Chiamati a curarci gli stessi - partito della rifondazione comunista

«Chiamati a curarci gli stessi
che hanno causato la crisi»
Stefano Galieni
All'apertura del congresso del Prc, dopo la relazione del segretario Paolo
Ferrero sono intervenute con messaggi o interventi politici veri e propri
numerose delegazioni provenienti dai paesi stranieri. Di particolare vigore
l'intervento di Wolfgang Gehrke parlamentare della segreteria di Die
Linke. Il suo non è stato un saluto di circostanza «voi siete nostri
compagni e partner politici in Italia e vogliamo mantenere una forte
collaborazione comune. Entrambi i nostri partiti fanno parte della Sinistra
europea ed hanno un approccio politico comune. Noi combattiamo
insieme. Ecco perché le vittorie sono le vittorie di tutti e le sconfitte sono
sconfitte per tutti. Per questo - ha continuato - condividiamo anche le
sofferenze e le preoccupazioni del vostro partito. Per questo abbiamo
apprezzato il vostro rifiuto di dare sostegno politico al governo Monti».
Secondo il rappresentante di Die Linke l'Unione europea è in una crisi
profonda derivante dalla crisi dell'intero sistema capitalista. Un sistema
che vuole risolvere questa crisi sulle spalle della grande massa delle
popolazioni. «La risposta a questa crisi - ha ripreso Gehrke - deve essere
nel suo contenuto radicalmente diversa, deve riflettere una morale
diversa e deve chiedere soprattutto più democrazia. Noi non puntiamo su
un nuovo nazionalismo, come la Merkel e Sarkozy. Anche Monti che vuol
far parte di questa nuova troika per noi è disgustoso. Ma quello che si
rischia, consentitemi di dirlo chiaramente, è un'egemonia tedesca in
Europa che non ha mai fatto bene all'Europa». Secondo l'esponente
tedesco bisogna limitare il dominio delle banche, bisogna separare il
potere politico dello Stato dal potere bancario e la Bce deve essere
progettata in modo diverso. Richiama al bisogno di standard per un
salario minimo europeo, per migliori condizioni di lavoro, per la tutela
dell'ambiente in cui ci sia più Stato e ci siano più beni pubblici. «Senza il
controllo sull'economia reale e senza trasformazione del settore bancario
legato alla proprietà pubblica per la società - continua - non ci può essere
stabilità in Europa». Nell'intervento Gehrke ha definito crisi e guerra come
due gemelli che distruggono la civiltà e la giustizia sociale parlando di
come con la violenza il capitale stia tentando di ridurre in Europa tutte le
spese sociali facendo invece crescere le risorse per gli armamenti. «Noi
siamo totalmente contrari al taglio delle spese per la salute, l'istruzione e
tutto ciò che è sociale, ma siamo perfettamente d'accordo per una
riduzione drastica delle spese militari. Tutte le truppe debbono essere
ritirate dall'Afghanistan. Il legame fra crisi e guerra è estremamente
pericoloso».
Ha continuato parlando della necessità di maggiori spazi della democrazia
«Interi paesi sono costretti da governi non eletti - ha affermato - una
troika non ha diritto a cambiare le loro costituzioni. Abbiamo governi di
specialisti che non sono mai stati eletti da nessuno e i responsabili del
fallimento sono quelli che sono stati chiamati a curarci». Il leader tedesco
ha concluso richiamando alla necessità di una forte sinistra in Europa che
eviti il collasso della società «nessun adeguamento, ma offensiva, un
profilo distintivo che caratterizzi la sinistra. La nostra prospettiva non
deve essere l'isolamento del paese, ma la solidarietà internazionale e la
realizzazione di mobilitazioni congiunte».
Immediatamente dopo è andato in onda un breve video messaggio di
Camila Vallejo, la giovane cilena presidente della Federazione degli
studenti, comunista e divenuta il simbolo delle nuove rivolte dell'America
Latina. La Vallejo si è scusata di non aver potuto partecipare
personalmente ad un congresso in cui si sarebbe sentita a casa propria e
ha, con un linguaggio immediato ed efficace, evidenziato grandi rischi, ma
anche le immense possibilità che i movimenti della sinistra cilena stanno
maturando nel proprio paese.
Molti partiti politici hanno inviato i propri saluti al congresso: i compagni
del Brasile, del Giappone, della Cina della Izquierda Unida-Partito
comunista spagnolo, del Partito comunista francese, del Portogallo e
dell'Olp. E' scattato un lungo applauso quando ha preso la parola
l'ambasciatrice cubana a Roma, Milagros Carina Soto Aguero, ha augurato
buon lavoro al partito della Rifondazione comunista che è sempre stato
accanto alla rivoluzione cubana e ha portato i saluti affettuosi di Raoul e
di Fidel Castro.
Da ultimo è intervenuto Dimitris Vitsas, rappresentante del Synaspimos
che ha parlato della situazione greca e di come il nuovo presidente del
consiglio del suo paese abbia identici progetti di Mario Monti.
03/12/2011