Parrocchia di Spezzano Nirano AVVENTO 2016 nell’anno della Famiglia Gruppi del Vangelo nelle case La letizia dell’amore “La Cattedrale” A. Rodin, 1908 Esportazione apostolica sull’amore nelle famiglie LA FAMIGLIA NEL PROGETTO DI DIO Tre incontri nelle case: 1. Il progetto della coppia nella Genesi 2. Il rifiuto del progetto di Dio: il peccato dell’uomo 3. Gesù recupera e porta a compimento il progetto di Dio Sussidio per i Gruppi del Vangelo nelle case PREGHIERE Preghiera alla Santa Famiglia Orazione allo Spirito Santo Da Amoris Laetitia Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il quale l’ hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione. Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore del vero amore, a voi, fiduciosi, ci affidiamo. Santa Famiglia di Nazaret, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole di Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazaret, mai più ci siano nelle famiglie episodi di violenza, di chiusura e di divisione; che chiunque sia stato ferito o scandalizzato venga prontamente confortato e guarito. Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti, affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Santa Famiglia di Nazareth, fa’ che tutti ci rendiamo consapevoli del carattere sacro e inviolabile della famiglia, della sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltateci e accogliete la nostra supplica. Amen. Amen. Salmo 128 Felice l’uomo che teme il Signore 1 2 3 4 5 6 Felice colui che teme il Signore: chiunque cammini per le sue vie. «Mangerai il frutto del tuo sudore, il pane guadagnato con le tue mani: o te beato, avrai ogni bene! Sarà la tua sposa una vite feconda nella intimità della tua casa, i figli tuoi virgulti d 'ulivo intorno alla tua mensa». È questo la benedizione dell'uomo timorato di Dio: «Ti benedica Dio da Sion! Possa tu vedere il bene di Gerusalemme ogni giorno della tua vita: Possa tu vedere i figli dei tuoi figli». Pace su Israele! 2 1a serata Il progetto della coppia nella Genesi Amare è un arte, ci si educa – diceva Fromm – è un arte che necessita di apprendimento… Gn 2,18-25 Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». 19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20 Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. 21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. 23 iAllora l'uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». 24 Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. 25 Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna. AMARE non può essere “confezionato” solo in casa. Si apprende: c’è qualcosa da accogliere, un sentiero già “battuto” che non mi fa essere “battitore libero” in questo ambito. L’amore vero non si inventa, lo si scopre, lo si accoglie come dono. Da solo non ne sarei capace. LA CHIAMATA AD AMARE E AD ESSERE AMATO è straordinariamente grande… è qualcosa che mi sovrasta, E’ DONO… non è solo ciò che io faccio, ma ciò che ricevo, un dono che mi viene fatto. Amoris laetitia n. 10 Genesi va alla ricerca dell’origine, perché è l’origine che una volta scoperta ci fa capire l’oggi. Il nostro autore spiega narrando l’origine. Se voglio capire il perché delle cose devo andare all’origine. La domanda non è tanto sul passato, ma una attenzione sul presente. CHE AMARE SIA UN DONO E CHE IO MI TROVO DENTRO NEL CUORE LO SCOPRO NELLA PAROLA DI DIO. Prospettiva sapienziale. Il sapiente nella bibbia è uno che si mette di fronte al mondo, vuole capire, comprendere il perché di tutte le cose! L’autore Sacro si è messo di fronte all’uomo e si chiede come mai il legame forte di sangue, di tribù, di nazione è vinto da una forza più grande ancora, forza di attrazione tra un uomo e una donna. L’autore di Genesi 2 si mette in ricerca. Ecco perché nascono questi testi. Cos’è che spinge l’uomo e la donna ad un rapporto di comunione? 10. I due grandiosi capitoli iniziali della Genesi ci offrono la rappresentazione della coppia umana nella sua realtà fondamentale. In quel testo iniziale della Bibbia brillano alcune affermazioni decisive. La prima, citata sinteticamente da Gesù, afferma: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (1,27). …... 1. Legame profondo tra uomo (umanità) e la terra: Adàm uomo // Adamà terra Legame interiore tra uomo e terra. 3 L’uomo vive nella terra, ma non è solo terra. Il Signore Dio ha soffiato sopra di lui, meglio, in lui, il soffio della vita., quindi non è riducibile alla terra. L’uomo è in questa terra ma è assolutamente anche altro. Non riesce mai ad integrarsi totalmente nella terra. L’uomo sente una alterità con le altre cose. Nonostante dia il nome (esercita un potere di conoscenza), non è soddisfatto di quella relazione. * VERSI 21-23: Torpore, costola… che significato ha il rapporto tra l’uomo e la donna? Torpore: l’uomo non può vedere il “come” dell’azione di Dio, essa è meravigliosa, si vedrà l’effetto, ma l’uomo non può curiosare sul “come”. Il torpore serve a mantenere il mistero. Costola: ebraico significa anche “fianco”: la donna si stringe naturalmente al fianco dell’uomo: l’immagine che ne viene fuori è quella della vicinanza. 2. Gli voglio fare un aiuto che gli sia simile. La natura fa sentire all’uomo una incompletezza che deve essere colmata. Questo, in Genesi, è il significato della sessualità: espressione di una incompletezza. Per Genesi ogni persona è naturalmente incompleta. L’uomo non riesce ad esprimere la totalità dell’esperienza umana ma solo una polarità (maschio e femmina). L’uomo ha bisogno della donna. SONO STATI CREATI E CHIAMATI A VIVERE CAMMINANDO FIANCO A FIANCO: E’ UNA CHIAMATA DI PROSSIMITA’. 3. Incompletezza non é imperfezione: Imperfezione: qualcosa di negativo che deve essere eliminato. Incompletezza: qualcosa di positivo che riceve una pienezza di sé attraverso l’incontro, la comunione. La persona umana è chiamata a vivere nella ricerca, per un incontro, la comunione. LA SESSUALITA’ E’ SCRITTA NELLA CARNE DELL’UOMO PER MUOVERE LA PERSONA ALL’INCONTRO: “voglio fargli un incontro che gli sia simile”: letteralmente: un aiuto come di fronte a lui. “un aiuto… di fronte”, un aiuto che si collochi come dialogo e completamento personale. Il significato ancora più profondo è che la donna è fatta della stessa stoffa dell’uomo. Questo percorso del nostro sapiente porta ad affermare che la donna appartiene alla stessa tribù dell’uomo: lei è legata a lui e viceversa, da un vincolo di profonda solidarietà. Tra donna e uomo c’è questo misterioso, reale e forte vincolo. L’uomo riconosce nella donna una comunione di origine. L’attrazione dei sessi è una immagine positiva e buona nella bibbia. La donna è dono del Signore all’uomo, e viceversa. E’ il segno della bontà di Dio che non lascia la persona nell’isolamento e provvede con una azione gratuita a favore dell’umanità. L’uomo la accoglie come dono della provvidenza del Signore e segno della sua bontà (v.23). L’uomo è un essere orgoglioso, non c’era altro modo di fargli comprendere il prossimo che quello di farglielo entrare nella carne; non c’era altro mezzo per fargli capire la dipendenza, la necessità e il bisogno se non mediante la legge su di lui di questo essere differente (la donna), dovuta al semplice fatto che esso esiste. Aprirsi all’altro sesso è il primo passo per aprirsi all’altro che è il prossimo, fino all’Altro con la lettera maiuscola che è Dio. IL MATRIMONIO NASCE NEL SEGNO DELL’UMILTA’: è riconoscimento di dipendenza e quindi della propria condizione di creatura. Innamorarsi di un uomo o di una donna è fare il più radicale atto di umiltà. E’ un farsi mendicante e dire all’altro: “Io non basto a me stesso, ho bisogno del tuo essere”. (Padre R. Cantalamessa) Torniamo indietro un momentino * VERSI 19 e 20 L’uomo ha bisogno di un aiuto… e Dio crea gli animali, ma non fanno per lui. Tra l’uomo e la donna c’è un rapporto di unicità. Dare il nome agli esseri viventi = introdurli dentro alla propria esperienza di vita. Es: Distinguere il cammello dal cavallo. E’ importante conoscere un ragno velenoso da uno innocuo. Tutto questo però non lo porta alla soluzione della INCOMPLETEZZA. Quel bisogno di comunione, di integrazione umana non trova risposta. Ecco la risposta: un aiuto come di fronte. 4 Questa scoperta che l’uomo fa va posta in una cornice strettamente matrimoniale. Dio che conduce la donna all’uomo richiama nella bibbia una liturgia matrimoniale… è la rivelazione e la scoperta di un progetto d’origine di Dio. La si chiamerà donna: Ish = uomo // Ishìà = donna La somiglianza di nome non è altro che uno specchio dell’unità di origine. DOMINARE = bellissimo perché qui non c’è ancora il peccato e questo verbo non è sporcato dal maligno e dalla sua opera. Dominare è CUSTODIRE = cioè avere, rispetto alle altre cose create, una intelligenza che mi permette di conoscere e collaborare al disegno di Dio. IMMAGINE E SOMIGLIANZA di Dio (Immagine: somiglianza nella immaterialità; nell’essere maschio e femmina, nell’unità, nella complementarietà si rende visibile la somiglianza con Dio). E’ la coppia unita, che mostra la somiglianza con Dio, è l’amore tra i due che rende visibile il cuore, l’unità, la comunione che è in Dio. La somiglianza è l’Amore che unisce e non separa e distrugge. * VERSO 24: unione fisica, ma anche spirituale. L’affermazione di fondo é quella dell’uguaglianza, della chiamata all’amore, della vocazione di unità d’origine: origine: da sempre, fin dall’inizio, ma anche dalla volontà stessa di Dio, l’originante). DOMANDE La Sessualità è una chiamata ad uscire da sé per non vivere più nell’isolamento ma nella comunione: incontrare l’altra persona; sgretolare i propri progetti per costruire un progetto comune. Quando uno si innamora fa esattamente questo: non mi interessa più il mio progetto, ma il nostro progetto. Non riesco più ad immaginare la mia vita senza di te. 1. Rispettiamo la creazione così come l’ha voluta Dio, la natura e il creato? 2. Qual’ è l’azione di Dio Creatore che fa la differenza fra la creazione dell’uomo e quella delle altre creature? 3. La famiglia è immagine della comunione d’amore che lega la santissima Trinità: vero o falso? Se è vero, come si esprime e si manifesta questo mistero? Quando poi nasce un bambino si scioglie un progetto di coppia per farvi entrare l’esigenza di un terzo il quale quando nasce si presenta con le sue esigenze. C’è tutto da riprogrammare. 4. Come Dio ha pensato l’uomo e la donna? La vita matrimoniale si inserisce dentro a questo progetto. Il rapporto tra l’uomo e la donna è qualcosa di sacro, perché non appartiene solo al dato umano, terreno, ma è un rapporto che colloca le sue radici in cielo. SEGNO Questa chiamata è progetto di Dio. La mia vita non è stata concepita per essere isolata, separata, chiusa… è una vita che si apre alla vita, alla comunione… Così Dio ha pensato l’uomo e la donna. Gn1,26 - 27 ss Primo racconto della creazione E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 5 2a serata Il rifiuto del progetto di Dio: il peccato dell’uomo L'attuale crisi della famiglia e di tutto ciò che essa rappresenta è sicuramente rafforzato da una serie di caratteristiche della società moderna: Gn 3, 1-7; 1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». 2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! 5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». 6 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7 Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e Amoris laetitia n. 32 32. « Fedeli all’insegnamento di Cristo guardiamo alla realtà della famiglia oggi in tutta la sua complessità, nelle sue luci e nelle sue ombre. […] Il cambiamento antropologico-culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato».[9] Nel contesto di vari decenni fa, i Vescovi di Spagna riconoscevano già una realtà domestica con maggiori spazi di libertà, «con un’equa ripartizione di incarichi, responsabilità e compiti […] Valorizzando di più la comunicazione personale tra gli sposi, si contribuisce a umanizzare l’intera convivenza familiare […] Né la società in cui viviamo né quella verso la quale camminiamo permettono la sopravvivenza indiscriminata di forme e modelli del passato».[10] Ma «siamo consapevoli dell’orientamento principale dei cambiamenti antropologico-culturali, in ragione dei quali gli individui sono meno sostenuti che in passato dalle strutture sociali nella loro vita affettiva e familiare».[11] 6 INDIVIDUALISMO che “snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un'isola” (AL 33) in cui ogni persona ha come unico obiettivo quello di realizzare se stesso e i propri desideri, senza tenere in conto l'altro. Questa cultura orientata al POSSESSO e al GODIMENTO “genera all'interno delle famiglie dinamiche di insofferenza e aggressività” che a lungo andare generano fratture e ferite profonde nelle famiglie. CULTURA DEL PROVVISORIO: cioè la mentalità imperante dell'USA E GETTA. Il Papa afferma: “mi riferisco, per esempio, alla rapidità con cui le persone passano da una relazione affettiva ad un'altra. Credono che l'amore, come nelle reti sociali, si possa connettere e disconnettere a piacimento del consumatore e anche bloccare velocemente” (AL 39). Tutto ciò provoca in molte persone la PAURA DI IMPEGNARSI e quindi di rimanere imprigionati in una situazione che non permette di essere felici e realizzati... quasi come se sposarsi ed avere una famiglia tolga ogni tipo di libertà, diventando una gabbia. Da non sottovalutare il diffondersi della pornografia (grazie anche ad un uso distorto di Internet) e della prostituzione, che provocano ferite gravi nell'anima e nelle relazioni con l'altro. MENTALITA' ANTINATALISTA: politiche mondiali contro la famiglia che non sostengono economicamente e con leggi giuste i nuclei familiari (per non parlare invece dell'aumento della contraccezione e della pratica dell'aborto). “La forza della famiglia risiede essenzialmente nella sua capacità di amare e di insegnare ad amare. Per quanto ferita possa essere una famiglia, essa può sempre crescere a partire dall'amore”. RIFIUTO DI DIO: i Padri sinodali hanno affermato che “una delle più grandi povertà della cultura attuale è la solitudine, frutto dell'assenza di Dio nella vita delle persone e della fragilità delle relazioni” (AL 43). L'indebolimento della fede e della pratica religiosa comportano una vita sempre più lontana dall'azione di grazia di Dio.... le persone diventano CIECHE e SORDE alle Verità del Vangelo... non riuscendo a vedere la BELLEZZA del MATRIMONIO CRISTIANO DOMANDE e SEGNO RELATIVISMO IDEOLOGICO: per cui non si riconosce più che esiste giusto e sbagliato, e si vuol far credere che tutto possa essere accettato. Un esempio forte è l'ideologia gender che “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia”, affermando che non esistono differenze tra maschio e femmina e che ognuno può essere o diventare quello che vuole. Ovviamente la società e il momento storico in cui si vive influenzano la nostra vita e la nostra mentalità...a meno che la nostra FEDE non sia GRANITICA e BEN ANCORATA AL VANGELO e agli INSEGNAMENTI DELLA CHIESA. Gli sposi cristiani devono essere testimoni della bellezza del matrimonio, mostrando al mondo la VERA NATURA DELL'AMORE che è DONO e PERDONO. Scrivi su un foglietto quali sono i cambiamenti e le sfide che più influenzano la famiglia. LE FERITE DELLE FAMIGLIE Le ferite delle famiglie di oggi sono tante: divorzi, separazioni, abbandoni, violenze (verbali e fisiche), convivenze senza impegno, tradimenti, aborti... Dobbiamo sentire nel profondo del cuore, in virtù del nostro essere cristiani, LA SPERANZA che queste ferite possano essere “curate”, ci possa essere una RESURREZIONE di ogni famiglia, anche grazie alla Chiesa. Nella Relazione sinodale sulla famiglia (2015) è scritto: “In tutte le situazioni la Chiesa avverte la necessità di dire una parola di verità e di speranza […] I grandi valori del matrimonio e della famiglia cristiana corrispondono alla ricerca che attraversa l'esistenza umana” 7 3a serata Gesù recupera e porta a compimento il progetto di Dio NATALE… la ri-nascita della famiglia con Gesù che VIENE Mc 10, 1-12; 1 Partito di là, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare. 2 E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». 3 Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6 Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 7 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. 8 Sicché non sono più due, ma una sola carne. 9 L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». 10 Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: 11 «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; 12 se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Gesù viene in una famiglia. L’umanità aveva e ha bisogno di un REDENTORE, DI UN SALVATORE. La prima sera abbiamo visto come il progetto di Dio, sull’uomo e la donna, sulla famiglia è stato presto rovinato dal maligno, dal peccato. Però Dio non si arrende e afferma che tutto questo non può andare rovinosamente perduto. La seconda serata abbiamo visto con Jessica la sintesi sul Capitolo di Amoris Laetitia come la Famiglia anche oggi è tentata in mille modi, quante sfide è chiamata ad affrontare, quanta cultura, moda, pensieri, mancanza anche di fede porta la famiglia a riconfermare la distruzione operata un giorno dal peccato. Questa sera, anche perché molto più vicini al NATALE, vogliamo con semplicità analizzare e approfondire come il Signore Dio è venuto a salvare e recuperare quello che era andato perduto. Lo fa VENENDO e NASCENDO in una FAMIGLIA: la famiglia di NAZARETH. Amoris laetitia n. 63 63. «Gesù, che ha riconciliato ogni cosa in sé, ha riportato il matrimonio e la famiglia alla loro forma originale (cfr Mc 10,1-12). La famiglia e il matrimonio sono stati redenti da Cristo (cfr Ef 5,21-32), restaurati a immagine della Santissima Trinità, mistero da cui scaturisce ogni vero amore. L’alleanza sponsale, inaugurata nella creazione e rivelata nella storia della salvezza, riceve la piena rivelazione del suo significato in Cristo e nella sua Chiesa. Da Cristo attraverso la Chiesa, il matrimonio e la famiglia ricevono la grazia necessaria per testimoniare l’amore di Dio e vivere la vita di comunione. Il Vangelo della famiglia attraversa la storia del mondo sin dalla creazione dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio (cfr Gen 1,26-27) fino al compimento del mistero dell’Alleanza in Cristo alla fine dei secoli con le nozze dell’Agnello (cfr Ap 19,9)».[56] La famiglia è creazione di Dio, l’ha pensata e voluta il Signore: Lui non la abbandona alle mille possibilità di DISTORSIONE secondo il mondo. La redenzione, cioè questo RECUPERO avviene attraverso il Figlio eterno di Dio che si fa uomo, attraverso UNA FAMIGLIA. La famiglia è e rimane luogo di amore, di servizio, di comunione, E’ L’IMMAGINE DELLA TRINITA’, della famiglia trinitaria. Gesù viene in una famiglia perché la famiglia deve essere salvata e redenta. Se la famiglia non avesse alcun valore agli occhi di Dio, Dio non sarebbe venuto e non avrebbe abitato in una casa con mamma e papà per trenta anni circa. 8 Vediamo allora il fatto che DIO SCELGA di nascere e vivere in una famiglia, la SANTA FAMIGLIA, cosa comporta per la famiglia stessa, quale BASE E CALCO ORIGINALE LASCIA GESU’ abitando e vivendo in una famiglia. Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l'interiorità della vita, la preghiera, che Dio solo vede nel segreto. Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazaret ci ricordi cos'è la famiglia, cos'è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com'è dolce ed insostituibile l'educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell'ordine sociale. Infine impariamo la lezione del lavoro. Oh! dimora di Nazaret, casa del Figlio del falegname! Qui soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa certo ma redentrice della fatica umana; qui nobilitare la dignità del lavoro in modo che sia sentita da tutti; ricordare sotto questo tetto che il lavoro non può essere fine a se stesso, ma che riceve la sua libertà ed eccellenza, non solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da ciò che lo volge al suo nobile fine; qui infine vogliamo salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande modello, il loro divino fratello, il profeta di tutte le giuste cause che li riguardano, cioè Cristo nostro Signore. L'esempio di Nazareth Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa (Discorso tenuto a Nazareth, 5 gennaio 1964) La casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si impara ad osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato così profondo e così misterioso di questa manifestazione del Figlio di Dio tanto semplice, umile e bella. Forse anche impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare. Qui impariamo il metodo che ci permetterà di conoscere chi è il Cristo. Qui scopriamo il bisogno di osservare il quadro del suo soggiorno in mezzo a noi: cioè i luoghi, i tempi, i costumi, il linguaggio, i sacri riti, tutto insomma ciò di cui Gesù si servì per manifestarsi al mondo. Qui tutto ha una voce, tutto ha un significato. Qui, a questa scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di ricominciare, vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la superiore sapienza delle verità divine! Ma noi non siamo che di passaggio e ci è necessario deporre il desiderio di continuare a conoscere, in questa casa, la mai compiuta formazione all'intelligenza del Vangelo. Tuttavia non lasceremo questo luogo senza aver raccolto, quasi furtivamente, alcuni brevi ammonimenti dalla casa di Nazaret. Dal discorso di Paolo VI risalta: IL SILENZIO, LA PREGHIERA, LA MEDITAZIONE, LA COMUNIONE, IL VALORE SOCIALE, L’AUSTERITA’, IL CARATTERE SACRO, LA LEZIONE DEL LAVORO IL SACRIFICIO LA FATICA UMANA… LA SACRA FAMIGLIA FORMATA DA MARIA, GIUSEPPE E GESU’ In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazaret, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri. IL MODELLO DI TUTTE LE FAMIGLIE Maria (Annunciazione Lc 1,26 ss.) Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 9 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Maria va, IN FRETTA PORTA GESU’: ecco il suo servizio è “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” DOMANDE Noi PORTIAMO GESU’? IN FRETTA: cioè senza esitazioni, rallentamenti? Quando senza tentennare abbiamo portato la luce della fede in un ambiente, in casa, tra gli amici? Quali sono le opportunità che si presentano alla mia vita, solitamente? Il papa parla tanto di educazione: noi trasmettiamo la fede nelle nostre famiglie? Portiamo il Signore? Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. MARIA HA FEDE, CREDE, VA… questa fede sarà sempre la REGINA nella casa di Nazareth. Io mi fido del Signore? Oppure cerco sempre delle garanzie terrene? Le nostre famiglie si affidano a Lui, sentono di essere protette e amate da Lui, che possono contare sul suo Amore? MARIA ci insegna la Verginità, la purezza, prima di tutto nel cuore e non solo PUREZZA del corpo (che è un valore). Una verginità che esprime un cuore pronto a ricevere la VISITA, la VENUTA, la INCARNAZIONE del Signore Gesù che chiede spazio a lei e a tutti, ovunque, nel corpo e nell’anima: ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE… quell’eccomi è LO SPAZIO, L’APERTURA E TUTTA LA DISPONIBILITA’ DI MARIA. Maria vive a Nazareth nella UMILTA’ e NEL SILENZIO (Lc 2,51 ss.) Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. Ecco cosa fa Maria, e si intende anche Giuseppe con lei, dopo che ritrovano Gesù al Tempio… pensano, pregano, serbano, custodiscono questi fatti nel loro cuore… UMILTA’ E MEDITAZIONE. DOMANDE Viene Gesù, anche in questo Natale e noi come lo accogliamo? Che “spazio” gli diamo? Come FARE SPAZIO A GESU’? DOMANDE Queste due virtù le viviamo nella nostra casa? Cosa vuol dire fare silenzio nella famiglia? Cosa talvolta invece crea chiasso che disturba e mette agitazione al cuore? SILENZIO è solo assenza di suoni o di parole? Cosa è l’UMILTA nella famiglia, a cosa può servire? Maria e la VISITAZIONE (Lc 1,39 ss.) In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». GIUSEPPE (Mt 1,18 ss.) Giuseppe sposo di Maria, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (…) Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. UOMO GIUSTO, dice il Vangelo! Giuseppe è fidanzato di Maria: anche lui con lei avrà avuto dei progetti sulla famiglia che volevano costituire… 10 invece.. ecco il piano di Dio che entra nella vita di questi due giovani. DOMANDE TUTTI QUESTI STUPENDI PARTICOLARI COSA CI INSEGNANO? COSA VOGLIONO COMUNICARE? COME VIENE TRA NOI IL FIGLIO DI DIO? Perché in un bambino? Cosa insegna questa natale nascita alle nostre famiglie? Tutti quei personaggi e situazioni che si muovono attorno a quel bambino Gesù cosa possono dire alle nostre famiglie? C’è qualche particolare che conviene riprendere, sottolineare, e interpretare? GIUSTO: non la manda a casa sua (aveva capito che lì c’era l’intervento di Dio e lui si faceva da parte), poi però Dio lo chiama in “gioco” e Giuseppe prese con sé la sua sposa, diede il nome Gesù a quel bambino che è nato senza però il suo intervento di uomo… da questo si capisce bene che GIUSTO allora significa COLUI CHE FA e COMPIE IN TUTTO LA VOLONTA’ DI DIO, SI FIDA, obbedisce. Giuseppe non parla, è in silenzio nei vangeli, ma è operativo e mette in pratica, è uomo che fa. COME SI PONE GIUSEPPE DI FRONTE AL NUOVO PROGETTO DI DIO? Dio gli chiede di essere padre adottivo di Gesù? Dare a Gesù un nome, una casa…una discendenza, una protezione, una custodia: Giuseppe, figlio di Davide! GIUSEPPE COLLABORA COSI’ CON DIO CHE VUOLE SALVARE L’UMANITA’ inviando suo Figlio tra noi. Giovanni 1 PROLOGO E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. GESU’: viene a condividere tutto della nostra natura umana: si fa bambino - carne: è opera dello Spirito Santo e del grembo di Maria che lo accoglie: in Lui è la divinità e l’umanità: in Lui si incontra di nuovo l’uomo e Dio dopo secoli e millenni di LATITANZA ED ESTRANEITA’. Gesù redime la carne, il corpo: IL FIGLIO DI DIO si manifesta nella carne (importanza e sacralità del corpo); Gesù ristabilisce quell’armonia tra l’uomo e Dio che il peccato aveva distrutto! QUANDO QUALCUNO DICE: ma io non credo, non so pregare… troppo facile e sbrigativo. Gesù nascendo e venendo in mezzo a noi ha reso capace la “carne”, le nostre persone di incontrare Dio. L’uomo ora è CAPACE DI DIO. DOMANDE E noi in famiglia COME accogliamo le novità? Come reagiamo di fronte al “nuovo”? Una nuova nascita, un nuovo lavoro, una situazione che richiede cambiamento e adattamento, cambiare lo stile e le abitudini di vita… e LA FEDE CI AIUTA IN QUESTE NUOVE SITUAZIONI? ACCOGLIERE IL NUOVO PER IL BENE DELLA FAMIGLIA! LA NASCITA DI GESU’ (Lc 2, ss.) Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. DOMANDE Nelle nostre famiglie lo si fa conoscere Gesù? E’ annunciato ai piccoli, si prega insieme, come facevano nella Sacra Famiglia di Nazareth quei tre? Gesù veniva regolarmente portato alla sinagoga dai genitori e là imparò a pregare e a leggere e ad ascoltare la Parola dei profeti. Siamo capaci oggi nelle nostre famiglie di INIZARE a Gesù i nostri piccoli? Gesù nasce lontano da Nazareth, in un piccolo villaggio a 9 Km da Gerusalemme: Betlemme = tradotto é CASA DEL PANE. Gesù sarà IL PANE DELLA VITA DATO DAL PADRE PER NUTRIRE L’UMANITA’. SEGNO La grotta, il bambino nella mangiatoia, il coro degli angeli e i pastori che vengono ad adorare per primi, l’arrivo dei magi, ma anche il perfido Erode… la fuga in Egitto della famiglia per fuggire dall’uccisione del bimbo… 11 Avvento 2016 - Vangelo nelle case Calendario incontri Gruppi Animatori: ANGELA - MARIA - ROBERTO ZONA 1 Crociale ZONA 2 Chiesa Dapoto - De Stefano Via Senna, 33 Giovedì 1 dicembre ore 21,00 Giurgola Massimo e M. Grazia Via Tamigi 56 Martedì 6 dicembre ore 21,00 Gugliotta Salvatore e Rosa Via Reno 12 Mercoledì 14 dicembre ore 21,00 Animatori: MILENA - SIMONA - GABRIELLA Colacchio Giovanni e Linda Via Ghiarella 265 Lunedì 28 novembre ore 20,30 Pifferi Daniele Cigarini Francesco Lunedì Lunedì 5 dicembre 12 dicembre 29 novembre ore 20,30 Via Papa Giovanni 14 Via Ghiarella 241 ore 20,30 ore 20,30 Animatori: MARIANNA - ELENA - CATERINA ZONA 3 Chiesa Tolu Giovanna Via Don Mazzolari 3 Martedì Serra Marianna Via Don Mazzolari 5 Martedì 6 dicembre ore 20,30 Messori Concetta Via Don Mazzolari 8 Martedì 13 dicembre ore 20,30 Via Nirano 31 Martedì 29 novembre ore 20,30 Via X Giornate 6 Via Nirano 48 Venerdì 9 dicembre Mercoledì 14 dicembre ore 20,30 ore 20,30 Animatori: DONATA - GIUSEPPE ZONA 4 Ruini Enzo e Liliana San Rocco Gilli e Sodano Stefani Dilva Animatori: TONINO - MARIANGELA ZONA 5 Contrada Leonardi Emilio e Olga Via Statale 22 Giovedì 1 dicembre ore 20,30 Roversi Andrea e Lucia Via Padre G. Richetti 3 Venerdì 9 dicembre ore 20,30 Tripi Salvatore e Dolly Via Matteotti 12 Martedì 13 dicembre ore 20,30 Animatori: JESSICA - FRANCA - VALERIA ZONA 6 Spezzano Poggioli Franco e Deanna Via Di Vittorio 5/7 Giovedì 1 dicembre ore 20,30 Gammaitoni . Gasparri Via Padre G. Richetti 21 Venerdì 9 dicembre ore 20,30 Colucci Carmine - Zanca Rosa Via Tigri32 Martedì 13 dicembre ore 20,30 Menichetti Via Ghiarella 268 Giovedì 1 dicembre ore 20,30 Di Giorno - Zironi Via Cadorna 18 Venerdì 9 dicembre ore 20,30 Pezzuoli Anna Via Marsala 11 Mercoledì 14 dicembre ore 20,30 Barbieri Magda Via Resistenza 6 Martedì Salvo Lina Via Calatafini Martedì 6 dicembre ore 20,30 Tripepi Luigino e Veneranda Via Mulino Martedì 13 dicembre ore 20,30 Termanini Via Rodano 8 Giovedì 1 dicembre ore 20,30 Piccinini - Leonardi Via Ghiarella 133 Martedì 6 dicembre ore 20,30 Prandini - Benedetti Via Mekong 2 Martedì 13 dicembre ore 20,30 Animatori: MARY - WILLIAM ZONA 7 Motta Animatori: RITA - MAGDA ZONA 8 Spezzano 29 novembre ore 20,30 Animatori: DORANDO ZONA 9 Crociale Partecipiamo nel punto di incontro più vicino a casa nostra per le strade di Spezzano Giovedì 15 dicembre 2016 alle ore 20,30 12