori entusiasti e motivati. Rinnel citoplasma della cellula grazio chi con lungimiranza infettata perché hanno un ge- ha contribuito a queste sconoma Rna che funziona diret- perte finanziando il laboratotamene come messaggero in rio perché la ricerca di base grado di codificare tutte le deve essere continuamente proteine strutturali e l’enzi- sostenuta. ma Rna polimerasi Rna diSarebbero auspicabili anpendente necessario per la re- che interventi strategici coorplicazione. Nel fare questo si dinati a livello regionale e naespongono alle difese antivi- zionale per reclutare i migliorali dell’immunità innata in- ri ricercatori e per promuovetracellulare che riconosce le re il trasferimento tecnologistrutture virali e attiva la ri- co dal laboratorio al paziensposta dell’interferone» spie- te». ◗ TRIESTE Torna l’allarme zecche. Un pensionato di 66 anni è morto dopo il morso L’avanzata italiana delle zecche fa la prima vittima Il morso è stato fatale a un pensionato di 66 anni Friuli Venezia Giulia e Trentino sono le regioni più a rischio I NUMERI Una trentina di casi all’anno. Da Trieste a Udine vaccino gratuito Le malattie legate al morso delle zecche sono una patologia emergente in Italia con 30 casi all’anno. Gli esperti invitano a non camminare nelle zone umide Non esiste un virus. Ma prevenire la Tbe è possibile con un vaccino. In Friuli Venezia Giulia, zona a rischio, tale vaccino è gratis. Altrove costa 30 euro La patologia, nel 70% dei casi, si risolve in un paio di settimane. Nel 30% può produrre danni permanenti. Nell’1-2% è mortale (nella foto il morbo di Lyme) problema presente da sempre in Austria e in Slovenia: attraverso il valico di Tarvisio è penetrata anche in Friuli Venezia Giulia, diffondendosi prima nel Tarvisiano e poi in altre aree della regione». «In generale queste malattie non sono facili da contrarre - aggiunge l’esperto -: non tut- te le zecche sono infette, sul nostro Carso sono in poche a portare la meningite e il rischio di contrarre la malattia è basso anche se si è morsi da un esemplare infetto. Il pericolo si abbatte ulteriormente se la zecca viene levata tempestivamente». Questi i consigli di Colla: «La zecca ama l’umidità, sicché conviene passeggiare nel verde durante i periodi più secchi dell’anno, cercando di evitare le zone umide come il fondo delle doline. Al ritorno dalla passeggiata, poi, è sempre meglio mettere in lavatrice i vestiti». ©RIPRODUZIONERISERVATA ‘‘ ‘‘ E in Serbia i morti sono già quattro Emergenza a Belgrado. Gli ammalati sono 63: presentano sintomi simili a encefalite e meningite di Stefano Giantin ◗ BELGRADO Belgrado alle prese con l’emergenza “virus del Nilo Occidentale” Estate, caldo torrido, zanzare tigre che infieriscono su chi resta in città. E virus pericolosi che si diffondono a causa delle loro punture, facendo crescere i timori nella popolazione in Serbia dove, ha annunciato l’autorevole Istituto nazionale per la salute pubblica “Dr. Milan Jovanovic Batut”, sono ben 63 le persone che, fino al 16 agosto, hanno manifestato sintomi simili a quelli di encefalite e meningite. Tutte infettate dal “virus del Nilo occidenta- le”. E ben quattro nel Paese balcanico sono già le vittime del virus che, specifica l’Organizzazione Mondiale della Sanità, «può provocare malattie neurologiche fatali» dopo essere stato trasmesso «principalmente attraverso la puntura di insetti infettati», anche se – fatto positivo – «circa nell’80% dei casi» le persone contagiate non manifestano sintomi. Non è questo però il caso delle decine di malati in Serbia, la maggior parte abitanti di Belgrado (48 casi), città in cui confluiscono Sava e Danubio e che, durante la stagione estiva, ospita non gradite massicce colonie di zanzare tigre, le maggiori “colpevoli” della trasmissione del virus agli esseri umani. Unica soluzione per scongiurare il rischio virus, pericoloso in particolare per bambini, malati cronici e over 50, «utilizzare repellenti per insetti, indossare indumenti che coprano gambe e braccia, evitare di uscire all’aperto nei periodi di maggiore attività delle zanzare, l’alba e il tramonto» e soprattutto non cercare refrigerio «in foreste» e zone prossime a corsi d’acqua e laghi, oasi per gli insetti infetti, suggerisce l’istituto che si occupa della salute dei cittadini in Serbia. La Serbia, tuttavia, non è l’unico Paese interessato dal virus del Nilo occidentale, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda e diffusosi in Europa quindici anni fa. Secondo quanto specifica lo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), agenzia Ue per la prevenzione delle epidemie, il numero di casi di virus nell’Ue nella stagione in corso ha raggiunto le 30 unità, 119 quelli nell’intera Europa. In testa, la Russia (53 casi) e la Serbia (39), ma i dati dell’Ecdc non sono aggiornati quanto quelli nazionali, subito dopo la Grecia (26). A seguire Austria, Romania, Macedonia, Ungheria, Romania e Italia. ©RIPRODUZIONERISERVATA