Attenti ai piccoli - Lega Navale Italiana

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Attenti
ai piccoli
di Franco Maria Puddu
In guerra bisogna
fare attenzione,
perché molto spesso
i più piccoli possono
essere i più pericolosi
l’equivalente del bril 20 agosto 1940,
tannico Sir), che depoquando, al termine
nendo in maniera moldella Battaglia d’Into oculata gli ultimi orghilterra, apparve oradigni che gli rimanevamai chiaro che la Luftno, causò in un solo
waffe non era riuscita a
colpo l’affondamento
piegare la Royal Air Fordella corazzata francese
ce, Winston Churchill
Bouvet, delle corazzate
ebbe a dire in un suo
Irresistibile, Ocean e il
celebre discorso, rifegrave danneggiamento
rendosi ai piloti della
dell’incrociatore corazzato Inflexible, tutti britanRAF che avevano salvato l’Inghilterra: “Mai così
nici. Vediamo come andarono le cose.
tanti dovettero così tanto a così pochi”.
Era vero, anche se il suo discorso, tutt’altro che di
L’importanza dei Dardanelli
getto ma accuratamente preparato, grondava molPer prima cosa, ricordiamo che il Bosforo è uno
to di propaganda e di retorica, ma questo era nelle
stretto canale naturale che mette in comunicaziocorde del suo modo di parlare.
ne il Mar Nero a Nord col Mar di Marmara, il quaTuttavia, nella storia dello scorso secolo ci fu un
le è a sua volta collegato a Sud con il Mar Mediteraltro episodio, in Europa quasi sconosciuto, nel
raneo, tramite lo stretto dei Dardanelli. Quest’ultiquale una piccola navicella comandata da un giomo, in turco Canakkale
vane ufficiale riuscì da
Bogazı, assieme allo stretsola ad affondare ben tre
to del Bosforo, fa da connavi da battaglia e a danfine fra Europa e Asia. La
neggiare gravemente un
sua larghezza minima è
incrociatore corazzato
di 1.250 metri, mentre
avversari, stravolgendo
quella massima è di
così le vicende belliche
8 chilometri; in tutto è
di un delicatissimo qualungo circa 62 chilomedrante. Altro che “così
tri. La sua profondità metanto”.
dia è di circa 60 metri, la
Parliamo del posamine
massima raggiunge i 100.
della Marina Ottomana
Appare quindi in tutta la
Nusret, al comando del
sua evidenza l’importantenente di vascello ToL’incrociatore da battaglia tedesco Goeben, donato alla Maza
strategica dei Dardaphaneli (pr.Tofaneli)
rina Ottomana assieme al cacciatorpediniere Breslau; in
nelli: chi ha il controllo
Ibrahim Hakki Bey (Bey è
apertura la medaglia commemorativa del posamine Nusret
I
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Il relitto del Nusret, recuperato, restaurato e poi collocato come monumento, in una delle piazze principali di Tarsus, in Turchia; nel
riquadrato il comandante Tophaneli Ibrahim Hakki Bey
di questo lungo e tutto sommato stretto budello,
ha il controllo dei traffici navali di qualsiasi genere del Mar Nero e dei suoi Paesi rivieraschi. Ben lo
sapevano i turchi che ne avevano potentemente
fortificato le rive e l’imboccatura.
Già durante la guerra italo – turca del 1911 – 12,
solamente nei due forti di Seddul Bahr e di Kum
Kaleh, posti all’imboccatura dello Stretto, il primo
sulla costa europea, il secondo su quella asiatica, le
batterie costiere potevano contare su 2 cannoni da
280 mm, 1 da 260, 6 da 240, 4 da
210 e 4 da 180, posti a sorvegliare
il passaggio obbligato dell’ingresso dello stretto.
Ciononostante, quando il Governo italiano aveva deciso un’azione contro il territorio metropolitano turco, dopo il bombardamento di alcuni forti, nella notte
fra il 18 e il 19 luglio del 1912, il
capitano di fregata della Regia
Marina Enrico Millo aveva forzato
i Dardanelli con una squadriglia
di 5 torpediniere penetrandovi
senza danni per 22 chilometri prima di invertire la rotta e riportare
La poppa della nave, dalla quale spuntavano le ferroguide dalle quali le mine ormegle sue navi indenni in salvo.
giate cadevano in acqua
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La poppa vista dall’alto, con le riproduzioni di
alcune mine spinte fuoribordo dal personale artificiere
La Sublime Porta (come si usava allora
indicare il Governo turco, metaforizzando l’immagine della principale e
notissima porta del palazzo Topkapi, a
Istanbul), dopo questo conflitto, si era
trovata in una posizione delicatissima: da un lato era da tempo vicina
agli Imperi Centrali, segnatamente alla Germania guglielmina che la corteggiava per averne l’appoggio in caso
di guerra, in maniera di poter aprire
un fronte che bloccasse gli Alleati
qualora questi avessero voluto aiutare
la Russia; e ciò anche se sia Berlino
che Istanbul si rendevano benissimo
conto che la capacità militare di un
Impero tanto decadente e corrotto era
di livello tanto basso che non sarebbe
stata di molto aiuto.
D’altro canto, anche gli interessi dei
Paesi Alleati erano puntati verso la
Turchia: per il controllo dell’accesso al
La cartina indica le posizioni dei campi minati all’interno dello stretto dei Dardanelli: quello in basso sulla destra, parallelo alla costa fu quello letale
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Nell’illustrazione, l’incrociatore da battaglia Inflexible apre il fuoco, olio su tela di Montague Dawson
Mar Nero, tramite il quale potevano ricevere il grano russo in cambio di armi e munizioni, ma anche
per il petrolio della Persia (oggi Iran), confinante
con la Turchia, che faceva gola alla Anglo Persian
Oil Company, costituita nel 1908 e antenata dell’odierna BP.
Ma Istanbul era troppo legata alla Germania e allora, basandosi sulla convinzione dettata da un’assurda mentalità colonialista (che d’altronde in
quei tempi dettava legge anche in Italia) sull’ignavia e lo scarso valore di tutte le Forze Armate che
non fossero europee, Inghilterra e Francia iniziarono a pensare, sin da prima della Grande Guerra, di
tentare un colpo di mano militare per assumere il
controllo armato dell’area.
Non c’è da stupirsene, se ricordiamo che, ancora
nel 1956, Francia e Inghilterra (assieme a Israele,
ma questo è un discorso a parte), quando il Governo egiziano nazionalizzò il Canale di Suez, tenteranno di occuparlo militarmente per assumerne il
controllo.
L’avventura del Goeben
e del Breslau
Ma tornando al nostro discorso, nel frattempo era
avvenuto che nel 1912, la Germania aveva costituito la Divisione Navale del Mediterraneo composta dal moderno incrociatore da battaglia Goeben e del suo sezionario, l’incrociatore leggero
Breslau che nell’imminenza dello scoppio del con-
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flitto, si ipotizzava potessero portare la guerra sulle
coste delle colonie nordafricane francesi.
Gli inglesi, nel 1914, tentarono di prendere i tedeschi in contropiede inviando una potente, anche
se antiquata, squadra navale a tallonare la Divisione, per attaccarla non appena fosse stato possibile,
ma la Gran Bretagna non aveva ancora dichiarato
guerra alla Germania, e così, tra un gioco di attese
e di equivoci, i due incrociatori, che comunque
non avrebbero certo potuto affrontare da soli le
flotte inglese e francese, fecero rotta a levante e
raggiunsero Istanbul, dove si fecero internare.
A questo punto il Kaiser, con grande “generosità”,
stipulando un contratto simbolico, regalò al Sultano le due belle navi e così facendo, legò militarmente la Turchia alla Germania; il Breslau divenne
Midilli (il nome turco dell’isola di Lesbo) e il Goeben,
Yavuz in onore del Sultano Yavuz Selim. Le due navi
mantennero comando ed equipaggio tedeschi (che
indossarono però la divisa turca) e alzarono al picco
la Bandiera di Combattimento della Marina Ottomana. Primo round a favore degli Imperi Centrali.
Il capo della missione militare tedesca che era stata inviata in Turchia per modernizzarne le Forze
Armate, generale Liman von Sanders, dopo alcuni
attriti iniziali rinforzò e potenziò enormemente le
difese dei Dardanelli, e costituì con un giovane colonnello di nome Mustafa Kemal (il futuro Kemal
Ataturk) un formidabile binomio che darà risultati
incredibili sul campo di battaglia.
Aiutati
che Dio t’aiuta
Nel frattempo, la Marina Turca aveva ricevuto, con altri aiuti tedeschi, svariati mezzi, fra
i quali una unità, il Nusret, in turco “L’aiuto di
Dio” (e vedremo che
sarà proprio un grande
aiuto), un piccolo posamine costruito dai
Cantieri “Germania
Werft” di Kiel nel 1911,
lungo poco più di 40
metri, largo 7,5, con
un pescaggio di 3,4 e
un dislocamento di
365 tonnellate, che poteva raggiungere i 15
Sulle mura del forte di Seddul Bahr sono ben visibili le voragini aperte dai grossi calibri anglofrancesi
nodi. Era armato con
due cannoncini leggeri
no avrà l’idea di utilizzare come dragamine i cace poteva portare fino a 40 mine posizionate su ferciatorpediniere, mandando a dragare gli ordigni
roguide poste sul ponte poppiero.
anziché con dei piccoli scafi in legno di scarso peIl Nusret entrò a far parte della Marina turca al coscaggio, con scafi in ferro di un pescaggio molto
mando del tenente di vascello Tophaneli Hakki
maggiore; per fortuna non se ne farà niente.
Bey, che aveva, come (oggi diremmo) capo serviIn tutti i casi, i turchi non stettero con le mani in
zio armi subacquee il sottotenente di vascello Tuzmano: rinforzarono le difese, aumentarono le artibashi Nazmi Bey. Entrambi facevano poi riferiglierie costiere (anche se con una scarsa disponibimento ad uno dei tanti consiglieri militari tedelità di proiettili), e misero sotto pressione il piccoschi, il tenente colonnello Geehl, esperto di mine
lo Nusret, che iniziò ad arrancare su e giù per i Darnavali, il che fa ritenere che si trattasse, in realtà,
danelli, dalla riva europea a quella asiatica dello
di un capitano di fregata.
Stretto, per rendere insidiose, con i suoi ordigni,
Ma sebbene queste mine non fossero un’arma nuoquelle rotte che presumibilmente avrebbero perva (erano state ben impiegate già nella Guerra Civile
corso le corazzate Alleate per venire a forzarlo.
americana) e fossero armi semplici, poco costose ma
Così, nell’ottobre del 1914, quando una squadra
micidiali, da parte Alleata non erano state prese poi
navale inglese sequestrò una torpediniera turca,
tanto sul serio.
Istanbul
chiuse i Dardanelli alle navi alleate. Il 28
Basti dire che, nonostante sapesse della disponibiottobre, la flotta turca entrò nel Mar Nero, bomlità turca di questi ordigni, la Royal Navy invierà,
bardando Odessa e Sebastopoli: il 2 novembre la
con le sue navi, una forza raccogliticcia composta
Russia dichiarò guerra all’Impero ottomano, l’Inda pescherecci requisiti, armati con equipaggi di
ghilterra la seguirà il 6 novembre.
civili comandati da ufficiali di Marina che avrebL’Ammiragliato britannico portò a termine i suoi
bero dovuto occuparsi di dragaggio senza averne
piani di violazione dello Stretto, che sarebbe stata
la minima esperienza.
operata da una poderosa forza anglo – francese,
Questi improvvisati dragamine utilizzavano i mezcon l’appoggio di una inizialmente limitata operazi più astrusi e disparati per tentare di tranciare i
zione di sbarco nella penisola di Gallipoli, sulla
cavi di ormeggio delle mine e poi affondarle a fucosta europea dello stretto.
cilate. Ma se l’ordigno non veniva colpito, si autoLa forza era poderosa ma, tranne la modernissima
trasformava in una ancor più pericolosa “mina vacorazzata
Queen Elizabeth e l’incrociatore Inflexible,
gante” nel vero senso della parola.
del tutto di “seconda mano”: molte delle corazzaQuando poi le cose volgeranno al peggio, qualcu-
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razzate, grossi ferri
da stiro scarsamente manovrabili, sarebbero entrate su
più file parallele
nello stretto per aumentare al massimo la concentrazione di fuoco procedendo verso l’interno, bombardare,
poi, facendo inversione in linea di fila, tornarne fuori.
Quello sarebbe stato il momento cruciale, perché era difficile attendersi che
la forza navale si
inoltrasse tanto da
finire sui campi miLa vecchia corazzata francese Bouvet fu la prima vittima delle mine della piccola unità turca
nati, anche perché i
lunghi cannoni da
te erano vecchie e la loro vita era stata prolungata
marina avrebbero iniziato il fuoco a molte miglia di
quando erano già pronte per la demolizione. Tandistanza, in area di sicurezza, mentre nella lunga acto per cominciare, aveva deciso l’Ammiragliato, i
costata per invertire la marcia che le avrebbe portaturchi non avevano una marina decente, e le navi
te quasi sotto costa, avrebbero esposto completasarebbero stata impiegate solo per lunghi bombarmente le grandi fiancate proprio a quell’ultimo
damenti contro le fortificazioni turche, e per quecampo. Ora non restava che attendere.
sto erano più che sufficienti, come gigantesche
La mattina del 18 marzo una formidabile squadra
batterie galleggianti. In tutti i casi, erano navi
di 18 fra corazzate e incrociatori da battaglia (12
“spendibili”; dei dragamine che avrebbero dovuto
inglesi e 4 francesi) si presentò davanti allo Stretto
proteggerle, abbiamo già parlato.
e, avanzando su cinque file parallele, aprì il fuoco:
Entro i primi di marzo il Nusret aveva deposto dieci
prima le più moderne, che avevano cannoni micampi minati lineari che attraversavano lo Stretto
gliori, poi quelle francesi e, infine, il grosso delle
prima dell’imboccatura del Mar di Marmara, sotto
britanniche. Un fuoco devastante contro i forti turla protezione dei cannoni di sei forti posti sulla riva
chi, mentre nella notte si sarebbe proceduto a draeuropea e di quattro su quella asiatica, mentre prigare le prime cinque linee di mine.
ma e dopo i campi erano state posate due grandi reAd un tratto la corazzata francese Bouvet, che era
ti antisommergibili. Era rimasta solo una ventina di
stata malamente colpita dai cannoni turchi, cessò
mine che, su ordine del tenente colonnello Geehl
il fuoco per rientrare, accostando sulla dritta
furono deposte nella notte dell’8 marzo.
“spazzando” con la fiancata il mare della baia di
Eren Koy, e incocciò, fatalmente, una mina. L’eUna decisione azzeccata
splosione fu immane, la nave si capovolse e in 58
Non sappiamo con esattezza chi prese la decisiosecondi affondò trascinando con se 600 uomini di
ne, ma probabilmente fu presa in comune tra
equipaggio.
Geehl, il comandante Hakki e il suo sottordine
Non molto dopo fu la volta dell’incrociatore da
Nazmi che pensarono bene di seminare questo
battaglia britannico Inflexible che, quasi nello stescampo non ortogonalmente rispetto alle due coso punto, alle 16 urtò un’altra mina che aprì un
ste, ma parallelamente a quella asiatica nella baia
vasto squarcio a prora dritta, dal quale 1.600 tondi Eren Koy, isolatamente e a sud degli altri campi.
nellate di acqua irruppero nello scafo che però riSi era infatti, a ragione, ritenuto che le vecchie couscì a resistere e a consentire alla nave di uscire
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La corazzata britannica
Irresistible, semidistrutta
dal fuoco turco e dalla
seconda mina, viene abbandonata; la finiranno
i cannono turchi
dallo Stretto e andare ad incagliarsi per
non affondare. Sarà
poi recuperato e trasportato a Malta.
Poco dopo, la corazzata britannica Irresistible, ferma a cannoneggiare i forti
turchi, venne sospinta dalla corrente, che nei Dardanelli è notevole,
verso la baia mortale dove un’altra mina le allagò il locale macchine di dritta; la pressione fu tale che la paratia che divideva il locale da
quello di sinistra cedette, la nave sbandò e, semiaffondata fu abbandonata perdendo circa 200 uomini di equipaggio. I cannoni turchi la centrarono
più volte, affondandola.
Ma la giornata non era finita, perché ancora una
nave, la vecchia corazzata Ocean, duramente provata dal fuoco turco, alle 18 incappava in una mina che bloccava il timone e squarciava lo scafo allagando i carbonili di dritta;
mentre la nave restava bloccata, fu ancora inquadrata dai
cannoni turchi che demolirono la sala macchine, dovette
essere abbandonata e affondò
durante la notte.
corazzate erano dei veri ferrivecchi, ma il contraccolpo fu tremendo; erano pur sempre corazzate ed
i turchi, ritenuti pavidi e stupidi, si erano dimostrati coraggiosi e intelligenti.
L’opinione britannica ne fu traumatizzata solo in
parte, perché il Governo censurò le notizie, per la
lontananza di quel teatro bellico, perché gli inglesi
erano abbastanza pochi (il grosso delle forze di terra era australiano e neozelandese, gli ANZAC), infine per le atrocità della guerra di trincea che si stava
Bilancio
di poche ore
I dieci campi minati principali turchi erano ancora intatti
come i forti che li difendevano. Solo quello posato l’8
marzo aveva perso quatto mine, ma a fronte di un guadagno incredibile!
Il danno per gli Alleati, salvo
le perdite umane, fu relativamente limitato, perché le tre
La stessa sorte toccherà alla nave da battaglia di Sua Maestà Ocean, classe “Canopus”
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Le gesta del piccolo posamine colpirono tanto il popolo turco che oggi, oltre al monumento di Tarsus, ne esiste anche una perfetta
replica navigante (nella foto)
vivendo in Francia, che obnubilaMarina Turca. Ma la riconoscenza
rono la sconfitta.
verso questa piccola nave è tale
Per il Governo di Sua Maestà fu un
che ne è stata ricostruita anche
campanello d’allarme che però non
una fedelissima copia navigante.
fu compreso appieno perché, anche
Per concludere, fra i tanti danni
se le azioni navali vennero sospese
collaterali che fecero le sue quate mantenute solo in appoggio all’otro mine, vi fu il “siluramento”
perazione anfibia di Gallipoli, quedel Primo Lord dell’Ammiragliato
sta andrà avanti per altri 10 mesi,
britannico che sin dal 1913 aveva
concludendosi con oltre 250.000
voluto, progettato e sostenuto con
tra morti e feriti e una ritirata simile
forza tutta l’operazione, e che per
a una rotta. La più grande disfatta
questo fu rimosso dalla carica.
della storia militare inglese del ‘900.
Era un giovane politico rampante,
Oggi il piccolo Nusret esiste ancoche era stato ufficiale ed inviato di
ra; dopo una lunga e movimentaguerra in India, in Cina e in SudaL’ultima, e certamente la più famota carriera sotto più nomi e con
frica nella campagna contro i Boesa, vittima delle mine turche: il Primo Lord dell’ammiragliato, Winpiù incarichi, spesso di scarsa imri dove era stato fatto prigioniero:
ston Spencer Churchill
portanza, conclusasi con il suo afWinston Spencer Churchill. Si
fondamento vicino al porto di
parlerà ancora di lui, ma nelle paMersin, nel 1989, fu recuperato e restaurato, e dal
role del discorso che pronuncerà 26 anni dopo (co2008 si trova in una delle piazze principali di Tarsì tanto a così pochi) crediamo di percepire una forn
sus (la greca Tarso) come nave museo N-16 della
te componente freudiana.
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