CAPITOLO 2 L’importanza della tradizione e del confucianesimo 2. L’IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE E DEL CONFUCIANESIMO La cultura confuciana ha costituito l’ossatura portante del pensiero cinese per molti secoli. Vi sono aspetti di essa che hanno un legame diretto con il mondo economico e commerciale e con la sfera dei rapporti tra i cinesi e gli stranieri. Come sistema culturale, il confucianesimo è molto distante dagli schemi di pensiero occidentali perché manca di dogmi religiosi e di teorie metafisiche. Il confucianesimo, infatti, si struttura a partire dall’analisi del quotidiano, senza l’aiuto d’alcuna divinità. La filosofia confuciana si è preoccupata dell’organizzazione della società vista come un tutto ordinato e gerarchico: il confucianesimo ha cercato di regolamentare ogni relazione interpersonale, da quelle familiari a quelle sociali e, in questo modo così pervasivo, è diventato anche il fondamento dei valori del mondo degli affari. Il sistema di pensiero confuciano è stato osteggiato ed indebolito dal comunismo, prima, e dalle politiche di modernizzazione, poi. Tuttora, però, è molto forte nella cultura cinese. Comprendere come il confucianesimo governa i diversi aspetti del comportamento sociale, diventa quindi decisivo per conoscere i cinesi e per capire come fare affari con loro. Tra i vari aspetti del pensiero confuciano ve ne sono alcuni, qui di seguito riportati, che potrebbero avere una diretta influenza sul vostro rapporto commerciale con i cinesi. 31 COMPRENDERE LA CINA Importanza dei superiori Nel confucianesimo i superiori per grado, anzianità, ruolo, ecc. erano veramente considerati superiori. Le classi inferiori dovevano rispettare quelle che stavano al di sopra e questo principio si applicava sia all’interno, sia Originario dello Stato di Lu, parte sud-orientale dell’attuale provincia dello Shandong, Confucio nacque nel 551 a.C. Il nome italiano Confucio deriva da Confutius (o Confucius), latinizzazione dell’espressione Kong Fuzi (letteralmente Maestro Kong) ad opera dei primi missionari gesuiti in Cina. Era figlio di famiglia povera, ma aristocratica. Aspirando alla vita politica attiva, ricoprì varie cariche pubbliche cercando di riorganizzare, in conformità a norme e ideali di tipo feudale e pre-feudale, l’amministrazione dello Stato. Confucio visse in un periodo di transizione, caratterizzato dallo smembramento del regno dei Chou orientali in diversi Stati feudali decentrati. Passò molti anni da uno Stato all’altro offrendo la propria collaborazione ai sovrani più illuminati. Tuttavia, le sue idee politiche e filosofiche fallirono abbastanza miseramente, in quanto risultava impossibile adeguare gli ideali di benevolenza, pietà filiale, ecc. che predicava, con quelli tipici della 32 sua epoca, dominata da forti contrasti territoriali e politici. Dopo aver preso atto dell’indifferenza se non dell’ostilità di diversi sovrani, Confucio decise di ritirarsi a vita privata, dedicandosi completamente, e fino alla morte (479 a.C.), allo studio dei testi classici degli antichi saggi cinesi e all’insegnamento. La storia tramanda che sia stato uno dei primi insegnanti professionisti della Cina, avendo fondato a Lu la prima scuola privata, che impartiva nozioni, a pagamento, su cose pratiche e su come governare. La scuola era aperta anche ai figli d’artigiani, commercianti e contadini, un’innovazione per la sua epoca. L’insegnamento di Confucio fu conservato nei Lunyu, una raccolta non sistematica di aneddoti e detti, redatta dai suoi discepoli alcuni dei quali, peraltro, raggiunsero posti di rilievo nell’amministrazione dello Stato feudale. I testi che si attribuiscono a Confucio hanno poco di religio- so: si tratta piuttosto di regole per l’agire pratico personale, familiare, sociale e politicoamministrativo. I due concetti-chiave del Confucianesimo sono il rito, li, e la benevolenza o umanità, ren: entrambi definiscono la correttezza delle proprie azioni e il buon governo. I riti costituiscono la forma dell’agire mentre la benevolenza (o umanità) ne fornisce il contenuto. Rito e pietà filiale, un altro concetto cardine in Confucio, sono il modo in cui si concretizza l’agire verso gli altri, ma l’attitudine sottostante deve essere quella di una benevola umanità. Il rito più importante è il culto degli antenati che è introdotto all’inizio della dinastia Zhou e che Confucio divulgò. Il suo fine è quello di creare e mantenere viva la consapevolezza di appartenere ad una collettività più vasta, un gruppo che supera i confini della vita. A Confucio non interessava tanto il rapporto degli uomini con le anime di questi defunti, quanto il fatto che in tal modo l’unità della famiglia, della società e dello 2. L’IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE E DEL CONFUCIANESIMO all’esterno della famiglia. Partendo dall’alto, le classi erano: letterati, funzionari, contadini, artigiani, e commercianti. Letterati e funzionari costituivano una sorta di aristocrazia confuciana. Questo principio si traduce stato restava salvaguardato. Dopo la morte di Confucio, i discepoli si divisero in due gruppi. Mencio (372-287 a.C.) razionalizzò l’insegnamento di Confucio sul ren, l’umanità e sull’importanza dei valori morali nella società, dando inizio a una disputa che avrebbe occupato i pensatori confuciani per diversi secoli. Mencio, infatti, sosteneva che la natura umana è fondamentalmente buona e morale e che lo sviluppo etico dell’uomo non è che un processo di autoperfezionamento. Xunzi (298-238 a.C.) sosteneva, invece, che l’uomo è fondamentalmente egoista e malvagio e che lo stato naturale delle società umane è l’anarchia e il caos: solo attraverso un’educazione imposta si può arrivare ad uno stato pacifico e dignitoso. Fu soprattutto Xunzi a sviluppare il lato pratico del pensiero confuciano sviluppando la dottrina e la pratica dei riti. Dong Zhongshu (197-104 a.C.), più incline alla scuola di Xunzi, riuscì a far adottare il Confucianesimo come filosofia di stato sotto la dinastia Han, anche se pagò il prezzo di forti concessioni ideologiche. Fu grazie a Dong Zhongshu che si svilupparono in Cina la burocrazia imperiale e la meritocrazia in cui s’inserisce anche il sistema degli esami per il mandarinato dove il pensiero confuciano è rimasto per secoli la materia di studio per chi voleva dedicarsi alla vita pubblica. Confucio e la scuola confuciana All’inizio del sec. XX la critica e soprattutto i nuovi avvenimenti storici hanno drasticamente ridimensionato la portata dell’influenza confuciana nella vita cinese, rendendo evidente il sostanziale conservatorismo del pensiero confuciano e attribuendogli la fossilizzazione della società. L’impostazione del Confucianesimo data da Dong, infatti, rimase in pratica invariata sino al 1905. Poi il culto statale fu riorganizzato nel 1907 e soppresso nel 1912. Il Partito comunista cinese, in varie fasi della sua storia, si è scagliato contro il pensiero confuciano e le sue conseguenze sociali cercando di sradicarne la cultura con varie campagne non sempre di successo. 33 COMPRENDERE LA CINA nel fatto che sul posto di lavoro e nella società in generale, i propri superiori meriteranno rispetto e deferenza automaticamente in virtù del loro ruolo. All’interno della famiglia, la regola era il rispetto per gli anziani e la “pietà filiale”, ovvero la versione casalinga del La pietà filiale e gli anziani rispetto dei superiori nella società. Tutti dovevano obbedire al capo famiglia e, a cascata, i fratelli minori dovevano obbedire ai fratelli maggiori, le donne erano sottomesse agli uomini, ecc.. Il rispetto cinese per l’età deriva dagli stessi valori: una persona anziana è vista come più esperta e più saggia e, in modo non ben definito, superiore ad un giovane. Pensare ad un cinese come parte della sua famiglia e del suo gruppo, piuttosto che come ad un singolo individuo, potrà aiutarvi a capire certi atteggiamenti. La famiglia è stata a lungo l’elemento costitutivo dello stato e il centro naturale dell’attenzione dell’individuo. La tradizione del gruppo è stata rinforzata, più che indebolita, dall’esperienza del comunismo, dove le persone dovevano partecipare ad attività di gruppo e l’emergere dell’individualità di un singolo avrebbe potuto essere rischiosa. Tradotto positivamente, da questo concetto può derivare che il gruppo è visto come fonte di forza e di benessere: le decisioni aziendali sono prese su una base consensuale all’interno di un quadro dettato da chi sta al vertice, sia questi il politico, il funzionario pubblico più alto in grado, il proprietario o l’amministratore. Tradotto negativamente, però, ne può conseguire che trovare qualcuno che ti offra la propria opinione o prenda delle iniziative personali è difficile. È più facile, invece, che le opinioni delle autorità siano seguite automaticamente e presentate non solo come corrette, ma come le reali opinioni dell’interlocutore oppure che ognuno cerchi di avere l’approvazione del proprio superiore gerarchico. Non è sempre facile trovare del dissenso. Il ruolo del gruppo 34 2. L’IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE E DEL CONFUCIANESIMO La società cinese è molto gerarchica e il rango di una persona conta parecchio. Ogni individuo è inserito in un complesso sistema gerarchico di superiori e di subordinati, una scala sui cui gradini potrà salire o scendere, ma la cui struttura rimarrà immutata. La stessa burocrazia, che in Cina è un’antica forma d’arte, è strettamente gerarchica, così come la società. I privilegi d’ogni livello e persona sono chiaramente definiti e riconosciuti. Anche quando si avvicinano ad un occidentale, i cinesi cercano di determinare il suo status attraverso, per esempio, un’attenta valutazione dell’azienda in cui opera, della collocazione di questa sui mercati nazionali o internazionali, e della sua posizione nell’azienda stessa. Questo esame può essere fatto tramite il titolo professionale e la qualifica dichiarati sulla carta intestata, sul biglietto da visita, su eventuale materiale illustrativo dell’azienda, ma anche attraverso la posizione in eventuali elenchi di delegazioni sottoposti al loro vaglio: più il nome appare in cima all’elenco e più una persona è percepita come importante. Fate attenzione che in Cina si preferisce far incontrare persone di pari grado: più alto è il vostro status, più alti in grado saranno i funzionari che riuscirete ad incontrare. Per questo, durante le prime visite se vorrete incontrare le persone più importanti ed avere entrature più alte dovrete mandare qualcuno che abbia le più alte credenziali. La gerarchia 35 COMPRENDERE LA CINA L’armonia L’armonia è una parte importante dell’eredità confuciana. In questa filosofia, infatti, si presuppone che se ognuno nella società svolge il proprio ruolo, allora l’armonia glo- bale sarà garantita. Per questo motivo, l’autodisciplina e la moderazione sono componenti essenziali del comportamento umano, visto che senza questi l’armonia non potrebbe prevalere. Se uno straniero vuole mantenere un comporto armonico deve evitare lo scontro, mantenere la calma, non alzare la voce e sorridere sempre, piuttosto che mostrarsi arrabbiato. L’armonia sociale è difesa anche evitando di far perdere la faccia a qualcuno. Il concetto di faccia, come vedremo, è una nozione importante nella lettura dei comportamenti cinesi. SUNZI DICE “…Il Dao, la legge morale, fa sì che il popolo sia in completo accordo con il proprio comandante, lo segua indifferente della propria vita, incurante dei pericoli.” I, Ji, Stime iniziali “… Perciò si dice: se conosci te stesso e conosci il nemico, per cento volte che tu 36 dovessi combattere non perderesti mai; se conosci te stesso, ma non conosci il nemico, ad ogni vittoria che riporterai subirai anche una sconfitta; se non conosci te stesso e nemmeno il tuo nemico, perderai tutte le battaglie.1” III, Mougong, Pianificazione e attacco