Sintesi storia greca dall`età arcaica alla

La storia greca può essere divisa in tre epoche:
ETÀ ARCAICA. Dal Medioevo Ellenico fino all’epoca delle guerre persiane (dai sec. XI-IX al 490-479 a. C.).
Questa epoca anticipa e prepara quella successiva che vedrà la polis come elemento politico fondamentale del mondo greco. In questo periodo, infatti, va
potenziandosi il vincolo dell’ANFIZIONIA (confederazione di città limitrofe, legate da un culto comune allo stesso santuario) come elemento di coesione fra
le varie stirpi elleniche.
In seguito al tramonto degli Stati micenei, la Grecia fra i sec. XI e IX a.C. subì un decadimento violento che, convenzionalmente, va sotto il nome di MEDIOEVO
ELLENICO e caratterizzato da:
1. Distruzione violenta delle rocche micenee.
2. Decadimento delle arti.
3. Paralisi dei commerci e delle attività artigianali.
4. Ritorno ad un’economia fondamentalmente agricola.
5. Competizione per i potere tra monarchie e aristocrazie di sangue, destinata a risolversi, nei sec. VIII-VII, con la vittoria incruenta di GOVERNI ARISTOCRATICI.
Presto, però, si assistette alla formazione, all’interno delle aristocrazie, di un ceto “BORGHESE” che, col tempo, determinò il loro tramonto e che fu
responsabile della RIVOLUZIONE ECONOMICA del sec. VII riassumibile, schematicamente, in tre momenti:
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Introduzione della moneta.
Imprese coloniali (apertura al commercio greco delle principali rotte mediterranee).
Nascita di un’economia mercantile.
Nacquero in questo periodo le TIRANNIDI, appoggiate dalla nuova classe borghese. I tiranni, cercarono di affermare in campo internazionale il prestigio della
loro città e si circondarono, a tal fine, di corti di artisti e poeti. Le tirannidi ebbero carattere ereditario e, fra le tante, bisogna ricordare quelle degli Ortagoridi a
Sicione, dei Cipselidi a Corinto, dei Pisistratidi ad Atene.
Il crollo del modello politico della tirannide a favore di nuovi governi aristocratici, oppure – per la prima volta – di governi democratici coincise,
approssimativamente, con l’avvento dell’età classica. Sparta e Atene, le due polis destinate a dominare la scena politica del mondo greco, emersero già nel
corso dell’età arcaica rappresentando due antitetiche concezioni politico-istituzionali:
 Sparta era la polis militarmente più forte; dopo aver conquistato i Paesi limitrofi e asservito i loro abitanti (iloti), salì a capo della Lega
Peloponnesiaca. Il potere era monopolizzato dagli Spartiati, cittadini-soldati consacrati al servizio dello Stato, e il governo era retto da una diarchia
ma, di fatto, era sottoposto al controllo di una ristretta classe aristocratica conservatrice.
 Atene si evolse verso ordinamenti moderatamente democratici già a partire dal sec. VI. Tappe fondamentali di questa evoluzione furono, agli inizi
e alla fine del secolo, la costituzione soloniana (595-594 o 594-593) e quella clistenica (508). Anche la parentesi della tirannia dei
Pisistratidi rappresentò, in fondo, una tappa della marcia dei ceti popolari verso la conquista delle istituzioni democratiche.
ETÀ CLASSICA. Dalla vittoria greca nelle guerre persiane (479 a. C. – l’affermarsi della realtà politica della polis) alla battaglia di Cheronea (trionfo
dell’egemonia macedone in Grecia – 338 a.C.).
Le GUERRE PERSIANE (499-479 a.C.) rappresentarono la vittoria di Atene sul barbaro. Il conflitto ebbe origine in Asia Minore, dove i Persiani,
nel 494, domarono nel sangue una rivolta delle città della Ionia: successivamente la guerra si spostò in Grecia.
Nel 490 Dario, dopo aver distrutto Eretria, sbarcò la sua armata in Attica, ma fu fermato dagli Ateniesi nella piana di Maratona.
Nel 480 quasi tutte le città della Grecia si unirono in armi nella Lega panellenica, capitanata da Sparta, contro il re persiano Serse:
 Inizialmente i greci furono sconfitti alle Termopili, dove l’esercito spartano diretto da Leonida fu annientato.
 Successivamente, grazie alla politica ateniese di armamenti navali voluta da Temistocle, i Greci riuscirono a debellare il nemico a Salamina e
a Platea.
Da quel momento Atene poté sfruttare il prestigio conquistato grazie alla vittoria sul barbaro per sviluppare una politica che, nel cinquantennio
(pentecontetia: 478-431) compreso tra il conflitto persiano e la guerra del Peloponneso, determinò l’ascesa della città.
In questo periodo di massima floridezza Atene poté propagandare un duplice ideale di lotta:
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Contro la Persia, in nome dei principi di libertà;
Contro Sparta, in nome dei principi di democrazia.
Con l’ascesa al potere di Pericle, fu varata unacostituzione democratica a carattere diretto che rappresentò un modello per tutti i tempi a venire. Intanto
Atene venne posta a capo della Lega Delio-Attica, una confederazione difensiva costituita dalle principali polis dell’Egeo e della costa ionica. Tuttavia la
Lega, sorta per combattere il pericolo barbarico, presto fu monopolizzata da Atene che sfruttò i suoi cittadini, trattati come sudditi, per finanziare la sua
politica di potenza.
Questa contraddizione, tra una politica interna democratica nei confronti dei cittadini e una politica “estera” imperialista nei confronti degli alleati-sudditi,
segnò i limiti della potenza ateniese e la causa principale della sua decadenza.
Sparta decisa ad opporsi allo strapotere di Atene e, consapevole delle contraddizioni interne alla sua politica, intervenne nel 432 a.C. quando, su richiesta
di Corinto fu radunata l’assemblea federale della Lega del Peloponneso, per discutere sui provvedimenti da prendere nei confronti di Atene, che era
entrata in aperto conflitto con due città facenti parte della lega, Corinto e Megara. Il “casus belli” fu rappresentato dal tentativo di Tebe di ristabilire il
proprio dominio in Beozia con il golpe dei 300 a Platea, città legata ad Atene e saldamente guidata da un governo democratico; tale tentativo, tuttavia,
fu un completo fallimento: non solo i tebani furono respinti ma gli abitanti di Platea decisero di richiedere l’aiuto di Atene. Nel giugno del 431 a.C.
l’esercito della lega peloponnesiaca invase l’Attica sotto la guida di re Archidamo I. Si giunse così alla GUERRA DEL PELOPONNESO (431-404) (VIDEO), che
logorò per una trentina d’anni le due principali città della Grecia e terminò con la vittoria di Sparta: Atene cadde, vittima delle proprie contraddizioni e
della degenerazione delle sue istituzioni democratiche.
Nei decenni successivi Sparta impose governi oligarchiciin tutta la Grecia; presto, però, le principali città greche (Atene, Tebe, Argo e Corinto) si opposero
a tale politica con la guerra corinzia (395-386). Si giunse ad una pace generale con l’intervento del re dei Persiani che, con la Pace di Antalcida (386), pose
nuovamente la Grecia sotto il controllo di Sparta assicurando, però, che Atene potesse ricostituire ricostituire la propria Lega navale (379).
Intanto emergeva un’altra città greca, Tebe, che grazie ai successi militari (riuscì a penetrare, vittoriosamente, fin nel cuore della Tessaglia e del
Peloponneso) e al genio politico dei suoi due grandi leader, Pelopida ed Epaminonda, conquistò un ruolo egemonico al punto da determinare un
avvicinamento tra le nemiche di sempre, Sparta ed Atene. Ma, dopo la morte di Pelopida ed Epaminonda, Tebe non riuscì a mantenere il proprio ruolo
di grande potenza e, nel mezzo della crisi politica, si fece sempre più strada, in Grecia, l’idea di costituire una confederazione panellenica.
Questa istanza unitaria offrì il pretesto alla Macedonia per intromettersi nelle questioni greche fino a sconfiggere, nella BATTAGLIA DI
CHERONEA (338),l’ultima lega della Grecia delle polis. Fu così che l’ideale panellenico si realizzò nella Lega di Corinto (337) presieduta da Filippo
II, determinando però, come contropartita, la fine dell’autonomia municipale e libertà locale delle polis greche ormai, di fatto, assoggettate alla monarchia
macedone.
I Tebani e gli Ateniesi si ribellarono all’egemonia macedone (335 a.C) e il successore di Filippo, Alessandro Magno, reagì radendo al suolo Tebe (secondo
la tradizione solo la casa del poeta Pindaro fu risparmiata). I Tebani furono venduti come schiavi. Alessandro risparmiò solo i sacerdoti, i generali favorevoli
al dominio macedone e i discendenti di Pindaro. La distruzione di Tebe intimorì Atene, che si sottomise ad Alessandro.
ETÀ ELLENISTICA. Dall’asservimento alla Macedonia dell’intera Grecia alla conquista romana della penisola ellenica (338-146 a. C.). In questo periodo
si assiste all’affermazione, in tutto il mondo greco, degli Stati territoriali a base federale e all’espansione dell’ellenismo.
L’ETÀ ELLENISTICA. L’età ellenistica si aprì con le conquiste di Alessandro Magno, che, in nome dell’ideale panellenico, combatté contro i nemici di
sempre, i persiani (spedizione contro il regno persiano nel 334 a.C.), e conquistò vastissimi territori, dall’Italia meridionale all’India, e dal Mar Nero
all’Egitto, diffondendo la cultura greca in tutto il mondo mediterraneo e orientale; cultura che si mescolò a quelle preesistenti con la conseguente
nascita di una civiltà, detta appunto «ellenistica», che funse da modello per altre culture relativamente alla filosofia, alla scienza, all’arte, etc.
Sia Atene che Sparta tentarono, inutilmente, con la guerra lamiaca (323-322) e con la guerra cremonidea (267), di ribellarsi all’asservimento straniero,
ma il definitivo tramonto delle polis greche sotto la dominazione deimonarcati ellenistici era, ormai, inevitabile.
 Atene sopravviveva come capitale intellettuale solo in nome del grande passato.
 Sparta, che fino al 222 rimase indipendente, pagò questo privilegio con il completo isolamento e fu, inoltre, sconvolta da lotte intestine che
sconvolsero i suoi equilibri interni.
Dopo la conquista macedone dell’impero persiano e la morte di Alessandro Magno, sorsero regni ellenistici in Medio Oriente (impero seleucide, regno
di Pergamo, ecc.), Africa nord-orientale (regno tolemaico) e Asia meridionale (regno greco-battriano, regno indo-greco).
Nel corso del III secolo si potenziarono organismi federali, quali la Lega Achea e la Lega Etolica, destinati a dominare, pur fra reciproci, cruenti contrasti,
la scena politica greca fino alla conquista romana.
LA DOMINAZIONE ROMANA. Dalla distruzione di Corinto (146 a.C. )
Roma, come prima la Macedonia, intervenne nello scacchiere ellenico col pretesto di pacificarlo in quanto dilaniato, al suo interno, dalle rivalità
municipalistiche. La distruzione di Corinto a opera dei Romani (146) chiuse così la storia della Grecia dell’età ellenistica, come la distruzione di Tebe (335)
a opera di Alessandro Magno l’aveva virtualmente aperta. Dopo il 146 a.C. Roma organizzò i territori conquistati nella provincia diMacedonia et
Achaia. Secondo la testimonianza di Cicerone, furono assoggettati al dominio romano (con l’imposizione del tributo) solo i territori ellenici che avevano
combattuto nella guerra achea (il Peloponneso, tranne la Laconia, la Megaride, la Locride, la Focide, la Beozia, Calcide), mentre gli altri territori (tra cui
Atene e l’Attica) rimasero indipendenti. Quasi tutte le leghe furono sciolte e spogliate del loro ruolo politico, mentre le polis mantennero una
certa autonomia, vale a dire una sorta di indipendenza condizionata da una serie di obbligazioni (tributo, prestazioni di manodopera, ecc.).
Le città rimaste libere godevano, invece, dell’immunità ed erano considerate da Roma liberae et amicae, si trovavano, cioè, in un rapporto di
collaborazione che, spesso, si risolse in un graduale adeguamento all’egemonia romana.
Durante la guerra tra Roma e Mitridate VI (guerra mitridatica), questi tentò di riconquistare la piena indipendenza per la Grecia e Atene, dopo aver
conquistato l’Asia Minore (88 a. C.). Grazie all’intervento vittorioso del generale romano Silla, Atene fu riconquistata dopo un lungo assedio (86 a. C.).
Successivamente, le guerre civili tra Pompeo e Cesare, tra i triumviri e i cesaricidi e, in particolare, tra Ottaviano e Antonio, ebbero sul suolo ellenico le
loro battaglie risolutive (Farsalo, Filippi, Azio) che condussero il territorio greco completamente sotto il dominio romano (battaglia di Azio tra Ottaviano
e Antonio). Fu così che nacque, nel 27 a. C., la provincia senatoria d’Acaia.
La Grecia ebbe una momentanea indipendenza sotto il principato di Nerone. Quest’ultimo, nel 67 d. C., proclamò, da Corinto, la piena libertà dei Greci.
Intorno al 74 d.C.però, Vespasiano ridusse nuovamente la Grecia a provincia senatoria.
Durante i primi due secoli dell’Impero fu dato grande impulso alle opere pubbliche delle principali città greche e, inoltre, furono fondate
nuove colonie, tra cui Nicopoli (Azio), da parte di Augusto.
Ciononostante, proseguì il processo che portò allafine del mondo ellenico determinato da:
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La chiusura dei giochi olimpici: gli ultimi furono celebrati nel 393.
La fine dell’autonomia delle polis.
la proibizione di Teodosio (379-395) di celebrare culti pagani.
Il divieto di Giustiniano di esercitare l’insegnamento della filosofia.
Tutto ciò fu aggravato dalle invasioni barbariche degli Alamanni e Goti (III sec d.C.), che devastarono molte città (Corinto, Atene e Sparta…), ma furono poi
sconfitti da Gallieno e respinti in Tracia.
DOMANDE
ETÀ ARCAICA
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A quale epoca si fa riferimento con l’espressione “età arcaica”?
Che cos’è il “Medioevo ellenico”?
Come si manifestò la rivoluzione economica del VII secolo?
In che periodo si svilupparono le tirannidi e come furono caratterizzate? Quali furono le più importanti?
Durante l’età arcaica sorsero due polis importanti: Sparta e Atene. Delineane le caratteristiche.
ETÀ CLASSICA
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A quale periodo si fa riferimento con l’espressione “età classica”?
Delinea le tappe delle “Guerre Persiane”.
Cosa accadde durante il periodo della Pentecontetia ad Atene?
Da cosa fu determinata la decadenza dell’Atene democratica?
In quale periodo ci fu la “Guerra del Peloponneso” tra Sparta e Atene? Chi ne uscì vincitrice? Quali furono le conseguenze?
In quale periodo Tebe assunse il ruolo di potenza egemonica in Grecia? Quali furono gli uomini politici artefici di tale successo? Cosa fecero? Con quali
conseguenze?
 Quando si instaurò la dominazione macedone in Grecia?
ETÀ ELLENISTICA
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A quale periodo si fa riferimento con l’espressione “età ellenistica”?
Fin dove si spinse Alessandro Magno con le sue conquiste?
La civiltà ellenistica nacque dalla fusione di che cosa?
Cosa accadde in questo periodo alle polis di Sparta e Atene?
Quali furono i regni ellenistici?
Quali furono gli organismi federali che sorsero in età ellenistica e perché, a un certo punto, tramontarono?
DOMINAZIONE ROMANA
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Quale fu l’evento-simbolo che segnò la fine dell’età ellenistica e come furono organizzati i territori assoggettati?
Quali territori furono assoggettati e quali rimasero “indipendenti” secondo Cicerone?
Cosa accadde durante la guerra mitridatica?
In seguito a quale battaglia la Grecia fu interamente assoggettata al dominio romano?
Quali furono gli eventi che rappresentarono il tramonto definitivo della cultura ellenistica?