COMUNICARE SENZA LE PAROLE Come leggere ed interpretare i messaggi non verbali del familiare che assistiamo Dott.ssa Melania Raimondi L’IMPORTANZA di COMUNICARE Comunicare è per l’essere umano un bisogno fondamentale. Nel malato d’Alzheimer, tuttavia, la capacità di organizzare frasi in un discorso dotato di significato viene a cessare con la progressione della malattia. La parola non rappresenta più la modalità di interazione privilegiata. Occorre che sia sostituita da nuove forme di comunicazione. “OGNI COMPORTAMENTO E’ COMUNICAZIONE” (P. Watzlawick) Dal momento che è impossibile non avere un comportamento, è altrettanto impossibile non comunicare. Il comportamento messo in atto dal famigliare malato diventa allora, spesso, l’unica forma di comunicazione che egli riesce a proporre per esprimere un suo stato d’animo,disagio o bisogno. ANSIA - AGITAZIONE In particolari momenti della giornata compaiono reazioni di forte ansia e agitazione, spesso accompagnate da un’intensa partecipazione emotiva. Indizi di comportamento ansioso: - Movimenti veloci e agitati - Tensione muscolare - Tremori delle estremità - Modo di parlare rapido - Loquacità o mutismo -Irritabilità - Domande o richieste continue - Pianto - Alterazione espressione viso - Tachicardia Alcuni dei possibili motivi… frustrazione per non poter compiere "obblighi importanti" (si possono osservare, ad esempio, vicino alla porta dove l'uscita è interdetta): andare ad accudire i figli, a visitare la mamma, a preparare il pranzo. incapacità di esprimere sentimenti interiori o bisogni fisici (paura di aver perso qualcosa, senso di estraneità, dolore, bisogno di essere accompagnato ai servizi…) clima teso presente nell’ambiente circostante deliri/allucinazioni perdita della percezione dell'insieme, che conduce alla captazione solo parziale delle situazioni vissute. RABBIA – AGGRESSIVITA’ Può dipendere da: - fattore biologico (deficit di inibizione corticale sulle strutture del cervello limbico) - fattore relazionale (mancata comprensione di ciò che accade, coscienza dei propri errori, tratti caratteriali..) - fattore ambientale (eccessive richieste, troppi stimoli, proibizioni, limitazioni) DEAMBULAZIONE - FUGA Ricerca di qualcosa che si è perduto e che non si riesce bene a definire. Bisogno di trovare qualcosa di riconoscibile e familiare. Difficoltà ad orientarsi in un ambiente non proprio o percepito come ostile. Noia/ irrequietezza Desiderio di libertà. DISINTERESSE- APATIA Perdita dell'attenzione e della tenuta sui compiti che conduce a stancabilità e, quindi, ad un facile abbandono della progettualità. Sentimenti di incapacità ed inadeguatezza BISOGNO DI VICINANZA Controllo delle angosce derivate dalla perdita. Ricerca di sicurezza e protezione. Per riassumere: I disturbi comportamentali esprimono sempre un disagio del paziente: in quel preciso momento e luogo è disturbato da qualcosa a cui non riesce a dare un significato. L’unico modo che ha di esprimersi è quello di usare una forma molto primitiva di comunicazione, quella emotiva, che agisce proprio quando la persona non è più in grado di usare la logica per dare una spiegazione funzionale ed adattiva ad un problema. E’ compito di chi gli sta accanto aiutare a farlo.