il comunista nichi «padre» con l`«utero in affitto»

annuncio pubblicitario
IL COMUNISTA NICHI «PADRE» CON L'«UTERO IN AFFITTO» CHE IL
COMUNISTA RIZZO DEFINISCE ROBA DA «MENGELE»
Marco Rizzo, torinese, è uno dei pochi a definirsi ancora orgogliosamente
comunista. Nato politicamente nel Partito Comunista Italiano, passato poi a
Rifondazione Comunista ei ai Counisti Italiani. Oggi è il segretario del
Partito Comunista, fondato da lui stesso nel 2014, e candidato sindaco a
Torino.
Dal suo maestro il filosofo Herbert Marcuse ‒ di per sé un maestro della
dissoluzione ‒ ha imparato la teoria dei “falsi bisogni” ed è così che bolla il
ddl Cirinnà: un’esigenza artificiale, creata appositamente solo per
distogliere le attenzioni del popolo (il linguaggio è quello di un vecchio
comunista ma l’argomento è reale) dai problemi concreti e veri che lo
affliggono (i salari, il lavoro, le pensioni). Insomma, solo “un arma di
distrazione di massa”.
Così, alla domanda di Federico Cenci, giornalista dell’agenzia Zenit, su
cosa egli pensi dell’“utero in affitto” ‒ la pratica con cui il sui ex compagno
di partito, Nichi Vendola, e il suo compagno omosessuale, Eddy
Testa, hanno appena avuto un figlio in California ‒ Rizzo si esprime senza
mezzi ermini, evocando scenari da raccapriccio: «Si tratta di una mercificazione. Già l’idea di “comprarsi” un bimbo, per giunta sottraendolo
alla donna che lo porta in grembo per nove mesi, mi sembra una follia. Ma la questione è ancora più grave se si pensa che alcune coppie
persino scelgono le caratteristiche fisiche del bambino: il colore degli occhi, dei capelli, l’altezza… Così si arriva all’eugenetica, alle teorie del
dottor Mengele. Trovo tutto ciò abominevole prima ancora che una forma di sfruttamento del ricco sul povero».
Nella foto di questa pagina compaiono l'ex governatore della Puglia Nichi Vendola (a sinistra) e il compagno italo-canadese Eddy Testa (di circa
20 anni più giovane), che è il padre genetico del piccolo Tobia Antonio nato in una clinica californiana sabato 27 febbraio. A raccontare il «fiocco
arcobaleno» è il quotidiano Libero di domenica 28 febbraio. Secondo le indiscrezioni raccolte dal giornalista Giacomo Amadori, la madre
genetica sarebbe californiana mentre l’utero dovrebbe essere di «una donna di origine indonesiana residente negli Stati Uniti».
Marco Rizzo:
da «agenzia
Zenit»
Scarica