Le imposte indirette

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Università Bocconi a.a. 2012-13
30264 Scienza delle Finanze - CLEAM
Le imposte indirette
Giampaolo Arachi
Dati di gettito
Imposta
Gettito 2011 (mln euro)
IVA
96.745
Registro
5.339
Bollo
5.113
Assicurazioni
3.077
Ipotecaria
2.112
Imposta sugli oli minerali e derivati
24.053
Imp. di consumo sul gas metano
5.324
Tabacchi (imp. sul consumo)
11.241
Provento del lotto, attività di gioco, lotterie, apparecchi
7.945
Altre
23.843
Totale indirette
184.792
Le imposte indirette
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Imposte generali sulle vendite
• Le imposte indirette colpiscono la capacità contributiva
indirettamente, attraverso indici tipicamente legati o a un
particolare comportamento del contribuente o a specifici atti,
quali il consumo di certi beni o il trasferimento di certe attività.
• Si suddividono in:
 imposte generali sulle vendite;
 imposte speciali su alcuni beni e servizi.
• Le imposte generali sulle vendite sottopongono a
tassazione la totalità degli scambi di merci e delle prestazioni
di servizi.
– Le aliquote delle imposte generali sono solitamente ad-valorem (la
base è espressa in termini monetari e l’aliquota in termini percentuali)
es. IVA
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Imposte generali sulle vendite
• Distinguiamo 3 fasi nel ciclo economico di un bene:
– produzione
 valore del bene=valore aggiunto = a
– vendita all’ingrosso  valore del bene=a+b valore aggiunto = b
– vendita al dettaglio  valore del bene=a+b+ c  valore aggiunto = c
i valori b e c possono essere espressi come % (margini) del valore del bene
acquistato (nel testo b=ma, c=n(1+m)a)
• In assenza di imposte il prezzo finale del bene è:
p = a+b+c
p=a+ma+n(1+m)a
p=a(1+m)+n(1+m)a
p=(1+m)(1+n)a
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Imposte generali sulle vendite
• I criteri di classificazione delle imposte sulle vendite sono:
 riferimento economico: l’imposta può essere
commisurata, in ciascuna fase, all’intero valore del bene
oppure al solo valore aggiunto (=incremento di valore) in
quella fase;
 metodologia di applicazione:
 imposta monofase: applicata una sola volta durante il
ciclo economico del bene;
 imposta plurifase: applicata più di una volta durante il
ciclo economico del bene.
La combinazione di questi criteri determina le più rilevanti
tipologie di imposte sulle vendite.
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Imposte indirette
Imposte generali
Colpiscono tutti i beni e servizi
scambiati
Imposte speciali (accise)
Colpiscono specifici beni e servizi
(esempio: imposte di fabbricazione e
imposte di consumo)
Imposte sul valore pieno
Imposte sul valore aggiunto
Colpiscono l’intero valore del bene
scambiato
Colpiscono l’incremento di valore che
si genera in un particolare stadio della
produzione o della distribuzione
Imposte monofase sul valore
pieno
Imposte plurifase sul valore pieno
(cumulativa)
Colpiscono l’intero valore del bene in un
singolo stadio del processo produttivo
(esempio: retail tax negli Stati USA)
Colpiscono l’intero valore del bene in tutti
gli stadi del processo produttivo
(esempio: IGE)
Metodo imposta da imposta
Imposta da versare:
Ti=tiVi-tjAi
Imposte plurifase sul
valore aggiunto
(non cumulativa)
Colpiscono l’incremento di
valore in tutti gli stadi del
processo produttivo
Metodo base da base
Imposta da versare:
Ti=ti(Vi-Ai)
IVA a debito IVA a credito
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Imposte generali sulle vendite
• I principi da considerare nell’analisi delle imposte sulle
vendite sono:
• neutralità: gli assetti produttivi non devono essere
determinati dalla ricerca della minimizzazione del carico
fiscale, ma essere fondati su calcoli di convenienza
economica;
• trasparenza: possibilità di calcolare agevolmente l’importo
dell’imposta e il prezzo finale del bene in ciascuna fase
del ciclo economico;
• influenza sulla propensione all’evasione.
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Imposta monofase sul valore pieno
•
Si applica in una sola fase del processo di produzione e distribuzione
delle merci
•
In pratica il prelievo può realizzarsi:
•
Esempio: Imposta monofase al dettaglio di aliquota td,
• T= (a+b+c) td (carico fiscale=gettito)
• p = (a+b+c)(1+td) (prezzo finale=prezzo al dettaglio)
•
•
•
al momento della produzione
al momento della vendita all’ingrosso
al momento della vendita al dettaglio
Nel caso di un’imposta monofase:
– il carico fiscale e il prezzo finale dipendono dalla fase di applicazione (a
–
parità di aliquota, carico fiscale è più basso se imposta applicata alla
produzione, più elevato se applicata al dettaglio)
Se per esigenze di gettito l’aliquota è elevata, l’imposta diviene molto
vulnerabile a fenomeni di evasione
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Imposta plurifase sul valore pieno
•
Colpisce il valore totale del bene cioè la somma dei valori aggiunti
nelle diverse fasi del processo produttivo
 produzione
 ingrosso
 dettaglio
–
 t1 a
 t2 (a + b)
 t3 (a + b + c)
T= t1 a +t2 (a + b)+t3 (a + b + c):l’imposta è cumulativa perché su a e
su b si cumulano rispettivamente 3 e 2 prelievi. Normalmente è con
aliquota uniforme tc=t1=t2=t3
Valore del
bene
Imposta da versare
tca
Prezzo (lordo)
del bene
Produzione
a
a+tca=a(1+tc)
Ingrosso
a+b
tc[a+b]
a(1+tc)+b+ tc[a+b]= [a+b]+ tc(2a+b)
Dettaglio
a+b+c
tc[a+b+c]
a(1+tc)+b+tc[a+b]+c+tc[a+b+c]=
(a+b+c)+ tc[3a+2b+c]
Le imposte indirette
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Imposta plurifase sul valore pieno
•
Quindi con aliquota uniforme tc=t1=t2=t3
• T= tc[3a+2b+c]
• p = (a+b+c)+ tc[3a+2b+c]
Prima del 1973 in Italia: IGE (imposta generale sull’entrata)
Con un’imposta plurifase sul valore pieno, anche se aliquota è uniforme:
–
un dato livello di gettito può essere ottenuto con aliquote più basse  si
riducono gli incentivi all’evasione;
–
il carico fiscale e il prezzo finale dipendono dal numero di scambi che
caratterizzano il ciclo economico del bene: il carico fiscale è minimizzato se
l’impresa è integrata verticalmente violazione del principio di neutralità rispetto
alle scelte organizzative.
Le imposte indirette
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Imposta plurifase sul valore pieno
•
Immaginiamo che, dati gli stessi valori aggiunti, ingrosso e dettaglio
siano incorporati in un’unica fase
 produzione
 ingrosso e dettaglio
–
 tc a
 tc (a+b+c)
Il carico fiscale complessivo e il prezzo sono:
 T= tc a+ tc (a+b+c)= tc[2a+b+c]
 P=(a+b+c)+ tc[2a+b+c]
inferiori ai precedenti per l’importo tc (a + b), ma il valore economico del
bene non è cambiato: violazione del principio di neutralità.
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Imposta plurifase sul valore aggiunto (Iva)
Colpisce tutte le fasi del processo di produzione e distribuzione ma in
ogni fase colpisce il solo valore aggiunto neutralità rispetto alle
scelte di integrazione verticale
Due metodi di applicazione
1) Metodo base da base
In ogni fase l’aliquota si applica alla differenza tra il valore delle
vendite e il valore degli acquisti
• L’imposta da versare dall’impresa i (che identifica la fase del ciclo
economico) è data da:
Ti = ti(Vi-Ai)
Vi = valore delle vendite dell’impresa i
Ai = valore degli acquisti della medesima impresa i
ti = aliquota sulla fase i
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Iva: metodo base da base
Valore del
bene
IVA da
versare
Prezzo (lordo)
del bene
Produzione
a
t1(a-0)= t1a
a+t1a=a(1+t1)
Ingrosso
a+b
t2[a+b-a]= t2b
a(1+t1)+b(1+t2)
Dettaglio
a+b+c
t3[a+b+c-a-b]= t3c
a(1+t1)+b(1+t2)+c(1+t3)
T = t1a+ t2b+ t3c
P = a+b+c+ t1a+ t2b+ t3c
 Il carico fiscale e il prezzo finale del bene dipendono dalle aliquote
applicate in tutte le diverse fasi e da come il valore aggiunto è distribuito
tra queste.
Problema di trasparenza: non è possibile ricostruire l’imposta senza avere
informazioni dettagliate sull’articolazione del processo di produzione e
distribuzione. Solo se t1=t2=t3=t (aliquote uniformi) il prezzo finale è
p=(a+b+c)(1+t) indipendentemente dal valore aggiunto generato in
ciascuna fase
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Iva: metodo imposta da imposta
2) Metodo imposta da imposta
In ogni fase l’imposta da versare è calcolata come differenza tra
l’imposta incassata sulle vendite e l’imposta pagata sugli
acquisti
tj = aliquota sugli acquisti
• L’imposta da versare dall’impresa i è data da:
Ti = tiVi – tjAi
imposta incassata sulle vendite
(Iva a debito)
imposta pagata sugli acquisti
(Iva a credito)
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Iva: metodo imposta da imposta
Valore del
bene
IVA a
DEBITO
IVA a
CREDITO
IVA da
VERSARE
Prezzo (lordo)
del bene
Produzione
a
t1a
0
t1a-0
a+t1a=a(1+t1)
Ingrosso
a+b
t2(a+b)
t1a
t2(a+b)-t1a
(a+b)(1+t2)
Dettaglio
a+b+c
t3(a+b+c)
t2(a+b)
t3(a+b+c)-t2(a+b)
(a+b+c)(1+t3)
T = t1a + t2(a+b) - t1a + t3(a+b+c) - t2(a+b) = t3(a+b+c)
P = (a+b+c)(1+t3)
Grazie al meccanismo di detrazione:
 il carico fiscale e il prezzo del bene in ciascuna fase dipendono
esclusivamente dall’aliquota applicata in quella fase
 quindi: solo l’aliquota applicata nell’ultima fase è rilevante per la
determinazione del carico fiscale complessivo e del prezzo finale.
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Iva: base da base vs. imposta da imposta
Il metodo imposta da imposta è preferibile per:
– semplicità di calcolo e trasparenza: le imposte che gravano su un bene in
una qualsiasi fase sono esattamente pari all’imposta pagata
dall’acquirente in quella fase
 proprietà desiderabile in relazione alle esportazioni (applicazione del
principio di destinazione: non è necessario conoscere tutte le aliq.
applicate nelle fasi precedenti.)
 possibilità di agevolare determinati beni e servizi (l’aliquota effettiva
coincide con l’aliquota applicata nell’ultimo stadio)
– il meccanismo di detrazione tra una fase e l’altra dovrebbe contrastare gli
incentivi all’evasione (c.d. conflitto di interessi)
Ovviamente se aliquote uniformi: base da base e imposta da imposta coincidono
Il metodo imposta da imposta è quello adottato in Italia (e in tutta la UE)
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Iva: classificazione delle operazioni
• Le operazioni di scambio di beni e servizi, rilevanti per
l'applicazione dell‘Iva, possono essere distinte in tre categorie:
– operazioni imponibili: le operazioni sono assoggettate a
imposta sul loro intero valore secondo l'aliquota prevista per
legge
– operazioni non imponibili : l'aliquota applicata nell'ultima
fase del ciclo produttivo è nulla ed è ammessa la detrazione
dell’imposta pagata sugli acquisti → è come se l’Iva non
esistesse (esportazioni)
– operazioni esenti: non è prevista l'applicazione dell'imposta
sul valore aggiunto creato nella fase finale ma non è ammessa
la detrazione dell’imposta pagata sugli acquisti → la catena
dell’Iva si interrompe all’ultimo stadio e il prezzo al
consumatore finale riflette la mancata detrazione (settore
finanziario).
Le imposte indirette
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Iva: classificazione delle operazioni
 Differenza essenziale tra operazioni non imponibili e
operazioni esenti: nel secondo caso sul prezzo finale verrà
traslata l’IVA sugli acquisti che non viene rimborsata dallo
Stato.
 Quindi a parità di altre condizioni, il prelievo complessivo:
 è nullo (aliquota zero) se l’operazione è non imponibile;
 è positivo (aliquota positiva) se l’operazione è esente.
Le imposte indirette
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Iva: base imponibile
•



•
•
•
•



Una singola impresa può acquistare o vendere:
beni di investimento
beni intermedi
beni finali.
Il bene venduto può essere imponibile non imponibile o esente.
Per il calcolo dell’IVA da versare:
l’acquisto dei beni intermedi dà diritto alla deduzione del valore dei beni
acquistati da quello dei beni venduti (con il metodo base da base) o alla
detrazione dell’IVA pagata su tali beni (con il metodo imposta da imposta);
l’acquisto dei beni di investimento:
non dà diritto alla deduzione (base da base) o alla detrazione (imposta da
imposta);
dà diritto alla deduzione (base da base) o alla detrazione (imposta da imposta)
in corrispondenza al valore ammortizzato;
dà diritto alla deduzione (base da base) o alla detrazione (imposta da imposta)
in corrispondenza al valore integrale del bene.
Le imposte indirette
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Iva: base imponibile
• La base imponibile (valore aggiunto) può essere riferita a tre
tipologie fondamentali in relazione al trattamento dell’imposta pagata
sui beni di investimento:
– reddito lordo: se non è ammessa in detrazione l'Iva pagata sui
beni di investimento (VA = beni di consumo + beni di
investimento)
– reddito netto: se l'Iva pagata sui beni di investimento è
ammessa in detrazione ma solo in proporzione alla quota di
ammortamento dei beni capitali utilizzati nel periodo d'imposta
– consumo: se l'Iva pagata sui beni di investimento è ammessa in
detrazione in misura integrale (VA = beni di consumo →
allontanamento dalla nozione economica di VA)
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Iva: base imponibile: esempio
Iva 10%
Acq. inv.
Ammort.
Beni int.
Sal. e prof.
Fatturato
V.A. lordo
V.A. netto
Iva consumo
Iva redd. lordo
Iva redd. netto
Imprese che producono beni di
Investimento Intermedi
Consumo
Tot.
100
100
50
50
300
300
100
250
200
550
100
300
500
900
100
300
200
600
100
250
200
550
10
20
20
50
10
30
20
60
10
25
20
55
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Iva: riferimento dell’imposta
• Finanziario: colpisce solo le operazioni che danno luogo a
transazioni monetarie
– Compatibile con il metodo imposta da imposta (Iva)
• Reale: si tiene conto della formazione del VA nel corso del processo
produttivo e distributivo, prescindendo dagli effettivi movimenti
monetari
– Richiede l’adozione del metodo base da base (Irap)
• La differenza concerne il trattamento delle scorte e dei prodotti in
corso di lavorazione e il trattamento degli investimenti: la variazione
positiva delle scorte entra nella base imponibile di tipo reale, ma non
nella base imponibile di tipo finanziario, gli investimenti sono esclusi
dalla base imponibile di tipo finanziario mentre dalla base imponibile
reale sono esclusi gli ammortamenti
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L’Iva in Italia
• L'IVA si applica (operazioni imponibili):
– alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel
territorio nazionale nell'esercizio di imprese o nell'esercizio di arti
e professioni
– alle importazioni da paesi extra UE da chiunque effettuate
(imprese e consumatori finali)
– agli acquisti intracomunitari effettuati nell'esercizio di imprese,
oltre che agli acquisti di mezzi di trasporto a titolo oneroso e agli
acquisti per corrispondenza effettuati da consumatori finali
• Operazioni non imponibili: esportazioni extra UE e cessioni
intracomunitarie
• Operazioni esenti: servizi creditizi, assicurativi e finanziari, trasporti
urbani, servizi sanitari e previdenziali, istruzione
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L’Iva in Italia
•
•
•
•
•
•
•
Soggetti Iva: imprenditori, esercenti arti e professioni
Obbligo di rivalsa: i soggetti Iva hanno l’obbligo giuridico di rivalersi sul’acquirente
– il consumatore finale è il soggetto formalmente colpito
Metodo: imposta da imposta
Base imponibile: valore aggiunto tipo consumo, ma casi rilevanti di iva-costo
Aliquote (vincoli comunitari):
– normale: 21%
– ridotte: 4% , 10% (alimentari, beni meritori)
Obiettivi redistributivi, politiche protezionistiche, sostegno settoriale
Riferimento di tipo finanziario
Destinazione di una quota dell’Iva nazionale al finanziamento del bilancio comunitario
(risorsa propria della UE)
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L’Iva in Italia: il ruolo dei rimborsi
e delle compensazioni
• Fonte: La materia oscura dell’Iva, R. Convenevole, 2009, p.17
Tipo di gettito
Ammontare 2008
(mln di euro)
Iva lorda
120.207
Compensazioni e rimborsi richiesti (-)
27.111
Iva netta
93.096
(=)
Slittamento competenza giuridica / economica
(+)
-285
Totale IVA competenza economica
(=)
92.811
IVA devoluta all’Unione Europea
(-)
2.907
IVA disponibile per l’Erario
(=)
89.904
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